2. il senso e il fine della vita

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Parrocchia Sant'Antonino Martire Castelbuono. Parroco Don Mimmo Sideli Ciclo di conferenze " Le religioni a i recondicit enigmi della condizione umana". Anno Pastorale 2013-14 2° incontro "il senso e il fine della vita"

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Comunità parrocchiale “S. Antonino Martire”- Castelbuono -

LE RELIGIONI E I RECONDITI ENIGMI DELLA CONDIZIONE UMANA

Anno pastorale 2013-2014

Dalla Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le Religioni non

cristiane del Vaticano II, Nostra Aetate 

Gli uomini attendono dalle varie religioni la risposta ai reconditi enigmi della condizione umana, che ieri come oggi turbano profondamente il cuore dell'uomo:

la natura dell'uomo, il senso e il fine della nostra vita, il bene e il peccato, l'origine e lo scopo del dolore, la via per raggiungere la vera felicità, la morte, il giudizio e la sanzione dopo la morte,donde noi traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo.

La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni.

Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini.

Noi e le Grandi Religioni

Noi e le Grandi Religioni

comportamento

… accostarci con rispetto alle grandi Religioni al fine di poter attingere dai loro Libri sacri: - ciò che può arricchirci, - ciò che può aiutarci a cogliere le differenze,- ciò che può rafforzarci nelle nostre convinzioni.

Noi e le Grandi Religioni

comportamento atteggiamento

Papa Francesco, Lumen fidei, 34:  “… Il credente non è arrogante; al contrario, la verità lo fa umile, sapendo che, più che possederla noi, è essa che ci abbraccia e ci possiede. Lungi dall’irrigidirci, la sicurezza della fede ci mette in cammino, e rende possibile la testimonianza e il dialogo con tutti”.

L’itinerario

19/10 La natura dell'uomo16/11 Il senso e il fine della nostra vita21/12 Il bene e il peccato25/01 L'origine e lo scopo del dolore22/02 La via per raggiungere la vera felicità22/03 La morte26/04 Il giudizio e la sanzione dopo la

morte24/05 Da dove traiamo la nostra origine e

verso cui tendiamo

19/10 La natura dell'uomo16/11 Il senso e il fine della nostra vita21/12 Il bene e il peccato25/01 L'origine e lo scopo del dolore22/02 La via per raggiungere la vera felicità22/03 La morte26/04 Il giudizio e la sanzione dopo la

morte24/05 Da dove traiamo la nostra origine e

verso cui tendiamo

Ebraismo … ciò che è fatto col soffio del Santo si può accomodare …

Islamismo In verità l’uomo è stato creato instabile …

Induismo L’uomo in verità consiste di volontà.

Buddhismo E’ in questo preciso momento che occorre …

19/10 La natura dell'uomo16/11 Il senso e il fine della nostra vita21/12 Il bene e il peccato25/01 L'origine e lo scopo del dolore22/02 La via per raggiungere la vera felicità22/03 La morte26/04 Il giudizio e la sanzione dopo la

morte24/05 Da dove traiamo la nostra origine e

verso cui tendiamo

Il senso e il fine della nostra vita

RELIGIONI ORIENTALIESSERE NON-ESSERE ESSERE

RELIGIONI ORIENTALIESSERE NON-ESSERE ESSERE

FILOSOFIANON-ESSERE ESSERE NON-ESSERE

RELIGIONI ORIENTALIESSERE NON-ESSERE ESSERE

FILOSOFIANON-ESSERE ESSERE NON-ESSERE

CRISTIANESIMONON-ESSERE ESSERE BEN-ESSERE

… oltre i muri sordidi

E disse Dio: Facciamo l’uomo

Con chi si consigliò?

R. Jehoshua b. Levi disse: Si consigliò con le opere di ciascun giorno, simile a un re che aveva un consigliere e non faceva nulla senza il suo parere.

Disse R. Berekjah: Quando il Santo, Egli sia benedetto, si accinse a creare l’uomo, vide che ne sarebbero discesi giusti e malvagi, e disse: “Se Io lo creo ne discendono i malvagi, ma se non lo creo come ne discenderanno i giusti?

Maschio e femmina li creò

I nostri maestri dicono: “Gli diede- quattro qualità dei celesti - e quattro degli inferiori:

[come le bestie]

1. mangia e beve come la bestia, 2. si riproduce come la bestia, 3. espelle escrementi come la bestia, 4. e muore come la bestia;

dei celesti: 1. ha una posizione eretta come gli angeli del servizio divino, 2. parla come gli angeli del servizio divino, 3. possiede la conoscenza come gli angeli del servizio divino, 4. e vede come gli angeli del servizio divino.

R. Tifdaj disse in nome di R. Aha: Disse il Santo, Egli sia benedetto: - Se Io lo creo come i celesti, egli vivrà e non morirà; - se Io lo creo come gli inferiori, egli morirà e non vivrà.

Io lo creo partecipe degli uni e degli altri: se peccherà, morirà, ma se non peccherà vivrà.

E domini sopra i pesci del mare

Disse R. Tifdaj: Se meriterà, dominerà; ma se non meriterà, sarà dominato.

Disse R. Jaqob b. Kefar-Hanan: - Colui che è fatto a nostra immagine e somiglianza domini, - e colui che non è fatto a nostra immagine e somiglianza sia dominato.

Sura XVIIAl Isrâ'

(Il Viaggio Notturno) 

7. Se fate il bene, lo fate a voi stessi; se fate il male, è a voi stessi che lo fate ...

8. Forse il vostro Signore vi userà misericordia, ma se persisterete persisteremo. Abbiamo fatto dell'Inferno una prigione per i miscredenti.

9. In verità questo Corano conduce a ciò che è più giusto e annuncia la lieta novella ai credenti, a coloro che compiono il bene: in verità avranno una grande ricompensa,

10. e in verità per coloro che non credono nell'altra vita abbiamo preparato un doloroso castigo.

11. L'uomo invoca il male, come invoca il bene. In verità l'uomo è frettoloso.

12. Abbiamo fatto la notte e il giorno come segni: è oscuro il segno della notte, mentre è chiaro il segno del giorno, affinché in essi cerchiate la grazia del vostro Signore e conosciate lo scorrere degli anni e il computo [del tempo]. Ed ogni cosa l'abbiamo esposta in dettaglio.

13. Al collo di ogni uomo abbiamo attaccato il suo destino e nel Giorno della Resurrezione gli mostreremo uno scritto che vedrà dispiegato.

14. [Gli sarà detto:] “Leggi il tuo scritto: oggi sarai il contabile di te stesso”.

15. Chi segue la retta via, la segue a suo vantaggio; e chi si svia lo fa a suo danno; e nessuno porterà il peso di un altro. Non castigheremo alcun popolo senza prima inviar loro un messaggero.

16. Quando vogliamo distruggere una città, ordiniamo [il bene] ai suoi ricchi, ma presto trasgrediscono.

Si realizza allora il Decreto e la distruggiamo completamente.

18. Quanto a chi desidera il caduco, Ci affrettiamo a dare quello che vogliamo a chi vogliamo, quindi lo destiniamo all'Inferno che dovrà subire, bandito e reietto.

19. Quanto invece a chi vuole l'altra vita, sforzandosi a tal fine ed è credente... il loro sforzo sarà accetto.

20. Sosterremo con i doni del tuo Signore questi e quelli. I doni del tuo Signore non sono negati a nessuno.

21. Osserva come diamo ad alcuni eccellenza su altri; nell'altra vita, però, ci saranno livelli più elevati ed eccellenza maggiore.

Brhadaranyaka Upanisad IV,10

 

In verità, al principio questo universo era soltanto il Brahman. Esso conobbe se stesso dicendo: “Io sono il Brahman”. Da lui tutto l’universo derivò. E qualsiasi degli dei si levò a tale conoscenza, diventò egli pure il Brahman e così per i veggenti e così per gli uomini.

Riconoscendo ciò il rsi Vamadeva poté affermare: “Manu e il Sole io sono stato”. E ancor oggi colui che sa di essere il Brahman, diventa questo universo e neppure gli dei possono impedirglielo, poiché egli diventa intima parte di loro.

Quindi chi venera come distinta da sé una divinità pensando: “Essa è una cosa e io sono un’altra”, costui non ha verace sapienza, ma è per gli dei come una bestia.

Come invero molte bestie servono l’uomo, così di ogni singolo uomo si servono gli dei.

… chi è solo desidera d’avere una moglie, di generare dei figli, di possedere ricchezze, di compiere delle opere meritori.

Finché non s’ottengono tutte queste cose, fin allora uno si sente incompleto.

Ma la sua vera completezza consiste in questo:

la mente è il suo io; la parola è la moglie; il respiro è la discendenza; l’occhio rappresenta i beni terreni,

poiché è con l’occhio che li si trova;

l’orecchio rappresenta il beni celesti, poiché è con l’orecchio che se ne sente parlare;

il corpo è la sua azione, poiché è con il corpo che si agisce.

“… un nobile discepolo, ben istruito, prova un sereno disincanto nei confronti della forma materiale, della sensazione, della percezione, delle formazioni e della coscienza.

Egli capisce: “La nascita è distrutta, la santa vita è stata vissuta, ciò che doveva essere fatto è stato fatto, non c’è più rinascita in alcuno stato di esistenza”.

Monaci, questo monaco è definito come uno che ha rimosso gli sbarramenti, ha sradicato i ceppi, che non conosce ostacoli,

un nobile [privo di afflizioni e perfettamente puro] che ha ammainato lo stendardo, che ha deposto i fardelli, che non ha legami.

… E com’è, o monaci, un nobile che ha ammainato lo stendardo, che ha deposto il fardello che non ha legami?

In questo caso il monaco ha abbandonando il concetto “io sono”, lo ha tagliato alla radice, l’ha divelto come fosse una palma, lo ha eliminato, così che esso non è più soggetto a nascita futura”.

Uno sguardo sinottico

Ebraismo Io lo creo partecipe degli uni e degli altri.

Islamismo Oggi sarai il contabile di te stesso.

Induismo Io sono il Brahman.

Buddhismo non c’è più rinascita in alcuno stato di esistenza.

19/10 La natura dell'uomo16/11 Il senso e il fine della nostra vita21/12 Il bene e il peccato25/01 L'origine e lo scopo del dolore22/02 La via per raggiungere la vera felicità22/03 La morte26/04 Il giudizio e la sanzione dopo la

morte24/05 Da dove traiamo la nostra origine e

verso cui tendiamo