21
Situazioni meteorologiche tipichedella regione alpina
Internet
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Il tempo sulle strade, per una pianifica-
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logici aeronautici Austro Control, Deut-
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dei venti(CHF 1.20/ Min.)
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ogni tempo – giorno e notte
– aggiornato e competente(CHF 0.50 + CHF 0.50 / Min.)
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Meteo5giorni 0900 554 390(CHF 2.– / Min.)
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Previsioni generali Svizzera
METEO I(CHF 0.40)
Avviso maltempo (Abo)
START MALTEMPO(CHF 0.60)
Previsione gelo regione XXX
GELO XXX (LUG; LOC)(CHF 0.40)
GAFOR rotte aeree
GAFOR(CHF 0.40)
Previsione meteo per le strade
ROAD I(CHF 0.40)
MMS
Previsione 5 giorni Svizzera
METEOMMS(CHF 1.50)
Radar meteorologico Svizzera
RAINMMS(CHF 1.50)
Previsione tempo libero
OUTDOORMMS D (F)(CHF 1.50)
Flash temporali
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Ulteriori informazioni
MeteoSchweizKrähbühlstrasse 58CH-8044 ZürichT +41 44 256 91 11www.meteosvizzera.ch
Sedi regionaliCH-8058 Zürich-FlughafenCH-6605 Locarno MontiCH-1211 Genève 2CH-1530 Payerne
32 Nuvole 3-5
Radar e satelliti 6
Carta meteorologica 7
Situazioni meteorologiche 8tipiche della regione alpina
Vento da ovest 9-11
Vento da est (Bise) 12-13
Vento da sud 14-15
Vento da nord 16-17
Alta pressione 18-19
Distribuzione uniforme 20-21della pressione
Tempo atmosferico 22-23e prestazioni umane
�
Le bolle d'aria chesi sono formatevicino al suolo pereffetto del ri-scaldamento sola-re salgono e con-densano,formando cumuli(pagina 20).
Salendo, l'aria si raffredda. Questo fa sì
che nell'aria ascendente aumenti l'umi-
dità relativa (rapporto percentuale fra
la quantità effettiva e la quantità mas-
sima di vapore acqueo che può conte-
nere l'aria). Quando raggiunge il punto
di saturazione (umidità relativa =
100%), con un ulteriore raffreddamen-
to il vapore acqueo (ossia acqua allo sta-
to gassoso) condensa sui corpuscoli
microscopici presenti nell'aria (fuliggi-
ne, polvere, ecc.). Si formano minusco-
le gocce d'acqua (da 0.001 a 0.01 mm
di diametro) che hanno una velocità di
caduta bassissima e che, già con una
corrente ascendente praticamente
impercettibile, vengono mantenute in
sospensione.
Un ammasso di tali goccioline diventa
visibile sotto forma di una nuvola. In
media in 1 centimetro cubo dell'aria di
una nuvola ci sono circa 100 di tali goc-
cioline. Se la temperatura è bassa, le
goccioline gelano, formando microsco-
pici cristalli di ghiaccio a forma di aghi,
cilindri, piastrine o stelle.
Le nuvole del livello medio sono compo-
ste da goccioline d'acqua e cristalli di
ghiaccio. Le nuvole del livello basso con-
tengono prevalentemente goccioline
d'acqua, quelle del livello alto, soprattut-
to cristalli di ghiaccio.
Care lettrici, cari lettori
Il tempo atmosferico è qualcosa che
concerne noi tutti. Non possiamo
sceglierlo e si può fare ben poco per
evitarlo. È il nostro costante accompa-
gnatore. Tanto più importante è perciò
comprenderlo, interpretarlo corretta-
mente e sapere quali pericoli potrebbe
comportare.
Questo opuscolo spiega le situazioni
meteorologiche tipiche della Svizzera e
mostra come le Alpi siano un fattore
importante per i fenomeni meteorologi-
ci. Gli avvertimenti relativi ai pericoli che
possono manifestarsi durante le attività
di svago o professionali e le spiegazioni
dei fenomeni meteorologici rendono
queste informazioni interessanti anche
per le scuole.
Questo opuscolo è però pure una pro-
va di come la Confederazione e l'econo-
mia privata possano collaborare con
successo. Si tratta di una pubblicazione
realizzata insieme da MeteoSvizzera
(Ufficio federale di meteorologia e cli-
matologia) e da una grossa compagnia
di assicurazioni, con l'obiettivo di infor-
mare la popolazione e minimizzare il
rischio di danni.
Auguro a tutti una piacevole lettura e
un tempo adatto alle proprie attività.
Pascal Couchepin, Consigliere federale
Nuvole
Prefazione
I banchi nuvolosipiù estesi si for-mano sui fronti
nella correnteascensionale calda
(pagina 9). �
�
L'aria cha affluiscesul versante di una
montagna è costret-ta a salire, causan-
do un cosiddettosbarramento (detto
anche "stau")(pgg. 14 - 16).
�
Cristalli di ghiac-cio a forma diaghi, cilindretti,piastrine o stelle.
Alle nostre latitudini, quando si verifica-
no delle precipitazioni, nella nuvola si
trovano in contemporanea gocce d'ac-
qua e cristalli di ghiaccio. I cristalli di
ghiaccio crescono a spese delle gocce
sopraffuse e si attaccano insieme, for-
mando fiocchi di neve. Cadendo attra-
verso strati di aria più calda i fiocchi di
neve si fondono, formando gocce di
pioggia.
Le vere e proprie «nuvole da pioggia»
sono nembostrati (pioggia continua
di lunga durata) e cumulonembi
(temporali).
Sigla editoriale
EditoreUfficio federale di meteorologia e climatologiaMeteoSvizzera e Winterthur Assicurazioni
Testo & GraficaK. H. Hack, www.aviamet.ch
Layoutwww.bbgwerbung.ch
FotoC. Castella, A. Jeanneret, B. Käslin, O. Liechti, F. Mäder, M. Gaia
DistribuzioneWinterthur Assicurazione, divisione Aviazione,casella postale 383, 8058 Zurigo Aeroportowww.winterthur.com/ch/velivoli
Copyright e ristampa solo con il consenso di MeteoSvizzera, [email protected]
5
NembostratoIl nembostrato è la nube foriera di piog-
gia. Ha uno sviluppo orizzontale molto
esteso, spesso di colore grigio e sovente
addirittura molto scuro. Il nembostrato
può causare precipitazioni continue per
ore, di intensità moderata o anche forte.
AltocumuloL'altocumulo è una nuvola che si osser-
va molto spesso. Sovente dà vita al cosi-
detto «cielo a pecorelle». L'altocumulo
è costituito da fiocchi, cilindri, squame,
ecc. disposti orizzontalmente su uno o
più strati.
CirrocumuloIl cirrocumulo è una nuvola poco appa-
riscente e sottile. È costituito da nuvolet-
te di dimensioni molto piccole, di strut-
tura granulosa, attaccate insieme o iso-
late, disposte secondo uno schema più
o meno regolare.
CirroIl cirro può essere costituito da filamen-
ti bianchi e delicati o prevalentemente
da chiazze bianche oppure anche da
fasce sottili. Tipico è l'aspetto fibroso,
come di capelli. Occasionalmente si può
osservare anche una lucentezza setosa.
StratocumuloLo stratocumulo è formato da pagnotte,
cilindri o elementi simili a tessere di mosai-
co, disposti orizzontalmente o a strati,
come nel caso dell'altocumulo. Le singo-
le parti della nube sono però notevolmen-
te più grandi rispetto all'altocumulo.
CumuloIl cumulo ha uno sviluppo verticale, a
forma di torri, che nella parte superiore
si rigonfiano e ricordano un cavolfiore.
La base della nube è relativamente scu-
ra e ha un andamento praticamente
orizzontale.
CumulonemboIl cumulonembo è una nube imponen-
te e densa, con un notevole sviluppo
verticale, che assume la forma di una
possente torre. Il cumulonembo è la
nube tipica dei temporali. Causa preci-
pitazioni molto intense, accompagnate
da fenomeni elettrici.
Stratus: strato
Cirro: cirrus
Nembo: nimbus
Cumulo: cumulus
Alto: alto
In cielo si possono osservare un'infinita
varietà di nubi. Le caratteristiche comu-
ni riguardo all'aspetto, la formazione e
l'altitudine permettono però di suddivi-
dere le nuvole in dieci generi differenti.
I loro nomi derivano dal latino.
Nuvole stratiformi fratte Nuvole stratiformi continue Nuvole cumuliformi
7 km
6 km
5 km
4 km
3 km
2 km
1 km
0 km
oppure
CirrostratoIl cirrostrato appare come un velo conti-
nuo traslucido, di aspetto fibroso, come
di capelli, o anche liscio. Una caratteristi-
ca tipica del cirrostrato è la presenza di
aloni (fenomeno ottico in forma di anel-
lo chiaro intorno al Sole o alla Luna).
StratoLo strato è una nube bassa, di colore gri-
gio uniforme, il cui limite inferiore è
notevolmente uniforme e diffuso. Lo
strato si forma soprattutto quando sof-
fia la Bise in inverno; in Svizzera viene
anche detta «nebbia alta».
AltostratoL'altostrato è una nuvola stratiforme,
generalmente di aspetto uniforme e dif-
fuso, che copre interamente o parzial-
mente il cielo. A volte l'altostrato può
essere tanto sottile da permettere di
vedere ancora dove si trova il Sole.
Livello alto�
Livello medio�
Livello basso�
Superficie�terrestre
76 La carta al suolo (o carta meteorologica
al suolo) permette di avere una vista
d'insieme della situazione meteorologi-
ca di una regione estesa (p.es. Europa)
in un determinato momento. Le carte al
suolo vengono tracciate ogni tre ore
(00, 03, 06 UTC, ecc.).
Su una carta al suolo comprendente
l'Europa occidentale e centrale si posso-
no trovare le osservazioni di circa 400
stazioni (a terra e su navi). I valori misu-
rati e osservati sono riportati sulla carta
meteorologica secondo uno schema
prestabilito, definito dall'OMM.
Carta meteorologicaRadar e satelliti
�
Schema dei dati di una stazione sinottica
�
Carta meteorologica al suolo
�Fronte freddo
�Fronte caldo
Le osservazioni e misurazioni riportate
sulla carta al suolo contengono sì un
gran numero di informazioni, ma non
consentono di avere una rapida visione
d'insieme della situazione meteorologi-
ca. Per avere una tale visione d'insieme
si tracciano sulla carta linee ausiliarie e
si marcano determinati eventi meteoro-
logici. Le linee ausiliarie più importanti
sono le isobare e i fronti.
Le isobare (linee di uguale pressione)
vengono disegnate sulla carta al suolo
a distanza di 5 hPa (hPa = ettopascal =
unità di misura della pressione atmosfe-
rica).
La linea di discontinuità che separa l'aria
polare da quella subtropicale è chiama-
ta "fronte polare". Se sul fronte polare
l'aria subtropicale calda arriva a contat-
to e scivola sopra a dell'aria più fredda si
parla di un fronte caldo. Se l'aria polare
fredda si incunea sotto dell'aria più calda,
si parla di un fronte freddo. Quando un
fronte freddo raggiunge un fronte cal-
do si genera un fronte occluso.
�Alta pressione
�Depressione
Onda del fronte polare�
Il primo satellite meteorologico è stato
messo in orbita nel 1960. Al pari di altri
strumenti di misura, nel corso degli anni
anche i satelliti meteorologici sono sta-
ti perfezionati tecnicamente. Oggigior-
no disponiamo di un sistema internazio-
nale di satelliti meteorologici in orbita
geostazionaria o polare. Alla realizza-
zione di questo sistema hanno parteci-
pato soprattutto USA, Russia, Europa,
Giappone e India.
I satelliti geostazionari si trovano a circa
35'800 km di altitudine al di sopra dell'e-
quatore. Essi trasmettono immagini del-
la Terra nella regione fra 80° N e 80° S,
con un'elevata risoluzione temporale.
Questi satelliti permettono una buona
sorveglianza dei fenomeni meteorologici.
I satelliti in orbita polare si trovano a
un'altitudine di circa 800 - 900 km. Essi
trasmettono immagini con un'elevata
risoluzione spaziale.
I satelliti meteorologici generano imma-
gini nel campo dello spettro visibile e
dell'infrarosso.
Il primo satellite della serie europea
METEOSAT è stato messo in orbita nel
novembre 1977. A distanza di alcuni
anni sono poi seguiti altri satelliti di que-
sto tipo.
I satelliti METEOSAT di seconda genera-
zione (MSG), operativi dal 2003, produ-
cono immagini di risoluzione più ele-
vata dei satelliti METEOSAT della gene-
razione precedente.
Il radar meteorologico (RAdio Detection
And Ranging) è uno speciale strumen-
to meteorologico, che permette una
sorveglianza continua di determinati
parametri meteorologici su una regione
di grande estensione. Il radar meteoro-
logico emette onde radio, che vengono
riflesse da determinati oggetti. Misuran-
do l'intervallo di tempo necessario per-
ché le onde riflesse ritornino al punto di
partenza (le onde radio si propagano
alla velocità della luce) si può determi-
nare la distanza dell'oggetto.
Nel caso del radar meteorologico la
lunghezza d'onda viene scelta in modo
da visualizzare soltanto le precipitazioni
(pioggia, neve, grandine), ma non le
minuscole goccioline d'acqua e i piccolis-
simi cristalli di ghiaccio che compongono
le nuvole. Il radar meteorologico permet-
te perciò di localizzare le zone di precipi-
tazioni. Nelle precipitazioni i corpuscoli
più grandi generano echi più intensi dei
corpuscoli più piccoli; gli echi più forti
sono causati dai chicchi di grandine.
Per facilitare la comprensione, l'intensità
dell'eco viene convertita in diversi gradi
di intensità delle precipitazioni. General-
mente l'intensità viene indicata in milli-
metri di pioggia per ora (mm/h). In
genere l'intensità massima viene asse-
gnata a precipitazioni di oltre 100 mm/h.
La risoluzione geografica è dell'ordine
del chilometro. Nella rappresentazione
su uno schermo la sovrapposizione con
elementi geografici (fiumi, confini
nazionali, aeroporti, corridoi aerei, ecc.)
facilita la localizzazione degli echi delle
precipitazioni.
L'immagine radar qui in basso mostra gli
echi tipici di temporali isolati (legger-
mente stilizzati).
Inoltre nelle carte al suolo vengono evi-
denziati determinati fenomeni meteoro-
logici.
Sulla carta al suolo le zone di alta pres-
sione sono marcate con una «A», quel-
le di bassa pressione con una «B». La
figura qui in alto presenta una carta al
suolo dettagliata dell'Europa.
Una zona di alta pressione determina il
tempo sulla Scandinavia, mentre il cen-
tro di un'altra zona di alta pressione si
trova a sud dell'Irlanda. Sull'Atlantico
centrale c'è un'estesa depressione.
L'aria si muove sull'emisfero settentrio-
nale lungo le isobare, in senso orario
intorno a una zona di alta pressione e
antiorario intorno a una depressione;
però vicino al suolo viene deviata leg-
germente verso il centro di bassa pres-
sione, a causa dell'attrito con la super-
ficie terrestre. La velocità del vento
dipende direttamente dalla differenza
di pressione. Quanto minore la distan-
za fra le isobare, tanto maggiore la velo-
cità del vento.
Le ondulazioni del fronte polare sono
collegate con una depressione.
Un'onda del fronte polare, i fronti e i
banchi nuvolosi che ne derivano si
spostano approssimativamente lungo le
isobare nel settore caldo.
In 24 ore un'onda del fronte polare si
sposta in media di circa 1000 km.
Isobare
Nebbia
Pioviggine
Neve
Rovescio
Pioggia continua
Temporale
AC castellano
Cumulonembo
Echi� Debole Moderato Forte
8
Vento da ovest
Con una corrente in quota rettilinea, da
ovest, affluisce aria umida dall'Atlantico
verso l'Europa. Incluse in questa corren-
te da ovest e accompagnate da una
depressione passano sull'Europa centra-
le, a distanza di uno-due giorni, le onde
del fronte polare.
Le situazioni con vento da ovest possono
durare parecchi giorni o addirittura più di
una settimana. Si osservano soprattutto
nel periodo dall'autunno alla primavera.
In Svizzera il tempo è molto mutevole e
a Nord delle Alpi l'attività meteorologi-
ca è notevolmente maggiore che sul ver-
sante sudalpino.
Nelle situazioni con forti correnti soffia
un vento di una certa intensità, estensio-
ne e durata, in una direzione ben defi-
nita. Secondo la direzione del vento, le
Alpi provocano situazioni meteorologi-
che molto specifiche, con forti differen-
ze regionali.
Vento da ovest 9-11
Vento da est (Bise) 12-13
Vento da sud 14-15
Vento da nord 16-17
Alta pressione 18-19
Distribuzione uniforme 20-21della pressione
Situazioni meteorologiche tipichedella regione alpina
Vento da ovest
Ven
to d
a no
rd
Ven
to d
a su
d
Vento da est (Bise)
9L'immagine satellitare qui in basso
mostra l'onda del fronte polare piena-
mente sviluppata sull'Europa occidenta-
le. Sul fronte caldo, nell'aria calda che
passa sopra all'aria fredda più densa, si
sono formati estesi banchi di nubi, che
coprono ampie zone del Mare del Nord.
La zona davanti al fronte caldo viene
detta zona ascensionale, perché con
l'approssimarsi del fronte caldo salgono
nubi sempre più dense.
Nel settore caldo (zona fra il fronte cal-
do e quello freddo) la nuvolosità dimi-
nuisce sempre più, man mano che ci si
allontana dal centro della depressione.
La fascia di nuvole sul fronte freddo è
notevolmente più stretta rispetto alla
nuvolosità del fronte caldo. In estate la
formazione di nuvole temporalesche sul
fronte freddo è quasi sempre la regola,
in inverno invece l'eccezione.
Dietro al fronte freddo si formano nell'a-
ria polare fredda cumuli, soprattutto di
giorno.
Alcune delle situazioni meteorologiche
che si osservano nella regione alpina
sono caratterizzate da un quadro tipico,
che è quasi sempre lo stesso.
Quando invece i gradienti di pressione
sono minori, le correnti orizzontali sono
molto deboli.
10
I cirri che si avvicinano da ovest prean-
nunciano un fronte caldo. Diventano
sempre più densi, formando un banco
di cirrostrati. Questo strato di nuvole…
Nel dettaglio della carta meteorologica
qui a lato sono rappresentati i generi di
nuvole tipici dell'onda del fronte pola-
re, con la loro distribuzione spaziale. La
zona colorata in verde chiaro corrispon-
de all'area con precipitazioni.
I numeri da 1 a 8 di questa carta si rife-
riscono alle immagini seguenti del cie-
lo, quando passa un'onda del fronte
polare.
diventa più spesso, la base si abbassa e
progressivamente si verifica la trasfor-
mazione in altostrato. La base delle
nuvole si abbassa ulteriormente, inizia-
no leggere precipitazioni. L'altostrato si
trasforma in …
nembostrato. Le precipitazioni aumen-
tano e durano parecchie ore. Basse fran-
ge di strati pendono dal cielo. Dopo il
passaggio del fronte caldo le precipitazio-
ni diminuiscono, …
la temperatura dell'aria aumenta.
Adesso ci troviamo nel settore caldo.
Banchi di radi stratocumuli solcano il
cielo. Verso ovest …
si notano ora le imponenti nuvole tem-
poralesche del fronte freddo estivo che
si avvicina. Già dopo un tempo relativa-
mente breve …
il cielo è coperto. Temporali e forti raf-
fiche di vento accompagnano il pas-
saggio del fronte freddo. Il vento ruota
da sudovest a nordovest, …
il cielo si rasserena molto. Nell'aria pola-
re fredda dietro al fronte freddo, di gior-
no si formano cumuli. A periodi di sere-
no si alternano rovesci di pioggia o addi-
rittura temporali. Verso sera o anche
con l'avvicinamento di una temporanea
zona di alta pressione (di piccola esten-
sione, fra due onde del fronte polare) …
i cumuli si appiattiscono e si trasforma-
no in banchi di stratocumuli che poi len-
tamente si dissolvono. Ma al breve per-
iodo di calma segue presto l'arrivo del
fronte caldo appartenente all'onda suc-
cessiva del fronte polare.
10
Aviazione
Circolazione stradale
•
•
Sport acquatici
•
•
Turismo, alpinismo
•
• •
— Pericoli
Nella zona frontale base nuvolosa bassa, scarsa visibilità, turbolenze, formazione di ghiaccio nelle nuvole (soprattutto a temperature fra 0° e -10°C). In inverno sui fronti caldi possibilità di pioggia sopraffusa. Ghiaccio sulla pista. Sui fronti tagli di vento trasver-sali (cambiamento della direzione e/o della velocità del vento in una determinata direzione). Forti raffiche al passaggio del fronte freddo (30 - 60 nodi) Dietro al fronte continua alternanza fra condizioni di volo buone e condizioni pessime (es. rovesci di neve). Raffiche di vento. Montagne prevalentemente avvolte dalle nuvole.
•
•
•
•
•
•
In inverno sull'Altopiano con l'avvicinarsi di un fronte caldo nevicate (a volte anche forti) oppure, in prossimità del fronte vero e proprio, pioggia che gela al suolo (possibile formazione improvvisa di placche di ghiaccio sulle strade). Forti raffiche di vento al passaggio del fronte freddo e con attività convettiva dietro al fronte.
Al passaggio del fronte freddo raffiche di vento forti e improvvise. Sui fronti freddi temporali, soprattutto in estate.
Montagne perlopiù avvolte dalle nuvole, precipitazioni, forti venti. Temporali sui fronti freddi. Dopo il passaggio del fronte freddo raffreddamento marcato (rocce ricoperte di ghiaccio anche in estate).
1
1
2
2
3
3
4
4
5
5
6
6
7
7
8
8
12
Una zona di alta pressione si trova a
nord-est o a nord della Svizzera. Le onde
del fronte polare si spostano lungo il
margine settentrionale di questa zona di
alta pressione, attraversando la Scandi-
navia verso est, senza influire sul tempo
in Svizzera. Sul Mediterraneo c'è una
depressione.
Con una tale distribuzione della pres-
sione, la Svizzera viene a trovarsi in una
corrente da est a nord-est che viene
detta Bise.
Verso ovest, la distanza fra Alpi e cate-
na del Giura diventa sempre minore e
nella regione del Lago di Ginevra è
ormai minima. L'aria che affluisce da Generalmente la coltre di nebbia alta
copre l'intero altopiano, penetra però
anche nelle valli alpine, secondo la quo-
ta del limite superiore. L'immagine a
lato illustra l'estensione media della col-
tre di nebbia alta con un limite superio-
re di 1100 m.s.m.
In autunno o in primavera lo strato di
nebbia alta può dissolversi tempora-
neamente durante il giorno. Invece in
inverno la radiazione solare è insuffi-
ciente. Di conseguenza in tale stagio-
ne di regola la coltre di nebbia alta per-
mane anche durante il giorno.
Limite superioredella nebbia alta
�
Vento da est (Bise)
Limite inferioredella nebbia alta
�
Aviazione
•
•
•
Circolazione stradale
Sport acquatici
•
— Pericoli
Vento forte e turbolento negli strati vicini al suolo, in particolare nella Svizzera occidentale (raffiche fino a 50 nodi possibili). Sotto lo strato cattive condizioni di visibilità. Aperture nella coltre nuvolosa possono richiudersi rapidamente.
Durante l'inverno pericolo di formazione di placche di ghiaccio. Soprattutto lungo le strade in quota che attraversano lo strato di nebbia alta. O lungo quelle sulle quali si depositano goccioline di nebbia sopraffuse.
•
Vento forte e turbolento in particolare nella Svizzera occidentale.
nord-est viene incanalata fra queste due
catene montagnose. Negli strati inferio-
ri dell'atmosfera la velocità del vento
aumenta perciò sempre più verso la
Svizzera occidentale. A Ginevra sono
state misurate raffiche di Bise con velo-
cità superiori a 50 nodi (1 nodo = 1,852
km/h - 1 miglio nautico all'ora).
Durante l'estate l'aria continentale che
affluisce da est è relativamente secca.
Perciò in tutto il Paese regna il bel tem-
po, con temperature gradevoli.
Nella stagione fredda, quando soffia la
Bise, l'umidità relativa dell'aria che afflui-
sce è notevolmente più elevata. Lo spes-
sore verticale di questo strato d'aria con
un tenore elevato di umidità va da 500
a 2000 m. Come conseguenza della
subsidenza (lento moto dell'aria verso il
basso che ha luogo in un'ampia regio-
ne di alta pressione), sopra a tale strato
c'è aria calda e secca. Queste due mas-
se d'aria sono separate da un sottile,
ma pronunciato strato di inversione
(strato d'aria in cui la temperatura
aumenta con l'altitudine).
Come conseguenza del forte vento,
nello strato d'aria vicino al suolo si for-
mano forti turbolenze. In questo strato
l'aria può salire e scendere, ma non
superare lo strato superiore di inversio-
ne. Se l'aria è sufficientemente umida
si forma nuvolosità a bassa quota (stra-
to, nebbia alta). Il limite superiore di
questa nuvolosità arriva fino al limite
inferiore dello strato di inversione, men-
tre la quota della base della nuvola
dipende dall'umidità dell'aria.
InversioneStrato
Le situazioni con correnti in quota da
sud fino a sudovest sopra le Alpi, pre-
sentano a livello del suolo una distribu-
zione tipica della pressione atmosferica:
una depressione si trova a nord-ovest
della Svizzera, nella regione della Fran-
cia settentrionale, della Manica e
dell'Inghilterra meridionale. Il fronte
freddo della relativa onda del fronte
polare si è già spinto verso la Francia
orientale.
Sull'Italia settentrionale si forma una
piccola zona di alta pressione. Sulle Alpi
l'andamento delle isobare presenta una
forma a S tipica di questa situazione
meteorologica (ansa del favonio). A
Zurigo la pressione atmosferica è in
media di 10 - 15 hPa (ettopascal) più
bassa che a Locarno (valori corretti al
livello del mare).
Con una situazione di vento da sud
estremamente intenso l'8 novembre
1982 la differenza di pressione ha rag-
giunto addirittura un massimo di 28 hPa!
Il vento da sud può durare parecchi gior-
ni e avere intensità molto diverse.
L'aria umida del Mediterraneo prove-
niente da sud sale lungo il versante
sudalpino e si raffredda. Si forma un
cosiddetto sbarramento con formazione
di estesa nuvolosità, il cui limite superi-
ore sopra il Ticino arriva in media a 4000
- 6000 m.s.m. In seguito al continuo
afflusso di aria umida, le nuvole si
addensano ulteriormente e iniziano le
precipitazioni.
A nord della cresta alpina l'aria scende
nuovamente verso le basse quote, su-
bendo una compressione. La perdita di
parte dell'acqua avvenuta sul versante
sudalpino a seguito delle precipitazioni,
fa sì che con la compressione la tempe-
ratura dell'aria che scende lungo il ver-
sante nordalpino possa essere anche di
10 °C superiore a quella dell'aria alla
medesima quota in Ticino. Naturalmen-
te l'aria è divenuta anche molto più sec-
ca. Questa corrente di favonio caldo e
secco spesso dissolve completamente le
nuvole sulle Prealpi e su parti dell'alto-
piano. Si forma così una zona pratica-
mente senza nubi, che viene chiamata
«buco del favonio». Nelle valli del ver-
sante nordalpino sono state già misura-
te raffiche con una velocità di 70 nodi,
sulla cresta alpina addirittura di oltre
100 nodi.
Come conseguenza dell'innalzamento
delle masse d'aria sulle Alpi, sul versan-
te sottovento nella corrente da sud si
formano fino a grandi altitudini delle
onde (onde sottovento). Nelle creste di
tali onde possono formarsi nubi lentico-
lari, che a causa della loro forma sono
dette anche «pesci del favonio». Sono
nuvole che si possono osservare nel cie-
lo delle valli alpine già prima che arrivi il
favonio. Negli strati più bassi dell'atmo-
sfera, generalmente ad altitudini inferio-
ri alla cresta alpina, si formano in
determinate località (per esempio sopra
al Walensee) correnti cilindriche con
asse orizzontale (rotori). In tali rotori
14
Vento da sud
Muro del favonionella regione del Tödi-Clariden l'8 novembre1982, in primo pianouna nuvola provocatada un rotore�
Buco del favoniosopra la Svizzeracentrale�
Aviazione
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•
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•
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Circolazione stradale
•
•
Sport acquatici
Turismo, alpinismo
— Pericoli
Sul versante sudalpino base nuvolosa molto bassa, scarsa visibilità, precipitazioni persi-stenti, nello sbarramento forte formazione di ghiaccio.Nel semestre estivo temporali nello sbarramento a sud, accompagnati da forti turbo-lenze.Montagne del versante sudalpino avvolte dalle nuvole.Sul versante nordalpino forti turbolenze.Forte taglio di vento verticale quando il favonio soffia sopra l'aria fredda presente vicino al suolo sull'altopiano.
Sul versante sudalpino forti precipitazioni persistenti, nella stagione fredda spesso sotto forma di neve fino in pianura. Pericolo di valanghe. Frane. Nelle zone favoniche la caduta di alberi o altri ostacoli possono sbarrare la strada. Forti raffiche di vento improvvise su diversi laghi svizzeri.
Montagne avvolte dalle nuvole portate da sud, copiose precipitazioni. Vento fortissimo, in casi estremi sulle creste fino a 100 nodi.
•
•
•
sono già state misurate correnti ascen-
denti e discendenti di oltre 25 m/s.
A sud della cresta alpina con il vento da
sud regna un tempo decisamente brut-
to. Con precipitazioni intense e la base
delle nuvole a poche centinaia di metri
dal fondovalle.
La cresta alpina è immersa nelle nuvo-
le, ma poco più a nord le nuvole si dis-
solvono rapidamente nella corrente d'a-
ria discendente (muro del favonio).
Il buco del favonio si estende sul Valle-
se centrale, quale regione chiusa,
l'Oberland bernese, la Svizzera centra-
le e orientale e il nord dei Grigioni.
Secondo l'intensità del favonio, il buco
può avere un'estensione ancora mag-
giore oppure comprendere soltanto le
Prealpi centrali e orientali.
La zona di transizione fra sbarramento
e buco del favonio è di larghezza varia-
bile e dipende pure dall'intensità del
favonio.
A ovest di una linea che unisce Basilea
a Montreux il favonio non è più in gra-
do di dissolvere le nubi. In questa regio-
ne il cielo resta coperto, secondo l'inten-
sità del fronte freddo e dell'afflusso di
aria che lo alimenta possono esserci pre-
cipitazioni.
Aviazione
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Circolazione stradale
•
Turismo, alpinismo
•
•
— Pericoli
Montagne del versante nordalpino avvolte dalle nuvole. Sul versante sudalpino forte turbolenza.
In inverno sul versante nordal-pino possibilità di nevicate persistenti. Pericolo di valanghe.
Montagne dal versante nord avvolte dalle nuvole. Precipitazioni persistenti, soprattutto a est. In montagna forti venti, vasti accumuli di neve trasportata dal vento. Pericolo di valanghe.
16
Vento da nord
Il centro di una zona di alta pressione si
trova a ovest della Svizzera. In questa
situazione, dalla regione del Mare del
Nord affluisce aria umida verso le Alpi.
Come nelle situazioni con correnti da
sud, anche con correnti da nord la diffe-
renza di pressione fra i due versanti del-
le Alpi può essere elevata. Per esempio
con queste condizioni meteorologiche a
Zurigo sono state misurate pressioni di
15 hPa superiori a quelle di Locarno
(valori corretti al livello del mare).
Con il favonio da nord la zona di sbar-
ramento si trova sul versante nordalpi-
no. Lo spessore dello strato nuvoloso
diminuisce sempre più man mano che ci
si allontana dalla cresta alpina; general-
mente nel Giura la coltre di nubi si è già
squarciata. Di conseguenza diminuisce
anche la tendenza alle precipitazioni. In
questa situazione le precipitazioni mag-
giori si registrano nelle zone centrali e
orientali del versante nordalpino. Le pre-
cipitazioni non sono però così intense
come quando lo sbarramento è sul ver-
sante sudalpino. Nella Svizzera occiden-
tale l'attività meteorologica è minore ri-
spetto alla Svizzera orientale, perché
all'ovest si fa sentire maggiormente l'in-
flusso dell'alta pressione.
Nel Vallese e nei Grigioni generalmente
il cielo è molto nuvoloso e in determi-
nate situazioni vi sono anche precipita-
zioni, soprattutto nei Grigioni. Andan-
do verso sud la nuvolosità diminuisce
sempre più. Un po' più a sud della linea
Biasca-Bregaglia il cielo è praticamente
senza nubi. Anche con il vento da nord
si formano onde sottovento e rotori.
Occasionalmente il vento da nord soffia
fin nella Pianura Padana, qualche volta
è arrivato fino al Golfo di Genova. Nella
sua discesa verso le pianure il vento da
nord si riscalda (riscaldamento adiaba-
tico), prendendo sovente il nome di
favonio.
�
Vento da nord in Ticino
18
Alta pressione
La carta al suolo mostra una zona di alta
pressione, il cui centro si trova appena
più a ovest della Svizzera. Dato che le
differenze di pressione sono minime,
nella zona di alta pressione le correnti
sono molto deboli. Le onde del fronte
polare si spostano dall'Atlantico verso
l'Europa settentrionale, aggirando la
zona di alta pressione e senza influire sul
tempo in Svizzera.
L'immagine satellitare qui in alto mo-
stra chiaramente l'influsso delle zone di
alta pressione. Ampie regioni dell'Euro-
pa occidentale e centrale sono pratica-
mente senza nubi. Si vedono chiaramen-
te le Alpi ricoperte di neve e i principali
laghi svizzeri.
Con situazioni di alta pressione il tem-
po in montagna è molto simile indipen-
dentemente dalla stagione, fatto salvo
per le differenze di temperatura. Con
una situazione di alta pressione in esta-
te anche in pianura regna il bel tempo,
al massimo un po' offuscato da una
forte foschia.�
Nell'illustrazionea lato è stata mar-cata l'estensionemedia dello stratodi nebbia con unlimite superiore di600 m.s.m.
21
Aviazione
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•
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Circolazione stradale
•
Turismo, alpinismo
•
— Pericoli
Frequente fitta foschia. Nebbia al suolo, soprattutto nel periodo dall'autunno alla primavera. In estate, con l'indebolimento della zona di alta pressione, temporali da calore isolati in montagna. In caso di elevate temperature diminuzione della densità dell'aria (diminuzione della portanza).
Nebbia al suolo, soprattutto nel periodo dall'autunno alla primavera.
In estate, con l'indebolimento della zona di alta pressione, temporali da calore isolati in montagna.
Nella zona di alta pressione l'aria si
sposta lentamente verso il basso in
un'ampia regione (subsidenza). Scen-
dendo, l'aria si riscalda per compressio-
ne, il che fa diminuire la sua umidità
relativa e dissolvere le nubi. Le zone di
alta pressione sono quindi vere e proprie
zone di bel tempo che si spostano solo
molto lentamente. Possono portare
periodi di bel tempo che durano da
pochi giorni a parecchie settimane. In
questa situazione in inverno il suolo, e
con esso gli strati d'aria più bassi, si raf-
freddano molto. A Nord delle Alpi si for-
mano estesi banchi di nebbia al suolo,
che nei mesi da novembre a gennaio
non sempre si dissolvono durante il gior-
no. Lo spessore di questo strato di neb-
bia in media è di circa 200 metri.
20
Distribuzione uniforme della pressioneSull'Europa occidentale e centrale le dif-
ferenze di pressione sono minime, come
si nota dalla grande distanza fra le sin-
gole isobare della carta meteorologica.
Nell'intera troposfera le correnti oriz-
zontali sono deboli.
La distribuzione uniforme della pressio-
ne è una tipica situazione estiva. A dif-
ferenza della situazione di alta pressio-
ne, non c'è subsidenza, così che viene
favorita la formazione di cumuli.
Altocumulus castellanus
Queste nuvole sono un forte indizio di
temporali, poiché si formano quando
l'atmosfera è instabile.
Cumulus congestus
La nuvola cresce ulteriormente e rag-
giunge uno spessore verticale di
parecchi chilometri.
Aviazione
•
•
Sport acquatici
•
Turismo, alpinismo
•
— Pericoli
Nelle vicinanze dei temporali forti venti trasversali e raffiche. Frequentemente fitta foschia (foschia secca da calore).
Raffiche di vento improvvise a 30 - 60 nodi Caduta di fulmini
Caduta di fulmini e forti precipi-tazioni in caso di improvvisi temporali. Rapido abbassamento della temperatura, raffiche di vento, nebbia, grandine.
•
Cumulus humilis
Sotto l'effetto della radiazione solare il
suolo si riscalda in modo differente,
secondo la sua struttura. L'aumento di
temperatura più forte si registra sulle
superfici rocciose e sabbiose e sui cam-
pi. Se la radiazione è sufficiente, duran-
te il giorno sopra a queste «superfici ri-
scaldanti» si formano bolle di aria calda.
Quando la differenza di temperatura ri-
spetto all'aria circostante raggiunge un
determinato valore, le bolle di aria calda
si staccano dal suolo e iniziano a salire,
a causa della minore densità dell'aria
all'interno della bolla. Le bolle di aria
calda hanno un diametro di parecchie
centinaia di metri. Se l'aria ascendente
raggiunge il punto di saturazione, il
vapore acqueo in eccesso inizia a con-
densare. Si formano piccole nuvole a
base piatta e forma di cavolfiore, che
sono dette Cumulus humilis.
Cumulus mediocris
Nel corso della giornata la temperatura
del terreno, e quindi quella delle bolle di
aria calda, aumenta. Le bolle raggiungo-
no quote sempre maggiori, così che il
cumulo cresce ancora di più.
Cumulonimbus calvus
Al di sopra dello zero termico la nube è
composta prevalentemente da goccioli-
ne d'acqua sopraffuse, il numero di cri-
stalli di ghiaccio è ancora basso. Cre-
scendo ulteriormente, il cumulo può
raggiungere la quota in cui la tempera-
tura è di -40 °C. A questa temperatura
tutte le goccioline sono gelate e si sono
trasformate in cristalli di ghiaccio che,
diventando sempre più grandi, iniziano
a cadere attraverso la nuvola. Il cumulo
è diventato una nuvola temporalesca,
riconoscibile dall'aspetto «sfrangiato»
della sommità della nube.
Cumulonimbus capillatus
La nuvola arriva a toccare la tropopausa
e si allarga nella parte superiore, for-
mando la tipica incudine. Le intense pre-
cipitazioni diminuiscono, nel corso del-
le ore seguenti la nuvola si dissolve. Que-
sti temporali da calore si formano pre-
valentemente sul Giura e sulle Prealpi,
mentre sull'altopiano si notano più rara-
mente. Durante il giorno i temporali da
calore raggiungono la frequenza massi-
ma nel tardo pomeriggio.
22 23
Tempo atmosferico eprestazioni umane
Il clima influisce sull'indole dei popoli, la
loro aspettativa di vita e la loro attività
intellettuale. I processi meteorologici a
breve termine, che formano il nostro cli-
ma, influiscono sulle nostre condizioni fisi-
che e intellettuali e sul nostro stato d'ani-
mo. Non esiste nessuna situazione
meteorologica naturale che possa nuoce-
re alla salute. Nell'uomo il tempo atmo-
sferico può solo rafforzare disturbi pree-
sistenti (meteoropatia). Disturbi del son-
no, irritabilità e diminuzione dell'efficien-
za sono sintomi meteoropatici molto dif-
fusi. Lo schema riportato qui sopra rap-
presenta l'andamento meteorologico tipi-
co osservato alle latitudini temperate al
passaggio delle onde del fronte polare,
con i disturbi che ne possono derivare.
In tutto il mondo ogni afflusso di aria
calda causa un peggioramento del ren-
dimento e delle condizioni di salute.
L'eventuale favonio che in tali condizio-
ni inizia poi a soffiare nelle vicinanze
delle montagne non provoca nuovi
disturbi, ma può rafforzare quelli già
presenti. La terapia migliore contro tali
influssi del tempo è costituita da uno sti-
le di vita sano, un corpo ben allenato e
sufficienti pause di riposo, soprattutto
nelle fasi di stress. Questo comprende
anche un periodo di acclimatazione suf-
ficientemente lungo (2 - 3 settimane)
per le prestazioni da fornire al di fuori
della zona climatica abituale.
Fase 1 e 2
Fase 3
Fase 3 favonio e 4
Fase 5 e 6z
Fase 6
Situazione di alta pressione
In inverno spesso situazioni d'inversio-
ne con nebbia e scarsa ventilazione, che
possono provocare disturbi respiratori,
catarri o disturbi reumatici. In estate,
con una pressione uniforme e afa oppri-
mente che frena le attività.
Lato ovest dell'alta pressione
In estate spesso pressione uniforme.
Ancora tempo soleggiato ma, con l'ar-
rivo delle prime masse d'aria calde e
umide a 6000 - 8000 metri di quota, svi-
luppo dei primi sintomi. Diminuzione
dell'attività intellettuale.
Imminente cambiamento di tempo
Arrivo delle nuvole. Aumento delle
depressioni, capogiri. Con l'inizio delle
precipitazioni prefrontali (fase 4)
aumento degli infarti, massimo degli
infortuni, minimo del rendimento, spe-
cialmente in estate con l'ascesa di aria
calda davanti a un fronte freddo. Die-
tro a un fronte caldo attivo (inverno)
sensibile diminuzione dei disturbi.
Il tempo è cambiato completamente
Specialmente nella zona del fronte fred-
do e in quella della saccatura (fase 6z)
si nota un aumento di crampi, coliche,
ipertensione, attacchi epilettici; la mag-
giore disponibilità al rischio fa aumen-
tare il pericolo di infortuni.
Passaggio a una situazione di alta
pressione
Passaggio a una situazione di alta pres-
sione. Il tempo si calma, con netta dimi-
nuzione dei disturbi, miglioramento del-
le reazioni, stato atmosferico stimolante.
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