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02 aprile 2009
Colloquio con Rosanna Lallone, dirigente responsabile dell ’Ufficio provinciale di Bari
Disabili pronti al lavoro: ecco cosa c'è in cantiere Nel 2008 500 avviamenti andati a buon fine e 28 tirocini formativi. Ma gli iscritti sono 22.000 e le aziende 1500/2000, quasi tutte mediopiccole
di Silvia Dipinto
La persona giusta al posto giusto: per “collocamento mirato ” del disabi le s’intende “quel la serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto ”. Questo prevede la Legge n.68 del 12 marzo 1999, che disciplina anche in materia di
assunzioni obbligatorie di disabili da parte del settore pubblico e delle aziende, ed eventuali sanzioni per chi evade. L’Ufficio di collocamento disabili della Provincia di Bari (via Postiglione, angolo via Re David) è stato di recente ristrutturato: più luminoso, più accogliente, suddiviso in due grandi spazi riservati rispettivamente all’Area Utenti e all’Area Aziende. C’è aria di rinnovamento anche nelle procedure per l ’inserimento, proviamo a capirne di più con Rosanna Lallone, dirigente responsabile dell ’Ufficio.
Come funziona l’incrocio domanda offerta?
"Le aziende ogni anno trasmettono obbligatoriamente un prospetto informativo, che è una sorta di fotografia della situazione dell ’azienda. Per quelle non esonerate dall ’obbligo di inserimento dei disabili (cioè le aziende con più di 15 dipendenti) viene fatta verifica delle “scoperture”, e si stabilisce il numero dei disabili da assumere. Esistono delle graduatorie (divise per enti pubblici e privati) da cui vengono selezionati i potenziali lavoratori da chiamare, in base alle qualifiche ed alla posizione in graduatoria. Se le aziende non adempiono all ’obbligo, pagano un multa pari a circa 50 euro per ogni giorno lavorativo per ciascun lavoratore disabile non occupato".
Un po’ di dati?
"Nel 2008 sono stati 500 gli avviamenti andati a buon fine e 28 i tirocini formativi. I nostri iscritti, però, sono intorno ai 22.000, e le aziende 1500/2000, quasi tutte mediopiccole".
Uno strumento che funziona sono le “Convenzioni”?
"Le Convenzioni sono accordi trilaterali tra il Servizio Provinciale, l ’azienda e il disabile. Prima dell ’assunzione vera e propria si svolgono dei tirocini formativi (10\12 mesi) seguiti da formatori che ne monitorano l ’andamento; inoltre vengono sospese le sanzioni alla stipula dell ’accordo, per cui le aziende possono programmare le assunzioni ed eventualmente “spalmarle” nel tempo. Altro punto vantaggioso è che la chiamata è nominale, quindi l’azienda sceglie chi assumere sulla base delle reali capacità e attitudini del disabile".
Altre novità?
"Sto cercando di assumere un equipe di consulenti ( uno psicologo, due educatori ed un’assistente sociale) che effettuino, almeno per i nuovi iscritti, un colloquio al disabile che si rivolge a noi, in modo da farne un quadro descrittivo completo, riportando non solo patologia e qualifiche, ma reali punti di forza. È un po ’ difficile in un periodo di tagli come questo, ma sono ottimista. Non nascondo che mi sto battendo molto affinchè tutti gli enti pubblici siano da esempio e adempiano all ’obbligo, cosa che non sempre accade".
Il rapporto con le ASL?
"È in cantiere una conferenza di servizio con le ASL. Bisogna potenziare la collaborazione, noi abbiamo bisogno che ci forniscano strumenti utili che loro hanno, come le schede funzionali degli utenti, con la descrizione delle loro funzionalità e potenzialità".
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assunzioni obbligatorie di disabili da parte del settore pubblico e delle aziende, ed eventuali sanzioni per chi evade. L’Ufficio di collocamento disabili della Provincia di Bari (via Postiglione, angolo via Re David) è stato di recente ristrutturato: più luminoso, più accogliente, suddiviso in due grandi spazi riservati rispettivamente all’Area Utenti e all’Area Aziende. C’è aria di rinnovamento anche nelle procedure per l ’inserimento, proviamo a capirne di più con Rosanna Lallone, dirigente responsabile dell ’Ufficio.
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"Le Convenzioni sono accordi trilaterali tra il Servizio Provinciale, l ’azienda e il disabile. Prima dell ’assunzione vera e propria si svolgono dei tirocini formativi (10\12 mesi) seguiti da formatori che ne monitorano l ’andamento; inoltre vengono sospese le sanzioni alla stipula dell ’accordo, per cui le aziende possono programmare le assunzioni ed eventualmente “spalmarle” nel tempo. Altro punto vantaggioso è che la chiamata è nominale, quindi l’azienda sceglie chi assumere sulla base delle reali capacità e attitudini del disabile".
Altre novità?
"Sto cercando di assumere un equipe di consulenti ( uno psicologo, due educatori ed un’assistente sociale) che effettuino, almeno per i nuovi iscritti, un colloquio al disabile che si rivolge a noi, in modo da farne un quadro descrittivo completo, riportando non solo patologia e qualifiche, ma reali punti di forza. È un po ’ difficile in un periodo di tagli come questo, ma sono ottimista. Non nascondo che mi sto battendo molto affinchè tutti gli enti pubblici siano da esempio e adempiano all ’obbligo, cosa che non sempre accade".
Il rapporto con le ASL?
"È in cantiere una conferenza di servizio con le ASL. Bisogna potenziare la collaborazione, noi abbiamo bisogno che ci forniscano strumenti utili che loro hanno, come le schede funzionali degli utenti, con la descrizione delle loro funzionalità e potenzialità".
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