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LE FIGURE DEL SEGGIO ........................................................................................................................3 Il seggio elettorale.............................................................................................................................3 Il Presidente.....................................................................................................................................3 Il Vicepresidente ...............................................................................................................................3 Gli Scrutatori....................................................................................................................................3 Il Segretario .....................................................................................................................................4 I Rappresentanti di lista .....................................................................................................................4 Designazione e compiti del RdL ..........................................................................................................5

OPERAZIONI PRELIMINARI AL VOTO ....................................................................................................6 Costituzione del seggio elettorale ........................................................................................................6 Autenticazioni delle schede elettorali....................................................................................................6

LE OPERAZIONI DI VOTO.......................................................................................................................6 La votazione ....................................................................................................................................7 Elettori fisicamente impediti ...............................................................................................................8

PROCEDURE DI VOTO ...........................................................................................................................8 Come si vota: ..................................................................................................................................8 Elezioni regionali ..............................................................................................................................8

LO SCRUTINIO ......................................................................................................................................9 Inizio delle operazioni di scrutinio........................................................................................................9 Come si svolge lo scrutinio ................................................................................................................9 Criteri generali per lo scrutinio ..........................................................................................................10 Casi di nullità – schede bianche........................................................................................................10 Voti contestati ................................................................................................................................11

CASI PARTICOLARI DI VALIDITA’ E NULLITA’ DI VOTO .......................................................................12

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LE FIGURE DEL SEGGIO

Il seggio elettorale

Le operazioni di voto e di scrutinio si svolgono all’interno del seggio elettorale.

Ogni seggio – o ufficio elettorale di sezione - è composto da un presidente, quattro scrutatori (di cui uno, a scelta del presidente, assume le funzioni di vicepresidente), da un segretario e dai rappresentanti di lista.

Durante l’esercizio delle loro funzioni, tutti i membri dell’ufficio, compresi i rappresentanti di lista, sono considerati, per ogni effetto di legge, pubblici ufficiali (art. 24, ultimo comma, del testo unico n. 570).

Il Presidente

Il presidente di seggio è nominato dalla Corte d’Appello. Qualora il presidente nominato al momento di “prendere servizio” dovesse non essere in condizioni di presentarsi al seggio e non vi fosse modo per la Corte di Appello di provvedere alla sua sostituzione, il sindaco dovrà prendere il suo posto o nominare un suo delegato.

Tra i suoi poteri ha quello di:

• sovrintendere e dirigere tutte le operazioni di voto;

• disporre degli agenti di P.S. e delle Forze Armate , qualora ce ne fosse bisogno e nei casi previsti dalla legge (art. 46, primo comma, del testo unico n. 570).;

• decidere, udito in ogni caso il parere degli scrutatori, sopra tutte le difficoltà e gli incidenti che siano sollevati intorno alle operazioni della sezione e sui reclami, anche orali, e le proteste che gli vengono presentati, nonché sulle contestazioni e sulla nullità dei voti (art. 54, primo e secondo comma, del testo unico n. 570). Il tutto deve risultare a verbale;

• decidere sulla nullità dei voti e, sempre in via provvisoria, sull’assegnazione o meno dei voti contestati;

• spiegare agli elettori, qualora ne facessero richiesta, le modalità per la votazione, ma deve astenersi rigorosamente da ogni richiamo, anche indiretto, alle liste presentate evitando di manifestare in alcun modo la sua preferenza per questo o quel partito.

Il Vicepresidente

Il presidente nell’esercizio delle sue funzioni, è coadiuvato dallo scrutatore al quale, ai sensi dell’art. 20, primo comma, del testo unico n. 570, ha affidato le funzioni di vicepresidente.

Il vicepresidente fa le veci del presidente in caso di sua temporanea assenza o impedimento (art. 24, secondo comma, del testo unico n. 570).

L’uno o l’altro deve trovarsi sempre presente a tutte le operazioni elettorali del seggio (art. 25 del testo unico n. 570).

Gli Scrutatori

Sono 4 per ogni seggio. La commissione elettorale comunale (Cec) deve procedere alla nomina degli scrutatori all’unanimità, scegliendoli fra i nominativi che rientrano nell’albo. Così come la graduatoria dei sostituti deve comprendere persone iscritte nell’albo, in quanto la legge di riforma non ammette la nomina di soggetti “esterni” all’albo, che viene aggiornato ogni anno. Se al momento dell’insediamento del seggio alcuni o tutti gli scrutatori non

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si presentano, il presidente del seggio li sostituisce chiamando alternativamente l’elettore o l’elettrice più giovane e poi il più anziano presenti in quel momento, purché siano in possesso del titolo di scuola dell’obbligo.

i compiti degli scrutatori sono:

• gestire e controllare tutte le operazioni che si svolgono nel seggio;

• autenticare (firmare) le schede;

• identificare gli elettori e le elettrici per il voto;

• essere interpellati dal presidente prima di ogni decisione;

• presentare proposte per migliorare l’andamento delle votazioni;

• far mettere a verbale qualsiasi osservazione o reclamo che essi ritengano opportuno anche se in contrasto con le decisioni del presidente.

Il Segretario

Il segretario di seggio è scelto direttamente dal presidente tra gli iscritti e le iscritte nelle liste elettorali del comune. L’unico requisito che è richiesto per svolgere questa funzione, è quello di essere in possesso di titolo di studio non inferiore al diploma di istituto di istruzione secondaria di secondo grado (art. 2 della legge 21 marzo 1990, n. 53).

Tra i suoi compiti:

• assistere il presidente nell’adempimento delle operazioni del seggio;

• provvedere, in particolare, alla compilazione dei verbali con l’obbligo di scrivervi ed allegarvi fedelmente tutte le dichiarazioni, proteste o reclami presentati dagli scrutatori, dai rappresentanti di lista e dagli elettori. Se rifiuta di inserire a verbale i reclami è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con pena pecuniaria.

I Rappresentanti di lista

I rappresentanti di lista effettivi o supplenti vengono designati dai delegati di lista. Sono due, uno effettivo e uno supplente appunto, per ciascun seggio del comune.

Per poter adempiere alle funzioni di rappresentante di lista bisogna essere elettori del comune per le elezioni comunali, dei comuni della Provincia per le elezioni provinciali, dei comuni della Regione per le elezioni regionali, dei comuni della Circoscrizione per le elezioni del Parlamento. Chi svolgerà questo incarico potrà esercitare il diritto di voto nella sezione in cui è nominato, l’importante è che sia iscritto in una sezione elettorale del comune.

Ferie e retribuzioni In occasione di tutte le consultazioni elettorali disciplinate da leggi della Repubblica o delle Regioni, a coloro che adempiono funzioni presso gli uffici elettorali, compresi i rappresentanti di lista, spetta il diritto all’assenza dal posto di lavoro e il diritto a specifiche quote retributive, in aggiunta all’ordinaria retribuzione mensile, ovvero a riposi compensativi, per i giorni festivi o non lavorativi compresi nel periodo di svolgimento delle operazioni elettorali senza pregiudizio delle ferie annuali previste dai contratti collettivi ed aziendali (L. 69/1992). I Rappresenti di Lista dovranno presentare sul posto di lavoro un attestato rilasciato dal presidente del seggio in cui siano indicate le giornate di effettiva presenza e l’orario di chiusura del seggio (intendendosi, ovviamente, quella di chiusura delle operazioni elettorali). Si consiglia di comunicare con un congruo anticipo al presidente la necessità di avere la suddetta attestazione.

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Designazione e compiti del RdL

L’atto di designazione deve essere presentato entro il venerdì antecedente al voto al segretario del comune che ne dovrà curare la trasmissione al presidente del seggio. Tale atto può, eventualmente, essere consegnato direttamente ai singoli presidenti dei seggi nel pomeriggio del sabato al momento dell’insediamento dei seggi o direttamente la domenica purché prima dell’inizio delle operazioni di voto.

ATTENZIONE: è opportuno che i rappresentanti di lista (sia quelli nominati con l’atto presentato al sindaco, sia, e soprattutto, quelli il cui atto viene consegnato direttamente al presidente del seggio) siano presenti fin dall’inizio delle operazioni di costituzione dell’ufficio elettorale di sezione, quindi dalle ore 16.00 del sabato.

Tra i loro compiti, i rappresentanti di lista:

• hanno diritto di assistere a tutte le operazioni dell’ufficio elettorale di sezione cui siano stati assegnati, sedendo al tavolo dell’ufficio stesso o in sua prossimità, ma sempre in un luogo che permetta loro di seguire l’andamento delle operazioni elettorali;

• possono far inserire succintamente nel verbale eventuali dichiarazioni in caso d’incongruenza durante tutte le operazioni elettorali, come ad esempio far presente al presidente del seggio eventuali indebite interferenze (anche e soprattutto da parte di rappresentanti di lista di altri partiti), e/o tutte le azioni che possano inficiare la validità della votazione e la serenità dei componenti del seggio e degli elettori.

• possono apporre la loro firma sulle strisce di chiusura delle urne e sui plichi contenenti gli atti della votazione e dello scrutinio, nonché sui mezzi di segnalazione apposti alle finestre ed agli accessi della sala della votazione.

È consigliabile far verbalizzare eventuali violazioni o contestazioni rilevate, contestualmente all’avvenimento.

Nessun rappresentante di lista è autorizzato a toccare le schede elettorali e il materiale presente nel seggio, e quindi occorre controllare che quelli degli altri partiti rispettino questa norma.

Durante le votazioni, il rappresentante di lista ha diritto di essere presente ma, in nessun modo, può recare intralcio posizionandosi, ad esempio, nelle immediate vicinanze delle cabine elettorali o, comunque, assumendo un atteggiamento che, nel complesso, sia in grado di ritardare l’andamento del voto;

• ha il dovere, se viene a conoscenza di violazioni, di far rispettare le disposizioni di legge che vietano l’esercizio di qualsiasi forma di propaganda politica nel raggio di 200 metri (art. 9 comma 2 Legge 212/56) dal seggio e, anche, di segnalare al presidente, affinché provveda ad allontanarli, la presenza di estranei nello spazio riservato all’ufficio elettorale e l’eventuale illegittima interferenza di chiunque non autorizzato; è auspicabile, pertanto, che, soprattutto la domenica e il lunedì mattina delle votazioni, i rappresentanti di lista facciano sentire la propria presenza attiva anche al di fuori del seggio di competenza e che utilizzino le pause dal seggio in modo proficuo, non allontanandosi a tempo indeterminato dalla zona delle votazioni, ma anzi esercitando un rigoroso controllo dei luoghi immediatamente adiacenti al seggio stesso;

• avvertire senza indugio gli agenti di P.S. quando si assista (ipotesi tutt’altro che remota) al compimento, da parte di chiunque, dei cosiddetti reati elettorali più tipici,quali, ad esempio, ogni forma di corruzione verso gli elettori (promessa o dazione di danaro) oppure qualsiasi minaccia o costrizione per far votare a favore di un candidato o impedire il voto, magari chiedendo all’elettore di fotografare in cabina la scheda votata;

• è superfluo rammentare che anche i rappresentanti di lista di altri partiti o candidati faranno sentire la loro presenza sia all’interno del seggio che nelle vicinanze del medesimo, per cui si raccomanda la massima vigilanza e visibilità;

• hanno diritto di apporre la propria firma sulle strisce di chiusura delle urne e sui plichi del seggio, nonché sui sigilli apposti alle finestre ed agli accessi della sala di votazione;

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• possono indossare un distintivo con sopra riprodotto solo il contrassegno della lista che rappresentano, senza nessun altro segno che possa essere interpretato come propaganda elettorale. Tale distintivo può essere portato solo ed esclusivamente all’interno del seggio di competenza.

È, ovviamente, opportuno che ciascuno dei nostri rappresentanti di lista porti sempre e in evidenza il simbolo del MoVimento.

La legge sulla protezione dei dati personali, la n. 196 del 2003 fa divieto a chiunque, ai rappresentanti di lista ma anche agli scrutatori, di compilare elenchi di persone che non abbiano votato.

I rappresentanti di lista che impediscano il regolare procedimento delle operazioni elettorali sono puniti, a norma dell’art. 96, ultimo comma, del testo unico n. 570, con la reclusione da due a cinque anni e con la multa fino a euro 2.065.

OPERAZIONI PRELIMINARI AL VOTO

Costituzione del seggio elettorale

Il seggio si costituisce alle ore 16.00 del sabato antecedente il giorno delle elezioni. Per la validità delle operazioni elettorali occorre che almeno tre membri del seggio (presidente, segretario e scrutatori) fra i quali il presidente o il vicepresidente, siano sempre presenti a tutte le operazioni.

In caso di assenza di alcuni scrutatori, il presidente provvede a sostituirli scegliendo tra gli elettori presenti. Non possono sostituire gli scrutatori assenti i rappresentanti dei partiti.

Il Presidente esegue una ricognizione dell’arredamento della sala della votazione per poter fare eliminare eventuali deficienze o anomalie che dovesse riscontrare (Doppie uscite, finestre malfunzionanti, collocazione del tavolo e delle cabine del seggio, delle urne, dell’illuminazione delle cabine, accessibilità a sedie a rotelle, etc.). Il rilievo delle anomalie o deficienze dovrà essere presa nota nell’apposito paragrafo del verbale.

Autenticazioni delle schede elettorali

La prima operazione da compiere è l’autenticazione delle schede elettorali. È questa una operazione delicata e da fare con molta attenzione. Occorre sempre contare le schede e autenticarle in numero corrispondente a quello degli elettori iscritti nel registro di seggio. II presidente estrae a sorte il numero progressivo d’ogni gruppo di 100 schede, le quali devono essere autenticate dagli scrutatori designati. Apre quindi il pacco delle schede e distribuisce agli scrutatori un numero di schede corrispondenti a quello degli elettori iscritti nella sezione.

Lo scrutatore appone la sua firma sulla faccia posteriore della scheda stessa. Nel verbale si deve fare menzione del numero di schede firmate da ciascuno scrutatore.

Successivamente il presidente imprime il bollo nella parte posteriore di ciascuna scheda, riponendole tutte nella stessa cassetta e, sotto la sua personale responsabilità, provvede alla custodia delle schede rimaste.

Durante le operazioni nessuno può allontanarsi dalla sala. Compiute queste operazioni, il presidente chiude le schede, sia quelle firmate e timbrate, sia le altre, in apposite scatole, chiude la sala dove è insediato il seggio e rimanda le ulteriori operazioni alle ore 8.00 della domenica.

LE OPERAZIONI DI VOTO Alle ore 8 della domenica si ricostituisce il seggio elettorale (art. 48, primo comma, del testo unico n. 570 e successive modificazioni). Il presidente controlla l’integrità dei mezzi precauzionali apposti agli accessi della sala e

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dei sigilli che chiudono l’urna, i plichi e la scatola contenente le schede autenticate per l’elezione del consiglio comunale, dopodiché procede all’apertura dei plichi, la scatola e controlla le schede, accertandosi che il loro numero sia identico a quello delle schede riposte nella scatola stessa la sera precedente.

Fatte queste operazioni, dichiara aperte le operazioni di voto.

Sia per le elezioni politiche che per quelle amministrative e regionali si vota la domenica dalle ore 8.00 alle ore 22.00 e il lunedì dalle ore 7.00 alle ore 15.00.

Per essere ammessi alle votazione ciascun elettore e ciascuna elettrice deve mostrare la tessera elettorale personale, valida per 18 consultazioni.

A chi dovesse presentarsi al seggio senza questa tessera si può dare l’indicazione di recarsi all’Ufficio elettorale del proprio comune per farsene dare un duplicato. Gli Uffici elettorali dei comuni, per legge, devono rimanere aperti durante le giornate di votazione.

Infine, per poter votare occorre identificare l’elettore o l’elettrice. L’identificazione degli elettori può avvenire:

• mediante la carta d'identità o altro documento d’identificazione rilasciato da una pubblica amministrazione, purché munito di fotografia;

• per attestazione di uno dei membri del seggio;

• per attestazione di un elettore del comune noto al seggio, e cioè conosciuto almeno da un membro della sezione o che sia già stato ammesso a votare in base ad un regolare documento d’identificazione.

Ai fini dell’identificazione degli elettori sono validi anche:

• le carte d’identità e gli altri documenti d’identificazione, anche scaduti, purché i documenti stessi risultino sotto ogni altro aspetto regolari e possano assicurare la precisa identificazione del votante;

• le tessere di riconoscimento rilasciate dall’Unione nazionali ufficiali in congedo d'Italia, purché munite di fotografia e convalidate da un Comando militare;

• le tessere di riconoscimento rilasciate dagli Ordini professionali, purché munite di fotografia.

Nel caso in cui l’elettore manchi di documento valido e per lui garantisca un membro del seggio, vanno registrati gli estremi del documento dell’elettore che ha effettuato il riconoscimento.

Non sono validi i documenti senza fotografia.

I rappresentanti di lista possono votare nella sezione per la quale sono stati nominati, purché elettori nella circoscrizione.

La votazione

Riconosciuta l’identità dell’elettore, il presidente gli consegna la scheda aperta e la matita copiativa. Dopo aver votato l’elettore deve restituire la scheda piegata e la matita.

Uno dei membri del seggio accerta che l’elettore ha votato apponendo la propria firma accanto al nome dell’elettore, nell’apposita colonna della lista.

• se l'elettore non restituisce la scheda, egli non può più votare e di ciò se ne prende nota nel verbale e nella lista;

• se l'elettore restituisce una scheda irregolare priva di firma o di bollo, egli non può più votare;

• la scheda non è posta nell’urna, è vidimata e allegata al verbale, e se ne prende nota anche nella lista accanto al nome dell’elettore;

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• se l'elettore vota fuori dalla cabina, il presidente deve ritirare la scheda dichiarandone la nullità e l’elettore non é più ammesso al voto;

• se un elettore si accorge che la scheda consegnatagli é deteriorata oppure egli stesso l’ha deteriorata per negligenza o ignoranza, può richiederne un’altra al presidente, restituendo però la prima piegata.

Elettori fisicamente impediti

Gli elettori fisicamente impediti all’esercizio del voto, art. 41, secondo comma, del testo unico n. 570, e solo loro, possono essere accompagnati in cabina. La legge considera come tali soltanto “i ciechi, gli amputati delle mani, gli affetti da paralisi o da altro impedimento d’analoga gravità”. L’accompagnatore deve essere un elettore membro della famiglia e, solo in mancanza, può essere altra persona da questi liberamente scelta; in ogni caso deve essere elettore del comune.

Qualora l’elettore si presenti al seggio con:

• la tessera elettorale personale nella quale sia apposto il simbolo AVD (diritto voto assistito),

• il libretto nominativo rilasciato dall’Istituto nazionale della previdenza sociale (in precedenza, dal Ministero dell’Interno, Direzione Generale dei Servizi Civili) a norma dell’art. 3 della legge 18 dicembre 1973, n. 854, quando, all’interno del libretto stesso, sia indicata la categoria «ciechi civili» e sia riportato uno dei seguenti codici: 10; 11; 15; 18; 19; 05; 06; 07.

Questi, dovrà essere senz’altro ammesso al voto con l’aiuto di un accompagnatore.

Viceversa, quando non vi sia l’apposizione del suddetto simbolo o codice nella tessera elettorale personale, oppure quando l’impedimento non sia evidente, esso potrà essere dimostrato con un certificato medico, che, a mente dell’art. 41, settimo comma, del testo unico n. 570, e successive modificazioni, deve essere rilasciato immediatamente, gratuitamente ed in esenzione da qualsiasi diritto od applicazione di marche, dal funzionario medico designato dai competenti organi delle unità sanitarie locali.

Detto certificato deve attestare che l’infermità fisica impedisce all’elettore di esprimere il voto senza l’aiuto di un altro elettore (citato art. 41, ottavo comma).

Nessuno può effettuare la funzione d’accompagnatore più di una volta. È obbligatoria la registrazione del verbale della votazione con accompagnamento, indicandone il motivo specifico, il nome dell’autorità che ha accertato l’impedimento ed il nome dell’accompagnatore. L’eventuale certificato medico va allegato al verbale.

PROCEDURE DI VOTO

Come si vota:

Per votare l’elettore deve tracciare un segno con la matita copiativa che gli viene consegnata insieme alla scheda. È valido qualsiasi segno che renda esplicita la volontà dell’elettore. Non sono, evidentemente, valide scritte che possano far presupporre la volontà dell’elettore di farsi riconoscere.

Elezioni regionali

Si può votare un solo candidato alla carica di presidente della Regione. È consentito il voto disgiunto, cioè è possibile votare un candidato presidente diverso da quello collegato con la lista prescelta. Per quanto riguarda l’elezione dei consiglieri regionali, oltre al voto di lista è possibile esprimere anche un voto di preferenza scrivendo il

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cognome ed eventualmente il nome di un candidato tra quelli della lista prescelta, a fianco del simbolo della lista scelta.

È possibile votare in diversi modi:

• tracciando un segno sul rettangolo nel quale è posto il simbolo della lista regionale o sul nome del capolista della lista regionale stessa. In questo modo il voto verrà attribuito solo al candidato presidente;

• tracciando un segno sul rettangolo che contiene il simbolo della lista provinciale. In questo modo il voto verrà attribuito sia alla lista provinciale scelta che al candidato presidente collegato.

• è possibile esprimere un voto di preferenza anche nei confronti di un candidato alla carica di consigliere regionale. In questo caso a fianco del simbolo della lista provinciale prescelta occorrere scrivere il cognome ed eventualmente il nome del candidato per il quale si vuole esprimere la preferenza;

• tracciando un segno nel riquadro che contiene il simbolo della lista regionale e tracciando un altro simbolo nel riquadro che contiene il simbolo di una lista provinciale collegata. In questo caso il voto verrà attribuito sia al candidato presidente che alla lista provinciale collegata;

• tracciando un segno nel riquadro che contiene il simbolo della lista regionale e tracciando un altro simbolo nel riquadro che contiene il simbolo di una lista provinciale non collegata. In questo caso il voto verrà attribuito sia al candidato presidente che alla lista provinciale non collegata.

LO SCRUTINIO

Inizio delle operazioni di scrutinio

Lo scrutinio ha inizio alla chiusura delle operazioni di voto: ore 15.00 del lunedì. Per quanto riguarda le elezioni amministrative vengono scrutinate le schede per l’elezione dei presidenti e dei consigli regionali.

Quando questa operazione è finita il presidente del seggio chiude e sigilla il seggio e i componenti del seggio stesso vanno a casa.

Come si svolge lo scrutinio

Prima di cominciare lo scrutinio vero e proprio, cioè prima di cominciare ad esaminare le schede per attribuire i voti di lista e le preferenze, si procede ad una operazione importante e delicata: il conteggio delle schede votate. Occorre, infatti, verificare che il numero delle schede votate corrisponda esattamente al numero degli elettori e delle elettrici che hanno votato così come risulta dai registri di seggio.

Bisogna poi contare le schede non votate, ed anche queste devono corrispondere esattamente al numero di elettori che non si è presentato ai seggi. Queste ultime schede, una volta verificato che i numeri corrispondono, devono essere immediatamente conservate e sigillate. È bene che i rappresentanti di lista seguano con molta attenzione questa fase: eventuali brogli, infatti, possono avvenire proprio “votando” schede non utilizzate.

Conclusa questa operazione uno scrutatore, designato con sorteggio, estrae successivamente dall’urna ciascuna scheda e la consegna al presidente. Questi enuncia ad alta voce l’espressione di voto. Il presidente passa la scheda ad un altro scrutatore, il quale, insieme al segretario, prende nota del numero dei voti. Questo ultimo proclama ad alta voce i voti. Un terzo scrutatore pone la scheda scrutinata nella cassetta dalla quale sono state tolte le schede non usate. Quando una scheda non contiene alcuna espressione di voto deve essere immediatamente timbrata sul retro. Le schede possono essere toccate soltanto dai componenti del seggio. Il numero totale delle schede scrutinate deve corrispondere al numero degli elettori che hanno votato. Il Presidente accerta personalmente la corrispondenza numerica delle cifre segnate nelle varie colonne del verbale col numero degli iscritti, dei votanti, dei voti validi assegnati, delle schede nulle, delle schede bianche, delle schede contenenti voti nulli e delle schede

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contenenti voti contestati, verificando la congruità dei dati. È suo compito, anche, leggere ad alta voce questi dati e accertarsi che vengano correttamente riportati nel verbale.

È vietato estrarre dall’urna una scheda se quella precedente non è stata posta nella cassetta dopo spogliato il voto, ed è vietato per le elezioni comunali eseguire lo scrutinio dei voti di preferenza separatamente dallo scrutinio dei voti di lista.

Criteri generali per lo scrutinio

La validità dei voti contenuti nella scheda deve essere ammessa ogni qualvolta si possa desumere la volontà effettiva dell’elettore.

I rappresentanti di lista devono tenere presente questo principio e difendere sempre la volontà dell‘elettore.

Vi è un altro principio altrettanto importante nella giurisprudenza elettorale: le schede devono essere annullate ogni qual volta si abbia il sospetto vi sia un segno che permette di identificare la scheda stessa.

Tratti di matita strani, segni particolari o, dove sia prevista, la preferenza indicata attraverso i numeri anziché il cognome del candidato sono elementi che possono essere segni identificativi e quindi le schede vanno annullate. È vietato indicare la preferenza con un numero.

Ogni qual volta il rappresentante di lista ritiene che una scheda non sia votata in maniera conforme deve chiederne l’annullamento. Sull’assegnazione o meno dei voti contestati decide, in via provvisoria, il presidente di seggio.

È bene ricordare che qualunque cosa accada nel seggio, sia nella fase di voto che in quella di scrutinio, se non è verbalizzata “non esiste”. Quindi, la contestazione deve essere sempre messa a verbale.

Le schede contestate, sia quelle il cui voto è stato attribuito sia quelle i cui voti non sono stati attribuiti, devono essere messe in apposite buste che saranno poi consegnate all’ufficio elettorale centrale per la successiva verifica. Occorre ricordare che in sede di riesame presso l’ufficio elettorale centrale è possibile assegnare o annullare una serie di voti che in sede di scrutinio sono stati contestati. Per questa ragione bisogna - ricordarlo può essere noioso, ma è indispensabile - far mettere a verbale ogni contestazione.

Casi di nullità – schede bianche

Premesso che la validità dei voti contenuti nella scheda deve essere ammessa ogniqualvolta se ne possa desumere la volontà effettiva dell’elettore, nel corso dello scrutinio possono verificarsi tre diverse specie di nullità:

1) nullità del voto di lista; 2) nullità della scheda; 3) nullità del voto di preferenza.

Sia la nullità del voto di lista sia la nullità della scheda determinano la nullità di tutti i voti espressi nella scheda.

1) Nullità del voto di lista. – Si ha la nullità del voto di lista quando la scheda, pur essendo votata in maniera da non lasciare dubbi circa l’intenzione dell’elettore di preferire una determinata lista, presenta irregolarità tali da rendere nulla la espressione del suffragio, o, quanto meno, soggetta a contestazione.

Il voto di lista è nullo quando le schede:

a) non siano quelle prescritte dalla legge o non siano timbrate o firmate;

b) presentino scritture o segni tali da far ritenere, in modo inoppugnabile, che l’elettore abbia voluto far riconoscere il proprio voto. Si tenga presente che i segni che possono invalidare il voto o la scheda sono soltanto quelli apposti dall’elettore, con esclusione, quindi, di segni tipografici o di altro genere.

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2) Nullità della scheda – Si ha, anzitutto, la nullità della scheda negli identici due casi indicati nelle lettere a) e b) del n. 1, quando non può parlarsi di nullità del voto di lista, dato che la scheda non contiene alcuna espressione del voto di lista.

Si ha inoltre nullità della scheda quando non sussiste la possibilità, nemmeno attraverso il voto di preferenza, di identificare la lista prescelta. Si supponga, ad esempio, che l’elettore abbia tracciato un segno su due o più segni su diversi contrassegni e abbia indicato preferenze per candidati di ognuna delle liste votate o non abbia espresso alcuna preferenza.

3) Nullità del voto di preferenza – I casi di nullità del voto di preferenza erano tassativamente e chiaramente indicati dalla legge. Appare opportuno ricordare che l’espressione del voto di preferenza non può comunque essere effettuata attraverso l’indicazione del numero, in quanto tale modalità è stata espressamente abrogata alla volontà popolare referendaria e quindi esclusa come principio dall’ordinamento.

In questa sede, si tenga presente la norma, basata sui principi generali del sistema proporzionale con

metodo delle liste concorrenti, che la nullità del voto di lista, ovvero della scheda, determina, in ogni caso,

la nullità dei voti di preferenza espressi nella scheda.

Invece la nullità dei voti di preferenza, o le eventuali contestazioni sui medesimi, non importa

necessariamente la nullità della scheda, la quale, se non è nulla per altre cause, rimane valida agli effetti

del voto di lista.

Si considerano bianche le schede che, regolarmente munite del bollo e della firma, non portino alcuna espressione di suffragio né segni o tracce di scrittura.

Tali schede, come già detto, devono essere, al momento stesso dello scrutinio, bollate sul retro con il timbro della sezione.

Del numero delle schede nulle, delle schede bianche, dei voti di lista e dei voti di preferenza nulli deve essere presa nota nel verbale.

I voti di lista o di preferenza nulli, le schede nulle e le schede bianche vanno registrati, separatamente, sulle tabelle di scrutinio negli appositi prospetti.

Le schede nulle, le schede bianche, le schede contenenti voti di lista o di preferenza nulli devono essere di volta in volta vidimate dal presidente o da almeno due scrutatori ed incluse nella apposita busta.

Voti contestati

Durante lo scrutinio possono nascere incidenti ed essere sollevate contestazioni sulla validità di qualche scheda, sia per quanto riguarda il voto di lista, sia relativamente ai voti di preferenza.

Anche con riguardo a tali voti, si ritiene che, tenuto conto del principio secondo cui la validità dei voti deve

essere ammessa ogni qualvolta possa desumersi la effettiva volontà dell’elettore, ed in considerazione che

le cause di nullità sono state ben delimitate, le contestazioni dovrebbero ridursi a pochissimi casi.

Sull’assegnazione o meno dei voti contestati decide il presidente del seggio, sentiti gli scrutatori : è rimesso, quindi, alla capacità ed alla sagacia del presidente il compito di frustrare ogni eventuale tentativo, da parte di alcuno, di sollevare, senza fondato motivo, incidenti e contestazioni per turbare l’andamento delle operazioni o per rendere incerti i risultati dello scrutinio, tenuto conto che il parere degli scrutatori è obbligatorio ma non vincolante.

I voti di lista contestati devono essere indicati nel verbale, raggruppandoli per contrassegni di lista e, per ogni lista, a seconda dei motivi di contestazione.

Nel verbale debbono essere riportate anche le decisioni del presidente, indicando, per ogni lista e per ciascun motivo di contestazione, i voti assegnati e quelli non assegnati.

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vademecum per i rappresentanti di Lista- elezioni Regionali Lazio 2013

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Parimenti, i voti di preferenza contestati devono essere indicati nel verbale, raggruppati per candidato e, per ogni candidato, a seconda dei motivi di contestazione; le relative decisioni del presidente saranno anche riportate nel verbale, indicando, per ogni candidato e per ciascun motivo di contestazione, i voti assegnati e quelli non assegnati. Le decisioni del presidente, peraltro, hanno carattere provvisorio in quanto i voti contestati e provvisoriamente non assegnati vengono ripresi in esame dall’Ufficio elettorale provinciale che decide dell’assegnazione dei voti stessi.

Le schede corrispondenti ai voti di lista o di preferenza contestati debbono essere immediatamente vidimate dal presidente e da almeno due scrutatori e, dopo essere state raggruppate a seconda dei motivi di contestazione, vanno incluse nelle apposite buste.

CASI PARTICOLARI DI VALIDITA’ E NULLITA’ DI VOTO Di seguito sono riportati alcuni esempi di compilazione di schede elettorali. Le indicazione riportate circa la validità o nullità del voto espresso dal votante, riportate accanto ad ogni esempio, sono espressione dell’applicazione degli articoli contenuti nella seguente normativa:

• DPR N. 570/1960 - Testo Unico delle leggi per la composizione e l'elezione degli organi amministrativi comunali

• L.108/1968 - Norme per l’elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale

• L.43/1995 - Nuove norme per la elezione dei consigli delle regioni a statuto ordinario.

Esempio 1: SEMPRONIO è candidato della Listaprovinciale 1. Il voto va alla Lista 1, a SEMPRONIO e alla Lista Regionale di cui CAIO è Capolista (art.2, comma 1, ottavo e decimo periodo L.43/95)

Esempio 2: SEMPRONIO è candidato della Lista Prov. N.1. Il voto va alla lista N.1, a SEMPRONIO e alla Lista Regionale di cui TIZIO è Capolista (art.2, comma 1, ottavo e decimo periodo, L.43/95)

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vademecum per i rappresentanti di Lista- elezioni Regionali Lazio 2013

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Esempio 3: Voto alla Lista provinciale 1 ed alla lista Regionale di cui TIZIO è Capolista. (art.2,comma 1, ottavo e nono periodo, L.43/95)

Esempio 6: Il voto va alla lista regionale di cui CAIO è capolista (art.2, comma 1, nono periodo L.43/95)

Esempio 4: Il voto va alla lista Prov. N.1 e alla Lista Regionale di cui TIZIO è Capolista. Il voto plurimo può considerarsi rafforzativo (art.1, ultimo comma L.108/68; art.69, primo comma, DPR.570/60 e art.6 comma 1, DPR132/93)

Esempio 7: Il Voto è nullo per le liste provinciali e valido per la Lista Regionale di cui CAIO è Capolista. (art.1, ultimo comma L.108/68; art. 69, primo comma, DPR 570/60; art.2, comma 1, ultimo periodo, L.43/95)

Esempio 5: Pinco è candidato aIla Lista Provinciale N.2. ll voto va alla lista N.2, a Pinco e alla Lista Regionale di cui CAIO è Capolista. (art.1, ultimo comma L.108/68 e art. 57, penultimo comma, DPR 570/60)

Esempio 8: Il voto è nullo perché non è chiara la volontà dell'elettore ed in quanto il voto per la lista Provinciale non può avere valenza a sé stante (art. 2, comma 1, ultimo periodo,della L.43/95)

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Esempio 13: PINCO è candidato alla lista Prov. N.2. Validi il voto alla lista Prov. N.2, a Pinco e alla Lista Regionale di cui CAIO è capolista (art.1, ultimo comma L.108/68 e art.57, secondo comma, DPR 570/60)

Esempio 11: Il voto è nullo per le liste Provinciali N.1 e N.2, valido per la Lista Regionale di cui CAIO è capolista (art. 1, ultimo comma, L.108/68 e art. 69, primo comma, DPR 570/60)

Esempio 9: PINCO e MEVIO sono candidati alla lista Prov. N.2. Validi il voto alla lista N.2, a PINCOe alla Lista Regionale di cui TIZIO è Capolista. Inefficace la preferenza per MEVIO (art.2, 8° e 9°periodo della L.108/68 e art.57, ultimo comma, DPR 570/60)

Esempio 12: SEMPRONIO è candidato alla lista Prov. N.1 e MEVIO alla lista N.2. Validi il voto alla lista Prov. N.2, la preferenza a MEVIO e alla Lista Regionale di cui TIZIO è Capolista. Inefficace la preferenza per SEMPRONIO (art.2, L.43/95; art.1 ultimo comma, L.108/68 e art.57, quarto comma, DPR 570/60)

Esempio: 14 Il voto va alla lista regionale di cui CAIO è capolista (art. 2, comma 1, nono periodo,della L.43/95)

Esempio 10: Il Voto è nullo per le liste provinciali ed è valido per la Lista Regionale di cui CAIO è Capolista. (art.1, ultimo comma L.108/68 e art. 69, primo comma, DPR 570/60)

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Esempio 15: Nulla la preferenza espressa con un numero, è valido il voto alla lista Prov. N.2, valido il voto alla lista Regionale di cui CAIO è capolista (art.2, comma 1, ottavo e decimo periodo, L.43/95)

Esempio: 17 Il voto va alla lista regionale di cui CAIO è capolista. Nullo il voto per le liste provinciali 2, 3 e 4 (art. 1, ultimo comma 1 della L.108/68 e art.69, primo comma DPR 570/60)

Esempio 16: TIZIO è capolista alla Lista Regionale ma non è candidato della lista N. 1. Validi il voto alla lista Regionale di cui TIZIO è capolista, nullo il voto alla lista N.1 ( art.1, ultimo comma L.108/68 e art. 69, primo comma DPR 570/60)

Esempio 18: TIZIO è candidato della lista Prov. N. 1 e capolista alla Lista Regionale. Validi il voto alla lista N.1, la preferenza a TIZIO e il voto alla lista Regionale di cui TIZIO è capolista (art.1, ultimo comma L.108/68 e art.5 DPR 132/93)