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Scuole senza zaino

Progettiamo come in cucina IL TIMETABLE

Nella didattica tendiamo a concentrare l’atten-zione su ciò che sta a monte, definendo con pre-cisione gli obiettivi da raggiungere e su ciò che sta a valle, preoccupandoci di elaborare un sistema di verifiche per la valutazione dei risultati conseguiti dagli allievi. La progettazione, però, di ciò che sta tra questi due estremi riveste un ruolo fondamen-tale, in quanto essa guida l’azione che condurrà al raggiungimento delle mete prefissate.Questa enfasi su quanto sta all’inizio e alla fine del processo di insegnamento-apprendimento fa emergere una visione idealistica del percorso, che non connette la teoria alla pratica educativa, in quanto non dà la giusta attenzione a quanto sta nel mezzo e cioè alla realizzazione, alla pratica, all’organizzazione e alla preparazione delle at-

Insegnante Scuole Senza Zaino

Daniela Michetti

tività. Proponiamo, quindi, di uscire dal generico per definire bene quello che dovrà accadere in quell’ora di lezione/attività, focalizzando la nostra attenzione sulla progettazione delle attività, attra-verso la definizione accurata di quello che si deve fare, ovvero la costruzione di un sistema di attività ben organizzate, che implica la descrizione di me-todologie, strumenti, spazi e tempi. Possiamo pensare, seguendo una suggestione di Bruno Munari, la progettazione didattica pa-ragonandola alla realizzazione di una ricetta di cucina. Questo ci può aiutare a comprendere le modalità con cui intendiamo collegare progetta-zioni ideate (ricette) a realizzazioni operative che conducono alla attuazione di prodotti desiderati (piatti elaborati).

14 anno 125 • © Editrice La ScuolaScuola Italiana Moderna n. 9 • Maggio 2018

La procedura giusta è la base da cui partire: “Il me-todo progettuale non è altro che una serie di opera-zioni necessarie, disposte in un ordine logico dettato dall’esperienza. Il suo scopo è quello di giungere al massimo risultato con il minimo sforzo” (B. Munari).In ogni progettazione, anche in cucina, la fase iniziale consiste nella definizione del traguardo: per esempio, cucinare la pasta. Poi però bisogna entrare nello specifico, chiedendoci quale tipo di piatto di pasta vogliamo realizzare. Dobbiamo, cioè, darci un obiettivo preciso, operativo, concreto. La fase di definizione dell’obiettivo è abbastanza semplice; più complesso risulta definire e realiz-zare il processo: quale ricetta seguire, quali in-gredienti, quali strumenti, quali spazi, quanto tempo a disposizione? Le risposte a tutte queste domande guidano la strutturazione del percorso e conducono, se la procedura ideata sarà svolta cor-rettamente, alla realizzazione della ricetta.Se, come dicevamo, la definizione degli obiettivi è relativamente semplice (anche perché abbiamo la guida delle Indicazioni nazionali per il curricolo), meno lo è strutturare le attività in modo da con-seguire quegli obiettivi in modo ottimale. Ciò si-gnifica, tornando alla didattica, realizzare attività interessanti, coinvolgenti ed efficaci dal punto di vista dell’apprendimento. Per organizzare la progettazione didattica, nelle classi Senza Zaino impieghiamo il timetable dell’at-tività, che prevede la comunicazione agli alunni dell’obiettivo, degli strumenti di valutazione, delle attività, dei tempi e degli spazi. Si tratta di essere trasparenti, per coinvolgere e far partecipare tutti.

Per rendere chiare e ben pianificate le attività di-dattiche, proponiamo di elaborare il timetable che esplicita in modo chiaro e condivisibile con gli alunni, anche piccoli, come è organizzato il per-corso di una determinata attività. La modalità che adoperiamo per la progettazione è la procedura delle 4 R (che riprende in parte il ciclo di Deming: plan, do, check, act):1. Riflettere e progettare – ideare un’attività che

risponda a obiettivi chiari;2. Redigere – scrivere quanto ideato, definendo chi

fa che cosa, dove e quando;3. Realizzare – eseguire quanto ideato;4. Revisionare e valutare – confrontare quanto rea-

lizzato con gli obiettivi prefissati.Il timetable è lo strumento che rende operativa la progettazione, descrivendo gli step dell’attività in successione ordinata, includendo e connettendo tutti gli elementi immateriali (obiettivi, idee, me-todi, approcci relazionali, conoscenze dei docenti e degli alunni) e materiali (spazi, strumenti e ma-teriali didattici, comunicazione visuale) che deli-neano l’ambiente formativo. Con la stesura del ti-metable descriviamo in modo dettagliato le attività.Per condividere con gli alunni il timetable dell’atti-vità è opportuno utilizzare un pannello attraverso il quale, ogni mattina, viene organizzata la lezione. Su di esso sono collocati i titoli delle attività, i tempi, gli spazi, in modo che in ogni momento sia chiaro quello che deve essere fatto.Pianificare al meglio le attività rende possibile il conseguimento ottimale degli scopi in ogni am-bito, in cucina come a scuola.

Bibliografia• A. Calvani, Come fare una lezione efficace, Carocci• F. Landriscina, Instructional Design e progettazione

curricolare. Un binomio possibile per la scuola italia-na, in “Form@re. Open Journal per la formazione in rete”, Vol. 15, n. 3, Firenze University Press

• B. Munari, Da cosa nasce cosa, Laterza• M. Orsi, A scuola senza zaino, Trento, Erickson

15 anno 125 • © Editrice La ScuolaScuola Italiana Moderna n. 9 • Maggio 2018