Il WEB ai tempi dei Social Media
Claudio Gagliardini - Studio Boraso.com
Comunicare e fare marketing online sfruttando al
meglio i canali e le opportunità della rete.
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Sul web come e con chi?
Se pensate al web e mettete a budget un investimento online per la promozione della vostra azienda, a cosa pensate e a chi vi rivolgete? E per chi (qual è il taget)?
• A una Web Agency, per realizzare un nuovo sito? • A una SEM Agency per investire su Google Adwords? • A un SEO Guru, per migliorare il vostro sito sui motori? • A un Social Media Strategist per creare azioni sui social?
Forse alcuni di voi non sanno neppure cosa significhino le “nostre” sigle: SEO, SEM, SMM.
Don’t Panic, don’t Panic… OKAY, PANIC!
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Il WEB ai tempi dei Social Media
Il titolo parafrasa un romanzo di Gabriel Garcia Marquez, “L’amore ai tempi del colera”.
• Il protagonista vive in attesa che il suo unico e grande amore torni disponibile per lui, dopo essersi sposata con un altro.
• Alla fine ci riesce, anche se solo in vecchiaia. E nel finale lui dice «per tutta la vita». Il web assomiglia a quella folle rincorsa, eterna e con poche speranze.
• Ogni imprenditore, è follemente innamorato del proprio business e rincorre il successo per tutta la vita. Il web è solo una delle piste su cui si corre, ma sta diventando la più importante!
The 24 Hours of Le Mans is the world's oldest sports car race in endurance racing, held annually since 1923.
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Una gara di durata da vincere
Il web è una gara di durata, lunga massacrante e senza fine, perché dopo ogni gara vinta ce ne sono altre e dopo ogni campionato altri ancora.
• Per vincere serve talento, preparazione, costanza e una grande squadra, oltre che un po’ di fortuna.
• Se vi affidate solamente alla fortuna la sconfitta è assicurata. La fortuna non si fa comprare, ma aiuta chi investe nel modo giusto.
• Per vincere ci vuole un ottimo team, in cui tutte le professionalità del web siano coperte a dovere e ciascuno sappia quello che deve fare.
• NESSUNO SPAZIO ALL’IMPROVVISAZIONE !
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Una grande squadra da assemblare
Siete in grado di formare da soli una squadra vincente per affrontare la gara più importante della vostra carriera di imprenditori?
• Cos’è davvero importante fare? Pensiamo a un team che voglia affrontare un campionato automobilistico: basta la macchina, per vincere?
• La macchina è il sito web e da sola non basta!
• Serve la macchina, il pilota, i progettisti, gli ingegneri, i meccanici e molte altre figure professionali, applicazioni e accessori di ogni genere.
OCCORRONO PROFESSIONALITA’ ED ESPERIENZA !
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Cosa serve per vincere la sfida del WEB?
SERVE TUTTO !
Se qualcuno vi dice «fai questo pezzo e vedrai i risultati» sta barando, perché non basta fare qualcosa, sul web.
• La parola d’ordine per il successo in rete è UBIQUITA’, occorre essere ovunque e nel modo giusto.
• Il sito web non è un punto d’arrivo e molto spesso non è nemmeno quello di partenza.
• All’inizio c’è l’azienda, i suoi prodotti, il suo target, le sue strategie. Il web è una complessa architettura di canali e di mezzi per raggiungere il successo.
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Un TUTTO ben progettato, ben sviluppato e gestito
Cosa serve per comunicare e fare marketing sul web?
• Il punto di partenza è l’azienda: non tutte le aziende sono uguali, bisogna definire gli obiettivi, il target e il budget a medio e lungo termine.
• Non si va sul web «comprando un sito internet» o aprendo uno o più canali social. A monte c’è la strategia, il sito web è solo uno strumento, poi tutto il resto.
• La sola ricetta valida è un mix di strumenti, azioni ed investimenti ben pianificato e meticolosamente attuato.
• Massima integrazione con i canali social.
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Ma cos’è oggi il WEB?
Il web è un mondo complesso come quello reale, con la differenza che in rete scompaiono le distanze e tutto avviene in tempo reale e con pochissimi filtri.
• Il web oggi ha molte facce e non è accessibile solamente da desktop, su PC. I Tablet e gli Smartphone stanno inventando un nuovo web, fatto di App, di giochi e di migliaia di canali. Serve competenza e applicazione.
• La rivoluzione mobile ha riscritto le regole del web e ridato opportunità alle attività a carattere locale e alle piccole imprese.
• Brand e utenti sono in un contesto di comunicazione orizzontale TRA PARI. Every fan counts, every comment counts.
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Ubiquità: come? E dove?
Comunicare sul web significa essere raggiungibili dagli utenti nel maggior numero di modi possibili.
• Così com’è sempre stato, anche oggi occorre cercare i clienti laddove essi sono e non soltanto «nel corso principale della città».
• Ma dove sono i clienti? Probabilmente non sul vostro sito internet, purtroppo, dove dovrete cercare di portarli.
• I clienti sono ovunque, nella rete. Sui social network, sui motori di ricerca a cercare qualcosa, su milioni di siti web, a leggere o spedire mail, ad ascoltare musica o guardare video, a giocare online…
FARSI TROVARE SIGNIFICA ESSERE OVUNQUE !
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Ubiquità: con quali strumenti?
Partiamo dal sito, come dovrebbe essere per avere il massimo delle opportunità?
• Oggi un sito può essere declinato in molte forme diverse, da quella mobile alle App per i Tablet e gli Smartphone, sempre più diffusi e utilizzati.
• Bisogna fare più siti? Basta creare delle App per iPhone e Android? Meglio un sito mobile? Ovviamente dipende, da caso a caso.
• Quando diciamo che per far bene sul web bisogna fare TUTTO, non ci riferiamo a parametri quantitativi, bensì qualitativi e strategici; il classico q.b. delle ricette di cucina.
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Qualità, una sfida che parte da lontano
Di qualità come parametro e obiettivo di riferimento se ne parla da più di 30 anni. Nel web a che punto siamo?
• Il WEB conta oltre 555 milioni di siti (dicembre 2011) in crescita vertiginosa (quasi +6% al mese).
• Quante chances hanno di farcela? Se sono fatti bene possono puntare al successo nella propria nicchia, ma spesso sono fatti malissimo!
• Torniamo alla domanda iniziale, a chi affidate la realizzazione del vostro sito e dei vostri software e applicazioni? La qualità non ammette deroghe.
SCEGLIETE CON CURA I VOSTRI REFERENTI !
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Cosa significa oggi «essere sul WEB» per una PMI?
Servono professionalità solide in molti settori e ambiti, che lavorino in team e seguano una strategia.
• Grafici, web designer, web developer, seo specialist, web content & copywriter, esperti di accessibilità e usabilità, tester, oltre a un project manager che li coordini.
• Poi c’è da fare un buon marketing, con esperti SEM (Search Engine Marketing) e SMM (Social Media Marketing), sempre più SEO oriented.
• Un team di professionisti che difficilmente sono presenti all’interno di un’azienda, ma che dovranno interfacciarsi con risorse interne, collaborarci e formarle.
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Un lavoro di squadra !
• Il successo di una iniziativa web non è garantito né probabile, ma soltanto POSSIBILE.
• La percentuale di startup web che sopravvive all’incubazione è bassissima.
• I progetti che ce la fanno sono frutto di UN GRANDE LAVORO DI SQUADRA.
• È un puzzle con tanti tasselli che solamente mani esperte sanno collocare al posto giusto.
• Ingegneri, Analisti, Sviluppatori, Marketer, Commerciali: ciascuno 1 pezzo, unico e fondamentale!
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BETA forever, con tante sfide da affrontare!
Il sito, le App, i software non sono mai un punto di arrivo, ma punti di partenza e strumenti di lavoro.
• Una strategia di comunicazione sul web è un cantiere sempre aperto e il lavoro del team non finisce mai, tanto meno alla pubblicazione di un sito.
• I mattoni che si posano in rete, giorno dopo giorno, costruiscono un palazzo solido e di lunga durata.
• Per comunicare in rete servono enormi investimenti? Non necessariamente, ma occorre capire che si tratta di un progetto a lungo termine.
È un investimento, occorre budget , tempo e fiducia !
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Un investimento mirato
Mirare al target non significa più sparare con il bazooka e “colpire nel mucchio”.
• Il «nuovo WEB» offre la possibilità di utilizzare armi intelligenti, in grado di colpire esattamente il bersaglio.
• Motori di ricerca e social media hanno raggiunto livelli altissimi di profilazione utenti. WEB ADV in crescita!
• Utilizzando questi strumenti si può costruire una rete di contatti in linea con le esigenze e le strategie aziendali. La sfida è comprendere chi sono i nostri clienti e dove «ingaggiarli».
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WEB, assolutamente sì, perché…
Se avete ancora dei dubbi sul perché investire sul web, ecco alcuni numeri, in crescita.
• 70% della popolazione è connessa a internet (da 36 milioni nel 2010 a 39 nel 2011, +7,8%). Sul web ogni giorno 13 milioni di utenti per almeno 1 ora.
• 93% degli utenti internet è sui Social Network.
• +43% è la crescita dell’E-Commerce nel 2011.
• 25 milioni i dispositivi mobili connessi al web, +52% rispetto al 2010, +224% ricerche da mobile, +23% acquisti da mobile, in forte crescita.
FONTE: AUDIWEB NIELSEN
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Social Media, qualche numero
15MM+ utenti
135MM+ utenti iscritti
51MM+ utenti
15MM+ utenti
62MM+ utenti iscritti
115MM+ sottoscrittori
20MM+ blog
6MM+ utenti
800 MM+ utenti attivi / mese
230MM+ utenti iscritti
500K+ utenti
800MM+ utenti attivi mese
FONTE: www.estebancontreras.com Official and Estimated statistics. Facebook, YouTube, Zynga, Twitter, LinkedIn, Groupon, Flickr, Tumblr, Instagram, Foursquare, Pinterest, scvngr, Path, Google+ SlashGear, TechCrunch / Comscore, FastCompany, Oink: TechCrunch, GetGlue, Foodspotting: Soraya Darabi’s LinkedIn
2MM+ utenti
1.5MM+ utenti
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Conosciamo davvero i Social Media?
Come con tutti i mezzi tendiamo a dare per scontato di sapere cosa sono, ma quasi sempre ci sbagliamo.
• Facebook: è il social mainstream per eccellenza, rafforza la Brand Identity & Awareness, migliora la Brand Experience, coinvolge e diverte utenti di tutte le età e livello culturale. @people
• Twitter: più che un SN è un Information Network, ha cambiato il mondo, può cambiare il modo di concepire business e customer care. Aumenta autorevolezza e aiuta a individuare gli influencer. #hashtag
• Linkedin: uno dei più «anziani», 150 milioni di iscritti, il capostipite del job recruiting ma è un ottimo canale e veicolo anche per altre finalità.
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Conosciamo davvero i Social Media?
• Google Plus: neonato, acerbo e lontanissimo dagli altri. Estremamente prospettico, Made in Google e in quanto tale da tener d’occhio e iniziare a capire. Il web sta cambiando in quella direzione. #hashtag +people
• Pinterest: il fenomeno del 2012, in linea con i trend della rete, ma ci sono molte incognite da valutare, prima su tutte la questione copyright. Crescita vertiginosa!!!
• Foursquare: ancora di nicchia, ma utilissimo per le attività a carattere locale. Nel panorama del geolocal si impone in modo netto, ma in Italia lo usiamo poco.
• Instagram: un altro dei fenomeni del 2011, in continua espansione di utenti e molto promettente. C’è una grande community con cui interagire.
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Dove sta andando il web?
• Dicono che il 2012 sarà l’anno della Content Curation.
• Dicono che il 2012 sarà l’anno di Pinterest.
• Intanto Google sta riscrivendo la storia del web, mettendo al centro gli utenti e le loro competenze, passioni e gusti. Google Plus (Search, plus Your World).
• Facebook punta sullo storytelling, con la sua nuova timeline, anche sulle brand page. Engagement + ADV!
• Social Search, Social Commerce. Al centro di tutto gli utenti e gli argomenti, topics, in gara per essere trending e per generare traffico e conversioni. Liste e cerchie, pagine e hashtag sono le nuove directory.
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Le tendenze per il 2012 (e oltre)
• Social Integration, sempre più integrati con i siti aziendali.• Il Social CRM (Customer Relationship Management) si farà
strada tra le grandi aziende.• I Social influenzeranno sempre più le vendite e il business.• Il Social Commerce spopolerà sui device mobili.• Aumenteranno budget e investimenti in Social Media
Advertising. Utenti sempre più profilati – CONTEXT ADS.• La Content Curation rappresenterà sempre più una strada
maestra, per la comunicazione online (Scoop, Pinterest).• Il Social Gaming continuerà a crescere.• La Geolocalizzazione avrà sempre maggior riscontro.• L’uso dei Social sarà sempre più effettuato da mobile.• L’interazione tra Social e TV sarà sempre più perseguita.• Le News e le App saranno sempre più Social.• Il Community Management non sarà più
sufficiente, servon Apps & ADS.FONTE: http://www.steblog.net
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Perché inserire i Social Media nella strategia?
Immaginate un negozio, tanti chilometri di strade e piazze affollate e autobus, taxi e veicoli pieni di gente…
• Il vostro sito è il negozio (se non lo è dovete farcelo diventare).
• Le strade sono gli infiniti chilometri di «incroci della rete» e i motori di ricerca, che non necessariamente hanno indicazioni per arrivare al vostro negozio.
• Bus, taxi e vetture sono i social media e tutti gli altri mezzi in grado di portare i clienti nel vostro negozio.
NB: strade e mezzi di trasporto servono per muovere utenti, non per riempirli di pubblicità!
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Quali mezzi utilizzare?
Se il vostro negozio è a Venezia è chiaro che serve una gondola, ma per tutti gli altri basta molto meno.
• Se il vostro negozio è a Venezia è chiaro che serve una gondola, ma per tutti gli altri basta molto meno.
• Facebook? Twitter? Google Plus? Pinterest? Linkedin? Foursquare? Uno, tutti, alcuni…?
• Nessun negozio è uguale agli altri, quindi occorre fare una attenta analisi e studiare la strategia vincente.
• L’unica cosa certa è che pensare di lavorare con i soli «passanti» occasionali o accontentarsi di quelli che già ci conoscono equivale a fallire!
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Quindi i Social Media sono solo dei mezzi?
Sui Social non si vende, come non si vende in metro o in autobus. Qualcuno ci riesce in aereo (ma quelli vorrebbero far viaggiare la gente in piedi…)
• Salvo alcuni casi, con App e strategie mirate, non aspettatevi di fare delle vendite sui social, perché potreste rimanere delusi.
• I social servono per approcciare il target, per comprendere di cosa abbia bisogno e cosa gli interessi e per portarlo verso il nostro negozio. In modo cortese e discreto. Ascoltate, valutate, rispondete.
• Non tutti i mezzi sono uguali. Ciascuno ha le sue caratteristiche, ciascuno il suo target, i suoi pregi e i suoi limiti, che non si debbono ignorare.
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1. Consapevolezza2. Interesse3. Desiderio 4. Azione
5. Fedeltà6. Appoggio
AIDA
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L’evoluzione dei Social Media
• 1999-2004: le piattaforme blog. Blogger, 1999 e gli altri, sono social di tipo “long-form”. Si inizia a scrivere contenuti ma ci sono due tipi di utenti: chi produce contenuti ,<1% e chi li consuma , >99%. Alcuni commentano.
• 2004-2007: arriva la statusfera. Facebook nel 2004 e Twitter nel 2006 trasformano i social media, dai blog di tipo “long-form” a quelli “short-form”, aggiungendo foto e aggiornamenti di stato.
• 2007-2010: interazione tramite pulsanti. Si parte dal “re-tweet” di Twitter, poi Tumblr nel 2007 lancia il concetto di “re-blog”. Il “Like” di Facebook diventa uno standard e lo “share” conferma la vera tendenza dei social: condividere contenuti creati da terzi. Nel 2009 Foursquare consente di condividere la propria posizione.
• Dal 2010: nasce la social curation. Pinterest è stato tra i primi siti a introdurre il concetto di “push-button” (tramite bookmarklet e “re-pinning”) per creare una struttura di contenuti curati, chiamati “board”. Poi c’è Scoop e similari.
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FONTE: http://blog.tagliaerbe.com
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Mezzi potenti, se li sappiamo usare bene…
Cosa vogliono gli utenti?
Se qualcosa è importante, di sicuro la gente ne sta parlando sui social !
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FONTE: http://www.etechmag.com
FONTE: http://www.emailfinder.com
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Siamo nell’Era dei Clienti
Fonte: Forrester, Josh Bernoff, Report: Competitive Strategy In The Age Of The Customer, giugno 2011
Nell’Era dei Clienti le aziende vincenti, come Best Buy, IBM e Apple, sono quelle che orientano i propri budget verso la conoscenza dei consumatori e delle relazioni.Josh Bernoff, Forrester Research
Oggi i consumatori hanno più potere di quanto non ne abbiano mai avuto e lo usano sui Social Media, che le aziende debbono assolutamente conoscere e presidiare.
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Social Media Marketing, quale approccio?
• Non è più possibile evitare il confronto con gli utenti, che si aspettano dalle vostre aziende un approccio social e informale.
• Fare marketing sui social media è il modo più diretto per fare engagement e per trovare nuovi clienti e fidelizzare quelli già acquisiti.
• Sui social media si può parlare una lingua più facile da comprendere e più vicina a quella di uso comune.
Giacca e cravatta via, sui Social Media non servono!
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Come si dialoga sui Social?
Dialogare e proporre, non pubblicizzare o imporre! Da dove iniziare?
• Ascoltare la rete, comprenderne il linguaggio.
• Identificare le esigenze degli utenti e intercettarle, senza spammare offerte o proposte commerciali.
• Farci conoscere per qualcosa in più, oltre ai nostri prodotti e servizi, far capire «come siamo».
• Es. Pinterest: sfruttare la capacità di comunicare in modo istantaneo e profondo, tipica di immagini e video. Del resto… un’immagine vale più di mille parole!
FONTE: Forrester Research Inc.
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Social Media Marketing, perché?
Se i social non servono per vendere, perché ci dovrei investire tempo e risorse?
• Per trovare i clienti dove passano il loro tempo
• Per «ingaggiarli» su un terreno a loro familiare, nei momenti migliori delle loro giornate.
• Per mostrare il lato migliore e più particolare della mia attività, della mia azienda e di me stesso.
• Per promuovere i miei contenuti in modo informale e fresco, usando un linguaggio diretto e semplice.
• Per cambiare il mio modo di concepire il marketing!
Lead generation e Social Network:
Le aziende che li usano hanno un aumento del
traffico verso il sito fino a 22 volte e un aumento della lead generation
da 4 a 12 volte.
Lead generation da Blog, Sito, Landing pages, Twitter,
Facebook.
Ricerca HubSpot su un campione di 4000 clienti.
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Le aziende italiane sui social
Secondo IULM Milano le PMI si stanno aprendo sempre più al SMM. Il SocialMediAbility delle Aziende Italiane è in sensibile aumento. Nel 2010 le aziende sui social erano il 9,8%, oggi il 43%.
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Il caso Brunelli: azienda antica, comunicazione moderna
Alessia Brunelli racconta la sfida dell’azienda romana sul web e sui Social Media.
• Azienda fondata nel 1938, arriva sul web solo nel 2011 ma da subito ci credono convintamente.
• Iniziano con un sito / Blog e presenza su Facebook, poi Twitter, Pinterest, Flickr e Youtube.
• Benché presenti nella GDO non lo sono su tutto il territorio nazionale, ma credono nel mezzo come strumento per espansione commerciale.
• Il sito punta sui contenuti, ricchi e di interesse trasversale, dai food blogger agli utenti, che trovano ogni genere di info sul mondo dei formaggi.
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Sito / Blog, trasparenza e dialogo
• Un sito aziendale con i commenti aperti? Sembra una follia, ma se si è sufficientemente sicuri del prodotto / servizio è una idea vincente!
• ENGAGEMENT
• DIALOGO
• CONFRONTO
• L’azienda si mette in gioco e si apre alla più totale trasparenza.
• Il cliente si sente parte del processo, si informa, collabora, partecipa e sa di avere un canale personale con l’azienda.
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Ottimi risultati sui motori di ricerca
In pochi mesi il sito è già ben posizionato per numerose chiavi di ricerca molto importanti per l’azienda e sta insidiando siti storici che fanno molto traffico.
La sfida non è semplice, ma stiamo portando avanti una strategia sul blog, sui social media e con Google Adwords.
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Sui social, con semplicità e simpatia!
Brunelli sta scommettendo su un registro di comunicazione molto informale, con testimonial cartoon che «giocano» con gli utenti su Facebook e Pinterest.
Già attivo anche un canale Youtube, sul quale vengono postate videoricette che utilizzano anche ingredienti dell’azienda.
La sfida è quella di fare brand awareness per un marchio che non è diffuso su tutto il territorio nazionale, ma che presto si proporrà con l’E-COMMERCE.
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Buoni propositi per il 2012
E-commerce e non solo…
• Il 2011 è stato l’anno dello sbarco sul web, dopo decenni di pubblicità sui canali tradizionali.
• Il 2012 sarà l’anno dell’e-commerce, con la possibilità per utenti B2B e B2C di acquistare online particolari tipologie di prodotto.
• Ma sarà anche l’anno dell’apertura a determinate tipologie di clienti e di referenti, dai Blogger ai ristoratori, per creare contenuti e strategie condivise.
• Integrazione sito/social media, cura dei contenuti, condivisione, coinvolgimento e interazione!
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Q&A: Domande?
Claudio Gagliardiniweb marketing specialist
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Studio Boraso.com
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