Sistemi locali di welfare
Lavinia Bifulco
Quadro europeo linee di cambiamento politiche sociali
Rescaling
Localizzazione
Attivazione
Negoziazione e partecipazione
Integrazione
L’Europa : politiche di coesione
Le politiche di coesione• La coesione economica e sociale esprime la solidarietà tra gli Stati
membri e le regioni dell'Unione Europea, favorisce lo sviluppo equilibrato e sostenibile, la riduzione del divario strutturale tra regioni e paesi e le pari opportunità tra le persone. La coesione si concreta in una pluralità di interventi finanziari, in particolare attraverso i Fondi strutturali.
Parole-chiave: solidarietà, sviluppo sostenibile, pari opportunità
Europa: summit di Lisbona In occasione del Consiglio europeo di Lisbona (marzo 2000) i capi di Stato o di governo hanno avviato una strategia detta « di Lisbona » con lo scopo di fare dell’Unione europea (UE) l’economia più competitiva del mondo e di pervenire alla piena occupazione entro il 2010. Sviluppata nel corso di diversi Consigli europei successivi a quello di Lisbona, questa strategia si fonda su tre pilastri:un pilastro economico che deve preparare la transizione verso un’economia competitiva, dinamica e fondata sulla conoscenza. L’accento è posto sulla necessità di adattarsi continuamente alle evoluzioni della società dell’informazione e sulle iniziative da incoraggiare in materia di ricerca e di sviluppo ; un pilastro sociale che deve consentire di modernizzare il modello sociale europeo grazie all'investimento nelle risorse umane e alla lotta contro l'esclusione sociale. Gli Stati membri sono invitati a investire nell'istruzione e nella formazione e a condurre una politica attiva per l'occupazione onde agevolare il passaggio all'economia della conoscenza; un pilastro ambientale aggiunto in occasione del Consiglio europeo di Göteborg nel giugno 2001 e che attira l’attenzione sul fatto che la crescita economica va dissociata dall’utilizzazione delle risorse naturali.
Europa- Lisbona
tasso di crescita dell'economia pari al 3%
tasso di occupazione pari al 70% della popolazione attiva
tasso di partecipazione della forza lavoro femminile attiva pari al 60%
Europa
“diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”.
Nel 2005, rilancio della strategia di Lisbona, con due obiettivi principali: crescita economica e occupazione
L’Europa: fondi strutturaliDopo il periodo 2000/06, è stata avviata la nuova programmazione 2007/13, articolata su tre obiettivi:
• Convergenza (finanziato da FESR, FSE e Fondo di coesione); • Competitività Regionale e occupazione (finanziato da FESR e FSE); • Cooperazione territoriale europea (finanziato dal FESR).
Le politiche di coesione sono definite, realizzate e controllate mediante un’azione costante di partenariato. Il dialogo sociale costituisce, infatti, uno dei pilastri del modello sociale dell’Unione europea e ha un ruolo centrale nella programmazione dei Fondi strutturali.Altro campo di azione fondamentale del Fondo Sociale europeo è l’ambito delle politiche sociali. Esse agiscono nella prospettiva di un sistema integrato di azioni di prevenzione, promozione e partecipazione, al fine di garantire pari opportunità a tutti nell’accesso all’istruzione, alla formazione, all’occupazione, all’alloggio, ai servizi collettivi, all’assistenza sanitaria.
Metodo aperto di coordinamento (MAC o OMC)
La cooperazione tra Stati membri sulle politiche è stata perseguita a partire dal 2000 (Consiglio Europeo di Lisbona) usando il Metodo aperto di coordinamento (Mac). Uno strumento che, nel rispetto della suddivisione di responsabilità prescritte nei Trattati tra Stati membri e Comunità europea, fornisce un nuovo strumento di cooperazione tra Stati membri nell’ottica della convergenza delle politiche nazionali e nel raggiungimento di alcuni obiettivi condivisi. E’ basato su:
• identificazione e definizione congiunta degli obiettivi da raggiungere • definizione comune di indicatori che consentano agli Stati membri di conoscere la
loro posizione in un dato momento, nonché i loro progressi nell’ambito degli obiettivi definiti
• strumenti di cooperazione comparativa (benchmarking) finalizzati allo stimolo dell’innovazione, della qualità e della rilevanza dei programmi (disseminazione di buone pratiche, progetti pilota, ecc.).
EuropeizzazioneIl concetto di europeizzazione si riferisce a: un processo di (a) costruzione, (b) diffusione, e (c) istituzionalizzazione di regole formali e informali, di procedure, paradigmi di policy, stili, “modi di fare”, nonché di credenze condivise e norme che sono inizialmente definite e consolidate nella formazione delle politiche e della politics dell’Unione Europea, e successivamente incorporate a livello nazionale nella logica del discorso, nelle identità, nelle strutture politiche e nelle politiche pubbliche
Radaelli C., 2003, The Europeanization of Public Policy, in Featherstone e Radaelli, eds., The Politics of Europeanization, Oxford, Oxford University Press, p. 30.
Partecipazione
Cos’è? Differenze con deliberazione
La partecipazione e il quadro dei cambiamenti di policy
La programmazione negoziale: anni 90, nascono i Patti territoriali (Bobbio, 2000; Pichierri, 2001). Crescono le pratiche contrattuali o pattizie, basate su accordi formalizzati e volontari che impegnano reciprocamente una molteplicità di attori, pubblici e privati, al perseguimento di un interesse collettivo. Le politiche per lo sviluppo locale, la riqualificazione urbana, politiche sociali, ecc.
La partecipazione e il quadro dei cambiamenti di policy
Il paniere degli strumenti negoziali: • I Patti territoriali hanno le loro radici nella concertazione triangolare (fra
amministrazioni pubbliche, rappresentanze sindacali e imprese) e una struttura dei rapporti fra i poteri politico-istituzionali che, soprattutto in una prima fase, ha sofferto di un eccesso di centralizzazione.
• Nell’ambito della riqualificazione urbana, i Contratti di quartiere, nati sulla scia degli omonimi programmi francesi, si caratterizzano per la compresenza fra principi solidaristici e meccanismi competitivi.
• I Piani sociali di zona prevedono l’istituzione di arene decisionali inclusive.
• Questi strumenti danno rilievo a dimensioni quali la costruzione/formalizzazione di accordi e la cooperazione (fra istituzioni e fra istituzioni e attori sociali).
La partecipazione e il quadro dei cambiamenti di policy
L’espansione della programmazione negoziale deve molto a: • Processi isomorfici • Crisi del paradigma razionalistico maturata dagli anni 80, quando hanno
guadagnato spazio modelli delle decisioni pubbliche improntati a una razionalità processuale, incrementale e interattiva.
• Da considerare anche: la delegittimazione crescente dell’architettura politico-amministrativa, tendenzialmente centralizzata e gerarchica, del government; e la necessità di lubrificare i meccanismi ordinari del consenso.
• Oggi la governance partecipata o partecipativa.
La partecipazione e il quadro dei cambiamenti di policy
Quali sono gli elementi effettivi di novità della programmazione negoziale rispetto alla tradizione italiana, caratterizzata da una lunga storia di pratiche negoziali? • La trasparenza: l’idea è che la negoziazione debba svolgersi non
più all’ombra della gerarchia ma in piena luce e secondo principi di accountability che impongono di render conto di ciò che si fa e che si consegue.
• Logiche integrative e distributive.
Partecipazione: fattori e problemi
Struttura delle opportunità e basi sociali della partecipazioneContesti; regole della partecipazione; culture politiche; meccanismi di aggregazione dei problemi; tipo di aggregazione della società localeProblemi della partecipazione: • Numeri• chi • inclusività effettiva (dei soggetti e dei punti di vista)• incisività• rappresentatività
La varietà della partecipazione
Coinvolgimento dei cittadini nelle decisioniChiCosaDoveCome
InclusivitàIncisività
La leadership politica
La varietà della partecipazione nei Piani di zona
Implementazione: molto diseguale
Il problema delle risorse
Partecipazione
Individui o/e organizzazioni: differenze, pregi, limiti
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