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« PNL in classe » Università degli Studi Roma Tre

Dott. Vanni Pippi

N.L.P. Coach

Roma, 14/03/2018

La comunicazione è lo scambio di

informazioni e di influenzamento

tra due e più persone in un

determinato contesto

La comunicazione

1. Non è possibile non comunicare

2. Nella comunicazione c’è sempre un

aspetto di contenuto e uno di relazione

3. La punteggiatura condiziona il

significato della comunicazione

4. Comunichiamo con il modulo

analogico e alfa-numerico

5. Tutti gli scambi di comunicazione

sono simmetrici o complementari

VERBALE: utilizza le parole.

NON VERBALE: espressione del volto, gesti, tono della voce.

SIMBOLICA: il nostro modo di vestire, gli oggetti di cui ci

circondiamo.

La comunicazione

Comunicazione verbale: non può esistere una

comunicazione verbale isolata. La comunicazione verbale

è sempre accompagnata da una comunicazione non

verbale.

Comunicazione non verbale: può esistere una

comunicazione non verbale anche senza una

comunicazione verbale

La comunicazione

La comunicazione

Ascolto attivo significa giungere alla conoscenza del nostro interlocutore,

calibrarci su di lui.

E’ chiaro che una qualsiasi conoscenza dell’altro presuppone una preventiva

conoscenza di noi stessi.

La conoscenza dell’altro non avviene soltanto tramite l’osservazione o

l’ascolto passivo che possiamo attuare. Perché, affinché la comunicazione

produca una reale e profonda conoscenza del nostro interlocutore, è

essenziale entrare in un rapporto di empatia con lui.

La comunicazione

L’ascolto empatico

E’ il fattore cruciale di una comunicazione efficace. La comunicazione efficace si basa di fatto sull’accoglienza, sul coinvolgimento personale, sulla responsabilità, sull’empatia, sulla fiducia.

“Abbiamo due orecchie e una lingua, per ascoltare il doppio e parlare la

metà” (detto popolare)

La comunicazione

P. Ekman e R. Plutchik suddividono le emozioni in Primarie (di base) e in

Secondarie (svariate combinazioni tra emozioni primarie).

Loro sottolineano il ruolo comunicativo delle emozioni (seppure da

differenti punti di vista) in linea con le teorie e ricerche di Darwin (che

hanno ricevuto numerose conferme).

Comunicare con le emozioni

Ekman e successivamente Plutchick nel 1980 teorizzarono emozioni

primarie come:

TRISTEZZA, GIOIA, PAURA, DISGUSTO\DISPREZZO, RABBIA,

SORPRESA

Le quali miscelate tra loro danno vita ad emozioni secondarie come

amore, timore, apprensione, ecc. come rappresentato nel cono

emotivo.

Secondo Plutchik le relazioni fra emozioni si possono rappresentare

con un modello strutturale tridimensionale a forma di cono.

Comunicare con le emozioni

Le emozioni primarie sono biologicamente primitive e si sono

evolute in modo da consentire alle specie di sopravvivere

(Plutchik, 1980).

gioia – tristezza

fiducia – disgusto

rabbia – paura

sorpresa – anticipazione

Comunicare con le emozioni

Comunicare con le emozioni

Comunicare con le emozioni

La Programmazione Neuro-

Linguistica

PNL in classe

Che cos’è la P.N.L.?

«Programmazione Neuro-Linguistica»

Acronimo in inglese: N.L.P.

Neuro: alla base di ogni comportamento umano ci sono dei processi neurologici

Linguistica: indica che questi processi sono espressi attraverso un ‘codice linguistico’

Programmazione: il determinato comportamento avviene attraverso processi neurologici ordinati e non casuali

Entrare in contatto con l’altro

Il sistema V.A.K.o.g.

Visivo

Auditivo

Kinesthesic (Cinestesico)

olfattivo

gustativo

PNL in classe

Sistema Visivo:

VERBALE PARAVERBALE NON VERBALE

PREDICATI

SENSORIALI

Ritmo veloce

Tono alto

Volume alto

Gesticola in 3D

Gestualità centrifuga

Respirazione alta e veloce

Colorazione pallida

Postura eretta

(testa tra le nuvole)

PNL in classe

Sistema auditivo

VERBALE PARAVERBALE NON VERBALE

PREDICATI

SENSORIALI

Oratore quasi pronto

Diapason

Musicalità, armonia

Posizione della cornetta

Posture lateralizzate

Gestualità alle orecchie

Maestro d'orchestra

(scandisce il tempo)

PNL in classe

Sistema cinestesico

VERBALE PARAVERBALE NON VERBALE

PREDICATI

SENSORIALI

Ritmo lento

Tono basso

Volume basso

Spalle ricurve e testa bassa

Gestualità centripeta e limitata

Respirazione bassa e lenta

PNL in classe

Vorresti giocare con:

« Victor, Aurora e Kasper?»

Victor è un bambino prevalentemente

«Visivo»;

Aurora è una bambina prevalentemente

«Auditiva»;

Kasper è un bambino prevalentemente

«Cinestesico»

PNL in classe

PNL in classe

Inventare una breve descrizione per ogni

bambino (ci si può liberamente ispirare al

testo «PNL per bambini- Giochi di Felicità»

(di Judi BartKowiak ed. Errekappa)

PNL in classe

Poi chiedere ai bambini con quale dei

personaggi piacerebbe loro giocare.

E, attraverso una tecnica espressiva (es.

disegno) a dire quali sono le attività da loro

preferite e perché.

PNL in classe

Questo vi consente, per ogni bambino, di

crearvi una traccia su quale sia il suo

sistema rappresentativo prevalente, al fine

di poter entrare meglio in «rapport» con

loro.

Per sviluppare una migliore azione disattica

e per «aiutarli a crescere» come individui.

Comunicare con la PNL

«Quando le porte della percezione si apriranno tutte le cose

appariranno come realmente sono: infinite».

(William Blake)

La mappa determina i comportamenti

La modificazione della mappa determina comportamenti

diversi

PNL in classe

La costruzione della mappa avviene

attraverso i cinque sensi

(Le Cinque porte della percezione

«Huxley»)

La mappa determina i comportamenti

La modificazione della mappa determina

comportamenti diversi

PNL in classe

Il «numero di Miller»

7 2 chunk

Capacità di immagazzinare pezzi di

informazione a livello cosciente

Ci sono modi diversi di percepire la realtà

«La mappa non è il territorio»

I Metaprogrammi

Sono filtri percettivi in entrata e in uscita che influenzano i nostri

comportamenti.

Ogni momento riceviamo tante informazioni ed è impossiblile

occuparsi di tutte, perciò il cervello crea delle abitudini tra cui i meta-

programmi.

Essi sono come schemi per determinare a quali informazioni prestare

più attenzione.

Agiscono sia come schemi di pensiero sia come schemi di

comportamento.

PNL in classe

Caratteristiche Operazionali

Livello: Proattivo/Reattivo

Criteri/Valori

Direzione: Verso/Via da

Referenza: Interna/esterna

Ragione: opzioni/Procedure

Fattori decisionali: Similarità/Differenza

PNL in classe

Prospettiva: Generale/Particolare

Attenzione a: Se/Altri

Risposta allo stress: Emotivo/Equilibrato/Razionale

Stile: Indipendente/Vicino/Collabortivo

Organizzazione: Persone/Cose

Struttura delle regole: Mie/Mie – Mie.. – No/Mie – Mie/Tue

Canale di convincimento: Vedo/Ascolto/Leggo/Faccio

Modo di convincimento: Numero di

esempi/Automatico/Incostante/Durata

Caratteristiche Motivazionali

PNL in classe

Livelli logici di pensiero di Dilts

Si tratta di uno dei migliori “modelli descrittivi” meglio riusciti nel

campo della crescita personale.

Dilts racconta di essersi basato sui livelli dell’apprendimento di

Bateson (suo maestro) e di aver scelto una struttura gerarchica dove il

livello superiore influenza quello inferiore.

PNL in classe

PNL in classe

PNL in classe

I meccanismi trasformazionali

. Generalizzazioni

. Distorsioni

. Cancellazioni

PNL in classe

Le generalizzazioni sono un procedimento

con il quale una specifica esperienza giunge

a rappresentare l'intera categoria alla quale

appartiene

(es.: la sera sono sempre stanco, tutti mi

guardano male….)

PNL in classe

Le cancellazioni sono un procedimento

mediante il quale si rimuovono alcune parti

della struttura profonda.

(es.: sono brutto, sono basso….)

PNL in classe

Le distorsioni sono un procedimento con il

quale i rapporti che intercorrono tra le

parti del modello sono rappresentati in

modo diverso dai rapporti che si presume

debbano rappresentare.

(es.: le brave persone sostengono che il

vino fa male, quando mi guarda mi fa

arrabbiare…...)

PNL in classe

Gli indici referenziali

Capire come apprendere meglio

Verso

(Vuoi prendere un bel voto?)

Via da

(Vuoi evitare di prendere un brutto voto?)

PNL in classe

Entrare in Rapport

Il «mirroring»: ricalco extraverbale o

rispecchiamento.

Rispecchiare singifica riprodurre la fisiologia;

il modo di usare la voce della persona con

cui si sta comunicando.

PNL in classe

Attraverso la riproduzione delle posture,

denominata mirroring o matching è

possibile creare Rapport e questo genera

fiducia e distensione nell'interlocutore

PNL in classe

Cambia il tuo stato

«Le ancore»

Le ancore servono a ricreare uno stato

funzionale che ho già assunto in passato

Per i bambini è sempre meglio far utilizzare

i sistemi rappresentazionali (V.A.K.)

PNL in classe

L’autostima

«Poca fiducia in se stessi….»

Cosa riesci a fare?

Facciamo una lista…

Cosa non riesci a fare?

Domanda:

«E se tu riuscissi a farlo come lo faresti?»

PNL in classe

Spesso le cose nuove scoraggiano quando

non si ha fiducia in se stessi, allora bisogna

trovare le giuste motivazioni

PNL in classe

La Time Line

Viaggiare nel tempo per cambiare situazioni

o ricordi spiacevoli, accettare i cambiamenti

del presente.

PNL in classe

Siamo di cattivo umore?

«Il controllo di stato»

Cambia il tuo stato con lo Swish…..

(esercizio attraverso le modalità e

submodalità tenendo conto dei sistemi

rappresentazionali)

PNL in classe

Imparare dalle brutte esperienze

«Il reincorniciamento»

Il principio del bicchiere mezzo pieno o

mezzo vuoto

PNL in classe

Gli obiettivi

Cosa desidero?

1)Un obiettivo deve essere pensato sempre

in positivo quindi è un «Verso» e non «Via

da» (deve essere raggiungibile)

2) Come fai a sapere di averlo raggiunto?

(deve essere controllabile)

PNL in classe

3) Cosa ti serve per raggiungerlo?

Mezzi esterni? Mezzi propri?

(Uso delle ancore)

4) Quale saranno gli effetti del

raggiungimento dell’obiettivo?

PNL in classe

Le parole che non vanno dette

. Prova….

. Non…

Non riesco a farlo……..!

«Come sarebbe se tu lo facessi?»

PNL in classe

Grazie e in bocca al lupo a tutti

Vanni