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STORIA DELL’ANTICO EGITTO

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ANTICO EGITTO

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IL NILO

• Il Nilo, questo imponente fiume di 6671 km, che nasce nei luoghi centro-orientali dell’Africa (Sudan.Il Nilo ha anche due grandi affluenti: Nilo Bianco e Nilo Azzurro, che s'incontrano e si fondono vicino alla capitale sudanese Khartoum.

• Le sue piene sono abbastanza regolari: iniziano a giugno e arrivano alla portata massima alla fine di settembre, dopodiché regrediscono fino al successivo giugno (gli egizi si erano dati solo tre stagioni divise in quattro mesi ciascuna: estate, autunno e inverno

• Tutte le tombe dell’antico Egitto sono state costruite a ovest del Nilo, poiché gli Egiziani credevano che, al fine di entrare nell'oltretomba, bisognasse essere sepolti sul lato che simboleggiava la morte.

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PERIODO PREDINASTICO

UNIFICAZIONE DI NARMER

• Pare che 14000 anni fa abbia avuto inizio il processo di desertificazione dell’Africa settentrionale (Sahara),La desertificazione di quest’area Ricchissima di foreste e fiumi ha subìto un’improvvisa accelerazione circa 5500 anni fa ed è andata avanti sino a 2700 anni fa.

• E’ sicuramente stato questo fenomeno che a indotto le popolazioni a spostarsi progressivamente verso il Nilo.

• L’ esigenza della gestione delle piene del Nilo, fece sì che le tribù nilotiche impararono a vivere prima sotto l'autorità di capi locali, fino a formare due regni, l'Alto Egitto a sud e il Basso Egitto a nord

• I due regni vennero unificati con la forza, verso il 3100 a.C., in un solo impero da Narmer (o Menes in greco), re dell'Alto Egitto, che inaugurò le trenta dinastie dell'antico Egitto, fissando inizialmente la capitale a Thinis, situata nel medio Egitto. Narmer unì come simbolo i due copricapi. Cominciò a chiamarsi “faraone”, che in origine voleva dire “grande casa” o “casa reale”.

Tavoletta di Narmer

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PERIODO DINASTICO

L’Impero Faraonico

• 1. Regno antico (3100-2040). Capitali: Thinis (Alto Egitto) e Tebe (Basso Egitto). Prime 10 dinastie. Faraoni più celebri: Kheope, Khefren e Micerino.

• 2. Regno medio (2040-1540). Capitale Tebe. I faraoni della XII dinastia assoggettano Nubia, e Palestina; ma nel 1730 gli Hyksos, provenienti da Siria e Palestina, conquistarono l’Egitto. Dagli Hyksos gli egizi apprendono l’uso del cavallo, del carro da combattimento e delle armi in bronzo.

• 3. Regno nuovo (1540-663). Capitale Tebe. I faraoni riconquistano il Paese. Fermano l'avanzata dell'impero ittita (la battaglia di Kadesh, nel 1275, si conclude con un trattato di pace, il primo della storia); ma nel 663 Tebe viene conquistata dagli assiri e inizia la loro decadenza. Costruiscono i templi di Luxor e Karnak.

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PERIODO DINASTICO

La Fine dell’Impero

• 4. Bassa epoca (663-525). Capitale Sais. Rinunciano alle conquiste, promuovono un'intensa attività commerciale con greci e fenici. I filistei sottraggono all’Egitto la Palestina. Nel 525 i persiani di Cambise uccidono in battaglia il faraone Psammetico III, riducendo Egitto a loro provincia. Dai tempi di Narmer (o Menes) sino al 525 si erano succedute 26 dinastie di faraoni. Le dinastie dalla XXVIII alla XXX (404-332) riuscirono ad avere una certa indipendenza dall'impero persiano, ma quando nel 331 Alessandro Magno (332-323), conquistando l'impero persiano, giunse in Egitto, fu accolto come liberatore e fondò la nuova capitale Alessandria. Alla sua morte l'immenso impero da lui conquistato si divise tra i suoi generali: Tolomeo ebbe l'Egitto, che includeva la Palestina e la Siria.

• Il regno dei Tolomei durò dal 323 sino all’arrivo dei romani (30 a.C.).

• La dinastia tolemaica (13 re e tre regine, tutti col nome di Tolomeo, e le regine con quello di Cleopatra) favorì le scienze e le arti: famosa la biblioteca d'Alessandria, che possedeva 700.000 volumi e che subì ripetuti incendi, a partire da quello sotto Cesare.

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EGITTO PROVINCIA ROMANA

Cleopatra Ultimo Faraone

• (30 a.C.). Il I secolo a.C. segnò l'inizio della rapida decadenza egizia: nel 96 la Cirenaica divenne dominio romano. Nel 51 regnò Cleopatra VII, in società con suo fratello, Tolomeo XIII. Quest’ultimo si oppose all'intervento romano di Giulio Cesare, mentre Cleopatra lo favorì, con l'aiuto d'un altro fratello suo, Tolomeo XIV. L’Egitto viene occupato dai romani nel 30 a.C. Cleopatra ebbe un figlio da Giulio Cesare, chiamato Cesarione. Alla morte di Cesare Cleopatra ebbe relazioni con Marco Antonio, il quale la dichiarò Regina dei Re, e come viceré volle il figlio di Cesare e i figli nati da entrambi. Ma Ottaviano giunse con un esercito romano, sconfisse la flotta egiziana e occupò Alessandria dopo la battaglia di Azio (31 d.C.). Marco Antonio e Cleopatra si suicidarono. Si concluse così la monarchia dei Tolomei e l'ultima fase storica di un Egitto indipendente.

• L’Egitto divenne una provincia romana a statuto speciale comandata da prefetti alle dirette dipendenze dell’imperatore. Essi combattevano con durezza le popolazioni nubiane e meroitiche, anche se ad un certo punto furono costretti a stipulare dei trattati di pace.

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Arte, scienza e cultura

La Cultura non era per Tutti

• la cultura è privilegio esclusivo delle classi elevate (specie i sacerdoti). Tra le scienze esatte spiccano: matematica, geometria, astronomia e meteorologia (conoscevano l'anno solare diviso in 12 mesi di 30 giorni cui se ne aggiungevano cinque di festività e sapevano prevedere con relativa esattezza il momento delle piene);

• tra le scienze applicate spiccano ingegneria, idraulica e agrimensura (dovevano calcolare i livelli di piena, regolare l’intensità del flusso idrico, progettare canalizzazioni dei campi, misurarli esattamente, perché il fango trasportato dalle esondazioni cancellava i confini tra i vari appezzamenti). Usavano la squadra, il livello, il filo a piombo, le aste di misurazione…; Nell’architettura sono importanti le piramidi, la Sfinge, i templi, gli obelischi (quest’ultimi sono monumenti quadrangolari molto alti, realizzati in un unico pezzo di pietra simboleggiante i raggi pietrificati del sole); nella scultura le statue di faraoni e di divinità. La mummificazione dei faraoni portò allo studio dell’anatomia e della medicina.

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Letteratura

Il Libro dei Morti

• Prevalentemente di carattere religioso (ad es. Libro dei morti). Ma vi sono altri testi: Storia dell’Oasiano, Racconto dei due fratelli, Cattura di Joppe, Principe predestinato, Racconto del naufrago, Racconto di Sinuhe, Canti dell’Arpista (ove si plaude al fatto che la morte rende tutti uguali), Inno al Nilo (quest’ultimo spiega molto bene che cosa avveniva in assenza delle piene del Nilo).

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LA SCRITTURA

• La scrittura egiziana nacque presumibilmente nella regione del Delta del Nilo, in un’epoca probabilmente precedente a quella in cui si affermò la scrittura cuneiforme in Mesopotamia.

• I primi esempi di scrittura geroglifica, grazie al ritrovamento di alcune tavolette ad Abido che testimoniano il pagamento di tasse, risalgono al periodo anteriore all’unificazione del Paese sotto il faraone Narmer, mentre gli ultimi appartengono al terzo secolo quando progressivamente la scrittura geroglifica fu sostituita da quella copta.

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LA SCRITTURA

• La scrittura egizia era di tre tipi: geroglifica (dal greco hieroglýphos, “scrittura sacra”) usata per i monumenti .

• Ieratica (dal greco hieros, “sacra”), usata dai sacerdoti.

• Demotica, usata da tutti. La scrittura egizia può essere considerata fonetica, figurativa e simbolica.

• L'alfabeto possiede solo consonanti e nessuna vocale. Le vocali erano sottointese.

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LA STELE DI ROSETTA

La scrittura egizia è stata decifrata nel 1821 da J. F. Champollion, che trovò una stele nei

pressi di Rashid (da cui prese il nome di Rosetta), sul delta del Nilo, recante un’iscrizione

trilingue in geroglifico, demotico e greco.

La lettura dei geroglifici presuppone la conoscenza di almeno 600 segni: una parola può

essere scritta come ideogramma (un solo segno per indicare una sola parola), oppure può

essere scritta da un segno che va letto come suono.

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LA RELIGIONE EGIZIA

• Alcune divinità erano venerate in tutto l’Egitto, altre erano esclusivamente locali. La triade principale era Osiride, Iside e Horus (di quest'ultimo il faraone rappresenta l'incarnazione). Molti animali erano considerati sacri (zoomorfismo): il gatto perché eliminava i topi, l’ibis perché uccideva i serpenti, il coccodrillo perché, scendendo a valle, indicava l’arrivo delle inondazioni del Nilo.

• I principali dèi egizi: RA, dio sole con la testa di falco; ISIDE, dea della maternità; SOBEK, dio coccodrillo dal cui sudore, secondo la leggenda, ebbe origine il Nilo; OSIRIDE, il dio dei morti; ANUBI, con la testa di sciacallo; HORUS, dio con la testa di falco.

• Alcune divinità erano venerate in tutto l’Egitto, altre erano esclusivamente locali. La triade principale era Osiride, Iside e Horus (di quest'ultimo il faraone rappresenta l'incarnazione). Molti animali erano considerati sacri (zoomorfismo): il gatto perché eliminava i topi, l’ibis perché uccideva i serpenti, il coccodrillo perché, scendendo a valle, indicava l’arrivo delle inondazioni del Nilo.

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LA RELIGIONE EGIZIA

• Gli Egizi credevano nell'aldilà (immaginato simile all’esistenza terrena), nel giudizio dell'anima, nella reincarnazione. Praticavano l'imbalsamazione.

• Il libro dei morti è una raccolta di formule magiche e preghiere che secondo gli Egizi guidavano e proteggevano l’anima del defunto nel suo viaggio nell’oltretomba. Pensavano che la conoscenza di questi testi permettesse all’anima di scacciare i demoni che ostacolavano il cammino e di superare le prove poste da quarantadue giudici del tribunale di Osiride.

• Con il termine psicostasia si vuole indicare la cerimonia cui, secondo il Libro dei morti nel capitolo 125,[1] dell'antica religione egiziana, veniva sottoposto il defunto prima di poter accedere all'aldilà. Più usualmente, la psicostasia è nota come "pesatura del cuore", o "dell'anima".

• Il dio della saggezza, Thot, prende nota dell'esito della pesatura: se, infatti, il cuore, come depositario di tutte le azioni, buone o malvagie, compiute durante la vita, bilancerà la piuma, allora il defunto sarà dichiarato "giusto", o "giustificato, ed ammesso al regno dei morti.

• In caso contrario, il cuore verrà dato in pasto a Ammit, "colei che ingoia il defunto", rappresentata da un mostro composito ai piedi della bilancia, che somma in sé gli animali più pericolosi dell'Egitto: il coccodrillo, il leone e l'ippopotamo.

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AKHENATON IL FARAONE ERETICO

Dal 1375 al 1350 il faraone Amenofi IV

(1375-1358) impose il culto di Aton

(disco solare), cambiandosi persino il

proprio nome in Akenaton (“colui che è

caro ad Aton”), finché questi divenne il

solo culto ammesso (monoteismo), Resta

originale l'idea secondo cui la sorte

dell'uomo dopo la morte è determinata

dalla sua condotta in vita. E' probabile

che da questa riforma fallita sia nato il

tentativo di proseguirla, da parte di

Mosè (sacerdote egizio) col popolo

d'Israele. Principi etici della riforma

furono la giustizia e la

benevolenza di un dio unico e

universale, il perdono dei peccati, premi

e castighi dopo la morte, uguaglianza

tra gli uomini, e la proibizione di non

uccidere, non rubare, non commettere

adulterio, che riappariranno solo dopo

600 anni, coi profeti ebrei.

Il suo successore, che era anche suo

genero, Tutankhamon ristabilì il

politeismo, obbligato dalle pressioni dei

sacerdoti e del popolo. Morì a 18 anni

d'età e la sua tomba fu scoperta intatta

nel 1929.

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LA VALLE DEI RE

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LA VALLE DEI RE

• La valle dei Re è una necropoli situata sulla riva occidentale del Nilo di fronte a Luxor, in Egitto, luogo di sepoltura dei faraoni del Nuovo Regno (1570-1070 a.C). Sebbene sia vicina al fiume, la valle è celata da alte rocce e la via d'accesso è lunga, stretta e tortuosa.

• Gli scavi hanno portato alla luce 34 tombe, a partire da quella di Sethi I,trovata dall'italiano Belzoni nel 1817. Quasi tutte le tombe contengono numerosi vani le cui pareti recano testi geroglifici incisi e dipinti, nonché scene magiche e simboliche.

• L'ultima tomba scoperta (1922) fu quella di Tutankhamon, faraone della XVIII dinastia, l'unica scampata a saccheggi in tempi antichi. Sebbene avesse subito due furti, la tomba conteneva ancora oltre 5000 oggetti sepolti insieme con il giovane re.

• Tranne Hatshepsut, sposa di Tutmosi II, che regnò a pieno titolo, le mogli dei faraoni venivano sepolte alcuni chilometri più a sud, nella Valle delle Regine.

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ORDINAMENTO POLITICO SOCIALE

• il faraone è dio in terra (teocrazia) e sovrano assoluto: lo Stato gli appartiene come una proprietà personale ed ereditaria. La seconda persona del regno era il visir, preposto all’amministrazione e alla giustizia. Centro della vita politico-amministrativa è il palazzo reale.

• sacerdoti (privilegiati, spesso ostili alla monarchia che vuole limitare il loro grande potere).

• guerrieri o nobili (con alti comandi nell'esercito: gli unici militari di ruolo erano gli ufficiali; i soldati semplici erano reclutati temporaneamente tra i contadini, che venivano ricompensati con porzioni di terra coltivabile.

• artigiani specializzati (orafi, vasai, falegnami, pittori

• schiavi (nemici sconfitti o debitori insolventi, preposti alle attività più faticose, non particolarmente numerosi; in ogni caso non esisteva un “mercato di schiavi”; in genere provenivano dalla Nubia; per potersi affrancare bastava la dichiarazione del padrone davanti a un testimone).

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IL GIUBILEO DEL FARAONE

• Allo scadere del trentesimo anno di regno, i faraoni celebravano la festa detta "sed" o del giubileo reale.

• La cerimonia doveva dimostrare il vigore del sovrano, condizione necessaria per il buon andamento del regno. Uno dei momenti culminanti della manifestazione era la corsa rituale del sovrano che dimostrava così il proprio vigore

• Il nome "sed" dato alla festa ,deriva dal termine con cui gli egizi indicavano la coda di animale (toro o leone) che faceva parte dell'abbigliamento regale (pendeva dalla vita del re) e simboleggiava la sua potenza.

• La cerimonia si divideva in tre fasi: la prima ripeteva i riti dell'incoronazione.

• Il re, vestito con il caratteristico abito bianco che lo avvolgeva completamente lasciandogli scoperte solo testa e mani, riceveva le corone dell'Alto e Basso Egitto mentre stava seduto alternativamente su due troni, ognuno posto sotto una cappella.

• Nella terza fase il re alzava il pilastro "djied" (una colonna di pietra che simboleggiava forse la spina dorsale del dio Osiride) per sottolineare la forza e la stabilità del suo potere.

• La festa "sed" si concludeva con una processione in cui il faraone faceva visita alle principali divinità del Paese.

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ABBIGLIAMENTO

• La maggior parte degli abiti era di lino, una stoffa ottenuta tessendo le fibre di una pianta.

• un gonnellino per gli uomini e per le donne lunghe tuniche in lino, che arrivavano fino ai piedi, e un largo mantello.

• Gli abiti raramente erano bianchi, ma alcuni vestiti venivano tinti con colori vegetali e minerali (rosso, blu e giallo). Ai piedi si mettevano sandali fatti con foglie di palma e giunchi. I sandali di pelle erano molto resistenti ma anche molto costosi.

• Le regine e le donne più ricche potevano permettersi collane con grosse perle di pietra preziosa, pesanti collane in oro ed elaborate parrucche; infatti, erano quasi tutte senza capelli per poterle indossare più facilmente.

• I faraoni, poi, potevano permettersi gioielli da indossare sul petto e sui polsi, spesso raffiguranti divinità. Durante le feste gli uomini più ricchi indossavano parrucche.

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ALIMENTAZIONE

• Pane e birra erano il cibo e la bevanda più usati. Pare che ci fossero circa trenta o quaranta tipi di pane con diverse forme e vari ingredienti: orzo, farro, frumento.

• Coltivavano anche cipolle, aglio, porri, fagioli, lenticchie e lattuga e mangiavano molto pesce del Nilo. Esistevano anche zucche, datteri, fichi, cetrioli e meloni, ma non agrumi.

• Ai banchetti sontuosi si offrivano diversi tipi di cibi: anatre, oche, manzo, gazzelle, maiali, pecore, capre, cacciagione, che venivano arrostiti o bolliti, e si beveva vino, mentre i poveri si facevano la birra.

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LE PIRAMIDI

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LE PIRAMIDI

• sono più di 90 in tutto l‘Egitto, oltre alle 180 presenti nella regione nubiana (Sudan)

• I primi faraoni furono sepolti in tombe basse di forma rettangolare chiamate Mastabe (un tronco di piramide formato da gradoni sovrapposti).

• Per i templi e le piramidi si usavano non mattoni crudi seccati al sole, ma blocchi di pietra,

• Per costruire la piramide di Cheope lavorarono, a turno, circa 100.000 uomini, che si alternavano ogni tre mesi. Ci vollero circa 30 anni. Gli operai lavoravano otto ore al giorno e venivano pagati in natura. Potevano protestare e scioperare e, siccome era difficile rimpiazzarli, le maestranze scendevano facilmente a compromessi, anche perché se si rifugiavano presso.

• Le piramidi rappresentavano l’illusione della stabilità del regno, della sua sicurezza, dell’ordine di una società basata sull’antagonismo sociale, in cui il potere politico e religioso dominava in maniera autocratica, essendo proprietario di tutto.

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ADVENTURES IN

ARCHAEOLOGY

BY ZAHI HAWASS

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LA REGINA DELLA VALLE DEL DESERTO

La Regina della Valle del Deserto Autori: Mila Alvarez Sosa e Irene Morfini Disegni di Judith Gòmez Martin Editore: Ediciones ad Aegyptum Introduce l’autrice, Leonardo Lovari, Presidente S.E.A. Servizi Editoriali Avanzati Dott.ssa Irene Morfini Mercoledì 27 Maggio 2015 ore 21,15

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE