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Fare impresa al Sud 9EventiLunedì 9 dicembre 2013

Una rete non profit a servi-zio della persona e attenta

alle esigenze delle fasce più de-boli della società. Soprattutto, consapevole delle nuove sfide lanciate da aspettative di vita ormai allungate e dall’incontro e integrazione di differenti etnie e culture, nonché delle necessità di una moderna sanità al passo coi tempi. Questo è il Consor-zio Sisifo, nato il 23 luglio 1999 a opera di 10 cooperative sociali siciliane. Oggi conta 24 imprese aderenti e un fatturato in cre-scita, che rasenta i 40 milioni di euro. Da Messina a Siracusa, da Tra-pani a Catania, passando per Palermo e Ragusa, le cooperati-ve associate nel consorzio lavo-rano per obiettivi comuni pur senza tralasciare ognuna le pro-prie caratteristiche, competen-ze e territorialità. Sono presenti nei nuclei vitali dell’assistenza sociosanitaria, coprendo in so-stanza quasi l’intera regione in termini di servizi di Adi (Assi-stenza domiciliare integrata) e intervenendo anche in diverse province con le Rsa (Residen-ze sanitarie assistenziali). È un sistema dinamico ed efficiente quello creato dalle cooperative con Sisifo: permette di effet-tuare maggiori servizi per la comunità, di ampliare il pro-prio personale e di aggiornare continuamente le competenze dei propri dirigenti, grazie a uno scambio costante con le al-

tre realtà e a una sinergia con il Consorzio in merito a gestione, formazione e startup di nuove realtà cooperative. “Il modello – spiega presidente del Consorzio, Domenico Are-na – ha dimostrato di funziona-re sia per quanto riguarda i ser-vizi di Adi in cui siamo stati tra i primi a introdurre la gestione telematica di tutti gli interven-ti, compreso il monitoraggio dei pazienti, sia nei casi più complessi di gestione dei Cspa Lampedusa ed Elmas di Ca-gliari o dei Centri accoglienza richiedenti asilo (Cara), di cui l’esempio migliore è quello di Mineo in provincia di Catania”. Le cooperative siciliane, parte-cipando tramite Sisifo ai bandi per l’aggiudicazione dei servizi di gestione dei Cara, hanno aperto un nuovo fronte per le proprie attività iniziando a occuparsi di immigrazione e soprattutto esportato nel set-tore lo stile della cooperazione sociale, l’attenzione alla dignità degli esseri umani, l’obiettivo di un’integrazione che sia arric-chimento culturale reciproco e non omologazione del diverso. In più, le cooperative assegna-tarie dei servizi al momento dell’aggiudicazione vengono riunite in una nuova società consortile realizzando econo-mie di scala nella gestione, uni-formità nei comportamenti del personale, standardizzazione del modello prestazionale, con

innegabili vantaggi anche nei rapporti con l’interlocutore isti-tuzionale.“Al Cara di Mineo, ad esem-pio - prosegue il presidente -, riusciamo a far convivere una cinquantina di diverse naziona-lità e oltre 250 etnie diverse che spesso in patria sono in guerra fra loro. Creiamo le premesse per la libertà di culto e il rispet-to reciproco delle differenze tra musulmani, cattolici ortodossi e cristiani copti. Garantiamo, oltre ai servizi essenziali, attivi-tà ricreative, culturali, ludiche, sportive e di spettacolo”. Prova ne è il clamore mediatico su-scitato, appena due settimane fa, dalla creazione della prima squadra di calcio di richiedenti asilo nata all’interno di un Cen-

l risultati li vedranno anche alla Camera dei deputatiL’11 dicembre proiezione della “docu-fiction” girata al Centro accoglienza di Mineo (Ct). Obiettivo dell’evento: richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, della politica e raccogliere fondi per creare un centro di prima accoglienza

Dall’immigrazione all’integrazione il passo non è breve né facile, ma dal

Cara Mineo, il Consorzio che gestisce in Associazione Temporanea di Imprese il Villaggio della Solidarietà nel calatino, e dalla Fondazione Integra, nata per sup-portare con attività di studio e ricerca il motore di Sisifo, viene un progetto di ampio respiro nel settore dell’accoglien-za ai rifugiati. Inizia tutto un anno fa, con la realizzazione di un documentario

interamente girato al residence che ospi-ta gli immigrati per la regia di Tiziana Bosco e con la partecipazione degli at-tori Marcello Mazzarella e Luigi Bur-ruano, oltre che di numerosi ospiti del centro accoglienza, improvvisatisi com-parse, costumisti, musicisti e fotografi di scena.Il film, metà documentario e metà fin-zione, verrà presentato l’11 dicembre prossimo alla Camera dei deputati co-

me parte di un progetto che, complice la squadra di calcio del Cara Mineo e una partita evento da realizzarsi ad aprile 2014, avrà il duplice obiettivo di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’immigrazione e raccogliere fondi per creare sia un centro di prima accoglienza che una comunità alloggio per minori stranieri non accompagna-ti. In realtà, un traguardo, con il film e con la squadra, è già stato centrato: far conoscere in tutta Italia il Cara Mineo come un modello di accoglienza, dove ai servizi essenziali si accompagnano tan-te attività di inserimento nel territorio e incontro con la comunità del calatino, di conoscenza della cultura ospite e di apertura verso le altre culture, praticate grazie a sport, musica, spettacolo, danza e, soprattutto, corsi di italiano e scuola.

■■■ SISIFO / Nata nel 1999 dall’unione di 10 cooperative sociali siciliane. Dal sostegno domiciliare ai malati ai nuovi progetti per l’integrazione

Servizi efficienti per la comunità e chi ha bisognoE con l’aggiudicazione dei servizi di gestione dei centri di accoglienza si sostengono anche gli immigrati

Se Sisifo è il cuore del si-stema, le cooperative

associate ne rappresentano la linfa vitale, a partire da quelle più storiche che lo hanno costituito. Medi Ca-re e Samot di Ragusa, Turi Apara di Modica, Luigi Sturzo, Consorzio Domus e Città del Sole di Catania, Astrea di Giarre, Azione Sociale di Messina, Coat e Servizi Sociali di Capo d’Orlando, Progetto Salute, Samot e Samo di Palermo, Logos di Comiso, Bluecoop e Ipacem di Agrigento, Nar-ciso di Grammichele, An-chise di Enna e Assomed di Aidone (EN). Imprese e as-sociazioni del sociosanitario che rispondono ai criteri eti-ci della Lega delle Coopera-tive e che, con il Consorzio Sisifo e le sue partecipate, arrivano a impiegare 2.500 soci dipendenti e oltre 1.500 tra operatori e liberi profes-sionisti. Tra le Cooperative citate tantissime vantano un’attività trentennale, a rappresentare una chiara manifestazione del percor-so impervio che esse hanno affrontato per superare di misura la soglia del nuovo millennio evolvendosi in ri-sorse per la comunità e per il mondo dei servizi socio-sanitari della regione Sicilia.

Il Consorzio e le sue associate si occupano di Servizi Sanitari Domiciliari (Assistenza domiciliare integrata, Cure palliative

ai malati terminali, Assistenza malati oncologici, Ospedalizza-zione domiciliare), Servizi Residenziali (Rsa, Casa di riposo per anziani, Comunità alloggio per anziani-minori-disabili psichi-ci, Casa di cura Villa San Francesco “Day surgery e chirurgia ambulatoriale”), Servizi per gli immigrati (Centri per il soccorso e la prima accoglienza, Centri di accoglienza richiedenti asilo, Centri Sprar “Sistema di protezione per richiedenti asilo e ri-fugiati), Centri di accoglienza per minori non accompagnati e vittime di tratta), Servizi Educativi per l’infanzia e i minori (Assistenza educativa domiciliare, Asili nido, Centri diurni per minori), oltre di Servizi di assistenza (Segretariato sociale, As-sistenza specialistica nelle scuole per alunni disabili, Assistenza domiciliare anziani e disabili, Telesoccorso e teleassistenza, Tra-sporto disabili), Preparazione e distribuzione pasti, Formazione professionale (Progettazione e gestione di attività di addestra-mento e di riqualificazione dei lavoratori).

Una rete sana

Comunità alloggio, servizi educativi e per disabili

tro accoglienza e regolarmente iscritta al campionato Figc di terza categoria.In una società in cui le aspet-tative di vita media vanno au-mentando le cooperative asso-ciate in Sisifo hanno intuito che non si possono abbandonare gli anziani, i minori, i disabili, i soggetti più deboli e fragili. E hanno varato un progetto di largo respiro consapevole del fatto che l’intervento pubbli-co ospedaliero va eliminando le lungodegenze e in genera-le l’assistenza sociosanitaria. “Per questo motivo – aggiunge Arena - sono impegnate nella gestione di servizi domiciliari anche ai malati oncologici e ter-minali e che necessitano di cure palliative portando il totale dei

pazienti assistiti in Sicilia a oltre 80.000 unità. La rete che è sta-ta creata per sopperire a que-ste necessità è diventata la più grande realtà cooperativa del meridione, aperta a collabora-zioni nazionali e internazionali, capace di stimolare la crescita non solo delle cooperative asso-ciate, ma pure di nuove società e nuovi progetti”.Aderente alla Legacoop e pezzo importante di Legacoopsocia-li, il Consorzio Sisifo aderisce anche al Consorzio Quaran-tacinque, che raggruppa le più importanti cooperative sociali d’Italia. In più, ha promosso la costituzione della Fondazione Integra Servizi alla Persona on-lus per dare spazio alle attività culturali, formative e ai proget-

ti di assistenza e di aiuto agli immigrati. Sinergie tutte che hanno permesso di guardare al futuro e di far crescere insieme le cooperative e il Consorzio.

La squadra del Cara (Centro accoglienza richiedenti asilo) di Mineo in provincia di Catania

Attività ricreative anche per gli immigrati più piccoli

L’attività assistenziale di Sisifo soddisfa ogni esigenza