Programma Palestrina

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Palestrina 2014 - 2019 programma elettorale della coalizione per adolfo de angelis sindaco

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Programma elettorale della coalizione per Adolfo De Angelis sindaco

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Palestrina 2014 - 2019

programma elettorale della coalizione per adolfo de angelis sindaco

Care concittadine, cari concittadini,sostenuto da sette liste, che hanno condiviso il pensiero ispiratore di questo programma elettora-le, mi propongo alla guida della città di Palestrina consapevole che, per governare in un momento storico così difficile, serva un'Amministrazione sobria e concreta, capace di leggere al meglio i bisogni dei cittadini e fornire loro risposte serie e realizzabili.Oggi la politica deve innanzitutto essere attenta alla solidarietà, alle buone pratiche amministrati-ve, perché il futuro di una città come Palestrina passa per la condivisione ed il rispetto. Fonda-mentale, in tal senso, è razionalizzare le risorse economiche per garantire servizi di eccellenza senza per questo gravare sulla tassazione e sulle tasche dei contribuenti.Per far questo occorre un programma elettorale concreto ed attuabile, scritto raccogliendo spunti e stimoli giunti dai cittadini, dalle associazioni, dalle categorie. Un programma che nasce dalla capacità di ascolto e trova forma miscelando al meglio l'esperienza con l'entusiasmo e le energie fresche dei tantissimi, per lo più giovani, che hanno accettato con entusiasmo di scrivere insieme il futuro di una città prestigiosa che vuole

tornare a vivere una stagione di nuovo protagoni-smo politico e culturale all'interno del vasto comprensorio.In queste pagine abbiamo, quindi, voluto rappre-sentare in sintesi la storia di Palestrina ed il suo presente per calarci dentro quel progetto futuro che, ne siamo certi, con il vostro aiuto ci consen-tirà di avere sempre più una città moderna, solida-le, europea, attenta all'ambiente ed alle tradizioni, ai giovani ed alla sicurezza, alle famiglie ed alla scuola.Una città governata con i piedi ben saldi a terra ma lo sguardo sempre orientato lontano, alla costru-zione di un futuro migliore per tutti.

Adolfo De Angelis

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tratta della cosiddetta epoca “orientalizzante”, nella quale, con tutta probabilità, Praeneste conobbe un’incredibile fioritura, iniziando a sfruttare la sua posizione soprattutto per gli scambi con tutte le popolazioni del Mediterraneo, in particolare con gli Etruschi.Sono ancora i ritrovamenti archeologici a testimoniare come, tra il VII e il VI secolo, e fino alla metà del V secolo a. C., Praeneste ebbe rapporti anche con il mondo italico e con i popoli del retroterra appenninico e del Piceno. Le prime informazioni provenienti dagli autori dell’antichità risalgono invece all’inizio dell’epoca repubbli-cana, quando la città cominciò a intrattenere rapporti con la lega latina. Le fonti tuttavia, sono tutt’altro che concordi.Tito Livio scrive infatti che la città abbandonò la lega nel 499 a.C., mentre il greco Dionigi di Alicarnasso sostiene che nel 498 a.C. ne faceva ancora parte. Note le frequenti lotte che Praeneste intraprese con Roma. Tito Livio racconta della conquista della città nel 380 a. C. da parte del comandante romano Cincinnato, che portò a Roma come bottino di guerra la statua di Giove vincitore, posizionandola sul Campidoglio. Successivamente, gli scontri con Roma non si placaro-no e portarono la città ad allearsi dapprima con i Galli (358 a.C.) in funzione antiromana, e in seguito a partecipare alla guerra latina (338 a.C.), che si concluse con la definitiva sottomissione di Praene-ste da parte di Roma. In seguito a questo avvenimento la città perse parte dei suoi territori e la sua importanza iniziò a scemare, tanto che anche le fonti letterarie iniziano a farsi più esigue.Tra le poche notizie disponibili di questo periodo, si ricorda quella relativa al pretore prenestino M. Anicio che, durante la seconda guerra punica, sembra si distinse nella difesa di Casilinum, per

arginare l’avanzata di Annibale. Sembra inoltre che, conclusasi la guerra, Praeneste divenne luogo di confino per i prigionieri.A questo periodo si ascrive la realizzazione di nuove costruzioni, o la ricostruzione degli edifici principali in forme monumentali. Il più importante fra questi interventi senza dubbio è costituito dal santuario della Fortuna Primigenia: la sua ricostruzione fu dovuta probabil-mente alle famiglie più ricche di Palestrina, (Auli, Saufeii, Feidenatii, Dindii, Magulnii), che scomparvero con la conquista e distruzione Sillana della città. Si tratta con grande probabilità di facoltosi mercanti prenestini che operarono a Delo fra la fine del II secolo a.C. e l’età Sillana.Durante la guerra civile fra Mario e Silla, Praeneste si schierò dalla parte di Mario. A narrare gli avvenimenti succedutisi nella città in questo periodo, compare, fra gli altri, lo storico greco Appiano, che in uno dei suoi testi racconta come vi trovò rifugio il figlio adottivo di Mario, Mario il Giovane, dopo la sconfitta di Sacriportum nell’82 a.C. Poco nota è la storia di Praeneste durante l’età imperiale, tuttavia, i reperti archeologici e le iscrizioni rinvenute fanno pensare a un periodo di notevole prosperità. Sono ancora i reperti e i resti dei monumenti a testimoniarci una ripresa della città, confermata anche da alcune fonti che parlano di un certo interesse per Praeneste da parte delle famiglie imperiali.Tiberio ebbe una residenza nella città, e l’imperatore Adriano vi possedette una villa, della quale sono stati ritrovati alcuni resti.In età costantiniana la città divenne sede vescovile e quando (tra il 380 e il 392 d.C.) gli editti di Teodosio vietarono i culti pagani, anche la venerazione della dea Fortuna ricevette un colpo decisivo.

Durante il Medioevo la città entrò a far parte del Ducato Romano e nel 752 venne occupata dai longobardi di Astolfo. Sempre in questo periodo Praeneste divenne sede suburbicaria, con patrono Sant’Aga-pito. L’attuale nome “Palestrina” è stato rinvenuto per la prima volta in un codice presente nell’Abbazia di Farfa e collocabile intorno all’873 d.C. Un secolo dopo, Papa Giovanni XIII cedette l’intera civitas (da Zagarolo a Subiaco) a Stefania, moglie di Alberico II di Tuscolo. Dai Conti del Tuscolo passò, successivamente, ai Colonna. La città partecipò così alle lotte dei Colonna con il Soglio Pontificio. Quando infatti Gregorio VII rifiutò la legittimità del passaggio della città al casato dei Colonna. Pietro Colonna reagì appoggiando l’antipapa Ugone Candido: si venne così a costituire a Palestrina una vera e propria chiesa scismatica. Furono ancora i Colonna ad opporsi all’elezione di Papa Bonifacio VIII, che finirà per indire, nel 1297 una vera e propria crociata contro la città, che subì conseguenze disastro-se. Nel 1337 Stefano Colonna si preoccuperà di riparare i danni subiti. Tra il 1347 e il 1354 Palestrina fu roccaforte dei Colonna contro Cola di Rienzo, finendo per essere assediata dal tribuno.Ancora sotto i Colonna, la città prese parte alle lotte “ghibelline” contro il papato, che si conclusero con quella che viene definita la “terza distruzione” (1437) per mano di Giovanni Vitelleschi, che porterà anche alla fuga di Lorenzo Colonna.Passeranno dieci anni prima che i Colonna vengano reintegrati nelle loro proprietà, restando signori di Palestrina fino al XVII secolo (con temporanee occupazioni da parte dei Borgia nel 1503 e del Duca d’Alba nel 1553).

Alla prima metà del 1500 risale anche la nascita di colui che è considerato il padre della musica polifonica: Pierluigi da Palestrina (1525).Nel 1630 infine, Francesco Colonna cedette il feudo a Carlo Barberi-ni (fratello di Papa Urbano VIII) per 775.000 scudi. Saranno proprio i Barberini a farsi carico della ricostruzione urbanistica della città, conferendole la sua fisionomia attuale. Nel 1640 ricostruirono il palazzo baronale che era stato edificato dai Colonna nell’area dell’antico santuario della Fortuna. Durante il secolo XVIII la città si dedica allo sviluppo agricolo del territorio e vede passare sul suo suolo molte truppe: tedesche (1701-1711); spagnole (1734-1736); napoletane (1799); francesi (1802). A questo secolo risalgono anche alcune importanti scoperte: dalla famosa “cista ficoroni” (1745) ai fasti prenestini di Verrio Flacco (1774), fino alla statua di Antinoo nella villa di Adriano (1793).Nel XIX secolo Palestrina segue le vicende della seconda Repubblica Romana, ospitando il quartier generale dei garibaldini e diventando, il 9 maggio 1849, teatro di una importantissima battaglia.In epoca recentissima la storia della città è stata segnata dai violenti bombardamenti della seconda guerra mondiale che, tuttavia, permi-sero di scoprire le strutture del santuario, oggi ancora in parte visibili.

Situata nel territorio dell’antico “Latium”, proprio sopra la cima dei Monti Prenestini, in un’area racchiusa fra il bacino del fiume Sacco e l’Aniene, la città di Palestrina occupa una posizione estremamente importante dal punto di vista strategico. Dal monte Ginestro, dove sorgeva l’acropoli (quella che oggi è Castel San Pietro Romano), la città era in grado di controllare sia la valle del Sacco (punto di incontro fra Etruria e Campania) sia il tratto che, passando per Tivoli, portava ad Anzio: ovvero una delle più importan-ti vie di comunicazione fra Appennino e Tirreno. Anche in virtù della sua posizione estremamente favorevole, gli antichi tenevano in gran considerazione questa città, alla quale si sono volute attribuire origini mitiche. Sono numerose le leggende intorno alla sua fondazio-ne: Strabone (geografo di età imperiale) ne riconduce le origini ora a Telegono, figlio di Ulisse e Circe, ora all’eroe Prainestos (da cui il nome della città), figlio del re Latino e nipote di Ulisse. Nel VII libro dell’Eneide, invece, Virgilio (70-19 a.C.) attribuisce la fondazione della città al figlio di Vulcano, Ceculo. I primi reperti archeologici che testimoniano l’occupazione del sito sono riconducibili a sepolture: si tratta di alcuni oggetti di corredo rinvenuti ai margini dell’antica via Prenestina che hanno permesso di datare le prime fasi dell’occupazione del territorio intorno alla fine dell’VIII secolo a.C.. Grazie a questi ritrovamenti, si è ipotizzata l’esistenza di un abitato protostorico, probabilmente organizzato in comunità sparse in diversi villaggi, così come era d’uso nella zona laziale in quel periodo. Anche per il secolo successivo (fine VIII- VII secolo a.C.) si ricostruiscono alcune tracce del passato della città soltanto grazie alle necropoli e ai corredi delle tombe rinvenute. Si

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tratta della cosiddetta epoca “orientalizzante”, nella quale, con tutta probabilità, Praeneste conobbe un’incredibile fioritura, iniziando a sfruttare la sua posizione soprattutto per gli scambi con tutte le popolazioni del Mediterraneo, in particolare con gli Etruschi.Sono ancora i ritrovamenti archeologici a testimoniare come, tra il VII e il VI secolo, e fino alla metà del V secolo a. C., Praeneste ebbe rapporti anche con il mondo italico e con i popoli del retroterra appenninico e del Piceno. Le prime informazioni provenienti dagli autori dell’antichità risalgono invece all’inizio dell’epoca repubbli-cana, quando la città cominciò a intrattenere rapporti con la lega latina. Le fonti tuttavia, sono tutt’altro che concordi.Tito Livio scrive infatti che la città abbandonò la lega nel 499 a.C., mentre il greco Dionigi di Alicarnasso sostiene che nel 498 a.C. ne faceva ancora parte. Note le frequenti lotte che Praeneste intraprese con Roma. Tito Livio racconta della conquista della città nel 380 a. C. da parte del comandante romano Cincinnato, che portò a Roma come bottino di guerra la statua di Giove vincitore, posizionandola sul Campidoglio. Successivamente, gli scontri con Roma non si placaro-no e portarono la città ad allearsi dapprima con i Galli (358 a.C.) in funzione antiromana, e in seguito a partecipare alla guerra latina (338 a.C.), che si concluse con la definitiva sottomissione di Praene-ste da parte di Roma. In seguito a questo avvenimento la città perse parte dei suoi territori e la sua importanza iniziò a scemare, tanto che anche le fonti letterarie iniziano a farsi più esigue.Tra le poche notizie disponibili di questo periodo, si ricorda quella relativa al pretore prenestino M. Anicio che, durante la seconda guerra punica, sembra si distinse nella difesa di Casilinum, per

arginare l’avanzata di Annibale. Sembra inoltre che, conclusasi la guerra, Praeneste divenne luogo di confino per i prigionieri.A questo periodo si ascrive la realizzazione di nuove costruzioni, o la ricostruzione degli edifici principali in forme monumentali. Il più importante fra questi interventi senza dubbio è costituito dal santuario della Fortuna Primigenia: la sua ricostruzione fu dovuta probabil-mente alle famiglie più ricche di Palestrina, (Auli, Saufeii, Feidenatii, Dindii, Magulnii), che scomparvero con la conquista e distruzione Sillana della città. Si tratta con grande probabilità di facoltosi mercanti prenestini che operarono a Delo fra la fine del II secolo a.C. e l’età Sillana.Durante la guerra civile fra Mario e Silla, Praeneste si schierò dalla parte di Mario. A narrare gli avvenimenti succedutisi nella città in questo periodo, compare, fra gli altri, lo storico greco Appiano, che in uno dei suoi testi racconta come vi trovò rifugio il figlio adottivo di Mario, Mario il Giovane, dopo la sconfitta di Sacriportum nell’82 a.C. Poco nota è la storia di Praeneste durante l’età imperiale, tuttavia, i reperti archeologici e le iscrizioni rinvenute fanno pensare a un periodo di notevole prosperità. Sono ancora i reperti e i resti dei monumenti a testimoniarci una ripresa della città, confermata anche da alcune fonti che parlano di un certo interesse per Praeneste da parte delle famiglie imperiali.Tiberio ebbe una residenza nella città, e l’imperatore Adriano vi possedette una villa, della quale sono stati ritrovati alcuni resti.In età costantiniana la città divenne sede vescovile e quando (tra il 380 e il 392 d.C.) gli editti di Teodosio vietarono i culti pagani, anche la venerazione della dea Fortuna ricevette un colpo decisivo.

Durante il Medioevo la città entrò a far parte del Ducato Romano e nel 752 venne occupata dai longobardi di Astolfo. Sempre in questo periodo Praeneste divenne sede suburbicaria, con patrono Sant’Aga-pito. L’attuale nome “Palestrina” è stato rinvenuto per la prima volta in un codice presente nell’Abbazia di Farfa e collocabile intorno all’873 d.C. Un secolo dopo, Papa Giovanni XIII cedette l’intera civitas (da Zagarolo a Subiaco) a Stefania, moglie di Alberico II di Tuscolo. Dai Conti del Tuscolo passò, successivamente, ai Colonna. La città partecipò così alle lotte dei Colonna con il Soglio Pontificio. Quando infatti Gregorio VII rifiutò la legittimità del passaggio della città al casato dei Colonna. Pietro Colonna reagì appoggiando l’antipapa Ugone Candido: si venne così a costituire a Palestrina una vera e propria chiesa scismatica. Furono ancora i Colonna ad opporsi all’elezione di Papa Bonifacio VIII, che finirà per indire, nel 1297 una vera e propria crociata contro la città, che subì conseguenze disastro-se. Nel 1337 Stefano Colonna si preoccuperà di riparare i danni subiti. Tra il 1347 e il 1354 Palestrina fu roccaforte dei Colonna contro Cola di Rienzo, finendo per essere assediata dal tribuno.Ancora sotto i Colonna, la città prese parte alle lotte “ghibelline” contro il papato, che si conclusero con quella che viene definita la “terza distruzione” (1437) per mano di Giovanni Vitelleschi, che porterà anche alla fuga di Lorenzo Colonna.Passeranno dieci anni prima che i Colonna vengano reintegrati nelle loro proprietà, restando signori di Palestrina fino al XVII secolo (con temporanee occupazioni da parte dei Borgia nel 1503 e del Duca d’Alba nel 1553).

Alla prima metà del 1500 risale anche la nascita di colui che è considerato il padre della musica polifonica: Pierluigi da Palestrina (1525).Nel 1630 infine, Francesco Colonna cedette il feudo a Carlo Barberi-ni (fratello di Papa Urbano VIII) per 775.000 scudi. Saranno proprio i Barberini a farsi carico della ricostruzione urbanistica della città, conferendole la sua fisionomia attuale. Nel 1640 ricostruirono il palazzo baronale che era stato edificato dai Colonna nell’area dell’antico santuario della Fortuna. Durante il secolo XVIII la città si dedica allo sviluppo agricolo del territorio e vede passare sul suo suolo molte truppe: tedesche (1701-1711); spagnole (1734-1736); napoletane (1799); francesi (1802). A questo secolo risalgono anche alcune importanti scoperte: dalla famosa “cista ficoroni” (1745) ai fasti prenestini di Verrio Flacco (1774), fino alla statua di Antinoo nella villa di Adriano (1793).Nel XIX secolo Palestrina segue le vicende della seconda Repubblica Romana, ospitando il quartier generale dei garibaldini e diventando, il 9 maggio 1849, teatro di una importantissima battaglia.In epoca recentissima la storia della città è stata segnata dai violenti bombardamenti della seconda guerra mondiale che, tuttavia, permi-sero di scoprire le strutture del santuario, oggi ancora in parte visibili.

Situata nel territorio dell’antico “Latium”, proprio sopra la cima dei Monti Prenestini, in un’area racchiusa fra il bacino del fiume Sacco e l’Aniene, la città di Palestrina occupa una posizione estremamente importante dal punto di vista strategico. Dal monte Ginestro, dove sorgeva l’acropoli (quella che oggi è Castel San Pietro Romano), la città era in grado di controllare sia la valle del Sacco (punto di incontro fra Etruria e Campania) sia il tratto che, passando per Tivoli, portava ad Anzio: ovvero una delle più importan-ti vie di comunicazione fra Appennino e Tirreno. Anche in virtù della sua posizione estremamente favorevole, gli antichi tenevano in gran considerazione questa città, alla quale si sono volute attribuire origini mitiche. Sono numerose le leggende intorno alla sua fondazio-ne: Strabone (geografo di età imperiale) ne riconduce le origini ora a Telegono, figlio di Ulisse e Circe, ora all’eroe Prainestos (da cui il nome della città), figlio del re Latino e nipote di Ulisse. Nel VII libro dell’Eneide, invece, Virgilio (70-19 a.C.) attribuisce la fondazione della città al figlio di Vulcano, Ceculo. I primi reperti archeologici che testimoniano l’occupazione del sito sono riconducibili a sepolture: si tratta di alcuni oggetti di corredo rinvenuti ai margini dell’antica via Prenestina che hanno permesso di datare le prime fasi dell’occupazione del territorio intorno alla fine dell’VIII secolo a.C.. Grazie a questi ritrovamenti, si è ipotizzata l’esistenza di un abitato protostorico, probabilmente organizzato in comunità sparse in diversi villaggi, così come era d’uso nella zona laziale in quel periodo. Anche per il secolo successivo (fine VIII- VII secolo a.C.) si ricostruiscono alcune tracce del passato della città soltanto grazie alle necropoli e ai corredi delle tombe rinvenute. Si

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tratta della cosiddetta epoca “orientalizzante”, nella quale, con tutta probabilità, Praeneste conobbe un’incredibile fioritura, iniziando a sfruttare la sua posizione soprattutto per gli scambi con tutte le popolazioni del Mediterraneo, in particolare con gli Etruschi.Sono ancora i ritrovamenti archeologici a testimoniare come, tra il VII e il VI secolo, e fino alla metà del V secolo a. C., Praeneste ebbe rapporti anche con il mondo italico e con i popoli del retroterra appenninico e del Piceno. Le prime informazioni provenienti dagli autori dell’antichità risalgono invece all’inizio dell’epoca repubbli-cana, quando la città cominciò a intrattenere rapporti con la lega latina. Le fonti tuttavia, sono tutt’altro che concordi.Tito Livio scrive infatti che la città abbandonò la lega nel 499 a.C., mentre il greco Dionigi di Alicarnasso sostiene che nel 498 a.C. ne faceva ancora parte. Note le frequenti lotte che Praeneste intraprese con Roma. Tito Livio racconta della conquista della città nel 380 a. C. da parte del comandante romano Cincinnato, che portò a Roma come bottino di guerra la statua di Giove vincitore, posizionandola sul Campidoglio. Successivamente, gli scontri con Roma non si placaro-no e portarono la città ad allearsi dapprima con i Galli (358 a.C.) in funzione antiromana, e in seguito a partecipare alla guerra latina (338 a.C.), che si concluse con la definitiva sottomissione di Praene-ste da parte di Roma. In seguito a questo avvenimento la città perse parte dei suoi territori e la sua importanza iniziò a scemare, tanto che anche le fonti letterarie iniziano a farsi più esigue.Tra le poche notizie disponibili di questo periodo, si ricorda quella relativa al pretore prenestino M. Anicio che, durante la seconda guerra punica, sembra si distinse nella difesa di Casilinum, per

arginare l’avanzata di Annibale. Sembra inoltre che, conclusasi la guerra, Praeneste divenne luogo di confino per i prigionieri.A questo periodo si ascrive la realizzazione di nuove costruzioni, o la ricostruzione degli edifici principali in forme monumentali. Il più importante fra questi interventi senza dubbio è costituito dal santuario della Fortuna Primigenia: la sua ricostruzione fu dovuta probabil-mente alle famiglie più ricche di Palestrina, (Auli, Saufeii, Feidenatii, Dindii, Magulnii), che scomparvero con la conquista e distruzione Sillana della città. Si tratta con grande probabilità di facoltosi mercanti prenestini che operarono a Delo fra la fine del II secolo a.C. e l’età Sillana.Durante la guerra civile fra Mario e Silla, Praeneste si schierò dalla parte di Mario. A narrare gli avvenimenti succedutisi nella città in questo periodo, compare, fra gli altri, lo storico greco Appiano, che in uno dei suoi testi racconta come vi trovò rifugio il figlio adottivo di Mario, Mario il Giovane, dopo la sconfitta di Sacriportum nell’82 a.C. Poco nota è la storia di Praeneste durante l’età imperiale, tuttavia, i reperti archeologici e le iscrizioni rinvenute fanno pensare a un periodo di notevole prosperità. Sono ancora i reperti e i resti dei monumenti a testimoniarci una ripresa della città, confermata anche da alcune fonti che parlano di un certo interesse per Praeneste da parte delle famiglie imperiali.Tiberio ebbe una residenza nella città, e l’imperatore Adriano vi possedette una villa, della quale sono stati ritrovati alcuni resti.In età costantiniana la città divenne sede vescovile e quando (tra il 380 e il 392 d.C.) gli editti di Teodosio vietarono i culti pagani, anche la venerazione della dea Fortuna ricevette un colpo decisivo.

Durante il Medioevo la città entrò a far parte del Ducato Romano e nel 752 venne occupata dai longobardi di Astolfo. Sempre in questo periodo Praeneste divenne sede suburbicaria, con patrono Sant’Aga-pito. L’attuale nome “Palestrina” è stato rinvenuto per la prima volta in un codice presente nell’Abbazia di Farfa e collocabile intorno all’873 d.C. Un secolo dopo, Papa Giovanni XIII cedette l’intera civitas (da Zagarolo a Subiaco) a Stefania, moglie di Alberico II di Tuscolo. Dai Conti del Tuscolo passò, successivamente, ai Colonna. La città partecipò così alle lotte dei Colonna con il Soglio Pontificio. Quando infatti Gregorio VII rifiutò la legittimità del passaggio della città al casato dei Colonna. Pietro Colonna reagì appoggiando l’antipapa Ugone Candido: si venne così a costituire a Palestrina una vera e propria chiesa scismatica. Furono ancora i Colonna ad opporsi all’elezione di Papa Bonifacio VIII, che finirà per indire, nel 1297 una vera e propria crociata contro la città, che subì conseguenze disastro-se. Nel 1337 Stefano Colonna si preoccuperà di riparare i danni subiti. Tra il 1347 e il 1354 Palestrina fu roccaforte dei Colonna contro Cola di Rienzo, finendo per essere assediata dal tribuno.Ancora sotto i Colonna, la città prese parte alle lotte “ghibelline” contro il papato, che si conclusero con quella che viene definita la “terza distruzione” (1437) per mano di Giovanni Vitelleschi, che porterà anche alla fuga di Lorenzo Colonna.Passeranno dieci anni prima che i Colonna vengano reintegrati nelle loro proprietà, restando signori di Palestrina fino al XVII secolo (con temporanee occupazioni da parte dei Borgia nel 1503 e del Duca d’Alba nel 1553).

Alla prima metà del 1500 risale anche la nascita di colui che è considerato il padre della musica polifonica: Pierluigi da Palestrina (1525).Nel 1630 infine, Francesco Colonna cedette il feudo a Carlo Barberi-ni (fratello di Papa Urbano VIII) per 775.000 scudi. Saranno proprio i Barberini a farsi carico della ricostruzione urbanistica della città, conferendole la sua fisionomia attuale. Nel 1640 ricostruirono il palazzo baronale che era stato edificato dai Colonna nell’area dell’antico santuario della Fortuna. Durante il secolo XVIII la città si dedica allo sviluppo agricolo del territorio e vede passare sul suo suolo molte truppe: tedesche (1701-1711); spagnole (1734-1736); napoletane (1799); francesi (1802). A questo secolo risalgono anche alcune importanti scoperte: dalla famosa “cista ficoroni” (1745) ai fasti prenestini di Verrio Flacco (1774), fino alla statua di Antinoo nella villa di Adriano (1793).Nel XIX secolo Palestrina segue le vicende della seconda Repubblica Romana, ospitando il quartier generale dei garibaldini e diventando, il 9 maggio 1849, teatro di una importantissima battaglia.In epoca recentissima la storia della città è stata segnata dai violenti bombardamenti della seconda guerra mondiale che, tuttavia, permi-sero di scoprire le strutture del santuario, oggi ancora in parte visibili.

Situata nel territorio dell’antico “Latium”, proprio sopra la cima dei Monti Prenestini, in un’area racchiusa fra il bacino del fiume Sacco e l’Aniene, la città di Palestrina occupa una posizione estremamente importante dal punto di vista strategico. Dal monte Ginestro, dove sorgeva l’acropoli (quella che oggi è Castel San Pietro Romano), la città era in grado di controllare sia la valle del Sacco (punto di incontro fra Etruria e Campania) sia il tratto che, passando per Tivoli, portava ad Anzio: ovvero una delle più importan-ti vie di comunicazione fra Appennino e Tirreno. Anche in virtù della sua posizione estremamente favorevole, gli antichi tenevano in gran considerazione questa città, alla quale si sono volute attribuire origini mitiche. Sono numerose le leggende intorno alla sua fondazio-ne: Strabone (geografo di età imperiale) ne riconduce le origini ora a Telegono, figlio di Ulisse e Circe, ora all’eroe Prainestos (da cui il nome della città), figlio del re Latino e nipote di Ulisse. Nel VII libro dell’Eneide, invece, Virgilio (70-19 a.C.) attribuisce la fondazione della città al figlio di Vulcano, Ceculo. I primi reperti archeologici che testimoniano l’occupazione del sito sono riconducibili a sepolture: si tratta di alcuni oggetti di corredo rinvenuti ai margini dell’antica via Prenestina che hanno permesso di datare le prime fasi dell’occupazione del territorio intorno alla fine dell’VIII secolo a.C.. Grazie a questi ritrovamenti, si è ipotizzata l’esistenza di un abitato protostorico, probabilmente organizzato in comunità sparse in diversi villaggi, così come era d’uso nella zona laziale in quel periodo. Anche per il secolo successivo (fine VIII- VII secolo a.C.) si ricostruiscono alcune tracce del passato della città soltanto grazie alle necropoli e ai corredi delle tombe rinvenute. Si

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I LUOGHI

I LUOGHI

Duomo Edificio costruito sui resti di una precedente costruzione romana in tufo, di cui si possono riconoscere alcune tracce sul fronte, sul fianco e nella cripta. Ampliato nel XII secolo, ha conosciu-to vari restauri e rifacimenti. Attualmente dell’antica chiesa romanica resta soltanto la facciata a timpano e il campanile. Al suo interno, di un certo interesse è la copia della Pietà di Palestrina di Michelangelo (l’originale dell’opera si trova nella Galleria dell’Accademia di Firenze), situata nella navata di sinistra; accanto a essa, nella cappella del Crocifisso, si trova una tavola di buona fattura risalente al ‘500.

Piazza Regina MargheritaÈ proprio il Duomo a delimitare, da un lato, piazza Regina Margherita, che forse nell’antichità costituiva il Foro di Praeneste. Qui si delinea un grande edificio con quattro semicolonne corinzie. Sono visibili anche i resti di antiche mura. Sul basamento si apre l’Aerarium: l’iscrizione degli edili che si trova sul fondo ci permette di datarlo al II secolo a.C.Da piazza Regina Margherita, attraverso il portone che si trova a sinistra del Seminario, si giunge all’Area sacra: si tratta di un’area situata sul pendio del colle, con pianta basilicale a quattro

navate. Sul fondo di questa zona, a destra, si trova la Sala Absidata con colonne e lesene sulle pareti. A sinistra dell’Area sacra è situato invece quello che viene chiamato l’antro delle Sorti: estensione di una grotta naturale, anticamente era probabil-mente arricchito da un ninfeo, con un mosaico che rappresentava il fondale marino, risalente al I secolo a.C.

Santuario della Fortuna PrimigeniaLa dea della Fortuna è una divinità di origini romane e italiche. I centri di culto più antichi si trovavano a Roma, Praeneste, Anzio, ed in altre cittadine del territorio laziale. A Praeneste il culto di questa importante divinità è testimoniato sia da fonti letterarie, sia dai resti archeologici, il più importante dei quali è senza alcun dubbio il santua-rio della Fortuna Primigenia. Si tratta di uno dei luoghi di culto più rilevanti dell’antichità. In origine il santuario era articolato su sei terrazze: i resti della costruzione, databile al II-I secolo a.C. erano stati inglobati nell’abitato medievale e sono riemersi soltanto in seguito ai bombardamenti del 1944. Nella parte centrale si trova l’ampia terrazza degli Emicicli, raggiungibile grazie a due rampe conver-genti. Su questa terrazza si aprono due esedre, su una delle quali è ancora presente il colonnato. Qui

si trovava anche, originariamente, il pozzo sacro utilizzato per ottenere i responsi della dea. Salendo, si arriva alla terrazza dei Fornici e alla terrazza della Cortina: da qui, attraversando la strada, si arriva alla cavea con portico semicircolare, su cui si erge Palazzo Barberini.

Palazzo BarberiniCostruito sulla parte terminale del santuario della Fortuna Primigenia, l’edificio, nella sua forma attuale, risale al XVII secolo. È caratterizzato da un impianto che si serve delle strutture del portico semicircolare e dell’emiciclo. I conflitti fra i Colonna e il Papato portarono più volte alla distruzione dell’edificio che fu infine ricostruito nel 1640 dai Barberini. Attualmente è la sede del Museo Archeologico Nazionale Prenestino.

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i musei

I musei

Museo Archeologico Nazionale di Palestrina Il museo è organizzato in sale eleganti, alcune delle quali decorate dagli affreschi di scuola degli Zuccari. Le sale ospitano alcune statue e iscrizioni onorarie provenienti sia dal santuario che dall’antica Praeneste, corredi tombali rinvenuti nelle necropoli prenestine, are funerarie e cippi. In una sala si trova la statua mutila realizzata in pietra scura risalente al I secolo a.C.: si tratta di una scultura proveniente dal santuario che si pensa possa essere proprio quella della Fortuna Primige-nia.Nelle sale successive si trovano invece antefisse, fregi e statuette in terracotta del VII-VI secolo a.C. e infine teste e ritratti che vanno dal II secolo a.C. al I. d.C. Nella parte più alta del museo si possono ammira-re la ricostruzione del santuario della Fortuna Primigenia e il mosaico dell’Inondazione del Nilo, probabilmente databile al I secolo a.C., che testimonia la straordinaria maestria dei mosaicisti alessandrini.

Casa natale di Pierluigi da PalestrinaLa Casa Natale di Giovanni Pierluigi da Palestrina considerato uno dei più celebri compositori del Rinascimento, sorge nella zona anticamente

denominata “Contrada del Piano”.All’interno è collocata un’importante biblioteca specializzata nel campo della musica polifonica. La Casa è inoltre la sede della Fondazione Pierlui-gi da Palestrina che svolge intensa attività in campo musicale (concerti, corsi, congressi) ed editoriale. Articolato su tre livelli, l’edificio, di origine quattro-cinquecentesca è stato restaurato dal Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali - Soprintendenza ai Beni Storici ed Artistici (arch. Pentrella), che nel 1994 l’ha concessa alla Fonda-zione Giovanni Pierluigi da Palestrina. Museo Diocesano di Arte SacraSituato in un settore della Curia vescovile adiacente alla chiesa di Sant’Egidio, il museo è stato aperto al pubblico nel 2005.È organizzato in 14 sale, disposte su due piani, nelle quali sono ospitati ori, argenti, paramenti sacri, sculture, ex voto, dipinti, arredi lignei e bronzei. Di una certa rilevanza è il nucleo dell’epi-grafia cristiana del IV-V secolo.All’interno del museo si possono inoltre ammirare un Eolo attribuito a Michelangelo

Museo della Resistenza e degli 11 MartiriIl museo, dedicato alle vittime civili della guerra

cadute nel territorio di Palestrina, è stato inaugurato il 2 giugno del 1997. L’allestimento è stato curato dalla Fondazione Cesira Fiori e dalla locale sezione dell’ANCR. È situato in un luogo dal grande valore simbolico: nei locali del casolare di campagna presso Vigesimo, in cui, il 28 maggio del 1944, le truppe tedesche compiro-no l’eccidio per rappresaglia di undici cittadini prenestini.

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EVENTI

MANIFESTAZIONI

Gennaio - Cavalcata per Sant’ Antonio Festa dedicata al Santo protettore degli animali che coinvolge tutta la comunità che sfila nelle vie cittadine

Febbraio/Marzo - Carnevale Prenestino Festa di carnevale per tutti, con sfilate di carri e delle maschere

Marzo/Aprile - Focaracci di San Giuseppe Antica ricorrenza legata ai riti pagani, in cui cataste di legna bruciano al tramonto del giorno della festa del Santo sino a notte inoltrata Processione del Venerdì Santo

Maggio - Sagra delle fragole (ospitata nella frazione di Carchitti) Premio “Leonardo Cecconi”

Giugno - Infiorata del Corpus DominiFesta religiosa che parte da un grande lavoro collettivo e accomuna gli abitanti di Palestrina; tutti, in questa occasione, raccolgono i fiori che danno vita agli enormi tappeti che ricoprono le strade dal Borgo a Sant’Antonio, sino a La Colon-nettaPremio “L’Albatros”Premio annuale dedicato alla letteratura di viaggioProcessione in onore di Sant’ Antonio da PadovaRioni in Festa

Festeggiamenti popolari di riscoperta del folklore e delle tradizioni dei singoli rioni: Comitato San Rocco, Comitato Villa di Adriano, Comitato Valle Fredda e Dintorni, Comitato Piscarello

Luglio - Processione in onore di Sant’ Antonio da PadovaProcessione serale detta delle “Zitelle” perché un tempo le ragazze in cerca di marito, si mettevano in mostra. Inoltre, nella prima domenica di luglio, si svolge la festa di Sant’Antonio anche nel quartiere QuadrelleMadonna delle GrazieOccasione per celebrazioni religiose e civili per ricordare l’apparizione della Madonna ad una “povera ed innocente fanciulla” nell’anno 1958Madonna del CarmineProcessione religiosa Festa de Nojari al quartiere del Borgo con giochi popolari, musica e mostra di oggetti del mondo contadinoRioni in FestaFesteggiamenti popolari di riscoperta del folklore e delle tradizioni dei singoli rioniComitato Sei Colli, Comitato Il Borgo, Comitato Quadrelle, Comitato ValvarinoI vicoli del jazzRassegna musicale dedicata al jazz e al blues

Agosto - Palio di Sant’AgapitoLa festa più importante di Palestrina in onore del Santo Patrono, con taverne, giochi, spettacoli in

Eventi e manifestazioni

costume, manifestazioni e funzioni religioseSagra del GigliettoSagra che celebra il dolce tipico di Palestrina con l’esposizione di tutti i prodotti dell’artigianato locale

Settembre - Santa RosaliaFesta della Compatrona della città di Palestrina che si svolge nel quartiere degli Scacciati, con spettacoli di arte varia e giochi popolari

Ottobre - Madonna del RosarioProcessione organizzata dalla Confra-ternita omonima che ha sede nella cattedrale di Sant’AgapitoI 400 cortiFestival internazionale del cortome-traggio

Novembre - Dicembre - Santa LuciaMercatino di frutti invernali presso la chiesa di Santa Lucia

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AMBIENTE

Energia

territorio

• Razionalizzazione della viabilità del centro storico di Palestrina tendendo verso la pedonalizzazione e un sistema di navette elettriche per il raggiungimento del cuore della città antica.

L’ambiente e il territorio saranno tematiche di primaria importanza per il futuro di Palestrina. La concezione di “vivibilità e sviluppo” del nostro comune passerà inevitabilmente per una forte salvaguardia delle ricchezze ambientali e per interventi volti alla valorizzazione del verde pubblico e delle infrastrutture sul territorio.Palestrina, concepita nell’unitarietà con Carchitti e Valvarino, sarà un territorio in cui viabilità, mobilità e sicurezza verranno costantemente vagliate e sviluppate in armonia col nostro comune.L’ambiente e il territorio oltre ad indicatori di vivibilità verranno intesi come ricchezze da sfruttare per caratterizzare Palestrina come un comune verde e dalle notevoli potenzialità di sviluppo culturale ed economico.In questa visione si inserisce una particolare attenzione per le energie alternative segnando un nuovo percorso per rendere sempre più ecoso-stenibile il nostro comune. L’attenzione passerà attraverso incentivi, campagne di sensibi-lizzazione e azioni ambientali. Migliorare la raccolta differenziata, già iniziata con successo, ridurre la produzione di rifiuti, abbassare il consumo energetico sensibilizzando la cittadinanza, rendere più ampie ed efficienti le reti idriche sono temi che verranno affrontati con

uno spirito di massima urgenza e sensibilità. Tra le nostre priorità ci sono:

• Mobilità: creare sistemi di viabilità alternati-va con lo scopo di aumentare la sicurezza e diminuire le problematiche legate al traffico.

• Recupero sentieri per percorsi ambientali e storici sul territorio prenestino (piste ciclabili, sentieri pedonali ecc.).

• Azioni preventive per il dissesto idrogeologico inserite in un contesto più ampio per un “piano d’emergenza” della cittadina.

• Ideazione di una carta archeologica di Palestrina

• Sviluppo di un piano per la salvaguardia delle aree archeologiche.

• Tavolo di lavoro intercomunale per potenziare le linee per i pendolari.

• Valorizzazione del centro storico con indica-zioni e agevolazioni per ristrutturazione e riqualificazione delle facciate, e degli angoli caratteristici della città stessa.

AMBIENTE ENERGIA

E TERRITORIO

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cultura

turismo

Impegnarsi per la cultura e il turismo significa valorizzare e creare opportunità di sviluppo per il nostro territorio. Palestrina con le sue ricchezze archeologiche, con la sua tradizione e con il suo fervore culturale si presta ad essere un centro di attrattiva non solo nazionale. L’intento è quello di attuare delle azioni chiare e incisive affinché si generino reti per il lancio di un settore vitale per la nostra città. Tali azioni si aggiungono a quanto di consolidato fa già parte dei programmi dell’Amministrazione Comunale: azione di sostegno delle corali, delle pro–loco (Palestrina e Carchitti), delle associazioni e circoli, delle fondazioni, dei comitati di quartiere, del concerto comunale etc.

• Rilancio e promozione della campagna “Adotta un monumento”. Dell’iniziativa in questione va ribadito il grande valore promozio-nale-educativo e di difesa dei patrimoni monumentali locali, attività questa che deve sempre essere tenuta desta dall’Amministrazione e divenire patrimonio della cultura locale.

• Palestrina città della musica: incentivare l’attività musicale (bandistica, polifonica o altre espressioni musicali) e teatrale, anche a livello

scolastico e di associazionismo, in quanto vero e duraturo investimento realizzato soprattutto con il mondo giovanile, utilizzando le competen-ze che esistono nel contesto locale.

• Biblioteca Comunale: in fase di completamen-to la nuova Biblioteca comunale oltre a svolgere il suo ruolo primario diverrà un centro di ricerche da collegare con altri enti, università fondazioni etc., che nel tempo sia in grado di generare reti virtuose e stabilire partenariati non solo locali.

• Recupero del progetto Archivio del Novecen-to. Il progetto è volto ad acquisire e catalogare materiali che sempre di più diventano oggetto di mercato, di sparizione o di trasferimento in sedi lontane, determinando in questo modo un depau-peramento colpevole di documenti che possono essere alla base di future attività di ricerca e che una comunità locale deve considerare come patrimonio da salvaguardare, censire e rendere disponibile. Nell’ambito della iniziativa di cui sopra, va prevista anche la valorizzazione dell’archivio comunale (attualmente catalogato e depositato nello stabile delle ex carceri) e della documentazione della Fonda-zione Cesira Fiori.

• Palestrina città dell’archeologia: si favorirà lo sviluppo dei convegni archeologici che grande risalto e promozione potranno dare alla città ed al turismo e si consoliderà il rapporto con gli altri soggetti del territorio per l’individuazione di nuove e proficue collaborazioni per la valorizzazione e la promozione delle bellezze cittadine.

Per la gestione del Teatro Prin-cipe si individueranno forme ottima-li di utilizzo da parte del Comune, poiché, tale struttura, dovrà svolgere la sua funzione pulsante delle attività culturali cittadine.

CULTURA E TURISMO

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ASSOciazionismo

volontariato

Alle molteplici associazioni del territorio prenestino, la precedente amministrazione ha sempre garantito uno sviluppo e un’attenzione particolare.In questo programma non ci distaccheremo da tale approccio, ritenendo associazioni e comitati un motore indispensabile non solo per la valorizzazione di Palestrina e delle sue specificità, ma anche come propulsore di scambi culturali e turistici.L’associazionismo è l’espressione più alta della partecipazione, della solidarietà e del pluralismo. Proprio per questo, nonostante la crisi e le scelte politiche nazionali abbiano creato grosse difficoltà economiche agli enti locali, la nostra coalizione si impegna a sostenere, promuo-vere e sviluppare le iniziative sociali, culturali e sportive che l’associazionismo saprà mettere in piedi.• Individueremo spazi per favorire l’aggr-egazione e il confronto tra le associazioni giovanili riqualificando aree e stabili preesi-stenti

• Creeremo scambi e sinergie tra tutte le associazioni per l’organizzazione e la gestione di eventi ed iniziative.

• Agevoleremo l’inserimento di anziani e perso-ne meno fortunate nella fascia della cittadinan-za attiva attraverso l’associazionismo ed il volontariato.

Non penseremo a tutto ciò come all’offerta di mere opportunità, ma come alla creazione di un nuovo modo di pensare “l’altro”. Mettere a disposizione le proprie competenze, il proprio tempo ed il proprio impegno in maniera totalmente gratuita, è la più alta forma di gene-rosità che si possa concepire. Per questo, la coalizione sarà a fianco di tutti coloro che ogni giorno offrono servizi alla comu-nità.

associazionismo

e volontariato

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LAVORO

GIOVANI

giovani e lavoro

Il nostro territorio non è immune dalla crisi econo-mica che da tempo imperversa in Italia e non solo. Nell’immediato saranno necessarie azioni politiche di ampio respiro per sostenere una ripresa dell’occupazione. I percorsi già iniziati negli anni passati (Centro Orientamento al Lavoro, Sportello del Consumatore, Informa-giovani) verranno rafforzati e affiancati da politiche concrete per avere una maggiore ricaduta sul territorio.Nel futuro di Palestrina ci saranno azioni pianifica-te con una chiara linea per la condivisione e il raggiungimento degli obiettivi a favore dei giovani e del lavoro:• Punto Giovani: uno sportello di incontro per i giovani che permetta di creare condizioni favore-voli, non solo come punto di raccolta delle offerte lavorative, ma come luogo gestito da giovani che permetta di costruire occasioni professionali, culturali e di partecipazione alla vita sociale del paese.• La Fabbrica: rete tra le imprese e artigiani prenestini. Un lavoro che possa sensibilizzare una cooperazione utile a costruire il prodotto Palestri-na. Una Fabbrica che produce lavoro e occasioni di crescita imprenditoriale e di ricchezza per la comunità.

• Bando delle idee: un bando che invita alla partecipazione tutti i cittadini prenestini nel proporre idee innovative e di utilità per il futuro della cittadina. Un vero e proprio concorso a sostegno dell’amministrazione su temi specifici che possono correre dall’ambito culturale a quello turistico o socio sanitario. Un lavoro da sostenere economicamente con voci specifiche in bilancio che premino la realizzazione del progetto vincitore selezionato tramite un concorso su internet e da una commissione istituita ad hoc.La creazione di un “Osservatorio delle attività produttive” servirà da indicatore ed analizzatore affinché le risposte amministrative siano rapide e in linea con le caratteristiche di Palestri-na:• Promozione dell’agricoltura biologica attraverso piani e incentivi.

• Individuazione di agevolazioni e programmi di sviluppo agricolo per le nostre aree a sostegno dei progetti di imprenditoria giovanile collegati allo sviluppo dell’agricoltura, del turismo e del tempo libero.

• Promozione dei prodotti tipici prenestini (dall’enogastronomia alle produzioni artigia-

nali e artistiche) al fine di creare un marchio locale da esportare fuori i confini regionali.

• Istituzione di borse lavoro per i neolaureati.

• Creazione di reti di formazione professionale con le aziende del territorio per favorire l’inserime-nto dei giovani nel mondo del lavoro.

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istruzione

sport

In un periodo così particolarmente difficile, la scuola deve rappresentare sempre di più un momento d'incontro e di aggregazione, sia fisico che culturale , fra le componenti sociali del territorio. Oltre ad azioni per ristrutturare e mettere in sicurezza i complessi scolastici, il programma della coalizione prevede azioni precise a favore dell’istruzione:• La scuola è il termometro delle situazioni di disagio familiare per far fronte a tali difficoltà si prevedranno sportelli di ascolto all'interno delle strutture con personale specializzato che possa essere da supporto sia a livello sanitario che psicologico.

• Si attueranno politiche per agevolare i servizi pre e dopo scuola come l’affiancamento delle famiglie con problemi lavorativi; si offriranno nuove opportunità di arricchimento e ricreative per bambini e ragazzi.

• Si tenderà a potenziare l’offerta formativa con attività legate al territorio, in collaborazio-ne con associazioni culturali, sportive e ambien-tali, dando vita a momenti di collaborazione e aggregazione tra le diverse componenti.

• Si creerà un filo di comunicazione diretto tra consigli d'istituto e amministrazione per poter consentire un intervento tempestivo soprattut-to in materia di sicurezza e manutenzione dei locali scolastici e spazi attigui.

• Si potenzierà la sorveglianza soprattutto per la scuola secondaria e per gli istituti superiori: vigilanza municipale, forme di volontariato, forze dell’ordine.

• Si promuoveranno manifestazioni ed eventi in collaborazione con alunni e docenti all' interno delle strutture che possano coinvol-gere diverse componenti (sanità, amministra-zione, servizi sociali) al fine di rendere la scuola partecipe ed attiva sia nell'impronta educati-vo-didattica che nell’acquisizione della respon-sabilità civile e sociale.

Lo sport, al pari dell’istruzione, verrà inteso come un momento formativo per i giovani di Palestrina. Mantenere le condizioni già create dalle precedenti amministrazioni e generarne di nuove è di primaria importanza nelle politiche giovanili della coalizione.• Sostenere e promuovere la pratica sportiva ISTRUZIONe e SPORT

con politiche mirate anche a favore delle famiglie meno abbienti.

• Coordinare reti di società e associazioni sportive per valorizza-re non solo lo sport in se stesso ma anche per generare interscambi virtuosi di professionalità ed esperienze.

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urbanistica

Palestrina è una città che cresce e il suo sviluppo negli anni passati è stato assecondato da riqualifi-cazioni territoritoriali e dall’aumento di unità abitative indispensabili per far fronte ad un incremento di nuovi cittadini nell’arco degli ultimi anni: la visione programmatica della coalizione è quella di una Palestrina a consumo territo-rio zero. L’azione dell’amministrazione sarà caratterizzata da un blocco totale delle espan-sioni edilizie, dal recupero e riqualificazione di edifici e aree preesistenti privilegiando le nuove forme di energie pulite.Una scelta strategica chiara sarà la linea di condot-ta urbanistica nell’ambito di una complessiva ridefinizione di Palestrina e del suo ruolo nell’ambito dell’area metropolitana, della difesa del paesaggio e del territorio. La nuova fase sarà caratterizzata da una costante attenzione alla qualità della vita sviluppando il territorio dal punto di vista sociale, ambientale ed economi-co.Il programma verrà incentrato su linee politico amministrative praticabili. Pensare una nuova Palestrina rappresenterà un momento di concerta-zione tra l’amministrazione e la cittadinanza, dando vita a un vero e proprio Piano Urbani-stico Partecipato.

Il piano di lavoro sarà un articolato processo che avrà il compito di definire, in modo condiviso e partecipato, la visione e le linee di sviluppo di Palestrina, individuando le azioni da intraprende-re nel breve, medio e lungo periodo. Gli obiettivi da raggiungere insieme saranno la competitività, e l’attrattività.Le linee guida punteranno a soluzioni mirate per il recupero del territorio:

• Riqualificazione della città turistica.

• Contenimento del consumo del suolo, un territorio inteso come luogo fisico del vivere e una nuova concezione dell’ambiente nelle forme di sicurezza, bellezza e valore aggiunto.

• Aumento e riqualificazione del verde pubblico.

• Sviluppo dei servizi a favore del cittadino.

• Nuovi usi e ristrutturazioni qualitative del costruito.

• Riqualificazione zone o comparti edificatori di iniziativa privata.

urbanistica

Anno Residenti al 31/12

2009 21.3352010 21.6022011 21.855

2012 22.119

2013 23.441

1

1

1

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politiche socialisaniTA

sicurezza

È negli intenti di questa coalizione proseguire il percorso già segnato dalle precedenti amministra-zioni. Non abbassare l’attenzione sulle tematiche sociali, tendendo ad un miglioramento del welfare cittadino sarà elemento chiave di questo programma. Il comune di Palestrina si è negli anni distinto per le notevoli azioni amministrative rivolte alle persone con maggiori difficoltà (servizi, sport, servizi scolastici, mobilità) e nel futuro, il poten-ziamento delle stesse, rappresenterà una indicazio-ne politica costante.• Valorizzare, in un’ottica di sistema ultraterri-toriale, le strutture extraospedaliere, utilizzarle al meglio delle possibilità assistenziali, farle diventare una leva fondamentale nel processo di riorganizzazione dei livelli di assistenza, garantendo al contempo costi sostenibili.

• Offrire un servizio di domiciliarizzazione per le persone in difficoltà in compartecipazione con le associazioni del territorio e il distretto sociosanitario di Palestrina.

• Creare un servizio per l’inserimento sociale delle persone fragili (disabili, extraco-munitari, ecc.) in collaborazione con le varie realtà del territorio.

• Supportare e favorire lo sviluppo di associa-zioni e iniziative contro la violenza sulle donne creando reti territoriali per attivare centri di ascolto, iniziative di sensibilizzazione ecc.

• Continuare i programmi di abbattimento delle barriere architettoniche all’interno della città.

• Mettere in campo azioni di sostegno finanzia-rio rivolte alle famiglie per l’iscrizione agli asili nido.

• Favorire l’inserimento degli anziani in ruoli attivi attraverso politiche di supporto e di utilità per la comunità.

• Banca del tempo; una banca che raccolga la disponibilità di persone in pensione, anziani e giovani che possano costruire insieme percorsi in grado di perseguire i seguenti obiettivi: sostegno delle persone in stato di difficoltà e di problemi di integrazione tutoraggio universitario e professio-nale rivolto a giovani.

Per rendere il nostro territorio più sicuro,

Politiche sociali, Sanita’ e Sicurezza

saranno rafforzate tutte le reti di collaborazione esistenti:• Verranno valorizzate e create campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale e sulle tossicodipendenze, sull’alcolismo e su fenomeni come il bullismo e vandalismo.

• Verrà aumentato l’organico della Polizia Locale e razionalizzato l’impiego degli agenti in favore delle “fasce orarie” notturne.

• Verrà utilizzato il Corpo di Polizia Locale e la Protezione Civile all’interno degli istituti scolastici con il compito di educare e sensibilizzare gli alunni e studenti verso tematiche di educazione civica.

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PALEStrina

d europacittA‘

Il tema dell’Unione Europea è spesso sottovalutato e approcciato in maniera non sempre corretta. È necessario, oggi avere una chiara visione di cosa significa appartenere alla Comuni-tà Europea e quali sono le opportunità che posso-no essere colte. Oggi, anche sul nostro territorio, non possiamo più perdere tempo e dobbiamo avere la giusta attenzione sui temi comunitari e soprattutto colmare quelle lacune che abbiamo rispetto agli altri Stati membri, che da anni fanno un lavoro importante e proficuo in ambito europeo. Il percorso che Palestrina intrapren-derà non è solo quello di proporre la costituzione del classico sportello europeo, avremo un’idea chiara e determinata per la costruzione di un punto di riferimento preciso che rappresenti l’Europa. Palestrina ha tutte le caratteristiche per potersi assumere la responsabilità di presentarsi come Citta’ d’Europa.La nuova amministrazione avvierà il progetto “Palestrina città d’Europa” con un approccio europeo in ogni processo amministrativo che dovrà vedere la nostra città al passo con i tempi di Bruxelles. La nascita dell’Ufficio Altiero Spinelli seguirà passo passo la città attraverso forti legami con gli uffici nazionali di rappresen-tanza nell’Unione Europea.

Quest’ultimo offrirà una serie di servizi alla cittadinanza che permetteranno di incrementare l’identità europea. Un lavoro che favorirà i legami con l’Europa sia per quanto riguarda il comparto economico, sociale e scolastico, sia per fondi e ogni genere di Know How utile al futuro della nostra cittadina.L’occasione di costruire legami con le altre città europee viene semplice, visti i gemellaggi che Palestrina ha già attivi con Füssen e Bièvres. L’unione con queste realtà europee e con altre, potrà essere sviluppata su diversi fronti come la scuola, con il Comenius e in programmi di scambi culturali e di studio all’estero; con piani di svilup-po su mercati europei per imprese e artigianato locale. Pensare anche una forma di laboratorio, un luogo che permette di costruire percorsi congiunti sia sulla domanda che sull’offerta tra le diverse imprese dei paesi gemellati, con un databa-se di imprese che possono entrare in contatto, incentivando l’incontro e l’unione in progetti aziendali di ogni genere.

AMBIENTE ENERGIA

TERRITORIO

PALestrina citta’

d' europa

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amministrativa

istituzioni

trasparenza

Efficienza e trasparenza potrebbero apparire come due parole abusate ma, per avere una Pubblica Amministrazione all’altezza del compito, al passo con i tempi e solida per affronta-re le nuove sfide che si pongono innanzi al cammi-no, dobbiamo far si che non rimangano tali, anzi, siano la base per la costruzione e il raggiungimen-to di nuovi obiettivi. L’efficacia, l’efficienza e la trasparenza saranno i nostri cardini attorno ai quali metteremo in campo azioni concrete.

• Creeremo un Assessorato alle politiche comu-nitarie e nel contempo lavoreremo per la qualificazione e l’aggiornamento del personale comunale. Creare un’osmosi tra l’interno e l’esterno del Comune, cercando di individuare le unità più adatte e formate per tali sviluppi, generando un circuito virtuoso di relazioni, sinergie e know how tra queste ultime e il resto della cittadinanza.

• Lotta senza sconti all’evasione fiscale; utilizzeremo la rete messa in piedi con le autorità competenti e avvieremo percorsi di educazione alla legalità, con scuole e

associazioni che possano formare sin da subito le nuove generazioni al rispetto delle leggi, anche quelle in campo fiscale.

• Per il controllo e la riduzione della spesa pubblica, miglioreremo l’efficienza della macchina amministrativa, attraverso una rapida e certa razionalizzazione di fondi e personale.

Serve un’Amministrazione capace di ascoltare i bisogni della collettività per essere in grado di poter dare risposte tempestive e coerenti. Sin da subito si aumenteranno i servizi comunali via web, non solo come sistema di trasparenza verso l’esterno, ma altresì una presa d’atto che migliorerà la gestione dei servizi guardando al sistema città come ad un obiettivo da raggiungere nel futuro prossimo.

istituzioni E trasparenza

amministrativa

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Prefazione di Adolfo De Angelis

La storia di Palestrina

I luoghi

I musei

Eventi e manifestazioni

Linee programmatiche 2014 -2019 della Coalizione per Adolfo De Angelis Sindaco

Ambiente, energia e territorio

Cultura e turismo

Associazionismo e volontariato

Giovani e lavoro

Istruzione e sport

Urbanistica

Politiche sociali, sanità e sicurezza

Palestrina città d’Europa

Istituzioni e Trasparenza amministrativa Indice

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PALESTRINA