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he cosa possiamo offrire al lettore Cinese conquesta rivista? Una cultura marziale così riccacome quella Cinese, piena di stili, tradizioni,bellissime diversificazioni e riproduzioni dimolteplici formule di combattimento chehanno impregnato il mondo con le loro

peculiarità, i loro modi e forme, che cosa possono trovare dibuono, differente e positivo nella nostra rivista? Tuttisappiamo quanto, della tradizione Marziale Cinese, si èperso nei meandri della storia antica e recente. La Cina èstata tradizionalmente un paese di emigranti e questi inmolti casi hanno conservato molte delle meraviglie marziali,dei tesori che ora finalmente con una Cina più aperta,possono ritornare a casa. Però, non solo questo troverannoin queste pagine le Arti oriunde di un paese così ricco ditradizioni marziali come la Cina. Il mondo intero ha vissutoun processo di globalizzazione, d’incroci di razze, unamessa a punto del tradizionale di fronte alla modernità. Altremeravigliose tradizioni, molte di loro nascoste, sono uscitealla luce in un'epoca in cui i segreti si trovano più nelcontenuto che nelle forme. Chilometri di bellissimetradizioni marziali sono risorte e sono passate attraverso lenostre pagine negli ultimi 28 anni d’esistenza della rivista insei lingue, ora sette con l’edizione cinese. Abbiamoriscattato stili dimenticati dell'Europa medievale, dellascherma antica, di paesi e culture del Giappone, Corea,Vietnam, di tutto il Sud-est Asiatico; dei Gaucho Argentini,degli Indiani americani. Stili di radice etnica come il "Jogodo pau" gioco del palo portoghese, il "Palo Canario", il tirocon l’arco a cavallo dei mongoli, ecc... ecc... Abbiamovissuto in prima linea la specializzazione degli esperti insicurezza privata, militare o poliziesca, in tempi turbolentidove militari e polizia sono arrivati a confondersi infaccende di intermediazione internazionale sotto gliorganismi internazionali dell’OSCE, ONU, ecc Abbiamoriflettuto sui segreti della sicurezza negli aerei dopo l’11Settembre, pubblicato le maggiori competenze del settoree continuiamo a farlo, perché questo ramo delle Arti Marzialiè senza dubbio un punto di contatto nella nostra era.Naturalmente abbiamo assistito alla configurazione delleArti Marziali come sport, incluso quelli olimpici, l’avventodello spettacolo nel nostro mondo con la rappresentazionedella marzialità più appariscente in termini estetici e,ovviamente, abbiamo informato sulla rinascita di questo

nuovo "circo romano" dei combattimenti senza regole,senza dubbio il maggior commercio mediatico del nostrotempo, che quasi ha divorato il pugilato stesso; mi riferiscochiaramente agli UFC, Pride, ecc. Ogni mese portiamo suqueste pagine il meglio di questo mondo Marziale in tutte lesue varianti, con i migliori Maestri, non importa se vivono inAustralia, America, Europa, Cina o Russia... ciononostante,non ci siamo fermati qui; in un'epoca audiovisiva, abbiamocreato il maggior catalogo di video istruttivi mai realizzato,con più di 600 titoli tradotti in varie lingue. Grandi Maestri,campioni, istruttori, ufficiali di diversi paesi, insegnanoattraverso questi video cose che s’impiegherebbero anniper imparare viaggiando intorno al mondo. Inoltre, usandoquesto grande strumento che è Internet, ora si puòscaricare immediatamente e senza attese tutti questi videoa un prezzo molto accessibile. Tutto ciò con una qualità eprofessionalità mai viste nel nostro settore. Con l'edizionequindicinale della rivista online, abbiamo fatto l'ultimogrande passo in questo processo di modernizzazione nelnostro settore. Il lavoro è arduo perché presuppone cheogni tre giorni, tutti i mesi, mettiamo in rete almeno unarivista in una lingua (eccetto l'edizione in Cinese che ancoraoggi è di una sola il mese). Ieri la lettura delle rivistesuperava i 285.000... non ci sono paesi, dove non si legga(eccezione fatta per il Turkmenistan, vai a capire il perché!).Ogni mese, grandi figure del nostro Universo Marzialecollaborano alle nostre pagine e tutto questo sta creandoun'occasione unica, uno spazio d’incontro virtuale emulticulturale, dove ogni studente può arricchirsi e doveogni Maestro può far conoscere il suo sistema e trasmetterela sua conoscenza. Se a questo aggiungiamo la gratuità delnostro mezzo, è facile comprendere che questi risultatisono solo l’inizio di qualcosa di più grande. Per far parte diesso e per essere informati su ogni novità, iscrivervigratuitamente al nostro sito webwww.budointernational.com e la nostra equipe vi avviserà diogni uscita della rivista, di ogni novità. Siate attenti! Perchémolte cose interessanti stanno passando là fuori! Il mondo èmolto grande, ma con questa rivista, lo porteremo sulloschermo del vostro computer, portatile o fisso, ogni mese.Questo è il nostro compromesso, questa la nostra offerta.Registrarvi e fate parte di ciò! Grazie per continuare aseguirci, senza di voi questo progetto non sarebbepossibile.

“Globalizzazione non è la stessa cosa diUniversalizzazione, anzi molte volte produce il contrario,

perché la reazione al mescolamento e al tumulto è ladiscriminazione, il razzismo e il minifondismo, come un

palloncino che quando si gonfia e cresce, preme sempredi più verso l'interno”.

Huang Ta Chung

“Si può essere a favore della globalizzazione e contro ilsuo corso attuale, lo stesso che essere a favoredell’elettricità e contro la sedia elettrica. Fernando Savater

C

Traduzione: Chiara Bertelli

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Alfredo Tucci è Managing DirectorBUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO.e-mail: [email protected]

https://www.facebook.com/alfredo.tucci.5

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La via della sciabola non è uncammino che chiunque puòpercorrere, benché qualsiasipersona possa intraprendere il suoapprendistato. La sciabolagiapponese è il riassunto, l’inizio ela fine di tutte le tradizioni marzialigiapponesi. Portare una sciabola,

maneggiarla, dominarla, diventareuna cosa sola con essa, è unapratica alla quale la spiritualitànon è aliena. La spiritualità, intesacome lo spir itus – “l 'al itoessenziale”, il “soffio” dell'anima,controparte della materialità-,trova la sua maggiorerealizzazione proprio attraversola cosa più densa, solida econcreta, i l metallo.Curiosamente il “metallo”,nella tradizione cosmogonicaOrientale (Go Kyo), èl'elemento che comprende ipolmoni, come organo, e laloro funzione, la respirazione. L ' Iaido, “l 'Arte del lo

sfoderare la sciabolatagliando”, è stato dominatoda due tipi di scuole, opposte ecomplementari. L 'una,incentrata su formule più rigidee ritual izzate; l 'altra,focalizzata sul dominio della piùnobile delle armi attraverso lafluidità. Senza dubbio, i lMaestro Akeshi appartiene aquesto secondo genere, comeha dimostrato più volte nei suoilavori in video. Secondo questalinea, l’essenziale non è tanto il

Arti Tradizionali

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gesto o la forma, ma lasensibilizzazione ed il dominio. Soloallora, il praticante è in grado diaprirsi al l 'atto magicodell'esecuzione impeccabile edeconomica, alla maestria, che èlo scopo che, nella sostanza,tutte le scuole marzial iperseguono al suo massimolivello. Per questo il Maestro Sueyoshi

propone una metodologia diallenamento, nella quale l’allievodeve familiarizzare con la suaarma fino a quando essa sitrasforma per prima cosa inun'estensione delle suemani, poi del suo corpoed infine della suarespirazione.

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er ottenere tale risultato, Akeshi proponedegli esercizi che sono stati realizzati persecoli, ma non evita di aggiungere ciò che,sia lui che il suo Maestro, hanno elaboratoattraverso la loro personale esperienza.Questi esercizi includono allungamenti frutto

dell'esagerazione dei movimenti con il Katana, utilizzandoper questo un Jo, e una notevole ed ingegnosa varietà diazioni prestabilite, che conferiscono all’allievo ungraduale dominio del suo corpo e della sua arma.

Data la scarsità in Occidente di veri Maestri diquest’Arte Marziale, lo studio attraverso video o DVDè una delle poche alternative che possiede il neofitaper imparare quest’Arte. È vero che se non haiprat icato in precedenza un'a l t ra Arte Marz ia le ,imparare per conto tuo è un compito quas iimpossib i le . I r i tmi , l ’ impegno e la ser ietà cherichiedono tali pratiche, non possono essere appresisenza la guida di un buon Maestro, senza l'esperienzadi un apprendistato.

P

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Arti Tradizionali

“Anticamente si diceva che ilkatana non doveva essere

sguainato senza che il suo filo sibagnasse di sangue, altrimenti siversava in esso sangue altrui:spesso lo spadaccino si tagliavaleggermente il dito per compiereil rituale. Oggigiorno ci tagliamo

il dito solo quandosbagliamo latecnica…”

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Arti Tradizionali

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Tuttavia un Karateka o un Aikidokaben formati nelle loro Arti, peresempio, possono utilizzare la loroprecedente esperienza per praticarein casa per conto proprio, a partireda quello che Sueyoshi Akeshispiega nei suoi video istruttivi.L’essenziale, oltre alla tecnica, è giàpresente nell’allievo, deve solo darel’opportunità al suo corpo disvilupparlo.

Una o due esercitazioni lasettimana fanno miracoli in chi ècapace di mantenere con serietàquesto ritmo di al lenamento,conciliato con il proprio stile abituale.In realtà, molto presto l’al l ievo

scoprirà come la sua praticao i suoi

a l l e n a m e n t iquotidiani nel suo stile,trovino una nuova impostazione,una rinnovata forza e un nuovosviluppo. Tale conseguenza derivadalla natura dell'al lenamentodell'Iaido, che riduce allo strettonecessario l'essenza stessa delcombattimento e, facendolo, ci offreuna rinnovata occasione di vivere isuoi fondamenti rompendo le routine.

“Allievi di Aikido, di Karate eperfino di Judo, hanno raggiuntoun nuovo dominio delle rispettiveArti attraverso l’inserimentodell'Iaido” - ci dice Akeshi – “InGiappone è ben conosciutal'esistenza di questa sinergia, perquesto i più grandi lottatorihanno da sempre rispettatol'Iaido”.–

“I miei allievi in Europaprovengono da molti stili

differenti, ma per tutti il Katana èqualcosa di più di un’arma, di unostrumento”. -

Il punto è che il katana giapponesepossiede quella congiunzione unicadi forza e f lessibil ità, che gliconferisce una peculiare nobiltà. Lasua forgiatura era un atto sacro, cherichiedeva la purif icazione delmaestro forgiatore ed ancor oggi ir ituali esistono in scuole chevengono considerate veri e propritesori viventi del Giappone. La chiave

tecnica della suae l a b o r a z i o n e ,nascosta pergenerazioni, era las a g g i acombinazione di

due tipi di acciaio. Questi materialierano in grado di unire flessibilità efermezza al centro, con la durezza edil filo della parte esterna.

I katana giapponesi sorpreserol’Occidente per la loro leggerezza,tuttavia possedevano una forzaincredibile. Il temprato delle lame eraraddoppiato più volte sotto l'abileritmo del colpo dei martell i ,scaldando e raffreddando le piastrenei limiti della loro tenuta, ma senzarovinarle.

La forgiatura di queste armi eraun’Arte che richiedeva la ricerca delmomento adeguato per la suarealizzazione. Le energie del cielo edella terra dovevano essere propizie,ma soprattutto l’animo del forgiatoredoveva essere impeccabile. Lespade si sottoponevano, poi, alleprove più dure e solo quelle chesoddisfacevano pienamente i suoi

fabbricanti venivano spedite aduna selezionataclientela, che solo

allora pagava delle veree proprie fortune per acquistarle. Unabuona sciabola in Giappone èconsiderata un'opera d'arte e riveritacome tale. In realtà in un paese cosìpoco votato all' individualismo,

sorprende sapere che alcunimaestri firmassero le loroopere già in pieno XV secolo.

Tutta questa ricchezza,questa congiunzione di

volontà intorno adun semplices t r u m e n t os a r e b b eimpossibile edinsensata.

Iaido

“I miei allievi in Europa provengonoda molti stili differenti,ma per tutti il Katana è

qualcosa di più diun’arma,

di uno strumento”.

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Tuttavia, la migliore delle armi inmani incaute o principianti nonrivelerà l'anima nascosta cheracchiude al suo interno; perciò nonera raro che il Maestro fabbro avessepresenti i desideri e la natura dellospadaccino, accentuando nella suaopera le virtù che caratterizzavano lostile o la natura di chi l’avrebbeutilizzata.

Nonostante ciò, nella prima partedell'apprendistato del dominio dellaspada qualunque arma è utile.

- “Al principio un Bokken o un Josono compagni sufficienti perl’allievo” - afferma il Maestro Akeshi– “Il katana taglia per davvero!Bisogna essere molto cautinell'allenamento”. - Sorprendeparticolarmente i profani in materia,l'abituale gesto degli Iaidoka di“pulire dal sangue” la spada, primache riporla nel fodero.

- “Nell’Iaido l'idea di un taglio,una vita, è un fatto rispettatoaddirittura in forma rituale” - cicommenta il Maestro. –“Anticamente si diceva che ilkatana non doveva esseresguainato senza che il suo filo sibagnasse di sangue, altrimenti siversava in esso sangue altrui:spesso lo spadaccino si tagliavaleggermente il dito per compiere ilrituale. Oggigiorno ci tagliamo ildito solo quando sbagliamo latecnica…” - confessa tra le risateSueyoshi.

I requisit i per l’ iniziodell'allenamento con la sciabola sonodunque molto semplici e modesti, elo spazio richiesto piuttosto ridotto.

- “Oggigiorno moltissimi artistimarziali desidererebbero impararel'Iaido, ma fanno fatica a fare ilprimo passo” – “Quando percepiiquesto desiderio e compresi che,affinché l'Arte si continuasse apraticare, doveva entrare inOccidente, mi impegnai a trovareun metodo che aprisse le porte acoloro i quali desiderasseropraticare quest’Arte anche senzaavere un Maestro vicino. Possonosempre, in un secondo momento,partecipare ai miei seminari;almeno una volta l'anno mi reco inEuropa per insegnare in vari paesie ho l’opportunità di rivedere illavoro di ognuno. Durante gli anniche vissi lontano dal Giappone, iostesso seguii questo metodo con ilmio Maestro”.-

Come in tante altre Arti, nell'Iaidouna volta assimilati i fondamenti, lecorrezioni si trasformano in esercizidi una concrezione tecnica inaudita,per finire per trasformarsi in unadisciplina più spirituale che fisica. Dal“Stai attento all'inclinazione delgomito” si passa a “Il tuo colpodeve passare fino all'infinito, lodevi sentire arrivare così eritornare sulla tua schiena”. O dal“Rilassa le spalle, colpisci con iltuo tandem!” al “Non pensare asfoderare la spada, trovatela inmano!”

Al livello più alto del cammino,tutte le Art i si trovano nel lasemplicità magnifica della Maestria.Ma, senza dubbio, in alcune, comenell'Iaido, proprio per essere cosìspogliate da tecnicismi, tale

approccio accompagna in modo piùpalpabile l'evoluzione dell’allievo.Anche nel Kyudo vale lo stessoprincipio, fino al punto che la solaposizione del tendere l'arco erasufficiente affinché il Maestro Awasapesse, attraverso una foto, i lpunto evolutivo del suo allievo, iltedesco Herriguel, a migl iaia dichilometri di distanza.

L'Iaido è anche una formula nellaquale si pone in evidenza “l’Artesenza artificio”, per questo la forza el'intensità concentrate nello sguardodell'esecutore sono sufficienti aconoscere il suo livello.

- “I miei allievi dicono che ho unafaccia da cattivo della Yakuza” -commenta tra le risate – “Io non nesono cosciente. Dobbiamoallenarci con verità, altrimentil'Iaido non serve a niente. Nessunova più per la strada con un katana!Sono passati quei tempi” -.

Il valore delle Arti tradizionali èparadossalmente rappresentato daquesta utilità-inutilità. È un eserciziodi puro Zen, ed è proprio questo checi porta a penetrare il suo senso piùprofondo; lo stesso che ci fa capireche è il “vuoto” della tazza che leconferisce una sua utilità.

Oltre all'Universo estetico checirconda l'Iaido, rimangono ancoraMaestri ed allievi interessati al latoimprendibile, effimero ed inspiegabileche queste pratiche conservano. Unvia d’incontro con l'essenza della viadel guerriero, della vita e della morte.Un cammino ove l'essenza delmarziale si manifesta con l'eleganzae la forza di altri tempi.

Arti Tradizionali

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“Stai attentoall'inclinazione del gomito” si passa a

“Il tuo colpo devepassare finoall'infinito”.

“Oggigiornomoltissimi artisti

marzialidesidererebberoimparare l'Iaido,ma fanno fatica a

fare il primopasso”.

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Pensare è bene...

Anche se il titolo della colonna di questo mese può sembrareun'affermazione quasi infantile per molti, è sicuro che servirà a quegliallievi che considerano la loro arte con grande serietà e attenzione,come pure per quelle persone per le quali le Arti Marziali partecipanoad una rilevanza che trascende l'ordinario. Servirà certo a farliriflettere.Io sono solo un praticante e dispensare consigli non mi dà alcuna

soddisfazione. Penso che consigliare gli altri su cosa fare in ognicampo è qualcosa d’improduttivo perché di solito lo facciamo dauna prospettiva, completamente soggettiva, senza conoscere tutte lesfaccettature e la reale posizione in cui sono loro. Così, quandofaccio queste affermazioni, non voglio sbilanciarmi nel dire allepersone se devono pensare o meno a quello che fanno, e ancormeno emettere un giudizio personale che potrebbe offendere odisturbare qualcuno.Comunque, mi piacerebbe pensare ad alta voce su alcuni aspetti

che ritengo fondamentali. In molti casi, queste riflessioni sono servitemolto per trovare se stessi, ciò mi riempie di gioia e m’incoraggia acontinuare a fare questo lavoro che non è sempre facile.

“Spesso ho fatto riferimento almetodo d’insegnamento classico

e la necessità di adattarsi aicambiamenti che hanno subito di

recente la pratica e lo studiodelle Arti Marziali in tutto il

mondo. Dobbiamo riconoscereche, negli ultimi 15 anni,

tutto ciò che riguarda le arti dacombattimento ha subito notevolicambiamenti in tutti gli aspetti.”

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Ho spesso fatto riferimento al metodo d’insegnamento classico ela necessità di adattarsi ai cambiamenti che hanno subito di recentela pratica e lo studio delle Arti Marziali in tutto il mondo. Dobbiamoriconoscere che, negli ultimi 15 anni, tutto ciò che riguarda le arti dacombattimento ha subito notevoli cambiamenti in tutti gli aspetti.Mi ricordo, ormai più di 25 anni fa, che se un professionista iniziava

a studiare in una scuola trascorreva molti anni nel suo stesso gruppod'allenamento mostrando fedeltà incrollabile alla sua scuola e al suomaestro. Nessuno si concentrava su nient'altro che non fosse lasuccessiva sessione d'allenamento. Il materiale visivo (video) su ArtiMarziali era molto limitato e non c'erano troppi testi in cui si potesseconoscere altre scelte.In effetti, e i praticanti anziani saranno d'accordo con me, era

molto difficile vedere, capire, analizzare, confrontare, ecc, per unmotivo molto semplice: l'appartenenza al gruppo in cui ti allenavi eraindiscutibile. Se aggiungiamo l'assenza di altri riferimenti con i qualiconfrontare quello che stavamo facendo, e considerando che ilnostro maestro era poco meno di un eroe per noi, forse possiamocapire qual era la situazione in quel periodo.Il mio punto è semplice: uno studente non poteva mai sollevare

alcun dubbio. L'insegnante indicava, lo studente faceva. Alleriflessioni personali o dubbi logici che l'allievo poteva avere nellapratica, il rigoroso professore avrebbe risposto con un laconico:"Non chiedere... fai”.Sono assolutamente certo che i professionisti più anziani con una

certa esperienza nella pratica, saranno in grado di ricordare qualcheoccasione in cui i loro insegnanti hanno detto loro la famosa frase cuimi riferisco. Per affrontare questo problema si deve capire che isistemi tradizionali di arti marziali hanno ereditato i metodi di praticae d’insegnamento dai loro maestri, e sono stati ripetuti con lasuccessiva generazione. Di conseguenza, io faccio quello che il miomaestro mi ha insegnato perché ritengo che sia buono. In altreparole, chi potrebbe mai mettere in dubbio la capacità di chi gli hainsegnato? Come potremmo dubitare della bontà di ciò che tuopadre ti dice? Se tuo padre ti ha insegnato in questo modo, è giustoe quindi non dovrebbe essere cambiato.Questo ragionamento, logico come potrebbe sembrare, è a mio

parere responsabile di alcuni dei problemi che le Arti Marziali hannosubito in questi ultimi anni. Molte persone, con l'intenzione di onorarei loro maestri, cercano di ripetere il loro sistema d’insegnamento, iloro metodi, esercizi, etc., senza mai osare introdurre modifiche nelsistema, a causa di un malinterpretato concetto del RISPETTODEGLI ANZIANI.

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Quando ho detto all'inizio di quest’articolo chePENSARE è BENE, ho voluto lanciare questa riflessione eapproccio nella pratica. Personalmente non credo cheapportare modifiche al metodo d'allenamento sia unamancanza di rispetto, né ai miei maestri, né alla Tradizione.Al contrario, credo che non ci sia alcun maggiore segno dirispetto per la mia arte e i miei maestri che cercare dimigliorare il sistema con umiltà e duro lavoro.Fortunatamente, molti di questi elementi sono

cambiati negli ultimi anni, dove il mondo delletelecomunicazioni ha democratizzato l'accesso almondo delle informazioni. Con un semplice click delmouse nei famosi distributori di video gratuiti on-line, sipossono vedere praticanti di quasi tutti i sistemi esistentiin qualsiasi parte del mondo. Abbiamo la possibilità divisualizzare e accedere a immagini che anni fa non solonon erano disponibili per i praticanti, ma semplicementenon esistevano perché nessuno registrava una clip permostrare agli altri l'arte che stava praticando.Anche se ci sono certamente molti praticanti che

passano la vita a parlare del male e delle perversioni delmondo digitale, personalmente credo che l'influenza ingenerale di questo grande volume d’informazioniglobale è molto positiva per i fan di WingTsun e delleArti Marziali.D'altra parte, alcuni maestri, non permettono ai loro

studenti di vedere le cose che praticano altre scuole,anche limitando la loro capacità di praticare altri sistemio partecipare a seminari di altri maestri con scuse chesuonano più come un tentativo di trattenerli in modoche NON pensino e continuino a fare quanto gli è statoinsegnato.Comunque, loro hanno accesso al mondo

dell'informazione. Alcuni studenti credono che fare tutto,passo dopo passo, come il loro maestro gli ha insegnato,è la migliore dimostrazione del rispetto che possono dareai loro antenati. E a questo punto forse sarebbe piùconveniente chiedersi: Perché il mio maestro lo faceva inquesto modo? Ha mai avuto un’ altra scelta? O forseanche lui ha copiato il metodo del suo maestro senza maimetterlo in discussione e limitandosi a riprodurreletteralmente ciò che gli è stato trasmesso?Personalmente sono convinto che la soluzione migliore

sia quella di PENSARE! Pensare, analizzare e valutare...ecco la mia proposta da quando ho fondato l'Accademia

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TAOWS, un po' più di tre anni fa, e mi piacerebbe checontinuasse a essere la nostra bandiera. Sono statomolto fortunato ad avere un insegnante che è stato ingrado di analizzare e sviluppare uno stile basato sulla suaconcezione del combattimento. Sono sicuro circa ibenefici di quello che mi ha insegnato, perché ho vissutoin prima persona la sua capacità di far diventarefunzionale quello che apparentemente non era. Anche sequando mi son reso indipendente dalla strutturaassociativa cui ero appartenuto per 17 anni, ho decisoche era necessario recuperare il mio legame con ilpassato, con la classica origine del sistema di Wing ChunKuen. La mia intuizione mi diceva che nel VECCHIOc’erano alcune delle chiavi che forse i promotori di tutte lerivoluzioni del sistema avevano cercato. Ho deciso cheera il momento di esaminare attentamente le regole, letecniche e le tattiche del sistema fin dalle sue origini. Lacosa curiosa (ho parlato in diversi articoli) è che lastragrande maggioranza delle persone erano alla ricercadi qualcosa fuori dallo stile che probabilmente eranascosto. E ora sono molto sicuro!Gli stili di combattimento MAI passano di moda, MAI

diventano obsoleti! Semplicemente si richiede unadeguamento periodico o il controllo dei sistemid'allenamento che usiamo. Ciò restituirà l’efficaciatanto auspicata e tanto cercata da tutti gli stili.

“Gli stili di combattimentoMAI passano di moda,

MAI diventano obsoleti!Semplicemente si richiedeun adeguamento periodico

o il controllo dei sistemid'allenamento che usiamo.

Ciò restituirà l’efficaciatanto auspicata e tanto

cercata da tutti gli stili.”

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Il titolo della rubrica di questo mese è PENSARE èBENE!Ritengo che nella maggior parte dei casi, le scuole o

succursali sono troppo concentrate su esercizi martellanti osezioni di lavoro, e cercano di difendere cecamente i lorobenefici senza un esercizio di brainstorming. Qualsiasiesercizio continuativo può essere buono (o cattivo), e ciòche definirà finalmente la sua utilità è che l'esercizio riesca adotare il praticante delle competenze con cui fu sviluppato.A questo punto è molto importante per noi insegnantispiegare ai nostri studenti ognuna delle cose che facciamoe iniziare a trattare i praticanti come individui intelligenti.Scrutiamo ogni dettaglio per far sorgere in loro dubbi eriflessioni che li porteranno alla corretta comprensione deldrill e degli obiettivi. Ottenere praticanti riflessivi!La riflessione è la chiave di ogni sviluppo. A mio parere,

tutta la crescita e lo sviluppo tecnico del sistema sonodirettamente collegate all'evoluzione della scuola come ungruppo. A volte uso una frase che il mio maestro mi hasempre detto: "Sarai buono come il migliore dei tuoiallievi... " Penso che questo sia un punto assolutamentefondamentale e sempre è stato una costantepreoccupazione per me. Dotare gli studenti dellapossibilità di visualizzare, confrontare, analizzare, studiaree discernere tra giusto e sbagliato; capire il perché di ognielemento e dove utilizzarlo; riconoscere gli errori eimparare da loro... in breve, trasformare un lavoroapparentemente di routine all'opposto: un’attivitàintellettuale dove il pensiero e l'analisi costante fannoparte dell'DNA della pratica. Non ho alcun dubbio sullabontà di questo tipo d'allenamento rispetto al vecchiosistema di "sta zitto e fai... ".Se saremo in grado di dotare i nostri allievi di questa

filosofia, vedremo aumentare il livello generale in modoesponenziale. Più ci alleneremo, migliori i risultati. E cosìriusciremo inesorabilmente a generare una dinamica chetrasformerà la nostra arte non solo in un buono strumentoper l'auto-difesa o la salute, ma anche in un'ATTIVITÀEMOZIONANTE nella pratica stessa .Certamente... PENSARE è BENE!

Sifu Salvador SánchezTAOWS Academy

Wing Tsun

“A mio parere, tutta la crescita e lo

sviluppo tecnico del sistemasono direttamente collegati

all'evoluzione della scuolacome un gruppo. A volte uso

una frase che il miomaestro mi ha sempre

detto: "Sarai buono come ilmigliore dei tuoi allievi... "

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Hwa Rang Do® Jok Sool (Tecniche di calcio)(LA MISSIONE DELLA WORLD HWA RANG DO® ASSOCIATION)

Un’eredità di Lealtà, instancabilmente alla ricerca della Verità, dedita al rafforzamento dell’essere umano ed alservizio dell’intera umanitàhumanidadL’Arte Marziale Hwa Rang Do® è famosa in conseguenza delle innumerevoli tecniche di calcio che include nel suo curri-

culum. Vengono studiati più di 300 tipi differenti di calci a partire dalle applicazioni elementari nel Tae Soo Do® (i classi-ci calci frontali, laterali e circolari) fino ai calci avanzati del Hwa Rang Do® come quelli volanti e in rotazione per finire almassimo livello di complessità ed atleticità con quelli acrobatici e multipli (contro più avversari).Nelle sequenze fotografiche alcuni esempi applicativi.Circa l’autore: Istruttore Capo di Hwa Rang Do®, Tenente Colonnello dei Carabinieri ed Ingegnere Marco Mattiucci è

il Capo dell’Italian Branch della World Hwa Rang Do® Association ed uno dei principali seguaci del Grandmaster Taejoon Lee.

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Keysi

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Keysi e competizioni sportiveIl metodo Keysi by Justo Diéguez è un progetto unico e

innovativo perché le sue radici derivano da un mondo lontano dalmoderno scenario di combattimento sportivo.

Dobbiamo mettere in discussione ciò che pensiamo sia giustoper capire la realtà dalla strada e lo sport di contatto. Abbiamobisogno di capire molte cose in quello che si riferisce alla strada;inoltre, nello sport sappiamo chi è il nostro avversario e siamoconsapevoli di ciò che stiamo per affrontare.

La strada non ci dà tale possibilità, quindi abbiamo bisogno disviluppare un atteggiamento speciale per essere in grado direagire in modo istintivo, qui è dove inizia e si sviluppa il metodoKeysi.

Lo scopo di questo metodo è di provocare, cercare sfide erimettere in discussione tutto ciò che pensiamo, quello checrediamo di sapere, e così facendo ci stiamo muovendo verso unmondo che esiste di là dai limiti di una "mente condizionata"; unluogo in cui, se lavoriamo con passione, scopriremo il nostropieno potenziale.

Dobbiamo liberare la nostra menteNuove scoperte sono possibili soltanto quando la mente è

liberata dalle grinfie dei condizionamenti del passato. Taleliberazione porta con sé un nuovo campo di visione, una vistapanoramica ed emozionante che espone la mente verso ununiverso di pensieri creativi, attivando tutto il ragionamento chesta dietro il perché facciamo quello che facciamo.

E questa è la nostra sfida; il rilascio del processo di pensieroprestabilito, se siamo in grado di assorbire queste nuoveinformazioni, e quindi esprimerle e trasmetterle correttamente;

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Keysi

allora saremo in grado di aprire nuove e sorprendenti vie di sviluppo in questa vastamappa che è il nostro io, per noi stessi e per gli altri.

Una mente libera è disposta a imparare?Il Principio di Keysi è di essere sempre attivo nel campo dell'apprendimento. Questo è

un luogo senza limiti, in cui possiamo unire la creatività della mente con il corpo.L'apprendimento è qualcosa d’incredibile, ma si deve essere predisposto ad esso. La

conoscenza è il risultato dell'apprendimento, ma una volta che abbiamo imparatoqualcosa, dobbiamo stare attenti a non cadere nei classici tecnicismi imposti su di noidalla nostra mente.

É inerente alla nostra condizione umana di pensare che sappiamo tutto e cheabbiamo sempre la risposta a tutto, ma non è così; non dovremmo mai pregiudicare

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niente che non abbiamo visto prima o nonconosciamo pienamente.

Appena la nostra mente dice "Questo lo so... ", il processo di apprendimento si arresta. Ilfatto che l'apprendimento si fermi èchiaramente dannoso per la nostra crescitapersonale e lo sviluppo come esseri umani.

Una mente condizionata, cioè, fortementeinfluenzata dal passato, perde la sua capacitàdi pensare l iberamente. Questocondizionamento precedente ci impedisce dievolvere nel nostro apprendimento; nonotteniamo che la creazione di un’illusione diauto-inganno e vediamo quello che vogliamovedere e ascoltiamo quello che vogliamosentire...

Vivere nell'inganno non è un buon posto permettere radici e ci allontana dall'obiettivo checerchiamo dall'inizio della nostra esistenza:apprendere ed evolvere. Quando siamo inquesto stato non-funzionale d'i l lusione,camminiamo ciechi e viaggiamo nella direzioneopposta alla meta che cerchiamo. Questoprocesso di condizionamento è il nostro piùgrande ostacolo nello sforzo di andare oltre.

Pertanto, l'apprendimento non è cumulativo,non è possibile immagazzinarlo nel modocome avviene ogni giorno. Possiamo soloassorbire se ci fermiamo, guardiamo eascoltiamo. "Facile da dire, ma molto difficileda fare."

Liberare la mente. Sport-Street

Purtroppo nel mondo reale, se qualcunointende attaccarti per la strada o in un club, lofarà, e lo farà il più velocemente possibile, ilche significa che non avremo in sostanzaalcuna possibilità, soprattutto se l'attaccantenon si mostrerà apertamente di fronte a noi.Mentre in un torneo è tutto strutturato,abbiamo anche del tempo di studiarel'avversario; per la strada non si sa chi èl'attaccante, se sono più persone, e non puoiavere alcun dubbio.

Dobbiamo essere aperti e disposti a lavoraresodo e studiare tutte le possibilità che sonoalla base del vasto labirinto della menteumana.

Keysi

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Ti senti un pioniere?

I pionieri sono spesso visti come gente strana, persino pazzio foll i , ma senza questo tipo di persone, i l mondosemplicemente smetterebbe di evolvere. È quindi consigliabileiniziare mettendoci in discussione, solo allora potremomigliorare; anche per quanto riguarda la lotta, dobbiamocostantemente mettere in discussione quello che facciamo, edobbiamo iniziare con un pensiero. Un modo percomprendere la realtà della strada, dove l'aggressore, ilPredatore, diventa la Preda, e la vittima, la Preda, diventa ilPredatore.

Keysi

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Budo International: Qual è l'origine del metodo bastone di difesaCDJL?Maestro Jacques Levinet: Imparare a difendersi oggi è una delle

principali preoccupazioni di molti cittadini di tutto il mondo. Nel tentativodi ottenere formule valide, gli esperti di difesa hanno tentato, con diversigradi di successo, un sacco di metodi, spesso simili, mentre gli esperti diarti marziali suggeriscono, con più o meno di realismo, i “jutsu” derivatidalle rispettive pratiche. Senza entrare nei dettagli, dobbiamo ammettereche i due pilastri della difesa personale, cioè, la conoscenza e latrasmissione, non sono proprio la caratteristica più evidente di alcuni, maci deve essere qualcosa per tutti. Così siamo in grado di ottenere unasensazione reale per quello che ci serve.

L'atteggiamento di conciliazione e dialogo nei conflitti ha i suoi limiti inalcuni attacchi che purtroppo oggi influenzano tutti gli uomini, giovani evecchi, donne e bambini, atleti o meno, indipendentemente le dimensionidella vittima e degli aggressori. Così è nata una necessità vitale perl'uomo del 21° secolo: quella di difendersi.

Da questi elementi di riflessione, insieme con la mia esperienza triplacome un capitano di polizia, esperto di arti marziali e allenatore dellapolizia, mi è venuta l'idea di sviluppare un metodo impressionante diautodifesa che servisse tutti, il bastone difesa, rispettando le nostre leggidemocratiche.

BASTONE DI DIFESA JACQUES LEVINET

L’ultima innovazione del Maestro Jacques Levinet

IL BASTONE DI DIFESA CDJL

Non c'è bisogno di presentare il Gran Maestrofrancese Jacques Levinet, che insegna in tutto ilmondo i suoi vari metodi di Self Pro Krav (per icivili) e di Real Operational System (per la polizia).L ' ingegno dimostrato da questo espertointernazionale ha contribuito a sviluppare lametodologia e il materiale di cui è fatto il bastonedi difesa CDJL, ora registrato e certificato.

Ludico e allo stesso tempo adattato alla difesacontro un'aggressione in strada, il bastone didifesa CDJL è a portata di un vasto pubblico,indipendentemente dalla loro età e condizionefisica. Il bastone comune usato per appoggiarsicamminando si trasforma così nel CDJL, undispositivo impressionante di auto difesa controogni tipo di aggressione fisica, grazie alla suaparticolare configurazione e una metodologiaispirata nelle tecniche della tonfa operativa, chesono state sviluppate dal capitano Levinet nel piùrigoroso rispetto della legge.

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Questa disciplina è emersa con successo findall'inizio. Per identificare questo metodo, ilmarchio CDJL è stato registrato nell'IstitutoNazionale di Proprietà Industriale, al fine diproteggere sia la metodologia sia il materialed'allenamento.

Ho deciso di usare la sigla CDJL per le miecreazioni, non tanto per pretesa quanto perdifendermi contro fotocopiatrici che utilizzano eabusano, piuttosto che ispirano. Così l'espertosaprà distinguere l'originale dalla copia.

Sia nelle istruzioni per l'uso, lo scopo delletecniche o la configurazione materiale diformazione, questo metodo non ha nulla a chefare con i metodi degli sport di contatto (adesempio la canna combattimento nella boxefrancese), o quelli delle Arti Marziali (Hapkido,Kali, ecc).

B:I:. Qual è l'originalità della difesatestimone CDJL?J.L.: Consiste principalmente nella

configurazione dei materiali e il loro utilizzo in unmetodo di autodifesa realistica. Il CDJL vienetestato sul campo e si concentra nella realtà degliattacchi, lasciando da parte quello che siasuperfluo a favore dell'essenziale, senza fronzoli.Il CDJL è accessibile a tutti, senza distinzione dietà e le condizioni fisiche, come richiesto in artimarziali o sport da combattimento.

Per la pratica con il CDJL, ho dovuto ripensareil bastone di camminare, in particolare a causadella sua fragilità e la configurazione. Così ilbastone classico divenne bastone di difesaCDJL, senza diventare un'arma, con una manigliadi presa più ampia per le prese degli arti, un fortepicco al termine della maniglia per i punti dipressione "Kyusho", una lunghezza chefacilitasse sia il camminare sia la difesa, un corporesistente ad assorbire qualsiasi attacco con armipesanti (come una mazza di baseball) esufficientemente flessibile per moltiplicare la forzadella risposta. Infine, un cappuccio di gomma pergarantire risposte e non scivolare sulla strada. Mala configurazione del bastone di difesa CDJL inse stessa non era abbastanza da trasformarlo inun mezzo di difesa eccezionale. Era necessariotrovare un metodo pratico, semplice ed efficace.

B.I.: Qual è il metodo bastone di difesaCDJL?J.L.: Si articola, da un programma specifico, su

cinque punti chiave e cioè, l ' istinto disopravvivenza, il riflesso condizionato, la tecnicaoperativa, autodifesa e i l questioning. Lasicurezza è stata favorita con protezioni

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adeguate, schermi mobili, guanti americani appositamente progettati perevitare il surriscaldamento delle mani durante le manipolazioni. Qualcheguardie e attrezzature sono state studiate per offrire la massima protezionenelle difese, mentre moltiplicando il potere delle risposte. AbbigliamentiCDJL d'allenamento, tutti con il suo logo, sono stati creati, garantendo lacoesione del gruppo.

Sono stati stabiliti esami per ottenere la cintura nera e gradi superiori oDan CDJL, così come i titoli di istruttore, capo istruttore ed esperto diJacques Levinet Academy.

É stato perfezionato con una pedagogia adattata e il codice etico precisoper far del CDJL un metodo rivoluzionario anti-aggressione del 21° secolo.

Autodifesa

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B.I.: Hai anche sviluppato ilbastone di difesa a finiterapeutici?J.L.: Accessibile al pubblico,

indipendentemente dall'età, sesso ocondizione fisica, il CDJL terapeuticoè un metodo di grande interesse siaper gli anziani e gli ammalati.Indipendentemente dalla suaefficacia contro l'aggressione, agiscepositivamente sugli otto puntiseguenti: Lavoro dell'equilibrio; Lottacontro l' indurimento dellearticolazioni; Lotta contro tremori;Lotta contro l' invecchiamentocerebrale: Migliora la memoria;Migliora la socializzazione; Sport pertutti; Motivazione e divertimento. Unbastone di difesa terapeuticoprogramma di formazione animatoreè stato sviluppato per soddisfare leesigenze delle persone anziane emalate.

B.I.: Qual è il futuro del bastonedi difesa CDJL?

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Autodifesa

J.L.: Insegnato ora in molti club in Francia e all'estero, i praticantiprogrediscono attraverso la convalidazione di grado (fino a cintura nera egradi superiori) e tramite diploma d'insegnamento attraverso il numero diregistrazione della Jacques Levinet Academy come organizzazione diformazione professionale presso il Ministero del Lavoro in Francia. Perquanto riguarda il bastone terapeutico, insegno ora in Francia, in una clinicapilota per il trattamento del morbo di Alzheimer, un’iniziativa che è stataaccolta con favore dal Ministero della Salute. Io viaggio ovunque in Franciae all'estero per fornire seminari sul bastone di difesa e formare gli istruttoriper la qualificazione professionale riconosciuta dalla nostra FederazioneAJL.

In conclusione, il metodo del bastone di difesa CDJL delizierà tutti quelliche desiderino difendersi in modo efficace senza subire il contattodell'aggressore. Una nuova autodifesa per la strada senza necessità di unosviluppo fisico previo, né conoscenza delle Arti Marziali o sport dicombattimento. Il tutto sotto l'autorità e la guida di uno dei maggiori espertinel mondo della difesa personale.

Fédération Canne Défense (AJL)Tel.: +33 (0) 467 075 044E-mail: [email protected] Web: www.cannedefense.com

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Latosa Escrima è un sistema basatosul concetto. In Latosa Escrimafacciamo allenamenti incrociati con tuttele armi e includiamo mani vuote. I concetti fondamentali consistono neldimostrare il metodo di pensiero e distrategia. I movimenti devono esseresimili e transitori, e non eseguiti infunzione del tipo di arma utilizzata.Questo è il metodo filippino, non ci sonoregole o barriere che limitino i praticanti.Tutto può accadere quando ci si trova inuna situazione che è critica e pericolosaper la vita.

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oru Arakawa è senza dubbio il più grande maestro attuale, non solo del Wado Kai, ma anchedella Federazione Giapponese di Karate stessa. Si potrebbe sostenere che la maggior partedelle scuole di Karate nel suo paese d'origine opera al di fuori della sfera federativa, la quale èincentrata sugli aspetti sportivo-competitivo del Karate, come membro della FederazioneMondiale. In ogni caso, vale la pena conoscere questo massimo esponente del Karate... maprima, facciamo un po’ di storia per capire meglio la sua posizione nella JKF.

Poco dopo l'istituzione della Federazione Giapponese di Karate nel 1964, i suoi più alti gradi sono stati iseguenti: Ryoichi Sasakawa, che a quei tempi aveva 69 anni ed era 10° Dan Onorario di Karate. HironoriOhtsuka, di 70 anni, fondatore dello stile Wado e membro del Comitato Tecnico di Gradi nella Federazione.Con posizioni uguali in quel Comitato federativo c'era anche Gogen Yamaguchi dello stile Goju e 59 annid’età, e Manzo Iwata, Shito, di 45 anni. Quell’élite dei più alti gradi federativi si completava con MasatoshiNakayama, Shotokan, che allora aveva 52 anni, e il Maestro Eichi Eriguchi, 53 anni, 8° Dan di Karate eGenerale delle Forze di Autodifesa Giapponesi e presidente della Wado Kai.

È evidente che ci sono molti maestri importanti di Karate nel Giappone,con i loro stili diversi, le loro varie organizzazioni, ecc. In quest’articolo, ilnostro collaboratore Salvador Herráiz ci parla di un maestro che puòessere considerato oggi il più grande di tutti loro in seno alla FederazioneGiapponese di Karate. Le sue principali occupazioni federative sono statelasciate alle spalle e il suo background si lascia vedere nella sua maestriadell'arte.

TORU ARAKAWATOP MASTER DELLA FEDERAZIONE GIAPPONESE

DI KARATETesto e foto: Salvador Herraiz, 7º Dan

Karate

T

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Sopra: Il Maestro Toru Arakawa nel 1952. A destra: Un anno prima.Sotto: Importante gruppo di karateka nel 1953.

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Destra: Arakawa Sensei nel 1948.Sotto: Celebrazione tradizionale

in gruppo nel 1959.

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In quel momento una sola persona aveva il grado di 9° Dan nellaFederazione Giapponese di Karate: Fusajiro Takagi, allievo di GichinFunakoshi che in seguito divenne i l direttore esecutivo dellaFederazione, e segretario generale della WUKO originale. Ho avuto unbuon rapporto con Fusajiro Takagi per un po' e l'ho incontrato a Tokyodue decenni fa. Takagi mi ha anche aiutato in vari aspetti della relazionesulla storia della WUKO che ho scritto nel 1991 per l'organo ufficialedella Federazione Spagnola di Karate e per i Campionati del Mondo chesi è stato tenuto a Granada un anno più tardi. Pilota Kamikaze durante laSeconda Guerra mondiale, Fusajiro Takagi fu coinvolto in uno scandalofinanziario all'interno dell'organizzazione mondiale che l’ha portato fuoridella cupola del Karate, poi è morto a metà degli anni '90.Dopo di lui, nel 1988, quelli che avevano il più alto grado della JKF, 8º

Dan, erano solo un piccolo gruppo che comprendeva Seijiro Sakihamadi Goju Kai; Toshio Watanabe di Shotokan; Kenei Mabuni, SadachikaTsujikawa, Kenzo Mabuni e Kazuo Kokukun, tutti di Shito Kai; efinalmente Daichiro Aizawa di Wado. Ovviamente, oggi sono molti gli altigradi nella JKF, anche se appena una dozzina possiede il 9° Dan, tra cuii vivi e i morti. Quel gruppo di veterani comprende i seguenti maestri:della Shotokan, il suddetto Fusajiro Takagi, Isao Fukui e Keiichi Hasumi,che una volta fosse direttore esecutivo della Federazione. Della Shito Kairitengo che debba essere fatto esplicito riferimento ai tre gradi più alti: ilnoto Teruo Hayashi, Tokyo Hisatomi, per anni presidente di Shito Kai, eKen Sakio, Presidente Emerito di Shito Kai. Il Maestro Kenzo Uchiage, diGoju Kai, ha avuto massima categoria federativa.Per quanto riguarda lo stile Wado Ryu, va detto che è sempre stato

molto importante all'interno della JKF da quando è stata creata, e cosìrimane fino ai nostri giorni. Hironori Ohtsuka, il fondatore dello stile, e lasua mano destra Eiichi Eriguchi, sono stati un elemento essenziale nellaFederazione, come abbiamo visto prima. Dopo, i maestri HajimuTakashima, e il nostro eroe di oggi, Toru Arakawa, entrambi 9º Dan dellaJKF, hanno assunto la responsabilità della Federazione.Come studente, l'intenzione originale del giovane Toru era quella di

dedicare la sua vita all'alpinismo, per cui, quando è arrivato il momento,ha deciso di studiare presso l'Università del Giappone (Nihon University),nota come Nichi Dai, in particolare nel campus Mishima, situato a circa150 km a sud ovest di Tokyo.

Karate

In alto a destra: Arakawa arbitrando durante il Campionato del Mondoa Long Beach nel 1975, insieme a Fusajiro Takagi, capo dellaFederazione Giapponese di Karate alla fine degli anni '80.Destra: Gruppo di Karate Wado Ryu, tra cui si trovano in prima fila

grandi nomi come Hakoishi, Aiko Baba (moglie di Jiro Ohtsuka),Nichihara, Suzuki, Aizawa, Arakawa o Kouma Suzuki.Sotto: I Maestri T. Suzuki, Arakawa T. e H. Takashima, nel corso di una

dimostrazione a Londra nel 1964.

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Grandi Maestri

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I l posto aveva una buonareputazione, ed era noto soprattuttoper organizzare escursioni chesembravano attirare Arakawa, alcuniparticolarmente attraenti, come il polonord, ecc. Comunque, Arakawa finìper soccombere al fascino del Karate,in un club universitario istituito pocotempo prima, nel 1946, la cui squadraè stata capitanata dal veterano Ohta,un allievo di 4° grado che nel corsodel tempo divenne un monaco di alto

rango. Un altro allievo del club diKarate era Hiroshi Kinjo, che sarebbepoi diventato un notevole maestro ericercatore di Karate. Pur nonessendo il karateka più veterano, illibro di registrazione Nichi Dai è statocontrollato più tardi dal famosomaestro Wakabayashi.Il livello di queste lezioni di Karate

non era troppo alto, comericonosciuto dallo stesso MaestroArakawa, così l ' istruzione era in

sostanza limitata alle tecniche basilari(kihon) e al combattimento, giacchétradizionalmente, i club universitarigiapponesi dedicano grandi sforzi allacompetizione tra di loro.Naturalmente, la pratica delle Kata eraanche parte dell'apprendimento,anche se non era la loro priorità.Hironori Ohtsuka, fondatore dellostile, visitava regolarmente il club,com’era solito a fare con le altreuniversità.

Karate

Sopra: il fondatore del WadoRyu, Hironori Ohtsuka,circondato, alla fine degli anni70, dai responsabili come TatsuoSuzuki, Eiichi Eriguchi oArakawa. A sinistra, Arakawasensei, come uke di Suzukisensei.

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Come membro del club Nichi Dai,Toru Arakawa ha partecipato a unpaio di occasioni nei Kokan Geiko cheil suo club organizzava con le altredue università nella zona di Shizuoka(quella conosciuta semplicementecome Shizuoka, e Tokai, nella città diShimizu). Il suo apprendistato l’haportato a prendere parte anche neiKokan Geiko della famosa Università

Takushoku, a Tokyo, dove i l suopotente gruppo Shotokan condividevaallenamenti con i l club Wadodell'Università Meiji.In questo gruppo d'allenamento

c'erano molti maestri riconosciuti,come Tsutomu Ohshima, che poi si èstabil ito in Los Angeles (USA) asviluppare lo stile di Gichin Funakoshi.Infatti, c'è una storia spesso detta che

Arakawa, 1° Dan in quel tempo, hacolpito Oshima nel corso di uncombattimento con un potenteSokuto Geri, calcio laterale con ilbordo del piede, dopo di che i lkarateka Wado si aspettava un forteattacco di vendetta, che è statofinalmente evitato dal "Yamè" (Stop!)del Maestro Masatoshi Nakayama,massimo responsabile del Karate a

Grandi Maestri

A destra: il Maestro Arakawa, capo della Japan Karate Federation nel 2008, insieme con l'allora vice Eichi Hasumi.

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Takushoku. Altri maestri di Shotokancome Hidetaka Nishiyama o Taij iKase, per citare i più esperti econosciuti, hanno frequentato anchele sessioni d'allenamento, sebbenefossero più vecchi di Arakawa e nonl'hanno scontrato direttamente sultappeto... ma Arakawa l'ha fatto conTeruyuki Okazaki, che poidiventerebbe un altro grande maestro.Dal 1956 Toru Arakawa ha iniziato a

insegnare Karate nel suo dojo, aglialbori delle prime regole dicompetizione, che hanno cominciatonei club di Karate come quello di Meijie altre università, e che poi MasatoshiNakayama avrebbe messo in ordine.A metà del decennio degli anni '50,Hironori Ohtsuka aveva bisogno di unposto per stabilire il suo Hombu Dojo,e l'occasione è venuta dalla mano diSeigen Tanaka, un personaggiocurioso. Tanaka era stato uncomunista attivo vent'anni prima.Infatti, le sue attività avevano ancheportato sua madre conservatrice alsuicidio con il seppuku alla fine dellaseconda guerra mondiale. Finita laguerra, con tal evento tragico nellafamiglia, Seigen Tanaka partì sotto latutela di Genpo Yamamoto, notomonaco zen nel tempio Ryutaku-ji,che aveva conosciuto durante alcunicolloqui che il maestro zen aveva datonella prigione dove Tanaka era stato

recluso per dieci anni per le sueattività.Yamamoto diede Tanaka una

notevole quantità di denaro affinché sioccupasse di aiutare la genteattraverso la società Sanko Kensetsu,che Tanaka dirigeva. In un luogo dellesue strutture, nel quartiere di Tsukiji,Ohtsuka stabilì il Wado Ryu HombuDojo, che è il motivo per cui si chiamòSanko Dojo. Comunque, Tanaka nonpuò essere considerato un allievo diOhtsuka, ma semplicemente come unconoscente e organizzatore delleesposizioni del maestro fondatore nelmezzo di quel decennio.Così Toru Arakawa ebbe un certo

rapporto con Seigen Tanaka, anchese quello che in realtà aveva unrapporto stretto con Tanaka eraTatsuo Suzuki, che poi sarebbediventato un grande praticante dellozen, grazie a Tanaka, che lointrodusse nell'ambiente di GempoYamamoto. Tatsuo Suzuki era solitoaccompagnare quel personaggiopericoloso come la sua guardia delcorpo. Un giorno, che Suzuki avevaaltri compiti importanti in Hamamatsu,fu Toru Arakawa a scortare Tanaka, equesto lo portò a vivere un episodiomolto pericoloso e inquietante. Infatti,accadde nel 1963, quando Arakawa,insieme a Tanaka e un altro amico,parteciparono a un incontro a Tokyo;

tutto a un tratto, un individuo,presumibilmente un membro dellaYakuza, attaccò Tanaka e gli sparòripetutamente ferendolo in varie partidel corpo. Poi l'aggressore cercò disparare anche ad Arakawa,sicuramente dopo averlo scambiatoper un gangster. Il fallimento dellapistola ha salvato Arakawa, che hapreso come ha potuto il malfattorecon l'aiuto di un poliziotto, per casoun judoka, che è arrivato sulla scenarapidamente, poiché la zona era moltovicina al Teatro Imperiale dovel'imperatore stava assistendo ad unevento, ed era stata fortementevigilata.Per inciso, la prima persona che ha

chiamato Toru Arakawa, dopo quello

Karate

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A sinistra: Toru Arakawa nel Nippon Budokan di Tokyo nel 2008, conMasafumi Shiomitsu e con l'autore, Salvador Herraiz. Sopra: senseiArakawa onorato come Grande Maestro del Budo in Giappone.

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che è successo, è stata MasafumiShiomitsu, un importante karateka diWado Ryu. Sembra che unacampagna d’azione antidrogaorganizzata da Tanaka, e sostenuta daleader sindacali come Taoka, etc.,aveva fatto arrabbiare alcuni mafiosidi Osaka che ordinarono un'azionecosì drastica. Secondo Suzuki,l'intervento chirurgico a Tanaka dopola sparatoria fu fatto senza l'anestesianecessaria, data la mancanzadell’effetto di essa, e il paziente videin uno specchio al soffitto tuttal'operazione. Seigen Tanaka fu unpezzo importante nel Karate di TatsuoSuzuki, egli lo aiutò notevolmente, siain Giappone sia poi all'estero.Poco dopo quello sgradevole

evento, Toru Arakawa fu invitato apartecipare, con Tatsuo Suzuki, in untour progettato da Hajimu Takashimache avrebbe portato i due karatekaWado Ryu in Danimarca e da lì in varialtr i luoghi in Europa e Americasettentrionale, un progetto moltocostoso che sarebbe stato condottodal marzo 1964. A Roma accadde unfatto curioso. Un giorno, i tre maestriTakashima, Arakawa e Suzuki,

uscirono dall'albergo per praticarejogging all'aperto, senza fare moltaattenzione alla direzione in cui sistavano dirigendo, e, infine, TatsuoSuzuki, che apparentemente avevaassunto un ruolo di guida superando isuoi compagni, si trovò solo e lontanosenza sapere come ritornare inalbergo. Dopo molte avventure, che loportarono perfino a chiedere aiutopresso il Consolato del Giappone,Suzuki finalmente riuscì a tornare alsuo hotel diverse ore più tardi delprevisto, dove scoprì con stupore chei suoi compagni di squadra erano giàpartit i con i l resto del gruppo digiapponesi che formavano laspedizione. Quando finalmente ebbemodo di incontrarli, la sua rabbia fucosì evidente, tanto che nella lorosuccessiva destinazione a Milano,Suzuki decise di combattere conArakawa durante la dimostrazione diKarate, un combattimento chedivenne molto più forte di quantoavrebbe dovuto, dove cercò disfogare la sua rabbia contro di lui peraverlo lasciato da solo.Dopo le città italiane, il viaggio

proseguì verso Copenhagen,

attraverso il tunnel, inaugurato direcente sotto le Alpi svizzere, e poi giùper la Spagna, che non era stataprevista, ma loro hanno decisero divisitarla per piacere. Più tardi, il loroitinerario li portò a Londra e Glasgow,prima di saltare attraverso l'Atlantico earrivare a New York, dove iniziaronoun tour negli Stati Uniti. Un annoprima, durante il World WrestlingChampionship svoltosi a Yokohama,avevano conosciuto personalmentel'allenatore della squadra USA, quindiin questo viaggio, si misero incontatto con lui e questo gli facilitò inparte il loro soggiorno negli Stati Uniti.Durante i l tour americano, la

squadra giapponese Wado Ryueseguì una cinquant ina didimostrazioni di Karate. In uno diquesti, proprio nella "Grande Mela",Tatsuo Suzuki si infortunò quandodiede un doppio calcio che ToruArakawa aveva fallito nel suo primotentativo, e che lui cercò di faresoltanto per il rispetto ai numerosispettatori. A causa della lesione, chefermò Suzuki per tre giorni incapacedi muoversi col f ianco moltoindolenzito, Arakawa e Takashima

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assunsero la responsabi l i tà diportare a termine le dimostrazioninel l 'area. La capita le federale,Washington, sarebbe la prossimadest inazione, dove i Karatekagiapponesi godettero l 'a iuto el'ospitalità del Maestro Jhon Rhee,considerato il "padre di Taekwondoin America." Florida fu l'obiettivof inale del l ’East Coast pr ima disaltare alla soleggiata California.A Los Angeles, dall'altro lato del

paese, i nostri maestri di Karate WadoRyu furono "salvati" a causa della loromancanza di denaro, dal maestroTsutomu Oshima. Anni fa, durante unavisita che ho fatto al Maestro Oshimaa Los Angeles, abbiamo ricordatotutto questo, anche se siano passatialcuni anni da quell'incontro, come miricordo che era nel vecchio dojo cheOshima aveva nel centro di LosAngeles, prima di stabil irsi nellosplendido posto che poi hannocostruito sulle coll ine di SantaBarbara. Tatsuo Suzuki sosteneva chegli era stato offerto di rimanere a LosAngeles per insegnare Karate, ma lacompetitività che si sarebbe creata tralui e Oshima gli fece scartare lapossibilità.Il fratello di un compagno di Wado

Ryu in Giappone (il veterano Niwa delclub dell'Università Meiji) che viveva elavorava a Los Angeles in queltempo, diede loro il suo sostegno.San Francisco, luogo di residenza diYoshiaki Ajari (dell'Università Meiji), ele isole Hawaii, dove abitava i lkarateka Hirano, fu anche meta diquesto tour di Arakawa e dei suoicompagni Wado Ryu, un’importante eindimenticabile visita che finì nel suoluogo di Origine: Giappone.Col passare degli anni, Toru

Arakawa è diventato gradualmente unpezzo fondamentale del Wado Ryu inGiappone, chiaramente simpatizzantecon l'aspetto sportivo competitivo delKarate, ed è stato molto apprezzato erispettato anche dai maestri epraticanti di karate in generale da altristili di Karate.

Il Campionato del Mondo di Karate1970 si è tenuto a Tokyo. A quelpunto, Arakawa aveva grandeprestigio e un nome riconosciuto.Nel 1977, Tokyo ha ripetuto lo statodi città ospitante del CampionatoMondiale, tenutosi nel mese didicembre con la partecipazione di 47paesi. Nel Congresso precedente,Sasakawa ha presieduto la WUKO,con il francese Jacques Delcourtcome direttore ed Eichi Eriguchicome Segretario Generale. Maestricome Masayuki Hisataka (anni piùtardi i l leader di un altro grandeorganizzazione Karate) e SaadakiSakagami (figlio del creatore di ItosuKai ) furono, accanto ad al t r i , imembri principali. L'arbitraggio èstato molto controverso.L'americano Jerry Thomson èdiventato una parte fondamentaledell'arbitrato globale. Il ComitatoArbitr i era formato da lu i , EichiWakabayashi, Frank Nowak, TeruoHayashi, Presidente del Comitato, ilsuo assistente Max L. Vichet (ancheWado Ryu) e il nostro protagonista,Toru Arakawa, che continuava adacquisire sempre più pr ior i tànell’organizzazione mondiale.Poco prima dell'inizio degli anni

'80, la direzione del la Wado Kaiintendeva staccare i l maestrofondatore da l la gest ionedell'organizzazione assegnandogliun posto puramente onorifico senzaun vero potere decisionale. Questoha infast idito i suoi seguaci piùfedeli guidati dai maestri HitoshiYamashi ta , Fumih i ro Tanabe,Kenichi Horiguchi, Daichiro Aizawa,e i l f ig l io di Ohtsuka, J i ro. ToruArakawa si è allineato a quelli delgruppo più pratico, con KatsumiHakoishi, Takaichi Mano e KengoSugiura, e sostenuto da altri comeShunshuke Yanagida, MizuhoAshihara ... Il problema finì davantial giudice per mancanza di accordoma data la lentezza del tribunale digiustizia, la famiglia Ohtsuka hadeciso d i creare una nuova

organizzaz ione. Così i l Wadogiapponese è stato diviso in duegrandi gruppi ed è nato il Wado RyuKarate Renmei.Quando a metà degli anni '80, la

Federazione giapponese, insieme allaFederazione mondiale, che allora sichiamava WUKO (World UnitedKarate Organization) hanno deciso discegliere un paio di kata di soli stilimaggiori di karate per l'uso nei tornei,Arakawa ha assunto un ruolodecisivo. Wado era naturalmente unadelle quattro scuole principali, insiemea Shotokan, Shito e Goju, e le katascelte nello stile fondato da Ohtsukaerano Seishan e Chinto. ToruArakawa, oltre ai corsid’insegnamento su questi kata perdiversi maestri, ha recitato nel libro e ilvideo che la Federazione Giapponeseha svolto come una guida perquest’unificazione.Tra gli allievi di Arakawa sensei, ci

sono personaggi famosi nel Karategiapponese, come i campioni deglianni '80 Hisao Murase, ToshiakiMaeda e Seiji Nishimura e in seguitoY. Suzuki e K. Hayashi.Per quanto riguarda la Wado Kai

(nel seno della Federazionegiapponese), dopo Eriguchi in primalinea, altr i hanno occupato lapresidenza, tra cui Hideo Boh, l'exministro delle Finanze del Giappone,che ha mantenuto la sua posizionefino alla sua morte, avvenuta l’8agosto 1990. Dopo di lui venneRyutaro Hashimoto, che ha svoltol'incarico fino alla sua dimissione, il 14aprile 1996, dopodiché Eiichi Eriguchiha ripreso le redini dell'organizzazionefino alla sua morte nel 2003. Più direcente, Kengo Sugiura, YoshitoKondo e Motoi Ogura hannopresieduto l'organizzazione. ToruArakawa, il nostro protagonista dioggi, ha lavorato sodo e con buonirisultati come Consulente Tecnicodella Wado Kai (che ha circa 850.000membri, di cui oltre 190.000 sonocinture nere), e rimane presidente delcomitato tecnico.

Grandi Maestri

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JET LI, IL POTERE DELLA DETERMINAZIONE

Molti anni dopo aver girato il suo primo film diArti Marziali, Jet Li è stato riconosciuto a livellomondiale come una delle figure più importanti delgenere film d'azione, uno dei pochi attori che hatrionfato in Oriente e in Occidente, ma la suastrada non è stata veloce né facile, e il successoè stato il frutto di tanti anni di sacrifici e di duroallenamento. Solo quando si conosce la suastoria, si capisce il motivo per cui si è classificatoal cinema mondiale.

Testo e Foto: Pedro Conde

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Biografia

et Li, nome d’arte, è nato il 26aprile 1963 a Beijing (Pechino). Ilsuo vero nome è Li Lianjie inmandarino, in cantonese sipronuncia Lei Lin-Git (Lee Lin-Kit).

A due anni d'età perse il padre, e per alcuniè uno dei casi più straordinari di bambinoprodigio delle arti marziali, anche se nellasua infanzia niente lasciava presagire che ungiorno sarebbe diventato un grandecampione di Wushu:

"Molte persone mi chiedono se sonostato costretto a praticare Wushu perchéero un bambino cattivo e indisciplinato.Niente di simile, sono stato tutto ilcontrario. In realtà, ero un modello diobbedienza. La ribellione si è manifestatapiù tardi... Sì, sono stato davvero un bravoragazzo. Mia madre, mie due sorelle emiei due fratelli maggiori erano la miafamiglia. Io ero il più giovane. Mio padre èmorto quando avevo due anni, quindi nonsono mai stato in grado di ricordare lasua immagine nella mia mente. Mentreero più giovane, mia madre non mi

avrebbe permesso di andare nuotare opasseggiare in bicicletta. Qualsiasi attivitàrischiosa, qualsiasi tipo di esercizio checoinvolgesse il minimo pericolo, mi venneproibito per la mia sicurezza. Così, mentrei ragazzi della mia età giocavano instrada, il docile bimbo rimaneva a casa agiocare.”

Essendo il più giovane, la morte del padreha portato la madre a essere iperprotettivacon lui. All'età di 8 anni ha iniziato apraticare Wushu per caso in una scuolaestiva; da un capriccio del destino haincontrato l'Arte Marziale che avrebbecambiato la sua vita.

“Ho iniziato a praticare Wushu durantel'estate del 1971. Avevamo appenainiziato un mese di vacanze scolastiche ele autorità non volevano figli indisciplinatiper le strade; in quel momento, i politicihanno iniziato a introdurre quello che oggisi chiama Pechino Scuola di Sport edEsercizio (scuola, sport e l'applicazione diPechino). Diversi gruppi sono stati poiarbitrariamente creati: Classe 1, gruppo 1

J

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è stato assegnato la ginnastica; Classe 1, Gruppo 2, il nuoto; Classe 1, Gruppo3, il calcio; Classe 1, Gruppo 4, cui appartenevo, Wushu. Non avevo idea dicosa fosse, nessuno dei miei compagni l'aveva, ma l'insegnante ci ha dettoche dovevamo praticare quest’attività e siamo stati costretti a farlo"...

In questo corso estivo, il giovane Jet Li si distinse per il suo talento per quest'arte,essendo scelto come membro della squadra Wushu di Pechino per partecipare allamanifestazione sportiva "Tutti i giochi di Cina".

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“Ho iniziato apraticare

Wushudurante

l'estate del1971.”

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"Avevo nove anni quando ho iniziato lapreparazione per partecipare al mio primotorneo. In realtà, è stata la prima gara diWushu celebrata a livello nazionale in Cinadopo la rivoluzione culturale.Tecnicamente, non c'erano gradi o livelli,non era la tipica competizione, è statodavvero una grande dimostrazione oesibizione, anche se un premio potrebbeessere dato alla migliore tecnica ol'esecuzione della forma, quindi ci sonostati tanti grandi atleti della Cina, che sierano trasferiti da ogni parte del paese perpartecipare all'evento. Il campionato si èsvolto a Jinan, capitale della provincia diShandong. Era la prima volta che miallontanavo dalla mia casa, la prima voltanella mia vita che era andato al di là dellemura di Pechino. Mi ricordo di esserestato molto eccitato dalla prospettiva diprendere il treno. Mia madre era moltopreoccupata perché il suo "baby" se ne

andava lontano di casa... La mattina dellamia partenza, lei scoppiò in lacrime.Questo mi terrorizzava e mi ha detto dinon andare, ma questo non era possibile,non potevo rinunciare senza una buonacausa, così sono andato a Jinan e alla fineho vinto il "campionato".

Quando sono tornato a Pechino, horicevuto un avviso che m’informava che daquel momento dovrei dedicare più tempoall'allenamento di Wushu e andare a scuolasolo la mattina. Per me, è stato perfetto.

Che ragazzo non piacerebbe vederedimezzato il numero delle sue lezioni?"

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Nel 1974, si è unito al team professionista di Wushu diPechino ed è stato dispensato dal frequentare le lezioniscolastiche. Ha vissuto presso l'Istituto di EducazioneFisica e solo andava a casa nei fine settimana; là, quandotutti riposavano, era solito uscire nel cortile e praticare finoa mezzanotte. Tutto questo sforzo ha ripagato; quell'annoha partecipato ai campionati nazionali di Wushu in cui haguadagnato il titolo di Campione Assoluto della Cina nellacategoria giovane.

La squadra professionista di Wushu di Pechino seguivaun allenamento spartano. Ogni mattina alle 6:00, eranosvegliati e in meno di tre minuti dovevano essere allineati informazione sul campo centrale. Dopo un'ora e mezza dipratica, facevano il bagno e una colazione leggera. Alle8:30, tornavano alla pratica fino a circa 12:00. Dopo ilpranzo si potrebbe riposare fino a dopo cena, ma alle 7:30pm iniziava un'altra sessione d'allenamento di tre ore. Disolito praticavano per otto ore il giorno e talvolta il loro

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riposo potrebbe essere interrotto perchési dovesse fare qualche spettacolo perun gruppo di turisti.

Una fase piena di successi, ma anchemolto dura, come Li ricorda: "Ho dovutoallenarmi fino a 10 ore al giorno conesercizi speciali allo scopo di sviluppareuna buona qualità muscolare, la forza, laflessibilità, l'agilità e anche dei riflessiprecisi e veloci (... ). Qualsiasi conl'ambizione di diventare un atletaprofessionista dovrebbe iniziare unaformazione intensiva prima di 13 anni.Dopo 15 non è impossibile raggiungere ilpodio, ma è molto più difficile.”.

Tanto sforzo ha avuto finalmente la suaricompensa, e i seguenti anni Li è statoin grado di vincere tutti i tornei cui hapartecipato, diventando così una delleleggende di Wushu in Cina. Nel 1979, Liha vinto un premio speciale di Onore alMerito di prima classe della città diPechino. Nel 1983, gli è stata conferita lamedaglia d'Onore dello Sport a livellonazionale.

Comunque Li non si è lasciatoabbagliare dal successo, e come alsolito, dietro ogni campione c'è ungrande maestro. Nel caso di Jet Li, ilmaestro è stato Si-Fu Wu Bin, membrodel la Società Cina di Wushu, vicepresidente dell'Associazione Wushu diBeijing e Direttore dell'AllenamentoTecnico e la Sezione Ricerca dell'IstitutoCinese di Wushu. Dopo la laurea pressol' Ist i tuto di Educazione Fisica diPechino nel 1963, Wu Bin ha assuntol'incarico di Allenatore della SquadraWushu di Pechino. Durante la suacarriera ha dato un forte impulso aitornei di Wushu con una lunga serie dicampionati nazionali, dove ha vintonumerosi premi in riconoscimento delsuo eccel lente lavoro. Ha un grannumero di campioni e allievi celebri,com’è il caso della star del cinemaDonnie Yen e, naturalmente, Jet Li, chenonostante tanti trionfi e allori, non hamai dimenticato il maestro che l’haportato al successo...

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"Sono riconosciuto come un campione di Wushu inCina e in Occidente. Ma ogni volta che prendo unosguardo retrospettivo, sento che devo tutto ai mieiistruttori, in particolare al mio maestro Wu Bin, che miha insegnato Wushu da quando avevo otto anni e mi haguidato lungo la strada per il successo.

"Non smettere mai a metà strada." Io non sono unprodigio come indicato in alcuni giornali e riviste, eche mi dava fastidio. Come tutti , sono statocircondato da molti problemi durante la miaformazione e, a volte ho pensato di smettere. É stato ilmio allenatore Wu Bin, che mi ha aiutato a nonlasciarlo e mi ha incoraggiato a non arrendermi mai.Lui rimarrà sempre nel mio cuore per la sua pazienzanel guidarmi in questo viaggio. Mi ricordo che nel 1972ho avuto un grave infortunio nella mia rotula e hodovuto riposare a letto. Con le lacrime agli occhi, miamadre mi ha convinto a smettere di praticare Wushu.Mia madre mi ha detto: "Guarda, piccolo Jie, praticareWushu richiede un'alimentazione supplementare, manoi non possiamo permetterci queste spese, e inviarticibo regolarmente gli costa molto al tuo allenatore,

quindi penso che sia meglio che smetti i l tuoallenamento."

Ero molto rattristato con quello che diceva mia madre,ma non volevo farla infelice, così ho accettato. E quando ilmio allenatore è venuto a trovarmi, ho preso coraggio e glidissi; "Sei stato molto generoso con me e non lodimenticherò mai, ma io non voglio più praticareWushu". Non ci fu risposta, ovviamente, le mie parolel’hanno lasciato paralizzato. Lo fissai e i l suo visotrasmetteva delusione e pallore. «So che sei un giovaneambizioso, ma se non vuoi mantenere la formazione, iorispetto la tua decisione; qualunque cosa tu faccia in futuro,mi auguro che sia coraggioso e non un vigliacco". Dopoaver scambiato qualche parola con mia madre, si voltò e sene andò senza guardarmi. Le sue parole mi hanno colpito emi hanno toccato il cuore, mi sentivo terribilmente pentitodi quello che avevo detto. Quando mi sono ripreso, sonoandato in palestra. Il mio istruttore, naturalmente, eraorgoglioso di vedermi di nuovo, ma il suo volto nonrifletteva i suoi veri sentimenti. Con un "Stai bene?», mi hamandato con i miei compagni di squadra, che mi hannodato un caloroso benvenuto. Dopo quell'incidente, sono

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riuscito a capire che non si dovrebbe lasciarele cose a metà.

Da allora in poi ho praticato molto duro.Quello che i miei colleghi erano soliti a fareuna volta nelle nostre sessioni d'allenamento,io lo facevo due volte. Per massimizzare il miotempo, mi allenavo anche la domenica, mentregli altri riposavano. Il mio allenatore nonsembrava di apprezzare i miei sforzi. Lui erasempre generoso e paziente quando spiegavamiei compagni di squadra l'essenza dei movimenti, e licorresse quando lo facevano male. E quandosembravano molto stanchi, li mandava a riposare.Tuttavia, quando si rivolgeva a me, sembrava di essereun'altra persona. Spesso mi ha detto: "Pensi che sia lamossa giusta? Com’è che praticando molto più forte,lo fai peggio?" Per essere onesti, non mi piaceva ilmodo in cui mi trattava. Ora ho capito che ha fattotutto per il mio bene. Mi ha applicato un metodo diallenamento rigoroso chiamato "un grande tamburodovrebbe essere colpito da una mazza pesante" ...

Il Si-Fu Wu Bin, non solo gli ha insegnato Wushu; aparte gli ha dato molte lezioni sulla vita. Tra i tantianeddoti che esistono su questo tema, vale la penarilevare quanto segue:

"Una volta, quando ero bambino, mia madre mi hadato cinque Yuan prima di partire per il torneonazionale di Wushu. Non avevo mai avuto così tantisoldi. ‘Adesso non avrò bisogno di pregare i mieicolleghi di comprarmi un gelato’, ho detto a me stessofelice. Poco prima di arrivare in destino, mi sono resoconto che il mio denaro era scomparso, il campionatoè iniziato e non ho avuto il tempo di cercarlo.

Nel torneo ho segnato con una tripletta in duecategorie opzionali e un’obbligatoria. Senza unaparola di complimenti, Wu Bin mi prese da parte emesse i cinque Yuan nella mia mano dicendo:

'Ecco il tuo denaro. So che la tua famiglia non èbenestante così l'ho conservato per te. Ora che haivinto tre medaglie, non eccitarti e non sperperare ituoi soldi '. Quelle parole mi hanno fatto pensare, e hospeso solo 49 fen per comprare alcune matite conl'emblema del torneo. Quando sono arrivato a casa,ho restituito il resto dei soldi a mia madre e l’horaccontato la storia. Lei mi disse: Con un maestro cosìsaggio, non ho bisogno di preoccuparmi ovunque tuvada con lui."

A 17 anni, Jet Li aveva vinto quindici medaglie d'oroe una medaglia d'argento nel Campionato Cinese diWushu dove, nonostante la sua giovane età, hagareggiato contro gli adulti.

Nel 1974, all'età di undici anni, è diventato unaleggenda vincendo il titolo di Campione Nazionale diWushu. Nei prossimi cinque anni, ha ottenuto altrequattro volte il titolo nazionale e si è ritirato imbattutonel 1979, con 17 anni.

Aveva già ottenuto tutto, ma gli mancava ancoraqualcosa per raggiungere la categoria di Master ...

"All'età di sedici anni, mi sono interessato allafilosofia. Perché? Beh, ho trovato tutte queste

medaglie che ho vinto nei diversi campionati diWushu. La gente mi considerava il campione di tuttele categorie di Wushu. I miei compatrioti, parlando dime, dicevano: "Lui lo merita."

Poi mi ha colto il pensiero che io dovevo onorare ilmio titolo. Se davvero avevo l'intenzione di esseredegno di tali premi, dovevo sapere tutto, e perottenere questo, tutto ciò che dovevo fare erariempire i miei 'vuoti'. Appena ho iniziato la ricerca hocapito che non sapevo nulla affatto. C'erano troppecose che ignoravo, così ho detto a me stesso:

"Io non sono degno di occupare la posizione cheoccupo. Ero consapevole del fatto che ci fossequalcosa di molto importante che ancora dominava.Invece di continuare semplicemente a praticare, misono posto la domanda: Come posso raggiungere lapiena conoscenza del Wushu? In realtà, ci sono solodue rami principali: le scuole esterne e le scuoleinterne. Appena si comincia a scavare nei dettagli, siosserva che ogni stile ha la sua teoria. E mentreostinatamente studiamo la teoria di ogni stile dallesue origini, capiamo che cominciamo per allenare ilnostro corpo e nel corso del tempo, scopriamo cheanche stiamo allenando la mente. É importante capirecome entrambi due convivono nella stessa arte. Ilfiore più bello può fiorire splendidamente in brevetempo, ma in pochi giorni appassirà e morirà. Niente èperfetto o eterno. Questo è qualcosa delleidiosincrasie della cultura cinese:... se la perfezionefosse di questo mondo, Taiji non esisterebbe. Per ogniaspetto positivo c'è un punto negativo e viceversa. Èl'equilibrio."

Quando era immerso in queste ricerche, è stato sceltoda Zhang Xinyan, della Great Wall Film Studio CompanyLimited, per recitare in un film che sarebbe stato giratoproprio nel tempio di Shaolin, dove parteciperebberoanche un gran numero di maestri ed esperti di artimarziali. Il film sarebbe intitolato "Shaolin Temple" (82), unblockbuster, prima in Cina e poi in tutti i paesi del Sud Estasiatico, tra cui Hong Kong, un mercato difficile ecompetitivo.

Il campione era diventato un idolo cinematograficoquando Wu Bin sarebbe ancora a dargli una grande lezione... "Dopo il trionfo del film Shaolin Temple, alcunepersone hanno detto: 'Ora che Li Lianjie è una star, WuBin, il suo istruttore diventerà anche una celebrità'. Conil successo del film, molte persone sono venute a casamia a congratularsi con me, ma Wu Bin, che venivaspesso a casa nostra per portarci il cibo che luicomprava specialmente per me, non appariva. Mio

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nonno e mia madre si chiedevano perché nonveniva. Un giorno apparve improvvisamente. 'Latua famiglia è in migliori condizioni economiche, enon mi devo preoccupare più per te. Inoltre, haimolte visite ed io non voglio più essere una carica.Ma se c'è qualcosa che possa fare per te, fammelosapere'. Mi strinse la mano e se ne andò. Io sonorimasto alla porta incapace di proferire una solaparola. Sapevo che lui era felice dal mio successo;come il mio istruttore, ha guadagnato anche lafama e gli sono state offerte alcune cose, ma lui leha rifiutate tutte. In questo modo mi ha datoun'altra lezione, mi ha insegnato a considerare:Quale dovrebbe essere l'atteggiamento di frontealla fama?”

Il successo commerciale di "Shaolin temple", ebbedue sequel, dove Li è anche il protagonista: "Kid fromShaolin" (84) e "Martial arts of Shaolin" (86).

Nel 1987, Li sposò "Huang Qiuyan", compagnadella squadra Wushu di Pechino e co-star in "Kidsfrom Shaolin", che veniva da una famiglia benestante.Questo è stato un matrimonio di convenienza, così lasua famiglia non avrebbe problemi economici dinuovo. Due figlie sono nate di quel matrimonio: Si eTaimi.

Nel 1988 ha partecipato a due documentaribiografici: "Dragons of the Orient" e "Shao Lin HaiDeng da shi". È stato anche coinvolto in un progettomolto personale nella regia del f i lm "Born toDefence", in cui ha svolto il ruolo protagonista, e si èfinito in un vero e proprio fiasco, dopo di ché, Jet Limai più svolgerebbe le funzioni di regista...

Nel 1989 ha girato "Dragón fight", la sua primaproduzione a Hong Kong, dove ha incontrato l'attrice

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taiwanese Nina Li Chi, Miss Asia Pacifico e la scintilladell'amore è stata accesa durante le riprese.

Il film non ha ottenuto il successo sperato, anchese tutti hanno convenuto che Jet Li aveva un grandepotenziale; tutto quello che serviva era il film giustoper mostrare il suo talento.

Nel 1990 ha divorziato "Huang Qiuyan" e chieseNina Li Chi di aspettare dieci anni per sposarsi.

L'anno successivo arrivò la sua grande occasione,Li riapparve con due dei più importanti professionistidell’azione marziale: il regista Tsui Hark, il Re Midadel cinema di Hong Kong, e il coreografo Yuen WooPing, che sparato alla fama Jackie Chan con "Snakein Eagle's Shadow" e "Drunken Monkey". Insiemehanno girato ciò che è oggi un grande classico:"Once Upon a Time in China". I l successo futravolgente, e ne è venuto a rinfrescare il genereclassico Kung fu in Oriente.

Così, negli anni successivi innumerevoli filmseguirono, tra i quali i cinque sequel di "C'era unavolta in Cina", "Fist of Legend", "Dr. Wai" o "BlackMask", e così via per completare più di venti titoli.Alla fine degli anni '90, Jet Li si era già affermato

come l'attore marziale meglio apprezzato nell'Orientedopo Jackie Chan.

Ma il mercato cinematografico americano, e perestensione il mondiale, ancora gliele resisteva.L'occasione è arrivata quando un improvvisointeresse per il cinema d'azione di Hong Kongemerse a Hollywood, e la Columbia Pictures gli haproposto partecipare a cinque film americani digrosso presupposto, purché la sua primacollaborazione fosse stata quella di interpretare il suoprimo ruolo non da "buono" nel film "Arma letale 4"(98).

Tuttavia quest’opportunità era molto rischiosa perJet Li; infatti, il ruolo era stato prima proposto aJackie Chan, che aveva respinto il progetto perchénon voleva cambiare il suo stereotipo di eroe.

Questo è stato anche il caso di Jet Li, che daquando il suo inizio nel mondo del cinema avevasempre incarnato l'eroe protagonista, e interpretare ilcattivo secondario poneva una vera prova d'umiltàda un lato, e tutta una prova di fuoco, dall'altro,perché per un buon inizio, non poteva accontentarsicon essere un cattivo accettabile, ma un cattivoeccezionale, tanto più sapendo che sarebbe stato

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circondato da attori come Mel Gibson, Danny Glover e Joe Pesci. Ha accettato la sfida e ha recitatomaledettamente bene, e tutti i critici occidentali sono stati unanimi nel rilevare la performancecarismatica del "cattivo orientale" del film.

La sua performance è stata così convincente che le offerte per i ruoli di cattivo abbiano iniziatosubito a piovere su di lui, ma Li, con grande intelligenza, li ha respinti:

"Potrei avere svolto il ruolo di cattivo e cambiare la mia immagine di eroe positivo e buono,molte persone me l'hanno consigliato, e sarebbe una sfida che trovo

interessante. Ma questo non sarebbe piaciuto a mio pubblico inAsia, che si è abituato a vedermi sempre nel ruolo di eroe, e

altrimenti potrebbe deluderli."

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Nel 1999 si è sposato con Nina Li Chi, e l'annosuccessivo è nata sua figlia Jane.

Il suo prossimo ruolo in una produzione di Hollywood eraun supereroe in "Romeo Must Die" (2000), un film che èstato un grande successo al botteghino, grazie in granparte al suo sapiente mix dello sti le orientale(combattimenti fantasiosi con i cavi, tipo "Matrix") e lo stileoccidentale (il ritmo del migliore Hip-Hop). Tra quelli chenon hanno visto mai la luce, si distingue il co-protagonistadi un remake in formato di pellicola sulla popolare serietelevisiva "The Green Hornet", in cui avrebbe incarnatoKato, il ruolo svolto da Bruce Lee negli anni '60.

Li ha anche respinto il ruolo principale nel "TigerCrouching, Hidden Dragon" premio Oscar (che alla fine hainterpretato Chow Yun Fat), perché aveva appena avutouna figlia e che l’ha tenuto lontano dal set cinematograficoper quasi un anno. Neppure ha accettato di partecipare a"Matrix 2", poiché i produttori non erano disposti a pagarei 14 milioni dollari che Li aveva chiesto.

"Romeo Must Die" è stato seguito da "Kiss of theDragon" con un'attrice del calibro di Bridget Fonda, unregista come il francese Luc Besson e uno script più fortedel solito nel genere. In questo film, girato a Parigi, i volicablati sono stati sostituiti con l'azione marziale realistica.

È stato seguito da "The One", film di fantascienzamarziale in cui Li affronta il suo più duro nemico: se stesso,o una replica quasi esatta da un universo parallelo. Un filmcon un certo retrogusto Matrix.

Nel 2002 è tornato in Asia per girare "Hero", un drammadiretto dal famoso regista cinese Zhang Yi Mou ("Lanternerosse", "Sorgo rosso"). Quell'anno la famiglia ha avuto laloro seconda figlia Jada.

Nel 2003, ha girato "Born to Die", co-protagonistainsieme al famoso rapper DMX e la presenza di un altrobambino prodigio dei piedi-pugni, Marc Dacascos. Unthriller d'azione con bande e terroristi.

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Jet Li è stato una delle molte migliaia di persone colpitedallo tsunami nell'Oceano Indiano che ha avuto luogo il 26dicembre, 2004.

Fu sorpreso dall'ondata quando era su una spiaggia alleMaldive; ha avuto solo il tempo di afferrare sua figlia diquattro anni Jane, e la tata che teneva Jada, sua piccolafiglia di due anni.

In mezzo al disastro, un mobile spazzato via lo ferì a unagamba. Per un certo tempo è stato nelle liste di personescomparse e sono stati numerosi media che hannoinformato della sua morte durante il disastro. Quello gli hasegnato assai duramente, tutti i sopravvissuti aiutavanol'un l'altro, a prescindere dallo stato, c'erano solo personeche aiutavano le persone ...

Nel 2006 ha girato "Fearless", i cui incassi di botteghino,circa 500.000 yuan (62.500 US $), ha donato a un progettoche promuove la salute mentale, e per questo è statoaggiudicato il primato di "Ambasciatore Filantropica" dellaCroce Rossa Cina.

Nel 2007 è tornato condividere il palco con JasonStatham in "L'assassino". Egli ha anche fatto notiziaquest'anno per essere l'attore cinese più pagato nellastoria del cinema. Ha raccolto 100 Milioni di yen (quasi 10Milioni di Dollari) per il suo lavoro nella superproduzioneepica "The Warlords". Questo gli ha aiutato a ratificare iltitolo che già possedeva per il suo ruolo in "Hero", di ZhangYimou, che è stato nominato per un Academy Award almiglior f i lm straniero, per i l quale ha incassato ¥70.000.000.

Nel 2008, gli spettatori in generale e gli appassionatidelle Arti Marziali in particolare, potrebbero finalmentevedere sullo schermo i due più grandi superstar del Sud-Est asiatico, Jackie Chan e Jet Li insieme in unaproduzione di Hollywood, a faccia a faccia in uncombattimento epico in "The Forbidden Kingdom".

Il film inizialmente ha deluso molti, ma nel tempo è statoguadagnando. Quell'anno Jet Li ha partecipato in un altro

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blockbuster di Hollywood, per laseconda volta nella sua carriera chesarebbe il cattivo in "The Mummy III,Tomb of the Emperor Dragon", doveha coinciso con la regina del cinemad'azione del Sud-Est asiatico,Michelle Yeoh.

Il 16 giugno 2009, Jet Li haacquisito la cittadinanza diSingapore. Quasi un mese dopo, il28 luglio, ha creato la FondazioneBenefica Jet Li, e attraverso di essaè stato donato grandi somme didenaro e organizzando eventi perraccogliere soldi in modo da aiutarei bisognosi. Dopo l'incidente dellotsunami, Jet Li non aveva smesso dipensare a cosa fare per aiutare glialtr i , così ha lanciato i l suoprogramma di ginnastica, che hachiamato "Wuji", e che è uncompendio di Arti Marziali, Yoga ePilates.

Negli ultimi anni ha preso parte invarie produzioni asiatiche, e inOccidente abbiamo avuto lapossibilità di vederlo con tutti i"duri" di Hollywood della saga "IMercenari". Se un ragazzo orientaledi 1,68 m appare in quella saga, cideve essere una ragione ... forse èperché tutti r iconoscono chenonostante la sua altezza è un eroemarziale, anche se, secondo le suestesse dichiarazioni, egli non siconsidera così: "Un'arma distruggeanni di Arti Marziali in una frazionedi secondo. Come ho detto moltevolte, è importante distinguere tracinema e realtà. Un eroe di film puòessere in grado di fare cadere giù lapistola dal suo avversario, ma nellavita reale probabilmente nonpotrebbe farlo".

Anche in queste dichiarazioni haaggiunto: "Non ho mai dovuto usarele Arti Marziali nella vita reale, sidovrebbe pensare a cosepacificamente e, se necessario,chiamare la polizia, ma non usaremai la violenza."

Jet Li è una persona di grandesemplicità e umiltà, che non ha nullaa che fare con uno dei suoicompagni di Hollywood: "Se io sonodove sono è perché ho avutofortuna, e non perché io sia ungenio. Sono una persona comune.Non voglio essere confuso con glieroi dei miei film." Dichiarazionicuriose di una superstar del cinemad'Arti Marziali, di un campione diWushu. É evidente che sia stato peranni nel percorso di conoscenza edi Buddismo... e mentre continua araggiungere la perfezione, noisperiamo di poter continuare agodere le sue abilità marziali sulloschermo.

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"Se io sono dove sono èperché ho avuto fortuna,

e non perché io sia ungenio. Sono una persona

comune. Non voglio essereconfuso con gli eroi

dei miei film."

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Sono felice di poter dare un saggio sui grandi passi fatti in Italiadall’A.S.D. Combat Hapkido Italia, diretta in Italia dal Docente TecnicoM° Mario Rama.

In questo reportage vi faremo capire cosa è effettivamente il CombatHapkido e il metodo da ring total combat M.M.A.

Sono il m° Mario Rama e negli ultimi anni mi sto’ dedicando allaformazione d’istruttori altamente qualificati e preparo lottatori con ilsistema Muay Thai ed Hapkido.

In giovane età mi sono confrontato con combattenti delle più svariatearti marziali e sport da combattimento come il tae kwon do fullcontact, il ju jitsu, e Muay Thai, disciplina nella quale ho vinto il titolointernazionale ed europeo con cintura.

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vviamente pratico ed insegnonella mia accademia sita ad Olbiain Sardegna. I maestri più famosi con i quali

ho potuto apprendere e mettereappunto un sistema di

combattimento efficace e globale sono: TedWong (j.k.d, allievo del grande Bruce Lee), GrandMaster John Pellegrini (Combat hapkido), BoonKurt, Chok Chay thawat (che ha combattutocontro Manny Paquiao), Thanachon (istruttori emaestri di muay thai tailandese e pugilato Boxe). Negli ultimi anni, la mia squadra di atleti ha

potuto confrontarsi in gare intersti le dicombattimento e dimostrative ottenendo ottimirisultati, conducendo più volte i campionatiItaliani. Nel 2006 ho ricevuto direttamente ildiploma di delegato nazionale di combat

hapkido (self defense e del MMAinternazionale), dal Grand Master JohnPellegrini e dal maestro David Rivas. Nel nostro impegno di divulgazione,

collaboriamo con maestri di alto livello come:M° Stefano Maiocchi (Judo e Krav Maga),Maestro Davide Carpanese (MMA), MaestroWalter Fayer, Matteo Petrella Kick Boxing. Dal 2006 ho iniziato con il mio team tecnico a

formare nuovi istruttori e delegati Italiani nei duesettori di combattimento: combat hapkido etotal combat MMA Thai Boxe. I l primo, i l sistema Combat Hapkido,

comprende solo ed esclusivamente la puradifesa personale, con tecniche di movimentirapidi e veloci per potersi difendere da uno opiù aggressori, a mano nuda o armato. I lprogramma è vasto ma allo stesso tempo molto

O

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semplice da apprendere e si basa su tecnichereali già testate in reali situazioni di pericolo.Non ci sono forme o katà ma la pura essenzadella difesa personale, infatti, diamo lezioni diDifesa Personale a civili e forze armate siaprivate che governative. Oltre all’utilizzo ditecniche a mano nuda, abbiamo il settoretecnico armato, cioè disarmo e contrattaccoda coltello, bastone e armi da fuoco dipiccolo e grosso calibro (questi ult imiovviamente a corta distanza). Per quanto riguarda il secondo settore,

cioè il total combat MMA “sportivo”, si tratta

di un sistema che si combina con unamiscela di tecniche altamente efficaci edevastanti nel circuito “free fighting”:tecniche di calci, pugni (boxe), proiezioni,ginocchiate, gomitate, clinch, leve articolaried in fine combattimento al suolo. Anche inquesto caso si formeranno istruttori e lottatoriper partecipare alle competizioni che sidisputeranno in Italia ed all’estero. Questa estate si terrà lo Spartan Summer

Camp Sardegna, Grande evento nazionale. Per tutti i dettagli visitate il nostro sito

www.combatfitnessevents.it

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Sono convinto che i maestrie grandi maestri di Arti

Marziali tradizionali del mondosiano d’accordo con me

quando dico che ciò che èveramente buono prende

sempre il suo tempo.Caratteristiche come un

talento naturale e le esigenzepersonali possono influenzare

la strada di uno studente, manon é possibile nascere già

Maestro o accorciare ilpercorso per diventarlo.

Questo è vero non solo per glistudenti, ma anche per molte

altre cose, e corrobora lastoria della mia scuola. Daoltre 20 anni, la KUNG FU

SCHULE MARTIN SEWER haperseguito l'obiettivo del mio

Maestro Chiu Chi Ling, checon la mia scelta come suosuccessore, ha fatto che il

suo obiettivo diventi anche ilmio: rendere possibile che

l'Hung Gar Kung Fu originalesia accessibile al maggior

numero di persone emantenere la qualità e la

persistenza dello stile. Iniziatacome l'unica scuola, la KUNGFU SCHULE MARTIN SEWERè oggi la più grande scuola di

Kung Fu puramentetradizionale nella Svizzera.

Come appena detto, ci sonovoluti 20 anni. E

naturalmente, è stato lostesso anche con tutti i mieiprogetti che stavo seguendo

con i miei istruttori.

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n progetto degno di nota tra i tanti è,per esempio, quello dello ShaolinMasters Turnier. Ed è particolarmentedegno di nota non solo per la suagenesi, ma anche per il progettostesso. Come tutti sappiamo, nelle

Arti Marziali è stata sempre molto importantel'organizzazione di tornei che rendono possibile loscambio di opinioni, esperienze, informazioni sullenuove e, naturalmente, confrontarsi l'un l'altro nellediverse discipline delle Arti Marziali. Questo è statoanche il pensiero fondamentale dello ShaolinMasters Turnier, o Torneo dei Maestri Shaolin. E’noto che il seme è più piccolo dell'albero, e quindil'evento è stato iniziato come un piccolo torneogiovanile. Molto nervosi, i ragazzi hanno dato ilmeglio, mostrando agli arbitri di recente formazioneciò che avevano imparato in classe e le loro forme.L'evento è servito, gli arbitri appena formati hannoaccumulato esperienza e una nuova categoria èstata aggiunta: la Kids Push Hands. La nuovacategoria ha permesso i giovani studenti aconfrontarsi fisicamente e semplificare le tecnichedi Hung Gar da applicare in combattimento. Sipotrebbe dire che era una forma di categoria dicombattimento per i bambini. Anche qui ha svolto ilsuo ruolo in modo rapido ed è stato completatocon le forme. Questo ha evitato che qualcuno, peresempio, si presentasse unicamente alla categoriadi combattimento. Perché? Nella KUNG FUSCHULE MARTIN SEWER, i l buon carattereprevale su qualsiasi altra cosa, e prima delcombattimento "a uomo a uomo", sempre ha lapriorità esercitare quello che ognuno ha imparato ele sue capacità. Sempre più in crescita, il torneo hacontinuato a essere celebrato quattordici o quindicivolte ed è arrivato al punto che insieme ai mieiistruttori, abbiamo deciso di aprire il torneo per glistudenti più grandi: prima per alunni fino a diciottoanni, e poi, quasi immediatamente, senza limiti dietà. La risposta da parte degli studenti, i

U

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partecipanti e il pubblico è stata molto positiva e il nuovomodo di Shaolin Master Turnier è stato assicurato. Nuovaanche negli ultimi due anni, è stata in particolare lacategoria di combattimento per gli adulti. O come lachiamiamo tra noi, la categoria"Lei Tai". Lei Tai significa"piattaforma rialzata", è i l nome dato all’arena dicombattimento elevata da terra di un paio di metri dove sisvolge i l match. Nel nostro caso si tratta di uncombattimento a pieno contatto. Nei tempi antichi, questapiattaforma era stata progettata in questo modo nonperché il pubblico vedesse meglio, ma per una questionedi vita o di morte, sia per l'altezza della caduta dallastessa o per le armi e grandi pali appuntit i chevolutamente venivano disposti intorno al palco. Oggiusiamo per "Lei Tai" una piattaforma (ring) di 0-1 m dialtezza, in cui per fortuna non muore nessuno.Naturalmente ci sono anche regole chiare e i combattentisfruttano tutte le loro possibilità.La cosa più bella è quando i combattenti Lei Tai nello

Shaolin Masters, dopo un match duro sul "Ring", siabbracciano e si congratulano a vicenda per un buonincontro, non importa chi ha vinto! Questo è unmomento dove i miei studenti mi rendono moltoorgoglioso.

Il lettore più sensibile ai dettagli noterà che loShaolin Masters Turnier è una storia di successo enon ha ancora raggiunto la fine. Quest'anno si

terrà la 19ª edizione del Torneo, emolte altre sono in programma.Parlando dei piani: Il mio Sifu(Maestro), la leggenda viventedel Kung Fu Dr Chiu ChiLing, mi ha ispirato perintegrare una nuovacategoria. Una categoriache permetta agli studenti difare uso delle funzionalità delpiù puro Hung Gar. Le primemanifestazioni sono riservateper i miei studenti. Si può direche si profili sensazionale comeLei Tai. Ah! E senza dispositivi diprotezione.

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IL KRAV MAGA RED, UNA MODERNA DISCIPLINA IN PIENO SVOLGIMENTO

Il concetto di Krav MagaRecherche, Évolution etDéveloppement (r icerca,evoluzione e sviluppo) ha iniziato aessere codif icato dai suoifondatori negli anni 2003-2005 e,infine, dopo numerosi test, havisto ufficialmente la luce nel2013 nella sua forma attuale.

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Un concetto di "autodifesa"per i civili e "Pro" per i mestieridi sicurezza, che si basaprincipalmente sui più recentisviluppi di Krav Maga e sportda combattimento, e siappoggia anche alle esperienzedirette degl i utenti eprofessionisti d’intervento.

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“Negli ultimi due anni,Christian Wilmouth,

membro fondatore del KravMaga RED, ha moltiplicato i

suoi interventi, le formazioni ele dimostrazioni allo scopo dicondividere questa visione di

auto-difesa, caratteristica delgruppo KMRED”.

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osì, i diversi t ipi dipubblico si sonointeressati in modonaturale a questometodo moderno, i lcui obiettivo principale

è la ricerca del "meglio".Negli ultimi due anni, Christian

Wilmouth, membro fondatore delKrav Maga RED, ha moltiplicato isuoi interventi, le formazioni e ledimostrazioni al lo scopo dicondividere questa visione di auto-difesa, caratteristica del gruppoKMRED.Enti come i club di Krav Maga,

palestre di autodifesa, società disicurezza private, poliziamunicipale, i membri delle forze disicurezza, personale mil itare,diverse unità d'intervento, ecc,hanno fatto ricorso a gruppoKMRED per ampliare il campo dellesue competenze.La prima metà del 2015 sta

dimostrando di essere un periodoparticolarmente interessante per ilgruppo, che avrà la possibilità,attraverso varie pratiche einterventi con i diversi attoridell'ambiente professionale, didimostrare i benefici del suo ultimoperiodo di ricerca.I passati 18 - 19 aprile, un corso

intensivo KMRED di due giornate èstato tenuto a Cannes, limitato aventi partecipanti selezionatidall'organizzatore dell'evento.Il corso è stato organizzato da

Rudy Dhamelincourt,professionista della sicurezza,

praticante esperto di sport dacombattimento e allenatore per EUROPESECURITÉ FORMATION (ESF), una delleprincipali società di formazione d'operatoriin escort e bodyguard in Francia e all'estero,per la regia di C. Guillaumin e B. Demoule.Quest'ult imo, al f ine di organizzare

l'evento al meglio possibile, ha riassicuratoanche la collaborazione delle imprese CFI-Grup (centro di formazione in sicurezza eprotezione in Francia e all'estero) ed EPS(Executive Protection Services) di Mr. G.Roussel, con cui collabora tutto l'anno. Eper quanto riguarda la struttura che haospitato gli apprendisti, si è associato aOliver Dormi, il "boss" di "DOJO 06", in cuisi svolgono corsi della Boxe inglese, MuayThai e Ju Jitsu durante tutto l'anno, e ospitadiversi campioni di livello mondiale nellesoprammenzionate discipline.

C

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Il contenuto del corso ha dato unaparticolare importanza al lavoro di scenaricon "protezioni integrali". Il programmacomprendeva: difese contro assalto amani vuote del tipo "piedi - pugni"; difesecontro prese e strangolamenti;comprensione dell'approccio globale delgruppo KMRED nelle difese contro gliattacchi di coltello, messa in scena disituazioni di stress, e corsicombattimento contro più aggressori.Al termine di 2 giorni intensiv i , i

partecipanti hanno ricevuto un attestatodi pratica, e sono stati stabiliti contatticon alcuni di loro per i progetti futuri,ma anche e soprattutto, Chr ist ianWilmouth ha ufficialmente nominato ils ignor R. Dhamel incourt comerappresentante uff iciale del gruppoKMRED per la zona "PACA": Provenza,Alpi, Costa Azzurra.

Ultime notizie:Nei prossimi mesi, i l Krav Maga

Recherche, Évolution et Développement,avrà probabilmente un centro diformazione nazionale, situato nel sudovest della Francia, che sarà il punto dipartenza di molti progetti a l ivellonazionale e internazionale; si spera,questo permetterà a molte persone diseguire una formazione all'avanguardiadell'evoluzione in termini di "concetto" diauto-difesa.

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Tutti i DVD prodotti da Budo Internationalvengono identificati mediante un’etichettaolografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili).Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafierispettano i più rigidi standard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o lacopertina non coincide con quella che vi mostriamoqui, si tratta di una copia pirata.

REF.: • KYUSHO 22REF.: • KYUSHO 22

Il Programma Kyusho Tactical Control (KTCP) è stato progettatoper controllare la scalata dei conflitti attraverso la ricerca giuridicae medica, spiegamento tattico, test sul campo e coordinamento.Questo programma è stato progettato appositamente, ma nonesclusivamente, per le Forze dell'Ordine Pubblico, Sicurezza,Emergenza, Guardia Costiera, Militari, Agenzie Governative, Escort

e sicurezza personale. Questo modulo base ècostituito da un insieme di 12 obiettivi

principali integrati in 4 moduli di controllodella scalata di forza. Ci sononumerose strutture deboli nel corpoumano che possono essereutilizzate da un agente perottenere semplicemente ilcontrollo di un individuo, piùefficienti rispetto altradizionale utilizzo dellaforza come indica ilprotocollo. Di là dalla fasedi ordine verbale, in unasituazione di crescenteconflitto, è in questi puntiKyusho (vitale) dovel'agente può fare uso deisistemi interni di controllofisico, come i nervi, lastruttura dei tendini e inaturali riflessi nervosi delcorpo. Non richiede grandeforza nemmeno un complesso

controllo motore o la vista,soggetti di fallimento in stati di

alta adrenalina. Questa informazioneè dedicata ai membri coraggiosi e

resistenti delle Agenzie in tutto il mondo.Grazie per quello che fate!

Budo international.comORDINALA A:

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Che cosa viene prima in un film d'azione di Hollywood,il regista o l’artista marziale?

Testo: Don WarrenerFoto: Don Warrener & Black Belt magazine

Isaac Florentine è uno dei più famosi registi di Hollywood del genere di azione.La sua serie di film Undisputed (indiscusso), con protagonista il nuovo eroe d'azione

Scott Adkins, ha generato profitti di milioni di dollari. Scott è diventato una nuovasensazione e quasi tutti quelli che conoscono il suo lavoro sono convinti che sarà luiche prenderà le redini di questo genere, ora che JCVD ha smesso di fare filmd'azione.

Film e Arti Marziali

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“Dopo 18 film e 125 episoditelevisivi di Power Rangers,

si sente pronto a uscire e girarequel grande film che il suoi fan gli

stanno chiedendo.”

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lorentine è stato un allievo di Sito Ryu Karate sottoil Maestro Tapas Weber per circa 45 anni, continuaad allenarsi con un settimanale di seminari formativiche si svolgono in tutto il mondo o in Stuart Florida.Quando è a Los Angeles, Florentine pratica MuayThai, giacché deve continuamente viaggiare dalla

Florida a Hollywood per fare i suoi film.I suoi film includono tutte le tecniche di Arti Marziali, e lui, un

regista appassionato, insiste a lavorare sulla qualità dell'azioneche accade realmente in una situazione di lotta di strada e,naturalmente, cerca di coniugare tale azione con le acrobaziedi Hollywood.In alcuni dei suoi film precedenti ha fatto uso di cavi, ma nei

suoi ultimi cinque o più film non sono utilizzati per niente.Il suo amore per la storia delle Arti Marziali fa impazzire il

produttore Boas Davidson, perché Florentine insiste sul fattoche i suoi film devono essere storicamente corretti. A titolo diesempio, i suoi due film Ninja, mostrano Seiko Fujita, un veroninja e direttore della scuola Nakano di spie durante laSeconda Guerra Mondiale, per questo ha indagato

instancabilmente insistendo sul fatto che la sua storia dovesseessere affidabile nel film al 100%.Florentine insiste anche per lavorare con artisti marziali di

alto livello, quando è possibile. Fumio Demura è stato unartista leader del primo film Ninja, e i suoi migliori allievi hannoanche partecipato come comparse insieme con la stella dellaWKF Elisa Au Fonseca.

F

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Film e Arti Marziali

“I suoi film includonotutte le tecniche di Arti

Marziali, e lui, un regista appassionato,

insiste a lavorare sulla qualitàdell'azione che accade realmente

in una situazione di lotta distrada e, naturalmente,

cerca di coniugare tale azionecon le acrobazie di Hollywood.”

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Gli abbiamo chiesto perché ha lavorato con artisti marziali quando avrebbe potuto usarestuntmen e pochi avrebbero notato la differenza, Isaac ci ha detto che "non è possibile sostituire oduplicare le Arti Marziali di qualità, per esempio, mai si potrebbe sostituire Fumio Demura!Sarebbe impossibile!"Florentine ha lavorato con molti dei più grandi nomi del film d’azione e Arti Marziali, come David

Carradine, JCVD, e naturalmente Scott Adkins, che ha personalmente allenato ed ha portato allostatus di star che ora gode.Dopo 18 film e 125 episodi televisivi di Power Rangers, si sente pronto a uscire e girare quel

grande film che il suoi fans gli stanno chiedendo.

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Film e Arti Marziali

“Il cinema è un lavoro di squadra,

mentre nelle Arti Marziali lasfida è il costante

auto-miglioramento.”

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Abbiamo chiesto a Isaac di checosa ha b isogno per fare questogrande f i lm? "Ho b isogno d i unagrande sceneggiatura, una stor ia,questo è il fattore più importante nellacreazione di un f i lm senza tempo,come Enter the Dragon, Bloodsport oKarate Kid. Poi , natura lmente, hobisogno di una star come Bruce Lee,Scott Adkins o Keanu Reeves per fareun f i lm che res is ta a l la prova de ltempo come quei t re f i lm che hoappena c i tato. Quest i f i lm sonocapolavori nel tempo e, quindi, sonoancora sulla bocca di tanti che sonorimasti affascinati, me compreso "."Mi ricordo all'uscita dal teatro, dopo

aver visto Enter the Dragon, che misentivo come se stessi camminandonell'aria, proprio come quando vedevogli spaghetti western degli anni '70.Questi film hanno cambiato la mia vita emi sono servit i come modello almomento di fare i miei film ".Laureato nella Scuola di Cinema

dell'Università di Tel Aviv, con il suo

primo cortometraggio FarewellTerminator, ha ottenuto che Israele fossestato nominato negli Academy Awardsnel 1987. Anche se non ha vinto ha giàlasciato il segno, e Isaac era destinato aessere un regista di film d'azione diHollywood.La prima volta che è venuto a

Hollywood ha guadagnato la sua primachiamata dei leggendari MenachonGolan Canon Films, che ha creato tutti ifilm d'Arti Marziali degli anni 1980, tra cuiNinja, e titoli come Missing in Action,con Chuck Norris, e Bloodsport, conJCVD.Ora, dopo 27 anni negli Stati Uniti,

Florentine ha forgiato le sue capacità diproduzione cinematografica come unaspada di samurai di alta qualità, e lui èpronto a girare il suo prossimo film, cheriempirà i teatri e i dojo, e il cinema d'ArtiMarzial i recupererà i l prestigio chemerita.Tutto quello di cui c’è bisogno è uno

script che sia unico, magistralmentescritto e storicamente corretto, una

storia che sia originale e non un clichécome tanti.Ad un regista come Isaac,

appassionato nella realizzazione di film edelle Arti Marziali, ho dovuto chiedere:"Che cosa è più importante per Lei, lacreazione di filmati o praticare le ArtiMarziali?""Il cinema è un lavoro di squadra,

mentre nelle Arti Marziali la sfida è ilcostante auto-miglioramento, come hadetto una volta Funakoshi: Il fine ultimodel Karate non sta nella vittoria o lasconfitta, ma nella perfezione delcarattere dei suoi partecipanti. Così,credo di poter risponderti alla domandafatta altrimenti: Quale mano ti vuoitagliare? Nessuna affatto, mi servonoentrambi. Sono solo molto fortunato adaver iniziato l'allenamento in età precocee questo mi ha aiutato a creare uno stiledi vita per la mia famiglia e per me. Tutti imiei f igl i si sono allenati nelle ArtiMarziali, sia nel Karate che nella MuayThai, e questo mi fa sentire un padremolto orgoglioso".

Film e Arti Marziali

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Il DVD "Krav Maga Ricerca e Sviluppo" sorgè

dalla voglia di quattro esperti di Krav Maga e

sport da combattimento: Christian Wilmouth,

Faustino Hernandez, Dan Zahdour e Jerome

Lidoyne. Ad oggi, loro dirigono molti club e

conducono un gruppo di una ventina di

professori e istruttori di molteplici

discipline, dalla Krav Maga alle

MMA, Mixed Martial Arts.

Questo lavoro non è destinato

a mettere in evidenza un

nuovo metodo nè una

corrente specifica di Krav

Maga. Il suo scopo è

semplicemente quello di

presentare un

programma di Krav

Maga messo a fuoco

sull'importanza del

" c o n t e n u t o " ,

condividendo in questo

modo le nostre esperienze.

REF.:KMRED1

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Budo international.comORDINALA A:

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ARTE DEL COMBATTIMENTO, 5 ELEMENTIFu Shih Kenpo: Arte –Combattimento – Difesa Personale.Come può il praticante essere ben

preparato in ognuno di questi 3settori?La nostra forza è i l nostro

programma tecnico ed un efficacemetodo di studio!Il combattente Fu Shih è il prodotto

di moltepl ic i elementi che, conattenzione, vengono al lenati,consapevolizzati ed interiorizzati. L’ interazione di questi elementi da

vita al sistema, manifestandosi nellatecnica.La nostra metodologia

identif ica, a scopodidattico, 5 elementi,organizzati secondo leseguenti teorie:1 Spazio, 2 Tempo, 3

Percezione, 4 Struttura,5 Energia.

Ogni elemento prevedeuno specifico addestra-mento per essere appre-so attraverso il corpo.Successivamente, lo

stesso, viene studiato econsapevolizzato peressere appreso attraver-so la mente. Quando corpo e mente lo

avranno acquisito, l’ ele-mento viene interiorizzatoed entra a far parte dellanostra natura.

TEMPO: 3 TIMING DIAZIONE / REAZIONE

La corretta percezione e gestionedei tempi di azione / reazione(timing) che si susseguono durantelo svolgimento di un confronto,consentono una più efficaceelaborazione delle risposte allesollecitazioni fisiche dell’ opponente.

Studiamo ed alleniamo 3 timing diazione / reazione al movimento dell’avversario:

1) Azione preventiva o PreAzione2) Azione simultanea o Intercettazione3) Azione reattiva o ReAzione

1) PreAzione

Con il timing definito PreAzione la percezioneintuitiva, e la lettura del corpo dell’ avversario, visiva epropriocettiva, giocano un ruolo determinante.

Non parliamo di un semplice attacco anche se, nelfluire del combattimento, in una situazione dinamica,può manifestarsi semplicemente come tecnica dianticipo. La PreAzione è una scelta di tempoparticolare, relazionata alla frazione di secondo cheprecede il momento in cui l’ opponente sta per iniziareun attacco.

L’ azione va generata in questo preciso momento,per poter colpire e, contemporaneamente, inibire lecapacità offensive e reattive dell’ avversario.

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2) IntercettazionePercezione intuitiva, visiva e

propriocettiva, possono entrarein gioco per realizzare unacorretta percezione di questotiming che consente l’intercettazione delle linee diforza dell’ avversario.Effettuando un movimentosimultaneo a quello dell’opponente, si procede all’intercettazione, della tecnica odel corpo in fase iniziale diprogressione, quando cioèancora non è stata espressa l’energia della tecnica stessanella sua interezza.

Estremamente importante lacorretta percezione delletransizioni tra le varie distanze,per poter cogliere esattamente l’istante in cui l’ avversario inizia l’attacco, e generare energiasimultaneamente.

Possiamo utilizzare questotiming in tutte le distanze,scegliendo il giusto tempo, èsempre possibile gestire edifendere gli assalti subitiattaccando direttamente perannullare l’ effetto dell’ attaccodell’ opponente, per poi procedere con ulteriori attacchi inD2 o D3 (distanze trapping o corpo a corpo, vedi articolo

Marzo 2015), operando controlli e squilibri ed applicandotecniche fluide, potenti e concatenate.

3) ReAzioneNel timing di azione reattiva, non

è stato possibile ne’ precedere,ne’ intercettare l’ iniziativa dell’avversar io, che è r iusci to adeseguire la tecnica in tutta la suaefficacia, esprimendo energia nellasua interezza. E’ necessar iopercepire l’ attacco nella sua fasepreparatoria o iniziale per poterapplicare il concetto di tai sabakie posiz ionare i l corpo fuor itraiettoria per scaricare l’ energiaesplosiva in arrivo. In questa faseè possibile applicare un efficacecontrattacco.

E’ ora possibile, secondo leattitudini del praticante e lecondizioni tecniche / percettive delmomento, agire applicando unaforma difensiva attiva: difesa /attacco con un unico movimento,che immediatamente dovrà fluire inuna serie di attacchi multipli, inaccordo con i principi Fu Shih dicontinuità ed economia delmovimento.

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PERCEZIONE:3 SISTEMI: VISIVO,INTUITIVO, PROPRIOCET-TIVO

L’ abil ità di percepire, in modochiaro, una stimolazione (attacco,manovra, ecc) è intimamente legataad una efficiente risposta.

Sistema visivoLa percezione visiva richiede una

serie di “passaggi” tra organo sensore(occhio) e organo effettore (muscolo)che implicano una tempistica dipercezione / elaborazione /effettuazione piuttosto elevata, poichécollegati da numerosi neuroniconnessi in serie.

La vista è regolata da recettorisensor ia l i “esterocettor i” , cher icevono st imol i dal l ’ ester no,pertanto il campo di azione ideale incui utilizzare con efficacia questo

sistema percettivo, è costituito dallefasi legate a DZero e D1 (distanza disicurezza e distanza di “scherma”),distanze in cui la possibi l i tà dientrare in contatto con i l nostrocorpo presupporrebbe uso di tempie spazi considerevol i . Questaoperazione di chiusura della distanzasi manifesta attraverso la produzionedi un input percett ivo che l ’elaborazione della risposta su basevis iva è in grado di gest i readeguatamente.

Sistema propriocettivoIn un confronto che comporti

gestione delle distanze ravvicinate dicorpo a corpo, in una situazione diaggressione, riconoscere un attaccoed elaborare una difesa efficace,richiede tempi di reazioneestremamente ristretti.

Qualsiasi situazione che si traducacon un contatto fisico è regolata da

“propriocettori”, sensori che ricevonostimoli da muscoli, tendini earticolazioni, nei quali il passaggio diimpulso nervoso attraversa unquantità ridotta di sinapsi neuronali(collegamenti tra cellule nervose).

I propriocettori invianocontinuamente al nostro cervelloinformazioni sulla nostra posizione inrapporto con l’ambiente circostante,sulla posizione dei vari segmenticorporei, la velocità di contrazione edi stiramento muscolare, l’entità dellatensione esercitata dai muscoli, ecc.

Maggiore è la sensibil ità e laprecisione con la quale questi sensoriregolano e controllano i nostrimovimenti, più precise ed efficientisaranno le nostre reazioni.

Le tecniche Fu Shih Kenpoutilizzate per la gestione della D2 e D3( distanze trapping e corpo a corpo)vengono applicate attraverso reazioniautomatizzate su base propriocettivae non esclusivamente su movimenti

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volontari, che richiedono tempi di elaborazione edesecuzione più alti.

Sistema intuitivoDopo anni di pratica e di esperienza ogni

combattente sviluppa una forma di intuito che sembraquasi, in alcuni momenti, consentire l’ identificazione e l’anticipo delle intenzioni dell’ avversario prima ancorache possa metterle in atto. Questa importante capacità,inizialmente sviluppata in modo istintivo, è legata albuon uso della visione periferica ed alla capacità dilettura del linguaggio del corpo. Il praticante, spesso,prima di effettuare un movimento, tende a compiere unaserie di movimenti preparatori, a volte molto marcati,altre volte impercettibili, che entrano a far parte dellacatena cinetica che genera la tecnica.

Una contrazione della muscolatura facciale, unacontrazione della spalla, un piccolo movimento dellagamba, aprire o chiudere le mani, alzare la guardia,ecc. Un esperto combattente impara ad individuarequeste piccole informazioni ed utilizzarle per attuare lapropria strategia, mentre, conoscendone l’ importanza,

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lavora per rendere le proprie tecniche pulite, immediate eprive di movimenti di preparazione che possono essereletti da un bravo avversario.

In questo modo, pur mantenendo i tempi effettivi dipercezione – elaborazione – reazione, l’ effetto incombattimento è equivalente ad una riduzione dei tempipoiché lo stimolo elaborato non è costituito dalla tecnicadell’ avversario, ma da un piccolo movimento preparatorio,una mimica facciale, un atteggiamento posturale cheprecede la tecnica stessa.

Attraverso un adeguato e specifico addestramentopercettivo è possibile ottenere una straordinaria efficacianello scontro nelle differenti distanze di combattimento,sviluppando reazioni naturali ed istintive complementarialle applicazioni di forza dell’ opponente.

Luigi Buccioli, Marcello Spinawww.fskitalia.com [email protected]

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Autodifesa

Jim Wagner è una vecchia conoscenza per i nostri lettori; il suo libro sulla difesa

personale ed i suoi numerosi video istruttivihanno aperto una breccia in un settoreessenzialmente incompleto che univa le

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Autodifesa

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on tutti gli attacchi con coltello sono uguali. Sfortunatamente nongiungeremo mai a questa conclusione limitandoci ad osservare ilmodo in cui la maggior parte degli istruttori di Arti Marziali insegna aipropri allievi la difesa con il coltello. Nella maggior parte dei sistemi ilmetodo standard per vincere un attacco con coltello è che uncompagno cooperante lasci i l braccio teso, per un tempo

ridicolamente lungo, mentre la persona che si difende esibisce una serie di abilitàmotorie e tecniche per deviare il braccio o disarmarlo. Questo allenamento è benpoco realistico.

Io e Budo International abbiamo realizzato un nuovo DVD basato sul sistema didifesa personale Reality-Based, intitolato “Attacchi con Coltello da Tutto il Mondo”,per aiutare i praticanti di difesa personale ad affrontare gli attacchi con coltellogenerici, comuni a quasi tutti i sistemi.

In qualità di istruttore di polizia e di tattiche difensive militari cheha allenato unità d’élite di tutto il mondo, per laprecisione dalle giungle dell'Argentina alle dunedel Medio Oriente, ho avuto l’opportunità

di conoscere gli attacchi con coltello delle diverse culture:metodi militari, metodi polizieschi e metodi criminali eterroristici. Ho accumulato diversi anni di esperienze personalie sessioni di allenamento globali al fine di condividere questidiversi tipi di attacchi con coltello, non per insegnare alle personecome ferire gli altri, ma per far loro aprire gli occhi su ciò chepotrebbero aspettarsi dinnanzi ad uno di questi attacchi realistici, inmodo che siano più preparati a difendersi. In questo articolodescriverò per iscritto alcuni di questi attacchi, anche se le parolenon sopperiscono perfettamente all’esecuzione in diretta.

N

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Pugnalata carceraria

La maggior parte degli istruttori di ArtiMarziali non hanno mai avuto l’occasionedi affrontare veri criminali, per questo nonconoscono il tipo di attacchi con coltelloche sferrano i delinquenti, in particolarequelli che sono stati detenuti in carcere.Io posso contare sul mio passato,perché ho lavorato due anni in unaprigione e ho insegnato in varieprigioni di diversi Stati.

Un attacco con coltel lotipicamente carcerario è qualcosadi simile a questo. Il prigioniero A

si avvicina al prigioniero B e locolpisce al viso con il pugno chiuso.

Quando i l prigioniero B cerca diproteggersi o quando il colpo brutale loprende alla sprovvista, il prigioniero Aestrae un coltel lo (fabbricato conmateriali comuni quali: la plastica, il legnoo un pezzo di metallo affilato) e trafiggeper tre o quattro volte, i l più fortepossibile, l’addome del prigioniero B,giusto al di sopra della linea della cintura.Se il prigioniero B cerca di proteggere laparte centrale del corpo, l'attacco vieneindirizzato verso l'area del collo. In pochisecondi il prigioniero B è steso in unapozza di sangue. Se desiderate saperecome sopravvivere ad un attacco simileacquistate il DVD.

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Autodifesa

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Autodifesa

“Molti paesi possiedono la propriaversione di “tagliare” e se non siamopreparati a questo tipo di attacco citroveremo in svantaggio fin da subito.

Conoscere le tecniche di difesapersonale basata sulla realtà relativealle le zone di minaccia può evitare,

per cominciare, che qualcuno ci si avvicini troppo”.

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Passo e Pugnalatain Medio Oriente

Le pugnalate sono frequenti in MedioOriente, perché le culture arabe sonocu l tu re da pugna le . Sono mo l te l eoccas ion i i n cu i g l i occ iden ta l id iventano obiet t ivo degl i est remist iislamici per il semplice fatto di essere“ in fede l i ” . Cer te in te rpretaz ion i de lCorano permettono ai propri credenti disoggiogare l'infedele o ucciderlo se nonsi converte . Entrambe le cose sonoperfettamente accettabili agli occhi diAllah. Camminando nel quartiere arabod i Gerusa lemme o pe r l e s t rade d iHebrón , i n C isg io rdan ia , dove l atensione si avverte nell'aria, o cercandodi passare inosservato per le anguste epolverose strade del la Giordania, hodovuto coprirmi le spalle molte volte.

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“La maggior parte degli istruttori di ArtiMarziali non hanno maiavuto l’occasione diaffrontare veri

criminali, per questonon conoscono il tipo diattacchi con coltello

che sferrano idelinquenti,

in particolare quelli chesono stati detenuti in

carcere”.

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Uno degli attacchi con coltello tipico di questa zona è il Passo e Pugnalata. Si tratta di unattacco brutale a sorpresa.

Immaginate di camminare in una strada medievale molto frequentata, dove le bancarelle di cibo, ditessuti e di souvenir indirizzano i viandanti verso un corridoio stretto. Due arabi, che non hanno ancoracompiuto trent’anni, parlando si avvicinano a te superandoti e non sembrano essere una minaccia. Adun certo punto, quando i due uomini ti sono paralleli, l'aggressore che è più vicino, con la mano tispinge il braccio contro il tuo stesso corpo ed improvvisamente senti undolore acuto nella zona dei reni. L'aggressore ti ha premuto il bracciocontro il corpo affinché non potessi reagire e poi ti ha infilato ilcoltello nel rene, mentre faceva un passo perallontanarsi. Pensi subito che ti abbiano datoun forte colpo sulla schiena, te la tocchi e tiaccorgi che hai la mano piena di sangue eche i due aggressori stanno fuggendoverso un piccolo e tortuoso vicolo lìvicino, senza che nessuno notil ’accaduto. Trattandosi di unattacco inaspettato è impossibileidentif icare i loro volti. Seacquisite il DVD impareretead affrontare questo tipo disituazioni.

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“Tagliare” a New York Immaginate per un secondo di essere un

vigile e di aver fermato un motociclista perun'infrazione di lieve entità. Mentre alza lagamba sopra la motocicletta per mettersi inpiedi vicino a voi gli chiedete di mostrarvi lapatente. E’ sul punto di estrarla perconsegnarvela ma, invece di darvela in mano,vi graffia sulla fronte con il bordo della tessera,con un colpo solo, e il sangue vi comincia ascendere sul viso e sugli occhi a mo’ dicascata. Il bordo della tessera della patente eraaffilato come un coltello o forse era statoaffilato in precedenza, o era stata posizionatauna lametta su uno dei lati lasciando espostosolo una parte del filo tagliente. Esistono moltetecniche per “tagliare”, che non si usano solocontro gli agenti di polizia. Moltipaesi possiedono la propriaversione di “tagliare” e se nonsiamo preparati a questo tipo diattacco ci troveremo insvantaggio fin da subito.Conoscere le tecniche di difesapersonale basata sulla realtàrelative alle le zone di minacciapuò evitare, per cominciare, chequalcuno ci si avvicini troppo.

In questo articolo, poiché nondisponiamo di maggiore spazio,ho spiegato solo tre attacchi di treculture differenti. Non possoeccedere le 800 parole. Tuttavianel mio DVD “Attacchi conColtello da Tutto il Mondo” simostrano dozzine di t ipi diattacchi differenti: eliminazionedella sentinella militare, il fendentecolombiano, la pugnalata diavvertimento gitana, il passeggiodel braccio del Kali Fil ippino,l’assassinio seduto e molto altro.Vi garantisco che dopo aver vistoil mio DVD capirete in maniera piùrealistica come avvengono gliattacchi con coltel lo e ciòpermetterà che i l vostroallenamento difensivo controquesto tipo di attacchi, sia basatodi più sulla realtà.

Sarete un obiettivo difficile!

Autodifesa

“Nel mio DVD “Attacchi conColtello da Tutto il Mondo” si

mostrano dozzine di tipi di attacchidifferenti: eliminazione dellasentinella militare, il fendente

colombiano, la pugnalata di avvertimento

gitana, il passeggio del braccio delKali Filippino, l’assassinio seduto e

molto altro”.

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Tutti i DVD prodotti da BudoInternationalvengono identificatimediante un’etichettaolograficadistintiva e realizzati in supportoDVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD,DivX o simili).Allo stesso modo, siale copertine che leserigrafierispettano i più rigidistandard di qualità. Se questo DVDnon soddisfa questi requisiti e/olacopertina non coincide con quellache vi mostriamoqui, si tratta di unacopia pirata.

REF.: • LEVIREF.: • LEVI8

Budo international.comORDINALA A:

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National Technical Dire Instructor Body

Mail - benguyen707@Website - http://www.

National Technical Director TUNISIA Instructor Black belt 4thDan Taekwondo National Trainer

Mail: [email protected]

Tel. - +216.252.536.30

Regional Technical Director ALGERALGERIE - Instructor 1th Degree Self

Defense - Instructor Tonfa Mail: [email protected]

Tel. +213.662.208.857

National Technical Director ALGERIAInstructor Black belt 4th Dan Jiu Jutsu

CN. 3th Dan Taï JutsuMail - [email protected] Tel. - +212.774.509.241

National Technical Director PORTUGAL - Instructor Black belt

4th Dan Kempo - 1er Dan Self Pro KravMail - [email protected]

Website -http://www.kiryukenpo.com

National Technical Director BELGIUMBlack belt 5th Dan AikijutsuMail - [email protected]

Tel. - +32.494.773.812

National Technical Director QATAR -Instructor Black belt 5th Dan Karate

CN. 4th Dan AikidoMail - [email protected]

Website - http://www.karimdizaj.com

Nat Instruc 1er Da

M Web

National Technical Director MAURITIUS ISLAND

Instructor National Trainer MMMail - [email protected]

Tel. - +230.578.142.27

Regional Technical Director SETUBAL(PORTUGAL) -

Instructor Black belt 1er Dan Kravmaga -Mail - [email protected]

Tel. +351.967.272.706

National Technical Director SRI LANKA

Instructor Black belt 7th Dan Toreikan US- CN. 4th Dan Kick BoxingMail - [email protected]

Website - http://www.karimdizaj.com

National Technical Director SWIZERLAND Assistant Self Pro Krav

Mail - [email protected] Website:

http://clubspkdouvaine.e-monsite.com

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National Technical Director ARGENTINA- Instructor Black belt 5th Dan Karate 1er Dan Self Pro Krav and Police ROS

Mail - [email protected]: http://www.defperpolicial.com.ar

ector VIETNAM - yguard

@yahoo.com.vn cibpf-asie.com

Regional Technical Director LOSANGELES (USA) - Instructor CN. 1thDan Kravmaga and Self Pro Krav

Mail: [email protected] Web:

http://www.academielevinet.com

National Technical Director LUXEMBOURG -Instructor Black belt 1er Dan Self Pro Krav -

CN. 1er Dan Cane DefenseMail - [email protected]

Website - http://www.selfdefense.lu

Regional Technical DirectorADRAR ALGERIE Assistant Self Pro Krav

Mail [email protected]

Tel. +213 7 81 31 15 95

ional Technical Director SPAIN -ctor Black belt 4th Dan Kempo -

an Self Pro Krav and Police ROSMail - [email protected] - http://www.davidbuisan.es

National Technical Director AUSTRIA and BULGARIA

Instructor Black belt 1er Dan SelfPro Krav - CN. 1er Dan Police ROS

Mail - [email protected]: http://bsa-security.com

Regional Technical Director TIZIOUZOU ALGERIE

Instructor Black belt 2th Dan JuJutsu - CN. 2th Dan Hapkijutsu -

Mail : [email protected] Tel. +213.790.499.645

Regional Technical Director CATALUÑA(SPAIN) - Instructor Black belt 6th Dan Karate

CN. 4th Dan Full ContactMail - [email protected]

Tel. +34.938.662.173

Regional Technical Director ANTI-LLES - Assistant Self Pro Krav -

Mail - [email protected] Tel. 06.90.56.90.24

National Director PAKISTAN -Assistant Self Pro Krav

Mail - [email protected]:

http://www.musammam.com/represen-tative.php

National Technical Director RUSSIA -Instructor Black belt 1er Dan Self Pro Krav

Mail - [email protected]. - +792.486.156.79

National Technical Director CHILEand PATAGONIA - Instructor Black belt

2th Dan Kravmaga & Muay ThaiMail - [email protected]

Tel. - +54 0299 155069075

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MA om

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Tenendo sempre come sfondo l’Ochikara, “la grande forza” (chiamata e-bunto nel dialetto degli Shizen), la saggezza segreta degli antichi sciamani giapponesi, i Miryoku, l’autore ci sommerge in un mondo di riflessionigenuine, capaci allo stesso tempo di smuovere nel lettore il cuore e la testa, collocandoci continuamente di fronteall’abisso dell’invisibile, come vera, ultima frontiera della coscienza personale e collettiva.

La spiritualità non come religione, ma come studio dell’invisibile, è stato il modo per avvicinarsi al mistero deiMiryoku, nel segno di una cultura tanto ricca quanto sconosciuta, allo studio della quale l’autore si è dedicatointensamente.

Alfredo Tucci, direttore dell’editrice Budo International e autore di un gran numero di titoli sulla via del guerrieronegli ultimi 30 anni, ci offre un insieme di riflessioni straordinarie e profonde, che possono essere letteindistintamente senza un ordine preciso. Ciascuna di esse ci apre una finestra dalla quale osservare i temi piùsvariati, da un punto di vista insospettabile, a volte condito da humour, altre da efficacia e grandiosità, ponendoci difronte ad argomenti eterni, con lo sguardo di chi ci è appena arrivato e non condivide i luoghi comuni con i qualitutti sono abituati ad avere a che fare.

Possiamo affermare con certezza che nessun lettore rimarrà indifferente davanti a questo libro, tale è la forza el’intensità del suo contenuto. Dire questo, è già un bel dire in un mondo pieno di presepi collettivi, di ideologieinteressate e tendenziose, di manipolatori e in definitiva, di interessi spuri e di mediocrità. E’ dunque un testo peranimi nobili e persone intelligenti, pronte a guardare la vita e il mistero con la libertà delle menti più inquiete escrutatrici dell’occulto, senza dogmi, senza moralismi di convenienza, senza sotterfugi.