A settembre il giardino di campagna si colora di azzurro e di blu

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VITA IN CAMPAGNA 9/2012 15

Siamo già a settembre... e nel giardi-no di campagna pochi colori rallegrano le ultime giornate di fi ne estate. Molte specie, provate dal caldo, si presentano stremate; alcune hanno ancora qualche fi ore, altre stanno portando a termine la formazione dei semi. Le specie più deli-cate, come per esempio aceri giappone-si o alcune ortensie, possono anche pre-sentare vistosi danni causati dalla cani-cola estiva, come scottature alle foglie e/o disseccamenti ai germogli più giovani e teneri. Le stesse piante mediterranee (per esempio cisto, mirto, corbezzolo) durante l’estate si sono rifugiate in una sorta di riposo vegetativo, al fi ne di su-perare indenni le settimane più calde e aride di questa stagione.

Esistono tuttavia alcune specie arbusti-ve che cominciano a fiorire proprio in questo momento, o altre che continuano imperterrite a fi orire, sfoggiando colori piuttosto insoliti in natura, l’azzurro e il blu. Ci riferiamo all’agnocasto, al cerato-stigma, al gelsomino azzurro, alla salvia russa e alla spirea blu, le cui fi oriture ci fa-ranno godere, insieme a parenti e amici, le ultime tiepide sere d’estate in giardino.

Queste specie, reperibili presso i più forniti vivai specializzati e/o garden cen-ter (vedi indirizzi in calce all’articolo), si possono mettere a dimora, nono-stante siano in fi oritura, anche in que-sto mese, e, dove il clima lo permette, sino a fi ne autunno (vedi riquadro ri-portato a pag. 16).

L’AGNOCASTO È IDEALE PER I GIARDINI VICINI AL MARE

L’agnocasto (Vitex agnus-castus, fa-miglia Verbenacee) (1), è una specie am-piamente diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo; si trova spesso a vegetare insieme alle tamerici poiché, come que-ste, manifesta un’elevata resistenza al salmastro. Deve parte del suo nome al-l’usanza, in auge nell’antica Grecia, di cospargere con le sue foglie i letti delle vergini durante le feste in onore di Cere-re, dea delle messi.

È un arbusto di grandi dimensioni; se non potato assume una forma irregolare,

raggiungendo i 3-4 metri di altezza. Le foglie, sempreverdi, sono costituite da 5-7 foglioline di colore verde-grigio; se stropicciate, emanano un profumo mol-to aromatico.

I fi ori, raccolti in infi orescenze a pan-nocchia erette lunghe fi no a 15 cm, sono di un colore che varia dall’azzurro la-vanda al blu-viola intenso. La fi oritura, che comincia a metà estate, si protrae fi no a fi ne settembre.

Per favorire l’emissione di nuovi ger-

A settembre il giardino di campagnasi colora di azzurro e di blu

Se la primavera è un tripudio di colori e profumi, l’estate lo è già di meno. Che dire allora del fi niredella bella stagione, quando l’autunno è alle porte? Anche in questo momento, però, alcune

piante continuano o iniziano a fi orire, regalando ai nostri occhi colori piuttosto insoliti: l’azzurroe il blu. Vediamo insieme le specie a cui ci riferiamo, da mettere a dimora sino a fi ne autunno

mogli fi oriferi e per mantenere un aspet-to compatto, l’agnocasto si deve potare energicamente a inizio primavera, ac-corciando i rami di un terzo o due ter-zi. Pur resistendo bene anche al Nord, l’agnocasto trova il suo ideale ambiente di vita nei giardini costieri del Centro-Sud, presentando un’elevata tolleranza sia ai terreni salmastri che ai venti pro-venienti dal mare.

Per quanto riguarda la concimazione, la specie è assai frugale e non necessita di particolari interventi. L’agnocasto va irrigato moderatamente in fase giovani-le, lasciando asciugare il terreno fra un intervento e l’altro. Da adulto ci si può limitare a irrigazioni estive di soccorso.

IL CERATOSTIGMAVUOLE CLIMA FRESCO

Chi vive in ambienti freschi e non vuole rinunciare al fascino del blu nel proprio giardino può mettere a dimora Ceratostigma plumbaginoides (2) o Ce-ratostigma willmottianum (3), arbusti di origine asiatica della famiglia delle Plumbaginacee.

Si tratta di due specie dai fi ori e dal fogliame molto simili; si differenziano Agnocasto

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Mettere a dimora, anche in questo periodo, alcuni arbusti dalle insolite fi oriture az-zurre o blu, fa sì che il giardino di campagna si presenti gradevolmente colorato anche sul fi nire dell’estate

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l’una dall’altra solo per il portamento. Ceratostigma plumbaginoides, grazie al suo sviluppo contenuto (raggiunge a malapena i 30 cm di altezza), è ottimo per giardini rocciosi, per colorare muret-ti a secco e come tappezzante per zone assolate, in pendenza, non calpestabili. Ceratostigma willmottianum, invece, essendo eretto (raggiunge i 70-80 cm di altezza) e un po’ scapigliato a maturità, è ideale per realizzare aiole isolate e bordure, magari abbinato a graminacee ornamentali, quali per esempio pennise-to e Miscanthus.

Le foglie di questi due arbusti sono caduche, piuttosto ruvide e un po’ to-mentose (pelose); in autunno prima di cadere, assumono una bella tonalità bronzea.

I fi ori, raccolti in piccoli grappoli, sono a forma di imbuto, di colore blu elettrico. La fi oritura, che comincia a metà estate, si protrae sino ad autunno inoltrato.

Di buona rusticità, i ceratostigma cre-scono in qualsiasi tipo di terreno, purché ben drenato; per dare un’abbondante fi oritura vanno posti in una posizione di pieno sole.

Poche le cure necessarie. Siccome la vegetazione di Ceratostigma plumbagi-noides in inverno si secca completamen-te, a fi ne febbraio-inizi marzo occorre eliminare tutta la parte disseccata sino a circa 5 cm dal suolo, in modo da stimo-lare la pianta a emettere nuovi germogli. Ceratostigma willmottianum va invece solo ripulito dai rami secchi a fi ne inver-no. Periodicamente, se necessario, si de-ve potare energicamente, sempre a fi ne inverno, tagliando i rami a 10 cm da ter-

ra, al fi ne di rinnovare la vegetazione.Per quanto riguarda la concimazione

e l’irrigazione, trattandosi di specie fru-gali valgono le stesse regole suggerite per l’agnocasto.

IL GELSOMINO AZZURROVA RIPARATO DAL GELO

Specie assai ammirata, protagonista indiscusso dei giardini mediterranei in-sieme a buganvillea, lantana e ibisco. Ci riferiamo al gelsomino azzurro (Plumba-go capensis, famiglia Plumbaginacee) (4), che da fi ne primavera (maggio-giu-gno) ad autunno inoltrato (ottobre-no-vembre) regala una miriade di fi ori az-zurri; al Sud e nelle isole non è raro am-mirarlo in fi ore anche in pieno inverno.

È un rampicante dalla vegetazione esuberante; se trova un ambiente di vita ideale, i suoi tralci possono raggiungere

anche i 5-6 metri di lunghezza. Le foglie sono sempreverdi, di colo-

re verde lucido, costituite da foglioline a forma di spatola lunghe 5-7 cm.

I fi ori, numerosissimi e di colore az-zurro cielo, sono raccolti in infi orescen-ze a ombrella del diametro di 8-10 cm.

Nonostante sia originario dell’Africa meridionale, il gelsomino azzurro si può coltivare con qualche accortezza anche al Centro-Nord d’Italia; basta assicurare al-la pianta posizioni soleggiate e riparate dal vento, e protezione dal gelo durante l’inverno tramite stuoie, cannicciati e pac-ciamatura al piede. Lo si può coltivare an-che in vaso; in tal caso durante la brutta stagione va riparato in un luogo protetto, al pari degli agrumi. Ciononostante, spes-so a fine inverno si presenta completa-mente disseccato: occorre allora potare energicamente tutti i rami a 5-10 cm da terra; così facendo dalla base spunteranno

Ceratostigma willmottianum

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Ceratostigma plumbaginoides

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La messa a dimora può essere fatta da settembre a fi ne autunno

Scavate una buca suffi cientemente grande (in larghezza e altezza) per ospitare il pane di radici dell’arbusto (a): a fi ne operazione il colletto dell’arbusto deve trovarsia fi l di terra o qualche cm sopra. Aggiungete sul fondo della buca una badilata di stallatico molto maturo (b)e ricopritelo con circa 8-10 cm di terra. Sfi late dal vaso di coltivazione l’arbusto (c), ponetelo nella bucae riempitela di terra (d). Fate aderire la terra alle radici prima premendo con un piede (e) la zona di scavoe poi irrigando abbondantemente (f)

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nuovi germogli vigorosi, che andranno a ricostituire la chioma dell’arbusto.

Per quanto riguarda il terreno, il gel-somino azzurro vuole suoli ben drenati e moderatamente fertili. Non richiede concimazioni, salvo nel caso in cui il terreno sia molto povero. Se coltivato in vaso, va invece concimato nel periodo della fi oritura due volte al mese, sommi-nistrando concime liquido per gerani con l’acqua d’irrigazione secondo i do-saggi consigliati in etichetta.

Resiste bene alla siccità, anche se gradisce irrigazioni di soccorso in pre-senza di aridità prolungata; nel caso di coltivazione in vaso occorre invece in-naffi arlo 2-3 volte la settimana in prima-vera e ogni giorno in estate.

RESISTONO BENE AL FREDDO INTENSO LA SALVIA RUSSA...

La vasta famiglia delle Labiate anno-vera anche una graziosa specie origina-ria dell’Asia centrale, Perovskia atripli-cifolia, universalmente nota come salvia russa (5). Questa pianta forma folti cespi alti circa 1 m e larghi 50-60 cm.

Le foglie, lanceolate e profondamen-te incise e frastagliate, sono di colore grigio argento, lunghe 5 cm, provviste di un odore pungente, tra la canfora e la menta.

I fi ori di colore blu-violetto sono por-tati da infi orescenze a spiga lunghe cir-ca 30 cm. La fi oritura avviene dalla tar-da estate sin quasi a fi ne autunno.

È una specie molto rustica. Richiede posizioni di pieno sole e tollera egregia-mente, oltre ai freddi intensi, anche l’ari-dità estiva. Si adatta a tutti i tipi di terre-no, da quelli calcarei a quelli gessosi, basta che siano ben drenati.

In inverno la parte aerea della pianta, che è erbacea, si secca completamente, pertanto a inizio primavera occorre ta-gliare la vegetazione esaurita sino a 4-5 cm da terra; l’emissione dei nuovi germogli avverrà dalla base, unica parte

lignifi cata della pianta.Per la sua rusticità la salvia russa è

particolarmente adatta ai giardini roc-ciosi e a quelli di mare. È ideale per rea-lizzare bordure miste con piante erbacee perenni dai fi ori color cremisi (come per esempio la gaura o la Verbena bonarien-sis) e piccoli arbusti a fi oritura giallo-arancio (come per esempio lantana ed euryops), che contrastano piacevolmen-te con il blu delle sue spighe.

... E LA SPIREA BLU

La spirea blu (Caryopteris clando-nensis, famiglia Verbenacee) (6) è un ar-busto originario dell’Asia Centrale poco conosciuto nei nostri giardini.

Raggiunge l’altezza di 1-1,5 metri e si sviluppa altrettanto in larghezza.

Le foglie sempreverdi (semi sempre-verdi al Nord), di colore verde glauco (verde grigio), sono lanceolate, lunghe fi no a 5 cm, e, se stropicciate, emanano un aroma pungente.

I fi ori, riuniti in infi orescenze, sono di colore blu o azzurro intenso. La fi ori-tura avviene sul fi nire dell’estate.

La pianta è assai rustica, potendo re-sistere fi no a –10-15 °C; se sottoposta a freddi intensi e prolungati la parte aerea si secca, per poi rigermogliare dal legno più vecchio nella primavera successiva. Poco esigente in fatto di terreno, si ac-contenta anche di suoli poveri, non tol-lera tuttavia i ristagni d’acqua.

Sfugge alla calura estiva difendendo-si grazie al colore grigiastro della chio-ma, che rifl ette la luce, e accartocciando leggermente le foglie se si presenta una siccità prolungata. Quando nuovamente irrigata, tuttavia, torna a ridistendere la vegetazione e riacquista la sua vigoria.

Come quasi tutte le specie tipiche di ambienti caldo-aridi, esige un’esposizione in pieno sole, pena una scarsa fi oritura.

Occorre potarla energicamente a fi -ne inverno asportando tutti i rami del-l’anno precedente e lasciando solo 1-2

coppie di gemme alla base. Una manca-ta o leggera potatura gli farà perdere compattezza, senza tuttavia pregiudicar-ne la fi oritura; a settembre si ricoprirà comunque di fi ori, che saranno però più piccoli e radi.

Sono piante perfette, nei giardini di campagna, per realizzare siepi miste, o anche disposte in gruppi davanti a spe-cie a foglia scura, che faranno così risal-tare la colorazione argentea del suo fo-gliame.

Francesca Moscatelli

Aziende che dispongono delle specie citate:– Antologia di A. e F. Gaviraghi - Strada Provin-ciale per Ornago, 11 - 20040 Burago Molgora (Milano) - Tel. 039 6080518 - Fax 039 6081093 (2-3-5-6). Sconto «Carta Verde» 10% valido fino al 31/12/2012.– Fratelli Ingegnoli - Via O. Salomone, 65 - 20138 Milano - Tel. 02 58013113 - Fax 02 58012362 (1-2-3-4-5-6). Sconto «Carta Verde» 5% valido fino al 31/12/2012.– Piante Mati - Via Bonellina, 49 - 51100 Pistoia - Tel. 0573 380051 - Fax 0573 382361 (1-2-3-4-5-6), vende per corrispondenza (ordine minimo euro 50,00). Sconto «Carta Verde» 30% va-lido fi no al 31/12/2012.– Priola Azienda Agricola Vivaio Pier Luigi - Via Acquette, 4 - 31100 Treviso - Tel. 0422 304096 - Fax 0422 301859 (1-2-3-4-5-6), vende per corrisponden-za. Sconto «Carta Verde» 5% valido fi -no al 31/12/2012.– Susigarden Azienda Agricola Geotti e Lukas - Via Marconi, 157 - 33041 Aiel-lo del Friuli (Udine) - Tel. 0431 973417 - Fax 0431 974894 (1-2-3-4-5-6), vende per corrispondenza.

4 aziende concedono

uno sconto dal 5 al 30%

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Salvia russa

5

Gelsomino azzurro

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