Post on 17-Jun-2022
Eurocarni, 3/1930
ATTUALITÀ
L a progettazione di una stalla
per i bovini da ingrasso deve
partire dal dimensionamento
del box, fattore molto importante
che condiziona la stessa struttura
della stalla e infl uisce in maniera
determinante sull’organizzazione
del lavoro. Generalmente i bovini
da ingrasso vengono allevati in sta-
bulazione libera, utilizzando box
collettivi con soluzioni costruttive
diverse per tipo di pavimentazione
e per utilizzo o meno di lettiera.
Per tutti i bovini da ingrasso di età
≥ di 6 mesi non esistono norme
specifi che sul benessere animale.
Nel 2012, però, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha prodotto un PARERE SCIENTIFICO
sul benessere dei bovini tenuti in
sistemi d’allevamento per la pro-
duzione di carne. Questo parere
e, in particolare, le sue raccoman-
dazioni, non rappresentano dei
vincoli di legge, ma potranno essere
in un futuro prossimo la “base” di
norme sul benessere dei bovini da
ingrasso.
Raccomandazioni EFSAsul benessere animaleSecondo le indicazioni EFSA, la
stabulazione fi ssa con animali legati
Bovini da ingrasso: benessere animale, sistemidi stabulazione e costidi Alessandro Gastaldo, Marzia Borciani, Riccardo Compiani,Carlo Angelo Sgoifo Rossi, Giulia Lalinga, Giovanni Mario Sorlini Lugaresi
Box a pavimento fessurato. La tipologia di stabulazione in box multiplo su pavimento fessurato è quella maggior-mente diff usa nella Pianura Padana, per la grande semplifi cazione che consente nelle operazioni di pulizia, per il più facile controllo degli animali e per la minore superfi cie per capo rispetto alle soluzioni a lettiera.
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m2 da 401 a 500 kg; 3,5 m2 da 501
a 600 kg; 4,0 m2 da 601 a 700 kg;
4,5 m2 > di 700 kg. Non vengono
fornite superfi ci di stabulazione
diverse al variare della tipologia
di stabulazione;
• isolamento e quarantena. Un
numero suffi ciente di box do-
vrebbe essere a disposizione per
accogliere gli animali malati o
feriti. Gli allevamenti che rice-
vono regolarmente gli animali
di diversa origine dovrebbero
stabularli per un periodo mi-
nimo in un apposito locale di
quarantena. La durata minima
della quarantena è di almeno
14 giorni.
Principali tipologie di stalleLe stalle da ingrasso possono pre-
vedere una fi la di box con corsia
di foraggiamento laterale oppure
due fi le di box con corsia di forag-
giamento centrale. Nel primo caso,
si utilizzano spesso strutture aperte
sul lato della mangiatoia, mentre nel
secondo si preferiscono stalle chiuse
ma dotate di ampie superfi ci apribili
per la ventilazione. Il singolo box
viene dimensionato per ospitare da
un minimo di 8 a un massimo di 16
capi, con tendenza a privilegiare le
capienze minori al fi ne di limitare
i confl itti e l’agitazione all’interno
del gruppo.
In base alla tipologia di box adot-
tata, i ricoveri per bovini da ingrasso
si distinguono in stalle a pavimento
fessurato e stalle a lettiera.
Stalle a pavimento fessuratoLa tipologia di stabulazione in box
multiplo su pavimento fessurato è
quella maggiormente diffusa nella
Pianura Padana, per la grande
semplifi cazione che consente nelle
operazioni di pulizia, per il più fa-
cile controllo degli animali e per la
minore superfi cie per capo rispetto
alle soluzioni a lettiera. Nei box a
pavimento fessurato la superfi cie
unitaria di stabulazione ottimale
è leggermente superiore a quanto
previsto da EFSA e pari a 3,0 m2
fi no a 400 kg e 4,2 m2 fi no a 700
kg. La stabulazione su pavimento
fessurato, rispetto ai box su lettiera,
ha i seguenti vantaggi:
• può migliorare le condizio-
ni ambientali nel caso in cui
si abbia un’asportazione fre-
quente delle deiezioni, perché
non si ha produzione di letame
e la zona di stabulazione è più
asciutta;
• le operazioni si riducono alla
distribuzione degli alimenti,
alle cure e alla movimentazione
degli animali.
D’altra parte questa tipologia
d’allevamento comporta diversi
inconvenienti:
• rischi di lesioni agli arti derivanti
da difetti di costruzione e/o
dalla scivolosità del pavimento;
• necessità di prevedere uno o
più box a lettiera permanente
per l’isolamento e il trattamento
degli animali malati o feriti;
• pavimento “freddo” nei climi
rigidi;
• possibilità di occlusione delle
fessure attraverso deiezioni poco
liquide e alimenti di scarto;
• elevate emissioni di gas (am-
moniaca e acido solfi drico) e di
odori nel caso in cui le fosse sotto
fessurato vengano utilizzate per
lo stoccaggio prolungato delle
deiezioni;
• maggiore rigidità dell’edifi cio
(diffi cile conversione).
Nelle stalle a fessurato/forato
risulta molto importante le dimen-
sioni di travetti, fessure e fori.
Di seguito, si consigliano quelle
ottimali: fessure di 30÷35 mm e tra-
vetti di 120-160 mm nel pavimento
fessurato e diametro fori di 50÷55
mm e distanza fori di 50-70 mm nel
pavimento forato.
Sul pavimento fessurato si
consiglia (come previsto da EFSA)
l’installazione di un idoneo tappeto
di gomma.
I costi di costruzione per la realiz-
zazione di una stalla a pavimento
fessurato variano da 2.100 a 2.200
€/capo in base al peso fi nale di
uscita e alla conseguente superfi cie
di stabulazione.
Nel caso di aggiunta di tappeto di gomma su tutta la superfi cie del
box a questo costo occorre ag-
giungere un costo d’investimento
di 180,00-250,00 €/capo (circa
60,00 €/m2).
La progettazione di una stalla per i bovini da ingrasso deve partire dal dimensionamento del box, fattore che condiziona la struttura della stalla, infl uendo moltissimo sull’organizzazionedel lavoro. Generalmente i bovini da ingrasso vengono allevati in stabulazione libera, utilizzando box collettivi con soluzioni costruttive diverse per tipo di pavimentazione e per utilizzo o meno di lettiera
aumenta il rischio di problemi alla
salute e limita l’attività compor-
tamentale e la vita sociale degli
animali. Per questi motivi andrebbe
utilizzata soltanto per situazioni
provvisorie relative all’alimenta-
zione o al trattamento veterinario.
La stabulazione libera collettiva è
ammessa nelle tipologie a pavimen-
to fessurato e in quelle a pavimento
pieno con sovrastante lettiera. Il
pavimento fessurato integrale viene
sconsigliato, raccomandando la pre-
disposizione di una zona di riposo
a pavimento pieno con lettiera o
l’adozione di fessurati ricoperti di
gomma.
Se presente il fessurato, è ne-
cessario che travetti e fessure siano
correttamente dimensionati. I box a
lettiera inclinata sono ammessi, ma
con pendenza ≤ del 10%.
Per l’EFSA hanno grande im-
portanza anche i seguenti aspetti:
• la superfi cie unitaria di stabulazio-ne deve essere tale da limitare
i problemi di salute ed evitare
il disturbo in zona di riposo. La
superfi cie minima di stabulazio-
ne da assegnare a ciascun capo
varia in base al peso vivo medio
fi nale: 2,5 m2 da 301 a 400 kg; 3,0
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fi cientemente asciutta. Nel caso di
lettiera limitata alla zona di riposo,
il consumo giornaliero di paglia
è pari a 2/3 kg/capo, mentre nel
caso di lettiera su tutta la superfi cie
del box il consumo aumenta a 4/6
kg/capo.
Nei box a lettiera permanente la
superfi cie unitaria di stabulazione
ottimale è superiore a quanto pre-
visto da EFSA e pari a 4,2 m2 fi no a
400 kg e 6,5 m2 fi no a 700 kg.
I costi di costruzione per la realiz-
zazione di una stalla a lettiera per-
manente variano da 2.300 a 2.400
€/capo in base al peso fi nale di
uscita e alla conseguente superfi cie
di stabulazione. A questi costi vanno
aggiunti quelli relativi all’acquisto della paglia e alla sua distribuzione all’interno dei box. Il costo di gestio-
ne annuo varia da 100 a 150,00 €/
capo in base alla quantità di paglia
distribuita e alla frequenza di di-
stribuzione.
Stalla a lettiera inclinataIn questa soluzione, grazie all’incli-
nazione del pavimento e all’azione
di calpestamento degli animali, la
lettiera tende a scivolare verso la
zona di alimentazione (pendenza
anteriore), oppure verso la cunetta
di raccolta presente sul lato opposto
(pendenza posteriore), dove viene
asportata da mezzi meccanici. En-
trambe queste soluzioni presentano
alcune varianti, legate soprattutto
alle modalità di allontanamento
delle deiezioni e alla distinzione o
meno della zona di riposo da quella
di alimentazione.
Di seguito vengono riportati i
principali fattori che infl uenzano
la funzionalità del sistema:
• pendenza del pavimento e
larghezza dell'area a lettiera
(distanza orizzontale tra il suo
punto più alto e il suo punto
più basso);
• densità degli animali;
• consumo medio giornaliero e
frequenza di distribuzione della
paglia.
Dalla densità degli animali di-
pendono l’entità del calpestio, lo
scorrimento della lettiera e lo stato
di pulizia dei capi allevati. Nella
determinazione della superfi cie di
Box a pavimento fessurato con gomma.
Stalla a lettiera permanenteIn alternativa al pavimento fessurato
è possibile utilizzare box multipli a
lettiera, col vantaggio principale di
assecondare le più recenti tendenze
in materia di benessere animale;
inoltre, si ha produzione di letame
paglioso, con benefi ci sia di ordine
agronomico, sia di ordine ambienta-
le (potere ammendante sul terreno,
minori problemi di odori durante
lo spandimento, ecc…).
Per contro, presenta alcuni
svantaggi, quali elevati fabbisogni
di manodopera per le operazioni
di manutenzione della lettiera
(aggiunta di paglia, asportazione
della lettiera) ed elevati consumi
di paglia.
La stalla a lettiera permanente
prevede aree di stabulazione collet-
tive a pavimentazione piana nelle
quali viene aggiunta regolarmente
paglia per mantenere la lettiera suf-
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Il progetto INALCA
I dati riportati fanno parte delle attività svolte all’interno di “Protocollo INALCA – Protocollo basato su elevati standard di benessere animale negli allevamenti bovini da ingrasso”, un progetto fi nanziato dalla Regione Lombardia sulla misura 16.2 del PSR 2014-2020 e coordinato da Inalca – Industria Alimentare Carni Spa, in collaborazione con l’Università di Milano, Dipartimenti di Scienze Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e la Sicurezza Alimentare (VESPA) e di Medicina Veterinaria (DiMeVet), la Fondazione CRPA Studi Ricerche di Reggio Emilia e COLDIRETTI. L’obiettivo del progetto consiste nello sviluppo di un innovativo sistema per la valutazione e il miglioramento del benessere animale negli allevamenti bovini da ingrasso (vitelloni e scottone), promuovendo al contempo l’uso prudente degli antibiotici in questo settore. In ogni singola azienda agricola, l’applicazione del protocollo permetterà di eseguire un’accurata valutazione dei rischi, individuando punti di forza e di debolezza rispetto agli standard ed agli indicatori individuati e i possibili percorsi di adeguamento, sia di tipo strutturale che gestionale, valutandone l’onere economico e la relativa incidenza sui costi complessivi di produzione.
lettiera da assegnare ad ogni capo
(3,4 m2 fi no a 400 kg e 5,6 m2 fi no
a 700 kg) è necessario operare un
compromesso tra le opposte esi-
genze: quella di autopulibilità della
lettiera, per la quale sono richieste
superfi ci suffi cientemente contenu-
te, e quelle di comfort e pulizia degli
animali che richiedono, invece,
spazi più ampi.
Dalla quantità di paglia fornita
giornalmente dipendono sia lo
spessore della lettiera, sia lo stato
di pulizia degli animali. I consumi
medi di paglia sono pari a circa 1÷2
kg/capo per giorno; al di sotto di
questi valori lo stato di pulizia e di
comfort peggiorano drasticamen-
te, mentre al di sopra si possono
provocare accumuli di letame che
pregiudicano il buon funzionamen-
to del sistema.
Infi ne, per quanto riguarda la
frequenza di distribuzione, la paglia
deve essere aggiunta preferibil-
In alternativa al pavimento fessurato è possibile utilizzare box multipli a lettiera, col vantaggio di assecondarele più recenti tendenze in materia di benessere animale; inoltre, si ha produzione di letame paglioso, con benefi ci sia di ordine agronomico sia di ordine ambientale
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all’acquisto della paglia e alla sua di-stribuzione all’interno dei box. Il costo
di gestione annuo varia da 55,00 a
75,00 €/capo in base alla quantità
di paglia distribuita e alla frequenza
di distribuzione.
Isolamento e quarantenaL’obbligo di stabulare gli animali
malati o feriti in un apposito box d’isolamento è previsto dal Decre-
to Legislativo 26 marzo 2001 n.
146. Questo locale deve essere a
lettiera e deve essere in grado di
ospitare almeno l’1-2% del totale
dei capi presenti in allevamento
Box a lettiera permanente. Nei box a lettiera permanente la superfi cie unitaria di stabulazione ottimale è superiore a quanto previsto da EFSA e pari a 4,2 m2 fi no a 400 kg e 6,5 m2 fi no a 700 kg.
(l’ottimale sarebbe > del 3%), con-
siderando una superfi cie unitaria
di stabulazione di almeno 7 m2/
capo. La quarantena deve avvenire
in box collettivi a lettiera collocati
in un locale separato dalle stalle di
produzione e deve durare almeno
30 giorni. I costi di costruzione e
gestione sono praticamente analo-
ghi a quelli più alti calcolati per la
lettiera permanente.
Alessandro GastaldoMarzia Borciani
Centro Ricerche Produzioni Animali CRPA Spa di Reggio Emilia
Riccardo CompianiCarlo Angelo Sgoifo Rossi
Dipartimento di ScienzeVeterinarie per la Salute,
la Produzione Animale e la Sicurezza Alimentare (VESPA) dell’Università
degli Studi di MilanoGiulia Lalinga
Giovanni Mario Sorlini LugaresiInalca Industria Alimentare
Carni Spa
mente tutti i giorni. Si sconsiglia di
distribuire paglia ogni 3÷4 giorni, in
quanto l’eccessiva quantità distribui-
ta fa sì che buona parte di questo ma-
teriale venga subito trascinata nelle
aree di raccolta, senza aver avuto il
tempo di svolgere le sue importanti
funzioni di assorbimento di liquidi
e di miscelazione con le feci.
I costi di costruzione per la realizza-
zione di una stalla a lettiera inclinata
variano da 2.150 a 2.200 €/capo in
base al tipo di inclinazione, al peso
fi nale di uscita e alla conseguente
superfi cie di stabulazione. A questi
costi vanno aggiunti quelli relativi
L’obbligo di stabulare gli animali malati o feriti in un apposito box d’isolamento è previsto dal DLgs 26 marzo 2001 n. 146. La quarantena deve avvenire in box collettivi a lettiera collocati in un locale separato dalle stalledi produzione e deve durare almeno 30 giorni