Se questo è un uomo
Scuola secondaria statale 1° grado
Giuseppe Ungaretti
I.C GROSSETO 3
Melissa Paba 3°C
anno scolastico 2015/2016
TRAMA
Il racconto di Primo Levi ha inizio il 13 dicembre del 1943 quando l’autore
viene catturato e, in quanto partigiano ebreo, portato in un campo di
concentramento italiano, in attesa del trasferimento in Germania.
L’uomo, dopo un viaggio estenuante, giunge nel lager di Monowitz dove i
prigionieri continuano a esistere ma non a vivere, poiché ogni diritto
umano è loro negato.
Le sofferenze inflitte dalle guardie, le violenze, le condizioni di lavoro
estremamente dure, il rapporto tra i prigionieri e la morte di alcuni di
loro, ridotti a sagome deboli e malate, sono descritte con molta cura.
Levi riesce a sopravvivere perché le sue competenze di chimico fanno sì
che possa trovare un impiego in infermeria.
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Una giovinezza
nell'età fascista
● 1919: nasce a Torino il 31 Luglio.
● 1934: si iscrive al Ginnasio, ma poco dopo
cambia indirizzo di studi e frequenta la
facoltà di scienze a Torino.
● 1938: il governo emana le prime leggi
razziali tuttavia Levi riesce a completare gli
studi e si laurea in Chimica nel 1941.
● 1942: trova lavoro in una fabbrica di
farmaci.
LA DEPORTAZIONE DI AUSCHWITZ
Il 13 dicembre 1943 Levi viene deportato ad Auschwitz.
La decisione di sterminare gli ebrei europei venne presa durante
l’estate del ’41.
Racconta Rudolf Hoss, primo comandante di Auschwitz:
“Il 29 luglio 1941 venni improvvisamente convocato a Berlino
presso il Reichsfuhrer. Himmler mi ricevette e mi disse
sostanzialmente quanto segue – Il Fuhrer ha ordinato la soluzione
finale della questione ebraica e noi SS dobbiamo eseguire questo
ordine… Ho scelto Auschwitz, sia per la sua ottima posizione dal
punto di vista delle comunicazioni, sia perché il territorio
d’interesse del campo può essere facilmente isolato e
camuffato”.
Il 27 gennaio del 1945 il campo di sterminio di Auschwitz viene
liberato dalle truppe sovietiche.
CAMPI DI CONCENTRAMENTO
La costruzione dei campi di
concentramento nazisti
venne iniziata nel 1933. Il
lager nazista è pensato
appositamente per
trasformare gli uomini in
vere e proprie bestie. I suoi
“ospiti” sono obbligati ai
lavori forzati, denutriti e
privati persino del nome,
spogliati di qualsiasi bene e
divisi dalle proprie famiglie.
La poesia “se questo è un uomo” è
stata scritta da Primo Levi durante
il periodo della seconda guerra
mondiale e della persecuzione
degli ebrei. Lo scrittore in sole
cinque strofe descrive la vergogna
che si prova quando si pensa alle
ingiustizie compiute verso gli
ebrei.
Infatti lo stesso autore era stato
deportato ad Auschwitz, ma era
sopravvissuto, perché era stato
mandato in un campo di lavoro.
Dopo la poesia Levi ha deciso di
scrivere la storia accaduta in un
libro.
Attraverso il libro "Se questo è un uomo",
Primo Levi fornisce la sua testimonianza
per : -
documentare un'esperienza estrema;
- mostrare le peggiori conseguenze della
xenofobia;
- raccontare e liberarsi di un ossessione;
- far sì che ciò che è stato non si ripeta.
L'offesa della dignità
Il libro si sofferma su tutte
le offese alla dignità e
alla personalità
individuale, dalle
percosse alle umiliazioni
Fisiche: violenza,
arroganza, derisione,
presa In giro e l'esplicita
riduzione dell'uomo a
una cosa.
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