SCREENING PER CANCRO COLORETTALE NEI PARENTI DI PRIMO GRADO DI PAZIENTI AFFETTI DA NEOPLASIE DEL GROSSO
INTESTINO
Federica RossiMaurizio Ponz de LeonGiampiero Olivetti Carlo Alberto Goldoni Giuliano CarrozziGianfranco De GirolamoLuana Floren Pecone
AIRT, Reggio Emilia 5-7 Aprile 2006
Incidenza e mortalità delle neoplasie colorettali
Il cancro colorettale è una delle forme tumorali più frequenti nella popolazione dei paesi occidentali; in Emilia Romagna rappresenta uno dei primi tumori per incidenza (nel 2000 ca 3300 casi annui stimati, contro i 2900 del tumore del polmone) (1) ed il secondo per mortalità (1567 deceduti per questa causa nel 2001, rispetto ai 2824 per tumore del polmone, che rappresentano l’11% dei deceduti per tumore e il 3,4% di tutti i decessi). (2)
(1) Ferretti S, Finarelli AC, Repetto F. I tumori in Emilia Romagna. (2) Regione Emilia-Romagna Assessorato Sanità Registro di Mortalità http://www.regione.emilia-romagna.it/sas/rem/reportistica.htm
Incidenza e mortalità delle neoplasie colorettali
La sopravvivenza relativa a 5 anni è intorno al 50% ma varia molto in funzione dello stadio alla diagnosi:dal 90% dei tumori localizzati al 5-10% di quelli già metastatizzati, negli ultimi anni si è osservato unmiglioramento della sopravvivenza legato soprattutto a una diagnosi di un maggior numero di tumori in stadi precoci.
Screening per cancro colorettale nei parenti di I° grado di pazienti affetti
da neoplasie del grosso intestino
Nel caso dei tumori colorettali una fascia di individui particolarmente a rischio è rappresentata dai parenti di primo grado di individui affetti da neoplasie colorettali; in questa popolazione il rischio è stato valutato 3 volte maggiore rispetto alla popolazione generale
Screening per cancro colorettale nei parenti di I° grado di pazienti affetti
da neoplasie del grosso intestino
Il nostro studio nasce nell’ambito delle attività del Registro dei Tumori Colorettali dell’Università di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con il Servizio di Epidemiologia della AUSL di Modena.
E’ patrocinato dall’Assessorato alla Sanità della Regione Emilia-Romagna.
Si inserisce a pieno diritto nello screening provinciale del colon-retto proposto dalla Regione come studio ad alta risoluzione.
Obiettivi dello studio
Valutare quale sia il rapporto costi/efficacia in uno studio in cui persone a rischio medio alto sono invitate ad una indagine colonscopica a scopo preventivo senza test preliminari (FOBT). Valutare la fattibilità dello screening rivolto ai familiari di primo grado in termini di:
Adesione di questa popolazione allo screening proposto e sua accettabilitàDifficoltà operative.
Valutare quanti parenti di I grado hanno precedentemente eseguito colonscopia o altri esami diagnostici.
Obiettivi dello studio - 2
Valutare la natura delle lesioni scoperte in questa popolazione (in termini di frequenza, tipologia e dimensioni dei polipi riscontrati) e la percentuale di pazienti con lesioni colorettali
Valutare l’entità del rischio di tumore colorettale in tale popolazione
Valutare l’efficacia dello screening colorettale in termini di:
riduzione dell’incidenza dei tumori colorettaliriduzione della mortalità per tale neoplasiaeventuale insorgenza di cancri intervallari
Modalità operative
Integrazione dei dati del Registro Tumori con l’Anagrafe Sanitaria; Realizzazione di archivi informatizzati
Contatto telefonico dei pazienti/parenti di primo
grado
Percorso preferenziale per l’esecuzione
dell’esame endoscopico (affiancamento ed
esenzione ticket)
Colonscopia in sedazione (Midazolam+ Fentanest
e.v.)
Situazione anni di registrazione 1996-2000 (casi incidenti)
casi incidenti 1048
non parenti eligibili
477 (45,5%)
con parenti eligibili
409 (39%)
non reperibili 162 (15,5%)
Situazione anno di registrazione 1996-00 (familiari di I grado)
Familiari di primo grado1663
Familiari indecisi
111 (18.8%)
Popolazione eligibile588 (35.4%)
Familiarinon aderenti207(35.2%)
FamiliariAderenti
270 (46%)
Familiari esclusi 1075 (64.6%):Familiari deceduti 14Malati terminali 1Con precedente k colon 32Incapaci di dare il consenso 8Irreperibili 42Residenza fuori Modena 129Età non congrua 584Con precedente colonscopia265
Colonscopie di screening nel periodo 1996-2000 (familiari di I grado)
Familiari con colonscopia eseguita
231
Familiari con colonscopia negativa
134 (58%)
Familiari con colonscopia positiva
per polipi96 (41.5%)
Familiari con colonscopia positiva
per carcinoma 1 (0.5%)
Sede polipi asportati
1% 7%
9%
1%
44%
17%
11%
10%
Appendice
ceco
Colon Ascendente
Flessura Epatica
Colon Trasverso
Colon Discendente
Sigma
Retto
Tipologia polipi asportati
8%
39%
12%1%
39%
1%
Flogosi
Polipo iperplastico
Adenocarcinoma
Adenoma tubulare
Adenoma tubulo-villoso
Lipoma
Numero di polipi/persona
60
17
12
6
1 1
0
10
20
30
40
50
60
70
1 polipo 2 polipi 3 polipi 4 polipi 5 polipi 7polipi
numero polipi
num
ero
pers
one
Dimensioni dei polipi asportati
90
37
8
1
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
1-4 mm 5-9 mm 10-19 mm 20 mm
dimensioni polipi
num
ero
polipi
Conclusioni
I dati raccolti sono ancora preliminari per poter trarre conclusioni significative. E’ comunque interessante notare che:
Il 31% dei familiari potenzialmente eligibili ha effettuato almeno 1 colonscopia negli ultimi 5 anni
Il 10,4% dei familiari realmente eligibili ha fatto almeno 1 colonscopia più di 5 anni fa
Percentuale di aderenti (46%) Elevato numero di indecisi (18.8%) e di non aderenti (35.2%),
frenati principalmente dal timore dell’esame Importanza della pancolonscopia rispetto alla sigmoidoscopia
(39% polipi presenti nel colon discendente, trasverso ed ascendente)
Impressione di una buona accettazione da parte degli aderenti
Grazie per l’attenzioneGrazie per l’attenzione
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