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TURISMO SCOLASTICOE RESPONSABILE• Le “gite di cLasse” e un’agenzia turistica per i giovani

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Progetto Lo Zainetto del Turismo Comune di BiellaProgramma di iniziativa comunitaria Interreg III A Italia - Svizzera

Associazione Verso l’A.Gio, via per Candelo 24 - 13900 Biellatel. 015-8493479

A cura diManuela Vinai

In collaborazione con Elisabetta Cerruti Sola, Chiara Meini

Si ringraziaATL BiellaProvincia di Biella - Ecomuseo del BielleseNa.Tur.ArteMuseo del Territorio BielleseEnte Parco BurcinaSantuario di Oropa

Fotografie di Fabrizio Lava

Le fotografie contenute nella pubblicazione riguardano il territorio biellese

Progetto grafico e impaginazione E20Progetti - Biella

Stampa Arti Grafiche Biellesi - Candelo (BI)

A. Gio

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INDICE

Introduzione

1. Il turismo scolastico in Italia: quale mercato? 1.1 Gli attori coinvolti1.2 Le destinazioni 1.3 Fattori di scelta e fattori organizzativi1.4 Tendenze del mercato e criticità

2. Il quadro legislativo del turismo scolastico2.1 La Circolare Ministeriale 291/922.2 La Circolare Ministeriale 623/96

3. Le “gite di classe” degli studenti biellesi

3.1 Le destinazioni delle gite3.2 La durata delle gite3.3 Il periodo di svolgimento delle gite3.4 Il numero dei partecipanti alle gite3.5 Durata media dei viaggi e classi coinvolte

4. Il turismo scolastico nel Biellese4.1 Le diverse destinazioni4.2 Tipologie di scuole

5. Turismo scolastico e turismo responsabile 5.1 Come rendere il turismo scolastico un turismo di qualità5.2 Il ruolo del turismo responsabile nel Bielleseintervista a ViaggiareDomandandosi5.3 La carta “Bel Paese Buon Turismo”

6. Lo Zainetto del Turismo: l’esperienza di un progetto6.1 I protagonisti6.2 Gli obiettivi6.3 Le azioni6.4 Le fasi del progetto

7. Conclusioni di fattibilità

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Presentazione

Abbiamo investito sul turismo giovanile culturale, con un progetto che ha raggiunto importanti obiettivi. In primo luogo, mobilitare i giovani ad attivarsi in prima persona per costruire itinerari culturali, ambientali, turistici del proprio territorio.Vogliamo aumentare il movimento di giovani, a cominciare dal bacino delle città delle Alpi, per fare in modo che si sentano liberi di vedere e conoscere territori, persone e luoghi, senza dover affrontare grossi investimenti.E come lavorare con e per i giovani se non con internet? Ecco allora un sito web, capace di essere vetrina di percorsi turistici e di offrire una possibilità di scelta tra mete altre dal tradizionale pano-rama dell’offerta del settore. Sono stati implementati degli effettivi scambi di giovani, tra territori considerati “minori” quali Biella e Bellinzona. Infine è stata valutata la possibilità di rendere fattibile un’agenzia di turismo on-line, con uno studio sul mercato del turismo scolastico locale ma non solo.Lo Zainetto che abbiamo costruito in questi tre anni di lavoro ha dimostrato che ci sono molte potenzialità da sfruttare e ottime idee da portare avanti, ed é nostra intenzione dare continuità all’iniziativa.

Giulio SalivottiAssessore Cultura, Politiche Giovanili e Progetti Europei

Comune di Biella

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Il turismo scolastico è un fenomeno che va acquisendo sempre maggiore rilevanza, sia per dimen-sioni sia per l’importanza riconosciuta al suo valore educativo. La gita scolastica, sempre attesa dai ragazzi come momento importante dal punto di vista relazionale, rappresenta un momento di attività didattica che porta in primo piano valori come il rispetto dell’ambiente e del patrimonio culturale, essenziali alla formazione dell’individuo. Il Biellese è in grado di proporre a questo segmento turistico un’offerta articolata e interessan-te: percorsi culturali, musei ed ecomusei, collegati ad un’ampia scelta di itinerari naturalistici e ambientali, proposte didattiche interattive e servizi di qualità, in un’ottica multidisciplinare in grado di avvicinarli ad un territorio integro e genuino e offrire emozioni autentiche da assaporare e condividere. La strategia di sviluppo turistico del Biellese portata avanti dall’ATL in collaborazione con gli altri enti locali, è orientata alla valorizzazione dell’ottimo potenziale attrattivo del Biellese per tutti colo-ro che viaggiano alla ricerca di autenticità e contatto intimo con i luoghi e la natura: basti pensare al progetto Biella Outdoor, che promuove il turismo naturalistico-sportivo come prodotto strategico del territorio, e si rivolge non soltanto ad un target di esperti sportivi, ma anche a scuole, famiglie e giovani alla ricerca di esperienze alternative che colleghino le attività all’aria aperta ad aspetti di interesse artistico culturale, enogastronomico e di intrattenimento. Nato quanto mai a proposito in una fase in cui il turismo scolastico è orientato a diversificare i flus-si rispetto alle tradizionali ma ormai sovraffollate città d’arte, il progetto ‘Lo Zainetto del Turismo’ é coerente con la nostra visione di sviluppo turistico locale: ci auguriamo pertanto che questo utile strumento di orientamento venga apprezzato e possa contribuire ad attirare nel Biellese viaggiatori consapevoli, in grado di apprezzare gli aspetti di unicità di un territorio lontano dall’omologazione delle destinazioni di massa.

Alberto GattiPresidente ATL Biella

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INTRODUZIONE

La citazione di Marc Augè sintetizza elementi alla base del progetto che ha portato alla realizzazione di questa pubblicazione, quali l’importanza di luoghi ‘turisticamente’ considerati minori e del valore del viaggio come conoscenza.

I temi chiave dello Zainetto del Turismo sono la mobilità giovanile, il turismo responsabile e le po-tenzialità offerte dalle nuove tecnologie.

Ma cos’è lo Zainetto del Turismo? Lo ZdT è un progetto voluto dalla città di Biella, che ne è capofila di parte italiana, in partnership con la città di Bellinzona, capofila di parte svizzera.

L’obiettivo è promuovere la mobilità dei giovani nelle città dell’arco alpino, mettendo in rete le proposte di Biella e Bellinzona con quelle di Aosta, Bolzano, Merano, Omegna, Trecate, Varallo e Vercelli.

La pubblicazione che qui presentiamo vuole rappresentare la sintesi di un’esperienza e al contempo essere di supporto alla sua piena realizzazione. Nella seconda parte della pubblicazione forniamo la descrizione del percorso effettuato in tre anni di progetto ed esplicitiamo in modo accurato quali siano state le connessioni fra questi diversi elementi.

In sintesi lo ZdT vuole raggiungere un pubblico di ragazzi con proposte di viaggio in località non connotate dal turismo di massa, attraverso lo strumento del web.

L’innovatività del progetto non risiede singolarmente in ognuno di questi elementi: non inventiamo l’e-tourism, nè il turismo responsabile, nè tantomeno siamo i primi a pensare all’importanza di far viaggiare i giovani. La sfida forse più ambiziosa è stata quella di convogliare questi elementi in un unico prodotto, e far viaggiare i ragazzi da turisti responsabili attraverso le proposte di un sito internet.

Forse uno dei nostri compiti più urgenti consiste nell’imparare di nuovo a viaggiare, eventualmente nelle nostre immediate vicinanze, per imparare di nuovo a vedere.

Marc Augè

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Il racconto del progetto è il nostro modo di mettere a disposizione le tappe di un percorso che ci auguriamo sia replicabile altrove. La prima parte della pubblicazione ha rappresentato l’ultimo step di verifica del progetto, ed è parte di uno studio di fattibilità volto a valutare gli spazi di mercato per l’iniziativa sostenuta dalla città di Biella.

La considerazione di partenza è che una grande quantità di ragazzi si muove ogni anno per iniziativa delle istituzioni scolastiche. Perciò abbiamo realizzato un’indagine sul turismo scolastico nel Biellese, per capire quali sono le esigenze o i vincoli che spingono nella scelta dei luoghi di destinazione.

Nella prima parte della pubblicazione si trovano:• una sintesi della situazione del mercato nazionale del turismo scolastico • un quadro riepilogativo delle normative che regolano il turismo scolastico • i dati relativi alle gite che hanno portato in viaggio gli studenti biellesi • i dati relativi ai ragazzi che da fuori provincia sono venuti a visitare il Biellese

Infine proponiamo un capitolo dedicato ad esplicitare i punti cardine del turismo responsabile e so-prattutto a mettere in evidenza le sue connessioni e potenzialità rispetto al turismo scolastico e alla sua implementazione nel contesto di un territorio provinciale, il Biellese, ricco di molteplici piccoli siti da connettere nel modo più opportuno per proporre un’offerta articolata e interessante. Rivolgiamo questa pubblicazione soprattutto a quegli insegnanti che si trovano ogni anno a dover adempiere all’onere dell’organizzazione di una gita, consapevoli dello sforzo di buona volontà che fanno nel tentativo di coniugare esigenze di contenuti, di sicurezza, di prezzo e, non ultime, di sod-disfazione dei destinatari del viaggio, i ragazzi.

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1. IL TURISMO SCOLASTICO IN ITALIA: QUALE MERCATO?

Il turismo scolastico1 costituisce una fetta di mercato rilevante, che riguarda ogni anno in Italia quasi 3 milioni di studenti, con relativi docenti e accompagnatori, che prendono parte a viaggi di istruzione in località di rilevanza storica, culturale, artistica o ambientale (dato riferito all’anno scolastico 2006/2007).

Il fatturato del “settore” è stimato in oltre 350 milioni di euro all’anno, per una domanda relativa-mente stabile, che proviene da tutti gli istituti scolastici ed in particolare dalle classi degli ultimi anni degli istituti superiori. Lo scenario è caratterizzato da una domanda che deve coniugare l’esi-genza educativa con quella di mantenere bassi i costi, dove gli attori e i portatori di interessi sono molteplici.

L’offerta incide in misura contenuta sulla domanda, spesso semplicemente si adegua e si struttura in relazione ad essa: la scelta della destinazione, le modalità di trasporto e di pernottamento sono solitamente influenzate da un ristretto nucleo di decisori, quali gli insegnanti incaricati di organiz-zare la gita.

Il “bene” scambiato in questo mercato è quello delle visite di istruzione, aventi una durata compresa tra 1-2 e 7-8 giorni, presso località storiche o città d’arte famose, ma anche presso mete meno conosciute.

I mezzi di trasporto, l’accoglienza e il pernottamento, i servizi di accompagnamento e le visite guida-te, sono servizi di second’ordine, sebbene indispensabili per il buon funzionamento del “sistema gita”.Negli ultimi anni, il numero effettivo di viaggi di istruzione in Italia ha coinvolto circa 130 mila classi ed è rimasto pressochè invariato, con un tendenziale aumento del numero medio dei partecipanti per ogni viaggio, che ha garantito il contenimento della quota unitaria di partecipazione.

1. Dati tratti da Osservatorio nazionale sul turismo scolastico, a cura di CST Firenze, anno 2006; Osservatorio TCI sul turismo scolastico, anno 2007; Turismo 2006, DeAgostini e, Per un turismo scolastico di qualità, (TCI, a cura del), Milano, 2004

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1.1 Gli attori coinvoltiIl turismo scolastico riguarda e coinvolge diversi tipi di attori. In primo luogo, vi sono i fruitori finali del servizio, ovvero gli studenti e le rispettive famiglie, così come gli istituti scolastici e gli insegnanti incaricati. Si può osservare come non tutti i ragazzi partecipino alle gite: mediamente si calcola una quota di partecipazione intorno al 73% degli studenti di ciascuna classe, anche se tale dato, come detto, è in aumento.In second’ordine, vi sono le agenzie di viaggio e i tour operator, coloro che organizzano il viaggio, e le strutture ricettive, in grado di permettere l’ospitalità delle classi nelle diverse destinazioni.Un altro attore di secondo piano è quello delle agenzie dei vettori di trasporto, che gestiscono sia i mezzi per gli spostamenti di lungo raggio, chiamate in causa solitamente per la trasferta principale, e sia di breve raggio, riguardanti gli spostamenti in loco. Per ultimi, ma non meno importanti, vi sono tutti quegli enti e quelle organizzazioni che gestiscono gli attrattori finali (musei, riserve naturali, edifici storici) o che forniscono servizi di supporto (anima-zione, didattica, accompagnamento).

1.2 Le destinazioniLe destinazioni prevalenti delle gite sono soprattutto le principali città d’arte italiane, mete tradizio-nali del turismo scolastico, nostrano ma non solo. Negli ultimi anni tali mete hanno subito, in termini di presenze effettive, un lieve calo, anche se Roma, Firenze, Venezia e Napoli intercettano ancora oggi oltre il 16% dei pernottamenti complessivi effettuati in Italia.Un dato molto importante rilevato negli ultimi anni è l’aumento delle preferenze per escursioni e visite verso località minori, un’offerta differenziata rispetto alle mete tradizionali, spesso anche economicamente più convenienti.

Tali destinazioni sono “minori” soltanto in termini relativi, trattandosi di mete meno conosciute ma custodi di piccoli “tesori” dal punto di vista artistico, culturale, storico o ambientale. La possibilità di ottenere costi più convenienti consente a queste destinazioni di offrire anche un servizio e una qualità migliore. Le destinazioni italiane sono nettamente prevalenti, pari al 76% del totale, mentre i viaggi all’estero hanno raggiunto il 24% del movimento complessivo.

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Per quanto riguarda l’Italia, la meta dei viaggi di istruzione prevalente si concentra soprattutto in alcune regioni, ed in particolare è la Toscana a ricoprire il ruolo di protagonista assoluta (17,8% dell’intero movimento). Le altre regioni con le quote di mercato più significative sono l’Emilia Romagna, il Lazio e il Veneto. Il posizionamento di mercato della Lombardia è recentemente aumen-tato, mentre la Campania ha visto costantemente ridursi, negli ultimi anni, la propria capacità di attrazione. Le regioni più deboli, quasi mai indicate come meta principale di un viaggio di istruzione con pernottamento, sono Calabria, Molise e Abruzzo. Fra le scelte dei viaggi all’estero sono la Francia e la Spagna ad essere le mete più ambite, eviden-ziando una molteplicità di città visitate, al contrario della Repubblica Ceca, dove le gite riguardano esclusivamente la città di Praga. Il Paese straniero che ha negli ultimi anni registrato un forte incremento del numero di viaggi e di partecipanti è la Germania, a differenza della Repubblica Ceca e dell’Austria, che vedono ridurre la propria quota di mercato.

1.3 Fattori di scelta e fattori organizzativiLa scelta delle destinazioni delle gite viene effettuata, nella maggioranza dei casi, dai docenti, i quali a loro volta fanno riferimento alla coerenza con il programma di studi. Nell’85,6% dei casi la destinazione è infatti proposta esclusivamente dai docenti, mentre soltanto in un caso su dieci l’iniziativa muove dagli studenti.

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Le agenzie vengono interpellate in un secondo momento, per occuparsi delle questioni operative. Soltanto nel 4,5% dei casi, infatti, la destinazione è proposta da un’agenzia, che rappresenta uno strumento operativo per l’organizzazione degli spostamenti e per individuare la struttura ricettiva, con un ruolo “propositivo” marginale nel complesso.

Il mezzo di trasporto maggiormente utilizzato per i viaggi di istruzione risulta l’autobus (72,6%), seguito dall’aereo (15,9 %). La scelta di quest’ultimo mezzo ha subito un lieve calo negli ultimi anni, nonostante l’affacciarsi di compagnie low-cost sempre più convenienti.

La destinazione scelta incide sulla durata dei viaggi: le visite all’estero sono, comprensibilmente, mediamente più lunghe, con una media di 4,9 pernottamenti, mentre in Italia la media è di circa 3,1.Negli ultimi anni si può rilevare una sempre maggiore propensione a pernottare in strutture alter-native a quelle tradizionali, quali gli hotel, che tuttavia continuano ad essere le strutture ricettive più utilizzate. Se l’hotel continua a “coprire” infatti una quota di mercato pari all’86% del totale dei soggiorni, si affacciano quali soluzioni sempre più appetibili e economiche gli ostelli, i villaggi turistici o il pernottamento presso altre famiglie.

Fonte: Centro Studi TCI, 2007

HOTELOSTELLOFAMIGLIAVILLAGGIO TURISTICOALTRO

Struttura Ricettiva (prevalente)A.S. 2006/2007

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Per quanto riguarda gli spostamenti, l’84,1% dei viaggi di istruzione si è avvalso del supporto di un’agenzia di viaggi, mentre la restante quota è stata gestita autonomamente dagli istituti scolastici. La sensazione che il turismo scolastico sia ancora trascurato dagli operatori è confermata da te-stimonianze degli accompagnatori, che rilevano disagi in relazione alle strutture ricettive, troppo spesso inadeguate ad accogliere gruppi numerosi, alla bassa qualità dei pasti e all’organizzazione delle visite guidate talvolta troppo approssimative.

Fonte: Centro Studi TCI, 2007 1.4 Tendenze del mercato e criticitàIl turismo scolastico costituisce una fetta di mercato relativamente importante e significativa, anche se negli ultimi anni si possono individuare alcuni processi di diversificazione, tra cui l’aumentato inte-resse per località minori, un crescente utilizzo di agenzie di viaggio “specializzate” e di società in grado di offrire attività educative e culturali. Negli ultimi anni si conferma inoltre la tendenza alla destagiona-lizzazione delle gite: se da una parte si rileva come nel trimestre marzo-maggio si realizzino il 78% dei viaggi di istruzione, occorre notare come negli anni precedenti si arrivasse all’85% del totale.

0% 7,5% 15% 22,5% 30%

Cosa andrebbe modificato nell’attuale modalità di fare turismo scolastico? A.S. 2006/2007

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È aumentato recentemente, quindi, l’interesse ad effettuare viaggi in periodi meno consueti, ovvero nel periodo gennaio-febbraio e nel trimestre ottobre-dicembre, contribuendo così a “coprire” i pe-riodi di minore turismo, con un evidente vantaggio anche per gli operatori di settore e le strutture ricettive.

Fonte: Centro Studi TCI, 2007

La tendenza è probabilmente determinata anche dalle numerose iniziative intraprese in Italia da diversi enti di promozione, oltre che da un consistente numero di operatori che hanno cominciato a proporre pacchetti più convenienti, o arricchiti da servizi e prodotti innovativi, in diversi periodi dell’anno, raggiungendo l’obiettivo di destagionalizzare i flussi. Nel settore del turismo scolastico permangono in ogni caso alcuni aspetti critici, il primo dei quali è certamente la presenza di budget esigui ed in moltissimi casi inesistenti, messi a disposizione dalle istituzioni scolastiche al fine di garantire a tutti gli studenti l’accesso ai viaggi di istruzione. D’altra parte, la domanda sempre più attenta a servizi qualitativamente elevati, mentre si accorda con livelli di offerta medio/alta e un’efficiente organizzazione delle proposte, si contrappone alla disponibilità non elevata dei fruitori.

Distribuzione mensile dei viaggi di istruzione con pernottamento A.S. 2006/2007

50%

37,5%

25%

12,5%

0%

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L’innalzamento del numero medio di partecipanti per ogni viaggio di istruzione permette di diminuire la quota procapite di partecipazione, così come l’aumento delle preferenze verso località minori costituisce un’offerta alternativa potenzialmente più economica. Il segmento continua ad essere in ogni caso tra i più sensibili al fattore “prezzo”, la principale varia-bile in grado di determinare le scelte da parte degli istituti.

Un ultimo elemento di criticità è di tipo contenutistico e riguarda la difficoltà da parte degli operatori del turismo scolastico ad innovare le proposte al fine di offrire “pacchetti” in grado di soddisfare sia i momenti educativi ma anche quelli ricreativi.

Il turismo scolastico si conferma quindi un settore di nicchia, con esigenze specifiche, che merita però un’attenzione crescente, perchè può rappresentare un veicolo di conoscenza e di sponsoriz-zazione per territori che hanno potenzialità turistiche, e allo stesso tempo contribuire a ridurre il fenomeno della stagionalità di cui molte delle destinazioni soffrono. Le tendenze del turismo scolastico presentano mutamenti della domanda che richiedono un serio ripensamento dell’organizzazione dei viaggi di istruzione al fine di coinvolgere gli intermediari e i produttori dei “pacchetti”, gli operatori della filiera turistica e tutti i livelli decisionali delle istituzioni scolastiche.

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2. IL QUADRO LEGISLATIVO DEL TURISMO SCOLASTICO

Dal punto di vista legislativo il turismo scolastico fa riferimento a due circolari ministeriali, la 291/92 e la 623/96, e al decreto sull’autonomia, il D.P.R. 275/1999.Per fare chiarezza sulle regole che le scuole si trovano a dover rispettare proponiamo di seguito i punti salienti di queste normative.

È necessario innanzitutto sottolineare che le istituzioni scolastiche hanno acquisito una maggiore flessibilità e potenzialità di scelta nell’organizzazione di gite e visite di istruzione a partire dal 1999, in seguito al DPR 275 che ha sancito nuove regole in tema di autonomia. Una norma molto importante del DPR è quella che svincola le scuole da una serie di procedure, una volta obbligatorie per effettuare le visite di istruzione, come afferma l’articolo che recita: “abolite tutte le autorizzazioni e le approva-zioni concernenti le funzioni attribuite alle istituzioni scolastiche”.Il DPR 275/1999, in ogni caso, non entra nella regolazione dei contenuti delle gite, le quali continua-no a seguire le indicazioni dettate da due Circolari Ministeriali, rispettivamente del 1992 e del 1996.

2.1 La Circolare Ministeriale 291/92Nella premessa della C.M. 291/92 è possibile rintracciare la necessità di integrare coerentemente la gita scolastica nell’organizzazione delle attività formative:

“Le visite guidate e i viaggi di istruzione, ivi compresi quelli connessi ad attività sportive, pre-suppongono, in considerazione delle motivazioni culturali didattiche e professionali che ne costi-tuiscono il fondamento e lo scopo preminente, una precisa, adeguata programmazione didattica e culturale predisposta nelle scuole fin dall’inizio dell’anno scolastico e si configurano come esperienze di apprendimento e di crescita della personalità, rientranti tra le attività integrati-ve della scuola. Tale fase programmatoria rappresenta un momento di particolare impegno dei docenti e degli organi collegiali ad essa preposti e si basa su progetti articolati e coerenti che consentono, per ciò stesso, di qualificare dette iniziative come vere e proprie attività comple-mentari della scuola e non come semplici occasioni di evasione. Non è necessariamente prevista una specifica, preliminare programmazione per visite occasionali di un solo giorno ad aziende, musei, unità produttive.”

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La finalità preminente indica “che i viaggi devono essere funzionali agli obiettivi cognitivi, culturali e didattici peculiari a ciascun tipo di scuola e di indirizzo di studi.”La circolare in questione regola inoltre la tipologia dei viaggi, i destinatari, la destinazione, la durata, i periodi di effettuazione e la scelta del mezzo di trasporto.Per quanto attiene alla tipologia dei viaggi, il ventaglio di possibilità previsto nella circolare è il seguente:

TIPOLOGIA DI VIAGGIO DI ISTRUZIONE OFFERTA DEL TERRITORIO BIELLESEViaggi di integrazione culturale Aspetti paesaggistici, culturali e folcloristiciViaggi di integrazione della preparazione di indirizzo

Visite presso le realtà aziendali

Visite guidate Complessi aziendali, mostre, località d’interesse storico-artistico, parchi naturali

Viaggi connessi ad attività sportiva Escursioni, campeggi, settimane bianche, campi scuola

Lo schema mostra in modo evidente i risvolti relativi all’offerta turistica che possono riguardare anche il territorio biellese. Le considerazioni relative ai destinatari, contenute nella circolare, si limitano ad alcuni suggerimenti, tra i quali l’opportunità che le classi partecipino in gruppo alle gite, non trascurando l’aspetto di socializzazione delle stesse.Appaiono più interessanti le indicazioni relative alle destinazioni. Il parametro più importante che dev’essere tenuto in considerazione è quello della vicinanza della meta della gita rispetto alla sede della scuola.

Nella scelta della destinazione della gita si segnala inoltre di prendere in considerazione località non precipuamente turistiche, ma capaci di offrire quelle caratteristiche che danno contenuto alle finalità della gita di istruzione, quali possono essere il patrimonio storico e culturale.

“È consigliabile seguire il criterio della maggior vicinanza della meta prescelta”

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È da questa sorta di dichiarazione d’intenti che si può evincere la possibilità concreta di un’offerta di pacchetti di turismo scolastico anche in territori come quello biellese. 2.2 La Circolare Ministeriale 623/96La successiva circolare del 1996, la C.M. 623/96, apporta nuove disposizioni in termini di autono-mia delle singole istituzioni scolastiche, oltre a ribadire alcuni punti fermi:

Viene inoltre prevista la consultazione degli organi di rappresentanza studentesca, inserendo un elemento di particolare interesse nella considerazione del carattere di “responsabilità” di cui si vuole qui sottolineare l’importanza.

“È inoltre opportuno diversificare le mete, in modo tale che siano tenute presenti anche località e centri minori, parimenti ricchi di patrimonio storico, artistico e culturale e, quindi, altrettanto rispondenti agli obiettivi formativi dei viaggi d’istruzione in argomento”

“Tutte le iniziative devono essere inquadrate nella programmazione didattica della scuola ed esse-re coerenti con gli obiettivi didattici e formativi propri di ciascun settore scolastico, nella puntuale attuazione delle finalità istituzionali, volte alla promozione personale e culturale degli allievi ed alla loro piena integrazione scolastica e sociale.”

“È opportuno che le iniziative degli istituti di istruzione secondaria superiore siano programmate consultando anche il comitato studentesco”

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3. LE “GITE DI CLASSE” DEGLI STUDENTI BIELLESI

La conoscenza della situazione del turismo scolastico locale è alla base di uno studio di fattibilità accurato, capace di valutare le prospettive offerte dal settore. Il presente capitolo si concentra sui dati outgoing del turismo scolastico biellese, chiedendosi: quali destinazioni hanno le gite delle scuole biellesi? Ci sono differenze tra le diverse fasce di età? Quanto durano e in quale periodo si concentrano? Qual è la dimensione del fenomeno, quanti studenti coinvolge ogni anno? Per rispondere a tali quesiti, sono stati analizzati i dati relativi alle gite scolastiche effettuate nell’a.s. 2006/2007 dagli istituti di istruzione superiore nel Biellese2, che hanno coinvolto oltre 4.000 ragaz-zi, in più di 100 visite, delle quali 27 all’estero. 3.1 Le destinazioni delle giteLe statistiche in ambito nazionale rilevano una significativa prevalenza delle località a forte vocazio-ne turistica, come possono essere le grandi città d’arte di Firenze, Roma o Venezia.

Le gite delle scuole biellesi si concentrano soprattutto tra Italia del Nord ed Estero, ed in misura minore nel Centro-Sud. Vengono di seguito analizzate le gite svolte raggruppandole tra quelle aventi come destinazione una sola città e quelle che hanno coinvolto più località di una stessa Regione. Tra le gite nel Nord Italia, la destinazione prevalente è risultata essere la Toscana (dieci classi) e tra le città visitate Firenze (cinque classi). È da notare come i dati siano univoci e ogni unità si riferisca ad una singola gita di istituto:

CITTà REGIONI

Italia (Nord) Firenze (5), Trieste (2), “Bologna-Ferrara-Mantova”, “Fossoli-Carpi”, Pieve di Cadore, “Rovereto-Trento”, Salsomaggiore

Toscana(10), Friuli, Delta del Po, Romagna

2. Si ringraziano gli istituti scolastici che gentilmente hanno collaborato e fornito le informazioni richieste. I dati raccolti e qui presentati, sono relativi a tutti gli Istituti scolastici di istruzione superiore della provincia di Biella ad eccezione dell’I.P.S.I.A. G. Ferraris di Biella.

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Per quanto riguarda l’Italia del Centro-Sud, prevale la visita alla Capitale (quattro classi), mentre la Regione preferita risulta essere l’Umbria (tre classi):

CITTà REGIONI

Italia (Centro-Sud) Roma (4), Amalfi, Napoli Umbria (3), Campania, Marche, Puglia, Sicilia

Le visite all’estero, infine, sono risultate relativamente numerose e hanno visto il prevalere di Parigi e Praga, due città considerate le “capitali” rispettivamente dell’Europa Occidentale e Orientale, con sette visite ciascuna, seguite da Barcellona, Berlino, Madrid e Provenza con due scuole ciascuna:

DESTINAZIONE

Estero Parigi (7), Praga (7), Barcellona (2), Berlino (2), Madrid (2), Provenza (2), Cannes, Monaco, Vienna, Vienna-Salisburgo, Alta Savoia, Strasburgo, Toulouse

Dalle scuole biellesi si è quindi partiti in prevalenza verso mete “tradizionali”, anche se accanto a città come Roma o Firenze si possono annoverare località e regioni relativamente ‘minori’, come nel caso di Umbria, Marche e Romagna, o come nel caso della gita nella “Toscana minore” dell’Istituto Geometri di Biella.

3.2 La durata delle giteLe gite di classe possono durare da 1 a 7-8 giorni, con la possibilità di individuare una “tipologia” tra: gite di un giorno, di 2-3 giorni e di 4 giorni o più. Per quanto riguarda le visite di istruzione della durata di un solo giorno, si rilevano mete sia all’in-terno della Regione sia in località limitrofe, che richiedono da una a tre ore al massimo di viaggio. In questo caso, le variabili che spiegano la scelta delle destinazioni appaiono quindi essere di due tipi: la rilevanza della meta prescelta, da un punto di vista artistico-culturale e storico, ma anche la relativa vicinanza. Tra le mete estere, infatti, vi sono regioni confinanti o relativamente vicine con il Piemonte (Alta Savoia, Svizzera, Provenza ecc.).

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• Gite di un giornoLe gite di un giorno riguardano soprattutto visite a musei o a mostre particolari in città o località relativamente vicine.

Tab.1 Destinazione delle gite di un giorno delle scuole biellesi, a.s. 2006/2007

Aosta Costa Azzurra Milano

Bellinzona Fondotoce- Verbania Parma

Bergamo Genova Sestriere

Bra Lago di Garda Torino

Brescia Liguria Torino/Venaria Reale

Castello di Masino Lugano Trino

Corteolona, Pavia Mantova

Le mete più scelte dalle scuole sono state Torino (25), Milano (13) e Liguria (6).Il periodo di svolgimento della gita, analogamente a quanto avviene per le gite di più giorni, mostra una significativa concentrazione nel mese di marzo e in misura minore in febbraio e aprile. Occorre tuttavia osservare che siccome l’obiettivo delle gite di un solo giorno è rappresentato da visite a musei o mostre, è più flessibile la ‘stagionalità’ di tali escursioni.

• Gite di più giorniPer quanto riguarda le gite di più giorni si possono differenziare le gite di 2 o 3 giorni da quelle di quattro giorni e più.

Le gite di 2 o 3 giorni riguardano visite a città raggiungibili con alcune ore di viaggio, sia del Nord Italia che dell’estero. In questo caso, si tratta di città d’arte rinomate (Firenze, Bologna, Venezia, Ferrara) oppure località di elevato interesse storico, culturale o naturalistico, come nel caso del Delta del Po o dell’Alta Savoia.

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Tab.2 Destinazione delle gite di 2-3 giorni delle scuole biellesi, a.s. 2006/2007

CITTà REGIONI

2-3 giorni Bologna, Ferrara, Mantova, Firenze, Fossoli-Carpi, Rovereto-Trento, Salsomaggiore, Venezia

Alta Savoia, Delta del Po, Provenza, Toscana, Umbria

Le gite di 4 giorni o più riguardano mete più lontane, per raggiungere le quali è necessario un viaggio principale della durata di oltre cinque ore, sia per l’estero che che per l’Ialia del Centro-Sud.

Tab.3 Destinazione delle gite di 4 e più giorni delle scuole biellesi, a.s. 2006/2007

CITTà REGIONI

4-5 giorni Barcellona, Berlino, Madrid, Monaco di Baviera, Napoli, Parigi, Pieve di Cadore, Praga, Roma, Strasburgo, ToulouseTrieste-Monaco, Trieste-Vienna, Vienna-Salisburgo

Marche, Campania, Provenza, Romagna, Toscana, Umbria

6-7 giorni Amalfi, Barcellona, Berlino, Cannes, Londra Friuli, Puglia, Sicilia

Le destinazioni più gettonate tra i viaggi più lunghi sono Parigi, Praga e la Francia del sud per quanto riguarda le gite all’estero, e le mete di Firenze, Toscana e Roma per l’Italia.

3.3 Il periodo di svolgimento delle giteNella maggioranza dei casi le gite sono state effettuate nel mese di marzo, ed in alcuni casi nei mesi di febbraio e di aprile. In pochissimi casi le visite sono state effettuate nei restanti mesi dell’anno scolastico.

Fonte: Scuole biellesi, a.s.2006/2007 - elaborazioni nostre

Periodo di svolgimento delle gite di classe

MARZO APRILEMAGGIOSETTEMBRE

OTTOBREDICEMBREGENNAIOFEBBRAIO

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Come si può notare, le gite si concentrano nel 73% dei casi a marzo e nel 14% ad aprile. I mesi primaverili costituiscono infatti il periodo migliore per svolgere le visite sia da un punto di vista climatico, sia rispetto al calendario didattico, essendo lontani sia dall’inizio dell’anno che dalla sua conclusione, prevista per i primi giorni di giugno.

3.4 Il numero dei partecipanti alle giteIl numero di partecipanti coinvolti nelle gite di istruzione è stato, per l’anno scolastico 2006/2007, di circa 4.000 alunni, suddivisi tra le gite di un solo giorno (con circa 1.500 ragazzi coinvolti) e quelle di due o più giorni (2.527 ragazzi per 67 gite).

Tab.4 Gite di classe di due e più giorni, per partecipanti e durata media

N. GITE N. PARTECIPANTI DURATA MEDIA

gennaio 1 15 4

febbraio 4 110 5,7

marzo 48 1.726 4,2

aprile 9 465 4

maggio 2 66 4

settembre 1 14 2

ottobre 1 107 3

dicembre 1 24 5

totale 67 2.527 4,0

Fonte: Scuole biellesi, a.s.2006/2007 - elaborazioni nostre

3.5 Durata media dei viaggi e classi coinvolteUn’ultima tipologia che è possibile individuare riguarda le classi e la durata media dei viaggi. La tabella che segue sintetizza la situazione per classi, destinazione, numero di partecipanti e durata media. Come si può notare, la durata media dei viaggi aumenta con l’aumentare dell’età degli studenti.

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Per quanto riguarda il numero di partecipanti, soltanto il primo anno delle superiori vede un basso svolgimento di gite (soltanto 87 studenti), che dal secondo anno in poi risultano relativamente costanti e capaci di coinvolgere centinaia di ragazzi.

CLASSI VIAGGIO IN ITALIA VIAGGIO ALL’ESTERODURATA MEDIA

NUMERO DI PARTECIPANTI

prima - Provenza 3 87

seconda Campania, Ferrara, Firenze, Pieve di Cadore, Salsomaggiore, Toscana, Umbria, Venezia

- 3,4 419

biennio Delta del Po, Marche, Romagna, Toscana

- 3,3 431

terza Napoli, Roma Alta Savoia, Cannes, Madrid, Parigi, Praga

4,7 345

quarta Friuli Barcellona, Parigi, Praga 5,3 229

triennio Bologna-Ferrara-Mantova, Rovereto-Trento, Toscana

Monaco di Baviera 3,6 231

quarta e quinta

Sicilia, Toscana Toscana-Umbria

Berlino, Parigi, Provenza, Toulouse, Trieste-Monaco, Trieste-Vienna, Vienna-Salisburgo

4,8 423

quinta Amalfi, Firenze, Puglia, Roma, Toscana

Berlino, Parigi, Praga, Strasburgo

4,2 332

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4. IL TURISMO SCOLASTICO NEL BIELLESE

Il numero di scuole e di ragazzi che effettuano visite di istruzione nel Biellese costituisce l’altra faccia della medaglia rispetto al capitolo precedente. Il “turismo scolastico” in ingresso nel Biellese si dimostra essere relativamente importante, e si distribuisce in modo uniforme sul territorio, toccando diverse realtà e cellule ecomuseali.

4.1 Le diverse destinazioniI dati che presenteremo in seguito sono significativi, e una buona parte del merito va riconosciuto innanzitutto alla rete ecomuseale esistente ed al “pacchetto” di laboratori offerti alle scuole, anche in collaborazione con la cooperativa Na.Tur.Arte, capace di creare le condizioni per un agevole approdo nel Biellese di insegnanti e studenti.

Il circuito ecomuseale può infatti vantare ben 15 ‘cellule’, le cui proposte rivolte alle scuole sono ben strutturate nell’Atlante didattico, rinnovato ogni anno dalla Provincia di Biella, l’ente gestore dell’Ecomuseo del Biellese. Le significative proposte trovano senz’altro un principale beneficiario nelle scuole locali, ma fini-scono per attrarre molte presenze anche da parte di scolaresche provenienti da fuori provincia.

È il caso della Fabbrica della Ruota, che nell’a.s. 2006/2007 ha ospitato classi della provincia di Torino e di Savona, oltre a quelle relativamente più contigue della Valsesia. Ed è anche il caso di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, che ha ospitato scuole provenienti da Ivrea, Torino, Novara e Cuneo.

Un analogo discorso può essere fatto anche per il Museo dell’oro e della Bessa che, tra gli 800 studenti visitatori del 2007, può annoverare 190 ragazzi provenienti da Torino, Milano, Novara e Ferrara.

La tabella che segue riassume i dati relativi alle visite di istruzione effettuate da classi di scuole provenienti da fuori Provincia presso alcuni enti o siti del Biellese.

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DESTINAZIONE DELLA VISITA STUDENTI

Fabbrica della Ruota 309

Cittadellarte-Fondazione Pistoletto 328

Ricetto di Candelo 976

Santuario di Oropa 160

Museo dell’Oro e della Bessa di Vermogno 190

Parco Burcina 321

Altri (Piazzo, Baraggia, Archeologia industriale, Lanificio di Tollegno e città di Biella) 302

Totale 2.586

Gli oltre 2.500 ragazzi che hanno visitato il Biellese, provenienti da scuole di altre province, si sono distribuiti tra diverse destinazioni. Su tutte prevale il Ricetto di Candelo, visitato da circa 1.000 ragazzi nel corso del 2007.

Tra le altre mete di turismo scolastico si trovano Cittadellarte, la Fabbrica della Ruota e il Parco Burcina, con oltre 300 ragazzi ciascuna. Seguono il Museo dell’Oro e della Bessa e Oropa, con meno di 200 presenze.

La voce Altri comprende vari itinerari, svolti dalla cooperativa Na.Tur.Arte e aventi come oggetto la Baraggia, l’Archeologia industriale, il Lanificio di Tollegno, Biella e il borgo storico del Piazzo, l’Oasi Zegna.

Durante l’anno scolastico 2006/2007 sono arrivati in visita nel Biellese oltre 2.586 ragazzi, prove-nienti da scuole di province limitrofe o di altre Regioni (Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Valle d’Aosta, VCO-Verbano Cusio Ossola), a testimoniare la rilevanza del settore e sicuramente la forte attrattività e l’ottima offerta esistente nel territorio biellese.

Occorre notare come il dato complessivo sia sicuramente in difetto, in quanto il presente elenco non è esau-stivo di tutti i numerosi enti e delle diverse realtà capaci di attrarre scolaresche, ma costituisce un campione significativo in grado di fornire un’idea precisa sulla rilevanza del turismo scolastico per il territorio.

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4.2 Tipologie di scuoleUn’ulteriore distinzione può essere fatta a partire dal tipo di scuole in visita presso i diversi enti interpellati.

I dati relativi al 2007 mostrano una distribuzione nel complesso molto equilibrata per tipo di istituto, tra scuole primarie (909 bambini), medie (842 ragazzi) e superiori (835 ragazzi) di altre province, in visita nel Biellese.

Le scuole primarie si sono recate soprattutto al Parco Burcina e al Ricetto, mentre le scuole medie si sono rivolte soprattutto alla Fabbrica della Ruota e, nuovamente, al Ricetto.

Per quanto riguarda le visite da parte di classi superiori, le mete sono state diversificate tra le diverse destinazioni prese in esame.

Fabbrica della Ruota

Fondazione Pistoletto

Museo dell’Oro

e della Bessa

Ricetto di Candelo

Santuariodi Oropa

Parco Burcina

Altri Totale

primaria 55 180 110 231 0 258 75 909

media 126 40 80 413 50 46 87 842

superiore 128 108 - 332 110 17 140 835

totale 309 328 190 976 160 321 302 2.586

Una fonte preziosa di informazioni è sicuramente la cooperativa Na.Tur.Arte, che da diversi anni rappresenta un punto di riferimento per le guide turistiche del Biellese. Le visite da loro gestite hanno riguardato un totale di 609 ragazzi, presso alcune cellule ecomuseali ma anche in altri itinerari di taglio storico-culturale o ambientale.

Nell’anno scolastico 2006/2007 hanno accolto in totale 14 scuole provenienti dalle province di Vercelli, Novara, Torino, Cuneo, Aosta e Milano, soprattutto nei mesi di aprile e maggio, con alcune eccezioni nei mesi autunnali.

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Gli itinerari di visita proposti, utili anche quale sintesi di alcune possibilità offerte del territorio, sono stati:• la riserva naturale della Bessa • l’Oasi Zegna • il Ricetto di Candelo e il Piazzo di Biella • la Fabbrica della Ruota e Lanificio di Tollegno • la Riserva naturale della Burcina• la Riserva naturale della Baraggia• la Città di Biella• un percorso di archeologia industriale

Le guide hanno accompagnato perlopiù ragazzi della scuola media, ma anche alcune classi di bam-bini della scuola elementare ed alcuni studenti delle scuole superiori.

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5. TURISMO SCOLASTICO E TURISMO RESPONSABILE

Il turismo responsabile è un tipo di turismo che sembra ben coniugarsi con le esigenze del turismo scolastico. Nel presente capitolo approfondiamo tale questione, sia affrontando il tema del turismo di qualità sia attraverso il contributo di un’associazione attiva nel Biellese nel settore del turismo responsabile.Si conclude infine presentando la Carta “Bel paese, buon turismo”, un documento dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile, un punto di riferimento obbligato per chi si avvicina all’argomento.

5.1 Come rendere il turismo scolastico un turismo di qualitàIl turismo scolastico è, come già emerso, un settore che ogni anno muove un grande numero di studenti-turisti. È innegabile però che si tratti di turisti con un potere decisionale, e quindi di condi-zionamento sul lato offerta del mercato, molto basso. Le scelte delle scuole risultano fortemente vincolate da fattori come prezzo e sicurezza3, fattori che rendono poco giustificata la competitività dell’offerta.Ma come sciogliere allora il nodo della relazione tra finalità educativa delle visite scolastiche e qualità dei pacchetti turistici proposti?Una risposta può senz’altro essere l’avvicinamento della gita scolastica alle proposte del turismo responsabile. Le motivazioni possono partire da una considerazione più venale e quindi risiedere nell’attenzione che questa tipologia di offerta turistica pone sul fattore prezzo, ma soprattutto, por-tando il focus sul tema dei contenuti, il concorde interesse al valore simbolico del viaggio.La qualità del turismo scolastico risiede nella capacità di restituire agli studenti il significato dei luoghi visitati, di fornire un’occasione di vera conoscenza di un territorio, anche attraverso il dialogo con alcuni dei suoi abitanti. L’importanza che il turismo responsabile ripone nei vari momenti dell’esperienza di viaggio, com-prendendo preparazione e rielaborazione, possono rappresentare degli standard di qualità per chi investe ‘tempo e denaro’ nella gita scolastica, in primo luogo i ragazzi e le loro famiglie.Questa maggiore accuratezza e conoscenza dei luoghi che si andranno a visitare diventano anche fattori di una maggiore sicurezza per l’istituzione scolastica, variabile considerata come imprescin-dibile per la buona riuscita del viaggio.

3. Indagine Touring Club Italiano, Per un turismo scolastico di qualità, novembre 2004

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Un elemento importante dal quale partire è quindi la sensibilità delle scuole ad un’offerta di qualità, che si deve coniugare con le esigenze di prezzo e sicurezza. Una volta districato il nodo di queste ultime è confermato l’interesse delle scuole ad effettuare gite di qualità.

La sfida della didattica al di fuori dell’aulaAndare in gita è spesso per i ragazzi uno dei momenti più attesi dell’anno scolastico. Le motivazioni sono principalmente di carattere relazionale, ovvero la possibilità di vivere con i propri compagni un’esperienza che può rafforzare il legame di amicizia che li unisce.Per l’istituzione scolastica questo aspetto va coniugato con la potenzialità didattica della gita.Una potenzialità spesso disillusa e che fa della visita d’istruzione un “trito rituale di torpedoni, musei, ristoranti dozzinali e alberghi qualsiasi”4.È necessario che i primi fruitori della gita, gli studenti, interiorizzino la possibilità che viene offerta loro. Gli insegnanti e le famiglie hanno il compito di farsi veicolo di un messaggio importante: la gita è un’esperienza di vita, può offrire un’occasione di conoscenza diretta, può rappresentare un esperi-mento di quello che forse diventerà, un giorno, un mestiere. Per dirla con le parole di Renzo Garrone “bisogna che le gite diventino finestre su altri modi di vivere, che i ragazzi non avrebbero altrimenti la possibilità di conoscere e da una finestra spalancata entra sempre aria fresca”.Il cardine del turismo responsabile risiede proprio nella ricerca dell’autenticità dei luoghi visitati. La finalità didattica può risiedere sì nella visita di un museo, ma va altresì considerata la potenzialità di incontri meno ‘accademici’. I ragazzi possono apprendere e implementare la loro cultura anche durante la visita ad una cascina o durante una passeggiata in un parco naturale. La sfida didattica della gita scolastica sta nella capacità di stimolare la curiosità dei ragazzi e quindi la loro voglia di imparare. La visita di istruzione raggiunge il suo obiettivo se ha fornito agli studenti degli elementi nuovi per interpretare i luoghi visitati e per poterne rielaborare un ricordo autentico.

La divisa di un buon viaggiatoreCiò che aumenta la potenzialità della declinazione ‘ad uso scolastico’ delle regole del turismo re-sponsabile è il considerare lo studente in gita come qualsiasi altro viaggiatore. Come la preparazione dei bagagli prima di partire, il turismo responsabile ‘insegna’ la buona preparazione di un viaggio. Un buon viaggiatore è un viaggiatore innanzitutto consapevole.

4. R. Garrone, Per un turismo scolastico nuovo e responsabile, collana Altriviaggi in collaborazione con A.I.T.R., Associazione Italiana Turismo Responsabile, De Agostini, 2002

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La preparazione del viaggio è fondamentale. Ha il compito di fornire informazioni indispensabili per muoversi, per comunicare, per non rendere chi viaggia un fastidioso elemento estraneo alla comunità ospitante. Il mercato del turismo si arricchisce quindi di un nuovo attore: la comunità locale che accoglie chi viaggia. Perciò “da un turismo responsabile guadagnano non solo i fruitori, in termini di crescita psicologica, di arricchimento, ma anche settori delle comunità locali; la gente del posto, insomma, se viene rimessa al centro della scena, il che rappresenta sempre uno degli obiettivi essenziali in termini di giustizia”. Lo studente che si accinge a vivere l’esperienza della gita di istruzione deve sentirsene responsabile e per questo i ragazzi devono essere coinvolti nell’orga-nizzazione del viaggio. La classe deve divenire un luogo di discussione e di confronto. Coinvolti nella fase della scelta i ragazzi diventano quasi automaticamente più disponibili a recepire informazioni su ciò che an-dranno a visitare: la storia di un territorio, piuttosto che i significati delle opere d’arte che vedranno esposte. Una sfida forse più avventurosa è quella di consegnare parte dell’organizzazione pratica della gita agli studenti, ma senz’altro è foriera di grandi soddisfazioni. Gli insegnanti vanno spinti a coinvolgere i loro ragazzi nelle prenotazioni dei mezzi di trasporto, di hotel o ristoranti e, ancora più coraggiosa-mente, a trovare persone del luogo disponibili ad un incontro. Ma quali sono gli elementi di autenti-cità che non devono mancare in una gita di istruzione? Sono i temi sui quali costruire i percorsi delle visite: la natura, la cultura e l’incontro. Questi elementi danno autenticità al viaggio e ne slegano l’organizzazione dalle mete solitamente più gettonate. Il messaggio che si vuole veicolare è che può risultare più facile coinvolgere ed interessare i ragazzi in un’esperienza di viaggio in località meno note piuttosto che nella mitica Venezia. Questo semplicemente perchè Venezia rischia di rappresen-tare un cliché che si pensa di conoscere a priori, che non racchiude elementi di scoperta per i quali i ragazzi si possano sentire al centro di una relazione. Le grandi mete turistiche hanno sì grande at-trattiva ma hanno anche il difetto di far diventare, e sentire, il turista uno fra tantissimi. D’altro canto il valore delle destinazioni meno note risiede nella capacità di offrire ai ragazzi esperienze in luoghi “non compromessi nel loro equilibrio sociale”. Un ulteriore elemento che conferisce qualità alla gita scolastica è il momento della rielaborazione dell’esperienza. È importante che i vissuti della visita di istruzione siano oggetto di successive riflessioni nelle ore in classe. Si tratta di un passaggio che stimola a non considerare il viaggio come un momento isolato e distante dai propri vissuti, e questo tentativo implica anche lo sforzo del mantenimento delle relazioni iniziate nei giorni di gita.

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5.2 IL RUOLO DEL TURISMO RESPONSABILE NEL BIELLESE Intervista a ViaggiareDomandandosi

Un’Associazione di Biella attiva da diversi anni nel turismo responsabile è Viaggiaredomandandosi, a cui chiediamo un approfondimento attraverso tre domande-chiave.

Quali sono i punti di forza del Biellese, nel settore del turismo responsabile?Premessa necessaria per chi opera nel campo del turismo responsabile è che il viaggio sia innan-zitutto scambio, umano e culturale. In secondo luogo, consapevole del fatto che molte forme tradi-zionali di turismo, rispondenti unicamente alle logiche del profitto, sono causa di sfruttamento e di impoverimento delle comunità ospitanti, chi opera nel campo del turismo responsabile si propone l’incontro e il sostegno con quelle comunità, famiglie e associazioni che vedono nel mantenimento e nella valorizzazione dei saperi e delle culture tradizionali il proprio principale obiettivo. Tali tradizioni, per quanto riguarda il territorio biellese, non si identificano unicamente con il proprio passato (e presente) industriale, che pure rappresenta una specificità da valorizzare, bensì anche con innumerevoli frammenti di storie e saperi cristallizzatisi a partire da epoche precedenti lo svi-luppo industriale e disseminati lungo tutto il territorio.

Partendo da questa consapevolezza, l’associazione culturale Viaggiaredomandandosi ha elaborato sul territorio biellese una serie di proposte collocabili nell’ambito del turismo responsabile e che prevedono una serie di tappe imprescindibili, tra le quali: l’incontro con le numerose aziende agrico-le e i produttori di formaggio, presso i quali si potrà non solo degustare i prodotti finali, magari seduti a tavola con chi li ha creati, ma anche osservare i metodi tradizionali con cui vengono lavorati; la visita dei siti e dei luoghi che raccontano la storia, unica e irripetibile, della tradizione industriale e tessile biellese, come le telerie di Mongrando e la Fabbrica della Ruota. E infine, uno sguardo a quelle realtà che sono state in grado di rivitalizzare e reinterpretare in chiave moderna una serie di edifici e luoghi con una passato che non può andare perso: pensiamo alla rete degli Ecomusei biellesi e alla Fondazione Cittadellarte.Altro punto qualificante di un’esperienza di turismo responsabile è il soggiorno e pernottamento presso le abitazioni degli stessi organizzatori, con i quali i viaggiatori hanno la possibilità di appro-fondire le componenti di scambio e di reciproco arricchimento culturale.

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Quali sono le specificità del turismo scolastico rispetto a questo tipo di turismo? Come si colloca il Biellese nel panorama dell’offerta?In linea di principio, gli operatori del turismo responsabile tendono a privilegiare la formazione di piccoli gruppi (massimo 10-12 persone), condizione necessaria affinchè possano verificarsi l’incontro e lo scam-bio tra le comunità ospitanti e i turisti. Il turismo scolastico, in effetti, rappresenta un fenomeno a sè, e che quindi deve essere preso in considerazione, anche se i numeri sono notevolmente superiori, per l’alto contenuto formativo per gli studenti arrecato da esperienze di questo genere. È chiaro, però, che il turismo scolastico richiede una progettazione su misura di proposte formative e di viaggio specifiche.

Ci sono dei buoni propositi (strategie, buone prassi, consigli ecc.) da mettere in atto per favorire la scelta del Biellese come meta di gite scolastiche?In linea con quanto affermato sopra, vi sono evidentemente molteplici motivazioni in base alle quali scegliere il Biellese come meta di gite scolastiche. L’elevato numero di realtà operanti nel

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campo della valorizzazione delle culture e dei saperi tradizionali costituisce per gli studenti biellesi un’interessante opportunità di crescita nella consapevolezza delle proprie origini, oggi più che mai fondamentale. Anche per gli studenti provenienti fuori dai confini del Biellese le occasioni di crescita non mancheranno. Ma, per fare ciò, è necessario che siano per primi gli operatori turistici ad essere consapevoli del variegato, e talvolta nascosto, patrimonio culturale biellese, e ad avere il coraggio di promuovere offerte turistiche alternative alle mete tradizionali. Incontri con persone, oltre che con luoghi. Che è poi ciò che arricchisce e si ricorda di più, una volta tornati a casa.

Si ringrazia per il contributo Giorgio De Battistini, dell’Associazione Viaggiaredomandandosi, con-tattabile all’indirizzo e-mail: [email protected]

Per altre Informazioni sul turismo responsabile: AITR Associazione Italiana Turismo Responsabile • http://www.aitr.org

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5.3 LA CARTA “BEL PAESE BUON TURISMO”

La “Carta Italia” a cura dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile 2002L’Associazione Italiana Turismo Responsabile, è nata nel 1998 da una federazione di enti operanti nel nonprofit che hanno sottoscritto la “Carta d’identità per viaggi sostenibili”, frutto di un lavoro di condivisione iniziato nel 1994. Essa consta di una serie di raccomandazioni che hanno come destinatari i viaggiatori (individuali o di gruppo), gli organizzatori di viaggio (tour operator, agenzie, associazioni) e le comunità ospitanti, direttamente o indirettamente toccate dal flusso dei visitatori. A ciascuno di questi destinatari la carta rivolge alcuni consigli, che valgono per le tre fasi dell’espe-rienza turistica: il prima, il durante e il dopo viaggio. Accertato che il turismo, come ogni industria, può avere effetti negativi su ambienti, culture e società, negli ultimi anni sono nati autorevoli docu-menti etici che suggeriscono limiti e condizioni di attuazione appropriate per il suo sviluppo. Poichè gli stessi principi che regolano i viaggi all’estero valgono anche per un turismo incoming in Italia, ecco nascere l’esigenza di una “Carta Italia”.

BEL PAESE BUON TURISMO è il primo codice turistico mirato esplicitamente al turismo in Italia, ancorchè ispirato ad altri principi, etichette, raccomandazioni, dichiarazioni e criteri che l’hanno preceduto a livello internazionale. La finalità di questa Carta è richiamare l’attenzione sulla rela-zione - spesso data per scontata - fra turisti, industria turistica e comunità d’accoglienza. Perchè la qualità non è fatta soltanto di stelle o di rapporto prezzi/servizi, ma anche di rapporti ecologica-mente e umanamente corretti. Ridurre al minimo gli aspetti negativi degli impatti sociali, culturali e ambientali prodotti dai flussi turistici, è oggi il principio fondamentale del buon turismo, cioè di quel turismo che salva le destinazioni da un modello consumistico, del tipo usa e getta, dannoso per il suo stesso futuro.

BEL PAESE BUON TURISMO caldeggia un turismo d’incontro, rispettoso delle diversità naturali e culturali, che richiede un certo spirito di adattamento ad abitudini nuove e inconsuete. Incoraggia residenti e visitanti a condividere gli aspetti più caratteristici del territorio, con positiva curiosità, oltre gli stereotipi e le forzature folkloristiche. Tutto ciò, naturalmente, nel rispetto del diritto delle comunità locali di decidere - in maniera informata e lungimirante - sui pro e sui contro dell’offerta turistica del loro territorio.

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L’Associazione italiana turismo responsabile ha una speranza e uno scopo: che un turismo attento e consapevole diventi non l’ennesimo “prodotto di nicchia”, ma una diffusa e contagiosa filosofia del viaggio.

* Alcune carte internazionali che riguardano il turismo (disponibili presso l’archivio dell’Aitr, sito Internet http://www.solidea.org/ospiti/aitr_in-dex.htm): Tourism Bill of Rights and Tourist Code, Agenda 21, Codice di comportamento del visitatore sensibile, Carta di Lanzarote, Dichiarazione di Montreal, Tourism with Insight, Manila Declaration on the Social Impact of Tourism, Carta sull’etica del turismo e dell’ambiente, Global Code of Ethics, Carta Europea del turismo sostenibile.

Le responsabilità del viaggiatore (individuale o di gruppo)Prima della partenza• Si interroga sulle aspettative e sulle motivazioni del proprio viaggio in modo da effettuare scelte consapevoli e coerenti. Per esempio: si tratta di un viaggio di svago, di riposo, per soddisfare esi-genze di evasione o di conoscenza? In ogni caso, il viaggio avverrà nel rispetto della natura e delle persone incontrate; • Chiede e cerca informazioni non soltanto sugli aspetti logistici del viaggio (pasti, alberghi, trasferi-menti), ma anche sul contesto, sulla storia, sulla società civile, sulla natura, sulle energie umane, sul-le peculiarità e sullo spirito del luogo che intende visitare. Si informa inoltre sull’eventuale esistenza di sistemi/processi di certificazione del turismo, marchi di qualità ambientale, ecc. Di sua iniziativa si procura informazioni, consultando testi, guide, internet, documenti audiovisivi; • Chiede agli organizzatori garanzie sulla qualità del viaggio, intesa come sostenibilità ecologica, equità sociale e trasparenza economica; • Se è un viaggiatore indipendente, effettuerà una scelta delle sistemazioni, dei mezzi di trasporto, delle date tale da minimizzare l’impatto del viaggio, prediligendo strutture ben inserite nel paesaggio e rispettose dell’ambiente, muovendosi - quando possibile - a piedi, in bicicletta e/o con mezzi di trasporto collettivi (treni, pullman), optando per periodi di bassa o media stagione (se possibile) e per itinerari lontani dalle mete turistiche di massa; • È disponibile a partecipare a incontri preparatori con i futuri compagni di viaggio e/o con l’ac-compagnatore turistico;

Durante il viaggio • Condivide i vari aspetti della vita quotidiana locale, senza chiedere privilegi o pratiche che possa-no causare, a breve o a lungo termine, ripercussioni negative;

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• Prima di scattare foto o di girare video chiede il consenso delle persone che intende ritrarre; • Non assume comportamenti offensivi verso gli usi e i costumi locali.; • Rispetta il patrimonio storico-monumentale e naturale; • Usa in modo responsabile le risorse (acqua, energia) evitando gli sprechi, limita la produzione di rifiuti e non li abbandona in giro; • Cerca prodotti e manifestazioni che siano espressione autentica della cultura locale (artigianato, gastronomia, arte, ecc.); • Quando possibile manifesta civilmente il proprio dissenso (o la propria approvazione) nei confron-ti di situazioni o eventi che non rispondono (o che corrispondono) ai principi del “buon turismo”, del rispetto e della legalità.

Dopo il viaggio • Verifica se è riuscito a stabilire una relazione soddisfacente con la gente e la località visitata. Non fosse accaduto, si chiede perchè; • Valuta come far seguito ai rapporti stabiliti durante il viaggio; • Cerca di mantenere i contatti con i compagni di viaggio; • Non diffonde tra amici e conoscenti banalità sui luoghi che ha visitato; • Farà presente all’organizzatore turistico eventuali situazioni non solo di disservizio, ma di “insoste-nibilità” ecologica o socio-culturale riscontrate durante il viaggio.

Le responsabilità dell’organizzatore turisticoPrima della partenza • Fornisce cataloghi in cui la destinazione non sia presentata in modo falso e fuorviante, ma realistico; • Distribuisce schede didattiche (storia e geografia) con cenni alle consuetudini locali e indicazioni bibliografiche; • È disponibile a organizzare incontri preparatori; • Forma gruppi abbastanza piccoli per facilitare il contatto con le realtà locali; • Organizza itinerari da percorrere senza fretta e in cui le mete siano in numero ragionevolmente limitato; • Affianca al gruppo un accompagnatore turistico informato, che funga anche da mediatore interculturale; • Evita l’eccesso di organizzazione, che impedisce al visitatore di realizzare esperienze diverse dal quotidiano contesto di vita e “nuove scoperte”;

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• Tiene conto della capacità di carico di beni culturali e ambientali particolarmente delicati, even-tualmente adattando la propria programmazione di conseguenza. In ogni caso, si impegna attiva-mente per segnalare alle autorità competenti eventuali situazioni di degrado o di rischio, richieden-do interventi adeguati; • Privilegia alloggi, ristoranti, strutture e trasporti ecocompatibili (per presenza di depuratori, corret-to smaltimento dei rifiuti, risparmio energetico) e ben inseriti nell’ambiente; • Privilegia servizi locali di accoglienza (trasporti, alloggi, ristorazione) a carattere famigliare, su piccola scala, non standardizzati e in linea con la cultura autoctona; • Per le proprie proposte turistiche, sceglie preferibilmente luoghi “veri”, dove il turismo è integrato con altre forme di economia; • Distribuisce equamente la spesa turistica in loco (dall’alloggio all’acquisto di artigianato del posto); • Sceglie di usufruire dei servizi già presenti in loco purchè erogati nel rispetto delle norme sindacali e delle leggi sul lavoro; • Si tiene costantemente informato sia su ciò che avviene nei luoghi di destinazione proposti, sia su programmi/iniziative a livello locale, nazionale, europeo tesi a favorire lo sviluppo sostenibile e re-sponsabile del turismo, approfittandone, quando possibile, per migliorare la qualità della propria offerta; • Offre occasioni formative sui temi della sostenibilità e responsabilità turistica ai propri dipendenti; • Informa i propri clienti sull’esistenza di “buone pratiche” nell’ambito del turismo sostenibile nei luoghi di destinazione proposti.

Durante il viaggio • Sollecita presso i partecipanti la condivisione e la valutazione critica dell’esperienza turistica; • Si appoggia, per una migliore mediazione culturale, alla competenza di una guida turistica locale adeguatamente preparata dalla comunità ospitante.

Dopo il viaggio • Verifica i risultati del viaggio, organizzando quando possibile un incontro tra i partecipanti; • Produce materiale informativo che raccolga le esperienze: relazioni scritte, fotografie, film, ecc.; • Ascolta eventuali lamentele, inoltrandole a chi di dovere e cercando di migliorare la propria for-mula di viaggio.

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Le responsabilità della comunità ospitante Per comunità ospitante - a seconda delle competenze - si intende: amministrazioni ed enti locali (regioni, province, comuni, enti di promozione turistica, enti di gestione di aree protette, ecc.), settori dell’industria turistica, singoli imprenditori, rappresentanti delle comunità locali, singoli cittadini, associazioni a vario titolo impegnate nello sviluppo sostenibile del territorio.

Prima della partenza • Pianifica lo sviluppo locale e quindi si esprime in merito al flusso di turismo. In particolare, si dota di strumenti di monitoraggio e controllo degli impatti imputabili al turismo e di pianificazione e gestione delle attività turistiche; • Si adopera perchè la conservazione dei beni naturali e culturali sia prioritaria nelle politiche di sviluppo turistico; • Progetta strutture ricettive in stile con la cultura locale e rispettose dell’ambiente; promuove e incentiva l’adeguamento ambientale delle strutture esistenti - anche attraverso l’utilizzo di certifi-cazioni e marchi ambientali; elimina o riconverte le strutture realizzate in spregio alle normative esistenti e/o dannose per l’ambiente); • È disponibile all’incontro, offre adeguata accoglienza, rende piacevole il soggiorno; • Fornisce periodicamente occasioni di formazione agli operatori turistici locali in modo da miglio-rare la qualità ambientale dei servizi offerti e favorire un contatto positivo e autentico dei visitatori con la gente del posto e con il territorio; • Cerca di usare le potenzialità della crescente domanda di turismo culturale per cucire lo strappo tra la vecchia generazione depositaria dei saperi locali, e la nuova generazione depositaria dei know how imprenditoriali; • Incentiva lo sviluppo di forme di turismo responsabile e a basso impatto ambientale.

Durante il viaggio • Fornisce informazioni corrette; • Tratta i turisti con rispetto e non come una fonte inesauribile di danaro; • Verifica che il denaro entrato attraverso il turismo filtri anche in altri comparti produttivi, aumen-tando le interazioni tra settori nel tessuto sociale e cercando di evitare l’instaurarsi di una mono-economia;

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• Protegge da sovraesposizioni la cultura locale (dialetti, costumi, folclore, gastronomia) in modo che pur cambiando e rinnovandosi - com’è necessario che accada a ogni tradizione – resti il più possibile economicamente indipendente dalla domanda turistica.

Dopo il viaggio • Esamina i risultati della visita, i suoi effetti, la natura degli incontri avuti, il ritorno economico, i costi sociali del turismo; • Rimedia agli eventuali danni apportati alla natura, al paesaggio e all’ambiente in generale, utiliz-zando e reinvestendo gli stessi proventi del turismo; • Incentiva un meccanismo permanente di dibattito sulle scelte in campo turistico, adoperando un metodo partecipato che coinvolga l’intera comunità locale; • Nelle sedi appropriate (parlamento, conferenza Stato-Regioni) si fa portavoce delle difficoltà e delle necessità incontrate localmente, richiedendo eventuali interventi a livello nazionale (normativa, strumenti finanziari, incentivi, ecc.) per promuovere e favorire la sostenibilità del settore turistico.

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6. LO ZAINETTO DEL TURISMO: L’ESPERIENZA DI UN PROGETTO Lo Zainetto del Turismo è un progetto Interreg IIIA Italia-Svizzera, con capofila per parte italiana il Comune di Biella, che si è svolto nell’arco di tre anni, dal 2005 al 2007. 6.1 I protagonistiLe città di Biella e Bellinzona sono state promotrici del progetto, con la volontà di fornire ai loro territori una chance in più per essere riconosciuti di interesse turistico.Già nella fase di progettazione è stato fondamentale il riconoscimento dell’appartenenza delle due città capofila alla vasta area alpina e dell’importanza di veicolare questa consapevolezza ai fruitori. Per questo è stata realizzata una rete di partner composta da numerose città del Nord Italia: Aosta, Bolzano, Merano, Omegna, Trecate, Varallo e Vercelli.

L’arco alpino e le città partner dello Zainetto del Turismo

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6.2 Gli obiettiviImmaginare una popolazione giovanile consapevole della ricchezza delle città dell’arco alpino. Fare in modo che il turismo diventi uno strumento di conoscenza di territori ‘gemelli’, invogliare i giovani al gusto della scoperta di mete non consuete, ma non per questo meno appetibili. Il nome stesso del progetto è una vetrina del risultato ambito: ragazzi che si muovono agevolmente, con appresso magari solo uno zainetto, e che imparano così ad apprezzare caratteristiche autentiche di territori limitrofi a quello di provenienza.Per questo ci si inserisce perfettamente nell’alveo del turismo responsabile, per la centralità attribu-ita ai territori locali e alla loro cultura, in alternativa alle destinazioni scelte dal turismo “di massa”.

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6.3 Le azioniPer raggiungere tali obiettivi si è scelto di adottare un mezzo di comunicazione che i giovani co-noscono molto bene: internet. Il sito web è lo strumento utilizzato per raggiungere i ragazzi, per far conoscere loro le proposte turistiche delle città partner.Per mettere alla prova lo strumento realizzato è stata avviata la sperimentazione con le scuole. Gli studenti hanno seguito un percorso di formazione che li ha accompagnati nella realizzazione dell’esperienza del viaggio. La terza azione messa in campo è stata la verifica, con un primo bilancio delle attività e un’analisi delle potenzialità rispetto al mercato del turismo scolastico e giovanile.

6.4 Le fasi del progettoAzione I: realizzazione del sito internet www.zainettodelturismo.org e implementazione dei contenutiIl primo anno è stato dedicato alla realizzazione del sito internet, alla scelta dell’interfaccia e alla prima immissione dei contenuti. A condurre le scelte sono stati i fattori di semplicità ed immedia-tezza. Chi naviga nel sito deve trovare dei canali di consultazione per raggiungere in poco tempo le infor-mazioni che cerca. Per questo la home page è molto semplice:

• una head importante con il titolo del progetto

• un menù orizzontale molto chiaro con poche proposte di navigazione, relative ai contenuti di viaggio

• una parte grafica centrale che rafforza il messaggio di essere su un sito che permette di costruire un itinerario turistico

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• un menù verticale più “giocoso” di informazioni generali

• i riferimenti diretti delle persone, nella parte bassa della pagina

Il cardine della navigazione per il nostro turista è il menù orizzontale, che è stato strutturato per fornire risposte dirette rispetto ai criteri di scelta dell’utente internet:

PROPOSTE: per chi è in cerca di idee DESTINAZIONI: per chi vuole visitare una zona in particolare STRUTTURE: per chi è alla ricerca di musei o parchi ALLOGGI: per chi cerca una sistemazione per il pernottamento

Il must per dialogare con i ragazzi è fornire risposte chiare e dirette, e anche i sotto-menù rispon-dono a questa logica.Cliccando su ‘proposte’ la schermata ci propone delle ulteriori categoria di scelta: passeggiate, atti-vità sportive, attività naturalistiche e sentieri didattici. Per ognuna di queste le proposte sono suddi-vise a seconda del tempo necessario per la loro realizzazione. Avremo per esempio: passeggiate di una giornata o attività sportive a cui dedicare una gita di cinque giorni, e così via.Cliccando su ‘destinazioni’ ci appaiono delle cartine che ci permettono di visualizzare la colloca-zione geografica delle città. La cartina è interattiva ed ogni città ci invia alla pagina specifica delle proprie proposte turistiche. Ancora una volta una suddivisione tematica ci aiuta ad organizzare più facilmente il viaggio: proposte, con l’indicazione del tempo di realizzazione), strutture, con una car-rellata dei siti culturali e paesaggistici del territorio che vogliamo visitare, e gli alloggi che meglio si adattano alla nostra tipologia di turista.Cliccando su ‘strutture’ troviamo una ulteriore suddivisione: • strutture culturali• percorsi• musei e monumenti• parchi botanici

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In ciascuna categoria sono raccolte tutte le proposte delle città partner: è un’ottima prospettiva per rendersi conto della ricchezza di questi territori dell’arco alpino!Cliccando su ‘alloggi’, troviamo semplicemente una sintesi delle offerte di pernottamento suggerite per ogni città. La carta vincente del sito internet dello Zainetto è la sua semplicità di navigazione e il suo grado di adattamento alle diverse esigenze di un insegnante o un ragazzo che vogliono orga-nizzare una gita.

Azione II: sperimentazione guidata con le scuoleL’azione pilota con le scuole ha rappresentato un momento fondamentale, nel quale i ragazzi delle scuole hanno avuto l’occasione di seguire una formazione ad hoc e di partecipare ad una gita nella città di Bellinzona. A prendere parte alla sperimentazione sono state tre scuole superiori, l’istituto commerciale “E. Bona” di Biella, con una classe ad indirizzo turistico, l’istituto tecnico ITIS “Q. Sella” di Biella, con la sezione ad indirizzo informatico, e l’istituto professionale “P. Sella” di Mosso, con una classe ad indirizzo turistico. Il momento della formazione e quello della visita di istruzione sono stati organizzati in modo da renderli complementari, ed entrambi indispensabili per la buona riuscita del progetto pilota.

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La formazioneLa formazione in aula è stata impostata su due temi centrali:• il turismo locale in un’ottica di turismo responsabile• il web e la tecnica filmica

I ragazzi come primo compito hanno avuto quello di capire cosa vuol dire essere un turista respon-sabile, quali sono i concetti chiave di questo modo di interpretare il viaggio. Bisogna sottolineare che la formazione di carattere turistico ha sempre avuto un doppio sguardo: uno sul Biellese per accompagnare gli studenti a conoscere il territorio e ad elaborare itinerari ed uno verso il Bellinzonese perchè fossero loro forniti gli strumenti per affrontare la gita in modo ‘effettivamente’ consapevole. Con questo nuovo bagaglio culturale i ragazzi sono stati invitati ad approfondire le proposte turi-stiche del territorio biellese, utilizzando come documenti di partenza i numerosi materiali promo-zionali messi a disposizione dall’ATL (azienda turistica locale) e dall’Ecomuseo del Biellese (che ha come ente gestore la Provincia di Biella).Sulla base di questi materiali e delle informazioni raggiungibili via internet, in primis attraverso il sito dello zainetto, gli studenti hanno elaborato i propri itinerari, che sono stati poi immessi nel sito internet dello zainetto.Dal punto di vista dell’organizzazione del viaggio a Bellinzona, il processo è stato similare. Le prime informazioni fornite ai ragazzi sono state quelle del sito dello zainetto, ampliate da altri siti internet. In seconda battuta è stato possibile ‘studiare’ l’itinerario della visita attraverso il materiale promozionale preventivamente richiesto a Bellinzona.Per la buona riuscita della sperimentazione era fondamentale che i ragazzi interiorizzassero l’im-portanza della preparazione del viaggio e quindi la consapevolezza dei luoghi che sarebbero an-dati a visitare. Per richiamare questo aspetto, durante il viaggio in pullman è stata distribuita ai ragazzi una sin-tesi degli aspetti storici-culturali del Bellinzonese, realizzata per l’occasione.Per completare questo percorso di interpretazione del viaggio, le lezioni del dopo gita hanno messo in atto il processo di rielaborazione dell’esperienza vissuta, attraverso il dibattito in aula e, in forma più strutturata, attraverso un questionario di soddisfazione.

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La parte di formazione relativa al linguag-gio del web ha avuto la finalità di familia-rizzare con l’utilizzo del sito internet quale interfaccia di percorsi turistici. Sono state fornite alcune informazioni di base sulla costruzione dei siti web e soprattutto si è affrontato il tema delle scrittura su web. Con lo strumento critico delle regole del web writing i ragazzi si sono cimentati nel commento di alcuni siti web di carattere turistico e hanno avuto modo di verifica-re la potenzialità di questo strumento di comunicazione nell’analisi di alcuni siti internet premiati con i Web Awards.L’esperienza formativa si è ulteriormente ar-ricchita con la parte di tecnica filmica che ha accompagnato i ragazzi nella scoperta delle fasi della realizzazione di un film. La sfida è stata tutt’altro che teorica: la gita a Bellinzona ha rappresentato il banco di prova delle nozioni apprese sulle tecniche di ripresa, dalla scrittura del copione, alla lunghezza delle registrazioni, all’attenzione per il sonoro. Prima di partire, dunque, si è lavorato per preparare, nel modo più accurato possibile, quello che si sarebbe registrato durante la visita della città.

Al rientro il video realizzato è stato trasformato in un film, attraverso la scelta delle tracce migliori e più significative, con l’aggiunta di voci fuori campo e con la scelta della colonna sonora. Il risultato sono tre brevi film, uno per ogni classe partecipante, che sono poi stati distribuiti su dvd e caricati su internet.

Due momenti della formazione con Emilio Sulis (Q.R.S.), Maurizio Pellegrini (VideoAstolfosullaLuna) e Manuela Vinai (Ass.ne Verso L’A.Gio)

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La gita a BellinzonaLa gita a Bellinzona ha dunque rappresentato un momento inserito a pieno titolo nel progetto pilota, anche per la sua coerenza con il programma formativo realizzato.La visita è stata preparata in modo accurato con i ragazzi, sia dal punto di vista delle conoscenze del territorio che si andava a visitare, sia dal punto di vista dell’obiettivo della realizzazione del film.

Una volta terminata la sperimentazione guidata, è stato organizzato un momento di incontro con i ra-gazzi e gli insegnanti referenti delle tre scuole per ripercorrere insieme l’esperienza e per assistere alla proiezione dei tre film. L’occasione è stata molto positiva, anche per la partecipazione dei referenti del Comune di Biella. Le scuole, a testimonianza del percorso svolto, hanno ricevuto in omaggio il libro “Per un Turismo scolastico nuovo e responsabile”, a cura dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile.

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La gita a Biella delle scuole di Bellinzona Analogamente alla gita dei biellesi, le scuole di Bellinzona hanno effettuato una gita a Biella.

La visita ha portato gli studenti svizzeri a Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, al Santuario di Oropa (dove hanno pernottato), con un’escursione in città che è culminata nell’accoglienza a Palazzo Oropa, sede del Municipio.Il sindaco di Biella Vittorio Barazzotto e l’assessore Giulio Salivotti hanno dato il benvenuto alle scuole bellinzonesi.

Azione III: studio di fattibilitàNell’ultima fase ci si è impegnati a sintetizzare il lavoro svolto, di cui la presente pubblicazione ne rappresenta una parte, attraverso il report di progetto, uno studio di fattibilità e un business plan.

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ITINERARINelle pagine che seguono vengono riportati alcuni possibili itinerari di turismo responsabile, ideati dagli alunni durante i laboratori di formazione effettuati nelle tre classi delle scuole medie superiori.

“DALLA PECORA ALLA MAGLIA”

Obiettivi del viaggioQuesto itinerario permette di trascorrere due giornate nel Biellese alla scoperta di antichi modi di vivere e di lavorare, tra cui la filatura della lana e della canapa. Per conoscere e sperimentare le diverse fasi di produzione del tessuto, vengono proposte le visite a due musei: la fabbrica della ruota ed il Museo laboratorio di Mezzana Mortigliengo.

L’itinerario1° Giornoore 9.00 Ritrovo presso Stazione Ferroviaria “San Paolo” di Biella

ore 9.30 Partenza lungo la “Strada della Lana”, per riscoprire un paesaggio industriale dimenticato. Sono previste soste per apprezzare meglio alcuni siti, a partire da un breve tragitto all’inizio della Valle Cervo, a Sagliano e Tollegno. A Pettinengo si potrà sostare e conoscere i volontari dell’associazione Piccola Fata, che promuovono il recupero del ricamo e della tessitura a mano, aspetti tradizionali del recente passato.

Ore 12.30 Arrivo alla Fabbrica della Ruota. Pranzo al sacco presso i locali del Museo oppure presso l’area antistante la Fabbrica, dopo aver percorso un breve tragitto di un “sentiero del lavoro”, uno di quegli itinerari seguiti un tempo dagli operai per raggiungere la fabbrica.

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Ore 15.30 Visita alla Fabbrica della Ruota. Vengono illustrate le caratteristiche storiche e architettoniche dell’edificio e le modalità di utilizzo dell’acqua come fonte di energia.

All’ interno vengono, inoltre, ripercorse le tappe dell’industrializzazione del territorio. Nel laboratorio di filatura e tessitura a mano i ragazzi si potranno sperimentare con i tradizionali strumenti di lavo-razione e realizzare un semplice tessuto.

Ore 18.00 Trasferimento a Pray, passeggiata per il paese e cena presso agriturismo o cascina. Pernottamento presso agriturismo o bed&breakfast della zona.

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2° GiornoOre 9.00 Ritrovo presso piazzale di Pray. Visita al centro cittadino, descrizione degli opifici e della storia del paese.

Ore 11.00 Trasferimento presso azienda agricola, visita e pranzo

Ore 14.30 Trasferimento a Mezzana Mortigliengo, escursione in fraz. Bonda, con possibilità di vedere le opere d’arte a cielo aperto e quindi a fraz. Mino. Si apprezzeranno i campi dove venivano coltivate le piante di canapa, per spostarsi poi al maceratoio. Nel Museo laboratorio del Mortigliengo si potrà apprezzare il ciclo di realizzazione dei manufatti in canapa con piccoli telai, ma anche immergersi nella vita quotidiana della prima metà del secolo scorso, con la produzione dell’olio di noci, la conservazione delle castagne, l’utilizzo delle mele così come documentate e riproposte nei diversi ambienti dell’edificio - cantina, stalla, cucina, camera, sottotetto - con i loro arredamenti originali e completi.

Ore 18.00 Trasferimento a Biella e conclusione dell’escursione

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ANDAR PER RICETTI

Obiettivi del viaggioUn percorso che porterà a conoscere diversi paesaggi del Biellese, uniti dal filo conduttore dei ricetti di Candelo e Magnano. L’itinerario 1° GiornoOre 9.00 Ritrovo presso Stazione Ferroviaria “San Paolo” di Biella

Ore 9.30 Trasferimento a Candelo, visita guidata al Ricetto e alle botteghe nelle cantine aperte. Uno dei cento borghi certificati più belli d’Italia, ospita il Centro di Documentazione dei Ricetti Piemontesi. Ore 11.00 Visione di materiale audio-video nella sala interna al Ricetto, sulla viticoltura, sul borgo medievale e sulla pastorizia

Ore 13.00 Pranzo al sacco in Baraggia oppure presso agriturismo o ristorante della zona

Ore 14.30 Passeggiata attorno alle mura del Ricetto e nella Baraggia

Ore 16.00 Presso azienda agricola della zona, visita guidata e degustazione

Ore 18.00Trasferimento a Muzzano. La visita prosegue abbandonando il paesaggio della pianura per salire in fascia collinare e ammirare la collina morenica della Serra.

Ore 19.00 Sistemazione in loco presso Istituto San Cassiano, con cena e pernottamento

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2° GiornoOre 9.00 Partenza verso la Serra, descrizione della morfogenesi e lettura di brani sul territorio

Ore 10.30 Magnano: visita al ricetto costruito nel 1204 e alle vie del paese. Si potrà sviluppare una lettura sulla struttura originaria e architettonica del ricetto.

Ore 11.30 Incontro con esperto/i locale/i sul ricetto e sull’emigrazione verso la Francia.

Ore 13.00 Pranzo al sacco o presso agriturismo della zona

Ore 14.00 Passeggiata verso la chiesetta Romanica e la piana del Monastero di Bose, descrizione del sito.

Ore 16.00 Rielaborazione delle conoscenze apprese e ritorno a Biella

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ALLA SCOPERTA DELLA TRAPPA

DescrizioneSede della cellula ecomuseale dedicata alla tradizione costruttiva, la Trappa si trova nel Biellese occidentale, a 1.000 metri di quota sulla sinistra orografica dell’Alta Valle Elvo.Nel 1997 si è dato il via a un lavoro di recupero e circa due anni fa è stata inaugurata la Foresteria che occupa un’intera ala dell’edificio già interamente ristrutturata. Nata nel contesto di un progetto volto a recuperare un luogo e il suo paesaggio, la Foresteria della Trappa non è un albergo, un ristorante, un agriturismo o un bed & brekfast, ma uno spazio di condivisione da vivere e abitare. Tale spazio, dotato di camere e di una cucina comunitaria, è usufruibile sia da singoli o famiglie che vogliono soggiornare in mezzo alla tranquillità della natura e delle montagne, sia a scuole o gruppi che vogliono svolgere attività didattiche. La Foresteria è aperta da aprile a ottobre su prenotazione. Per maggiori informazio-ni è possibile consultare il sito dell’Ecomuseo Valle Elvo e Serra: www.ecomuseo.it

L’itinerario 1° Giorno Ore 9.00 Ritrovo presso Stazione Ferroviaria “San Paolo” di Biella

Ore 9.30 Trasferimento a Mongrando, visita alle Telerie e agli stabilimenti produttivi. Sarà possibile avvicinarsi alle modalità moderne di produzione in un settore tradizionale.

Ore 12.30 Pranzo presso Azienda agricola della zona

Ore 14.00 Dopo una descrizione sulle Fucine, visita guidata alla Fucina Morino di Mongrando

Ore 18.00 Trasferimento alla Trappa

Ore 19.00 Sistemazione nelle camere, cena nei locali ristrutturati e pernottamento

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2°Giorno Ore 9.00 Visita alla Trappa.

Ore 11.00 Possibilità di degustare formaggi tipici degli allevatori della Valle Elvo, che producono a latte crudo

Ore 12.30 Pranzo presso la foresteria della Trappa

Ore 14.00 Passeggiata fino agli alpeggi della Muanda, per avvicinarsi alla vita degli alpigiani

Ore 18.00 Ritorno alla Trappa, trasferimento a Biella

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Cenni storici della TrappaLa storia di questo grande edificio in pietra situato in mezzo alle montagne deve ancora essere ricostruita nei dettagli, in quanto poche sono le notizie reperibili dai documenti storici. La sua costruzione risale alla seconda metà del 1700 per volere di Gregorio Ambrosetti, mem-bro di una famiglia di mercanti e imprenditori manifatturieri. Inizialmente sembra che l’edificio avesse come scopo quello di ospitare un gruppo di religiosi ma, data l’avversione degli abitanti a nuovi insediamenti legati al culto, la Trappa potrebbe essere stata adibita per un certo pe-riodo a lanificio. Il nome deriva da una congregazione di monaci trappisti che, in fuga dalla Rivoluzione Francese, vi soggiornarono per alcuni anni alla fine del ‘700 NoteLa Trappa è raggiungibile dal Santuario di Oropa: arrivati al santuario si prosegue per la strada del “Tracciolino” per circa 8 km. Si parcheggia e, seguendo l’indicazione sulla sinistra, si percor-re a piedi una strada non asfaltata che in 10 minuti conduce alla meta. Da Sordevolo: si arriva in macchina in cima al paese seguendo la strada che va verso San Grato di Sordevolo. Alla sinistra si incrocia la strada della “Prera” e per questa si prosegue a piedi per circa 20-30 minuti (si può anche proseguire in macchina per pochi minuti, ma la strada diventa comunque presto non carrabile), finchè si giunge ad un ampio prato che si estende sulla destra del sentiero. Si attraversa il prato e in mezzo agli alberi del bosco si imbocca il sentiero segna-lato che conduce alla Trappa in altri circa 20 minuti di cammino.

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CONCLUSIONI DI FATTIBILITà

Gli elementi delineati nei precedenti capitoli, relativi alle tendenze del mercato e ai dati di incoming e ou-tgoing di una singola realtà locale, permettono di valutare quali opportunità ci siano per lo sviluppo di un’agenzia turistica rivolta ai giovani e al turismo scolastico.

Le tendenze di mercato mostrano come il settore sia relativamente stabile ed influenzato da molteplici fat-tori, sul versante della domanda e dell’offerta. La domanda continua ad orientarsi in prevalenza verso mete tradizionali del turismo, con la tendenza ad un crescente interesse per località “minori”. Un ristretto numero di persone, spesso esclusivamente gli insegnanti che accompagneranno gli studenti in gita, risultano essere i decisori più importanti ad influenzare la scelta della meta, mentre il programma è definito anche con l’intervento di agenzie esterne. L’inelasticità della domanda rispetto al prezzo è un as-sunto inderogabile, cui l’offerta può adeguarsi per alcune mete minori, oppure considerare la variabile della destagionalizzazione.

Sintetizzando, i principali vincoli dal punto di vista della domanda sono:• esigenza di mantenere bassi i costi • coniugare la valenza educativa con aspetti ludici e ricreativi• necessità di strutture adeguate alla sistemazione e al pernottamento di gruppi numerosi• la concentrazione nel periodo primaverile (spesso in marzo) delle gite

Sul versante dell’offerta, si segnala una scarsa presenza di agenzie impegnate a promuovere viaggi di turismo scolastico. La motivazione risiede certamente nelle difficoltà da parte delle agenzie tradizionali di ragionare su pacchetti di minor respiro, ed i vincoli esistenti sul versante della domanda, quali descritti sopra, costitui-scono un ostacolo alla continuità e alla prevedibilità di questo settore di mercato. L’esistenza nel panorama nazionale di agenzie che offrono tali servizi di supporto al turismo scolastico costi-tuisce tuttavia una testimonianza diretta della possiblità di operare in modo positivo in questo campo.

L’offerta dovrebbe specializzarsi in pacchetti in grado di contenere i costi e offrire servizi integrativi, atti a ren-dere più appetibili le mete proposte. Offrire percorsi all’insegna del “turismo responsabile” potrebbe essere un altro modo per andare in questa direzione, coniugando le esigenze educative e formative con aspetti più

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“ricreativi”, quali possono essere gli incontri con la popolazione locale, le passeggiate nella natura, le visite a produttori diretti ecc. Il tutto, nel contesto di destinazioni “minori”, raggiungibili senza trascorrere ore e kilometri in viaggio.

Un’attenzione particolare andrebbe riservata alla variabile della durata delle gite. L’analisi dei dati dell’out-going mostra chiaramente come le gite di pochi giorni si svolgano, per ovvie ragioni, presso mete relativamen-te prossime, mentre le visite più lunghe prevedono viaggi per il trasferimento principale di notevole entità e riguardano mete tradizionali, quali possono essere le grandi città d’arte. Non potendo competere con queste ultime, un’agenzia dovrebbe concentrarsi su visite in località minori, di pochi giorni, e prevedere un raggio di azione di 100-200 km: è in questo intervallo che si riescono ad intercettare le domande di eventuali scuole e visite di istruzione. Anche l’analisi dei dati dell’incoming mostra una notevole incidenza di classi provenienti da province limitrofe, il che rappresenta un’ulteriore conferma dello spazio di mercato al quale fare riferimento.

L’offerta, per intercettare in modo efficace il gradimento da parte delle scuole, può incidere sulla qualità dei servizi proposti. Il che significa curare aspetti apparentemente marginali ma che sono, come emerge anche dalle indagini condotte, alla base della soddisfazione finale dei fruitori. Si intende in buona sostanza incidere sulla modalità di accoglienza, che comprende la qualità dei pasti, delle strutture ricettive e della presenta-zione alla conoscenza del territorio. Al fine di raggiungere i “decisori” delle gite scolastiche, occorre inoltre ragionare sui tempi dei calendari scola-stici, proponendosi quindi nel primo periodo autunnale, durante il quale vengono strutturati i Piani dell’Offerta Formativa (P.O.F.) da parte degli istituti. L’inserimento delle visite di istruzione all’interno del P.O.F. rappresenta per le scuole un elemento di qualità nella programmazione delle attività, mentre costituisce per l’agenzia un fattore in grado di preparare un servizio migliore e contrastare in parte l’imprevedibilità del mercato. L’agenzia dovrebbe inoltre pubblicizzarsi adeguatamente, mediante tutti gli strumenti a disposizione: un sito internet, la presenza in fiere di settore, su riviste specializzate rivolte ai docenti delle scuole. Il sito internet appare essere il veicolo più semplice e diretto in grado di divulgare le iniziative proposte, un prerequisito per raggiungere e proporre pacchetti, anche personalizzabili. L’e-tourism, ovvero le modalità per mezzo delle quali il turismo si realizza attraverso la rete, si configura, negli ultimi anni, come in crescente aumento e questo aspetto pare possa operare a favore dell’idea proposta nel progetto dello Zainetto del Turismo.

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Finito di stampare nel mese di Febbraio 2008presso le Arti Grafiche Biellesi - Candelo (BI)

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