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Atti ! arlamentari 24995 Camera dei Deputati

LEGISLATURA. X X I I — T SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

DLXXI11.

TORNATA DI SABATO 9 GENNAIO Í 9 0 9

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE M A R C O R A

I N D I C E .

D i s e g n o di legge (Discussione).:

P r o v v e d i m e n t i p e r i d a n n e g g i a t i dal t e r r e -m o t o del 2 8 d i c e m b r e 1 9 0 8 . . . Pag. 2 4 9 9 5

AGNINI 2 5 0 1 3 ALESSIO GIOVANNI . 2 5 0 0 4 - 5 0 0 6 ALESSIO GIULIO . 2 5 0 1 5 APRILE 2 5 0 1 4 BERTESI . . . . • 2 5 0 0 4 BERTOLINI, MINISTRO . . . • • 2 5 0 1 0 CARCANO, MINISTRO . . . . 25013-14-17 CARNAZZA 2 5 0 1 8 CHIMIRRI . . . . . . . . . . . . . 2 5 0 1 8 - 2 0 DE ANDREIS 2 4 9 9 5 - 5 0 0 2 DE FELICE-GIUFFRIDA 2 5 0 0 7 - 1 8 DE NAVA , • , 2 4 9 9 7 DI SANT'ONOFRIO 2 5 0 0 2 - 5 0 0 9 - 1 1 FARANDA 2 4 9 9 6 FERA • . 2 5 0 1 9 FERRARINI . 2 5 0 1 4

. FURNARI . . 219i )9 GIOLITTI, presidente del Consiglio. . . 2 4 9 9 8 - 5 0 0 2 -

2R 0 0 5 - 5 0 0 6 - 5 0 0 8 - 1 2 - 1 ^ - 2 0 GUICCIARDINI. 2 4 9 9 6 - 2 5 0 1 0 LUZZATTO RICCARDO . 2 5 0 1 9 21 MAJORANA GIUSEPPE 2 5 0 0 0 MANTOVANI . . 2 5 0 1 4 PESCETTI 2 5 0 0 9 - 1 1 POZZI 2 5 0 0 4 - 5 0 0 5 - 5 0 0 6 TREVES 2 5 0 0 4 - 5 0 0 6 VILLA, RELATORE 2 5 0 0 0

G I U R A M E N T O DEL DEPUTATO CAMPANOZZI . . . 2 4 9 9 5

O S S E R V A Z I O N I E PROPOSTE :

LAVORI PARLAMENTARI :

GIOLITTI, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. . . . . 2 5 0 2 2

LAVORI DELLA GIUNTA GENERALE DEL BILANCIO :

PRESIDENTE . . . . . . . . . . . . . 2 5 0 2 2 - 2 3

SANTINI. 2 5 0 2 3

TEDESCO, PRESIDENTE DELLA GIUNTA GENERALE DEL BILANCIO. 2 5 0 2 3

V o t a z i o n e segreta {Rislittamento)-. Provvedimenti a favore dei danneggiati dai

t e r r e m o t o del 2 8 d i c e m b r e 1 9 0 8 . . . . 2 0 2 2 5

\m

La seduta comincia alle 14.35.

I G E A N D O , segretario, dà lettura del processo verbale della seduta .precedente, che è approvato.

Giuramento.

P R E S I D E N T E . Essendo presente l'ono-revole Campanozzi, l'invito a giurare.

(Legge la formula).

CAMPANOZZI. Giuro !

Discussione del disegno di legge : Provvedi-menti a sollievo dei danneggiati dal t e r r e -moto del 2 8 dicembre 1 9 0 8 .

P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca: Discussione del disegno di legge : Provve-dimenti a sollievo dei danneggiati dal ter-remoto del 28 dicembre 1908.

Si dia lettura del disegno di legge. MORANDO, segretario, legge: (Vedi Stam-

pato n. 1190-a). P R E S I D E N T E . Avverto la Camera che

nell'ordine delgiorno presentato dalla Com-missione, dopo le parole: « la presente legge », devonsi aggiungere le parole: « dei quali non si conosca il legittimo possessore ».

La discussione generale è aperta. Ha facoltà di parlare l'onorevole De An-

dreis. D E ANDREIS . Creào di non avere bi-

sogno di invocare la benevolenza della Ca-mera in questo momento.

Espongo una idea, che mi è venuta per-sonalmente, senza alcun contatto con gli amici di questa parte, ma che mi sembra che interpreti il sentimento di molti di noi.

Ho letto le modificazioni arrecate dalla Commissione al disegno di legge del Go-

)

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Atti H ari amentan — 2 4 9 9 6 — Camera dt,t Deputati LEGISLATURA X X I I — 1* SESSIONE — ÌUSCTJSSIONI — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9 ~

verno ed ho visto gli emendamenti presen-tat i da parecchi colleghi. P a n n i che la di-scussione accenni a diventare una delle solite discussioni, mentre, forse, in questo mo-mento un procedimento rapido, urgente, sommario, corrisponderebbe al pensiero di molti di noi. Non so se la Commissione ab-bia fatto una considerazione che esporrò brevissimamente.

L'articolo primo è urgentissimo, special-mente nella parte che concede sommaria-mente e urgentissimamente i fondi al Go-verno. Esso forma, per ora, il vero nucleo della legge e su questo, s ; a per trenta mi-lioni o per qualunque altra cifra il Governo potesse chiedere, non credo che sia possi-bile discussione alcuna. Ma credo che tutt i gli altri articoli, per la importanza loro e per la ripercussione che possono avere su tut t i gli ordinamenti economici del nostro paese, siano tali da meritare la più grande ponderazione da parte del Governo, della Commissione, del Parlamento.

Non faccio proposte concrete, ma dico (e sento d'interpretare il pensiero di molti): non potrebbe la Commissione, d'accordo col Governo, limitare il disegno di legge agli articoli 1 e 10, rimandando alla riaper-tura della Camera gli ulteriori provvedi-menti che il Governo e la Commissione po-trebbero intanto, con tut ta serenità e pon-derazione, studiare? Gli articoli 2, 3 e 4, ad esempio, che riguardano tu t ta l 'economia del paese, ci condurranno a piccole discus-sioni di particolari per cui non daremmo bello spettacolo di noi. Prego quindi la Com-missione di riflettere sopra questa mia pro-posta.

Ma, se questa proposta, o meglio, se questa mia preghiera non potrà essere ac-colta, se essa, come ho sentito dire da qual-che autorevole parlamentare, si presenta tardiva, non insisterò, osservando solo che, in un'alta questione in cui una sola deli-berazione poteva essere presa dalla Camera, finiremo con lo scendere a piccoli ritocchi di articoli, a piccole discussioni sopra un argomento di vitale importanza, per cui, domani, potremmo pentirci di quello che abbiamo fatto oggi.

Ho finito. Dicano il Governo e la Com-missione il loro pensiero; io sono disposto a sacrificare le mie idee per la concordia di tutt i . (Approvaz ion i ) .

P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare l 'onorevole Guicciardini.

G U I C C I A R D I N I . Poiché gli emenda-menti da me proposti sono stati accolt i dalla Commissione, rinuncio a parlare.

P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare l'onorevole Faranda.

F A R A N D A . Avrei volentieri rinunziato a parlare se altri colleghi non avessero preso la parola. Sono uno dei più giovani depu-ta t i rimasti della mia provincia, e la mia prima parola alla Camera deve essere di rimpianto e di saluto a tut t i i morti .che giacciono là in quell'immenso camposanto che una volta era la c i t tà di Messina, e nello stesso tempo di ringraziamento grande, immenso, che sgorga dal mio cuore, verso tutt i coloro che indist intamente ci hanno aiutato.

In noi, nel nostro cuore, è pari all ' idea dell 'immensità del disastro, quella dell'im-mensità dei benefici e degli at t i di amore ricevuti da tut te le parti . ( B e n i s s i m o ! Bravo!)

Non mi basta l 'animo di-parlare in que-sto momento sulla legge. Semplicemente dico che l 'accetto; l 'accetto con entusiasmo perchè essa mi dimostra una cosa sola, il volere fermo del Parlamento, del Governo e del paese che unanimi vogliono la rico-struzione di quei luoghi che oggi sono luo-ghi di morte e che domani saranno nuo-

I vamente luoghi di vita. {Bravo!) Ma la legge non è assolutamente ade-

guata ai bisogni. In essa non si parla degli orfani e dei

minorenni sparpagliati, sperduti in tut te le parti d ' I tal ia , lasciati in balìa della carità-, ma anche in balìa della mala gente. { In -terruzioni — Commenti). Questo è quello che mi strazia l 'animo; e sento il dovere di dirlo. (Interruzioni — Commenti).

Palermo generosa si è fat ta vindice di questo problema ed ha tolto i minorenni

; a tut t i coloro che non dànno affidamento, per ricondurli nelle mani della vera carità. (Commenti animati in vario senso). E dolo-roso che non si sia pensato in questo pro-getto di legge alla gente sperduta, alla gente chedangue da per tutto; ed invoco la Com-missione ed il Governo che vogliano inclu-dervi qualche disposizione in proposito. Ho visto qui proposte bellissime, dettate da colleghi che non sono del mio luogo, da Giulio Alessio, Rampoldi , Di Stefano, Pa -squalino-Vassallo ed Avellone. Veda il Go-verno di accettarne qualcuna*

Ed ora accennerò ad un altro grave f a t t o

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itti Parlamentan 24997 Camera dei Deputali LEGISLATURA X X I I — 1* SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

che paralizza tutta la nostra vita, ed ho finito.

Messina è sotto lo stato di assedio. Aven-do domandato all'onorevole Giolitti quale era lo scopo di questo stato di assedio, mi ha risposto: Per evitare il saccheggio! Ora io posso lodare questo provvedimento solo per i primi istanti: quello che non mi so spiegare è il perchè abbia voluto allargarlo a tutto il circondario di Messina.

Ma perchè non limitare la custodia e lo stato di assedio soltanto alle macerie? Per-chè non limitarlo a quella parte distrutta del comune di Messina"?

Quelle macerie che contengono milioni di valore dovranno essere custodite per mesi ed anni, ed è assurdo che si possa an-che per un momento pensare di mantenere lo stato di assedio in un circondario di 200,000 abitanti, per custodire una cerchia limitata. Su questo punto io invoco asso-lutamente l'intervento dell'onorevole Gio-litti.

Bisogna conoscere Messina, bisogna co-noscere quei luoghi per sapere che cosa si-gnificano questi provvedimenti. Messina città è tutta distrutta, ma i sobborghi di Messina che facevano corona alla città, ben-ché distrutti, sono ancora abitati da 40,000 persone. Con questi provvedimenti militari quei sobborghi sono stati chiusi al consor-zio civile.

Sono oltre 40,000 persone che non pos-sono vivere nè vettovagliarsi, e sono là nella miseria, e nella desolazione. Ed al di-sastro si aggiunge il disastro. Lasciate che altrove la vita si svolga liberamente, aprite le strade di comunicazione a questi villaggi perchè possano vettovagliarsi; così solo risorgerà Messina.

Quello che io credo necessario è ciò che fecero i Borboni nel 1783, è l'espropriazione rapida di una zona di terreno e la conces-sione gratuita a tutti quelli che, in un dato tempo, con un dato tipo di case, vogliano fabbricarvi. E poi la costruzione rapida di baracche. Ma a questo credo che l'onore-vole Bertolini abbia pensato, non col di-segno di legge, ma con provvedimenti spe-ciali.

I l concetto che io esprimo qui, a nome di quella sventurata città, è che si crei su-bito senza formalità burocratiche un nucleo centrale che attragga tutti i profughi; che questi dispersi sappiano dove stia il faro luminoso* che deve attrarli e così mano ma-no automaticamente possano tornare a quei

luoghi cari e ricevere lì gli aiuti, i soccorsi, e risorgere.

Tenga conto il Governo di tutte quelle latenti energie scampate al disastro e ricordi la seduta storica memorabile che il Consi-glio provinciale, i deputati ed i superstiti tennero il 6 gennaio lì in Messina sulle ro-vine della città, col fermo, intenso, energico proposito di farla risorgere! {Bene!)

P R E S I D E N T E . L'onorevole De Nava ha facoltà di parlare.

D E if A.VA. Rappresentante di una delle regioni devastate da una natura crudele,' giunto ieri dai luoghi della sventura e della morte, io porto qui l'eco del dolore della mia patria, e nel tempo stesso la voce di riconoscenza per gli sfotrzi generosi che ita-liani e stranieri hanno compiuto, e com-piono tuttora, per tentar di alleviare le con-seguenze di un disastro che forse non ha precedenti nel ricordo degli uomini - la voce di riconoscenza pel Governo e pel Parla-mento, che una prova così solenne dànno in questo momento di sublime pietà di patria.

In un cataclisma che nessuna mente u-mana avrebbe saputo concepire, nemmeno nei sogni d'una macabra fantasia, che nes-suna parola saprà mai riprodurre, che nes-suna penna saprà mai descrivere, noi ab-biamo tutto perduto.

Un popolo intero è quasi perito, e con esso caddero i tetti sotto i quali nacquero i nostri padri, e dove noi nascemmo, le chiese dove pregarono le nostre madri, i musei dove eran raccolte le nostre memorie e i nostri tesori, gli archivi ove erano depo-sitati i documenti sugli uomini e sulle cose; tutto abbiamo perduto, quasi la natura abbia voluto in un attimo interrompere per noi i secoli della storia.

Tutto ha capovolto la furia devastatrice; la compagine degli edifìci, delle strade, e dei porti, e la compagine sociale; le fonti della vita, del traffico, del commercio sono state essiccate; viventi già ricchi vagolano fra le macerie come mendichi, orfani ritro-vati ignorano il loro nome e la loro stirpe; superstite non vi è che non abbia perduto tutti o parte dei suoi; ed io non so quale sorte sia più triste, se quella di chi cadde sotto le rovine, o quella di colui che il fato ha destinato a sopravvivere a tanta scia-gura !

Certo non vi è forza d'intelletto che possa misurare le conseguenze ultimie di' quanto è accaduto; non v'è altezza di mente

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*.tti Parlamentan 24998 ornerà dei Deputati LEGISLATURA XXII 1* SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

che possa d ' un subito concepire come v i s i possa defini t ivamente r iparare; ma se è vero che le sventure met tono a prova il cara t te re degli individui e delle nazioni, io ho fede, fede viva e sincera, che nella durissima prova l ' I ta l ia mostrerà che una grande na-zione non si arrende al f a to avverso, ma sa pugnare tenacemente con la incrollabile energia che è privilegio dei fort i .

Uno sforzo t i tanico, concorde, di energia e di volere, l ' I ta l ia deve farlo, e lo farà per la risurrezione di quella regione. Deve farlo perchè le c i t tà d i s t ru t te si collegano alle ori-gini della nostra c iv i l tà ; lo s t re t to di Mes-sina è la via delle genti pel commercio t r a l 'Europa , l 'Africa e l 'Oriente, è l 'anello di congiunzione t ra il cont inente e la nostra grande isola; è la chiave di vol ta della no-s t ra difesa mar i t t ima.

Io posso a t tes ta re qui nell 'Assemblea na-zionale che la più gran par te della popola-zione superstite» della costa calabra dove io sono s ta to questi giorni, da Bagnara a Reg-gio, desidera restare sul suolo nat ivo e de-sidera essere a iu ta ta efficacemente a risor-gere, a lavorare per la. grandezza e l 'avve-nire della patr ia .

I provvediment i propost i dal Governo, noi li accet t iamo riconoscenti, appunto co-me un primo passo nella via della risurre-zione.

Pe rme t t e t emi ora, o colleghi, che nel ri-volgere un mesto saluto alle migliaia di v i t t ime inesorabilmente colpite, io compia il triste dovere, come d e p u t a t o calabrese, di dedicare una speciale parola di r impianto ad uii nostro ex-collega, l 'onorevole Deme-trio Tripepi, penalista insigne, già sindaco della ci t tà di Reggio, uomo di indomito ca-ra t t e re e di non comune energia, morto f ra le rovine con la moglie, lasciando sulla terra nove figliuoli: e che un fervido augu-rio di guarigione io rivolga all 'onorevole Valentino, che giace ferito in una villa presso Reggio.

Signori, in quest 'ora t ragica e solenne crederei di commet tere una profanazione se accennassi sol tanto a qualcuna delie de-

- ficienze rivelatesi nei nostri organismi. Vi sarà tempo per ciò; ma invece, in questo momento, l ' animo mio, l ' animo nostro si rivolge commosso agli i taliani d 'ogni con-dizione, d 'ogni età, d 'ogni sesso accorsi da -ogni angolo d ' I ta l ia ad*aiutare quei miseri, compiendo miracoli di abnegazione, di eroi-smo e di sacrificio.

Ed a me, depu ta to del collegio di Ba-

gnara, incombe altresì un ult imo dovere : quello di segnalare alla gra t i tudine del Par-lamento e del Paese le benemerenze della marina inglese. Per ben set te giorni, gli uf-ficiali e i marinai inglesi, sot to la direzione suprema dell 'ammiraglio Assheton Curson, comandan te della squadra del Mediterraneo, hanno soccorso da soli con ogni mezzo i paesi della costa calabrese da Scilla a Gai-lieo, ed io sono s ta to tes t imone oculare dei prodigi di valore da essi compiuti , e della ge-nerosa prodigali tà di cui han da to prova.

Anche oggi un ospedale inglese cura i fe-ri t i nostri sulla spiaggia di Catona.

Giunga alla nazione inglese l 'espressione solenne della riconoscenza del l ' I ta l ia per ques ta alt issima dimostrazione di solida-r ietà e f ra te l lanza umana , (Vive approva-zioni).

Voci. E dei Russi t D E NAVA. Io parlo di quello che ho vi-

sto ! (Commenti). P R E S I D E N T E . Ma scusino! Ieri il Pre-

sidente della Camera rivolse r ingraziament i a t u t t e le squadre es tere! (Vive approva-zioni).

GIQLITTI , presidente del Consiglio, mi-nistro dell'interno. Chiedo di parlare.

P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà. GIOLITTI , presidente del Consiglio, mi-

nistro dell'interno. Devo rivolgere all 'ono-revole De Andreis, ed a quant i come lui la pensano, la preghiera di r i tenere che i prov-ved imen t i da noi proposti r ispondono pre-cisamente a quelle necessità assolute ed ur-genti, che l 'esperienza prat ica di questi giorni ci ha d imost ra to essere impossibile differire a periodo più lungo.

Una parte, di questi provvediment i sono una necessità indeclinabile per il risorgere della vi ta civile. Manca, per esempio, lo s ta to civile di quasi t u t t e le famiglie di Messina; ed è una necessità assoluta il ri-comporre questa prima base di una società civile.

E così r i tenga l 'onorevole De Andreis per molti altri dei det t i p rovved imen t i , al-cuni dei quali (lo voglio ammet tere) forse si sarebbero po tu t i anche differire di un mese o due ; ma essi sono 1' indizio certo che il Pa r lamento intende di r icosti tuire quelle provincie e quelle ci t tà . (Vive ap-provazioni — Applausi).

Noi dobbiamo, fin d 'ora , dire a quelle popolazioni che la volontà del Pa r l amen to i ta l iano è che Messina e Reggio risorgano. ( Vive approvazioni — Applausi). E, fin da

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Atti Parlamentari — 2 4 9 9 9 — Camera dei Deputai % LEGISLATURA X X I I — 1 " SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 9~GENNAIO 1 9 0 9

ora, assumiamo l'impegno, con i provvedi-menti in esame, di raggiungere questo scopo. Questi provvedimenti non sono che un pri-mo passo: {Vive approvazioni — Applausi) siamo completamente di accordo; ma noi non dobbiamo restringere questo primo passo in limiti così angusti, che sembri una elemosina a poveri derelitti, ( Vive approva-zioni — Applausi) mentre esso deve essere la espressione d'un altissimo sentimento na-zionale.

Quindi pregherei vivamente l'onorevole De Andreis di dar seguito al proposito che ha gentilmente manifestato ne-lF ultima parte del suo discorso: cioè, di non opporsi a che questa discussione segua il suo corso naturale,

P R E S I D E N T E . Non ha fatto alcuna proposta.

G I O L I T T I , presidente del Consiglio, mi-nistro dell'interno. Ma aveva accennato a questo concetto.

E rispondo brevemente all'onorevole Fa-randa su un argomento che tocca il cuore di tu t t i : quello degli orfani.

Io, fino dai primi giorni dopo la cata-strofe, telegrafai a tutt i i prefetti nelle cui circoscrizioni si rivolgevano profughi, affin-chè avessero cura speciale degli orfani, che sono coloro che hanno bisogno assoluto della tutela dello Stato; e raccomandai loro che mai alcun orfano fosse consegnato a persone che non presentassero le più sicure garanzie. Ho il piacere iuoltre di dichiarare che fu costituito immediatamente un Comi-tato autorevolissimo, composto in gran parte di nostri colleghi.

Alcuni membri di questo Comitato, l'o-norevole Salandra, 1' onorevole Chimirri, l'onorevole Scipione Borghese, l'onorevole Suardi-Gianforte ed il senatore Cavasola, vennero da me, per richiamare la mia at-tenzione speciale su questo argomento. Io, che già avevo mandato quel telegramma ai prefetti, non solo rinnovai l'ordine nello stesso senso, ma, siccome era giunto a me un gran numero di offerte da tutte le parti d'Italia, per raccogliere orfani, tutte que-ste offerte furono, dopo un preliminare di-ligente esame, da me consegnate al Comi-tato del quale ho fatto parola.

Assicuro l'onorevole Faranda che il Go-verno comprende l'altezza della sua mis-sione, di fronte a questi innocenti, che si trovano talvolta privi perfino della cono-scenza della loro famiglia.

Si tratta alle volte di bambini di cui bi-

sogna accertare subito l 'identità. Ho messo all'uopo a disposizione del Comitato tutti i mezzi di cui la pubblica assistenza e la-pubblica sicurezza dispongono per l'iden-tificazione delle persone, e per cercare di raccogliere tutti i dati che intorno a cia-scuna di esse sia possibile avere; ed è a mia notizia che il Comitato stesso sta orga-

| nizzando un servizio legale per garantire i i diritti eventuali di questi orfani. Per cui \ stia certo l'onorevole Faranda che così non

saranno abbandonati. Ed aggiungo che la Commissione stessa, riconoscendo l'impor-tanza di questa altissima missione, ha ag-giunto all'articolo 6 la facoltà fatta al Go-

! verno di garantire provvisoriamente la tu-| tela dei minorenni orfani ed abbandonati

e dei dementi, e di assicurare il ricupero e la conservazione ed il possesso dei beni, salvo sempre il diritto di proprietà, se-condo il diritto comune.

Con queste disposizioni è fatto omaggio I XDrecisamente a quel principio a cui ha in-| formato il suo discorso l 'onorevole F a -j randa. j Egli ha parlato poi dello stato d'assedio.

Ritenga che la proclamazione di esso fu una necessità dolorosa: intorno alle macerie dai comuni vicini si erano organizzate delle vere bande di saccheggiatori : ora a costoro è impossibile opporre altro che la violenza immediata e assoluta. {Bravo!) Ma eviden-temente questo non è che uno stato tran-sitorio, della durata più breve che sia pos-sibile, perchè nessuno può avere interesse di mantenere uno stato di cose che esce dai limiti del diritto comune.

Aggiungo un'altra parola, rispondendo all'onorevole De Nava.

Egli ha manifestato il desiderio di quelle popolazioni di vivere sul suolo sul quale sono nate ; ora il proposito precisamente del Governo è di assicurare a quelle popo-lazioni il risorgere delle loro città. Questo è un impegno d'onore al quale nè il Par-lamento, nè il Governo verranno mai meno. (Bene! Bravo!)

P R E S I D E N T E . L'onorevole Furnari ha facoltà di parlare.

F U R N A R I . Credevo, perchè così si era detto, che nessuno fosse sorto a parlare; ma poiché ciò non è avvenuto, consentite, onorevoli colleghi, che io coll'animo stra-ziato dal più acerbo dolore per l 'immane disastro che, seppellendo la bella Messina, mi ha fatto privo di un figlio di 25 anni, già laureato in medicina e chirurgia, ch'era

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<«-+- l ì tri a montar, 25000 - Camera dei Deputo» h-islaPUHa XXII — P PESSiONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1909

la gioia e la speranza della mia vita, con-sentite, dico, che a nome dei ferit i e dei pro-fughi , esprima in questo momento solenne, nella Camera i ta l iana r iuni tasi così nume-rosa con t an to nobile slancio di i)atriotti-smo, i sensi della mia più grande ricono-scenza, della più profonda gra t i tud ine verso t u t t i coloro che sono s ta t i amorosamente solleciti delle loro cure e della loro opera, nella orrenda sciagura che ci ha colpiti, j

Io sento che qui aleggia l 'anima di Mes- j sina ed in torno ad essa vedo vibrare d 'af fe t to i t u t t i gli animi di quest 'Assemblea e del Paese, desiderosi ch'essa r i torni ben presto alla vi ta rigogliosa di pr ima. Diceva bene l 'onorevole presidente del Consiglio: Messina dovrà risorgere! Sì! risorgerà e con essa risor-gerà anche Reggio; perchè le c i t tà che hanno le loro nobili t radizioni storiche non muoiono mai , non possono, non debbono morire, | •come non morranno mai i ricordi dei loro j eroismi, delle orme illustri da loro im-presse nel campo delle arti , delle lettere, delle scienze!

Io non parlerò della legge che con grato animo accetto come affermazione di una tale meta, che gioverà di conforto ai profughi i ed ai feriti sparsi per t u t t a I tal ia; ma espri-merò al Governo ed alla Camera la ricono-scenza di quelle popolazioni, riconoscenza che è grande quanto è grande il disastro, perenne, quan to perenne sarà il dolore; e ri tengo che l 'espressione di tale ricono-scenza non può non essere appresa con s impat ia , perchè è sincera come sincero è il dolore che la det ta . E permet te te che tali miei sent imenti 'si rivolgano dal sol-da to al Ee, che con spirito di abnegazione e di sacrifizio accorse primo sui luoghi della sven tura insieme al l 'Augusta Sua Consorte, la quale, vero angiolo di conforto, si è con-ver t i ta in una instancabile suora di cari tà , e, nello stesso tempo, a t u t t e l e nazioni estere che con i propri soldati e colle loro gene-rose offerte hanno dato il loro valido aiuto .a quelle ci t tà . Nè potrò dimenticare l'eser-cito e la marina nostri che, r iaffermando le tradizioni del soldato italiano, coraggioso e pio, hanno fa t to a gara per salvare i mo-renti e soccorrere i feriti !

Tu t t i io ringrazio i nostri fratell i d ' I ta -lia, accesi da san ta solidarietà nazionale, e mi associo al l 'augurio dell 'onorevole presi-dente del Consiglio, augurio che per l 'at-teggiamento affet tuoso della Camera, di-viene in me una fede, e, cioè, che Messina risorgerà, che da quelle ruine sorgeranno

più belli e solidi palazzi, che da quelle ossa inonora te e benedet te sorgerà nuova gente operosa e felice, che il delicato p ro fumo, ora muto, della zagara r i tornerà ad effon-dersi a l t ra volta in quell ' incantevole lembo di terra bella, ma sventura ta , che a t tual -mente il lezzo dei cadaveri con tamina .

Con questo augurio, con questa fede, io-come ci t tadino, come rappresentante della provincia di Messina, ringrazio il Par la-mento che con t an to entusiasmo pietoso, in questa dolorosa circostanza, è accorso a vo-ta re i provvediment i del Governo: il quale non mancherà al compito suo, che è un sa-cro dovere della Pa t r i a !

Finisco col mandare l 'es tremo saluto del-l 'amicizia alla cara memoria dei nostri egregi colleghi, miseramente periti nella fa ta le gior-na ta del 28 dicembre, e dichiaro che le de-liberazioni, che la Camerà prenderà per Mes-sina, saranno il migliore t r ibuto di affet to che noi possiamo oggi deporre sulla loro tom-ba venera ta ! (Approvazioni).

P R E S I D E N T E . Ha facoltà di par lare l 'onorevole Giuseppe Majorana .

MAJORANA G I U S E P P E . Una semplice dichiarazione è pur necessità che io faccia. Per i rappor t i di vicinanza, e per la comu-nanza d'interessi, Catania si t rova in con-dizioni specialissime riguardo a Messina.

Ora, Catania ha f a t to verso la sven tura ta consorella, il dover suo nel momento del soccorso, come han fa t to t u t t e le altre pa r t i d ' I ta l ia , e anche con la specialità che la vi-cinanza le pe rmet teva e imponeva. Ma ora debbo, a nome della cit tà e della provincia di Catania, aggiungere una parola. Ed è questa: Catania intera fa i voti più vivi per la resurrezione civile ed economica di Mes-sina. (Approvazioni ) .

P R E S I D E N T E . Ha facol tà di par lare l 'onorevole relatore.

VILLA, relatore. (Segni vivissimi d'at-tenzione). Raccolta nella solenne maestà del dolore, la Camera ha ieri confuso in un sent imento unanime di ammirazione e di gra t i tudine infinita 1' eroica vi r tù dei nostri soldati, dell' esercito, dell' ar-mata , di t u t t i coloro che da ogni par te d ' I ta l ia , da ogni par te del mondo civile, accorsero a por ta re la loro opera di devo-zione, di cari tà, nel l ' immane disastro. La Camera ha senti to t u t t a la profonda ama-rezza che inspirava il pensiero della immane ecatombe.

Essa ha sentito in quel momento t u t t a la grande poesia degli affett i , che ci legano

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Atti Parlamentari 25001 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXII — 1 SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

alle v i t t ime e ai legionari della carità. L a parola moriva sul labbro di tutt i , e v i fu un solo impeto di entusiasmo, quello col quale essa sa lutava le parole del presidente del Consiglio e del presidente della Camera che accennavano alla risurrezione di Mes-sina, di Reggio e delle borgate devastate •dal terremoto.

I l disegno di legge presentato dal Go-verno intende appunto a questo scopo: v i intende, concertando i primi e più urgenti provvediment i , non dimenticando che po-chi minuti secondi bastarono per sconvol-gere tut t i i rapporti di ordine giuridico, che si riferiscono allo stato civile delle persone ed alle proprietà; bastarono pochi secondi per distruggere ogni ordine sociale, ogni t u t e l a dei diritti individuali e collettivi , per ricondurre quei luoghi ad uno stato di barbarie senza alcuna difesa, e che quindi conveniva fare un' opera sollecita e nel tempo stesso coordinata allo scopo, rico-struendo almeno un simulacro si società civile che poi si ordinasse in modo più per-fet to e con disposizioni legislative, che il Governo avrebbe dovuto in seguito pre-sentare.

Mi associo quindi alla preghiera f a t t a •dal Governo all 'onorevole De Andreis. Non insista. Nessuno dei provvediment i , che sono accennat i in questo disegno di legge, è inu-tile, Tut t i sono coordinati ad un solo altis-simo scopo.

Col primo articolo si stabilisce il modo col quale il Governo deve provvedere alle opere principali, alle opere urgenti, e de-termina le forme più semplici per le quali si possa procedere spediti, senza P ingom-bro delle formali tà prescritte dalle leggi e d a i regolamenti di contabil i tà.

Col secondo si fìssa un assegno alle Pro-vincie di Messina e di Reggio ed ai comuni f u n e s t a t i dal terremoto, perchè possano essi stessi provvedere alla propria amministra-zione, ricostituendo la loro rappresentanza amminis trat iva , e provvedendo al restauro ed alla tutela delle loro proprietà così che cominci la v i ta civile nella sorgente embrio-nale dal comune e salga a quella della pro-vincia.

Nel terzo articolo si parla dei modi coi quali si deve procedere al l 'occupazione dei terreni ed alle espropriazioni per causa di pubblica uti l i tà. Al l 'art icolo quinto si sta-

l 'obbligo per i comuni di provvedere piano regolatore e si fissano le di-

scipline colle quali si debba procedere alle

riparazioni ed alle ricostruzioni, e l 'ordine col quale devono essere nello interesse dei comuni regolate le funzioni sociali.

Yiene poi l 'articolo 6, ed in questo arti-colo vi è una somma di incombenze e di uffici che si affidano alla responsabilità del Governo, e che sono di un interesse asso-lutamente urgente, fra i quali quello primo di provvedere alla tutela dei minori, di prov-vedere alla tutela delle persone incapaci a difendersi, di provvedere alla tutela dei loro interessi patrimonial i .

Non basta; in mezzo a quelle macerie si t rovano dei tesori, in mezzo a quelle macerie è il patrimonio di intere famiglie che il terre-moto ha abbat tuto , sconvolto e confuso. A chi appartengono quei valori? È necessario di provvedere immediatamente alla loro cu-stodia, fare che il Governo sotto la sua re-sponsabilità stabilisca delle garanzie per le quali si ev i t i il pericolo di fraudolente rico-gnizioni e si abbiano ad immettere nel pos-sesso coloro che vi hanno diritto.

T u t t a l 'economia della legge si rivolge precisamente a dare ordine e disposizione a quegli uffici che sono, per così dire, ele-mentari e fondamental i di ogni società ci-vile.

I n questo stesso articolo si stabilisce di nominare, ove occorra, commissari regi per un periodo di tempo superiore anche al normale, c o n c h e si fa rientrare l 'ammini-straziomj nella sua orbita naturale, elimi-nando quelle misure colle quali il Governo ha dovuto nei primi tempi provvedere, met-tendo l 'ordine pubblico sotto la mano e la disciplina militare.

F inalmente vi è un altro importantissimo ufficio a cui la legge p r o v v e d e , ed è quello di fissare le condizioni igieniche e statiche per la ricostruzione e la riparazione degli edifici che dovranno costituire la n u o v a città.

T u t t o il compito della legge si riassume in questo : provvedere , per quanto è pos-sibile, a riparare i mali più urgenti, dare ordini e disposizioni perchè cominci ap-punto il v ivere civile, interrotto dal cata-clisma.

Onorevoli colleghi, io non pretendo che voi prestiate attenzione allo svolgimento, che io faccio, delle disposizioni del disegno di legge. ,Comprendo che siete impazienti di dare un v o t o , che sar'à ur.a affermazione solenne di solidarietà di t u t t e le provincie italiane a f a v o r e della Calabria e della Sicilia. (Bravo!) Non intendo quindi di dimostrarvi

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¿±tii rar ¡.amentan 25002 Camera dei Deputat L E G I S L A T U R A X X I I — 1* S E S S I O N E — D I S C U S S I O N I — TOBNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

t u t t a l ' a rmon ia delle prescrizioni che sono proposte e fu rono concordate col Governo.

Vediamo di essere, come ieri, degni del nome i ta l iano. E non sgominat i dalla sven-tu r a , sereni e provvid i contro la f a t a l i t à che ci percuote , sulla grande eca tombe diamo un esempio di concordia f r a t e r n a e leviamo in alto i nostr i cuori r avv iva t i da nuove ener-gie di lavoro e di fede: vo t iamo concordi, pensando che, se questi p rovved iment i non bas te ranno , il Governo ha , per invi to della Commissione, la facol tà di procedere ad al t re disposizioni d 'ord ine legislativo, e po-t rà quindi comple tare l 'opera sana, che è s t a t a da esso iniziata, in ogni ordine di at-t r ibuzioni , in ogni ordine di uffici. La Com-missione f u unan ime ne l l ' approvare le di-sposizioni del disegno di legge. Essa propose emendamen t i , che fu rono dal Governo accet-t a t i . Quest 'esempio di concordia valga per t u t t i voi. Lascia te che ogni parola muoia sul l abbro j i e l sent imento concorde di commise-razione verso la grande sciagura, nella spe-ranza e nella fede di un avvenire r iden te per la pa t r i a nostra . ( Vivissime approva-zioni).

D E A N D R E I S . Chiedo di par lare . P R E S I D E N T E . Onorevole De Andreis,

non posso lasciarla par lare due volte sullo stesso a rgomento !

D E A N D R E I S . Pe r fa re una dichiara-zione.

P R E S I D E N T E . H a facol tà di par lare . DE A N D R E I S . Governo e Commissione

non hanno creduto di accogliere il modesto pensiero, che ha mosso me, r i t o rnando dalle desolate regioni, a fa re non una proposta , ma u n a sommessa preghiera , quella cioè che Commissione e Governo avessero ristu-dia to il p roge t to di legge, semplif icandolo secondo q u a n t o io avevo det to . Ma nes-suna propos ta avevo f a t t o e nessuna pro-posta in tenderei di fa re . I l momento so-lenne, secondo me, impone che prosegua senz 'a l t ro spedi ta la discussione. (Bravo !)

P R E S I D E N T E . Dichiaro chiusa la di-• scussione generale.

La Commissione propone il seguente or-dine del giorno :

« La Camera invi ta il Governo a presen-t a r e disposizioni legislat ive per le quali i valori r invenu t i negli ab i t a t i dei comuni ai quali si riferisce la presente legge dei quali non si conosca il legi t t imo possessore e t u t t o q u a n t o per le leggi civili dovesse essere de-voluto allo Sta to , vengano des t ina t i ad un

fondo speciale a scopo di pubbl ica cenza ai danneggia t i del t e r r emoto , e a p re fe renza a f avore degli or fani ».

I l Governo acce t ta ques t ' ordine del giorno t

G I O L I T T I , presidente del Consiglio, mi-nistro dell'interno. Lo acce t to .

P R E S I D E N T E . Lo met to a pa r t i t o . (È approvato). Procederemo ora a l l ' esame degli art icoli . Onorevole pres idente del Consiglio, ac-

ce t ta che la discussione sia f a t t a sul t es to della Commissione?

G I O L I T T I , presidente del Consiglio, mi-nistro dell'interno. Accet to .

P R E S I D E N T E . Do l e t tu ra del l 'ar t icolo pr imo :

È assegnata la somma di lire t r e n t a mi-lioni, da prelevarsi dalle eccedenze di Cassa provenient i dagli avanzi dell 'esercizio 1907-1908, allo scopo di p rovvedere a bisogni ed opere urgent i e r iparare o r icostruire edifici pubbl ic i danneggia t i dal t e r r emoto del 28 d icembre 1908, nei comuni che s a r a n n o indicat i in un elenco da approvars i con de-creto reale, sent i to il Consiglio dei ministr i .

Il Governo del Re è au tor izza to a ri-par t i re le de t t e somme f r a i bi lanci dello Sta to , secondo le r i spet t ive competenze .

Per t u t t i i lavori di cui nel pr imo c o m m a , il Governo è au to r izza to a derogare alle norme s tabi l i te dalla legge di contabi l i tà generale dello S ta to e re la t ivo regolamento, p rovvedendo median te l ici tazione o a t r a t -t a t i va p r iva ta , od anche in economia.

Per i pagamen t i , il m a n d a t o di ant ic ipa-zione non può superare lire 50,000 e il man-da to a disposizione non può essere emesso per somma maggiore di lire 100,000.

L 'approvaz ione dei p roge t t i pr incipal i o supple t iv i r igua rdan t i opere a carico delle amminis t raz ioni civili dello Sta to , qua lunque ne sia l ' impor to , sarà d a t a dal l ' i spet tore compar t imen ta le del genio civile ovvero d a l capo dell'ufficio che per decreto del ministro dei lavori pubblici sarà i s t i tu i to per un de t e rmina to servizio, ed essa avrà effet to per ogni r iguardo sia d 'ord ine tecnico, sia di convenienza a m m i n i s t r a t i v a .

Su questo articolo ha chiesto di par la re l 'onorevole Di San t 'Onof r io . -Ne ha facol tà .

DI S A N T ' O N O F R I O . Onorevoli colle-ghi, pocanzi , con parola ve ramen te coro-

| mossa, il più giovane collega della depu ta -j zione della provincia di Messina ha ri-cor-

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ì^f farlamentarÌ — 25003 Cunera lei L)ef.mtat\ LEGISLATURA XXII — 1* S E S S I O N E — D I S C U S S I O N I — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 ( 9

ciato le t r is t i v icende di quella s v e n t u r a t a c i t tà .

Consenti te a me, che sono uno dei più anziani e che quindi, ironia della sorte, devo compiangere t a n t i giovani, t an t i baldi, t a n t i cari amici, di mandare pure un mesto saluto a Messina, bella, cara, infelice, che abb i amo t a n t o a m a t o .

Messina la gaia, la ricca metropoli del F a r o si è m u t a t a in un vasto desolato ci-mitero, dove giacciono alla r in fusa t an t i nostri amici! Tre depu ta t i , nostri colleghi, sono là sepolti , ed ai miseri superst i t i è per-fino negato il cul to dei sepolcri, perchè t u t t i i loro cari giacciono in orrida confu-sione in quella c i t tà della morte .

No, Messina non muore: non può, non deve morire la ci t tà del pr imo se t tembre , sempre nemica di t u t t e le t i rannie , an-gioine, spagnuole, borboniche, insorta la p r ima in I ta l ia nel 1847, b o m b a r d a t a e bru-ciata nel 1849: essa risorgerà per opera del popolo i tal iano, il quale in ques ta lu t tuosa circostanza ha con mirabile slancio di pietà r iconsacrato con un novello unan ime ple-biscito di amore e concordia il concet to del l 'uni tà della pa t r ia . {Approvazioni).

Ed ora pe rmet t e t emi , onorevoli colle-ghi, che parli breviss imamente sull 'art icolo di legge che ci sta dinnanzi .

Disse bene or ora l 'onorevole De An-dreis: che questo articolo si riferisce a prov-ved iment i urgentissimi, f r a i quali princi-pale è la costruzione delle baracche , dove possano rifugiarsi t an t i disgraziati privi di t e t t o . È necessario quindi i-1 sollecito invio dei legnami che mancano, anche nei co-muni eccentrici.

Ed urge pure spedire ingegneri e prin-c ipalmente manipoli di ufficiali e soldat i dei Genio.

So che ancora pochissimi soccorsi sono s ta t i manda t i a Castroreale, Barcellona, Meri: anzi Barcel lona si ebbe circa duemila ta-vole avariate . Questi comuni hanno soste-nuto spese ingenti che debbono essere loro r imborsa te .

A Castroreale poi si è regalato niente-meno che una compagnia di disciplina, locehè ha sollevato le giuste apprensioni e protes te della c i t t ad inanza , perchè gli ele-menti che compongono queste compagnie non sono tali da rassicurare una popola-zione inerme e ter ror izzata che deve vivere a l l ' aper to con le case abbandona te .

Faccio quindi formale invito al ministro della guerra ed al Governo perchè voglia

r i t i rare quella compagnia , e sost i tuir la con soldati che possano venire in soccorso a quei derel i t t i .

Spero che il Governo vorrà t ene r conto di questi miei voti e mandare sollecita-mente ingegneri e soldat i del Genio e so-p r a t t u t t o legname, legname, legname, per met te re così al r iparo quei disgraziat i che ora in questa inclemente stagione debbono vivere all 'aria aper ta .

P R E S I D E N T E . Non essendovi altri ora-tori iscri t t i , e nessuno chiedendo di par lare , pongo a pa r t i t o l 'ar t icolo pr imo.

(È approvato).

Art . 2.

A favore delle provincie di Messina e di Reggio Calabria e dei comuni indicat i nell 'articolo precedente viene stabi l i ta , per cinque anni solari a cominciare dal 1909, una addizionale di un c inquantes imo (cen-tesimi 2 per ogni lira) alle imposte d i re t te sui beni rustici, sui f abbr i ca t i e sui reddi t i di r icchezza mobile della seconda sezione (A*) della categoria A, e delle categorie B, C, D, nonché alle tasse sulle successioni e sugli affari in amminis t raz ione del Ministero delle finanze, escluse le tasse di bollo di impor to inferiore a u n a lira.

Allo stesso scopo, è r addopp ia t a la tassa di bollo pei t r a spor t i sulle ferrovie eser-ci tate dallo S ta to o dal l ' industr ia p r iva t a , nonché sulle linee di navigazione esercitate da Società i tal iane.

I l Governo del Re è autor izzato a ri-par t i re l ' a m m o n t a r e di tali provent i f r a le Provincie e i comuni , tenendo presente :

1° le somme occorrenti a pareggiarne i bilanci ;

2° la necessità di provvedere alla ri-costruzione e r iparazione di edifìci comu-nali e provinciali des t inat i a pubblici ser-vizi e al r i a t t a m e n t o di opere pubbl iche comunali o provinciali .

Le somme der ivant i dai det t i p rovent i saranno inscr i t te in bilancio, ne l l ' en t ra ta e nella spesa, con decreti del ministro del tesoro.

i Su questo articolo sono s t a t i p resen ta t i t re emendament i : I l p r imo è degli onore-voli B,ozzi e Calissano, i quali propongono

| di aggiungere al primo comma: « La addi-zionale per i reddi t i di ricchezza mobile sarà a carico del credi tore non os tan te p a t t ò in contrar io ».

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itti Parlamentan —- 25004 tjamem aet L E G I S L A T U R A X X I I — I a S E S S I O N E — D I S l T & s i o M — TORNATA DEL 9" GENNAIO 1 9 0 9

H a facoltà di parlare l 'onorevole Dome-nico Pozzi.

POZZI . Onorevoli colleglli, l 'emenda-mento da noi presentato non modifica la legge: non fa che risolvere, secondo equi tà e secondo i i n c e d e n t i legislativi, una que-stione di applicazione.

Voci dal banco del Governo. No, no ! POZZI . Quando nel 1894 si propose

l ' aumento del l 'a l iquota della ricchezza mo-bile si scrissero all 'articolo secondo le di-sposizioni precise (legge 22 luglio 1904, nu-mero 339) per le quali l ' aumento di ali-quota doveva cadere a carico del creditore e non del debitore. È la stessa auest ione che si presenta ora. I l proprietar io fondiario che abbia a suo carico un capitale ipote-cario pel qua le è tenuto al r imborso della ricchezza mobile viene a pagare lui due volte t an to sul reddito di ricchezza mobile quan to sulla fondiar ia questo aumento . Ora, a noi pare che secondo lo spirito della legge siano i contr ibuent i veri, siano coloro che godono i redditi che devono pagare; ed ecco perchè noi, in omaggio ai precedenti legi-slativi del 1894, crediamo che l ' emendamento d a noi proposto r isponda a giustizia e ad equi tà .

P R E S I D E N T E . Su questo articolo se-condo, vi è un altro emendamento propo-sto dagli onorévoli Bertesi, Sichel, Agnini Morgari , Badaloni , Eondan i , Todeschini, Costa, Trev t s e Turat i :

Al comma secondo aggiungere: « Sono esclusi dalla sovratassa t u t t i i biglietti sem-plici di terza classe per le percorrenze non superiori a 25 chilometri ed i biglietti di a n d a t a e r i torno di 3® classe per le percor-renze complessive f ra a n d a t a e r i torno non superiori a 50 chilometri.

H a facoltà di parlare l 'onorevole Bertesi. B E E T E S I . Svolgerà questo emenda-

mento un altro dei firmatari. T R E V E S . Chiedo di parlare per svolgere

questo emendamento . . P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà. T R E V E S . Anche nella grande e gene-

rale buona volontà di por ta re soccorsi alla immensa sciagura che ha colpito la nazione, bisogna pur mantenere nella contribuzione criteri di equità e di proporzional i tà . Ora la, massima d 'ordine generale, nella quale noi pure concordiamo comple tamente , sta-bilita dal disegno di legge, verrebbe, nella sua applicazione prat ica , a costituire danno di persone le quali sono in condizioni eco-nomiche inferiori, un carico maggiore di

quello che verrà a gravare su altre persone più agiate.

E mi spiego subi to : noi sappiamo che in certe regioni ogni ma t t ina alcuni treni, i così de t t i t reni operai, por tano gli ope-rai al lavoro su percorsi di pochi chi-lometri, di t re o qua t t ro , o dieci chilome-tr i al più. Applicando la sovratassa di cin-que centesimi per ogni bigliet to ferroviario, senza distinzione di distanze, avremo que-sto f a t t o singolarissimo che in molti luoghi due o t re persone di una stessa famiglia ope-ra ia vengono colpite di una tassa quoti-diana di cinque, dieci o quindici centesimi. Ora, caricare la massa operaia di una simile tassazione s t raordinar ia sarebbe evidente-mente sproporzionato al peso di cui si carica con questa stessa disposizione la grande maggioranza dei c i t tad in i che non hanno la necessità del viaggio quot idiano.

| Per queste considerazioni di f a t t o siamo i venut i nella determinazione di proporre un

emendamento pel quale la tassa straordi-naria di cinque centesimi per ogni biglietto ferroviario non sia appl ica ta ai viaggi di meno di vent ic inque chilometri, se di sem-plice anda ta , e di meno di c inquanta chi-lometri, complessivamente, se di a n d a t a e r i torno.

Se_ vi pare che l ' emendamento non sia accet tabi le , noi ci inchineremo natural-mente ; ma lo raccomandiamo v ivamente allo spirito di equi tà dell 'Assemblea, per-chè questo carico non sarà equamente di-s tr ibui to e questo cer tamente non è nelle intenzioni del legislatore.

I n ta l senso raccomando viviss imamente alla Camera, alla Commissione e al Go-verno l ' emendamento da noi proposto.

P R E S I D E N T E . L'onorevole Giovanni Alessio ha facoltà di svolgere il seguente emendamento .

Al 3° capoverso aggiungere : 3° La necessità di provvedere ai piani

regolatori delle costruzioni e di amplia-mento.

ALESSIO GIOVANNI . A me pare che l ' emendamento da me proposto sia di una evidenza in tu i t iva . Dal momento che si vuole, e non si può fare a meno, che nuove costruzioni con nuovi sistemi si facciano, la conseguenza è una sola, che l ' a t t u a l e suolo per gli ab i t a t i non bas ta più, dal momento che le popolazioni che pr ima erano agglomerate in fabbr ica t i di tre o q u a t t r o piani, ora devono anda re in case ad un piano, o in case bar raeca te .

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Atti Parlamentari 25005 (Minerà dei Deputati L E G I S L A T U R A X X I I S E S S I O N E D I S C U S S I O N I TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 ( 9

C'è bisogno di- maggiore estensione di terreno. I comuni non possono avere i mezzi di far questo, ed necessario che se la som-ma che si propone come fondo deve andare ripartita, questa ripartizione si debba fare con avveduto criterio, perchè l 'abitato possa essere completato in maggiore estensione di terreno. Insomma l'emendamento non crea affatto nessun aggravio, nessuna con-dizione di favore, e vuole solo che quelle somme stabilite come fondo, siano ripartite con criterio, per i comuni che hanno biso-gno di piani regolatori e di piani di am-pliamento.

E poi sarebbe strano negare ai comuni, mentre si pareggiano i loro bilanci e si provvede alla ricostruzione degli edifici pubblici, il concorso con gli stessi fondi per quanto riflette i piani di ampliamento e di ricostruzione.

JSTon accettando l'emendamento ora pro-posto il Governo dovrebbe sempre prov-vedere in seguito con leggi speciali. E se insisto fin da ora è perchè i comuni hanno necessità impellente di provvedere subito a nuovi piani regolatori e di ampliamento per la ricostruzione degli abitati , tanto più che, come l'onorevole Bertolini ha promesso, avremo ben presto il tipo di case da costruire e, se non concorre lo Stato, manca loro ogni possibilità di provvedere.

Spero pertanto che l'onorevole Presi-dente del Consiglio vorrà accettare l'emen-damento.

P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare l'onorevole presidente del Consigllo-

G I O L I T T I , presidente del Consìglio, mi-nistro delVinterno. Io pregherei i colleghi di voler limitare le proposte di emendamento a quelle che hanno una vera portata ef-fettiva, e in quest'ordine di idee pregherei l'onorevole Pozzi di non voler insistere sul-l 'emendamento da lui presentato. Infatt i lo stabilire norme eccezionali per la distri-buzione dell'addizionale del 2 per cento alle imposte dirette mi sembra uno scrupolo eccessivo. È meglio lasciare che il diritto comune continui ad essere applicato anche per questo 2 per cento come si applica al-l'imposta principale.

Così pure pregherei l'onorevole Giovanni Alessio di non insistere nella sua proposta, poiché non è ben chiara la portata che essa avrebbe. Quando infatti si dice che nella distribuzione dei proventi si deve te-ner conto delle somme occorrenti a pareg-giare i bilanci e delle necessità di provve-

dere alla ricostruzione e; riparazione degli edifìci comunali e provinciali destinati a pubblici servizi, si provvede evidentemente con ciò a quella che è la vita dei comuni ed a spese straordinarie indeclinabili ed ur-genti.

Ma quando si t rat ta di provvedere ai piani d'ampliamento, o si intende con essi di riferirsi alla sola formazione dei piani, ed allora la spesa è minima, e non è il caso di occuparsi del lavoro di un ingegnere per tracciare delle linee ; o con una interpreta-zione più larga si tratta di provvedere a tutto quello che occorre per eseguire i piani regolatori, e allora noi entriamo in un campo così vasto che potrà formare oggetto di leggi successive, ma non di una legge di così estrema urgenza come la presente.

E vengo alla proposta dell' onorevole Treves.

A me pare logico ed equo che tutte le classi sociali contribuiscano come possono all'opera di soccorso. Credo però che una sola eccezione possa farsi quando si tratti di quei piccoli viaggi in ferrovia, che gli operai fanno quotidianamente per recarsi sul lavoro: mi sembra però eccessivo esen-tare dalla sovratassa i percorsi di 25 è 50 chilometri, poiché allora il prodotto della tassa scomparirebbe quasi per intero.

Quindi, tenendo conto della circostanza che quando si tratta di operai, i quali per-corrono giornalmente o anche due volte al giorno un piccolo tratto in ferrovia per re-carsi al lavoro, la tassa riuscirebbe vera-mente gravosa, io accetto l'emendamento dell'onorevole Treves qualora "però il per-corso sia limitato a 10 chilometri per viaggi di semplice andata, e a 20 chilometri per viaggi di andata e ritorno, in terza classe beninteso.

Accetto quindi l 'emendamento nella se-guente forma: «Sono esclusi dalla sopra-tassa i biglietti semplici di terza classe per le percorrenze non superiori ai 10 chilometri e i biglietti di andata e ritorno di terza classe per le percorrenze complessive tra andata e ritorno, non superiori a 20 chilo-metri ».

Questa mi pare la soluzione più equa. P R E S I D E N T E . Accetta l'onorevole Tre-

ves la modificazione al suo emendamento, proposta dall'onorevole presidente del Con-siglio ?

Quanto agli altri due emendamenti de-gli onorevoli Pozzi e Giovanni Alessio, pre-gherei i proponenti di non insistere.

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Atti Parlamentari — 25006 — Camera dei Deputati ~ LEGISLATURA X X I I — T SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

T R E V E S . Accetto le modificazioni al j mio emendamento. !

POZZI. Avevamo proposto il nostro e- j mendamento per applicare il diritto co- S mime, tuttavia non vogliamo insistere.

A L E S S I O GIOVANNI. Pregherei l'ono-revole presidente del Consiglio di voler li-mitare la portata del mio emendamento alla necessità dei suoli soltanto, per l'ele-vazione delle costruzioni, altrimenti, se si attende a provvedere in seguito, non si comincerà mai a fabbricare...

P R E S I D E N T E . La prego di non rien-trare nella discussione. Ella deve ora sol-tanto dichiarare se mantiene o ritira il suo emendamento..

G I O L I T T I , presidente del Consiglio, mi-nistro dell'interno. Chiedo di parlare.

P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà. G I O L I T T I , presidente del Consiglio, mi-

nistro dell' interno. Non posso improvvisare un provvedimento, che non ha carattere di estrema urgenza e di cui non sono in grado di misurare la portata. (Approva-zioni).

A L E S S I O GIOVANNI. Se è così, ritiro il mio emendamento, considerando che si provvederà con la legge successiva o in via di urgenza a norma dell'articolo 11.

P R E S I D E N T E . L ' emendamento con-cordato tra l'onorevole Treves e l'onorevole presidente del Consiglio è il seguente :

« Sono esclusi dalla sovratassa tutti i bi-glietti semplici di terza classe per le per-correnze non superiori a 10 chilometri ed i biglietti di andata e ritorno di 3a classe per le percorrenze complessive fra andata e ri-torno non superiori a 20 chilometri ».

Lo metto a partito. (È approvato). Metto a partito l'articolo 2 così modificato. (È approvato).

Art. 3. Le occupazioni temporanee dei beni im-

mobili, che possano occorrere per l'esecu-zione di opere urgenti nei paesi colpiti dal terremoto del 28 dicembre 1908, nonché per la costruzione di baracche e di edilìzi, sia ad uso di privati che per servizi pubblici , saranno dai prefetti o sottoprefetti ordinate ai sensi degli articoli 71 e seguenti della legge 25 giugno 1865, n. 2359, modificati da quella del 18 dicembre 1879, n. 5188.

La durata delle occupazioni può essere fissata per cinque anni e s ' intenderà pro-tratta di anno in anno fino al termine di

un altro quinquennio decorrente dal giorno in cui ebbero luogo, quando non sia stata data licenza al proprietario del suolo sei mesi prima.

Quando l'indennità offerta non sia stata accettata , essa Sarà determinata ai sensi dell'ultimo comma dell'articolo 46 della leg-ge 9 luglio 1908, n. 445.

Qualora occorresse rendere definitive le occupazioni temporanee, l'indennità dovuti ai proprietari sarà fissata giusta* le prescri-zioni del I o e 2° comma dell'articolo 46 pre* citato, computando il sessennio per quanta riguarda i fitti coacervati dal giorno 28 di-cembre 1908.

(È approvato).

Art. 4.

Sono applicabili a tutte le opere da ese-guirsi per riparare i danni cagionati dal terremoto del 28 dicembre 1908 le disposi-zioni dell'articolo 31 della legge 25 giugno 1906, n. 255.

(È approvato).

Art. 5. I comuni danneggiati dal terremoto del

28 dicembre 1908, qualunque sia il numero dei loro abitanti, potranno entro cinque anni dalla pubblicazione della presente legge fare un piano regolatore delle costruzioni con le norme prescritte dalla legge 25 giu-gno 1865, n. 2359.

Sono estese ai piani regolatori di cui al precedente comma le disposizioni dell'arti-colo 10 della legge 25 giugno 1906, n. 255, e le indennità dovranno essere determinate in base alle condizioni in cui i beni espro-priati si trovavano nel dicembre 1908, an-teriormente al terremoto.

Le facilitazioni concesse dalla presente legge per la formazione dei piani regolatori e per le espropriazioni sia temporanee che definitive, potranno essere con decreto reale estese ai corpi morali che per scopo di be-neficenza si propongano la costruzione di nuovi abitati nel territorio dei comuni dan-neggiati dal terremoto.

(È approvato).

Art. 6.

È data facoltà al Governo del Re di dare, pei comuni considerati nella presente legge, provvedimenti eccezionali allo scopo :

Io di garentire provvisoriamente la tu-tela dei minorenni orfani o abbandonati ,

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e dei dementi, e di assicurare il recupero, i la conservazione e il possesso dei beni, salve I sempre le quistioni di proprietà secondo il dritto comune;

2° di stabilire l 'accertamento legale dei decessi, anche sulla base di presunzioni ;

3° di ricostituire i registri di stato ci-vile ;

4° di ricostituire i registri delle ipote-che e delle trascrizioni ;

5° di prorogare i termini per le rinno-vazioni delle iscrizioni ipotecarie ;

6° di prorogare i termini utili per la denunzia delle successioni e per la registra-zione degli att i civili e giudiziari ;

7° di ricostituire i ruoli esecutivi per la riscossione di censi e canoni dovuti ad enti-morali ;

8° di stabilire in via provvisoria le cir-coscrizioni e giurisdizioni giudiziarie ed am-ministrative nelle Provincie di Messina e di Reggio Calabria, anche annettendole, sem-pre temporaneamente, ad' altra giurisdi-zione, modificando in relazione le tabelle del personale, ed ove occorra altresì la com-petenza per materia e valore ;

9 J di nominare, ove occorra, commis-sari regi, per un periodo di tempo anche superiore al normale:

per l 'amministrazione del comune, coi poteri del Consiglio comunale; per l 'ammi-nistrazione della provincia eli Messina e di quella di Reggio, coi poteri della Depu-tazione e del Consiglio provinciale; e per l 'amministrazione delle istituzioni eli bene-ficenza e di altri enti di ragione pubblica, col mandato di procedere altresì al loro riordinamento;

10' di prorogare le operazioni di leva di terra e di mare ;

11° di prorogare o tener sospeso qua-lunque termine att inente all' esercizio di azioni o dritti in materia civile, commer-ciale, penale o amministrativa;

12° di assicurare il funzionamento dei servizi dipendenti dal Ministero dell'istru-zione pubblica.

Ha facoltà di parlare l'onorevole De Felice-Giuffrida.

D E F E L I C E - G I U F F R I D A . Dopo le di-chiarazioni del presidente del Consiglio, il quale ùa assicurato alla Camera che lo stato eli assedio sarà tolto nel più breve tempo possibile, a me non rimane, nella seduta solenne nella quale si discute una legge in prò delle due illustri città distrutte, che

prendere atto delle sue dichiarazioni e ri-nunziare a parlare. (Vive approvazioni).

Però la proclamazione dello stato di as-sedio, non credo abbia prodotto gli effetti che egli si aspettava ed in vista dei quali fu appunto indotto al grave provvedi-mento.

Gran parte dei danni che si sono lamentati dopo il terremoto, sono stati prodotti ap-punto da quello stato di assedio che ella, onorevole Giolitti, proclamò con l'intenzio-ne di garantire la vita e la proprietà dei superstiti. -

Se ella avesse tenuto conto della richie-sta che iole feci dal luogo del disastro, che occorrevano pompieri, soldati e marinai per venire immediatamente in soccorso delle vittime; se tut te le forze accorse da tutte le parti d ' I tal ia , in mezzo alla commozione della Sicilia, fossero state messe alla dipen-denza di una mente più serena di quella di un generale, (Rumori — Approvazioni al-l'estrema sinistra) le assicuro che ventimila uomini divisi in mille squadre avrebbero potuto salvare per lo meno altre ventimila vittime, (JRumori da molti banchi — S ì ! s ì ! air estrema sinistra).

P R E S I D E N T E . Ma veda distare all'ar-gomento dell'articolo 6.

D E F E L I C E - G I U F F R I D A . Proprio così! Stando sui luoghi del disastro, io e tutt i coloro che da ogni parte d'I tal ia sono ac-corsi a Messina, abbiamo assistito allo stra-ziante spettacolo dell 'abbandono di molte vittime che da sotto le macerie chiedevano ancora aiuto. ( Interruzioni) . Ed abbiamo assistito all'altro non meno doloroso spet-tacolo di un'autorità militare che non com-prendendo il significato morale delle squadre di volontari venute eia quasi tutte le città d'Italia, le cacciava come se si trattasse di squadre di malfattori. (Rumor i — È vero! è vero! all'estrema sinistra).

S A N T I N I . Non è vero ! D E F E L I C E - G I U F F R I D A . Debbo ag-

giungere, onorevoli colleghi, che se l'eser-cito, che pure ne aveva la volontà, nei

| propri soldati e nei propri ufficiali, i quali fremevano di sdegno per l'inazione a cui erano costretti, e nei quali fremeva anche il dolore, se questo esercito fosse stato la-sc iata a disposizione di uomini più a con-tat to coi bisogni veri del paese, io vi assi-curo che molte e molte migliaia di vitt ime

j avrebbero potuto essere risparmiate. (Ru-| mori — Proteste).

E rispondendo, onorevole presidente del

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ft t f*or lament or* 25008 — Camera dei Deputati -1M.ATXJKA X X I I 1* SESSIONE — D I S C U S S I O N I — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1909

Consiglio, alla sua dichiarazione, clie lo stato d'assedio è stato proclamato per ga-rantire la città distrutta dall'invasione dei malfattori, mi permetta di osservare che senza lo stato d'assedio, se la divisione in squadre delle forze che le si offrivano da tutte le parti, fosse stata autorizzata, non solo per disseppellire la città, ma per guar-darla da tutte le parti, non si sarebbe de-plorato che, mentre si garantiva la città non facendo entrare i galantuomini per via di terra e per via di mare, la si lasciava libera ai malfattori della campagna. (In-terruzioni).

P R E S I D E N T E . Ma veda di venire allo articolo una buona volta, onorevole De Felice!...

D E F E L I C E - G I U F F R I D A . Ho detto quello che dovevo, onorevole presidente del Consiglio. Prendo atto della sua espli-cita dichiarazione, e l'assicuro che farà o-pera altamente civile, se farà durare il mi-nor tempo possibile lo stato d'assedio. (Approvazioni alVestrema sinistra).

G I O L I T T I , presidente del Consiglio, mi-nistro dell'interno. Chiedo di parlare.

P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà. G I O L I T T I , presidente del Consiglio, mi-

nistro dell'interno. (Segni d'attenzione). Devo premettere una dichiarazione in risposta al-l'onorevole De Felice, ed è questa: che lo stato d'assedio non è stato chiesto dall'au-torità militare. Lo stato d'assedio mi è stato chiesto subito, all'indomani del disastro, dal prefetto di Messina, che mi ha tele-grafato in questi termini: «Cominciano in larga scala i saccheggi ». (Commenti).

A P R I L E . Ed aveva ragione! (Commenti). G I O L I T T I , presidente del Consiglio, mi-

nistro dell'interno. Subito dopo la stessa do-manda è stata fat ta dai ministri che erano sul posto. (Commenti).

Ed aggiungo un'altra circostanza. Non era assolutamente possibile che si affidasse la tutela della pubblica sicurezza alle squa-dre che giungevano sul luogo. ( Vive appro-vazioni).

Io domando all' onorevole De Felice : Supponga che fosse stato lei prefetto di Messina...

D E F E L I C E - G I U F F R I D A . Avrei salvato mezza Messina! (JRumori vivissimi).

P R E S I D E N T E . Ma non interrompa!. . . La finisca una buona volta, onorevole De Felice !

G I O L I T T I , presidente del Consiglio, mi-nistro dell' interno. Quando vedeva giungere una squadra, quale garanzia poteva avere in

essa, se era composta di persone che non co-nosceva? (Vive approvazioni). Evidentemen-te, la pubblica sicurezza doveva essere affi-data a corpi organizzati; senza di questi nes-suno può assumere la grave responsabilità della tutela di una città distrutta per in-tiero. (Vive approvazioni).

Ripeto che lo stato d'assedio non du-rerà, se non quanto è necessario stretta-mente per la tutela della proprietà e della vita delle persone che si trovano colà. (Vi-vissime approvazioni).

P R E S I D E N T E . Non essendovi altre os-servazioni, metto a partito l'articolo sesto.

(È approvato).

Art. 7.

I l Governo del Re stabilirà le norme tec-niche ed igieniche obbligatorie per le ripa-razioni, ricostruzioni e costruzioni nuove degli edifìci pubblici e degli edifìci privati,, nei comuni colpiti dal terremoto del 28 di-cembre 1908 o da altri precedenti. All'uopo sarà costituita una speciale Commissione consultiva da nominarsi con decreto Reale, su proposta del presidente del Consiglio dei ministri, di concerto col ministro dei lavori pubblici.

Per le riparazioni, ricostruzioni e nuove costruzioni, che siano fatte secondo tali norme, sono accordati i seguenti benefici:

1° l'esenzione dalla imposta fabbri-cati per quindici anni, dal giorno in cui l'edifìcio sarà divenuto atto all'uso o all'abi-tazione;

23 la concessione ai privati e agli isti-tuti di beneficenza, di istruzione e di educa-zione, da parte delle Casse di risparmio, degli istituti di credito fondiario e degli istituti ordinari e cooperativi di credito, di mutui ipotecari al saggio d'interesse non superiore al 4 per cento, ammortizzabili in trent'anni e rimborsabili col sistema delle semestralità costanti, comprendenti l'inte-resse e l 'ammortamento, col concorso dello Stato, che pagherà la metà delle quote se-mestrali, aumentate di un decimo, per te-ner sollevati dalle eventuali perdite gli istituti mutuanti. La presente concessione non si applica ai privati, il cui reddito im-ponibile complessivo, agli effetti delle im-poste dirette, supera lire 5000 dopo appli-cate le esenzioni disposte dalla presente legge.

Per i mutui considerati nel comma pre-cedente sono applicabili le disposizioni con-

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< fti Parlamentari — 25009 — < am<>y,n Dev-i'»ri

! EGTSLATTJRA X X I I — 1* S E S S I O N E — D I S C U S S I O N I — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

tenute negli articoli 20, 21, 22, 24, 25, 26, 27 i e 28 della legge per i danneggiati dal terre- I moto del 1905 in Calabria in data 25 giugno j 1906, n. 255, e gli articoli 48, 49, 50 e 51 della l legge 9 luglio 1908, n. 445.

La spesa a carico dello Stato come al comma 2° sarà iscritta nel bilancio elei Mi-nistero del tesoro.

Su quest'articolo ha facoltà di parlare l'onorevole Di Sant'Onofrio.

D I SANT'ONOFRIO. Uno dei provve-dimenti più urgenti è quello di sfollare al più presto le baracche. Molte case sono le-sionate e perciò temporaneamente ritenute inabitabili. È dunque urgente renderle abi- | tabili e solo così si potranno liberare le ba-racche dove stanno molto a disagio i po-veretti ivi rifugiati.

È inoltre da osservare che nella provincia di Messina non esistono latifondi, ma es-sendo un paese a coltura intensiva si hanno moltissimi piccoli proprietari ed una infi-nità di casette rurali. Bisogna quindi pen-sare a queste case rurali semplicemente le-sionate e renderle abitabili per i contadini e coloni, anche per la sicurezza e coltura dei fondi.

Or bene, il provvedimento com'è proposto rende impossibile questo fatto. Si stabilisce l'istituzione d'una Commissione consultiva la quale deve dettare le norme necessarie anche per le semplici'riparazioni.

Ora noi sappiamo che cosa significhi una Commissione; in Italia significa l'eter-nità. Massime se poi si tratta d'un rego lamento che debba andare al Consiglio di Stato.-Sicché la disgraziata gente rifugiata nelle baracche sarà condannata a rimanervi eternamente.

Occorre pertanto provvedere pronta-mente. Credo quindi che sarebbe oppor-tuno stabilire che, per le riparazioni, non si debba andare con tutte le lungherie vo-lute dall'articolo. (Interruzione).

Io parlo delle riparazioni, non delle rico-struzioni che sono un'altra cosa! j

Come dicevo, dunque, sarebbe oppor-tuno liberarci dalle lungherie e formalità volute da questa legge e contentarci, sem-pre per le riparazioni, del parere del Genio civile. In questo modo soltanto potremo sfollare le baracche e provvedere quella gente di un ricovero adatto.

Non ho presentato un emendamento in proposito, perchè la discussione è venuta improvvisamente : ma spero che il Governo

vorrà accettare questo principio che si po-trebbe formulare così: « Per le riparazioni, constatate regolarmente dal Genio civile ». I l resto del comma rimarrebbe come è.

In questo modo soltanto, daremo pron-tamente ricovero adatto a tanta povera gente che non ha altro modo di provve-derselo.

P R E S I D E N T E . L'onorevole Pescetti , in-sieme con gli onorevoli Costa, Treves, Mor-gari, Marazzani, Bissolati, Sichel, Berenini, Antolisei, Montemartini, Zerboglio, Agnini, Enrico Ferri," Bertasi, De Felice-Giuffrida, Giacomo Ferri, Todeschini, Turati , Ron-dani e Aroldi, ha presentato questo emen-damento :

Ai primi due comma sostituire i seguenti: I l Governo del Re stabilirà le norme tec-

niche ed igieniche per le ricostruzioni e co-struzioni nuove degli edifici pubblici e degli edifìci privati, nei comuni colpiti dal terre-moto del 28 dicembre 1908 o da altri pre-cedenti. All'uopo sarà costituita una Com-missione centrale tecnica di soprintendenza da nominarsi con decreto Reale, su propo-sta del presidente del Consiglio dei ministri, di concerto col ministro dei lavori pubblici.

Le riparazioni, ricostruzioni e nuove co-struzioni dovranno essere fatte secondo quelle norme, e saranno accordati i seguenti benefici.

L'onorevole Pescetti ha facoltà di svol-gere questo emendamento.

P E S C E T T I . In questo momento che è sacro all'operare, non al discorrere, ho chie-sto di parlare sopra uno di questi emenda-menti che hanno carattere fattivo di su-prema importanza.

I l Parlamento, pur compiacendosi del grande impeto di generosa assistenza, non può dimenticare le incurie di ieri, e nella sua coscienza deve sentire tutta la gravità del problema che ci sta dinanzi e che il di-sastro immenso impone sia risoluto con sani e sicuri, criteri di previdenza.

Si tratta di dettar norme obbligatorie che ci garantiscano, quanto più è possibile, pel futuro, per avere costruzioni stabili in quei paesi, troppe volte terribilmente pro-vati.

L'onorevole Bissolati era delegato dal no-stro gruppo a sostenere in seno alla Com-missione la necessità che si dettassero nor-me obbligatorie per riparazioni, ricostru-zioni e nuove costruzioni tanto pubbliche che di privati, ed ha ottenuto che la proposta

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Atti Parlamentart - 25010 - ( Jamera LEGISLATURA X X I I 1* S I - I O N E D I S C U S S I O N I TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 l 9

nostra fosse accolta, ma occorre che la for-mula dell 'articolo sia comple ta ta e meglio r eda t t a .

Non basta avere in t rodot to un aggett ivo. Bisogna essere espliciti e chiari sovra tu t to in un paese come il nostro cui i disastri di Ischia del 1883, i disastri della Liguria del 1887, i disastri precedent i delle terre Celici" bresi e sicule non hanno insegnato come si devono costruire le case nei terri tori dove il te r remoto per iodicamente infierisce.

A nulla è valsa l 'esperienza e la prat ica di altri paesi , a nulla i moniti sapienti che valorosi scienziati de t tero anche in I ta l ia . Invano consigliò norme la Commissione m a n d a t a ad Ischia dopo il te r remoto del 1883.

È quindi di t u t t a evidenza che al regime facol ta t ivo bisogna sostituire il regime ob-bligatorio. Ora la nostra formula esplica meglio questo concetto: voglia bene esami-narla l 'onorevole Giolitti, che è così preciso nel concepire e nell 'esporre. Noi vogliamo sia aggiunta la parola « riparazioni » prima delle parole « ricostruzioni e costruzioni nuove » e sia det to più recisamente e più l impidamente che t u t t i i lavori non j)ossono essere fa t t i altro che seguendo le norme che saranno indicate .

E dicendo norme noi in tendiamo che la Commissione tecnica stabilisca anche quali siano i luoghi nei quali si po t r anno ripa-rare le case vecchie o costruirne delle, nuove.

La leggerezza e gli egoismi debbono es-sere eliminati e vinti da un 'a l ta coscienza per la sicurezza dell 'avvenire: oltre il do-lore si affermi t u t t a la dignità e la forza di un pensiero civile di organizzazione e di difesa nel f a t t o concreto della convivenza. (App rovazio ni).

P R E S I D E N T E . Viene ora l ' emendamen-to' dell 'onorevole Guicciardini :

Dopo la parte prima aggiungere quanto segue :

Le det te norme tecniche ed igieniche nei comuni contemplat i nel presente articolo "sono obbligatorie per qua lunque riparazio-ne, r icostruzione o nuova costruzione.

L'onorevole Guicciardini ha facol tà di svolgerlo.

GUICCIARDINI . Il concet to che in-spira il mio emendamento è s ta to accolto nella formula concordata t ra Commissione e Ministero ; quindi il mio emendamento si deve intendere r i t i ra to .

P R E S I D E N T E . L' onorevole ministro dei lavori pubblici ha facoltà di parlare.

B E R T O L I N I , ministro dei lavori pub-blici. Posso assicurare l 'onorevole Di San-t 'Onofr io che i lavori di questa Commis-sione po t ranno essere compiuti entro un tempo brevissimo, anche perchè già una precedente Commissione, nominata subito dopo il te r remoto del 1905, aveva f a t to og-gettQ di s tudio il grave problema; per cui, salvo a f a rne una ulteriore revisione, le norme saranno all ' incirca quelle proposte dalla pr ima Commissione.

DI SANT' O N O F R I O . Ma faccia pre-sto! . . .

B E R T O L I N I , ministro dei lavori pub-blici. Posso assicurare l 'onorevole Di Sant 'O-nofrio che sarà f a t t o prestissimo.

Quanto all 'onorevole Pescett i , nessuna difficoltà, e credo che la Commissione sarà d 'accordo, nessuna difficoltà di aggiungere la parola riparazioni nel secondo rigo del-l 'articolo : ossia, pr ima di costruzioni e ri-costruzioni scrivere la parola riparazioni, t an to più che di riparazioni si parla anche nel secondo comma.

Io prego però l 'onorevole Pcscet t i di non insistere nel suo emendamento in quanto che la Commissione sostanzia lmente ha accolto il suo concetto, cioè nel met tere fuor i di dub-bio che si t r a t t a non di norme che possano essere suggerite ai pr iva t i e che questi siano liberi di osservare o meno, ma di norme che debbono essere di necessità osservate e non osservando le quali i pr iva t i si espor-rebbero alla applicazione delle disposizioni dell 'articolo 378 della legge sui lavori pub-blici, ossia alla contravvenzione ed alla de-molizione delle opere che fossero costruita in contraddizione alle norme stesse.

Ora, la parola obbligatoria, che la Com-missione ha posto nel primo comma del-l 'art icolo, rende inutile la formula più im-perat iva proposta dall 'onorevole Pcscett i . Credo poi che l 'onorevole Pescet t i stesso non vorrà insistere nell 'al tra sua proposta , cioè che la Commissione che suggerirà le norme debba sopraintendere alla loro ap-plicazione, perchè se questo avvenisse dav-vero si verificherebbe il pericolo che teme l 'onorevole Di Sant 'Onofr io , cioè che i la-vori non si eseguirebbero se non dopo lun-ghissimi anni.

Del resto, onorevole Pescett i , il campo del disastro è così vasto che non è possibile imaginare che nessuna Commissione possa

I vigilare su t u t t e le fabbriche che si dovranno

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Atti Parlamentari — 25011 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXII — P SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

© r iparare o r icostruire: dovremo p u r t r o p p o valerci d 'ogni mezzo, affidare ques ta sorve-glianza a t u t t i gli ufficiali del Genio civile nonché a quelli del Genio mili tare, giacché il còmpi to della sorvegl ianza sarà enorme. Concludendo, poiché l 'onorevole Pesce t t i vede che sos tanz ia lmente il p r imo suo prov-vido concet to è s t a to accolto dal la Commis-sione e dal Governo, io lo prego di r inunziare a l l ' a l t ra p a r t e del suo emendamen to , del qua le mi pare di avergli d imos t ra to gli in-convenient i . (Approvaz ion i ) .

P R E S I D E N T E , Onorevole Pescet t i , in-siste !

P E S C E T T I . Faccio u n a semplice dichia-razione: Avevo ben vedu to con compiacenza come il nost ro pensiero fosse, pel t r ami t e del l 'onorevole Bissolati , a r r iva to sino alla Commissione e come ques ta l 'avesse accolto modif icando in p a r t e l 'ar t icolo 4 del pro-get to , d ivenu to il 7 del p roge t to della Com-missione ; ma siccome quando si t r a t t a di leggi è bene ado t t a r e , anche per la digni tà del legislatore, la formula migliore, così avevamo s tud ia to u n a forinola che ci sem-b r a v a migliore. ISToi volevamo ancora che si parlasse non di Commissione consul t iva, ma di u n a vera Commissione centra le tec-nica di sopr in tendenza .

L 'onorevole De Felice ed altr i ci a t te -s t ano che, dopo gli u l t imi t e r remot i , fu rono r icost rui te , sugli stessi f o n d a m e n t i mal si-curi, le case, e che, invece di calcina, fu adope ra t a la t e r r a . È necessario dunque non solo che r iparazioni e costruzioni si facciano con norme tecniche di s tabi l i tà , ma occorre al tresì che si vigili se r iamente perchè la bes t ia-uomo non venga fuor i un ' a l t r a volta nel l 'opera di r icostruzione. Imped i amo con ogni cura , con ogni diligenza, che lo spiri to di av id i tà che mosse oggi i p reda tor i di v i t t ime, muova domani i cos t ru t tor i di edifìci.

P R E S I D E N T E . Onorevole Pescet t i , in-siste nella sua p ropos ta ?

P E S C E T T I . P rendo a t to delle parole del l 'onorevole minis t ro dei lavori pubblici , e nel concet to che t u t t o il nostro pensiero è accolto nella fo rmula proposta , non insi-sto, sebbene io non approvi la dizione del-l 'ar t icolo 7.

P R E S I D E N T E . D ' e q u e l 'ar t icolo 7 r ima-ne come era stampato?* Sol tanto dopo la pa-rola « o b b l i g a t o r i e » deve d i r s i : «per le ri-parazioni , r icostruzioni e costruzioni nuove » eccetera. Poi, nel secondo comma, dopo le parole « per le r iparazioni , r icostruzioni , e

nuove costruzioni » deve dirsi : « rese neces-sarie dal t e r r emoto del 28 dicembre 1908 ».

Con queste due modificazioni pongo a pa r t i t o l 'articolo 7.

(È approvato). Art.-8.

Nei comuui indicat i nell 'elenco di cui al l 'ar t icolo 1, è sospesa la riscossione della impos ta erariale e delle sovr imposte provin-ciali e comunal i sui terreni e sui f abbr ica t i , per t u t t o l ' a n n o 1909.

D u r a n t e la sospensione dell ' imposta sui fabbr ica t i , si f a rà luogo al relat ivo sgravio to ta l e o parziale, con effet to dal giorno della dis t ruzione to ta l e o parziale degli edi-fìci.

Le r a t e delle imposte immobil iar i e delle re la t ive sovr imposte provincial i e comunal i , sospese e non comprese negli sgravi , sa ranno r ipar t i t e in q u a r a n t o t t o ra te e paga te con quelle che a n d r a n n o a scadere negli anni da l 1910 al 1917.

A carico dello Sta to sarà corr isposta alle Provincie di Messina e di Reggio Calabria e ai comuni già indicat i , per i c inque anni dal 1909 al 1913, la differenza f r a l ' ammon-t a r e della sovra impos ta sui t e r ren i e sui fabbr ica t i riscossa nel 1908 e l ' a m m o n t a r e della sovra imposta che sarà app l ica ta ne-gli anni sudde t t i .

Per tale spesa si f a r a n n o le occorrent i iscrizioni nel bilancio del Ministero del te-soro.

H a chiesto di par lare l 'onorevole Di San-t 'Onofr io . Ne ha facol tà .

D I S A N T ' O N O F R I O . Quest 'ar t icolo è a d d i r i t t u r a irrisorio.

Bisogna pensare che nel disastro enorme di Messina non vi sono so lamente da deplo-rare t a n t e v i t t ime u m a n e . m a si verifica pu re un ' enorme rovina economica. Es is tevano sulle sponde del canale due c i t tà che erano i m p o r t a n t i centr i di consumo, massime Messina, con 165,000 ab i t an t i , - l a quale as-sorbiva in gran pa r t e i p rodo t t i delle pros-sime cont rade . Dopo l ' immane disastro non vi è più commercio, perchè viene a man-care questo impor tan t i ss imo merca to . Non esistono più i magazzini di c i t t à dove si conservava vino, olio, grano, ecc., quindi i p ropr ie ta r i non ricava'no per questo anno nemmeno un centesimo dai loro terreni .

Quan to al commercio agrumar io , -e me ne appello ai colleglli siciliani, esso era in

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Atti Piirhif- • — 25012 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXII — ] * SESSIONE — D I S C U S S I O N I — 1 ORNATI DEI 9 GENNAIO 1 9 0 9

gran parte in mano della città di Messina. Dei compratori agrumari moltissimi pur-troppo sono morti o rumati, ed i frutti sono rimasti pendenti dagli alberi e quindi perduti.

In questo stato di cose, io domando se sia giusto limitare il benefìzio che si ac-corda, esclusivamente ad una semplice so-spensione d'un anno, obbligando poi i pro-prietari a dover pagare nell'anno successivo le imposte per prodotti venuti meno per forza maggiore.

Io quindi proporrei il seguente emenda-mento: Nei comuni indicati nell'elenco, ecc. « è condonata l'imposta erariale e la s o v r -imposta provinciale comunale sui terreni e fabbricati per l'anno 1909 ». Insomma io do-manderei che eccezionalmente jsia dato un condono di queste tasse : ciò essendo giusto e morale.

P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare l'onorevole presidente del Consiglio.

G I O L I T T I , presidente del Consìglio, mi-nistro dell''interno. Io pregherei l'onorevole Di Sant'Onofrio di non insistere in questa proposta.

Noi qui sospendiamo l'imposta, e poi diamo tempo per condonare tutti quelli che abbiano diritto ad esserlo. Ma vi sono ricchi proprietari che non abitano nemmeno in quella provincia, e non v'è ragione che non paghino le loro imposte. (Bene ! Bravo !)

Quindi la pregherei, onorevole Di San-t'Onofrio, di non insistere. Non è possibile improvvisare una disposizione, la quale cer-tamente non andrebbe, nella massima parte dei casi, a benefìcio di chi ha avuto real-mente danni. (Benissimo ! Bravo !)

P R E S I D E N T E . L'onorevole Di Sant'O-nofrio non fa una precisa propósta di emen-damento. Io quindi, non essendovi altre osservazioni, metto a partito l'articolo 8.

(È approvato).

Art. 9.

Nei comuni indicati nell'articolo 1, la riscossione dell'imposta sui redditi di ric-chezza mobile applicata per ruoli è sospesa per tutto l'anno 1909.

I contribuenti dell' imposta stessa su redditi incerti e variabili di categoria B e G, avranno il diritto di chiedere, entro sei mesi dalla pubblicazione della presente legge, una revisione straordinaria.

Le quote d'imposta delle quali è stata sospesa la riscossione, in quanto non siano

sgravate, saranno ripartite nelle dodici rate bimestrali degli anni 1910 e 1911.

\ (È approvato).

Art. 10.

Per i comuni di Messina e di Reggio Calabria è sospesa, dal I o gennaio 1909, la riscossione dei canoni di abbonamento per il dazio di consumo governativo.

Per gli altri comuni considerati nella presente legge, saranno sospesi o ridotti, dalla stessa epoca, i canoni di abbona-mento per il detto dazio, come verrà -sta-bilito dalla Commissione centrale di cui al-l'articolo 101 della legge (testo unico) 7 maggio 1908, n. 248.

A siffatto scopo sono immediatamente devoluti i fondi pervenuti allo Stato dal I o luglio 1908 e quelli che gli perverranno sino al 30 giugno 1909, in conseguenza delle disposizioni contenute negli articoli 87, 88, 89 e 110 del citato testo unico. La somma che ancora occorresse oltre l'ammontare di tali proventi farà carico al bilancio dello Stato.

È annullato il debito arretrato del co-mune di Messina per canone daziario go-vernativo.

(È approvato)

Art. 11. La Cassa dei depositi e prestiti è autoriz-

Zi ci ij ci a concedere alle provincie di Messina e Reggio Calabria e ai comuni indicati nel-l'articolo 1, prestiti ammortizzabili nel pe-riodo di 50 anni, sia per trasformare debiti già contratti c l a stessa Cassa, sia per riscattare debiti assunti con altri enti o privati fino a tutto l'anno 1908.

Le quote di sovraimposte sospese e non sgravate, che siano vincolate a favore della Cassa dei depositi e prestiti o della Sezione autonoma di credito comunale e provinciale, saranno ripartite col carico dei relativi in-teressi in quarantotto rate bimestrali e pa-gate con quelle che andranno a scadere dal 1910 al 1917.

(È approvato)

Art. 12. Tutti i funzionari dello Stato, così civili

che militari, compresi i militari di truppa dell'esercito e della marina, gli appartenenti ai corpi organizzati dello Stato, e gli operai della guerra e della marina, morti o resi permanentemente inabili al servizio per

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! un-infuri — 25013 — Camera dei Deputati LEGISLATURA X X I I — 1* S E S S I O N E — D I S C U S S I O N I — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

causa del terremoto del 28 dicembre 1908, si reputano morti o feriti in servizio, agli effetti degli articoli 2, 82, 100, 101, 110, 119 e seguenti della legge sulle pensioni (testo unico) 21 febbraio 1895, n. 70.

La stessa disposizione è estesa anelie al personale delle ferrovie dello Stato, qua-lunque sia l ' Is t i tuto di previdenza al quale era ascritto, concedendo agli agenti resi inabili in seguito al terremoto ed alle fami-glie dei morti, con meno di 25 anni di ser-vizio utili per la pensione, il t r a t t amento eccezionale a' sensi dell 'art. 16 dello s ta tuto della cessata Cassa pensioni, consideran» doli, cioè, come se avessero compiuti i 25 anni di servizio.

Ha facoltà di parlare l 'onorevole mini-stro del tesoro.

CASCANO, ministro del tesoro. Ho chie-sto di parlare per fare una osservazione ed una dichiarazione, che confido elimineranno ogni discussione su quest 'articolo. Furono presentati cinque emendamenti , allo scopo di chiarire che a tu t t e le categorie di per-sone in servizio dello Stato sia esteso il be-neficio della pensione privilegiata. Già l'ono-revole Guicciardini ha dichiarato di non in-sistere nella sua proposta, t rovando che il suo desiderio era già stato sodisfatto nella nuova formula, proposta d^'accordo tra Commis-sione e Governo.

Credo che la stessa dichiarazione voi ran-no fare gli onorevoli Agnini, Mantovani, A-prile e Ferrarmi.

Eimane tu t tav ia un altro desiderio, che mi fu or ora confidenzialmente espresso da-gli onorevoli colleghi Sonnino e Bissolati, a nome anche della Commissione, e che ri-guarda i maestri elementari. In verità, an-che la nuova formula, mentre con la mas-sima chiarezza considera tu t t i i funzionari e gli agenti dello Stato, compresi i militari di t ruppa, e i componenti dei corpi organiz-zati e gli operai degli stabil imenti militari, non si estende ai maestri elementari, ai quali, per il t r a t t amento di riposo, prov-vede il Monte delle pensioni.

Nella legge di recente riformata, che re-gola il Monte delle pensioni, se non erro, (non oso affermarlo con sicurezza) vi è qual-che disposizione, per le così det te pensioni privilegiate, nei casi di infortunio, per causa di servizio, a somiglianza di quelle conte-nute nella legge generale sulle pensioni de-gli impiegati civili e militari.

Ma, comunque sia, sono autorizzato a di-chiarare a nome del Governo, che il t ra t ta-

mento di riposo per gli insegnanti elemen-tari e per le loro famiglie, in conseguenza del terremoto, sarà commisurato con disci-pline simili a quelle ora stabilite per i fun-zionari dello Stato: ossia, come nei casi di morte o di inabilità permanente per causa delservizio. Se occorra una disposizione nuo-va, il Governo la farà volentieri, valendosi della facoltà datagli dal penultimo articolo del progetto di legge in discussione. E per evitare qualsiasi tu rbamento al bilancio del Monte pensioni, disporremo in guisa che il maggior onere vada a carico del bilancio del Tesoro. {Vive approvazioni).

P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare l'onorevole Agnini, che ha proposto il se-guente emendamento, firmato anche dagli onorevoli Pescetti, Costa, Giacomo Ferri , Morgari, Enrico Ferri , Sichel, Berenini, Aroldi, T u r a t i , Montemart ini , Zerboglio^ Bertesi, De Felice, Todesehini, Antolisei e Badaloni.

« Aggiungere : « I militari di t ruppa, così di terra come

di mare, nonché gli operai appartenenti ai-Corpi organizzati dello Stato, i quali fos-sero morti o resi permanentemente inabili al servizio per fa t to del terremoto del 28 di-cembre 1908 o in occasione delle opere di salvataggio, vengono considerati morti e feriti agli effetti della legge 21 febbraio 19.08, n. 70 ».

Credo però che non avrà nulla da dire, dopo quanto ha detto l'onorevole ministro del tesoro.

AGNINI. Io debbo, anche a nome dei colleghi firmatari dell 'emendamento, consi-derare con vera sodisfazione che lo stesso pensiero, che mosse noi, mosse anche col-leghi di altre parti della Camera nello stesso concetto, che è stato accettato dalla Com-missione parlamentare. Però la Commissione parlamentare accet tando il concetto, a parer mio, è caduta in una omissione, che mi permetto di far rilevare alla Camera, con la persuasione che la mia osservazione sarà accet tata .

Nella modificazione, por ta ta all'articolo 9 del Governo, la Commissione ha indicato gli articoli della legge, testo unico, del 21 febbraio 1895, che essa intende estesi ai militari di t ruppa così di terra, come di mare.

Ora, indicando gli articoli, evidentemente è venuta ad escludere gli altri articoli, che contengono disposizioni a proposito dei morti e di coloro, che furono resi perma-nentemente inabili al servizio, mentre i l pensiero nostro, t radot to nella aggiunta

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Atti Parlamentari ' — 25014 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXII — 1* SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

all'articolo 9, era di escludere qualsiasi ec-cezione,

E perchè questo ? Ve lo dico subito, ono-revoli colleglli: voi sapete che col 1908, per la leva del 1888 sono andate in vigore le nuove norme per le esenzioni dal servizio militare. Tra queste nuove norme vi è la soppressione della esenzione per i figli unici i cui genitori non abbiano raggiunto i 65 anni di età, vi è la soppressione dell'esen-zione per i figli primogenit i che abbiano fratell i che non abbiano raggiunto i 12 anni di età quando il genitore non abbia rag-giunto i 65 anni, e moltissime altre esen-zioni precedenti sono pure s ta te soppresse. Ora la legge sulle pensioni del 21 dicem-bre 1895, contiene un articolo, che è l 'ar-ticolo 123, che r iguarda appunto il figlio di genitori morti o permanentemente resi ina-bili per quelle cause...

Ora la Commissione par lamentare , nel-l ' indicare gli articoli di questa legge, ha omesso l 'articolo 123.

OAECANO,. ministro del tesoro. Dice : •t e seguenti ».

AG X1X1. Prego quindi la Commissione ed il Governo di accet tare la nostra di-zione.

Voci dal banco della Commissione. C'è già! Dice : « e seguenti ».

AGXIXI . E allora, è accet ta to il nostro emendamento e non ho al tro da dire.

P R E S I D E N T E . H a facoltà di parlare l 'onorevole Mantovani, il quale ha propo-sto il seguente emendamento :

« Dopo le parole: Tu t t i i funzionari dello S ta to così civili che militari, aggiungere le seguenti: i militari di t ruppa , gli apparte-nenti ai corpi a rmat i speciali e gli operai della marina e della guerra.

« E7 dopo le parole: agli effetti degli arti-coli 2, 82, 100, 101, 110, 119 e seguenti, ag-giungere-. 140, 144, 151, 168, 170 ».

MANTOVANI. Eiconosco anch'io che la forinola a d o t t a t a dalla Commissione ha assorbito il concetto del l 'emendamento che avevo proposto, ispirandomi alla stessa idea che ha mosso anche altri colleghi di altre par t i della Camera. Però mi associo alla osservazione f a t t a anche dall 'onorevole A-gnini, esprimendo il desiderio che, quanto meno, dal banco dei ministri sia spiegato che le parole « e seguenti » si estendono a t u t t e le altre disposizioni della legge sulle pensioni, e cioè non sol tanto a quelle rela-tive ai militari di t r uppa , ma altresì a t u t t e le altre relat ive agli appar tenent i ai corpi

a rmat i speciali e agli operai della marina e della guerra.

Quando tale dichiarazione in te rpre ta t iva sia f a t t a , io non avrò motivo ulteriore per insistere nel mio emendamento.

CAECANO, ministro del tesoro. Mi af-f re t to a fare la dichiarazione richiesta dal-l 'onorevole Mantovani, che cioè nelle pa-role « e seguenti », si intendono compresi t u t t i gli articoli che seguono, relat ivi alla, mater ia .

P E E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare l 'onorevole Aprile, il quale aveva presentato il seguente emendamento insieme con gli onorevoli Carnazza e Pasquale Libertini:

« Dopo le parole: 28 dicembre 1908,aggiun-gere: e quegli altri che avessero incontra to la stessa sorte a causa dei lavori di salva-taggio e soccorso ».

A P E I L E . In seguito alle dichiarazioni del ministro del tesoro 'ed alla nuo va di-zione, non occorre più insistere, quindi ri-nuncio a parlare.

P E E S I D E N T E . L 'onorevole Fer ra rmi aveva proposto il seguente emendamento un i tamente agli onorevoli Loero, De An-dreis, Giustino For tuna to , Stoppato, Ca-meroni, Santini, Pipitone, Angiolini, Pini e Vicini:

« Dopo le parole: così civili che militari, aggiungere: compresi gli uomini di t ruppa di terra e di mare ».

H a facoltà di svolgerlo. F E E E A E I N I . I l mio emendamento è

accolto con la dizione proposta dalla Com-missione, quindi rinuncio a parlare.

P E E S I D E N T E . Non essendovi altre os-servazioni, pongo a par t i to l 'articolo 12.

(È approvato).

Vengono ora i due seguenti articoli ag-giuntivi degli onorevoli Giulio Alessio, Eam-poldi, Di Stefano, Pasqualino-Vassallo e A-vellone :

Art . 12-bis.

Nessuno potrà assumere la custodia di un minorenne appar tenente a taluno dei comuni indicati nell 'articolo 1 di questa legge e scampato al disastro del 28 dicem-bre 1908 quando non abbia i titoli prescritti dalla legge per conseguirne la pat r ia po-testà o la tu te la o non sia stato autoriz-zato alla custodia da un 'au tor i t à giudiziaria del Eegno e nei casi di urgenza dal prefe t to o dal so t toprefe t to .

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ztti Farlamentari — 25015 — Camera dei Deputati LEGISLATURA X X I I — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

Art. 12 ter.

Lo Stato dovrà provvedere a proprie spese :

a) al mantenimento dei vecchi appar-tenenti a taluno dei comuni indicati nel-l'articolo 1 di questa legge e scampati al disastro del 28 dicembre 1908 quando ab-biano superato l 'età di 65 anni, sieno impo-tenti al lavoro e privi di mezzi di sussi-stenza e manchino di congiunti obbligati alla somministrazione degli alimenti a ter-mini dell'articolo 139 e seguenti del codice civile ;

ì>) al mantenimento e alla educazione degli orfani di entrambi i genitori, appar-tenenti ai comuni sopraindicati e scampati al disastro del 28 dicembre 1908, semprechè non abbiano raggiunta l'età di anni 18, sieno privi d'ogni mezzo di sussistenza e manchino di parenti obbligati per legge alla loro difesa o al loro mantenimento.

I ricoveri, gli orfanotrofi e gli altri isti-tuti di pubblica*beneficenza non potranno richiedere per le persone bisognose dal soc-corso indicato nel presente articolo condi-zioni di retta più elevate di quelle che essi normalmente praticano coi comuni o con altri Corpi morali sovventori.

L'obbligo dello Stato nei riguardi dei minorenni cesserà col raggiungimento nel-l'orfano dell'età d'anni dieciotto ed anche prima se egli abbia potuto conseguire un'oc-cupazione stabile con adeguataretribuzione.

Ha^aco l tà di parlare l'onorevole Giulio Alessio per svolgere questi emendamenti.

A L E S S I O G I U L I O . Il pensiero, che ispi-rava questi due miei articoli aggiuntivi, è stato accettato dalla Commissione, ed in qualche modo a questo pensiero hanno an-che corrisposto le dichiarazioni del presi-dente del Consiglio e del relatore. Ritiro quindi i miei due emendamenti..

G I O L I T T I , presidente del Consiglio, mi-nistro dell' interno. I l concetto del Governo era molto vicino a quello espresso dall'o-norevole Alessio, ma lo ringrazio di aver dato così anche l'interpretazione più alta alle disposizioni già votate.

P R E S I D E N T E . I due articoli aggiun-tivi sono dunque ritirati. Passiamo all'ar-ticolo 13 di cui dò lettura:

Sono convertiti in legge i tre regi de-creti ali gati alla presente, e cioè :

1° il regio decreto 1° gennaio 1909, nu-mero 6, che proroga fino al 30 giugno .1909 le scadenze delle obbligazioni cambiarie e

commerciali a debito di persone residenti nelle provincie di Messina e Reggio Cala-bria, e sospende per lo stesso periodo il corso delle prescrizioni e delle perenzioni ;

2° il regio decreto 3 gennaio 1909, nu-mero 4, che aumenta di lire due milioni la dotazione del capitolo n. 126 « Fondo di riserva per le spese impreviste » inscritto nello stato di previsione della spesa del Mi-nistero del tesoro per l'esercizio 1908-909.

3° il regio decreto 6 gennaio 1909, nu-mero 7, col quale venne autorizzato il pre-levamento dal predetto fondo di riserva della somma di lire 95,000, in complesso, per aumenti ai capitoli 13, 15 e 36 del bi-lancio della guerra, oltre la cifra conso-lidata.

Sono convalidati i decreti reali coi quali vennero autorizzate leprelevazioni, descritte nell'annessa tabella, dal fondo di riserva per le spese impreviste, inscritto al capitolo 126 dello stato di previsione della spesa dei Mi-nistero del tesoro per l'esercizio 1908-909.

Si dia lettura dei tre decreti reali e della tabella annessa a questo articolo 13.

MORANDO, segretario, legge:

V I T T O R I O E M A N U E L E I I I PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE

RE D'ITALTA.

Udito il Consiglio dei ministri ; Sulla proposta del Nostro guardasigilli,

ministro segretario di Stato per gli affari di grazia e giustizia e dei culti, di concerto col ministro del tesoro, e col ministro di a-gricoltura e commercio ;

Abbiamo decretato e decretiamo :

Art. 1. Le scadenze delle lettere di cambio e

dei biglietti all'ordine, pagabili da debitori residenti nelle provincie di Messina e Reg-gio Calabria, che siano avvenute dopo il 25 dicembre 1908, o che si maturassero du-rante il primo .semestre del 1909, sono pro-rogate a tutto il 30 giugno 1909.

La stessa proroga è concessa pei con-tratti commerciali riguardanti la consegna di merci o derrate e il pagamento dei re-lativo prezzo, e per il rimborso di mutui commerciali, da eseguirsi nelle dette pro-vincie.-

Arti 2.

I l corso delle prescrizioni e quello dei termini perentori tanto legali quanto con-

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Atti Parlamentari — 25016 —- Camera dei Deputati LEGISLATURA XXII — 1& SESSIONE — DISCUSSIONI-—— TORNATA DEL 9 GENNAIO" 1909

venzionali portanti decadenza da un'azione, eccezione o diritto qualsiasi, che fossero per «cadere dal 25 dicembre 1908 sino al 30 giu-gno 1909, sono sospesi nelle provincie di Messina e Reggio Calabria sino a tutto il giorno 30 giugno predetto,

Art. 3,

Il presente decreto sarà presentato al Parlamento per essere convertito in legge.

Ordiniamo che il presente decreto, mu-nito del sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Eegno d'Italia mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Messina, .1° gennaio 1909. V I T T O R I O E M A N U E L E .

G I O L I T T I

O R L A N D O

C O C C Q - O R T U

O A R C A N O .

Visto, Il Guardasigilli: ORLANDO.

V I T T O R I O E M A N U E L E I I I PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE

R E D' I T A L I A .

Vista la legge 28 maggio 1908, n. 213, che approva lo stato di previsione della spesa del Ministero del tesoro per l'esercizio finanziario 1908-909;

Sentito il Consiglio dei ministri ; Sulla proposta del nostro ministro, se-

gretario di Stato per il tesoro ; Abbiamo decretato e decretiamo :

Art. 1. Lo stanziamento del capitolo n. 126:

« Fondo di riserva per le spese impreviste » dello stato di previsione della spesa de! Mi-nistero del tesoro per l'esercizio finanziario 1908-909 è aumentato di lire due milioni (L. 2,000,000).

Art. 2. I l presente decreto sarà presentato al

Parlamento per essere convertito in legge. Ordiniamo che il presente decreto, mu-

nito del sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addì 3 gennaio 1909. V I T T O R I O EMANUELE.

G I O L I T T I .

G A R G A N O . Visto. Il guardasigilli : ORLANDO.

V I T T O R I O E M A N U E L E I I I PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE

RE D'ITALIA. Visto l'articolo 38 del testo unico della

legge sull'amministrazione e sulla contabi-lità generale dello Stato, approvato con re-gio decreto 17 febbraio 3884, n. 2016;

Visto che sul fondo di riserva per le spese impreviste inscritto per lire 1,000,000 nello stato di previsione della spesa del Ministero del tesoro per l'esercizio finan-ziario 1908-909 e aumentato di lire 2,000,000 in virtù del regio decreto 3 gennaio 1909, n. 4, in conseguenza delle prelevazioni già autorizzate in lire 998,955, rimane disponi-bile la somma di lire 2,001,045;

Considerata la natura eccezionale delle spese cui l'Amministrazione della guerra ha dovuto e deve provvedere in conseguenza dei disastri che colpirono le provincie di Reggio e di Messina, e la conseguente neces-sità di aumentare oltre la cifra stabilita dalla legge del consolidamento, i capitoli ai quali le spese stesse devono essere imputate-,

Sentito il Consiglio dei ministri; Sulla proposta del Nostro ministro se-

gretario di Stato per il tesoro ; Abbiamo decretato e decretiamo :

Articolo unico. Dal fondo di riserva per le spese impre-

viste inscritto al capitolo n. 126 dello stato di previsione della spesa del Ministero del tesoro per l'esercizio finanziario 1908-909, è autorizzata una 21a prelevazione nella som-ma di lire novantacinquemila (lire 95,000) da portarsi in aumento ai seguenti capitoli dello stato di previsione del Ministero della guerra per l'esercizio finanziario predetto :

Capitolo n. 13. Sussidi agli impiegati e al personale inferiore in attività di servizio L. 15,000

Capitolo n. 15. Spese casuali . » 30,000 Capitolo n. 36. Materiale sani-

tario » 50,000 L. 95,000

Il presente decreto sarà presentato al Parlamento per essere convertito in legge.

Ordiniamo che il presente decreto, mu-nito del sigillo dello Stato,, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addì 6 gennaio 1909. V I T T O R I O E M A N U E L E

G I O L I T T I .

C A R C A N O .

V i s i o : Il guardasigilli : ORLANDO.

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4 rt* f.Jnrtr "-ntor-ì — 25017 Camera dei Deputati LEGISLATURA XXII — 1® SESSIONE — DISCUSSIONI OH MATA DEL 9 GENNÀIO 1 9 0 9

Tabe l l a (annessa all'art. 13).

Decreti reali di preievazioni dal Fondi) di riserva per le spese impreviste.

e numero dei decreti

Capitoli del bilancio ai quali vennero inscritte le somme prelevate

Numero Denominazione Somma

gennaio 1909, n. 3 . . , s a r t - 3 f 99 / a

120

6 gennaio 1909, n. 8 .

3 gennaio 1909, n. 3 .

3 e 6 gennaio 1909, nn. 2 e . . . . . . . .

i " ( 27

31

52

6 3

-gennaio 1909, n. 9 . . • < 67

3 gennaio 1909, n 2 . .

Ministero del tesoro Indennità di viaggio e soggiorno agli impiegati in missione . . . . .

Spese casuali

Ministero delle finanze. Sussidi ad impiegati già appartenenti all 'Amministrazione delle finanze

e loro famiglie " » * Sussidi ad impiegati di ruolo e straordinari.

Spese casuali

Ministero dell'interno. Sussidi diversi di pubblica beneficenza • . • .

Indennità ai componenti le Commissioni sanitarie ecc. . . . . . . .

Sussidi per provvedimenti profilattici . . . .

Spese varie per i servizi della Sanità pubblica- . . . . . . . . . .

Ministero delle poste e dei telegrafi. Spese casuali . . . . . . . . . . .

Totale. . .

10,000. »

12,000. >

30,000. »

30 ,000. »

12,000. »

950,000. »

40 ,000. »

300,000. »

60,000- »

30,000. »

1 ,474.000. »

CARCANO, ministro del tesoro. Chiedo dì parlare.

P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà, onore-vole ministro del tesoro: su questo arti-colo ha . chiesto di parlare anche l'onore-vole De Felice.

CARCANO, ministro del tesoro. Ho chie-sto di parlare per fare una dichiarazione, che confido,, varrà, anche qui, ad eliminare o a semplificare la discussione.

Le rappresentanze politiche e commer-ciali delle provincie di Siracusa e di Catania

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Atti Parlamentari — 25018 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXII — SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

avevano espresso il desiderio che non fos-sero f rappos t i ostacoli a l l ' accet taz ione delle cambial i estere, da pa r t e degli I s t i t u t i di emissione.

I l Governo non indugiò un i s tan te a in te rpor re gli oppor tun i uffici presso gli I s t i tu t i , e ne ebbe i m m e d i a t a r isposta cbe si erano t rasmesse alle succursali le is tru-zioni necessarie, affinchè nei l imiti del pos-sibile i desideri esposti fossero assecondat i ,

Ma un al t ro voto, anzi un emendamen-to, viene ora presen ta to dagli onorevoli col-leghi Oarnazza, Aprile e Liber t ini Pasqua le . L ' e m e n d a m e n t o dice così: « La proroga di cui al l 'ar t icolo primo dello stesso regio de-creto (ossia, la proroga della scadenza delle cambial i ) è estesa alle provincie l imi t rofe fino al 31 marzo 1909 ».

Orbene, io posso d ichiarare che il con-ce t to ispiratore del voto degli onorevoli col-leghi è s t a to già assecondato, ma in modo diverso e migliore... (Segni di attenzione).

Il Governo ha f a t t o p ra t i che efficaci presso gli I s t i t u t i di emissione, i quali tos to impar t i rono le disposizioni oppor tune , affin-chè sia u sa t a ogni conveniente agevolezza nelle r innovazioni delle cambiali ; e cosisi è o t t e n u t o ugua lmen te , e meglio, l ' in ten to a cui mirano i r app re sen tan t i delle due Pro-vincie di Catania e di Siracusa.

I l Governo non ha creduto , e non crede, di po te r assecondare la propos ta di proro-

. gare la scadenza delle cambial i nelle Pro-vincie l imitrofe a quelle di Messina e Reg-gio, perchè s i f fa t to p rovved imen to , t a n t o eccezionale, è t r oppo evidente che por tereb-be a gravi inconvenient i e p rodur rebbe di certo più danni che van taggi , aggravando ed es tendendo i guai, ment re noi vogliamo invece r ipara re ad essi i m m e d i a t a m e n t e ed energicamente . (Bene!)

Sospendere la scadenza delle obbliga-zioni commercial i significa sospendere il credito, ar res tare la v i ta del commercio e -ogni moto di affari. Sarebbe un r imedio peggiore del male, e po t rebbe creare una crisi che non c'è, e che vogliamo non av-venga.

È bene dirlo : Pa r l amen to e Governo sono concordi nel fare subi to e r isoluta-mente t u t t o ciò che occorre per r iparare , in quan to è possibile, alle conseguenze del ca tacl isma che ha messo a du ra prova le energie e le v i r tù del l ' I ta l ia . (Beniss imo!)

È nelle avvers i tà che meglio si man i fes t a quella serena fermezza la quale sa vincere ogni ostacolo, ogni difficoltà.

E per buona f o r t u n a , per q u a n t o s iano gravi i danni de l l ' immane disastro, bas te-r anno a superar l i la a d a m a n t i n a saldezza del bilancio dello S ta to e la giovanile vigo-ria della v i ta economica del paese, stimo-la t a e p remia t a dalle generose s impa t ie di t u t t e le nazioni. (Benissimo! Bene! — Vivis-sime approvazioni).

CHIMI E R I . Chiedo di par lare . P R E S I D E N T E . Essendo iscr i t to p r ima

l 'onorevole De Eeìice, gli dò facol tà di par -lare.

DE F E L I C E - G I U F F R I D A . T a n t o più che io non debbo fare un discorso, ma debbo sol tanto prendere a t t o delle dichiarazioni dell 'onorevole ministro e r ingraziar lo . (Ap-provazioni).

P R E S I D E N T E . Allora ha facol tà di pa r -lare l 'onorevole Chimirr i .

C H I M I R R I . Io divido comple t amen te le idee espresse dal l 'onorevole minis t ro del tesoro, e spero che i p rovved iment i s a v i d a lui enuncia t i s a ranno estesi anche alle Pro-vincie calabresi colpite dal d isas t ro .

CARCANO, ministro del tesoro. S' in-tende. . . anche alle provincie calabresi. . .

C H I M I R R I . Sta bene e r ingrazio. P R E S I D E N T E . H a facol tà di par la re

l 'onorevole Carnazza, il quale ha proposto, insieme con gli onorevoli Aprile e Pasqua le Liber t ini il seguente e m e n d a m e n t o :

« Dopo il numero lag giungere: La proroga di cui a l l 'ar t icolo 1 dello stesso regio de-creto è estesa alle provinc ie l imit rofe fino al .31 marzo 1909 ».

CARNAZZA. Io riconosco che l 'onore-, vole ministro ha p r o v v e d u t o in maniera migliore di quella da me proposta; e au-gu randomi che i f a t t i cor r i spondano alle previsioni dell 'onorevole minis t ro , r i t i ro il mio emendamen to . (Approvazioni ) .

P R E S I D E N T E . Non essendovi al tr i e-mendamen t i , nè altr i ora tor i iscri t t i , m e t t o a pa r t i t o l 'art icolo 13 con i relat ivi decreti reali e le tabel le che ne fanno pa r t e inte-gran te .

(È approvato). Art . 11.

Qualora nei comuni considerat i dalla presente legge si manifes tasse l 'u rgenza di p rovved imen t i eccezionali non p r e v e d u t i dalla legge stessa, anche nell ' interesse della propr ie tà , del l ' industr ia e del commercio, è da t a facol tà al Governo, en t ro l ' anno cor-ì ren te , di p rovvedere con decreti reali da I essere presenta t i al P a r l a m e n t o p^r la con-' versione in legge.

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Atti Parlamentari 25019 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXII — 1 " SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

Nessuno ch iedendo di par lare , me t to a p a r t i t o l 'ar t icolo 14.

(È approvato). Vi sono ora due articoli aggiunt ivi clie

devono ev iden temen te essere svolti p r ima dell 'ar t icolo 15: il p r imo è quello dell 'ono-revole Fe ra , che suona così :

« Sono esclusi dagli aggravi di cui al l 'ar-ticolo 2 della presente legge i paesi dan-neggiat i dal t e r r emoto 1905 e beneficat i con-ia legge 1906 ».

L 'onorevole Pe ra ha facol tà di svolgerlo. F E R A . Avevo p resen ta to questo art icolo

aggiunt ivo, che, onorevoli colleghi, involge u n a quest ione impor tan t i s s ima , ignorando che l 'onorevole Chimirri , in seno alla Com-missione, aveva sollevato la quest ione me-desima finendo poi , in seguito alle opposi-zioni energiche del Governo, per s en t imen to di concordia, col r inunciare alla iDroposta.

Io, considera ta la speciale s i tuazione della Camera, non in tendo che seguire l'e-sempio dell 'onorevole Chimirri e r inuncio alla mia propos ta , con una spiegazione però; spiegazione che giova a chi, leggendo l 'ar-ticolo, po t rebbe quasi indurne che le popo-lazioni della provincia di Cosenza e della provincia di Catanzaro volessero sot t rars i agli obblighi che vengono impost i dal ter-ribile momen to che a t t r ave r s i amo . Altro è il nost ro pensiero ! Noi crediamo che ogni classe, ogni regione, di Sicilia e Calabria specialmente, dopo il terr ibi le disastro di Reggio e Messina? debba sentire il bisogno di concen t ra re t u t t e le energie su quei luo-ghi per ricostruirl i , crearvi nuove corrent i di v i ta , unendosi a quel l ' impulso f r a t e r n o che d 'ogni j jarte d ' I t a l i a si rivolge a quei luoghi con azione in tegra t r ice di soccorsi pietosi e di opere eroiche.

Ma questo civile miracolo di r isurrezione non sarà possibile, se le popolazioni già e-sauste sa ranno g rava te di nuovi balzelli.

Anche pel t e r remoto del 3783 f u creato un fondo speciale che f u poi d i s t r a t to per event i sopraggiunt i , ed alla progressiva in-curia del Governo si sosti tuì l en t amen te lo sforzo degli spiriti a rdent i e generosi che seppero non solo opporsi al peso di super-stizioni degradant i , ma anche vincere osta-coli d 'ogni sorta; onde Messina e Eeggio ri-sorsero l en t amen te ,

Noi ci augur iamo che anche pel concorso delle regioni d ' I t a l i a possa risorgere la nuova v i ta , ma che pr inc ipa lmente le provincie

finitime sappiano por ta re il loro c o n t r i b u t o di v i ta in manie ra che i congegni s ta ta l i , che h a n n o svelato deficienze profonde, pos-sano so l tan to disciplinare e regolare quelle energie r igeneratr ic i ed organizzatr ici , che sa ranno sol tanto stabili e feconde, q u a n d o sorgeranno su quei luoghi su cui t a n t a a la devas ta t r i ce di m i n a e di mor te oggi si e-s tende .

Noi calabresi e siciliani non i n t end i amo piegare lo spiri to nostro; in t end iamo con-for ta r lo e r i t emprar lo d inanzi a questo splen-dido fenomeno di solidarietà u m a n a , che mai ebbe manifes taz ione più solenne e più fu lg ida . {Approvazioni).

P R E S I D E N T E . Sicché ella r i t i ra il suo art icolo aggiunt ivo .

P E R A . Lo r i t i ro . P R E S I D E N T E . L 'ar t icolo agg iun t ivo

del l 'onorevole Pe ra è r i t i ra to . Segue quello dell' onorevole Riccardo

Luzza t to di cui do le t tu ra : 4 II Governo del Re è del pari au tor izza to

a servirsi di pa r t e delle somme a sua di-sposizione per effetto di ques ta legge, per concedere, fino alla concorrenza di due mi-lioni, prest i t i al due per cento a Cooperat ive di produzione o di consumo che si costi-tuissero entro un biennio nelle provincie di Messina,e di Reggio, purché nello s t a - , t u t o di ta l i società sia s tabi l i to che i sin-daci debbono eleggersi f r a le persone che sa ranno ind ica te dal p re fe t to ».

L 'onorevole Riccardo Luzza t to ha facol tà di svolgere il suo art icolo aggiunt ivo .

LUZZATTO RICCARDO. Nessuno, spero, crederà che io lo dica a scopo di censura , in questo momen to inoppor tuna ; ma è cer to che il disegno di legge, che t u t t i app rov iamo e che rappresen ta l ' a d e m p i m e n t o di uno s t r e t to dovere, manca di qualsiasi provve-d imento d i re t to a favore del maggior nu-mero dei -danneggiati. Ques ta osservazione io debbo far la perchè, senza di essa, non sarebbe a f fa t to giust if icato il mio "articolo aggiunt ivo.

Tengo conto della dichiarazione f a t t a oggi dal Governo: che, cioè, vi sa ranno al tr i p rovved imen t i a prò dei danneggia t i ; ma , ciò malgrado, mi p e r m e t t o di r ivolgere al Governo ed alla Commissione la preghiera di considerare se convenga che u n a legge, come la p resen te , con la quale si dispone di grandissime somme, debba essere appro-v a t a senza a lcun p rovved imen to a f a v o r e del maggior numero dei danneggiat i .

E mi spiego. Con questo disegno di legge

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Atti Parlamentari — 25020 - Camera dei Deputati LEGISLATURA X X I I — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 9 G E N N A I O ~ 1 9 0 9

si provvede alla ricostruzione degli edifìci pubblici, allo sgravio delle imposte dei fab-bricati, alla condizione dei funzionari dello Stato ; ma gran parte dei danneggiati non si trovano in questa categoria, e sono tutti o quasi tutti gli impiegati privati e asso-lutamente tutti gli operai: orbene a co-storo la legge attuale non porta alcuno aiuto.

Ora io faccio considerare che, per la ri-surrezione di una città, non basta rico-struire le case : è necessaria, e lo notava poco fa l'onorevole Faranda, anche la ri-surrezione delle industrie e dei commerci, la risurrezione di quelli che, nella moderna civiltà, sono i necessari intermediari tra produzione e consumo, specialmente in un paese marittimo di esportazione quale è Messina.

10 adunque vorrei (e a questo tende il mio articolo aggiuntivo) che fosse adottato qualche provvedimento per venire in aiuto di tali energie; perchè altrimenti che cosa faranno i piccoli commercianti, le migliaia di impiegati privati che non hanno più impiego, le migliaia di operai che non hanno più lavoro ?

11 provvedimento da me proposto tende a favorire la risurrezione del commercio e a procurare anche lavoro agli operai.

Io mi permetto di raccomandarlo al Go-verno benché, ripeto, sia convinto che altri provvedimenti saranno presi ; ma prego il Governo di vedere se intanto non convenga che in questa stessa legge vi siano dei prov-vedimenti a favore del maggior numero dei danneggiati. k - -T

PBESIDEÌTTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Chimirri. Ne ha facoltà.

C H I M I B B I . La proposta contenuta nel-l'articolo aggiuntivo dell'onorevole Ric-cardo Luzzatto era stata da me fatta in seno alla Giunta. La ritirai non solo per amore di concordia, ma anche perchè il Governo consentì a mitigare l'inasprimento dell'addizionale, riducendola ad un cinquan-tesimo.

Ma soprattutto la ritirai per un altro mo-tivo più nobile: perchè il Governo dichiarò che questo lieve sacrifìcio richiedeva come concorso di tutti gli italiani all'opera di soccorso per i paesi devastati dal terre-moto. (Approvazioni):

P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare l'onorevole presidente del Consiglio.

G I O L I T T I , presidente del Consiglio, mi-nistro dell'interno. La proposta dell'onorevole

Riccardo Luzzatto sarebbe questa, e cioè che il Governo del Re fosse autorizzato a ser-virsi di parte delle somme stanziate con questa legge per fare dei mutui al due per cento a cooperative di produzione o di consumo che si costituissero entro un bien-nio nelle provincie di Messina e di Reggio.

Ora io debbo in primo luogo osservare che di cooperative là non ne esistono) in-fatti l'onorevole Luzzatto stesso prevede che se ne debbano costituire. Ora, se una cooperativa sorgerà con scopi di evidente utilità, il Governo potrà provvedere coi poteri, che gli sono dati dall'articolo 14; ma lo stabilire ora nella legge che le coopera-tive, che sorgeranno, avranno del danaro al due per cento, è il modo più sicuro per far sorgere delle cooperative,che non avran-no affatto lo scopo, che l'onorevole Luzzatto si propone.

LUZZATTO RICCARDO. Ma legga l'ul-tima parte del mio articolo aggiuntivo!...

G I O L I T T I , presidente del Consiglio, mi-nistro dell'interno. Ella dice: « Purché nello statuto di tali società sia stabilito che i sin-daci debbono eleggersi fra le persone che saranno indicate dal prefetto ».

Ma in questo modo, onorevole Luzzatto, quale effetto si otterrà? I prefetti saranno assediati da un numero infinito di specula-tori, che vorranno avventarsi su quei due milioni per distrarli ad usi, che non sareb-bero certo di interesse generale.

Basti all'onorevole Luzzatto la nostra assicurazione che, sè sorgerà effettivamente una cooperativa per costruire case o per provvedere viveri a buon mercato a quelle popolazioni, il Governo l'aiuterà e ia sussi-dierà con i poteri che sono indicati nell'ar-ticolo 14. Ma mettere quei due milioni, al 2 per cento, a disposizione di tutti gli spe-culatori, non sarebbe certamente uno spet-tacolo buono, nè utile ai fini che lo stesso onorevole collega si propone. Lo prego quindi vivamente di non insistere per l'ap-provazione di questo articolo aggiuntivo. D'altronde perchè distrarre due milioni dai fondi che sono stanziati da questa legge per fini di una urgenza immediata, e di-strarli per correr dietro ad una eventualità futura e remota"? Credo che sia miglior si-stema lasciare che il Governo, qualora oc-corra, si valga dei poteri che il Parlamento gli ha dato coll'articolo 14. (Approvazioni) .

PBESIDEJSTTE. Insiste l'onorevole Bic-cardo Luzzatto nel suo articolo aggiuntivo ?

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Atti Parlamentari — 25021 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXII — l a SESSIONE DISCUSSIONI — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

LUZZATTO RICCARDO. Con dispiacere debbo dichiarare che le ragioni addo t t e dal-l 'onorevole presidente del Consiglio non mi persuadono affa t to . Ma siccome so che quan-do egli non vuole, la Camera nemmeno vuole, per questa ragione sol tanta ritiro il mio e-mendamento .

P R E S I D E N T E . Essendo s ta to r i t i ra to questo articolo aggiunt ivo, do le t tura del-l 'ar t icolo 15 cosi concepito:

« La presente legge avrà effetto dal gior-no della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale».

Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo a par t i to .

(È approvato). Votazione segreta.

P R E S I D E N T E . Procederemo ora alla votazione segreta del disegno di legge.

Si faccia la chiama. MORANDO, segretario, fa la chiama.

Prendono parte alla votazione : Abbruzzese — Abignente — Abozzi —

Agnesi — Agnini — Aguglia — Albasini — Albert ini — Albicini — Alessio Giovanni — Alessio Giulio — Aliberti — Angiolini — Antolisei — Aprile —-Arlotta — Arnaboldi — Aroldi — Artom — Astengo — Anbrv — Avellone.

Baccelli Alfredo — Badaloni — Balla-rmi — Baragiola — Baranello — Barnabei — Barzilai — Basimi — Bastogi — Bat ta -glieri — Battelli — Benaglio — Berenini — Bergamasco — Bernini — Bertarelli — Ber te t t i — Bertolini — Bettolo — Bianchi Emilio — Bianchi Leonardo — Bianchini — Bissolati — Bizzozero — Bolognese — Bonicelli — Borghese — Boselli — Bot ter i — Brandolin — Brizzolesi — Brunial t i .

Cacciapuoti — Callaini — Calieri — Calvi — Camagna — Camera — Camerini — Ca meroni — Campanozzi — Campus-Serra — Canevari — Cantarano — Capaldo — Cap-pelli — Caput i — Carboni-Boj — Carcano — Carnazza — Carugati — Casciani — Ca-scino — Cassuto — Castiglioni — Castoldi — Cavagnari — Celesia — Celli — Ceriana-Mayneri — Cerulli — Cesaroni — Chiesa — Chiudenti — Chi mirri — Ghiozzi — Ciacci Gaspero — Ciappi Anselmo — Ciartoso — Cicarelli — Ciccarone — Cimati — Cimorelli — Cipelli — Cipriani-Marinelli — Cirmeni — Ciuffelli — Cocco-O.rtu — Cocuzza — Co-dacci-Pisanelli — Coffari — Colajanni —

Colosimo — Conte — Cornaggia — Cor-nalba — Cortese — Costa Andrea — Costa-Zenoglio — Cot tafavi — Credaro — Crespi Daniele — Crespi Silvio — Croce —- Curioni — Curreno —- Cuzzi.

Da Como — Dagosto — D'Ali — D'Alife — Dal Verme — Daneo — Danieli — Dari De Amicis —- De Asar ta — De Bellis Ni-cola — Del Balzo — Dell 'Aquila — De Luca Paolo Anania — De Ma.rinis — De Michele Ferrantel l i — De Nava — De Novellis — De Riseis — De Seta — De Stefani Carlo — De Viti De Marco — Di Cambiano — Di Lorenzo — Di Rudinì — Di Sant 'Ono-frio — Di Stefano Giuseppe — Di Trabia.

Fabri — Fac t a — Faelli — Falaschi — Fal-cioni — Falconi Gaetano — Falconi Nicola — Fal le t t i — Fani -— F a r a n d a — Far ine t Alfonso — Fasce — Fazi Francesco — Fazzi Vito — Fede — Felissent — Fera — Ferra-ri ni — Ferrar is Carlo — Ferri Enrico — Ferr i Giacomo — Fiamber t i — Finocchiaro-Aprile — Florena — For t is — For tuna t i Alfredo — F o r t u n a t o Giustino — Fracassi — Fradele t to — Franche t t i — Franc ica -Nava — Frugoni — Furna r i — Fusco.

Galimberti — Gallett i — Galli — Gallina Giacinto — Gallini Carlo — Gallo — Gat torno — Gavazzi — Giaccone — Giardina — Ginori-Conti — Giolitti — Giordano-Apostoli — Giovagnoli — Giovanelli Alberto — Giova-nelli Edoardo — Girardi — Giuliani — Giunti — Giusso — Goglio — Gorio — Graffagni — Greppi — Grippo — Gualtieri — Guarra-cino — Guastavino — Guerci — Guerri tore — Guicciardini — Gussoni.

J a t t a . Lacava — Leali — Lembo — Leone —

Libert ini Pasquale — Loero — Lucca — Lucchini — Lucernari — Luciani — Luci-fero Alfonso — Lucifero Alfredo — Luzzat t i Luigi — Luzza t to Ar turo — Luzza t to Ric-cardo.

Macola — Magni — Majorana Giuseppe — Malcangi — Malvezzi — Manfredi — Mango — Manna — Mantovani — Maraini Clemente — Maraini Emilio — Marazzani — Marcello - Maresca — Marescalchi — Mar-garía — Marghieri — Mariott i — Marsengo-Bast ia — Marzotto — Masi — Masoni — Masselli — Materi — Matteucci — Mauri — Mazziotti — Medici — Melli — Mendaja — Merci" — Mezzanotte — Miliani — Mira — Mirabelli — Mol menti — Montagna — Montemart ini — Monti Gustavo — Moran-do — Morelli Enrico — Morpurgo — Mo-schini.

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'itti Parlamentari — 25022 — Camera dei Deputati L E G I S L A T I V A X X I I — 1* S E S S I O N E — D I S C U S S I O N I — TORNATA DEL 9 GENNAIO 1 9 0 9

Negri de Salvi — Niccolini — Ni t t i — Nuvoloni .

Orlando Vit tor io Emanue le — Orsini-Baroni — Ot tav i .

Pagani-Cesa — Pais-Serra — Pa la — Pandolf ln i — Panie — P a n t a n o — Papa -dopoli — Pascale — Pasqual ino-Vassal lo — Pas to re — P a v i a — Pellecchi. — Pelle-rano — P e n n a t i — Personè — Pescet t i — Pilacci — Pinch ia — Pini — Pistoja — Placido — Podes tà — Poggi — Pompi l j — Pozza to —- Pozzi Domenico — Pozzo Marco —- Pugliese.

Queirolo. Raccuini — Rainer i — Rampold i — Ra-

sponi — Rastell i — R a v a — Ravaschier i — Rebaudengo — Reggio — Res ta -Pa l la -vicino — Ricci Paolo — Riccio Vincenzo — R i c h a r d — Ridola —Rienz i —Rizza E v a n -gelista — Rizzet t i — Rizzone — Rocco — Rochira — R o m a n i n - J a c u r — Romussi — Ronche t t i — R o n d a n i — Rosadi — Rossi Gae tano — Rossi Luigi — Rossi Teofìlo — R o t a Att i l io — R o t a Francesco — Rova-senda — Ruffo — R u m m o — Ruspoli .

Sacchi — Salandra — Salvia — Sanarell i — S a n t a m a r i a — Sant ini — Santol iquido — Sapori to — Scalini — Scaramella-Manet t i — Scellingo — Schanzer — Scorciarini-Cop pola — Semmola — Sesia — Siche! — Sili — Silva — Simeoni — Solimbergo — Soli-nas-Apostoli — Sonnino — Sorniani — Sou-lier — Spada — Spal lanzani — Spirito Be-niamino — Spiri to Francesco — Squi t t i — Stagl iano — S toppa to — St r igar i — Suardi .

Ta lamo — Tanar i — Targioni — Taroni — Tecchio — Tedesco — Teodori — Teso — Tinozzi — Tizzoni — Todeschini — Tor-lonia Giovanni — Torlonia Leopoldo — Tor-rigiani — Treves — Tura t i — Turbiglio.

Umani . Valeri — Valle Gregorio — Valli Eugenio

— Vallone — Vecchini — Vendi t t i — Ven-dramini — Veneziale — Ven tu ra — Ver-zino — Vetroni — Vicini — Villa — Vi-socchi.

Weil-Weiss — Wollemborg. Zabeo — Zerboglio.

Sono in congedo : L arizza.

• ( Sono ammalati : Baccelli Guido — Bracci . Carmine — Centurini . De- Giorgio — De Tilla.

Marinuzzi — Marsaglia — Meritami. Quistini . Rubini . Zaccagnino. P R E S I D E N T E . Dichiaro chiusa la vo-

tazione. Inv i to gli onorevoli segretari a procedere

alla numeraz ione dei vot i . (Gli onorevoli segretari numerano i voti).

B h u P a m e i i l o del la votaz ione s e g r e t a . P R E S I D E N T E . Do comunicazione alla

Camera del r i su l tamento della votaz ione se-gre ta sul disegno di legge per p rovved imen t i a sollievo dei danneggia t i dal t e r r emoto del 28 dicembre 1908:

Present i e v o t a n t i . . . 411 Maggioranza . . . . . . 206

Voti favorevol i . . . 406 Voti cont rar i . . . . 5

(Commenti). Non è il caso di f a r comment i , perchè

ev iden temente quest i cinque voti contrar i sono effet to di un errore mater ia le .

{La Camera approva. — Vivi, generali e prolungati applausi).

Sui lavori par lamentar i . P R E S I D E N T E . H a faco l tà di pa r l a re

l 'onorevole presidente del Consiglio. G I O L I T T I , presidente del Consiglio.: mi-

nistro dell'interno. P rego la Camera di de-l iberare che la r ipresa dei lavori par lamen-ta r i abbia luogo, anziché il 3, il giorno 16 di febbraio . (Sì! sì!) Questo m u t a m e n t o di da t a è reso necessario dal f a t t o che a lcuni dei ministr i d o v r a n n o recarsi sul posto del disastro, e t u t t i poi a t t e n d e r e a molt i s tud i e disposizioni per l 'esecuzione della legge. (Benissimo !)

P R E S I D E N T E . Pongo a pa r t i to la pro-posta del pres idente del Consiglio che le sedute della Camera siano riprese-il giorno 16 febbra io .

(È approvata). E d ora rivolgo speciale preghiera alla

Commissione del bilancio, che è per t a n t e ragioni benemer i ta , di voler a f f r e t t a re le relazioni dei bilanci.

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Atti Parlamentan 25023 f 'orrifrii ti n ÌJeputau LEGISLATURA XXII — 1* SESSIONE DISCUSSIONI — TORNATA DEI 9 GENNAIO 1 9 0 9

TEDESQO, presidente della Commissione del bilancio. Chiedo di parlare.

P R E S I D E N T E . Ne ha facol tà . TEDESCO, presidente della Commissione

del bilancio. Posso assicurare che ho pre-venuto il desiderio dell' onorevole Presi-dente, perchè da parecchi giorni ho rivolto una le t tera amichevole ai miei carissimi colleghi della Giunta del bilancio, pregan-doli di condurre i lavori prepara tor i con la massima solerzia, ed ho pregato anche qual-che ministro, perchè si compiaccia di ri-spondere con l ' u sa t a sollecitudine a diversi quesiti che i commissari hanno proposto.

Stia pur t ranqui l lo l 'onorevole Presidente che da par te nostra faremo il massimo sforzo per comxDiere nel più breve te rmine il nostro dovere.

P R E S I D E N T E . È una preghiera che mi sono permesso di rivolgere nell ' interesse dei lavori della Camera. (Benissimo!)

Ha chiesto di parlare l 'onorevole San-tini. Ne ha facoltà.

SANTINI . Io, quale relatore del bilancio della guerra, mi sono f a t to un dovere di adempiere all' invi to del mio presidente. Senonchè, pur avendo da sedici giorni ri-volto a mezzo della Presidenza della Ca-mera varie domande al ministro della guer-ra, fino a questo momento non ho r icevuta neppure una risposta.

P R E S I D E N T E . Ed ora, onorevoli col-leghi, a rivederci al 16 febbraio.

La seduta te rmina alle 17.20.

Indirizzi di Assemblee e Siati esteri. A Messieurs les Président et Membres

de la Chambre des Députés d'Italie. Bruxelles, le 9 janvier 1909.

Messieurs, Le Conseil In terpar lementa i re , dans sa

réunion d 'h ier à Bruxelles, nous a chargés de vous exprimer les sent iments de deuil et de douloureuse sympath ie que lui inspirent les désastres sans précédent , qui viennent de désoler le Sud de l ' I ta l ie .

Pe rme t t ez -nous d 'y a jouter l 'expression de nos condoléances personnelles, et veuillez agréer, Messieurs les Président et Membres, les assurances de notre t rès hau te considé-ra t ion .

Au nom du Conseil In te rpa r l ementa i re A . BEERNAERT.

Président

Président Conseil Interparlementaire Bruxelles.

Dans notre désastre, don t la cruauté a dépassé tous ceux que l 'histoire humaine rappelle, le cri d 'affectueuse sympathie qui jaillit des poitr ines des représentants de t ou t le monde est pour nous profondément r econ fo r t an t : je suis assuré d 'ê t re l ' inter-prè te des sent iments de mes collègues en vous adressant le témoignage de la plus vive reconnaissance.

MARCORA Président de la Chambre des Députés.

Au Président de la Chambre des Députés Rome.

La première pensée des députés du Grand Duché en reprenant leurs t r a v a u x est de s'associer aux sent iments de profonde con-doléance et de compassion, qui ont t ra-versé tou te l 'Europe au su je t des malheurs qui ont sub i tement f r appé une Nation amie et dont t a n t d ' en fan t s t ravai l lent pour nous. J e vous prie, monsieur le Pré-sident , de bien vouloir t r ansmet t r e au Par-lement I tal ien l 'expression des condoléances de -la Chambre Luxembourgeoise, laquelle vient d ' insérer en même temps au budget de l ' é t a t un secours de dix mille f rancs au profi t des malheureuses victimes.

BRINCOURL V ¿ce-président

Président Chambre Députés Luxembourg.

Sûr d ' in terpré ter la reconnaissance de mes collègues je vous prie, Excellence, de témoigner à la Chambre des Députés du Luxembourg nos plus vifs remercîments pour les expressions de douleur que vous m'avez manifestées.

Le peuple italien, p rofondément con-sterné par le terrible fléau qui a rasé au niveau du sol deux des nos plus florissan-tes villes et enseveli leurs hab i t an t s par milliers sous les décombres, conservera un souvenir inoubliable' de vos sent iments de pitié fraternelle .

MARCORA Président de la Chambre des Députés.

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Atti Parlamentari - 25024 - Camera dei Deputati uüíGISItATURA XXII — 1* SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA BEL 9 GENNAIO 1909

Señor Presidente de la Gamara de Diputados de Italia

Boma.

La Camara de Dipu tados de Chile, en la p r imera Sesión ce lebrada despues de la ca-tas t rofe ocurr ida en Siciliay Calabria, acordo u n a n i m e m e n t e expresar a la honorable Ca-m a r a que V. E. preside sus sent imientos de p r o f u n d a condolencia por la disgracia que aflije a la nación i ta l iana .

BAFAEL ORREGO Presidente.

Signor Presidente della Cannerà dei Dep utati Santiago.

I n t e r p r e t e dei sent iment i dei miei col-leglli, y i prego di p resen ta re agli onorevoli Membri della Camera del Chili i nostri più vivi r ingraz iament i per le espressioni di f r a t e rne e affet tuose condogl ianze che per vostro mezzo ci son pervenute .

MARCOHA Presidente della Camera dei Deputali.

PKOF. EMILIO PIOVANELLI Capo dell'Ufficio di Recisione e Stenografia

Roma, 1909. — Tip. della Camera dei Deputati.