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Associazione Collezionisti Scambisti www.aciesse.org LA SOFFITTA NOTIZIARIO INTERNO AD USO DEI SOCI REALIZZATO IN PROPRIO Reg. Tribunale di Viterbo nr 532 del 30 sett. 2004 Vedi pag 6 52 Ottobre 2009

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L A S O F F I T T A NOTIZIARIO INTERNO AD USO DEI SOCI REALIZZATO IN PROPRIO

Reg. Tribunale di Viterbo nr 532 del 30 sett. 2004

Vedi pag 6

N° 52 Ottobre 2009

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Gli articoli firmati impegnano solo i loro estensori. Il Direttore Responsabile, il Comitato di Redazione e l'ACS declinano ogni e qualsiasi responsabilità, a qualunque titolo ad essi riconducibile per quanto pubblicato.

La collaborazione al notiziario è gratuita ed aperta a tutti i SociAnnunci , articoli etc. devono pervenire entro il mese antecedente la pubblicazione e non vengono restituiti. Per ragioni di praticità è gradita, oltre alla forma scritta, quella elettronica come “file” di testo

LA SOFFITTA

Redazionale di C. Criscuolo pag. 3Voci in Soffitta pag. 4

Insoliti Ignoti pag. 7

La NATO di A. Caminiti pag 8Un rebus da risolvere di C. Criscuolo pag 16

l'Acquaiola di V de Martino e V. Panchenko pag.17

O bei! O bei! di R. Forloni pag.19I primi piloti civili di D. Martinelli pag.20

Un Donatello da buttare? 2^ puntata di S. Ventura e C. Criscuolo pag.21

Annunci pag.22

In questo numero:

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Notiziario quadrimestrale realizzato in proprio, destinato ai soci ed amici dell' A.C.S.È permessa la riproduzione citando la fonte.La pubblicità del notiziario è inferiore al 70%Direttore Responsabile: Giancarlo ZANETComitato di Redazione: Giuliano PADRIN, Dario SIMONCINI, Carmine CRISCUOLORedazione: ACS – s/da Mezzogrosso 31 – 01100 VITERBORegistrazione: Tribunale di Viterbo nr. 532 del 30/09/2004

ASSOCIAZIONE COLLEZIONISTI SCAMBISTISEDE SOCIALE: Via Traversa 8 – 01100 VITERBO

CONSIGLIO DIRETTIVO

Presidente: Carmine Criscuolo via Cucca 120 – 80031 BRUSCIANO (NA)Segretario: Paolo Celani C. P. 18 – 01022 BAGNOREGIO (VT)Tesoriere: Giuseppe Santarelli C. P. 120 – 67100 L'AQUILAConsiglieri: Giuliano Padrin via A. Gargana 4 – 01100 VITERBO Dott. Daniele Focosi via Pesciatina 711-55010 GRAGNANO (LU)

Ing. Mario Merone via S.Antonio 5 – 80048 S:ANASTASIA (NA) Ing. Dario Simoncini s/da Mezzogrosso 31 – 01100 VITERBO

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Redazionale

Cari amici,avrete notato che il sito è rimasto inattivo dalla metà di luglio. Purtroppo il diavolo ha messo la coda mandando a monte la mia intera programmazione estiva. Alcuni problemi familiari, tra cui uno rilevante di natura sanitaria, mi hanno impedito di dedicarmi al nostro hobby e costretto a rinunciare all’ incontro di Viterbo con Simoncini, Franceschini e Lo Celso e neppure potrò essere presente al Festival della Filatelia a Roma. In verità le cose nelle ultime due settimane sembrano avere preso una piega positiva ma non me la sento, al momento, di assumere per il prossimo futuro impegni che potrei non essere in grado di mantenere. Avevo sperato di trovare il sostegno di qualche socio ma, purtroppo, nessun si è fatto avanti, e quelli contattati personalmente non hanno potuto aderire per i più svariati motivi, per cui, quantunque a malincuore, con il prossimo anno le attività devono ritenersi sospese fino a quando non si giungerà ad una soluzione diversa. In conseguenza dell’ ipotizzato periodo sabbatico non è dovuta per il 2010 la quota sociale pur permanendo, per quanti lo desiderano, l’ iscrizione che si intenderà automaticamente rinnovata. Nel frattempo sarà mia cura proseguire la gestione ordinaria anche per quanto concerne l’ aggiornamento del sito ma senza l’ assillo di scadenze predeterminate. Dunque I soci che desiderano inviare articoli e materiale per il notiziario nonché lotti per le cedoliste potranno continuare perché, ripeto, le attività, continueranno certamente on line e, per quanto possibile, anche con il tradizionale metodo cartaceo. Ovviamente se nel frattempo si facesse avanti qualche socio che intendesse assumere la gestione, anche con nuove metodologie, troverebbe la mia più ampia collaborazione. I costi dell’ eventuali pubblicazioni saranno assorbiti dalle cedoliste e dai soci sostenitori che, sono certo, ancora una volta si faranno carico delle spese che consentiranno all’ ACS di essere presente nel panorama collezionistico. Tutti i contributi saranno, come sempre, registrati e vi sarà dato conto di ogni centesimo. In attesa di potervi comunicare buone nuove vi lascio alla lettura del notiziario il cui contenuto dimostra manifestamente (abbiamo anche la nuova rubrica “El me Milan” dove il socio R. Forloni ci racconterà della sua città) che la crisi non deriva da mancanza di materiale da pubblicare o scarso interesse dei lettori bensì da problematiche gestionali che mi auguro potranno essere presto risolte.

Criscuolo

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v o c i i n s o f f i t t a …

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UN CONTENITORE CON FRANCOBOLLO ha solleticato la curiosità del socio S. VENTURA di Torino, fortunato ricercatore non solo nel settore filatelico, che ci chiede notizie a riguardo.

ticolo, presente sul nostro sito, del noto studioso e nostro socio V. Rapposelli “I francobolli usati come moneta”

RE DI MAGGIO….. ma non solo sembra dire il socio senese M. FRANCESCHINI, collezionista del periodo, che ci chiede di prendere posizione circa la data ultima del regno di Umberto II.

La domanda sembrerebbe questione di lana caprina ma in realtà si tratta di una importantissima querelle che ha visto intervenire esperti costituzionalisti con opinioni diverse per cui entrare nel merito senza un’ approfondita conoscenza e preparazione vorrebbe dire essere quanto meno presuntuosi. Di certo la volontà popolare si espresse il 2 giugno per cui questa viene idealmente riferita alla nascita della repubblica e di conseguenza a perdita di potere della monarchia ma nell’ ottica legislativa e costituzionalista una simile tesi non avrebbe senso. Le date proposte sono il 12 giugno quando Umberto comunica l’ intenzione di rispettare il responso referendario aggiungendo però di volere attendere il giudizio definitivo della Corte di Cassazione, oppure 13 giugno quando l’ ultimo re abbandona il suolo italiano, oppure il 18 dello stesso mese quando la

Suprema Corte emette il giudizio definitivo rigettando contestazioni e ricorsi. Approfittando dell’ occasione proponiamo uno scritto su cartolina che se nulla

ha da spartire con le date, documenta però lo stato d’ animo monarchico nel nord dell’ Italia in quel fatidico periodo.

 La cartolina, datata Milano 21 marzo 46, è diretta a Donna Nerina Medici di Marignano Gigliucci da un non meglio identificato Antonio che scrive: “Carissima, ringrazio tutti voi per la partecipazione a quanto si sta preparando per la nostra Milano. Siamo animati dalle più ferme intenzioni di far bene: ora attendiamo ( le probabilità a dire il vero non sono molte!) il responso delle urne!! Un affettuoso saluto a voi tutti. Antonio

UN LAVORO STRAORDINARIO potrebbe chiamarsi l’ interessante documento postale sottoposto dal socio L. Pomes di Lecce che ci chiede se da considerarsi in tariffa l’ affrancatura di L. 55 per gli USA in data di poco antecedente al 12 ottobre 1951 riportata nel timbro di arrivo utilizzato come annullatore a Washington.

Mi complimento con l'amico Pomes, che di strada con la nostra associazione ne ha fatta davvero tanta passando dalle giovanili FdC alla specializzazione, nell’ ottica storico-postale, della serie “lavoro”. Il documento sottoposto è, secondo l’ esperienza acquisita in oltre 35 anni di ricerca della posta diplomatica, degno di una prestigiosa collezione dal momento che risulta per niente semplice ritrovare

Si tratta di astucci contenenti francobolli il cui facciale corrispondeva al valore della moneta spicciola mancante nella circolazione del periodo. Se ne conoscono di diverso materiale, alluminio, celophan, cartoncino, plastica trasparente, etc. con pubblicità delle aziende emittenti. Furono creati dalla ditta Solari di Milano nel 1919 ma emessi poi da varie ditte si ritrovano anche oltre gli anni sessanta come dimostra il pezzo dell’ amico Ventura che all’ interno del contenitore pubblicitario della ditta WAY STORE di Monza riporta un L. 100 Siracusana fluorescente emessa nel 1968. Ricordiamo che i francobolli recuperati da questi astucci, in genere sgualciti, identificati come francobolli-moneta, se ancora su busta sono ricercati dai collezionisti di storia postale. Per un approfondimento dell'argomento consiglio l'ar-

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affrancature italiane viaggiate in valigia diplomatica per gli USA (unico Stato che richiede al proprio personale delle sedi diplomatiche all’ estero di affrancare secondo il tariffario del paese ospitante le missive private sebbene inoltrate con corriere diplomatico) e ancor meno dopo gli anni quaranta. E’ il primo pezzo che vedo con valori della serie Lavoro e ne ho visto per il periodo 1918 – 1948 solo sette buste e neppure una cartolina. Per quanto attiene la tariffa confermo che è da ritenersi perfetta dal momento che, come riportato in nota dal Catalogo CEI, l’ entrata in vigore del tariffario 1 agosto 1951 fu prorogata al 15 ottobre perché parte degli uffici postali non era stata avvisata in tempo.

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 FOTO DI COPERTINA

I PUNTI CHE FANNO LA DIFFERENZA Busta da Firenze 24 marzo 1867 a Tunbridge (Inghilterra) affrancata con tre esemplari del valore c. 20 su 15 detto “ferro di cavallo” per la forma semiovale della sovrastampa. Il mittente utilizzando una coppia verticale con sovrastampa del 2° tipo (4 punti) unitamente a un singolo con sovrastampa del 3° tipo (8 punti) produsse inconsapevolmente una rara mista per la gioia del collezionista cui non sfuggì la particolarità, nonostante occultata in parte dagli annulli, reperendola in un mercatino londinese a un costo irrisorio ben 130 anni dopo. (Dalla collezione “ritrovati” di C. Criscuolo)

Il socio R. Forloni di Milano ha ritrovato, esaminando un enorme carteggio, due timbri TONDO RIQUADRATI non riportati nel Catalogo NUOVO GAGGERO del 2002. Entrambi utilizzati come annullatori sono ottimamente impressi su due bustine affrancate con la serie Leoni. Il primo è un PONTE in FOGLIA (PESARO) annullatore in data 19.01.09 di un c. 5 su busta per Urbino dove

pervenne lo stesso giorno. Attualmente la località è identificabile in una frazione del comune di Urbino. Il secondo è un BURANO (BOLOGNA) annullatore in data

30.03.18 di c. 10 su busta diretta ad ufficiale della III Armata in zona di guerra. Il nostro socio ci dice di non essere riuscito a identificare l’ attuale localizzazione e neppure noi abbiamo raggiunto, nonostante le ricerche, migliore risultato per cui ci auguriamo che qualche socio ci sappia dare maggiori ragguagli. Di certo, essendo stati reperiti in esemplari unici nonostante la mole consistente del carteggio esaminato, si tratta di documenti difficilmente reperibili. Del resto lo stato dei timbri per niente usurati, nonostante l’ uso tardo specie per il Burano, lasciano intendere un uso molto scarso.

INSOLITI IGNOTI ……..Rubrica di segnalazioni relative a ritrovamenti in qualsiasi settore della filatelia e della storia postale finora non riportati da cataloghi, opere specializzate, etc. 

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F I L AT E L I A T E M AT I C AL A N A T O

CENNI STORICIQuest'anno cade il 60° anniversario della NATO. Chiarito che questo termine è un acronimo dall'inglese “ North Atlantic Treaty Organisation” (= Organizzazione del trattato dell'Atlantico settentrionale), si ricorda che tale patto venne stipulato il 4 aprile 1949 a Washington. Lo scopo era – all'epoca – chiaramente difensivo onde assicurare una protezione collettiva agli Usa, al Canada ed ai principali stati europei da una possibile aggressione da parte dei paesi dell'area comunista ( cosiddetto Patto di Varsavia ). Significativo, appunto, l'art.5 del Trattato che parifica l'attacco armato ad un qualsiasi paese membro come immediato attacco a “tutti” gli Stati membri. I dodici paesi inizialmente firmatari (Usa, Canada, Benelux, Francia, Danimarca, Islanda, Norvegia, Italia, G.B., e Portogallo) si impegnavano ad una cooperazione difensiva, all'integrazione (parziale) delle forze armate ed a risolvere pacificamente le controversie internazionali. L'unico organo previsto dal trattato, il Consiglio dei Ministri degli Esteri, creò man mano le varie commissioni che ne consentissero il funzionamento. Dopo varie ristrutturazioni e rimpasti, dovuti anche a resistenze scioviniste ( ad esempio, la Francia nel 1966 uscì dal Patto ; dal 2009 vi è però rientrata), lentamente la NATO prese la sua attuale forma e consistenza.Furono creati organi permanenti, come il Segretariato Generale che ne assunse la leadership, con passaggio della titolarità in rotazione fra i vari stati membri (oggi, 2009, c'è la direzione del danese Rasmunssen) ed in atto, col recente ingresso di Croazia ed Albania, i paesi associati nella NATO sono diventati 28.La scadenza del 60° anniversario consente di effettuare un breve bilancio dell'Organizzazione che permise anzitutto al mondo libero di fronteggiare – fino alla caduta del Muro di Berlino – la grave minaccia d'invasione sovietica dell'Europa. Possiamo quindi dire che il primo successo fu la difesa della civiltà occidentale.Il secondo vantaggio fu l'aver istituito un “ braccio armato “ dell' ONU, che di per sé non ha possibilità di forze armate. Da qui l'intervento in decine di aree geografiche “ calde “ del mondo, da parte della Forza di pronto impiego NATO ( a composizione mista, ossia con reparti multinazionali ) per arrestare massacri, insurrezioni, lotte tribali, movimenti anticolonialisti e rivoluzioni varie .Tutti ricorderanno il lungo e complesso intervento dei reparti terrestri ed aeronavali della NATO nei Balcani, che in anni recenti consentì di fermare i genocidi croato-serbo-bosniaci nella zona e – subito dopo – nel Kosovo. Questa seconda funzione la possiamo definire di “ spegnimento “ dei possibili focolai di guerra.Anche nei comandi militari è previsto – a rotazione – il passaggio della direzione fra i vari stati membri. Senza raggiungere livelli di euforia, possiamo correttamente affermare che la NATO nei suoi sessantanni di vita ha validamente svolto il proprio ruolo istituzionale di gendarme nel mondo.Per completare queste notizie sull'origine e la storia del Patto, dobbiamo aggiungere qualche breve aggiornamento. Chiaramente l'intervenuto cessato pericolo d'aggressione sovietica ha modificato gli scenari, insieme al fatto che l'allargamento a nuovi paesi andava ad “ allungare “ i primitivi confini geografici dell'Alleanza. Si sentì quindi il bisogno sia di snellire la struttura politica NATO, sia di decentrare i comandi militari, come qui appresso indicato.

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STRUTTURA POLITICARammentato che la sede centrale della NATO è definitivamente situata a Bruxelles, dove ogni Stato membro ha una delegazione fissa, in atto sono tre gli organi di governo politico:● Il Consiglio del Nord Atlantico : è formato dai Rappresentanti permanenti ed ha

l'effettivo potere politico; ● Il Segretario Generale (è sempre un europeo) che ha i seguenti compiti :

presiede il Consiglio di cui sopra ; rappresenta la NATO a livello internazionale ed ha un vice (Segretario Delegato). Finora i Segretari sono stati 14 e l'attuale, come già detto, è il danese Anders Rasmussen. Gli italiani hanno già ricoperto tale prestigiosa carica tre volte. In pratica il Segretario Generale è l'organo delegato ad assolvere a tutti i compiti non militari;

● l'Assemblea parlamentare : è formata da deputati degli Stati membri più quelli di 13 paesi associati. Discute e legifera su temi relativi a sicurezza e difesa.

STRUTTURA MILITARESi articola su due organi :● il Comitato militare, formato dai Rappresentanti militari dei Paesi membri, in

genere ufficiali generali anziani. Ha il compito di decidere le linee strategiche della politica militare e coordina i due comandi strategici dipendenti ( vedasi sotto );

● il Presidente del Comitato militare : dirige le operazioni militari NATO.Il comando effettivo delle forze di rapido intervento dal 2003 è in mano a due Comandi strategici:

● 1) il primo è il Comando delle operazioni alleate (ACO) che è responsabile delle operazioni NATO a livello mondiale ; è di stanza presso lo SHAPE (Supremo Quartier Generale alleato europeo) a Costeau (Mons- Belgio):

● 2) il Comando dell'addestramento alleato (ACT) è invece responsabile della formazione, dell'addestramento e della logistica NATO. Ha sede a Norfolk ( Virginia – USA). In atto il Comandante Supremo alleato ( che è sempre un generale statunitense ) è John Craddock, in carica dal 2006.

LA NATO IN ITALIAAccennato al fatto che nel nostro paese è sviluppato un movimento pseudo-pacifista di chiara matrice antagonista ( ma che in realtà è anti-USA ), si ricorda che – in considerazione della nostra delicata posizione mediterranea – in Italia vi sono ben 80 basi NATO, fra grandi e piccole ( erano 81 prima che La Maddalena venisse dismessa ). Fra le maggiori, dal Friuli alla Sicilia, vi sono : la base aerea di Aviano (PN), il Comando di Verona, il porto militare di La Spezia, Camp Darby (PI) grandissimo deposito logistico, più Napoli e Bagnoli, con vari comandi navali.

DELICATI RAPPORTI CON LA RUSSIALa Russia purtroppo resta la spina nel fianco della NATO anche adesso, malgrado dal 28 maggio 2002 sia stato avviato un programma di “ collaborazione per la pace”, col quale l'Alleanza ha associato a sé la Federazione russa, ma senza diritto di veto, e quest'ultima si è impegnata allo smantellamento parziale del proprio

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arsenale di missili strategici. Il fatto è che la Russia ha digerito male la perdita della passata leadership sulle ex repubbliche sovietiche e frappone ostacoli al previsto ingresso di Ucraina e Georgia che sarebbero dovute entrare nella NATO già nel 2008. Il motivo è che la Russia non vuole rinunciare alle sue più grandi basi navali situate in quei paesi (Odessa, Sebastopoli), seguendo sempre il vecchio sogno zarista di passare dal Mar Nero, attraverso i Dardanelli, nelle acque calde del Mediterraneo.con la minaccia di sospendere le forniture di gas metano e petrolio. Appare quindi ancora molto lontana la possibilità di ingresso di Ucraina e Georgia nel Patto atlantico.

DOCUMENTAZIONE TEMATICO - POSTALEA supporto dell'argomento in trattazione, si forniscono i dettagli dei pezzi tematici e postali qui appresso esposti in ordine di data d'annullo:

FRANCIA Busta 4.4.59 per il 10° anniversario del Patto. Notare, oltre all'annullo meccanico, il timbro di gomma dello Stato Maggiore dello Shape (Comando Supremo)

FRANCIA Cartolina maximum 14.12.59 della Sezione Ministeriale Nato di Parigi, con francobollo commemorativo 10° anniversario;

PORTOGALLO Busta del 20.02.52 per la 9^ riunione della Nato

FRANCIA Busta viaggiata da Parigi 16.12.59 con annullo speciale per il 10° anniver-sario dell'Alleanza atlantica ;

FRANCIA Busta viaggiata 24.3.60 da Parigi (16° Uff. postale Nato)

ITALIA Cartolina maximum dal Comando Setaf di base a Verona, per il 5° anniversario della sua costituzione (25.10.60 ) sopra l'annullo del 10° anniv. Nato : 4.4.59

FRANCIA “Rossa” del 5.2.62, Ufficio postale XVI° Nato di Parigi

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GERMANIA Lettera viaggiata da Monaco 5.1.71 per il Capo del Servizio di sicurezza Nato a Bruxelles

BELGIO Tassata 1972 dal Belgio per la Germania ( Bollo “E” dello Shape )

GERMANIA Lettera viaggiata 30.5.72 con annullo speciale e logo Nato

BELGIO Raccomandata 1975 dalla Delegazione Nato della Turchia di Bruxelles per Deurne (Belgio)

ITALIA Busta viaggiata 5.2.1977 con annullo speciale di Catania per la Mostra Nato “ Katana 1977”

ITALIA Cartolina postale viaggiata del 4.4.79 per il 30° anniversario della Nato ( timbro del Ftase, Comando situato a Verona )

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BELGIO “Rossa” 15.04.82 da Shape -Mons (Belgio) a Shape-Rendsburg (Germania)

BELGIO “Rossa” 1.2.85 da Shape Belgio/Logistica a Ditta fornitrice

ITALIA Cartolina postale con annullo speciale del vertice Nato, tenutosi a RomaEur l' 8.11.1991

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ROMANIA Cartolina postale delle Poste romene commemorativa dell'ingresso nel2004 della Romania nel Patto atlantico

N.A.T.O. Bandiera ufficiale del Patto; l'azzurro dello sfondo richiama il colore dell' Oceano Atlantico

ROMANIA idem come sopra, con vignetta diversa

N.A.T.O Logo ufficiale del Patto, adottato dal Consiglio atlantico nel 1953 ; il cerchio rappresenta l'unità e la cooperazione, mentre la rosa dei venti indica la comune direzione verso la pace dei Paesi membri dell'Alleanza

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C U R I O S A

r u b r i c a d i c u r i o s i t à c o l l e z i o n i s t i c h e e n o n

U N R E B U S D A R I S O L V E R E .....

…… appare su una cartolina artigianalmente costruita che riporta al recto una vignetta “ Rebus indovinello”

eseguita con inchiostro di china dal mittente che al verso si rivolge “ A coloro che daranno la spiegazione sarà assegnato un premio. Inviare la spiegazione en-tro dieci giorni al sotto-scritto: Gaetano Lanzerotti /via Umberto 44/ Catania”.

La cartolina, affrancata con un valore da c. 30 della serie Filiberto fu inviata il 6. 11.1928 a un corrispondente di Catania che forse risolse il rebus. I miei vari tentativi di trovare una valida soluzione sono rimasti del tutto infruttuosi e allora, cari soci, volete provarci ?

criscuolo

D A L T I C I N O C O N A M O R E

L ’ A C Q U A I O L A

le cartoline che effigiano la veduta con la funicolare che raggiunge la sommità del monte S. Salvatore, come anche quelle che raffigurano il lungo-lago, recano sovente la dizione Lugano od, al più, quella, altrettanto inesatta, Luga-no–Paradiso, quasi che la seconda località fosse soltanto una frazione del primo municipio. In effetti è una piccola rivincita del comune più popoloso e noto sul reiterato diniego opposto dall'amministra-zione di Paradiso alla richiesta di fusione con quello di Lugano. Èsul lungo-lago, in particolare sul tratto denominato Via E. Bosia, che si colloca, al centro di una piazzola pa-

noramica e circondata dal verde, una gradevole fontana or-nata dalla statua dell' Acquaiola realizzata dallo scultore Mario Bernasconi (Pazzallo 1899 – Lugano1963). L'opera, a sud del

Il punto più panoramico del lago di Lugano o Ceresio, secondo la dizione italiana od elvetica che si voglia usare, si colloca nel comune di Paradiso, entità territoriale stretta approssimativamente tra i comuni di Lugano, Collina d’ oro e Pazzallo con i quali ha continuità territoriale, il lago mentovato e il monte S. Salvatore. Tale convincimento è espresso anche dai ticinesi che vi convengono in elevato numero in occasio-ne del proprio matrimonio per scattarvi le fotografie destinate a perpetuarne il ricordo e per la Festa Nazionale (1 agosto) allorché sono esplosi, in serata, i fuochi d'artificio. La circo-stanza è documentata anche dalla singolarità che, da sempre,

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debarcadero costruito nel 1891, vi fu posta nel 1956; è fusa in bronzo ed ha le seguenti misure: cm. 160X110x80. L'artista vi lavorò già nel 1955 e ne espose l'impegno in alcune missive indirizzate alla figlia Claudia.

L'Acquaiola ne è forse l'opera più nota e seguì di poco la consegna di un “Pastorello con pecora” posto al centro di una fontana nei giardini di Bever (Engadina) nel giugno del 1955. La statua “voleva imitare il modo caratteristico delle donne e fanciulle di una volta nel momento in cui attingevano, con il secchio, l' acqua del lago”. Fu un'espressione plastica del natu-ralismo ai cui canoni lo scultore si ispirò costantemente introitando le esperienze iniziali maturate nel periodo di apprendistato presso gli scultori ticinesi Luigi Vassalli e Giuseppe Foglia e quindi durante le permanenze in Ital ia, Francia e Germania ove in particolare visse tra il 1927 e il 1929.

L'amenità del contesto consentì che la scultura si trovasse presente in tutte le cartoline riguardanti quest'angolo di Paradiso edite negli ultimi 50 anni.

Proponiamo ai collezionisti cartofili ed ai cultori d'arte la più recente pubblicata dalla Photoglob di Zurigo che, tanto per cambiare, riporta la dizione Lugano ignorando la collocazione, invece, in Paradiso.

Valerio De Martino & Vladlena Planchenko

Bibliografia:

1) “Le sculture all'aperto nella città di Lugano” – Edizioni Città di Lugano – 1989

2) “Il comune di Paradiso” di Yvonne Camenisch – Giampiero Casagrande editore – Lugano 1995.

3) “Mario Bernasconi” di Claudia Esposito Bernasconi – Salvoni edizioni – Bellinzona 2005.

4) “Guida d'arte della Svizzera Italiana” a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera – Edizioni Casagrande – Bellinzona 2007

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E L M E M I L A N

O BEI! O BEI!Forse la più sentita e caratteristica manifestazione milanese la fiera

degli degli "O bei, O bei" è già documentata nel 1403 e risalirebbe addirittu- ra al 1288 periodo in cui una festa in onore di S. Ambrogio si svolgeva nella zona dell’ antica S. Maria Maggiore. Secondo una tradizione popolare prenderebbe il nome dalle esclamazioni dei bimbi milanesi davanti ai doni di Giannetto Castiglione che, nel 1510, inviato dal papa Pio IV per riguadagnare i milanesi alla Chiesa, entrò in città il giorno di S. Ambrogio distribuendo dolcetti e giocattoli ai bambini lungo l’ itinerario fino alla basilica del Santo. Secondo un’ altra interpretazione il nome discenderebbe dallo slogan (che belli, che belli) gridato dai mercanti per attirare i clienti. La fiera che si svolge dal 7 dicembre, in coincidenza con la festa del Santo 

patrono, si è tenuta dal 1876 nelle strade circostanti il sagrato della Basilica di Sant' Ambrogio che sorse nel 379 sui sepolcri di San Gervasio e San Protasio e divenne successivamente teatro di incoronazioni di imperatori e consacrazioni di vescovi.Dal 2006 le bancarelle, che offrono conserve fatte in casa, f iori secchi, collane di castagne, artigianato di ogni tipo e ninnoli di ogni genere, sono state trasferite nella zona antistante il Castello Sforzesco.

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I PRIMI PILOTI CIVILI

La prima aerea civile italiana venne inaugurata nell’ Aprile del 1926. Alcuni nostri anziani ricordano ancora gli aerei che sorvolando il nostro “grande fiume” decidevano di ammarare lungo il suo corso a causa di un’ avaria o semplicemente perché il pilota sostava per salutare gli amici, come dimostrato nella cartolina.

In questa foto di gruppo, si vede il pilota Ottorino Dall’ Oglio, nativo di Torricella, che, come racconta il nipote, tra un viaggio e l’ altro, a carico vuoto, si fermava per bersi un bicchiere con gli amici di Borgoforte o per fargli provare un breve volo insieme: A quei tempi non esistevano radar o telefoni satellitari, si procedeva a vista seguendo la linea scintillante del corso del Po da Torino a Trieste e viceversa. Non si seguivano orari

fissi, l’ importante era arr-ivare prima di sera. Il pilota alloggiava fuori al fresco riparato solo da una pic-cola visiera; all’ interno, sistemati su sedie di vimini, in uno spazio ridotto, potevano trovare posto fino a quattro passeggeri. Una tavola di legna come pas-serella e una botola nel soffitto consentivano l’ ac-cesso nell’ idrovolante.

Ormai di acqua ne è passata lungo il fiume, non sono rimasti neppure i pesci!                                                                      Davide  Mart inel l i

UN DONATELLO DA BUTTARE ?  (2^ puntata)

Abbiamo visto nella 1^ puntata due casi, ma se ne possono trovare tanti altri, in cui il Donatello da L. 500 non è da buttare al contrario di quanto sembrerebbe dalle quotazioni dei cataloghi. Ebbene anche per il tipo non fluorescente emesso nel 1957 le cose non vanno molto meglio per cui questo comunissimo valore sarebbe degno del cestino se non peggio. Il Catalogo sugli “USI SINGOLI DEI FRANCOBOLLI DELLA REPUBBLICA ITALIANA”di B. Carobene inserito nel “Catalogo Sassone delle Specializzazione e Varietà” riporta per questo valore “nessun uso”allo stato di isolato,ovviamente secondo i parametri di riferimento stabiliti dall’ autore nella premessa.

Per gli appassionati degli “ isolati” proponiamo una busta ”impossibile” ovvero una raccomandata via aerea 5 porti dall’ Italia agli Stati uniti d’ America in perfetta tariffa complessiva di L. 500.

Inoltrata a Vicenza il 22 aprile del 1964 la busta in questione fu recapitata a Brookfield (Illinois) il 27 seguente come da timbro di arrivo apposto al verso.La busta che pesava gr. 25 scontava, secondo il tariffario vigente nel periodo 1.7.60 – 31.7.65, L. 110 per il 2° porto ordinario (L. 70 + 40), L. 90 per il servizio di Raccomandata nonché L. 300 per 5 porti di gr. 5 (L. 60 x 5) pari a un totale complessivo di L. 500 equivalente al facciale del nostro negletto e comunissimo Donatello o S. Giorgio che dir si voglia. Certamente altri casi esistono degnissimi di essere ricercati, collezionati ed esposti non meno di quelli che appaiono come oggetto di desiderio osannati e pubblicizzati da esperti non sempre disinteressati. Che pezzi di questa specie siano considerati di nessun valore poco o nulla importa perché, ne siamo convinti sulla scorta dell’ antico adagio, spesso “chi disprezza vuol comprare” e, ovviamente, a basso costo salvo poi a voler rivendere moltiplicando per cento una volta pubblicizzato, catalogato, etc.

S. Ventura e C. Criscuolo

Coll. Ventura

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