Copia di giornale:1-52.qxd - Campo de' fiori · Oroscopo.....62 Selezione Offerte...

64
2000-2009: X° Fescennino d’Oro L’intervista: Alfiero Alfieri Come eravamo: Un tuffo nel passato Una “Fabrica” di ricordi: Il tempo delle pesche

Transcript of Copia di giornale:1-52.qxd - Campo de' fiori · Oroscopo.....62 Selezione Offerte...

2000-2009: X° Fescennino d’Oro

L’intervista:Alfiero Alfieri

Come eravamo:Un tuffo nel passato

Una “Fabrica” di ricordi:Il tempo delle pesche

2 Campo de’ fiori

Editoriale:Una preziosa testimonianza.......................3L’intervista:Alfiero Alfieri.........................................4-5Fescennino d’oro................................6-7Suonare Suonare:Mamma, mi compri una chitarra?...........8-9Lenti d’oggi..........................................11Roma che se n’è andata:Andiamo per Piazza di Spagna............12-13Cinema News:Dante 01................................................14Curriculum vitae:Jessica Costa..........................................15Ecologia e ambiente:Mobilità urbana.......................................16Come eravamo:Un tuffo nel passato...............................17XV Festival “Accendi un sorriso”........18Una “Fabrica” di ricordi:Il tempo delle pesche.........................20-21Civita Castellana 4/12/1798..............22

Ceral:La timidezza...........................................23Le guide di Campo de’ fiori:Nazzano.................................................24Sentinelle del mattino........................25L’angolo dell’Avvocato:Viaggiare informati..................................26Per non dimenticare “Museo dellaterra” a Latera.....................................27Ass. Artistica IVNA:Augusto Barberini...................................28Albero genealogico ............................29Gran ballo delle debuttanti................30Il Fumetto:Battle Angel Alita....................................31La storia del cimitero di CivitaCastellana ...........................................32La rubrica dei perchè..........................33Le storie di Max:Renato Zero...........................................34Omaggio a De Andrè...........................35Il mondo del Jazz:

La swing era...........................................36Società di mutuo soccorso..................37Tarquinia - Valentano.........................38Nel cuore.............................................39Girando e guardando..........................40Per ricordare l’autiere FiorinoMarinozzi........................................42-43Roma com’era.....................................44L’angolo del Bon Ton:Occasioni d’incontro speciali....................45Agenda ......................................46-47-48Numero Unico......................................49Messaggi....................................50-51-52I nostri amici ......................................53Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59Annunci Gratuiti ............................60-61Oroscopo..............................................62Selezione Offerte Immobiliari.......63-64

SOMMARIOSOMMARIO

Foto di copertina di Bruno Sisti“ ‘A llegata” sul fiume Treia

Proprio mentre stiamo chiudendo questo numero diCampo de’ fiori per mandarlo in stampa, una tristetelefonata della Signora Tozzi ci avvisa che ilCommendatore ci ha lasciati! Un profondo silenzio cade su tutta la redazione…Abbiamo perso il nostro decano!

Qualche giorno fa, insospettiti dal fatto che il suoarticolo non fosse ancora pervenuto in redazione,vista la sua infallibile puntualità, a seguito di unatelefonata, la moglie ci aveva avvisati del suo stato disalute. Dispiaciuti, avevamo accettato il fatto di nonpoter pubblicare uno dei suoi gradevoli articoli,nella speranza, però, che fosse solo una situazionepasseggera. Oltre l’indiscussa valenza professionale che è stata

per tanto tempo il nostro vanto, dobbiamo ricordare ai nostri lettori ed ai suoi innumerevoli amici, l’uo-mo vero, profondamente educato, che aveva impreziosito, con la sua presenza, le pagine della rivista.Ci dispiace veramente tanto e ci vogliamo accomunare al dolore della famiglia e di quanti, come noi,sanno di aver perso una persona insostituibile. La sua amicizia ci fatto scoprire l’incalcolabile valoredel rispetto e sommessamente diciamo: grazie Commendatore! Averla incontrata e aver condiviso lapassione per il giornalismo e per le cose belle è stato per noi un grande regalo del destino.

Sandro Anselmi e la redazione

Silenzio...

Campo de’ fiori 3

di Sandro Anselmi

Ogni volta che mi accingo a scrivere questi miei pensieri, inevitabilmente cerco di immaginare a chi essisiano rivolti, e quale interesse possa trovare in loro chi li legge. E’ facile allora ricordare le facce delle per-sone che mi hanno dimostrato il loro affetto ed hanno espresso le loro impressioni; mi hanno dato sugge-rimenti e consigli e, comunque, spronato ad andare avanti e fare sempre meglio. La mia convinzione cheCampo de’ fiori piaccia a tutti è innocente e, credo, giustificata, perché oltre agli scambi personali, ci sonole vostre tante lettere che arrivano in redazione e dimostrano quanto mi siate vicini. Fra le ultime arrivate,ce n’è una che ci ha commossi tutti! Ho chiesto autorizzazione al mittente di poterla pubblicare e, avuta,sono certo che anche voi possiate vederci ciò che io ci ho visto: un grande, vero sentimento.(Per motivi di riservatezza, ne ho stralciato alcuni passi).

Carissimi di Campo de’ fiori,desidero manifestarvi la simpatia che ho per voi, vi conosco perché mio fratello mi ha regalato l’abbonamento.Lui è una persona davvero speciale: dopo lunghi anni passati pensando solo al lavoro e alla cura della mamma (lei si sen-tiva a casa sua solo con lui, finchè si è ammalata ed è morta) e dopo una devastante parentesi matrimoniale finita in divor-zio, aveva finalmente incontrato l’Anima Gemella, la compagna sempre desiderata, ma la sorte gliela portata via nel modopiù crudele.Ero al mare quel luglio del 2005, quando mi telefona che dimettevano ……………. dall’ospedale e la portavano in una cli-nica specializzata, ed io, pensando alla difficoltà di farle visita, mi lasciai sfuggire un accorato:” Così lontano da casa…” E dopo un lungo silenzio:… “a casa non ci tornerà MAI PIU’ “. Ah, lo strazio di quel MAI PIU’, e ho capito che ormai eraquestione di giorni, di ore forse. Allora corsi in acqua, abbastanza lontano per non farmi sentire da altri, per affondare lafaccia nelle onde e piangere liberamente…E mio fratello vendette la casa di …. e si trasferì a ……… per stare vicino alla sua amata, e nel suo giardinetto di pochi mqcoltiva rose per lei ed erbette odorose per me. Così, tramite la rivista, ho cominciato a conoscere ed amare questa cittàe sento una specie di invidia per non potermi ritrovare in quelle foto antiche, anche se riconosco quelle pose, quei vesti-ti, quelle pettinature. E quei ragazzi assomigliano tanto ai miei fratelli (anche noi siamo in tre) quella signora col taglieri-no sembra proprio mia madre e quella bambina mi ricorda la mia Prima Comunione! Vorrei aver fatto parte anche io di tutta quella vita passata, di riconoscere qualcuna di quelle belle persone sulle paginedegli auguri; prima o poi vi manderò la mia foto e forse troverò posto anche io fra loro. Mi congratulo per gli interessan-ti servizi e per la belle veste editoriale e se mio fratello si dimenticasse di rinnovarmi l’abbonamento (cosa altamente impro-babile) lo farei da sola!Adesso sapete perché mio fratello ….. trova a ……… un’accoglienza veramente affettuosa e, tramite voi, anche io mi sentoun po’ del vostro paese. Con i più calorosi saluti

Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci rendono partecipi con le loro lettere della loro vista vis-suta.Grazie, rimarranno, per sempre, preziose testimonianze. Grazie a tutti!!!Sempre devoto vostro,Sandro Anselmi

Una preziosa testimonianza

Campo de’ fiori4

ALFIERO ALFIERIUn’estate da “malato immaginario”...

Mentre sta provando lospettacolo che quest’estatelo vedrà coinvolto con lasua rivisitazione de “Ermalato Immaginario” inalcuni dei posti più bellidella nostra regione tra cuiCerveteri, Tarquinia, Anzioe per finire in bellezza dal31 agosto al 6 settembreall’Anfiteatro Quercia delTasso di Roma, inter-rompiamo il maestroAlfiero Alfieri per cercarecon 10 domande di scavarenella sua vita artistica escoprire meglio il grandepersonaggio che abbiamodi fronte. Una vita per il palcoscenico: nel 1957inizia la Sua carriera a fianco di gran-di maestri di quel cabaret che alloraveniva chiamato avanspettacolo….Ma come nacque e da cosa differiscedal cabaret di oggi (w il termine ital-iano!)?Con questa domanda mette, come si suoldire, il dito nella piaga. Io credo che l’a-vanspettacolo sia stata una delle miglioripalestre dove potevano sfidarsi, mi con-senta la similitudine, i grandi talenti giudi-cati solo dal pubblico che, allora, non erageneroso come adesso. Se l’attore nonpiaceva oppure non riusciva a rapire l’at-tenzione della platea, al posto degli

volte burbero, ma sempreprofondamente romano. E’lui che mi ha trasmessol’Amore per il teatro dialettaleromano. Nonostante le diffi-coltà di quel periodo, Checcoe la sua bravissima Anitaavevano un pubblicoaffezionato che li seguivacostantemente. E’ stato unperiodo della mia vita moltospensierato. C’erano moltigiovani, oltre me, inCompagnia, e regnava unospirito goliardico anche conla figlia minore di Checco eAnita: Leila Ducci, bravissimaanche lei.Nel 1973 nasce la

Compagnia Alfiero Alfieri che rappre-senta diverse commedie di prosa indialetto romano alternando classici atesti propri, aprendo nel contempouna scuola di prosa in romanesco.Che lingua è effettivamente ilromanesco?Quando nel ’73 diedi vita ad una mia com-pagnia, l’intento era quello di dare ai gio-vani desiderosi un’opportunità di avvici-narsi al teatro dialettale romano e di averela migliore scuola: il palcoscenico. Per me,infatti, non c’è strada migliore del pal-coscenico, forse proprio perché la miagavetta è stato l’avanspettacolo. Mi chiedeche lingua è il romanesco. Prima di tutto è

applausi “glie tiravano li pomodori o li gattimorti”. Mi chiede come nasce l’avanspetta-colo……nasce dal desiderio degli attori diesibirsi, molte volte anche gratuitamente.E quello dell’avanspettacolo era il mezzopiù rapido per attuarlo. Per fortuna che ènato l’avanspettacolo! E’ proprio dall’a-vanspettacolo, infatti, che provengono ipiù grandi attori del nostro secolo: Totò,Aldo Fabrizi, Alberto Sordi…… tanto percitarne alcuni. Il paragone tra avanspetta-colo e cabaret, di oggi, mi sembra impro-prio. Il cabaret non è affatto il figlio dell’a-vanspettacolo così come gli interpreti dioggi non hanno nulla in comune con igrandi del passato.

I fratelli De Vico, Aldo Fabrizi,Franco Franchi, Ciccio Ingras-sia : quanto erano grandi que-sti artisti e che cosa è riuscitoa rubare loro?Mi ha citato dei fenomeni dellacomicità tra cui il mio primo grandemaestro ALDO FABRIZI. In partico-lare da lui ho acquistato la capacitàdi colloquiare con il pubblico e miricordo sempre che mi diceva:“bravo Alfiè farai strada perchéattori ci si nasce e non ci si diven-ta…….”Il grande sogno era entrarenella Compagnia del grandeChecco Durante e Lei ci riuscì,dapprima in qualità di sug-geritore e successivamente nelruolo di “attor giovine”, cosaricorda di quei tempi con-siderati duri per il teatro esoprattutto chi era CheccoDurante?Chi era Checco Durante? Comedescrivere un uomo dalle mille sfu-mature? Era comico, sornione, a

L’intervista

Campo de’ fiori 5

necessario stabilire se si dice “romano oromanesco”. Ci sono due filosofie di pen-siero. Comunque sia è un insieme di tanteespressioni prese nei secoli dai vari popoliche si sono avvicendati a Roma, e cheman mano si sono modificate: bastavedere le diversità tra il Belli e il Trilussa.Quello che però è rimasto immutata è l’im-mediatezza della battuta sagace, l’ironia.Peccato che molti oggi lo rappresentanosul palcoscenico come un dialetto volgare“coatto”, sporcando quel modo diparafrasare tipico del vero romano.Nel 1990 finalmente nasce il Suo rap-porto con lo storico Teatro Rossini,esercitando il ruolo di DirettoreArtistico ne recitando anche accanto

ad Anita Durante, vedova dell’attorescomparso. Quando nel 1990, incontrai dopo tanti annila signora Anita fu per me una gioiaimmensa. Lei aveva sempre avuto fiducianelle mie capacità ed io ne ero andatosempre fiero. Certo tutto potevo immag-inare, ma recitare al suo fianco ricoprendoil ruolo del mio Grande Maestro era vera-mente uno di quei sogni che uno tiene nelcassetto! Non le nascondo che la seradella Prima di “Caro Venanzio te scrivoquesta mia” , con cui abbiamo aperto laprima stagione teatrale io e Anita, il cuorenon stava più al suo posto, tanto battevaforte. Ho passato due anni meravigliosi

con Anita diver-tendoci insieme alpubblico, lasciando-ci andare a raffichedi battute a braccioche poi sono quelleche al pubblicopiacciono tanto.Peccato!!! Cometutte le cose belle èfinita troppo prestoe tristemente con lamorte di Anita.Il MARCHESE DELGRILLO, ILMALATO IMMAG-INARIO, DON

DESIDERIO, CARO VENAN-ZIO… tutte riletture di testifamosissimi in cui Lei riesce afar Suoi i personaggi stessi…Qual’e’ il segreto per far viveree sorridere testi scritti daaltri?Il segreto? Sta nel riuscire amodellare il personaggio a talpunto di diventare un tutt’uno conil tuo io: come se le due anime sifondessero insieme.Ad un certo punto della suagrande carriera decise di las-ciare L’Italia. Perché? Qual’e’il rapporto con i nostri con-nazionali all’estero ? E cosa siaspettano da un grande artistaitaliano ma soprattuttoromano come Lei?L’esperienza vissuta in Australia miha arricchito moltissimo. Senzaesagerare sono stato accolto comeun Re, anzi, visto che “so’romano” come un Imperatore.Dopo due mesi che ero lì conosce-

vo più italiani io di chi ci vive da 30 anni.Si è creato subito un rapporto merav-iglioso: il 5 dicembre del 2006 rappresen-tai la prima commedia al Town Hall diFremental, stracolmo oltre gli strapuntini.Ho toccato con mano quanto desiderio cisia nei nostri connazionali all’estero di con-servare le tradizioni. Mi sembra ancora disentire lo spettatore che dalla galleria migridò: “grazie Alfiero, ci hai portato unpezzo d’Italia”. Sono trascorsi due anni,ma è rimasto un forte rapporto che con-tinuo a coltivare con i miei amici aus-traliani. Sperano in un mio ritorno a breve.Chissà…po esse…..!!!!Nel 2009 sono cinquant’anni di at-

tività, come è cambiata Roma intornoa Lei? Ed i Romani? Nun me ricordi cheso’ cinquant’anni che recito, senno mericordo pure che so’ vecchio”. In tuttiquesti anni ho avuto modo di palpare ilcambiamento del pubblico romano, mauna cosa è rimasta uguale: l’affetto che miha sempre dimostrato ed il grande deside-rio di sorridere. Non le nascondo che èstato il mio meraviglioso pubblico che miha dato la forza di continuare. Roma, lamia Roma è proprio cambiata, dicono chedobbiamo essere contenti. Mah!!!! Io nonla riconosco più e la preferivo come prima.I romani, quelli veraci, nun so’ cambiati:so’ sempre scherzosi, sornioni epara….venti Si stanno perdendo tutte le nostretradizioni popolari: cosa possiamofare per salvarle?Roma, Caput mundi! Oggi è diventata unametropoli, ma sta perdendo di vista le pro-prie tradizioni. Io ho dedicato tutta la miacarriera a salvaguardare la tradizionepopolare, ma da solo mi sento tanto DonChiscotte contro i mulini a vento. Più volteho chiesto agli amministratori di turno dicreare un polo della Romanità dove tenervive tutte le espressioni popolari: il Teatro,la Canzone, la Poesia……. “Nun me s’è maifilato nessuno. Ce vo’ provà llei?”Un’estate che la vedrà di nuovo pro-tagonista : Er Malato Immaginario inscena in alcuni tra i posti più belli diRoma e del Lazio: riuscirà a salvare ilromanesco e i veri romani dall’estinzione?E’ una bella sfida, ma non demordo. Ecome si dice prima di andare in scena: “chice vo’ male se la pija nder .... ”.

Sandro Alessi

Anita Durante e Alfiero Alfieri

Campo de’ fiori6

2000-2009: X° Uno straordinario Gigi

Un grande teatro all’aperto nel cuore diCorchiano, con tanto di platea e tribuneper un totale di circa 2000 posti a sedere,tutti esauriti, ed un palco, pronto ad ospi-tare tanti grandi artisti, tutti in una sera.

Un ospite d’eccezione, senza nulla volertogliere agli altri grandi premiati del pas-sato, è stato scelto quest’anno dalla giuria,presieduta, come di consueto, dagli idea-tori della manifestazione, il Maestro Nicola

Piovani ed il sindaco di Corchiano, BengasiBattisti, per un anniversario importante daricordare: la X° edizione del PremioFescennino d’Oro.Gli spettatori, trepidanti, hanno tutti presoposto. Si accendono le luci ed a fare glionori di casa è Norma Martelli, affiancatadal vice sindaco Livio Martini, che introdu-cono il rimo grande momento della serata:l’esibizione al piano del Maestro Piovani.Gli occhi del pubblico sono letteralmenteincollati sulle mani del grande composito-re, che scivolano su e giù per i tasti bian-chi e neri, martellandoli con passione edecisione, suscitando emozioni e vibrazio-ni tra i presenti, deliziati ed ammaliati dallesue musiche.Seguono alcuni brani della migliore tradi-zione della canzone popolare romana,tratti dallo spettacolo “Semo o nun semo”curato dal Maestro Piovani ed interpretatida cinque splendide voci: MassimoWertmuller, Donatella Pandimiglio,Carlotta Proietti, Raffaella Siniscalchi ePino Ingrosso. Da brivido le interpretazio-ni delle voci femminili e particolarmentesimpatici gli sketch messi in piedi dal duoWertmuller-Ingrosso. Un mix esplosivo,ricco di patos e comicità, che ha incantatoe deliziato il pubblico presente, il quale

Corchiano

Campo de’ fiori

Fescennino d’oro Proietti per festeggiare

to da un maestro d’eccezio-ne della comicità italiana.Una serata veramente riccadi grande spettacolo, comi-cità e solidarietà. L’incassodelle offerte del pubblico,che negli anni passati si èdimostrato generosissimo,che ha permesso così la rea-lizzazione di molti progettinella Repubblica del Congo,sarà impegnato, invece,quest’anno per la ricostru-zione di uno dei tanti piccoliborghi abbruzzesi devastatidal terremoto, che sembra,ancora, non voler placare lasua irrequietezza. La scelta è ricaduta sul pic-colo comune di Fossa, dove

c’era, tra le tante coseperdute, una sala diregistrazione moltoconosciuta, nella qualesono state incise colon-ne sonore di grandi filmitaliani e stranieri.Commosso ed emozio-nato il sindaco del paeseaquilano, Luigi Calvisi,ospite del Fescennino,che è salito sulpalco per rin-graziare Cor-chiano e quan-ti contribuiran-no alla rico-struzione, peril sostegno el’affetto dimo-strati.Un Fescenninod’oro questodel 2009 cheha lasciato ilpubblico sod-

disfatto, ammiratoe sazio. Più di dueore di intensospettacolo, tuttegustate appieno,senza mai staccaregli occhi dal palco-scenico e semprepronti ad applaudi-re di cuore.

Ermelinda Benedetti

non si è affatto risparmiato nel dimostrareil proprio gradimento, con applausi spon-tanei, che sono sfociati in una standingovation nel momento forse più atteso: lapremiazione, quando il grande attoreromano Gigi Proietti, è stato chiamato asalire sul palco di Piazza Pina Piovani perricevere il Premio, consegnato dalPresidente della Provincia di Viterbo,Alessandro Mazzoli.Gli spettatori numerosissimi, non aspetta-no che di essere divertiti da un grandemattatore quale Proietti, dalla sua comici-tà pulita e spontanea, difficile da trovare inun panorama comico come quello di oggi,dove per far ridere sembra si debba perforza cadere nel volgare e nel trash.Uno scambio di sonetti tra vecchi amici,Gigi e Nicola, per rompere il ghiaccio, poil’inconfondibile voce di Proietti intona un

vecchio canto popolare, Serenata daPonte, accompagnato al piano dal maestroPiovani, che ha riarrangiato il brano. Nulla di meglio infine , prima di andare adormire, che una favoletta raccontata daun vecchio dalle sembianze di Gigi Proietti.Una esilarante favola delle favole, che haracchiuso in sè tanti diversi racconti, dalgatto con gli stivali, passando per Ansel eGretel, Biancaneve, Cenerentola,Pinocchio e tante altre. Il pubblico è letteralmente in balia dellerisate. Un racconto irresistibile, pronuncia-

Albo d’oro2000: Fiorenzo Fiorentini

2001: Anna Campori2002: Leopoldo Trieste

2003: Massimo Wertmuller2004: Ascanio Celestini

2005: Davide Enia2006: Angela Pagano

2007: Tosca2008: Lello Arena2009: Gigi Proietti

7

Campo de’ fiori8

di Carlo Cattani

Continuando ad interessarmi dello “sbarcosul pianeta musica” di alcuni tra i tantimusicisti incontrati nel corso degli anni , vipropongo per questo mese e per il pros-simo …. un CLASSICO : Giulio Meschini,44 anni ,Romano, maestro concertista dichitarra classica che ci “strimpella” la suastoria ! Carlo:Giulio,una domanda ……”classica”:come è sbocciato il tuo interesse verso lachitarra ma la musica “in primis” ?Giulio:Si, è il proprio il caso di esclamare<…..e in principio fu la musica! > ….infatti i primi ricordi sono legati alla musi-ca dei dischi di Baden Powell che circola-vano negli anni 70 ….a quell’epoca avevosei anni e mi divertivo a cantare sopra unpreludio in re minore di J.S.Bach riarran-giato per chitarra e voce dallo stessoPowell. Carlo:e come si materializzò la chitarratra le tue….. manine ? Giulio:La chitarra era gia’ nel mio Dna,nonostante in quegli anni mio padreDesiderio , classe 1909, valente chitarristadegli anni ‘50, fosse spesso in tourneè aMonaco di Baviera. I suoi “non frequentiritorni” ,e qui si potrebbe aprire un capi-tolo a parte sull’equilibrio “famiglia-profes-sione del musicista”, erano molto attesipoiché tornava con buste piene di giocat-toli ….qualche senso di colpa ? In partico-lare ricordo che alcuni erano introvabili inItalia …non c’era ancora la globalizzazione! Fra i primi ci fu una chitarrina giocattolodi cui non ricordo la marca . Presto, pero’, maneggiai la mia prima vera chitarra,passatami da mio padre: una “RodolfoParalupi”,costruita nel 1954 da questofamoso liutaio Romano . Ricordo che sulpiano armonico c’era un autografo diManzu’ rilasciato nel famoso localeRomano di “Angelino a Tor Margana” eche papà ,incosciente del valore e delricordo che rappresentava ,fece rasare viadal liutaio Orlando Raponi, dal quale,intanto, aveva acquistato uno strumentocon una bellissima voce, arduo da suona-re e con diapason 66 ,che ancora conser-vo . Attualmente,suono su una chitarra del

liutaio Renato Barone di Calolziocorte(Lecco) ,diapason 65, piano armonicoinclinato realizzato con un legno che èuna via di mezzo fra l’abete e il cedro….. laliuteria Italiana batte di gran lunga quasia-si strumento di fabbrica dal nome “spon-sorizzato” dal divetto di turno! Carlo: sei stato sostenuto in famigliaverso questo interesse ?Giulio:In realtà delle ns. “urgenze” siamogli unici responsabili. Durante gli anni distudio da privatista e , soprattutto, inoccasione delle diverse masterclasses fre-quentate quali ad esempio quella presso l’Accademia Chigiana di Siena , ho cono-sciuto “professionisti” di 16 anni comeLorenzo Micheli ….in questi personaggi,oltre all’appoggio familiare spesso colle-gato alle “fortune” di ciascuno, ho con-statato una determinazione ed una con-sapevolezza che spesso si raggiungono in

fasi e momenti diversi ed unici per ognuno. Oggi, a 44 anni non mi pento di non avermesso la musica e la chitarra al “primoposto”…. il successo è , comunque, sem-pre anche e soprattutto un fatto intimo enostro che viene prima di riconoscimentiesterni, che potrebbero anche non arriva-re mai! Carlo:Cosa puoi raccontarmi delle tueesperienze musicali giovanili ,ai tempidelle scuole magari citando qualche parti-colare episodio Giulio: vediamo un po’ …. esperienze gio-vanili….beh ,senz’altro quelle riconducibilia mio padre , che, anche se con moltariluttanza, mi considerava degno di accom-pagnarlo : due chitarre e voce , anche nelrepertorio di canzoni romane antiche….una bella palestra! …..ma anche picco-la “star” della parrocchia locale , conmomenti di eccessivo protagonismo nel-

l’accompagnamento della colonnasonora della liturgia ,dove aggiun-gevo ,alquanto “inopportunamen-te”, qualche minuscolo “riff” ….le“occhiataccie” dei sacerdotierano….di rito!In realtà ,la “febbre” musicale èricomparsa piu’ avanti , verso i 25anni , quando cominciai a studia-re seriamente solfeggio e chitarraclassica con il mio primo maestro,dopo mio padre,naturalmente ,ilmitico Pierluigi Corona . Un altroepisodio che riaffiora dal passatoè un esibizione nella sala Paolo VIdell’ Istituto Tommaso Ludovicoda Victoria di Roma: in quell’occa-sione eseguivo un “choro” diHeitor Villa-Lobos e mi valse icomplimenti del maestro BrunoBattisti D‘Amario ! [nda: afferma-va il grande Ennio Moricone:<Bruno Battisti D’Amario è unodei pochissimi artisti per i qualifarei qualsiasi sacrificio per averli! > ]Carlo: quali sono stati e come sisono avvicendati i tuoi ascoltimusicali nel corso degli anni ?

Mamma mi compri una chitarra ? (parte 5)

Giulio Meschini

famiglia & chitarra….la giusta scala di valori !

Giulio Meschini live

Campo de’ fiori 9

Giulio: Andavo “fuori” per i Dire Straits esoprattutto per quello straordinario perso-naggio che è Mark Knopfler : lo (e)segui-vo ad orecchio in moltissimi dei suoi riffsulla classica ! Ma anche Eagles di HotelCalifornia e i mitici Pink Floyd.....nelle miepreferenze un gradino sotto agli affasci-nanti Genesis …..in realtà il filo condutto-re tra questi solisti e gruppi è l’impor-tanza della musica strumentale, non piu’suddita della parola . Oggi ,sinceramente,non dedico piu’ molto tempo all’ascolto

dei dischi, preferisco, quando posso,ascoltare la musica dal vivo.Carlo: parliamo degli studi e di qualcheaneddoto a riguardo Giulio: Ho intrapreso il mio cammino for-mativo da autodidatta , letteralmentetirando giu’ le note dai dischi ….quandoancora non esisteva la funzione “repeat”dei cd …..quelli furono ,in effetti, i mieiprimi dettati musicali! Oggi,quell’esercizioempirico giovanilistico di ascolti ripetuti èriconosciuto ufficialmente come un ottimo“allenamento per il cervello” ed è conven-zionalmente indicato come “ear training”…… letteralmente: ”allenamento per l’o-recchio “…….mi spiego: si tratta di unsemplice ,si fa per dire, allenamento del-l’orecchio….. musicale. A parte rari casi diorecchio assoluto , cioè di capacità di rico-noscere l’esatta altezza di qualsiasi suonoudibile, l’orecchio si può e si dovrebbe alle-nare . In genere ,purtroppo, la prepara-zione della maggior parte dei musicisti (diconservatorio !! ) si limita ad un centinaiodi dettati musicali preparati per l’esame inconservatorio…... al contrario, tale praticadovrebbe aiutare a trovare qualsiasi suonosullo strumento captando ,dapprima, l’in-tervallo ed istantaneamente traducendoloin geometria sulla tastiera. In alcuni stru-menti ,vedi la chitarra, si aggiunge una

difficoltà in più : lo stesso identico suonosi puo’ trovare in due o tre punti diversisulla tastiera e ciò contribuisce non pocoa complicare il giochetto ….ma non èancora finita…..allenando il cosiddettoorecchio armonico , si possono addiritturariconoscere gli accordi . Certo anch’io hovoluto ,comunque ,formalizzare la miapreparazione dando tutti gli esami da pri-vatista e non legandomi ad un maestro inparticolare ma cercando di “assorbire” lequalità che apprezzavo di più in ciascunodi loro . Nel 2001, ho portato a termine glistudi conseguendo il diploma con un bel10 alla prova di esecuzione presso il con-servatorio Romano di S.Cecilia con unacommissione presieduta, fra gli altri, daimaestri D’Amario-Balestra-Carfagna ! Carlo: ci sono state frequentazioni diparticolare rilievo che hanno,per così dire,fortificato la tua formazione ?Giulio: Fortunatamente posso affermaredi non essermi mai pentito delle mie scel-te in tema di maestri e quindi di “modelli”a cui ispirarmi. Mi interessava , comun-que, tenere uno “scudo” per la mia per-sonalità e non risultare un “clone”.Premetto che ho scelto sempre personag-gi militanti nel concertismo, anche se nonsempre questo fornisce automaticagaranzia di capacità pedagogiche……. Ilmio primo maestro è stato PierluigiCorona a cui devo senz’altro la trasmissio-ne dell‘amore per la tecnica strumentaleche mi permette ,ancora oggi, di “campa-re” un po’ di rendita per il tanto lavorofatto seguendo la tecnica di AbelCarlevaro . Poi l’incontro con il maestroMassimo delle Cese, ancor oggi in pienacarriera concertistica internazionale ,chemi ha fatto capire l’importanza di appro-fondire anche la fusione fra le conoscenzemusicali teoriche e l’eleganza nelle esecu-zioni (non per niente egli nasce alla scuo-la di Mario Gangi). Grande scuola è stata,infine ,la partecipazione a varie master-classes fra le quali spiccano quelle ” conPaolo Pegoraro, David Russell, Carlo

Ambrosio e , in tempi più recenti , memo-rabili “lezioni” a cura del maestroEdoardo Catemario a Napoli, Siena eSalisburgo .Carlo: parlami di “SURSUM CORDA”,l’as-sociazione culturale che hai fondato nel2003 .Giulio: “Sursum Corda” contraddistingueil mio primo progetto di rassegna musica-le con l’intento di incentivare gli scambiculturali e il mantenimento della tradizionedi ascolto della musica dal vivo. La sceltadella denominazione “Sursum Corda”rimanda al motto cristiano che sprona agettare il “cuore” oltre l’ostacolo e inoltrecontiene la parola corda che fa pensareistantaneamente ad uno strumento acorda . In realtà ,in latino corda si scrive”chorda” , deriva dal greco e voleva signi-ficare “budello” …… le prime corde aduso musicale venivano realizzate appuntoin budello. Dunque, nel 2003, con l’egidadell’Associazione producemmo la rassegna“Suoni e Sapori” organizzata con il contri-buto del Comune di Monte Porzio Catone.Ho avuto l’onore di ospitare due solisticome Angelo Colone ,già affermato nomedel concertismo Italiano e BrunoFontanella, gia ospite di “Musica Siena”, ungiovane maestro formatosi alla scuola diEdoardo Catemario. In quell’occasione hocoperto personalmente una delle tre datepreviste esibendomi in un recital, diviso inuna parte solistica ed una seconda parte induo ,condividendo il palco con il sopranoSharon Nannini . Nel 2005, la nascita dimio figlio Davide mi ha imposto uno stoptemporaneo per vivere a pieno l’esperien-za della famiglia! Carlo : Giulio…..il pargolo urla…..accor-diamoci al suo ritmo! Al prossimonumero ,ma, nel frattempo ,visitate illuogo “classico” di ritrovo virtuale di alcunichitarristi tra i “PIU’ classici dellaCapitale…e non solo!

www.circolochitarristicoromano.com

Il primo appuntamento!

Giulio Meschini

Campo de’ fiori 11

Un gesto di attenzione ed amore verso i giovani, una

dimostrazione concreta di quanto tieni a loro, un aiuto

per rendere più interessante l’obiettivo della maturità..

La tranquillità di sapere che la conclusione del

percorso scolastico del ragazzo sarà sempre e

comunque possibile, anche nel caso di imprevisti che

ti privino della possibilità di sotenerlo

economicamente.

Più valore ai suoi studi per aiutarlo a costruire il suo mondo

Qualche anno fa, rimettendo in ordine lacantina, mi è tornato tra le mani un vec-chio mangiadischi color verde melaassieme ad una decina di vinili da 45 giri.Mia figlia, che stava sentendo musica dall’i-pod integrato al suo cellulare, li haguardati incuriosita, si è staccata la cuffi-etta dall’orecchio, li ha fotografati, semprecol cellulare, e poi mi ha chiesto incuriosi-ta: “Papà, cosa sono questi cosi?” Mi sonosentito un dinosauro, chissà come scam-pato all’estinzione, ma poi mi sono messoa pensare… Meravigliosi anni “ 60 e “70.Le vie della città erano intasate da Simca1000, Giulie, fiat 500, 600 e 1100, e dallerecentissime 128 e 127! Al cinema spopolava 007 (quello vero, conSean Connery, quello di “My name is Bond,James Bond”), si piangeva con “il dottorZivago” e ci si terrorizzava con “La nottedei morti viventi”.In edicola Satanik e Diabolik erano con-siderati fumetti per adulti. Mina, Morandi eBattisti contendevano l’audiens a ClaudioVilla dai due soli canali dei televisori, rigorosamente in bianco e nero e senzatelecomando… e dopo carosello tutti ananna.A quei tempi facevo i calcoli col meraviglioso regolo calcolatore e sbavanodietro le prime calcolatrici “tascabili”(mezzo chilo di diodi per fare le quattrooperazione o poco più, al costo di unostipendio abbondante di professore discuola). I calcolatori occupavano una stanza interaed avevano come potenza di calcolo solouna frazione di una banale play station dioggi. E mio padre cambiò occhiali, perconcedersi l’ultima novità nel campo dell’ottica: i multifocali!A distanza di quarant’anni le televisionihanno centinaia di canali, le macchinehanno navigatori satellitari, air bag e

parcheggiano da sole, un circuitino grandequanto un francobollo fa più calcoli con-temporaneamente di un esercito di ragionieri con rumorosissime OlivettiDivisumma, e se voglio faccio entrare inun hard disk acquistato a pochi euro sottocasa, tutti i libri contenuti in una bibliotecadi grandi dimensioni. Ed anche le lenti pro-gressive si sono evolute, a partire daquegli ultimi anni ‘60, ed una lente di ultima generazione sta a quelle prime“dure e difficili”, e tuttavia valide, che con-sentivano di vedere da lontano, da vicino,ed a tutte le distanze intermedie, comeuna macchina di oggi, con navigatore, ariacondizionata, computer di bordo, e tutta lasua elettronica sta ad una fiat 1100, senzaservofreno, né servosterzo, né alcun com-fort dì guida, inquinante, bevitrice ed insi-cura. Le progressive di ultima generazionedanno un adattamento praticamenteimmediato, proteggono l’occhio dalla dan-nosissima radiazione ultravioletta, hannocampi di visione distinta impensabile giàpochi anni fa, hanno superfici particolar-mente resistenti ai graffi, che non si bagnano e non si imbrattano, respingono lapolvere, non si appannano col vapore, masoprattutto… fanno vedere bene, dasubito, con una differenza di nitidezza paria quella degli schermi ad alta definizione,confrontata ai primi teleschermi.“Sì, però - sento ancora dire talvolta – lazia della cognata della mia portinaia ci si ètrovata male”, oppure “Ho sentito chequalcuno non ci si è abituato ed ha butta-to via un mucchio di soldi…” Potrebbeessere; d’altronde sul mercato, per chivuol spendere poco ci sono ancora in com-mercio vecchi cassoni di auto che con-sumano, inquinano e non danno un mini-mo di comfort alla guida. Davvero è unaffare comprarle? Un occhiale ad alto con-

tenuto tecnologico, come è l’occhiale pro-gressivo, prevede una grande professionalità da parte dell’operatore, el’ausilio di macchinari anch’essi di alto con-tenuto tecnologico. Se si rispettano questecondizioni, e ci si rivolge a veri profes-sionisti, l’adattamento è assicurato. Ed assicurato davvero: Nei centri ottici Lisi& Bartolomei, siamo così sicuri della qualità del nostro intervento e dei prodot-ti che consigliamo, che siamo disposti, neiprimi due mesi, a sostituire lenti e mon-tatura anche più volte, fino a completasoddisfazione del cliente, e lo mettiamoper iscritto ad ogni acquisto!Rischio di non adeguarsi a queste ultime,meravigliose, lenti progressive? Proprio non c’è!Scommettiamo?

di Paolo BalzamoResponsabile divisione

“Formazione ed Informazione”Centri ottici Lisi e Bartolomei

Lenti d’oggi

Rivolgiti per un preventivo gratuito al tuo Agente Groupama di fiducia Sandro Anselmi

Piazza della Liberazione 2 - 01033 Civita Castellana - Tel. 0761.513117

Caro lettore, sedovessi avere l’op-portunità di esami-nare la pianta delcinquecento realiz-zata da tale LigorioPirro ti sarà dicerto facile consta-tare come la Piazzadi Spagna di quel-l’epoca non aveva

nulla in comune con quella che puoi ammi-rare oggi, questa zona, infatti, era consi-derata Suburbana e la pianta di cui soprariproduce un esteso appezzamento di ter-reno coltivato a vigne, con resti di alcuniedifici di epoca romana e soltanto duepalazzi, quello “verso le fratte”, apparte-nente alla famiglia Ferratini, che sarebbediventato in seguito il Palazzo del Collegiodi Propaganda Fide e quello di proprietàdei baroni Monaldeschi e da questi vendu-to agli Ambasciatori di Spagna.Era questo il luogo di arrivo e sosta dellevetture trainate da cavalli che, entrandoda Porta del Popolo portavano a Roma glistranieri provenienti dal nord; il nomedella piazza deriva dal palazzo del 1647sede dell’Ambasciata di Spagna presso loStato Pontificio, mentre la parte nordverso il Babuino e il terreno interessato daTrinità dei Monti era detto Piazza diFrancia con riferimento alle proprietà fran-cesi nella zona. Tra il 1685 e il 1693 i diplomatici spagnolidecisero di rinnovare il palazzo con impor-tanti modifiche alla facciata e notevolidecorazioni all’interno, fu allestito ancheun teatro privato dove il 14 dicembre 1782Vittorio Alfieri rappresentò la suaAntigone. Successivamente, a valle della breve domi-nazione francese, che comportò anchel’occupazione temporanea dell’edificio daparte delle milizie napoleoniche, fu appor-tato un radicale rinnovamento alla faccia-ta. Dinanzi al palazzo, che ancora oggi con-serva la sua funzione di residenza ed uffi-ci dell’Ambasciatore di Spagna presso laSanta Sede, si erge la colonnadell’Immacolata che Pio IX, Giovanni MariaMastai Ferretti, 1846 - 1878 volle erigerea memoria del Dogma dell’ImmacolataConcezione.Quest’opera, progetto dell’architetto LuigiPoletti, comprende un grande basamentoin marmi policromi, movimentato da scali-ni, sedili e quattro statue dedicate a Mosè,

Campo de’ fiori12

Roma che se n’è andata:

Andiamo per Pi

di Riccardo Consoli

David, Isaia ed Ezechiele oltre a quattrobassorilievi opera degli artisti GiovanniMaria Benzoni, Nicola CantalamessaPapotti e Pietro Galli raffiguranti laDefinizione del Dogma, Il sogno di SanGiuseppe, L‘incoronazione di Maria in Cieloe L‘Annunciazione.La Colonna di cipollino rosso è alta più di11 metri, in sommità è posata la Statuadella Vergine Immacolata in lega di otto-ne, il tutto per circa 29 metri di altezza;questo complesso monumento fu realizza-to in due anni e inaugurato l’8 dicembre1857 alla presenza del popolo riverenteanche se, in quella occasione, come ripor-tato dalle cronache, molte donne romaneebbero da ridire perchè a conoscenza delfatto che Giuseppe Obici, lo scultore dellaStatua della Madonna, in quella occasionesi era avvalso della collaborazione di unabellissima modella, sua suocera. Il palazzo che ospita il Collegio diPropaganda Fide, fu istituito nel 1626 daUrbano VIII, Maffeo Berberini, 1623 -1644, da cui anche il nome di CollegioUrbano, ma il primo nucleo risale alla finedel ‘500, allorquando il cardinaleBartolomeo Ferratini incorporò variecaseggiati in un unico fabbricato, dopo lasua morte l’immobile fu acquistato da unmonsignore spagnolo, tale Giovan BattistaVives, che nel 1626 lo donò a papa UrbanoVIII. Questo edificio, di proprietà della SantaSede, ospita il Collegio Gesuita fondato nel1622 da Gregorio XV, Alessandro Ludovisi,1621 - 1623, con lo scopo di diffondere ilcristianesimo nei luoghi dove l’annunciocristiano non era ancora giunto e perdifendere il patrimonio della fede nelleterre dove l’eresia aveva messo in discus-sione la genuinità della stessa. Il primo architetto incaricato dei lavori fuGianlorenzo Bernini che però riuscì a com-pletare soltanto la facciata che guardaverso la piazza, poiché, Innocenzo X,Giovan Battista Pamphilj, 1644 - 1655, losollevò dall’incarico sostituendolo conFrancesco Borromini considerato da que-sto pontefice più in linea con i suoi gusti,tuttavia il movimento della facciata delBernini è considerato uno delle più inte-ressanti esempi dell’arte barocca di Roma. Piazza di Spagna, la più famosa fra le piaz-ze di Roma, una delle più visitate almondo, deve la sua notorietà anche alcinema grazie al film Vacanze romane del1953 diretto da William Wyler con GregoryPeck e Audrey Hepburn che, in forza di

quella interpretazione e delle immagini delfotografo di scena Augusto Di Giovanni,divenne famosa. La piazza è posta a valle della Collina delPincio ai piedi di una scenograficaScalinata, nota in passato con il nome di“Platea Trinitatis” per la presenza dellachiesa francescana di Trinità dei Monti,fatta costruire nel 1502 da Luigi XII e con-sacrata nel 1587 da Sisto V, Felice Peretti,1585 - 1590; la piazza ha forma irregolaresimile ad una farfalla e, da sempre, rap-presenta il centro della vita culturale emondana della città, luogo d’incontro digiovani e turisti. La monumentale Scalinata di 135 gradini,che deve la sua realizzazione a InnocenzoXIII, Michelangelo dei Conti, 1721 – 1724,fu inaugurata da Benedetto XIII, PietroFrancesco Orsini, 1724 - 1730, in occasio-ne del Giubileo del 1725 e venne costruitagrazie ai finanziamenti francesi del 1721 -1725 per collegare l’Ambasciata BorbonicaSpagnola alla chiesa di Trinità dei Monti.Progettata da Alessandro Specchi e daFrancesco De Sanctis dopo lunghe edaccese discussioni su come il ripido pendiodel Pincio dovesse essere urbanizzato percollegarlo alla chiesa, la scelta cadde sulprogetto di Francesco De Sanctis, che pre-vedeva una monumentale scala arricchitada terrazze - giardino; è in primavera, inoccasione della c.d. Infiorata, che laScalinata raggiunge il suo massimo splen-dore. Ai suoi piedi la famosa Fontana dellaBarcaccia scolpita da Pietro Bernini padredi Gianlorenzo, per ricordare la storicaalluvione del 1598, che consentì alleBarcacce, ossia le tipiche imbarcazioni flu-viali impiegate per il trasporto di merci, diraggiungere dal vicino Porto di Ripetta ilpunto in cui si trova oggi la fontana. Secondo una tradizione popolare, papaUrbano VIII sarebbe rimasto talmenteimpressionato da quella alluvione da voler-ne conservare perpetua memoria; sullaBarcaccia gli Stemmi del pontefice e alcu-ni Emblemi Araldici come il sole e le apidella famiglia Barberini. La Barcaccia è frutto della genialità delBernini, l’artista infatti progettò una pisci-na di forma ovale appena sotto il livello delsuolo, un espediente questo adoperato perrisolvere il problema dell’insufficiente pres-sione dell’Acquedotto dell’Acqua Vergineche non avrebbe permesso la fuoriusciredell’acqua dalla fontana. Si tratta di barca simmetrica, con poppa eprua identiche, dalla poppa e dalla prua

Campo de’ fiori 13

luoghi, figure, personaggi

azza di Spagna della Barcaccia due bocche di cannoni ver-sano acqua a ventaglio, nella parte centra-le sgorga uno zampillo da una vaschettache, dopo averla riempita, ricade nella sot-tostante piscina. La Barcaccia ha ancora un significato alle-gorico legato alla chiesa cristiana, l’acquapurificatrice, che fluisce dagli emblemi delpontefice, identifica il ruolo del papa comeconciliatore cielo - terra e l’acqua, capacedi spegnere il fuoco dei cannoni, sta a sim-boleggiare l’intenzione della chiesa diRoma di portare la pace nell’Europa scon-volta dalle guerre di religione.Ma restiamo alla Scalinata per ricordareche i due palazzetti gemelli posti ai suoilati appaiono già conclusi in un’incisionedel 1726, quello sul lato destro noto comeCasina Rossa, apparteneva a tale signoraAnna Angeletti, la quale affittava camereai turisti in visita a Roma, e fu qui che ilpoeta John Keats, accompagnato dal unsuo amico pittore, prese una camera d’an-golo al secondo piano. In questo luogo il poeta trascorse gli ulti-mi giorni della sua vita, eglimorì il 23 febbraio 1821 quan-do aveva appena ventisei anni,la finestra della sua camera siapriva su Piazza di Spagna e loscorrere limpido e musicaledelle acque della Barcaccia loaccompagnò tenendogli com-pagnia in quei lunghi mesi disolitudine e sofferenza; proba-bilmente per questo motivovolle che sulla sua lapide fune-raria, situata nel cimiteroprotestante di Roma, dove l’ar-tista è sepolto insieme ai suoiamici Joseph Severn e PercyBysshe Shelley, fosse incisa lafrase: “Qui giace un uomo il cuinome fu scritto nell’acqua”.La c.d. Casina Rossa fu acqui-stata nel 1906 dalla Keats-Shelley Memorial House conl’intenzione di creare un picco-lo Tempio letterario in onoredei poeti romantici inglesi, mapoco dopo l’edificio fu restaura-to per essere adibito aBiblioteca e Museo la cui aper-tura al pubblico avvenne il 3aprile 1909 alla presenza di reVittorio Emanuele III. Sull’altrolato della Scalinata, sorge ilPalazzetto gemello che ripetefedelmente gli elementi strut-

turali e decorativi della Casina Rossa eche, al piano terra, ospita la famosa Salada the Babington’s, fondata nel 1893 daMiss Babington e Miss Cargill, due intra-prendenti signore inglesi che, con unasomma iniziale di cento sterline, sepperodare vita a quel locale che più di ogni altroriuscì a diffondere l’uso del the a Roma.La Scalinata di Trinità dei Monti ospita tuttigli anni una delle manifestazioni di modapiù importanti con il titolo di Donna sottole stelle, un’apoteosi dell’alta moda roma-na, uno spettacolo unico che contribuiscea celebrare uno degli angoli più suggestividel mondo. In quella l’occasione laScalinata è illuminata e arredata congiganteschi schermi che consentono allospettatore di seguire l’incedere delle tanteindossatrici in rappresentanza delle Maisone delle Griffe più importanti.Donna sotto le stelle è una passerella chesi allunga dalla Chiesa di Trinità dei Montifino a raggiungere la Fontana dellaBarcaccia.Piazza di Spagna, un luogo conosciuto in

tutto il mondo, non poteva di certo sfuggi-re all’attenzione di Giuseppe GioachinoBelli il quale, oltre al sonetto dal titolo: “ErMiserere de la Sittimana Santa”, - “ … tuttil’ingresi de Piazza de Spaggna … “ ripro-posto in altra occasione, il Poeta di Romasi riferiva a uno dei luoghi preferiti daiforestieri, soprattutto gli inglesi, sulla piaz-za c’era l’Albergo di Londra posto all’ango-lo con la Salita di San Sebastiano dove,l’11 maggio 1834, si tenne l’esposizionedel Microscopio. Il successivo 9 giugnoscriveva il sonetto dal titolo: “Er negrosco-pio solaro andromatico”, nel quale ilPoeta, avendo potuto constatare comenell’acqua “ … adascioadascio … ” - manmano che l’immagine si ingrandisce eviene messa a fuoco - compaiono alcuni“mostri” così riflette: “ … questo è cc’hoggusto assai d’aver scuperto, / perchéggià ll’acqua me piaceva poco, / ma dd’orimpoi nun me la fa ppiù ccerto … “, chetradotto sta a significare: “da oggi conmaggior gusto berrò soltanto il vino”.

Campo de’ fiori14

Dante 01, Francia.Genere: fantascienza;regia: Marc Caro;interpreti: LambertWilson, Linh DanPham, SimonaM a i c a n e s c u ,Dominique Pinon,

Bruno Lochet,François Levantal;fotografia: JeanPoisson; sceneggiatura:

Marc Caro, Pierre Bordage; distribu-zione: Videa- CDE; durata: 1h e 28minuti.I sei peggiori criminaliintergalattici sono rin-chiusi dietro le sbarre, inuna stazione cosmicaadibita a gattabuia.Notte e giorno le lororeazioni vengono filmateda telecamere nascoste,divenendo oggetto distudio per strizzacervellicosì disumani da consi-derare i detenuti allastregua di cavie da labo-ratorio per qualsiasigenere di intervento

invasivo. Tutto cambia nel momento in cuiil silenzioso prigioniero St. George(Lambert Wilson) sale a bordo.All’interno della stazione, qualcuno salutacon gioia l’epifania del nuovo messia dota-to di straordinari poteri taumaturgici, men-tre qualche altro cerca di contrastare inogni modo il nuovo arrivato, come il folleCèsar che proverà a guidare un’insurrezio-ne. Il povero spettatore non avvezzo al gene-re non saprà guardare al di là del proprionaso, riuscendo a trovare sì e no qualchearchetipo stilistico in serial televisivi comeStar Trek o Spazio 1999. Dopo di che, fini-

rà con l’annoiarsi terri-bilmente alla vista dispazi claustrofobici ead un LambertWilson che si contor-ce e attorciglia comeun ossesso. Pertanto,almeno a questo tar-get, ne è fortementesconsigliata la visione.Al contrario, il filmrisulterà sicuramentemeno indigesto a quel

pubblico di nicchia che in passato haapprezzato il Solaris originale, The cube oil più recente Sunshine. Il francese Marc Caro e il suo Dante 01interessano solo per via di una fantascien-za filosofica mescolata con effetti CGI.Infatti, si può definire interessante l’idea diinfarcire la pellicola di rime e ritorni legatead una certa religiosità messianica. Per ini-ziare, l’eroe stellare si presenta sacro (dallatino sacer) in quanto augusto, veneran-do e pronto finanche a divenire un caproespiatorio; ma, al contempo, è anche ese-crabile e maledetto. Tuttavia, il registad’oltralpe non si accontenta di allegorizza-re solo il protagonista. Infatti, metonimicie metaforici risultano essere quasi tutti ipersonaggi di Dante 01, vedasi le masche-re verbali piuttosto esplicite dei nomi ditutti i carcerati, che non a caso si chiama-no come divinità o personaggi prestigiosidella storia (Cèsar, Buddha, Rasputin,Lazzaro, Attila, Moloch, Saint George). A conti fatti, però, le poche virtù vantateda Dante 01 soccombono di fronte ai molti(troppi!) lati negativi di questa pellicolafantascientifica di serie b.

di Maria CristinaCaponi

DANTE 01DANTE 01

CURRICULUM VITAE�����������

di Sandro Alessi

Simpatica, cordiale, con un fisico piccolo ma armonioso, basta che salga su di un palcocon un microfono di fronte, perché si trasformi e diventi una vera tigre. Jessica Costa, diciannovenne cantante romana è una grande e piacevolissima sor-presa. La incontriamo al Gilda di Roma dove presenta il nuovo singolo per l’estate“Prendimi” firmato dalla coppia Longo-Russo ed è accompagnata per l’occasionedalle ballerine Erika Cammarasana e Alessandra Leo coreografate da Elisabetta Ascani.Formatasi alla corte di Gianni Davoli, accompagna lo stesso cantante nella tourneeestiva 2008.Nel 2009 l’incontro con Silvestro Longo, già collaboratore di grandi artisti qualiGabriella Ferri, Schola Cantorum, Lando Fioriniche scrive per lei altri brani che esaltano la suapotente voce. A Settembre parteciperà al Festival dellaNuova Canzone Romana organizzato comeogni anno dal patron Lino Fabrizi.Partita in sordina, la piccola-grande Jessica ciriserverà sicuramente enormi successi.

Campo de’ fiori 15

16 Campo de’ fiori

Ecologia e Ambiente

Si parla spesso dimobilità e trasportisostenibili per lenostre città, maquanto si fa di con-creto? Per anni lenostre città si sonoriempite di veicoliinquinanti e rumoro-si, al punto di creareuna strana conviven-za tra noi e i nostri

inseparabili veicoli.Muoversi con tempi e costi ragionevoli,evitare danni alla salute, avere impattiambientali limitati sull’ambiente urbano esulla qualità dell’aria, dovrebbero essere ipilastri fondamentali per una mobilitàsostenibile, al contrario si assiste ogni gior-no a scenari ben diversi. In sostanza ilmale viene da lontano, ed oggi si verifica-no, o meglio si scontano, gravi errori accu-mulati per anni. Mi domando quanto c’è disuperfluo intorno ad una autovettura, èdavvero irrinunciabile percorrere quotidia-namente pochi chilometri, utilizzando vei-coli con potenze assurde e inutilizzabili econ altrettanti involucri pesanti e ingom-

branti? Non va certomeglio il numero di vei-coli per abitanti, maforse non è neanchequesto il punto, bensìoccorre una nuova cul-tura affiancata da unapolitica incisiva a favoredi veicoli molto piùrazionali ed ecologici. E’indispensabile investiresu infrastrutture di tra-sporto pubblico, amplia-re l’intermodalità pubbli-co-privato, con parcheg-gi di scambio, “che inItalia sono quasi inesistenti”, occorre crea-re delle “strade verdi” dove ci sia la possi-bilità di farlo, ma la cosa più importante ècambiare i nostri stili di vita, spesso evolentieri dettati dai continui e assillantispot. Iniziando a ragionare con la propriatesta, si potrebbe andare più a piedi ousare veicoli più rispettosi dell’ambientelasciando alle prossime generazioni situa-zioni migliori.Si va anche tre volte la settimana in pale-stra, ma difficilmente si va a piedi a fare

piccole spese o comprare il giornale. E’una questione di stile, di buon senso,occorre muoversi più intelligentementeuscendo, a volte, dal coro. E’ bene cheognuno di noi dia il suo contributo, piccoloo grande che sia, a favore di una mobilitàpiù sostenibile. E’ pur vero che la mobilitàè sancita da un articolo della nostraCostituzione, ma è altrettanto vero chepuò essere garantita anche ridisegnando eridimensionando i veicoli utilizzati per inostri spostamenti quotidiani.

di GiovanniFrancola

Mobilità urbana, occorre una “nuova cultura” del vivere nella città

PREMIO STREGA 60° EDIZIONEVincitore Tiziano Scarpa con 119 voti. Secondo, con un solo voto di differenza, Antonio Scurati. TerzoMassimo Lugli, con 58 voti. Ultimi Cesarina Vighy e Andrea Vitali, rispettivamente con 36 e 28 voti. Il Premio Strega è il più prestigioso premio letterario italiano, e molte sono le polemiche sul peso ed ilcondizionamento che su tutto ha l’editoria forte. Infatti da qualche anno a questa parte, anche se le pub-blicazioni librarie sono tantissime, risulta sempre meno diversificata la vendita, che viene sempre un po’monopolizzata dalle grandi case editrici a discapito delle opere edite dai piccoli gruppi. Per questo rite-niamo importantissima l’esistenza delle piccole librerie dove la scelta non segue schemi fissi di mercato,come avviene, invece, nei centri commerciali, dove si acquista quasi esclusivamente il libro che fa cas-setta. Proprio per evitare tutto questo, la nostra libreria vi propone per l’estate tanti titoli dellecase editrici TEA, GUANDA, GARZANTI, per darvi più possibilità di scegliere. Partite per levacanze con un libro in valigia e…non vi annoierete mai!

StabatMaterdiTizianoScarpa

Il bambi-no chesognavala fine delmondo di AntonioScurati

L’istintodel lupodiMassimoLuglio

L’ultimaestatedi

CesarinaVighy

Almeno ilcappellodiAndrea

Vitali

RICORDATE Se ordinerete i

vostri libri di scuolaentro il 20 agosto,avrete uno scontodel 10% sul prez-

zo di copertina! Non perdete l’occa-sione per unirvi allaschiera dei nostriaffezionati clienti.Vi aspettiamo!

Come eravamo17Campo de’ fiori

Un tuffo nel passatoLa scuola era appenaterminata, e noi gio-vani avevamo pochealternative riguardola programmazionedelle vacanze estive.La realtà, qui a CivitaCastellana, era quellache era, pochi coloroche sarebbero potutiandare al mare o aimonti, fatta eccezio-ne per la scampa-

gnata domenicale a bordo della seicento dipapà. Allora eccoci tutti inquadrati come “solda-tini” la mattina alle otto, davanti all’edificiodelle elementari, per andare in colonia, sual Campo primo Maggio (già Boschettodell’Impero), il tragitto non era poi cosìlungo, e si faceva seguendo il ritmo scan-dito dal “tamburino”, che apriva la sfilata.Ti sentivi importante mentre marciavi, enon vedevi l’ora di immergerti nella frescu-ra del Boschetto. Lì avresti giocato a “rubba bandiera”, lìavresti fatto, intagliandole col coltellino, lebarchette ricavate dalla corteccia dei pini,lì avresti trascorso l’intera giornata giocan-do e correndo, accompagnato dal friniredelle cicale, che sfuggivano sempre allatua cattura, malgrado la rischiosa arrampi-cata sui tronchi. Avevamo però un’altra alternativa : “ ‘obagno giù ‘o fosso”. In genere si andavanel primo pomeriggio : chi a piedi, chi inbicicletta (motorini e macchine erano allo-ra un sogno immaginario) tutti “giù aTreia. “ ‘A llegata”, “Cavò”, “L’arbero viola”, “Abrecciara”, questi i nomi mitici delle spiag-ge civitoniche, così nostrane, così ruspan-ti, che avresti frequentato per tutta l’esta-te, quando l’estate era vera estate colcaldo afoso e umido tipico delle nostreparti.

I primi tuffi, fatti dalgrande masso, versoil punto più profondodel fiume, i primirudimenti degli stilinatatori, appresi adispetto della cor-rente, che ti facevasì faticare, ma era lìche imparavi vera-mente a nuotare. Allora non vedevil’ora di andare alme-no una volta almare, dove avrestimesso in pratica ciòche Treia ti avevainsegnato, e dove laleggera acqua salatati avrebbe fatto sci-volare sicuro e velo-ce. Forse allora non cene rendevamoconto: sarà statal’incoscienza dell’etào l’ignoranza per ipericoli che correva-mo, ma oggi, adistanza di cinquan-t’anni, posso senzaalcun dubbio affer-mare, che quellesensazioni di gioia,di puro e sano divertimento, immersi inuna natura (vedi il fiume Treia) ancoraincontaminata, sono ormai irripetibili.Certamente chi è in là con gli anni riesce acapirmi bene, è a loro che mi rivolgo, per-ché anche loro, come sto facendo io daanni, siano testimoni verso le nuove gene-razioni di questo “Tuffo nel passato”.

di Alessandro Soli

1960 Franco Evangelistiin Località Brecciata

sotto alla S.S. Flaminia, sullo sfondo il ponte

della ferrovia

Campo de’ fiori18

XIV° FESTIVAL “ACCENDI UN SORRISO”

L’ospite d’onore Alessandra Amoroso fa il pienone a Tarquinia

Il XIV° “Festival “Accendi un sorriso” hafatto l’an plain!!! Ha registrato un enor-me afflusso di pubblico, c’erano circa1300 persone provenienti da tuttaItalia, perfino dal Trentino, per assistereallo spettaccolo , tantissimi anche gliapplausi, la maggior parte dei quali, ovvia-mente, per Alessandra Amoroso, vinci-trice del programma televisivo “Amici” diCanale 5. E’ stato un vero successo! AdAlessandra Amoroso va il ringraziamentodell’Associazione Umanitaria “Semi di Pace

International” per la sua disponibili-tà, per la sua collaborazione, per lasua sensibilità. La sua presenza havoluto dare un segno concreto allasolidarietà e alle finalità del progetto“Perla”, che prevede la continuazionedi un progetto già portato avanti dal-l’associazione nell’anno scolastico2008/09, per il sostegno scolastico eapprendimento della lingua italianadei bambini stranieri nella scuola ele-mentare di Tarquinia. La giovanecantante non si è risparmiata, haregalato a tutti i presenti,compostisoprattutto da giovani, momenti di

incanto, di emozioni forti con la suavoce calda e grintosa, con la suairrompente simpatia, con la sua sem-plicità. Non è mancata nemmeno lasorpresa: ha voluto regalarci altreb e l l i s s i m es e n s a z i o n icantando conF r a n c oStefani, arti-sta molto

noto a Tarquinia esul terrotorio localeper la sua vocepossente e nellostesso tempo me-lodiosa.Durante la manife-stazione, alla qualeera presente il sin-daco di Tarquiniasig. Mauro Mazzo-la, tutta la Giunta

Comunale, il vescovo Mons. Carlo Chenis,sono stati assegnati dei riconoscimenti alprofessor Alessandro Parrella,già Dirigente dell’ISIS di Tarquinia, allaDirigente dell’Istituto Comprensivo Manzidi Civitavecchia- Aurelia e al piccoloAlessio protagonista di un grande gesto disolidarietà verso i bambini cubani colpitidagli uragani. Un sentito grazie va rivolto al Comune diTarquinia, alla Protezione Civile del comu-ne di Tarquinia, allla Protezione CivileEuropea, alla Croce Rossa e ai gruppi discuole locali: Arteritmica, Balletto Città diTarquinia, Scuola di danza Girasole, Scuoladi danza Energym, Star Dance scuola didanza di Leoni e il Gruppo Sorriso di “Semidi Pace”.

Campo de’ fiori20

Una “Fabrica” di ricordiUna “Fabrica” di ricordiPersonaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma

Il tempo delle pescheNegli anni ’50 a Fabricac’erano tanti di queipescheti che, quando ifrutti erano maturi, illoro profumo si spinge-va fin dentro le case, sunel paese. Gli alberi,tantissimi, coprivanoenormi estensioni diterreno, ed ogni pro-prietario curava con

impegno e passione il suo fondo. Eranodappertutto, ma la concentrazione mag-giore era nelle pianure che sono sulla stra-da per Corchiano. Lì c’erano, e ci sono ancora, i canali (leforme) provenienti dall’invaso della Rifolta,che, alimentata dal fosso della Variana,defluiva in questi emissari; prima, però,avevano fatto girare la macina della Molae riempito le vasche del lavatoio dove ledonne lavavano i panni ed i contadiniabbeveravano le bestie. Questo luogorubava, allora, i primi piani alle cartolinecon il panorama di Fabrica, tant’era carat-teristico (oggi quell’enorme piscina è incompleto stato d’abbandono!). La geome-tria regolare con cui furono divisi i terreni,permette loro, ancor oggi, di essere servi-ti dai canali che lambiscono i confini deifondi contrapposti. Cosicché, a turno, irispettivi proprietari possono impantanareil loro terreno ostruendo con un “tavolac-cio” il flusso della corrente, e, così, dirot-tarlo sotto gli alberi. A quei tempi ne bene-ficiavano anche le piante di patate, difagioli, di cipolle e quant’altro abbondavanei terreni fabrichesi. Questa importante opera di ingegneriaidraulica, degna rivale delle più famoseopere del Cavour e che perde la sua origi-ne nei secoli passati, conserva tuttora il

suo faraonico impianto e la sua efficienzae c’è ancora il guardiano della acque.Questi, nei tempi passati, era un perso-naggio molto rispettato e temuto dai con-tadini, perché non transigeva sugli oraridello sfruttamentodel prezioso liquido econtrollava giorno enotte che nessunopotesse rubarlo,approfittando, semai, del buio. Fiorello prima, eSergio poi, i guardia-ni che io ricordo, siapplicarono moltonel loro lavoro, e perla paura che coloro aiquali era toccato ilturno di notte siaddormentassero, liandavano ad avvisa-re personalmente acasa! Oggi hanno lasciatoil testimone aGiacomino. Le pesche erano unacoltura nobile e noncerto dozzinale co-me, ad esempio, lepatate, ed era unvanto ed una ric-chezza allora posse-dere dei pescheti.Quasi tutto il prodot-to veniva portato daicontadini nei punti diraccolta, dove leoperaie della coope-rativa sceglievano lepesche a seconda

della loro varietà e della loro grandezza, ele sistemavano dentro alle cassette e nei“platò” (cassette più fonde in cui le peschevenivano sistemate a strati sovrapposti,intervallati da foglie fresche per evitare

di Sandro Anselmi

Giovanni Costantini arrampicato su una piramidedi confezioni di pesche

Campo de’ fiori 21

riempiva la pancia ditanti altri, che neapprezzavano perfinola mandorla amaraall’interno dell’osso.Fino a qualche anno fasi sentiva nelle vie diCivita Castellana lavoce stentorea di unvecchio contadinofabrichese che esorta-va “Donne, le pesche!Le pesche diFabrica!!!!” E venne però la fineanche di questo magi-co frutto, le piante siammalarono irrepara-bilmente e si conclusecon amarezza questociclo produttivo. Alloro posto comparve-ro, prima ancora degliodierni noccioleti, lepiantagioni di fragoleche riscontrarono undiscreto successo sulmercato nazionale. Maquesto frutto effimeronon fece dimenticareai fabrichesi il migliorperiodo: il tempodelle pesche!

che si ammaccassero). Venivano alloracaricate sui camion dai commercianti orto-frutticoli, che le avviavano a destinazione.Tra questi c’era un operaio d’eccezione,l’allora sconosciuto Lando Fiorini, che oggiamico mio, mi racconta di quante peschedi Fabrica abbia caricato per portarle aiMercati Generali di Roma, dove lavorava.Molti preferivano venderle direttamente,portando il loro carico a dorso di somaro oin bicicletta, nel mercato e per le strade diCivita Castellana, allora florida cittadinaindustriale. Altri le vendevano fuori laporta di casa. I ricordi più vicini e nostal-gici sono quelli di mio nonno che affogavale pesche fatte a spicchi nel bicchierecolmo di vino, ed io che lo imitavo usandoperò l’acqua e lo zucchero, e gli spaventi dimia madre quando dall’osso aperto usciva-no le “forcole” forbicette. Venne poi laSacra delle Pesche, per far meglio cono-scere e propagandare il prodotto, e lafesta ebbe una rinomanza che valicò i con-fini regionali con l’elezione della“Reginetta”, la ragazza più bella del paese.Perfino a Milano, nei migliori negozi difrutta, non mancavano le pesche diFabrica di Roma. Fra le diverse varietà:Alatonda, Trionfo, Fior di Maggio... eccelle-va la Reginella che era, senz’altro, la piùbuona e la più bella. La fertile terra e l’ac-qua buona di Fabrica regalavano questofrutto polposo e sensuale, che nulla avevada invidiare ai futuri kiwi, papaia,mango…, e, mentre era la fortuna di molti,

Elezione della “Reginetta, nel classico costume fabrichese

Campo de’ fiori22

... continua dal numero 60

A Napoli sono tutti entusiasti di questo pianodi guerra valido in teoria, ma poco realistico,non tiene infatti in alcun conto delle difficol-tà correlate al terreno montuoso, ne dellapresenza dei fiumi, ne delle pessime condi-zioni delle strade e non tiene altresì contodelle condizioni di persistente maltempo ne,tanto meno, delle capacità dell’esercito napo-letano in combattimento, specie se raffronta-te a quelle dell’esercito repubblicano, bendiversamente addestrato. Il 23 novembre1798 ha inizio l’offensiva napoletana, iltempo è pessimo, il superamento della fron-tiera avviene sotto una fitta pioggia, le stra-de fangose e i fiumi ingrossati rendono estre-mamente difficile l’avanzata. Già il primogiorno l’artiglieria napoletana si è scompagi-nata, molti cavalli cadono per sfinimento,molti cannoni sprofondano, le colonne dellemunizioni e del vettovagliamento non reggo-no alla prova, l’intasamento delle stradedeterminano l’impossibilità di un regolareapprovvigionamento delle truppe, tuttavia lepreponderanti truppe avanzano, i francesi siritirano senza opporre resistenza, Romaviene evacuata ad eccezione di una guarni-gione di 400 uomini dislocata a CastelSant’Angelo, il 27 novembre l’avanguardianapoletana entra in città. Il 29 novembreanche Ferdinando IV entra a Roma a cavalloal fianco del principe Colonna acclamatodalla folla, egli si stabilisce nello splendidoPalazzo Farnese, sua residenza romana, ere-ditato dalla nonna Elisabetta, qui dà un rice-vimento in onore dei prelati e della nobiltàromana. Viene nominata una reggenza prov-visoria affidata a quattro persone, i principiBorghese e Gabrielli e i marchesi Masini eRicci, capo della truppa urbana è nominatotale Gennaro Valentino, il generale Mackemana una serie di norme piuttosto severeper fermare la violenza e affida alla GuardiaNazionale il compito di catturare tutti coloroche hanno parteggiato per la RepubblicaRomana. Il generale Macdonald evacua lacittà, mentre il generale Championnet fissa ilsuo quartiere generale a Terni, egli si stabili-sce a Civita Castellana da dove, per evitaresorprese, invia due avanguardia nelle retro-vie, una a Rignano agli ordini del comandan-te di brigata Lahure e l’altra a Nepi agli ordi-ni del generale Kellermann; la posizione scel-ta è assolutamente strategica poiché difesada due strette gole dove scorrono i torrentiTreja e Rio Maggiore, il forte domina i din-torni e alle sue spalle si distende una vastapianura che consente la migliore disposizionedell’esercito. Un terzo delle forze del genera-le Macdonald sono costituite da polacchifacenti parte di quelle truppe di rinforzo allaRepubblica Cisalpina già insorte contro il ten-tativi di cancellazione della Polonia dallacarta d’Europa; il corpo polacco può contaresu 7.900 uomini tra soldati e ufficiali, ma inquel momento se ne contano soltanto 6.200,questi soldati combattono nella convinzioneprofonda che la vittoria della democrazia inEuropa, per la quale parteggia la Franciarivoluzionaria, assicurerà il trionfo della liber-

tà e della giustizia quindi il ritorno della liber-tà in Polonia. La presa di Roma da parte del-l’esercito napoletano è durata appena quat-tro giorni dal momento in cui ha superato lafrontiera, tuttavia l’immediato successo del-l’armata napoletana viene in larga misuraoffuscato dalla prolungata e inoperosa sostagrazie alla quale il generale Macdonald ha iltempo di occupare nuove posizioni in prossi-mità di Civita Castellana e riorganizzare il suoesercito. Il 2 dicembre il generale Mack defi-nisce il piano d’attacco contro i francesi,peraltro basato su previsioni totalmente erra-te circa la disposizione delle forze repubbli-cane in prossimità di Roma, il 3 dicembretutte le forze da impiegare nell’attacco occu-pano le posizioni loro assegnate, a Romarimangono soltanto 2000 uomini per tentaredi espugnare Castel Sant’Angelo ancora inmano ai francesi. Questi i luoghi e le fasidella battaglia nel giorno decisivo: Fronteorientale (Rignano - Civita Castellana) - LaColonna principale dell’esercito napoletanoporta il primo attacco contro Rignano, ilcomandante di brigata Lahure non si lasciasorprendere e oppone una tenace resistenza,i profondi valloni e le ripide colline dei din-torni non sono facilmente superabili per cuiegli riesce a fermare ripetutamente la piùforte colonna partenopea; tuttavia, sotto lapressione delle forze preponderanti del nemi-co, dopo due ore di battaglia, i francesi per-dono Rignano, continuano però a difendersisulle colline circostanti riuscendo, ancora unavolta, a fermare il nemico, quindi si ritiranoverso Civita Castellana dove costituiscono unsolido caposaldo in corrispondenza del pontesul fiume Treia. Fronte meridionale (Nepi -Monterosi) - Il Cavaliere Sassone entra inazione sul versante sinistro con una colonnaal comando del generale Colli - Marchi cheattacca Nepi all’apparenza scarsamente pre-sidiata dalla forze repubblicane e, con unaseconda colonna che egli stesso comanda,attraversati gli abitati di Ronciglione, Fabrica,Santa Maria di Faleri, in direzione Borghetto,tenta di sorprendere alle spalle la divisionedel generale Macdonald. Da parte francese ilgenerale Kellermann, avuta notizia dell’avvi-cinarsi del nemico, guida verso Nepi la suabrigata costituita da circa 1300 uomini, suquesto fronte la battaglia dura l’intera matti-na, gli abitanti della cittadina insorgonoschierandosi con l’esercito napoletano, daentrambe le parti si lotta accanitamente, main questo caso le forze francesi non sonosufficienti per sbaragliare i napoletani conti-nuamente proiettati all’offensiva. Da questoversante all’inizio arrivano notizie sfavorevo-li, il nemico avanza e il generale Kellermannnon riesce a venire a capo della situazioneper cui il generale Macdonald, temendo chepossa essere costretto alla ritirata, decide diinviare in suo soccorso un battaglione polac-co forte di circa 1.000 uomini tra fanti elegionari al comando dagli ufficiali Forestiere Chopicki. I polacchi riescono quasi imme-diatamente a rompere il fronte napoletanocostringendo il generale Colli - Marchi ad unaritirata caotica; nel corso dell’inseguimento itiratori a cavallo francesi occupano il campo

nemico a Monterosi e ricacciano il nemico aoltre 15 chilometri. Il generale Kellermannottiene un successo piuttosto importante,una vittoria tanto più prestigiosa in quanto inapoletani erano numericamente più forti; ilgenerale Macdonald, ha notizia del successoottenuto dal battaglione polacco, tuttaviaresta indeciso sul da farsi, non sa se attacca-re con le riserve del generale Kniaziewicz perschiacciare i napoletani del generale Colli -Marchi in ritirata, o piuttosto tenere in serboquella brigata nella ipotesi d’imprevisti, inde-cisione presto superata. Fronte occidentale(Fabrica - Santa Maria di Faleri) - Sul versan-te sinistro dello schieramento napoletano ilCavaliere Sassone, con una forza di circa6.500 uomini tra soldati e ufficiali, avanzaverso Ronciglione senza essere notato, egliha il compito di piombare sulle retrovie fran-cesi e portare scompiglio nella divisione delgenerale Macdonald. Il generale Kniaziewicz,a cui è stata affidata la sorveglianza delleretrovie in sponda destra del Tevere, si trovaa Fabrica, la sera è richiamato a CivitaCastellana dal generale Macdonald dove rice-ve ulteriori istruzioni, il mattino seguente siunisce alla propria Brigata che al momentocostituisce il centro dello schieramento eriserva della divisione. Il suo accampamentoè ubicato a nord ovest di Civita Castellana indirezione di Santa Maria di Faleri, fuori daquesta cittadina si trovano alcune compagnieal comando del capitano Tomaszewski, men-tre altre compagnie dello stesso battaglionesono acquartierate a Fabrica a protezionedell’accampamento nel caso di un eventualeattacco napoletano oppure da possibili incur-sioni da parte dei contadini insorti che ilgenerale Macdonald definisce: “ … assai piùbravi, mobili e temibili dei soldati napoletani… “. Alle ore 13,00 viene segnalato il movi-mento di una consistente colonna napoletanache con la propria cavalleria si appresta adattaccare da questo versante, si tratta dellacolonna al comando del Cavaliere Sassoneche, inaspettatamente, avanza da un boscoin prossimità della cittadina. Per il generaleKniaziewicz si apre un nuovo campo d’azione,egli raggiunge la sua brigata che è in statod’allerta, ordina di muoversi immediatamentein direzione Santa Maria di Faleri poiché, mal-grado la sorpresa, inquadra all’istante lasituazione che si è venuta a creare; per lalucidità dimostrata in questa occasione e perla rapidità di azione conquista il riconosci-mento di Comandante. Alle ore 15,00, traFabrica e Santa Maria di Faleri, il generaleKniaziewicz incrocia il nemico che schiera lasue colonne mano a mano che queste esco-no dal bosco, ma le strade sono molto disa-giate con la conseguenza che i primi batta-glioni impediscono il rapido schieramentodegli altri, pertanto, il Cavaliere Sassone nonriesce a sfruttare la sua supremazia numeri-ca. continua sul prossimo numero ...

dipinto di Angela Consoli

Civita Castellana 4 Dicembre 1798

Campo de’ fiori 23

STUDIO DI CONSULENZANeuropsichiatrica, Psicologica, Logopedica,Psicopedagogica

Via T. Tasso 6/A - Civita Castellana (VT)Tel. 0761.517522 Cell. [email protected]

La timidezza è un’espe-rienza universale, cheinteressa tutti, chi più,chi meno. Non è dun-que una patologia, mauna caratteristica dellapersonalità, che puòraggiungere diverseintensità.Ci sono bambini vivaci ebambini timidi, ma tuttii bambini sono un po’timidi.

Molto dipende dall’età del bambino:-una settimana di vita: il neonato non è ingrado di riconoscere una persona dall’altra edunque non mostra nessun segno di timidez-za, mentre è vero che alcuni lattanti accetta-no di essere nutriti solo da una persona. Lamaggior parte interagisce felicemente conchiunque si dimostri dolce ed interessato.-sei mesi: è l’età in cui il bambino inizia a dif-ferenziare i volti familiari da quelli estranei,nei confronti dei quali dimostrerà la propriatimidezza piangendo ogni volta che questi glidaranno attenzione.-un anno: il bambino a questa età ha acqui-sito la consapevolezza di ciò che è familiaree ciò che non lo è. La sua timidezza emerge-rà di fronte ad una situazione nuova. Il bam-bino può reagire anche mettendosi le manisugli occhi coprendosi o nascondendosi pro-teggendosi con braccia e gambe conserte. Difronte ad un gruppo di coetanei che giocano,il bambino di un anno sarà combattuto tra lavoglia di giocare ed il desiderio di stare attac-cato alla mamma.-due anni: il bambino ha raggiunto un buongrado di sicurezza, ma esita nel parlare conpersone estranee che non conosce, allonta-nandosi da solo da una situazione che nongradisce, considerato che a questa età ilbambino cammina.-tre anni: i bambini a questa età sono sicuridi se stessi ed accettano attenzioni anche dasconosciuti. I gruppi di gioco rappresentanola situazione preferita dai bambini di tre anniche non hanno bisogno della costante pre-senza della madre.-cinque anni: per quanto il bambino abbiaacquisito sicurezza, e per via dell’età, e pervia dello sviluppo sociale, può ancoramostrare la timidezza di fronte ad una situa-zione totalmente nuova.-cinque anni in su: il bambino è in grado diparlare della propria timidezza e di cosa lopuò imbarazzare. Anche se le sue spiegazio-ni possono essere imprecise, la sua capacitàespressiva aiuterà genitori ed educatori acapirlo meglio.La timidezza in alcune situazioni è una dife-sa, ovvero una risposta salutare perché pro-tegge il bambino da un pericolo ma èpreoccupante qualora produca un disa-gio significativo nel bambino tale dacompromettere la qualità della sua vita

anche quando si manifesta improvvisa-mente in un bambino che è semprestato estroverso: ciò indica un trauma,un problema o che ci sono delle situa-zioni che lo preoccupano. In questi casi occorre il supporto di unaconsulenza psicologica.Come capire se è davvero un problemaIl bambino timido è generalmente ansioso eparticolarmente inibito quando si trova adinteragire con altre persone, specialmente sequeste sono autorevoli (come ad esempiol’insegnante), sconosciute o se la situazionerichiede che ci si esprima di fronte ad altrepersone. Nella timidezza, possiamo distinguere la con-dizione di ‘timidezza cronica’, quella cheriguarda ‘particolari circostanze’ e la ‘timi-dezza estroversa’, che riguarda coloro cheapparentemente sembrano aperti e socievo-li, ma che nel profondo nascondono delleinsicurezze.Caratteristiche e sintomatologia delbambino che soffre di timidezza cronica(non occasionale):- Pochi amici (o nessuno)- Rifiuto di parteciparealle attività sociali(giochi, sport, recitescolastiche ecc.) - Alti livelli di ansia,che si manifestaattraverso somatiz-zazioni (tremori,sudori, rossori ecc.)- Scarsa autostima- Terrore del giudizioaltrui e delle ‘brutte figure’.Le cause Le cause della timidezza sono molteplici espesso sono abbinate tra loro. Anzitutto siparla di cause genetiche, cioè derivanti dafattori ereditari (in genere anche i genitoridel bambino timido lo sono); poi vi sonoaspetti di personalità che possono influire,come una sensibilità particolare e/o unatimorosità che spingono a ritrarsi dall’azione.Particolarmente importante, per lo stabilirsinel bambino di una timidezza cronica (o di undisturbo di ansia sociale) è la relazione fami-liare, quella che si stabilisce con le principalifigure di riferimento: i genitori. Alcuni comportamenti producono delle con-seguenze ‘tipiche’, come ad esempio:Giudizi severi → InsicurezzaAlcuni genitori, pur occupandosi regolar-mente dei propri figli, non sentono, fra i lorodoveri parentali, quello di manifestare acco-glienza, affetto, sostegno, nei confronti deifigli. La loro severità e distanza affettivagenera insicurezza nel bambino e lo predi-spone alla timidezza. Critiche eccessive → Perdita dell’autostimaI bambini che sperimentano continue criticheal loro operato sviluppano un’ansia da pre-stazione che genera un circolo vizioso: pauradella prestazione-brutta figura-perdita del-l’autostima-evitamento sociale. La situazioneè pericolosa perché la mancanza di autosti-

ma ostacola un armonico sviluppo psicofisicodella personalità e crea le fondamenta di unafutura patologia. Aspettative eccessive → Paura di fallireI genitori che non sono riusciti a realizzare iloro obiettivi di vita, spesso cercano dellecompensazioni nei figli, spingendoli verso tra-guardi che vanno al di là delle loro possibilitào motivazioni. Da qui nasce la paura di falli-re, di tradire le aspettative delle persone caree lo sviluppo di sensi di colpa nei loro con-fronti. La paura del fallimento è un’altracausa della cronicizzazione della timidezza.D’altra parte, anche dei genitori ultra-protet-tivi possono contribuire a rendere inibito etimoroso il comportamento del bambino, chenon conquista mai l’autonomia personale esoffre moltissimo per i suoi sensi di inade-guatezza.Le strategie per affrontare il problemaUn comportamento più funzionale del genito-re, in questo caso, potrebbe essere descrittocome cose da evitare e cose da fare:Cosa evitare:

- Non parlare del figlio in sua presenza(specie se si vuole esprimere delle

critiche o dei giudizi negativi sulsuo conto).- Non etichettare mai il propriofiglio, specie in sua presenza,come ‘svogliato’, ‘timido’,‘imbranato ‘ ecc., perché ilbambino tende a credere efare sue queste valutazioni sul

suo conto, che provengono dauna figura significativa come un

genitore.- Non criticare o prendere in giro il

figlio per le proprie insicurezze e fare atten-zione che neanche gli altri lo facciano (dainonni ai bulletti della scuola).Cosa fare:I genitori dovrebbero cercare di aprirsi, direndersi disponibili verso i propri figli, adesempio:- Dare sempre utili suggerimenti al postodelle critiche.- Raccontare le proprie esperienze, le proprieinsicurezze durante l’infanzia e l’adolescenza,le strategie utilizzate per superarle e gli obiet-tivi raggiunti.- Accompagnare il proprio figlio verso perso-ne e situazioni nuove proponendosi comemodello positivo. (Non si può pretendereinfatti che il proprio figlio non sia timido einsicuro se sono i genitori i primi ad evitaretutte le situazioni sociali e le interazioni congli altri).- Aprire le porte della propria casa, invitandoper primi altre persone, anche poco cono-sciute, per intrecciare relazioni con gli altri efar uscire la propria famiglia dall’isolamento.- Dare al proprio figlio degli obiettivi da rag-giungere, che siano a breve termine ed allasua portata. Ogni successo va poi ‘celebrato’degnamente.- Attuare un sistema di ricompense, per cuitutto ciò che fa il bambino e che viene consi-derato positivo va lodato e premiato.

LA TIMIDEZZA

Dott.ssa FrancescaCelestePsicologa

Rimaniamo ancora inquel dell’Area Sabina,immaginando di pas-segiare per le vie delborgo di Nazzano,lasciando che le muradi tanti antichi palazzie le chiese ci racconti-no brevemente la sto-ria del paese.Il centrostorico, infatti, benconservato, porta isegni dell’epocamedievale e della suc-

cessiva età rinascimentale, caratterizzatoda un particolare andamento a spirale,posto su di un colle che domina la sotto-stante valle del Tevere, mostrando unpanorama spettacolare.STORIA Reperti archeologici rinvenutinel territorio, dimostrano che il luogo eraabitato già nell’età del bronzo fino all’etàtardo-imperiale. il cuore di Nazzano èinfatti circondato da numerose necropoli,risalenti al VII secolo a.C..Nelle vicinanzadi Casale Riotti sono stati riportati alla luceresti di ville romane e di un tempio dedi-cato al dio Silvano, che sono stati utilizza-ti per la costruzione della chiesa e del con-vento di S. Francesco. Proprio in epocaromana Nazzano sorse in prossimità di unantico oppidum capenate, probabilmenteda identificarsi con la tanto ricercataSerpenas, che segnava il confine con l’a-gro falisco e aveva il compito di difendereil territori a nord di Capena e soprattutto dicontrollare la Valle del Tevere. La sua otti-male posizione sulla riva del fiume la reseindispensabile per i commerci tra la Sabinae Roma. A partire dall’XI secolo, poi, ilcastrum ed altri possedimenti del territo-rio, come attestano documenti dell’epoca,appartengono all’Abbazia di San Paolo,

Campo de’ fiori24

di Ermelinda Benedetti

Foto Mauro Topini

schierata a difesa delloStato Pontificio, contropossibili prese di potereda parte della potenteAbbazia di Farfa, legataall’impero germanico.All’Abbazia di San Paolosi avvicendarono peròdiverse potenti famiglieappoggiate dai vari Papiin carica, fino a che nel1516, Papa Leone Xnon riconobbe il pos-sesso esclusivo diNazzano ai monaci diSan Paolo, che fortifica-rono ed ampliarono il castello.ITINERARIO TURISTICO L’anticocastello a pianta quadrangolare risale alXIII secolo. Al centro si trova un piccolocortile con un pozzo ed è chiuso ai dueangoli opposto da un mastio che controllala porta d’ingresso, ed un’altra torre checontrolla ilTevere e la pianura circostante.I monaci dell’ Abbazia di San Paolo, unavolta diventati i legittimi proprietari, prov-videro ad ammodernarlo, dotandolo diferitoie per le armi da fuoco e di copertu-re per il cammino di ronda. Il castello pur-toppo però non è attualmente visitabile.Tra gli edifici sacri, invece, particolarmen-te rilevante il Convento e la chiesa di SanFrancesco, con molta probabilità risalenteal 1299 e scelto come primo insediamentofrancescano da Sant’Antonio da Padova,nel bel mezzo di un bosco di secolari leccie querce. Il convento fu distrutto da unterremoto e ricostruito grazie alle genero-sità dei fedeli e, insieme alla chiesa, subìnumerose modifiche nel corso degli anni.A fianco ad essi sono visibili ruderi di unacappellina e di un altro edificio dell’epoca.Il Convento è oggi proprietà privata, men-tre la chiesa appartiene al Fondo Edifici diCulto e conserva al suo interno dipinti edaffreschi attribuiti a Giovanni e SebastianoConca, un altare in marmo realizzato daFrate Antonio da Roma e confessionali ecoro lignei di pregevole fattura. La chiesadi Sant’Antimo risale addirittura al X seco-lo, ma subì profonde modifiche tra il XII eil XIII secolo. L’nterno, con pianta a crocelatina, è diviso in tre navate e parte delmarmo impiegato per la realizzazione degli

interni, proviene, probabilmente, da unantico tempio pagano dedicato ad unadivinità femminile, come fanno pensarealcune iscrizioni latine rinvenute sulla colli-na di Sant’Antimo. Nell’abside si possonoammirare tre affreschi del XV secolo dipaternità del pittore Antoniazzo Romano.E’ possibile visitare la chiesa tutte ledomeniche dalle 10.00 alle 12.30 e dalle15.00 alle 17.30. La chiesa di Santa MariaConsolatrice, ma dedicata anche a SanLorenzo e San Biagio, venne consacratanel 1488. Originariamente di forma rettan-golare, nel 1600 fu ampliata su ordine del-l’abate e fu realizzato il dipinto posto sopral’altare maggiore, ancor oggi in buonecondizioni di conservazione, insieme adaltri dipinti ed arazzi di varie epoche suc-cessive. Da non perdere il neo Museo delFiume, inaugurato nel 2000. Si trova nelcentro storico di Nazzano, alla base dellaRocca dei Savelli ed anticamente era l’aladel castello adibita a scuderia e magazzi-no. Si compone di tre diversi ambienti:una sala convegni che può ospitare fino acento persone, una sala per le esposizionitemporanee e le sale per le esposizionipermanenti, quest’ultime divise inNaturalistica, legata alla Riserva NaturaleTevere-Farfa, e Archeologica, particolar-mente attenta all’area del Lucus Feroniae.Particolarmente suggestivo, per tutti colo-ro che amano la natura e le passeggiateall’aria aperta, il Parco Didattico che sistende per 24 ettari e offre diversi percor-si naturalistici e strutture didattiche e diaccoglienza.

continua sul prossimo numero ...

Nazzan

o Le guide di Campo de’ fiori

25Campo de’ fiori

Sentinelle del mattino: testimoni della veritàE’ possibile dareuna valenza filoso-fica alla feliceespressione diGiovanni Paolo II“voi siete le senti-nelle del mattino”pronunciata neldiscorso di TorVergata? Si, è pos-sibile.“Voi” che ascolta-te, “siete testimo-ni” di un “evento

di fede” che chiede di essere rinnovato adogni generazione: la morte e la resurrezio-ne di Cristo. E poiché il buio della notte èun’esperienza di stringente attualità, dob-biamo pensare di essere vicini ad un verorinnovamento. Vicini all’alba. “Chi ascolta” si fa “testimone”. E il testi-mone è colui che attesta ciò che ha visto econosce. Nella resurrezione del Cristo in MariaValtorta, si legge che Gesù è risorto primadell’alba, dopo che una gran luce, partitadalle profondità dei cieli, è giunta, comeuna meteora, fino al sepolcro.La luce vera, quella che illumina ogni cosaperché dà la vita ad ogni cosa, è già primadella luce del mattino, della luce fioca del-l’alba. E le sentinelle romane, messe inguardia, dormivano come tramortite, men-tre quelle di oggi sono sveglie e vigilano inattesa di un segno del Risorto.La figura degli apostoli incapaci di vegliarepresso Gesù orante nell’Orto degli ulivi, èora passata in quella delle guardie romanemesse lì apposta per vegliare. I credenti di

oggi sono desti, vigi-li, pronti a cogliere isegni dei tempi.“Sentinelle del matti-no”, appunto.L’attesa è per unmondo nuovo, cos-truito dall’uomo nuo-vo che ha Cristo perriferimento da tutticoloro che in luivedono il Salvatore.Ma che cosa dovràaccadere affinché l’u-manità conosca unsussulto di umanità edecida di cambiarestrada? Si dovranno moltiplicare i testimo-ni della verità. Le sentinelle che attendonoil tempo nuovo, sono le stesse che cono-scono l’uomo nuovo. E questi è colui chedeve venire. L’era dello spirito è statapreannunciata.Si guardino i segni, si scruti l’orizzonte. Sipreghi, si ascolti. Si viva nel costante sfor-zo di piacere a Dio e non agli uomini. Ci siaffranchi da ogni situazione di ambiguità.Ci si sottragga dalla zona grigia e si scelgada che parte stare. L’ipocrisia e la dop-piezza fanno molti più danni di quanti puòfarne un nemico che ti affronta a visoaperto. Non si tratta di essere dei “fonda-mentalisti”, si tratta di essere semplice-mente coerenti. Dio ha fatto tutto per noi: dalla creazionealla redenzione. Noi, non vogliamo farenulla per Lui? Non sia mai, il cristiano, undeserto arido o un sepolcro imbiancato.Sarebbe da un lato irriconoscibile e dell’al-

tro malamente giudicato. Non siamo chia-mati nemmeno ad essere profeti di sven-tura per coloro che non si convertono, masegno di speranza. E per poterlo essere,noi per primi, dobbiamo vivere una vitapiena e irreprensibile.La notte del relativismo, del nichilismo, delrazionalismo, e di tanti altri “ismi” non fini-rà mai per quelli che ci cadono dentro. Noisiamo un resto, rispetto a questi. Siamotestimoni della verità e risplendiamo dellastessa luce della verità. Luce che non puòe non deve venire messa sotto il moggio,ma in luogo alto, affinché illumini e possaessere vista anche da lontano dai viandan-ti che si disperdono. Il primo dei dirittiumani, diceva Giovanni Paolo II, è il dirit-to della verità. Tutti hanno diritto alla verità. Di essa sonotestimoni le sentinelle del mattino; di essaparlano.

del Prof. Massimo Marsicola

Campo de’ fiori266

ABBONATI A CAMPO DE’ FIORI

Compila e spedisci il coupon che trovi a pagina 62

L’angolo dell’AvvocatoL’angolo dell’AvvocatoVIAGGIARE INFORMATI. I DIRITTI DEL PASSEGGERO

Estate, tempo divacanze e di viaggi. L’aereo rappresentauno dei più comodi eusati mezzi per rag-giungere le metevacanziere. Spesso evolentieri, però, l’ama-to e comodo mezzo ditrasporto riserva agli

utenti disservizi di non poco conto.Quali sono i diritti in caso di ritardo pro-lungato del volo? A chi inviare il reclamo inipotesi di negato imbarco o di cancellazio-ne? Smarrimento o danneggiamento delbagaglio, che fare?Sono solo alcuni degli inconvenienti chepossono capitare in aeroporto.È bene allora sapere come tutelarsi in que-sti casi. Anzitutto è necessario presentareun reclamo alla compagnia area. Se que-sta non risponde entro sei settimaneoppure risponde fornendo motivazioni nonesaustive rispetto a quanto indicato nelreclamo presentato, allora sarà possibilepresentare reclamo all’ENAC, EnteNazionale per l’Aviazione Civile, ovverodirettamente agli uffici ENAC dell’aeropor-to presso il quale si è verificato il disservi-zio. In tale contesto il reclamo del passeg-gero attiva le verifiche dell’Ente volteall’accertamento, ai fini sanzionatori, dipossibili violazioni commesse negli aero-porti nazionali. Le risultanze di tali accer-tamenti vengono poi comunicate al pas-seggero. Va specificato, però, che talereclamo non sostituisce il reclamo pernegato imbarco (overbooking), cancella-zione o ritardo prolungato del volo, ritar-

data consegna, perdita o danneggiamentodel bagaglio, che dovrà sempre essereinviato alla compagnia aerea.Vediamo allora, sommariamente, i dirittidel passeggero nelle ipotesi più comuni didisservizi aerei. In caso di cancellazione del volo, il pas-seggero ha diritto al rimborso del prezzodel biglietto per la parte non effettuataoppure all’imbarco su un volo alternativo ilprima possibile o in una data successivapiù conveniente allo stesso.Ha altresì diritto ad una ade-guata assistenza ed in parti-colare a pasti e bevande inrelazione alla durata dell’at-tesa, ad una sistemazione inalbergo, nel caso in cui sianonecessari uno o più pernotta-menti, al trasferimento dal-l’aeroporto al luogo di siste-mazione e viceversa.In ipotesi di negato imbarco,e cioè quando il passeggeronon viene imbarcato nono-stante la regolare prenota-zione confermata, il passeg-gero ha diritto alla compen-sazione pecuniaria, dipen-dente dalla tratta aerea(intracomunitaria o extraco-munitaria) e dalla distanza inkm percorsa, oppure al rim-borso del prezzo del bigliettoper la parte di viaggio noneffettuata oppure ancora all’imbarco su unvolo alternativo il prima possibile o in unadata successiva più conveniente al passeg-gero. Anche in ipotesi di negato imbarco, ilpasseggero ha diritto alla medesima assi-stenza prevista per la cancellazione delvolo. Lo stesso avviene in caso di ritardo

prolungato del volo. In quest’ultimo caso,però, se il ritardo è di più di cinque ore, ilpasseggero può rinunciare al volo senzadover pagare penali ed ha diritto al rim-borso del prezzo del biglietto per la partedi viaggio che non viene effettuata.Può accadere, infine, che al termine delvolo il bagaglio risulti danneggiato o smar-rito.In questi casi è necessario aprire un rap-porto di smarrimento o di danneggiamen-

to bagaglio prima dilasciare l’area dellariconsegna, facendoconstare l’evento pres-so gli uffici Lost andFound all’aeroporto diarrivo, e compilare gliappositi moduli comu-nemente denominatiP.I.R. – PropertyIrregularity Report.Tali moduli, assieme alcodice prenotazionevolo e all’originale deltalloncino di identifica-zione del bagaglio,dovranno essere con-servati ed inviatiall’Ufficio RelazioniClientela e/oAssistenza Bagaglidella compagniaaerea con la quale si èviaggiato, per l’avvio

della pratica di risarcimento.Per saperne di più e comunque prima diaffrontare un viaggio in aereo è opportunoconsultare la Carta dei Diritti delPasseggero, una guida pratica in cui sonoriassunte le informazioni utili per chi viag-gia in aereo.

di Ilaria Becchetti

Campo de’ fiori 27

Per non dimenticare: “Museo della Terra” a Latera

Se andate a Laterae scendete in fondoal paese, avrete lagradita sorpresa discoprire un anticomonastero comple-tamente recuperatoed ora sede d’unMuseo. La sorpresa diverràancora maggiorequando, al termine

d’una sobria scalinata, vedrete scritto:“MUSEO DELLA TERRA”. Entrando avretela percezione di muovervi in un ambienteospitale ma al tempo stesso geloso e seve-ro. Vedrete una casa grande e ricolma diutensili da lavoro ormai desueti ma belli,preziosi, scintillanti nella loro nuda pover-tà. Ammirerete un focolare domestico che,se lo lascerete fare, vi racconterà storieincantate e talora dolorose, storie di seco-li passati, storie tenere di avvenimentiquotidiani nelle quali ritroverete infanzieincontaminate e catturanti.La bottega del fabbro vi costringerà adudire rumori ormai sepolti nel passato ecosì l’arte felice del bottaio, nel costruire enel cerchiare, vi farà rivivere nuovi spezzo-ni di vita in cui altre sensazioni riempivanole vostre giornate.Lo stridulo andare e venire di una pialla vifarà venire alla mente un altro mestiereimportante ed onorato ma ormai quasi deltutto scomparso, come quello del falegna-me.Certamente l’incantesimo non potrà dura-re a lungo, perché accanto alle cose belle

di un tempo che fu, ci sono anche le cosedi un tempo che è e che sarà.E così oltre a questa prima parte, che unsolerte e puntuale “dépliant”, spiega esse-re una sezione espositiva, troverete unaseconda sezione documentaria ed unaterza didattica.Fine dell’incantesimo, come già detto, maanche momento importante per rendersiconto, come ci spiega il prof. DARIO TRA-MONTANA che “l’obiettivo principale delMuseo della Terra, è quello di avvicinare ilpubblico più vasto ai modi di vita, agli usie costumi di genti e comunità, come quel-li di Latera, che con la terra hanno da sem-pre stabilito e conservato uno strettissimolegame”. Un Museo, quindi, per non dimenticare,per dare dignità e spessore al patrimoniodi fatiche, sudore, gioie e dolori che costi-tuisce parte importante della nostra comu-ne identità culturale ma anche momentodi conoscenza, di riela-borazione, di cultura.Spazio, dunque, agliaudiovisivi, alle posta-zioni multimediali, ailaboratori didattici, allesale per conferenze edibattiti. “Il Museo – ci spiegaancora il prof.Tramontana – è desti-nato a crescere e adacquisire ulteriori sezio-ni espositive dedicatealle feste e alle tradizio-ni popolari, al tema del-

l’emigrazione, a quello d’una organicastrategia di sviluppo del territorio attraver-so la qualificazione e l’utilizzo delle suerisorse endogene”. Il Museo è comunque potuto nasceresoprattutto a seguito della donazione delN. H. LUIGI POSCIA, il quale ha messo adisposizione la propria collezione compo-sta da oltre quattrocento utensili da lavo-ro, non soltanto per produrre una rasse-gna di oggetti ormai non più utilizzabili,quanto piuttosto per ricomporre assieme iframmenti di memorie troppo velocemen-te cancellate, per conoscere il passatoonde capire il presente in funzione di unfuturo più vicino alla propria storia e alleproprie radici. Prendetevi dunque cura di annotare sullavostra agenda: visitare prossimamente ilMuseo della Terra di Latera.Ne varrà certamente la pena!

di Secondiano Zeroli

Campo de’ fiori28

Associazione Artistica IvnaArtisti di Vignanello, Vallerano, Corchiano, Civita Castellana condividono l’arte

Nato a Roma nel ’54,autodidatta, risiede aCorchiano e dipinge da40 anni. Dopo un periodo di inte-riorizzazione di Dalì e diCaravaggio, passa at-traverso lavori dal verodi paesaggi, in cui il trat-to morbido del pastellonasconde il ritrattistavicino alle esperienze

del realismo esistenziale di Sartre del ’50 edel più recente Lucian Freud, in cui la tec-nica di ricerca del valore dei toni si fa piùintensa, nel tentativo di scrutare l’interiori-tà “più intima” dell’essere umano. La scelta dei soggetti nasce dalla voglia diconoscere le persone in modo introspetti-vo, cercare di entrare dentro il personag-gio, usando una tecnica ricercata di ultimagenerazione, usando crete, pastelli cretosi,cercando di far risaltare i particolari delpersonaggio nella sua interezza.I personaggi sono noti all’artista, tratti divolti conosciuti, amati, piacevolmenteaccolti nell’intimo del pittore. Fisionomie scelte perché in sintonia inte-riore con il parlare, il vivere, il comune esi-stere di Augusto Barberini. Nel suo caso, parlare di ritratti sarebbeimproprio e avulso dal significato che l’ar-tista intende attribuire all’opera.Dalla visualizzazione del volto scaturisce“qualcosa” che da dentro si identifica conl’ascolto, la materializzazione dell’immate-

a cura dellaProf.ssaMaria CristinaBigarelli

rialità e la spiritualità in un particolare tan-gibile-corporeo, che rende riconoscibile lapersonalità dell’amico, del parente, dell’es-sere umano in senso ampio.Augusto è l’artista latore di minuzie, detta-gli analitici, non succinti, circostanziatisebbene non sommari e compendiosi:tutto sta nel sentire il personaggio acco-gliendolo nell’animo, nella mente e nelcuore, tirandone fuori il “succo”, l’essenzaarricchita da una determinata caratteristi-ca riconducibile proprio a quella personasecondo l’occhio di Augusto. Il fregio sfumato o fumoso appare digra-dante nelle sue tinte, dal tocco leggero edalle forme annebbiate, oscure e fuggevo-li, perché non essenziali, ininfluenti all’a-zione del creare.I suoi supporti suggeriscono la somiglian-za, in essi cerca la morbidezza ancheattraverso un tratto duro come può esserequello di una penna: negli anni l’autodi-datta è alla scoperta di tecniche e allaricerca di conoscenze. La matita, l’olio, il pastello o i cretosi rap-presentano una sfida tecnica ed anchepercettiva poiché con essi Augusto deside-ra far affiorare segnali “sonar” per far sìche quel volto venga riconosciuto. Nelle sue opere appaiono spesso aspettidiversi della stessa personalità. Per vedere, Augusto Barberini non habisogno di guardare, poiché non si consi-dera un semplice osservatore dell’imma-nente. Per vedere, Augusto Barberini habisogno di chiudere gli occhi, poiché ciò

che scorge risiede nel profon-do in modo da vedere ciò chesente, ciò che ascolta.La scelta del colore non ècasuale perché per Augusto ilmondo è grigio. Ogni sentimento ha il suo colo-re e se si mescolano i colori ditutti i sentimenti, tutto ilmondo diventa grigio, anchese non tutto è perduto: gliocchi di un bambino sono tra-sparenti, brillanti, preludio diintima serenità e speranzanonostante il grigiore delmondo! Il silenzio, il riserbo dell’esi-stenza di Barberini si abbinanoal suo isolamento dal mondonon privo, però, di musica e dimelodie di Burt Bacharach cheaccompagnano il dipingere diun artista, che vede i suoiprimi bagliori nell’acquisizione

di nuove tecniche percorrendo il citazioni-smo delle vecchie conoscenze per attri-buire nuovi significati a Dalì e a Manzù e,proiettandosi attraverso il tunnel dellenovità, approda all’attuale fase riconduci-bile a Renzo Vespignani come arte di unAugusto Barberini che ritrae personaggiemergenti da aloni sbiaditi, evanescenti,dai tratti dell’”inezia” che incarnano non larappresentazione globale, ma l’elementonuovo di conoscenza di un tipo di arte par-ticolare, realista e reale…

IL PARTICOLARE CONOSCITIVO NELL’AUREOLA COSMICA DI AUGUSTO BARBERINI

Alb

ero

Gen

ealo

gico

Nota

per

la lett

ura

: il

num

ero

prim

a d

el n

om

e in

dic

a la

ge

ne

razio

ne

,da

i g

iorn

i n

ostr

i a

nd

an

do

a r

itro

so

.

Potete richiedere l’albero genealogico della vostra famiglia di Fabrica di Roma, rivolgen-

dovi presso la nostra redazione. Verrà elaborato dal nostro collaboratore Geneg e potrete

vederlo pubblicato sulle pagine di Campo de’ fiori.

30 Campo de’ fiori

l ballo delle debuttanti è un’occa-sione unica e speciale per tutte

quelle ragazze che, da bambine, sognava-no di essere principesse, almeno per ungiorno. Abbandonare per qualche ora laroutine della vita quotidiana, per immer-gersi in una serata da favola, indimentica-bile e dal sapore perduto d’altri tempi!Tutte bellissime, avvolte in splendidi abitirigorosamente bianchi, da far roteare neigiri di Valzer che aprono le danze, giuntesu ormai dimenticate auto d’epoca,accompagnate da giovani cadetti, in altauniforme, ugualmente emozionati, un po’meno disinvolti e più impacciati.Sembra di essere tornati indietro di qual-che centinaia d’anni, alla corte del re diFrancia, e vorremmo che la magia di quel-l’atmosfera incantata non svanisse più.Venti giovani fortunate, al fianco di altret-tanti neo marescialli dell’Esercito Italiano,hanno dato vita a questo meravigliosospettacolo nella splendida cornice dellacaserma viterbese, sotto gli occhi emozio-nati ed increduli dei loro genitori e degliospiti presenti, seduti ai tanti tavoli roton-di apparecchiati con cura ed eleganzaall’altezza dell’occasione, il 28 maggioscorso.A presiedere il grande evento, giunto alsuo quarto anno, il generale VladimiroAlexitich, comandante della ScuolaSottoufficiali dell’Esercito.Nel corso della serata, oltre alla cerimoniadi consegna delle lauree agli allievi, è stataorganizzata una lotteria, con numerosigioielli in palio, volta a raccogliere fondidestinati all’Associazione “Beatrice”, impe-gnata nella lotta contro il tumore al seno.Un gesto ammirevole in un contesto sìparticolare!Tra le fanciulle scelte, anche una giovanedi Civita Castellana, Arianna Agostinelli,che, a soli 20 anni, ha avuto il privilegio disentirsi una vera dama dei tempi moderni.Arianna ha tentato la carta un po’ pergioco, e tra una nutrita schiera di ben set-tanta aspiranti debuttanti, ha vinto l’ambi-ta partecipazione al gran ballo. L’emozioneè stata tanta, ma ne è valsa senz’altro lapena, ed Arianna porterà per sempre consè, tra i ricordi più belli della sua vita, queigiri di Valzer, quegli sguardi un po’ impau-riti, ma allo stesso tempo rassicuranti del-l’accompagnatore che la sorte ha volutoassegnarle, quel trepidare e quelle sensa-zioni indescrivibili che solo lei ha potutoprovare, diverse da quelle che si vivononella vita di ogni giorno.

Ermelinda Benedetti

ZÜtÇ UtÄÄÉ wxÄÄx WxuâààtÇà|Una notte da favola per venti giovani ragazze al fianco di altrettanti neo Marescialli dell’Esercito

Da sx: la Presidentessadell’Associazione “Beatrice”Dott.ssa Frittelli, il Generale

Vladimiro Alexitich e la suasignora

AriannaAgostinelli e ilMarescialloGiuliano Toni

Da sx: DesireeCollagè,GiorgiaMaurizi eAriannaAgostinelli, tredelle venti gio-vani fortunatedebuttanti

\

Magnifico, semplice-mente magnifico. Questo manga ci cata-pulta in un futuro apo-calittico, dove vengononarrate le avventure diAlita, un cyborg con ilcervello umano. La storia è ambientatanella Città Discarica,una megalopoli, dove

Salem, la favolosa città sospesa tra lenuvole, getta chi è ritenuto un rifiutoumano e non. E proprio in una delle discariche, il cyber-dottore Daisuke Ido trova il corpo semidistrutto di Alita e decide di rimetterlo insesto, notando che il cervello è ancorafunzionante.Da questo episodio, parte la storia e, traflashback, spunti filosofici sul valore dell’u-manità e lotte all’ultimo sangue, viaggia subinari sicuri che non permettono al treno,sul quale siamo seduti, di deragliare. Altropunto di forza di questo fumetto è cheAlita non rimane un personaggio statico,ma affronterà un percorso che la porteràad una maturazione psicologica, e questole permetterà di darsi importanti rispostesulla propria vita. Per capire la vera essenza di quest’opera,bisogna saper leggere tra le righe per sco-prire che anche in un mondo dove tuttosembra perduto, c’è lo spazio per attimi disperanza. E proprio su questi attimi, Alita sogna…sogna tra le crudeltà del suo universo.Sogna e combatte per proteggere il suoamore. È palese la poesia e la tenerezza diquest’opera, celati sotto uno strato di mal-sano degrado di un futuro visto con occhipessimistici. Nonostante l’atmosfera sia pervasa da unasensazione di cupezza e imbruttimento, sirespirano barlumi di umanità e brevissimi

Campo de’ fiori 31

“Il Fumetto”LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA

di Daniele Vessella

momenti di gioia, destinatispesso a trasformarsi in trage-die. Ancor meglio… ci fa viveredentro la Città Discarica, dovetroviamo un’umanità ormaisempre più artificiale. Solo i sentimenti sono rimastiumani e che siano positivi onegativi, sono quelli che tilegano a ogni singolo perso-naggio, anche se fosse il piùgrande cattivo.Battle Angel Alita è un fumettoche ti trascina nelle avventuredei suoi attori, facendoti viverele loro emozioni… facendoticommuovere per loro… facen-doti sognare insieme a loro.Dinamismo, combattimenti,azione sfrenata, non fannospingere sull’acceleratore l’au-tore solo su questi argomenti,ma trova lo spazio anche perriflessioni profonde. E grazie a queste alchimie, gliingredienti del capolavoro cisono tutti. Pur avendo unastruttura semplice, il colpo discena è costantemente dietroogni tavola. Lo stile caratterizza Alita in modo sensua-le, ma al tempo stesso battagliero. MaKishiro presta la stessa attenzione per tuttii personaggi della serie.Anche caratterialmente sono tutti bendefiniti, tutti si comportano in linea con lapropria psicologia. Insomma, se mancanella vostra libreria, recuperatelo… passe-

rete dei momenti che vi toccheranno ilcuore. Ma visto l’enorme successo dell’o-pera, Kishiro ha voluto creare un sequel(ALITA LAST ORDER) che però, comespesso accade, non regge il confronto conla prima serie…

Lascio l’indirizzo del mio blog:http://danielevessella.blogspot.com/

BATTLE ANGEL ALITA di Yukito Kishiro edito da Panini Comics – 18 volumi, conclusa

Campo de’ fiori32

LA STORIA DEL CIMITERO DICIVITA CASTELLANA

di Enea Cisbani

...continua dal numero 60Il 10 Giugno 1940 è una data fatidicaper la storia nazionale, in quanto segnal’entrata in guerra dell’Italia nel secondoconflitto mondiale, ma per capire la rela-zione e il nesso esistente tra il Cimitero diSan Lorenzo e il tragico conflitto, occorreandare indietro nel tempo, esattamente al10 Agosto 1887. In quell’anno, infatti,una società di illustri imprenditori localipercepita la grande utilità e funzionalitàdegli spazi dismessi, altamente ricettivi efunzionali per l’installazione e l’impianto diuna manifattura, chiede alle autoritàcomunali del tempo, di poter installarenegli ex magazzini del Convento, unafabbrica di ceramica artistica e di stoviglie-rie per la produzione di manufatti e ogget-ti di uso quotidiano. La richiesta vieneprontamente accolta e concessi a titolo diaffitto i locali per la somma annua di£.32,00. Terminati i necessari lavori diristrutturazione e di installazione delle for-naci “Toscane” per la cottura dei prodotti,la ceramica inizia la sua produzione nel1888. Dal 1888 al 1940, i magazzini origi-nariamente destinati al ricovero delle gra-naglie e delle derrate agricole ospitanouna delle più antiche manifatture cerami-che di Civita Castellana, in una sorta di for-zata coabitazione con il “Lazzaretto”, ilCimitero e la Chiesa di San Lorenzo, chenel frattempo veniva utilizzata per le fun-zioni religiose. Nel Gennaio del 1940, loStato Maggiore del Regio Esercito nel qua-

dro del decentramento in zone peri-feriche e poco conosciute, dei depo-siti militari di armi e munizioni e invista, ormai, dell’imminente conflitto,requisisce l’intero complesso, Chiesa– Convento e Magazzini, per adibirloa deposito militare. Dopo l’ottoSettembre 1943, il deposito vienerequisito dai Tedeschi che vi installa-no un comando di divisione, data lanatura privilegiata del sito a direttocontrollo di una importante via dicomunicazione. Dal Gennaio al Marzo1944, l’intera struttura conventualecome pure una parte consistente delCimitero Monumentale, sono oggettodi continui e intensi bombardamentidegli aerei alleati, in particolareInglesi, che in più attacchi, direttianche alla vicina linea ferroviaria,distruggono l’intero complesso,deturpando irrimediabilmente l’insi-gne opera Berniniana. L’ultimo eferoce bombardamento è del 24Febbraio 1944, quando uno stor-mo di sei “Liberator” Americanibombarda intensamente la ferrovia, icampi delle sepolture e distrugge la

Chiesa. Nel Giugno 1944, CivitaCastellana viene liberata e il quadro che sipone agli amministratori comunali è dav-vero sconfortante: dalle perizie e relazionitecniche redatte dagli ispettori ministerialiinviati da Roma, si evince che i magazzinisono totalmente distrutti nelle coperturelignee ad eccezione delle murature peri-metrali in tufo; l’Ex Convento è anch’essodistrutto e profondamente lesionato, ma laparte che ha riportato i danni più consi-stenti è la Chiesa, con il tetto parzialmen-te diruto, la volta a botte della navata cen-trale crollata e la zona del transetto con ilcoro ligneo e l’altare maggiore pressochécancellata e rasa al suolo. Danni struttura-li di grande e notevole entità. I primi inter-venti condotti dall’AmministrazioneComunale si attuano nel Giugno del1945, quando viene messa in sicurezza inalcuni locali rimasti integri e sicuri delConvento risparmiati dai bombardamenti,la ricca e antica Biblioteca, l’arredoligneo e i preziosi dipinti del periodoBarocco. Il Comune incarica, inoltre, unnoto ingegnere romano di redarre unprimo progetto generale di ristrutturazionedell’intero complesso con una spesa pre-ventivata di otto milioni di Lire, una cifraconsiderevole per i tempi, ma da finan-ziarsi con la Legge Nazionale sui Danni diGuerra, considerato che la struttura era diproprietà pubblica e demaniale in partico-lar modo. Il progetto redatto si basa sulleseguenti linee generali: recupero della

forma originaria del complesso religioso ein particolare della Chiesa del Bernini,ripristinando il coro, il transetto e tutte leparti distrutte e realizzazione di uffici cimi-teriali con spazi tecnici annessi, conformialle normative del tempo. Una forte azionedi recupero viene anche intrapresa nellezone del Cimitero annesso, ripristinandoparte delle strutture murarie della zonamonumentale e i campi delle sepolturelesionati. Gli Amministratori del tempo, nelcontempo, vista la pressante richiesta dilavoro proveniente dalla società cittadina,nel Giugno del 1947 concedono nuova-mente in affitto ad una nota società gli exmagazzini per destinarli a sede di unaceramica di apparecchi igienico-sanitari,prendendo tempo per il recupero dellestrutture rimanenti nell’attesa dei necessa-ri finanziamenti ministeriali. Le vicende delCimitero di San Lorenzo sono intimamenteconnesse con quelle del vecchio Cimiterodi San Giorgio, al centro e oggetto diintenso dibattito cittadino per la suaimmediata utilizzazione. Agli inizi del ‘900viene incaricato un Ingegnere, predilettocollaboratore del celebre ArchitettoMarcello Piacentini, di compilare un pro-getto per la costruzione di case popolarinell’area oggi occupata dal giardino pub-blico e dal Monumento al Canevari, pro-spiciente l’edificio scolastico allora infase realizzativa. Si può ben affermare chele vicende dei Cimiteri cittadini, l’utilizzodelle loro aree e strutture, vivacizzano,infiammano come non mai la vita ammini-strativa e pubblica della Civita del tempo.Sulla base dei resoconti giornalistici, undibattito a volte aspro e incentrato in par-ticolare sull’utilizzo dell’intero complessoconventuale di San Lorenzo e sulla conser-vazione dei suoi tesori, tra cui un ineditoCrocifisso Ligneo del Bernini. Nel 1914,bonificata integralmente l’area di viaGramsci, iniziano i lavori di costruzionedell’istituto d’Arte nella vecchia Chiesa diSan Giorgio. Il progetto delle case popola-ri viene definitivamente abbandonato erealizzato il Monumento ai Caduti della IGuerra Mondiale. Nel 1950 il Comune facompilare un secondo progetto di ristrut-turazione di San Lorenzo, questa volta ridi-mensionando notevolmente i contenuti delprimitivo progetto, basandosi soltanto sulrecupero conservativo delle strutturearchitettoniche superstiti e rivolgendo l’at-tenzione verso l’ala del Convento da recu-perare integralmente per adibirla a uffici ealloggi. La svolta per le sorti dell’interocomplesso avviene il 14 Novembre1956, quando presso un importanteNotaio viene sottoscritto….

continua sul prossimo numero...

Progetto di ristrutturazione del 1950

Campo de’ fiori 33

Modi di direModi di dire

La rubrica dei perchè? La rubrica dei perchè?

[email protected] de’ fiori è la migliore vetrina pubblicitaria!

Campo de’ fiori è la rivista più letta ed amata.

Recita un detto tradizionale: “del maiale non si butta via niente”. Certo, perché del maiale simangia tutto, sangue compreso. E il meglio del maiale è proprio dentro, come nei salvadanai!Il maiale è da sempre simbolo di abbondanza. Ed è un portafortuna. Prima della rivoluzioneindustriale i contadini usavano allevare un maialino senza venderlo o mangiarlo come gli altri:lo tenevano di riserva, per poterlo vendere solo in caso di bisogno. Bene, questo maialino era ilprecursore dei salvadanai dei tempi nostri.

Perché i salvadanai sono a forma di maiale?

Quante volte abbiamo sentito dire "chi ha tempo non aspetti tempo"?Sicuramente in tante occasioni: quando non ci andava di studiare, quando semplicementeaspettavamo l'ultimo giorno per preparare un esame o svolgere un compito.Questo modo di dire viene usato quindi per esortare una persona che, benché sia nella pos-sibilità di compiere un'azione subito, attende sempre l'ultimo minuto.

Perchè si dice "chi ha tempo non aspetti tempo"?

Campo de’ fiori34

Le storie di

Max

Il primo quaranta-cinque giri di Zero,stampato in tiraturalimitata e affattopubblicizzato, nondarà all’artista lafama sperata. MaRenato, giovane epieno di voglia diarrivare, non si

arrende, e tenta di rimanere in tutti i modinel campo dello spettacolo. Passa, infatti,da ballerino tra i “Collettoni” del program-ma televisivo di Rita Pavone, alle “compar-sate” nei vari film di Cinecittà, tra cuiRoma di Federico Fellini. Entra a far partedel cast di commedie musicali dell’epoca,quali la versione italiana di Hair, diretta daPeppino Patroni Griffi e Orfeo 9, un’operarock di Schipa Jr, dove Zero interpreta laparte di un “venditore di felicità”, insiemeall’amica Loredana Bertè, con la qualemette in piedi anche uno strano happening“musical-teatrale”, in cui lei canta e luidipinge. Viaggia spesso in giro per l’Italia,soprattutto al sud, per portare in scenaspettacoli teatrali in qualità di attore-can-tante, e tra un palcoscenico e l’altro, rag-giunto a bordo di un vecchio pulmino,trova il tempo di scrivere canzoni, che pro-porrà in uno spettacolo tutto suoNo!Mamma no!, dove può mostrare tuttala sua stravaganza e l’anticonformismoche caratterizzeranno tutta la sua carriera.Introdotto da Eddie Ponti, l’artista, unavolta sul palco, alterna monologhi a braniche ruotano attorno a temi profondi: l’e-

marginazione, la diversità, la solitu-dine, l’aborto, il sesso. Uno spetta-colo all’avanguardia, di grandeimpegno sociale, che vuole sma-scherare le ipocrisie del tempo,mettere a nudo la realtà. Uno spet-tacolo coraggioso, che attira l’atten-zione ma anche molte critiche,soprattutto in un momento in cui icantautori impegnati e politicizzati,ancora lontani dalla liberalizzazionesessuale, considerata un vero tabù,sono sulla cresta dell’onda. MaRenato continua per la sua strada,consapevole che sarà quella per ilsuccesso e, a distanza di sei annidal suo primo quarantacinque giri,la RCA edita No! Mamma no!, rea-lizzato proprio con materiale livedell’omonimo spettacolo, che sarà,però, apprezzato da pochi. L’annosuccessivo, nel ’74, la stessa casa disco-grafica tenta la fortuna per Renato con un33 giri, Invenzioni, anch’esso lasciato nel-l’angolo. Quasi per ironia della sorte, inve-ce, molti brani che il cantautore avevadato ad altri suoi colleghi, avevano rag-giunto un successo non indifferente:Carosello, interpretata nel ’69 dalla Goich,Dipende, per Ornella Vanoni nel ’74 eMotel,che prenderà il titolo di Grand Hotel,per Patty Pravo, nel ’76. In questo annoRenato incide il suo terzo disco, prodottoda Franco Migliacci e Piero Pintucci:Trapezio, con Un uomo da bruciare eMadame, i due brani di spicco, che però,ancora una volta, sarà un flop. Finalmente

il ’77 è l’anno della svolta. Le radio liberetrasmettono a ruota la sua nuova Mivendo, tratta dall’album Zerofobia. L’annoseguente esce Zerolandia, con Triangolo,La favola mia, Sbattiamoci e poi Erozero,che contiene, tra le altre, Il carrozzone, Latua idea, Baratto, che consacreranno final-mente l’artista. Basta con le porte chiuse in faccia, dopotanta gavetta è il momento di godersi ilsuccesso. Spettacoli televisivi, affollatissi-mi e coloratissimi concerti, un film auto-biografico (Ciao nì) sono l’inizio di unastrada che porterà Renato Zero ad essereseguito ed amato da migliaia di “Sorcini”,ancor oggi.

di Sandro Anselmi

Renato ZeroDal Piper Club ai grandi successi

Campo de’ fiori 35

C’erano oltre quattromila persone, dome-nica 12 luglio, a Soriano nel Cimino,ad applaudire Cristiano De André, per laterza tappa del concerto “De André cantaDe André”, il tour che il cantautore sta por-tando in giro per l’Italia proponendo lecanzoni del padre, scomparso dieci annifa. Il concerto, inserito nell’ambito de “LaBuona Novella ed altre storie”, rappresen-ta uno dei due eventi speciali della mani-festazione voluta da Regione Lazio,Provincia di Viterbo, Comuni di Soriano nelCimino, Canepina ed Acquapendente chedallo scorso maggio si sta tenendo nellaTuscia (www.associazionedeandreca-nepina.com). Cristiano De Andrè hasaputo dare alle canzoni di “Faber” un‘impronta tutta sua, con sonorità rock cherimandano agli U2 e ai Coldplay e il pub-blico ha dimostrato di apprezzare parec-chio, tributando al cantante e al suo grup-po lunghi applausi e dimostrazioni di affet-to. In scaletta alcuni dei brani più noti diFabrizio De André, da “La canzone di

Marinella” a “Il pescatore”, passan-do attraverso “Fiume Sand Creek”,“Andrea”, “Creuza de ma”, senzatrascurare però canzoni menonote, come “Oceano”, scritta da DeAndré nel 1975 insieme a DeGregori e dedicata proprio aCristiano. Durante l’esibizioneCristiano De André ha dato sfoggio nonsolo delle sue qualità canore, ma anche diquelle tecniche: musicista versatile, suonamagistralmente violino, chitarra, pianofor-te, bozouki. Tanti gli aneddoti raccontati:da quando, bambino, fece arrabbiare ilpadre per aver morso un peperone cheFabrizio era riuscito a far nascere in unposto inospitale dopo anni di esperimentia quando, alle cinque del mattino, lo sve-gliò per sottoporgli il testo di “Cose chedimentico”, l’unica canzone che hannoscritto insieme (Cristiano l’ha proposta aSoriano e, dei suoi pezzi, ha cantato anche“Dietro la porta”). Sotto al palco c’eraanche Dori Ghezzi, insieme alla famiglia

Santini, legata aDe André da unaforte amicizia.“Mio padre – har i c o r d a t oCristiano – eramolto legato aquesta cittadina,ci veniva spesso.E anche io in un

certo senso mi sento a casa, il rapportocon Alberto Santini e la sua famiglia eradavvero molto profondo”. La sera prima lostesso Cristiano De André e Dori Ghezzi,peraltro, hanno assistito al concerto diPier Michelatti, storico bassista di DeAndré, sempre in piazza VittorioEmanuele. L’omaggio a De André prose-gue mercoledì 15 luglio con la trasposizio-ne sinfonica, a cura del TusciaOperafestival, de “La Buona Novella”:appuntamento in piazza Garibaldi aCanepina per le prove generali, in attesadella prima nazionale che si terrà sabato18 luglio in piazza San Lorenzo a Viterbo.

IN PIU’ DI QUATTROMILA PER CRISTIANO DE ANDRE’

A Soriano nel Cimino il cantautore ha riproposto le canzoni del padre

OMAGGIO A DE ANDRE’,A SORIANO DORI GHEZZIE CRISTIANO DE ANDRE’

Serata di grandi emozioni quella di vener-dì 10 Luglio, a Soriano nel Cimino,nell’ambito de “La Buona Novella e altrestorie”, la manifestazione con cui la Tusciarende omaggio al grande cantautore adieci anni dalla scomparsa. Sul palco alle-stito in piazza Vittorio Emanuele a ricorda-re “Faber” è salita anche Dori Ghezzi, coni membri della famiglia Santini Alberto,Maria e Sabrina, la famiglia con la qualeDe André aveva una profonda amicizia eche spesso veniva a trovare a Soriano. Neè venuto fuori il ritratto di un De Andréintimo e privato, curioso della vita, inna-morato della Tuscia: un De André pocopersonaggio pubblico, insomma, ma sem-pre attento agli altri. “Andiamo a trovarePorsenna, così Fabrizio chiamava AlbertoSantini – ha ricordato Dori Ghezzi -: certo,per ricreare la bella atmosfera di casaSantini servirebbe una tavola imbandita”.Tra i tanti aneddoti snocciolati anche unapartita a scopone in cui Santini aveva truc-cato il risultato: l’episodio fu anche ogget-to di un articolo apparso sul Corriere dellaSera scritto da Fernanda Pivano, presenteall’incontro. “Mi ha insegnato il profondo

amore per l’umanità”, ha ricordatoSabrina, mentre la madre Maria siè soffermata sui continui compli-menti che De Andrè faceva alla suacucina (“alla corte di Porsenna simangia bene”). A Dori Ghezzi èstato consegnato anche un premiodall’artista Francesca Santini.L’incontro con Dori Ghezzi e iSantini è stato forse il momentoclou della serata organizzata daAssociazione Juppiter e Comune diSoriano nel Cimino: sotto lasapiente conduzione di SalvatoreRegoli, sul palco si sono alternate bandlocali, filmati ed immagini di Fabrizio DeAndré. La stessa Dori Ghezzi e CristianoDe André – presente anche lui in platea –hanno espresso apprezzamento per lospettacolo. Aperta la mostra“...ma tu che vai ma tu rima-ni...” all’interno del vecchioComune, che sarà ribattezzato“Casa delle arti e della culturaFabrizio De André” (il progettoè stato curato da AssociazioneJuppiter e Pro loco di Sorianonel Cimino). Sabato 11 Luglioconcerto della band di PierMichelatti, storico bassista diDe André, mentre domenicasera quello che è di sicuro l’e-

vento più emozionante della manifestazio-ne: “De André canta De André”, concertodi Cristiano De Andrè che interpreta alcunidei brani più belli di Fabrizio.

Cristiano De André, Dori Ghezzi e la famiglia Santini

Da sx: Benaimino Mechelli (presidente Associazione DeAndré), Alessandro Mazzoli (presidente della Provincia di

Viterbo), Domenico Tarantino (sindaco di Soriano nelCimino) e Salvatore Regoli (associazione Juppiter)

di Riccardo Consoli

... continua dal numero 60

Il 21 agosto 1935, in California, alPalomar Ballroom di Los Angelesnasceva con Benny Goodman la SweetEra che, ad un certo punto, sarebbe statadefinita la Swing Craze - follia per loswing.Ad avvalorare tutto ciò ricordiamo come,nel corso della serata il clarinettista facevasmettere di far suonare l’orchestra scen-deva in pista con i soli Gene Krupa allabatteria e Teddy Wilson al pianoforte eraccoglieva intorno all’improvvisato trio iballerini che, smettendo di ballare, ascol-tavano i musicisti; era questo il primo con-creto esempio di concerto Jazz.Più avanti Benny Goodman avrà la for-tuna di incontrare un autentico appassio-nato di Jazz nella persona di JohnHammond, figlio di un magnate delle fer-rovie del quale nel 1941 sposa la sorellaAlice; tutto ciò naturalmente giovò nonpoco al lancio commerciale della suaorchestra.La Swing Era si inserì in un momento sto-rico assolutamente particolare degli StatiUniti poiché, la chiusura degli spacci clan-destini di bevande alcoliche, consentì alJazz di uscire dalle fumose atmosfere diquei locali per entrare trionfalmente inquelli aperti a tutti, anche ai giovani, que-gli stessi giovani che al Palomar

Ballroom e in tutto il paese avrebberocontribuito a decretare l’apoteosi diBenny Goodman.Dobbiamo ora ricordare come le orchestreda lui dirette si caratterizzarono per la pre-senza di una sezione ritmica costituita dapianoforte o chitarra, basso e batteria cherappresentava la c.d. base per le tre gran-di sezioni di trombe, tromboni e saxofoniquest’ultima, in particolare, poteva conta-re sulle prestazioni di ottimi professionisticome ArthurRollini, VidoMusso, BudF r e e m a n ,T o o d sM o n d e l l o ,Giorgine Aulde Jerry Germe;in poche parole,era cominciatal’era delle BigBand e il redello Swingcome ormaiveniva definitoB e n n yG o o d m a n ,aveva letteral-mente rivoluzio-nato il panorama della musica leggeranegli Stati Uniti e, conseguentemente,nel resto del mondo.I fratelli Dorsey, Bob Crosby, fratello del

più celebreBing, con isuoi Bob’sCats ArtieShaw, altroc la r ine t t i s tacome Bennj,C h a r l i eCarnet, GeneKrupa con lasua pirotecnicaf o r m a z i o n eoltre, natural-mente, allostesso BennyG o o d m a n ,furono l’esem-pio vivente delconnubio fra ilJazz e le esi-genze dello“show busi-ness” che, nel-

l’immediato dopo guerra, sarà imitato damille formazioni pseudo Jazzistiche etutti i grandi del Jazz nero, daArmstrong a Ellington, da Carter aHawkins a Wilson, per sopravvivere,furono costretti ad entrare, come attrazio-ni, nelle orchestre bianche.In passato il solo Jelly Roll Mortonaveva inciso con i New Orleans RhythmKings ma non aveva mai suonato in pub-blico, quindi, Benny Goodman, mostran-

do un notevole coraggio, inserì nelle“small combinations” - trii o quartetti,alcuni grandi del Jazz nero che propone-va come attrazioni negli intervalli delle esi-bizioni delle sue orchestre e, tra questi,Teddy Wilson al piano e LionelHampton al vibrafono.L’esempio fu seguito da altri come ArtieShaw che ingaggiò la grande BillieHoliday; Tommy Dorsey che fece entra-re nel suo organico il trombettista CharlieShavens; Charlie Barnet ebbe con seHoward McGhee; Jimmy Dorsey scrit-turò la cantante June Richmond e GeneKrupa convinse Roy Eldridge a far partedel suo complesso.Succedeva che in piena epoca dellaSwing Era si verificò una sorta di marciaa ritroso verso la città sulle rive del LagoMichigan che negli anni venti aveva vistopartire i suoi migliori esponenti verso NewYork, questo ritorno avvenne anche esopratutto ad opera dei musicisti neri cheriemersero dal ghetto nel quale, in qualchemodo, erano riusciti a sopravvivere.

Gene Krupa

Teddy Wilson

,

Campo de’ fiori 37

Societa’ di Mutuo Soccorso fra gli operaiNei primi decennidell’800 erano diffusea sostegno dei lavora-tori le collette, casse-deposito alimentatedagli stessi operai egestite dal padroneche doveva sostenerliin caso di malattia.Altre forme di assi-stenza erano affidatealle corporazione dei

mestieri, alle confraternite in quanto man-cava una legislazione sociale e le impresepotevano disporre della manodopera libe-ramente senza alcun vincolo.Previdenza,assistenza,prevenzione degliinfortuni e la tutela dei diritti dei lavorato-ri erano concetti che non esistevano. Nel1848 presero a fiorire nel regno Sabaudole società di Mutuo Soccorso,queste socie-tà rappresentarono la prima forma asso-ciativa di artigiani e di operai che aiutava-no i loro soci nei momenti sfavorevolicome disoccupazione,malattia, infortunioo vecchiaia. Nello Stato Pontificio Pio VIIaveva sciolto le corporazioni che eranostate parzialmente ricostruite da Pio IX nel1852, ma gli operai ormai non le conside-ravano più idonee a promuovere le lorocondizioni economiche sociali. Soltantodopo il 1870 con la nostra aggregazione alRegno d’Italia e con il nuovo clima politi-co,sociale e culturale nacque anche nellanostra città nel dicembre 1871 una Societàdi Mutuo soccorso fra gli operai, questaera aliena da ogni parte politica e il suoscopo era di migliorare la classe operaiapromovendo l’istruzione, la moralità,ilbenessere materiale. Vi facevano parte gliartisti,gli operai, i giornalieri e i bottegaimediante il pagamento di una quota men-sile. Si doveva fare una domanda diammissione, l’aspirante Socio dovevaessere domiciliato nel comune di CivitaCastellana, avere il certificato di buonacondotta firmato dal datore di lavoro, ilcertificato medico che provava che era inbuona salute e aver raggiunto l’età disedici anni e non oltrepassare i cinquanta.La tassa di ammissione era per gli uominidai 16 anni ai 25 L.1,00, dai 26 anni ai 35L.1,50, dai 36 anni ai 40 L.2,60, dai 41anni ai 45 L.5,20, dai 46 anni ai 50L.10,40. Per le donne invece era dai 16anni ai 25 L.0,50, dai 26 anni ai 35 L.0,75,dai 36 anni ai 40 L.1,30, dai 41 anni ai 45L.2,60, dai 46 anni ai 50 L.5,20.L’ammissione dei Soci veniva poi decisa dascrutinio segreto dal Consiglio Direttivo. Isoci potevano aspirare alle cariche dellasocietà se avevano compiuto 25 anni enella prima domenica di gennaio venivaeletto il Consiglio dei Rappresentanti cheerano venti e dovevano sapere leggere e

scrivere,costorosi riunivano duevolte l’anno inMarzo e inNovembre edeleggevano ilPresidente cherimaneva incarica tre anni,ilquale avevadiritto di votod e l i b e r a t i v onelle adunanze,doveva mante-nere l’ordinenelle discussio-ni,doveva visi-tare quando eranecessario isoci infermi. C’era poi il Vice-Presidente,durava in carica due anni, faceva le veciin caso di bisogno del Presidente, ilSegretario in carica due anni redigeva iverbali e tutti gli atti della Società, ilBidello doveva diramare gli inviti e esserea disposizione della segreteria, iSindacatori o Sindaci che esaminavanoanno per anno l’amministrazione,ilCassiere che era responsabile del denaroe pagava i mandati firmati dal Presidente,due Consiglieri Direttivi e dal Segretario, iCollettori erano incaricati di riscuotere lequote settimanali, il Consiglio d’ammini-strazione rimaneva in carica un anno,composto dal Presidente Vice-Presidente eda cinque consiglieri scelti dal Comitato diRappresentanza che si riunivano ogniquindici giorni. Il Comitato di sussidio eassistenza restava in carica due anni edera composto da un Provveditore e quat-tro Visitatori essi dovevano verificare se ladomanda di sussidio dei Soci malati fossevera recandosi a casa del malato e ritira-re il certificato medico, nel quale dovevarisultare il tipo di malattia e la durata. IlSocio malato avevano diritto ad un sussi-dio di L.1 giornalieri gli uomini e di cin-quanta centesimi le donne per un periodonon maggiore di sei mesi,per altri sei mesidi cinquanta centesimi gli uomini e 25centesimi le donne a meno che non cifosse invalidità. Non venivano pagati iprimi tre giorni di malattia,il certificatodoveva essere presentato entro tre gior-

ni,la Società non pagava malattie prove-nienti dall’abuso di liquori o vino,risse o damalattie acquisite. Non potevano essereammessi coloro che avessero delle malat-tie incurabili, chi aveva subito condanneper indisciplina nel proprio mestiere,unavita scostumata, era escluso chi ritardavail pagamento di due mesi della propriaquota settimanale che era di quindici cen-tesimi. Non pagavano la quota settimana-le i Soci che erano in servizio presso l’e-sercito, le Guardie Nazionali, il Socio chedopo dieci anni di iscrizione ed in regolacon le quote, qualora fosse diventato ina-bile al lavoro, aveva diritto alla pensione.Ogni anno a Maggio, veniva celebratanella seconda domenica una festa per tuttii Soci. Il Presidente di questa Società diMutuo Soccorso fu nel 1871 EnricoCantini, i Consiglieri Firmatari: FoschiFortunato, Coramusi Loreto, Favalli Luigi,Laurenti Stanislao, Laurenti Giuseppe, ilSegretario Camillo Montanari. Vorrei conquesto articolo sottolineare il valoresociale e storico svolto dalle SocietàOperaie di Mutuo Soccorso che attra-verso le loro iniziative sostennero ilavoratori in caso di malattia ,invali-dità, pensione per la vecchiaia in unsecolo come l’ottocento segnato daforti stravolgimenti sociali. Solo nel1898, trentasette anni dopo l’Unitàd’Italia, venne istituita, per legge, dalloStato Italiano la Cassa Nazionale per l’in-validità e la vecchiaia degli operai.

di Francesca Pelinga

Porta Campo de’ fiori

con te

sotto l’ombrellone....

Campo de’ fiori38

TARQUINIA: INAUGURATA LA TERZA EDIZIONE DEL

PREMIO INTERNAZIONALE ARCAISTA

Si è svolta sabato 11 luglio 2009, nellaChiesa di Santa Maria in Castello, aTarquinia (VT), la cerimonia di inaugura-zione della Terza Edizione del “PremioInternazionale Arcaista” di Pittura, Graficae Scultura. Alla cerimonia hanno partecipato circa 400persone e numerose personalità delmondo della cultura: Paolo Levi, Direttoreartistico del Catalogo Arte Moderna dellacasa editrice Mondadori; Carlo Motta,responsabile del settore libri illustrati della

Mondadori; Carlo Roberto Sciascia, notocritico d’arte, l’artista Vincenzo ZoccolaZambrano, Katia Princi Menniti, registatelevisiva e curatrice del premio; il vicesindaco di Tarquinia Giovanni Serafini. La Giuria del Premio è stata presieduta daSandro Serradifalco, Direttore del “CentroDiffusione Arte” e editore della rivista“Boé”.Il Premio Internazionale Arcaista, ha rice-vuto per questa edizione il patrocinio dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri; dellaPresidenza della Regione Lazio;dell’Assessorato Regionale alla Cultura;della Presidenza della Provincia di Viterboe dell’Università Agraria di Tarquinia.“Un grande successo di critica e di pubbli-co, dichiara Massimo Stefani, presidentedell’associazione promotrice dell’iniziativa.Le opere dei 120 artisti finalisti sono espo-ste in varie parti del centro storico diTarquinia, creando, in questo modo, unpercorso d’arte unico al mondo”.Le opere sono visibili tutti i giorni fino adomenica 19 luglio, dalle 17.30 alle 23.00,nei seguenti siti: chiesa di Santa Maria inCastello, Auditorium San Pancrazio,Palazzo dell’Università Agraria, RistoranteCantina dell’Etrusco, Hotel Ristorante SanMarco.All’interno di Palazzo Bruschi è visibile l’o-

pera fuori concorso del maestro StefanoSolimani dal titolo “La Resurrezione”.

Per maggiori informazioni: 349.8361981,349.8361984.

Da sx: il presidente della giuria Serradifalco,il presentatore Dipré e Massimo Stefani Da sx: il vice sindaco Serafini,Dipré e Stefani

Valentano stringe il patto di Gemellaggio conHaltwhistle e St. Mèen - Le Grand

Martedì 16 giugno si è svolta a Valentanola cerimonia della firma del Patto diGemellaggio con i paesi di Haltwhistle(Gran Bretagna) e St. Méen – Le Grand(Francia).La manifestazione ha avuto inizio con l’i-naugurazione dell’area della ex pesa,riconsegnata ai cittadini dopo i lavori,diventata spazio pedonale ed intitolata aidue paesi gemellati. Successivamente il corteo si è spostato aPorta Magenta, una delle due antiche viedi accesso al paese, dove è stata conse-gnata una targa ai due rappresentanti diHaltwhistle e di St. Méen – Le Grand,come simbolo delle chiavi della città.La firma del Patto di Gemellaggio si è svol-ta nel Cortile d’Amore della Rocca Farnese,e ha avuto inizio con gli inni nazionali,quindi sono seguiti i discorsi dei rappre-sentanti dei paesi gemellati e del Sindacodi Valentano che, confermando qual è lospirito del patto ha affermato: ”Vogliamoapprofondire l’interesse l’uno per l’altro,scoprire ciò che ci accomuna: i comporta-menti, le culture, senza considerare un

ostacolo le nostre“diversità”, ma unarricchimento… ope-reremo insieme nel-l’ambito delle attivitàculturali, favoriremol’incontro tra le asso-ciazioni sociali e pro-fessionali, divulghere-mo i nostri prodottitipici, promuovendol’avvicinamento dellerealtà sportive e leiniziative turistiche”.Tra gli ospiti interve-nuti hanno portato illoro saluto ed inco-raggiamento all’inizia-tiva il Prefetto Alessandro Giacchetti, l’eu-rodeputato On. Alfredo Antoniozzi, laSenatrice Laura Allegrini, il Presidentedella Provincia Alessandro Mazzoli, moltiSindaci dei paesi limitrofi, il ColonnelloComandante dell’Arma dei CarabinieriGiorgio Dino Guida di Viterbo e il TenenteDe Cristofaro del Comando di Tuscania.

Il momento più toccante della cerimonia èstato senz’altro la lettura solenne del giu-ramento da parte dei rappresentanti deitre paesi cui sono seguiti l’inno europeo ela firma. L’emozione si è sciolta poi con loscambio dei doni e con la conclusione affi-data alla Corale Verentum e al gruppoCreatività in Movimento.

Campo de’ fiori 39

Nel cuore

DEDICATA A TE

Il 14 maggio 2009 te ne sei andato lassù,da quel momento sento strani brividiche restano soffocatie cresconoogni volta che l’immagine di te mi si presentae non ci sei.cerco sempre ogni tuo ricordoche allevia il mio dolorecircondato d’amore, a voltecerco di tenere accesala luce della speranzaaccerchiata dal buio più fittodella tua mancanza.Tutto è più difficilenon bastano paroleper dirtiper me quanto sia impossibilenon stringerti,ogni istante,ma ormai sei irraggiungibile.Affogo in un abissodi una fine inverosimile,

incapace di reagire e troncareperché schiava di questo sentimento.Mi manca tuttoogni singolo particolaredel tuo esserecosì speciale,sei stato tutto,sei stato presentemai indifferentePadreNonnoe anche cavaliere,sei statoonesto, sincero e dal cuore fiero.Niente mi hai fatto mancaremeglio di una regina mi trattavie sempre mi consolavi,ero la tua piccola, la tua piccina,la tua unica principessa.Qui sul letto ora me ne stoe mai di ringraziarti finirò

A Paride Mizzelli

Ci hai lasciati il 14 maggio 2009 e noi tutti siamo rimasti distrutti dal dolore.Sei sempre stato una persona meravigliosa, un grande benefattore, sempre rispetta-to e ammirato da tutti.Porteremo con noi un ricordo bellissimo. Eri un uomo, un marito, un padre e unnonno magnifico. Per le tue quattro nipotine hai fatto sempre di tutto, pur di vederesui loro visi un grande sorriso.Ti vogliamo e ti vorremo sempre bene e rimarrai sempre nei nostri cuori.

I tuoi cari

di tutto quello che sei statodi tutti quei momenti passati insiemeche nel cuore portoe porterò per sempre.Ma ormai non mi dai più niente,di te sempre il ricordo rimarràanche se più a lungopotevi restar…..Questa è a te dedicatae scusa se ci ho messo tanto,ma ad ogni parolaera facile il pianto.

Selene Mizzelli

Per la tua pubblicità su Campo de’ fiori0761.513117

o [email protected] de’ fiori è la migliore

vetrina pubblicitariaCampo de’ fiori è la rivista più letta ed amata!

Corri in redazione

a richiedere i

numeri mancanti

alla tua collezione

di Campo de’ fiori!Piazza della

Liberazione, 2

Civita Castellana

40 Campo de’ fiori

Protegge i tuoi valoriSilvia Malatesta - Via S. Felicissima, 25

01033 Civita Castellana (VT)Tel.0761.599444 Fax 0761.599369

[email protected]

Questo Posto H, in Via Giovanni XXIII, cometanti altri a Civita Castellana, è quasi invisi-bile, sia per le strisce gialle ormai completa-mente cancellate, sia perchè nascosto da uncassone dell’immondizia. E’, inoltre, privo

dello spazio laterale necessario per consenti-re al disabile alla guida di poter scendere

dall’auto, qualora abbia potuto parcheggiar-la, senza correre il rischio di essere statoinvestito dalle tante auto che circolano per

quella via!

Girando e guardando

In via Giovanni XXIII° il segnaledi dare la precedenza in caso di

semaforo spento è stato occultatodall’euforia di giovani sposi cheannunciano il loro matrimonio!Oltretutto è l’unico segnale che

preannuncia questo incrocio ed èposto sul semaforo stesso.

Anche le strade sono cadute in depressione!Una panoromica di giorno e di notte dell’enorme

voragine nella zona industriale di Civita Castellana,sulla Via Flaminia.

Cari lettori, continuate ad inviarci

le vostre segnalazioni, in modo

da far presente a chi di dovere le

sistuazioni di disagio, e poter

vivere meglio le nostre città!

Tel. 0761.513117

[email protected]

Piazza della Liberazione, 2

Civita Castellana

Civita Castellana -Ecco come si presenta Largo

del Bersagliere per chi proviene da Via San Giovanni.

La segnaletica insufficiente,induce gli automobilisti a tira-

re dritti ignorando la rotatoria, con il rischio di

scontrarsi con chi proviene dal lato opposto.

Campo de’ fiori42

Premessa: G l iepisodi di guerradescritti in questoarticolo, sono real-mente accadutidurante la campa-gna di Grecia,nella SecondaGuerra Mondiale.Ne è stato prota-gonista mio ziomaterno Fiorino

Marinozzi ( Corridonia 1909 – PoggioMirteto 1980) da noi nipoti chiamato zi’Fiorino.

Mentre mi accingo a scrivere questo arti-colo, derivato dai racconti precisi e perfet-tamente documentati, con foto che iltempo non ha ancora sbiadito, il mio pen-siero va a tutti quei seicentomila ragazzidelle nostre forze armate che l’8 settem-bre del 1943 si trovavano a fare il propriodovere con dignità ed onore, fuori dai con-fini nazionali non per propria scelta.In questo articolo parlo delle vicende diFiorino Marinozzi perché sono le unicheche conosco nei minimi particolari, ma lui,è stato solo uno di quei seicentomila sol-dati italiani, accumunati dai tragici fatti,del settembre 1943, catturati e tradottiprigionieri in Germania, dove patironofame, privazioni, fatiche , malattie ed umi-liazioni, nei campi di internamento tede-schi e che, nonostante tutto, si compor-tarono dignitosamente per più di due anni,con onore e non collaborarono con chi liaveva catturati. Decine di migliaia nonritornarono mai più a casa!Sono stati scritti molti libri sugli avveni-menti di cui sopra ma a mio avviso, lanostra storia recente ha dato rilievo soloagli avvenimenti interni all’Italia di queitempi, trascurando invece l’immane trage-dia di quei sfortunati ragazzi deportati inGermania, che io definisco “ I dignitosieroi del silenzio”. Fiorino Marinozzi, nac-que a Corridonia ( Mc ) il 05 luglio 1909 daVincenzo e Giuseppa Miliozzi, quarto di seifigli, due femmine e quattro maschi.Venne chiamato alla visita militare il 21novembre 1928 ed arruolato di leva, il 24aprile 1930 nel 4° Reggimento Artiglieriada Campagna, di stanza a quei tempi aFiume. Dopo pochi mesi dal suo arruola-mento, il papà Vincenzo (Corridonia 1873– Civita C. 1961), si trasferì , per motivi dilavoro, con tutta la famiglia, a CivitaCastellana. Già un’altra famigliaMarinozzi, proveniente sempre dallo stes-so casato di Corridonia, emigrò a Civitaverso la fine del XIX secolo; per cui mio

di Arnaldo [email protected]

nonno materno Vincenzo, fu protagonistadella seconda migrazione dei Marinozzi aCivita. Fiorino si congedò dal servizio dileva il 03 settembre 1931, raggiungendopoi Civita, dove i suoi vivevano già da unanno circa.Quando arrivò, ebbe difficoltà a trovare

l’indirizzo di residenza della propria fami-glia, la quale da qualche giorno avevacambiato casa e quando chiese della fami-glia Marinozzi, lo indirizzarono dai parentidella prima migrazione; è ovvio che i nuoviMarinozzi non erano ancora conosciuti!La sua famiglia era composta dal papàVincenzo, dalla moglie Giuseppa Miliozzi(di Macerata) dai figli, in ordine di nascita,Ida , Lauro, Federico, Fiorino, Elena,Mario. Attualmente è in vita solo miamadre Elena che è nata a Corridonia il 22marzo 1912 e vive a Civita con mia sorel-la. Durante il servizio militare, mio zioFiorino, che era già in possesso dellapatente di guida per autovetture, conseguìanche la patente di massimo grado che glipermetteva la guida di qualsiasi autoveico-lo, compresi autocarri pesanti ed autobus.A quei tempi, forse egli, ignaro, non pen-sava che avendo quella patente, potevaessere richiamato alle armi con più facilitàrispetto ad altri. Nel 1938, l’EsercitoItaliano venne dotato dei nuovi e robustiautocarri Lancia 3R0 che ebbero poi il bat-tesimo del fuoco durante la campagna diGrecia. Immediatamente mio zio vennerichiamato alle armi per addestramento su

questi nuovi autocarri per un mese. Il 7maggio dello stesso anno fu iscritto nellaforza in congedo di automobilismo militaredi Orvieto.Il 10 dicembre del 1940 venne richiamatodi nuovo ed assegnato al 7° autocentro diFirenze e subito inserito nei ranghi del 17°

autotrasporti pesanti già dislocato inAlbania. Il 13 gennaio 1941 venne desti-nato in Albania ed il giorno seguente siimbarcò a Bari raggiungendo Durazzo il 15gennaio. Immediatamente si trovò proiet-tato in territorio di guerra. Una guerra chei soldati italiani combattevano con grandifatiche, dovute principalmente ad un terri-torio montagnoso ed aspro. I Greci avevano già reagito al nostro attac-co ed avevano fermato l’esercito italiano inAlbania. Fiorino Marinozzi, che a quei tempi avevagià 32 anni, era uno dei soldati più anzia-ni in zona di guerra, di conseguenza ancheil più esperto nella guida. Quando si costituivano colonne di camionper trasportare rifornimenti in prima linea,lui era sempre l’autiere del primo autocar-ro. Mi raccontava che un errore nella guidadel primo autocarro, avrebbe avuto conse-guenze su tutta la colonna. Gli autieri chelo seguivano erano tutti pressoché venten-ni ed avevano poca esperienza e tantapaura. Si era costretti a transitare su stra-de sconnesse di montagna, strette e peri-colosissime, senza parapetto e sul ciglio diprofondi burroni alti anche 500 metri. Il

Per ricordare l’autiere Fiorino Marinozzi…….uno dei seicentomila……..

Foto scattata il 20/05/1941 in Grecia durante la campagna di occupazione italiana edocumenta l’occupazione da parte degli alpini di un paesello presso Gionina.

Il militare autiere, che si vede accanto al suo camion, Lancia 3RO, vicino all’alpino èFiorino Marinozzi ( 1909 - 1980 ) mio zio materno.

Campo de’ fiori 43

suo Lancia 3RO transitava costantementecon la ruota esterna destra sul ciglio dellastrada, a pochi centimetri dal precipizio.Fiorino non aveva paura e se il suo camionavanzava, tutti gli altri potevano avanzaretranquilli; la paura però, spesso facevabrutti scherzi e quasi tutti i giorni, si vede-vano camion precipitare nel vuoto senzapiù speranza per il giovane autiere cheguidava.Quando mi narrava questi episodi, diceva:Quanti ragazzini ho visto morire nei preci-pizi delle montagne Greco Albanesi!Essendo nato nel 1909, tutti quelli cheappartenevano alle classi dal 1920 in poi,venivano da Lui chiamati ragazzini. Mi rac-contava poi: “spesso, quando si riusciva ascendere dalle montagne tirando un sospi-ro di sollievo, si veniva presi di mira dagliaerei inglesi che ci martellavano continua-mente e contro un caccia, che vola abassa quota con la mitraglia in azione nonesiste bravura di autista che tenga!” Poi continuava:”Su una autocolonna di 20camion ne arrivavano a destinazionemediamente 12 o 13! Le perdite di uomi-ni, mezzi, e materiale trasportato, eranoenormi, ma nonostante tutto, si continua-va a fare il proprio dovere, sperando diportare a casa la pelle!”Un altro ostacolo che incontravano i nostriautieri era rappresentato, in alcune zone,dal fango, che impantanava gli autocarri,fermando inesorabilmente tutti quelli che

seguivano. Per far uscire un camion dal fango siimpiegavano anche ore; diceva mio zio: “Quando la strada lo permetteva, il camionimpantanato si abbandonava sul posto e siaggirava, continuando la marcia vero ladestinazione; vi erano speciali squadre conmuli che arrivavano successivamente pertirate fuori i mezzi dal fango; per disinca-gliare un Lancia 3RO erano necessariedelle ore! ”Quando mi raccontava deicamion affondati nel fango, quasi si altera-va dicendo: “ se quei ragazzi avesserotransitato esattamente sulle mie traccenon sarebbero affondati! “ Un giorno,mentre Fiorino ed altri soldati, erano allavoro per cercare di tirare fuori dal fangoun Lancia 3RO, si avvicinò il suo Capitanoche era di Roma e gli sussurrò: “forzaMarinò che fra qualche giorno arrivano imuli tedeschi a darci una mano”. Fiorino losalutò e replicò: “cusi…signorCapitano…ma i nostri muli non sono ugua-li a quelli tedeschi? “…….no…..replicò ilcapitano…….” Fra qualche giorno lovedrai! “. Mio zio non rispose e continuò alavorare per disincagliare il camion guida-to da un suo collega.Quando dopo qualche giorno arrivarono isoldati tedeschi ( chi conosce la storia sache i tedeschi intervennero successiva-mente a dare man forte al nostro esercito) Fiorino si rese conto cosa voleva dire ilsuo capitano!

Dopo l’intervento germanico, ogni autoco-lonna italiana con più di 10 automezzi,veniva scortata sul retro da un camiontedesco che aveva dei cingoli sulla parteposteriore e normali ruote di camion sullaparte anteriore; questi mezzi venivanochiamati in lingua tedesca Maultier chetradotto in italiano significa mulo. La situa-zione cambiò radicalmente!Ogni volta che un nostro lancia 3RO siinfangava, partiva a tutta velocità ilMaultier in coda, raggiungeva il mezzo indifficoltà, scendeva un tedesco e veloce-mente agganciava il nostro mezzo tirando-lo fuori dal fango in soli 3 minuti!Raramente, alcune volte, in presenza difango molto scivoloso, anche i poderosicingoli del Maultier giravano a vuoto; inquesto caso, veniva utilizzato un verricello,posto sul muso del cingolato ed aggancia-to ad un albero o ad una roccia; nella peg-giore situazione, i nostri camion venivanoliberati al massimo in 5 minuti.Quando zi’ Fiorino mi raccontava questiepisodi, nei suoi occhi, notavo una espres-sione di ammirazione per la notevole effi-cienza degli autieri tedeschi. Nota: nellafoto si vede Fiorino Marinozzi accanto alsuo camion lancia 3RO il quale, aveva dapochi minuti trasportato degli alpini peroccupare il paesino che si vede sullo sfon-do, nei pressi della città di Giannina inGrecia.

continua sul prossimo numero...

44 Campo de’ fiori

Roma com’eraRicordi in immagini

Piazza Navona

Inizio dei lavori di apertura per

una strada di grande traffico,

che dalla piazza avrebbe

portato in via Zanardelli.

L’opera, per fortuna,

non venne portata a termine.

Piazza Madama

Ecco come si presentava

prima della demolizione

dei palazzi sulla destra.

In fondo si intravede

Sant’Andrea della Valle.

Campo de’ fiori 45

L’angolo del Bon TonOccasioni d’incontro speciali

Credo di essere in con-trotendenza con que-sto mio nuovo articolovisto che ormai leoccasioni di incontrocon amici sono semprepiù nei pub, bar e nellediscoteche, ma credoche non ci sia nulla dipiù divertente e rilas-

sante che organizzare una bella serata traamici, in casa propria, magari proprio nelfine settimana dopo lunghe ed estenuantigiornate lavorative, soprattutto d’estatequando il clima permette di concedersidelle belle serate in terrazza o sul balconeo se si ha la possibilità in giardino.Vediamo quindi quali sono le occasioni diincontro speciali da passare con gli amici,in casa.L’APERITIVOPer organizzare un bel aperitivo, in casanon deve mancare il carrello che posizio-neremo accanto al tavolo, su cui predi-sporre tutto ciò che ci servirà.Sul piano superiore metteremo i bicchieridi varie forme a seconda delle bevandeche serviremo, il secchiello per il ghiaccioe le pinze, i tovaglioli, l’apribottiglie, unpiattino con fettine di arancia, limone ealtra frutta da servire all’occorrenza nellebevande, lo shaker o il bicchiere miscela-tore. Se lo spazio sarà sufficiente vi posi-zioneremo anche dei vassoi con pizzette,sfogliatine, vol-au-vent piccolini o tortesalate intere che poi taglieremo in quadra-tini. Nel piano inferiore del carrello, posi-zioneremo le bottiglie degli aperitivi:Vermut bianco, dry, rosso, gin, bitter,acqua tonica, succhi di arancia e frutta,whisky… anche se queste bottiglie potran-no essere accompagnate o anche sostitui-te con vini liquorosi o secchi.Ben accetta, anzi consigliata, sarà lamescita di un vino particolare che il padro-ne di casa vorrà servire agli ospiti, sia essouno spumante brut o vino fermo.Sul tavolo non potranno, poi, mancare lepiccole insalatierine monoporzione con

noccioline, patatine, mais sala-to, salatini e olive.Il tutto sarà accompagnato dauna musica in sottofondo nontroppo alta per non rovinare ilclima cordiale dell’occasione.Un consiglio: le bottiglie di vinoo di spumante verranno stap-pate al momento, al contrariodelle bottiglie di liquori chepotranno essere servite già ini-ziate.Vi segnalo anche due ricette“da servire” nei vostri aperitivi.VOL-AU-VENT CON RIPIENO AL CONGNACIngredienti500 grammi di pasta sfoglia pronta1 bicchiere di panna200 grammi di salsiccia2 cucchiai di cognac200 grammi di prosciutto3 cucchiai di Parmigiano grattugiato4 cucchiai di lattesaleProcedimento:stendete la pasta sfoglia e ritagliatevi 2dischi con un diametro di circa 20 cm,ponetela poi in forno, sulla piastra ricoper-ta di carta forno.Con i ritagli di pasta rimasti, formate unlungo cordoncino con il quale contornere-te per 2 o 3 giri il bordo di uno dei dischidi precedentemente preparati, dovete inpoche parole formare una “scatola roton-da”.Cuocete il tutto per circa 15 minuti nelforno a 240°.A questo punto la “scatola” è pronta.Preparate ora il ripieno.Soffriggete il prosciutto e le salsicce,aggiungete poi la panna, il latte, il cognac,il parmigiano, il sale ed un pochino dipepe.Quando il tutto sarà ben amalgamato manon del tutto cotto, riempite la “scatola”che ricoprirete poi con il secondo disco dipasta sfoglia in modo da chiuderla.Mettete di nuovo il tutto in forno caldo a180° e cuocete ancora per circa 10 minu-

ti.Fate raffreddare e tagliate il tutto a qua-dratini, li servirete come aperitivo.CARRIBEAN CHAMPAGNE1 cucchiaio di crema di banana1 cucchiaio di Rum bianco1 coccia di Angostura Champagne o Spumante a 8°Per la decorazione:1 fettina di banana1 fetta di ananas2 ciliegine da cocktailVersate la crema di banana, l’Angostura eil Rum in un flute.Aggiungete ora lo spumante o lo champa-gne, mescolate il tutto con delicatezza.Infilate in un bastoncino da cocktail lafetta di ananas, quella di banana e le cilie-gine una da una parte e una dall’altra, inmodo da chiudere lo spiedino.Disponete la decorazione sull’orlo del bic-chiere e sevite.La ricetta è per un bicchiere.Bevete responsabilmente, mi raccomando!

continua sul prossimo numero...

di Letizia Chilelli

Campo de’ fiori46

AGENDATutti gli appuntamenti più importanti

50° anniversario della fondazione dell’avviamento

industriale

Il giorno 19 settembre 2009 in mattinata, si svolgerà una cerimoniapresso la palestra comunale di Fabrica di Roma, per celebrare ilcinquantesimo anniversario della fondazione dell’avviamento industria-le, trasformato poi in scuola media inferiore. Tutti coloro che fosserointeressati alla partecipazione o per aver frequentato la suddetta scuo-la, o per aver conseguito da essa la licenza, sono pregati di mettersi incontattto con il prof. Vittorio Patera tel.0761 569160. I particolari della cerimonia, sono in via di definizione.

LUGLIO - AGOSTO - SETTEMBRE 2009

ALFIERO ALFIERIin ER MALATO IMMAGGINARIO

due atti comici in dialetto romanesco riduzione di Alfiero Alfieri dal testo di Molière

con Elena Pelazza, Gabriele Villa, Paolo Orlandelli,Patrizia Fanelli, Enzo Masci, Davide Alfieri,

Raffaella Zappalàregia Alfiero Alfieri

Musiche Mauro TiberiCostumi Bice Minori

Alfiero Alfieri, esponente del teatro dialettale romano daoltre 50 anni, spalla di tanti noti artisti dell’avanspettaco-lo ed erede e attore in compagnia col grande CheccoDurante, torna al suo affezionato pubblico con uno spet-tacolo esilarante che rinfrescherà le afose sere dell’esta-te laziale. Questa volta Alfieri rivestirà i panni dell’ipo-condriaco Argante, ripercorrendo in chiave romanescauno tra i più celebri testi di Molière. ER MALATO IMMA-GINARIO, riduzione in due atti comici con la regia dellostesso protagonista, propone un cast di nove attori impe-gnati in una serie di situazioni altamente comiche nellequali troneggia il tipico spirito quirite del protagonista -romano sornione – ed in cui il dipanarsi di doppi sensi,equivoci e battute dialettali sprigiona un ritmo ferreo chetiene lo spettatore in uno stato di costante esaltazione.In questo contesto, la riscrittura molieriana viene “uma-nizzata” e il “malato”, da ipocondriaco che era, si riconci-lia con la vita trovando nella domestica l’unica donna sin-ceramente innamorata di lui. Una libera versione che pre-senta situazioni e personaggi dai risvolti altamente comi-ci e più ispirati ad una efficacia popolaresca che borghe-se.

Queste le date in calendario:Domenica 26 luglio - ore 21.00 - Villa Torlonia, piazzaGugliemo Marconi - Frascati (Rm)Mercoledì 5 agosto - ore 21.00 - Chiostro San Marco,via Umberto Primo, 7 - Tarquinia (Vt)Giovedì 6 agosto - ore 21,00 – Parco della Legnara,piazza Santa Maria – Cerveteri (Rm)Venerdì 7 agosto - ore 21,00 - Villa di Traiano, Altipianidi Arcinazzo - Arcinazzo Romano (Rm)Domenica 9 agosto - ore 21,00 - Giardini Pubblici -Trevignano Romano (Rm)Mercoledì 12 agosto - ore 21,00 – Palestrina (Rm)Giovedì 13 agosto - ore 21,00 - Cisterna di Latina (Lt)Domenica 16 agosto - ore 21,00 - Villa Adele, Via diVilla Adele – Anzio (Rm)Venerdì 28 agosto - ore 22,00 - Anfiteatro - Trevi nelLazio (Fr)Dall’ 1 al 6 settembre - ore 21,00 - Quercia del Tasso,Passeggiata del Granicolo – Roma

Infoline: 389 0519430 – [email protected]

Il Comune di Viterbo organizza tutti i giovedì dei mesi di luglio e di agostoun Mercatino di antiquariato, artigianato e prodotti tipici in Piazza dei Caduti,con inizio dalle ore 17 fino alle 24, per far godere le fresche serate estive acoloro che vorranno far visita alla manifestazione. Entusiasta dell’iniziativa èl’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Viterbo, Paolo Muroni, chegià alla prima edizione di giovedì scorso ha riscosso notevoli consensi dalpubblico. Organizzatrice dell’evento è l’Associazione Take Off, l’avvenimentoche vede interessati numerosi espositori provenienti da varie regioni italianeper proporre quei prodotti tipici che sono la risorsa gastronomica di opera-tori nei vari settori alimentari, vanto della cucina italiana, famosa in tutto ilmondo. Oggetti di antiquariato, saranno in vendita, per consentire ai visita-tori di poter arricchire la propria cultura e di poter portare a casa un ogget-to che da tempo cercavano. Inoltre, interessante il mondo dell’artigianato,che vede esprimere la manualità, molto spesso, di giovani che riescono, conla loro creatività e fantasia, a creare dal nulla amuleti, collane, bracciali eanelli del tutto particolari, unici e gradevoli, oltre che di un certo valore quan-do sono realizzati con metalli nobili e pietre preziose. Non mancano i librinuovi e vecchi e tutto il mondo del collezionismo, con monete, cartoline,manifesti, fotografie, figurine, insomma fare un salto in Piazza dei Caduti,Piazza del Sacrario per i Viterbesi, è proprio un’occasione da non perdere,specialmente se accompagnati dai ragazzi, dai figli, da coloro che possonoscoprire e sapere la funzione di vecchi attrezzi o di oggetti ormai non più inuso, ma che hanno fatto la storia della civiltà e la storia dell’uomo.

Mercatino di antiquariato, artigianato eprodotti tipici

A Viterbo in Piazza dei Caduti ogni giovedì pomeriggio

Campo de’ fiori 47

AGENDATutti gli appuntamenti più importanti

FANTASTICHEVISIONI

Estate Teatrale AriccinaDal 26 giugno al 7 agosto 2009

Ariccia, Piazza Mazzini (Belvedere)Direzione artistica: Giacomo ZitoOrganizzazione: Luigi Criscuolo

Orario spettacoli: 21:15 - Ingresso libero Infoline: 06 9399835 – 3331329480

IL CALENDARIOVenerdì 26 giugno - ore 21.15 - TRA LE NUVOLE di

Marco Renzi regia di Giacomo Zitocon Marco Renzi e Andrea Calabretta Teatro Verde

n.o.b. – Eventi Culturali - Teatri Comunicanti

Venerdì 3 luglio - ore 21.15 - L’IMPORTANZA DI FAR LA FRANCA ispirato aimonologhi di Franca Valeri

regia di Norma Martelli – musica a cura di Nicola Piovanicon Paila PaveseCompagnia dell’Ambra

Venerdì 10 luglio - ore 21.15 - ME VOJO SARVA’- NESSUNO CI GUARDA Due atti unici di e con Eleonora Danco

Compagnia Eleonora Danco

Venerdì 17 luglio h. 21.15 - BRUSCOLINI, MOSTACCIOLI CARAMELLEScritto e diretto da Tonino Tosto con Lucia Matassa, M. Grazia Corruccino, PieroFerruzzi, Susy Sergiacomo, Eleonora Tosto, Giorgia Pace Gruppo Teatro Essere

Venerdì 31 luglio - ore 21.15 - LA BANDA DEGLI ONESTI di Age – Scarpelli –Avallone regia di Antonello Avallone

con Antonello Avallone, Francesco Tuppo, Walter Caputi, SandraPaternostro, Emiliano de Martino, Alessandro Pezza, Stefano Meglio

Compagnia di prosa IL PUNTO

Venerdì 7 agosto - ore 21.15 - PAGLIACCIO SARÀ LEI di e conVanni de Lucia e Andrea Mugnai

Associazione Culturale K.O.B.

Domenica 2 agosto 2009 - ore 21.00 - CANZONI IMPOPOLARIConcerto di ASCANIO CELESTINI con Roberto Boarini violoncello,

Gianluca Casadei fisarmonica, Matteo D’Agostino chitarraLuca Caponi batteria, Andrea Pesce suono, Danilo Facco luci

COMUNE DI FABRICA DI ROMAAssessorato alle Attività Produttive

propone

TUTTE LE PRIME DOMENICHE

DEL MESE

UN MERCATINO DI

ANTIQUARIATO

ARTIGIANATO

OGGETTISTICAinfo 0761.569001

Campo de’ fiori48

AGENDATutti gli appuntamenti più importanti

Un antidoto contro la crisi! Andate a funghi e cercate di

avere la fortunadell’amico Enzo Tizi

Fabrica di Roma - prossima apertura di un centro diurno per

ragazzi disabili, con attività ludico ricreative e personale spe-

cializzato. Le famiglie interessate possono contattare

Chiara al numero 329.6164051.

Madonna di Uliano - Magliano Sabina (RI)

Orario di apertura per le visite del santuario.

Estivo: 17.00/19.00 (fino al 29 Settembre)

Invernale: 16.00/18.00 (fino al 30 Aprile)

Per informazioni: Parrocchia San Liberatore

Marciani Pierino 339.4428780

Taizzani Natalina 0744.91891

Ernoni Alfio 320.8408350

Campo de’ fiori 49

La banda del Bandito Gasperone nel Forte di Civita Castellana

Nella prima metà dell ‘800, le zone dell’alto Lazio non erano abbastanza sicure peri viaggiatori. Specialmente nelle località boscose ed impervie, c’era la facile even-tualità di imbattersi nella sagoma caratteristica e paurosa del brigante. I nostrinonni narrano ancora le vicende dei più recenti, Ansuini, Menichetti ed altri; ma lafama di Gasperone supera anche quella del famigerato Tibursi che operò fra iboschi del Cimino. Gasperone veniva dipinto a quei tempi come un brigantebuono, che punisce i signorotti che maltrattano i propri dipendenti, che non per-dona tradimenti e squarta senza pietà le spie. E’ famoso l’episodio di quel conta-dino che si era accordato con gli sbirri per la cattura del bandito. Il poveretto, chegià da tempo portava i riforminenti a Gasperone, nascosto fra i boschi, si eraaccordato con le forze dell’ordine per indicare il nascondiglio, ma gli andò moltomale, perchè, come raccontano i vecchi il somarello tornò a casa solo, portandonelle ceste il contadino fatto a pezzi. Gasperone non era naturalmente solo; avevaun contorno di dipendenti, e di favoreggiatori, che eseguivano i suoi ordini e loavvertivano di imminenti pericoli. La sua stella però declinò per la mancanza di accordo nella banda, e la sua cattura avvenuta fra iboschi di Capranica fu potuta effettuare con il tradimento di alcuni dei suoi, che peraltro furono anch’essi arrestati, e andarono a far-gli compagnia per svariati anni nel Forte di Civita Castellana. Sembra che la permanenza di Gasperone e di alcuni elementi della suabanda nel Forte di Civita Castellana dati dal 1840 al 1870. Le mamme civitoniche di quei tempi non avevano bisogno di ricorrere allupo a babau per farsi ubbidire dai propri figliuoli; bastava che dicessero ”Ora vado a chiamare Gasperone!”.

La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri

Tanti auguri a Emma LucreziaRomito che il 29 Giugno compie2 anni! Dalla mamma, il papà, inonni materni e paterni, gli zii:

Ovidio, Roberto, Romina,Gianluca, Enrico, Barbara e

Chiara. Un augurio in particola-re dalla sorellina Destre e daicuginetti Christian e Riccardo.

Tanti auguri a Lorenzoche compie 2 anni il 5

Luglio, auguri damamma Chiara, papàFabrizio, la sorella

Lucrezia, i nonni e glizii.

Tanti auguri aBarbara e

Roberto peressere diven-tati genitori ebenvenuto aRiccardo DiBenedetto,dai nonnimaterni e

paterni, dagli zii Romina, Ovidio, M.Adele, Alessandro, Emiliano, Enrico,

Chiara, Luca, Silvia e Sara. Un bacio dai cuginetti Desirè,

Christian ed Emma.

“ Tantiauguri aFedericoRoscioliche il 30Giugnocompie

10 anni ...Lella”

Un sincero augurio di felici-tà ad Orlando Tosti eCristina Prosperi che il

13 giugno si sono uniti inmatrimonio, dai genitori

Pierino ed Angela e Rodolfo e Giulia.

Tanti Auguri a MartinaTopini x i suoi 11 anni,compiuti il 26 Giugno,dalla sorella Lavinia

Tanti auguri dibuon compleanno aEdoardo Migliorelliche compie gli anni

il 21 Luglio e aEmanuele

Beccaccioli checompie gli anni il

26 Luglio !!!

Tantissimi auguri a Marta Roscioli,Eleonora e Michela Cola che festeggiano il

loro compleanno rispettivamente il 4Giugno, il 18 e il 22 Luglio.. Un augurio

enorme da tutti gli amici del bar...

Congratulazionie felicitazioni

a ValentinaTizi che il 16

Luglio si è lau-reata in scien-ze dell’educa-zione dai geni-tori, dal fra-

tello e dalfidanzato.

Auguri ad AngelaMassaccesi che il giorno27 agosto 2009 compirà

2 anni. Dalla mammaValeria, il papà

Emanuele, i nonni, gli ziie tutti i cuginetti.......

AUGURI!!!

La piccola Sara di Corchiano augura buoncompleanno alla sorellina Chiara che compie

8 anni il 24 agosto e alla cuginetta Sofia checompie 1 anno il 25 agosto. Tantissimi auguried un bacione anche da parte dei genitori,

dei nonni e degli zii.

Tanti auguri aFederico Salza

che il 4 Luglio hacompiuto 18 anni,da mamma, papà,tua sorella Sara,Ivan e tutti gli zii

e cugini.

Vorrei fare gli auguri di buon complean-no ai miei tesori di nipotini Manuel, checompie 8 anni il 24 Luglio e Davide, 7

anni il 17 Agosto. Tanti auguri da nonnaPaola, da nonno Gianni, zio Andrea, ibisnonni Arduino e Liliana, i cuginettiLeonardo e Emma, zia Graziella, ziaGianna. Tanti bacioni da tutti noi.

Tantissimiauguri di buoncompleanno aEliana che il

18 Luglio com-pie 19 anni, da

Valerio efamiglia,Roberta,Claudio eBruna …bacioni!!

Tanti auguri a nonna Maria chead Agosto compie 83 anni.

Tantissimi auguri aRiccardo Riccini peril suoi 10 anni che

compie il 26 Luglio,con tanto amore damamma, nonni, zii e

cugini.

Tanti auguri dibuon compleanno aVanessa Fusco che

il 17 Giugno ha compiuto 10 anni.

Dai genitori, inonni e gli zii.

Tanti auguri a Melissa Pirri diCorchiano, che il 19 luglio com-pie 9 anni, dal papà Massimo,la mamma Viviana e dal “fra-

tellone” Ivan

Tanti auguri a GiovanniPingitore che l’8 Agostocompie 6 anni, da papà,

mamma, nonnoDomenico,

nonna Sandra e zio Stefano.

… 40 anni sono arrivati!! ... di tempo né è passato … e tante

cose sono cambiate ... ma una cosanon cambierà mai … che sarai sem-

pre nostra sorella!!! Una sorellameravigliosa! “Grazie” e buon

compleanno Azzurra e Roberta.

Campo de’ fiori52

Tanti auguri aGianluca e Tamaradi Corchiano che

si sono sposati il 7giugno. Un abbrac-cio dai testimoni

Eleonora,Valentina, Ilaria,

Claudio e Gianluca.

Tanti auguri a Maria DeSantis che compie 80 anni

il 17 Luglio, dai figliFranco, Tarcisio e

Massimo, dalle nuore e dai nipoti.

Congratulazioni aSara Pandolfi che

il 10 luglio ha conseguito la

laurea in lettereda tutti i parenti

e gli amici.

Ciao sono Alessio e viannuncio che i miei genitori

si sposano il 22 Agosto.Auguri da tutta la truppa

Lopez.

Il 13 Luglio, Gianpaolo Lopezè diventato dottore in

ingegneria con 108!Da tutti i Lopez un grande in

bocca al lupo!

PS: Crepi il lupo.

Campo de’ fiori 53

CIAO!Sono TURLU e ho 4 mesi circa

Sono molto vivace,maschio, di taglia

piccola e ….CERCO CASA!!!AIUTATEMI!!!

Saprò darvi tanto affetto e vifarò una grande

compagnia...Facciamo presto.

Tel. 3389383581

TURBOcanetto di piccola

taglia, pelo raso, giova-

ne, castrato(1 anno ½ circa)

ESUBERANTE,SIMPATICISSIMO

cerca casa dove ci sia già presente un altrocane (almeno una femmina sterilizzata)

No appartamento ma giardinoVi farà un sacco di compagnia!

Tel. 3389383581

LUNA:15 mesi, meticcia incrocioboxer e/o lupo e/o rhode-sian e/o rottweiller, tagliamedio piccola, sterilizzata,

vaccinata, 23 kg circa,positiva alla Leishmania,curata e guarita, deve

solo prendere 1 compres-sa la giorno.

Ha bisogno di spazioaperto!!

Ciao, sonoKELLY, ho circa 4anni...sono fem-

mina quasi dirazza e buonissi-ma, taglia mediogrande ma discre-

ta.I miei padroni sitrasferiscono ecercano per meuna nuova casa.Non fatemi finire

in canile vi prego! Vi darò tutto il mio affetto...Sono già in stallo presso l’abitazione di una volonta-

ria, ti aspetto.Tel. 3389383581

REGALO cuccioli,di

taglia mediopiccola (nati07-06-09)

2 femmine e un maschio

Tel.3333433609

Non abbandomarmi per strada,portami con te in vacanza

Ci sono giunte segnalazioni di gruppi di cani

randagi nelle campagna dell’area Faleritana.

Chiediamo l’intervento delle Autorità prima

che succeda qualcosa di irreparabile.

Campo de’ fiori54

Album deCampo de’ fiori

1963 - Clorinda Tenti e la madre

Campo de’ fiori

1921 - Famiglia Paolini. Foto del Sig. Vittorio Paolini

Civita Castellana - Anno 1928 -Classe II elementare.

Campo de’ fiori

55Campo de’ fiori

dei ricordi

Civita Castellana - Scuola Don Bosco - Anno scolastico 1976-77 - Classe I° A. In alto da sx: Carla Dosa, Sabrina Lucentini, Mauro Gallinella,Gianluca Mancini, Claudio Cecchini, Adio Nucci, Roberto Cimarra, Alberto Calamanti, Mario Matteucci, Giuliano Menichelli. In basso da sx:

Monica Magnifica, Maria Luisa Munzi, Piera Melone, Antonella Gentileschi, Mariella Vecchi, Sabrina Petroni, Elisabetta Paolini, Pamela Nesta,Letizia Catinari, Cinzia Perniconi, il Maestro Fausto Silei. Manca all’appello Romina Morbidelli. Foto della Sig.ra Sabrina Lucentini.

Campo de’ fiori

Campo de’ fiori

Civita Castellana - 8 Giugno 1970 - Classe III elementare sez. A. In alto da sx: Carlo Nelli, Roberto Verardi, Gianni Di Giovenale, GiorgioTestalepre, Ulisse Frezza, Roberto Fantera, Gianni Ricci, Corrado Gemma, Fulvio Massi, Maurizio Tombolini. In basso da sx: Carlo Turetta,

Antonio Fallini, Mauro Cingolani, Carlo Rovinetti, Francesco Palmarini, Ercole Groppioni, Nello Monaco, Pasquale Scarcia, Fernando Colazzo,Marco Valeriani, Paolo Giuliani, Valentino Grifoni. Maestra Bonina Ercolini. Foto del Sig. Ulisse Frezza.

Campo de’ fiori56

Album deCampo de’ fiori

Parigi 1973 - Da sx: Alberto Sacchi, Dante Allegretti e Carlo Angeletti.

Campo de’ fiori

Civita Castellana 1960/61 III° D - Da sx: Prof. Pandimiglio e la prof. Auguglini - In piedi da sx: Luca Carosi, Alberto Sacchi, Castiglia, MassimoMancini, Sergio Pescitelli, Giuseppe Brunetti,Sciamanna, Santori, Mariani, Giorgio Flori, Marini. In basso da sx: Chiudami, Alfredo Gasperini,

Aldo Ricci, Di Lorenzi, Gezzi, Massaro, Renzo Lemme.

12

Campo de’ fiori

Civita Castellana 1926 - Da sx: Minerva, Erina Nelli..

Campo de’ fiori 57

dei ricordiCampo de’ fiori

Civita Castellana anni ‘60 - Bar ContiDa sx: Fabrizio Pellacci,Sandro Serafini (Bazzichetta) con ferita da

taglio di racchetta provocata da Alfredo Anzellini (ultimo a dx)

Ronciglione - Carnevale 1952 - Sulla carrozza Marisina Cassarà,il cocchiere Vincenzo De Santi Gentili.

Campo de’ fiori

Campo de’ fiori

Ronciglione 1898 - Società dei Ragni e Nottoloni

Campo de’ fiori58

Album deCampo de’ fiori

Anni ‘70 - 1. Patrizio Angeletti, 2. Roberto Brandetti, 3. Antonella Sciosci, 4. Carlo Pacelli.

1

2

3

4

Campo de’ fiori

Fabrica di Roma anni ‘70 - 1. Patrizio Angeletti, 2.e 3. fratelli Ricci, 4. Paola Carofei, 5. Antonio Bianchini, 6. Carlo Pacelli, 7. Alberto Angeletti, 8. Roberto Brandetti.

1

7

6

5

4

3

2

8

Campo de’ fiori 59

dei ricordiCampo de’ fiori

Lago di Vico - 1965. Da sx: Sandro Anselmi, Ivo Carosi, Paolo Proietti.

Fabrica di Roma - Anni ‘40. Un meritato brindisi di fine mietitura.

Campo de’ fiori

Campo de’ fiori60

LAVORO

CERCO-RAGAZZA cerca lavoro, pulizie a casa, condo-mini, lungo orario, per lavori di campagna. Tel. 328.0916999.-CERCHI UNA “TATA” PER IL TUO BIMBO?Chiamami (esperienza con bambini appenanati) Tel. 0761.599504 - 329.4613852.-RAGAZZO con patente B, conoscenza italiano,cerca lavoro come commesso, magazziniere,pulitore, manovale, per lavori di campagna. Tel. 328.0916999.-RIPETIZIONI D’INGLESE a bambini eragazzi di scuole medie e superiori e università.7 € l’ora. Annamaria. Tel. 0761.613110.-RAGAZZO italiano 36 anni, diplomato, cercalavoro per Civita e dintorni come: carpentieremanuale, pavimentista, commesso supermar-ket, benzinaio, barista, per agenzie immobiliarie assicurative con buona esperienza, serio ebuoni propositi. Tel. 338.1141726.- LAVORI DI VERNICIATURA di balconi,cancelli, inferriate, saracinesche garage, €30,00 al mq, lavoro e vernice compresa. Tel.338.4912768 dopo le ore 16.00 o sms.-AUTISTA 48enne offresi per viaggi città,nazionali ed esteri, con auto propria o senza.Anche per week-end e festivi esperto e referen-ziato. Max serietà no perditempo.Tel. 333.2741653 -HOSTESS diplomata operatrice turistica offre-si per meeting, congressi, viaggi cittò, naziona-li, esteri, disponibile shopping, teatro e tempolibero, pranzi e cene di lavoro. Max serietàesclusi perditempo Tel. 339.5887933 e-mai: [email protected], PEDICURE, CAPELLI a domici-lio, Civita Castellana e dintorni. Prezzi modici,ottimo servizio. Tel. 0761.513419 328.8088647. -SIGNORA 40enne, cerca lavoro come badan-te, lungo orario, anche di notte. Tel. 329.9526312.-BADANTE lungo orario, lavori domestici, puli-zie, anche di notte. Tel. 328.2080987.-MURATORE italiano, lunga esperienza, ese-gue lavori di resaturo appartamenti, pavimenti,rivestimenti, muri, tetti, impermeabilizzazioniterrazzi, materiali termo acustici, piccoli lavori.Tel. 329.1966311.-LAUREANDA in architettura impartisce ripeti-zioni in tutte le materie, per le scuole elemen-tari e medie. Esperienza pluriennale, massimaserietà. Tel. 0761.515526 333.5620583-RAGAZZA cerca lavoro come donna delle puli-zie o baby sitter, zona Fabrica di Roma e dintor-ni. Tel. 389.0928982.-LAUREANDO in ingegneria impartisce ripeti-

zioni di matematica per elementari e medie.Max serietà. Tel. 333.9119941-SIGNORA cerca lavoro: aiuto anziani, stiratri-ce (per tintorie e in casa). Tel. 339.7069630.-RAGAZZO di 17 anni e mezzo, di CivitaCastellana, cerca lavoro come apprendista. Tel. 339.7069630-ESPERTA cuoca e pizzaiola, cucina umbra eromana, cerca lavoro. Tel. 340.5264582.-RAGAZZA di 34 anni cerca lavoro come came-riera, badante, baby-sitter, aiuto pulizie ecc.Tel. 329.8398079.-RAGAZZA cerca lavoro come pulizie o baby-sitter zona Fabrica di Roma e vicinanze. Tel. 339.7266316.-STUDENTESSA universitaria realizza cd confoto digitali, con musica e effetti speciali, il tuttoa prezzi modici. Tel. 0761.517286.-SIGNORA 49enne italiana di Civita Castellana,bella presenza, cerca lavoro come baby sitteresperienza con bambini poichè mamma di duefigli grandi. Disponibile anche come badante e accompa-gnatrice o donna pulizie anche paesi vicini. Tel.0761515179 - 347.4016708. -SI ESEGUONO piccole riparazioni di cucito.Tel. 0761.517286-RAGAZZA italiana 34 anni, cerca lavoro comebadante, baby-sitter, aiuto pulizie e lavori dome-stici, commessa con esperienza, patentata, maxserietà. Civita Castellana e dintorni. T. 329.2213347

OFFRO- CERCASI BADANTE per signora anziana diVallerano, giorno e notte con vitto e alloggio.Tel. 392.8277640.-TRASPORTI, traslochi, pulizia cantine, box,uffci. Furgoni piccoli e grandi. Preventivi gratui-ti. Orario no stop. Prezzi bassi. Tel.338.2660789-BADANTE CERCASI giorno e notte, italiana,seria per signora anziana di civita Castellana .Tel. 0761.516897.-CERCHI UN’ATTIVITA’ dinamica, divertente,che ti permetta di gestire il tuo tempo guada-gnando secondo il tuo lavoro e le tue necessita?Chiama al numero 393.1750663.-CERCASI per ristorante, addetto alla cucina,uomo, specializzato nella griglia e pizza e aiutocuoco. Tel. 0761.513398.

VEICOLI

VENDO-CICLOMOTORE della Piaggio “SI”. Buonostato € 100,00. Tel. 339.7561925.- Y10 buonissimo stato Km. 93.000 motore fire

€ 1000,00 compreso passaggio. Tel. 338.9069553.- AUDI A4 cabrio, anno 2004, come nuova,interni in pelle, cambio automatico, fari alloxeno, frigo bar, via sat TV, navigatore, DVD,vendo € 17.000,00 non trattabili.Tel. 320.8907290.- MERCEDES CLASSE E 220 CDI Classic,accessoriata, blu metallizzato, anno 2004.Ottimo stato. Tel. 328.9582342.- APRILIA SR 50 DITECH GP ONE km14.000, come nuovo. Completamente originale.Vendo a € 1.000,00 trattabili. Tel. 0761.572801.- CAMPER ELNAGH Clipper 10 su 2000TDJ2004, posti omologati 6, radiocd, 2 antifurti,pannello solare, 2 batterie, tendalino portabici,stufa, boiler oscuranti, zanzariere, frigo, docciaseparata, predisposizione per 2 bombole.50000 Km. Tagliandati. Ottimo stato, visibile aFiano Romano. Tel. 3475330488.- Honda Hornet 600 nera immatricolata adottobre 2005 perfette condizioni con faro barra-cuda appena montato e gomma posterioreall'80%. Tagliandi documentati sempre Honda.Monta tamponi paramotore, puntale, semima-nubrio dorato e portatarga recllinato. Forniscomanubrio e sottocodone originali completo difrecce fumè.Disponibile per ogni prova. 3.800trattabili. tel. 3395011237- APRILIA SR D-Tech REPLICA NoriyukiHaga del 2003. Ottimo stato, con gommenuove. Prezzo interessante! Vendo. Prezzo inte-ressante. Tel. 348.3897772.-HONDA DOMINATOR 650 ENDURO anno1992, km 37.000, revisionata nel 2008. Sempregarage. Ottimo stato. No perditempo. Vendo € 1.300,00. Tel. 348.8944737. -APRILIA 25 SORTER cc 125 del 1999, coloregrigio metallizzato, parabrezza e bauletto, km6.500 originali, ottimo stato. Vendo € 1.500,00.Tel. 338.5480346- 339.8210509.-CAMPER Miller Illinois su Ducato 2.8 JTDanno 2005, km 18.000, gomme nuove, vetrielettrici, chiusura centralizzata, antifurto, ariacondizionata, ant.tv, radio cd, tendalino portabici, 4 posti, generatore Truma 6000, frigo135lt, 4 poltrone, tavolo 2 lettini, ottimo affare.Vendo € 33.000,00 T. 329.8110589-OPEL MERIVA Club 1.400, colore bianco, 90cv , 11/2008, km 1.500, di serie: ESP plus TCPpuls, ABS con EDB, airbag frontale e laterale,chiusura centralizzata, immobilizer, flex space,servo sterzo. Dotata di pack one (clima, radio cd6 casse, cerchi da 15”, volante regolabile).Vendo € 13.000,00 causa inutilizzo. T. 349.5044305

OGGETTISTICA/HOBBISTICA/COLLEZIONISMO

CERCO-LAMETTE DA BARBA complete di bustine,acquisto qualsiasi quantità o scambio con fran-cobolli. Alfonso Tozzi Via Pescaglia, 27 - 00146Roma. Tel. 06.55285165

VENDO-SET DA BAGNO in ferro battuto, composto dabacinella + portasapone e caraffa per acqua.Tutto in ceramica d’epoca. Vendo ad amatore.Prezzo da concordare. Tel. 333.3073166.

Annunci Annunci

61Campo de’ fiori

-POLAROID del 1988 da collezione, condizioniestetiche ottime e pentax k1000. Analogica,perfettamente funzionante, con obiettivo50mm. Vendo € 110,00 trattabili. Tel. 338.1032635-ANTICHE MONETE romane o greche acqui-state regolarmente dietro fattura da numismati-ci di fama internazionale, investite piccolesomme per pezzi che non svaluteranno mai.Telefonate da casa, sarete ricontattati368.7482606 o sms.

ABBIGLIAMENTO/SPORT

-SCI DA NEVE marca Rossignol, lunghezza1,77 m, completi di tacchi per scarponi regola-bili + 2 stecche. Lame in ottimo stato. Vendocausa inutilizzo ad € 150. Tel. 338.4912768dopo le h 16.00 0 sms.-2 CANNE da pesca marca silstar da 3 mt + 1mulinello, ottime per fiume e laghetto, ottimostato. Vendo € 60,00 Tel. 338.4912768 o.p. osms.

ARREDAMENTO

-CAMERETTA in legno chiaro e lucido compo-sta da letto singolo, comodino e scrivania, stilemoderno, ottimo stato. Prezzo da concordare.Tel. 320.3558182 o.p.-CUCINA componibile 180x87 stile americananuova, usata pochi giorni, colore rossa e nera,forno cucina marca Candy inox Vendo € 350,00Tel.329.7753685 -MOBILI DA PARRUCCHIERE 2 mobili conlavabi in ceramica, 2 poltrone in pelle girevoliper taglio, 2 mobili in legno con specchio, 2caschi asciugacapelli. Tel. 389.4392409.

ATTIVITA’ ARTISTICHE

- PIANO BAR duo tastierista fisarmonicista,liscio e latino americano, musica revival daglianni ‘80 in poi, per tutte le occasioni, cerimonie,matrimoni e feste. Tony & Oronzo.

Tel. 329.7350638.

VARIE

-VENDO FRIGORIFERO congelatore quasinuovo al prezzo di € 400,00 Trattabili. Con 6cassetti. Tel. 0761.598114.-FUCILE DA CACCIA doppietta “Bernardelli”mod Roma/6 , occasione. Cell. 338.16408.-PORTA BASCULANTE per box auto elettricacon telecomando a distanza, nuovissima,vendo. Prezzo da concordare. Misure alt. 2,30x2,76. Tel. 329.1972237.- LEGNA DI NOCCIOLO, ottima per camini etermocamini. Vendo a soli € 30,00 al metro.Tel. 0761.573221.- STUFA A PELLET buonissimo stato, termo-ventilata, color mattone (marrone). Scalda 110mq. € 900,00 trattabili. Tel. 329.0147412- TERMOSTUFA a legna con forno, usata unasola stagione. Tel. 339.3318675.- VIAGGIO in Italia mare o montagna, di unasettimana, per due adulti e tre bambini, anchesolo due adulti, valido fino al 23/08/2009. € 150,00. Tel. 348.8102896 o.p.- FOTO ORIGINALI ventennio dei paesiMonteromano, Civitella Dagliano, Bagnoreggio.Vari formati. Condizioni ottime. Si inviano foto-copie. Tel. 339.6228244.- TECAR TERAPIA, laser, tens, terapie manua-li, massaggi ecc. oggi è possibile avere tutto alVostro domicilio evitando inutili quanto dannosispostamenti. Esperienza ultraventennale.Tel. 334.8316111 - [email protected] SERIO E TRADIZIONALISTA, 49enne, celi-be, in uniforme, cerca anima gemella, esclusi-vamente nel proprio paese nativo (Fabrica diRoma). Solo nubili o vedove, no maleducate ocon dituazioni affettive poco chiare.Tel.330.831603.-GATTINI simpatici, coccolini, bellissimi, affet-tuosi. Regalo a chi li sappia veramente amare.Tel. 333.3073166.-MI CHIAMO MAURO, sono alto 1,70 , occhiverdi, capelli castani, 37 anni. Cerco donna per

Gratuiti Gratuiticonvivere. Sms 320.9260665.-VENTILATORE a 3 pale da soffitto, a corren-te, colore bianco, tre velocità. Nuovissimovendo € 50,00. Tel. 338.4912768 o.p. o sms.-SET UNICO DA BAGNO in ferro battuto anni30/40, composto da bacinella più porta saponepiù caraffa per acqua in ceramica antica dipintaa mano. Vendo a vero amatore.Prezzo da concordare. Tel. 333.3073166-TERMOSTUFA A LEGNA modelloCastelmonte perfettamente nuova. Volumeriscaldabile fino a 330mc, capacità media 9,3Kw. Prezzo di listino € 2550, si offre a € 2100(con garanzia). Tel. 0761.573160.-PISCINA accessoriata mod. Ultra Frame rigi-da 488x122 perfetta e visibile. Vendo € 280,00.Tel. 0761.574602 o.p.

ELETTRONICA/ELETTRICITA’

-ACER ASPIRE ONEvendo causa inutilizzo.Caratteristiche: CPUIntel Atom processorN270 - LCD 8.9’ ‘CrystalBrite WSVGA -Ram 1GB DDR2 -Windows XP Home.Prezzo interessante tel0761.513117.

-TELEFONO PALMARE Asus P320, perfetto.Connessione internet wifi, installato WindowsProfessional 6, Telecamera-fotocamera 2 mega-pixel,memoria espandibile, con custodia origi-nale, scatola, 2 caricabatterie, accessori vari.Vendo causa inutilizzo a € 210,00 trattabili. Tel.333.7644562.-MONITOR per computer + 2 tastiere +mouse e tappetino + 2 casse amplificate + pro-lunga da 10 mt per collegamento internet datelefono fisso. Tutto in ottimo stato vendo €100,00. Tel. 338.4912768 o.p. o sms

ANNUNCI ECONOMICI GRATUITI PER PRIVATIa pagamento per ditte o società- Tel. Fax 0761.513117

Cedola da ritagliare e spedire L’annuncio sarà ripetuto per 3 uscite, salvo diversa decisione della redazione

Compilate qui il vs annuncio gratuito e speditelo in busta chiusa aCampo de’ fiori - P.za della Liberazione n. 2 - 01033 Civita

Castellana (VT) oppure mandate un Fax al n. 0761.513117 o una e-mail a [email protected]

(scrivere in stampatello e senza abbreviazioni) ..................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................................................................

Gli annunci gratuiti sono esclusivamente riservati a privati. Campo de’ fiori non è responsabile per la qualitià e la veridicità delle inserzioni. A garanzia dei lettori, Campo de’ fiori si riserva il diritto di NON PUBBLICARE annunci non conformi al

presente regolamento o che, a suo insindacabile giudizio, risultino non chiari o che possono prestarsi ad interpretazioni equivoche.Gli inserzionisti prendono atto che, a richiesta dell’Autorità Giudiziaria, Campo de’ fiori fornirà tutte le notizie riportate con la presente cedola.

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “tutela dei dati personali”.

COMMITTENTE: NOME................................................COGNOME..............................................Via...............................................................

Città......................................................Tel...................................Firma................................................................

62 Campo de’ fiori

CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE

SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00I miei datiNome___ ____ __________________________________ Cognome________________________________________________

data di nascita_______________ __________Città________________________________________________________Prov._______

Via_______________________________________________________________Telefono____________________________________

Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00Il regalo è per:Nome_______________________________Cognome_________________________________________________________________

data di nascita___________________________Città______________________________________________________Prov.________

Via_________________________________________________________________Telefono__________________________________

effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.zadella Liberazione n. 2 - Civita Castellana

Data______________Firma__________________________________Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di“Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita

Castellana (VT)

Data______________Firma__________________________________Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 CivitaCastellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117

SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTO

Ariete il mese si presentacoinvolgente, ma l’amoredubbioso ed irrequietocontinua. Attento alle pas-sioni improvvise, alle cotteestive ed ai menage a

trois, te ne potresti pentire e creare dannidifficilmente sanabili.

Toro il mese si preannun-cia tranquillo l’amore e lecoccolo la fanno da padro-ne e per le coppie consoli-date potrebbero esserci

sorprese molto piacevoli. Quindi goditi conserenità vacanze, amori, parenti, amici…era ora.

Gemelli che fatica …dovrai rimettere in sestosettori della tua vita che datempo ti creano inquietudi-ne ed insoddisfazione, siain campo affettivo che

lavorativo. Rimboccati le maniche e dattida fare. Fine mese sarà più definita lameta.

Cancro i rapporti in corsosi stingeranno, ma per isingles non ci sarà chel’imbarazzo della scelta equesta scelta potrebbe

portare alle nozze. Il tuo “charme” è irre-

Sagittario certo complica-zioni e malintesi viaggianocon grande intensità inquesto mese. Occorrearmarsi di pazienza e scio-

gliere uno alla volta i nodi che si presenta-no. Dai fondo al tuo ottimismo, ne haibisogno. Tuttavia la vacanza scorreràegregiamente.

Capricorno il mese scorsoha lasciato un po’ di freddonei rapporti con gli altri, edin questo mese il “freddo”aumenta. Metti un punto,ferma tutto, goditi la

vacanza, rilassati e ritrova il tuo abitualeequilibrio. Forse ti sentirai un po’ solo maguardati dentro.

Acquario il tuo dinami-smo, la tua carica ti porta-no ad accettare e cercaredi portare a termine tutti gliimpegni. Dosa meglio letue forze, ma soprattutto

rifletti bene sui sentimenti, potresti esseretentato di prendere decisioni di cui potre-sti pentirti.

Pesci come ti dicevo, nonmalignare su tutto, ma sehai dei dubbi affronta aviso aperto e chiedi spiega-zioni. Non fare la vittima,

piuttosto spesso sei carnefice. Comunquenon fidarti dei pettegolezzi e delle malelin-gue, è un mese un po’ complicato mapieno di vita.

sistibile.Leone mese impregnatodi tranquillità e giovialità,da dedicare tutto a te stes-so. Godi la vita, gli amici…l’amore. Cerca di ritrovartiinteramente e veramente,

ti attendono situazioni molto coinvolgenti. Vergine i problemi si sus-seguono senza sosta, mal’amore ti riempie di cocco-le e tenerezza. Gli amici tisono vicini e tutto questo èbalsamo per la tua anima.

Il mese si conclude dandoti tregua e final-mente godrai le tue vacanze.

Bilancia qualcosa non và,il tuo universo si oscura etu ti trovi a disagio; hai deisospetti, sei ansioso e dub-bioso; non piangertiaddosso, reagisci, cerca ed

afferma la verità. Ritroverai te stesso el’armonia.

Scorpione finalmente…vacanza. Sarà abbastanzatranquilla e rilassante.L’amore c’è, ci sarannopure nuove conoscenze,che si riveleranno moltoutili in futuro.

Oroscopo di Agostodi Gaetano Grasso

Campo de’ fiori 63

Campo de’ fiori

Periodico Sociale di Arte, Cultura,Spettacolo ed

Attualitàed Attualità editodall’Associazione

AccademiaInternazionale

D’Italia(A.I.D.I.)

senza fini di lucro

Reg.Trib. VT n. 351del 2/6/89

PresidenteFondatore:

Sandro Anselmi

Direttore Editoriale:Sandro Anselmi

DirettoreResponsabile:

Stefano De Santis

ConsulenteEditoriale:

Enrico De Santis

Segreteria diRedazione

CoordImpaginazione e

Grafica:

CristinaEvangelisti

Sonia Bonamin

ErmelindaBenedetti

Stampa:

La realizzazione di questo giornale e lastesura degli articolisono liberi e gratuiti

ed impegnanoesclusivamente

chi li firma.Testi, foto, lettere e

disegni, anche se nonpubblicati, non saran-

no restituiti se non dopo preventiva ed

esplicita richiesta daparte di chi li

fornisce. I diritti diriproduzione e di pub-blicazione, anche par-ziale, sono riservati

in tutti i paesi.

Campo de’ fiori è distribuito a Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Vignanello, Vallerano, Canepina,

Vasanello, Soriano Nel Cimino, Vitorchiano, Bagnaia, Viterbo, Montefiascone, Carbognano, Caprarola,

Ronciglione, Sutri, Capranica, Cura di Vetralla, Blera, Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia, Orte, Gallese,

Magliano Sabina, Collevecchio, Tarano, Torri in Sabina, Calvi nell’Umbria, Stimigliano, Poggio Mirteto,

Otricoli, Narni, Terni, Amelia, Nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Anguillara, Trevignano, Bracciano, Canale

Monterano, Mazzano, Campagnano, Sacrofano, Olgiata, Faleria, Calcata, S.Oreste, Nazzano, Civitella San

Paolo, Torrita Tiberina, Rignano Flaminio, Morlupo, Castelnuovo di Porto, Riano, Ostia, Nettuno, Anzio,

Fregene. A Roma nei teatri, nei migliori alberghi e locali, sui taxi e in tutte le stazioni MET.RO. Spedito a tutti

gli abbonati in Italia e all’estero, inviato ad Istituzioni Culturali e sedi Universitarie italiane e straniere, a perso-

naggi politici, della cultura, dello sport e dello spettacolo.

Sandro AnselmiP.zza della Liberazione, 2 - 01033 CivitaCastellana (VT)Tel./Fax 0761.51.31.17 e-mail : [email protected]

Stime Immobili e Preventivi Mutui Gratuiti

Località SassacciAttività di taglio legna con deposito

ed attrezzature. Tratt. Riservate.

Centralissimo Bar-gastronomia-pasticceria avviato, comprensivo dilaboratorio. Giardino interno 25 mq.

Ricevitoria SISA - SuperenalottoOttimo investimento

CEDOCivita Castellana

Fabrica di Roma

Corchiano

In zona centrale Attività di alimentari avviata.

Bar - Gelateria - RicevitoriaAvviato. Posizione centrale

Trattative riservate

Negozio di abbigliamento da ceri-monia uomo/donna con merce e

stigliatura. Avviatissimo.Trattative riservate.

Cedesi attività di pizzeria al piatto eda asporto. Avviatissima.

Avviatissima trattoriabar - pizzeria completamente

arredato, 50 coperticorte esterna. €100.000,00 tratt.

Chiosco di fiori 4x3 mtcon tettoia esterna

Negozio di abbigliamento sportivo con due marchi

in esclusiva. Tratt. Riservate.

Attività distribuzione e venditaporta a porta surgelati,

5 furgoni frigo, ottimo portafoglioclienti, concessionario Viterbo e

Roma. Tratt. riservate

Avviata lavanderia/tintoria.In zona centrale.

DirezioneAmministrazione

RedazionePubblicità edAbbonamenti:

Piazza dellaLiberazione, 201033 Civita

Castellana (VT)

c/c postalen.42315580

Tel. e Fax0761.513117

e-mail:[email protected]

Redazione di Roma:Viale G. Mazzini 140

AbbonamentiRimborso spese

spedizioneItalia: 12 numeri

€ 25,00Estero: 12 numeri

€ 60,00

Per il pagamentoeffettuare i

versamenti sul c/cpostale n. 42315580

intestatoall’Associazione

AccademiaInternazionale

D’Italia.L’abbonamento

andrà in corso dalprimo numero raggiungibile e

può avere inizio in qualsiasi momentodell’anno ed avrà,comunque, validità

per 12 numeri.

Garanzia di riservatezza per

gli abbonati

Si garantisce la massima riservatezza

dei dati forniti dagli abbonati e la

possibilità di richiederne gra-

tuitamente la ret-tifica o la

cancellazione scri-vendo all’editore.Le informazionicustodite nello

archivio di Campode’ fiori verranno utilizzate al soloscopo di inviare agli abbonati il giornale e gli

allegati, anche pubblicitari (legge675/96 tutela dati

personali).

Avviato negozio di bomboniere, listenozze, articoli da regalo, argenteria

e cristallo

Mutui per abitare

Località Parco Faliscoultimo lotto edificabile di ca. 1000

mq. Ottimo investimento

Centro Commerciale Falerii NoviNegozio di 50 mq completo di

arredamento per attività di profu-meria. Ottimo investimento.

Faleri, appartamento p. terra di mq130 intonacato, portico di 100 mq,giardino 380 mq, terrazzo 400 mq.

VENDOFabrica di Roma

Località Pian del Trullo Porzione di bifamiliare su 3 livelli,

giardino, garage. Da ultimare.

Faleri Novi. Bbifamiliare 240 mq su3 livelli. PT: portico, salone, cucina,

bagno. P1: 4 camere, bagno. PS:sala hobby, cucina, garage. Lotto

730 mq. Divisibile in 2 unità.

Lo Studio Legale dell’ Avv.Aldo Piras

Patrocinante in Cassazione, ha stipulato una con-venzione con Campo de’fiori con la quale, tutti i

lettori, avranno diritto a n. 3 consulenze gratuite.Per informazioni rivolgersi in redazione

Civita Castellana.

VENDESI AVVIATA ATTIVITA’

COMMERCIALE DI FRANCHISING

ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI

BAMBINI DA 0 A 14 ANNI.

COMPLETAMENTE ARREDATO.

OTTIMA POSIZIONE.

Info Tel. 0761.599190 - 347.9069170 -

338.4623892

Sandro AnselmiP.zza della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) Tel./Fax

0761.51.31.17 e-mail : [email protected]

Da 40 anni al vostro servizioPubblicizza una selezione di offerte immobiliari

Località SanGiovanni

Appartamento130 mq. ca. composto da

salone con terrazzo, cucina abita-bile, studio, 2 camere, balcone,

cantina, panoramico.

VENDOCivita Castellana

Fabrica di Roma

Fabrica di Roma

Magliano Sabina

Campagnano di Roma

AFFITTOCivita Castellana

Calvi dell’Umbria

Corchiano

Soriano nel cimino

Roma

Vignanello

Gallese Scalo

Sutri

Terreno agricolo di 1.500/3.000 mq in prossimità del centro abitato.

Capannone industriale di mq 1.750 c. trasformabile in residenziale con terreno

di 10.000 mq c. Trattative riservate.

Appartamento mq 90 su due livelli,taverna, cucina, 2 bagni, camera, 2 came-

rette, frazionabile, da ristrutturare.

Località San GiovanniAppartamento arredato di 100

mq composto da: salone, cucinae tinello, 2 camere, 2 bagni.

Via Mazzini, locale commercialedi mq 150 circa con parcheggio

di proprietà

Loc. com.le ristorazione al pianoterra, doppia entrata, bagno e

antibagno, canna fumaria, labo-ratorio, magazzino, cantina.

Via del Forte loc. commerciale di70 mq con bagno. € 500,00 trat.

Terreno 6.800 mq con ulivi, nocciole e piccolo annesso

Via Nepesina appartamento 60mq: cucina, soggiorno, 2 camere,

bagno e giardino.

In centro bilocale 120 mq, p.t.composto da: bagno, antibagno,

laboratorio, canna fumaria.

In prossimità Ufficio Postaleimportante e luminoso

locale commerciale di 160 mqcon parcheggio privato.

Via San Rocco appartamento 65 mq. ca.salone con camino in peperino, cucina,

balcone, 2 camere , bagno. €100.000,00

Contrada Pacifici Terreno panoramico di10.000 mq. ca. con ulivi e progetto peredificare n. 5 bifamiliari. € 220.000,00

Appartamento p. rialzato di 100 mq. ca.salone con armadio a muro, cucina abita-

bile con terrazzo, 2 camera, balcone,bagno, ripostiglio. Autonomo.

Via San Pantaleo Campano appartamento 90 mq,balconi 30

mq, posto auto, vasto giardino e piscina condominiali.

Ascensore e risc. autonomo.

Località Montebonoa 800 mt dal paese, rifi-nitissima villa singola su

2 piani, di 130 mqcadauno con terreno di 7.700 mq, divisi-

bile in 2 unità indipendenti.

Villa unifamiliare presti-giosa su tre livelli di mq400, con giardino di mq3000 più terreno attiguo

di mq 8000.Panoramicissima

App.to di 100 mq arredato cucinacon camino, salone, tre camere,due bagni, ripostiglio, garage 22

mq, due ampi balconi.

Piazza della LiberazioneRifinitissimo app.to 155 mq,

salone doppio, veranda chiusacon camino, cucina, 4 camere, 2 bagni ripostigli, 3 balconi,

terrazzo, garage 40 mq.

Via del Forte - App.to di 108 mq,salone con camino, sala, 3 came-

re, cucina, veranda chiusa,bagno, ripostiglio, magazzino al

piano terra.

Via Giovanni XXIII appartamentoal piano primo, completamente

ristrutturato: salone, cucina,bagno, due camere, balcone,

magazzino, posto auto.

Magazzini al piano terra di mq 81/22/35contigui con piazzale condominiale recintato, con cancello automatico.

Possibilità vendita frazionata

Corso Bruno Buozzi, 3 locali com-merciali varie metrature

Via della Repubblica. Bilocale di65 mq al piano secondo.

Centro, monolocale ammobiliato

Via della Repubblica apparta-mento di 108 mq, secondo piano

con ascensore e 2 terrazzi.

Appartamento (già studio medi-co), rifinitissimo, 4 vani e servizi.Termoautonomo, condizionatori.

Anche uso privato.

Appartamento al primo piano di110 mq, uso ufficio. 5 stanze e 2

bagni, box 20 mq.

Locale di 400 mq al piano primo,uso ufficio con parcheggio.

Tre casali con6.000 mq di

terreno, frazionabili.Licenza di

Agriturismo

Faleri Novi - appartamento piano terra di130 mq da finire, portico 100 mq,

giardino 380 mq.

Villa di 100 mq su due livelli: p.t. ingres-so, cucina, tinello, sala, 2 camere, bagno.

P. s. taverna 40 mq, bagno e camino +cantina con grotta di 20 mq. Sottotetto,

giardino e portico.

App.to 97 mq, secondo piano, conascensore, composto da cucina,

ripostiglio, salone, 2 bagni, 3camere, balconi. Garage 20 mq.

Impianto sportivocon piscina, campitennis e calcetto,bar. Ampi locali e

parcheggio.

Locale commerciale 284 mq+39 mq sop-palchi+41 mq tettoia chiusa. H 4,20 mt.

Locale commerciale piano terra, 50mq+22 di deposito. Ristrutturato.

Via Tasso app.to 95 mq, 5 vani, 2 bagni, balcone, completamente

arredato. Termoautonomo. Mobili di prestigio

Villa su 2 livelli di 100 mq con giardino ebosco. Termoautono-mo e condizionatori

Elegantemente arredatato.