14- Rt Nei Tumori Cerebrali - Def

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Encefalo: visione laterale

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Encefalo: lobi ed insula

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Encefalo: visione mediale

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Tumori cerebrali - epidemiologia

• Incidenza in Italia: 4.5 casi/anno/100.00 abitanti. Due picchi: 3-12 e 50-70 anni.

• Mortalità: nell’uomo 3.1% e nella donna 2.8% delle morti per cancro.

• Sede: sopratentoriale (80%) nell’adulto e sottotentoriale (70%) nel bambino.

• 50% gliomi – 12% meningiomi – 5% t. ipofisari – 15% medulloblastomi (bambini).

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Tumori cerebrali – Storia naturale

• I t. cerebrali primitivi di solito non sono capsulati e diffondono per contiguità.

• Non si osservano metastasi linfatiche.• I sintomi dipendono dalle strutture invase (focali) e

dall’edema associato.• Le metastasi ematogene extra-craniche sono rare.• Metastasi peritoneali possono osservarsi in p. con

derivazioni liquorali.• Alcuni tumori con alto grado di malignità possono

metastatizzare nelle meningi e negli spazi liquorali cranici e spinali (medulloblastoma, ependimo-blastoma, pineoblastoma, linfomi cerebrali).

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Tumori cerebrali - sintomatologia

• Sintomatologia focale, in rapporto alla localizzazione del tumore.

• Sintomatologia determinata dall’edema associato.• Sintomi da ipertensione endocranica: cefalea,

edema della papilla, atrofia ottica, cecità.• Crisi tetaniche, più frequenti nei tumori a basso

grado di malignità.• Dolore lombare, disturbi intestinali e della

minzione indicano interessamento della cisterna lombare.

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Tumori cerebrali - diagnostica

• Anamnesi (eventualmente da familiari).• Esame clinico generale.• Valutazione neurologica completa.• Oftalmoscopia (edema della papilla).• Diagnostica per immagini:

– TAC del cranio, con mezzo di contrasto.– RMN (cranio ed ev. midollo), con gadolinio.– [Angiografia, pneumoencefalografia,

ventricolografia, mielografia, scintigrafia cerebrale, PET]

• Esami di laboratorio.• Emocromo ed esami ematochimici.• Esame del liquor, con citologia.• Biopsia (ev. stereotassica).

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Tumori cerebrali - classificazione

La UICC ha adottato una classificazione nella quale si distinguono:

la sede sopra o sotto-tentoriale e lo stadio, in rapporto con le possibili

combinazioni fra:Dimensione del tumore (categorie T),Eventuali metastasi a distanza (categorie M) eGrading istologico (categorie G)

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T. cerebrali – classificazione TNM (T)

• Tx: il t. primitivo non può essere definito• T0 non segni di t. primitivoSopratentoriale• T1: 6 cm max, monolaterale• T2: > 6 cm, monolaterale• T3 invade il sistema ventricolare• T4 superala linea mediana o il tentorioInfratentoriale• T1: 3 cm max, monolaterale• T2: > 3 cm, monolaterale• T3: invade il sistema ventricolare• T4 supera la linea mediana o il tentorio

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T. cerebrali – classificazione TNM (M-G)

M: Metastasi a distanza• Mx: Non accertabili metastasi a

distanza• M0: Non metastasi a distanza• M1: Metastasi a distanzaG: Grading istopatologico• Gx: Il grading non può essere definito• G1: Ben differenziato• G2: Moderatamente differenziato• G3: Poco differenziato• G4: Indifferenziato

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T. cerebrali – suddivisione in stadi

StadioIA G1 T1 M0IB G1 T2-3 M0IIA G2 T1 M0IIB G2 T2-3 M0IIIA G3 T1 M0IIIB G3 T2-3 M0IV G1 T4 M0

G2 T4 M0G3 T4 M0G4 Ogni T M0

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T. Cerebrali . Classificazione anatomo-patologica

I tumori intracranici possono avere sede in:• Parenchima cerebrale• Nervi cranici• Meningi• Ipofisi• VasiEd essere di derivazione:• Ectodermica (cervello)• Mesodermica (vasi, meningi, t. emopoietici)

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T. cerebrali – classificazione istologica (I)

Neuro-epiteliali• Astrocitici (astrocitoma, a. anaplastico,

glioblastoma)• Oligodendrogliali (oligodendroglioma, o.

anaplastico)• Ependimali (ependimoma, e. anaplastico)• Gliomi misti (oligoastrocitoma, o. anaplastico)Dei plessi corioideiNeuronali (ganglioganglioma, g. anaplastico,

neurocitoma)Pineali (pineocitoma, pineoblastoma)Embrionali (medulloepitelioma, ependimoblastoma,

medulloblastoma)

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T. cerebrali – classificazione istologica (II)

• Dei n. cranici o spinali (Schwannoma, neurofibroma)

• Meningei (meningioma, m. atipico, m. anaplastico)

• Mesenchimali benigni

• Mesenchimali maligni (emangiopericitoma, condrosarcoma, istiocitoma fibroso maligno, rabdomiosarcoma)

• Di origine incerta (emangioblastoma)

• Emopoietici (linfomi maligni, plasmocitoma)

• Cistici (c della tasca di Ratke), c. epidermoide, c. dermoide)

• Sellari (adenoma pituitario, craniofaringioma)

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T. cerebrali – principi di terapia

• In alcuni tumori la resezione chirurgica è curativa.

• La rimozione della massima parte del t. migliora la prognosi.

• La radioterapia è indicata quando la chirurgia non può essere considerata radicale.

• L’edema associato viene trattato con desametazone (prima e dopo chirurgia, in corso di radioterapia).

• I farmaci anticonvulsivanti vengono utilizzati secondo la sintomatologia.

• Alcuni antiblastici sono radiosensibilizzanti.

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T. cerebrali – principi di radioterapia

• Le modalità radioterapiche ed i volumi di trattamento vengono scelti in funzione del grado di malignità, della tendenza del t. a diffondersi, dell’estensione della resezione chirurgica, delle condizioni del paziente.

• Trattamenti con fasci esterni: campi fissi, terapia cinetica, trattamenti conformazionali, radioterapia ad intensità modulata.

• Radiochirurgia (gamma knife, terapia stereotassica)

• Curieterapia (brachiterapia)

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Curve di isodose relative ad un

trattamento con due campi

laterali contrapposti con

diverso peso.(tumore

parietale)

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Trattamento con due campi angolati con cunei per tumore fronto-parietale sinistro.

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Trattamento cranio-spinale(medulloblastoma).

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Tre campi convergenti (due con cuneo) per astrocitoma maligno fronto-parietale destro

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Due campi convergenti con cuneo, per astrocitoma a basso grado temporale destro.

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Adenoma ipofisario operato. Trattamento pendolare con fotoni di 18 MV.

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Portal film per irradiazione encefalica totale con blocco per le orbite.

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Curve di isodose su immagini TC per irra-

diazione encefalica totale (4 MV, 6 MV e 18

MV).

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Immagini TC assiali per trattamento di un

tumore ellittico centrale. Le isodosi sono

normalizzate al 100% al centro.

A: campi laterali con-trapposti. B: due campi

laterali ed uno anteriore. C: due campi laterali, uno anteriore ed uno posteriore. D:

terapia rotatoria a 360°.

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Trattamento conformazionale 3-D in paziente con ampio glioblastoma multiforme fronto-temporale.A: campi antero-posteriore e postero-anteriore. B: campi laterali. C: campi ridotti per boost. D: simulazione virtuale dei campi utilizzati. E: curve di isodose 3-D (55 Gy al grosso volume, con margine di 2 cm, e 64 Gy al tumore, con margine di 3 cm.

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Trattamento con un campo diretto di elettroni (22 MeV) per t. di un emisfero cerebellare.

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Arteriografia in t. ipervascolarizzato prima dell’impianto di 198-Au.

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Curieterapia con 198*Au. Arteriografia a 2 anni e curve di isodose (stesso caso del precedente).

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Curieterapia con 192-Ir per neoplasia vascolarizzata. Arteriografia, curve di isodose (A), e controllo a 2 anni (B).

A B

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Astrocitomi maligni - generalità

• Sono le neoplasia più frequenti, con picco di massima incidenza a 50-70 anni.

• Prediligono il sesso maschile (M/F: 32)

• Hanno sede emisferica, sopratentoriale

• Si distinguono: astrocitomi di III grado (a. anaplastico) e di IV grado (glioblastoma multiforme).

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Astrocitomi maligni – terapia chirurgica

• L’estensione e la caratteristica infiltrante non consentono di regola una exeresi completa.

• La effettiva radicalità di una exeresi chirurgica è eccezionale, anche se nel 10-20% dei casi si realizza una radicalità macroscopica.

• L’exeresi è sempre opportuna per la diagnosi istologica, la riduzione della massa e per eliminare la quota necrotica.

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Astrocitomi maligni – terapia radiante (1)

• La RT segue di regola l’intervento chirurgico, specie se il performance status è buono (OK 60). I risultati sono spesso deludenti.

• Si tratta di tumori resistenti per vari motivi: sensibilità cellulare ridotta (elevata riparazione del danno sub-letale), significativa frazione ipossica, rapida ripopolazione, mancata risposta immunitaria per contenere la diffusione locale.

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Astrocitomi maligni – terapia radiante (2)

Si è tentato di migliorare l’efficacia della radioterapia in vari modi:

Utilizzazione di farmaci radiosensibilizzanti (metronidazolo, misonidazolo, chemioterapici)

Schemi di frazionamento non convenzionali (frazionamento accelerato, iperfrazionamento).

Radiazioni dì alto LET (neutroni, protoni) Aumento della dose al tumore con tecnica

stereotassica.

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Astrocitomi maligni – terapia radiante (4)

Dose: Con volumi ampi, i migliori risultati sono

ottenuti con 60 Gy e frazionamento convenzionale. Dosi superiori non sono tollerate.

Con RT stereotassica, in piccoli volumi o per boost, possono essere raggiunti anche 120 Gy.

La brachiterapia interstiziale (125-J, 192-Ir) trova indicazione raramente.

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Astrocitomi maligni – terapia radiante (5)

SopravvivenzaGrado III Grado IV

Autore Anno CH CH + RT CH CH + RT

1a 3a 1a 3a 1a 3a 1a 3a

Teveras 1962 – – – – 1 0 32 4

Uihlim 1966 – 7 – 27 – 0 – 6

Tage 1974 12 – 44 10 14 – 41 –

Sheline 1977 12 7 40 31 8 0 24 6

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Astrocitomi a basso grado di malignità - generalità

• Sono di derivazione neuro-epiteliale e si distinguono in I e II grado.

• Il I grado corrisponde all’astrocitoma pilocitico, tipico dell’infanzia, spesso cistico e con localizzazione cerebellare ed ipotalamica.

• Il II grado comprende gli astrocitomi gemistocitico, fibrillare e protoplasmatico, colpisce bambini e adulti, interessa tutte le sedi del SNC.

• Nel 30-50% dei casi può evolvere nel grading.

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Astrocitomi a basso grado - terapia

• Nei bambini con astrocitoma cerebellare, spesso pilocitico, la resezione chirurgica è di regola radicale.

• Se la sede è sopratentoriale-emisferica, la radicalità si osserva nel 30-35% dei casi, per oò carattere solido ed infiltrante.

• Nei tumori profondi, la chirurgia è diagnostica e palliativa.

• La radioterapia viene eseguita se l’intervento non è radicale.

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Astrocitomi a basso grado - Radioterapia

• Viene irradiato il tumore con 55-60 Gy e frazionamento convenzionale.

• Si discute se irradiare dopo l’intervento o aspettare la ripresa di malattia.

• Età pediatrica: con chirurgia radicale la sopravvivenza è del 90% a 5 anni; con RT post-operatoria di necessità è del 60-80%. La sola RT (localizzazioni profonde) è del 60-70%.

• Adulti: sola chirurgia, sopravvivenza del 20% a 5 anni; CH + RT 40-50%.

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Astrocitomi a basso grado – sopravvivenze a 5 anni

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Oligodendroglioma

• È un tumore raro (5%)• Colpisce tutte le età.• Generalmente interessa i lobi frontali; raramente è

sottotentoriale o spinale.• Evolve lentamente• Il trattamento è chirurgico, spesso incompleto• La radioterapia presenta indicazioni simili agli

astrocitomi di I e II grado.• Sopravvivenze a 5 e 10 anni: 85% e 55 %.

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Medulloblastoma - generalità

• Colpisce l’infanzia ed i giovani adulti.• Origina più spesso dal tetto del IV ventricolo o dal

verme cerebellare.• L’aspetto istologico è prevalentemente

indifferenziato.• Presenta precoce diffusione liquorale, con

localizzazioni ai ventricoli ed al canale spinale.• Può dare metastasi sistemiche (5% dei casi).• Viene assimilato ai tumori neuroectodermici

primitivi degli emisferi cerebellari ed al pinealoblastoma.

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Medulloblastoma - terapia

• Chirurgia: diagnostica e per ridurre la massa tumorale

• Radioterapia cerebrale e spinale:– 35-40 Gy sull’intero encefalo– 50-55 Gy sulla fossa posteriore.– 30-35 Gy sul midollo spinale– Frazionamento di 1.5-1.8Gy al giorno– Nei bambini sotto i 3 anni la dose si riduce del

10-20%.

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Medulloblastoma - risultati

Sopravvivenze a 5 aniAutore Anno % vivi

Smith 1973 32Pearson 1974 37Hendrick 1975 42Mealey 1977 41Harisiadis 1978 33Nuchel 1978 33Hardy 1978 40Mcintosh 1979 21Aweisgouth 1979 50

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Altre localizzazioni encefaliche

• Ependimoma• Tumori neuro-ectodermici primitivi (PNET)• T. della regione pineale e soprasellari.• Tumori del tronco cerebrale.• Linfomi• Meningioma• Adenomi ipofisari.• Craniofaringioma

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Sequele da radioterapia sul SNC

• Reazioni acute (in corso e subito dopo la RT)– Edema, con ipertensione endocranica

• Reazioni subacute (entro alcuni mesi dopo RT)– Demielinizzazione – Sindrome da sonnolenza– Deterioramento transitorio

• Reazioni tardive (dopo 6 mesi ed oltre):– necrosi