Download - Trantran 34 sfogliabile...

Transcript
Page 1: Trantran 34 sfogliabile...

ww

w.tra

ntra

n.ne

t | n

. 34

men

sile

| 18

dice

mbr

e 2

012

| Dis

trib

uzi

on

e g

ratu

ita

con il patrocinio di:

6Punti di vista: i mille

volti della fame

RepoRtage: un anno con l’enpa Monza

9

18

Musica: gli anni ottanta di Nada

Brianza: Brugherio, la città dei Magi

32Sport: Sandro

Mazzola

a colloquio con SiMona VentuRa

Page 2: Trantran 34 sfogliabile...

DICEMBRE 2012, trantran 3

anno iii - numero 34 - 18 Dicembre 2012editore: trantran editore s.r.l. sede: Via Cesare battisti 121 Vedano al Lambro C.F./P.i./riMb 06774520966 rea Mb 1864900 reg. trib. di Monza n.1995 del 29/06/2010

Per [email protected]@[email protected]

FondatoriMarta Migliardi, elena gorla, adriana Colombo, guido bertoniDirettorealfredo rossi

Capo RedattoreMarta Migliardi

Vice Capo Redattoreelena gorlaInviata Specialeadriana ColomboGrafica e Fotografi Ufficialialberto zanardo e Francesca Fawn MasperiRedazioneJuri Casati, guido Caimmi, gabry, gaber (utgaber), niccolò rossi, alberto zanardo, Francesca Fawn Masperi, Jacopo rossi, Luca Vanni e il misterioso redo alfossi.

Si ringraziano per questo numero:

Per festeggiare il nostro terzo anno come rivista e come casa editrice useremo questo spazio per ringraziare chi continua a credere in noi e a sostenerci. i nostri parenti, genitori, amici, animali e noi stessi per la tenacia e il coraggio di voler ancora, nonostante tutto, provare a creare. Vi auguriamo buon natale e buon anno, inondandovi di pensieri positivi.

Foto di Copertinasimona VenturaStampareggiani s.p.a. 20126 gavirate (Va)Tiratura26.000 Copie

Raccolta Pubblicitaria

Direttore CommercialePaola scappatura

[email protected]

[email protected] editore s.r.l.

sede Via Cesare battisti 121Vedano al Lambro (Mb)[email protected]

DiceMBRe - 2012

Sommario

5 189 29

clocHaRtNada

Mi basto da me

eDitoRialeAnche le cornacchie hanno

fame...

in cucciaIl Cigno di Sovico è

volato via

BRigantiaUn anno di eventi nella città

dei Magi

6 spunti di vista Cosa bolle in pentola? 10 teatRo Manzoni Spettacoli al teatro Manzoni

15 altroVe Africa: quanto serve per fuggire?

17 Speciale FoRMazione

20 BiS Mellow mood

21 BiS Thony Voce e Corpo di Tutti i santi giorni

22 trantran consiglia

23 ristobio

24 raccontiamoci Futuro Anteriore – di Guido Serenthà

25 raccontiamoci Alata

26 il VeteRinaRio RiSponDe

30 speciale odontoiatria veterinaria

31 pSicologia oggi

32 SpoRtiVaMente Intervista a Sandro Mazzola

34 reality

35 su la testa

36 pendolare Nutrirsi in viaggio

37 VeRDiSSiMo L’albero di Natale, la magia della luce

38 comune di Monza

40 la provincia

42 cosa succede in città

43 l’architetto risponde

44 speciale salute

45 il commercialista informa

45 le SciuRe

SiMona VentuRaho UNS GrAN FAMe dI CoMPeTIzIoNe

Pag. 7

RepoRtageeNPA MoNzA, TIrANdo Le SoMMe deL 2012

Pag.11

Page 3: Trantran 34 sfogliabile...

4 trantran, DICEMBRE 2012

DiceMBRe - 2012

Anche le cornacchie hanno fame. . .

ALFREDO ROSSIFoto di gabriele benini

SEDE MONZA Via Meda 63 • Tel. 039 74 84 34 • Cell: 3316260000 • Struttura accreditata privata Direttore Sanitario Dott. Iliano Desiderati

SEDE SEREGNO P. zza Donatori Sangue 2 • Tel. 0362 23 85 22 • Monospecialistica Direttore Sanitario Dott. Flavio Scippa

CONVENZIONI IN FORMA DIRETTAPratiche risolte dal personale in sede

F.I.S.D.E.FISDAFENTEMUTUO

113 MOTIVI A GARANZIA DEL TUO SORRISO

F.A.S.I.F.A.S.I. - OPENFASCHIMF.A.S.D.A.C.

A.T.M.UNISALUTEFONDOEST.

COMMERCIANTIPREVIMEDICALPRONTO - CARE

[email protected] • www.gividental.com

Per essere sicuri di poter garantire sempre il massimo sotto l’aspetto professionale e umano, ai nostri e futuri pazienti, abbiamo studiato una struttura e una metodica di lavoro qualificata integralmente progettata sulla risoluzione del bisogno del singolo.IL tutto viene avvalorato da periodici controlli dell’ente certificante incaricato dalla regione Lombardia, che verifica i 113 requisiti strutturali e organizzativi dell’accreditamento.

19_4x12_5_260212.indd 1 26/02/12 18:21

Passeggiata mattutina con Bimba, il mio cocker. Nel solito campetto,

c’e’ anche un piccolo campo da basket. TOC! TOC ! Due tonfi sordi

richiamano la mia attenzione. Mi giro e vedo due cornacchie che

atterrano sopra due noci, rotte a terra, e cominciano a mangiarne il

contenuto. Mi allontano ancora un po’ per non disturbarle e rimango

a guardare. Dopo pochi minuti, ripartono e poi tornano: tra le zampe

una noce che avranno preso da qualche albero nei pressi e la mollano

dall’alto sull’asfalto del campetto. TOC! La noce cade e si apre. Hanno

trovato il modo di mangiare.

Qualche settimana prima, avevo visto altre tre cornacchie rompere

con il becco un sacco di immondizia all’esterno di un condominio.

Dentro c’erano avanzi di cibo: hanno cominciato a banchettare.

Sfortunatamente per il condominio (e per le cornacchie, che sono

subito volate via spaventate) e’ passata una guardia ecologica che -l’ho

saputo poi dopo- ha dato una multa al condominio perche’ era giorno di

ritiro dell’indifferenziata e invece loro avevano sbagliato mettendo nel

sacco anche dell’umido. Insomma, smascherati nella piccola marachella

(o colpevole disattenzione) per colpa della fame delle cornacchie.

Altro episodio risalente alla fine della scorsa estate, un episodio che mi

aveva impressionato e non poco. Un campo seminato a mais, appena

tagliato. Una decina di colombi a terra che becchettano con i chicchi

caduti. All’improvviso, ecco arrivare dall’alto quattro cornacchie che

insieme si buttano, a becco spianato, contro un colombo. Il resto ve

lo lascio immaginare: non un bello spettacolo, anche questo ispirato

dalla fame.

Tre episodi, tutti ispirati dalla fame. Nei primi due il problema e’ superato

utilizzando il cervello (non sono un ornitologo e non so quanto ne

abbiano, ma certamente ne hanno!). Il terzo sopraffazione e violenza.

Un po’ quello che facciamo anche noi esseri umani. Perche’ di fame

si muore ancora oggi, se anche usare il cervello non serve a niente.

Ma siccome l’essere umano e’ piu’ complesso, tante sono le fami che

ci spingono, soprattutto nelle nostre latitudini. C’e’ quella che ci spinge

a cercare la fama, il denaro, la realizzazione sociale, la liberta’, l’amore...

Tutte spinte che se usate positivamente contribuiscono alla nostra

crescita. Senza pero’ farci dimenticare chi la fame, quella vera non

provocata da una dieta che ci siamo imposti per migliorare il nostro

aspetto esteriore, la subisce tutti i giorni. E magari ne muore.

EDITORIALEIL DIRETTORE ALFREDO ROSSI

Alfredo RossiTT

il gruppo acsm agam – leader nei settori gas, acqua,

energia, teleriscaldamento a Monza e Como – sostiene l’attività della sezione monzese dell’ente nazionale protezione animali. una scelta precisa. Condividiamo i principi e i valori di un’organizzazione benemerita che interpreta una sensibilità ormai imprescindibile e diffusa. riaffermare sotto ogni forma il rispetto per i nostri piccoli grandi amici animali, compagni della nostra vita, è un valore irrinunciabile, un indice di crescita morale e civile.il supporto all’enpa vuole trasmettere anche un altro messaggio. acsm agam, nelle sue politiche di marketing, non impiega risorse negli onerosi testimonial che possono schierare alcuni dei nostri maggiori competitori, ma preferisce accompagnare, con misura, le migliori iniziative sociali, culturali e sportive del territorio. È la testimonianza tangibile della tradizionale

vicinanza alle comunità locali e del radicamento di un gruppo che si mantiene al fianco delle famiglie e delle imprese.L’impegno industriale, gli investimenti, la crescita consolidata hanno consentito al gruppo acsm agam di diventare la seconda realtà più importante della Lombardia nel comparto della vendita e della distribuzione dell’energia. Ma la nostra identità e la nostra immagine non sono solo queste: oltre che nella tecnologia e nei servizi, investiamo infatti sulle aspettative dei cittadini e sulle loro associazioni (in questo caso sull’enpa espressione di una zona, quella di Monza e della brianza, che è un avamposto anche nel campo della difesa degli animali). radicamento, dialogo, senso di appartenenza alle attese del territorio: sono le nostre parole chiave e le nostre linee guida.

roberto Colombo Presidente acsm agam

agaM-acSM a SoStegno Dei noStRi piccoli aMici

Resp. Relazioni Esterne e Ufficio StampaGian Pietro ElliVia P.Stazzi, 222100 Como (CO) - Italiatel +39.031.529272cell [email protected]

Page 4: Trantran 34 sfogliabile...

6 trantran, DICEMBRE 2012

SPUNTI DI VISTA L’INNOCENZA DEL PRINCIPIO RELATIVO

archiviata con la finale su skyuno la sesta edizione di X Factor con grande successo e code, inevitabili, di polemiche (che poi al programma non fanno

male…), per il momento simona Ventura porta avanti sul canale Cielo la trasmissione Cielo che gol!

CLOCHARTINTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA

coSa Bolle in pentola?

Di- Alfredo Rossi

Di - Yuri Casati

il secondo capitolo della Storia del cibo di Felipe Fernández-armesto si occupa

di un argomento che non ci aspetteremmo mai di veder trattato in una storia del cibo: il cannibalismo. attenzione: non il cannibalismo causato da uno stato di necessità assoluto, come quello della squadra di rugby degli Old Christians, scampata ad un incidente aereo sulle ande nel 1972; e neanche il cannibalismo praticato da un singolo – un’antropofagia dai chiari risvolti psicopatici –, come quello di Jeffrey Dahmer, il «mostro di Milwaukee». La storia del cibo di Felipe Fernández-armesto si occupa del cannibalismo come fenomeno sociale accettato, cioè quando esso è stato praticato (o viene praticato) da un gruppo di individui alla luce del sole.il cannibalismo come fenomeno sociale accettato era rimasto relegato nel regno della leggende fino alla scoperta dell’america. Cristoforo Colombo fu infatti il primo a raccontare che i Canniba – un popolo dei Cannibi o dei Caribi – erano dediti all’antropofagia, creando peraltro una confusione terribile perché i termini «cannibale» e «caraibico», oggi ben distinti, all’epoca si sovrapposero e vennero considerati a lungo come sinonimi. D’altronde però certi spettacoli che vennero riportati dal medico di bordo di Colombo non sembravano meritare particolari distinzioni terminologiche: «Dichiarano la carne umana così buona, che nulla al mondo può esserle comparata, […] in una delle capanne ci imbattemmo in un collo umano che cuoceva in un paiolo». gli studiosi moderni sono tuttavia un po’ scettici, non tanto sull’esistenza storica dell’antropofagia, quanto piuttosto sulla sua effettiva portata. secondo costoro, il fenomeno dell’antropofagia sarebbe

stato enormemente ingigantito, dal rinascimento fino al secolo scorso, rispetto alla sua effettiva consistenza. e la tesi che hanno elaborato per spiegare il motivo di questa esagerazione è più o meno questa: l’antropofagia era (ed è) considerata come una violazione della legge naturale. Pertanto coloro che praticavano l’antropofagia sarebbero stati individui al di sotto della legge naturale, e dunque sarebbe stato moralmente accettabile attaccare e ridurre in schiavitù tali popolazioni, come infatti è avvenuto. L’accusa di antropofagia dunque sarebbe stata utilizzata per giustificare eticamente il colonialismo.Pur diffidando di letture dei fatti terzomondiste, dobbiamo tuttavia riconoscere che un uso strumentale dell’accusa di antropofagia probabilmente ci fu davvero, e un dettaglio conferma la tesi che sostiene che l’accusa di antropofagia sia stata utilizzata più che altro come termine spregiativo per designare alcune popolazioni. infatti i testi lasciati dai conquistatori europei trattano – seppur di sfuggita – anche di un altro cannibalismo, perché molti nativi americani consideravano cannibali… gli

europei. eppure, sotto la scorza propagandistica ed ideologica che ha ingigantito i fatti, nondimeno qualcosa di vero c’è stato. il cannibalismo è certamente esistito. La carne umana non sarebbe però stata necessaria per mantenere in vita le popolazioni che praticavano l’antropofagia, ma sarebbe stata necessaria – ed è la tesi di Felipe Fernández-armesto, contestata però da parte della comunità scientifica – solo per compiere riti religiosi (prendere la forza o il coraggio del nemico eccetera). Prendiamo pure per buona questa tesi. a tutti noi però viene in mente un’osservazione: un conto era decidere di non mangiare il maiale per convincimenti religiosi, mentre ben altra cosa era decidere di mangiare carne umana per convincimenti religiosi, e ciò porterebbe a farci concludere che i cannibali siano stati individui davvero moralmente inferiori. in realtà, proprio all’epoca dei cannibali, l’intellettuale francese Montaigne aveva criticato l’ipocrisia che si nascondeva dietro questi ragionamenti perché essi dimenticavano che, negli stessi anni e nella civilissima europa, la religione era la causa di guerre che mietevano centinaia di migliaia di vite, e che quindi nessuno aveva il diritto di scagliare la prima pietra contro i cannibali. Ciò che scricchiolava sotto le osservazioni di Montaigne era dunque la coerenza di una «legge naturale» che riteneva innaturale mangiare gli uomini per motivi religiosi, ma che riteneva perfettamente naturale torturarli, mandarli al rogo e ucciderli per motivi religiosi: «Possiamo dunque ben chiamarli barbari, se li giudichiamo secondo la ragione, ma non confrontandoli con noi stessi, che li superiamo in ogni sorta di barbarie». TT

a colloquio con SiMona VentuRa

Ho una gRan FaMe Di coMpetizione

Page 5: Trantran 34 sfogliabile...

8 trantran, DICEMBRE 2012

CLOCHART CLOCHARTINTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA INTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA

Ma già ha annunciato che presto, passate le vacanze di natale,

partiranno altre trasmissioni: un talk show (“innovativo”, specifica lei e non potrebbe essere altrimenti, ovvio) e un reality show (e commenta: “i reality non sono morti. e’ morta la formula con cui continuano a venire proposti: basta metterci qualcosa di nuovo e il telespettatore si divertirebbe”). Per adesso comunque le resta il calcio, appunto su Cielo. Per fortuna sua Juventus-torino, derby d’andata giocato nella capitale piemontese lo scorso primo dicembre, si è giocato di sabato. e lei ha sofferto, ma lontano dalle telecamere. era cinque anni che aspettava, da tifosa, il derby contro la Juve e la partita è finita con un mortificante 3 a 0 per i bianconeri. “Hanno vinto loro stavolta, ma c’è sempre il ritorno”, ha commentato. Del resto questa è la dura vita del tifoso. e lei non lo nasconde. “sì, sono una vera ultrà del toro, una ultrà che soffre, grida e si lascia contagiare dal tifo, ma senza violenza. il calcio è bello se riesci a prendere in

giro e a farti prendere in giro senza mai menare le mani”. e pensare che, essendo nata in provincia di torino avrebbe potuto scegliere la Juventus, la squadra italiana più amata e più odiata, che tutto sommato ha vinto e non poco. “Ma io sono torinista praticamente da sempre. La mia madrina di battesimo era segretaria del club di tifosi granata di Chivasso e siccome io la stimavo molto, per me non è stata cosa difficile abbracciare la sua fede calcistica. e, dico la verità, sono contenta così: lo spirito del torino è proprio il mio, combattivo, mai sconfitto anche quando per gli altri perde, sempre pronto a risorgere”. in effetti quando due anni fa mollò la rai per sky, molti dissero che simona, dimenticandosi dei suoi grandi successi, probabilmente aveva preso la via del tramonto. “il fatto è che le cose a rai2 erano molto cambiate e io non mi sentivo più in grado di fare bene il mio lavoro. a sky sono stati gentilissimi, mi hanno e mi continuano a dare la possibilità di crescere e di sperimentare. e per una che

fa il mio lavoro impegnarsi in cose nuove, che ti stimolano e ti mettono addosso tanta adrenalina, è la maniera giusta per non fossilizzarsi. e poi devo confessarlo: ho fame di competizione, non contro gli altri, ma verso me stessa, nel senso che cercare nuovi traguardi è una cosa che mi ha sempre affascinato, fin dall’inizio della mia carriera”. insomma, sul piano lavorativo tutto va bene. Ma nella sfera privata? simona Ventura è stata spesso al centro del gossip, che ha saputo cavalcare bene. “Ma adesso non mi interessa quel versante. sono serena e tranquilla”. Dal 2010 è fidanzata con gian gerolamo Carraro, detto gerò, figlio di nicola, l’attuale marito di Mara Venier. Con lei vivono nicolò e giacomo, i due figli avuti dal matrimonio con il calciatore stefano bettarini, e Caterina una bambina in affido. “il primo tifa Milan e gioca a calcio, l’altro per l’inter ma tutto sommato del calcio non gliene frega niente”.ecco, forse un neo c’è: non è riuscita a trasmettere la sua fede torinista… TT

Di - Adriana Colombo Foto - www.starfooker.com

naDa

incontro al tambourine di seregno (www.tambourine.it) Nada Malanima, nota

più semplicemente come nada. Conosciuta ai più per amore disperato, che diventa immediatamente uno dei tormentoni dell’anno 1983, nonché uno dei brani italiani simbolo degli anni ottanta. nada è sicuramente un’artista eclettica che è stata capace di passare da importanti collaborazioni con grandi cantautori italiani, come Ciampi e Conte, per poi avvicinarsi al pop e alla musica leggera, ritornando, come in un movimento circolare, al cantautorato. solitaria e generosa, una voce calda ma scandita. sapersi bastare da sola, volendo camminare al fianco di qualcuno.

Nada, finalmente in Brianza! E’ la prima volta che vieni dalle nostre parti?«no, sicuramente no! Però non mi chiedere dove e quando perché non me lo ricordo. giro talmente tanto che perdo il senso dell’orientamento, dimentico i nomi delle strade, delle città: confusione!»

Sono molti anni che calchi vari palcoscenici: musica, teatro, cinema…«Ho fatto cose molto diverse tra loro, molte esperienze. Ho, nel tempo arricchito molto il mio lavoro. Mi piace sperimentare e non mi piace ripetermi quindi sono sempre pronta a mettermi in gioco e a buttarmi. Poi se riesce bene, se no pazienza».

Ci parli del tuo ultimo libro La Grande Casa?«nasce da una voglia di sentirsi vicino agli altri, di amarsi e di capirsi, di condividere un po’ la vita non solo quando si sta bene e tutto funziona ma anche nei momenti in cui una persona si sente più sola. se ci sono gli altri che fanno la tua stessa strada e non sei sola è una cosa importante nella vita».

Una esperienza che le è rimasta nel cuore più delle altre?

«guarda, io sono una smemorata, non mi ricordo mai niente, sicuramente ne ho fatte tante nella vita…in questo momento mi viene in mente quando ho incontrato Piero Ciampi…»

Lei ha lavorato con tantissimi artisti tra cui Piero Ciampi, che, come spesso accade, è stato rivalutato solo dopo. Con chi vorrebbe lavorare?«non saprei dirti. Quando lavoro io lavoro per me, con me e con le cose che mi piacciono ma che sono mie. Mi piace lavorare da sola. Mi basto da me».

Dai grandi spazi e grandi teatri a locali più di nicchia come il Tambourine di Seregno…«Dai teatri, agli spazi all’aperto dei festival fino a questi locali, piccoli posti dove però si fa la musica e c’è tanta buona volontà e tanto amore per la musica e questo per me è importantissimo. Lo capisco subito da come è tenuto lo spazio, da come è curato: suonare dove si fa veramente musica, dove c’è un posto per ascoltarla. Poi si sta anche insieme e ci si diverte, ma la musica è protagonista. spesso suono in luoghi più grandi però poi alla fine c’è meno interesse per la musica quella vera, sudata, un po’ sporca…»La differenza tra scrivere una canzone e scrivere un libro?«sono entrambe cose che danno molta soddisfazione. La canzone ha una durata diversa e devi dire in pochissimo tempo qualcosa. a volte è difficile mettere insieme in poche parole concetti interessanti. io ci lavoro tanto. nel libro c’è un’altra modalità di scrittura. anche se poi le sensazioni ed i sentimenti a cui mi sento vicina sono gli stessi, il modo di raccontare è diverso, perché hai tutto lo spazio che vuoi. arricchisci molto di più, è un’altra maniera ma sono entrambi due bei modi».

Il pubblico è cambiato negli anni? Com’è

questo rapporto che si rinnova sempre tra l’artista e il pubblico?«Più che al pubblico io sono interessata a quello che faccio, la vita va avanti, ci si evolve e siamo sempre diversi. siamo sempre alla ricerca di qualcosa e quindi ti trascini dietro cose che incontri mano a mano che colgono in te qualcosa di interessante. io faccio il mio lavoro e vado avanti e man mano entrano le persone, il pubblico ed io spero ne entri sempre di più…non solo quelli legati ai ricordi ma anche e soprattutto alla musica».

Cosa vuol dire fare musica?«Fare musica è avere un rapporto con il mondo. Creare qualche cosa, piccola ma importante. e’ un modo per incontrare: come avere una grande famiglia e tantissimi amici». TT

mi basto da me

Tambourine.it Seregnofestival

ingresso riservato ai soci arci

Stelle di Natale

domenica 23 dicembreVallanzaska

lunedi 24 dicembreAlberto Camerini

martedi 25 dicembreSpakkabrianza

mercoledi 26 dicembreTreves Blues Band

+ Dama djset

+ You Are djset

Page 6: Trantran 34 sfogliabile...

DICEMBRE 2012, trantran 11

il grande impegno e l’incredibile mole di lavoro di ENPA Monza per la tutela

dei diritti degli animali e per la gestione diretta del canile (anche se chiamarlo canile è sicuramente riduttivo vista l’incredibile varietà di specie animali che lì hanno trovato un rifugio) di Monza in via buonarroti è cosa orami nota a moltissimi. a fine anno è consuetudine tirare le somme sull’annata che si sta per concludere e l’ambito animalista non fa eccezione a questa regola. abbiamo, perciò, incontrato Giorgio Riva, presidente di Enpa sez. Monza e Brianza, per farci raccontare direttamente da lui il suo bilancio di questo 2012: eventi positivi, problemi e, soprattutto, prospettive future…

«il 2012 stato un anno molto particolare, contraddistinto da momenti molto esaltanti come da momenti di grande delusione. il momento più esaltante è stato sicuramente il mese di agosto, mese in cui molti erano in vacanza ma che, invece, ha visto da parte nostra una grande attività: anche ENPA Monza era ben presente a Green Hill, dove per la prima volta si è verificata una straordinaria vittoria animalista contro una multinazionale americana, la classica vittoria, quindi, di Davide contro golia. Qui enPa Monza, insieme a tantissime altre associazioni animaliste, in primis LaV ma anche molte altre più piccole, si sono unite per rendere possibile questo esodo, che definirei davvero “epocale”, di ben 2400 cani beagle, fra cuccioli, adulti,

mamme con lattanti che siamo riusciti a portare via da questo luogo terrificante che a pieno titolo può essere definito un “allevamento della morte” poiché i cani qui venivano allevati allo scopo di essere venduti agli istituti si sperimentazione di mezza europa. noi abbiamo partecipato direttamente all’esodo di circa 140 cani, fra cuccioli e non, ed io ho avuto il piacere di ospitare, tramite l’enPa di Monza, proprio l’ultima famiglia di beagle che ha lasciato green Hill ai primi di ottobre. La liberazione di tutti questi cani è stato un momento davvero bello e commovente! tutti i cuccioli sono stati affidati in “affido temporaneo”, in attesa della fine del processo che, ovviamente, ci auguriamo tutti che abbia una giusta soluzione. La vittoria di green Hill è stata

enpa Monza, tiRanDo le SoMMe Del 2012

dA GreeN hILL AL NUoVo CANILe: GIoIe e deLUSIoNI dI ChI LAVorA IN PrIMA LINeA Per GLI ANIMALI

Di - Elena Gorla Foto di - Alberto Zanardo e Francesca Fawn Masperi

rEPOrtaGE

DAL 10 AL 13 GENNAIO 2013BALLANDI ENTERTAINMENT SPA

MICHELLE HUNZIKER

MI SCAPPADA RIDEREDI CASSINI-FREYRIE-GUERRERAHUNZIKER-SOLARIREGIA GIAMPIERO SOLARI

DAL 28 FEBBRAIO AL 3 MARZO 2013ROBERTO TONI PER ERRETITEATRO30 IN COLLABORAZIONE CON LEART’

LUNETTA SAVINO EMILIO SOLFRIZZI

DUE DI NOIDI MICHAEL FRAYNREGIA LEO MUSCATO

DAL 24 AL 27 GENNAIO 2013TEATRO DE GLI INCAMMINATI CTB TEATRO STABILE DI BRESCIA

FRANCO BRANCIAROLITOMMASO CARDARELLI

SERVO DI SCENADI RONALD HARWOODREGIA FRANCO BRANCIAROLI

DAL 21 AL 24 MARZO 2013ASS. CULT. ARTÙ

GIANLUCA GUIDIGIANLUCA RAMAZZOTTI

BOEING BOEINGDI MARC CAMOLETTIREGIA MATTHEW WARCHUSMARK SCHNEIDER

MINI ABBONAMENTI PROSA 2013TeatroManzoni

TEATROMANZONIM O N Z A

COMUNE DIMONZA

MINI-ABBONAMENTI IN VENDITA IN BOTTEGHINO FINO AL 13 GENNAIO 2013PREZZI: PLATEA € 90, BALCONATA € 80, GALLERIA € 40

CHE REGALO SPETTACOLARE!

Si può scegliere fra 5 turni diversi (giovedì h 21.00, venerdì h 21.00, sabato h 21.00, domenica h 16.00, domenica h 21.00) e 3 differenti posti (platea, balconata, galleria).Per ulteriori informazioni rivolgersi al Botteghino del Teatro Manzoni, in via A. Manzoni 23, 20900 Monza (MB). Orari: dal martedì al sabato 10.30-13.00 e 15.00-18.00

Tel 039 386500. Web www.teatromanzonimonza.it

Applausi a scena aperta

Page 7: Trantran 34 sfogliabile...

12 trantran, NOVEMBRE 2012

molto importante ma non dobbiamo dimenticare che per ora abbiamo vinto solo una battaglia, la guerra alla sperimentazione su animali è ancora lontana dall’essere vinta e per questo bisogna continuare a combattere in modo determinato e unito.

Quello che stiamo vivendo oggi è un momento molto importante per il destino degli animali da laboratorio, le cui sorti non si disputano né a brescia né a Correzzana (altro luogo, proprio qui in brianza, in cui è presente un altro famigerato allevamento della morte), bensì a Roma, presso le commissioni di camera e senato in merito all’approvazione dell’articolo 14. Quest’articolo di legge, se approvato nel modo corretto, decreterà la fine della possibilità, in italia, di allevare animali per la vivisezione.

La delusione più grande è, invece, arrivata anch’essa nel mese di agosto quando ci è stato comunicato che i lavori per la realizzazione del nuovo canile, che sarebbe dovuto essere consegnato per il gennaio 2013, si sarebbero interrotti. Questo, è giusto dirlo, non per cattiva volontà della nuova amministrazione, ma perché ci ha messo lo zampino la crisi e quella terribile normativa che fa si che anche i comuni che abbiano a disposizione dei fondi non li possano utilizzare. nel 2012 questi soldi non sono potuti essere spesi, con l’impossibilità di pagare la ditta incaricata della realizzazione dei lavori. L’assicurazione dell’amministrazione è che, comunque, nel 2013 verranno ristanziati questi fondi per finire i lavori e, quindi, la consegna del nuovo canile alla città subirà un ritardo di sei mesi ma dovrebbe essere comunque effettuata entro l’inizio dell’estate 2013. naturalmente non posso negare che quest’allungamento dei tempi non sia stato deludente, soprattutto perché ci troviamo ancora una volta a far fronte a tutte le esigenze degli animali in una struttura che è diventata davvero fatiscente: quando piove non si sa più dove convogliare l’acqua, è un continuo “giocare” con l’energia perché anche solo l’accensione di una stufetta può fare saltare tutto l’impianto elettrico che è notevolmente sottodimensionato rispetto alle nostre esigenze…insomma ci sono una serie di problemi pratici davvero notevoli per mettere in condizioni agevoli gli animali e anche per garantire

un minimo di benessere alle persone che dedicano il proprio tempo ad accudire gli animali in modo del tutto v o l o n t a r i s t i c o , che sono costretti a lavorare sotto le intemperie e a condividere un unico gabinetto in più di venti persone.

ovviamente in estate i problemi sono sempre f a c i l m e n t e risolvibili ma ora, alle porte di un lungo e freddo inverno, i disagi diventano davvero notevoli e il trovare ambienti caldi per gli animali diventa davvero un problema d r a m m a t i c o . il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, che ho portato assieme all’assessore ai lavori pubblici Antonio Marrazzo, a visitare la struttura del canile di via buonarroti ci ha detto che siamo degli eroi... eroi forse è un termine un po’ eccessivo ma di certo ci ha fatto molto piacere che si sia reso conto della difficoltà in cui operiamo quotidianamente e che quindi è importante cercare di non perdere altro tempo.

Di questo 2012 devo inoltre osservare che, nonostante la crisi, continuiamo a registrare un grande interesse per l’adozione degli animali ospitati presso la nostra struttura e questo è sicuramente un dato molto positivo perché solo tramite le adozioni è possibile “fare posto” ai tanti animali che hanno bisogno del nostro aiuto. Da parte delle persone abbiamo davvero ricevuto tanto, tanto affetto, tanta generosità. sono moltissimi i privati che ci aiutano tramite donazioni, di cibo, di materiale, di denaro. Questi aiuti sono

per noi preziosissimi perché l’enPa Monza vive in parte con la convenzione con 12 comuni che ci garantiscono così una base, fondamentale per andare avanti ma sicuramente insufficiente per fare tutto quell’«in più» che facciamo, tantissime sterilizzazioni, controlli, cure mediche e tanto altro (perché quando un animale entra in canile da noi riceve tutte le cure mediche di cui ha bisogno, cosa che non avviene in tutti i canili), lo possiamo fare grazie alla grande generosità dei privati che ci sostengono. La nostra fortuna è anche quella di avere sempre goduto del sostegno della stampa locale, Trantran in primis ma non solo, tutte le testate parlano spesso di noi, e questo ha fatto sì che la popolazione sia ben informata su tutto il lavoro che facciamo e quindi sia motivata nel darci un sostegno concreto. L’obiettivo di “arrivare alla gente” è stato raggiunto anche grazie alle potenzialità della rete,

tramite il sito, il nostro notiziario e facebook ci è stato possibile raggiungere moltissime persone e renderle partecipi alle nostre oramai storiche iniziative: la marcia “quattro passi a quattro zampe” e la “benedizione degli animali”, che quest’anno hanno raggiunto un successo di partecipanti davvero insperato. Per concludere posso dirmi davvero soddisfatto del trend positivo che continua a registrarsi nel nostro canile in termini di entrate/uscite e lo dico con orgoglio perché so che questo dipende anche dal lavoro che abbiamo fatto per avvicinare gli animali ospiti del canile alla popolazione che oggi si rivolge a noi con fiducia sapendo che potrà trovare animali che hanno eseguito una corretta profilassi sanitaria, sterilizzati, microchippati, vaccinati e, addirittura “corredati” da una scheda di carattere che ci permette di consigliare al meglio la persona che si rivolge a noi per un’adozione.

Questo è, infatti, un aspetto molto importante per la buona riuscita di

un’adozione perché solo capendo la persona che si rivolge a noi e le sue esigenze è possibile indirizzarla verso l’animale più adatto al suo stile di vita e ambiente familiare in modo che l’adozione si riveli il più felice possibile sia per l’animale che per i nuovi proprietari. il segreto per l’adozione perfetta, in fondo, è semplice: bisogna dare l’animale giusto alla persona giusta, quello che è più difficile è imparare a coglierne le affinità!un altro fronte che ci sta vedendo attivi proprio in questi giorni è quello della tutela degli animali coinvolti in spettacoli e manifestazioni. sto cercando di fare incontrare le varie forze preposte ai controlli per il rispetto delle normative sul benessere degli animali nei circhi, corpo forestale dello stato, polizia provinciale, guardie zoofile, e Comune di Monza in modo da creare un protocollo per la salvaguardia di questi animali che sia molto più rigido e preciso di quello attualmente in vigore. i circhi, infatti, nonostante i recenti avvenimenti legati al circo Martini Orfei abbiano smascherato

la terribile realtà in cui gli animali sono costretti a vivere, continuano a godere di una serie di privilegi che permettono loro di riuscire ad attendarsi nel comune di Monza e nei comuni limitrofi. il nostro obiettivo ora è di iniziare a impedirlo stringendo la maglia della normativa. Concludo ricordando che per aiutare gli animali abbiamo sempre molto bisogno dell’aiuto di tutti e ora che si avvicina il natale lo scambio di doni può essere un’occasione in più per essere solidali anche con i tanti ospiti del canile (cani, gatti ma non solo, qui non mancano cavalli, polli, oche, testuggini, capre, ecc.) acquistando un regalo presso i nostri banchi natalizi, regalando un’adozione a distanza o un tesseramento enPa, cioè diventando soci dell’ente nazionale Protezione animali. il tesseramento è un gesto che ci fa molto piacere non solo per l’ovvio motivo che ci permette di ricevere una quota d’iscrizione ma anche perché è un modo concreto per vedere quante persone apprezzano il lavoro che stiamo portando avanti con fatica ogni giorno!» TT

Page 8: Trantran 34 sfogliabile...

DICEMBRE 2012, trantran 1514 trantran, DICEMBRE 2012

aFRica: quanto SeRVe peR FuggiRe?

sul sito www.marcopolo.tv ho trovato questa interessante disanima:

Quanto vi serve per fuggire in KenyaCosto della vita: per vivere bene servono dai 650 euro al mese.Case in vendita: appartamento a Malindi di 80 mq, circa 40.000 euro; villetta bifamiliare con giardino e piscina, circa 120.000 euro; villa con 6-7 camere e parco, circa 300.000 euro.Case in affitto: appartamento di due stanze e sala da pranzo, circa 200 euro al mese; villa con piscina, circa 500 euro al mese.terreni in vendita: 1000 mq con costruzione di una villa da 150 mq, circa 140.000 euro.Personale: domestica per otto ore al giorno a circa 70 euro al mese; giardiniere e guardia notturna, circa 70 euro al mese; cuoco a circa 100 euro al mese.Costo di un pasto: in un ristorante di livello locale, un pasto medio a circa 2 euro; in un ristorante europeo, cena di pesce a massimo 30 euro; pizza e birra a circa 7 euro.Potrei terminare qui l’articolo, mentre

faccio le valigie e metto insieme i miei pochi averi alla ricerca del minimo sostentamento per vivere sotto il sole e tra i colori della Madre africa. Ma da quante frasi fatte bisogna sfuggire, da quanti insostenibili luoghi comuni dovremmo allontanarci per trovare un angolo di terra che possa davvero renderci felici o dare un senso all’esistenza? La fame in africa esiste ed è la principale causa di morte, insieme all’aids. un problema assillante che osserviamo dai nostri televisori a schermo piatto. non si possono negare le evidenze e dipingere solo i colori del tramonto o evocare le meravigliose foto dei turisti. non si può inneggiare a una vita serena in africa, sfruttando il nostro vantaggio economico perché ci metteremmo al pari dei signori briatore, dominatori del mondo tramite lussi che il Dio Denaro offre loro, e presumo poco avvezzi alla ricerca della spiritualità della terra africana. un atteggiamento da dominatori che non approvo. eppure, prendendo spunto dall’articolo letto, un paio di conti (e non solo materiali) me li faccio, eccome se me

li faccio e cerco, come sempre, di trovare una via di mezzo credibile tra la nostra ostinazione materialista e la fame africana. Cominciamo col dire che alcune zone del Kenya, della tanzania e, recentemente, anche del Madagascar, essendo meta di turismo europeo e mondiale, non mostrano il volto più spietato dell’africa ma il più idilliaco e affine ai nostri sogni. sono zone per lo più pacifiche, dove si passa davanti a capanne di fango senza sentirsi nemmeno troppo in colpa, perché sembrano stare bene li. Perché i bambini non hanno quasi mai la pancia gonfia d’aria, la pancia della fame per intenderci, e anche se corrono a piedi nudi o con vestiti sporchi, sempre troppo grandi o troppo piccoli, hanno la vivacità negli occhi e l’astuzia, impartita da generazione in generazione, di trattare con il turista per avere una caramella, una moneta, una biro. Del resto fare di un erba un fascio, in un continente così vasto come l’africa, sarebbe insensato. riferiamoci, allora, a una zona turistica come Malindi e senza scendere in umanitari pensieri, già espressi e presumo da tutti condivisi, vediamo cosa

Di - Marta Migliardi Foto di - Matteo Mariani

ALTROVERACCONTI E CONSIGLI DI VIAGGIO

Senza titolo-2 1 09/11/12 15.04

Page 9: Trantran 34 sfogliabile...

DICEMBRE 2012, trantran 17

TT

potremmo trarre noi da un trasferimento repentino, da una fuga da questa civiltà occidentale, che, diciamocelo senza troppi fronzoli, ci sta gettando nell’ansia più sconfortante. innanzitutto, anche se vi recherete in Kenya, a Malindi o Watamu, anche solo per una settimana di vacanza, istintivamente applicherete il principio di relatività delle cose. Vi sentirete stupidi per aver perso tempo a incavolarvi nel traffico, per aver perso energie (e soldi) in un centro commerciale. il valore delle

cose verrà subito posizionato in una nuova scala, le ansie e le angosce disseppellite dai colori e dai sorrisi, dai suoni e dalle risate. Disseppellite e librate nell’aria, ritenute vane e inconsistenti. guarderete i paguri muoversi nella loro perfezione, perché i paguri sono perfetti, e ascolterete i rumori della notte, profondi, lontani, rumori mai sentiti di animali mai visti. Vi domanderete, magari sulla veranda della casa (che, vedi sopra, costerà pochissimo), cosa sia in fondo il denaro, se non un oggetto, forse un mezzo per vivere e che vivere non è lavorare e che lavorare è un

diritto come quello di vivere. L’africa ha fame. noi abbiamo bisogno di capirla la fame. Di toccare il fondo della nostra arroganza e il fondo dei nostri conti correnti, consumati dai governi e dal consumismo stesso, dalle tasse, dalle ingiustizie. Concedetevi una riflessione. guardate ancora una volta le foto dell’ultimo viaggio. e se avete il coraggio fate le valigie per una fuga definitiva. Ci vuole coraggio. Ma ce ne vuole ancor di più per restare. Buon Natale e Buon Anno dall’Africa.

ALTROVE RACCONTI E CONSIGLI DI VIAGGIO

CoRso di LiNGUa sPaGNoLa

sabato dalle 11:30 alle 13:00 oppure giovedì dalle 20.30 alle 22:00✓prezzo € 300,00 prezzo promozionale TranTran € 150,00

CoRso di LiNGUa CiNese

Martedì dalle 20.00 alle 21:30 oppure lunedì dalle 18:30 alle 20:00✓prezzo € 300,00 prezzo promozionale TranTran € 210,00

CoRso di LiNGUa FRaNCese

giovedì dalle 20.30 alle 22:00 oppure mercoledì dalle 20:30 alle 22:00✓prezzo € 300,00 prezzo promozionale TranTran € 210,00

CoRso di LiNGUa tedesCa

sabato dalle 11:30 alle 13:00 oppure giovedì dalle 20.30 alle 22:00✓prezzo € 300,00 prezzo promozionale TranTran € 210,00

-50%!

-30%

-30%

-30%

CoNdiZioNi GeNeRaLi: - 15 incontri da 90 minuti una volta alla settimana - tassa di iscrizione inclusa - minigruppi da minimo 5 e massimo 8 iscritti - la scelta definitiva di orari e giorni è a discrezione di Centro studi Modus - i corsi partiranno al raggiungimento del numero minimo di iscritti - promozione valida fino al 31/12/2012

Per informazioni e contatti chiamaci al numero 039.2622480 in orario d’ufficio oppure scrivici a [email protected]

Non perdere tempo....metti radici al tuo sapere!

Centro studi modus

Via achille Varisco, 1 - 20900 MonzaPi 01383640552Tel. 039-2622480e-mail: [email protected]

www.centrostudimodus.com

SPECIaLEFOrMaZIOnE

coRSi SeMeStRaliDa gennaio a giugno 2013

CoRso di LiNGUa iNGLese - LeVeL a

Venerdì dalle 18:30 alle 20:00 oppure sabato dalle 9:30 alle 11:00✓prezzo € 300,00 prezzo promozionale TranTran € 150,00

CoRso di LiNGUa iNGLese - LeVeL b

Venerdì dalle 18:30 alle 20:00 oppure sabato dalle 9:30 alle 11:00✓prezzo € 300,00 prezzo promozionale TranTran € 180,00

CoRso di LiNGUa iNGLese - LeVeL C

Lunedì dalle 18:30 alle 20:00 oppure sabato dalle 9:30 alle 11:00✓prezzo € 330,00 prezzo promozionale TranTran € 231,00

CoRso di LiNGUa iNGLese - PRePaRaZioNe aL FiRst

sabato dalle 13:30 alle 15:00 oppure giovedì dalle 20.30 alle 22:00✓prezzo € 350,00 prezzo promozionale TranTran € 245,00

-50%!

-40%

-30%

-30%

Page 10: Trantran 34 sfogliabile...

18 trantran, DICEMBRE 2012

BRIGANTIA STORIA ED ESCURSIONI NEL NOSTRO TERRITORIO

Ringraziamo per questo articolo Paolo Polvara

BRugHeRio 1613 – 2013. 400’ anniVeRSaRio Dalla tRaSlazione Delle Reliquie Dei Magi

Un anno di eventi nella città dei Magi

Forse non tutti sanno che proprio qui, in brianza, e per la precisione

a brugherio, quattrocento anni fa, il 27 maggio del 1613, le reliquie dei santi re Magi venivano trasportate dalla chiesetta di sant’ambrogio (via dei Mille) alla chiesa di san bartolomeo, dove sono custodite tutt’ora ed esposte alla venerazione dei fedeli ogni 6 gennaio.Quel giorno la storia di brugherio è cambiata. La storia tortuosa del territorio, prima solo campagna, poi gruppo di cascine, poi piccolo borgo, paese, infine citta, ha avuto una svolta con la traslazione delle reliquie. senza quel giorno forse la citta non sarebbe quella che e oggi. Certamente non lo sarebbe la comunita cristiana.Da allora, la venerazione dei santi re Magi, che era gia diffusa nel territorio, si estese maggiormente: molti bambini, anche prima del 1613, venivano battezzati con i nomi di Marchion, gaspar e baldesar,

nomi che ritroviamo in seguito nei registri parrocchiali e che qualche brugherese porta ancora oggi.La comunita pastorale epifania del signore ha scelto di approfondire la conoscenza di quel periodo storico, per capire meglio l’oggi leggendone le origini. Ha deciso anche di festeggiare in grande stile l’anniversario, con una ricca rassegna di eventi su cui spiccano senz’altro la santa Messa con il cardinale angelo scola (5 gennaio), l’inaugurazione di un altare che permetterà la venerazione continua delle reliquie, il corteo storico, la pubblicazione del libro “una cittànel segno dei Magi” che fotografa la brugherio del 1613 con un contributo dello storico Franco Cardini.a questi si aggiungono appuntamenti culturali, ricreativi, folkloristici che vogliono ricordare a tutti i cittadini l’esempio dei Magi, il loro desiderio di ricerca della verità.

PRoGRamma eVeNti

inaugurazione Vi mostra presepiSabato 5 gennaio ore 18

Chiesa parrocchiale san bartolomeo, piazza roma

Messa con il card. angelo scolae inaugurazione dell’altare dei magi

cercatori di dio

Domenica 6 gennaio ore 15tradizionale corteo cittadino dei magi

ed esposizione reliquie

Domenica 6 gennaio ore 21parrocchia san bartolomeo, piazza

roma“Tribute to three Wise men”

Concerto lirico

domenica 13 gennaio ore 16biblioteca civica, via italia

premiazione concorso presepi

BRIGANTIASTORIA ED ESCURSIONI NEL NOSTRO TERRITORIO

iL LibRo:UNa CittÀ NeL seGNo dei maGi

Perché un libro su brugherio? Perché un libro sulla brugherio del 1600? Perché proprio in quel secolo si sono formate le basi per la formazione della città.Questo libro (voluto dalla comunità pastorale epifania del signore e stampato dall’associazione culturale Kairós) è il risultato

di una ricerca storica su documenti di archivio, testimonianze di personaggi pubblici e privati, vissuti nel territorio dell’attuale Comune di Brugherio, a Monza e a Milano, tra la seconda metà del secolo sedicesimo e la prima metà del secolo diciassettesimo.La parte centrale del volume riguarda le vicende legate alle reliquie attribuite ai re Magi, ritrovate durante la visita pastorale dell’arciprete di Monza, Camillo aulario, il 14 maggio 1592, nell’antico oratorio del monastero, situatopresso la cascina di sant’ambrogio. secondo la tradizione,confermata e mai smentita da tutti i documenti analizzati, i tre ossicini delle falangi delle dita dei Re Magi furono regalatida sant’ambrogio alla sorella Marcellina, che sarebbevissuta proprio nella Cascina sant’ambrogio, nel iV secolo. a testimonianza di ciò, si è sempre mantenuta viva, nella Diocesi milanese e in modo specifico nel territorio brugherese, la devozione per le reliquie dei re Magi e per i tre fratelli santi: Marcellina, ambrogio e satiro.nella trascrizione della visita pastorale dell’arcivescovo Federico borromeo, avvenuta nel 1596, vi è la prova della corrispondenza tra l’antico oratorio e l’attuale chiesetta di

sant’ambrogio. in quell’occasione venne primadescritta la chiesa esterna, aperta a tutti, poi la chiesa interna, riservata alle monache, ormai adibito a cantina, dove c’era ancora l’altare portatile in cui erano state rinvenute le famose reliquie. una conferma storica della tradizioneorale. il testo contiene anche interessanti note sul monastero di sant’ambrogio di Carugate, che l’arcivescovo Carlo borromeo inserì nel territorio della parrocchia di san bartolomeo. Da tempo le monache si erano trasferite nel monastero di santa Caterina alla Chiusa, a Milano; erano però rimaste proprietarie di buona parte dei terreni della zona, che continuavano ad amministrare attraverso fattori, ragionieri e procuratori.analizzando i registri conservati nell’archivio parrocchiale di san bartolomeo, abbiamo ripercorso i momenti importanti della vita quotidiana delle persone, che vissero in particolare tra il 1584 e il 1633, conosciuto i cognomi e i nomi più diffusi e anche le attività svolte. non sono poche le curiosità che ne emergono: molti dei cognomi che oggi abitano la città (Peraboni, nava, benaglia, Lamperti…) erano già presenti quattro secoli fa. TT

Page 11: Trantran 34 sfogliabile...

DICEMBRE 2012, trantran 21

sono seduto davanti alla mia scrivania. sopra questa un registratore e il mio telefono

con il vivavoce attivato. il telefono squilla e dopo poco mi risponde Jacopo Garzia, voce e chitarra dei Mellow Mood, gruppo reggae che negli ultimi anni si è imposto a livello italiano e internazionale, partecipando alle finali di italia Wave nel 2008 e un anno dopo al Rototom Sunsplash, uno dei più grandi e famosi festival reggae dello scenario mondiale, guadagnandosi il titolo come migliore band italiana e terza miglior band europea. il pubblico della rete premia i Mellow Mood con circa 4 milioni di visualizzazioni del loro brano Dance Inna Babylon. il 18 maggio del 2012 esce il loro secondo album Well Well Well, dopo l’importante debutto di Move! che vende fino a 6.000 copie senza una distribuzione ufficiale. oltre tutto questo i Mellow Mood hanno alle loro spalle prestigiosi passaggi radiofonici, importanti collaborazioni con africa unite e tre allegri ragazzi Morti, una miriade di dubplate per i soundsystem di tutta italia… Ciao, Jacopo, raccontami un po’ la storia dei Mellow Mood. Com’è nato il gruppo e perché la musica reggae?

«il nostro gruppo si è creato come penso la maggior parte di tutti i gruppi che non nascono da programmi televisivi o da rampe di lancio. eravamo (e lo siamo tutt’ora) un gruppo di amici dello stesso paese o della stessa provincia con la stessa passione per la musica, uniti da un desiderio comune di suonare e creare, legati strettamente dal reggae. Man mano che il gruppo cresceva , crescevano le realtà e le diverse possibilità di fare musica reggae, sempre più apprezzata ed ascoltata da un pubblico in

continua crescita». Da alcuni anni state partecipando al Rototom Sunsplash, il più grande festival di musica reggae di tutta Europa. Io ci sono stato quest’anno, a Benicassim in Spagna, ed è stata un’emozione grandissima... Cosa si prova ad essere davanti a tutte quelle persone, davanti a tutti noi amanti del reggae?

«abbiamo suonato sei volte al rototom, esibendoci soprattutto sul “Lion stage”, un palco adibito per gruppi e cantanti emergenti, ma comunque conosciuti e apprezzati a livello internazionale e abbiamo aperto quest’anno sul “Main stage”, il palco più grande, ad alborosie, un big della musica reggae italiana e mondiale. anche se abbiamo suonato solamente per qualche minuto l’emozione è stata fortissima. Forse ci siamo resi conto su quel palco che il

nostro sogno stava cominciando sempre più a concretizzarsi». Vi siete lanciati anche nella musica “dub”, sottogenere del reggae riarrangiato con mixer e strumenti elettronici. E’ un progetto che porterete avanti?

«siamo sempre stati pronti a sperimentare ogni branca del reggae in tutte le sue diverse sfaccettature spinti solamente dalla nostra curiosità e voglia di innovazione. inoltre, il nostro produttore Paolo baldini è uno dei maggiori rappresentati del dub in italia producendo gruppi come africa unite, Dub sync o tre allegri ragazzi Morti. La nostra musica la creiamo direttamente sul mixer, prendendo i nostri brani o solamente alcune tracce, cambiando il ritmo, aggiungendo effetti. e aumentando i bassi, ovviamente…»

Nel maggio del 2012 è uscito il vostro secondo album “ Well Well Well”. Quale messaggio volete lanciare? «Questo album deve essere una presa di coscienza di tutto ciò che sta accadendo, vuole essere uno sguardo deciso e vivo verso il domani. non diamo nessuno spazio alle commiserazioni. in questo tempo di crisi non si fa altro che parlare di come tutto sta andando così male, di come le cose non vanno come vorremmo. basta piangersi addosso! Questo è il momento in cui l’essere umano ha la possibilità di riprendere in mano la situazione, è il momento in cui reagire. Dobbiamo dare importanza a ciò che ci sta accadendo di positivo, a ciò che ci fa stare bene. sù la testa e guardare avanti!»

MelloW MooD: il Reggae contRo la cRiSi

BIS TEATRO, MUSICA ED EVENTI

TT

Di - Niccolò RossiDi - Francesca Fawn Masperi Foto di - Alessandro Cantarini

tHonY

non ho visto questo film. e’ uscito nelle sale l’11 ottobre. il giorno dopo

una cara amica sposta i suoi impegni per poter andare al cinema raccomandandomi di andare a vederlo, che sembra bello. Mi informo e ho voglia di andarci, la protagonista mi piace, la musica di fondo pure, il tema trattato mi tocca dal vivo. e poi sembra così spontaneo.. Ma qualche settimana dopo dovrò intervistare Federica Victoria Caiozzo (Thony sui cartelloni e sui dischi) e voglio conoscere lei, non antonia la protagonista del film.. Quindi aspetterò.

Federica o Thony? Da cosa è nato questo nome?«nella mia vita è venuto fuori più di una volta.. Mia madre credeva fossi un maschio prima che nascessi e mi aveva chiamato anthony Jonathan. Me l’ha raccontato al liceo, quando avevo cominciato a prendere lezioni di calcio e scherzavamo chiamandomi Toni, che era appena entrato nel Palermo..Poi è rimasto ma con la H e con la Y! Ho cominciato ad usarlo in musica un po’ per gioco quando ho messo delle canzoni su myspace..forse nel 2005.»

Quando hai cominciato a sentire tua la musica?«bè diciamo che non ho mai avuto uno stacco netto, da piccola mi piaceva cantare, ascoltare i cantautori italiani che mi faceva sentire mio padre.. Poi quando ne ho avuto un minimo di coscienza ho deciso che avrei fatto questa vita. avrò avuto undici, dodici anni..»

Per Birds ti sei occupata di suono, voce, arrangiamento, registrazione; con il gruppo hai autoprodotto il tuo primo disco With the green in my mouth… C’è molto di tuo nella tua musica..«bè, per le mie prime canzoni avevo sempre bisogno di qualcuno che le suonasse o le arrangiasse e mi dicesse come registrarle; quindi ho deciso di crescere anche in questo senso e ho fatto una scuola di fonia diplomandomi in sound Design. in questo modo oggi anche con solo un computer e qualche notte insonne di sclero riesci a cavartela!.. e poi sono abituata a fare le cose per i fatti miei.. spero non sia per egocentrismo, è che mi dispiace disturbare

le persone chiedendo di fare cose per me.. Ma per quanto riguarda il primo disco devo molto a Stefano Mariani, coproduttore con me.. Mi sono sentita molto sollevata avendo un altro orecchio, un’altra musicalità.. e’ stato bello..»

Pesci sul tuo primo album, Birds è il titolo del secondo. Sono simboli di libertà, ci trovi qualche nesso con te?«sicuramente.. nel senso che da una parte mi sento estremamente libera, forse anche per la strada che mi sono scelta, ma dall’altra sento di essere un po’ trattenuta. Dei pesci e degli uccelli vorrei carpire il loro sapersi seguire senza sembrare costretti nel farlo. e’ un po’ quello che vorrei raggiungere nella mia vita, muoversi insieme agli altri ma con libertà e armonia. tra l’altro queste cover sono state fatte da un artista che lavora a berlino, Alvino, senza nessun riferimento da parte mia: ha ascoltato il disco e questo è quello che ne è venuto fuori.. Mi piace che la sua arte arricchisca il disco.»

Suonare è un modo per essere te stessa mentre recitare è diventare per un periodo un’altra persona. Cosa ti ha spinto a dire di si a Tutti i santi giorni?«Perché è sempre legato al modo di vivere l’arte: durante il set non ho avuto l’impressione di fare una cosa finta. era come se potessi liberarmi: le esperienze non erano propriamente mie come Federica ma lo erano come donna primordiale. e poi Paolo Virzì sa spronare tantissimo ogni attore che ha davanti ad emergere emotivamente. io sono molto più trattenuta e sulle mie, mentre antonia è vitale, istintiva, fortissima. e’ una non-me che in qualche modo è venuta fuori...»

Antonia affronta una questione molto forte per una donna: non riuscire a

concepire. Ti sei chiesta tu Federica come avresti reagito a questo?«non ci ho pensato.. in generale tendo a farmi poche domande.. se mi capiterà sarò nella giusta posizione per chiedermelo.»

Ma.. Cosa succede quando devi affrontare recitando certe scene di dolore.. Lo si sente davvero..?«in un certo senso si.. Credo sia davvero difficile non provare delle emozioni e mostrarle.. Forse ci sono degli attori che riescono a farlo benissimo, io devo dire grazie a Paolo che ha saputo raccontare benissimo il personaggio di antonia e la sua sofferenza, tanto che riuscivo a figurarmela davanti e provare empaticamente le sue emozioni.. E poi magari ho anche tirato fuori le mie sofferenze riversandole nelle sue..»

Come hai affrontato la creazione della colonna sonora?«non avevo limiti sui testi, sulle strutture, ma dovevo stare attenta a non sovraccaricare certe scene, era tutto diverso dallo scrivere le tue canzoni per conto proprio. Però la contentezza e le idee chiare di Paolo mi hanno dato una buona energia positiva, sono riuscita a trovare la strada giusta e il tempo breve che avevo a disposizione ha fatto si che le energie e l’eccitazione non andassero disperse!»

Com’è vedere il proprio corpo e sentire la propria voce e musica che raccontano di una donna diversa da te?«sono rimasta stupita! all’inizio è stato un po’ dissociante, non sapevo su cosa concentrarmi per prima, se la musica la voce o la recitazione.. sono riuscita a godermi il film nel suo complesso solo dopo averlo visto la prima volta al cinema!»

E ora che cosa stai facendo? E dove troviamo il disco?«in FNAC e Feltrinelli, e poi anche su iTunes. ora io e la band ci stiamo concentrando sui live, poi vedremo! a gennaio riprendiamo e verremo anche a Milano. spero di poter sempre andare verso me stessa, mai contro. Quindi ora mi piacerebbe fare solo cose belle, di cui andare fiera. so che non posso promettermelo, ma lo spero.»ok. Voglio vedere questo film. TT

VoCe e CoRPo di tUtti i saNti GioRNi

BISTEATRO, MUSICA ED EVENTI

Page 12: Trantran 34 sfogliabile...

22 trantran, DICEMBRE 2012

Dopo trezzo sull’adda, alzano Lombardo e grumello del Monte è

aperto da settembre 2011 un nuovo locale di ristorazione della catena ristobio.si tratta di un self-service interaziendale situato nella ex area Philips a Monza, in via Philips 12.aperto tutti i giorni feriali da lunedì a venerdì dalle 12.00 alle 14.00.

Dalla sua inaugurazione ha visto crescere la clientela dapprima di pertinenza area ex Philips e poi via via sempre più variegata con lavoratori artigiani e impiegati…L’ambiente è dinamico, bello, confortevole e provvisto di un ampio parcheggio.il locale offre un servizio self-service a isole ( free flow) vale a dire con cottura a vista, davanti al cliente.La proposta dei menù attinge a piatti

ispirati alla dieta mediterranea in un ottimale rapporto qualità prezzo. ampi gli spazi dedicati a buffet di verdura,frutta, area piatti freddi, cottura alla griglia e ultimo nato lo spazio Kebab.

L’attenzione per la qualità va in questo senso di pari passo con la crescente attenzione del cliente verso la stagionalità dei prodotti, iniziative con alimenti a Km zero e proposte a tema.

Menù a partire da 7 euro comprendono varie proposte a prezzi diversi. si può pranzare con un pasto completo di bevanda a soli 9,50 €.

i menù si possono visionare direttamente sul nostro sito www.ristobio.it e sulla nostra pagina face book sempre

aggiornata. Da poco è possibile assaporare del buon kebab accompagnato da verdure o da patatine fritte disponibile tutti i giorni per la pausa pranzo.

alla distribuzione ed alla cottura sarete accolti con cortesia e professionalità da cuochi specializzati, pronti a consigliarvi i piatti del giorno anche con indicazioni nutrizionali.Vi aspettiamo…

il giorno 23 dicembre p.v. alle ore 17.00 si svolgerà, presso il binario7 di Monza, uno spettacolo dell’artista Fabio Cinti. Musica e non solo. L’artista, molto apprezzato dalla critica, si esibirà in concerto con il suo storico gruppo Le nuove logiche, presentando pezzi del suo primo album L’esempio delle Mele e del suo ultimo lavoro, Il Minuto Secondo. introdurrà inoltre, con musica, letture e parole, il suo primo romanzo, Un anno d’amor(gan) che sarà possibile acquistare durante l’evento.

Musica, libri ma non solo.Questo appuntamento è mirato anche alla raccolta di fondi per l’Enpa sez di Monza e, serve come iniziativa per tenere vivo il tema dei diritti degli animali, specie in periodo natalizio ed e è prevista anche la presenza del Presidente monzese Giorgio Riva che introdurrà il pomeriggio artistico.

offerta Libera ( per gli animali) o offerta Libro.Vi aspettiamo numerosi!

RiStoBio Di Monza

il 23 DiceMBRe FaBio cinti al BinaRo 7 Di Monza

rISToBIo Via Philips, 12Monza 20900

www.ristobio.it

trantranconsiglia

ACQUISTA UN ANNo d’AMor(GAN)

oNLINe

www.trantran-editore.it

Page 13: Trantran 34 sfogliabile...

24 trantran, DICEMBRE 2012

UN LibRo Che è UNa stoRia iN biLiCo tRa ReaLtÀ e FaNtasia, tRa iNVeNZioNe e aUtobioGRaFia, tRa dUbbio e Fede

FutuRo anteRioRe – Di guiDo SeRentHà alata

RACCONTIAMOCI RACCONTIAMOCILIBRI, RACCONTI, SCRITTURA E POESIA LIBRI, RACCONTI, SCRITTURA E POESIA

“una lunga fila di alberi radi disegnava un incerto orizzonte.

La giornata era serena e il sole, cocente nell’afa estiva, affogava nella calura una distesa sconfinata di pianura coltivata a girasoli, tra lo stridio delle cicale e il gracidare di raganelle…L’aria tremolante, bruciata sotto i raggi del sole di mezzogiorno, sfuocava i contorni del paesaggio e proponeva l’inquadratura per il dipinto di un pittore impressionista. in questa atmosfera surreale un palpito di silenzio, tenue come l’infinito, avvolse le cose come un refolo di vento.

in una giornata d’estate incominciava una storia che poteva essere raccontata prima che succedesse. infatti il protagonista della scena stava percorrendo un viaggio singolare, nel tempo e nello spazio, verso eventi di cui sarebbe stato credibile spettatore senza poter essere attore per una serie di ragioni non del tutto comprensibili e, tuttavia, non prive di fondamento”

Ci siamo incontrati con guido serenthà, un ingegnere meccanico, ora in pensione, noto a Monza per essere il fondatore e il presidente storico del coro Fioccorosso. abbiamo letto il suo libro. e’ ben scritto. e, di questi tempi, non è poca cosa. C’è uno stile indubbiamente personale. Ci colpisce l’asciuttezza e allo stesso tempo l’icasticità delle descrizioni. il libro è anche originale: l’andare e venire tra realtà e fantasia, tra invenzione e autobiografia è equilibrato. C’è nello scorrere agile del racconto un’aria sospesa tra fiaba, sogno e meditazione continua sulle cose, sui pensieri, sulle situazioni. C’è soprattutto un’immagine che colpisce: quella dell’uLtiMa ParoLa, quella che gesù forse scrisse sulla sabbia davanti alla donna peccatrice e che nessuno ha letto. Forse è proprio questa intuizione il vero centro tematico del libro, con tutto quello che implica in termini di riflessioni e bilanci sulla identità di un uomo e del suo credere alla vita.abbiamo posto a guido serenthà alcune domande.

Ci può dire qualcosa su questa storia o su

questo racconto che sembra a tratti una biografia, a tratti un’invenzione?«il mio libro sembra il racconto di una storia, ma della storia mancano i riferimenti. Può sembrare il racconto di un sogno, ma del sogno non ha l’andatura. io parlo di me, con il mio nome e la mia identità, i miei ricordi legati alla fanciullezza vissuta accanto a mio nonno Pietro. il guido protagonista del racconto sono io. Ma i tempi e le situazioni sono spesso inventati anche se non mi sento di classificarli non-reali. La mia invenzione non è cosa diversa dalla realtà perché ha dentro il carisma della scoperta. Mentre racconto di me scopro anche gradualmente la mia identità reale che a tratti si mescola con l’ideale.»

Come mai tutti i titoli del racconto sono citazioni latine. Quale è il significato?

«e’ vero: i titoli sono citazioni latine. non ho voluto fare spolvero della mia cultura linguistica anche se, di fatto, ho frequentato il liceo classico. Le citazioni latine che vengono dalla mia formazione e da qualche reminiscenza scolastica mi sono sembrate più idonee per comprendere meglio il

significato dei temi che sono sviluppati nel testo. Comunque il latino è di facile comprensione ed è accompagnato da appunti didascalici a beneficio di alcuni lettori che non hanno molta dimestichezza con la lingua dei nostri Padri.»

Dove si svolge questo citato viaggio ai confini del tempo? I luoghi sono di fantasia o rispecchiano anche luoghi della realtà?

«Lo scompartimento di un treno, la contrada di montagna, il bosco di castagni, il fienile, la città fortificata, la grande piazza, il mosaico, la barca, l’alpeggio, la morena, i crepacci, la chiesetta sconsacrata, il cortile, la casa degli specchi, il bordello di lusso, la spelonca, il campo di girasoli, il grande prato pianeggiante sono sia luoghi della realtà che luoghi di fantasia, ma il confine è impalpabile. in essi si esercita, si consuma e si logora la scoperta della mia identità. Per questo anche i luoghi di fantasia sono descritti minuziosamente e con dovizia di particolari. Proprio perché luoghi di fantasia ho voluto che rappresentassero anche luoghi della realtà.»

Esiste il luogo dove lei ritiene di scoprire finalmente la sua identità?

«si, il viaggio si conclude in un luogo, anzi in un non-luogo dove mi sembra che siano messi a nudo i caratteri della mia vita e della mia identità. Ma la coscienza della identità non può essere completa nel tempo e nello spazio in cui sembra prendere corpo. solo nell’aldilà l’identità e la vocazione di un uomo potranno essere svelate e comprese. nessuno però conosce gli orizzonti dell’aldilà. ognuno può cercare di arrivare in prossimità dei confini che continuamente si spostano e diventano inafferrabili. spero che i lettori percepiscano quale sia questo non-luogo. D’altra parte non è fondamentale che questo accada. io l’ho scoperto soprattutto per me, anche se l’oggetto della scoperta è ineffabile…»

Mi permetta ora una domanda forse banale: cosa si aspetta dal suo libro?

«il grande orazio disse: “Carmina non dant panem”. non sono all’altezza di contraddirlo. Mi aspetto che molti lettori lo apprezzino e che leggendo, scoprano un po’ di me, e, chissà, magari un po’ di se stessi.»

“ Chiara è una protagonista che non dimenticherete. Non è come tutti noi, è

una creatura il cui destino sembra voler riservare solo brutte sorprese. Chiara è in lotta contro l’intera Volta Celeste, vittima di un’intima sofferenza, ma al suo fianco si schiera Binael, Ordinatore dell’Universo, che la condurrà, passo dopo passo, verso l’unico epilogo possibile. Perché quando il destino pretende di strapparti l’anima, non puoi fare altro che lottare” si legge a presentazione di Alata (Edizioni Montag, 2012). Grazia Brambilla è la creativa autrice di questo romanzo sorprendente e fuori dagli schemi. Senza svelare nulla di una storia che saprà colpire e stupire, facciamo due chiacchiere con lei per capire com’è nata questa sua opera prima in cui realtà e fantasia mischiano i propri confini.

Come’è nata l’idea di Alata e come hai sviluppato il lavoro?«Alata è nata per caso, o meglio, da una domanda, quella che mi ponevo di frequente circa la mia capacità di scrivere qualcosa che potesse avere la forma di un romanzo, che andasse oltre il racconto breve o altre forme di scrittura. Mi sono così iscritta a un corso di scrittura creativa tenuto da Cosimo argentina e durante questo corso, da quello che era un semplice esercizio, è nato quello che poi sarebbe stato l’incipit del romanzo. Quando ho iniziato alata, infatti, non avevo, infatti, davvero nessuna idea di come la storia sarebbe evoluta, di quale forma avrebbe preso, mi limitavo a seguire una scrittura molto spontanea, basandomi su idee che mi balzavano alla mente mentre ero seduta davanti al computer o su spunti che mi colpivano mentre ero in macchina alla guida».

Senza svelarci troppo raccontaci qualcosa di più su questo testo che, fin dal suo inizio, appare denso di riflessioni personali e dolorose. Quanto c’è in Alata di tuo vissuto?«Di vissuto sicuramente c’è molto anche perché, pur non volendolo, mi sono comunque trovata a scrivere molto sulla base delle mie esperienze, cosa che può stupire soprattutto per un romanzo che è stato definito, stando ai canoni della classificazione narrativa, un fantasy. a me questa definizione calza un po’ stretta perché trovo, come molti che hanno letto il mio romanzo, che in Alata ci sia davvero molta, molta realtà. solamente una realtà un po’ dimenticata nel mio romanzo viene trasportata in una storia fantastica. non a caso l’avvio della dimensione fantastica è inaspettato durante la lettura del libro,

perché i primi capitoli partono da una dimensione assolutamente reale e solo in seguito la realtà inizia a intrecciarsi con la fantasia».

Molto belli sia il titolo che la copertina del libro ma decisamente enigmatici…«il titolo riprende appunto un’immagine che poi emergerà nella parte fantastica del romanzo, che ha ispirato l’artista che ha realizzato la copertina, stefano Migliorini. titolo e copertina possono sicuramente piacere “d’impatto” ma sicuramente si riescono a capire, a collocare, solo dopo avere letto il libro».

Prima accennavi a spunti che ti vengono in mente mentre sei al volante, puoi spiegarmi come funziona?«Quando sono in macchina, mi piace guardarmi attorno, osservare ciò che vedo, soprattutto se sono bloccata nel traffico. La realtà se osservata con attenzione è davvero ricca d’idee, idee che poi ho sviluppato nel romanzo».

In base alla tua esperienza che consigli ti sentiresti di dare a chi volesse avvicinarsi al “mestiere di scrittore”?«Prima di tutto di non avere paura e di non fermarsi. essere determinati e non temere di esprimere ciò che si sente e passa per la mente. bisogna avere fiducia in se stessi, è fondamentale. un altro consiglio che vorrei dare è quello di non pubblicare a pagamento. Questa è una pratica oggi molto diffusa ma assolutamente da evitare. Ho ricevuto molte proposte di pubblicazione a pagamento ma le ho sempre rifiutate finché alla fine non ho trovato alcune case editrici che hanno veramente creduto nel mio romanzo, e tra queste ho scelto di affidarmi a Edizioni Montag, una casa editrice marchigiana molto valida».

TT

TT

Di - Elena Gorla

Page 14: Trantran 34 sfogliabile...

DICEMBRE 2012, trantran 2726 trantran, DICEMBRE 2012

Campagna Foie gras.indd 1 27/11/12 11.48

il veterinariorisponde

la caVia peRuViana

TT

La cavia peruviana o porcellino d’india è un roditore istricomorfo

originario del sud america da molti anni tenuto nelle nostre case come animale domestico. essendo animali sociali, le cavie dovrebbero essere allevate in coppia avendo l’accortezza di sterilizzare il maschio al fine di prevenire gravidanze ripetute che possono essere dannose per la salute della femmina. gli esemplari allevati correttamente possono vivere fino a 7-8 anni rispettando alcune semplici regole.L’alimentazione è il miglior modo per prevenire molte delle malattie che interessano le cavie.il fieno deve rappresentare il 50-60% della dieta e deve essere sempre a disposizione. e’ ricco in fibra, indispensabile per un’ adeguata digestione, e promuove il consumo dei denti che nelle cavie crescono tutta la vita. i fieni migliori sono quelli di prati polifiti (con numerose essenze vegetali), un’ottima soluzione è rappresentata dal fieno utilizzato per i cavalli.i vegetali freschi sono un’altra fonte di nutrimento indispensabile per le cavie e dovrebbero costituire il 40-50% della dieta. Devono essere offerti due volte al giorno, ben lavati, asciugati e non freddi. i più indicati sono le insalate amare come indivia, radicchio, cicoria, riccia, scarola, trevisana, catologna, ecc. Molto indicate sono pure le erbe di campo come tarassaco, trifoglio, erba medica, piantaggine e malva, provenienti da zone non inquinate o trattate con pesticidi. altri vegetali che possiamo offrire sono carote, peperoni, cetrioli, zucchine, finocchi, sedano, basilico, menta, timo, maggiorana e salvia. Le verdure come cavoli, verze, broccoli e spinaci devono essere offerte non più di un paio di volte a settimana perché potenzialmente nocive.e’ fondamentale fornire alla cavia una vasta gamma di vegetali al fine di soddisfarne ogni esigenza nutrizionale, le verdure però devono essere inserite nella dieta senza bruschi cambi.occasionalmente possiamo offrire anche della frutta preferendo la buccia alla polpa

perchè contiene più fibra e meno zuccheri; si consigliano in particolare le scorze degli agrumi, la buccia del kiwi e frutti di bosco.un altro alimento sono i pellets specifici per cavie, dovrebbero essere usati come integrazione e non superare il 5 -10% della dieta. ne esistono numerose marche in commercio ma non tutte sono uguali. un pellet di buona qualità deve contenere il più basso tenore possibile di carboidrati, almeno il 25 % di fibra e non contenere proteine animali che potrebbero creare disordini intestinali, le proteine vegetali non devono superare il 7-10 %.Le cavie necessitano inoltre di un apporto giornaliero di vitamina C in quanto non sono in grada di sintetizzarla. sarà nostra premura fornire quotidianamente alimenti ricchi in questa vitamina come i peperoni e le scorze di agrumi.gli alimenti nocivi per le cavie sono costituiti da tutti i mangimi, anche specifici, che contengono semi o cereali sotto qualsiasi forma, vanno evitati, quindi, anche biscotti, pane ed affini. Questi cibi provocano una crescita eccessiva dei denti, un rallentamento della motilità intestinale

e dismicrobismi enterici che possono provocare patologie gravi.Le cavie nutrite con molti vegetali freschi bevono pochissimo, ricavando l’acqua necessaria dai loro alimenti, è comunque buona norma lasciare acqua fresca sempre a disposizione.La gabbia deve essere il più spaziosa possibile, per permettere alle cavie di muoversi e fare esercizio fisico, l’ideale sarebbe poter lasciare gli animali sempre liberi in una stanza o almeno qualche ora al giorno.il fondo della gabbia deve essere ricoperto da uno strato di un paio di centimetri di lettiera, sempre asciutta e pulita, che deve essere sostituite giornalmente nel luogo in cui vengono depositate le deiezioni e settimanalmente in tutta la gabbia.Le cavie devono avere la possibilità di rifugiarsi in una tana che può essere costituita anche da una semplice scatola di cartone con all’interno del fieno.

Le cavie sono animali molto socievoli, divertenti da osservare e con le quali è possibile stabilire un buon legame affettivo, ma sono per natura animali schivi: lasciate che siano esse ad avvicinarsi per cercare la vostra compagnia; a volte è necessaria un po’ di pazienza ma i risultati non tarderanno a ricompensarvi.

Dr Maurizio oltolina

ProNTo SoCCorSo 24h

Via Milano, 21420832, desio (MB)

T. +39.0362.629375www.clinicaveterinariadesio.com

Page 15: Trantran 34 sfogliabile...

DICEMBRE 2012, trantran 2928 trantran, DICEMBRE 2012

i volontari del gruppo selvatici dell’enPa di Monza e brianza sono impegnati

tutto l’anno a soccorrere e curare animali feriti o in pericolo. sono centinaia gli animali selvatici - la maggior parte uccelli, ma anche piccoli mammiferi e rettili - che arrivano ogni anno in enPa, e non sempre, purtroppo, riescono a salvarli. e’ il caso della cinciallegra recuperata il 22 novembre da una signora colombiana e portata in canile. era letteralmente “incollata” a una tavola cosparsa di colla topicida, posizionata nel locale spazzatura di un condominio di Monza. e’ indubbiamente il metodo più barbaro inventato dall’uomo per liberarsi di roditori: l’animale vi rimane incollato, terrorizzato, per giorni, prima di morire di stenti. e, come in questo caso, oltre ai poveri topi, rimangono incollati anche uccelli, ricci e lucertole, andando incontro allo stesso triste destino. La cinciallegra ha cercato per ore di liberarsi dalla sua prigione, aiutata poi dalla signora e da suo figlio che l’hanno staccata dalla tavoletta prima di portarla in enPa, evidentemente non senza danni al minuscolo animale. nel vano tentativo prima di liberarsi e poi di pulirsi le piume

dalla colla, l’uccellino si è procurato delle brutte ferite, oltre che la lussazione di un’anca, visibili nella foto. Per lei nessun lieto fine: le sue condizioni erano già disperate ed è deceduta poco dopo l’arrivo in canile. enPa è per il rispetto di ogni forma di vita, anche la più piccola, e contro ogni tipo di uccisione animale. speriamo vivamente che i cittadini non ricorrano più

ad autentici mezzi di tortura come la colla topicida, anche perché esistono metodi altrettanto efficaci, e soprattutto indolori, per allontanare i topi, come gli ultrasuoni o i cilindretti vibranti da inserire nel terreno. enPa raccomanda inoltre a chi trova un animale selvatico in difficoltà di portarlo immediatamente a mani più esperte, senza improvvisare primi soccorsi e rischiare di peggiorarne la situazione.

La befana si raddoppia! sì, per la prima volta nella storia dell’enPa monzese

si festeggerà la Befana del Cane e del Gatto per due giorni consecutivi! Sabato 5 e domenica 6 gennaio 2013 nella zona pedonale del centro di Monza vi aspetteranno simpatiche befane armate di scope e gerle colme di caramelle per la gioia dei più piccoli, insieme a una scodinzolante rappresentanza del canile di Monza! scopo principale della manifestazione è quello di raccogliere offerte, iscrizioni e provviste per i tantissimi animali di cui operatori e volontari si occupano 365

giorni all’anno. alla postazione enPa sarà predisposto un Punto Raccolta, dove sarà possibile radunare donazioni e materiale di consumo utile e indispensabile per far fronte alle quotidiane esigenze degli amici a quattro zampe ospiti del canile-gattile di Monza. inoltre, sarà allestito un banco ricco di gadget e divertenti idee regalo.

Dove e quando:i volontari saranno presenti in via Italia, sia sabato che domenica, dalle 9.30 alle 19.00 orario continuato. Consultate il sito

www.enpamonza.it per aggiornamenti sul preciso luogo della postazione e per un elenco esauriente di tutti i materiali che più servono.

Chi preferisce portare i propri doni direttamente agli ospiti del Canile-Gattile di Monza sarà accolto da un’altra sorridente befana! La struttura di Via Buonarroti 52 rimarrà aperta dalle 14.30 alle 17.30, sia sabato 5 che domenica 6 gennaio, nonostante le giornate festive.

IN CUCCIA DUE CHIACCHIERE A QUATTRO ZAMPE

la cinciallegRa e la colla topiciDa: una StoRia Di oRDinaRia BaRBaRie

pRiMo appuntaMento Del 2013 con enpa: la BeFana Del cane e Del gatto

TT

TT

TT

IN CUCCIADUE CHIACCHIERE A QUATTRO ZAMPE

Di Gabriella in collaborazione con ENPA sez. Monza e Brianza

Di Gabriella in collaborazione con ENPA sez. Monza e Brianza

Di Gabriella in collaborazione con ENPA sez. Monza e Brianza

il cigno Di SoVico È Volato in cielo

non ce l’ha fatta il cigno reale del laghetto di sovico. insediato

nell’Oasi Belvedere fin dalla sua apertura 16 anni fa, rappresentava da allora un punto di riferimento - quasi una mascotte - per i cittadini abituati a passare un’oretta nella pace del piccolo parco pubblico. L’animale, che a circa 17 anni di età non era anziano, era stato ricoverato dopo che alcuni cittadini zoofili si sono accorti del vistoso rigonfiamento sotto il becco in cui, si è poi scoperto, si era accumulata una gran quantità di cibo e altro materiale, impedendogli di

alimentarsi adeguatamente. Così le autorità comunali hanno contattato l’enPa di Monza e brianza e i veterinari dell’asl, e il 20 novembre i volontari dell’enPa lo hanno recuperato e portato al Centro Recupero Animali Selvatici di Vanzago (vicino a rho), gestito dal WWF, dove è rimasto per oltre una settimana in cura dai veterinari specializzati. il cigno presentava anche un problema cronico all’ala sinistra dovuto a una vecchia frattura, ma questo non gli ha mai impedito di condurre una vita serena in compagnia di altri uccelli acquatici.

Per un caso bizzarro il 27 novembre è stata annunciata erroneamente sul giornale locale la morte del grande pennuto bianco, quando era in realtà ancora vivo e vegeto presso il centro di Vanzago. sotto le cure dei veterinari, infatti, le sue condizioni erano molto migliorate e, terminata la degenza, si stava preparando addirittura il suo imminente ritorno a casa. Ma, inspiegabilmente, la mattina del 29 novembre gli operatori lo hanno trovato senza vita, e così il cigno di sovico non tornerà più a nuotare nel suo amato laghetto. TT

Page 16: Trantran 34 sfogliabile...

DICEMBRE 2012, trantran 3130 trantran, DICEMBRE 2012

speciale ODOntOIatrIa

Veterinaria

alitoSi nel cane e nel gatto

Le patologie orali rappresentano la seconda patologia in assoluto in cani e gatti.

La malattia parodontale o parodontopatia (conosciuta in passato in ambito umano come piorrea) è tra i problemi di maggior riscontro, interessando più del 80% dei cani e del 70% dei gatti a partire dai tre anni di età. nonostante questi dati, la maggior parte dei proprietari non sa che il proprio beniamino dovrebbe essere regolarmente sottoposto a visite odontoiatriche per valutare lo stato di salute di denti, gengive e mucose. uno dei principali sintomi dei problemi del cavo orale è l’alitosi (alito maleodorante), esso rappresenta molto spesso il primo campanello d’allarme che ci segnala una patologia orale. a differenza di quanto avviene nell’uomo che può esprimere il suo disagio legato al dolore, nei nostri pazienti il dolore del cavo orale si manifesta in maniera molto più subdola attraverso: apatia, riluttanza al movimento, al gioco ed in alcuni casi aggressività. spesso questi sintomi sono imputati all’invecchiamento del soggetto e non a uno stato di dolore cronico che li affligge. e’ invece estremamente raro che smettano di alimentarsi e, quando questo avviene, generalmente la situazione orale risulta molto grave. un’altra convinzione comune è quella di considerare le patologie del cavo orale come localizzate esclusivamente in questo distretto anatomico. in realtà è ormai ampiamente dimostrato, da numerosi lavori scientifici, come i batteri presenti nel cavo orale possano attraverso il circolo sanguigno raggiungere altri organi vitali come: cuore, reni, fegato e cervello

causando ascessi, insufficienze renali e miocardiopatie. Quando dunque dobbiamo sottoporre il nostro cane o gatto a una visita odontoiatrica? Come menzionato nella parte iniziale di quest’articolo, l’alitosi rappresenta un primo campanello d’allarme che ci deve spingere a valutare meglio la situazione. senza dover necessariamente avere delle competenze mediche possiamo semplicemente osservarlo mentre sbadiglia o mentre respira a bocca aperta o per chi riesce, sollevando delicatamente il labbro. nel caso in cui sia possibile apprezzare la presenza di tartaro, arrossamento delle gengive, o ancor peggio una retrazione gengivale, dovremmo richiedere una visita odontoiatrica e valutare la necessità di un trattamento di profilassi professionale. Durante tale procedura, eseguita ovviamente in anestesia generale, il paziente è sottoposto a detartrasi, al sondaggio paradontale (attraverso una sonda viene valutata la presenta di tasche o di retrazioni gengivali) e ad una valutazione radiografica. Da tutti i dati raccolti si provvederà poi a formulare un piano terapeutico, chirurgico o medico a seconda dei casi. L’ultimo passaggio consiste nella lucidatura della superficie dello smalto. al contrario di quanto molti credono, questo non è un passaggio cosiddetto estetico

ma volto a levigare la superficie dello smalto e a ritardare dunque la nuova formazione di placca e tartaro. esattamente come avviene nell’uomo, la prevenzione rappresenta un passaggio fondamentale. Molto spesso il ritardo nella diagnosi di queste patologie ci obbliga ad optare per l’estrazione degli elementi dentali interessati. Far curare l’igiene orale del proprio gatto o cane ci permette dunque di: prevenire patologie in altri organi, migliorarle la qualità di vita e non in ultimo facilitarne la convivenza nell’ambiente domestico.

Dr Mirko Radice Direttore Sanitario Dentalvet

ora anche cani e gatti possono andare dal dentista, nasce infatti a Desio Dentalvet, il primo ambulatorio veterinario in italia che si occupa esclusivamente di odontoiatria e chirurgia maxillofacciale. Provvisto di strumentazione dentistica, anestesiologica e radiologica d’avanguardia,

offre un servizio di alto livello professionale. Vengono trattate tutte le patologie del cavo orale, partendo da quelle dentali per giungere a quelle traumatiche e tumorali di cani, gatti, conigli e altri animali esotici. L’odontoiatria veterinaria moderna ci permette oggi di realizzare:

devitalizzazioni, otturazioni, ricostruzioni dentali, corone estetiche e trattamenti ortodontici esattamente come viene fatto in campo umano.

TT

DESIO - VIA MILANO, 195 - T. 0362/304329 CELL. 338/3074414 - [email protected] - www.dentalvet.it

PSICOLOGIA OGGILA NOSTRA ESPERTA RISPONDE

“alzati È oRa Di anDaRe a Scuola!”

Gentilissima dott.ssa Convertino, le scrivo per chiederle aiuto perché mi trovo in una situazione di grande difficoltà: sono diversi mesi che mio figlio di 16 anni va male a scuola, è svogliato, ha difficoltà a concentrarsi, studiare ed è arrivato a mettere in dubbio la scelta della sua scuola. Io e mio marito siamo molto preoccupati, soprattutto perché nell’ultimo mese le cose sono andate peggiorando: Mario si rifiuta di alzarsi dal letto alla mattina, esce sempre più spesso con persone di cui non racconta nulla e, quando torna a casa è spesso “sulle righe”, è molto nervoso, risponde in modo aggressivo e si chiude in camera, senza che nessuno possa disturbarlo. Inoltre litiga e tratta male suo fratello più piccolo, e usa parole molto dure con tutti: cosa possiamo fare? Ho molta paura che possa perdere l’anno e che queste amicizie possano portarlo sulla cattiva strada: come possiamo intervenire ed aiutarlo?

La ringrazio molto, R.

gentile signora, grazie per la sua lettera e il suo racconto.

La situazione che riporta, sicuramente condivisa da molti genitori di adolescenti come lei, è senza dubbio delicata, ed è importante poterla affrontare nel modo migliore. in questi momenti è fondamentale trovare le giuste parole da dire ai nostri ragazzi, e utilizzare le strategie più adeguate per affrontare i loro comportamenti, spesso difficili da comprendere e accettare. innanzitutto è necessario individuare il nucleo del disagio e cosa può averlo scatenato: in che cosa vostro figlio trova difficoltà a scuola? Qual è il rapporto con i professori e i compagni, e come mai il problema insorge proprio ora? negli ultimi anni si sta osservando l’emergere di sintomi di un nuovo disagio scolastico, quali la demotivazione e l’apatia: i giovani sembrano sempre più spesso indifferenti ad eventuali insuccessi scolastici, poco

motivati a ciò che studiano: la scuola è vissuta principalmente come luogo in cui incontrarsi con amici e coetanei indipendentemente dagli obiettivi di riuscita personale. Come dobbiamo porci allora con gli adolescenti? innanzitutto i genitori devono parlarsi ed essere d’accordo sul tenere una linea comune nei confronti dei propri figli.

Qui sorge spontanea una domanda: se non siamo d’accordo come possiamo fare? in questi casi è necessario l’intervento di uno psicoterapeuta, che crei le condizioni più adatte per aiutare i genitori ad arrivare ad un accordo, anche se partecipa un solo genitore alla seduta. in secondo luogo, è meglio chiarire subito con l’adolescente che cosa succederà se terrà dei comportamenti sbagliati nei confronti della famiglia o se non riuscirà a raggiungere gli obiettivi scolastici previsti. Come fare questo? attraverso la definizione di un contratto, in cui stabilire in maniera chiara e precisa le regole e le norme da rispettare in casa, a scuola e al di fuori, e in cui specificare in anticipo premi e punizioni di ciascun comportamento, così da rendere Mario più partecipe, attento e consapevole delle sue

azioni. Questo contratto dev’essere scritto, firmato da tutti i componenti della famiglia, e appeso in diverse zone della casa, così da ricordare a tutti le regole condivise. Molto utile può essere inoltre istituire delle riunioni di famiglia, una volta alla settimana, da dedicare alla definizione e discussione di obiettivi, problemi, permessi o richieste particolari, che solo in questo frangente potranno essere avanzate. i punti di questi incontri verranno trascritti a turno da un membro, e tenuti in un apposito registro. in questo modo sono resi possibili il confronto e l’assunzione di responsabilità da parte del giovane: chiedere dei pareri ai propri figli, riconoscendone le opportunità di scelta, indipendenza, e le possibilità di errore, permette ai ragazzi di sentirsi considerati, valorizzati e riconosciuti nelle proprie capacità, stimolandoli così all’impegno e alla crescita.i genitori hanno bisogno di una preparazione tecnica specifica per poter supportare i propri figli adolescenti nel modo migliore e diventare così “genitori con la patente”.

“Essere “genitori con la patente”: un percorso semplice ed efficace per

supportare i propri figli”

Psicologa psicoterapeuta della coppia e della famiglia da 26 anni.

Esperta in psicodiagnosi e psicologia clinica.

Per chi volesse contattare la dott.ssa Ornella Convertino:SEDE: Monza-Lissone | Tel: 039.2301179 | [email protected] | www.studio-convertino.it

TT

le DiFFicoltà Degli aDoleScenti a MotiVaRSi allo StuDio

Page 17: Trantran 34 sfogliabile...

DICEMBRE 2012, trantran 3332 trantran, DICEMBRE 2012

SPORTIVAMENTE MONZA E BRIANZA IN MOVIMENTO

Di - Jacopo Rossi

non laMentateVi Mai Di cHi gioca accanto a Voi

INTerVISTA A SANdro MAzzoLA

e’ una leggenda e non solo del calcio italiano. Con la maglia dell’inter e

della nazionale ha ragiunto tanti traguardi, ma ha ancora lo spirito battagliero di chi ama buttarsi senza paura, ma con grande rispetto degli avversari, in nuove imprese e avventure perché questo è il suo modo di concepire la vita. stiamo parlando di Sandro Mazzola, detto ai tempi in cui vestiva la maglia nerazzurra dell’inter, “il baffo”, per via di quei mustacchi che inalberava sul volto. e’ arrivato poche settimane fa a superare la soglia dei 70 anni, ma ha sempre il fisico magro e asciutto che aveva quando calcava i campi di calcio di tutto il mondo, segnando gol a raffica.

Come va, Sandrino?«Lo so, resterò sempre sandrino fino ai cent’anni, ma quel diminutivo mel’hanno affibbiato da piccolo, quando avevo un fisico mingherlino e me lo tengo caro.

Come va? bene, benissimo. La salute è buona, la testa anche».

Be’, ma questo 2012 si è chiuso con una sconfitta: si è presentato all’elezione del presidente della Lega Nazionale Dilettanti della Lombradia ed è stato battuto in maniera molto netta…«Vero, ma mica sempre si può vincere. e poi lo sapevo fin dall’inizio che non sarebbe stato facile. a spingermi è stato l’incontro con qualche presidente di società dilettantistica lombarda, che mi ha chiesto di impegnarmi in questo settore e io non mi sono tirato indietro. non sono diventato presidente ma è stata comunque una bella esperienza perché mi ha permesso di conoscere tante persone che amano il calcio dilettantistico e si spendono per fare in modo che sia sempre vivo. Cosa che io gli auguro con tutto il cuore».

Facciamo un salto in quello professionistico: che differenza c’è tra quello di ieri, il suo, e quello di oggi?«Forse direi proprio il rapporto con i tifosi. ai miei tempi era facile incontrare i giocatori, li trovavi per strada, andavano al bar e si sottoponevano agli sfottò dei tifosi avversari. oggi tutto questo è più difficile, perché abitano in pieno centro oppure fuori, in case isolate. Per carità, giusto così, ma certamente il rapporto con il tifoso è diventato più episodico. il tempo di un autografo, di una foto e via! »

Forse è anche per questo che gli uomini bandiera, come lei, Rivera, Bulgarelli, Maldini o Zanetti, tanto per citare un altro dell’Inter, scarseggiano…«sì, quello è uno dei motivi, ma non è il solo. La carriera di calciatore è breve e oggi è obiettivamente difficile resistere a certe proposte economiche che vengono fatte. e così assistiamo a grandi campioni

SPORTIVAMENTEMONZA E BRIANZA IN MOVIMENTO

che cambiano maglia ogni due o tre anni richiamati da contratti a cui è difficile resistere ».

Tanti anni di carriera, tanti trionfi e tante sconfitte: dovesse raccontare a un nipotino l’episodio che più l’ha colpita, cosa gli racconterebbe?«Questo. avevo 15 anni e giocavo una partita al campo bramante, a Milano. il mio allenatore era Pepin Meazza, grande gloria del calcio italiano per cui aveva vinto due titoli da campione del mondo. io avevo il numero 7 sulla maglia e con il numero 8 giocava galli, un buon calciatore, che aveva però il difetto di non passarla mai. nel primo tempo della partita io gli avevo dato la palla cinque o sei volte e poi ero scattato aspettando che lui me la ridasse. e invece niente: lui se la teneva nei piedi e non me la passava mai. alla fine del primo tempo, mentre uscivamo del campo, io andai dal galli e mi arrabbiai un po’ con lui, dicendogli, in modo un po’ brusco e nervoso, con qualche parolaccia, che doveva ridarmela ‘sta palla. Meazza, che era lì vicino a noi mi sentì e mi chiamò da parte. Poi mi disse in milanese stretto: ‘uhei, pastina (con questo termine si indicavano le persone mingherline, nota del redattore). se te senti ammò a

lamentas cun un cumpagn, te fu pù giugà’. (se ti lamenti ancora con un compagno, non ti faccio più giocare). Poi mi fissò bene negli occhi e aggiunse: ‘Ho vinto due titoli mondiali e non mi sono mai lamentato di nessun compagno. Di un compagno non ci si lamenta mai. Mai, ricordatelo. Puoi discuterci, ma non lamentarti. Chiaro?’. una lezione che non ho mai dimenticato e che trovo valida ancora adesso ».

E’ stato cittadino monzese per anni e adesso abita a Vedano, ormai da tantissimo tempo: come si trova in Brianza?«bene, si vive bene qui. ormai mi sento un brianzolo a tutti gli effetti. oddio, migliorare si può migliorare sempre, ma mi sembra che siano più le cose positive che quelle negative ».

Com’è il calcio di oggi rispetto a quello di ieri?«Ci sono tanti stranieri che sono originari di Paesi dove giocano a calcio per strada. una cosa questa che dovrebbe farci riflettere. oggi nell’allenamento, anche in quello dei giovani, c’è tanta atletica e troppa tattica. invece il pallone deve ritornare al centro di tutto. Certo, noi ai nostri tempi forse eravamo troppo

dribblomani ed è stato fondamentale migliorare i calciatori sul piano atletico. Ma adesso stiamo esagerando in senso opposto».

Parliamo di un giovane di oggi, rossonero: Stephan El Shaarawy. Qualcuno ha detto che assomiglia a lei…«trovare somiglianze è uno sport… nazionale. Certo posso dire che ha un modo calciare che ricorda il mio: non dei tiri fortissimi, ma secchi e ben indirizzati, anzi a volte l colpisce troppo bene! e ha un’altra grande qualità: sa farsi trovare libero, scattando quando serve. un vero talento».

Ultima domanda: cosa farà l’Inter quest’anno?«ah, saperlo! Certo, hanno là davanti tre attaccanti fortissimi (Milito, Cassano e Palacio, nota del redattore) ma per battere la concorrenza di Juve, napoli e, perché no?, Milan e roma, giusto per citarne quattro, bisogna che tutto il resto cresca. Le potenzialità ci sono: ci risentiremo a maggio. non sono mica un mago. L’unico mago che ho conosciuto è stato il mio allenatore di quell’inter che vinceva tutto, Helenio Herrera». TT

Page 18: Trantran 34 sfogliabile...

DICEMBRE 2012, trantran 3534 trantran, DICEMBRE 2012

REALITY VENTI DOMANDE PER VEDERE LA BRIANZA CON GLI OCCHI DEI BRIANZOLI

Nome:Ilenia

Età:20

Dove sei nata?Monza

Dove vivi?Lissone

Vivi da solo o con la famiglia?Con la mia famiglia

Che lavoro fai?Nessuno per ora mi preoccupo dello studio

Cosa ti piace di Monza e della BrianzaIl fatto che sia “piccola” e ci siano gli stessi punti di ritrovo per tutti (che può essere anche un aspetto negativo)

Associazione di idee. Se ti dico verde...Semaforo, foglie

Tu vai qualche volta al parco?Sì, raramente

Chi è Dario Allevi?Non lo so, penso un politico

Dai un voto a Monza e alla Brianza7

Trasporti?5

Commercio?6

Se non a Monza e Brianza dove vorresti vivere?New York

Esprimi un desiderio.Che possa realizzarmi nella vita

Metropolitana a Monza: favorevole o contrario?Favorevole

Dimmi un proverbioChi dorme non piglia pesci

Dì qualcosa ai nostri lettoriAprite le vostre menti, non siate frettolosi nel giudicare dalle ap-parenze, il mondo è grande e pieno di persone diverse, non limi-tatevi ad accettare le cose che vedete nel vostro piccolo paesino

Nome:Tini

Età:65

Dove sei nato?Milano

Dove vivi?Monza

Vivi da solo o con la famiglia?

Ancora con quasi tutta la famiglia

Che lavoro fai?Casalinga quindi, di tutto e di più

Cosa ti piace di Monza e della Brianza?

Gli spazi verdi per i bimbi e i cani

Associazione di idee. Se ti dico verde...The…ne bevo a litri

Tu vai qualche volta al parco?Ogni tanto in primavera

Chi è Dario Allevi? Il Presidente della Provincia di Monza e Brianza

Dai un voto a Monza e alla brianza8

Trasporti6

Commercio7

Se non a Monza e Brianza dove vorresti vivere?Al mare in romagna

Esprimi un desiderio.Una società migliore per i giovani di oggi

Metropolitana a Monza: favorevole o contrario?Favorevole metà e metà

Dimmi un proverbioVisto che hai fatto 30 fai anche 31

Dì qualcosa ai nostri lettoriDai ragazzi, cerchiamo di farcela ,bisogna sempre sperare!!!!!

L’hobby per l’astronomia m’impone di fare subito una precisazione: purtroppo le

“stelle comete” non esistono!

semplicemente perché le stelle sono una cosa e le comete un’altra.tutti noi sappiamo, più o meno, cosa sono le stelle: globi di gas incandescenti somiglianti al nostro sole per luminosità e massa.oggi con tutto l’inquinamento che avvolge le nostre città, di stelle ne possiamo vedere solo qualche centinaio a occhio nudo, pur sapendo che nella nostra galassia se ne contano qualche centinaio di miliardi.e nell’immensità dell’universo? Vi basti la riflessione di uno scienziato che ha quantificato il numero delle stelle paragonandolo a quello dei granelli di sabbia di tutte le nostre spiagge!

e allora, cosa sono le comete ? bella domanda a cui rispondere in poche parole…avete in mente centinaia di migliaia di pezzi di roccia di varie dimensione fluttuanti in una specie di “ciambella” (il nome scientifico è “fascia di Kuiper”) situata alla estrema periferia del nostro sistema solare?riuscireste adesso a immaginare un immenso

“biliardino” dove a volte questi “sassi” cozzino fra loro?bene, siamo partiti da molto lontano ma questa, a grandi linee, è l’origine delle comete.Di tanto in tanto uno o più di questi corpi vengono spinti fuori dal loro habitat per insinuarsi tra i nostri pianeti che influenzano la loro orbita.al passaggio vicino al sole (si fa per dire) il ghiaccio contenuto nell’agglomerato roccioso evapora rilasciando polveri e gas che, ionizzati dal “vento solare” (che è costituito da un flusso continuo di particelle, in prevalenza protoni ed elettroni, che, sfuggite alla gravitazione del sole, sono in grado di raggiungere le regioni più estreme del sistema solare), producono una coda lunga decine di milioni di chilometri.ora sì che è nata una cometa, e non certo una stella! osservabile al telescopio e, con un po’

di fortuna, anche a occhio nudo.tuttavia, nonostante quanto premesso all’inizio, nel nostro immaginario collettivo le “stelle comete” esistono sempre, e sempre esisteranno.

basti pensare a quella di natale, la stella cometa per antonomasia.

Malgrado in dicembre la si veda nei negozi, nei centri commerciali, nelle luminarie delle nostra città, con il passare degli anni, questa bellissima ricorrenza ha subito, nelle nostre case, stravolgimenti sostanziali: l’abete addobbato di cotillons e babbo natale hanno rimpiazzato tout court il presepe.

allora, quando io ero bambino, andavamo nei boschi a prendere il muschio, poi allestivamo il presepe con le statuine di gesù, giuseppe, Maria, dei re Magi, dei pastori, del bue e dell’asinello nella capanna dal tetto di paglia, su cui posavamo la sfavillante “stella cometa”…. Quella di natale.

auguroni

le Stelle coMete

no, non Sono una Stella!

sù la testa

TT

Attimo

Page 19: Trantran 34 sfogliabile...

36 trantran, DICEMBRE 2012

PENDOLARE IL VIAGGIO QUOTIDIANO è PER ME UNA VOCAZIONE

Come ci può o ci si deve nutrire in

viaggio è una questione delicata. Cominciamo da come placare la sete. sono finiti i tempi del vecchio besanino, il trenino che andava verso Molteno vibrando come un camion e che aveva l’incredibile caratteristica di essere sempre rovente: d’estate perché le lamiere d’estate si sa… mentre d’inverno perché il riscaldamento era impostato a 400 gradi. Dobbiamo però confessare che, ripensandoci, in fondo un po’ ci manca la sete che provavamo in quegli inverni e che ci faceva guardare con bramosia dal finestrino la neve ghiacciata che pendeva dagli alberi; andavamo così lenti che avremmo avuto il tempo di tirare giù i finestrini – a patto di riuscire a disincastrarli – e di strappare un ghiacciolo pendente per placare l’arsura, cosa che però ci è sempre mancato il coraggio di fare. Ma il passato è passato: oggi il vecchio besanino è andato in pensione, il clima a bordo dei nuovi modelli è tornato su livelli equilibrati e i finestrini sono sigillati. Certo l’estate scorsa, su qualche vagone, l’aria condizionata aveva già cominciato a non funzionare a dovere, ma il problema era circoscritto – d’altronde i treni sono ancora nuovi – e bastava cambiare carrozza per tornare a respirare. intuiamo però già oggi come andranno a finire le cose negli anni a venire: l’aria condizionata si guasterà un po’ su tutti i vagoni e il problema si allargherà sempre di più, assumendo dimensioni imbarazzanti verso il 2015, con l’expo insomma. Per adesso comunque accantoniamo la questione e torniamo ad occuparci della sete. non è che a uno viene sete solo per colpa della condizioni del treno, perché uno può aver sete senza particolari ragioni. La soluzione? un tempo fuori e dentro le stazioni c’erano delle belle fontanelle d’acqua, che purtroppo oggi sono in via d’estinzione. e poiché i bagni delle stazioni, per le note ragioni, sono infrequentabili (a meno di non

avere esigenze improrogabili), oggi per placare una legittima sete serve per forza avere con sé una bottiglietta d’acqua, quella che una volta era un’esclusiva degli studenti universitari. Certo: per placare la sete si potrebbero utilizzare anche lattine di birra o di qualcos’altro. Ma le lattine placano la sete dei turisti o dei viaggiatori occasionali, non degli habitué del viaggio che – fateci caso – con sé hanno solo contenitori con un tappo che si avvita. anzi, gli habitué, non appena si accorgono che un viaggiatore inesperto si è seduto al loro fianco con in mano una lattina, si alzano e si allontano rapidamente (senza però dare troppo nell’occhio per non offendere nessuno). infatti inevitabilmente le lattine vengono appoggiate da qualche parte, e

inevitabilmente al primo passaggio sugli scambi – e potrei anche indicare quali sono gli scambi killer – si produce un sobbalzo fatale, e la lattina finisce a terra con tutto il suo contenuto che poi appiccicherà per giorni. e se il contenuto era birra, essa produrrà anche q u e l l ’ i n co n fo n d i b i l e odore pungente che rimarrà nell’aria fino al successivo lavaggio della carrozza, cioè settimane dopo (se va bene).

La fame è più semplice da affrontare. i classici cestini fantozziani proprio non si vedono più in giro, anche se la lunghezza dei viaggi forse presto li riporterà in auge. Per adesso ci si deve arrangiare in qualche altro modo, in particolare con gli snack. C’è un punto dolente però: le macchinette. alcuni avevano preso l’abitudine di bloccare le monetine nelle macchinette – gli unici strumenti in grado di garantire il sostentamento e la sopravvivenza dei pendolari colti da un’improvvisa crisi ipoglicemica – per poi ritirarle, diciamo così, in un secondo tempo. Ma la tecnologia dei distributori avanza, e avanzano anche le indagini della Polfer, e il problema sembra ormai risolto. insomma, adesso uno snack lo si può prendere anche da una macchinetta senza paura di perdere i soldi. io però non ho mai visto prendere i tramezzini, che pure vengono venduti dalle medesime macchinette, e lancio un appello: se qualcuno di voi li ha provati, ci scriva le sue impressioni e le pubblicheremo.Dalle macchinette vengono vendute anche le classiche cicche, che poi forse dovremmo chiamare gomme da masticare. non placano la sete né i morsi della fame, ma a qualcosa servono, forse a far passare il nervoso per i ritardi. a proposito di gomme da masticare, sembra che sia quasi del tutto scomparsa la pessima abitudine di attaccarle sotto i sedili. Ma non posso confermare questa impressione perché, per prudenza, non allungo una mano sotto un sedile da vent’anni.

nutRiRSi in ViaggioDi - Juri Casati

TT

VERDISSIMOCURIOSITà, PROPRIETà E USI DELLE PIANTE INTORNO A NOI

l’alBeRo Di natale, la Magia Della luce.

Pensando al natale, tra i primi simboli che vengono alla mente,

c’è sicuramente l’albero. L’albero di natale viene preparato generalmente nei giorni e nelle settimane che precedono questa ricorrenza, tradizione vuole che venga addobbato l’8 dicembre, giorno dell’immacolata, e spogliato dopo l’epifania (06 gennaio). sulla nascita di questa tradizione vengono narrate moltissime storie e leggende.L’elemento comune a tutti i racconti è l’interpretazione del simbolo: un albero sempre verde, generalmente un abete, rappresenta la vita che continua e l’attesa del ritorno della primavera. L’usanza di adornare un abete era già diffusa presso gli antichi chi popoli germanici. L’abete sempreverde era considerato simbolo di vita e di nascita e in occasione della festa del solstizio d’inverno veniva ornato di ghirlande per celebrare il ritorno del sole e la rinascita della natura. in concomitanza, all’interno delle dimore, le famiglie usavano bruciare un enorme ceppo nei camini, tanto grande da ardere per dodici giorni consecutivi. Dal modo di ardere del legno erano tratti presagi su come sarebbe

stato l’anno successivo. simbolicamente si bruciava il passato e si coglievano i segni del prossimo futuro: le scintille che salivano nella cappa simboleggiavano il nuovo allungarsi delle giornate, la cenere, poi, veniva raccolta e sparsa nei campi per renderli fertili e pronti ad abbondanti raccolti.i romani decoravano le loro case con rami di abete durante i saturnalia e si scambiavano rami di questa pianta come segno di buona fortuna. i Druidi consideravano gli abeti sacri e il simbolo della vita stessa.Con l’avvento del cristianesimo molte di queste tradizioni pagane furono incorporate in esso.tutti gli altri simboli legati all’albero di natale richiamano la ricchezza della natura e il ritorno della luce. esistono, infatti, numerosissime storie sull’origine dell’albero di natale.tra le più antiche narrazioni riguardanti l’albero di natale, troviamo uno scritto del 1605, quando un cittadino tedesco in visita a strasburgo, scrisse che in quella città si preparava un albero per il natale decorato con ornamenti di carta, frutta e

dolciumi.un’altra traccia nei documenti, sempre con riferimento alla città di strasburgo, risale al 1737. Karl g. Kissingl, professore universitario, racconta di una contadina che preparò un albero di natale per ogni figlio, accese le candele sugli alberi e mise i regali sotto di loro. alla fine della preparazione chiamò i suoi figli e consegnò a ognuno di loro oltre al regalo anche l’albero. La più poetica leggenda è sicuramente quella che narra di un taglia legna che, tornado a casa in una notte ghiacciata illuminata dalla luna, vide uno spettacolo meraviglioso: le stelle che brillavano attraverso i rami di un abete ricoperto di neve e di ghiaccio. Per spiegare a sua moglie la bellezza di quello che aveva visto, l’uomo tagliò un piccolo abete, lo ricoprì di nastri bianchi e di piccole candele per rappresentare il ghiaccio, la neve e le stelle.La moglie, la gente e i bambini del vicinato furono così meravigliati di vedere l’albero e sentire il racconto del taglia legna che da allora ogni casa ebbe il suo albero di natale. TT

Page 20: Trantran 34 sfogliabile...

38 trantran, DICEMBRE 2012

Decine Di Betulle e un igloo in piazza tRento e tRieSte

a Monza il natale Si FeSteggia nel BoSco

MeRcatini, conceRti e Spettacoli: FittiSSiMo il pRogRaMMa Di iniziatiVe

Dopo il prato e gli alberi di Monzagp, in piazza trento e trieste arriva “natale nel bosco”,

un’altra trasformazione “verde” e all’insegna della sostenibilità promossa dal Comune di Monza per le feste natalizie. Dall’8 dicembre al 6 gennaio sarà infatti allestito un vero bosco con una settantina di betulle a cornice del tradizionale mercatino natalizio. L’area ospiterà un igloo gonfiabile alto 4 metri e con un diametro di 7, in cui saranno organizzate attività e laboratori per bambini e ospitate le associazioni cittadine che potranno utilizzarlo per informare e sensibilizzare i cittadini sulle loro iniziative e sui loro progetti.

il concept dell’igloo e del bosco è stato sviluppato da Lab u, mentre le attività e i laboratori sono organizzati con la collaborazione di unicef, Fondazione gaiani, biblioteca civica, Cooperativa Meridiana – il sorriso, immagina - atelier della carta, scatolaperta, Pasticceria san bioeus, Libro giocando e scuola borsa.

a far da sottofondo sonoro all’installazione saranno diffuse in piazza per tutta la durata della manifestazione le musiche della tradizione natalizia. Come è stato per Monzagp, anche l’installazione natalizia sarà a impatto zero e all’insegna della sostenibilità: le betulle e le piante che verranno usate per l’allestimento saranno infatti ripiantumate in alcune aree della città e serviranno ad assorbire la produzione di Co2 che verrà consumata per l’organizzazione e la realizzazione dell’evento. altre iniziative, promosse o patrocinate dall’amministrazione comunale per il periodo delle feste natalizie, si terranno nel centro storico e nei quartieri della città. Dai mercatini alle fiere, dai concerti agli spettacoli, dalle mostre alle attività per bambini, dalle manifestazioni sportive alle iniziative solidali: l’offerta è ampia e adatta a tutti i gusti e tutte le età. non mancano inoltre le proposte per trascorrere in compagnia l’ultima

notte dell’anno.

Per conoscere in dettaglio le iniziative consultare il sito del Comune: www.comune.monza.it

“L’installazione sarà una sorpresa che siamo sicuri contribuirà a rendere ancor più suggestiva e affascinante la piazza e il tradizionale mercatino natalizio - commenta il sindaco di Monza roberto scanagatti - Per le famiglie e soprattutto per i bambini sarà un’occasione per vivere il centro divertendosi, con iniziative ludiche capaci di stimolare positivamente i più piccoli e la loro fantasia. Ma anche i grandi potranno trascorrere piacevolmente del tempo tra concerti, spettacoli e mercatini. invito pertanto tutti i cittadini a partecipare agli eventi in programma e colgo l’occasione per augurare a tutti, di cuore, un buon natale” TT

Page 21: Trantran 34 sfogliabile...

40 trantran, DICEMBRE 2012

“aRia Di BRianza, DipenDe Da te”20 gRaDi in caSa BaStano

al Via la caMpagna pRoVinciale 2012 peR il contRollo Degli iMpianti teRMici

Monza, 16 ottobre 2012. Con l’avvio della stagione fredda - 15 ottobre/15 aprile -

parte la campagna annuale per il controllo degli impianti termici. L’obiettivo è la verifica della regolare manutenzione insieme al rispetto delle condizioni minime di rendimento - ovvero di efficienza energetica – e delle norme sulla sicurezza relative agli impianti termici.

in contemporanea con i controlli ispettivi, la Provincia promuove la campagna informativa “Aria di Brianza, dipende da te”: in una semplice brochure – che nei prossimi giorni sarà distribuita in tutti i Comuni Mb – sono riassunte le principali norme relative al controllo della caldaia di casa “per dormire sonni tranquilli ed evitare pesanti sanzioni” e presenta il decalogo “20 gradi in casa bastano”, con 10 piccoli accorgimenti quotidiani in grado di farci risparmiare sulla bolletta e, insieme, migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. “Controllare la caldaia di casa è prima di tutto una questione di sicurezza – spiega Fabrizio Sala, Vicepresidente e assessore Provinciale all’ambiente - a cui si aggiunge l’impegno di ciascuno a contribuire ad inquinare meno e a vivere in un contesto più sano”.

nel corso della campagna 2010/2011, gli impianti con problematiche più o meno gravi legate alla sicurezza sono risultati poco meno del 40%, tra quelli ispezionati, mentre in termini di efficienza il rendimento medio di combustione è risultato pari all’88%.

- I controlli sulla caldaia di casa:rivolgersi ai manutentori abilitatiLa Provincia – che si avvale di tecnici verificatori e dell’apporto degli sportelli infoenergia - ha il compito di vigilare sulla corretta manutenzione degli impianti nei Comuni con meno di 40.000 abitanti e nei Comuni di Desio e Lissone coi quali è stata stipulata una apposita convenzione; Monza e seregno, invece, svolgono questa attività in modo autonomo.E’ necessario ricordare che edifici poco

isolati dal punto di vista termico, impianti poco efficienti, senza idonei sistemi di termoregolazione ed impostati su temperature troppo elevate o che utilizzano combustibili vietati, contribuiscono ad inquinare l’aria che respiriamo.

- Il riscaldamento degli edifici: l’impatto sull’aria che respiriamo

Per dare un’idea di come il riscaldamento degli edifici contribuisca all’inquinamento globale e locale, basti pensare che - secondo l’inventario delle emissioni della regione Lombardia (ineMar) - la sola combustione nel settore civile nel periodo invernale in Provincia nel 2008 ha contribuito all’emissione annuale del 36% dei gas ad effetto serra (Co2eq) e del 40% delle polveri sottili (PM10).Pertanto, nel periodo di funzionamento degli impianti termici, all’interno degli edifici la temperatura non può superare i 20°C e ogni °C in più o in meno in casa corrisponde rispettivamente ad un consumo aggiuntivo o ad un risparmio di circa il 7-8% di energia ed incide pertanto sia sulla bolletta individuale che sull’inquinamento atmosferico.La Legge regionale 24/06 prevede, inoltre, l’adozione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore per gli impianti termici a servizio di più unità immobiliari, in modo da favorire il contenimento del consumo energetico. Con scadenze diverse, ma comunque entro l’1 agosto 2014, tutti gli impianti centralizzati dovranno essere serviti da sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore

all’interno di ciascuna unità immobiliare, pena la comminazione di pesanti sanzioni amministrative a danno dei responsabili degli impianti termici (da 500 a 3.000 euro per ogni unità immobiliare servita dall’impianto).

si ricorda, infine, che nel territorio provinciale la combustione di biomasse legnose per il riscaldamento domestico è soggetta a forti limitazioni. in tutti i comuni sotto i 300 metri di quota è vietato l’uso di camini aperti, nonché di camini chiusi e stufe aventi un rendimento energetico <63% (il rendimento deve essere attestato dal libretto di istruzioni dell’apparecchio stesso o da certificazione rilasciata dal venditore).

Info su: www.provincia.mb.it TT

Page 22: Trantran 34 sfogliabile...

DICEMBRE 2012, trantran 4342 trantran, DICEMBRE 2012

COSA SUCCEDE IN CITTà EVENTI IN GIRO PER LA BRIANZA

MOnZa

Teatro Villoresi Venerdì 21 Dicembre, ore 20.45

Polverfolk (www.polverfolk.it) e tara school of irish Dance (www.taraschool.it) si esibiranno in uno spettacolo di musiche, canti e balli della tradizione bretone, irlandese e scozzese.

Il Teatro Villoresi offre questo spettacolo ad ingresso libero come “regalo di Natale” alla cittadinanza di Monza.

Route 66

15 diCembRe 2012 - 31 GeNNaio 2013LuCa toMMasi è lieto di presentare l’esposizione dal titolo route 66 mirata a confrontare il lavoro di ian DaVenPort e

aLberto Di Fabio. all’interno della sede espositiva di Monza sarà possibile analizzare, fino al 31 gennaio, un selezionato gruppo di 10 opere realizzate da due fra i più importanti artisti del panorama internazionale, membri a pieno titolo di quella generazione di operatori estetici nati attorno al 1965 e comunemente raccolti sotto l’etichetta di “neo-concettuali”.

VEDanO aL LaMBrO

mostRa dei PResePi 2012

a cura dell’amministrazione Comunale di Vedano al Lambro.esposizione Presso la sala aldo Moro inaugurazione:Sabato 22 dicembre ore 11.00

Mezzago

bLoom

sabato 22 diCembRe 2012, oRe 22.00

CABARET al BLOOM - Special event!

25 YEARS SCALDASOLE NIGHTLIVE

CLOSING PARTY

SErEGnO

tamboURiNe.it

23 diCembRe VaLLaNZasCa + dama djset

24 diCembRe aLbeRto CameRiNi + YoU aRe

dj set

25 diCembRe sPakkabRiaNZa

26 diCembRe tReVes bLUes baNd

“dALL’oLoNA AL SAhArA: eL ALAMeIN e PAoLo CACCIA doMINIoNI. UNA STorIA ITALIANA, Che PASSA ANChe Per .. MoNzA e LA BrIANzA”

nella suggestiva cornice dello sporting Club Monza il 22 novembre si è svolto il primo intermeeting del Lions Club Monza Corona Ferrea e del Lions Club Monza Duomo incentrato su un motivo storico di rilievo e su una vicenda umana affascinante: il settantesimo anniversario della battaglia di el-alamein e la vita di Paolo Caccia Dominioni.non si è trattato della solita rievocazione ufficiale - ancorchè doverosa, in quanto solo la consapevole memoria di fatti del passato può solo indirizzare le scelte future - quanto di un momento, altrettanto solenne, a dieci anni da una rievocazione pubblica effettuata al teatro Villoresi di Monza. allora come oggi è stato sincero il ricordo per i giovani e i meno giovani, che si sono sacrificati unicamente nel nome di un ideale di onore e di bene per la propria nazione. el-alamein è infatti testimonianza di virtù per tutta la comunità italiana e patrimonio per le future generazioni. Per l’occasione un centinaio di soci dei due storici sodalizi monzesi, guidati dai rispettivi presidenti ernesto gandini e Felice Camesasca hanno dato vita a una serata speciale con numerosi ospiti d’onore: il primo vice governatore Letizia ongaro, la baronessa anna Caccia Dominioni, il senatore alfredo Mantica, il sindaco di nerviano enrico Cozzi, lo storico Claudio rossetti, oltre a una sostanziosa rappresentanza dell’associazione nazionale Paracadutisti d’italia, sezione di Monza, guidata da Francesco Crippa e da gabriele stefanoni. L’intermeeting ha registrato il pieno consenso dei partecipanti, anche grazie a una interessante esposizione di reperti sulla campagna d’africa del 1940-42, che ha messo in mostra uniformi, mappe topografiche, caschi coloniali, elmi e decorazioni. L’argomento della serata prende le mosse dal cippo-memoriale donato dal “Corona Ferrea” e destinato al parco storico di el-alamein. Voluto dal past president edoardo Cavallè, questo cippo è stato sostenuto con una prima oblazione dal socio roberto astuti, di recente scomparso, a cui nel corso della conviviale è andato un sincero, commosso ricordo. il cippo va ad aggiungersi a quanti messi già a dimora dalla società italiana di geografia e

geologia Militare, alle cui missioni hanno preso parte anche i parà di Monza.La conviviale, oltre a ribadire lo spirito lionistico di amicizia e di servizio, ha ricordato con ammirazione l’opera dell’architetto Paolo Caccia Dominioni, di nerviano, sull’olona, per l’appunto, professionalmente attivo in Medio oriente come pure in brianza. autore, come ricordato dalla figlia anna, di innumerevoli bozzetti che hanno registrato il gusto e l’attività di un tempo, il barone don Paolo Caccia Dominioni XiV° conte di sillavengo -questi i titoli che gli competono- già maggiore e comandante del 31° battaglione genio guastatori durante le tre battaglie che hanno segnato l’epopea di el-alamein, si è distinto per aver recuperato e

identificato tra il 1949 e il 1961 oltre 1000 italiani caduti nel deserto. Lavoro compiuto in silenzio e umiltà, volontariamente e spesso con proprie risorse, affiancato da ernesto Chiodini e vari collaboratori indigeni che ben sette volte hanno versato il loro sangue sulle mine. Del valore dell’uomo e dello spirito di una società ormai scomparsa, in cui le madri si chiedevano se i figli avessero fatto fino in fondo il loro dovere, ha riferito con profonda partecipazione anche Claudio rossetti e quindi il senatore Mantica, che ha accennato al riordino del Cimitero italiano di tripoli, edificato sempre da Caccia Dominioni e avvenuto nel 2009, nel corso del suo mandato quale sottosegretario di stato agli esteri. La serata si è conclusa con un richiamo dei presidenti gandini e Camesasca a valori che sono di sempre, quali la fraternità e l’unità in periodi particolarmente difficili, che per traslato e sotto differente forma, sono anche quelli che stiamo vivendo. Fuori dal tempo, o meglio, senza tempo, perché perennemente valido, eternato dal sacrario Militare da lui progettato e costruito, rimane il messaggio di Paolo Caccia Dominioni e dei ragazzi che hanno dato la vita per una società migliore; gli stessi che, levate a prestito le parole di alberto bechi Luserna, già tenente colonnello della Folgore, “additano agli italiani, nella buona e nella avversa fortuna, il cammino dell’onore”.

di Paolo Paleari

L’ARCHITETTO RISPONDECASA, DESIGN, ARREDAMENTO

buongiorno a tutti i lettori

Questo mese parliamo ancora del mondo energetico ed in particolar modo del tema dei pannelli fotovoltaici.il costante aumento del costo dell’energia elettrica è tra le prime motivazioni del perché istallare un impianto fotovoltaico e ricorrere quindi ad energie da fonti rinnovabili.Ci sono vari vantaggi nell’installazione di impianti fotovoltaici:innanzitutto il lato “etico” che vede sempre di più il prossimo futuro dipendente in stretta misura dai nostri comportamenti attuali.Produrre energia con le fonti energetiche rinnovabili consente di ottenere energia pulita, riducendo in generale le emissioni di Co2 e creando meno inquinamento.altro vantaggio è quello di ridurre le dispersioni e le perdite di energia elettrica.L’energia elettrica dal luogo di produzione ( centrali elettriche ) ai luoghi di distribuzione ed utilizzo produce purtroppo delle perdite.L’impianto fotovoltaico posato sul tetto di un immobile produce energia direttamente dove è richiesta ed utilizzata, senza alcuna perdita.inoltre dobbiamo considerare i costanti rincari del petrolio e dei suoi derivati.Questi rincari colpiscono anche il costo dell’energia elettrica.un impianto fotovoltaico ben dimensionato darà l’energia sufficiente per coprire il fabbisogno annuo dell’utilizzatore, generando un risparmio immediato con l’azzeramento dei costi della bolletta, ed un guadagno con gli anni attraverso gli incentivi statali.

a questo punto entra in gioco il V° conto energia, ossia l’ultimo decreto che norma gli incentivi statali sugli impianti fotovoltaici (DM 05.07.2012). saranno oggetto di inCentiVi :- impianti fotovoltaici su edifici fino a 12 kW- impianti fotovoltaici su edifici tra 12 e 20 kW senza accesso al registro del conto energia ma con tariffa incentivante ridotta del 20%- impianti fotovoltaici su edifici con potenza maggiore di 12 kW con accesso al registro del conto energia- altri impianti (pergole, serre, cave, eccetera)e’ prevista la divisione tra iMPianti FotoVoLtaiCi su eDiFiCi e aLtri iMPianti FotoVoLtaiCi.La tariffa dell’incentivo sarà oMniCoMPrensiVa Costante Per 20 anninon è più previsto lo scambio sul posto, ma c’è un PreMio per l’energia consumataLa tariffa omnicomprensiva viene calcolata sull’energia elettrica prodotta dall’impianto e immessa in rete.il premio sull’energia consumata in sito viene calcolato facendo la differenza tra l’energia totaLe prodotta dall’impianto fotovoltaico e l’energia elettrica immessa in rete.Ci sono alcuni fattori che aumentano l’incentivo e riguardano:- iMPianti FotoVoLtaiCi CHe PreVeDono Lo sMaLtiMento Di tetti in

eternit e aMianto: Maggiorazione di 3 centesimi per ogni kWh fino alla fine del 2013 e poi di 2 centesimi per ogni kWh dal 1° gennaio 2014- iMPianti FotoVoLtaiCi CHe utiLizzano CoMPonenti euroPei: Maggiorazione di 2 centesimi per ogni kWh fino alla fine del 2013 e poi di 1 centesimo per ogni kWh dal 1° gennaio 2014tariFFa inCentiVi oMniCoMPrensiVaLa tariffa varierà ogni semestre a partire dalla data di entrata in vigore del V° conto energia

Per maggiori informazioni sulle modalità di applicazione della legge, sulle pratiche da espletare e sui lavori da effettuare, lo studio Monza Progetti unitamente alla società sun green energy spa di Monza in partnership con il gruppo enel, sono a vostra disposizione.

Vuoi una consulenza privata per ristrutturazioni o soluzioni di arredi?

Fate le domande e risponderemo in forma privata entro 60 giorni.inviate piante dell’appartamento o di singole stanze in scala 1:100 o 1:50 con eventuali foto e breve testo spiegando le esigenze od i

quesiti.La e.mail di corrispondenza è la seguente:

[email protected] costo è di € 65,00 per il primo locale e di € 45,00 per ogni locale in più

ai lettori di trantran lo studio Monza progetti, sulle consulenze e/o pratiche tecniche e amministrative, riserva uno sconto del 10% sull’onorario.

i pannelli FotoVoltaici

aRcHitetto giuSeppe Rolla

VIA MONS. TALAMONI, 3 - 20900 MONZA MBTel. 039/5962775 Fax. 039/5962776e-mail [email protected]

TT

Page 23: Trantran 34 sfogliabile...

DICEMBRE 2012, trantran 4544 trantran, DICEMBRE 2012

L E S C I U r EL e V o S T r e L e T T e r e

LE SCIURELA REDAZIONE RISPONDE

IL COMMERCIALISTA INFORMAAPPUNTAMENTO DAL COMMERCIALISTA

buon giorno a Voi tutti, Cari lettori,vorrei riportarvi parte di un’intervista al Presidente di Confcommercio Milano:“…Queste scelte di austerità concorrono a determinare, insieme al peggioramento della congiuntura internazionale, un quadro recessivo pesante. una condizione di profonda sofferenza dell’economia reale, delle imprese, del lavoro: cade la domanda interna per investimenti e consumi, cresce il numero delle imprese che chiudono ed il numero dei disoccupati. e, come se ciò non bastasse, ad oggi, le previsioni segnalano un’ulteriore caduta del Pil e dei consumi anche nel 2013 ed un ulteriore rinvio temporale della ripresa della nostra economia…”. rinnovo l’invito a spendere, quando è possibile, in modo da aiutare l’economia a ripartire quanto prima.Passiamo ora a parlare della tanto “famosa” iMu.il procedimento per il saldo consiste nel calcolare il totale dovuto per tutto il 2012, con le aliquote e le detrazioni definitive e sottrarre da questo importo l’acconto corrisposto nel mese di giugno. una volta determinata l’iMu da versare a saldo, un’ulteriore complicazione deriva dall’obbligo di dividere questo importo tra quota comunale e quota statale, utilizzando due diversi righi del modello F24 e due diversi codici tributo. solo per le abitazioni principali e relative pertinenze il calcolo è più semplice, perché tutto il saldo iMu va versato al comune e non c’è la quota statale. Per gli altri fabbricati e terreni la quota statale annua rimane

sempre fissa, pari allo 0,38% dell’imponibile iMu. La quota comunale è invece variabile in base alle decisioni adottate a livello locale e si calcola per differenza, sottraendo la quota statale dal totale dovuto per il saldo. Per il saldo iMu si utilizza il modello F24, salvo usare il bollettino postale.Con l’F24, il versamento può essere effettuato in banca, negli uffici postali oppure on line. il vantaggio dell’F24 consiste nella possibilità di compensare eventuali crediti.ecco un esempio di calcolo dell’imu su un’abitazione principale di categoria catastale a/3, e posseduta da due coniugi, con due figli conviventi minori di 26 anni, che danno quindi diritto alla detrazione aggiuntiva di 50 euro a testa:1) si prende la rendita catastale dal rogito o da una visura, ad esempio 1.000,00 euro, e la si rivaluta del 5%; mille euro per 1,05 dà 1.050,00 euro;2) si moltiplica la rendita rivalutata per 160 – il moltiplicatore previsto per gli immobili – e si ottiene la base imponibile: 1.050,00 per 160 uguale 168.000,00 euro;3) sul valore così ottenuto và applicata l’aliquota definitiva stabilita dal Comune, ad esempio lo 0,5%, leggermente più alta di quella standard e usata per determinare l’acconto (0,4%). Quindi 168.000,00 per 0,5% dà un’imu lorda di 840,00 euro;4) si sottrae la detrazione per l’abitazione principale (200,00 euro) e quella per i due figli conviventi (50,00 x 2 figli = 100,00 euro) per un

totale di 300,00 euro;5) l’imu netta dovuta per il 2012 è pertanto di 540,00 euro;6) si sottrae l’acconto versato a giugno. L’imposta netta calcolata con l’aliquota standard dello 0,4%, e tenendo conto della detrazione complessiva di 300,00 euro, era di 372,00 euro. ipotizzando che si sia scelto il versamento dell’acconto in due rate, a giugno sono stati pagati, complessivamente dai due coniugi, 186,00 euro (la metà di 372,00 euro);7) sottraendo l’acconto di 186,00 euro dall’imu netta e definitiva di 540,00 euro si ottiene una differenza di 354,00 euro che andrà versata in parti uguali dai due coniugi (177,00 euro).L’imposta si indicherà nel modello F24 con il codice 3912.L’anno prossimo entreremo meglio nel dettaglio di alcuni argomenti specifici, così da capirne meglio la portata, così come ora fatto con l’imu. C’è da dire, che “ogni giorno” esce un decreto nuovo, che però non è operativo in quanto ha bisogno di ulteriori decreti attuativi! il tutto crea un enorme confusione, che ostacola l’economia in generale; gli imprenditori “navigano a vista”, senza avere una “rotta chiara e precisa”. in conclusione, auguro a tutti un sereno natale e soprattutto un 2013 di ripresa e prosperità.Cordialmente Vi saluto. Umberto Grasso

i seGNaLiLo stipendio annuo del sig. Giorgio Napolitano è aumentato di 8.835€,

questo si che è un segnale forte da parte dello stato! Spero vivamente che questo segnale li faccia dirigere tutti

indistintamente verso quel posto dove la gente è pronta ad interagire con i loro corpi riponendo ciò che ritiene adatto

nelle zone dove solitamente non batte il sole.

Selenia G

Cara selenia, forse la tua mail non è proprio natalizia, ma senz’altro ironica e

poi noi siamo per la libertà di stampa! non mollare. un abbraccio Le sciure

PieRiNo e iL LUPoVi ringrazio molto per l’interessamento.

Io vi manderei molto volentieri i miei scritti dialettali ma, come ho già spiegato al signor Bruno Zanacca, ho alcune mie

idee tutte particolari e ho molti dubbi che vengano da voi accettate e che i pezzi

vengano pubblicati. Comunque, tanto per semplificare, allego uno scritto di mia produzione e chiedo un vostro giudizio,

anche severo. Lo scritto in questione riguarda la proiezione di un film che

il maestro Gino Arosio, ben conosciuto a Monza, ha organizzato all’Istituto

Dehon. Si tratta dell’opera “Pierino e il lupo” di Prokofiev, diretta da Claudio

Abbado e con la partecipazione di Roberto Benigni. Pino Forgia, ben noto a Monza

e anche tesoriere del Cenacolo dei poeti, per l’occasione (era il giorno di San Francesco) aveva declamato una sua

composizione dal titolo San Francesco e il lupo. Purtroppo, uno spiritello maligno mi ha istigato a sfidare Forgia, e così ho composto il mio “Pierino e il lupo”. Se

proprio non vi va, stracciate pure. Saluti da Nando Mosconi

nando carissimo, leggeremo durante le vacanze il tuo scritto! approfittiamo di

questa tua mail per augurare a te, il signor zanacca e tutti i nostri fedelissimi lettori

buon natale e buon anno. Vi abbracciamo. Le sciure

TT

SPECIaLESaLUtE

“SigaRette elettRonicHe con un’ aRoMa in piu”

Che sia un modo più sano, pulito, ed economico è fuori dubbio…e che sia

veramente un primo passo, senza sacrifici, per dire addio alle “tabaccose” con le migliaia di sostanze cancerogene, è garantito.“ il piacere è identico” lo dice chi da tempo è passato alle e- cigarettes e che questa passione l’ha trasmessa prima agli amici e ora ai numerosi clienti che soddisfatti hanno

iniziato a “svapare” abbandonando per sempre le sigarette.Quando si entra nel negozio “ aromi in fumo “ a Lissone sul viale della repubblica 55, l’atmosfera è affascinante….non quella degli ormai diffusi e anonimi franchising con poca offerta, qui si entra in un mondo di modelli di sigarette elettroniche, che per design e colori, riescono a soddisfare qualsiasi esigenza.

Qui è la passione che si vende e si condividono le esperienze di chi a scelto di svapare…..ma la cosa più affascinante è l’infinità di aromi…..che fanno dimenticare l’odioso odore delle sigarette e aprono un mondo di nuove sensazioni.ora lascio il negozio e credo proprio che sia veramente il nuovo modo per fumare sano e pulito. TT

Page 24: Trantran 34 sfogliabile...

46 trantran, DICEMBRE 2012

Viene distribuita tramite hostess la mattina dell’uscita nelle stazioni ferroviarie diMonza, Lissone, arcore, Desio, Meda , seregno, seveso e presso la fermata MM di Cologno Monzese/brugherio

nelle 13 sedi presenti sul territorio provinciale di APA Monza e Brianza - Confartigianato Imprese

Monza via gb stucchi, 46Carate Brianza via Matteotti, 19 Cesano Maderno via Matteotti, 16Desio via garibaldi, 258Giussano Largo europa, 7 Lissone via san rocco, 97 Meda viale Francia, 15 Muggiò via i° Maggio ang. via san rocco Nova Milanese via berlinguer, 2Seregno via rismondo, 28 Seveso via solferino, 16 Triuggio viale rimembranze, 3 Vimercate via ronchi, 12 Bar La Piazzetta via san bernardo, 5 - Carate

brianza EXPO Cafè via e. toti, 41- Carate brianza Vista Caffè via John Kennedy, 2 - Correzzana Tennis Concorezzo via Libertà, 1 - Concorezzo Enoteca Brambilla via C. Cattaneo, 57- Lissone Bar Borgo Caffè via bergamo, 9 - MonzaBuffetti c.so Milano, 38 - Monza Edicola Siria via solferino (davanti ospedale Vecchio)- Monza Info Point Comune di Monza Piazza roma - Monza Speedy Bar via appiani, 22 - Monza Tabacchi Ambrosini piazza Carducci, 2 - Monza Turné trattoria e bistrot via bergamo, 3 - Monza Baby College-Oxford Group via Verdi, 83 - seregnoEdicola Enrico via Cavour, 12 - seregno Osteria dei Vitelloni via garibaldi, 25 - seregno Panificio Corti via garibaldi - seregno Studiofluido via Leonardo da Vinci, 30 - seregno

Tambourine via C. tenca, 16 - seregno Bar Boulevard viale C. battisti, 121 - Vedano al Lambro Ottica Mottadelli via Preda, 13 - Verano brianza Panetteria Duca via iV novembre, 33 zoccorino (besana)Cosval via Porta D’arnolfo, 87/89, biassonoEdicola Di Enrico Giannone, via Monte amiata, Monza ( zona triante)Piscina comunale di DesioClinica del sale, via sempione 13/g, Monza.

in tutte le biblioteche Comunali di Monza e in tutte le biblioteche locali della rete provinciale Brianza Biblioteche.all’interno della Galleria Auchan di via Lario a Monza, collocate in appositi espositori, a disposizione dei numerosi clienti che vi transitano.

… e inoltre presso principali bar, parrucchieri, studi medici di base dei comuni di Monza, Vedano al Lambro, Lissone, Desio, seregno, brugherio

SCRIVETECI: [email protected] | [email protected] | [email protected] | segreter [email protected]

Trantran è anche su facebook e su myspace…dalla Brianza una finestra sul mondo!

Carabinieri | 112

Centro antiveleni (ospedale niguarda)02 66101029

Croce rossa italiana | 039 322384-32365

emergenza sanitaria | 118

guardia medica | 840 500092

ente nazionale Protezione anumali (sezione Monza e brianza)039 388304

guasti acqua e gas | 800 388088

guasti illuminazione strade | 800 901050

guasti enel | 800 023421

Polizia di stato | 039 24101

Polizia municipale di Monza | 039 28161

Polizia stradale arcore | 039 617333

Polizia stradale seregno | 0362 239077

Protezione civile | 039 28161

soccorso stradale | 116

Vigili del fuoco | 115

s.i.a.e. Circoscrizione di Monza 039 2326323

CI VEDIAMO PRESTO INFO E CONTATTI

PER LA PUBBLICITà

Trantran Editore [email protected]

CI VEDIAMO IL 12 FEbbRAIO COn unA nu OVA VEStE!

N U M E R I U T I L I

D O V E T R O V A R E L A R I V I S T A

Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare tempo

(Henry Ford, imprenditore statunitense)

Trantran Editore srl RICERCA PER IL POTENZIONAMENTO DELLA PROPRIA RETE COMMERCIALE VENDITORE/VENDITRICE per trantran…intorno a Monza

& brianza per la raccolta di spazi pubblicitari su area locale

www.trantran.net

Per info:334 6339121

[email protected]

Page 25: Trantran 34 sfogliabile...

EntrataINSALATA DI RINFORZO

ANTIPASTI FREDDI:SEPPIE E VERDURINE / GAMBERETTI E RUcOLA POLIPO ALL’ INSALATA / SALMONE AFFUMICATO

ANTIPASTI CALDI:SOUTE’ DI FRUTTI DI MARE / GAMBERO MANDORLATO

POLPETTINE DI PESCE SPADA / CROCCHE’ DI BACCALA’

PrIMILINGUINE ALL’ ASTICE

RISOTTO OSTRICHE E CHAMPAGNE

SECOnDIPESCE AL FORNO CON CESTINO DI ISALATINA

FRITTURA DEL GOLFOBACCALA’ FRITTOCAPITONE FRITTO

aCQUa VInO SPUMantE

PanEttOnE E DOLCI tIPICI naPOLEtanI

99,00 EUrO

meNU’ di CaPodaNNo

f l b - m o n z a @ f r a t e l l i l a b u f a l a . c o mw w w . f r a t e l l i l a b u f a l a . c o m

via Cortelonga 6, 20900 Monza Tel. 039 2311991

iNtRatteNimeNto CoN mUsiCa daL ViVo

CabaRet

kaRaoke

e... NatURaLmeNte La NostRa CUCiNa tiPiCa!

cosa aspetti?

prenota adesso!

PRENOTA IL TUO CAPODANNO!

NUoVa GestioNe