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Collezioni museali

Nel cuore di Pi-sa si può trovareuna delle realtàstorico-culturalipiù interessantidel nostro Paese,riconosciuta taleper il valore in-dubbio dei mate-riali conservatie per il successodelle sue espe-rienze divulgati-ve. È il Museodegli Strumentiper il Calcolo cheoffre, con le suepreziose collezio-

ni, “un affascinante percorso nellastoria della scienza” e dell’informa-tica. Sono più di 500, infatti, glianni che il Museo racconta attra-verso mostre, manoscritti, episto-lari, convegni, l’immenso valoredel patrimonio scientifico che hasegnato le varie tappe della storiadel calcolo.Dai compassi più antichi fino ai re-centi calcolatori, il Museo degliStrumenti per il Calcolo ospita pez-zi unici e prestigiosi, perché presti-gioso è l’obiettivo che si è prefissato:allestire un moderno museo di ri-levanza nazionale finalizzato allaconservazione e allo studio di esem-plari di calcolatori e, più in genera-le, di tutto ciò che è stato realizzatoe scritto nell’area informatica.

Si contano, ad oggi, circa 700 stru-menti scientifici, che fanno partedella collezione storica dell’Univer-sità di Pisa, e più di 2.000 stru-menti per il calcolo. Con un patri-monio del genere, che conta cimelianche molto rari come per esempiola CEP, la Calcolatrice ElettronicaPisana indissolubilmente legata alnome di Enrico Fermi, il Museo pi-sano ha raggiunto, con il passaredel tempo, una posizione assai pri-vilegiata nel panorama museale i-taliano, tanto da diventare punto diriferimento per una possibile isti-tuzione nel nostro Paese di un Mu-seo nazionale dell’Informatica.

CENNI STORICIIl Museo degli Strumenti per il Cal-colo, gestito dalla Fondazione Gali-leo Galilei, ha una storia piuttostorecente: è, infatti, il 1993 quandoviene fondato insieme ad una com-missione ministeriale; a ciò segueun primo finanziamento. Il proget-to è nato con lo scopo di proseguirel’esperienza del Centro per la Con-servazione e lo Studio degli Stru-menti Scientifici del Dipartimentodi Fisica, sfruttando gli spazi che ilComune metteva a disposizione.Qualche anno più tardi, nel 1998,la sua gestione passa alla Fondazio-ne Galileo Galilei, riattivata per l’oc-casione e nominata gestore di tut-te le collezioni museali del Centro edi tutte le attrezzature presenti.

A pochipassi da

Piazza dei Miracoli,un affascinante percorso nella

storia del calcolo lungo almeno500 anni, dai compassi fino ai

più moderni calcolatori, passando attraverso manoscritti ed epistolari inediti.

Museo degli Strumenti per il Calcolovia Bonanno Pisano 2/B - Pisa

Informazioni e prenotazioni:Francesca Corradi - tel. 050 2213626e-mail [email protected]

Nelle pagine alcune foto delFondo Pacinotti che raccoglietutte le invenzioni realizzate dalgrande scienziato AntonioPacinotti. Il Fondo Pacinotti è il piùconsistente dei Fondi conservati egestiti dalla Fondazione GalileoGalilei: è costituito dall’archivio,dalla biblioteca di Luigi e AntonioPacinotti, dagli strumenti ideati erealizzati da Antonio Pacinotti.

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Collezioni museali

Nel 2013 è stato istituito il SistemaMuseale di Ateneo, grazie al qualeil Museo occupa oggi una posizionedi primo piano nell’organizzazionestessa dell’Università di Pisa.Attualmente, la sede del Museo sitrova nell’area dei Vecchi Macellidi Pisa, in uno spazio circondato daun parco di dodicimila metri qua-drati. Ad ospitare le collezioni so-no essenzialmente tre edifici, mail Museo possiede anche una sezio-ne archivistica dove è consentita laconsultazione dei molti documen-ti ivi presenti.

LE COLLEZIONIIl Museo degli Strumenti per il Cal-colo conserva un patrimonio cheva dal XVIII secolo ai giorni nostri.Le collezioni sono incentrate prin-cipalmente sul calcolo digitale, cheviene raccontato e mostrato a par-tire dalle prime macchine mecca-niche dell’Ottocento, cui fanno se-guito i calcolatori della seconda me-tà del Novecento: dai primi aritmo-metri De Colmar alle calcolatriciOlivetti, grandi protagoniste finoagli anni Sessanta.A testimoniare i primi passi del-l’informatica scientifica sono spe-cialmente la CEP del 1961 e l’Oli-vetti 9104 CINACdel 1966. Ma testi-moni della grandestoria della Olivettisono anche il BullGamma 3 e l’Oli-vetti Elea 6001.Tra i supercalcola-tori, di particolareinteresse è il Cray,un pezzo unico cheil Museo ha l’onoredi ospitare.Per quanto riguar-da i personal com-puter, la storia del-la loro evoluzioneparte dalla Olivet-ti Programma 101per arrivare fino airecenti anni Novan-ta, e di questi è pos-sibile scoprire pezzi unici, spesso in-trovabili come il luggable Osborne.Una sezione a parte del Museo degli

Strumenti per il Calcolo è dedicataagli strumenti analogici (come peresempio il planimetrodi Gonnella e il regolodi Washington), verie propri “progenitori”degli strumenti per ilcalcolo digitale.

LE ATTIVITÀTutte le attività orga-nizzate dalla Fonda-zione Galileo Galilei(mostre, manifesta-zioni, convegni) han-no lo scopo di promuo-vere e di divulgare la“cultura scientifica”.Ad esse si affiancanole attività didattichecon visite al Museoper scuole ed incontricon studenti, che ser-vono ad avvicinare i più giovani aun’educazione scientifica. La Fon-dazione (cfr. http://www.fondazio-negalileogalilei.it), inoltre, si dedi-ca intensamente anche alla cura eal mantenimento dei tre Fondi ar-chivistici: il Fondo Pacinotti, il Fon-do Riccardo Felici ed il Fondo Enri-co Fermi. Il Museo degli Strumentiper il Calcolo può essere visitato, su

prenotazione, durante tutto il corsodell’anno.

Luana Savastano

Il Museo degli Strumentiper il Calcolo annovera

tra i pezzi più prestigiosiesemplari unici ed

emblematici nella storiadel calcolo e

dell’informatica.