1 Archeologia Subacquea interforze · INTRODUZIONE • Al termine del corso saranno acquisite...

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Archeologia SubacqueaCorso per

Forze di Polizia ed Enti dello Stato

• Patrimonio Culturale Sommerso

• Metodologie di ricerca • Reperti

PRESENTAZIONE DEL CORSO

• Programma e calendario– Lunedì 26/05/2008: MODULO A - DEFINIZIONE DEL SETTORE DI STUDIO

– Martedì 27/05/2008: MODULO B - METODOLOGIA E TECNICA DELLA RICERCA

– Mercoledì 28/05/2008: MODULO C - RICONOSCIMENTO, TUTELA, ORIENTAMENTI

• Materiale rilasciato– Attestati e materiali didattici

INTRODUZIONE

• Al termine del corso saranno acquisite nozioni utili a:– Collaborare con gli organi preposti alla tutela del P.C.S.– Riconoscere le più frequenti tipologie di reperti sommersi– Provvedere alla loro conservazione temporanea

• Archeologia subacquea– Le caratteristiche della ricerca – Come si è giunti alle attuali metodologie– Interrogativi storici/discipline correlate– La pratica dell’archeologia subacquea– I reperti– Conservazione e tutela – Esempi

Caratteristiche dell’archeologia subacquea:• Relativamente “giovane”• Incuriosisce il pubblico• Dibattito metodologico sull’archeologia subacquea:

– “non esiste”

– fa parte dell’archeologia dei paesaggi (urbani, rurali, subacquei in generale)

– possiede necessariamente alcune peculiarità tecniche– è legata al progresso tecnologico

INTRODUZIONE

Modulo ADefinizione del settore di studio

• PROFILO STORICO• AMBITO DEGLI STUDI• CASI DI STUDIO

PROFILO STORICO

• L’immersione subacquea• La ricerca scientifica

L’IMMERSIONE SUBACQUEAUTILIZZO DELLE RISORSE MARINE

PESCA SUBACQUEA

• 4500 anni fa: – Bisunaya (Babilonia),

oggetti con madreperla • 3500 anni fa:

– Tebe, intarsi in madreperla • 2000 a.C.:

– Creta: raccolta di spugne – India, Cina: ostriche e perle

• Bassorilievo assiro, circa 885 a.C.: una fuga subacquea

• Iliade, Odissea (VIII sec. a.C.): uomini capaci di nuotare in apnea per lunghe distanze

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

Bassorilievo da Kalakh (Nimrud): fuggiaschi che nuotano con otri . IX sec. a.C.; conservato al British Museum, Londra

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

MONDO GRECO

• Incursori subacquei durante le guerre persiane Pausania (110 - 180 d.C.), Erodoto (484 – 425 a.C.)

• Rischi delle immersioni e possibili soluzioni Aristotele (384 – 322 a.C.)

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

MONDO ROMANO

• Immersioni per azioni belliche e recuperi

• Roma, I secolo a.C.: statua di Ercole tratta dal mare

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

Bassorilievo votivo, I sec d.C. Ostia, museo archeologico

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

MONDO ROMANO

•Urinatores:

– corporazione di apneisti specializzati in recuperi (Lex Rhodia)

– testimonianza diretta: relitto Madrague de Giens

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

Cleopatra e gli urinatores

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

ETA’ MEDIEVALE

• Scarse testimonianze

– Mancano testimonianze di attività subacquee

– Unici riferimenti a mostri marini

– Leggenda di Alessandro Magno

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

Manoscritto francese XV sec.

Leggenda di V-VI secolo diffusa

durante il Medioevo: Alessandro Magno esplorò i fondali

marini mediante una campana di vetro

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

UMANESIMO E RINASCIMENTO

NUOVI TENTATIVI

• Leonardo da Vinci (1452-1519) : pinne e tubo, teoria della campana

• Dispositivi per immersione: trattati tecnici, scopi bellici e civili

• L’immersione èancora in apnea

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

• 1500– principio del vaso capovolto e prime campane

batiscopiche

• 1600– perfezionamento

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

stampa di XVIII sec.

• 1664primo uso della campana: recupero di artiglieria dal Vasa

(-30 m)

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

1600 – 1700NUOVI TENTATIVI:campane e scafandri

Borelli 1679

Lethbridge 1715Kaspar Scott 1657

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

1800LO SCAFANDRO

• 1819 – 1830: primi scafandri (A. Siebe)

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

Dal 1800: I PALOMBARI

Scafandro1798

Elmo subacqueo 1828

Elmo subacqueo 1837

Elmo subacqueo1917

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

FINE 1800INDAGINI IN ACQUE INTERNENei laghi i primi passi dell’archeologia subacquea

Villaggi di palafitte nei laghi alpini

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

1900IMPORTANTI RECUPERI

Attenzione rivolta alle potenzialitàlegate al collezionismo

AntikiteraMahdia Capo Artemision

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

1935

FOTOGRAFIA SUBACQUEA

Porto di Tiro, padre Poidebard

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

ANNI ’40RESPIRATORI AUTONOMI

L’IMMERSIONE SUBACQUEAPRIME TESTIMONIANZE DI ATTIVITA’ SUBACQUEE

1937:Le Prieur:primo autorespiratore

1942: Gagnan – Cousteau: autorespiratore ad aria conregolatore di pressione 1948: versione commerciale

LA RICERCA SCIENTIFICA ANNI ’50 – ‘60

• Evoluzione della disciplina in funzione dell’evoluzione tecnologica

• Problematiche storiche e metodologiche in primo piano

LA RICERCA SCIENTIFICA ANNI ’50 – ‘60

• Sviluppo della disciplina in ambito internazionale

• 1950: Nino Lamboglia e il relitto della nave di Albenga

• 1952: scavo sistematico del relitto del Grand Congloué, con autorespiratore

Sott’acqua l’archeologo è ancora assente

• 1959: l’archeologo (G. Bass) scende sott’acqua

LA RICERCA SCIENTIFICA DAL 1960 IN POI

• I.N.A., Texas. Soluzioni innovative:• Alta profondità: -60 -100 m• Standard di sicurezza• Campana • Monitoraggio lavori

INA, Capo Chelidonia, Turchia

• Grandi scavi sistematici

Forte richiamo mediatico1972: il “fenomeno” Bronzi di Riace

LA RICERCA SCIENTIFICAALTRI ASPETTI

• Francia, Italia, Spagna– la partenza– successivi sviluppi

• Stato attuale della ricerca– Francia DRASSM– Italia STAS– Spagna CASC

LA RICERCA SCIENTIFICASITUAZIONE INTERNAZIONALE

AMBITO DEGLI STUDI

• Gli interrogativi storici • L’interdisciplinarità

• commercio via mare• rotte di altura• rotte di cabotaggio• rischi della navigazione

GLI INTERROGATIVI STORICIROTTE E COMMERCI

GLI INTERROGATIVI STORICICARICHI E PRODOTTI

• vasellame• contenitori da trasporto• mercanzie • opere d’arte• corredo di bordo

• le prime imbarcazioni• navi da carico• navi da guerra• evoluzione imbarcazioni

GLI INTERROGATIVI STORICICOSTRUZIONE NAVALE

POCHI RELITTI MEDIEVALI, PERCHÉ ?

GLI INTERROGATIVI STORICIRELITTI MEDIEVALI

• Competenze– architettura portuale, navale– etnografia– chimica– biologia– fisica– museologia

L’INTERDISCIPLINARITA’

CASI DI STUDIO

• Le navi del lago di Nemi• La nave romana di Albenga• La nave romana di Diano Marina• La nave romana Albenga B

• Un paradigma per la ricerca• La località• Prime notizie di ritrovamenti

CASI DI STUDIOLE NAVI DEL LAGO DI NEMI

• 1446: Leon Battista Alberti (marangoni)

• 1535: Francesco de Marchi (campana)• Annesio Fusconi – campana - 1827• Eliseo Borghi - palombaro -1895

CASI DI STUDIOLE NAVI DEL LAGO DI NEMI

• I materiali

CASI DI STUDIOLE NAVI DEL LAGO DI NEMI

Ornamenti in bronzo, mosaici e pietre

CASI DI STUDIOLE NAVI DEL LAGO DI NEMI

Recupero 1927-1929

CASI DI STUDIOLE NAVI DEL LAGO DI NEMI

Recupero 1927-1929

CASI DI STUDIOLE NAVI DEL LAGO DI NEMI

Recupero 1927-1929

CASI DI STUDIOLE NAVI DEL LAGO DI NEMI

1944: Incendio e distruzione

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI ALBENGA

• La definizione del metodo• La località• 1925 -1947 rinvenimenti casuali e segnalazioni

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI ALBENGA

• 1950 campagna di recuperi con la nave Artiglio – prima fase: 728 anfore in 13 giorni– Eco mediatica– Danni al relitto

Recuperi con la benna

meccanica

Anfore a grappolo

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI ALBENGA

• Interruzione e riflessione metodologica– nasce l’archeologia subacquea– mezzi e tecniche

• 1957-1985 ripresa dei lavori e rilievo (12 campagne)– Metodo dei quadrati– Esperienza pioneristica

1957 Creazione CSAS e Forma Maris Antiqui

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI ALBENGA

1962: rilievo completo

1957: rilievo sommario

Ricostruzione grafica

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI ALBENGA

Il carico della nave oneraria

• Contenitori da trasporto

• Vasellame da mensa

• Corredo di bordo

• Armi

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI ALBENGA

Uno dei più grandi relitti antichi del Mediterraneo

• Propulsione a vela

• 10.000 anfore sovrapposte in 5 strati

• Lunghezza > 40 m

• Larghezza > 10 m

• Stazza 450 ton

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI ALBENGA

Lo stivaggio

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI ALBENGA

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI ALBENGA

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI DIANO MARINA

• Le navi cisterna• La località• 1974: notizia di un relitto carico di giare e saccheggio

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI DIANO MARINA

• 1975: prime prospezioni– 14 dolia soffolti al centro di un campo di anfore– Prove del saccheggio

• 1976: prima campagna di scavo

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI DIANO MARINA

• 1977: rilievo• Fino al 1983: 6 campagne

di scavo e rilievo

• Il carico della nave oneraria– Dolia con bolli– Doliola– Anfore– Ceramica comune– Gemme

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI DIANO MARINA

• La nave cisterna– Struttura – Dimensioni– Dati tecnici

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI DIANO MARINA

CASI DI STUDIONAVE ROMANA DI DIANO MARINA

• 2003: relitto di nave oneraria romana, I sec. a.C., • - 50 m, mare antistante Albenga, all'altezza dell'isola Gallinaria• a circa un miglio dal relitto A• anfore Dressel 1 B e C ed altro carico • ottimo stato di conservazione• Fasciame sepolto dagli strati di anfore

CASI DI STUDIONAVE ROMANA ALBENGA B

CASI DI STUDIONAVE ROMANA ALBENGA B

• Campagna di prospezioni geosismiche e interventi di rilievo strumentale

• Coordinate dal Nucleo Organico di Archeologia Subacquea della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria

IL PANORAMA EUROPEO

• Le sperimentazioni francesi• Il progetto Archeomar• Per una carta archeologica

dell’Imperiese

DRASSM, Francia: dagli anni ’80 alta profondità (da -60 a -662 m)• Operazioni in saturazione:

– Sommozzatori professionisti non archeologi con miscele Heliox

– Prolungati tempi operativi ad alte profondità– Sottomarino, camera iperbarica e torretta pressurizzata– Procedura rischiosa – Costi estremamente elevati

IL PANORAMA EUROPEOLE SPERIMENTAZIONI FRANCESI

• Scavo a distanza – Manualità tradizionale limitata– Sistemi in modalità remota

IL PANORAMA EUROPEOLE SPERIMENTAZIONI FRANCESI

• Scavo virtuale: • intervento in sicurezza anche a grandi profondità• studio dello strato superficiale non distruttivo• integrità del sito assicurata per future indagini• accessibilità dati 3D in database• costi non troppo elevati

IL PANORAMA EUROPEOLE SPERIMENTAZIONI FRANCESI

• Immagini di sintesi (dati grafici, fotografici, digitali):– acquisizione di dati in minor tempo

– archiviazione informatica– filmati in realtà virtuale– fruibilità di siti altrimenti inaccessibili

– operazioni non distruttive (integrità del sito)

IL PANORAMA EUROPEOLE SPERIMENTAZIONI FRANCESI

• Ricostruzioni

IL PANORAMA EUROPEOLE SPERIMENTAZIONI FRANCESI

IL PANORAMA EUROPEOLE SPERIMENTAZIONI FRANCESI

• Vantaggi del metodo– siti più leggibili– abbattimento problemi di sicurezza e budget

– crescente interesse ed eco mediatica– vuoto giuridico per i siti profondi “in acque internazionali”– definizione di un protocollo operativo DRASSM anche per l’alta profondità

- 662 m

- 72 m

Sud

Caveaux 1 -

64 m

- 70/90 m

- 60 m

- 60 m

- 70

m

• Censimento dei beni archeologici sommersi nei fondali marini delle regioni Campania, Basilicata, Puglia e Calabria (Legge 8 novembre 2002 n.264)

• Progetto organico e strumento di conoscenza del patrimonio archeologico sommerso meridionale

• Gestione integrata di tutto il patrimonio informativo dei beni sommersi

• Caratteristiche:– Integrazione di conoscenze – Ricerca originale

– Operatività– Esportabilità

IL PANORAMA EUROPEOIL PROGETTO ARCHEOMAR

• FASE 1: Raccolta dati

• FASE 2: Rilevazione e prospezioni in mare

• FASE 3: Interpretazione e restituzione dati, formazione, sensibilizzazione

• FASE 4: Diffusione dell’informazione, distribuzione del sistema alle Forze dell’Ordine (GIS)

• Priorità: non scavo, ma posizionamento GPS dei siti

IL PANORAMA EUROPEOIL PROGETTO ARCHEOMAR

• Individuati 287 siti archeologici:– 135 relitti– 67 insiemi di reperti – 40 reperti isolati – 45 strutture

Di questi siti oltre 100 sono inediti

IL PANORAMA EUROPEOIL PROGETTO ARCHEOMAR

• Tesi di Specializzazione in Archeologia, Università di Genova – Soprintendenza per i Beni Archeologici

– Enti del territorio di Imperia

• Territorio di Imperia: potenziale archeologico subacqueo non ancora valutato

• Obiettivi : migliorare la tutela dei Beni Archeologici Sommersi della provincia

IL PANORAMA EUROPEOPER UNA CARTA ARCHEOLOGICA DELL’IMPERIESE

Azioni: • Censire • Posizionare• Documentare • Strumenti per valorizzare siti e beni

FASE 1Raccolta informazioni

Edite:spoglio dati pregressi

Inedite: fonti orali

Scheda informativa sitoImpostazione database

Individuazione/selezione siti da investigare

IL PANORAMA EUROPEOPER UNA CARTA ARCHEOLOGICA DELL’IMPERIESE

RelittiStrutture

Eventuale ricerca strumentale,

sistemi diposizionamento

Collaborazione con

segnalatoridiving locali

Verifiche rilievidocumentazione

Collaborazione con

Soprintendenza

FASE 2

Indagini

IL PANORAMA EUROPEOPER UNA CARTA ARCHEOLOGICA DELL’IMPERIESE

FASE 3Valutazione dati

Carta di distribuzione Relazione con siti noti

Inventariazione e catalogazione

Supervisione Soprintendenza Università

Esempio Forma Maris

IL PANORAMA EUROPEOPER UNA CARTA ARCHEOLOGICA DELL’IMPERIESE

77

FASE 4: basi per carta archeologica subacquea• Banca dati per ogni sito:

–immagini, foto, filmati, schede, ogni altra informazione• GIS

• Eventuale pubblicazione (divulgazione dei risultati)

SEGNALAZIONI

ancora

anfora

arma

struttura

aereo

relitto

IL PANORAMA EUROPEOPER UNA CARTA ARCHEOLOGICA DELL’IMPERIESE

CONCLUSIONI

ARCHEOLOGIA SUBACQUEA: una tecnica al servizio dell’archeologia, non una disciplina a se stante

• Profilo storico• L’immersione subacquea• La ricerca scientifica

– Da sempre: tentativi di immersione per scopi diversi

– Evoluzione legata al progresso tecnologico

– Scopi scientifici non immediati, metodologia recente

• Ambito degli studi• Gli interrogativi storici • L’interdisciplinarità

– Contesti subacquei privilegiati per la ricerca

– Diverse competenze coinvolte

CONCLUSIONI

• Casi di studio• Le navi del lago di Nemi

• La nave romana di Albenga• La nave romana di Diano Marina• La nave romana Albenga B

– Informazioni importanti sulla storia antica

• Il panorama europeo• Le sperimentazioni all’estero

• Archeomar • Elementi per una carta archeologica dell’Imperiese

– Esperienze diverse e avanzamento delle conoscenze, applicabilità dei risultati ottenuti

GRAZIE! A DOMANI