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Alla settima edizione dell'impegnativo Gran Premio Terre di Canossa il fortissimo duo bresciano Vesco-Guerini trionfa per la quinta volta consecutiva. Una gara molto bella, che ha attraversato tre regioni in tre giorni Testo di Himara Bottini - foto di René Photo Collection ed Ezio Giovanelli | GRAN PREMIO TERRE DI CANOSSA Dal 21 al 23 aprile una carovana di oltre cento equipaggi ha percorso i 634 km della settima edizione del Gran Premio Terre di Canossa, gara di regolarità a calendario Csai messa in piedi dalla macchina organizzativa della Scuderia Tricolore di Reggio Emilia, diretta dal presidente Luigi Orlandini. Sono stati i Top Driver Andrea Vesco e Andrea Guerini a riconfermarsi campioni assoluti con sole 204 penalità e una media di 2,40, a bordo della Fiat 508 Sport del 1934. Quinto successo in fila per loro in questa gara, un risultato sperato fin dall'inizio ma mai scontato, perché i tanti trasferimenti hanno reso difficile trovare la concentrazione solo in quei tratti dove una successione di tubi imponeva un tempo di percorrenza ben preciso. Secondi con 262 punti Passanante-Pisciotta, alla guida di una Fiat 508 C del 1937, in vantaggio di ben 78 scarti sul team olandese Houtkamp-Houtkamp, su un'Aston Martin 2 Litro Speed Model del 1937. Imprendibili, infine, le vincitrici della Cocca ? Fenomenali Nella foto, i vincitori Vesco-Guerini precedono i secondi classificati Passanante-Pisciotta. Sullo sfondo l'imponente Castello dì Bardi (PR). A sinistra, dall'alto: i terzi classificati Houtkamp-Houtkamp; nella pista di Varano per le prove a cronometro; Villa-Abello alla partenza al Parco Ducale di Parma su Ford Thunderbird del 1956; Montaibano-Vagliani, vincitrici della Coppa delle Dame, subito dopo il controllo a timbro davanti alla Scuola Normale di Pisa. Quante donne, ben 78! Sopra, il team femminile di Ruoteclassiche, Bottini-Boscardin su Triumph TR3 del 1956. Qui accanto, da destra, l'arrivo di sabato in piazza Duomo a Pietrasanta; Micheli-Villa su Porsche 356 D Convertible del 1959. Sotto, da sinistra: Kirkpatrick-Kirkpatrick su Bugatti Type 37 del 1928; il gran finale in piazza della Vittoria a Reggio Emilia. H delle Dame, Montalbano-Vagliani su Fiat 1100/103 del 1955, che hanno raccolto solo 380 penalità e segnato una media già da Top Driver. Una gara impegnativa ma un connubio perfetto tra competizione e viaggio, che ha entusiasmato non solo i tantissimi stranieri iscritti, ma pure tutti i partecipanti nostrani. Merito anche dell'appoggio di Cuervo Y Sobrinos, nuovo sponsor della manifestazione. DA PARMA A PORTOVENERE Il Gran Premio Terre di Canossa ha schierato al via ben 118 equipaggi, per una "tre giorni" attraverso le regioni di Emilia, Liguria e Toscana, con 89 prove cronometrate e una di media a impegnare driver e navigatori. Come da tradizione, il tutto ha avuto inizio con la cena di gala, quest'anno svoltasi all'interno delle sale di Palazzo Ducale a Parma, oggi sede del comando provinciale dell'Arma dei Carabinieri, dove a mettere la firma è stato lo chef Massimo Spigaroli. Da Parco Ducale, venerdì 21 aprile, ha poi preso il via la competizione vera e propria, alla volta della Liguria. Dopo un primo gruppo di prove nella pista di Varano de' Melegari, i concorrenti sono risaliti lungo la Val di Taro sfiorando il Castello di Bardi e sostando a Borgo Val d i Taro. Attraverso il panoramico Passo di Cento Croci, sono poi giunti a La Spezia e nel suggestivo Golfo dei Poeti, con l'incantevole borgo marinaro di Portovenerc ad accoglierli per il pranzo. Prima di pernottare a Forte dei Marmi, gli equipaggi si sono concessi un gelato a Perici, una delle più belle "cartoline" del nostro Paese, e poi via verso l'ultimo gruppo di prove della giornata, sulla strada di Monte Marcello fino a Punta Bianca, per poi proseguire verso il borgo di Ameglia e Bocca di Magra. Sabato è stata la volta delle città d'arte della Toscana, come Pisa e Lucca, separate da un gruppo di prove concatenate sul Monte Serra. Dopo il passaggio sulle antiche mura di Lucca, Patrimonio Unesco, e il pranzo all'interno del Reai Collegio, la carovana si è rimessa in moto in direzione Versilia. Un'altra serie di prove tra i monti della Garfagnana, e poi il grande arrivo nella suggestiva piazza Duomo a Pietrasanta, la città degli artisti, cui è seguito il rientro a Forte dei Marmi e il "be- ach party" al "Bambaissa". La gara si è conclusa domenica a Reggio Emilia, non prima di aver percorso le strette insenature delle Alpi Apuane e valicato il Passo di Pradarena. La sosta a Carpineti, infine, che fa parte delle "Terre Matildiche", ha reso degnamente omaggio alla protagonista indiscussa di questa gara, la gran contessa Matilde di Canossa, incoronata regina d'Italia nel XII secolo. ? 13 GRAN PREMIO TERRE DI CANOSSA Tre giorni, tre regioni Accanto: Tourneur su Delahaye 135 S del 1938 a Carpineti; sotto, Battagliola-Piona su Fiat 509 S del 1926; Lenz-Reichert su Bentley 6.5 Litre del 1928 attraversano la galleria del Cipollaio, scavata nel marmo delle Alpi Apuane. Forte dei Marmi Qui accanto: dal pontile di Forte dei Marmi Giacoppo-Grillone su Fiat 508 S Coppa d'Oro del 1933; Più a destra, Mion-Lonardi su Jaguar XK 120 del 1954.

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Tipo media: Periodici Tiratura: 74.130Publication date: 01.06.2017 Diffusione:

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Alla settima edizionedell'impegnativo Gran Premio Terre di Canossdil fortissimo duo bresdario Vesco-Gueririi trionfa per la quinta voltaconsecutiva.

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golarità a calendario Csai messa in piedidalla macchina organizzativa della Scu-deria Tricolorc di Reggio Emi1i, direttadal presidente Luigi Orlandini. Sono sta-ti i Top Driver Andrea Vesco e AndreaGuerini a riconfrmars campioni assolu-ti con sole 204 penalità e iira media di240, a bordo della Fiat 508 Sport dcl 1934.Quitilo succu in fila per loro in questagara, un risultato sperato fin da1Tinizioma mai scontato, perché i tanti trasferi-menti hanno reso difficile trovare la con-centrazione solo in quei trti dove unasuccessione di tubi iniponeva un teirpo dipercorrenza ben preciso. Secondi con 262punti P snantc-Piciota, alla guida diuna Fiat 5O C del 1937, in vantaggio diben 78 scarti sul tem olandeseHoutkamp-Houtkamp, su un'Aston Mar-tin 2 Litre Speed Model del 1937. Impren-dibili, i ne, I nJIIILI .lelI Cotia

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DIFFUSIONE : (75200)AUTORE : Himara Bottini

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DA PARMA A PORTO VENEREIl Gran Premio Terre di Canossa ha

schierato al via ben 118 equipaggi, per cina

attraverso le regioni di Emi-lia, Liguria e Toscana, con 89 prove ero-nometrate e una di media a impegnaredriver e navigatori CLnITseda tradizione, iltutto ha avuto inizio con la cena di gaia,quest'anno svoltasi all'interno delle saledi Palazzo Ducale a Parma, oggi sede delcomando provinciale dell'Arma dei Cara-

binieri, dove a mettere la firma è stato lochel Massimo Spigaroli. Da Parco Duca-le, venerdì 21 aprile, ha poi preso il via lacompetizione vera e propria, alla voltadella Liguria. Dopo un primo gruppo diprove nella pista di Varano de' Melegari. iconcorrenti sono risaliti lungo la Vai di Ta-ro sfiorando il Castello di Bardi e sostan-do a Bcrgo VaI di Tare. Attraverso il pano-ramica Passo di Cento Croci, sono poigiunti a La Spezia e nel suggestivo Golfodei Poeti, cori l'incantevole borgo marina-ro di Portovencrc ad accoglierli per ilpranzo. Prima di pernottare a Fette deiMarmi, gli equipaggi si sono concessi ungelato a Lerici, una delle più belle

del nostro Paese, e poi via verso l'ul-timo gruppo di prove della giornata, sul-la strada di Monte Marcello lino a PuntaBianca, per poi proseguire verso il borgodi Arnegiia e Bocca di Magra,

Sabato è stata la volta delle citita d'a,-

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La sosta a Carpineti, infine, che la par-te delle ha reso degna-mente omaggio alla protagonista indi-scussa di questa gara, la gran contessaMatilde di Canossa, inroronata regina d'i-talia nel XII seculo, U

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