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*D iscorso pronunciato dal com pagno M ao Tse-tung allundicesim a sessione allargata
della Conferenza suprem a dello Stato. Lautore ha rivisto sulla base della registrazione il
testo del suo discorso, facendovi delle aggiunte prim a di farlo pubblicare sulQuotidiano
del popolodel 19 giugno 1957.
Il problem a della giusta soluzione delle contraddizioni in seno al popolo
costituisce il tem a generale del m io intervento. Per facilitarne lesposizione,
questo tem a diviso in dodici parti. Verr fatto cenno anche al problem a delle
contraddizioni tra noi e i nostri nem ici, m a lintervento sar dedicato soprattutto
al problem a delle contraddizioni che si m anifestano in seno al popolo.
D U E TIPI D I CO N TRAD D IZIO N I D I D IVERSA N ATU RA
Il nostro paese, oggi, pi unito che m ai. Le vittorie della rivoluzione
dem ocratica borghese e della rivoluzione socialista e i nostri successi nelledifi-
cazione socialista hanno rapidam ente m utato il volto della vecchia Cina. U n
avvenire ancora pi radioso si apre dinanzi alla nostra patria. La divisione e il caos
del paese, che il popolo odiava, appartengono a un passato che non torner m ai
pi. G uidati dalla classe operaia e dal Partito com unista cinese, i seicento m ilioni
di abitanti del nostro paese, strettam ente uniti, sono im pegnati nel com pito
grandioso della costruzione del socialism o. Lunit del nostro paese, lunit delnostro popolo e lunit di tutte le nostre nazionalit allinterno del paese sono le
garanzie fondam entali per il sicuro trionfo della nostra causa. M a questo non
significa che nella nostra societ non esista pi alcuna contraddizione; il crederlo
sarebbe ingenuo e sarebbe non conform e alla realt oggettiva. N ella nostra societ
esistono due tipi di contraddizioni: le contraddizioni tra noi e i nostri nem ici e le
contraddizioni in seno al popolo.
La natura di questi due tipi di contraddizioni com pletam ente diversa.
Per conoscere correttam ente questi due tipi di differenti contraddizioni, tra noi
e i nostri nem ici e in seno al popolo, necessario, innanzitutto, com prendere beneche cosa il popolo e che cosa sono i nem ici. La nozione di popolo acquista un
significato diverso da paese a paese e in ogni paese da un periodo storico a un
altro. Prendiam o, ad esem pio, la situazione nel nostro paese. D urante la G uerra
*SULLA GIUSTA SOLUZIONE DELLE
CONTRADDIZIONI IN SENO AL POPOLO
(27 febbraio 1957)
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di resistenza contro il G iappone, tutte le classi, strati e gruppi sociali che
partecipavano alla resistenza allaggressione del G iappone appartenevano alla
categoria del popolo, m entre gli im perialisti giapponesi, i traditori nazionali e gli
elem enti filogiapponesi erano i nem ici del popolo. D urante la G uerra di
liberazione, i nem ici del popolo erano gli im perialisti am ericani e i loro lacch,
cio la borghesia burocratica, i proprietari terrieri e i reazionari del K uom intang
che rappresentavano queste due classi; tutte le classi, strati e gruppi sociali che
com battevano contro questi nem ici appartenevano alla categoria del popolo.
N ella fase attuale, nel periodo della costruzione del socialism o, tutte le classi, strati
e gruppi sociali che approvano e sostengono lopera di costruzione socialista e
vi partecipano, form ano il popolo, tutte le forze sociali e tutti i gruppi sociali che
si oppongono alla rivoluzione socialista, che sono ostili alledificazione socialista
e cercano di sabotarla, sono i nem ici del popolo.
Le contraddizioni tra noi e i nostri nem ici sono contraddizioni antagoniste. Inseno al popolo, le contraddizioni tra i lavoratori non sono antagoniste, m entre
quelle tra le classi sfruttate e le classi sfruttatrici hanno sia un aspetto antagonista
sia un aspetto non antagonista. Le contraddizioni in seno al popolo non datano
da oggi, m a il loro contenuto differisce in ogni periodo della rivoluzione e nel
periodo delledificazione socialista.
N elle condizioni attuali della Cina le contraddizioni in seno al popolo
com prendono le contraddizioni nella classe operaia, le contraddizioni tra i
contadini, le contraddizioni fra gli intellettuali, le contraddizioni tra la classe
operaia e i contadini, le contraddizioni tra gli operai e i contadini da una parte egli intellettuali dellaltra, le contraddizioni tra la classe operaia e gli altri lavoratori
da una parte e la borghesia nazionale dallaltra, le contraddizioni in seno alla
borghesia nazionale, ecc.
Il nostro governo popolare un governo che rappresenta effettivam ente gli
interessi del popolo e che serve il popolo, m a fra esso e le m asse popolari si
m anifestano ugualm ente alcune contraddizioni. Q ueste contraddizioni com prendo-
no le contraddizioni tra gli interessi dello Stato e gli interessi collettivi da una parte
e gli interessi individuali dallaltra, le contraddizioni tra la dem ocrazia e il centralism o,fra dirigenti e diretti e le contraddizioni che derivano dallo stile di lavoro burocratico
di alcuni lavoratori dellapparato statale nei loro rapporti con le m asse.
Tutte queste contraddizioni sono contraddizioni in seno al popolo. G eneral-
m ente parlando, le contraddizioni in seno al popolo sono contraddizioni che
esistono sulla base di una fondam entale identit degli interessi del popolo.
N el nostro paese, le contraddizioni tra la classe operaia e la borghesia nazionale
fanno parte delle contraddizioni in seno al popolo. La lotta di classe tra la classe
operaia e la borghesia nazionale appartiene in linea generale alla lotta di classe in
seno al popolo, ci perch la borghesia nazionale nel nostro paese ha un carattereduplice. N el periodo della rivoluzione dem ocratica borghese essa aveva un carattere
rivoluzionario e, contem poraneam ente, una tendenza al com prom esso. N el periodo
della rivoluzione socialista lo sfruttam ento della classe operaia per trarne profitto
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dotato di unindustria, unagricoltura, una scienza e una cultura m oderne.
Chi esercita la dittatura? N aturalm ente la classe operaia e tutto il popolo che sta
sotto la sua direzione. La dittatura non si esercita in seno al popolo. Il popolo non
potrebbe esercitare la dittatura su se stesso n una parte del popolo pu
opprim erne unaltra. Coloro che, fra il popolo, infrangono le leggi devono essere
anchessi puniti conform em ente alla legge, m a tra questo e la dittatura che si
esprim e nella repressione dei nem ici del popolo vi una differenza di principio.
Q uello che si pratica in seno al popolo il centralism o dem ocratico. N ella nostra
Costituzione stabilito che i cittadini della Repubblica popolare cinese godono
della libert di parola, di stam pa, di riunione, di associazione, di corteo, di
m anifestazione, di credenza religiosa e di altre libert. N ella nostra C ostituzione
ugualm ente stabilito che gli organi dello Stato devono praticare il centralism o
dem ocratico, che essi devono appoggiarsi sulle m asse popolari e che i pubblici
dipendenti devono servire il popolo. La nostra dem ocrazia socialista ladem ocrazia pi am pia, una dem ocrazia che non pu esistere in nessuno Stato
borghese. La nostra dittatura la dittatura dem ocratica popolare diretta dalla
classe operaia e basata sullalleanza tra operai e contadini. Q uesto significa che
in seno al popolo si pratica la dem ocrazia e che la classe operaia, unendosi con
tutti coloro che godono dei diritti civili, i contadini in prim o luogo, esercita la
dittatura sulle classi e sugli elem enti reazionari e su tutti coloro che si oppongono
alla trasform azione socialista e alledificazione socialista. Sul piano politico godere
dei diritti civili significa godere del diritto di libert e di dem ocrazia.
M a questa libert una libert che ha una direzione e questa dem ocrazia unadem ocrazia sotto una direzione centralizzata: non anarchia. Lanarchia non
risponde agli interessi e alle aspirazioni del popolo.
N el nostro paese alcuni si sono rallegrati dei fatti dU ngheria. Essi speravano che
qualcosa di sim ile sarebbe accaduto anche in Cina, che m igliaia e m igliaia di
persone sarebbero scese nelle strade per dim ostrare contro il governo popolare.
Tali speranze erano contrarie agli interessi delle m asse popolari e non potevano
ottenerne lappoggio. In U ngheria una parte delle m asse, ingannate dalle forze
controrivoluzionarie interne e straniere, hanno com m esso lerrore di ricorrere allaviolenza contro il governo popolare: il risultato fu am aro sia per lo Stato che per
il popolo. O ccorrer un lungo periodo per riparare i danni econom ici di qualche
settim ana di disordini. Altri nel nostro paese hanno preso un atteggiam ento
oscillante nei riguardi degli avvenim enti dU ngheria, perch essi ignoravano la
reale situazione m ondiale. Essi ritengono che sotto il nostro regim e di dem ocrazia
popolare c troppa poca libert e che nel regim e dem ocratico parlam entare
dellO ccidente ve ne di pi. Essi chiedono linstaurazione di un sistem a a due
partiti, com e in O ccidente, con un partito al governo e laltro allopposizione. M a
questo cosiddetto sistem a bipartitico non altro che un m ezzo per m antenere ladittatura della borghesia e non potrebbe in alcun caso garantire la libert dei
lavoratori. In realt, nel m ondo, libert e dem ocrazia non possono esistere in
astratto, m a solo in concreto. In una societ in cui vi lotta di classe, se le classi
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sfruttatrici hanno la libert di sfruttare i lavoratori, i lavoratori non hanno la libert
di non subire lo sfruttam ento. Se vi dem ocrazia per la borghesia, non vi
dem ocrazia per il proletariato e per i lavoratori. In alcuni paesi capitalisti tollerata
lesistenza legale di partiti com unisti, m a soltanto nella m isura in cui questi non
ledono gli interessi fondam entali della borghesia; quando si va oltre questo lim ite,
la loro esistenza non pi tollerata. Coloro che rivendicano libert e dem ocrazia
in astratto, considerano la dem ocrazia com e un finee non com e un m ezzo. A volte
sem bra che la dem ocrazia sia un fine, m a in realt non che un m ezzo. Il
m arxism o ci indica che la dem ocrazia fa parte della sovrastruttura e che essa
appartiene alla categoria della politica. Q uesto significa che in fin dei conti essa
serve la base econom ica. Lo stesso per la libert. Sia la dem ocrazia che la libert
sono relative e non assolute: esse sono apparse e si sono sviluppate in condizioni
storiche difinite. Allinterno del popolo la dem ocrazia in rapporto al centralism o,
la libert in rapporto alla disciplina. Si tratta, in entram bi i casi, di aspetticontraddittori di un insiem e unitario; tra di essi esiste contraddizione e, nello
stesso tem po, unit; noi non dobbiam o accentuare unilateralm ente uno di questi
aspetti negando laltro. Allinterno del popolo non pu m ancare la libert com e
non pu m ancare la disciplina; non pu m ancare la dem ocrazia com e non pu
m ancare il centralism o. Q uesta unit di libert e disciplina, di dem ocrazia e
centralism o costituisce il nostro centralism o dem ocratico. Con un regim e di
questo tipo il popolo gode di unam pia dem ocrazia e di unam pia libert, m a nello
stesso tem po deve autolim itarsi con una disciplina socialista. Q ueste ragioni, le
larghe m asse popolari le com prendono m olto bene.Prendere posizione a favore di una libert che abbia una direzione e di una
dem ocrazia sotto una direzione centralizzata, non significa in alcun m odo che i
problem i ideologici e i problem i della distinzione tra la ragione e il torto in seno
al popolo possono essere risolti con m isure coercitive. Tutti i tentativi di risolvere
le questioni ideologiche e le questioni della ragione e del torto con ordini
am m inistrativi o con m isure costrittive sono non soltanto inefficaci, m a anche
nocivi. N on possiam o abolire la religione per m ezzo di ordini am m inistrativi n
obbligare la gente a non crederci. N on possiam o obbligare la gente a rinunciareallidealism o, cos com e non possiam o obbligarla ad abbracciare il m arxism o.
Tutte le questioni di carattere ideologico e tutte le controversie in seno al popolo
possono essere risolte solo con m etodi dem ocratici, con i m etodi della
discussione, della critica, della persuasione e delleducazione; non possono
essere risolte con m etodi coercitivi e repressivi. Per intraprendere unattivit
produttiva efficace, per studiare e vivere in pace e in ordine, il popolo esige dal
suo governo, dai dirigenti della produzione e dai dirigenti degli organism i culturali
e delleducazione che essi prom ulghino m isure am m inistrative appropriate e a
carattere obbligatorio. Senza queste m isure am m inistrative sarebbe im possibilem antenere lordine sociale. Q uesto risaputo e tutti lo com prendono. Per
risolvere le contraddizioni in seno al popolo i m etodi della persuasione e
delleducazione e le m isure am m inistrative costituiscono due aspetti che si
Sulla giu sta soluz ione delle contradd iz ion i in seno al popolo
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com pletano a vicenda. Le m isure am m inistrative em anate per m antenere lordine
sociale devono accom pagnarsi a un lavoro di persuasione e di educazione poich,
in m olti casi, da sole restano inefficaci.
G i nel 1942 questo m etodo dem ocratico di risolvere le contraddizioni
allinterno del popolo fu da noi riassunto nella form ula unit-critica-unit. D etto
pi chiaram ente, ci significa partire dal desiderio di unit, risolvere le contrad-
dizioni attraverso la critica o la lotta e raggiungere una nuova unit su una nuova
base. Stando alla nostra esperienza, questo il m etodo giusto per risolvere le
contraddizioni in seno al popolo. N el 1942 abbiam o applicato questo m etodo per
risolvere le contraddizioni che si m anifestavano allinterno del partito com unista
e precisam ente per risolvere le contraddizioni tra i dogm atici e le larghe m asse
dei m em bri del partito, tra il dogm atism o e il m arxism o. Allora i dogm atici di
sinistraim piegavano nella lotta allinterno del partito il m etodo di lottare a
oltranza, colpire senza piet. Q uesto era un m etodo sbagliato. Criticando ildogm atism o di sinistra, noi non abbiam o usato questo vecchio m etodo, m a ne
abbiam o usato uno nuovo, cio quello di partire dal desiderio di unit, distinguere
chiaram ente la ragione dal torto per m ezzo della critica o della lotta e raggiungere
una nuova unit su una nuova base. Q uesto fu il m etodo usato nel 1942 durante
la cam pagna di rettifica. N el giro di alcuni anni, nel frattem po il Partito com unista
cinese aveva tenuto il suo settim o Congresso nazionale, in tutto il partito fu
raggiunta una grande unit com e previsto e di conseguenza la rivoluzione
popolare raggiunse la vittoria.
N ellim piegare questo m etodo lessenziale che si parta dal desiderio di unit.Infatti se m anca questo desiderio di unit, sicuro che la lotta, una volta lanciata,
creerebbe una gran confusione e sfuggirebbe di m ano. N on equivarrebbe ci
allim piego del m etodo lottare a oltranza e colpire senza piet? Q uale unit del
partito resterebbe? proprio sulla base di questa esperienza che noi abbiam o
trovato la form ula unit-critica-unit. Q uesto m etodo si pu esprim ere anche
con lespressione im parare dagli errori passati per evitarne in futuro e curare la
m alattia per salvare il m alato. N oi abbiam o esteso lapplicazione di questo
m etodo al di fuori del partito. In tutte le basi dappoggio antigiapponesi abbiam oapplicato con m olto successo questo m etodo nel trattare i rapporti tra la direzione
e le m asse, tra lesercito e la popolazione, tra gli ufficiali e i soldati, tra le differenti
unit dellesercito, tra i differenti gruppi di quadri. I segni dellim piego di questo
m etodo si possono rintracciare gi nei prim i anni della storia del nostro partito.
G i a partire dal 1927, quando noi abbiam o creato nel sud le nostre forze arm ate
rivoluzionarie e le basi rivoluzionarie, abbiam o im piegato questo m etodo per
regolare i rapporti tra il partito e le m asse, tra lesercito e la popolazione, tra gli
ufficiali e i soldati e in altri rapporti in seno al popolo. Ci che cam bi fu che
durante la G uerra di resistenza contro il G iappone noi abbiam o usato questom etodo con m aggiore consapevolezza. D opo la liberazione di tutto il paese,
abbiam o adottato questo stesso m etodo unit-critica-unitnelle nostre relazioni
con gli altri partiti e raggruppam enti dem ocratici e con gli am bienti industriali e
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com m erciali. Il nostro com pito attuale quello di continuare a estendere e ad
adoperare ancora m eglio questo m etodo allinterno di tutto il popolo; vogliam o
che tutte le nostre fabbriche, cooperative, aziende com m erciali, scuole, am m ini-
strazioni e organizzazioni popolari, insom m a tutti i nostri seicento m ilioni di
uom ini, usino questo m etodo per risolvere le loro contraddizioni interne.
In condizioni norm ali le contraddizioni che si m anifestano in seno al popolo
non sono antagoniste. Tuttavia se non le trattiam o in m odo corretto, o se
m anchiam o di vigilanza e restiam o indifferenti e negligenti, lantagonism o pu
apparire. N ei paesi socialisti una tale situazione di norm a soltanto un fenom eno
parziale e tem poraneo. Q uesto perch nei paesi socialisti il sistem a di sfruttam en-
to delluom o sulluom o stato soppresso e gli interessi del popolo sono
fondam entalm ente identici.
Le azioni antagoniste su scala piuttosto vasta verificatesi durante gli avvenim enti
dU ngheria sono state il risultato delle m acchinazioni di elem enti controrivoluzionarisia interni sia stranieri. Q uesto fu un fenom eno particolare e tem poraneo. Fu un
caso di reazionari allinterno dei paesi socialisti che, in connivenza con gli
im perialisti, cercarono di far trionfare i loro com plotti sfruttando le contraddizioni
in seno al popolo per fom entare dissensi e creare disordini. La lezione degli
avvenim enti dU ngheria m erita la nostra attenzione.
M olti ritengono che lim piego di m etodi dem ocratici per risolvere le contraddizioni
in seno al popolo costituisca qualcosa di nuovo. In realt non cos. I m arxisti hanno
sem pre sostenuto che la causa del proletariato deve poggiare sulle m asse popolari
e che i com unisti devono im piegare i m etodi dem ocratici della persuasione edelleducazione quando hanno a che fare con i lavoratori e che non devono per
nessuna ragione fare ricorso allautoritarism o o alla costrizione. Il Partito com unista
cinese osserva scrupolosam ente questo principio m arxista-leninista. N oi abbiam o
sem pre sostenuto che sotto il regim e della dittatura dem ocratica popolare, per
risolvere i due tipi di contraddizioni, differenti per la loro natura, le contraddizioni
tra noi e i nem ici e le contraddizioni in seno al popolo, bisogna ricorrere a due m etodi
differenti: la dittatura e la dem ocrazia. Si parlato di ci a diverse riprese in m olti
docum enti passati del nostro partito e in num erosi interventi dei suoi m em bridirigenti. N ellarticolo Sulla di ttatura democrati ca popolare2che scrissi nel 1949
dicevo: Sono questi due aspetti, dem ocrazia per il popolo e dittatura sui reazionari,
che costituiscono in s la dittatura dem ocratica popolare. D icevo anche che per
risolvere i problem i in seno al popolo, i m etodi che noi im pieghiam o sono
dem ocratici, cio sono m etodi di persuasione e non di costrizione. N el m io
intervento alla seconda sessione della C onferenza politica consultiva del popolo
cinese nel giugno del 19503dicevo ancora: La dittatura dem ocratica popolare
im piega due m etodi. Il m etodo della dittatura im piegato nei riguardi dei nem ici.
Ci significa che, per il lungo periodo di tem po che sar necessario, essi non sonoautorizzati a partecipare allattivit politica, sono costretti a sottom ettersi alle leggi del
governo popolare, sono costretti a lavorare e a trasform arsi con il lavoro in uom ini
nuovi. Al contrario, nei riguardi del popolo non si adotta il m etodo della costrizione,
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m a quello dem ocratico. Ci significa che necessario dare al popolo la possibilit
di partecipare allattivit politica, non obbligarlo a fare una cosa o unaltra, m a usare
i m etodi dem ocratici delleducazione e della persuasione. Q uesta educazione
costituisce lautoeducazione in seno al popolo e la critica e lautocritica costituiscono
il m etodo fondam entale dellautoeducazione.
Q uindi nel passato abbiam o gi diverse volte parlato dellim piego del m etodo
dem ocratico per risolvere le contraddizioni in seno al popolo; non solo, m a in
linea di m assim a nel nostro lavoro abbiam o usato questo m etodo e m olti fra i
quadri e il popolo hanno acquistato fam iliarit con esso nella pratica. Perch
alcuni oggi ritengono che esso sia una cosa nuova? Perch nel passato la lotta tra
noi e i nostri nem ici interni ed esteri era estrem am ente aspra e la gente non
prestava la stessa attenzione di oggi alle contraddizioni in seno al popolo.
M olti non riescono a fare una distinzione netta tra questi due tipi di contraddi-
zioni di natura diversa, le contraddizioni tra noi e i nostri nem ici e le contrad-dizioni in seno al popolo; essi confondono facilm ente questi due tipi di
contraddizioni. Bisogna am m ettere che questi due tipi di contraddizioni sono
talvolta facili da confondere. N el nostro lavoro passato capitato che li abbiam o
confusi. N el corso del lavoro di liquidazione dei controrivoluzionari, gente onesta
stata ritenuta erroneam ente colpevole; casi del genere si sono presentati nel
passato e si presentano ancora oggi. Se noi siam o stati capaci di lim itare i nostri
errori grazie alla nostra politica di tracciare una netta linea di dem arcazione tra
noi e i nostri nem ici e di correggere gli errori ogni volta che li scopriam o.
Secondo la filosofia m arxista la legge dellunit degli opposti la legge fondam en-tale delluniverso. Q uesta legge agisce universalm ente, tanto nella natura che nella
societ um ana e nel pensiero degli uom ini. Tra i due aspetti contrapposti della
contraddizione c, nello stesso tem po, unit e lotta: da ci deriva lim pulso al
m ovim ento e al m utam ento delle cose. Le contraddizioni esistono dovunque, m a
hanno carattere diverso a seconda del differente carattere delle cose. In ogni singola
cosa lunit degli opposti condizionata, tem poranea, transitoria, quindi relativa,
m entre la lotta degli opposti assoluta. Lenin ha esposto in m odo m olto chiaro questa
legge. N el nostro paese essa stata com presa da un num ero sem pre pi grande digente. Tuttavia per m olti riconoscere questa legge una cosa e im piegarla nellesam e
e nella soluzione dei problem i unaltra cosa. M olti non osano riconoscere
apertam ente che esistono ancora in seno al nostro popolo contraddizioni, m entre
sono proprio queste contraddizioni che stim olano la m arcia in avanti della nostra
societ. M olti rifiutano di am m ettere che nella societ socialista esistono ancora delle
contraddizioni, cos che quando essi si trovano di fronte alle contrad-dizioni sociali,
agiscono con tim idezza e non m anifestano alcuna iniziativa. Essi non com prendono
che nel processo incessante del trattare correttam ente e del risolvere contraddizioni
che la societ socialista diventa pi unita e si consolida. Per questo m otivo noiabbiam o bisogno di spiegare le cose al nostro popolo e innanzitutto ai nostri quadri,
per aiutarli a com prendere le contraddizioni della societ socialista e per insegnar
loro a trattare queste contraddizioni con m etodi corretti.
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Le contraddizioni della societ socialista sono di natura diversa dalle contrad-dizioni delle vecchie societ, quali la societ capitalista. Le contraddizioni della
societ capitalista si m anifestano in antagonism i e conflitti acuti, in unaccanita
lotta di classe; esse non possono essere risolte dallo stesso regim e capitalista, m a
soltanto dalla rivoluzione socialista. D iverso per le contraddizioni della societ
socialista che, al contrario, non sono antagoniste e possono essere risolte lunadopo laltra dallo stesso regim e socialista.
N ella societ socialista, le contraddizioni fondam entali restano ancora la
contraddizione tra i rapporti di produzione e le forze produttive e la contraddi-
zione tra la sovrastruttura e la base econom ica. Tuttavia esse hanno natura
sostanziale differente e m anifestazioni differenti dalla contraddizione tra i rapportidi produzione e le forze produttive e dalla contraddizione tra la sovrastruttura e
la base econom ica nelle vecchie societ. Il regim e sociale esistente attualm ente
nel nostro paese di gran lunga superiore a quello del passato. Se non fosse cos,il vecchio regim e non sarebbe stato rovesciato e sarebbe stato im possibile
instaurare il nuovo regim e. Q uando diciam o che i rapporti di produzione socialisticorrispondono m eglio al carattere delle forze produttive di quanto vi corrispon-
dessero i vecchi rapporti di produzione, noi intendiam o dire che i rapporti di
produzione socialisti perm ettono alle forze produttive di svilupparsi a un ritm o
irraggiungibile nella vecchia societ, per cui la produzione pu espandersi con
continuit e soddisfare in m isura crescente i bisogni continuam ente crescenti delpopolo. N ella vecchia Cina dom inata dallim perialism o, dal feudalesim o e dal
capitale burocratico, le forze produttive si sviluppavano con estrem a lentezza. N eicinquantanni precedenti la liberazione del paese, la produzione annuale di
acciaio, se si escludono le province nordorientali, era rim asta ferm a a qualche
decina di m igliaia di tonnellate. Con quella delle province nordorientali, laproduzione m assim a annuale di acciaio non super m ai le novecentom ila
tonnellate. N el 1949 la produzione di acciaio in tutto il paese superava di poco
le centom ila tonnellate. Invece soltanto nello spazio di sette anni da dopo la
liberazione, la produzione di acciaio ha gi superato quattro m ilioni di tonnellate
per anno. N ella vecchia C ina era difficile trovare qualche stabilim ento di
costruzioni m eccaniche, per non parlare di stabilim enti che producessero
autocarri o aeroplani. O ra vi sono stabilim enti di tutti questi tre tipi. Q uando il
popolo cinese rovesci la dom inazione dellim perialism o, del feudalesim o e del
capitale burocratico, a m olti non era chiaro in quale direzione doveva andare la
Cina, se verso il capitalism o o verso il socialism o. M olti non avevano le idee chiaresu questo problem a. O ra i fatti vi hanno gi risposto: soltanto il socialism o pu
salvare la Cina. Il regim e socialista ha stim olato lo sviluppo im petuoso delle forze
produttive del nostro paese e persino i nostri nem ici stranieri sono obbligati a
riconoscerlo.M a nel nostro paese il sistem a socialista stato appena instaurato, la sua
instaurazione non ancora term inata ed esso non si ancora com pletam ente
consolidato. N elle im prese industriali e com m erciali m iste a capitale privato e di
Stato i capitalisti ricevono ancora un interesse fisso sul loro capitale, cio vi
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ancora sfruttam ento. Q uanto alla propriet, queste im prese non hanno ancora un
carattere del tutto socialista. U n certo num ero delle nostre cooperative di
produzione agricola e delle nostre cooperative di produzione artigianale hanno
anchesse ancora carattere sem isocialista. Anche nelle cooperative interam ente
socialiste restano ancora da risolvere alcuni problem i relativi alla propriet. N ei
differenti settori della nostra econom ia e tra di essi si stanno gradualm ente
instaurando rapporti di produzione e di scam bio conform i ai principi socialisti e
gradualm ente si trovano form e pi adeguate. Sia nel settore delleconom ia
socialista basato sulla propriet di tutto il popolo, sia nel settore delleconom ia
socialista basato sulla propriet collettiva sia nei rapporti tra questi due settori
delleconom ia socialista, il problem a di un giusto rapporto tra accum ulazione e
consum o tuttavia un problem a com plesso. N on facile trovare dun solo colpo
una soluzione integralm ente razionale. In breve, sono stati instaurati rapporti di
produzione socialisti ed essi favoriscono lo sviluppo delle forze produttive, m asono ancora lontani dallessere perfetti e questa im perfezione frena lo sviluppo
delle forze produttive. O ltre alla situazione di corrispondenza e contraddizione
tra i rapporti di produzione e lo sviluppo delle forze produttive, esiste anche una
situazione di corrispondenza e di contraddizione tra la sovrastruttura e la base
econom ica. La sovrastruttura, com prendente il sistem a statale, le leggi della
dittatura dem ocratica popolare e lideologia socialista guidata dal m arxism o-
leninism o, svolge un ruolo positivo facilitando la vittoria della trasform azione
socialista del nostro paese e della creazione di unorganizzazione socialista del
lavoro. Essa conform e alla base econom ica socialista, cio ai rapporti diproduzione socialisti. M a lesistenza dellideologia borghese, un certo stile
burocratico di lavoro negli organi dello Stato e i difetti nei rapporti tra alcune
istituzioni del nostro Stato sono in contraddizione con la base econom ica
socialista. D obbiam o continuare a risolvere tali contraddizioni in conform it alle
nostre circostanze concrete. Beninteso, una volta risolte queste contraddizioni,
sorgeranno nuovi problem i. N uove contraddizioni dovranno essere risolte. Per
esem pio, per trattare la contraddizione tra la produzione e i bisogni della societ,
che per un lungo periodo continuer a esistere com e una realt oggettiva, sarnecessario un processo costante di adattam ento attraverso la pianificazione
statale. O gni anno nel nostro paese si fa un piano econom ico per stabilire una
proporzione appropriata tra accum ulazione e consum o e per giungere a un
equilibrio tra la produzione e i bisogni. Q uesto equilibrio costituisce lunit
relativa e tem poranea di opposti. U n anno passa e, generalm ente parlando,
questo equilibrio rotto dalla lotta dei contrari; lunit subisce una trasform azione,
lequilibrio si trasform a in squilibrio, lunit cessa di essere unit e bisogna di
nuovo ristabilire unequilibrio e ununit per lanno seguente. in ci che consiste
la superiorit della nostra econom ia pianificata. N ei fatti, questo equilibrio equesta unit sono parzialm ente rotti ogni m ese, ogni trim estre e ci rende
necessari aggiustam enti parziali. A volte, quando le disposizioni soggettive che
sono state prese non corrispondono alla realt dei fatti, sorgono contraddizioni
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e lequilibrio rotto. Q uesto ci che chiam iam o com m ettere un errore. Il
continuo sorgere e la continua soluzione di contraddizioni quello che costituisce
la legge dialettica dello sviluppo delle cose.
Attualm ente la situazione si presenta nel m odo seguente: le lotte di classe
violente e condotte su una vasta scala dalle m asse, caratteristiche del periodo
rivoluzionario, sono, per lessenziale, finite, m a la lotta di classe non affatto
com pletam ente finita. Le larghe m asse da una parte accolgono favorevolm ente il
nuovo regim e e dallaltra non vi sono ancora abituate. Lesperienza dei lavoratori
dellapparato governativo non ancora sufficientem ente ricca ed essi devono
continuare a esam inare e approfondire certe questioni concrete nel cam po delle
direttive politiche. Q uesto significa che necessario ancora del tem po prim a che
il nostro regim e socialista sia instaurato e consolidato, prim a che le m asse popolari
si abituino a questo nuovo regim e e prim a che i lavoratori dello Stato possano
im parare e acquisire esperienza. Attualm ente quindi assolutam ente necessarioche solleviam o il problem a di stabilire una linea di dem arcazione tra i due tipi di
contraddizioni , le contraddizioni tra noi e i nem ici e le contraddizioni in seno al
popolo e il problem a della giusta soluzione delle contraddizioni in seno al popolo,
per riunire tutte le nazionalit del nostro paese per una nuova lotta, la lotta contro
la natura, per sviluppare la nostra econom ia e la nostra cultura, per aiutare tutto
il popolo ad attraversare senza grandi difficolt questo periodo di transizione, per
rafforzare il nostro nuovo sistem a e per costruire il nostro nuovo Stato.
LELIM IN AZIO N E D EI CO N TRO RIVO LU ZIO N ARI
Lelim inazione dei controrivoluzionari una questione di lotta tra opposti che
appartiene alle contraddizioni tra noi e i nostri nem ici. Tra il popolo vi sono taluni
che sulla questione dellelim inazione dei controrivoluzionari hanno punti di vista
un podifferenti. Vi sono due categorie di persone le cui opinioni sono differenti
dalle nostre. Q uelli che hanno idee deviazioniste di destra non fanno differenza
tra noi e i nostri nem ici e prendono i nem ici com e am ici. Costoro consideranocom e am ici coloro che le m asse considerano com e nem ici. Q uelli che hanno idee
deviazioniste di sinistranella loro fantasia allargano il cam po delle contraddi-
zioni tra noi e i nostri nem ici fino ad arrivare a considerare alcune contraddizioni
in seno al popolo com e contraddizioni tra noi e i nostri nem ici; essi considerano
com e controrivoluzionari elem enti che in realt non lo sono. Q uesti due punti di
vista sono sbagliati. N luno n laltro perm ettono di trattare correttam ente la
questione dellelim inazione dei controrivoluzionari e di dare una giusta valutazio-
ne dei risultati del nostro lavoro in questo cam po.
Per valutare in m odo corretto il nostro lavoro per lelim inazione deicontrorivoluzionari, non inutile che noi esam iniam o linfluenza che i fatti
dU ngheria hanno avuto nel nostro paese. Q uesti avvenim enti hanno prodotto
una certa agitazione in una parte dei nostri intellettuali senza per provocare
Sulla giu sta soluz ione delle contradd iz ion i in seno al popolo
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nessuna tem pesta. Q uale ne stata la causa? O ccorre dire che una delle cause
che noi siam o riusciti a liquidare in m odo abbastanza radicale i controrivoluzionari.
Certam ente il consolidam ento del nostro Stato non dovuto principalm ente
allelim inazione dei controrivoluzionari. Esso dovuto in prim o luogo al fatto che
noi abbiam o un partito com unista e un esercito di liberazione tem prati da una lotta
rivoluzionaria di alcune decine di anni e lavoratori tem prati anche loro da una lotta
rivoluzionaria di alcuni decenni. Il nostro partito e il nostro esercito hanno
profonde radici nelle m asse, sono stati forgiati nel fuoco di una lunga lotta
rivoluzionaria, sono forti e hanno capacit com battive. La nostra repubblica
popolare non fu creata in un sol giorno, al contrario essa si sviluppata
gradualm ente dalle basi rivoluzionarie. Anche alcune personalit dem ocratiche,
in m aggiore o m inore m isura, si sono tem prate nella lotta e hanno attraversato
tem pi duri insiem e con noi. Alcuni intellettuali si sono tem prati nelle lotte contro
lim perialism o e la reazione; dopo la liberazione m olti sono passati attraverso unprocesso di trasform azione ideologica che aveva per scopo di rendere loro
possibile una chiara distinzione tra noi e il nem ico. Inoltre il consolidam ento del
nostro Stato dovuto al fatto che le m isure econom iche prese sono fondam en-
talm ente giuste, che le condizioni di vita nella popolazione sono stabili e
m igliorano gradualm ente, che la nostra politica verso la borghesia nazionale e le
altre classi anchessa giusta e cos via.
Ci nonostante i nostri successi nel liquidare i controrivoluzionari sono
incontestabilm ente una ragione im portante del consolidam ento del nostro Stato.
per tutto questo che, sebbene m olti studenti universitari provengano da fam iglieche non appartengono al popolo lavoratore, tutti, con poche eccezioni, sono
patrioti, sono per il socialism o e non hanno dato luogo a disordini durante i fatti
dU ngheria. Lo stesso si pu dire della borghesia nazionale, per non parlare delle
m asse fondam entali, gli operai e i contadini.
D opo la liberazione abbiam o elim inato un certo num ero di controrivoluzionari.
Alcuni furono condannati a m orte perch avevano com m esso gravi delitti. Ci era
assolutam ente necessario, era voluto dalle m asse e fu fatto per liberare queste da
lunghi anni di oppressione da parte di controrivoluzionari e di ogni genere didespoti locali; in altri term ini, per liberare le forze produttive. Se non avessim o
agito in questo m odo, le m asse non avrebbero potuto alzare la testa. A partire dal
1956 tuttavia c stato un radicale cam biam ento nella situazione. Considerando il
paese nel suo insiem e, le forze principali della controrivoluzione erano state
annientate. Il nostro com pito fondam entale non pi la liberazione delle forze
produttive, m a la difesa e lo sviluppo delle forze produttive nel quadro dei nuovi
rapporti di produzione. Alcuni non com prendono che la nostra politica attuale
corrisponde alla situazione attuale com e la nostra politica passata corrispondeva
alla passata situazione; essi di conseguenza vorrebbero servirsi della nostra attualepolitica per rovesciare decisioni del passato e per negare gli im m ensi successi
ottenuti nella liquidazione dei controrivoluzionari. Ci com pletam ente sbagliato
e le m asse popolari non lo perm etteranno.
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N el nostro lavoro di elim inazione dei controrivoluzionari, lelem ento principale
che noi abbiam o ottenuto dei successi, m a sono stati fatti anche degli errori. In alcuni
casi vi furono degli eccessi, in altri i controrivoluzionari sono sfuggiti dalla nostra rete.
La nostra politica : D ovunque vi sono controrivoluzionari, essi devono essere
elim inati; ogni volta che si scopre un errore, esso deve essere corretto. La nostra linea
nel lavoro di elim inazione dei controrivoluzionari la linea di m assa. Pur adottando
questa linea, ovviam ente potranno sem pre verificarsi errori nel nostro lavoro, m a
saranno di m eno e pi facili da correggere. Le m asse acquistano esperienza attraverso
la lotta. D alle cose ben fatte acquistano esperienza sul m odo corretto di agire. D agli
errori acquistano esperienza su com e si fanno errori.
Provvedim enti sono stati presi e vengono presi per correggere gli errori gi
individuati nel lavoro di elim inazione dei controrivoluzionari. G li errori non ancora
individuati saranno corretti non appena verranno alla luce. Le decisioni sulle
riabilitazioni dovranno ricevere la stessa pubblicit delle precedenti errate decisioni.Propongo che questanno o lanno prossim o sia fatto un generale riesam e del lavoro
di elim inazione dei controrivoluzionari per fare il bilancio dellesperienza, incorag-
giare lo spirito di giustizia e com battere gli attacchi ingiusti4. Su scala nazionale questo
com pito dovr essere svolto sotto la direzione del Com itato perm anente dellAssem -
blea popolare nazionale e del Com itato perm anente della Conferenza politica
consultiva; sul piano locale, dai governi popolari e dai com itati della Conferenza
politica consultiva di provincia e di m unicipalit. Con questo riesam e dobbiam o
aiutare e non scoraggiare i num erosi funzionari e attivisti che hanno partecipato al
lavoro di elim inazione dei controrivoluzionari. N on sarebbe giusto avvilirli. Tuttaviai casi di torti che vengono alla luce devono essere riparati. Q uesto deve essere
latteggiam ento di tutti gli organi di pubblica sicurezza, dei tribunali e delle procure,
delle prigioni e degli organism i incaricati della rieducazione attraverso il lavoro.
Speriam o che, ovunque sia possibile, i m em bri del Com itato perm anente dellAssem -
blea popolare nazionale e della Conferenza politica consultiva e i deputati del popolo
partecipino a questa verifica. Ci ci aiuter a perfezionare il nostro ordinam ento
giuridico e ad assum ere un giusto atteggiam ento verso i controrivoluzionari e gli altri
crim inali.La situazione attuale per quanto riguarda i controrivoluzionari pu essere cos
definita: vi sono ancora controrivoluzionari, m a non ve ne sono m olti. In prim o
luogo, dunque, controrivoluzionari ve ne sono ancora. Alcuni dicono che non ve
ne sono pi e che tutto calm o, che possiam o dorm ire fra due guanciali. M a le
cose non stanno cos. Il fatto che controrivoluzionari ve ne sono ancora (ci non
vuol dire naturalm ente che li troverete dappertutto e in ogni organizzazione) e
che dobbiam o continuare a com batterli. ovvio che i controrivoluzionari
nascosti, ancora in circolazione, non rim arranno passivi m a coglieranno certa-
m ente ogni occasione per danneggiare il nostro lavoro; gli im perialisti am ericanie la cricca di Chiang K ai-shek continuano a inviare nel paese agenti segreti per
svolgervi attivit di sabotaggio. Anche quando tutti i controrivoluzionari esistenti
saranno stati elim inati, altri ne appariranno. Se cesserem o la vigilanza sarem o
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ingannati e dovrem o scontarne le conseguenze. O vunque scop rirem o
controrivoluzionari che fom entano disordini, dovrem o liquidarli con estrem a
ferm ezza. Tuttavia, in generale, considerando il paese nel suo com plesso,
possiam o afferm are con sicurezza che non vi sono m olti controrivoluzionari.
Sarebbe errato afferm are che ve n ancora un gran num ero in circolazione. Anche
accettare questo punto di vista significherebbe creare della confusione.
LA C O O PERAZIO N E N ELLAG RICO LTU RA
D ato che abbiam o una popolazione agricola di oltre cinquecento m ilioni di
persone, la situazione dei nostri contadini di estrem a im portanza per lo sviluppo
della nostra econom ia e per il consolidam ento del nostro potere. Ritengo che in
questo cam po la situazione sia sostanzialm ente buona. La trasform azione coopera-tiva dellagricoltura stata portata a term ine e questo ha risolto una delle m aggiori
contraddizioni nel nostro paese, quella tra lindustrializzazione socialista e lecono-
m ia agricola individuale. La rapidit con cui stata portata a term ine la cooperazione
agricola preoccupa alcuni, i quali si chiedono se non accadr che si m anifestino degli
errori. Errori certo ve ne sono, m a fortunatam ente non sono troppo grandi e in
generale la situazione sana. I contadini lavorano con m olto slancio e nonostante
nello scorso anno i danni provocati da inondazioni, siccit e venti siano stati pi gravi
che negli anni passati, la produzione di cereali tuttavia aum entata in tutto il paese.
M algrado ci alcuni hanno sollevato un tifone in m iniatura, sostengono che lacooperazione agricola non vale niente e che non presenta alcun vantaggio. D i fatto
la cooperazione presenta dei vantaggi o no? Tra i docum enti distribuiti oggi alla
conferenza ve ne uno sulla cooperativa W ang Kuo-fan del distretto di Tsunhua,
nella provincia dello H opei, che vi consiglio di leggere. Q uesta cooperativa si trova
in una regione m ontuosa nota da sem pre per la sua povert e che per anni ha fatto
ricorso ai cereali forniti dal governo popolare. Q uando nel 1953 vi si fond per la
prim a volta una cooperativa, questa venne detta la cooperativa degli straccioni. Per
quattro anni si condusse una lotta accanita, ogni anno la situazione della cooperativam igliorava e ora la stragrande m aggioranza dei m em bri della cooperativa dispone
di scorte di cereali. Ci che stato possibile per la cooperativa di W ang Kuo-fan, lo
possono fare anche altre cooperative in condizioni norm ali nello stesso tem po o in
un tem po un popi lungo. Q uesto ci dim ostra che la tesi secondo la quale la
cooperazione agricola non vale niente non ha alcun fondam ento.
anche chiaro che la creazione di cooperative esige necessariam ente una lotta aspra
e difficile. Tutto ci che nuovo deve incontrare difficolt e rovesci m entre cresce. Sarebbe
vuota fantasia credere che la causa del socialism o sia navigare col vento in poppa e facili
successi, senza difficolt e rovesci e che non richieda sforzi trem endi.Chi che sostiene attivam ente le cooperative? La schiacciante m aggioranza dei
contadini poveri e dei contadini m edi dello strato inferiore, che assiem e
costituiscono pi del 70 per cento della popolazione rurale. Anche la m aggior
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parte degli altri contadini ripongono le loro speranze nelle cooperative. Q uelli che
realm ente sono scontenti non sono che una piccolissim a m inoranza. M a m olti non
hanno analizzato questa situazione, non hanno esam inato in tutti i loro aspetti i
successi e i difetti delle cooperative, n le cause di questi difetti; essi hanno
scam biato una parte del quadro o un lato della questione per linsiem e e su questa
base alcuni hanno sollevato un tifone in m iniatura, pretendendo che le coopera-
tive non presentino alcun vantaggio.
Q uanto tem po ci vorr perch le cooperative si consolidino e perch cessino
questi discorsi per cui non presenterebbero alcun vantaggio? G iudicando
dallesperienza dello sviluppo di m olte cooperative, ci vorranno circa cinque anni
o forse un podi pi. Attualm ente la m aggior parte delle cooperative del nostro
paese hanno poco pi di un anno di vita e non giusto pretendere che tutto vada
bene. A m io parere se, una volta fondate nel corso del prim o piano quinquennale,
riuscissim o a consolidarle durante il secondo, sarebbe gi un ottim o lavoro.Le cooperative stanno gradualm ente consolidandosi. Vi sono ancora alcune
contraddizioni che devono essere risolte, com e quelle tra le cooperative e lo Stato
e quelle allinterno delle cooperative e tra le diverse cooperative.
Per risolvere queste contraddizioni dobbiam o aver sem pre presenti le questioni
della produzione e della ripartizione.
Per quanto riguarda la produzione, da un lato leconom ia delle cooperative
deve essere subordinata alla direzione del piano econom ico unificato dello Stato
e nello stesso tem po, senza nuocere al piano unificato dello Stato, alla sua politica,
alle sue leggi e ai suoi regolam enti, deve m antenere una certa elasticit e una certaindipendenza; dallaltro, ogni fam iglia aderente a una cooperativa deve sottostare
ai piani generali della cooperativa o della squadra di lavoro cui appartiene,
bench possa stabilire da s dei piani adeguati per quanto riguarda il lotto di terra
concesso per la coltivazione individuale e per le altre attivit econom iche
condotte individualm ente.
Per quanto riguarda la ripartizione, dobbiam o tener conto contem poraneam en-
te degli interessi dello Stato, del collettivo e degli individui. O ccorre stabilire un
giusto rapporto tra le entrate fiscali dello Stato, laccum ulazione dei fondi nellacooperativa e il reddito personale dei contadini e avere costantem ente cura di
apportare gli aggiustam enti atti a risolvere le contraddizioni tra questi tre aspetti.
Sia lo Stato sia le cooperative devono accum ulare dei fondi, m a queste
accum ulazioni non devono essere eccessive. D obbiam o fare il possibile perch
i contadini, negli anni di raccolto norm ale, aum entino di anno in anno il loro
reddito personale grazie allaum ento della produzione.
M olti dicono che i contadini hanno una vita dura. vero? In un certo senso s.
Infatti pi di un secolo di sfruttam ento e di oppressione da parte degli im perialisti
e dei loro agenti ha trasform ato la C ina in un paese m olto povero, dove il livellodi vita basso non solo per i contadini, m a anche per gli operai e per gli
intellettuali. Per m igliorare gradualm ente il livello di vita di tutto il nostro popolo
ci vorranno parecchi decenni di ardui sforzi. In questo senso giusto dire che i
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contadini hanno una vita dura. M a in un altro senso unafferm azione sbagliata.
N on si pu dire che nei sette anni dalla liberazione a oggi sia m igliorata solo la
vita degli operai e non quella dei contadini. D ifatti, tranne che per una
piccolissim a m inoranza, il tenore di vita in una certa m isura aum entato sia per
i contadini sia per gli operai. A partire dalla liberazione, i contadini non sono pi
sfruttati dai proprietari terrieri e la loro produzione aum entata ogni anno.
Prendiam o ad esem pio la produzione di cereali: nel 1949 essa superava di poco
210 m iliardi dichin. N el 1956 ha superato 360 m iliardi dichin, con un aum ento
di circa 150 m iliardi di chin. Lim posta agraria statale annualm ente un po
superiore a 30 m iliardi dichine non pu essere considerata pesante. La quantit
di cereali com perata ai contadini ogni anno dallo Stato a prezzo corrente supera
di poco 50 m iliardi dichin. Q ueste due voci som m ate assiem e danno un totale
di circa 80 m iliardi dichin. Va per considerato che pi della m et di questi cereali
venduta nelle cam pagne e negli agglom erati delle regioni rurali. chiaro chenon si pu dire che la vita dei contadini non m igliorata.
Stiam o progettando di stabilizzare, per un certo num ero di anni, la quantit
totale di cereali che lo Stato riceve dai contadini a titolo di im posta o di acquisto,
a un livello approssim ativo di poco pi di 80 m iliardi dichinallanno e ci allo
scopo di sviluppare lagricoltura e di consolidare le cooperative. In questo m odo
il piccolo num ero di fam iglie contadine che adesso ancora non producono cereali
sufficienti al loro consum o, sm etteranno di avere problem i e tutte le fam iglie
contadine, a parte quelle dedite a colture industriali, avranno riserve di cereali o
alm eno saranno autosufficienti. In questo m odo non vi saranno pi contadinipoveri e tutti i contadini raggiungeranno o supereranno il livello di vita dei
contadini m edi. N on giusto fare un confronto superficiale tra il reddito annuale
m edio di un contadino e quello di un operaio e saltare alla conclusione che uno
troppo basso e laltro troppo alto. La produttivit del lavoro degli operai m olto
pi alta di quella dei contadini e, daltra parte, il costo della vita m olto pi basso
per i contadini che per gli operai delle citt; di conseguenza non si pu dire che
questi ricevano un trattam ento di favore da parte dello Stato. Tuttavia i salari di
un piccolo num ero di operai e di alcuni dipendenti statali sono un potroppo altie i contadini hanno ragione di essere m alcontenti, per cui necessario arrivare
a opportuni ridim ensionam enti tenendo conto delle circostanze concrete.
IL PRO BLEM A D EG LI IN D U STRIALI E D EI CO M M ERCIAN TI
N el quadro della riform a del nostro sistem a sociale, oltre a organizzare
cooperative nei settori dellagricoltura e dellartigianato, nel 1956 si anche
com piuta la trasform azione delle im prese industriali e com m erciali private inim prese m iste, a capitale privato e statale. La rapida e felice realizzazione di questo
com pito strettam ente legata al fatto che noi abbiam o trattato la contraddizione
tra la classe operaia e la borghesia nazionale com e una contraddizione in seno
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al popolo. Q uesta contraddizione di classe stata com pletam ente risolta? N o, non
ancora e ci vorr ancora un tem po piuttosto lungo per riuscirci. Tuttavia vi sono
alcuni che dicono che i capitalisti sono gi stati cos bene rieducati che non si
distinguono quasi pi dagli operai e che quindi non necessario continuarne la
rieducazione. Vi persino chi giunge a dire che i capitalisti sono pi in gam ba
degli operai. Altri ancora chiedono perch, se la rieducazione necessaria, la
classe operaia non ne ha bisogno. Sono giuste queste opinioni? Certam ente no.
Q uando si costruisce una societ socialista, tutti devono trasform arsi, sia gli
sfruttatori sia i proletari. Chi dice che la classe operaia non deve trasform arsi?
N aturalm ente, la rieducazione degli sfruttatori e quella dei lavoratori sono due
diversi tipi di rieducazione e non bisogna confonderli. La classe operaia trasform a
la societ intera nella lotta di classe e nella lotta contro la natura e nel corso del
processo trasform a anche se stessa. La classe operaia deve continuam ente
im parare lavorando, elim inare gradualm ente i propri difetti e incessantem enteprogredire. Prendiam o ad esem pio noi che siam o qui presenti. M olti di noi ogni
anno fanno qualche progresso, cio ogni anno ci trasform iam o. U n tem po io
avevo una quantit di idee non m arxiste e solo in seguito ho aderito al m arxism o.
H o studiato un podi m arxism o sui libri iniziando cos a trasform are la m ia
ideologia, m a la trasform azione si realizzata soprattutto prendendo parte per
anni alla lotta di classe. Se voglio ancora progredire io devo continuare a im parare,
altrim enti tornerei indietro. I capitalisti possono essere cos in gam ba da non aver
pi bisogno di continuare la loro trasform azione?
Alcuni pretendono che orm ai la borghesia cinese non ha pi un duplicecarattere, bens uno solo. M a veram ente cos? N o. D a una parte gli elem enti
borghesi sono gi diventati m em bri del personale am m inistrativo delle im prese
m iste e stanno per essere trasform ati da sfruttatori in lavoratori che vivono del
reddito del proprio lavoro, dallaltra per ricevono ancora dalle im prese m iste un
tasso dinteresse fisso sui loro capitali, il che significa che non si sono ancora
com pletam ente liberati del loro carattere di sfruttatori. Fra loro e la classe operaia
vi ancora una considerevole distanza nel cam po ideologico com e in quello dei
sentim enti e delle abitudini di vita quotidiana. Com e si pu allora dire che il lorocarattere non pi duplice? Anche quando cesseranno di ricevere il loro tasso di
interesse e si libereranno dalletichetta di borghesi, per un certo tem po essi
avranno ancora bisogno di continuare la loro rieducazione ideologica. Se, com e
alcuni dicono, la borghesia non avesse pi un duplice carattere, allora i capitalisti
non avrebbero pi bisogno di studiare e di rieducarsi.
M a bisogna dire che questa opinione n corrisponde alla situazione reale degli
industriali e dei com m ercianti, n si accorda con ci che la m aggior parte di loro
desidera. N egli ultim i anni la m aggioranza degli industriali e dei com m ercianti si
sono m essi a studiare volentieri e hanno fatto notevoli progressi. D ato che unaprofonda rieducazione degli industriali e dei com m ercianti pu effettuarsi solo nel
corso del lavoro, essi devono lavorare nelle aziende a fianco degli operai e degli
im piegati e fare dellazienda il terreno principale della loro rieducazione.
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tuttavia anche m olto im portante che m odifichino per m ezzo dello studio alcuni
dei loro vecchi punti di vista; questo studio deve essere fatto volontariam ente.
Q uando ritornano nelle aziende dopo aver seguito dei corsi per alcune decine di
giorni, m olti industriali e com m ercianti scoprono che parlano pi spesso un
linguaggio com une a quello degli operai e dei rappresentanti dello Stato e che
quindi ci sono m igliori possibilit di lavoro com une. Per loro esperienza personale
capiscono che bene per loro continuare a studiare e a rieducarsi. Lidea alla quale
m i riferivo e cio che non pi necessario che essi studino e si rieduchino, non
riflette assolutam ente il punto di vista della m aggioranza degli industriali e dei
com m ercianti, m a solo quello di una m inoranza.
IL PRO BLEM A D EG LI IN TELLETTU ALI
Le contraddizioni in seno al nostro popolo si m anifestano anche tra gli
intellettuali. Alcuni m ilioni di intellettuali che prim a servivano la vecchia societ
sono ora passati al servizio della nuova e il problem a che si pone com e essi
possono soddisfare le esigenze della nuova societ e com e possiam o aiutarli in
tale im presa. Anche questa una contraddizione in seno al popolo.
D urante gli ultim i sette anni la m aggior parte dei nostri intellettuali hanno fatto
notevoli progressi e hanno dim ostrato di essere favorevoli al sistem a socialista;
m olti studiano con zelo il m arxism o e alcuni sono diventati com unisti. Il num ero
di questi ultim i, quantunque ancora lim itato, aum enta continuam ente. N atural-m ente tra gli intellettuali vi ancora qualcuno che continua a dubitare del
socialism o o che non lapprova, m a non che una m inoranza.
La Cina ha bisogno del m aggior num ero possibile di intellettuali per condurre
a buon fine la gigantesca im presa delledificazione del socialism o. D obbiam o dare
fiducia a tutti gli intellettuali che sono veram ente desiderosi di servire la causa del
socialism o, dobbiam o m igliorare radicalm ente i nostri rapporti con loro e aiutarli
a risolvere tutti i problem i che esigono di essere risolti, affinch abbiano la
possibilit di sfruttare pienam ente le loro capacit. M olti dei nostri com pagni nonsanno unirsi con gli intellettuali, si m ostrano rigidi nei loro confronti, non hanno
sufficiente rispetto del loro lavoro e interferiscono a sproposito nel lavoro
scientifico e culturale, in questioni in cui non dovrebbero interferire. D obbiam o
farla finita con questi difetti.
Per quanto m olti intellettuali abbiano fatto dei progressi, essi non devono per
questo autocom piacersi. Per soddisfare pienam ente le esigenze della nuova societ
e per unirsi con gli operai e i contadini necessario che continuino la loro
rieducazione e gradualm ente abbandonino la loro concezione borghese del m ondo
per adottare quella proletaria, com unista. Il m utam ento della concezione del m ondo un m utam ento fondam entale e, sino a ora, non si pu dire che la m aggior parte
dei nostri intellettuali labbiano realizzato. N oi speriam o che essi continuino a
progredire e che, nel corso del loro lavoro e del loro studio, gradualm ente
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acquisiscano una concezione com unista del m ondo, assim ilino il m arxism o-
leninism o e arrivino a essere una cosa sola con gli operai e i contadini. N oi speriam o
che n si arrestino a m ezza strada n, cosa ancora peggiore, tornino indietro, perch
ci li condurrebbe in un vicolo cieco. D ato che il sistem a sociale del nostro paese
cam biato e la base econom ica dellideologia borghese stata sostanzialm ente
distrutta, non solo assolutam ente necessario, m a anche possibile che larghe
m asse di intellettuali cam bino la loro concezione del m ondo. M a un cam biam ento
com pleto della concezione del m ondo richiede un tem po assai lungo: perci noi
dobbiam o avere pazienza ed evitare ogni precipitazione. O ra probabile che alcuni
saranno ideologicam ente riluttanti ad accettare il m arxism o-leninism o e il com uni-
sm o. N on dobbiam o essere troppo esigenti nei loro confronti; purch si conform ino
alle condizioni poste dallo Stato e si dedichino ad attivit lecite, dobbiam o dare loro
la possibilit di dedicarsi a un lavoro adeguato.
N egli ultim i tem pi vi stato un calo nel lavoro politico e ideologico tra gliintellettuali e gli studenti e sono apparse alcune tendenze m alsane. A quanto pare
alcuni ritengono che non sia pi necessario occuparsi di politica, dellavvenire della
patria e degli ideali dellum anit; sem bra che per loro il m arxism o sia stata una m oda
durata per un certo tem po e orm ai superata. Per affrontare questa tendenza oggi
assolutam ente necessario rafforzare il nostro lavoro ideologico e politico. Sia gli
studenti sia gli intellettuali devono studiare con im pegno. O ltre che studiare le
m aterie della loro specializzazione, essi devono progredire sul piano ideologico e
politico e ci significa che devono studiare il m arxism o, le questioni politiche e i
problem i di attualit. N on avere un orientam ento politico giusto com e non avereanim a. Il lavoro di rieducazione ideologica condotto nel passato era necessario e ha
dato buoni risultati, per i m etodi usati erano un porudi e hanno offeso qualcuno.
Q uesto non era bene. In futuro dobbiam o evitare questi difetti. Tutti gli organism i
e tutte le organizzazioni devono assum ersi la loro responsabilit del lavoro
ideologico e politico: questo vale per il partito com unista, per la lega della giovent,
per gli organism i governativi responsabili di questo settore e, a m aggior ragione, per
i direttori e gli insegnanti degli istituti scolastici. La nostra politica nel cam po
delleducazione deve perm ettere a tutti quelli che ricevono uneducazione disvilupparsi m oralm ente, intellettualm ente e fisicam ente e di divenire dei lavoratori
dotati di cultura e di una coscienza socialista. D obbiam o diffondere lidea che il
nostro paese va costruito con un duro lavoro e praticando leconom ia. Bisogna far
capire a tutti i nostri giovani che il nostro paese ancora m olto povero, che non
riuscirem o a cam biare radicalm ente in poco tem po questa situazione e che solo un
decenni di sforzi uniti dei giovani e di tutto il popolo, lavorando con le nostre m ani,
potrem o fare della Cina un paese prospero e potente. Linstaurazione del sistem a
socialista ci ha aperto la strada verso la societ ideale del futuro, m a perch questo
ideale diventi una realt dobbiam o lavorare duram ente. Alcuni dei nostri giovaniritengono che, una volta instaurata una societ socialista, tutto debba essere perfetto
e che essi debbano poter godere di una vita felice, bella e fatta, senza fare alcuno
sforzo. Q uesto m odo di pensare non realistico.
Sulla giu sta soluz ione delle contradd iz ion i in seno al popolo
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IL PRO BLEM A D ELLE M IN O RAN ZE N AZIO N ALI
N el nostro paese le m inoranze nazionali hanno una popolazione di pi di trenta
m ilioni di abitanti; per quanto non rappresentino che il 6 per cento della popolazione
com plessiva del paese, esse vivono in vaste regioni e occupano tra il 50 e il 60 per
cento dellintero territorio nazionale. Per questo assolutam ente necessario stabilire
buoni rapporti tra gli han5e le m inoranze nazionali. La chiave per risolvere questo
problem a consiste nel superam ento dello sciovinism o degli han. N ello stesso tem po
bisogna fare sforzi per superare lo sciovinism o delle m inoranze nazionali l dove
esiste. Sia lo sciovinism o degli han sia lo sciovinism o delle m inoranze nazionali
danneggiano lunit di tutte le nazionalit. Essi devono essere trattati com e
contraddizioni in seno al popolo. In questo settore si gi com piuto un certo lavoro
e nella m aggior parte delle regioni abitate da m inoranze nazionali le relazioni tra le
nazionalit rispetto al passato sono parecchio m igliorate, anche se m olti problem idevono ancora essere risolti. In alcune regioni lo sciovinism o degli han e quello delle
nazionalit locali raggiungono ancora un livello preoccupante e dobbiam o prestare
m olta attenzione a questo. G razie agli sforzi di tutte le nazionalit, nel corso degli
ultim i anni nella stragrande m aggioranza delle regioni della Cina abitate da
m inoranze nazionali, le riform e dem ocratiche e le trasform azioni socialiste sono state
sostanzialm ente portate a term ine. N el Tibet le riform e dem ocratiche non sono
ancora state attuate poich la situazione non ancora m atura. In base allaccordo in
diciassette punti stipulato tra il governo popolare centrale e il governo locale del Tibet
la riform a del sistem a sociale sar fatta, m a il calendario di essa pu essere fissatosolo quando la m aggioranza del popolo tibetano e le personalit principali della
regione la riterranno possibile: non dobbiam o essere im pazienti. Per ora si deciso
di non procedere ad alcuna riform a nel periodo del secondo piano quinquennale,
n sappiam o se sar possibile procedere a riform e nel corso del terzo piano
quinquennale poich dipende dalla situazione che si avr in quel m om ento6.
AVERE U N A VISIO N E D IN SIEM E E TRO VARESO LU ZIO N I APPRO PRIATE
Parlando di visione dinsiem e intendiam o una visione che abbraccia tutti i
seicento m ilioni di abitanti del nostro paese. Q uando elaboriam o i piani, trattiam o
problem i e riflettiam o sulle situazioni, dobbiam o sem pre partire dalla considera-
zione che la C ina ha seicento m ilioni di abitanti e questo non deve m ai essere
dim enticato. Che senso ha porre questa questione? C forse ancora qualcuno che
non sa che il nostro paese ha seicento m ilioni di abitanti? N aturalm ente lo sanno
tutti, m a quando si arriva alla pratica alcuni lo dim enticano del tutto e agisconocom e se m eno si , m eglio , com e se tanto pi ristretta la loro cerchia, tanto
m eglio . Q uelli che hanno questa m entalit da cerchia ristrettasi oppongono
allidea di m obilitare tutti i fattori positivi, di unirsi a tutte le persone che possono
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essere unite e di fare il possibile per trasform are tutti i fattori negativi in fattori
positivi in m odo che contribuiscano alla grande causa della costruzione di una
societ socialista. Io spero che costoro am plieranno i loro orizzonti, e si
renderanno conto nella pratica che il nostro paese ha seicento m ilioni di abitanti,
che questo un fatto obiettivo e che questa la nostra ricchezza. La Cina ha una
vasta popolazione e questo un dato positivo, m a ovviam ente ci im plica anche
delle difficolt. La nostra attivit di edificazione della nuova societ si sviluppa
im petuosam ente in ogni settore e anche con grande successo, m a in questo
periodo di transizione, denso di grandi m utam enti sociali, ci si trova ancora di
fronte a m olti difficili problem i. Progresso e difficolt, anche questa una
contraddizione. Tuttavia, non solo tutte queste contraddizioni devono essere
risolte, m a possono anche essere risolte.
Il nostro orientam ento questo: avere una visione dinsiem e e trovare soluzioni
adeguate. Che si tratti di cereali, di calam it naturali, di occupazione, dieducazione, di intellettuali, di fronte unito di tutte le forze patriottiche, di
m inoranze nazionali o di altro ancora, in ogni caso dobbiam o partire dalla visione
dinsiem e che abbraccia tutto il popolo e dobbiam o trovare m isure adeguate,
dopo aver consultato tutti gli am bienti interessati, in base alle possibilit del
m om ento e del luogo. In nessun caso dobbiam o scansare i problem i lam entan-
doci che c troppa gente, che arretrata, che le cose sono com plicate e difficili
da risolvere. Q uesto significa che il governo si occuper direttam ente di ognuno
e di ogni affare? N o di certo. Le organizzazioni sociali e le m asse stesse possono
trovare i m ezzi per occuparsi di una quantit di gente e di affari: sia le une chele altre hanno la capacit di trovare ottim e soluzioni. M a anche questo rientra nel
nostro indirizzo di avere una visione dinsiem e e trovare soluzioni appropriate.
D obbiam o orientare in questo senso le organizzazioni sociali e le m asse di tutte
le regioni del nostro paese.
LA LIN EA CH E CEN TO FIO RI FIO RISCA N O E CH E CEN TO SCU O LE
D I PEN SIERO G AREG G IN O E CO ESISTEN ZA A LU N G OTERM IN E E CO N TRO LLO RECIPRO CO
Com e sono state lanciate le parole dordine che cento fiori fioriscano e che cento
scuole di pensiero garegginoe coesistenza a lungo term ine e controllo reciproco?
Sono state form ulate alla luce delle concrete condizioni della Cina, sulla base del
riconoscim ento del fatto che nella societ socialista continuano a esistere vari tipi di
contraddizioni e in risposta allurgente bisogno del paese di accelerare il suo sviluppo
econom ico e culturale. La linea di lasciare che cento fiori fioriscano e che cento
scuole di pensiero gareggino la linea di prom uovere nel nostro paese lo sviluppodellarte, il progresso delle scienze e una fiorente cultura socialista. N ellarte form e
e stili differenti devono potersi sviluppare liberam ente e nel cam po scientifico scuole
diverse di pensiero devono potere liberam ente gareggiare. N oi pensiam o che
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interventi am m inistrativi per im porre uno stile artistico o una scuola di pensiero e
per proibirne altri avrebbero un effetto negativo sullo sviluppo dellarte e della
scienza. Le questioni del vero e del falso nellarte e nella scienza devono essere risolte
con libere discussioni negli am bienti artistici e scientifici e attraverso il lavoro pratico
in questi cam pi. N on sono problem i che si possono regolare in m odo sem plicistico.
Per stabilire ci che giusto e ci che sbagliato spesso necessario un periodo
di prova. N el corso della storia spesso le cose nuove e giuste al loro inizio non sono
riuscite a concquistare il consenso popolare e hanno potuto afferm arsi solo nella
lotta, attraverso strade contorte. Spesso cose giuste e buone sono state considerate
non com e fiori profum ati, m a com e erbe velenose. Ai loro tem pi, la teoria
copernicana sul sistem a solare e quella di D arw in sullevoluzione furono giudicate
erronee e si afferm arono solo dopo unaspra e difficile lotta. Anche la storia del nostro
paese offre esem pi del genere. N ella societ socialista le condizioni per la nascita di
cose nuove sono radicalm ente diverse da quelle della vecchia societ e m olto pifavorevoli. Tuttavia accade ancora spesso che forze nuove siano respinte e che
opinioni giuste si trovino soffocate. Lo sviluppo di cose nuove pu essere anche
ostacolato non per deliberato spirito di repressione m a per m ancanza di discerni-
m ento. Per questo non dobbiam o trarre conclusioni avventate sulla questione del
vero e del falso nellarte e nelle scienze, m a dobbiam o al contrario assum ere un atteg-
giam ento cauto e incoraggiare la libera discussione. Crediam o che questo atteggia-
m ento perm etter uno sviluppo relativam ente rapido delle scienze e delle arti.
Anche il m arxism o si sviluppato nella lotta; agli inizi fu sottoposto ad attacchi
di ogni genere e giudicato unerba velenosa. Ancora oggi in m olte parti del m ondolo si com batte com e unerba velenosa. N ei paesi socialisti il m arxism o occupa una
posizione diversa. M a persino in essi sopravvivono opinioni non m arxiste o
addirittura antim arxiste. vero che in Cina la trasform azione socialista per quanto
riguarda la propriet stata per lessenziale portata a term ine e che sostanzialm en-
te le vaste lotte di m assa, sim ili a un tifone, del periodo rivoluzionario sono
concluse; tuttavia vi sono ancora degli elem enti delle classi rovesciate, dei
proprietari terrieri e deicompradores, vi ancora la borghesia e la trasform azione
della piccola borghesia appena iniziata. La lotta di classe non ancora finita.La lotta di classe tra il proletariato e la borghesia, la lotta di classe tra le diverse
forze politiche e la lotta di classe tra il proletariato e la borghesia in cam po
ideologico sar ancora una lotta lunga e tortuosa che a tratti pu anche divenire
m olto acuta. Il proletariato cerca di trasform are il m ondo secondo la sua
concezione del m ondo e anche la borghesia cerca di fare altrettanto. D a questo
punto di vista la questione di chi vincer, se il socialism o o il capitalism o, non
ancora veram ente risolta. I m arxisti sono ancora una m inoranza sia nellassiem e
della popolazione sia tra gli intellettuali. Q uindi il m arxism o deve ancora
svilupparsi nella lotta; questo non solo avvenuto nel passato e avviene nelpresente, m a avverr anche nel futuro. Ci che giusto si sviluppa sem pre nella
lotta contro ci che sbagliato. Il vero, il buono e il bello esistono sem pre in
contrasto col falso, col cattivo e col brutto e si sviluppano sem pre nella lotta contro
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questi. N el m om ento stesso in cui lum anit rifiuta universalm ente una cosa
sbagliata e accetta una verit, una verit pi nuova entra a sua volta in lotta contro
nuove opinioni sbagliate. Q uesta lotta non avr m ai fine. Q uesta la legge di
sviluppo della verit ed naturalm ente anche la legge di sviluppo del m arxism o.
Ci vorr ancora m olto tem po per decidere lesito della lotta ideologica tra il
socialism o e il capitalism o nel nostro paese. Il m otivo sta nel fatto che linfluenza
della borghesia e degli intellettuali che provengono dalla vecchia societ,
linfluenza esercitata dallideologia della loro classe, sopravviver ancora nel
nostro paese per m olto tem po. Se non si capisce affatto questo o se non lo si
capisce abbastanza, si com m etteranno i pi gravi errori e si trascurer la necessit
di condurre la lotta sul piano ideologico. La lotta ideologica diversa dalle altre
lotte perch in essa non si possono adottare m etodi coercitivi, m a solo il m etodo
paziente del ragionam ento. N ella lotta ideologica il socialism o oggi dispone di
condizioni favorevoli: le forze fondam entali del potere statale sono nelle m ani delpopolo lavoratore guidato dal proletariato. Il partito com unista forte e gode di
un grande prestigio. Anche se vi sono dei difetti e degli errori nel nostro lavoro,
ogni uom o onesto pu vedere che siam o leali con il popolo, che siam o decisi e
capaci di costruire il nostro paese insiem e con il popolo, che gi abbiam o ottenuto
enorm i successi e che ne otterrem o ancora di pi grandi. La grande m aggioranza
dei borghesi e degli intellettuali che provengono dalla vecchia societ sono
patrioti e vogliono servire la loro rigogliosa patria socialista. Essi capiscono che
se si allontanassero dalla causa del socialism o e dal popolo lavoratore diretto dal
partito com unista non avrebbero pi niente su cui fare affidam ento n avrebberopi alcuna prospettiva lum inosa per lavvenire.
Q ualcuno chieder: visto che nel nostro paese la m aggioranza della popolazione
riconosce gi nel m arxism o lideologia guida, lo si pu criticare? Certam ente. Il
m arxism o una verit scientifica e non tem e la critica; se la tem esse e potesse essere
confutato dalla critica, allora non varrebbe nulla. Forse che gli idealisti non criticano
il m arxism o tutti i giorni e in tutti i m odi possibili? Forse che coloro che sono ancora
legati a punti di vista borghesi o piccolo borghesi e non vogliono m odificarli, non
criticano il m arxism o in tutti i m odi possibili? I m arxisti non devono tem ere la critica,da qualsiasi parte provenga. Al contrario, essi devono tem prarsi, svilupparsi e
conquistare nuove posizioni nel corso della critica e nella tem pesta della lotta. Lottare
contro le idee sbagliate in qualche m odo un farsi vaccinare: lazione del vaccino
rafforza le capacit di resistenza dellorganism o alle m alattie. Le piante coltivate in
serra difficilm ente sono robuste. La realizzazione della linea che cento fiori
fioriscano, che cento scuole di pensiero gareggino, non indebolir m a rafforzer il
ruolo dirigente del m arxism o in cam po ideologico.
Q uale deve essere la nostra linea nei confronti delle idee non m arxiste? Per
quanto riguarda i controrivoluzionari dichiarati e i sabotatori della causa delsocialism o sem plice: togliam o loro la libert di parola. La questione diversa
quando invece ci troviam o di fronte a idee errate nel popolo. Sarebbe giusto
bandire queste idee e non dar loro la possibilit di esprim ersi? N o di certo.
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Applicare m etodi sem plicistici per risolvere le questioni ideologiche in seno al
popolo, le questioni legate alla vita intellettuale delluom o, non soltanto
inefficace, m a estrem am ente controproducente. Si pu vietare che le idee
sbagliate siano espresse, m a le idee rim arranno sem pre. Q uanto poi alle idee
giuste, se le si coltiva in serra, non le si espone m ai al vento e alla pioggia e non
si im m unizzano nei confronti delle m alattie, esse non riusciranno a trionfare nello
scontro con le idee sbagliate. Q uindi soltanto con il m etodo della discussione,
della critica e del ragionam ento possiam o realm ente far progredire le idee giuste,
togliere di m ezzo quelle sbagliate e risolvere effettivam ente i problem i.
inevitabile che la borghesia e la piccola borghesia esprim ano le loro ideologie.
inevitabile che esse le esprim ano ostinatam ente in tutti i m odi possibili nelle
questioni politiche e ideologiche. N on possiam o aspettarci che agiscano diversa-
m ente. N on dobbiam o usare il m etodo della repressione e im pedire loro di
esprim ersi; al contrario dobbiam o perm ettere loro di farlo e nello stesso tem podiscuterle con loro e criticarle opportunam ente. incontestabile che noi
dobbiam o criticare tutti i tipi di idee sbagliate. Certam ente non sarebbe giusto
astenersi dal farlo, stare a vedere m entre idee sbagliate si diffondono senza
controllo e lasciare che occupino la piazza. G li errori devono essere criticati e le
erbe velenose com battute ovunque crescono. M a la nostra critica non deve essere
dogm atica; non dobbiam o applicare il m etodo m etafisico, m a sforzarci di usare
il m etodo dialettico. Q uello che occorre sono lanalisi scientifica e argom enti
convincenti. La critica dogm atica non risolve nulla. N oi siam o contro ogni tipo di
erbe velenose, m a dobbiam o accuratam ente distinguere tra quello che realm ente erba velenosa e quello che in realt fiore profum ato. Insiem e alla
m assa del popolo dobbiam o im parare a fare questa attenta distinzione e a lottare
contro le erbe velenose applicando dei m etodi giusti.
Com e ci opponiam o al dogm atism o, altrettanto dobbiam o opporci al revisio-
nism o. Il revisionism o, o opportunism o di destra, una corrente ideologica
borghese ancor pi pericolosa del dogm atism o. I revisionisti, o opportunisti di
destra, aderiscono a fior di labbra al m arxism o; anchessi attaccano il dogm atism o:
m a lobiettivo reale dei loro attacchi sono di fatto le tesi fondam entali delm arxism o. Essi negano o distorcono il m aterialism o e la dialettica, negano o
cercano di indebolire la dittatura dem ocratica popolare e il ruolo dirigente del
partito com unista e negano o cercano di indebolire la trasform azione socialista
e ledificazione del socialism o. Persino dopo che la nostra rivoluzione socialista
ha per lessenziale vinto, nel nostro paese vi sono alcuni che vanam ente sperano
di restaurare il regim e capitalista e lottano contro la classe operaia in ogni cam po,
anche in quello ideologico. In questa lotta i revisionisti sono il loro braccio destro.
Prese parola per parola, le due parole dordine che cento fiori fioriscano e che
cento scuole di pensiero garegginonon hanno un carattere di classe e possonoessere utilizzate dal proletariato com e dalla borghesia e da altri. O gni classe, ogni
strato e ogni gruppo sociale ha un suo punto di vista su quali sono i fiori profum ati
e quali le erbe velenose. M a dal punto di vista delle grandi m asse popolari, quali
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sono oggi i criteri per distinguere i fiori profum ati dalle erbe velenose? Com e pu
il nostro popolo, nella vita politica, stabilire se le parole e le azioni di una persona
sono giuste o sbagliate? In base ai principi della nostra Costituzione, alla volont
della stragrande m aggioranza del nostro popolo e ai program m i politici stabiliti
in com une in varie occasioni da tutti i partiti politici del nostro paese, crediam o
che, in generale, si debbano seguire i seguenti criteri.
1.Le parole e le azioni devono favorire lunit di tutte le nazionalit del nostro
paese e non la divisione;
2.devono favorire e non danneggiare la trasform azione e ledificazione socialiste;
3.devono concorrere a consolidare e non a sabotare n a indebolire la dittatura
dem ocratica popolare;
4.devono concorrere a consolidare e non a sabotare n a indebolire il
centralism o dem ocratico;
5.devono concorrere a rafforzare e non a scuotere n a indebolire la direzionedel partito com unista;
6.devono recare beneficio e non danno alla solidariet socialista internazionale
e alla solidariet internazionale di tutti i popoli am anti della pace.
D i questi sei criteri, i pi im portanti sono quello della via socialista e quello del
ruolo dirigente del partito. Proponiam o questi criteri per contribuire a sviluppare la
libera discussione dei diversi problem i tra il popolo e non per frenarla. Coloro che
non li condividono possono anchessi form ulare i loro punti di vista e sostenerli.
Tuttavia fintanto che la m aggioranza della gente ha criteri definiti con chiarezza su
cui procedere, la critica e lautocritica si potranno sviluppare in un m odo giusto equesti criteri potranno essere applicati alle parole e agli atti del popolo per vedere
se sono giusti o sbagliati, se si tratta di fiori profum ati o di erbe velenose. Q uesti sono
criteri politici. chiaro che nella valutazione delle teorie scientifiche o del valore
artistico di unopera darte sono necessari anche altri criteri specifici, m a i sei criteri
politici sopraesposti sono applicabili anche allattivit scientifica e artistica.
possibile in un paese socialista com e il nostro che ci sia unattivit scientifica e artistica
utile, m a in contrasto con questi criteri politici?
I punti di vista che ho esposto si basano sulle condizioni storiche concrete delnostro paese. Poich queste condizioni sono diverse nei diversi paesi socialisti e
per i diversi partiti com unisti, assolutam ente non riteniam o che anchessi debbano
o abbiano bisogno di applicare la via cinese.
Anche la parola dordine coesistenza a lungo term ine e controllo reciproco
un prodotto delle concrete condizioni storiche del nostro paese. Essa non stata
tirata fuori dun sol colpo m a m aturata nel corso di lunghi anni. Lidea della
coesistenza a lungo term ine da m olto che viva tra noi, m a solo lo scorso anno,
quando il sistem a socialista fu per lessenziale instaurato, la parola dordine stata
esplicitam ente form ulata. Perch si deve am m ettere la coesistenza a lungoterm ine dei partiti dem ocratici della borghesia e della piccola borghesia con il
partito politico della classe operaia? Perch non abbiam o m otivo di non adottare
una politica di coesistenza a lungo term ine verso tutti i partiti politici che si
Sulla giu sta soluz ione delle contradd iz ion i in seno al popolo
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sforzano sinceram ente di unirsi al popolo per la causa del socialism o e che
godono della fiducia del popolo. G i nel giugno del 1950, alla seconda sessione
della C onferenza politica consultiva del popolo cinese, dicevo: Se qualcuno
vuole veram ente servire il popolo e se ha veram ente aiutato il popolo e fatto un
buon lavoro quando il popolo era ancora in una situazione difficile
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