07 il razionalismo

Post on 11-Jan-2017

233 views 0 download

Transcript of 07 il razionalismo

IL MOVIMENTO MODERNO:

IL RAZIONALISMO

� Per “Movimento Moderno ” si indica un periodo della storia dell’architettura compreso tra le due guerre mondiali, che si propone il rinnovamento dei caratteri, della progettazione e dei principi dell'architettura;

� gli architetti del “Movimento Moderno ” improntarono i loro progetti a criteri di funzionalità e alle nuove ricerche delle arti figurative;

� momento di massima espressione del “Movimento Moderno ” furono gli anni venti e trenta del XX secolo: “l’International Style”;

� Le tesi del “Movimento Moderno” furono codificate nei CIAM (CongrèsInternationaux d'Architecture moderne);

� nell’ambito del “Movimento Moderno” possono essere individuate più“tendenze” tra le quali il “razionalismo architettonico ”; l’architettura “organica”; l’architettura “espressionista”, l’archi tettura “futurista”.

L’ARCHITETTURA ESPRESSIONISTA

� Nasce in Germania nel primo dopoguerra, in ritardo rispetto alle prime manifestazioni “espressioniste” in

campo pittorico, letterario, cinematografico, musicale, ecc;

� esponenti principali dell’architettura espressionista: Bruno Taut, Walter Gropius, Eric Mendelsohn, Hans Poelzig, Hans Scharoun, F. Hoger;

� l’architettura espressionista, come tutta l’arte espressionista, è legata ai movimenti rivoluzionari

tedeschi (poi soppressi dal Nazismo);

� proposta di una “Nuova Architettura” fatta per migliorare le condizioni di vita e di lavoro del popolo, e non subordinata agli interessi degli speculatori;

� esaltazione del lavoro di gruppo rispetto a quello individuale: l’opera deve essere espressione dell’intera comunità e non del singolo;

� esaltazione dell’Utopia. Bruno Taut (Consiglio di Lavoro per l’Arte) sostiene che non è possibile creare una “Nuova Architettura” se prima non si realizza la “Rivoluzione socialista”. Tra le condizioni necessarie per la costruzione di case uguali per tutti, c’è ad esempio quella di realizzare una società senza classi!

� Bruno Taut propone la “collana di vetro ” ovvero una fitta serie di comunicazioni, pubblicazioni, dibattiti, progetti utopistici in grado di prefigurare il Nuovo Mondo che verrà dopo la Rivoluzione!

L’architettura Espressionista doveva:

� esprimere in modo chiaro, energico, la propria funz ione ed anche ogni dettaglio doveva esprimere in modo intenso la sua specifica funzione;

� essere sintesi sia del lavoro artigiano che di quel lo industriale (concepito in modo da non produrre alienazione);

� essere sintesi di tutte le arti;

� essere “trasparente” - l’uso di ampie superfici vetra te contribuisce a comunicare il contesto funzionale.

Nonostante il carattere “utopistico” dell’Architettu ra Espressionista, alcune opere vengono realizzate.

Sono riscontrabili in esse i seguenti caratteri:

� uso del cemento armato che sfrutta le sue potenzial ità plastiche;

� linee e superfici concavo-convesse o comunque irre golari;

� rinuncia alla stereometria;

� attenzione al dettaglio;

� integrazione con l’intorno urbano (si pensi alle so luzioni angolari curve);

� ampie superfici vetrate e finestre a nastro.

� si forma lavorando prima con Bruno Möhring e poi con Theodor Fischer fino al 1909, anno in cui inizia una propria attività professionale

� 1912: vince il concorso per il padiglione della Deutschen Stahlwerksverband a Lipsia (distrutto);

�1914: realizza il padiglione noto come Glaspavillon , (il padiglione per l’industria vetraria al Werkbunddi Colonia) che suscita grande interesse (distrutto);

� 1918: diventa direttore della Arbeitsrat für Kunst e fonda la rivista “Frühlicht ”;

� 1921 – 1924: nominato “Stadtbaurat” (dirigente ufficio urbanistica ed edilizia) a Magdeburgo, progetta alloggi popolari ed intraprende iniziative quali la "Magdeburgo colorata", operazione di rinnovamento urbano mediante la ricoloritura delle facciate, affidandole ad artisti;

� 1924 – 1932: dirige i programmi residenziali della GEHAG a Berlino; porta a termine grandi quartieri satelliti - Siedlung – (costruisce circa 20.000 alloggi);

� 1931: è nominato professore alla università tecnica di Berlino;

� 1932: soggiorno a Mosca, tornato in Germania è costretto a ripartire a causa delle persecuzioni politiche di Hitler;

� 1933 – 36: esilio in in Giappone;

� 1936 – 38: esilio in Turchia;

� 1938 si spegne, all’età di 58 anni, ad Istanbul.

BRUNO TAUT

Bruno Taut: Glaspavillon, (padiglione per l’indust ria vetraria, Werkbund di Colonia, 1914)

Bruno Taut: Glaspavillon, (padiglione per l’indust ria vetraria, Werkbund di Colonia, 1914)

Bruno Taut: Glaspavillon, (padiglione per l’indu stria vetraria, Werkbund di Colonia, 1914)

Bruno Taut e Heinric Tessenow :

città giardino di Falkenberg (Gartenstadt Falkenberg), realizzata nel 1913/15 a Berlino, quartiere (Ortsteil) di Bohnsdorf;

la realizzazione del progetto, che si estendeva su un'area molto più vasta, fu interrotta dallo scoppio della prima guerra mondiale, e mai più ripresa;

la città giardino di Falkenberg , assieme ad altri 5 complessi residenziali di Berlino, è oggi parte del patrimonio mondiale Unesco;

nel linguaggio popolare, è soprannominata Tuschkastensiedlung ("quartiere tavolozza") per i colori vivaci delle facciate.

Bruno Taut e Heinric Tessenow: città giardino di Falkenberg, Berlino, quartiere (Ortsteil) di Bohnsdorf, 1913-15

Bruno Taut: edificio detto “ferro di cavallo” nel quartiere "Hufeisensiedlung", Berlino, 1925

Molti architetti “espressionisti” approdano, nel cor so della loro carriera, alla tendenza “razionalista”. E’ il caso di Gropius, Mies van der Roh e, dello stesso Bruno Taut.

Gli edifici mostrati in seguito hanno poco del ling uaggio espressionista avvicinandosi invece a quello razionalista…

Bruno Taut: Complesso residenziale “Carl Legien”, Berlin-Prenzlauer Berg, 1929/30

Bruno Taut:

La Großsiedlung Onkel-Toms-Hütte ("grande insediamento Capanna dello Zio Tom” ) - dal nome di una nota osteria fuori porta che sorgeva nella zona - è un complesso residenziale costruito a Berlino, nel quartiere di Zehlendorf tra il 1926 ed il 1932;

La Onkel-Toms-Hütte costituì, insieme alla Hufeisensiedlung, uno dei maggiori interventi edilizi della Repubblica di Weimar a Berlino;

Bruno Taut realizzò il progetto urbanistico e gli edifici della fascia centrale; gli altri edifici furono disegnati dagli architetti Hugo Häring , Otto Rudolf Salvisberg e Alfred Grenander che realizzò anche la stazione della U-Bahn , integrata in un centro commerciale;

La costruzione della Onkel-Toms-Hütte fu osteggiata dall'amministrazione distrettuale di Zehlendorf, che si opponeva all'insediamento di ceti medi e medio-bassi in un quartiere a struttura sociale elevata.;

lo stile architettonico del quartiere, ispirato alla scuola del Bauhaus , suscitò polemiche, per l'uso di colori vivaci (tipico di molte opere di Taut) e dei tetti piani.Il dibattito (definito scherzosamente "la guerra dei tetti di Zehlendorf") contrapponeva la Onkel-Toms-Hütte al limitrofo insediamento sperimentale Am Fischtalgrund, realizzato dall'arch. Heinrich Tessenow in stile tradizionale;

La Onkel-Toms-Hütte è oggi sotto tutela monumentale (Denkmalschutz).

Bruno Taut: Großsiedlung Onkel-Toms-Hütte ("grande insediamento Capanna dello Zio Tom” ) Berlino, quartiere di Zehlendorf ,1926-1932;

Taut e Franz Hillinger: Wohnstadt Carl Legien (1929-3 0)

La "città residenziale Carl Legien" si trova nel quartiere di Prenzlauer Berg, all'esterno dell'anello ferroviario (Ringbahn);

a differenza di altri quartieri contemporanei (Onkel-Toms-Hütte, Hufeisensiedlung), la Wohnstadt si caratterizza per una maggiore densità edilizia, dovuta anche alla posizione più centrale;

gli edifici sono organizzati intorno a lunghe corti (probabilmente ispirate al quartiere Tusschendyk di Rotterdam, opera dell'arch.J.J.P. Oud. In tal modo, il verde privato delle corti si lega con il verde pubblico della strada;

durante il regime nazionalsocialista la Wohnstadt , dedicata al socialdemocratico Carl Legien, fu ribattezzata Flamensiedlung ("quartiere fiammingo"), a ricordare le battaglie sostenute dall'esercito tedesco nelle Fiandre durante la prima guerra mondiale;

dopo un periodo di degrado successivo alla seconda guerra mondiale (durante la quale fu parzialmente danneggiata), la Wohnstadt fu restaurata una prima volta dal governo della Repubblica Democratica Tedesca, e una seconda dopo la riunificazione;

Assieme ad altri 5 complessi residenziali di Berlino, è oggi parte del patrimonio mondiale Unesco;

Bruno Taut e Franz Hillinger: Wohnstadt Carl Legien ( 1929-30)

Bruno Taut e Franz Hillinger: Wohnstadt Carl Legien (1929-30)

Bruno Taut e Franz Hillinger: Wohnstadt Carl Legien ( 1929-30)

Bruno Taut e Franz Hillinger: Wohnstadt Carl Legien ( 1929-30)

Eric Mendelsohn

Allenstein (Olsztyn), Prussia Orientale, 21/03/1887, morto il 15/09/1953;

1914: si arruola nel genio

militare, concluso il periodo di addestramento

viene trasferito sul fronte

russo fino al 1917, a combattere per la

Germania, e poi sul fronte

occidentale fino a fine conflitto.

Durante i lunghi giorni trascorsi in trincea disegnò

molti schizzi, tra cui quelli

che gli permisero di essere

proposto da Erwin Finlay

Freundlich, collaboratore di

Albert Einstein, ai dirigenti

dell'osservatorio, per progettare e realizzare

l'edificio destinato a osservatorio e laboratorio

sotterraneo conosciuto come Torre Einstein

realizzato nel 1920-21.

La “Torre solare” fu costruita a Postdam per la verifica empirica e lo studio della deviazione dello spettro solare prevista dalla teoria della relativitàrisalente solo a pochi anni prima.

Caratterizzata da una forma fortemente plastica e evocativa, venne iniziata in cemento armato, come era stata progettata.

Vista la scarsa disponibilità di tale materiale in quel periodo, il corpo centrale venne realizzato in mattoni, per poi essere concluso nella parte superiore e nel rivestimento delle facciate in cemento.

Albert Einstein visitò l’opera e, rivolgendosi direttamente all’autore, la definì“organica”.

L’edificio si sviluppa plasticamente intorno alla funzione. Non c’è la costruzione per piani ma il blocco unitario, plasmato e scavato.

Torre solare “Einstein”

Eric Mendelsohn: "Torre Einstein“, Potsdam (1918-24)

La Torre solaredi Mendelsohnè costruita plasticamente intorno alla funzione.

Non c’è la costruzione per piani ma il blocco unitario, plasmato e scavato

Eric Mendelsohn: "Torre Einstein“, Potsdam (1918-24)

Eric Mendelsohn: "Torre Einstein“, Potsdam (1918-24)

Eric Mendelsohn: "Torre Einstein“, Potsdam (1918-24)

Eric Mendelsohn : “fabbrica di cappelli” per la Friedrich Steinberg, Herrmann & Co

realizzata tra il 1921 e il 1923 a Luckenwalde, è considerata l'edificio industriale più significativo dello espressionismo tedesco (cemento armato, ferro per l'intelaiatura delle facciate laterali, muratura in mattoni).

La sezione tronco-piramidale della parte dedicata a tintoria, è rastremata verso l'alto richiamando la forma di un cappello, con funzione di camino per il ricambio dell'aria: un sistema che Mendelsohn utilizzerà nuovamente in una fabbrica tessile a Leningrado nel 1925.

Il “Padiglione De La Warr ”, costruito nel 1935, è da molti considerato il primo grande edificio pubblico del Movimento Moderno in Gran Bretagna.

È situato a Bexhill on Sea, nel Sussex orientale. Fu costruito su iniziativa di Herbrand Sackville , 9° conte di De La Warr, sindaco della città di Bexhill.

Il conte De La Warr, di orientamento socialista, convinse il Consiglio Comunale a realizzare l’opera e fu bandito un concorso pubblicato sull’ Architects Journal nel Febbraio 1935.

Il bando prevedeva un edificio multifunzionale pubblico con sala spettacolo di 1500 posti, un ristorante con 200 posti, una biblioteca con sala lettura e una sala di ritrovo.

Al concorso parteciparono 230 architetti, molti dei quali aderenti al Movimento Moderno.

Erich Mendhelshon:

De La Warr Pavilion

Bexhill on Sea, Sussex ,1935

Eric Mendelsohn : Schocken Department Store, Chemnitz, German, 1928-30

Eric Mendelsohn : Schocken Department Store, Chemnitz, German, 1928-30

Eric Mendelsohn : Schocken Department Store, Chemnitz, German, 1928-30

Eric Mendelshon: Mossehaus

(edificio per uffici da ristrutturazione della sede di un quotidiano di Rudolf Mosse) Berlino, 1921-1923

Hans Poelzig

Hans Poelzig : 30 Aprile1869, Berlino – 14 Giugno 1936, Berlino

Hans Poelzig, Chemical Factory, Luban, Germany (now Poland), 1911

Hans Poelzig, Chemical Factory, Luban, Germany (now Poland), 1911

Hans Poelzig: Serbatoio per l’acqua, 1911

Hans Poelzig: Getreidesilo, Markthalle 1911

(silo per grano)

Hans Poelzig: Grosses Schauspielhaus, Friedrichstraße, Berlino, 1919

(demolito)

Hans Poelzig: Grosses Schauspielhaus, Friedrichstraße, Berlino, 1919

(demolito)

Hans Poelzig: Departament Store, Wrocław, 1912.

Hans Poelzig: “Former I. G. Farben Offices”

Francoforte sul Meno,1928-30

Hans Poelzig: “Former I. G. Farben Offices”Francoforte sul Meno,1928-30

Hans Scharoun

Bernhard Hans Henry Scharoun

(Brema, 20 settembre 1893 – Berlino, 25 novembre 1972)

Hans Scharoun: Haus Schminkecasa di campagna per Fritz e Charlotte Schminke, 1933

Hans Scharoun: Filarmonica di Berlino (1956 – 63)

L’opera più celebre di Scharoun è successiva alla seconda guerra mondiale)

Hans Scharoun: Filarmonica di Berlino (1956 – 63)

Hans Scharoun: Filarmonica di Berlino (1956 – 63)

Hans Scharoun: Biblioteca Nazionale di Berlino (1967-1978)(tra espressionismo ed architettura organica)

Fritz Hoger

Johann Friedrich (Fritz) Höger12 Giugno 1877 – 21 Giugno 1949 Elmshorn, Schleswig-Holstein; Germania

Fritz Höger: Chilehaus, Hamburg, 1922-24

Fritz Höger: Chilehaus, Hamburg, 1922-24

Fritz Höger: Chilehaus, Hamburg, 1922-24

The Chilehaus was constructed from 4.8 million bricks and is a sign of the economic recovery after the First World War.

Fritz Höger: Chilehaus, Hamburg, 1922-24

La “Chilehaus ”, costruita ad Amburgo, rappresenta uno dei primi esempi di “architettura in mattoni” degli anni ’20 in Germania.

L’opera fu realizzata durante il periodo dell’iperinflazione della Repubblica di Weimar

E’ celebre per la sua forma angolare che ricorda la prua di una nave. Ciò non è un caso: committente dell’edificio fu l’armatore Henry B. Sloman che si era arricchito con l’importazione del salnitro dal Cile.

L’accentuato verticalismo, le facciate curvilinee, l’arretramento dei piani superiori, conferiscono all’edificio un carattere di “leggerezza” nonostante la notevole mole.

A causa del terreno poco coerente, fu necessario realizzare una robusta palificazione in cemento armato profonda 16 metri.

Per la vicinanza al fiume Elba, inoltre, gli scantinati furono opportunamente sigillati e i macchinari dell’impianto di riscaldamento furono realizzati all’interno di un cassone pneumatico. Tale struttura era in grado di galleggiare autonomamente all’interno dell’edificio in caso di inondazione senza che vi fosse alcun danno per le caldaie.

Fritz Höger: Klinkerdetails am Beispielder cigarettenfabrik Reemtsma, Hamburg

Fritz Höger KlöpperhausHamburg, 1911

Fritz Höger: Konsumzentrale in Leipzig-Plagwitz, (1929–1932)

l’architettura del Razionalismo domina il periodo tra le due guerre mondiali;

tra le componenti principali che generano il Razionalismo:

� fondazione nel 1907 del “Deutscher Werkbund ” in Germania;

� le Avanguardie Figurative;

� l’architettura Espressionista;

� i nuovi materiali e le nuove tecniche costruttive;

� l’evoluzione delle condizioni sociali, economiche, politiche.

L’ARCHITETTURA DEL RAZIONALISMO

Il Deutscher Werkbund

� Il Deutscher Werkbund (lega tedesca artigiani) fu fondato nel 1907 a Monaco di Baviera grazie soprattutto ai contributi dell’architetto H. Muthesius , che aveva soggiornato a lungo in Inghilterra ed aveva assimilato l’esperienza delle “Arts and Crafts”, dell’imprenditore Karl Schmidt e del politico Friedrich Naumann ;

� il Werkbund era una “scuola laboratorio” che univa artisti, architetti, artigiani, industriali con lo scopo di qualificare la produzione di oggetti d’uso saldando le esperienze degli artigiani con le ricerche degli artisti. Particolare attenzione era rivolta all’aspetto funzionale . Obiettivo fondamentale era di creare un nuovo stile nazionale caratterizzato da un design essenziale e privo di ornamenti;

� tra gli obiettivi del Werkbund c'era anche quello di mettere la Germania al passo con lo sviluppo industriale di Inghilterra e Stati Uniti. Il suo motto "Vom Sofakissen zum Städtebau" (dai cuscini per il sofà alla costruzione della città) ne svelava i grandiosi interessi;

� si proponeva una nuova cultura del lavoro industriale nella quale, per ogni progetto, dovevano essere analizzati i costi di produzione, la qualità, le modalità ed i tempi di produzione, cercando di coniugare la qualità del prodotto con le politiche aziendali;

� divergenze sui “metodi di produzione”: alcuni, guidati da Henry van de Velde puntavano alla preservazione della produzione artigianale così da valorizzare la creatività del singolo artigiano, altri, fra cui lo stesso Muthesius, erano per uno sviluppo industriale di massa, utilizzando gli allora nuovissimi materiali come il ferro, l'acciaio ed il vetro;

Esposizione di Colonia, 1914

poltrona di Josef Hoffmann

Peter Beherens

� tra i maggiori esponenti del Werkbund si annoverano:Peter Behrens, Theodor Fischer, Josef Hoffmann, Bruno Paul, Richard Riemerschmid, Heinrich Tessenow, Joseph Maria Olbrich, Henry van de Velde, Eliel Saarinen;

� le maggiori esposizioni del Deutscher Werkbund furono quelle di Colonia del 1914 e di Stoccarda del 1927;

� esposizione di Colonia del 1914, tra le principali opere esposte:

- “Werkbund Theater ” di Henry van del Velde, sua opera migliore, distrutta durante la prima guerra mondiale; - “Padiglione per le esposizioni ” di Walter Gropius e Hannes Meyer;- “Glaspavilion ” (padiglione di vetro) di Bruno Taut;- “Modello di edificio industriale ”, di Walter Gropius;

� esposizione di Stoccarda del 1927, tra le opere principali esposte:

- “quartiere residenziale di Weissenhof ”, con progetti affidati ad architetti anche “esterni”al movimento come Le Corbusier, Ludwig Mies van der Rohe, Ludwig Hilberseimer, J.J.P.Oud, Hans Poelzig, Hans Scharoun.L'evento segnerà una tappa importare per il nascente Movimento Moderno teso a ricercare una coerenza fra estetica e funzionalità ed uno stile unitario;

Werkbund Theater , Henry van del Velde

W. Gropius: edificio industriale modello all’esposizione del WerkbundColonia, 1914

� altri paesi europei imitarono l’esperienza tedesca del Werkbund:

AUSTRIA, 1910: fondazione del Werkbund austriaco; SVIZZERA, 1913: fondazione del Werkbund svizzero;INGHILTERRA,1915: fondazione del Werkbund inglese.

� Il movimento del Werkbund tedesco, fu soppresso nel 1934 dal regime nazista, fu fatto rinascere nel 1950 e rimase in attività fino agli anni '60, perdendo però il peso e l'importanza che aveva avuto negli anni precedenti;

� Il Werkbund rappresentò una tappa importante nello sviluppo dell'architettura moderna e del disegno industriale, in particolare nella successiva fondazione della Bauhaus.

LA BAUHAUS

La scuola fu fondata da Walter Gropius ed Erich Mendelsohn a Weimar nel 1919, fondendo la Scuola Granducale di Arti Plastiche (Accademia di Belle arti) e la Kunstgewerbeschule (Scuola di artigianato artistico).

Il programma della nuova scuola, in parte anticipato da Bruno Taut, era riunire ARTE APPLICATA e ARCHITETTURA.

Primo direttore della scuola fu Walter Gropius (dal 1919 al 1928) cui seguirono Hannes Meyer a Ludwig Mies van der Rohe .

La scuola venne sovvenzionata all’inizio dalla Repubblica di Weimar. Nel 1925 fu spostata a Dessau, dove venne costruita una nuova sede e denominata “Università Bauhaus ”.

Venne chiusa per ordine del regime nazista nel 1933. La Bauhaus era considerata dai nazisti una copertura per i comunisti, soprattutto perché vi erano coinvolti molti artisti russi. Gli intellettuali nazisti sostenevano che la Bauhaus fosse "non-tedesca", contestandone le proposte innovative.

La Bauhaus ebbe un grosso impatto sulle tendenze dell'arte e dell'architettura nell'Europa occidentale e negli Stati Uniti.

Molti artisti che vi furono coinvolti vennero esiliati dal regime nazista.

LA BAUHAUS

� L’insegnamento era caratterizzato dalla compresenza di discipline teoriche e discipline applicative .

Si studiavano i principi della composizione, della forma, la geometria, ma anche l’economia e si facevano esperienze concrete in laboratorio costruendo prototipi di sedie, lampade, mobili, oggetti d’uso che venivano poi realizzati dalle industrie interessate. Il reddito così prodotto consentiva agli studenti di pagarsi gli studi. Gli insegnanti avevano propri uffici nella scuola e potevano esercitare la libera professione a tutto vantaggio della qualità dell’attività didattica.

� L’attività artigianale era considerata un importante strumento per la formazione dell’allievo, non solo fase preliminare di studio dell’oggetto da produrre poi industrialmente.

La conoscenza dell’intero processo produttivo per esperienza diretta, manuale, consentiva a coloro che erano impegnati nelle singole fasi della produzione, di vedere il proprio lavoro nel quadro totale.

Sarebbe stato così possibile ripristinare gli antichi valori spirituali della produzione artigianale trasferendoli dal lavoro individuale a quello di gruppo.

� La pedagogia della Bauhaus era fondata sul lavoro di gruppo e su rapporti democratici . Venivano organizzate conferenze, mostre, spettacoli, concerti, sia nell’istituto che nella città di Weimar. Ciò anche per per convincere gli abitanti, alquanto sospettosi circa l’attività svolta nella scuola, della validità degli insegnamenti.

� La Bauhaus si proponeva in definitiva di qualificare la produzione industriale attraverso:

• il trasferimento dei valori dell’antica tradizione artigiana nell’industria;• l’uso di nuovi materiali;• l’apertura verso tutte le tendenze artistiche contemporanee.

La sedia cantilever (o a sbalzo) denominata "Cesca" di Marcel Breuer

Bauhaus: sedia di Breuer

Walter Gropius: poltrona della stanza del direttore del Bauhaus, 1923

Bauhaus Weimer teapot by Kenne,1924

bauhaus archiv museum, Berlin

Walter Adolph Gropius

(Berlino, 18 maggio 1883 – Boston, 5 luglio 1969)

Walter Gropius: la nuova sede della scuola Bauhaus a Dessau, 1926

Walter Gropius: la nuova sede della scuola Bauhaus a Dessau, 1926

Walter Gropius: la nuova sede della scuola Bauhaus a Dessau, 1926

• composizione fatta per piani sospesi nello spazio;

• trasparenza: si vedono contemporaneamente esterno ed interno;

• molteplicità dei punti di vista � il rapporto col Cubismo e la visione temporalizzata;

* L’organizzazione delle funzioni per blocchi.

W. Gropius: Bauhaus, Dessau, planimetria piano terra 1925-26

W. Gropius: Bauhaus, Dessau, planimetria primo piano 1925-26

Walter Gropius: la nuova sede della scuola Bauhaus a Dessau, 1926

Walter Gropius: la nuova sede della scuola Bauhaus a Dessau, 1926

W. Gropius: Bauhaus, Dessau, arredamenti1925-26

W. Gropius: Bauhaus, Dessau, arredamenti1925-26

Walter Gropius: la nuova sede della scuola Bauhaus a Dessau, 1926

Walter Gropius: la nuova sede della scuola Bauhaus a Dessau, 1926

Walter Gropius: la nuova sede della scuola Bauhaus a Dessau, 1926

W. Gropius: Case per gli insegnanti del Bauhaus, Dessau, 1925-26

W. Gropius: Case per gli insegnanti del Bauhaus, Dessau 1925-26

W. Gropius: Case per gli insegnanti del Bauhaus, Dessau, isometria 1925-26

Walter Gropius: Officine Fagus, Alfeld an der Leine, prospetto e planimetria 1911-14

Walter Gropius: Officine Fagus, Alfeld an der Leine , progetto, prospettiva 1911-14

W. Grpius: Officine Fagus (1911-14):

in quest’opera Gropius inaugura un nuovo linguaggio architettonico caratterizzato dall’uso di:

superfici piane;

esili pilastri in ferro;

pareti di vetro;

angoli totalmente vetrati senza alcun pilastro (in realtà arretrati).

Il rigore della struttura in acciaio fa pensare ad Eiffel ma qui è eliminato ogni riferimento a stili del passato ed ogni sovrastruttura decorativa. Il linguaggio scarno della struttura è già linguaggio architettonico.

Walter Gropius: Officine Fagus,

Alfeld an der Leine, 1911-14

Walter Gropius: Officine Fagus, Alfeld an der Leine, 1911-14

W. Gropius e Meyer: Fabbrica modello per l’Esposizione Werkbund a Colonia (1914)

W. Gropius (con Meyer): Fabbrica modello per l’Esposizione del Werkbund a Colonia (1914)

� esempio di “fabbrica “confortevole”: oltre alla “galleria delle macchine” c’è ad esempio una terrazza coperta per danzare nei momenti di svago ed un’ampia autorimessa;

� leggerezza: le scale elicoidali nei volumi di vetro sembrano senza sostegno;

� gli sbalzi, i sostegni arretrati, fanno perdere il senso tradizionale del rapporto carico/sostegno;

� influenza di Wright.

Gropius e Meyer: Fabbrica modello (vestibolo del palazzo uffici) Expo Werkbund, Colonia, 1914

Gropius e Meyer: Fabbrica modello (sala macchine)

Expo Werkbund, Colonia, 1914

Gropius e Meyer: Fabbrica modello (sala macchine) Expo Werkbund, Colonia, 1914

edificio per uffici

scale elicoidali

sala macchine

direzione foto

Ingresso uffici

Gropius e Meyer: Progetto per il concorso del Chicago Tribune, 1922

W. Gropius: Progetto per l'Accademia di filosofia di Erlangen (assonometria) 1923

W. Gropius: Progetto per l'Accademia di filosofia di Erlangen, (modello) 1923

W. Gropius e Meyer:

elementi costruttivi ed elementi compositivi di case 1923-24

W. Gropius: casa sperimentale in prefabbricazione a secco per il Weissenhof, Stoccarda 1927

Quartieri Dammerstock (1918) e Siemenstadt (1930)

� Nel 1928 Gropius lascia l’insegnamento per dedicarsi unicamente all’attività progettuale;

� Il suo interesse principale è volto alla soluzione del problema dei quartieri operai della periferie urbane;

� Secondo Gropius Il quartiere operaio deve essere formato da case confortevoli, ben illuminate, non troppo costose e deve essere tale da “mettere ordine” nella confusa periferia urbana (studi sull’existenzminimum);

� Nel quartiere operaio a Dammerstock le abitazioni sono raggruppate in stecche abitative (siedlungen) parallele ed orientate in senso nord-sud così da avere doppia esposizione. Le strade di accesso ai fabbricatisono parallele alle “stecche” e sono solo pedonali, quelle carrabili sono orientate in senso est-ovest;

� Le costruzioni destinate a servizi comuni sono poste all’esterno del quartiere così da creare delle “testate funzionali” utilizzabili anche dagli abitanti del resto della città favorendo così l’integrazione del quartiere operaio nel contesto urbano;

� La rigorosa uniformità della planimetria è contraddetta dalla variabilità delle altezze degli edifici e dalla loro stessa progettazione affidata da Gropius a 9 architetti diversi;

� Gropius tenta di introdurre elementi standardizzati in edilizia per rendere più economica la costruzione delle case (tentativi interrotti dalla crisi economica e dall’avvento del nazismo).

� “Il quartiere” come insieme di cellule abitative normalizzate di dimensioni minime e compatibili con un accettabile livello di vita (existenzminimum). Alcune funzioni domestiche vengono demandate a spazi pubblici (mense, asili nido, ecc.)

W. Gropius:

Quartiere Dammerstock, Karlsruhe 1928

W. Gropius: Siedlung Dammerstock, Karlsruhe1928

W. Gropius: Quartiere Siemensstadt, Berlino 1930

� Il Quartiere Siemensstadt è un insediamento sperimentale tra i più famosi realizzati nella Germania degli anni Venti; rappresenta una precisa testimonianza delle ricerche e degli ideali del Razionalismo tedesco.

� Insieme a M. Wagner, assessore all’urbanistica della giunta socialdemocratica di Berlino, Gropius elaborò l'impostazione generale del quartiere. Alla sua esecuzione partecipò un’équipe di architetti (Scharoun, Häring, Forbat, Henning, Bartning), sotto la direzione di Gropius.

� L’insieme conteneva in origine 1379 appartamenti, 17 negozi, riscaldamento centralizzato di quartiere e lavanderia comunitaria.

� gli edifici sono del tipo “in linea” ed alti da tre a cinque piani, con unità abitative da 48 a 70 mq.

� Per motivi orografici e paesistici coesistono sia la tendenza ad allineare gli edifici alle strade giàesistenti (soprattutto i lunghi corpi di fabbrica progettati da Bartning, Gropius, Scharoun), sia la tendenza ad avere i blocchi edilizi paralleli tra loro e indipendenti dalla rete viaria (gli edifici di Häring, Forbat, Henning).

� La rete stradale carrabile è ridottissima, mentre la gerarchia delle funzioni è chiara e immediatamente leggibile; l'uniformità delle condizioni igieniche di ogni alloggio è assicurata dalla regolarità dell'impianto.

� L’asse centrale è attraversato dalla linea tramviaria, dalla metropolitana interrata, da un ramo ferroviario (ora dismesso).

� Gropius progettò i tre blocchi in linea a cinque piani posti presso l'incrocio principale (tra Goebelstrassee Jungfemheideweg) che è al centro del quartiere;

� Gli edifici sono realizzati ancora con la tradizionale tecnologia della muratura portante, in essi le parti piene prevalgono sulle vuote, trattate come semplici asole orizzontali; in facciata si hanno le sporgenze continue e parallele delle balaustre.

W. Gropius, Quartiere Siemensstadt, Berlino 1930

W. Gropius, Quartiere Siemensstadt, Berlino 1930

W. Gropius: Quartiere Siemensstadt, Berlino 1930

W. Gropius: Quartiere Siemensstadt, Berlino 1930

W. Gropius: Quartiere Siemensstadt, Berlino 1930

W. Gropius: Quartiere Siemensstadt, Berlino 1930

W. Gropius: Quartiere Siemensstadt, Berlino 1930

W. Gropius: Quartiere Siemensstadt, Berlino 1930

W. Gropius: Quartiere Torten, Dessau (prospetti) 1926-28

Dopo lunghi anni di studi, Gropius giunge alla conc lusione che i più vantaggiosi tipi di insediamento sono i seguenti:

� Quartieri con case alte (10 o 12 piani), ben distan ziate tra loro. Le case di 5 o 6 piani sono antieconomiche (quartieri per i ceti pop olari);

� Quartieri di residenze monofamiliari (edilizia rada) : questa soluzione presenta problemi di costo che possono essere realizzati sol o con la standardizzazione degli elementi edilizi.

W. Gropius: Casa alta a struttura in acciaio, progetto 1929-30

W. Gropius:

Casa alta a struttura in acciaio,

progetto e piante 1929-30

W. Gropius: casa alta a struttura in acciaio, piante 1929-30

ambienti comuni

appartamenti

W. Gropius:

Casa alta, ambienti comuni,

mostra del Deutscher Werkbund,

Parigi1930

W. Gropius: Progetto di quartiere di case alte a struttura in acciaio 1929-30

W. Gropius: Progetto di quartiere di case alte a struttura in acciaio 1929-30

GROPIUS NEGLI USA

� Nel 1933 Gropius lascia la Germania per recarsi prima in Inghilterra e poi negli Stati Uniti;

� Negli USA gli viene offerta una prestigiosa cattedra all’Università di Harvard, in seguito, con alcuni ex allievi della scuola americana, fonderà più il “TAC” (The Architects Collaborative);

� Negli Stati Uniti può attuare quelle metodologie didattiche fondate sul lavoro di gruppo, sui rapporti democratici, sulla sperimentazione continua, che nella Germania nazista non gli era stato possibile attuare;

� In una prima fase del suo soggiorno americano, Gropius fa propri alcuni elementi tipici della tradizione americana, in particolare lo stretto rapporto dell’opera architettonica con la natura (Wright); Gropius arriva a teorizzare il concetto di “Architettura Integrata ”, ovvero di un’architettura che abbia il massimo rispetto per l’ambiente naturale e per la natura dei materiali (precursore delle tematiche ecologiche).

� In una fase successiva le opere del maestro, spesso realizzate in collaborazione con il TAC, appaiono subire un’involuzione verso un’architettura di tipo eclettico e classicista (simmetria, staticità dei volumi, stereometria, ecc.). Sono esempi di tale involuzione opere come il Grattacielo della PAN-AM e l’ambasciata d’Atene .

� Negli USA si andava diffondendo il tipo di quartiere ad edilizia rada (villette monofamiliari) e Gropius si impegnò molto, assieme a Wachsmann , a studiare le potenzialità della prefabbricazione.La prefabbricazione avrebbe reso più economica la costruzione dei quartieri ad edilizia rada ed avrebbe consentito una maggiore unità architettonica, un’unità d’indirizzo, contro l’esasperata individualità allora prevalente.La standardizzazione e la normalizzazione avrebbero dato la possibilità di creare un ambiente ordinato ed organizzato più razionalmente, compositivamente equilibrato, che grazie anche ad un’adeguata dotazione di servizi comuni ed un’efficiente rete di trasporti, avrebbe elevato la qualità dell’abitare.

Alto 246 metri, 58 piani, il palazzo fu inaugurato il 7 marzo 1963.

All’epoca era il più grande palazzo al mondo ad uso esclusivamente commerciale.

Il progetto fu sviluppato a partire dal 1958 dallo studio Emery Roth & Sons, con la collaborazione di Walter Gropius e Pietro Belluschi. L’edificio pensato in origine da Emery Roth & Sons era di piùmodesta entità. L’intervento di Gropius e Belluschi modificò radicalmente il progetto, conferendo al palazzo la sua caratteristica forma di un ottagono schiacciato ed il suo vistoso allineamento est-ovest attraverso Park Avenue. Segno distintivo inconfondibile del grattacielo era la presenza, in cima, su tutte e quattro le facciate, dei simboli della Pan Am. La scritta Pan Am campeggiava trionfale sulle facciate nord e sud, mentre le facciate est e ovest ospitavano il grande logo della società a forma di globo.

W. Gropius: grattacielo della PAN-AM (ora MetLife building), New York, 1963

Curiosita’

Il 16 Maggio 1977, alle ore 17.35, un incidente, tanto drammatico quanto spettacolare, vide per protagonista un elicottero della New York Airways, proprio mentre si trovava parcheggiato sul tetto del palazzo della Pan Am e stava imbarcando passeggeri, con le pale rotanti in funzione. Quattro passeggeri erano già a bordo (assieme ai tre membri dell’equipaggio) ed altri stavano per imbarcarsi quando, improvvisamente, il carrello di atterraggio destro dell’elicottero collassò. L’elicottero si piegò sulla destra e le pali rotanti in movimento colpirono alcune delle persone che si apprestavano a salire, uccidendone quattro e ferendone gravemente una quinta. Inoltre, una delle pale si staccò dall’elicottero e si spezzò in due; una delle due metà volò per un paio di isolati e precipitò a terra, all’incrocio tra Madison Avenue e la 43esima Street, provocando la morte di un passante e il ferimento grave di un altro.

Non è questo l’unico fatto di cronaca drammatico legato al Pan Am Building. Due anni prima, per l’esattezza il 3 febbraio del 1975, ci fu un altro episodio scioccante. Eli M. Black, all’epoca proprietario e amministratore delegato della United Brands Company (oggi Chiquita Brands International), frantumò con la valigetta una finestra del suo ufficio al 44° piano e si lanciò nel vuoto, trovando la morte sulla sottostante Park Avenue. Una successiva indagine della Sec (la commissione americana per il controllo delle attivitàdi Borsa) volta ad investigare i motivi del suicidio di Eli M. Black rivelò l’esistenza dello scandalo noto come Bananagate, ovvero il pagamento, da parte della United Brands Company, di ingenti somme di denaro al presidente dell’Honduras in cambio di una forte riduzione delle tasse che il Paese applicava sull’esportazione delle banane.

Fonte: http://newyorkgrattacieli.blogspot.com

W. Gropius: ambasciata USA ad Atene(ritorno al classicismo…)

Walter Gropius: Gropius House, Lincoln

Walter Gropius: Gropius House, Lincoln

Walter Gropius: Gropius House, Lincoln

Ludwig Mies van der Rohe

Aquisgrana, 27 marzo 1886 – Chicago, 17 agosto 1969)

due circostanze sono state fondamentali nella form azione di Mies:

L’esperienza lavorativa con il padre ”capomastro” nel

proprio laboratorio di intaglio pietre

Sensibilità per il prodotto artigianale (la qualità del prodotto);

L’uso corretto dei materiali

L’esperienza lavorativa presso lo studio di Behrens

Interesse per la “quantità ”

(standardizzazione edilizia)

L’architettura deve essere oggettiva : essa non è il risultato di “inclinazioni personali” o di “capricci”di tipo estetico, non segue le mode né attinge dal passato ma deve essere il risultato di una struttura ben studiata e di una organizzazione funzionale ben studiata.

Il risultato è un’opera che non è tanto l’espressione della individualità creatrice (dell’architetto) bensìdelle conoscenze e delle possibilità tecniche di un determinato momento storico.

Scrive Mies:

“ La forma non è lo scopo del nostro lavoro ma solo il risultato. La forma, in se stessa, non

esiste. La forma è il fine del formalismo e noi lo rifiutiamo.”

La buona architettura è il risultato di un equilibra to rapporto tra:

STRUTTURA

MATERIALI

PROPORZIONI

FUNZIONI

FORMA

Tra i materiali da costruzione, Mies predilige l’acciaio , il vetro ed il mattone ;

La struttura in acciaio è sempre esibita chiaramente all’esterno tranne nei casi in cui le norme antincendio lo costringono ad annegare le putrelle di acciaio in getti di calcestruzzo;

Mies utilizza spesso il MODULO

L’uso del modulo (sia in pianta che in facciata) deriva dallo studio delle costruzioni in mattoni cui si appassiona dopo un viaggio in Olanda.

progettò nuovi tipi di mattoni.

LE PRIME OPERE

Mies partecipa con le sue prime opere (1919-23) alle esposizioni della Novembergruppe aderendo ai principi dell’espressionismo:

- grattacieli in vetro ed acciaio (caratterizzati da piante molto articolate);

- palazzi per uffici con struttura in c.a. (caratterizzati dall’uso delle finestre a nastro);

- casa di campagna in c.a. e case in mattoni: (influenze di Wright e del Neoplasticismo);

- monumento a Rosa Luxemburg e K. Liebnecht, Berlino1926

Mies van der Rohe: grattacielo in vetro Berlino, 1921

Mies van der Rohe: grattacielo in vetro Berlino, 1921

Mies van der Rohe: grattacielo in vetro Berlino, 1921

Mies van der Rohe: grattacielo in vetro Berlino, 1921

Mies van der Rohe:

Edificio alto per uffici in vetro, piante

1920-21

Mies van der Rohe: Casa di campagna in mattoni, pr ospetto e pianta 1923

Mies van der Rohe: Monumento a Rosa Luxemburg e K. Liebnecht, Berlino1926

Mies van der Rohe: Quartiere Modello Weissenhof per l’e sposizione del WerkbundStoccarda, 1927

Mies progetta un blocco di case il linea di 4 piani con struttura in acciaio

Mies van der Rohe. Quartiere Weissenhof, case in linea, Stoccarda, 1927

Mies van der Rohe. Quartiere Weissenhof, case in linea, Stoccarda, 1927

Mies van der Rohe. Quartiere Weissenhof, case in linea, Stoccarda, 1927

Mies van der Rohe: Villa Tugendhat a Brno (1931)

le pareti vetrate scendono meccanicamente nei parapetti trasformando il soggiorno in terrazza

Mies van der Rohe: Villa Tugendhat a Brno (1931):

Mies van der Rohe: Villa Tugendhat a Brno (1931)

le pareti vetrate scendono meccanicamente nei parapetti trasformando il soggiorno in terrazza

Mies van der Rohe: 1931: modello di abitazione unifamiliare per l’esposizione di Berlino del 1931

(influenza del neoplasticismo)

Mies van der Rohe: Padiglione tedesco per l’esposizione internazionale di Barcellona, 1929

� concezione neoplastica

� eliminazione totale del volume

� la lastra De Stijl come elemento comunicativo fondamentale

� continuità esterno/interno

Mies van der Rohe: Padiglione tedesco per l’esposizione internazionale di Barcellona, 1929

Mies van der Rohe: Padiglione tedesco per l’esposizione internazionale di Barcellona, 1929

Mies van der Rohe: Padiglione tedesco per l’esposizione internazionale di Barcellona, 1929

Mies van der Rohe: Padiglione tedesco per l’esposizione internazionale di Barcellona, 1929

Mies van der Rohe: Padiglione tedesco per l’esposizione internazionale di Barcellona, 1929

(nelle opere di questo periodo la struttura portante è sempre formata da pilastri in acciaio cruciformi, le lastre (di marmo, legno, muratura, ecc.) non hanno funzione portante e sono liberamente disposte)

Nel ’33 termina l’esperienza europea per l’avvento al potere di Hitler che contrasta fortemente l’arte e l’architettura moderna considerate “arte degenerata”

Nel ’37 emigra negli USA.

Le opere americane sono contraddistinte da un impoverimento del suo linguaggio che è sempre più spersonalizzato e sempre più dominato dalle soluzioni tecniche.

Mies van de Rohe: Farnsworth House, pressi del fiume Fox, Chicago 1946 - 1951

Mies van de Rohe: Farnsworth House, pressi del fiume Fox, Chicago 1946 - 1951

Mies van de Rohe: Farnsworth House, pressi del fiume Fox, Chicago 1946 - 1951

Mies van de Rohe: Farnsworth House, pressi del fiume Fox, Chicago 1946 - 1951

Mies van de Rohe: Farnsworth House, pressi del fiume Fox, Chicago 1946 - 1951

Mies van de Rohe: Farnsworth House, pressi del fiume Fox, Chicago 1946 - 1951

Mies van de Rohe: Farnsworth House, pressi del fiume Fox, Chicago 1946 - 1951

Mies van de Rohe: Farnsworth House, pressi del fiume Fox, Chicago 1946 - 1951

Mies van de Rohe: Farnsworth House, pressi del fiume Fox, Chicago 1946 - 1951

Gli slogans di Mies van der Rohe

“il meno è il pi ù”

“Il sistema costruttivo è l’edificio ”

“Nel particolare c ’è Dio”

“L’architettura è la volontà di un’epoca tradotta nello spazio ”

Mies van der Rohe: Seagram Building

New York 1958

Mies van der Rohe: Seagram Building

New York 1958

ritorno alla composizione bloccata, simmetrica, statica, con distinzione tra la facciata principale e le altre (visione rinascimentale)

Mies van der Rohe:

Seagram Building, New York, 1958

Mies van der Rohe: Seagram Building

New York 1958

Mies van der Rohe: Seagram Building

New York 1958

Mies van der Rohe: Campus dell’Illinois Institute of Technology, Chicago 1940

Mies van der Rohe: Illinois Institute of Technology, Chicago 1940

Mies van der Rohe: Illinois Institute of Technology, Chicago 1940

Mies van der Rohe: Illinois Institute ofTechnology, Chicago 1940

Mies van der Rohe: SSA building, Chicago, 1965 University Campus

Mies van der Rohe: SSA building, Chicago, 1965 University Campus

Mies van der Rohe: Crown Hall, Campus dell’Illinois Institute of Tecnology (I.I.T.) Chicago, 1956

Mies van der Rohe: Crown Hall

University Campus of Chicago, 1956

Mies van der Rohe: Crown Hall, University Campus of Chicago, 1956

Mies van der Rohe:

Lake Shore Drive Apartments

Chicago, 1951

Mies van der Rohe: Lake Shore Drive Apartments, Chicago, 1951

Mies van der Rohe:

Lake Shore Drive Apartments

Chicago, 1951

Mies van der Rohe:

Lake Shore Drive Apartments

Chicago, 1951

Mies van der Rohe:Commonwealth apartmentsChicago, 1959

Mies van der Rohe: Lafayette Park's constituent apartment buildings, Detroit, Michigan.

Mies van der Rohe: Lafayette Park's constituent apartment buildings, Detroit, Michigan.

Mies van der Rohe: Neue NationalgalerieBerlino, 1968

Mies van der Rohe: Neue NationalgalerieBerlino, 1968

Mies van der Rohe: Neue NationalgalerieBerlino, 1968

Mies van der Rohe: Neue NationalgalerieBerlino, 1968

Ludwig Mies van der Rohe: poltrona “Barcellona”(1929)

Materiali: struttura in barra d’acciaio cromato lucido, imbottitura in espanso rivestita in pelle a riquadri, sospensioni con cinghie in cuoio. Progettata per il padiglione tedesco della DeutscherWetrkbund all’Esposizione Mondiale di Barcellona del 1929;

Tutte le finiture richiedono l’intervento manuale, rispecchiando il pensiero dell’autore che disegnava intenzionalmente mobili inadatti alla produzione di serie.

Anno: 1930Ludwig Mies van der Rohe: “letto” (1930)

Materiali: struttura in legno massello verniciato color noce con gambe in tubo d’acciaio cromato lucido, sospensioni con cinghie in cuoio rinforzate. Materasso e poggiatesta in espanso rivestito in pelle a riquadri.

Ludwig Mies van der Rohe: “Tavolino Barcellona” 1929

Materiali: struttura in barra d’acciaio cromato lucido, piano in cristallo trasparente.

Il tavolino “Barcellona”, originariamente chiamato “Dessau”, è stato disegnato per la casa “Tugendhat” a Brno in Cecoslovacchia.

Le soluzio

ni tecn

iche appaiono semplici m

a sono in

realtà

il risu

ltato di st

udi molto

lunghi e

d approfonditi

FINE