Ecodesign - Gian Piero Zattoni

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DESIGN E ENERGY MANAGEMENT LABMEETING Ravenna 2014 - Fare i conti con l’ambiente Mercoledì 21 maggio 2014

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L’eco-progettazione attraverso LCA ed Eco-design.

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DESIGN E ENERGY MANAGEMENT

LABMEETING

Ravenna 2014 - Fare i conti con l’ambiente

Mercoledì 21 maggio 2014

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Chi Siamo

EQO S.r.l. da 10 anni riunisce professionisti provenenti da diversi

settori e con differenti esperienze professionali, maturate in

decenni di attività sul campo, portatori di conoscenze al servizio

delle imprese che sfidano un mercato complesso, in continua

evoluzione e pertanto altamente competitivo.

Offrire Servizi e Competenze per dare Valore alle Vostre

Organizzazioni e prodotti per diventare Partner del

Vostro Successo.

La Nostra Missione

. Design e Energy Management – Labmeeting

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.

Consulenza di

Direzione

Sistemi di gestione

aziendale

I Nostri Servizi

Risorse umane e

formazione

Ambiente & Innovazione

Business Process Reengineering

Lean Production

Organizzazione Aziendale

Sistemi di Gestione per la Qualità

Sistemi di Gestione Ambientale

Sistemi di Gestione della Sicurezza

Sistemi per la Responsabilità Sociale

Analisi del clima aziendale

Formazione aziendale personalizzata

LCA (life cycle assessment)

ECO-Design & Product Reengineering

Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (EPD )

Carbon Foot Print

Due Diligence ambientali

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I Clienti principali

.

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La filosofia

… Non esistono processi produttivi e quindi

prodotti a costo energetico ed ambientale nullo ….

… un approccio ambientalmente

consapevole in fase di progetto ci

permetterà di garantire alle

generazioni future “una Terra a misura

d’uomo” ed “un uomo a misura di

Terra”.

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Come può l’ambiente essere sinonimo di

innovazione?

La risposta è insita nella “fame” di conoscenza ed informazione da parte dell’intera società

civile che vuol sapere quali sono i “costi per l’ambiente” di ciò che “consuma”.

Pertanto, il successo di un prodotto è sempre più legato ad un concetto esteso di qualità,

ove, aspetti di sostenibilità ambientale acquistano sempre più rilevanza ed interesse da

parte di media e consumatori.

In futuro il successo di un prodotto e la

sua competitività sul mercato

dipenderà dalla capacità dello stesso di

“gravare” il meno possibile sull’ambiente.

Di conseguenza il successo di un impresa

sarà il frutto della sua capacità di proporre

prodotti e servizi progettati per rispettare

l’ambiente in tutte le fasi del loro ciclo di vita.

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Come può l’ambiente essere sinonimo di

innovazione?

Gli “strumenti di analisi e comunicazione” a nostra

disposizione sono:

• LCA (life cycle assessment);

• ECO-Design & Product Reengineering;

• EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto );

• SOC (Substances of concern) Analysis

• Environmental e Sustainability Report;

• Carbon Foot Print;

• SGA (Sistemi di gestione ambientale).

Chi realizza o distribuisce un prodotto o eroga un servizio dovrà essere abile a sviluppare

azioni di comunicazione atte a trasmettere con efficacia tale valore e a dimostrarlo,

sviluppando studi scientifici ed adottando strumenti che possano garantire

oggettivamente quanto pubblicamente asserito.

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Il possibile percorso

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LCA (life cycle assessment)

Life Cycle Assessment, in italiano “analisi del ciclo di vita”, conosciuto anche con

l’acronimo LCA, è una metodologia di analisi che valuta gli impatti ambientali che un

prodotto o un servizio genera nell’intero ciclo della sua vita prendendo in

considerazione gli effetti sulla salute umana, sugli ecosistemi e sul depauperamento

delle risorse, partendo dalle fasi di estrazione delle materie prime, produzione del

bene o erogazione del servizio, distribuzione, uso, manutenzione. riuso, riciclaggio e

smaltimento finale.

Tramite l’analisi di LCA si persegue lo scopo di analizzare e far comprendere le

conseguenze ambientali direttamente o indirettamente correlate ad un prodotto o ad

un servizio e quindi di dare, a chi ha potere decisionale, le informazioni necessarie per

identificare le opportunità di miglioramento da sfruttare quale leva di competitività

tramite campagne di comunicazione appositamente studiate.

Lo studio LCA può rappresentare la fase iniziale di analisi che consentirà di conoscere

le prestazioni ambientali ed energetiche del prodotto interessato per intraprendere un

percorso di miglioramento volto allo sviluppo di un prodotto eco-sostenibile capace di

supportare campagne di green marketing.

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Indicatori di Impatto (per LCA)

Le azioni di comunicazione che perseguono il fine ultimo di esternare con efficacia il valore

ambientale di un prodotto, per dimostrarlo, devono basarsi su indicatori d’impatto oggettivi

che possano garantire e quantificare, anche a fini comparativi quanto pubblicamente

asserito. Tali indicatori d’impatto riconosciuti a livello internazionale per LCA risultano

essere i seguenti (ripartiti per importanza):

A cui aggiungiamo per dettaglio anche

l’indicatore legato all’uso di combustibili fossili.

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LCA (life cycle assessment)

Lo studio LCA si è affermato, come detto, quale strumento di calcolo per misurare il carico

ambientale di un sistema produttivo o più in generale di un prodotto in una visione complessiva.

Tanto da essere considerato dalla Commissione Europea come l’unico in grado di fornire

una base scientifica per l’effettuazione di tale calcolo.

VALUTAZIONE degli

IMPATTI

INTERPRETAZIONE E MIGLIORAMENTO

ANALISI dei PROCESSI ed INVENTARIO

Definizione dell’OBIETTIVO e

CAMPO APPLICAZIONE

Ritorna

Partendo dai risultati ottenuti nello studio

LCA è possibile individuare le criticità del

prodotto, sviluppare in team con i progettisti

ipotetiche alternative e valutarne i

miglioramenti delle prestazioni ambientali

ed energetiche consentendo così la

riduzione del valore degli indicatori

d’impatto ambientale.

Tale valutazione risulta di notevole

interesse nel momento in cui si procede con

la progettazione di un nuovo prodotto o

l’aggiornamento di uno esistente.

Le fasi di LCA

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LCI (Life Cycle Inventory) di un edificio - ESEMPIO

Nel caso ad esempio di un edificio per fare una valutazione LCA occorre prima di tutto stimare la

durata della vita utile dell’edificio stesso comprensivo del sistema impiantistico. Da tale stima

dipendono infatti i volumi delle manutenzioni e le quantità di energia complessiva correlate

all’uso. Successivamente si definiscono i flussi ambientali in entrata ed in uscita delle seguenti

fasi di vita dell’edificio:

• Fase di costruzione: analisi dei materiali e dei componenti ad esempio definite all’interno

del computo metrico tenendo conto anche dei flussi relativi ai macchinari utilizzati.

Medesima filosofia è applicabile alla realizzazione del sistema impiantistico.

• Fase d'uso: occorre quantificare i fabbisogni richiesti in termini di consumi idrici ed energetici

oltre alle necessarie attività di manutenzione dell’edificio (materiali, componenti ed impianti)

necessari al fine di mantenere nel tempo le prestazioni iniziali. Tali valutazioni vanno

strutturate in relazione alla presumibile durata di vita utile dell’edificio.

• Fase di fine vita: si definisce lo scenario di fine vita dell’edificio ovvero effettuando

valutazioni in relazione a come i diversi materiali e componenti impiegati sono tra loro posati

e connessi, tenendo conto della destinazione finale dei materiali di risulta al fine di

ottimizzarne un riuso\recupero\riciclo;

Il passo conclusivo è l’integrazione delle fasi di valutazione sopra richiamate.

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Dichiarazione Ambientale di Prodotto

La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) è uno strumento di comunicazione a

supporto della qualità ambientale dei prodotti. Nasce quale leva di mercato per

promuovere prodotti ambientalmente sostenibili con lo scopo di:

• indirizzare le scelte dei consumatori rendendo disponibili e facilmente comprensibili

le informazioni per capire l’entità dei carichi ambientali di singoli prodotti;

• sviluppare e sostenere politiche di acquisto basate sul Green Procurement (GP);

• attivare meccanismi competitivi tra le aziende.

Per garantire quanto sopra perseguito la

logica è quella di elaborare Dichiarazioni

Ambientali di Prodotto personalizzate al

target di mercato semplici, trasparenti e di

immediata interpretazione, ovvero, capaci

di colpire ed interessare la più vasta

massa possibile dei portatori d’interesse.

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Dichiarazione Ambientale di Prodotto

Il tutto parte dalla definizione dei Requisiti Specifici di Prodotto (Product Category Rules)

stabiliti in maniera condivisa dal promotore, da associazioni di categoria o da più soggetti

appartenenti al settore merceologico\produttivo di riferimento e sono riepilogati all’interno

di specifici documenti che fissano parametri utili a rendere confrontabili le EPD relative alla

categoria di prodotti in esame. In particolare nelle PCR sono stabiliti i parametri tecnici e

funzionali, il campo di applicazione dello studio LCA e gli aspetti ambientali di riferimento.

La dichiarazione ambientale (EPD) è convalidata

da una terza parte accreditata.

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SOC Analysis & Product reengineering

Fattore critico di successo di tale strumento è la capacità di:

• controllare la catena di fornitura;

• implementare strumenti efficienti ed efficaci per la gestione delle informazioni e delle

evidenze raccolte;

• utilizzare i dati e le informazioni raccolte quali requisiti di base per una eventuale

riprogettazione del prodotto al fine di renderlo libero da sostanze critiche (products SOC

free) adottando criteri di progettazione basati sui concetti dell’ECO-Design.

La SOC (substances of concern) analysis ha lo scopo

di definire i criteri di gestione per il controllo di

specifiche sostanze oggetto di preoccupazione

contenute nei materiali di cui un prodotto finito è

costituito. Mediante la SOC analysis un

Organizzazione definisce le procedure e gli strumenti

da adottare per garantire la non presenza, all’interno

di un suo prodotto, di specifiche sostanze critiche per

la salute umana e per l’ambiente.

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ECODESIGN: alla base della sostenibilità

Eco-Design è un approccio progettuale ove tra i dati di base rientrano, quali obiettivi

strategici, oltre ad aspetti estetici e funzionali le variabili ambientali.

In particolare, si focalizza l’attenzione verso la minimizzazione del consumo di materiali ed

energia, la riduzione della tossicità e nocività degli elementi contenuti, il prolungamento della

vita dei prodotti riducendone l’obsolescenza ovvero prediligendo materiali che permettano

azioni di ricondizionamento e manutenzione.

A livello progettuale misurare l’impatto ambientale delle decisioni aiuta a stabilire una priorità

tra diverse soluzioni ed a concretizzare le politiche orientate alla sostenibilità. In

particolare, un approccio basato su concetti di life cycle thinking aiuta a comprendere

come ogni scelta fatta in fase di progettazione abbia poi delle ricadute nelle fasi di

produzione (industrializzazione ed acquisizione delle materie), di distribuzione, uso

(richieste energetiche, manutenzione) e dismissione (disassemblaggio e recupero).

Una progettazione basata su di un approccio LCA è il

fondamentale supporto alla comunicazione ambientale ed

al green marketing.

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CARBON FOOT PRINT

CHE COS’È L’IMPRONTA DEL CARBONIO?

E’ una delle grandezze che misurano l’impatto delle attività umane sull’ambiente ed

in particolare in merito agli effetti sul clima da parte dei cosiddetti gas serra originati

dalle varie attività umane che utilizzano combustibili fossili.

Partendo dalla mappatura delle attività svolte è possibile definire per singola attività

l’entità delle emissioni di CO2 espressa in kg di CO2 equivalente.

Nel mondo industriale è sempre maggiore l’interesse verso studi mirati alla

quantificazione delle proprie emissioni di CO2, basandosi sulla metodologia LCA,

allo scopo di individuare soluzioni volte alla riduzione o alla compensazione.

In tema di comunicazione ambientale gli aspetti

legati al problema del riscaldamento terrestre

e del cambiamento climatico ricoprono un aspetto

di primario interesse.

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CARBON FOOT PRINT dei prodotti

Una bassa impronta del carbonio viene pertanto a significare che il prodotto in esame dà un

basso contributo ai cambiamenti climatici e ciò costituisce un pregio considerevole

L’IC per le ragioni suddette viene pertanto a costituire un importante indicatore ambientale che si

sta affermando come uno strumento di marketing usato dalle industrie manifatturiere non solo

per dimostrare l’ impegno a ridurre l’impatto ambientale, ma anche per evidenziare la

sostenibilità dei loro prodotti.

E’ evidente che il calcolo della IC richiede l’applicazione di un’analisi del ciclo di vita anche se

non completo ma limitato ad una sola categoria di impatto, quella cioè riguardante il solo

cambiamento climatico

E’ la misura di quanto un prodotto o un sevizio contribuisce

alle emissioni di gas serra.

Si misura in kg di CO2 equivalente immessa nell’atmosfera

nelle varie fasi della vita del prodotto e\o servizio che

contribuiscono a rendere possibile la realizzazione, l’uso e lo

smaltimento del prodotto stesso. Indirettamente si misura

anche la quantità di combustibili fossili che è necessario

bruciare per rendere possibili le fasi della vita del prodotto.

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RISPARMIO ENERGETICO NEGLI EDIFICI Quando si parla di inquinamento urbano la componente legata al settore civile assume un peso sempre maggiore.

Relazione diretta tra consumi di energia e inquinamento ed emissioni di CO2

Cause degli alti consumi per il riscaldamento:

Bassa efficienza impianti di riscaldamento

Scarso isolamento termico degli edifici.

Obiettivi del risparmio energetico negli edifici:

Ridurre i consumi di energia soprattutto prodotta da combustibili fossili

Ridurre le emissioni a livello locale e nazionale

Valutare l’effettivo risparmio energetico considerando l’intero ciclo di vita delle soluzioni costruttive utilizzate

Comparare diversi prodotti e/o materiali ed indirizzare quindi le scelte dei progettisti e dei consumatori sulle migliori soluzioni di risparmio energetico

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Unione Europea: dal 2021 solo edifici a impatto 'quasi zero'

Tutti gli edifici costruiti dal 1° gennaio 2021 dovranno avere elevati standard di efficienza energetica e il loro fabbisogno energetico deve essere coperto in misura molto significativa da fonti rinnovabili. Le pubbliche amministrazioni apriranno la strada, acquistando o affittando solo eco-edifici entro la fine del 2018 promuovendo la trasformazione di quelli esistenti in edifici a impatto “quasi zero”. La UE contribuirà a finanziare gli interventi.

Sono questi, tra gli altri, i punti chiave dell’accordo raggiunto il 17 novembre tra il Parlamento europeo e il Consiglio, per la revisione della Direttiva CE/91/2002 sul rendimento energetico in edilizia.

Gli edifici esistenti dovranno migliorare il loro rendimento energetico, attraversi radicali interventi di ristrutturazione, qualora ciò sia tecnicamente, funzionalmente ed economicamente fattibile.

Gli Stati membri devono comunque fortemente incentivare i proprietari ad adottare soluzioni ad alta efficienza ed in particolare, entro la metà del 2011, devono predisporre incentivi finanziari e di altro tipo come ad esempio sovvenzioni, programmi di credito e prestiti a basso interesse per raggiungere i suddetti obiettivi.

Il testo concordato il 17 novembre 2009 deve ancora essere formalmente approvato dal Consiglio prima che il Parlamento europeo dia il suo ok definitivo all’inizio del 2010. Una volta adottato e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, gli Stati membri avranno due anni per adeguare la propria legislazione nazionale alla nuova direttiva

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Lo studio effettuato prevede uno screening di LCA comparativo tra due soluzioni costruttive

utilizzate in ambito industriale:

LCA: caso studio

1) Pannello di polistirene

sinterizzato (EPS) – 20cm

U = 0.189 W/m2 K

2) Pannello prefabbricato in CLS e

polistirolo espanso – 20cm

U = 0.32 W/m2 K

• Unità funzionale utilizzata per lo studio: 1 m2 di pannello.

• Assunzioni: messa in posa comparabile.

• Confini del sistema: dal recepimento dei materiali alla fase

d’uso compresa – esclusa la fase del fine vita.

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In quasi tutte le categorie d’impatto il pannello EPS, che utilizza una tecnologia più

innovativa risulta essere meno impattante, tranne due, formazione di sostanze

cancerogene ed eco-tossicità terrestre.

LCA: risultati (1)

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All’interno della componente “Qualità dell’ecosistema”, in cui risulta maggiormente impattante il

pannello EPS abbiamo valutato quali processi creassero gli impatti maggiori e si può notare che è

strettamente legato al processo di zincatura della rete metallica. In ottica di Eco-design sarebbe

interessante valutare, essendo questo un hot-spot, l’utilizzo di materiali alternativi all’acciaio zincato.

LCA: risultati (2)

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LCA: risultati (3)

Il secondo step di analisi dei risultati ottenuti consiste nella normalizzazione dei dati

per valutare quali categorie d’impatto fossero maggiormente significative. Da questa

analisi è risultata che la categoria più impattante è rappresentata dal consumo di

combustibili fossili.

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LCA: risultati (4)

In conclusione, sommando e comparando gli impatti valutati per le due tipologie

costruttive è possibile vedere come il pannello EPS impatta circa il 40%rispetto alla

soluzione tradizionale.

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… ciò che oggi è un pregio di pochi domani sarà un esigenza per tutti …

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Termina presentazione

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