ARCHITETTURA E FELICITÀ...•Siamo divisi •tra il trascurare i nostri sensi diventando...

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ARCHITETTURA E FELICITÀGIOCARE CON L’ARCHITETTURA

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IL SIGNIFICATO DELL’ARCHITETTURA1

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•Siamo divisi

• tra il trascurare i nostri sensi diventando impassibili all’ambiente esterno

•e il riconoscere che la nostra identità è legata ai luoghi in cui viviamo e si modifica con essa

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•L’architettura

•si fonda sull’idea che tutti noi siamo persone diverse in luoghi diversi

•L’architettura

•deve darci un’immagine di ciò che idealmente potremmo essere

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•Se la nostra felicità dipende

•dal colore delle pareti

•dalla forma di una finestra

•cosa ci accade nella maggior parte dei luoghi in cui siamo costretti ad abitare?

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•Per scongiurare un’angoscia permanente chiudiamo gli occhi davanti a gran parte di ciò che ci circonda

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•L’architettura a volte ci mette di buon umore, altre volte nemmeno il luogo più bello sarà in grado di allontanare la nostra tristezza

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•L’architettura

•può trasmetterci uno stato d’animo che siamo incapaci di crearci da soli

•ma a volte può fare meno di un’aspirina

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•L’architettura

•non presenta i vantaggi indiscutibili di un vaccino o di un piatto di riso

•per questo motivo non diventerà mai una priorità

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•L’architettura

•possiede un contenuto morale ma non ha il potere di imporlo

•offre suggerimenti ma non promulga leggi

•ci invita all’emulazione senza obbligarci

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BELLEZZA E ARCHITETTURA2

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•Chi riconosce la bellezza ne scorge il carattere effimero

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•Un’architettura ci commuove per la sue qualità contrapposte alla realtà in cui si trova

•Siamo tristi guardando la bellezza sapendo che la felicità cui allude è l’eccezione e non la norma

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•È nel dialogo con la sofferenza che molte belle cose acquistano il loro valore

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• Afferma di cercare due cose nell’architettura:

• che ci dia riparo

• che ci parli di tutto ciò che riteniamo importante e che vogliamo ricordare

RUSKIN

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• Lo scopo di una casa non è essere bella ma funzionale

MODERNISMO

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LE PAROLE DELL’ARCHITETTURA3

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GIOCHIAMO

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BARBARA HEPWORT - DUE SEGMENTI E UNA SFERA

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GIOCHIAMO

• Ognuno dia un’interpretazione soggettiva dell’opera di BARBARA HEPWORT DUE SEGMENTI E UNA SFERA

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BARBARA HEPWORT - DUE SEGMENTI E UNA SFERA

Adrian Stokes, psicanalista, interpreta quest’opera come una rappresentazione della

famiglia

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•L’uomo cerca in qualsiasi oggetto sembianze umane

•Quindi un’opera astratta può commuoverci come una realistica

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•La nostra capacità di individuare nelle forme, nelle trame e nei colori un parallelo con gli esseri umani è tale che anche nella forma più umile (la linea) sappiamo riconoscere un carattere

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GIOCHIAMO

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•Assegniamo alle tre immagini successive due caratteristiche tra

• rigida, flessibile, monotona, creativa, calma, arrabbiata, frivola, razionale, confusa, sicura, altera, disponibile, tenebrosa, solare, dura, malleabile...

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Linea 1

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Linea 2

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Linea 3

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•LINEA 1: rigida monotona

•LINEA 2: calma frivola

•LINEA 3: arrabbiata confusa

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•Se dei segni su un foglio di carta sono in grado di descrivere con precisione condizioni mentali, pensate al potenziale espressivo dell’architettura

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•Diciamo di una persona che è contorta, tenebrosa, dura, che ha un cuore d’acciaio, che ha l’umore nero

•Paragoniamo una persona a un materiale ad un colore e siamo sicuri di comunicare qualcosa della sua personalità

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•Non siamo in grado di guardare un’architettura senza collegarla a circostanze storiche e personali

•Basta un piccolo dettaglio a suscitare un ricordo

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Albert Speer1937 Padiglione nazionale

tedesco per l’esposizione di Parigi

POTERE

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Egon Eiermann1958 Padiglione nazionale

tedesco per l’esposizione di Bruxelles

DEMOCRAZIA

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•La facilità con cui colleghiamo il mondo psicologico a quello esterno visivo e sensorio dissemina il nostro linguaggio di metafore

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• Legare gli oggetti ai nostri ricordi e alle nostre sensazioni comporta l’inevitabile arbitrarietà di giudizio

• Quindi valutiamo un’architettura non per le proprie qualità

• Rischiamo di dare un giudizio su ciò che simboleggiano invece su ciò che sono

ARBITRARIETÀ DI GIUDIZIO

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• La riprova è l’incostanza di un giudizio al passare del tempo

• Oggi guardiamo una statua seicentesca della Vergine senza farci turbare dai roghi dell’Inquisizione

• Oggi guardiamo il Colosseo senza farci turbare dai combattimenti all’ultimo sangue dei gladiatori

ARBITRARIETÀ DI GIUDIZIO

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• Potremmo dire che gli oggetti davvero belli sono quelli dotati di valori che resistono alle nostre proiezioni, positive o negative

ARBITRARIETÀ DI GIUDIZIO

38

• La bellezza è una promessa di felicità

• Esistono tanti stili di bellezza quante visioni di felicità

STENDHAL

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GIOCHIAMO

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1776 - CASPAR WOLF “IL GHIACCIAIO DI LAUTERAAR”

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CASPAR WOLF

• DESCRIVI

• gli atteggiamenti delle persone in relazione al proprio status sociale e alle proprie aspirazioni

• SIAMO ALLA FINE DEL 1700

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CASPAR WOLF

• SOLUZIONE

• In cima alla roccia aristocratici ammirano il panorama

• In basso guide alpine si disinteressano del panorama

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CASPAR WOLF

• DESCRIVI

• 100 ANNI PRIMA (FINE 1600)

• come si sarebbero comportati gli aristocratici

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CASPAR WOLF

• DESCRIVI

• 100 ANNI DOPO (INIZIO 1900)

• come si sarebbero comportate le guide alpine

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CASPAR WOLF

• SOLUZIONE FINE 1600

• Sarebbero rimasti nelle loro proprietà terriere in pianura

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CASPAR WOLF

• SOLUZIONE INIZIO 1900

• Sarebbero rimasti anche loro affascinati dal panorama

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IDEALI DI CASA4

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•Perché siamo soggetti a ciò che ci dicono gli spazi che abitiamo?

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•La nostra sensibilità per l’ambiente dipende da caratteristica della psicologia umana: dentro di noi albergano diverse personalità e non con tutte ci sentiamo a nostro agio

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•La nostra sensibilità può dipendere

•dal luogo geografico

•dal colore dei mattoni...

•dall’altezza dei soffitti...

•dalla disposizione degli oggetti

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•Ci attorniamo di forme e materiali che ci comunicano di cosa abbiamo bisogno per non dimenticarcene

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GIOCHIAMO

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GIOCHIAMO

• Scrivi tre luoghi in cui ti senti a “CASA”

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•Attribuiamo il nome di “CASA” a luoghi che corrispondono al nostro sentire

•Non è indispensabile che contengano i nostri vestiti per meritare il nome di “CASA”

•“CASA” può essere un giardino, una spiaggia, una biblioteca...

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•Ci serve una “CASA” in senso psicologico oltre che in senso fisico

•Ci serve un rifugio per dar forza ai nostri sentimenti, perché spesso il mondo ci rema contro

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• Le religioni hanno da sempre riflettuto sul ruolo svolto dall’ambiente nella formazione dell’identità dell’uomo

• Hanno compreso il nostro bisogno di “CASA” anche se hanno costruito luoghi dove non ci potremmo addormentare

ARCHITETTURA E RELIGIONI

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Rinuncia alla presunzione

1254CATTEDRALE DI

REIMS

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Espressione di un mondo privo di associazioni con la

quotidianità

1370ALCAZAR DI SIVIGLIA

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• Sia il Cristianesimo che l’Islam credevano:

• che un ambiente potesse spronare alla perfezione

• che la bella architettura fosse la traduzione del bene in un linguaggio non verbale

• EQUAZIONE TRA ETICA ED ESTETICA

ARCHITETTURA E RELIGIONI

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• Ibn Sina, filosofo mussulmano:

• “Dio è la fonte di ogni cosa bella”

• Roberto Grossatesta, vescovo di Lincoln:

• “Cercate di vedere che cos’è la bellezza in sé... Se ci riuscirete vedrete Dio in persona”

ARCHITETTURA E RELIGIONI

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• Gli antichi teologi ipotizzarono che fosse più facile diventare servitori di Dio guardando piuttosto che leggendo

• L’architettura, la scultura e la pittura potevano educare con maggior efficacia delle Scritture

ARCHITETTURA E RELIGIONI

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• Anche un architettura domestica, non meno di una moschea o di una cattedrale, può aiutarci a ricordare chi siamo davvero

• Apprezziamo l’architettura che è in grado di stimolare emozioni che i nostri impegni quotidiani ci costringono a sacrificare

ARCHITETTURA E LAICITÀ

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ARCHITETTURA MEMORIA E IDEA5

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COSTRUIRE È COME SCRIVERESERVE A PRESERVARE CIÒ

CHE CI STA A CUORE

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RICORDAREIl motivo che ci spinge a costruire è il desiderio di

ricordare

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• 1794 Lettere sull’educazione estetica dell’uomo:

• “L’umanità ha perduto la sua dignità ma l’arte l’ha salvata e custodita in pietre significative, la verità vive ancora nell’illusione e dalla copia sarà ricostruito l’originale”

FREDERICH SCHILLER

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• Il termine idealizzazione si riferisce a un desiderio di perfezione

• obiettivo che non è estraneo nemmeno al più razionale degli uomini

IDEALIZZAZIONE E PROPAGANDA

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• Abbiamo rinunciato all’ideale classico dell’antichità

• Ora i nostri ideali sono la democrazia, la scienza...

• L’architettura moderna non ha mai smesso di cercare di migliorare e di modellare la realtà

IDEALIZZAZIONE E PROPAGANDA

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• Il termine propaganda si riferisce alla promozione di qualsiasi convinzione

• In sé per sé non ha connotazioni negative

• L’architettura è propaganda quando ci spinge a reagire favorevolmente a un’idea

IDEALIZZAZIONE E PROPAGANDA

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• Non è saggio estirpare la propaganda

• Non c’è nulla di male che l’arte possa indirizzare le nostre azioni

IDEALIZZAZIONE E PROPAGANDA

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ARCHITETTURA GIOIA E MALINCONIA6

72

• Gioia per la perfezione che vediamo davanti a noi

• Malinconia perché sappiamo che la perfezione è rara

• La perfezione dell’architettura dà risalto alla mediocrità della realtà ci sta attorno

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WILHELM WORRINGER

• 1907 “Astrazione ed empatia”

• Nella storia umana ci sono state solo due tipi di arte

• Arte Astratta

• Arte Figurativa

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WILHELM WORRINGER

• La società ama nell’arte tutto ciò che non possiede a sufficienza

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GIOCHIAMO

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SCEGLIAB

77

SCEGLIAB

78

SCEGLIAB

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WILHELM WORRINGER

• ARTE ASTRATTA

• simmetria, regolarità, ordine, geometria

• atmosfera calma, contrassegnata da piani visivi piatti e ripetitivi, in cui tutto è privo di riferimenti al mondo reale

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WILHELM WORRINGER

• ARTE ASTRATTA

• infusa di armonia e tranquillità affascina le società desiderose di calma, società in cui l’ordine pubblico è in disfacimento e il senso di pericolo fisico è accentuato da una confusione morale e spirituale

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WILHELM WORRINGER

• ARTE FIGURATIVA

• riproduce l’entusiasmo, le forme e il colore delle esperienza vissuta

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WILHELM WORRINGER

• ARTE FIGURATIVA

• affascina società che hanno raggiunto standard elevati di ordine e sicurezza i cui cittadini vogliono sfuggire a una soffocante routine e ritrovare il contatto con i sentimenti

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GIOIA E MALINCONIA

• Il bisogno dell’arte è il segno che siamo in costante pericolo di smarrire l’equilibrio tra i grandi opposti della nostra vita

• noia - entusiasmo

• semplicità - complessità

• ragione - immaginazione

• austerità - lusso

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STENDHAL

• “Esistono tanti stili di bellezza quante visioni della felicità”

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STENDHAL

• Comprendere i meccanismi psicologici legati all’arte forse non cambierà il nostro giudizio sul bello, ma almeno può impedirci di reagire con incredulità davanti a ciò che piace ad un altro

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PROGETTARE IN ARCHITETTURAsignifica costringerci a disimparare

ciò che crediamo di sapere giàe riconoscere il mistero e la complessità dei gesti quotidiani

come spegnere un interruttore o aprire una finestra

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INSEGNAREsignifica costringerci a disimparare

ciò che crediamo di sapere giàe riconoscere il mistero e la complessità della parola

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