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Dello stesso autore nel catalogo Einaudi

II secolo di Luigi XIVZadig

Candido ovvero l'ottimismo

VoltaireDizionario filosofico

Edizione condotta sul testo critico

A cura di Mario Bonfantini

Con uno scritto di Gustave Lanson

Einaudi

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298 LEGGI CIVILI ED ECCLESIASTICHE

sessori di rocche del tempo di Chilperico, è detestabilequando si tratta di spartire le rendite in una città.

A vergogna degli uomini, sta il fatto che le leggi del gio-co sono le sole che siano dappertutto giuste, chiare, invio-labili ed osservate. Perché l'Indiano che ha dettato le regoledel gioco degli scacchi è obbedito di buon grado in tutta laterra, mentre le decretali dei papi, per esempio, sono ai no-stri giorni oggetto di orrore e di disprezzo? Perché l'inven-

' tore degli scacchi combinò tutto con esattezza per la soddi-sfazione dei giocatori, mentre i papi, nelle loro decretali,ebbero di mira soltanto il loro vantaggio. L'Indiano volleinsieme esercitare l'ingegno degli uomini e procurare loropiacere; i papi hanno voluto abbnitire lo spirito degli uo-mini. Così le regole fondamentali del gioco degli scacchisono rimaste le stesse da cinquemila anni, e sono comuni atutti gli abitanti della terra; mentre le decretali non sonoriconosciute che a Spoleto, a Orvieto, e a Loreto, dove ilpiù meschino giureconsulto le detesta e le disprezza in se-greto.

LEGGI CIVILI ED ECCLESIASTICHE (LoÌS CÌVÌleS 6tsiastiques).

Abbiamo trovato fra le carte di un giureconsulto questenote, che meritano forse di essere prese in esame.

Che mai nessuna legge ecclesiastica abbia vigore se nonquando abbia l'espressa sanzione del governo. Con questomezzo Atene e Roma non ebbero mai lotte religiose.

Queste lotte religiose sono proprie dei paesi barbari odiventati barbari.

Che il magistrato solo possa permettere o proibire il la-voro nei giorni di festa, perché non spetta a sacerdoti vie-tare agli uomini di coltivare il loro campo.

Che tutto ciò che concerne i matrimoni dipenda unica-mente dal magistrato, e che i sacerdoti si attengano all'au-gusta funzione di benedirli.

LUSSO 299

Che il prestito a interesse sia puramente oggetto dellalegge civile, perché essa soltanto presiede al commercio.

Che tutti gli ecclesiastici siano sottomessi in tutti i casial governo, perché sono sudditi dello Stato.

Che non accada mai la ridicola vergogna di pagare a unsacerdote straniero la prima annata ' della rendita di unaterra che alcuni cittadini hanno donato a un sacerdote loroconcittadino.

Che nessun prete possa mai togliere a un cittadino la mi-nima prerogativa, sotto pretesto che quel cittadino è unpeccatore, perché il prete, peccatore a sua volta, deve pre-gare per i peccatori e non giudicarli.

Che i magistrati, i contadini, e i preti paghino egual-mente le imposte dello Stato, perché tutti appartengonoegualmente allo Stato.

Che non ci sia che un peso una misura e un diritto2.Che le pene dei criminali siano utili. Un uomo impicca-

to non serve a niente, mentre un uomo condannato ai lavo-ri pubblici serve ancora la patria ed è una lezione vivente.

Che ogni legge sia chiara, uniforme e precisa: interpre-tarla significa quasi sempre corromperla.

Che niente sia infame, fuorché il vizio.Che le imposte siano sempre soltanto proporzionali.Che la legge non sia mai in contraddizione con la consue-

tudine: perché, se la consuetudine è buona, la legge nonvai nulla3.

LUSSO (Luxe).

Si declama contro il lusso da duemila anni, in versi e inprosa, e lo si è sempre amato.

Che cosa non si è mai detto dei primi Romani? Quando

1 II diritto esatto dal papa sui benefici di nuova nomina.2 L'unificazione dei pesi e delle misure, e quella delle leggi fu stabilita

solo con la Rivoluzione francese.3 Si veda il poema De la Lai naturelle (Nota di Voltaire).