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Radicati nella fedefoglio di collegamento della chiesa di Vocogno
e della cappella dellOspedale di Domodossoladove si celebra la messa tradizionale 8Nei momenti di confusione
pericolosa occorre fare unpasso indietro.Non si fa forse proprio cos nella vita? Di fronte
a una situazione confusa, difficile da districare,che ci rende preoccupati e perplessi, ci si fermae poi si fa un passo indietro, astenendosi dall'a-vanzare nel pericolo.
anche ci che abbiamo fatto nella fede. S,crediamo che l'immagine rende idea delle nostrescelte.Amiamo la Chiesa, CorpoMistico di Cristo e nostraMadre, amiamo il Papa e ilVescovo, ma di fronteall'evidente confusionedella vita cristiana intornoa noi, ci rifiutiamo di avan-zare nell'ambiguit e nel-l'incertezza e domandia-mo la grazia di restare nelcristianesimo sicuro.
In fondo la nostra posizio-ne tutta qui. Per questoriteniamo, e abbiamosempre ritenuto, di nonessere nella disobbedien-
za.
Saremmo nella disobbedienza se inventassimoun altro cristianesimo, se ci inventassimo unanostra messa, una nostra pastorale, un nostrocatechismo, se riconoscessimo degli altri supe-riori fuori da quelli che la Chiesa ci ha dato nelPapa e nel Vescovo.
No, noi non facciamo nulla di tutto questo.Semplicemente, giudicando piena di confusione
e di pericolo la nuova pastorale, il nuovo rito dellamessa, la nuova catechesi, ci avvaliamo del dirit-to che la Chiesa ha sempre riconosciuto alleanime nei momenti di crisi: ci atteniamo alla pre-
cedente prassi e dottrinadella Chiesa, a quella sicu-ra, a quella prima dello
scoppio della crisi.
Infatti, per la Messa, non andiamo a cercarechiss quale rito arcaico, ma ci atteniamo alMessale del 1962, quello promulgato da PapaGiovanni XXIII, perch le lievi modifiche eaggiunte apportate in quella riforma non hannonella sostanza intaccato la Messa Romana di
sempre. Non andia-mo a cercare ci checi piace, ma obbedia-mo alle riforme dellaChiesa, quelle sicuree solo a quelle sicu-re. E cos facciamoper tutti gli altri aspet-ti della disciplina suisacramenti e pertutto l'apostolato.
Cos facendo, siamocerti di non andarefuori dalla Chiesa,che la stessa ieri eoggi. Non ci sonodue Chiese, una
prima e l'altra dopo il Concilio. No, ce n' unasola! Ci sono invece, nella stessa Chiesa, rifor-me accettabili e riforme non accettabili sonoinaccettabili in coscienza le riforme che mettonoin pericolo la fede e la vita cristiana. E siccome laFede il bene supremo, non concesso a nes-suno nella Chiesa esporla al pericolo.
Sappiamo, ne siamo coscienti, di esprimere ungiudizio severo sulle svolte della chiesa moder-na.
D'altronde, ad uno sguardo spassionato, gli esitidisastrosi dell' ammodernamento della Chiesadi questi ultimi decenni sono innegabili. L'ultimariforma del messale e conseguentemente di tutta
ANNO VII
AGOSTO 2014N.
Editoriale
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la vita cattolica sta uccidendo il cattolicesimo neinostri paesi. Negarlo pura ideologia.
Chiediamo e viviamo la libert dei figli di Dio,che amando la Santa Madre Chiesa, dicono aisuoi legittimi Pastori: noi continuiamo su quello
che ci avete insegnato un tempo, e continuandonella Tradizione siamo certi di contribuire, non-ostante la nostrapovert, alla edifica-zione della Chiesastessa.
Uniamo cos dueatteggiamenti chein coscienza cisembrano non
disgiungibili:- un grande amore e rispetto per la Chiesa- una vigilanza per non mischiare mai la grande
Tradizione della Chiesa con le ambiguit delleriforme post-conciliari, e questo non soltanto nelrito della messa.
Amore e severit, insieme.Anche perch amare la Chiesa non in astratto,significa preservare il suo tesoro costituito dallaRivelazione divina, Tradizione e Scrittura insie-me. Ma la Rivelazione si declinata e trasmessain ci che la Chiesa ha sempre creduto e pratica-
to, a partire dalla Messa Cattolica.Sbaglia chi, avendo capito il terribile pericolo
interno al Cattolicesimo attuale, piange in privatoma non interviene per rispetto alla Chiesa. Amadavvero chi la Chiesa la difende.
Ci che appare disobbedienza non lo . inve-ce il pi grande servizio che un credente possa
fare alla Sua Madre.Chi parla di disobbe-dienza parlando deiTradizionalisti (ter-mine non bello, malo usiamo per capir-ci), lo fa per igno-ranza: pensa chela Chiesa abbia
una autoritassoluta su tutto.No, la Chiesaobbedisce a
Ges Cristo, ne ilsuo corpo deve custodire ci che il Signore le haconsegnato, Verit e Grazia. Non inventa laChiesa, ma trasmette.
Per questo non pu essere illegittimo decideredi stare nella Tradizione pi sicura.Non esce dalla Chiesa chi sta al suo passato, neesce chi inventa un cristianesimo nuovo.
ore 10 30
SANTA MESSA CANTATA
E PROCESSIONE
CON LA RELIQUIA DEL SANTO
ore 15 30
VESPRI CANTATI
ESPOSIZIONE DEL SS SACRAMENTO
BENEDIZIONE EUCARISTICA
FESTA DI SAN ROCCO
ESTA DI SAN ROCCO
A
V
OCOGNO
D
OMENICA
17 A
GOSTO
2014
0re 17.00 Santa Messa letta
Invochiamo San Rocco, potente intercessore presso lAltissimo,
per essere guariti dalle malattie del corpo e dello spirito.
www.radicatinellafede.blogspot.itwww.radicatinellafede.blogspot.it
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Mentre un falso ecumenismo sta facen-
do sprofondare i cattolici in un indiffe-
rentismo eretico, che fa dire con estre-
ma superficialit che tutte le religioni
vanno bene ai fini della salvezza, que-
ste righe del P. Emmanuel riportano la
riflessione dentro una chiarezza tutta
cattolica. La Chiesa di Cristo di fronte a
Giudei e Gentili, cio i pagani politeisti: quali considerazioni occorre fare, quale atteggiamento
corretto avere? Leggiamo e riflettiamo con tutta calma e pazienza, studiamo, e saremo illuminati
e pacificati. Pi aumenta la confusione demoniaca, pi occorre stare nella retta dottrina. Ma per
stare ad essa, occorre conoscerla veramente.
da La sainte glise
del Pre Emmanuel Andr
Dottrina Cattolica
Capitolo XVII
GIUDEI E GENTILI
La Chiesa di Ges Cristo, dopo la Pentecoste, si
trovata in presenza di due porzioni dell'umanit chel'apostolo distingue sovente, cio i Giudei e i Gentili(o nazioni idolatre). I Giudei, popolo di Dio, erededelle promesse, dal quale proviene Cristo secondola carne (Rm 9,5), furono i primi invitati a entrarenella Chiesa nuova: rifiutarono. D'allora gli apostolirivolsero i loro sforzi alla conversione delle nazioniidolatre e, seguendo la parabola del Vangelo, sisparsero nei crocicchi (Mt 22,9), cio in tutte le partidel mondo, invitando tutti gli uomini senza distinzio-ne al banchetto dell'unit.
L'apostolo ci dipinge, con la sua energica concisio-ne, gli effetti della predicazione sui Giudei e suiGentili. I Giudei, dice, chiedono miracoli, e i Grecicercano la saggezza: quanto a noi, predichiamoGes crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza peri Pagani e in verit potenza di Dio, e sapienza diDio per coloro che sono chiamati tanto dai Giudeicome dai Pagani (1 Cor 1,23-24).
***
Da queste parole risulta che i Giudei rifiutaronoNostro Signore perch le sue umiliazioni e la suacroce, che sono la salvezza del mondo, li scandaliz-zavano.
Sognavano un Messia guerriero, che avrebbe sot-tomesso al loro impero tutti i popoli della terra unMessia taumaturgo, che avrebbe fatto risplenderedei prodigi nel cielo, e con una parola avrebbeabbattuto i loro nemici. Quando videro Ges umile e
povero, Ges i cui miracoli erano dei miracoli dibont, Ges che si lasciava flagellare e crocifiggerecome l'agnello senza difesa, il loro orgoglio si rivol-t: lo rigettarono, lo anatemizzarono, e furono perquesto rigettati loro stessi e anatemizzati.
Il Vecchio Testamento li aveva nutriti delle promes-se di una felicit temporale il Nuovo, segnato dalsangue di Ges Cristo, apriva loro l'accesso a unafelicit eterna. Ma, per accedervi, bisognava adora-re Ges in croce. Questa croce divenne per essiuna pietra di scandalo, contro la quale si infransero.
I Giudei, dice Sant'Agostino, indirizzano le lorosuppliche al vero Dio, ma non attendono che deibeni temporali per questo disprezzarono gli inizi delpopolo nuovo che cresceva nell'umilt, si accecaro-no per nulla comprendere dalle Scritture, e rimase-ro nel vecchio uomo (De vera religione).
Costituiscono, aggiunge, un vivente contrasto conla bellezza della Chiesa. mentre la Chiesa sem-pre giovane, perch tutta celeste, tutta spirituale,
essi sono invecchiati, carnali, rattristati, sfigurati.
La Chiesa, dice ancora, li supera correndo al Cielo,li lascia trascinarsi sulla terra li abbandona alla loro
Ges nella Sinagoga
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cecit, per volare alla conquista spirituale delmondo.
E tuttavia il suo grembo resta loro aperto essaprega Dio di guarire il loro indurimento, di togliere ilvelo che copre gli occhi del loro cuore (2 Cor 3,15)essa sa che un giorno questo velo sar tolto, che iGiudei convertiti riconosceranno Ges Cristo, comei figli di Giacobbe hanno riconosciuto il loroGiuseppe che avevano venduto. Questa speranzadilata il cuore della Chiesa, e anima la sua preghie-ra.
Attendendo il grande giorno dell'unit, il grande giu-bileo del mondo annunciato dai profeti e descritto daSan Paolo in termini magnifici (Rm 11), i Giudei ren-dono con la loro stessa dispersione e la loro persi-stenza come popolo, una testimonianza eclatante aGes Cristo e alla sua Chiesa. Portatori incorruttibi-li dell'Antico Testamento, ne garantiscono l'autentici-t contro gli attacchi del razionalismo hanno tra lemani, per uno strano prodigio, le profezie che atte-stano chiaramente la venuta di Nostro SignoreGes Cristo, la loro propria dispersione e il loro ritor-
no portano cos una torcia che rischiara il mondo, econ cui si accecano da se stessi. Sant'Agostino liparagona a Caino che, omicida di suo fratello, vaga-bondava dappertutto con un segno sulla fronte,affinch ciascuno lo riconoscesse e nessuno louccidesse. Cos i Giudei hanno un segno, il segnodella riprovazione che ha loro messo in fronte il dei-cidio e se ne vanno per il mondo, esponendo que-sto segno sono dappertutto, e non si mischiano danessuna parte. Quale uomo in buona fede, studian-do questo fenomeno unico, e risalendo dall'effetto
alla causa, rifiuterebbe di dire: Ges Cristo Dio?
***
Parlando dei Gentili, si intendono le nazioni idola-tre, di cui la Chiesa intraprende direttamente la con-versione, quando i Giudei si furono da loro stessigiudicati indegni della vita eterna (At 13,46).
I profeti avevano annunciato la conversione dei
Gentili. Avevano visto, all'avvento del Messia, l'ido-latria scomparire e la conoscenza del vero Dio inon-dare il mondo come il mare si copre di flutti (Is 40).Se i Giudei fossero restati fedeli, avrebbero mante-nuto il ruolo di primogeniti nella grande famiglia deipopoli riscattati. Per effetto della riprovazione deiGiudei, i Gentili passarono in primo piano.
San Paolo, che ebbe per prima missione di evan-gelizzare i popoli di razza ellenica, diceva: i Grecivogliono la sapienza, e per essi la croce una fol-lia. E constatava nello stesso tempo che, per la stol-
tezza della predicazione della croce, era piaciuto aDio di salvare il mondo (1 Cor 11,18). All'inverso deiGiudei, i Gentili, umiliando la loro pretesa sapienza,accettarono dunque e adorarono Ges crocifisso.
Sant'Agostino, collocandosi da un punto di vista pigenerale, dichiara che le nazioni idolatre erano esono ancora nelle mani della Chiesa come unamateria prima che essa lavora.
Questa espressione, che non stupir se la si appli-
ca ai selvaggi, scioccher qualche spirito se la siapplica ai popoli civilizzati della Grecia e dell'anticaRoma. Come! permesso assimilare delle stirpicoltivate fino alla raffinatezza a una materia ancorabruta che si tratta di lavorare? Tuttavia l'espressione giusta. Chiunque, in effetti, studi pazientemente lastoria di questi popoli famosi colpito nel vederetutti i loro generali e i loro filosofi in preda alle super-stizioni pi ridicole, nello stesso tempo, ahim! in cuisono sporchi, lo attesta San Paolo, delle passionipi ignominiose. Diventa chiaro che il diavolo li
teneva sotto il suo potere, ridicolo e crudele nellostesso tempo, esattamente come i selvaggi. E laconclusione che si impone questa: la Chiesa sola,e non la filosofia, pu liberare l'umanit, e strappar-la dagli abissi dell'ignoranza e del vizio.
In realt le nazioni erano, come dice San Paolo,totalmente estranee alla vita divina (Ef 4,18).Originariamente, avevano ricevuto delle tradizioniriguardanti la caduta e le promesse di unRedentore. Ma queste tradizioni, cos come lanozione di Dio, erano state talmente alterate e sfigu-rate dalle favole del paganesimo, da divenire irrico-noscibili. Le nazioni non offrivano pi che un'accoz-zaglia confusa di credenze grossolane e i filosofi,che vedevano pi chiaramente ci che la natura
La predicazione di San Paolo ai pagani
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divina, avevano per principio che in religione occor-reva in effetti seguire la consuetudine, anche falsa,immorale e assurda.
Gli apostoli ebbero la missione di sciogliere questocaos, di portarvi la luce, di far accettare a questi
uomini gloriosi e sensuali le nozioni pi pure su Dioe nello stesso tempo i precetti pi austeri che croci-figgevano la carne e umiliavano lo spirito.Realizzarono questo prodigio per la virt delloSpirito Santo questo rinnovamento fu una veracreazione.
Da tutte queste nazioni idolatre, plasmate dallemani degli apostoli e rigenerate dal fermento delVangelo, usc quella meraviglia che si chiama cri-stianit: la cristianit la cui sede a Roma con lacattedra di Pietro, e la cui casa la razza di Japhet,pi specialmente la razza latina. Questa razza fueletta per rimpiazzare Gerusalemme: essa e rima-ne incaricata dell'apostolato del mondo.
Non diciamo che questa razza sempre stata fede-le alla sua missione, come avrebbe dovuto esserlo:tuttavia, ancora oggi, lei a fornire i missionari aiquattro angoli del globo terrestre, che marcianoall'assalto della pi temibile cittadella del feticismointraprendendo la conversione dell'Africa. Essa con-
tinua l'opera della predicazione del Vangelo, allaquale Nostro Signore non ha posto altri limiti chequelli stessi della terra (At 1,8).
Ahim! non ignoriamo che le nazioni cristiane ogginon sono pi cristiane come nazioni. Per cui, sare-mo obbligati, nel seguito di questo lavoro, a parlaredell'apostasia delle nazioni, come parleremo delritorno e della conversione dei Giudei. Questi duefatti immensi entreranno nel dramma della fine deitempi.
Gli incontri di Dottrina Cattolicaper il mese di agosto:
venerd 1 - 8 - 22
ore 20.30 Sala Parrocchiale Vocogno
INCONTRI
DOTTRINA CATTOLICA
continua...
La predicazione di San Paolo ai Giudei
SOLENNITA DELLASSUNZIONESOLENNITA DELLASSUNZIONE
del la B. V. MARIA IN CIELOdel la B. V. MARIA IN CIELO
ore 10.30Santa Messa cantata
ore 17.00 Santa Messa letta
Cappella dellOspedale di Domodossola
ore 10.30 Santa Messa cantata
Venerd 15 Agosto 2 14
ocogno
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Nostra Signora
ostra Signora
del Sacro Cuoreel Sacro Cuore
di Ges
i Ges
VOCOGNO
7 Luglio 2014
FESTA di
Domenica 7 luglio, nella chiesa di
Vocogno, si celebrata con solennit
la festa di Nostra Signora del Sacro
Cuore di Ges.
In queste pagine pubblichiamo alcu-
ne foto della Santa Messa e della
Processione e due estratti della pre-
dica, perch questo giorno rimanga
nella memoria di tutti.
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[...] La Madonna, in questa statua di Nostra Signora
del Sacro Cuore, ci dice tutto con chiarezza. Noi accor-
riamo a lei perch abbiamo bisogno delle grazie di
Nostro Signore, abbiamo bisogno dellaiuto della
Madonna, ma la Madonna ci indica il Cuore di Cristo.
Vuoi essere aiutato? Torna al Cuore di Cristo, cerca nel
Cuore di Cristo la tua consolazione. Guardatela Nostra
Signora sul trono della processione: indica il Cuore di
Cristo, il Sacro Cuore, perch dal Cuore di Cristo sgor-
ga la grazia per noi. E allora la Madonna ci dice:
Troverai solo consolazione tornando a vivere in grazia
di Dio, essendo obbediente ai comandamenti, cercando
la grazia nei sacramenti, specialmente nella confessio-
ne e nella comunione. Indicare il Cuore di Ges vuol
dire questo! Ges ci ama con i sacramenti, con la sua
grazia, con il suo perdono continuo [...]. [...] Consolntem me quaesvi, et non invni - cercaichi mi consolasse, e non lo trovai (off. della Messa del
Sacro Cuore).
Noi cerchiamo la consolazione ai piedi della Madonna,
la Madonna ci dice: La troverai in Ges e nel suo
Cuore, ma il Sacro Cuore di Ges ci dice: Se vuoi
essere consolato, inizia a consolarmi! Inizia tu a conso-
lare il mio Cuore, che ha sofferto per te, che aperto
dalla lancia per te [...].
Cosa vuol dire consolare Ges? Vuol dire vivere uniti a
Lui. Le anime che desiderano vivere unite a Lui si allon-
tanano con la penitenza dai peccati, si confessano e si
comunicano, pregano, vogliono vivere semplicemente lavita con Dio.
Consolati col Cuore di Cristo! Consolando il Cuore di
Cristo, dando sollievo al Cuore di Ges, noi troveremo
consolazione [...]
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Luned - Mercoled e Venerd:ore 17
Marted - Gioved e Sabato:ore 7
Per le Messe in settimanasaranno possibili
delle variazioni di orario.Tel. don Alberto 349.2848054
Radicati nella fede pag. 8
ORARI SANTE MESSE
VocognoChiesa di Santa Caterina v.m.
Domenica e Festeore 10.30 Messa cantata
ore 17.00 Messa letta
Luned - Mercoled e Venerd:ore 17
Marted e Gioved: ore 7Sabato: ore 8
Per le Messe in settimanasaranno possibili
delle variazioni di orario.Tel. don Stefano 348.2463990
DomodossolaCappella dellOspedale
Domenica e Festeore 10.30 Messa cantata
alla
lla
e l leg
r in gg io
el leg
r in gg io
Tradizioneradizione
ella
ella
4
Madonna di Oropa
adonna di Oropa
La chiesa di Vocogno e la cappella dellOspedale di Domodossola
a chiesa di Vocogno e la cappella dellOspedale di Domodossola
dove si celebra la Messa tradizionale vi invitano al
ove si celebra la Messa tradizionale vi invitano al
don Stefano Coggiola
3482463990
Per chi non desiderasse consu-
mare il pranzo al sacco:
Ristorante a 18
Possibilit di viaggio in pullman
costo 18) con partenza :
- da Vocogno ore 6.00
- da Domodossola ore 6.30
p.za Stazione)
ore 10.30
Santa Messa solenne
in Basilica Nuova.
ore 15.30
S. Rosario
di fronte
allImmagine miracolosa
in Basilica Antica.
SABATO 2 SETTEMBRE 2 14
E necessario prenotarsi entro il 14 settembre telefonando a:
don Alberto Secci
3492848054
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