SLIDES CORSO DI FORMAZIONE DOCENTI
"LA PERCEZIONE DEL RISCHIO
NELL'ADOLESCENTE: APPROCCI
MULTIDISCIPLINARI E POSSIBILI INTERVENTI"
23 marzo 2018
ETICA E NUOVE TECNOLOGIE
LA REGOLAZIONE EMOTIVA IN ADOLESCENZA
Nella contemporaneità con l avvento della rete le interazionicomunicative tra adolescenti e a partire dagli adolescenti sonoradicalmente cambiate.
Oggi la comunicazione è multipla, ubiqua, in tempo reale.
Non più one to one, ma one to many e many to many (rete).
Offre notevoli possibilità e vantaggi, ma anche rischi, pericoli,verso i quali ingenuamente ci possiamo dirigere.
In Italia l 89,3% dei giovani usa i 'telefoni intelligenti', colprimo apparecchio posseduto già a 8-9 anni.
Questi nuovi paradigmi comunicativi portano a implicanze prima impensabili, che vanno a implementare anche le possibilità di comportamenti a rischio.
Si tratta di una forma di agire, una scelta, a volte consapevole, a volte inconsapevole.
E l etica si occupa proprio dell agire, anche in un contesto «virtuale» come quello delle n.t. in cui il limen tra lecito e illecito viene ingenuamente ritenuto più labile.
Prendere una decisione vuol dire etimologicamentescegliere la rottura da ogni vincolo, un gesto cheripeteremo sempre dopo la prima volta fino a restaresoli con un desiderio, quello di essere liberi» .
Una libertà che con le rete è sempre ancora più allaportata di mano, che può spaventare e indirizzarealla fuga per sottrarsi dal vincolo decisionale.
Quale rapporto si innesca tra adolescenti, nuove tecnologie e agire?
Quali relazioni possono innescarsi alla luce delle possibili scelte che un soggetto nell età dello sviluppo può compiere?
Quali i rischi cui «può»/ «vuole» il soggetto incorrere in nome di una libertà che online sembra più «facile»?
Ciò che emerge oggi con le nuove tecnologie e il loro uso talvolta «disinvolto» è l indebolimento della sfera privata a favore di quella pubblica.
Il diritto alla privacy cambia il proprio paradigma così come il concetto di pubblico.
Aspetti non sempre chiari a livello generale. E per gli adolescenti come viene percepito tale indebolimento di separazione di sfere?
Pubblico: ciò che è del pubblico, «del popolo», che coinvolge una sfera di interesse comune.
Privato: ciò che afferisce alla sfera dell oikia, alla sferaintima e familiare.
La Arendt riteneva che nel mondo classico così comenella «sua» contemporaneità, non poteva esistere sferapubblica se non c era sfera privata … ed oggi come lapensano i giovani?
tracciabilità dei cellulari
facilità di accesso alle mail personali
fenomeno dello spamming
Behavioural marketing
geolocalizzazione degli smartwatch può impattare in modo significativo sulla privacy
monitoraggio dell'utente nelle sue abitudini attraverso tecniche di pubblicità comportamentale, maggiore facilità di essere persuasi verso certi comportamenti.
digitalizzazione delle immagini e immissione in rete
riduzione della riservatezza
difficoltà nella sua tutela
perdita di controllo sul materiale inserito.
uso disinvolto dell immagine in rete. Viviamo in un flusso visivo continuo e senza sosta.
Ciò che circola sul web è generalmente immagine, piùpotente e pervasiva di un testo scritto.
Una volta caricate sono autonome? può l immagineconsiderarsi autonoma in tutte le sue manifestazioni esfumature? è un medium che vive di vita propria?
Con internet si viene ad instaurare un nuovo rapporto tra realtà e immagine.
I fruitori non sono più soltanto spettatori, ma autori o coautori.
Possono, non sempre consapevolmente, vivere dentro l immagine.
L impatto sui comportamenti umani è stato rivoluzionario.
Immagine che deriva dal latino imago-inis, con ilsignificato di forma esteriore degli oggetticorporei, in quanto viene percepita attraverso ilsenso della vista , e da eikon, più legato al concettodi fantasia e simulacro.
Idõlon, ha portato poi, nella lingua italiana, alsostantivo idolo , da ricollegarsi a eidos, aspetto ,forma e al verbo id , io vedo , poiché nell idolo
vediamo la cosa di cui esso è immagine.
L immagine si percepisce con l intuizione non con laragione ed arriva più velocemente a noi, dunque piùpericolosa, senza filtri. La perfezione tecnica alla qualesiamo giunti porta a immagini elettroniche più reali delreale, aumentandone il potere.La rete è costituita da 3 tipologie di immagini:
1. Immagini di internet 2. Immagini attraverso internet 3. Immagini per internet
Identità fluida: rischi? Mostrarsi per quello che non si è; agire pensando di non subire o di non far subire conseguenze; il mondo esterno può agire più facilmente nel modo in cui gli altri percepiscono la mia identità. Si può ricostruire una identità dalle tracce lasciate online.
Anestetizzazione dell emotività versus analfabetismo emotivo (riduzione distanze interpersonali, emozioni disincarnate)
Cyberbullismo
Spettacolarizzazione radicale di sé e della vita in generale
Ansia da mancanza di informazioni/troppe informazioni/ disinteresse
Vetrinizzazione/invisibilità: voler esserci-non esserci
Tutto e subito
Comportamenti aggressivi: es. troll
Violazione e manipolazione dell informazione , es. hacking, tagging
Forma per contenuto
Dipendenza (Internet Addiction Disorder)/imperativo della connettività
Chiusura dentro «bolle»
(de)potenziamento delle amicizie/ legami deboli e legami forti
Riempimento di vuoto (nuovo orror vacui?)
Credere in un eterno presente
«Ciò che conta è la velocità, non la durata» (Baumann, 2006)
Abuso di distribuzione dell informazione
Agire on line sembra spesso per i ragazzi come agire in una dimensione che non comporta conseguenze nella realtà offline
Certe scelte comportano ricadute in modo diretto,perché il soggetto che agisce è la prima persona che può poiessere messa sotto accusa oppure perché viola la vita di altrisoggetti, e in modo indiretto, perché le ricadute possonoessere a lungo periodo e ricadere su terze persone oppureperché ci si aspetta dalla comunità soluzioni e risposteconcrete che non sempre la comunità stessa è in grado o puòoffrire.
Non è vero che la sperimentazione dei limiti online è priva di rischi…..anzi!
Impulsività, inesperienza, invulnerabilità,emulazione, curiosità, (auto)stima… tipichedell adolescente possono portare a rischiare di più e anon pensare alle conseguenze delle proprie azioni.
L attuazione dei comportamenti a rischio negli adolescenti è altresì spesso un mezzo per affermare la propria identità.
Non solo nell agire concreto, ma anche nello sviluppo del pensiero…
Ecco che alla luce di tali aspetti entra in gioco una riflessione
etica che aiuti a trovare le motivazioni verso certe scelte
(in)consapevoli
CHE COSA E’?
Letica della comunicazione è la disciplina cheindividua, approfondisce e giustifica quelle nozionimorali e quei principî di comportamento che sonoall opera nell agire comunicativo, e che motivaall assunzione dei comportamenti da essa stabiliti.
L etica è l indagine sull agire dell uomo.
Il termine etica deriva dal greco ethos. indica un comportamento individuale o
collettivo, un costume.
Il termine morale, a propria volta, deriva dallatraduzione latina di ethos , che è appunto mos,moris , costume.
Letica non è solo l indicazione di un comportamento,individuale o collettivo, ma è la riflessione su queiprincipi e quei criteri che guidano il nostro agire.
A seconda dei principi e dei criteri scelti questo agirepuò essere considerato, appunto, buono o cattivo ,moralmente approvabile o moralmenteriprovevole.
L agire, in quanto agire morale, è dunque un agiregovernato da criteri e da principi, che permettonodi orientarci nelle nostre scelte concrete.
1. Che cosa sto facendo?
2. Che cosa debbo fare?
3. Qual è il senso di ciò che sto facendo?
Quali sono cioè le motivazioni, il senso delle mie azioni.
senso : criterio di orientamento, un punto diriferimento a partire dal quale la mia vita puòessere guidata.
I progressi attuali di scienza e tecnica e lacancellazione, vera o presunta, dei limiti dell azioneumana hanno portato alla nascita delle eticheapplicate.
Tra cui … l etica delle nuove tecnologie
Indaga i problemi connessi agli sviluppi dellascienza e della tecnica, alla loro incidenzasull agire dell uomo e alla loro capacità diprolungare e di potenziare questo agire inmaniera apparentemente illimitata.
Che cosa intendiamo solitamente con comunicazione ? Comunicare significa dischiudere uno spazio comune di relazione fra interlocutori (es. schema comunicativo di Jakobson)
Da:
Communicatio
Communis
Cum-munus
DestinatarioMittente
Canale
Codice
Messaggi
o
Contesto
Rumore
Sono 3, interrelati tra di loro, in ordine di potere comunicativo, le «scelte» possibili:
I CODICI /netiquette/ normativa?
IL SENSO DI RESPONSABILITA? L ETICA NELLA e DELLA COMUNICAZIONE?
Un codice è il luogo in cui viene raccolto,enunciato e perciò reso pubblico l insieme deidoveri/diritti/sanzioni riguardanti unadeterminata attività.
I codici rimandano perciò, per poter essereapplicati, a una motivazione etica che li travalica.
Senso di responsabilita di ciascun essere comunicante . Tre sensi di responsabilità dal latino respondeo :
Rispondere a… Rispondere di… Rispondere per…
Occorre però scavare a fondo per arrivare alla motivazione che spinge ad un certo agire.
Occorre giungere all etica della e nella comunicazione
Levinas, Arendt, ecc.
Ecco i 5 modelli della comunicazione:
1) Il modello che fa riferimento a una specifica naturacomunicativa dell uomo;
2) Il paradigma dialogico; 3) Il modello che, per la scelta di specifiche strategie
comunicative, fa riferimento all audience, a un pubblicopossibile;
4) Il paradigma dell utilitarismo: il riferimento cioè, per leproprie scelte comunicative, al criterio dell utilità.
5) Modello della comunità della comunicazione (*Apel eHabermas)
Letica nella comunicazione è un indagine sullinguaggio e sulla comunicazione che ritiene diessere in grado di ritrovare all opera, nellacomunicazione tecnologica stessa, particolariprincipi etici, che ciascun parlante si troverebbeindotto ad applicare.
Es. rispetto, privacy, verità delle informazioni, ecc.
Questa concezione è stata elaborata recentemente dai filosofi tedeschi Karl-Otto Apel e Jürgen Habermas.
Giustizia, solidarietà, co-responsabilità….valgono anche per gli adolescenti?
Come cambiano le riflessioni etiche in relazione agli adolescenti con
l arrivo delle tecnologie emergenti?
Ma che cosa si intende per TECNICA e per TECNOLOGIA?
Origine comune: dal greco techne
In realtà hanno significati diversi: Tecnica, abilità posseduta e messa in opera
dall artigiano; in contrapposizione con la natura, laphysis. Rimanda oggi ad una attitudine che è propriadell essere umano e indica quella capacità di conoscereper agire che ci caratterizza come tali. Richiama dunquel abilità che serve a ciascuno per realizzare qualcosa epone l accento sul sapere pratico che guida questa stessarealizzazione.
Tecnologia: in origine ha il significato di arteretorica e delle regole che consentono di svilupparla(Aristotele, Retorica, verbo technologeo, I libro, dovesi indica un discorso secondo regole ben definite ,svolto soprattutto al cospetto di un tribunale).
Oggi: un agire che ssfugge dal nostro controllo. Latecnologia si è emancipata dalla tecnica nelmomento in cui si autoalimenta e si rinnova dicontinuo.
Etica e internet
Etica di Internet: gli atteggiamenti del soggetto che laRete favorisce e sostiene
Etica in Internet: i comportamenti da adottarenell uso della Rete
10/04/2018 39
I giovani si trovano a interfacciarsi con:
1. La questione della libertà
2. La questione dell ordine e del senso3. La questione del virtuale e del suo rapporto
con la realtà
4. La questione delle conseguenze e la possibilità di un controllo
10/04/2018 40
Dieci regole che dovrebbe rispettare chiunque usi un pc e navighi in rete (Arlene Rinaldi):
Non userai un computer per danneggiare altre persone. Non interferirai con il lavoro al computer di altre persone. Non ficcherai il naso nei file di altre persone. Non userai un computer per rubare. Non userai un computer per portare falsa testimonianza. Non userai o copierai software che non hai dovutamente pagato. Non userai le risorse di altri senza autorizzazione. Non ti approprierai del risultato del lavoro intellettuale altrui. Penserai alle conseguenze sociali dei programmi che scrivi. Userai il computer in un modo che mostri considerazione e rispetto.
Non esistendo una istanza superiore di controllooccorre assumersi le proprie responsabilità esoprattutto a trovare dentro di noi le motivazioniche ci inducono a seguire un comportamentocorretto o, nell ambito delle possibilità, scorretto.
Occorre un riflessione da ricondursi all ambitodelle scelte responsabili.
In rete la relazione tra reale e virtuale non è dicontrapposizione.
10/04/2018 43
Virtuale deriva da virtus, afferisce all ambitodelle possibilità e della potenza, rappresentaun POTENZIAMENTO della REALTA(realizzazione del virtuale).
Ma….porta anche al processo opposto, allaVIRTUALIZZAZIONE del REALE, alla perditacioè di consistenza dell esistente.
10/04/2018 44
Il reale non è più qualche cosa che c è dasempre, che esiste e resiste al nostro agire.
È invece il risultato delle nostre manipolazioni,della nostra incidenza sul mondo.
E il mondo si adatta a queste capacità.
La realtà viene decostruita e si aprono dunquenuovi scenari.
Reale diventa cioè solo ciò che appare. Lapercezione del rischio va dunque aindebolirsi. 10/04/2018 45
Presupposto: la creatività e libertà del comunicare con n.t. Prima scelta: quella di voler comunicare. Seconda scelta: quella di voler comunicare e agire bene. Terza scelta: l impegno per l intesa e la salvaguardia di sé e
degli altri
L etica della comunicazione giustifica e motiva l adozione di queste scelte.
Il che significa, però, un rimando alla responsabilitàindividuale e collettiva.
Tutte le forme di interazione virtuale - siaquelle uomo-tecnologia-uomo come i socialnetwork, sia quelle uomo-tecnologia comei motori di ricerca - rendono «fluida» l identitàdei ragazzi, ne influenzano la personalita , ilmodo di pensare, di agire, di scegliere edi relazionarci.
Conclusioni
La tecnologia non è "neutrale ; l'uso che facciamo della tecnologia determina quello che pensiamo e come agiamo.
Influenza chi la usa, ma e e deve essere solo uno strumento non una dimensione totalizzante di vita, e se gli effetti saranno positivi o negativi non dipende dagli strumenti, ma dalla loro applicazione.
Conclusioni
Con le n.t. aumenta il rischio di un dannopotenziale, perché sono divenute autonome.
L etica, dunque, è messa alla prova.
E di questa autonomia i ragazzi devono essereconsapevoli, conoscerla a fondo non solo perdivertissement.
Altrimenti diventa un’altra dimensione dirischio di difficile percezione
Conclusioni
Abbiamo visto che, in definitiva, internet apre unospazio sì di libertà, ma deve essere uno spazio dilibertà responsabile.
A partire da queste indicazioni i ragazzi, nella loroattività comunicativa, potranno compiereconsapevolmente le proprie scelte.
10/04/2018 50
Serve una riflessione etica individuale e collettivache stimoli a comportamenti corretti non tanto (e nonsolo) dal punto di vista legislativo o deontologico, madal punto di vista del rispetto dell individuo, di sée degli altri;
cercando di non anteporre la possibilità di ungrande effetto , alle conseguenze che possonoemergere in seguito alla pubblicazione di unadeterminata immagine o slogan.
Il ragazzo si trova di fronte ad un assunzione di responsabilità riguardo all uso buono di una certa tecnologia.
I codici/le regole, così come le istanze che possono vigilare sull applicazione di essi, sono utili, ma non risolvono i problemi etici.
È necessario un cambiamento : è necessaria una fruizione critica degli strumenti comunicativi tramite n.t.
Il concetto di etica significa qualcosa di ben preciso:un etica del bene condiviso in uno spazio comune cheproprio attraverso l attività comunicativa può esseregiustificata e promossa.
Educazione all uso responsabile delle n.tecnologie
Una educazione alla gestione emotiva e una educazioneall empatia agevola certamente il raggiungimento di taleobiettivo, per l apertura di uno spazio comune, virtuoso,che potenzia e non depotenzia le proprie scelte e ilproprio agire.
Promuovere la co-responsabilità tra adolescenti,docenti, famiglia, e comunità (online e offline)nel suo complesso può essere una scelta possibileper arginare possibili rischi.
E come?
Alleanza educativa tra scuola e famiglia
Stimolare i ragazzi ad agire di fronte ai cambiamenti(tecnologici) non rifiutandoli, ma cercando dicomprenderli a fondo e di saperli utilizzare conconsapevolezza, indagandone possibili conseguenze.
E come?
La tecnologia deve essere un mezzo utilizzato non tantoliberamente, quanto co-responsabilmente,promuovendo l autonomia ma con consapevolezza.
Si tratta pur sempre di dimensioni dell apprendimento.
Occorre pervenire ad una cittadinanza digitale,consapevole, che mira a costruire e a costruirsi anchein «connessione».
La tecnologia deve essere un mezzo non unfine.
Veronica Neri
C.I.Co. Centro interdisciplinare di servizi e ricerche della comunicazione
Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere
Università di Pisa
Dr.ssa Elena Valente - Psicologa
Dr.ssa Annarita Milone - Neuropsichiatra Infantile
IRCCS Stella Maris
Per comprenderlo è necessario valutare differenti tipologie di
cambiamenti:
1. Fisico raggiungimento della maturazione fisica e sessuale;
graduale sviluppo di una mente sempre più autoregolata, riflessiva e
consapevole che avviene grazie ad un cambiamento cerebrale a
livello strutturale (area prefrontale e frontale);
Le aree maggiormente interessate, sono quelle deputate alla
regolazione e inibizione, valutazione del rischio e della risposta alla
ricompensa, regolazione emotiva;
2. Cognitivo parallela evoluzione delle competenze
cognitive di ragionamento e nella processazione delle
informazioni e delle esperienze (efficienza e capacità,
memoria a breve e a lungo termine); capacità di
astrazione, ragionamento per ipotesi e deduzioni, analisi
dell’incoerenza tra idee e comportamenti, capacità di
pianificazione e previsione delle conseguenze;
3. Morale e Psicologico cambiamento del ruolo sociale,
identificazione con il gruppo dei pari ma eventuali difficoltà ad
entrare a farvi parte, importante suscettibilità emotiva e
influenza del gruppo dei pari nelle strategie di decision
making, spinta alla ricerca di autonomia che si scontra con la
dipendenza dalle figure genitoriali.
Adolescenza come periodo di alta
vulnerabilità psichiatrica data la frequente
disomogeneità delle linee evolutive con
discronie presenti tra sviluppo emotivo
cognitivo e strategie comportamentali;
Aspetti Biologici
Aspetti Sociali (Ambiente di
vita e Famiglia)
Aspetti Psicologici
Rischio di banalizzazione delle problematiche
adolescenziali con conseguente sottovalutazione delle
stesse.
È caratterizzata da conflitti, crisi, entusiasmi e
disagi che compongono un quadro emotivo
complesso, esposto spesso al rischio di una certa
incomunicabilità con il mondo degli adulti.
Che cosa sono le “Emozioni”?
Che cos’è la “Regolazione Emotiva”?
Che cosa si intende per “Disregolazione Emotiva”?
Quali sono le sue implicazioni?
Substrato psicologico che può disturbare o irrompere interferendo il
pensiero razionale o il comportamento;
Pensiero freudiano: emozioni che hanno una influenza dirompente
(impulsi come emozioni primitive che dominano i primi anni di vita)
Prospettiva darwiniana : emozioni come organizzatori del
funzionamento umano, sostengono specifiche funzioni e hanno una
funzione “regolatrice” dei processi (focalizzazione attentiva,
comunicazione)
“L’emozione è una reazione soggettiva a un evento
saliente, caratterizzata da cambiamenti fisiologici,
esperienziali e comportamentali”
(Alan Sroufe, 1996)
Attivazione Fisiologica: Cosa sento nel mio corpo? Dove
lo sento?
Espressione del volto: particolari del volto come indicatori
specifici
Posizione del Corpo: postura assunta che varia al variare
dello stato emotivo e che costituisce un indicatore anche
in assenza di messaggio verbale.
Intensità: ogni emozione si sviluppa lungo un continuum;
Componente Cognitiva: le emozioni sono mediate dal
pensiero sono le valutazioni ed intepretazioni degli
eventi e non gli eventi stessi ad essere responsabili del
conseguente vissuto emotivo (Beck, 1992; 2015).
A B C
Situazione, evento attivante (esterno o interno)
Valutazione ed Interpretazione (positiva o negativa)
Emozione
Mi regalano un gatto
Che bello! Lo desideravo tanto! Felicità
Ma come gli è venuto in mente di farmi un regalo del
genere! Rabbia
Conseguenze comportamentali:
› ad ogni emozione segue un comportamento
› ogni emozione è valida, è il comportamento conseguente che
può assumere forme non adeguate nel ‘momento emotivo
caldo’ diventando causa di incomprensioni con le altre persone
› “Ero tornato da scuola arrabbiato per via dei bulli, mamma mi
ha chiesto cosa volevo da mangiare e io le ho urlato: lei non ha
capito il perché del mio comportamento e mi ha messo in
punizione”
Complesso di processi mentali che rendono possibile l’analisi,
il monitoraggio e l’eventuale modificazione delle reazioni
emotive (intensità, tempistica, espressione comportamentale)
e che portano al raggiungimento di un obiettivo adattivo
(Thompson, 1990).
Al termine dell’età prescolare il bambino dovrebbe aver
acquisito sufficienti strategie di autoregolazione emotiva,
grazie alla relazione di attaccamento con le figure
significative.
1° anno
Riduzione distress
Caregivers
2° anno
Linguaggio Comprensione Da regolazione esterna a inizio
Autoregolazione
Caregivers
Periodo Prescolare
Capacità inibizione reazioni
Strategie di Coping Gestione emozioni
Riconocimento regole e ruoli
Caregivers +
Scuola
+
Periodo scolare
Apprendimento strategie di regolazione
Monitoraggio di efficacia e
appropriatezza rispetto al contesto
Caregivers +
Scuola +
Ambiente sociale e Gruppo dei pari
Adolescenza
Regolazione processazione
informazioni sociali Emotional arousal
reactivity
Caregivers +
Scuola +
Ambiente sociale e Gruppo dei pari
+ Life events
Chi è in grado di:
› riconoscere le proprie emozioni
› capire come funzionano
› dotarle di significato
› usare l’informazione da loro derivante
› gestire l’esperienza
apparirà più capace di rispondere efficacemente alle richieste e
alle situazioni della vita quotidiana rispetto a chi non è in grado di
farlo.
Identification stage: è una situazione che necessita o meno di una regolazione emotiva? Selection: quale categoria generale di strategie regolative è necessario applicare? (depotenziamento attentivo, cambiamento cognitivo) Implementation: quale specifica strategia devo mettere in atto? (es. spostare attenzione come depotenziamento attentivo) Switching: devo cambiare la strategia che ho messo in atto perché al momento inefficace? Stopping: devo fermare il mio processo di regolazione emotiva?
I ‘passi’ della
Regolazione Emotiva
Molti studi dimostrano che:
“Bambini e adolescenti che hanno una migliore regolazione
emotiva, presentano anche elevate competenze sociali,
rivestono un ruolo positivo nel gruppo dei pari, sono
maggiormente coinvolti in relazioni sociali positive e
presentano una gamma più ampia di comportamenti
prosociali rispetto ai coentanei che presentano competenze
peggiori nell’area della regolazione emotiva” (Röll et al., 2012).
La presenza di carenze in una di queste aree è considerata
indice di difficoltà di regolazione emotiva (Gross e John, 2004) e
puo’ condurre alla “DISREGOLAZIONE EMOTIVA”.
Concetto popolare: emotività scarsamente controllata o
disorganizzata come elemento centrale dell’immaturità
psichica, della devianza, del comportamento disadattivo e
della psicopatologia mentale;
Miglioramento RE come parametro di successo terapeutico
La DE in età evolutiva interferisce la capacità di
rispondere in modo adattivo ad un evento e/o la
capacità di modulare con successo la risposta.
Bambini e ragazzi con DE possono mostrare eccessiva
reattività emozionale (Cicchetti , 2010).
Gli errori più frequenti:
1)La capacità di tollerare un emozione e i tentativi di regolarla
divengono inefficaci;
2)L’emozione interferisce in modo significativo il
comportamento;
3)L’espressione dell’emozione avviene in modo inappropriato
e/o nel contesto inappropriato;
4)Il passaggio da un’emozione all’altra avviene troppo
lentamente o troppo rapidamente;
Il Deficit nella regolazione emotiva è una
componente di molte patologie psichiatriche
dell’età evolutiva come accade nei disturbi
dell’umore unipolari e bipolari, nei disturbi
d’ansia e nei disturbi comportamentali (ADHD,
DOP, DC).
caratteristica pervasiva del quadro clinico che
compromette in modo rilevante il
funzionamento adattivo del
bambino.
In età evolutiva il passaggio da regolazione emotiva a
disregolazione emotiva è spesso difficile da decifrare;
Concetto di variante della norma è molto ampio.
Espressione emotiva diretta al richiamo attentivo dei
genitori e passaggio rapido a condotte comportamentali
discontrollate che interferiscono la relazione con i
caregivers, distorcono la comunicazione e ottengono
risposte negative dall’ambiente.
Il termine ‘disregolato’ è preferibile a ‘non regolato’ perché
connota che un normale processo sta funzionando in modo
disfunzionale.
Il termine ‘regolazione’ è preferibile al termine ‘controllo’
perché implica una modulazione dinamica e l'adattamento
dell'emozione all'ambiente (il secondo termine implica la
soppressione).
È importante considerare che nessun singolo
aspetto dell'emozione fornisce una misura assoluta
della regolazione o della disregolazione emotiva
senza che venga preso in considerazione il contesto.
Accesso all’intero repertorio emotivo
Capacità di modulare durata e intensità delle emozioni
Flessibilità emotiva
Passaggio rapido da un’emozione
all’altra (Emotional
Lability)
Espressione conforme alle regole sociali (è eccessiva e
inappropriata rispetto al contesto) Capacità di
integrare diversi stati emotivi
Regolazione verbale delle
emozioni
Capacità di regolare le proprie emozioni rispetto
alle emozioni espresse dagli altri
Emotional over-reactivity:
ridotta capacità di gestire stress quotidiani
Opposto della ‘Regolazione’
Incapacità di adattare le reazioni emotive di fronte alle situazioni di vita
quotidiane (es. relazioni sociali) adattandole e modulandole.
Si parla di un CONTINUUM:
NORMALITÀ
Temperamento come ‘coloritura della persona’, come essa si rapporta agli altri.
TEMPERAMENTO ESTREMO
corrisponde ad una forte caratterizzazione che i ragazzi possono avere.
PATOLOGIA
Eccessiva intensità delle caratteristiche temperamentali.
Difficile stabilire il confine tra condizione ‘normale’ e
‘patologica’;
Tale distinzione è data dall’interferenza della DE nella vita
quotidiana (es. la disregolazione emotiva fa sì che il ragazzo
non riesca a fare quello che dovrebbe, vorrebbe e
riuscirebbe a fare);
Tale condizione genera sofferenza.
1. Regolazione affettiva da stati di massima eccitazione ad
altri di massima tristezza (senza motivi o per fattori che
possono apparire banali);
2. Relazioni con gli altri investite ma sovraccaricate da
intenso significato (es. estrema sensibilità all’abbandono,
al giudizio, al rifiuto tale sensibilità porta a cogliere tali
elementi anche quando non ci sono, con conseguente
intensa sofferenza);
3. Immagine di sé (instabilità nel modo in cui l’adolescente
vede e rappresenta se stesso in modo eccessivamente
elevato vs bassa autostima, senso di colpa, sentimenti di vuoto);
4. Impulsività (di fronte a un desiderio intenso vi è la
percezione di un bisogno la cui soddisfazione deve essere
immediata manca la capacità di valutare l’impatto e di
regolare il comportamento; es. comportamento aggressivo,
autolesionismo, uso di sostanze, internet addiction).
Ne deriva notevole instabilità;
Può essere eccessivamente intensa e rappresentare fattore
sofferenza;
Puo’ costituire un FATTORE di RISCHIO e di VULNERABILITÀ per
lo SVILUPPO di DISTURBI PSICOPATOLOGICI;
Necessario caratterizzare un temperamento molto intenso
per porre attenzione specifica su ragazzi a rischio (condotte
autolesive, DCA, uso sostanze, internet addiction).
Fattore genetico (Temperamento);
Fattori traumatici che possono modulare questi aspetti
(ambiente intrauterino, es. uso alcool o sostanze durante
la gravidanza, trauma e depressione materna) incidono
creando vulnerablità biologica;
Ambiente sociale svantaggiato;
Qualità delle relazioni familiari: › Dinamiche relazionali caratterizzate da affettività negativa
espressa con elevata frequenza rabbia, escalation aggressiva, espressioni verbali e mimiche durante scambi diadici;
› Parenting coercitivo
› Stile genitorale trascurante e scarsamente attento alla espressività emotiva
› Contesti familiari e sociali ricchi di fattori stressogeni
› Maltrattamento psicologico e/o fisico
Qualità delle relazioni sociali: › Peer victimization associata con aumento disregolazione emotiva che, a
sua volta, motiva la successiva insorgenza di sintomi psicopatologici sia in
maschi che in femmine ;
› Lo sforzo richiesto per gestire le emozioni negative elicitate dalle esperienze
di bullismo, può depauperare le risorse cognitive necessarie a attivare
strategie di autoregolazione e ridurre la capacità di gestire, in seguito, in
modo efficace le emozioni negative;
› DE come mediatore tra peer victimization e sviluppo di psicopatologia
internalizzante.
Uso sostanze (stimolanti come ecstasy, anfetamine,
metanfetamine) che hanno un effetto destabilizzante;
Se su una vulnerabilità biologica si aggiunge l’uso della
sostanza l’effetto sarà amplificato (determinati
temperamenti sono di per sé maggiormente a rischio
rispetto alla possibilità di avvicinarsi all’uso di sostanze);
Ci sono Fattori Protettivi che nel tempo possono
consentire di creare un equilibrio fisiologico:
› Relazioni familiari
› Relazioni amicali e sociali
› Contesto scolastico
› Un buon gruppo sportivo
Se si parla di temperamento riconoscere i primi segnali di
sofferenza puo’ far sì che non si evolva verso un disturbo (es. disturbi
dell’umore, ansia sociale, controllo degli impulsi, uso di sostanze, internet
addiction, gambling, bulimia, binge-eating);
Cogliere la presenza di disregolazione emotiva precocemente;
Non affidarsi al proprio metro di giudizio nel definire o meno la
presenza della problematica (il fattore genetico porta a normalizzare;
es. ‘Non pensavo fosse un problema ... Io ero uguale a mio figlio’).
Scuola contesto ‘particolare’: è presente l’elemento
sociale ma anche quello competitivo (timore di non essere
all’altezza e del giudizio) ciò potrebbe ingigantire o
mascherare l’elemento di DE (a scuola sei giudicato per
certe tue capacità);
Pediatra prospettiva privilegiata perché vede il bambino
sin dall’inizio dell’arco di vita, lo accompagna nella sua
evoluzione e conosce la famiglia;
Attenzione a non patologizzare la normalità
Attenzione a non considerare ‘crisi adolescenziale’ qualsiasi cosa non
cogliendo che certe situazioni sono già un disturbo importante (es.
tentativi di suicidio o gesti autolesivi ‘apparentemente’ vissuti come imprevisti e
inspiegabili da parte dei genitori);
Coinvolgere il ragazzo per capire quanto è consapevole di ciò che sta
vivendo e delle proprie caratteristiche (la consapevolezza favorisce la
disponibilità all’intervento);
Professionisti della Salute Mentale
Grazie per l’attenzione
TRATTI ANSIOSI VULNERABILITÀ:
• Ritiro sociale • Ipersensibilità
interpersonale • Disturbi d’ansia
precoci
IMPULSIVITA’ VULNERABILITÀ:
• ADHD, • Disturbo
Condotta precoce • DOP
Vulnerabilità Ansiosa o Impulsiva:
Altamente ereditaria
Interazione fattori ambientali (come
principale determinante
dell’espressione sintomatologica
prevalente)
Di fronte a situazioni stressogene, il minore non riesce a gestire con
successo l’aumento delle sensazioni di ansia e di disagio e può quindi
scegliere strategie che sembrano utili a breve termine (evitamento,
aggressività, chiusura, somatizzazione acuta) per ridurre immediatamente lo
stato di attivazione ansiosa (arousal).
Il bambino con temperamento fobico-ansioso tende a attivare un
pensiero ruminativo di fronte ad una situazione di stress e a ridurre la
produzione di strategie di problem-solving affettivo (quelle attuate sono
inadeguate e comportano una nuova escalation dello stato d’ansia che tende così
ad auto-alimentarsi).
In molti soggetti con una importante DE è presente un’elevata
impulsività: quando lo stato emotivo negativo aumenta di intensità, si
amplifica il deficit di inibizione del comportamento impulsivo che
viene messo in atto come reazione rapida, non pianificata e senza
una valutazione delle possibili consequenze negative
dell’azione/reazione stessa.
Strategie adattive nella gestione della disregolazione emotiva (analisi
della situazione, razionalizzazione, focalizzazione su altri pensieri, ricerca di
supporto) non sono nel background personale e familiare del
bambino.
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