Download - RELAZIONE ANNUALE DELLE ATTIVITÀ...Relazione delle attività anno 2009 Indice Pagina 2 di 159 Attività per la sostenibilità ambientale e territoriale 85 3.11 Supporto tecnico progettuale

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Relazione delle attività anno 2009 Strutturazione

Strutturazione del documento

La Relazione annuale 2009 delle attività di Arpa, così come per le precedenti annualità, è stata strutturata, secondo la seguente articolazione:

Una sintetica presentazione di alcune tra le più significative iniziative affrontate con riferimento alle priorità indicate dal Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (DPEF) 2009-2010 della Regione Emilia-Romagna

Un quadro espositivo dell’azione di aggiornamento e monitoraggio del “Piano di riposizionamento e riequilibrio economico-finanziario di Arpa”, documento di indirizzo strategico nella programmazione dell’Agenzia

Un esame degli esiti del processo di Customer satisfaction svolto nel corso del 2009 su base provinciale, quale elemento conoscitivo di orientamento quali-quantitativo di miglioramento/sviluppo dei servizi dell’Ente

Una analisi di sintesi del percorso di realizzazione degli obiettivi programmatici 2009-2011 dell’Agenzia

La presentazione dell’operato dell’Agenzia nel 2009 e dei risultati conseguiti secondo la logica della Balanced scorecard (di Kaplan e Norton), che propone l’analisi delle performance aziendali in quattro Prospettive:

Processi operativi

Economics

Innovazione e sviluppo

Qualità e cliente

Questo modello è adottato da Arpa-ER fin dagli anni 2000 e ritenuto efficace per esplicitare le azioni previste a breve e medio termine sia fase di predisposizione di Piani e Programmi dell’Ente, sia in fase e di illustrazione/rassegna dei Risultati conseguiti nell’anno nei singoli ambiti produttivi, economici, organizzativi e di innovazione e ricerca e sviluppo, nonché di qualificazione di processi di presidio qualitativo/comunicativo con il cliente/utente (sia esterno sia interno all’azienda).

Relazione delle attività anno 2009 Indice

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INDICE

Elementi strategici affrontati con riferimento a priorità del DPEF della Regione Emilia-Romagna

4

0. Monitoraggio e aggiornamento del “Piano di riposizionamento e riequilibrio economico-finanziario di Arpa”

12

1. Presidio locale della Customer Satisfaction 222. Obiettivi Programmatici 2009-2011: grado di

realizzazione 2009 26

3. Prospettiva dei Processi operativi 31Gestione dei processi operativi 31

3.1 Obiettivo 2009: evasione della domanda secondo criteri di priorità, perseguendo trend di stabilizzazione personale precario e contenimento costi d’esercizio

31

3.2 Il sistema di pianificazione e reporting 42

3.3 Monitoraggio, prevenzione, controllo e vigilanza: il trend delle attività 47

3.4 Attività di progetto, ricerca, analisi ambientale e di supporto per gli strumenti di pianificazione territoriale

65

Monitoraggio ambientale 66

3.5 Evoluzione dei sistemi di monitoraggio, previsione e valutazione dello stato ambientale

66

Vigilanza e controllo 71

3.6 Predisposizione Linee guida ed impegno per esecuzione Piani di monitoraggio degli impianti in AIA

71

3.7 Organizzazione del presidio a livello regionale per gli impianti a Rischio di Incidenti Rilevanti

73

3.8 Rafforzamento dell’attività di controllo e vigilanza (Progetto di analisi/valutazione attività Servizi territoriali)

75

Attività laboratoristica 78

3.9 Riconfigurazione della Rete laboratoristica dell’Agenzia: fasi evolutive del progetto

78

3.10 Sviluppo di nuovi metodi di analisi e ruolo di Arpa E-R nella rete dei laboratori nazionali di riferimento

81

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Attività per la sostenibilità ambientale e territoriale 85

3.11 Supporto tecnico progettuale a Regione ed EE.LL. per politiche/azioni ambientali

85

3.12 Supporto tecnico dell’Agenzia al sistema delle certificazioni ambientali e per l’applicazione di strumenti di contabilità ambientale e bilancio ambientale

90

3.13 Sviluppo della conoscenza integrata sulle tematiche dei rifiuti 93

3.14 Previsioni ed effetti dei cambiamenti climatici 97

3.15 Presidio integrato dei fattori di rischio idrologico ed idrogeologico 99

3.16 Analisi di sostenibilità dell’ecosistema marino-costiero, modellistica oceanografica e balneabilità

105

3.17 Aggiornamento Annuario Regionale dei Dati Ambientali 108

3.18 Studi e ricerche nell’ambito del rapporto ambiente-salute 110

4. Prospettiva economica e finanziaria 1154.1 Il bilancio di esercizio 2009: i risultati 115

4.2 La razionalizzazione dei costi di gestione 117

4.3 Il piano di riassetto delle sedi 121

4.4 Gestione delle criticità di cassa in relazione ai risultati di esercizio e al piano investimenti

122

5. Prospettiva dell’innovazione e dell’apprendimento 126

Ricerca e sviluppo 126

5.1 Progetto Moniter - Monitoraggio degli Inceneritori nel Territorio dell’Emilia-Romagna

126

5.2 Progetto “Adeguamento alla Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE” 127

5.3 Progetto Blu – Progetto di ricerca finalizzato all’abbattimento del particolato nei motori diesel

130

5.4 Sostenibilità ambientale, progettualità per la Produzione ed il Consumo Sostenibili (SCP)

133

Organizzazione e formazione 136

5.5 Avvio riassetto organizzativo delle strutture dell’Agenzia: riequilibrio e riallineamento del sistema a rete e ridefinizione presidio conoscenze in CTR e RAR

136

5.6 Il ruolo della formazione nel processo di riposizionamento dell’Agenzia 138

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5.7 Politiche del personale: razionalizzazione e sviluppo delle risorse umane

139

5.8 Evoluzione dei sistemi di reportistica tecnica ed economica 143

5.9 Iniziative per una cultura della gestione fondata sulle pari opportunità 145

6. Prospettiva della qualità e del cliente 1486.1 Adeguamento alla nuova organizzazione del Sistema di Gestione

Qualità dell’Agenzia 148

6.2 Modello organizzativo di Arpa alla luce del Testo Unico sulla Sicurezza del lavoro

150

6.3 Strumenti di sostenibilità applicati in Arpa 151

6.4 Politica della comunicazione: iniziative e strumenti attuativi 152

6.5 Diffusione di dati e informazioni ambientali in applicazione del D.Lgs. 195/05

154

6.6 L’introduzione del WEB 2.0 in Arpa per la valorizzazione delle relazioni aziendali e per un nuovo ruolo dei propri utenti esterni

155

Relazione delle attività anno 2009 Elementi strategici

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Elementi strategici affrontati con riferimento a priorità del DPEF della Regione Emilia-Romagna Come già negli anni precedenti, alcuni tra gli aspetti strategici affrontati nel corso del 2009 da Arpa Emilia-Romagna sono riconducibili, in una lettura di sistema, ad aree delineate con caratteristiche di priorità all’interno del Documento di Politica Economico-Finanziaria della Regione (DPEF) 2009-2010, rappresentando di fatto una declinazione operativa di temi individuati come fondamentali nelle linee di programmazione della Regione stessa. Nello specifico, elementi affrontati nel 2009 come fattori di sviluppo dell’Agenzia volti a favorire condizioni di arricchimento e miglioramento di servizi e prestazioni erogati, sono riconducibili a punti cardine del DPEF 2009-2010 Regionale, quali:

a. L’innovazione della Pubblica Amministrazione, b. La qualità del lavoro per la qualità dello sviluppo, c. Lo sviluppo sostenibile.

a. L’innovazione della Pubblica Amministrazione

Con riferimento a questo punto del DPEF della Regione Arpa nel 2009 ha operato nell’ambito dei temi specifici inerenti:

Il riordino territoriale e la razionalizzazione del sistema regionale, Le azioni di semplificazione

con:

Monitoraggio e aggiornamento del “Piano di riposizionamento e riequilibrio economico-finanziario”, verifica di Customer satisfaction sui servizi erogati e revisione Assetto organizzativo di Arpa, in quanto strumenti per simulare scenari alternativi e monitorare le scelte di riordino/aggiornamento delle funzioni dell’Agenzia, con valutazioni su ruolo, compiti e risorse, nonché di verifica delle azioni di efficientamento e di recupero economico-finanziario di medio termine avviate e di ricognizione del grado di soddisfazione dell’utenza pubblico/privata dei servizi/prodotti di Arpa nonché dell’efficacia percepita su ruolo e ambiti d’azione, garantendo migliore adeguatezza del sistema tecnico-produttivo dell’Agenzia all’evoluzione della “domanda” ed alle richieste di “centralizzazione” e coordinamento dell’operatività sui vari fronti d’impegno.

Monitoraggio e aggiornamento del “Piano di riposizionamento e riequilibrio economico-finanziario”, verifica di Customer satisfaction sui servizi erogati e revisione Assetto organizzativo di Arpa Nel 2009 è stato effettuato il Monitoraggio e aggiornamento del Piano di Riposizionamento e riequilibrio economico-finanziario dell’Agenzia. Le elaborazioni condotte sono confluite a formare il Preliminare di Programma 2010 – novembre 2009. Nell’azione di revisione si sono esaminati i riscontri conseguiti a quasi due anni dalla prima elaborazione del Piano, nonché le nuove istanze che emergono dalla calibrazione continua di adeguamento di prodotti e servizi in risposta all’evoluzione del quadro della domanda di prevenzione, conoscenza e controllo ambientale. Sono state declinate iniziative operative specifiche su più fronti con, da un lato, l’individuazione e caratterizzazione di nuovi scenari cui riferire gli asset produttivi ed organizzativi di Arpa in un quadro di sempre maggior allineamento alla mission, dall’altro la proposizione (e l’avvio) di un set di azioni di efficientamento e riduzione dei costi con effetti attesi sia di breve che di medio termine; sviluppando altresì elementi chiave cui riferire le iniziative del processo di revisione organizzativa avviato. Obiettivo cardine del Piano si conferma nell’efficace valorizzazione nel tempo delle risultanze sia delle azioni di revisione dei processi, sia di quelle derivanti dall’aggiornamento degli asset produttivi contestuali alle scelte di riallineamento alla mission.

Relazione delle attività anno 2009 Elementi strategici

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Primari punti di rilettura del posizionamento strategico dell’Ente e di riferimento per l’individuazione dei Livelli essenziali di tutela ambientale (LETA) sono stati: l’evoluzione del quadro normativo ambientale, che amplia sempre più il campo d’azione dell’Agenzia, senza contemporaneamente garantire adeguate coperture finanziarie; la crescente domanda di stakeholder e gruppi sociali su tematiche e rischi ambientali-territoriali emergenti, con incremento della richiesta di controlli, monitoraggi e quadri conoscitivi. L’istanza di ricalibrazione è risultata quindi complessa con una attenta azione di definizione e verifica del quadro delle priorità strategiche cui ispirare il riposizionamento operativo, salvaguardando da un lato la coerenza con la mission e dall’altro l’evasione delle aspettative di una sempre maggiore efficienza, mettendo in atto un processo di continua attenzione/verifica della vision dell’Agenzia cui associare soluzioni organizzative e logistiche coerenti alle scelte strategiche adottate. I risultati conseguiti nel biennio si sostanziano: nella riduzione del deficit di bilancio della gestione corrente, che da circa -2,5ML€ del 2006 è stato ricondotto a valori tendenzialmente prossimi al pareggio (con azioni di riduzione dei costi operativi e di contenimento delle spese di personale), nella definizione di un preciso percorso di trasferimento già dal gennaio 2010 di alcuni rami di attività (passaggio analisi alimenti a IZSLER, in attuazione del D.M. 27/2/2008), abilitando cosi l’avvio alla 2° fase del processo di Riorganizzazione della Rete Laboratoristica, che prevede la riduzione al 2014 a tre soli Laboratori d’Area (Ovest; Centro; Est) ed ad una rete di livello regionale afferente a specifici presidi analitici tematici (piccoli laboratori di alta specializzazione), con contestuale recupero di risorse per il potenziamento di altri settori operativi più legati alla mission di Arpa. Quale contributo istruttorio alle attività di aggiornamento del Piano, anche nel 2009 è stata realizzata un’Indagine di Customer satisfaction degli utenti/clienti di Arpa sull’intero territorio regionale con verifica dello scostamento della loro “percezione” dell’Ente dall’indagine del 2008. Il risultato ottenuto dimostra che vi è stata la percezione di miglioramento nell’ultimo anno di attività. Il dato di trend unito ad una soddisfazione globale dell’Agenzia che vede soddisfatti quasi il 91% degli intervistati porta ad una valutazione complessiva di assoluta positività, considerando che è riferita alla misurazione del miglioramento e non del valore assoluto della soddisfazione. L’intensità del miglioramento registra il trend maggiormente positivo per l’area “relazione”, seguito dall’area “servizio” e dall’area “tecnica”; rilevante tuttavia si presenta la s.d., indice di una variabilità elevata presente ancora nell’erogazione dei servizi. Ciò induce per il futuro ad approfondimenti sempre più circostanziati sulla conoscenza e la comprensione del complesso e velocemente mutevole tessuto socio-economico, in cui Arpa è inserita e nel quale quotidianamente cerca di calarsi al meglio. Nel 2009 è divenuta operativa la nuova struttura dell’Agenzia, finalizzata ad adeguare, nel breve e medio periodo, il sistema tecnico-produttivo all’evoluzione del contesto. Hanno trovato concreta attuazione le misure di razionalizzazione ed efficientamento delle strutture e le azioni volte ad integrare e valorizzare la risposta tecnica su scala regionale, individuate e previste dal Piano di Riposizionamento. Alle novità strutturali (rafforzamento della Direzione tecnica, riassetto della Rete laboratoristica, riduzione e ridefinizione del Sistema delle eccellenze con costituzione dei Centri Tematici Regionali e dei RAR come specializzazioni analitiche) si è accompagnata una nuova visione strategica che ha espresso principi e condizioni per ampliare i margini di flessibilità, adattabilità e reattività del sistema organizzativo alla rapidità del cambiamento in una fase di instabilità generale e di sensibile contrazione delle risorse. In particolare si è ridefinito il sistema di scambi e di relazioni interni riconducendoli all’interno di un quadro di più forte integrazione e cooperazione e proponendo sotto il profilo gestionale un modello di governo più accentrato, in grado di integrare verticalmente i processi decisionali e produttivi pur in coerenza con il modello di azienda a rete evoluta. Nel 2009 si sono concretizzate operativamente una serie di azioni riorganizzative che hanno avviato un processo di riduzione/accorpamento delle strutture e dei livelli operativi, dal 1gennaio 2009: ⌦ Riduzione da 4 a 2 Strutture tematiche (IA e EPAM confluite a potenziare la Direzione tecnica nei

rapporti operativi con la Regione, semplificando lo schema relazionale); ⌦ Riduzione a 9 a 5 laboratori “ambientali”, da 5 a 3 laboratori “sanitari”, con mantenimento di 3 “presidi

analitici tematici” e ricompattamento delle fasi di accettazione e refertazione campioni; ⌦ Passaggio da un sistema complessivo di 36 “eccellenze” tecniche distribuite nei Nodi operativi alla

selezione di 12 Centri tematici regionali (CTR) e 6 Riferimenti analitici regionali (RAR); ⌦ Razionalizzazione da 24 a 22 Distretti territoriali, con medesima copertura del territorio regionale; ⌦ Passaggio da 4 a 3 livelli dirigenziali nei Nodi provinciali (con eliminazione della linea dirigente

specialist); ⌦ Presidio centrale della comunicazione a “ricaduta” regionale, con distinzione dall’ambito locale; ⌦ Approfondimento analisi processi di supporto con finalità di ottimizzazione di costi e produttività e di

progressivo riequilibrio del personale presso i nodi;

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⌦ Implementazione di 1° fase di un modello organizzativo improntato a criteri di struttura “piatta” cui tendere, consono agli indirizzi generali ed agli obiettivi di politica di contenimento delle spese di personale, garantendo maggiore velocità decisionale e operativa: definizione di un assetto dell’Agenzia con 133 posizioni dirigenziali di “struttura”, corrispondenti alle funzioni gestionali e/o professionali di alta specializzazione cui poggia l’operatività dell’ente, su un totale di 177 dirigenti in servizio al 01/01/10 e con una previsione di riduzione già a 145 unità totali al 01/01/2012.

In corso d’anno è stato altresì avviato il piano di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro della dirigenza e la definizione della nuova politica dell’Agenzia in materia di incarichi di posizione organizzativa. Per la Rete laboratoristica è prevista entro il 2013 un’ulteriore ottimizzazione basata sulla valorizzazione/costituzione in ambito regionale di 3 Laboratori d’area, rispettivamente ovest, centro, est, supportati da Presidi tematici analitici a valenza regionale localizzati ove già attualmente operativi. Le novità introdotte nel 2009 aprono dunque una prospettiva di cambiamento ed una visione strategica rinnovata i cui principi (geometria variabile, differenziazione, struttura piatta, flessibilità, riduzione delle posizioni dirigenziali, integrazione verticale delle attività) costituiscono il riferimento per l’allineamento in itinere delle strutture centrali e periferiche e l’accelerazione verso gli scenari prospettici, in linea con gli indirizzi generali di riordino territoriale e razionalizzazione degli enti pubblici. Il Piano di riposizionamento impegna l’Agenzia anche sulla “Revisione dei sistemi di reportistica tecnica ed economica”. Nel 2009 sono entrati a regime, dopo fase sperimentale nel 2008, alcuni software di rendicontazione che rappresentano la fonte dati della reportistica tecnica ed economica, progettati in modo da integrare la programmazione ed il reporting e contribuire così a migliorare le capacità di controllo e l’efficienza dei processi produttivi dell’Ente. In particolare nel 2009 si è applicato il nuovo programma per la rendicontazione economica dei progetti. I vantaggi sono legati al collegamento con il sistema gestionale di contabilità, da cui in fase di consuntivo trae i dati, e alla più efficace indicazione che fornisce per la stima nell’anno dei ricavi da progetti. Il ciclo di programmazione economica dal 2009 usufruisce quindi di una più mirata relazione fra i ricavi da progetti finanziati e la programmazione generale della redditività delle prestazioni di Arpa. Elemento di fondo di queste innovazioni nei sistemi di reportistica, è l’implementazione di sistemi di Business Intelligence con notevole ottimizzazione di tempi e strumenti di controllo nelle varie fasi di preparazione dei report, ed un deciso incremento di qualità del dato rilevato.

Arpa sempre nel 2009 ha operato nell’ambito del tema specifico inerente: L’utilizzo delle ICT e lo sviluppo della Società dell’Informazione

con:

Iniziative dell’Agenzia nei progetti di ICT nell’ambito del Piano telematico regionale, quale coinvolgimento attivo coerente all'indirizzo regionale di focalizzazione sui servizi, che costituiscono il punto centrale del progetto “sistema a rete” regionale e per l’interoperabilità dei sistemi territoriali.

Sviluppo del Web nel “Piano di attuazione” del D.Lgs 195/05 sull’accesso del pubblico alle informazioni ambientali, anche in attuazione della L. 150/00, in quanto iniziative finalizzate all’elaborazione e verifica sul campo di una metodologia per la progettazione dei servizi di e-government che tengano in considerazione i desiderata degli utenti, attraverso una progettazione degli strumenti web non autoreferenziale, ma bensì secondo abilità ed interessi degli utilizzatori che si rapportano con la p.a.., aumentando il numero di utilizzatori e quindi portando a valore l’investimento sui servizi, e più in generale contribuendo alla creazione di una nuova cultura del servizio stesso.

Le iniziative dell’Agenzia nei progetti di ICT nell’ambito del Piano telematico regionale Il Piano Telematico regionale ha operato e promosso un percorso di incoraggiamento e accelerazione del processo di dematerializzazione attraverso l’individuazione di tecnologie volte alla realizzazione di un’Amministrazione “PaperLess”. Le iniziative di progetti e servizi ICT di Arpa-ER hanno tenuto in considerazione le seguenti azioni: accelerare i processi di Dematerializzazione; rilasciare documenti a valore legale ai richiedenti (cittadini e imprese) attraverso internet;

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garantire un risparmio (di tempo e di risorse economiche) grazie alla possibilità di stampa in locale da parte di cittadini e imprese di documenti autentici e che tali rimangono a dopo la stampa.

Queste iniziative si sono sviluppate per un miglioramento ed evoluzione del Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA). Nel 2009 è stato messo a punto il cosiddetto Osservatorio AIA ( Autorizzazione Integrata Ambientale – LR 21/04) che da un lato comprende la pubblicazione in Internet delle informazioni associate alle autorizzazioni AIA ma soprattutto rende disponibili un insieme di Servizi di back-office per la gestione e di Front office per l’interazione WEB tra Amministrazione Pubblica e le Imprese. Il progetto, quasi completato nel 2009, si raccorda con gli indirizzi regionali del Piano Telematico su diversi punti: • Trasparenza: Internet quale veicolo per la pubblicazione e diffusione delle informazioni al mondo delle

imprese e dei cittadini e per una comunicazione accessibile; • Innovazione: Raccolta ed elaborazione delle informazioni in modo rilevante tramite procedure

telematiche; • Concertazione: Confronti e percorsi condivisi con le categorie economiche per semplificare gli

adempimenti. Nella LR 21/04 si individua nella Provincia l'autorità competente per l'esercizio delle funzioni amministrative. Attraverso il progetto si è inteso incentivare anche il ruolo delle Camere di Commercio quale interfaccia naturale tra Imprese e loro Associazioni da un lato e la Pubblica Amministrazione dall'altro. L’osservatorio AIA attraverso la consultazione della documentazione e delle autorizzazioni dovrebbe perseguire il risultato di semplificazione delle procedure amministrative per le imprese con flussi progressivamente totalmente digitali. Si è previsto un modulo specifico SW che consentirà di inviare le notifiche, con valore legale per le comunicazioni ufficiali (attraverso l’e-mail certificata), con valore di informativa per le comunicazioni semplici (attraverso e-mail “standard”) da “osservatorio AIA” ai soggetti interessati ai cambiamenti di stato della propria pratica. Un ulteriore modulo consentirà ai cittadini di inoltrare alla P.A. le osservazioni, per poi essere riformulate e inoltrare al Gestore per le relative controdeduzioni. Dei 10 punti caratterizzanti un sito WEB 2.0, una delle componenti chiave è quella di generazione di applicazioni web condivise. Se applichiamo questa definizione, insieme a quella della Partecipazione degli utenti agli sviluppi, che distingue i vecchi siti web dai nuovi servizi web, Arpa e il progetto dell’” Osservatorio AIA” vanno proprio nell’ottica della piattaforma WEB 2.0. In Arpa nel 2009 sono stati affrontati e risolti processi di dematerializzazione nel settore del Back office aziendale mediante flussi quasi totalmente telematici riferiti agli atti amministrativi (determine-delibere-fatturazione-gestione acquisti-gestione laboratoristica). Gli sviluppi necessari nel breve periodo e a valle delle realizzazioni compiute nel 2009, riguarderanno la componente ICT della Conservazione sostitutiva , dove l’obiettivo non è quello di eliminare la carta ma di conservare la storia. In questo ambito si rendono necessari forti presidi archivistico tecnologici e organizzativi che Arpa non può né deve sviluppare da sola. Ci si orienterà allo sviluppo di tutte le azioni propedeutiche la conservazione (essenzialmente organizzazione della gestione documentale e selezione dei massimali di scarto) rivolgendosi invece all’Istituto regionale per i Beni artistici, culturali e naturali per i servizi di conservazione. Sviluppo del Web nel “Piano di attuazione” del D.Lgs 195/05 sull’accesso del pubblico alle informazioni ambientali, anche in attuazione della L. 150/00 Nel 2009 è stato completato il sistema del Catalogo delle informazioni ambientali con attivazione del portale dedicato alle informazioni ambientali detenute da Regione e Arpa (ora visibile all’indirizzo http://infoambiente.arpa.emr.it/): l’architettura generale ripercorre la struttura della Relazione sullo stato dell’ambiente della Regione (la quale, a sua volta, segue i modelli dell’Unione europea), mentre l’articolazione interna ai singoli argomenti consente di dare visibilità in modo omogeneo e coordinato a banche dati, documenti, atti di convegni regionali di studio sui diversi temi ambientali. Il portale gradualmente fornirà accesso a tutti i dati ambientali detenuti da Arpa e Regione (man mano che le strutture informativo-informatiche dei due enti struttureranno le connessioni delle banche dati e dei documenti con le diverse funzioni di ricerca e di elaborazione a disposizione degli utenti del portale stesso), permettendo ricerche “mirate”: per tema, per periodo temporale, per localizzazione geografica. Qualora i dati e le informazioni non fossero disponibili sotto forma di banche dati on-line, interrogabili secondo le griglie di ricerca e di sintesi messe a disposizione dal sistema elaborato, saranno indicati i riferimenti ai quali chiedere i documenti disponibili. Fa parte del Catalogo, per ogni indicatore, una scheda descrittiva con: titolo, descrizione indicatore, unità di misura, descrizione elaborazione, copertura spaziale e temporale dei dati, aggregazione temporale, frequenza

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di aggiornamento, dati di riferimento normativi, ente/struttura di riferimento, formato dato e modalità di accesso. Le schede sono state tutte pubblicate, con il livello di completezza e dettaglio reso possibile dalla disponibilità dei dati. Nel corso del 2010 il sito sarà adeguatamente pubblicizzato, non appena i dati e le informazioni disponibili e navigabili avranno raggiunto una “massa critica” considerata sufficiente per dare conto della ricchezza della conoscenza ambientale a disposizione di chiunque. Accanto alla disponibilità dei dati ambientali, ricercabili sotto forma di elaborazioni numeriche e di grafici, si va approntando il Portale cartografico di Arpa Emilia-Romagna, anch’esso connesso e dialogante con le informazioni geograficamente referenziate di fonte regionale. A fine 2009 il portale presenta le carte relative alla rete di monitoraggio della subsidenza, con annessi i valori rilevati negli anni per questa critica emergenza ambientale. L’accesso alle mappe e informazioni relative alla subsidenza è per ora legato all’attribuzione di password ai visitatori, ma la confluenza di informazioni ambientali sulle altre matrici, reperibili attraverso la navigazione delle mappe, coinciderà con la completa liberalizzazione dell’accesso al sito-portale cartografico (analogamente a quanto effettuato, a fine 2009, per l’Atlante idroclimatico, realizzato all’interno del Piano Telematico Regionale).

b. La qualità del lavoro per la qualità dello sviluppo

Con riferimento a questo punto del DPEF della Regione Arpa nel 2009 ha operato per: Interventi di stabilizzazione occupazionale nell’ambito di un processo di

razionalizzazione delle risorse umane e qualificazione/valorizzazione delle competenze, quale fattore strategico per l’innovazione e la qualificazione delle competenze e leve centrali per garantire lo sviluppo del personale e delle professionalità dell'Ente, in armonia con i propri compiti e funzioni, a fronte di un significativo progetto biennale di riduzione dei dirigenti e di contenimento del turn-over al 50%.

Interventi di stabilizzazione occupazionale nell’ambito di un processo di razionalizzazione delle risorse umane e qualificazione/valorizzazione delle competenze Le politiche realizzate nel 2009 - nel rispetto di obiettivi e vincoli di finanza pubblica, in coerenza con gli indirizzi regionali, nonché con la programmazione triennale fabbisogno di personale - sono state improntate ai seguenti obiettivi: ⌦ riduzione dei costi, non solo in attuazione della vigente normativa nazionale, ma anche per concorrere al

perseguimento dell’equilibrio di bilancio; ⌦ stabilizzazione/valorizzazione del personale precario. L’obiettivo di riduzione dei costi è stato perseguito, in primis, attraverso l’attuazione di un ulteriore progetto di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro la cui disciplina, già approvata nel 2008, è stata modificata nel 2009. L’attuazione di questo ulteriore progetto di risoluzione consensuale unitamente alle cessazioni del rapporto per pensionamento hanno comportato nell’anno un’ulteriore riduzione del personale dirigente il quale è passato da n. 182 unità al 01/01/2009 a n. 177 al 01/01/2010. Attraverso l’istituto della risoluzione consensuale si sono perseguiti - oltre ad una riduzione dei costi del personale dell’Agenzia quale conseguenza della riduzione dei dirigenti - anche in ottemperanza agli indirizzi formulati con la DGR n. 1140/2008, i seguenti obiettivi,: ⌦ valorizzazione delle restanti risorse professionali dirigenziali con conferimento incarichi dirigenziali

vacanti; ⌦ realizzazione, progressiva, di un più equilibrato rapporto tra numero dirigenti e numero dipendenti. Nel 2009 si è dato seguito al piano di stabilizzazione/valorizzazione del personale precario avviato nel 2007, con una graduale e sostanziale riduzione del personale precario (co.co.co., borse di studio e consulenti con partita IVA) il quale è passato da n. 48 unità al 01/01/2009 a n. 37 unità al 01/01/2010, rispettando il piano stabilizzazioni del personale precario definito con DDG n. 47/2008 in. 80 unità entro il 2010. Di queste: n. 56 unità stabilizzate nel 2008, n. 11 unità stabilizzate nel 2009 e le restanti n. 13 unità da stabilizzare entro il 01/07/2010. La stabilizzazione del personale precario non ha consentito tuttavia di fronteggiare completamente i fabbisogni di personale dell’Agenzia. A fronte di 29 uscite del personale del Comparto nel 2009 e delle uscite del personale dirigente, si è proceduto con un parziale turn-over mediante l’utilizzo delle graduatorie concorsuali vigenti per l’assunzione di 1 unità a tempo indeterminato e mediante passaggio diretto di 3 unità di personale da altre amministrazioni.

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Ai fini dell’attuazione del suddetto piano occupazionale sono state impiegate risorse: ⌦ già impiegate a copertura dei costi dei rapporti di lavoro precari stabilizzati; ⌦ risorse derivanti dai risparmi conseguenti ai pensionamenti; risorse (parziali) derivanti dal mancato turn-over del personale dirigente.

c. Lo sviluppo sostenibile

Con riferimento a questo punto del DPEF della Regione Arpa nel 2009 ha operato per:

Centralizzazione acquisti di beni e servizi secondo politiche di acquisto “ambientalmente sostenibili” (GPP), in quanto assicura i cd “acquisti verdi” e la gestione ecologica degli approvvigionamenti pubblici, in coerenza con il Piano di Azione Ambientale che prevede progetti/comportamenti di “green public procurement” (acquisti verdi), anche attraverso la centrale d’acquisti regionale Intercent-ER con procedure di gara che prevedono punteggi aggiuntivi per le offerte che presentano caratteristiche di sostenibilità.

Progetto Moniter: “Sorveglianza ambientale e sanitaria in aree prossime ad inceneritori”, come fattore chiave per lo sviluppo di una nuova fase condivisa della pianificazione territoriale nella quale ogni soggetto partecipa, da protagonista, alla definizione delle linee di indirizzo generali.

Centralizzazione acquisti di beni e servizi secondo politiche di acquisto “ambientalmente sostenibili” (GPP) In coerenza con le politiche Regionali e con le indicazioni metodologiche del Piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione di cui al D.M. Ambiente dell’11.04.08 (c.d. PAN GPP), Arpa, già da alcuni anni, ispira la propria politica di centralizzazione degli acquisti all’attenzione per l’integrazione dei criteri ambientali negli appalti, quale aspetto qualificante. Per quelle pertinenti (8) delle 11 categorie merceologiche sui settori prioritari di intervento individuate per il GPP, Arpa ha assunto iniziative di promozione dei consumi sostenibili e precisamente per: arredi; edilizia; servizi energetici; prodotti tessili e calzature; elettronica; servizi di gestione degli edifici (servizi di pulizia e materiali per l’igiene); cancelleria; trasporti (mezzi e servizi di trasporto). A seconda dei casi, sono stati considerati aspetti di tutela ambientale nelle seguenti fasi dei procedimenti di approvvigionamento: - nella definizione delle specifiche tecniche del bene o del servizio da acquistare; - nell’individuazione dei requisiti di accesso alla gara delle imprese concorrenti; - nella premiazione di requisiti qualitativi dell’offerta tecnica. In particolare si segnalano gli investimenti di Arpa per acquisto di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale e per apparecchiature elettroniche a ridotti consumi energetici, la preferenza nelle attività d’ufficio dell’uso di materiali di consumo prodotti con materiale riciclato (carta riciclata, toner rigenerati), la scelta dell’approvvigionamento di energia prodotta da fonti rinnovabili (c.d. energia verde) per tutti i punti di prelievo, l’attenzione nella progettazione dei nuovi edifici per gli aspetti di riduzione dei consumi energetici. Sempre nell’ottica del risparmio energetico si collocano anche i progetti in corso di realizzazione sulla virtualizzazione dei data center, che diminuendo la quantità di hardware impiegato nella rete aziendale, concentrandone le funzionalità, è in grado di ridurre i fabbisogni energetici informatici. Osservando l’elenco delle principali procedure di acquisto centralizzate del 2009, per un totale di 89 procedure del valore complessivo di circa 13.000.000 di euro, possono caratterizzarsi quali “acquisti verdi” il 18% del numero delle procedure, per un valore pari all’11,6% della spesa oggetto di osservazione. Fondamentale al raggiungimento di questi risultati è stato il coordinamento della programmazione degli acquisti dell’Agenzia con il sistema delle convenzioni quadro di Intercent-ER. Arpa non solo utilizza le convenzioni di Intercent-ER (il 75% degli “acquisti verdi” di Arpa sono stati effettuati attraverso ordinativi di fornitura sulle convenzioni medesime), ma ha in essere con la stessa una specifica convenzione per la messa a disposizione di un supporto specialistico in materia ambientale, svolgendo nei confronti di Intercent-Er attività di consulenza per quanto attiene gli aspetti di sostenibilità ambientale, ai fini sia di valutazioni preliminari ad eventuali iniziative di acquisto, sia nell’elaborazione della documentazione di gara.

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Progetto Moniter: “Sorveglianza ambientale e sanitaria in aree prossime ad inceneritori” Nel 2009 il progetto “Organizzazione di un sistema di sorveglianza ambientale e valutazione epidemiologica nelle aree circostanti gli impianti di incenerimento in Emilia-Romagna”, denominato Moniter, ha completato parte delle attività previste raggiungendo una fase avanzata del percorso. In particolare, sono giunte a compimento le attività della prima linea progettuale, riferite all’inceneritore di Granarolo dell’Emilia (Bo), relative alla caratterizzazione chimica, fisica e morfologica dei diversi campioni prelevati alle emissioni in atmosfera e al bilancio di massa di alcuni inquinanti in traccia (metalli e diossine) e il loro rilascio nell’ambiente. La seconda linea progettuale ha raggiunto numerosi obiettivi. Si è conclusa la realizzazione del quadro conoscitivo delle emissioni in atmosfera di tutte le sorgenti presenti nei territori della regione su cui insistono impianti di incenerimento di rifiuti urbani. Tali basi dati sono state impiegate per l’applicazione dei modelli di diffusione e per la realizzazione di mappe di dispersione degli inquinanti in prossimità delle sorgenti. Si è conclusa la seconda campagna di monitoraggio dell’atmosfera nel dominio circostante l’inceneritore di Granarolo dell’Emilia e sono terminate le analisi chimico-fisiche dei campioni della prima campagna con le prime elaborazioni dati. E’ proseguito inoltre il monitoraggio relativo al contenuto di inquinanti nel sistema acqua-suolo-pianta. Per la terza linea progettuale, è stato implementato un metodo di integrazione geografica di dati ambientali e socio-demografici al fine di effettuare una valutazione dell'esposizione della popolazione residente nelle aree circostanti tutti gli inceneritori di rifiuti urbani della regione. Nell’ambito della quarta linea progettuale, la popolazione dei nati dal 2003 al 2006, sulla base delle mappature delle zone di ricaduta degli inquinanti all’interno dei domini di interesse, è stata caratterizzata al fine di sviluppare le valutazioni epidemiologiche degli effetti sulla salute. La quinta linea progettuale ha portato a compimento l’attività di analisi dei campioni raccolti nella prima campagna di monitoraggio, attività che prevedeva la determinazione dell’impatto ambientale da sostanze genotossiche del particolato atmosferico, modelli in vitro per la predizione del rischio cancerogeno, indagini citotossicologiche e di tossicogenomica. Inoltre sono iniziate le prime attività inerenti la valutazione del rischio cancerogeno. Nella sesta linea progettuale si è selezionato un set di modelli e di approcci testati in relazione all'applicabilità e allo stato di avanzamento dei risultati prodotti dalle altre linee progettuali, effettuando le simulazioni ed individuando il modello più appropriato. E’ stato redatto un documento contenente le linee guida per la valutazione di impatto sanitario, mentre è in corso la redazione del protocollo definitivo. La settima linea progettuale ha continuato la sua attività di divulgazione, sviluppando un progetto editoriale all’interno del quale troveranno spazio i principali risultati del progetto. Nel corso della campagna invernale, ha inoltre gestito la realizzazione di un report filmato relativo alla linea progettuale 2 che farà parte di un più ampio video che documenterà le attività del progetto Monitor, a conclusione di tutte le attività prevista per la fine del 2010. Anche nel 2009, con riferimento alle politiche d’integrazione tra Enti ed agli obiettivi di “sistema” della Regione, si è dato seguito allo sviluppo di processi volti al consolidamento/rafforzamento di:

Organizzazioni ed elaborazioni (vedi Conferenze dei servizi) di quadri conoscitivi per la gestione di corretti rapporti ambiente-territorio su scala locale;

Segnalazioni di situazioni di criticità ambientale con esame delle possibili condizioni evolutive;

Analisi integrate dello stato delle componenti ambientali in riferimento alle fasi di valutazione e approvazione di strumenti di pianificazione territoriale (PSC, POC, RUE), per favorire l’indirizzo di azioni di sviluppo del territorio a criteri d’integrazione e sostenibilità economico-sociale-territoriale;

Adozione di tecniche di minor impatto ambientale e di risparmio di risorse nei comparti/distretti produttivi, mediante i procedimenti di Autorizzazione Integrata Ambientale e la definizione e verifica dei relativi Piani di monitoraggio;

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Strumentazioni d’analisi e simulazione per rendicontazione dell’efficacia delle iniziative assunte dalle Amministrazioni per mitigazione/contenimento degli impatti sulla qualità dell’ambiente.

Nel 2009, in coerenza con le politiche programmatiche avviate di rafforzamento di servizi ai cittadini ed alle imprese si è operato per lo sviluppo e l’aggiornamento di:

Un “Catalogo dei dati ambientali” su 15 Temi ambientali, che attraverso un sistema informatico connesso ad un unico portale Internet “Infoambiente” (http://infoambiente.arpa.emr.it/), garantisce ai cittadini l’accesso alle informazioni ambientali come previsto dal D.Lgs. 195/2005; consentendo all’utente di “risalire” dai report ai dati e di rielaborare e aggregare spazialmente e temporalmente le informazioni secondo le specifiche esigenze;

Una “Cartografia ambientale” (http://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/generale/generale_1177.asp), realizzata nel 2009 allo scopo di rendere l’informazione ambientale fruibile tramite mappe geografiche. attualmente attiva la cartografia relativa al tema della subsidenza e parte del tema aria. Quest’area è stata predisposta utilizzando un sistema GIS (Geographical Information System - Sistema informativo geografico), che consente la gestione, l’analisi e la visualizzazione di informazioni di carattere geografico/spaziale.

SIRA - Sitema informativo regionale ambientale- (http://vetrina.arpa.emr.it/) con nuovi campi di operatività;

Analisi e previsioni meteorologiche, idrauliche e idrologiche (http://www.arpa.emr.it/sim/?idlivello=32) con divulgazione di “Avvisi Meteo” e di “Criticità”, questi ultimi in stretta collaborazione con l’Agenzia regionale di Protezione Civile, propedeutici alla definizione delle “Allerte” di Protezione Civile;

Un sistema di “Sorveglianza ambientale e valutazione epidemiologica nelle aree circostanti gli impianti di incenerimento in Emilia-Romagna”, con strutturazione ed alimentazione on line di un sito http://www.arpa.emr.it/moniter, dedicato alla presentazione del progetto ed alla divulgazione delle risultanze;

Sito (http://www.arpa.emr.it)/, con nuovo formato operativo (CSM) a rapida interattività, arricchimento del quadro dei temi ambientali trattati (24 ambiti), nuovo sviluppo dell’Area media e previsioni on line su Aria, Meteorologia/Idrologia, Pollini allergenici, Campi elettromagmetici, Mare, Balneazione, Disagio bioclimatico;

Sito Liberiamo l’aria (http://www.arpa.emr.it/liberiamo/) a supporto della Regione e delle Province;

Sito Ramea http://www.arpa.emr.it/ramea, di rapido aggiornamento su iniziative e progetti afferenti le problematiche ambientali-territoriali e di sviluppo socio-economico.

Relazione delle attività anno 2009 Piano di Riposizionamento

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0. Monitoraggio e aggiornamento del “Piano di riposizionamento e riequilibrio economico-finanziario di Arpa”

Per aggiornare e selezionare gli elementi di impostazione strategica cui riferire la definizione del Programma triennale 2010-2012 di Arpa, fermo restando l’impegno per il presidio di tematiche a carattere poliennale in continuità con quanto già previsto nel triennale 2009-2011, nel secondo semestre dell’anno è stata realizzata una precisa azione di Monitoraggio e aggiornamento del Piano di Riposizionamento e riequilibrio economico-finanziario dell’Agenzia, le cui risultanze sono state presentate alla discussione/condivisione con gli stakeholders nel Preliminare di programma 2010 (documento dell’Agenzia per il confronto con gli Enti di riferimento e la “società civile” predisposto in fase di definizione/aggiornamento dei propri programmi annuali- ArpaWeb Generale). E’ stata compiuta un’azione di verifica, perfezionamento e/o rimodulazione dell’impianto programmatico-strategico contenuto nel Piano di Riposizionamento di Arpa-ER validato dal Comitato di Indirizzo di Arpa il 23/10/07 e presentato alla Giunta Regionale (Rev. 2 24/01/2008) nel febbraio 2008 dall’Assessore Regionale all’Ambiente. Già un primo aggiornamento, con l’analisi dello stato di attuazione, era stato effettuato nell’ottobre 2008 ed andò a costituire il Preliminare di programma 2009. Nella revisione del “novembre 2009” sono stati esaminati i riscontri conseguiti a quasi due anni dalla prima elaborazione, nonché le nuove istanze che emergono dalla calibrazione continua di adeguamento di prodotti e servizi in risposta all’evoluzione del quadro della domanda di prevenzione, conoscenza e controllo ambientale. Il tutto è stato tarato su un quadro di sempre maggiori e più ampie acquisizioni degli elementi chiave di fattibilità delle azioni previste, sia sotto il profilo della congruità con eventuali mutamenti del quadro politico istituzionale, sia in riferimento alle modifiche del corpo normativo incidente sugli ambiti d’azione di Arpa. Le risultanze del processo hanno suggerito di sviluppare lungo il percorso di pianificazione triennale di Arpa, fasi di ulteriore verifica ed aggiornamento del quadro d’azione tracciato dal Piano di riposizionamento dell’Agenzia, operando con specifici focus prospettici sullo sviluppo, la realizzazione, l’implementazione operativa/organizzativa di alcune delle più significative linee d’azione tracciate dal Piano stesso, alla luce delle acquisizioni maturate sia in relazione all’evoluzione delle iniziative interne già avviate, sia attraverso la ricalibrazione degli aspetti di rilievo strategico-programmatico su ruolo e funzioni dell’Ente, su processi di efficientamento organizzativi, tecnici e logistici, per un continuo miglioramento delle performance dell’Agenzia e del ruolo svolto nel sistema di prevenzione/controllo ambientale e promozione/verifica della sostenibilità dello sviluppo territoriale. Il Piano di riposizionamento e riequilibrio economico-finanziario dell’Agenzia (2007) si era posto come obiettivi, da un lato, l’individuazione e caratterizzazione di scenari d’analisi (e di decisone) cui riferire gli asset produttivi ed organizzativi di Arpa in un quadro di allineamento alla mission, dall’altro la proposizione (e l’avvio) di un set di azioni di efficientamento e riduzione dei costi i cui pieni effetti si raggiungessero nel medio termine; puntando altresì ad avviare anche un processo di revisione organizzativa che permettesse

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l’efficace valorizzazione nel tempo delle risultanze sia delle azioni di revisione dei processi, sia di quelle derivanti dall’aggiornamento degli asset produttivi contestuali alle scelte di riallineamento alla mission. Il Piano, elaborato per fronteggiare le criticità emergenti di ordine economico-operative e governare la complessità derivante dai mutamenti in atto; si è tradotto in una analisi prospettica che esamina (ed aggiorna) anche il quadro delle azioni straordinarie per il riassetto logistico dell’Agenzia da correlare alle scelte strategiche. Il “mandato” poggiava su alcuni elementi chiave cui ricondurre, in un orizzonte di medio periodo, l’azione di “riflessione” su ruolo, prodotti e servizi erogati dall’Agenzia, in primo luogo si ricorda:

La codifica di nuove regole a fronte di una rinnovata situazione di forte complessità delle domanda verso l’Agenzia, promuovendo azioni e strumenti di innovazione;

L’avvio di un percorso di definizione dei Livelli essenziali di tutela ambientale (LETA), quale riferimento cui ispirare tipologia, entità e qualità delle prestazioni erogate;

La scelta metodologica dei LETA e la “lettura” dei servizi dell’Agenzia quali strumenti cui ancorare la selezione delle attività evitando ambiguità e conflitti di ruoli (pubblico / privato);

Lo sviluppo dell’Ente attraverso un’efficace verticalizzazione del sistema a rete dell’Agenzia, con rafforzamento della dimensione regionale;

La riorganizzazione della Rete laboratoristica quale primario esempio di razionalizzazione del sistema;

Il potenziamento dell’ azione di monitoraggio e di controllo e vigilanza territoriale. Una scelta ed un impegno determinati dalla rapidità del cambiamento degli scenari di riferimento, ma anche dalla necessità di fronteggiare le problematiche del risanamento comuni alla quasi totalità delle realtà di natura pubblica: forte recupero di efficienza in risposta ad una generale contrazione del finanziamento ed alla progressiva riduzione delle risorse per la limitazione del turnover, snellimento di strutture onerose a favore di strutture sulle quali si concentrano gli incrementi della domanda di servizi, riduzione dei tempi di erogazione di prestazioni, ecc. Considerare esclusivamente la dimensione economica del problema significherebbe tuttavia trascurare l’incidenza di altri ed altrettanto decisivi elementi. Primi fra tutti la questione tuttora irrisolta del finanziamento della spesa ambientale e l’individuazione dei Livelli essenziali di tutela ambientale (LETA) da corrispondere da parte delle Agenzie; l’evoluzione del quadro normativo attinente l’ambiente, che amplia sempre più il campo d’azione delle Agenzie Ambientali, senza contemporaneamente garantire adeguate coperture finanziarie; la crescente domanda di stakeholder e gruppi sociali su tematiche e rischi ambientali emergenti, con incremento della richiesta di controlli, monitoraggi e quadri conoscitivi. L’istanza di ricalibrazione risulta quindi complessa e richiede un’attenta e costante azione di definizione e verifica da parte dell’ Agenzia del quadro delle priorità strategiche cui ispirare il proprio riposizionamento operativo, salvaguardando da un lato la coerenza con la mission e dall’altro l’evasione delle aspettative di una sempre maggiore efficienza.

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Ci si prefigge quindi di verificare, perfezionare, ritarare, annualmente attraverso coerenti ed armoniche pesature e combinazioni di vari insiemi di fattori, da un lato, la caratterizzazione dell’offerta attuale e futura di servizi; dall’altro, le possibili e/o potenziali azioni di efficientamento di processi e prestazioni, in un percorso di valorizzazione delle risorse umane agganciato agli obiettivi di produttività. Tale approccio mette in atto un processo di continua attenzione/verifica e “lettura” della vision dell’Agenzia cui devono corrispondere soluzioni organizzative e logistiche coerenti alle scelte strategiche adottate. Tutto ciò non può peraltro prescindere da una contestuale formulazione e implementazione di adeguati progetti riorganizzativi e piani di finanziamento straordinari atti a sostenere ed accompagnare anche strutturalmente i processi di cambiamento individuati. La lettura di “sistema” è stata quindi estesa oltre la chiave di rimodellazione della geografia organizzativa, che pure è un aspetto importante, puntando alla coerenza delle scelte strategiche derivabili da un processo di verifica e ripensamento del “perimetro dei servizi offerti “e di una sua potenziale riconfigurazione. L’istanza di trasformazione è complessa, perché richiede all’Agenzia di ridefinire dinamicamente il quadro delle priorità strategiche ed il suo riposizionamento operativo, salvaguardando da un lato la coerenza con la mission pubblica e dall’altro l’evasione delle aspettative espresse dagli stakeholders in ordine ad una maggiore efficienza e redditività. Una nuova vision dell’Agenzia potrà scaturire dalla coerente ed armonica combinazione di questo insieme di fattori, sostenuta sia da una robusta azione di efficientamento di processi e prestazioni e da una valorizzazione delle risorse umane agganciata agli obiettivi di produttività, sia da una diversa caratterizzazione economica dell’offerta attuale e futura di servizi. Sono state analizzate nello specifico anche soluzioni organizzative coerenti con le scelte strategiche, adeguate a sostenere i processi di cambiamento. Su questi temi l’Agenzia, attraverso il Monitoraggio e l’aggiornamento del “Piano di riposizionamento e riequilibrio economico-finanziario” del 2009, ha verificato e perfezionato gli schemi prospettici di evoluzione e riposizionamento degli ambiti operativi di Arpa, nonché analizzato e, se necessario, ritarato lo sviluppo operativo di misure per la correzione e il controllo dell’andamento economico. Con le varie fasi di revisione annuale del Piano sono state verificate e perfezionate le linee strategiche individuate: da un lato, indirizzate ad azioni rivolte all’ambito interno di revisione dei processi con effetti economico-finanziari attesi a medio termine, dall’altro, costituenti in proposte per l’aggiornamento del ruolo dell’Agenzia stessa in stretta coerenza con la propria mission, assegnandone coerenti sfere d’impegno in relazione al presidio di nuovi e sempre più significativi temi ambientali, energetici, climatici, territoriali e di sostenibilità dello sviluppo, correlati con equilibri/vitalità degli ecosistemi e delle risorse naturali, antropiche, socio-produttive. Iter metodologico e prospezioni delle nuove acquisizioni, sono stati presentati al Comitato di Indirizzo di Arpa, agli Assessorati Regionali competenti sull’Agenzia ed alle OO.SS., che hanno espresso tutti nell’ambito dei rispettivi ruoli valutazioni positive nell’auspicio di confortanti verifiche nei risultati conseguibili a medio-lungo termine; il confronto politico-istituzionale dovrà peraltro trovare ulteriori momenti di sintesi decisionale nell’ambito della stessa Giunta Regionale.

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Il Piano ha affrontato le seguenti domande chiave, da cui trarre indicazioni strategico-programmatiche di razionalizzazione/revisione dell’offerta, dei processi e di riassetto organizzativo: 1. Ripensare il posizionamento di Arpa: Quali servizi continuare e presidiare e quali no?

Verso quali temi proporre un maggior presidio? 2. Rivedere i processi interni: Quali opportunità di riduzione dei costi o di incidenza sui ricavi? 3. Ridisegnare il modello organizzativo: Quali scelte per supportare i cambiamenti necessari?

Le domande chiave dello schema d’analisi e di proposizione: Sono stati condotti quindi specifici approfondimenti su problematiche riguardanti: ⌦ l’Assetto organizzativo: si è operato nel 2009 implementando dal 1° gennaio una

prima fase di Ridisegno organizzativo, in affiancamento alle risultanze del Piano; ⌦ il Riassetto logistico: è stato sviluppato ulteriormente organizzando un quadro

d’analisi e di scelta degli scenari in essere, delle istanze evolutive e del relativo Piano di azioni straordinarie per la configurazione logistica.

Le principali indicazioni della Giunta regionale confermate nel 2009 in merito al “Piano di riposizionamento e riequilibrio economico-finanziario” sono riconducibili a:

• Delineare ipotesi riorganizzative a “breve termine” di riequilibrio del rapporto accentramento/decentramento dei processi e di integrazione delle politiche tecniche • Individuare i riferimenti per un’eventuale revisione organizzativa da avviarsi in relazione all’evoluzione del “contesto ambientale” e degli scenari di sviluppo/riposizionamento di Arpa

Riassetto organizzativo

• Effettuare un’analisi dell’evoluzione logistica delle sedi dell’Agenzia

• Delineare uno scenario economico-finanziario di “medio termine” per la logistica

•Fornire proiezioni per un Piano di azioni straordinarie di configurazione logistica

Riassetto logistico

Tematiche Macro-obiettivi

Mappatura del perimetro di servizi erogati/offerti da Arpa: • Individuazione di quali essenziali, strategici, opportuni o complementari/aggiuntivi • Analisi di quali ambiti operativi è possibile/opportuno riallocare • Esame quindi di opportunità di sviluppo del presidio di altre tematiche

• Ricercare aree di riduzione di costo attraverso efficientamento di processi: dagli acquisti, alla rete laboratori, alla gestione reti monitoraggio. • Indagare opportunità e possibilità di incremento dei ricavi propri introducendo nuovi servizi o variando le “politiche commerciali” su ambiti già presidiati.

Aggiornare il

posizionamento di Arpa: quali attività continuare a

presidiare e quali no? Verso quali temi proporre un

maggior presidio?

Rivedere i processi interni ad Arpa: quali opportunità di ridurre i costi o aumentare i ricavi?

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Riallineare il modello organizzativo: quali scelte per supportare i cambiamenti necessari?

• Sulla base di scenari di ridisegno dell’offerta di servizi e della revisione di alcuni processi significativi, impostare adeguate fasi di ridisegno del modello organizzativo che nel contempo contribuiscano al superamento delle criticità economico-gestionali più rilevanti.

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Formulazione di una seconda fase progettuale di riorganizzazione delle Rete Laboratoristica che miri ad una razionalizzazione/concentrazione più spinta della attività analitica ed a una verifica/rimodulazione di assetto delle unità operative (n° e dimensioni dei laboratori);

Verticalizzazione delle attività tecniche e amministrative dell’Agenzia; il sistema dei Centri Tematici Regionali, il ruolo anche progettuale della Direzione Tecnica e quello di coordinamento e presidio gestionale della Direzione Amministrativa devono risultare un primo passo in tale direzione;

Efficientamento delle attività gestionali dell’Ente, accorpamento di funzioni nella struttura centrale e modalità operative di processo integrate nella rete, anche attraverso la diffusione delle tecnologie informatiche;

Verifica progettuale di un percorso di “dismissione di alcuni ambiti operativi” (nel breve periodo: Prestazioni analitiche su Alimenti) e disegno di potenziali scenari anche di medio-lungo periodo;

Incremento dei livelli di vigilanza/controllo dei singoli ambiti territoriali, secondo criteri di accresciuta omogeneità ed efficace copertura “regionale”;

Proseguimento della politica di riduzione del numero dei dirigenti, ricalibrando nel medio-lungo periodo il rapporto dirigenti-comparto (verso il dato “regionale” di 1/8), in relazione ad evoluzioni del quadro organizzativo;

Processo di stabilizzazione del personale precario nell’ambito di politiche di contenimento dell’organico complessivo.

La pianificazione di Arpa ha assunto quindi tali elementi quale cornice entro cui configurare anche le azioni del Programma triennale 2010-2012. Il quadro strategico di riferimento costituito dal Piano di riposizionamento è stato pertanto aggiornato e ricalibrato con “finalizzazione” degli item prioritari cui declinare le leve da attivare per fornire risposte e tempistica di attuazione alle indicazioni regionali. Dal serrato e costante processo di aggiornamento e di condivisione con il Comitato di Indirizzo e la Regione-ER emergeranno i passi necessari per giungere alla fase realizzativa degli aspetti tecnici, gestionali ed organizzativi che permettano di completare il percorso delineato dal Piano, rispondendo a:

Riposizionamento di mission e vision dell’Agenzia Allineamento del quadro complessivo delle risorse finanziarie Definizione delle azioni strutturali di “breve e di medio-lungo termine” Sviluppo organico del ridisegno organizzativo di Arpa

Per quanto riguarda il Ridisegno Organizzativo di Arpa nel 2009, a conclusione della prima fase di definizione e avvio del Piano di riposizionamento, si è concretizzata operativamente una serie di azioni riorganizzative che hanno avviato un processo di riduzione/accorpamento delle strutture e dei livelli operativi, dal 1 gennaio 2009: ⌦ Riduzione da 4 a 2 Strutture tematiche (IA e EPAM confluite a potenziare la

Direzione tecnica nei rapporti operativi con la Regione, semplificando lo schema relazionale);

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⌦ Riduzione a 9 a 5 laboratori “ambientali”, da 5 a 3 laboratori “sanitari”, con mantenimento di 3 “presidi analitici tematici”;

⌦ Passaggio da un sistema complessivo di 36 “eccellenze” tecniche distribuite nei Nodi operativi alla selezione di 12 Centri tematici regionali (CTR) e 6 Riferimenti analitici regionali (RAR);

⌦ Razionalizzazione da 24 a 22 Distretti territoriali, con medesima copertura del territorio regionale;

⌦ Passaggio da 4 a 3 livelli dirigenziali nella struttura dei Nodi provinciali (con eliminazione della linea dirigente specialist);

giungendo alla definizione di un assetto dell’Agenzia con 133 posizioni dirigenziali di “struttura”, corrispondenti alle funzioni gestionali e/o professionali di alta specializzazione cui poggia l’operatività dell’ente, su un totale di 177 dirigenti in servizio al 01/01/10 e con una previsione di riduzione già a 145 unità al 01/01/2012. Obiettivi ed articolazione dell’aggiornamento del Piano Il percorso di verifica dello “stato di attuazione” delle linee d’intervento e di aggiornamento del quadro riguardante gli elementi di più rapida evoluzione e di maggior valenza strategica individuati dal Piano, si è estrinsecato in primo luogo con riferimento a due principali ambiti: • valutazione della rispondenza delle linee di azione ad oggi implementate rispetto a

quanto previsto nel “Piano”, • esame del grado di effettivo ottenimento/perseguimento dei benefici stimati in sede

pianificatoria, valutando contemporaneamente la loro attendibile evoluzione futura (ovvero, qualora fosse già raggiunto l’obiettivo conseguibile, la capacità di mantenimento dello stesso o la ridefinizione di obiettivi e target associati).

L’attività di monitoraggio degli ambiti tematici considerati dal Piano ha condotto ad una analisi integrata dei risultati ottenuti, rispetto agli scenari di sviluppo/evoluzione del contesto ambientale e della domanda, fornendo elementi per valutare l’opportunità di confermare i processi avviati o procedere con successive attività istruttorie finalizzate alla riformulazione di obiettivi e azioni. Il successivo step è quindi rappresentato dalla “ricalibrazione” dei target e, conseguentemente, del percorso attuativo, ridefinendo o perfezionando, ove opportuno, i nuovi traguardi gestionali-produttivi ed organizzativi, si configurino essi come obiettivi di razionalizzazione dell’impegno di risorse, di recupero di spesa, piuttosto che di potenziale incidenza sui ricavi. Definizione e perfezionamento del quadro strategico degli obiettivi agenziali non possono prescindere, da un lato, dalla valutazione delle azioni organizzative a sostegno, dall’altro, dalla identificazione dei benefici derivabili. Alla luce di ciò, il percorso di aggiornamento si sviluppato in tre step successivi:

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L’iter progettuale è stato articolato in: • “Fase 1” analisi “stato di attuazione” = produzione di una sintetica analisi dell’effettivo

grado di attuazione delle linee d’azione previste dal “Piano di riposizionamento” e del raggiungimento dei benefici attesi, con identificazione di eventuali aree di criticità (od opportunità) oggetto di ricalibrazioni degli obiettivi sottesi/correlati.

• “Fase 2” ricalibrazione “obiettivi e contenuti del Piano”, con definizione eventuali nuovi “focus” = in riferimento ai contenuti tecnici, si è giunti ad una prima formulazione di proposte su nuovi e rimodulati obiettivi agenziali per i singoli temi con individuazione delle conseguenti linee attuative da avviare.

• “Fase 3” analisi “impatti organizzativi ed economici” = sempre sulla base delle evidenze maturate predisposizione del quadro delle linee d’azione da avviare/consolidare, della stima dei costi aggiuntivi eventuali da sostenere e dei conseguenti benefici attesi (riequilibri impegno risorse umane tra servizi, contenimento costi operativi a fronte dei nuovi asset produttivi e/o dei nuovi modelli organizzativi e/o di processo ipotizzati, efficientamento degli oneri logistici in coerenza con la ricalibrazione operativa-produttiva).

Attenzione particolare è stata data all’azione di coordinamento tra i vari ambiti d’indagine del Piano, al fine di garantire allineamento tra i fattori di interdipendenza di “scenari prospettici di impegno dell’Agenzia”, sviluppi tecnici collegati e aspetti organizzativo-logistici conseguenti (quali p.es. “Riconfigurazione rete laboratoristica” e “Riassetto sedi”:

Analisi del pianificato

Analisi impatti e

ipotesi azioni organizzative

“Ricalibrazione” degli obiettivi

pianificati

Monitoraggio dello stato di attuazione

“Nuovi focus”

Output atteso

Riferimenti e tempistica operativa

• Preliminare di Programma 2010

•Programma triennale 2010-2012

• Obiettivi strategici-programmatici 2010

• Esame del grado di sviluppo delle azioni pianificate e dei benefici ottenuti

• Aggiornamento a dati correnti della “mappa impegno, costi e ricavi” di Arpa

• Identificazione delle aree di criticità oggetto di necessaria ricalibrazione degli obiettivi

• Programma d’azione a breve e a medio-lungo periodo illustrativo di eventuali nuovi obiettivi per ambito tematico

•Individuazione delle linee attuative a supporto dei nuovi obiettivi

•Analisi differenziali derivanti dalle ipotesi di revisione/sviluppo/aggiornamento del Piano

•Ipotesi di sviluppo dei modelli organizzativo–produttivi “riivisti” in funzione della ricalibrazione del Piano

Il percorso di aggiornamento del Piano

•Bilancio di previsione 2010 - 2012

Analisi del pianificato

Analisi impatti e

ipotesi azioni organizzative

“Ricalibrazione” degli obiettivi

pianificati

Monitoraggio dello stato di attuazione

“Nuovi focus”

Output atteso

Riferimenti e tempistica operativa

• Preliminare di Programma 2010

•Programma triennale 2010-2012

• Obiettivi strategici-programmatici 2010

• Esame del grado di sviluppo delle azioni pianificate e dei benefici ottenuti

• Aggiornamento a dati correnti della “mappa impegno, costi e ricavi” di Arpa

• Identificazione delle aree di criticità oggetto di necessaria ricalibrazione degli obiettivi

• Programma d’azione a breve e a medio-lungo periodo illustrativo di eventuali nuovi obiettivi per ambito tematico

•Individuazione delle linee attuative a supporto dei nuovi obiettivi

•Analisi differenziali derivanti dalle ipotesi di revisione/sviluppo/aggiornamento del Piano

•Ipotesi di sviluppo dei modelli organizzativo–produttivi “riivisti” in funzione della ricalibrazione del Piano

Il percorso di aggiornamento del Piano

Analisi del pianificato

Analisi impatti e

ipotesi azioni organizzative

“Ricalibrazione” degli obiettivi

pianificati

Monitoraggio dello stato di attuazione

“Nuovi focus”

Output atteso

Riferimenti e tempistica operativa

• Preliminare di Programma 2010

•Programma triennale 2010-2012

• Obiettivi strategici-programmatici 2010

• Esame del grado di sviluppo delle azioni pianificate e dei benefici ottenuti

• Aggiornamento a dati correnti della “mappa impegno, costi e ricavi” di Arpa

• Identificazione delle aree di criticità oggetto di necessaria ricalibrazione degli obiettivi

• Programma d’azione a breve e a medio-lungo periodo illustrativo di eventuali nuovi obiettivi per ambito tematico

•Individuazione delle linee attuative a supporto dei nuovi obiettivi

•Analisi differenziali derivanti dalle ipotesi di revisione/sviluppo/aggiornamento del Piano

•Ipotesi di sviluppo dei modelli organizzativo–produttivi “riivisti” in funzione della ricalibrazione del Piano

Il percorso di aggiornamento del Piano

•Bilancio di previsione 2010 - 2012

Relazione delle attività anno 2009 Piano di Riposizionamento

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forte interdipendenza tra scelte strategiche di riorganizzazione della rete dei laboratori e sistema di vincoli derivanti dalla situazione logistica di Agenzia). L’Aggiornamento del Piano ha puntato a disegnare, con valenza prospettica, elaborazioni ed impostazioni di proposte e/o linee di lavoro, ove, sulla base dell’integrazione delle istanze/opportunità emergenti dai singoli ambiti tematici, si possono formulare gli indirizzi progettuali cui ispirare le politiche di breve e di medio-lungo termine inerenti sia gli asset produttivi-operativi, sia l’assetto strutturale/logistico ed organizzativo dell’Agenzia, nonché gli equilibri economico-finanziari correlati, dando così luogo ai contenuti programmatici del Programma triennale 2010-2012. La “definizione dell’offerta”, trattata al capitolo 1 del Piano, costituisce tema che, pur incidente in termini trasversali su quasi tutti gli altri ambiti, è peraltro argomento cardine dell’asset politico-programmatico di influenza su ruolo e posizionamento operativo dell’Agenzia e come tale trova una sua specifica sede di analisi e discussione in ambito Regionale, attraverso vari momenti di elaborazione ad hoc, approfondimenti, valutazioni, cui l’Agenzia risponde con analisi e prospetti d’indagine richiesti/proposti proprio attraverso lo strumento del Piano stesso, di cui appunto ne propone periodiche revisioni. A seguire si presenta una scheda dei principali effetti che, in via preliminare e non esaustiva, possono essere considerati quali benefici correlati all’elaborazione stessa del Piano di riposizionamento e riequilibrio economico-finanziario ed all’avvio delle azioni interne previste.

Relazione delle attività anno 2009 Piano di Riposizionamento

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Sintesi benefici economici risultanti al 2009 da elaborazione

Piano di riposizionamento

I risultati del Piano forniscono elementi di analisi e scenari d’intervento su quattro ambiti:

Ricalibrazione della “mappa” dell’offerta di servizi dell’Agenzia Azioni di efficientamento Analisi dei fattori incidenti sui ricavi diretti Sviluppo del Piano di adeguamento delle sedi

I contenuti del punto 1 del Piano rappresentano il quadro d’analisi del posizionamento strategico del sistema Arpa, indirizzato a sviluppare una discussione e valutazione di ampio

I primi risultati dell’elaborazione del Piano di Riposizionamento e riequilibrio economico-finanziario dell’Agenzia, con presentazione alla Regione degli scenari d’analisi e delle prospettive di riorganizzazione in ottica di breve e medio-lungo termine, possono essere ricondotti a benefici che in parte si sono già manifestati e registrati nei bilanci d’esercizio 2007 e 2008, e che sono andati confermandosi anche nel 2009. Essi si sostanziano nel recupero del deficit di bilancio della gestione corrente che da circa -2,5ML€ del 2006 sono stati ridotti a -0,3ML€ nel 2007 e riportati in terreno positivo (+0,4ML€) nel 2008, con conferma del risultato positivo anche per il 2009 (+0,8ML€) e quindi di consolidamento di un trend di riequilibrio di bilancio avviato. Tali effetti, registrati nel triennio 2007-2009, di fatto sono principalmente riconducibili a:

Migliore copertura finanziaria riconosciuta dalla Regione (come quota da FSR e Contributo di Funzionamento Assessorato Ambiente), che si sostanzia quale avvio di una fase di sostegno al Piano di Riposizionamento e riequilibrio economico-finanziario dell’Agenzia(da 53,4ML€ del 2006 a 55,8ML€ del 2007 a 56,6ML€ del 2008 a 58,65 nel 2009);

Contenimento dei Costi operativi (nel 2008 il valore è risultato sostanzialmente equivalente al dato del 2006, con un totale assorbimento quindi dell’effetto inflattivo pari al 5% registrato nel biennio ’07-’08; mentre nel 2009 il dato registra un contenuto +0,45%(+0,1ML€) incremento sul 2008 ma segna una contrazione di -1,3ML€ di costi per servizi esterni, manutenzioni, utenze, consulenze, rispetto allo stesso 2008 e di -0,155ML€ su acquisto beni, in prevalenza ad uso laboratoristico); contenimento dei costi complessivi del personale (con un -0,3ML€ nel 2008 sul dato 2006 e un contenuto +3,9%(+2,07ML€) nel 2009 sul 2008, a fronte di un +5,7% accantonato per preventivati costi di rinnovo contrattuale, si registra infatti un recupero di 0,9ML€ di accantonamenti per costi contratti del personale rispetto ai costi effettivi sostenuti, peraltro ulteriormente compensato anche dalle minori spese derivate dalla riduzione dell’organico dal 2006 al 2007 di 24FTE (da 1097 a 1073) e dal 2007 al 2009 di altri 30FTE (da 1073 a 1043);

Incremento di 1,2ML€ (dal 2006 al 2008) per progetti commissionati dalla Regione e sostanziale invarianza per quelli da EE.LL., a fronte di un contenimento dei ricavi diretti dell’Agenzia legati ad una sempre minor disponibilità di finanziamenti di derivazione nazionale (ISPRA; Ministero Ambiente; TAV;…) ma anche per limitazione (-0,8ML€ dal 2006 al 2008) dell’attività verso clienti non istituzionali in ragione di quanto espressamente indicato dalla Regione stessa. Nel 2009 si registra una certa flessione dei proventi da progetti, bilanciata in egual valore da maggiori introiti tariffari (principalmente connessi a sviluppo attività ispettive per piani di monitoraggio delle AIA).

Relazione delle attività anno 2009 Piano di Riposizionamento

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respiro temporale e politico-istituzionale sul ruolo dell’Agenzia, a fronte anche delle istanze di intervento su nuovi o più ampi campi d’azione per la prevenzione ambientale ed il supporto tecnico-conoscitivo ai processi di sostenibilità ambientale e territoriale. Il Piano costituisce di fatto la cornice strategico-programmatica delle declinazioni di medio periodo degli ambiti di impegno, delle dimensioni produttive, delle azioni di efficientamento dei processi, delle azioni di possibile governo interno e di generazione esterna che possono essere intraprese per favorire processi di incremento/allineamento dei ricavi all’erogazione di servizi e prestazioni, nonché delle decisioni che la Giunta Regionale vorrà assumere circa il futuro assetto dell’Agenzia. Il Piano si pone quindi come strumento di riferimento per le scelte inerenti il riordino/aggiornamento delle funzioni dell’Agenzia attraverso valutazioni circa caratterizzazione di ruolo, compiti e adeguate risorse finanziarie, nonché programma d’azione per efficientamenti e recuperi economico-finanziari di medio termine. Contestualmente alle soluzioni di riequilibrio prospettate sono stati delineati anche elementi di riassetto della struttura organizzativa dell’Ente, nonché le istanze di sviluppo del programma di riassetto logistico delle sedi dell’Agenzia.

Relazione delle attività anno 2009 Presidio Customer Satisfaction

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1. Presidio locale della Customer Satisfaction La ricerca di Customer Satisfaction in Arpa, ormai consolidata da un’esperienza decennale, dal 2008 si differenzia tra rilevazione triennale di riferimento ed annuale intermedia, specifica per la valutazione dei trend di sviluppo. La rilevazione annuale è basata sull’analisi delle valutazioni espresse da un panel autoselezionato di clienti. L’utilizzo di un panel di clienti risulta metodologicamente valido in particolare per l’analisi di trend piuttosto che per la rilevazione di valori assoluti, in quanto l’aspetto motivazionale, che porta all’adesione ad un panel di rilevazione, può facilmente comportare la selezione di clienti fortemente soddisfatti o fortemente insoddisfatti, cioè appartenenti ai due estremi di valutazione. Sempre per tali premesse, l’analisi delle risultanze è stata orientata allo studio di indicazioni, orientamenti e variazioni. Periodo dell’indagine: La fase operativa della ricerca basata sull’invio dei questionari di rilevazione al panel di clienti si è svolta nel mese di giugno 2009 seguita da un recall ad inizio luglio integrato da un terzo alla fine del mese per coloro non reperiti all’inizio del mese. Metodologia: La ricerca è stata preparata negli aspetti metodologici, ivi compresa la realizzazione del questionario, dall’Area Pianificazione strategica e Controllo direzionale in stretta collaborazione con i referenti individuati nelle Sezioni Provinciali di Arpa. L’Area Pianificazione ha condotto la fase field provvedendo alla gestione della somministrazione dei questionari ai clienti sulla base della disponibilità espressa di partecipazione al panel di rilevazione. La stesura delle risultanze della ricerca, ricavate dall’analisi statistica e critica dei dati effettuata a livello regionale, è stata realizzata dall’Area Pianificazione. Il taglio prettamente regionale della rilevazione annuale, così come definito nella procedura del SGQ, è dovuto alla previsione, poi confermata, di una numerosità e distribuzione dei partecipanti al panel di rilevazione non statisticamente sufficiente per il dettaglio provinciale.

Percentuali rispondenti

31%

65%

4%

Risp. SingolaRisp. MultiplaRifiuti

Relazione delle attività anno 2009 Presidio Customer Satisfaction

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La numerosità dei questionari compilati, pari al 35% dei questionari inviati, per un totale di 160 sezioni compilate, appare particolarmente elevata se confrontata con il valore del 14% relativo alla percentuale dei rispondenti della ricerca triennale del 2008. In realtà si deve ricordare che si trattava di un gruppo autoselezionato, cioè che volontariamente aveva dato la propria disponibilità ad essere nuovamente intervistato, pertanto era da ritenere plausibile un valore di soglia dei ritorni superiore al 50% degli invii. La metodologia ha previsto l’utilizzo di questionari strutturati suddivisi in 4 sezioni relative all’attività laboratoristica (sezione A), all’attività di monitoraggio ambientale (sezione B), all’attività di espressione dei pareri tecnici (sezione C) e l’ultima relativa alla gestione degli esposti (sezione D). In appendice venivano poste domande relative alla principali variabili socio-anagrafiche di classificazione e alla valutazione complessiva di Arpa (sezione E). Le sezioni A, B, C, D erano composte da un set di 3 domande a risposta chiusa. La sezione E, oltre all’acquisizione dei dati anagrafici (azienda/privato, settore lavorativo, funzione aziendale ricoperta, addetti, sede dell’azienda), includeva una domanda a risposta chiusa per esprimere il giudizio complessivo sull’Agenzia ed una domanda a risposta aperta per esprimere liberamente ulteriori valutazioni positive o negative. Relativamente alla percezione della qualità, i giudizi sui driver sono stati espressi basandosi su una scala tipo Likert di valore da -3 (massimo peggioramento) a +3 (massimo miglioramento), con la possibilità di utilizzo dei valori intermedi. Sulla base di tale scala si ottengono i seguenti raggruppamenti:

3 peggioramento grave (è un sottoinsieme del gruppo “peggioramento”) da -3 a -1 peggioramento 0 stabilità da +1 a +3 miglioramento +3 miglioramento elevato (è un sottoinsieme del gruppo “miglioramento”)

Relativamente al giudizio complessivo sull’Agenzia, quindi il valore assoluto della soddisfazione e non la variazione rispetto alla rilevazione precedente, si è utilizzata una scala a 7 step da 1 a 7 ove 4 è il valore medio, che rappresenta un grado di soddisfazione in linea con le attese dell’intervistato. Per la valutazione globale i giudizi si ripartivano nei seguenti gruppi:

- gravemente insoddisfatti (valore 1: servizio percepito fortemente inferiore alle attese) - insoddisfatti (valori 2, 3: servizio percepito inferiore alle attese) - in linea con le attese (valore 4) - soddisfatti (valori 5, 6: servizio percepito superiore alle attese) - fortemente soddisfatti – deliziati (valore 7: servizio percepito fortemente superiore alle attese)

I driver selezionati per le sezioni A, B, C, D sono:

A.1/B.1/C.1/D.1 Servizio: accesso, attenzione alle esigenze, qualità delle informazioni, tempestività della risposta A.2/B.2/C.2/D.2 Tecnica: qualità, comprensibilità e completezza dei certificati, costi A.3/B.3/C.3/D.3 Relazione: competenza, cortesia e disponibilità del personale

Relazione delle attività anno 2009 Presidio Customer Satisfaction

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Il campione: L’universo di riferimento è composto dalla globalità dei clienti di Arpa, indipendentemente dal regime societario o dal servizio/prodotto fruito. Il panel è composto da 135 soggetti, distribuiti tra differenti settori di attività. La distribuzione evidenzia una maggiore numerosità dei clienti appartenenti alla Pubblica amministrazione, Utilities ed Industria, coerentemente con l’impegno e la strategia di Arpa. Il numero di ritorni è risultato ben distribuito sul territorio regionale con una forte localizzazione nel bolognese spiegabile con la presenza di strutture regionali della sia della P.A. sia dell’associazionismo di categoria; la forte numerosità relativa a Piacenza è invece spiegabile con l’attività svolta da tale Sezione nel campo delle radiazioni non ionizzati dove vi sono, quali interlocutori, società di grandi dimensioni abituate a tali tipologie di rilevazione e che hanno risposto in modo massivo. Risultati dell’indagine In premessa si può considerare che i dati raccolti ed elaborati in base ad una scala da -3 a +3 sono mediamente superiori al valore 1; questo risultato dimostra che vi è stata la percezione di miglioramento nell’ultimo anno di attività dell’Agenzia. Il dato di trend unito ad una soddisfazione globale di Arpa che vede soddisfatti quasi il 91% degli intervistati porta ad una valutazione complessiva di assoluta positività. Giudizio sul trend della soddisfazione I dati rilevati e riportati in tabella presentano valori superiori allo 0, quindi di miglioramento rispetto all’anno precedente. Ricordiamo nuovamente che si è effettuata la misurazione del miglioramento/peggioramento e non del valore assoluto della soddisfazione. L’intensità del miglioramento non è omogenea tra i driver e per tutte le sezioni del questionario il trend maggiormente positivo viene rilevato per l’area “relazione”, seguito dall’area “servizio” e dall’area “tecnica”. Rilevante la deviazione standard (SD) – quasi sempre maggiore del valore medio - indice di una variabilità elevata nell’erogazione dei servizi.

Aree di attività

dell’Agenzia

Servizio (accesso, attenzione alle esigenze, qualità

delle informazioni, tempestività di

risposta)

Tecnica (qualità, comprensibilità

e completezza dei certificati, costi)

Relazione (competenza, cortesia e

disponibilità del personale)

St.Dev. (SD)

Monitoraggi 1,02 0,80 1,10 1,26

Pareri 1,26 1,21 1,40 1,33

Esposti 0,67 0,67 0,86 1,24 Attività

laboratoristica 1,18 1,10 1,49 1,11

Media Generale 1,04 0,96 1,22 1,25

Relazione delle attività anno 2009 Presidio Customer Satisfaction

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Considerazioni conclusive e prospettiche Dai risultati dell’indagine si può affermare che l’esito è assolutamente soddisfacente e mostra un’evoluzione migliorativa rispetto alla ricerca condotta nel 2008, fatto salvo le precisazioni di cui in premessa relative alla numerosità e rappresentatività dei risultati. Sempre confermati i giudizi positivi sulla competenza ed attenzione al cliente del personale di Arpa che, a fronte di risultati eccellenti di cui sono stati accreditati nella ricerca triennale, vengono valutati come gli “ambiti” a più ampio miglioramento in tutte le sezioni del questionario. L’interesse manifestato verso l’indagine di Customer Satisfaction a tutti i livelli dell’organizzazione e le conseguenti discussioni innescatesi all’interno, su questioni sia strategiche sia operative, testimoniano un notevole cambiamento culturale all’interno dell’Agenzia: questo prodotto non è più percepito come una “Ricerca”, come un esercizio accademico, una fotografia fine a se stessa; è invece inteso come un’indagine, un sondaggio, un rilevamento necessario a “tenere la barra” per “correggere la rotta”. Ad esempio rinforzando l’Organizzazione laddove il cliente ha richiesto maggior presidio (è stato avviato un processo di revisione e riorganizzazione delle procedure operative dei Servizi Territoriali; è stato assicurato il turn over del Comparto esclusivamente per gli stessi ST); o ancora, tarando l’”offerta” dell’Agenzia alle esigenze del territorio. Oltre all’utilizzo delle indicazioni emerse dall’indagine come contributo alla Pianificazione dell’agire dell’Agenzia, questa mutata considerazione della CSS induce a ulteriori sperimentazioni e sviluppi di particolari focus ed ambiti di indagine quale la soddisfazione relativa alla “Rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria”. Ciò, per approfondire in maniera sempre più circostanziata la conoscenza e la comprensione del complesso e velocemente mutevole tessuto socio-economico, in cui Arpa è inserita e nel quale quotidianamente cerca di calarsi al meglio.

Relazione delle attività anno 2009 Realizzazione obiettivi programmatici

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2. Obiettivi Programmatici 2009-2011: grado di realizzazione 2009 Di seguito viene presentato un quadro di sintesi inerente l’operato di Arpa sui temi programmatico-strategici selezionati ed affrontati nel corso dell’anno, cui ha fatto riferimento, secondo le specifiche responsabilità, l’impegno dei vari nodi del sistema a rete dell’Agenzia. In fase di pianificazione tali obiettivi erano stati definititi con riferimento sia allo stato di realizzazione raggiunto nel 2008 per gli obiettivi programmatici affrontati nell’anno ed all’eventuale loro indicazione di riproposizione/sviluppo/evoluzione nel 2009, sia alle priorità desunte dal Programma triennale 2009-2011, sia ai contenuti dei Programmi annuali 2009 dei vari nodi dell’Agenzia, ed erano stati quindi assegnati dalla Direzione Generale ai direttori dei nodi in relazione alle diverse responsabilità/competenze e specificità funzionali e/o territoriali. Erano stati identificati 24 obiettivi a carattere strategico-programmatico articolati nelle quattro prospettive del modello BSC (Balanced ScoreCard) adottato da Arpa per l’esposizione dei propri documenti programmatori. Tra questi 24 obiettivi, alcuni (8) erano stati altresì individuati come strategici, in funzione delle “cogenza” ad essi assegnata da aspetti normativi e/o da elementi ritenuti “chiave” per la loro ricaduta sulla realizzazione e/o sullo sviluppo della mission di Arpa. Erano stati quindi individuati 15 obiettivi nella prospettiva dei processi operativi (3 strategici), 2 nella prospettiva economico-finanziaria (strategici), 5 per la prospettiva innovazione&apprendimento (2 strategici), 2 per la prospettiva qualità&cliente (1 strategico). Il grado di realizzazione di questi obiettivi è stato oggetto di specifici monitoraggi ed analisi in corso d’anno (fine giugno e fine settembre) e quindi di una verifica complessiva di fine esercizio. Come di consueto si è proceduto alla “lettura” del grado di avanzamento di tali obiettivi, volto a “collocare” il risultato raggiunto nel contesto normativo-istituzionale e gestionale, secondo uno schema che permetta la contestualizzazione del grado di realizzazione al “peso” assegnabile al singolo obiettivo, considerato in relazione agli elementi di contesto che ne hanno generato l’esistenza (e quindi indirettamente ne determinano l’importanza). Per ottenere un’espressione/valutazione sintetica sul raggiungimento degli obiettivi, integrata con l’“importanza” associabile al singolo tema sia sotto il profilo gestionale, sia sul piano della “cogenza” del dettato normativo o dell’esplicitazione/realizzazione della mission agenziale, si sono delineati criteri di assegnazione di un indice qualitativo che esprima la configurazione del risultato con riferimento ad entrambe le chiavi descrittive. Si è disegnato uno spazio bidimensionale (vedi figura) nel quale:

una dimensione rappresenta la percentuale di realizzazione dell’obiettivo, l’altra il grado di importanza associabile all’obiettivo stesso, in funzione di

strategicità, impatto ambientale e sociale, irreversibilità dell’impatto (capacità/costo/possibilità del recupero/bonifica), livello di cogenza (con riferimento agli elementi di contesto che ne generano la domanda).

Relazione delle attività anno 2009 Realizzazione obiettivi programmatici

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Il posizionamento del grado di realizzazione di ciascun obiettivo all’interno di tale grafico ne permette una lettura integrata con il grado di importanza assegnato. Nel grafico descritto si possono così individuare, almeno in via di prima approssimazione, tre aree che descrivono condizioni di confronto tra livello (%le) di realizzazione dell’obiettivo e graduazione dell’importanza dello stesso, che ne completa la valutazione di “efficacia” associabile all’azione che ha

interessato l’obiettivo. Al posizionamento in ciascuna delle tre aree disegnate può così essere assegnato un “indice qualitativo” di espressione sintetica dell’efficacia complessiva attribuibile al risultato registrato. La valutazione dell’attività

svolta sui singoli obiettivi, in relazione all’”efficacia” maturata sui temi specifici, risulta così ricondotta a tre livelli:

verde = il livello di realizzazione è congruo all’efficacia attesa; giallo= il livello è parzialmente congruo all’efficacia attesa, permangono alcune

criticità; rosso = il livello non è congruo all’efficacia attesa, si evidenziano ancora significative

criticità. Il quadro sinottico seguente evidenzia che su 8 obiettivi strategici, 4 sono valutabili in termini positivi (verde), per 3 si sono registrate problematicità che verosimilmente ne ripropongono il presidio (giallo), mentre solo su 1 (rosso) si sono evidenziate significative criticità. Complessivamente il 67% degli obiettivi è rientrato appieno nelle classe positiva (verde), il 29% nella classe con problematicità che richiedono supplementi (temporali e/o di risorse interne-esterne) per la piena evasione/attivazione; solamente il 4% ha registrato forti fattori di criticità (per lo più da vincoli esterni) significativamente incidenti sull’inefficacia dell’effetto atteso. Con riferimento al processo di definizione degli “obiettivi programmatici e strategici” per il 2010, in tabella è riportato anche il numero di obiettivi che all’analisi di consuntivo 2009 sono stati ritenuti da considerare, assieme a quanto definito nel Programma triennale 2010-

% Realizzazione0 100

Gra

do d

i im

port

anza

1

A

BC

*Il “Grado di importanza” è funzione di:•Strategicità assegnata•Impatto ambientale e sociale•Irreversibilità dell’impatto (capacità/ costo/ possibilità del recupero/bonifica)•Livello di cogenza

Relazione delle attività anno 2009 Realizzazione obiettivi programmatici

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2012, per l’individuazione e definizione del quadro degli Obiettivi del 2010, si osserva che circa il 42% (10/24) di quelli del 2009 sono stati oggetto di valutazione che ha condotto alla loro riproposizione nel 2010.

ok 'Probl. Critic.

Strategici 0 3 0 3 1Altri 9 3 0 12 32. Prosp. economico-finanziariaStrategici 1 0 1 2 2Altri 0 0 0 0 03. Prosp. Innov.ne & apprend.toStrategici 2 0 0 2 2Altri 3 0 0 3 14. Prosp. qualità & clienteStrategici 1 0 0 1 0Altri 0 1 0 1 1Totali strategici 4 3 1 8 5

50% 38% 13% 63%Totali altri 12 4 0 16 5

16 7 1 24 1067% 29% 4% 42%

[*] Valut.ne sint.ca:

ok

Probl.

Critic.

[*] Obb.vi Programmatici '10

Obiettivi 2009

= Indicazione su riproposizione in Obiettivi Programmatici '10

Riprop.nein Obiettivi ' 10

[*]

= Situazioni di criticità realizzativa e/o di necessità sviluppo azioni collegate, non recuperabili nell'anno (incidenza fattori esterni/interni di processo, organizzativi-gestionali o normativi-finanziari)

Quadro Monitoraggio Obiettivi 2009 da "Obiettivi programmatici '09-'11"- Consuntivo al 31 dicembre '09 -

= “In linea con il programma” – Allineato nei tempi e nei prodotti con quanto pianificato

= Problematiche di presidio/ avanzamento e/o rispetto timing dell'obiettivo sui singoli fronti operativi (causa fattori interni o esterni)

Totale

1.Prosp. processi operativi

Indice valutazione sintetica [*] Totale obb.vi presidiati

Relazione delle attività anno 2009 Realizzazione obiettivi programmatici

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ISviluppo 2° fase progetto Riorganizzazione Rete regionale monitoraggio e valutazione qualità dell'aria

Probl.

Mantenimento presidio aggiornamento centraline di rilevazione di Rete.a) completamento (30%) rimozione analizzatori COb) sostituzione strumenti >10y, con nuovo contratto di manutenzione

NO

IISviluppo progetto Riorganizzazione Sistemi monitoraggio qualità corpi idrici interni- Dir.2000/60CE

ok- Razionalizzazione metodologie campionamento e analisi a Direttiva CE 2000/60.- Implementazione tecniche e parametri per nuovo monitoraggio biologico.

SI(per monitoraggio elementi biologici

nelle acque interne)

III Adeguamento tecnologico del sistema di monitoraggio Idrometeorologico Probl.

- Mantenimento presidio progetto di aggiornamento rete RIRER.- Avviamento gara per trasformazione in automatico delle stazioni ETG.

NO

IVRazionalizzazione rete regionale monitoraggio CEM e realizzazione campagne misura Radioattività ambientale

ok- Presidio aggiornamento dati CEM.- Implementazione dati R.I da Rete automatica su web, con coinvolgimento ISPRA.

NO

V Sviluppo presidio analisi subsidenza nelle zone costiere ok Presidio campagne poliennali di monitoraggio subsidenza e

linea di costa NO

VI

Applicazione IPPC:- a) Esecuzione Controlli per Piani di Monitoraggio AIA - b) Avvio operativo "portale AIA"

ok generale

Probl. Report su Portale Aia

- Piena esecuzione dei controlli previsti dai piani di monitoraggio.- Implementazione dati informativi sul portale AIA.

SI(Richiesta proroga formale al 30/06/10 con ripianificazione

concordata interventi)

1 Rafforzamento attività di Vigilanza e controllo Probl.

- Realizzare il 2° audit dopo revisione Linee guida.- Potenziamento/efficientamento processi di vigilanza e controllo.- Analisi fabbisogni risorse per processi/servizi.- Approfondimento attività su esposti

SI(Indagare attività su

esposti)

2 Mantenimento presidio Aziende a RIR Probl. - Mantenimento adeguato e tempestivo del presidio.- Adeguamento risorse per controllo regionale. NO

VII Riorganizzazione Rete laboratoristica Probl.- Perseguimento programma di riconfigurazione Rete Lab.- Avvio operativo piano di riallocazione attività analitica. - Indizione gara unica trasporto campioni.- Completamento piano implementazione LIMS 5.

SI

3 Incremento presidio rapporti Energia-Ambiente(rif: Funzioni e compiti Arpa previsti dal PER)

Probl. (report annuo Oss.

reg.le "Clima e Qualità aria")

Sviluppo proposte operative per Osservatorio regionale clima e qualità dell'aria.

NO(proposta progetto

Osservatorio Clima-Energia)

VIII Supporto/ promozione strumenti di Contabilità e bilancio amb.le ok

Potenziamento attività supporto Amm. ed altre organizzazioni su applicazione strumenti di contabilità ambientale.

NO

IX Sviluppo conoscenza integrata tematiche rifiuti ok - Completamento indagine "tracciabilità flussi".- Presidio tematiche integrate del ciclo dei rifiuti. NO

X Previsioni ed effetti dei cambiamenti climatici e relativa documentazione ok

- Ricognizione e documentazione reportistica su fenomeni di climate change.- Manutenzione/aggiornamento atlante climatologico.

NO

XI Presidio integrato fattori rischio idrologico ed idrogeologico ok - Evoluzione modellistica "propagazione eventi di piena".

- Simulazioni previsionali "rischi idrogeologici". NO

XIIAnalisi sostenibilità ecosistema marino-costiero e balneabilità, con modellistica oceanografica

ok(Progetto

PreviBalneazione attesa approv.ne

RER)

Presidio progetto PreviBalneazione programmato.Monitoraggio e previsione qualità sistema marino-costiero. NO

Obiettivo 2009 Sviluppi Cod.Obb.[#]

Riproposizione in Obiettivi 2009

Monitoraggio Obiettivi programmatici 2009-2011- Valutazione di Consuntivo 2009 -

1.Prosp.va processi op.viValut.ne sint.ca

[3]

Relazione delle attività anno 2009 Realizzazione obiettivi programmatici

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segue

4 Contenimento costi di gestione ok Mantenimento adeguato controllo per massima razionalizzazione costi di gestione

SINecessario mantenere

adeguato presidio

5 Miglioramento delle sedi di lavoro dell'Arpa Critic. Analisi e formulazione quadro evolutivo piano riassetto logistico sedi SI

6 Promozione "Consumo e produzione sostenibili" ok

- Attività di promozione interna/esterna di gestione acquisti in logica GPP.- Sviluppo informatizzazione processi e avvio virtualizzazione desktop.

SI

7 Sviluppo del Sistema di Gestione Sicurezza ok(con

riprogrammazione)

- Pre-audit su applicazione nuove normative di settore.- Allineamento SGS a modelli integrati con il SGQ. SI

XIII Processi di formazione a supporto nuovo assetto organizz.vo ok Prosecuzione attività formativa di rete per sviluppo nuove

competenze NO

XIV Politiche valorizz.ne risorse umane ok

- Prosecuzione/completamento politiche di stabilizzazione personale.- Sviluppo politiche a sostegno dei processi di riorganizzazione.- Estensione metodologia di valutazione dei dirigenti al comportamento organizzativo.

SI

XV Miglioramento reportisticatecnica ed economica ok

- Si prevede l'automatismo in parallelo a tariffario.- Sviluppo processi di allineamento strumenti di rendicontazione/preventivazione tecnica ed economica.

NO

8 Miglioramento dell'attività della Rete laboratoristica ok

- Completamento programma di intercalibrazione laboratoristica.- Messa a punto nuove metodologie analitiche.

NO

XVI Diffusione dati ambientali e interattività con il cliente

Probl.(mancato

popolamento DB catalogo RER)

Presidio rapporti con Regione e Province per popolamento DB dati ambientali (p. es. anagrafica imprese e autorizzazioni)

SI(gestione reporting autocontrolli AIA)

[3] Valut.ne sint.ca

ok = “In linea con il programma” – Allineato nei tempi e nei prodotti con quanto pianificato

Probl. = Problematiche di presidio/ avanzamento e/o rispetto timing dell'obiettivo sui singoli fronti operativi (causa fattori interni o esterni)

Critic. = Situazioni di criticità realizzativa e/o di necessità sviluppo azioni collegate, non recuperabili nella pianificazione 2009 (incidenza fattori esterni processo, organizzativi-gestionali o normativi-finanziari)

Testo in amaranto = Criticità, Soluzioni, Riproposizione estendibili a tutto il sistema dell'Agenzia Testo in nero = Criticità e/o Soluzioni inerenti ai Nodi strettamente coinvolti/interessati dall'obiettivo

2.Prosp.va economica

3.Prosp.va innovazione

4.Prosp.va qualità-cliente

Monitoraggio Obiettivi programmatici 2009-2011- Valutazione di Consuntivo 2009 -

Criticità [*]

[#] = Obiettivo Strategico 2009, tra quelli del Programma triennale 2009-2011, da Concludere/ Sviluppare/ Implementare operativamente nell'anno.

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3. Prospettiva dei Processi operativi Gestione dei processi operativi

3.1 Obiettivo 2009: evasione della domanda secondo criteri di priorità, perseguendo trend di stabilizzazione personale precario e contenimento costi d’esercizio

Anche per il 2009 il contesto operativo, seguendo il trend già presente nel biennio 2007-2008, in fase di programmazione si presentava caratterizzato da una crescente divaricazione tra sviluppo “necessitato” di alcune attività e blocco delle risorse disponibili per l’Agenzia, risultando fortemente influenzato dall’elevato impegno richiesto sul fronte dell’esecuzione delle pratiche ispettive dei controlli previsti dai piani di monitoraggio delle Autorizzazioni integrate ambientali (AIA), dalla maggior complessità (di campionamento ed analitica) richiesto dall’avvio operativo della Direttiva 2000/60 nel settore del monitoraggio delle acque, nonché dallo sviluppo normativo di settore nel suo insieme (p.es.: norme applicative del D.Lgs. 152/06). A ciò si accompagnava l’implementazione operativa”sul campo” della revisione gestionale ed organizzativa in essere dal 1° gennaio 2009, con sviluppo/riassetto di ruoli e funzioni di alcune strutture di Arpa per un rinnovato e più efficace assetto operativo dell’Agenzia. La rilettura della propria mission aveva altresì condotto all’analisi degli specifici ambiti di intervento di Arpa, con dimensionamento di impegni richiesti e di eventuali ricavi diretti generati, considerando anche il possibile coinvolgimento su nuove tematiche con funzioni di supporto tecnico-conoscitivo e di sviluppo di strumenti di monitoraggio e verifica inerenti piani e programmi di salvaguardia, tutela e promozione dello sviluppo sostenibile. Con riferimento alle politiche adottate ed ai vincoli dati (Legge finanziaria; Direttiva RER), si è mantenuto inalterato l’obiettivo di contrazione del personale, secondo il trend già avviato dal 2006. I risultati 2009 devono essere interpretati secondo una “lettura” che tenga conto anche delle problematiche affrontate nel corso dell’anno (ed in particolare nella prima parte dello stesso) per rendere pienamente operative le strutture più direttamente interessate dai processi di riconfigurazione organizzativa messi in atto a seguito del “Piano di riposizionamento e riequilibrio economico finanziario di Arpa”, Piano strategico a medio-lungo termine cui si declinano le opzioni programmatiche dell’Agenzia. Nel novembre 2008 ne è stata proposta una Versione di Aggiornamento e stato di attuazione, posta in consultazione nel Preliminare di Programma 2009 su scala locale e regionale come previsto dalla D.G.R. 922/99. Gli obiettivi programmatici 2009 puntavano quindi a garantire piena copertura della “richiesta” istituzionale obbligatoria secondo criteri di priorità, valutando caso per caso l’eventuale ampliamento della gamma delle attività per l’analisi ambientale (su progetto o convenzione) a supporto degli enti pubblici, da realizzarsi mantenendo il trend di riduzione/stabilizzazione di risorse umane (il numero dei c.d. lavoratori precari ha registrato a fine anno per l’insieme delle strutture dell’Agenzia una ulteriore contrazione di 12 unità (-24% dal 2008, dopo il -57% del 2008 sul 2007), passando da un totale di 110 precari o a tempo determinato + 8CFL del gennaio 2007 a un totale di 37 precari +2 CFL al 1° gennaio

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2010, con stabilizzazioni all’interno di una riduzione complessiva di FTE dell’Agenzia da 1.073FTE del 2007 a 1.043FTE del 2009). A fronte di tutto ciò la forte attenzione al valore dei finanziamenti disponibili ha caratterizzato l’impianto operativo-programmatico dell’Agenzia. La scelta aziendale si è orientata a garantire comunque continuità di operatività e performance enunciate nel piano programmatico triennale 2009-2011 in riferimento al consolidato livello di erogazione dei “servizi” assicurato (pur considerando gli impegni richiesti su specifici fronti operativi) e nella fattispecie tenendo conto del contesto caratterizzato da elementi particolarmente sfidanti sul piano dell’efficienza produttiva del sistema agenziale. Si è puntato altresì, con una azione di forte attenzione al contenimento dei costi operativi, alla chiusura del bilancio della gestione caratteristica 2009 in positivo, +790.000,00€. E’ alla luce di tale cornice che va interpretato l’operato dell’Agenzia anche nel 2009. Oltre all’analisi dei dati numerici della “produzione”, si devono richiamare alcune iniziative affrontate nel corso dell’anno per accompagnare sotto il profilo relazionale, strategico ed organizzativo la sfida programmatica che caratterizza il Programma triennale 2009-2011:

Sviluppo/consolidamento del processo partecipativo di coinvolgimento locale per la definizione dei programmi di attività dei nodi operativi provinciali.

Innovazione organizzativa e tecnico-scientifica di tutta la rete Arpa, volta a sviluppare l’integrazione delle conoscenze con l’evoluzione del quadro tecnologico e di sviluppo delle competenze in ambito nazionale ed internazionale.

Caratterizzazione dell’Agenzia per capacità di risposta selettiva, con attenzione alla soddisfazione degli stakeholders nella domanda di controllo e conoscenza ambientale.

Applicazione operativa di un ridisegno organizzativo dell’Ente, con rilettura e aggiornamento delle mission di singole unità organizzative, sia per compiti che per funzioni relazioni, per l’arricchimento dell’integrazione con il più ampio “sistema dei controlli” e per l’efficace sviluppo della vision dell’Agenzia.

Sviluppo del processo di riorganizzazione della rete laboratoristica con aggregazioni e specializzazioni operative d’area e/o regionali a servizio dell’intero sistema agenziale.

Potenziamento delle competenze sui temi del controllo “integrato” dei settori produttivi e non, previsto dall’evoluzione alla fase applicativa dei processi di rilascio e controllo delle AIA ai sensi del recepimento delle direttive CE su IPPC.

Sviluppo del processo di definizione, assegnazione e monitoraggio degli obiettivi programmatici, promuovendo coerenze e sinergie organizzative per l’efficace responsabilizzazione di dirigenti e strutture di riferimento nella concretizzazione di strategie e programmi, orientando al meglio le risorse disponibili, in un’ottica di valorizzazione delle migliori performance, per l’affermazione sia di ruolo che di risultato complessivo dell’Ente.

L’attività assicurata dall’Agenzia nel 2009, in continuità con quanto avviato già nel precedente biennio, va interpretata come espressione operativa di una risposta ad una crescente, diversificata, articolata e complessa “domanda” di monitoraggio,

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prevenzione/controllo, tutela e conoscenza dei fattori ambientali di significativo impatto diretto e/o indiretto sulla salute delle popolazioni. Dopo una sintetica presentazione dei dati di attività 2009 vengono proposti alcuni significativi risultati conseguiti nel settore dei programmi di rete e di sistema, quali fattori strategici per lo sviluppo evoluto delle operation aziendali. La presentazione fa riferimento all’articolazione per “prospettive” secondo il modello della BSC adottato dall’Agenzia nei propri atti di programmazione, partendo dagli “elementi di scenario” che sono stati definiti mettendo a punto un articolato processo di analisi dei principali “determinanti” che incidono sul dimensionamento e sulla caratterizzazione della domanda di prevenzione e controllo nei diversi ambiti territoriali. Per il 2009 i principali obiettivi programmati si inquadrano nel processo già avviato di consolidamento dei caratteri fondamentali di Arpa, come azienda a rete multireferenziale orientata all’innovazione e che punta alla realizzazione della mission di prevenzione e tutela ambientale sviluppando il proprio operato nel contesto di un efficace supporto conoscitivo per le politiche di sostenibilità ambientale, socio-economica e territoriale, come previsto dal “Piano di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile” promosso dalla Regione. L’allineamento fra le politiche verso gli stakeholders, i programmi e le risorse disponibili, ha rappresentato, come per l’annata precedente, l’asse strategico adottato per l’orientamento gestionale e operativo di traduzione di tale obiettivo in fattore di valorizzazione i cui riscontri siano: maggiore qualità dei servizi e delle prestazioni erogate, miglioramento ed intensificazione della collaborazione con gli Enti di riferimento, efficace risposta alla dinamica delle normative di settore (il D.Lgs. 152/06 in primis) per un sistema di prevenzione e controllo ambientale ampio e strutturato. Obiettivo 2009: riorganizzazione produttiva con proseguimento piano poliennale di riduzione/stabilizzazione personale precario e contenimento costi d’esercizio

Con la programmazione 2009 Arpa aveva prospettato la necessità di coprire una “domanda” caratterizzata da diversificate richieste, a fronte del perseguimento delle politiche sul personale già avviate dal 2007, selezionando e indirizzando l’impegno su ambiti/settori a maggior priorità e/o rischio e caratterizzati di un più alto valore aggiunto per la prevenzione, con sviluppo di strumenti a supporto delle politiche di sostenibilità ambientale e di tutela della salute. Sul piano istituzionale, assicurando efficace risposta alla complessa ed articolata domanda normativa e migliorando, ove possibile, i livelli prestazionali, sul fronte gestionale agendo sul contenimento del turn-over del personale, la realizzazione delle politiche di stabilizzazione del precariato e sul controllo dei costi. Da tale cornice emerge inevitabilmente una attesa flessione del dato produttivo su alcuni campi tradizionali di intervento a fronte della richiesta prodotta dai nuovi ambiti di impegno operativo (vedi AIA, Direttiva CE 2000/60, ecc.). D’altro canto tale impegno sfidante di carattere programmatico, già percorso nel triennio trasparso, si caratterizzava anche per il 2009 con la “presenza” di Arpa nel campo degli studi, delle iniziative e della ricerca ambientali e di prevenzione. Non ultimo infatti e di significativa rilevanza per l’efficace e pieno sviluppo di un rinnovato assetto organizzativo,

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l’Agenzia poneva l’impegno da rivolgere nella ricerca e sviluppo collegate all’arricchimento tecnico-scientifico delle conoscenze e ad un contestuale ampliamento dell’up-grading tecnologico. Poiché tale impostazione programmatica si rifletteva in primo luogo sulla continuità ed efficacia dei “processi produttivi” (attività tecniche: monitoraggi, controlli, ispezioni, pareri per autorizzazioni, analisi ambientali, supporti tecnici per programmazione territoriale, ecc.), il focus operativo di fatto si concretizzava nell’assicurare i migliori livelli di “produttività” possibili come “risposta” alle domande (spesso nuove) del contesto territoriale, mettendo contestualmente a valore il duplice percorso di riduzione/contenimento della spesa e di progressiva stabilizzazione di quote di personale precario impostata per il triennio 2008-2010. Risultato 2009: riorganizzazione produttiva per ambiti/settori prioritari a fronte contenimento turn over organico operativo complessivo dei Nodi provinciali e completamento processi di stabilizzazione dei precari, con contenimento del -7,8% sul 2008 della spesa per beni e servizi a fronte del + 0,8% di inflazione reale registrata.

La “domanda” per i vari ambiti d’attività dell’Agenzia non risulta costante ed omogenea nel tempo, sia per dimensione sia per caratterizzazione specifica delle prestazioni e dei “servizi” erogati, richiedendo modalità e tempi d’esecuzione che si differenziano sempre più tra loro, anche in relazione all’introduzione di ambiti operativi con nuove strutturazioni delle prestazioni (vedi AIA). Per avere un’indicazione sull’andamento e l’articolazione della produzione nel tempo, in attesa del perfezionamento delle nuove acquisizioni di reportistica tecnica ed economica che saranno incrociate con la rilevazione degli impegni sostenuti per “macro servizi” dalle varie strutture (operative e di supporto) dell’Agenzia, in corso di implementazione nel 2009, in continuità con quanto applicato fin dal 2001, anche per il 2008 si è operato secondo una procedura di “stima” dell’impegno sostenuto considerando un campione sufficientemente rappresentativo delle numerose attività svolte dai nodi territoriali dell’Agenzia (ovvero l’insieme dei driver più significativi, cui si associano azioni collaterali e di supporto tecnico, divulgativo, di ricerca, ecc.). La “normalizzazione” della “produzione” sulla distribuzione dell’impegno operativo annuo permette di osservare le variazioni/evoluzioni di quest’ultima. Il confronto della “produzione” 2009 con i valori del periodo 2001-2008, pone in evidenza una attesa significativa contrazione (-24,9%) dell’attività sostenuta con riferimento all’azione “ordinaria” di Monitoraggio-Controllo-Vigilanza e di Supporto laboratoristico correlato e/o richiesto dall’esterno sulle diverse matrici/settori, a fronte di un rilevante impegno (23,5% di quello complessivamente dedicato alla “produzione” correlata al Monitoraggio-Controllo-Vigilanza e Supporto laboratoristico - richiesto interno e/o esterno) sostenuto per supporto alle Amministrazioni competenti nelle istruttorie di rilascio delle Autorizzazioni integrate ambientali (AIA), nella formulazione dei pareri sui rispettivi Piani di monitoraggio e nell’avvio operativo “in campo” delle pratiche ispettive di Monitoraggio e controllo (vedi tab e graf. seguenti).

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Ad un lettura di confronto a fine anno nel 2009 l’azione dei Nodi territoriali di Arpa registra una apparente flessione (-4,4%) rispetto alla media del lungo periodo 2001-2008, principalmente a motivo della contrazione di 79 unità con contratto atipico rispetto al 2007, con graduali processi di stabilizzazione, facendo sì che ad una rendicontazione più minuziosa il valore complessivo dell’impegno messo in atto dall’Agenzia può essere interpretato come un sostanziale mantenimento degli standard produttivi e di risposta mirata, a fronte di una crescente complessità della domanda in un quadro di riduzione complessiva delle risorse umane operanti presso i Nodi territoriali (Sezioni). Sostanzialmente equivalenti e/o in leggero incremento (con variazioni all’interno del range di escursione poliennale) sono gli impegni assicurati sul fronte del supporto tecnico e programmatorio agli EE.LL. Il risultato “produttivo” deve essere complessivamente valutato tenendo conto del perseguimento delle politiche di stabilizzazione del precariato già avviate nel 2007 e che avranno pieno completamento per la fase già programmata nel 2010, a fronte anche di una politica di turn-over limitata al 50%, con trend di riduzione complessiva del personale operativo (circa -3% del personale di ruolo di ST, SSA, DT impegnato presso le Sezioni, rispetto al 2007, che hanno di fatto consentito i processi di stabilizzazione dei lavoratori “precari”, riducendone conseguentemente il dato complessivo in carico all’Ente). A fronte di tali processi di riduzione e stabilizzazione, la forza lavoro complessivamente disponibile nei nodi operativi provinciali nell’Agenzia (tempi indeterminati, tempi determinati, co.co.co., borse di studio.) nel 2009, sempre in termini di FTE, registra rispetto al corrispondente dato del 2007, complessivamente una riduzione (da considerare nell’arco dell’annata 2009) di circa il -3%, rispetto al dato medio del periodo 2001-2007. Di seguito vengono riportati valori indicativi di stima dell’articolazione dell’“impegno operativo” sostenuto per matrici e/o settori di riferimento dell’azione condotta dall’Agenzia nel complesso dei nodi territoriali (9 Sezioni). Il grafico ne illustrata la ripartizione %le tra matrici/settori. Sono indicati anche i valori assegnabili ad attività che complessivamente nelle nove Sezioni prov.li Arpa vengono realizzate come supporto tecnico e collaborazione a studi e ricerche e l’impegno sostenuto di “analisi ambientale” svolta con progetti, reporting ambientale, informatizzazione e di divulgazione di dati/informazioni.

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Aria 99.574 104.163 105.837 107.846 113.238 100.434 78.651 64.232 73.546 9,7%Acqua 260.779 245.293 249.705 253.024 284.652 273.074 265.960 216.512 200.739 26,5%Suolo e siti cont. 26.075 38.442 29.311 42.513 38.261 36.758 31.829 26.478 19.105 2,5%Rifiuti 33.636 30.960 30.476 37.854 32.176 25.966 26.175 23.569 23.484 3,1%Territorio 81.578 92.586 111.889 120.078 138.090 147.528 140.423 137.389 128.310 17,0%Pronta Disponib. 4.056 4.389 3.639 2.920 2.628 2.377 2.043 2.169 1.523 0,2%Rumore 15.062 24.855 25.309 24.186 19.349 21.270 19.822 18.381 19.084 2,5%Radiazioni (ir e nir) 49.573 87.434 87.186 78.998 71.098 81.433 59.473 47.735 24.453 3,2%Mutagenesi 4.972 9.863 13.728 10.724 10.188 9.143 8.845 7.016 4.282 0,6%Amianto 16.328 17.759 18.322 17.237 18.099 11.826 6.252 2.541 2.627 0,3%Gr. Rischi Indust. 11.890 16.830 21.258 17.209 18.070 19.437 22.290 16.039 14.945 2,0%Prevenz. Collett. 20.531 7.571 24.012 23.258 16.281 13.581 27.009 33.532 38.413 5,1%Alimenti & Bev. 135.589 121.826 82.423 73.456 69.783 58.474 45.983 23.365 27.993 3,7%Istrutt.+Piani mon. AIA - - - - - 27.950 79.515 133.833 177.641 23,5%TOTALE 759.641 801.970 803.095 809.304 831.913 829.252 814.270 752.791 756.146 100,0%

535 525

TOTALE (Monit.-Contr. Vig) 759.641 801.970 803.095 809.304 831.913 801.302 734.755 618.958 578.504 Varizione '09/('01-'08) -24,9%

27.950 79.515 133.833 177.641 % su M/C&V 30,7%

Supporto tecnico a studi e ricerche 151.928 160.394 160.619 161.861 165.907 160.930 155.298 163.062 154.909

Att. Analisi Amb.le 97.650 108.103 121.312 153.870 162.333 155.840 150.385 154.897 139.407

TOTALE GENERALE 1.009.219 1.070.467 1.085.026 1.125.035 1.160.153 1.146.022 1.119.952 1.070.750 1.050.462 Varizione '09/('01-'08) -4,4%

Supporto tecnico istruttorie AIA e avvio Piani di monitoraggio

Attività 2005

(ore operat.)

Ripart.ne Attività

2009 (%)MATRICI/ SETTORI

Attività 2002

(ore operat.)

Attività 2003

(ore operat.)

Attività 2004

(ore operat.)

Attività 2008

(ore operat.)

Attività 2009

(ore operat.)

Trend articolazione impegno operativo dei nodi territoriali di Arpa-ER

Attività 2001

(ore operat.)

Attività 2007

(ore operat.)

Attività 2006

(ore operat.)

Ripartizione Attività di Monitoraggio-Controllo-Vigilanzasu matrici - settori + Istruttorie e Piani di monitoraggio AIA

23,5%

3,7%5,1%2,0%

0,3%0,6%3,2%

9,7%

26,5%

2,5% 3,1%

17,0%

0,2%2,5%

0,0%

5,0%

10,0%

15,0%

20,0%

25,0%

30,0%

AriaAcq

ua

Suolo e siti co

ntRifiu

ti

Territorio

Pronta Disponib

Rumore

Radiazioni (i

r e nir)

Mutagenesi

Amianto

Gr. Risc

hi Indust

Prevenz.

Collett

Alimenti &

Bev.

Istrutt.+

Piani mon. A

IA

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L’entità dei servizi/prodotti erogati dall’Agenzia nel 2009 può essere sinteticamente presentata mediante macro-tipologie prestazionali, che si riferiscono, al monitoraggio e controllo ambientale ed alle funzioni autorizzative e di supporto per la prevenzione e la tutela della salute, cui si aggiungono quelle dei progetti su commessa esterna o di ricerca e sviluppo. Obiettivo di fondo che ha indirizzato l’azione nei vari ambiti di competenza è stata la focalizzazione su procedure di controllo/monitoraggio rivolte alla prevenzione dei rischi (per l’ambiente e la salute) con aggiornamento/miglioramento delle performance tecnico-operative, sviluppando un utilizzo avanzato di metodiche previsionali. I dati in tabella illustrano l’azione svolta dai nodi territoriali nel 2009 sulle principali matrici/settori.

SINTESI ATTIVITA' 2009

SERVIZI/PROCESSI Ispezioni, Sopralluoghi

Pareri, Istruttorie, Relazioni

Campion.ti Campioni

accettati per attività analitica

Emissione Pareri (14.970) 855 20.667 1.113 1.121 Vigilanza & Ispezione 5.366 3.245 4.637 4.661

Riposta a S.I.A. 3.376 2.743 620 638 Monitoraggi amb.li 1.710 130 6.903 6.802

Supporto tecnico Enti 872 423 3.761 3.452 Analisi laboratoristiche su campioni (interni/esterni) 50.939

Entomologia - - - 39.937

TOTALE 12.179 27.210 17.034 107.550

Proposte di atti amministrativi (n°) 737

Segnalazioni alla Magistratura effettuate (n°) 678 Sanzioni amministrative applicate (n°) 438

Monitoraggio automatico dei c.e.m. e del rumore (n°) 176.001 Vidimazione registri emissioni in atmosfera in attività di V&C(n°) 1.310 Interventi per emergenze amb.li realizzanti in pronta disp.tà (n°),

(di cui per codice rosso: n°) 144 (82)

Misure manuali per controllo CEM, IR, Rumore (n°) 9.111 Campagne locali monitoraggio automatico qualità aria (n°) 127.246 Istruttorie e relazioni tecniche per rilascio e controllo AIA 1.052

Progetti protezione, prevenzione amb.le e R&S (n° su tot. Nodi) ~ 150

Il quadro delle attività svolte dall’Agenzia comprende anche:

servizi assicurati dal Servizio Idro-Meteo-Clima Regionale (SIMC di Arpa) inerenti la raccolta, l’elaborazione e la traduzione in informazione dei dati meteorologici, idrologici e meteoclimatici con previsioni a breve, medio e lungo termine, oltreché quelle a sviluppo orario di nowcasting, il supporto tecnico previsionale alla Protezione civile, i servizi di Agrometerologia;

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previsione dei Pollini allergenici; previsioni sul Disagio bioclimatico; monitoraggio della Mutagenicità ambientale; monitoraggio svolto dalla Daphne dello stato trofico e complessivamente dello stato

qualitativo-evolutivo delle acque marino costiere e di transizione dell’alto Adriatico; supporto progettuale della ex Struttura tematica di Ingegneria Ambientale (nel 2009

confluita in Direzione Tecnica) alla Regione in primis, agli EE.LL ed altri Organismi Nazionali di settore, per la messa a punto di programmi, progetti, studi, modelli previsionali e linee tecniche di indirizzo afferenti l’applicazione della normativa ambientale, secondo approcci integrati intersettoriali ove i vari interlocutori/attori indirizzino le loro azioni ad obiettivi di sostenibilità ambientale;

studi e ricerche promosse e/o presidiate da Epidemiologia Ambientale (confluita in DT) sui temi legati alla ricerca di un equilibrato rapporto ambiente-salute-territorio.

144 sono risultate le pratiche chiuse nel 2009, che hanno richiesto interventi tecnici assicurati al di fuori del normale orario di servizio dalle Sezioni provinciali al verificarsi di situazioni di emergenza ambientale di cui 82 caratterizzate da significativa urgenza e a potenziale grave rischio ambientale (in calo sul 2008, confermando il trend di riduzione già in atto dal 2002, con riduzioni annue nel range del -5 -25% l’anno). Il dato sembrerebbe quindi confermare la tendenza alla flessione di eventi diffusi (di contro impatti “significativi” continuano ad essere determinati da eventi che, se meno frequenti, rivestono carattere di sempre maggior pericolosità). In tale contesto appunto il 57% degli interventi sostenuti in pronta disponibilità sono stati effettuati con riferimento a Segnalazioni di Inconvenienti Ambientali classificati in “codice rosso”, ovvero a maggior classe di rischio. Nel quadro delle prestazioni fornite anche nel 2009 l’attività di monitoraggio realizzata con l’attivazione e la gestione di strumentazione di misurazione in automatico dei parametri di inquinamento o di alterazione delle variabili ambientali, si è ulteriormente ampliata/consolidata sulla base dell’evoluzione progettata ed avviata nel triennio 2006-2008, accompagnata da un uso tempestivo e diffuso di supporti modellistici resi più efficaci dal consolidarsi di campagne di taratura sul campo. Si conferma in generale il forte sviluppo segnato nel quadriennio trascorso dell’azione di controllo continuativo dei fattori di potenziale rischio per la salute e gli ecosistemi più in generale posto in atto da Arpa. Sempre in tale ambito si segnala l’operatività di stazioni di monitoraggio in automatico di misura delle portate sulle reti delle acque superficiali, che generano più di 13.000 misure di portata/y correlate ai campionamenti effettuati per oltre 200.000 determinazioni analitiche e quelle sulle reti delle acque sotterranee, con oltre 150.000 determinazioni e circa 2.300 misure piezometriche correlate ai campionamenti. Aumenta considerevolmente (considerando anche il coinvolgimento sempre più frequente di operatori del Servizio Sistemi Ambientale) l’impegno complessivamente richiesto ai nodi operativi dell’Agenzia per la partecipazione alle Conferenze di Servizi, in continua diffusione per ottemperare alle procedure di valutazione previste dalle nuove normative in materia ambientale.

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L’impegno operativo complessivo sostenuto dalle 9 Sezioni di Arpa per controllo/vigilanza, monitoraggio ed attività di supporto territoriale anche con contributi tecnici di studi e ricerche risulta calcolabile nell’ordine di oltre 910.000h/uomo/y. Il quadro operativo delle nove Sezioni si completa con l’impegno nelle attività di analisi e progetti ambientali riconducibile ad un valore annuo dell’ordine di 150.000 ore, sommando attività di “progetto” e reporting, nonché di informatizzazione/divulgazione dati ambientali. Le tabelle seguenti illustrano per macro-aggregati prestazionali l’entità dell’azione svolta dai nodi operativi provinciali di Arpa nel 2009, proponendo il confronto quantitativo con i dati 2008 ed esponendo le principali evidenze, cui seguono alcune sintetiche considerazioni sulle azioni da avviare per il miglioramento complessivo delle “capacità di risposta”.

Grado realizz,ne compless. Att.

Grado realizz,ne compless. Att.

Anno 2009 su2008

Anno 2009 suPrev. 2009

PARERI 14.970 +Istruttorie e Relazioni5.635

ST+SSA

- 11,5%

- 7,0%

- 3,8%

ND

ISPEZIONI9.597ST (11.468 nel '08)

- 16% - 1%

ARPA - Indici sintetici attività 2009 - Sezioni provinciali (1/4)

Considerazioni GeneraliAMBITI di ATTIVITA' [1]

In decremento il numero di pareri (-11,5%/y), con dati già in regressione nel 2008: fattore imputabile in larga misura alle condizioni di "crisi economica" in essere. Si conferma di rilievo (anche se in diminuzione rispetto al 2008) il numero di pareri per le AIA (424; -19% sul tot. 2008).

L'impegno degli SSA sui Pareri interessa il 12% degli stessi, dato comparabile al 2008: complessivamente 1.810 pareri.

Si registra una lieve riduzione generale dei "tempi di risposta" nelle pratiche di erogazione dei Pareri. Con 80%le complessivo di 35d (36d nel 2008); (RN, RE, PC, RA ≤ 30d), (FE=32d, PR=42d, MO=44d), ( FC= 49d; BO=54d).

Principali evidenzeArticolazione delle attività per servizi/processi

Tot. Att.27.210

Emissione Pareri: 20.605 (-10,4%)

Vigilanza: 3.245 (-3,4%)

Segn.Inc.Amb.: 2.743 (+13,8%)Monitoraggio:130 (+60,5%)Supp. Enti: 423 (+7,9%)

Tot. Isp.9.597

Vigilanza: 5.355 (-27%)

Segn.Inc.Amb.: 3.376 (+8%)

Pareri: 855 (-26%)

Altro: 11

- Affermazione criteri di definizione (per dimensionamento e tipologia) dei servizi erogabili in sede di programmazione, per garantire efficacia nell'evasione delle richieste.

- Si consolida la necessità di un impegno significativo dell'SSA per istruttorie (strumenti urbanistici).- Necessario allineamento tra programmazione, risposta alle SIA e domanda da Enti, con le risorse disponibili.

- Riclassificazione delle attività per l'espressione di pareri in funzione dello sviluppo dell'AIA.- Il trend di riduzione (numerica) dell'attività ispettiva va valutato con riferimento allo sviluppo dei Piani di monitoraggio delle AIA e con le nuove modalità di registrazione delle attività tecniche.

- Adeguata formazione del personale alle richieste sempre più complesse di competenze tecniche interdisciplinari e specialistiche.

[1] elaborazioni Area Pianificazione strategica e Controllo direzionale su dati: Report attività tecniche - Cons. '09 - Direzione tecnica - DG - 21 Gennaio '10 ( http://reporting-sia.arpa.emr.net/reportistica/index.asp?folder=RR )

La complessiva contrazione numerica delle ispezioni (-16% sul '08) se da un lato conferma un trend in diminuzione (-25% sulla media registrata nel precedente quadriennio 2005-2008), dall'altro evidenzia l'effetto dell' implementazione nel 2009 di modalità di rendicontazione mirata alla "pratiche di ispezione" condotte piuttosto che alla somma numerica di attività ispettive elementari svolte (dato utilizzato in passato).

L'andamento sollecita comunque una forte attenzione a dinamica, tipolgia e presidio della domanda. Il 35% circa dell'azione ispettiva sostenuta è da ricondurre ad interventi effettuati in risposta a SIA (Segnalazioni di inconvenienti ambientali). Il 9% di ispezioni inoltre sono condotte nell'ambito di istruttorie tecniche per l'espressione di "pareri". Il 55% è quindi realizzato con riferimento a piani di controllo programmati o su azione di "vigilanza".

L'impegno degli SSA (336 Ispez.ni) corrisponde al 3,5% del totale dell'attività.

Si registrano 571 Ispezioni AIA (controlli dei Piani di monitoraggio), caratterizzate da complessità e molteplicità di matrici indagate.

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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Grado realizz,ne compless. Att.

Tipologia Campioni

Anno 2009 su 2008 IO - INO

CAMPIONI ACCETTATI (Sport) PRESSO SPORTELLI9 SEZIONI PROVINCIALI67.613

+ 4,7%

N° Camp. Istituz.li Obblig.ri:46.707 (69%)

N° Camp. Istituz.li Non Obblig.ri:20.906 (31%)(a pagamento)

Sport Accettazione Camp. I.N.O.

Per espress. parere Arpa (a pagamento)

984(4,7% tot. camp. a

pagamento)

Per Enti/Clienti (a pagamento)

19.922(95,3% tot. camp. a

pagamento)

- Vigilanza: 4.661

- SIA: 638

- Pareri: 1.121

- Monitoraggio: 6.802

- Supp. Enti: 3.452

- Analisi lab.che per Enti/Clienti esterni da Arpa: 50.939

CAMPIONI ACCETTATI PRESSOI DT PER SINGOLI AMBITI DI ANALISI74.263

+ 3,1%

Camp.ni Refertati con

RdP 70.850 (95,4%)

Scarto (camp. refert. su

camp. acc.) 2009 = 3.413

(4,6%)

I campioni INO (a pagamento) per l'85% circa risultano afferenti a:

Ambienti di vita e di lavoro--> 7.238 (34,7%)Acque ad uso sanitario--> 3.906 (18,7%)Acque potabili--> 2.448 (11,7%)Materiale atipico--> 2.078 (10,0%)Alimenti e mat.li a cont.--> 2.030 (9,7%)I restanti interessano matrici ambientali e per circa il 10% dei campioni :Terreni+compost+fanghi--> 753 (3,6%)Acque sotterranee--> 611 (2,9%)Acque reflue+percolato--> 581 (2,8%)

L'80°%le del Tempo di Risposta "tra accettazione del campoine in LIMS ed emissione del RdP" si attesta sui 38d, come dato generale dell'intera Rete Laboratoristica .Come media generale di singolo laboratorio, si registrano: RE (22d), FC (30d), BO (37d), FE (38d), PC (62d), RA (83d); quindi RN (4d), PR (13d), FE-Fitofarmaci (18d) e MO (44d) che operano di fatto già solo come Presidi analitici tematici.

CAMPAGNA MONITORAGGIO ZANZARA TIGRE 39.937

- 13,8%

Attività eseguita su Convenzioni / Accordi con

Dip.san.pubb. / EE.LL.

Si registra una riduzione (di circa il 14% rispetto al 2008) del numero di campioni di ovitrappole su cui è stata richiesta l'analisi entomologica

772 campioni per analisi entomologiche (un +2% qui non riportati) sono inoltre stati eseguiti nell'ambito dei campionamenti per monitoraggi di rete programmati

ARPA - Indici sintetici attività 2009 - Sezioni provinciali (2/4)

Il sensibile incremento, rispetto al 2007 e 2008, della %le di aliquote campioni refertati ripetto all'"accettato" nell'anno, ha portato ad una riduzione del gap fra campioni accettati e refertati.

La "coda" 2009 si è ridotta a 1/3 del valore 2008 (3.413 aliq. camp. nel '09 a fronte di circa 10.000 del '08) e quindi più consona con l'ipotesi operativa di una coda "fisiologica annua", secondo un "tempo di analisi" ipotizzato pari al "tempo di risposta di 30 gg.", che si configura, sul piano statistico e nell'ipotesi di un conferimento dei campioni sufficientemente distribuito nell'arco dell'anno (cosa spesso non vera per effetto di forti quote di campioni conferite in periodi stagionali), intorno a valori max di 1/12 del "refertato" annuo, che si traduce, per il 2009 in circa 5.900 campioni.

Articolazione ambito d'attività per

servizi/processi

Si conferma anche per il 2009 un apprezzabile incremento nel totale generale di campioni accettati (+4,7% sul 2008).In particolare:Vigilanza+SIA stabili; Espressione pareri +12,4%; Analisi per Enti/clienti esterni Arpa +8,8%; Monitoraggi -11%; Supp.Enti -10,5%.

L'80°%le del Tempo di Risposta al cliente finale risulta di 57d, come dato generale dell'intera Agenzia. Sotto la soglia dei 30d solo gli accettati dallo sportello di RE (27d); presentano, come media generale di sportello, da 50 a 58d nell'ordine MO,PC,RN,BO,PR; mentre registrano 64d FC, 67d FE, 89d RA.

I campioni di alimenti e mat.li a contatto conferiti sono stati complessivamente 9.088, in ulteriore diminuzione -5% su '08 già in riduzione del 20% sul '07. Le acque destinate a consumo umano (pot.li) sono, di contro, aumentate a 15.092 (+12,7% su '08). I campioni in ambienti di vita e di lavoro sono anch'essi aumentati a 9.207 (+30% su '08). Anche le acque ad uso sanitario salgono a 4.532 (+15% su '08).Viceversa i campioni complessivi di acque superficiali calano del 17% sul '08, mentre quelli di acque sotterranee 3.885 registrano un +180% su '08 e quelli sulle acque marino-costiere una lieve contrazione.Sostanzialmente compensata da un maggior impegno su campioni di biota e sedimenti.

Le acque di transizione segnano un incremento complessivo vicino al +60% da '08.I campioni sui rifiuti (573) segnano un +163% e quelli su suoli (1.298) un +6% su '08.

[1] elaborazioni Area Pianificazione strategica e Controllo direzionale su dati: Report attività tecniche - Cons. '09 - Direzione tecnica - DG - 21 Gennaio '10 - 17 marzo 2010 ( http://reporting-sia.arpa.emr.net/reportistica/index.asp?folder=RR )

AMBITI di ATTIVITA' [1]

Considerazioni Generali

Il numero dei campioni annui da analizzare, nel 2009 registra un incremento di circa il 5% rispetto all'anno precedente.

Si conferma e si accentua il repentino mutamento della composizione tipologica dei campioni, con variazioni tra comparti per lo più riconducibili a modifiche del quadro normativo dei monitoraggi e dei controlli, nonchè alle dinamiche della domanda nel comparto della "prevenzione collettiva", Anche per le analisi a pagamento si registrano significative variazioni tra tipologie di campioni (alimenti, acque, ambienti di vita e di lavoro,..).

Sostanzialmente stabile, in termini di n° di campioni, si è presentata la domanda analitica sulle matrici ambientali e/o sui settori incidenti per fattori di emissione.

Articolazione dell'Accettazione dei campioni

RE-> 4.459MO-> 6.795BO-> 8.695RA-> 7.581FC-> 8.001RN-> 4.406

Distribuzione Campioni INO Principali evidenze

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Grado di realizzazione complessivo Anno 2009 su

2008

Campionamenti per Controlli + SIA + Pareri6.370ST(6.535 nel '08)

- 2,5%

Vigilanza: 4.637 (-3,7% su '08) - 7,25% da SSA

Segn.Inc.Amb.: 620(+26,5% su '08)

Pareri: 1.113(+15,2% su '08)

- Si registra un impegno di 1.223 camp.ni per controlli IPPC, che raddoppia il dato '08.

- Si conferma un certo trend di riduzione annua complessiva dei camp.ti, anche se il dato sembra destinato ad assestarsi intorno ai valori raggiunti.

- Riduzioni marcate per Aria (-56% su '08) e suolo (-37% su '08).

Campionamenti per Monitoraggi6.903 SSA(8.224 nel '08)

-16% --

Campionamenti per Supporto tecnico altri Enti3.761 SSA(3% da ST)(4.469 nel '08)

-16%

Acque: 748 Sotterranee, 326 Superficiali, 75 marino costiere.

Aria: 1.114 Camp.ri pass.vi e 723

Mezzo Mobile, stabili su '08;633 Diretti (1.150 nel '08)

Attività sanzionatoriaN° atti 1.853 +3,2%

Vigilanza = n° 1.005Sanz.ni Amm.ve: 199Prop.te Sanz.ni: 323Notizie Reato: 483

SIA = n° 848Sanz.ni Amm.ve: 239Prop.te Sanz.ni: 414Notizie Reato: 195

Matrici/Settori più interessati:Acque: 456 (25%)Rifiuti: 427 (23%)IPPC: 222 (12%)Rumore: 308 (17%)Aria: 179 (10%)

Come UPG sono state compiute 2.121 attività (+0,6% su '08):1.228 in V&C, 893 per SIA.

Di rilievo la registrazione di un così elevato n° di atti sanzionatoriper gli impianti controllati in AIA.

[1] elaborazioni Area Pianificazione strategica e Controllo direzionale su dati: Report attività tecniche - Cons. '09 - Direzione tecnica - DG - 21 Gennaio '10 - 17 marzo 2010 ( http://reporting-sia.arpa.emr.net/reportistica/index.asp?folder=RR )

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Considerazioni GeneraliAMBITI di ATTIVITA' [1]

Principali evidenzeArticolazione delle attività per servizi/processi

Riduzione camp.ti per processomonitoraggio qualità Aria,secondo aggiorn.to procedure certif.te.

- Necessità di forte allineamento della programmazione sulla base delle risorse disponibili con domanda/bisogni degli Enti/utenti

- Riduzione complessiva del 10% sul dato registrato nel 2008- Eccetto BO e RN il decremento interessa tutti gli altri nodi provinciali

- A fronte dei significativi decrementi registrati per le matrici aria e suolo, emerge un forte incremento (+102%, per un totale di 1.236 campioni) per il controllo degli impianti in autorizzazione AIA

Grado di realizzazione complessivo Anno 2009 su

2008

Sopralluoghi2.582 SSA(2% da ST)(2.950 nel '08)

-12%

Monitoraggio: 1.710(-18% su '08)

Supp.Tec. Enti: 872(+2,5% su '08)

- Flessione apprezzabile sopralluoghi reti regionali monitoraggio acque.

Misure manuali42.902 +61%

Vigilanza: 6.134SIA: 1.618

Monitoraggio: 29.892Supp. tec.Enti: 5.252

- La domanda di controllo "locale" segna significative dinamicità sia tra matrici che annualità.

Campagne di monitoraggio (SSA) -Cem, Aria, Rumore-Misure in automatico303.248

+48%

Vigilanza: 4.868SIA: 13.489

Monitoraggio: 123.476Supp. Tec. Enti: 161.414

- In tale ambito la programmazione sconta significative fluttuazioni annuali della domanda locale di monitoraqgio

-Necessità di una più precisa definizione della domanda dei diversi utenti/clienti in fase di programmazione per un più efficace coordinamento degli impegni con le risorse disponibili ed il pieno "riconoscimento" dei costi di campagne ad hoc.

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AMBITI di ATTIVITA' [1]

Articolazione delle attività per servizi/processi Principali evidenze Considerazioni Generali

-Ridefinizione soglie base d'impegno in fase di pianificazione, con gestione eventuali "campagne"ad hoc richieste per criticità e/o fattori di rischio, da coordinare a risorse disponibili e riconoscimento dei costi aggiuntivi specifici.

[1] elaborazioni Area Pianificazione strategica e Controllo direzionale su dati: Report attività tecniche - Cons. '09 - Direzione tecnica - DG - 21 Gennaio '10 - 17 marzo 2010 ( http://reporting-sia.arpa.emr.net/reportistica/index.asp?folder=RR )

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3.2 Il sistema di pianificazione e reporting

Coerentemente con il processo di Pianificazione e controllo adottato da Arpa e certificato nell’ambito del proprio SGQ, le attività di programmazione e la reportistica inerente le prestazioni ed i servizi erogati dall’Agenzia sono orientati a processi integrati di interpretazione degli elementi del contesto territoriale e socio-economico oltreché ambientali, facendo riferimento al modello DPSIR (Determinanti; Pressioni; Stato; Impatti; Risposta). L’analisi di reporting delle attività dell’Agenzia si sta arricchendo di informazioni sui dati di pressione, di stato e sulle condizioni di impatto, in essere o potenziali, incidenti sulle componenti ambientali e, di riflesso, sulla tutela degli ecosistemi (naturali ed antropici), nonché sulla salute della popolazione. Le modalità di “risposta” (prevenzione e controllo) messe in atto dall’Agenzia sono frutto di un’analisi delle priorità manifeste o di potenziale rischio che, pur con modalità differenti, rappresentano i principali temi sui quali risulta necessario convogliare gli sforzi di “sorveglianza attiva e di iniziative di prevenzione”. L’obiettivo è dare visibilità e rendere comprensibili (nell’ottica della mission dell’Agenzia) al “mondo esterno” le azioni di Arpa, illustrate in termini sintetici ma anche con riferimento ai fattori e agli ambiti oggetto del presidio. Vengono raccolte informazioni sui “fattori” legati al territorio confrontabili con le tipologie e le dimensioni dell’azione svolta (risposte fornite in termini di attività di controllo, monitoraggio e conoscenza dei fenomeni), basata sulla domanda istituzionale, sugli obiettivi generali della normativa ambientale e su quelli specifici locali, nonché sul controllo di reali e o potenziali situazioni emergenziali e/o di rischio.

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Negli stati di avanzamento e di reporting annuale delle attività, oltre agli elementi sostanziali già presenti negli strumenti di descrizione/controllo del dettaglio delle attività dell’Agenzia (articolazione per matrice, tipologia di attività, cliente, ecc.), vengono considerati indicatori di Pressione e indicatori di Stato, desunti da fonti informative disponibili e dall’azione di prevenzione, controllo/vigilanza e conoscenza attuata da Arpa. Rapportare il programma di lavoro a tali indicatori significa confrontare le scelte con le cause ed offrire ai referenti istituzionali ed ai cittadini una chiave di lettura sintetica dell’attività collegata ai bisogni ambientali, al tempo stesso il sistema permette di verificare il grado di realizzazione degli obiettivi annuali, valutando le performance raggiunte nell’azione di controllo e monitoraggio ambientale su scala locale e regionale. La reportistica è assicurata a livello di ogni Sezione Provinciale con riferimento a:

Fase di Programmazione; Report di stato avanzamento lavori; Consuntivo annuale.

Il sistema di programmazione e controllo direzionale è strutturato per fornire elementi di indirizzo utili ai fini gestionali, mediante confronti sui valori raggiunti dei target/obiettivo di programma e con valutazioni sui trend di periodo (annuali e poliennali). In particolare le informazioni risultano articolate con:

Dati disaggregati per ciascun ambito provinciale; Servizio di Arpa che effettua la prestazione: Servizio Territoriale, Dipartimento

Tecnico, Servizio Sistemi Ambientali; Processo primario cui fa riferimento la prestazione erogata; Clienti, istituzionali e non, per i quali si effettuata la prestazione.

Automaticamente si raccolgono in forma di sintesi i dati più rappresentativi della produzione per matrice/settore di intervento e processo primario. L’individuazione di macro-descrittori, comuni ad ambiti di azione differenziati, consente di sviluppare analisi sulle produzioni e confronti incrociati su base provinciale e regionale. Elementi conoscitivi di riferimento consentono di contestualizzare le azioni realizzate (consentendo valutazioni del grado di “copertura” e di “efficacia” raggiunti) generando così una matrice entro cui ricondurre l’azione dell’Agenzia, articolata su diversi livelli di lettura del contesto ambientale, territoriale e socio-economico. Tale approccio si integra con il processo di traduzione del dato osservato in “informazione” riferita all’ambito territoriale, rappresentando importante fattore di crescita della conoscenza che Arpa acquisisce in collaborazione, cooperazione e scambio con tutti gli stakeholders, per lo sviluppo di un forte processo di creazione e diffusione di informazione ai cittadini. Ciò consente di verificare con i diversi interlocutori la rispondenza alle istanze di controllo poste dai fattori che disegnano le realtà locali e i loro principali aspetti di rischio. Questa prospettiva di analisi dell’azione di Arpa si propone di migliorare integrabilità e fruibilità delle conoscenze acquisite, a vantaggio di una più rapida alimentazione dell’informazione verso gli strumenti di governo del territorio. Le informazioni contenute negli strumenti di reporting, desunte come relazioni tra i dati di output dei data-base gestiti o interrogati da Arpa, a loro volta alimentano il Sistema

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Informativo Ambientale, ampliandone la chiave di lettura per sotto-sistemi territoriali e valorizzando il contenuto conoscitivo dei dati stessi (p.es. Sina-Poli). Di seguito si riporta uno schema sintetico di “lettura” dell’azione dell’Agenzia su scala regionale per diverse matrici/settori di controllo e monitoraggio. Nella prima parte sono indicati valori descrittivi di dimensionamento di alcuni determinanti e/o fattori di pressione considerati significativi per gli ambiti del controllo e monitoraggio presidiati da Arpa, nella seconda parte viene fornita una stima dell’entità del controllo (indici di performance unitari) attraverso il confronto delle prestazioni eseguite e la “dimensione” dei fattori controllati/monitorati, ciò fornisce una rappresentazione indicativa dell’azione di vigilanza/osservazione realizzata per i singoli contesti di indagine, nella terza parte si espone l’incidenza delle irregolarità riscontrate con l’attività di controllo svolta. Infine vengono proposte:

una valutazione “qualitativa” delle variazioni dell’incidenza di irregolarità riscontrate dall’azione di controllo,

una espressione sintetica dell’entità dell’impegno sostenuto per singola matrice ed ambito rispetto ai dati del biennio o dell’anno precedente con riferimento alle prestazioni di maggior rilevanza.

Si punta quindi ad evidenziare come dal confronto “indicatori di pressione-entità del controllo-risultati del controllo” si possa disporre, a fronte di conoscenze approfondite e di dettaglio sui carichi inquinanti emessi (contenute nei catasti, vedi Sina-Poli, e nelle banche dati che alimentano il quadro informativo del SIA), di un più preciso livello di definizione delle performance rapportando il “valore” del controllo realizzato al carico del potenziale inquinante emesso ed alla variazione dello stato quali-quantitativo della risorsa monitorata.

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ARIA Variazione attività su '07-08 (+;=;-)

654Aziende

105 notizie di

reato

3,9% 13,1% ☺

Monit. Qualità Aria Rendimento Medio Strumentazione 92,3% Standarad deviation 3,7% =

ACQUAVariaz.ne

Irregolarità su '06-'08

Scostamento darichiesta normativa

(+;=;-)

Controllo Dep. >2.000AE D.Lgs.152/99. N° Dep. Autorizzati 264 N.Ispezioni/ Impianto 3,4 N. Irr.-Sanz. Amm. + N.reato/ N. Impianti 0,45 =

Contr.Reflui domestici D.Lgs.152/99. N°AE Case Sparse con Scar.C.I.S. 463.425 N° Ispez./ 1.000AE civili 0,4 N. Irr.-Sanz. Amm./ 1000AE

civili 0,14 ☺ nd

Contr.Reflui industriali D.Lgs.152/99. N° Scar. Ind. in C.I.S. 2.350 N.Ispezioni / Scarico Ind. In C.I.S. 0,3 N. Irr.-Sanz. Amm. +

N.reato/ N. Scarichi 0,10 nd

Contr.Reflui di prima pioggia/ dilavamento Dir.va RER 286/05, D.Lgs.152/99;

N° Agglomerati > 200AE 694 N.Ispezioni/ agglomerato 0,2 N. Irr.-Sanz. Amm. +

N.reato/ N. Ispezioni 0,21 = / -

Monit. Qualità Acque sup. interne Qm Fluviale mc/s 296,4 N° Camp./ Qm fluviale mc/s 8,0

N. Prop.te Sanz. Amm.ve + N.reato/ N° Ispezioni da SIA

Acque0,11 ☺ = / -

Monit. Acque sup.int.x usi Potabili Qm Fluviale mc/s 116,4 N° Camp./ Qm fluviale mc/s 1,9 =

Monit. Acque sup.int.x Vita acq.ca Qm Fluviale mc/s 203,8 N° Camp./ Qm fluviale mc/s 2,4 +

Monit. Acque di Transizione km2 Acque di Trans. 191 N° Camp./ kmq acque di trans. 1,7 + +

Monitor.ggio Acque sotterranee N° Canp.ni 2008 2.727 N. Camp.ni/ N° Camp.ni 2008 0,6 = / -

Acque Balneazione km Costa 111 N° Campioni/ km costa 11,2 + +

Acque Marino-costiere km2 Area marino-cost. 2.275 N° Campioni/ km costa 0,1 =

Analisi Acque Potabili+Piscine N° Canp.ni 2008 17.938 N. Camp.ni/ N° Camp.ni 2008 1,0 nd

Analisi Acque minerali e termali N° Canp.ni accettati 2008 1.295 N. Camp.ni/ N° Camp.ni

2008 0,8 nd

SUOLO - RIFIUTI- AllevamentiVariaz.ne

Irregolarità su '07-'08

Variazione attività su '07-'08 (+;=;-)

Controllo Fanghi di Depurazione civile +Compost/Ammendanti/Fertilizzanti

Fanghi distribuiti su suolo (t/y) 231.558 N° ispezioni / 1000 t fanghi

distribuiti 0,9 N. Irr.-Sanz. Amm. + N.reato/ 100 Ispezioni 9,8 - / =

Impatto da Siti contaminati Siti in Bonifica 590 N.Ispezioni su Siti / N° Siti in Bonifica 1,7 N. Irr. Amm. + N.reato/ 100

Ispezioni 2,7 + / =

Controllo Rifiuti D.Lgs.22/99 +Ripristino amb.le

Impianti Tratt.nto Rifiuti 1.565 N. Ispezioni Impianti/ Tot.

Impianti 1,1 + +

Controllo Discariche D.Lgs.36/03 N° Discariche 28 Ispezioni Discariche / Totale discariche 3,6 + +

Controllo allevamenti zootecnici(+ spandimento liquami)

N° Allevam.ti con notif. spand.'07 300 N° ispezioni / Allev.nti a

notifica di spand.to '07 1,8 N. Irr. Amm. + N.reato/ Ispezioni 0,4 = / -

Controllo Odori-polveri-fumi N° tot. Pratiche aperte per SIA 302 N° ispezioni / Pratiche per

SIA 1,6 N. Irr. Amm. + N.reato/ Ispezioni 0,08 + / =

CONTROLLO TERRITORIALE

Variazioni quali-

quantitative presidio

territoriale

Variazione attività su '07-'08 (+;=;-)

Insed.ti Produtt.vi (NIP) N° U.L.prod. 69.730

Piani Terr.li - Strum.ti Urban.ci (+VIA) N°Comuni 348

Interventi in Servizio di Pronta disp. kmq Sup.Terr. 22.446 N° Interventi /100 kmq Sup.Terr. 0,6 ☺ =

INQUIN.TO ACUSTICOVariaz.ne

Irregolarità su '07-'08

Variazione attività su '07-'08 (+;=;-)

Controllo sorgenti sonore e vibrazioni N° U.L. prod./ km2 3,1 N. Ispezioni / Densità media UL prod.su kmq*10 27,5 N. Irr.-Sanz. Amm. + N.reato/

Ispezioni 0,40 =

Performance dell'attività di monitoraggio e controllo di Arpa - Anno 2009 - (tabella di sintesi) 1 di 2

- / =Controllo Emissioni N° Totale Aziende Autorizzate 16.581

INDICATORI DI PRESSIONE Variaz.ne

Irregolarità su '08

N. Informative di reato/ N. Ispezioni di Vigilanza

Entità del controllo (indici di performance unitari)

Irregolarità risultate dal controllo

Irregolarità risultate dal controllo

Entità del controllo (indici di performance unitari)

Entità del controllo (indici di performance unitari)

Entità del controllo (indici di performance unitari)

Aziende Contr.te/ Aziende autorizz.

(%)

INDICATORI DI PRESSIONE

INDICATORI DI PRESSIONE

INDICATORI DI PRESSIONE

INDICATORI DI PRESSIONE

Irregolarità risultate dal controllo

Irregolarità risultate dal controllo

Entità del controllo (indici di performance unitari)

Irregolarità risultate dal controllo

N. Irr.-Sanz. Amm. + N.reato/ Ispezioni 0,3

N° Pareri urbanistici ambientali / 1.000 UL prod. 67,6 - / =☺

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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RADIAZIONI IONIZZANTI

Variazione stato quali-quantitativo dell'impatto

Variazione attività su '07-'08 (+;=;-)

Monitoraggio Radioa.tà Ambient.le N° Campionamenti 85 N° misure dirette 787 +

Controllo sorgenti radiaz. Ionizzanti N° Impianti Siti Tratt.-detenz. 2 N° ispezioni 14 N° misure dirette 4.718 ☺ = / -

AGENTI FISICI (RAD.NI NON IONIZZANTI)

Variazione esiti controllo dell'impatto

Variazione attività su '07-'08 (+;=;-)

Controllo impianti RTV N° Siti(N° Impianti)

460(2.139)

N° Ispezioni/ 100 Siti 15,7 Misure autom./ N° Impianti monitorati 242,3

Controllo impianti SRB + (DVB-H) N° Siti(N° Impianti)

3.048(3.982 +

157)N° Ispezioni/ 100 Siti 1,8 Ore misura autom./ N°

Impianti monitorati 623,5

Stazioni (cabine) e Linee elettriche AAT & AT ("sorgenti")

N° Cabine AAT-ATkm linee AAT-ATN° Imp. Prod. EE

n° 269km 1.320+

3.798n° 1.206

Incidenza media del controllo su "sorgenti" ~20% Ore misura autom./ N.

Sorgenti monitorate 281,4

MUTAGENESI

Variazione stato quali-quantitativo dell'impatto

Variazione attività su '07-'08 (+;=;-)

Mutagenicità del particolato atm. Urbano N° Siti di Camp.nto 5 N° Camp.nti / N° Siti di Camp.nto 21 + / =

Impianti autorizzati IPPCVariaz.ne

Irregolarità su '08

Variazione attività su '08 (+;=;-)

Controllo impianti in autorizzazione AIA N° Impianti in autorizzazione AIA 793

N° ispezioni / N° 414 controlli da PdM programmati

0,9 N. Irr.-Sanz. Amm. + N.reato/ Tot. Ispezioni 0,6 + +

GRANDI RISCHI INDUST.Variaz.ne

Irregolarità su '07-'08

Variazione attività su '07-'08 (+;=;-)

Impianti con Notifica e adozione S.G.S. N° Impianti 39

Impianti con Rapporto di sicurezza N° Impianti 58

AMIANTO e Fibre

Variazione stato quali-quantitativo dell'impatto

Variazione attività su '07-'08 (+;=;-)

Matrice aria + prodotti e altro N° Ispezioni per controlli 172 N. Irr.-Sanz. Amm.+ N. Inform. Magist./ N. Ispezioni 24% =

ALIMENTI E BEVANDEVariaz.ne

Irregolarità su '07-'08

Variazione attività su '07-'08 (+;=;-)

Controllo Chimico

Controllo Biologico

PREVENZIONE COLLETTIVA(+ Altro)

Variaz.ne Irregolarità su

'07-'08

Variazione attività su '07-'08 (+;=;-)

Controllo Chimico

Controllo Biologico- Ecotossicologico

Performance dell'attività di monitoraggio e controllo di Arpa - Anno 2009- (tabella di sintesi) 2 di 2

INDICATORI DI PRESSIONE

Irregolarità risultate dal controllo

0,8

N° Tot.Campioni refertati/ N° Medio Tot. Camp.refertati ['07-'08)]

Entità del controllo (indici di performance unitari)

11.651N° Medio Totale Campioni refertati Cons.2007-2008

INDICATORI DI PRESSIONE

INDICATORI DI PRESSIONE

Entità del controllo (indici di performance unitari)

Irregolarità risultate dal controllo

Entità del controllo (indici di performance unitari)

Entità del controllo (indici di performance unitari)

Visite ispettive e relazioni/ Impianti 36%

Irregolarità risultate dal controllo

Prestazioni per il controllo preventivo

+ / =

Residui fitofarmaci/ Camp. analizz. di ortofrutt. freschi +

trasformati(Tot.1.743 camp. Analizzati)

1,8% = / + = / +

N. Informative Magist.ra/ N. Isp. 0% ☺ = / -

Irregolarità risultate dal controllo

= / +(l'incremento sul trend decrescente in atto da

alcuni anni è sostanzialmente dovuto alla

maggior richiesta di controllo sulle acque e su ambienti di vita e lavoro)

Mantenimento campagne di controllo di Aedes Albopictus (39.937 campioni, ~87% su '08) e delle ricerche ecotossicologiche

INDICATORI DI PRESSIONE

Entità del controllo (indici di performance unitari)

Irregolarità risultate dal controllo

N° Medio Totale Campioni refertati Cons.2007-2008

31.229

N° Tot.Campioni refertati/ N° Medio Tot. Camp. ['07-'08)]

1,2

INDICATORI DI PRESSIONE

Entità del controllo (indici di performance unitari)

Irregolarità risultate dal controllo

Entità del controllo (indici di performance unitari)

INDICATORI DI PRESSIONE

INDICATORI DI PRESSIONE

INDICATORI DI PRESSIONE

Entità del controllo (indici di performance unitari)

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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3.3 Monitoraggio, prevenzione, controllo e vigilanza: il trend delle attività

Di seguito vengono presentati i dati di sintesi sui volumi dell’attività di controllo, vigilanza e monitoraggio sostenuti nel periodo 2000-2009 per macroaggregazioni cui può essere ricondotta l’azione dell’Agenzia sotto il profilo della vigilanza e del monitoraggio ambientale verso i fattori di pressione, della rilevazione dello stato qualitativo delle componenti ambientali e dell’azione di supporto alla prevenzione. La “lettura” dei trend di attività fornita da questo quadro d’aggregazione, pur non esplicitando appieno le differenziazioni specifiche e le diverse articolazioni, permette di sintetizzare il confronto sul dato produttivo, mettendo in evidenza incrementi anche significativi e decrementi riconducibili a dinamiche congiunturali e/o di cambiamento delle linee di controllo su alcuni settori in relazione al mutare degli indirizzi normativi e/o della domanda istituzionale e/o territoriale. Il grafico propone un’illustrazione dell’andamento delle cinque principali macrocategorie di attività di monitoraggio e controllo nell’arco dell’intero periodo di operatività di Arpa, ponendo maggior attenzione alle variazioni registrate nel periodo 2000-2009. Si osservano quindi andamenti che, dopo i primi 5-6 anni di sviluppo e crescita generalizzata dell’attività dell’Agenzia (’97-’01) nei diversi settori di attività, evidenziano situazioni di raggiunta maturità di Arpa (in particolare con il triennio 2003-2005), cui segue il periodo 2006-2009 che registra dinamiche di assestamento quali-quantitativo dell’attività nei vari campi d’azione e domande di operatività che si “muovono” da un settore all’altro, in sintonia con l’acquisizione sempre più ampia di un rinnovato corpo normativo per quasi tutti i settori ambientali e di tutela della salute. Nel 2009 alle diminuzioni anche significative registrate rispetto alla media 2000-2008, ancorché prettamente numeriche e non direttamente traducibili in equivalente minor impegno (in particolare: -25% delle ispezioni/sopralluoghi, -35% dei prelievi e -11% delle ore di rilevazione per Cem e Rumore), si contrappongono sviluppi della domanda in settori di maggior complessità unitaria della prestazione e di attività connesse, con sempre maggior richiesta di supporto tecnico preventivo collegato alla richiesta di istruttorie ed emissione di pareri e relazioni o espletamento di pratiche di ispezione e/o monitoraggio e campionamento con un diversificato e più ampio spettro di variabili da analizzare. Nel 2009 all’impegno per il supporto istruttorio alle Amministrazioni competenti al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e per i pareri sui relativi Piani di monitoraggio, si è aggiunto quello inerente l’espletamento dei controlli previsti dai Piani di monitoraggio presso le aziende già autorizzate in AIA. Non sono qui rendicontate le attività, avviate nel 2003 di monitoraggio in automatico delle acque superficiali e sotterranee. Peraltro si sottolinea che nel 2009 si è pienamente implementato un nuovo strumento di registrazione di tali attività con conseguente perdita di confrontabilità dell’informazione con gli anni precedenti. La sostanziale stabilità con il 2008 del numero dei campioni sottoposti ad indagini analitiche (chimiche e microbiologiche), è “confusa” al ribasso, nella dimensione prettamente numerica di n° di campioni sottoposti ad analisi, dall’ancora consistente attività di controllo della zanzara tigre richiesta (~40.000 campioni nel 2009).

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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Si deve inoltre sottolineare come in molti settori alla contrazione del n° di campioni da sottoporre all’esame analitico osservata nell’ultimo biennio, la ricerca di parametri da esaminare o monitorare, per dettami normativi, sia divenuta sempre più corposa ed impegnativa (determinazioni e misure) sui singoli campionamenti o punti di misurazione/osservazione, aspetto che compensa, in termini di impegno richiesto, la contrazione dei volumi complessivi in capo all’attività laboratoristica, interessata sempre più da una crescente complessità di indagine per tipologia e numero degli analiti. Riguardo all’azione svolta su alcuni settori, pare opportuno riportare sinteticamente brevissime note:

Nell’azione di controllo degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane, sulla base anche degli specifici protocolli siglati con le Amministrazioni competenti che identificano le percentuali di campioni in autocontrollo assicurati dai gestori degli impianti, si è assicurato il pieno allineamento del regime dei controlli previsti dal D.Lgs. 152/99, puntando in termini significativi all’approfondimento del tema delle sostanze pericolose.

Il controllo delle emissioni in atmosfera, pur continuando a registrare difficoltà nel “coprire” fasce di controllo più ampie delle sorgenti puntuali di emissione (fatta eccezione degli impianti in AIA, per i quali i controlli vengono eseguiti all’interno dei Piani di monitoraggio, registra nel 2009 un certo arresto del trend incrementale rilevato nel 2007-2008, quando peraltro non era attivo il controllo integrato delle aziende in AIA; il fenomeno riguarda soprattutto il numero di aziende le cui emissioni sono state controllate con campionamento, i controlli in tale settore sono, da un lato, caratterizzati da una sempre più diffusa e concreta attività di autocontrollo, e dall’altro, da una sempre maggiore complessità analitica ed operativa.

Il supporto alla pianificazione urbanistica si mantiene sostanzialmente, pur in fase di recessione economica, sui livelli già raggiunti dal 2002 al 2008. con un significativo impegno in ambito di Conferenza dei servizi (L.R.9/99 - L.R20/00; altri strumenti urbanistici).

Permane anche l’impegno richiesto sul fronte dell’attività autorizzatoria ed ispettiva attinente le sorgenti di inquinamento acustico, nonché l’azione di monitoraggio a sostegno della definizione dei piani di risanamento comunali ed ovviamente alle necessarie fasi inerenti la zonizzazione acustica dei vari ambiti territoriali.

Se si osserva una certa ciclicità biennale nell’attività richiesta di supporto per i piani di autorizzazione e controllo delle fonti di Cem, di contro diventa sempre più impegnativa l’analisi dei piani stessi (presentati dai gestori); il monitoraggio in continuo delle prescrizioni formulate nei piani di autorizzazione agli impianti, ha superato le problematiche di implementazione dei dati di attività nel software della reportistica tecnica, segnalando appunto un apparente significativo incremento delle misurazioni, rispetto al biennio precedente.

In continuità con il 2007-2008 sotto il profilo quantitativo (per siti in bonifica oggetto di controllo) sia di complessità, si conferma l’impegno sul tema del monitoraggio dei Siti contaminati e dei relativi piani di caratterizzazione e di bonifica.

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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Istruttorie /pareri Relazioni e Report

Ispezioni / sopralluoghi Prelievi (1)

Ore rilevazione in automatico (Cem e

Rumore)

Campioni analizzati e refertati

Consuntivo 2000 22.856 16.771 30.938 73.981 116.844

Consuntivo 2001 22.144 17.912 31.812 78.542 123.957

Consuntivo 2002 22.927 18.220 32.664 107.016 125.714

Consuntivo 2003 22.664 16.326 21.826 242.083 115.057

Consuntivo 2004 29.011 16.993 21.848 259.933 105.993

Consuntivo 2005 32.738 16.460 26.605 239.983 101.560

Consuntivo 2006 31.554 15.898 26.663 374.499 96.322

Consuntivo 2007 27.941 13.576 25.853 303.466 99.673

Consuntivo 2008 24.268 14.121 19.351 96.494 103.762

Consuntivo 2009 27.210 12.179 17.034 176.001 110.787[*]

Rapporto Consuntivo 2009 su

media periodo '00-'081,04 0,75 0,65 0,89 1,01

TOTALE Sezioni Provinciali ARPA (Complessivamente

sulle diverse matrici e/o settori)

TREND ATTIVITA' DI CONTROLLO - VIGILANZA - MONITORAGGIO Periodo 2000 - 2009

(1) I dati raccolti risentono di variazioni dovute sia ad aspetti di carattere normativo, sia a conseguenti diverse modalità di conteggio dei campioni.

[*] di cui ~ 40.000 campioni di zanzara (valore pari all'87% del dato elevato di campioni esaminati nel 2008).

Trend attività di controllo-vigilanza-monitoraggio

24.206

22.664

29.011

16.05016.771

18220

16.326

32.598

29.512

23.728

28.937

12.571

22927

22.856

16.257

19.66120.276

27.210

32.738

22.144

27.941

31.554

24.268

16.993

13.251

15.967 15.88317.912

12.179

16.46015.898

13.576 14.121

31.81232.664

21.826

21.848

25.853

30.880

26.663

19.351

26.605

17.034

10.599

11.684

12.939

13.95013.113

11.07910.156

12.39612.372

9.632

11.505

9.967 10.376

96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09

Anni

Pres

tazi

oni e

roga

te (n

°)

Istruttorie / Pareri

Ispezioni / Sopralluoghi

Prelievi

Ore rilev. autom. (cem-rum.) / 10

Campioni analizzati/10

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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Un settore di particolare rilievo e quello gia più volte indicato afferente all’attività di supporto per le istruttorie tecniche necessarie al rilascio delle Autorizzazioni integrate ambientali (AIA) e relativa definizione e parere dei Piani di monitoraggio, cui ha seguito nel 2009 l’impegnativa azione di avvio dei controlli previsti dai Piani di monitoraggio stessi, oltre ad una autonoma azione di controllo che Arpa espleta come proprio ruolo istituzionale. Nel 2009 l’impegno è risultato di un certo rilievo e la seguente tabella ne sintetizza il quadro di attività in cui si è sviluppata operativamente l’azione dell’Agenzia nelle nove province.

Prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento (Direttiva 91/61 CE) Attività svolta da Arpa nel 2009 per Piani di Monitoraggio AIA

Provincia ISPEZIONI PROGRAMMATE

NON ESEGUITE MOTIVAZIONI

PIACENZA 22 0 PARMA 19 2 Per impossibilità del servizio

REGGIO EMILIA

74 7 3 rinviate per modifiche importanti agli impianti 1 rinviata per trasf. in altro sito 1 uscita da IPPC 1 per fine attività 1 rinviata al 2010 per fermata impianto

MODENA 93 1 Rimandata per chiusura temporanea stabilimento

BOLOGNA 56 5 4 per cassa integrazione 1 per ristrutturazione del ciclo

RAVENNA 22 1 2 solo campionamenti e non ispezione 1 rinviata al 2010 su richiesta provincia

FERRARA 21 1 Azienda ha rinviato inizio attività

FORLI’ CESENA

87 2 2 Ispezioni non eseguite per azienda non attiva. 11 campionamenti non eseguiti per mancanza materiale o acqua

RIMINI 20 1 1 per chiusura impianto

Totale 414 20 Non eseguite il 4.8% delle ispezioni progr.te

Di seguito si propone una selezione dei trend di attività registrati nel periodo 2001-2009 per alcuni settori rappresentativi dell’azione di prevenzione, vigilanza e controllo messa in atto dall’Agenzia sull’insieme dei nove territori provinciali.

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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925

663

60

1.102

651

77

1.313

48561

1.433

234 32

1.375

13424

1.303

6426

1.060

8818

916

3017

934

3713

1.000

350

0200400600800

1.0001.2001.4001.6001.8002.000

Pre

lievi

'01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 '08 '09 Norm.'09(D.Lgs.152/99;

50% effett.autocontr.)

Attività di controllo impianti di depurazione acque reflue urbane

Scarichi dom.

D.Lgs 152/99 <2000AE

D.Lgs.152/99 >2000AE

I dati di Consuntivo 2009 evidenziano:

- Il n° di controlli diretti di Arpa sui depuratori >2.000AE, secondo le convenzioni siglate con le Province, risulta sostanzialmente allineato al 50% richiesto del valore complessivo previsto dal D.Lgs. 152/99; con gli autocontrolli eseguiti dai gestori si assicura e in taluni casi si supera il totale dei controlli previsti dalla normativa.

- Il controllo diretto di Arpa sugli scarichi di depuratori <2.000AE eseguito nel 2009 è anch'esso risultato in linea con il livello minimo del 50% concordato con le Province. Il dato, pur raggiungendo con gli auotcontrolli il valore complessivo richiesto dalla normativa, conferma il trend di decremento in atto dal 2001, in conseguenza della riduzione di tale tipologia di impianti.

- Il n° di scarichi domestici in c.i.s. controllati con prelievo diretto di Arpa nel 2009 è paragonabile a quello del 2007-2008. Per tali scarichi non vige un obbligo normativo di controlli annui; essi vengono effettuati con riferimento ai piani concordati con le Province.

1.017

2.055

1.106

1.857

1.014

1.587

1.122

1.521

996

1.361

822

1.198

643

1.107

548

1.190

619

1.328Atti

vità

'01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 '08 '09

Attività di controllo scarichi idrici industriali

Ispezioni

Prelievi

I dati di Consuntivo 2009 evidenziano:

- I prelievi confermano, pur segnando una certa ricrescita sul 2008, il dato 2007. A ciò si contrappone peraltro la sempre maggior complessità delle azioni di controllo e di analisi oggi svolte rispetto al passato.

- Le ispezioni effettuate aumentano del 16% rispetto alla media del biennio precedente. Dal 2007 il fenomeno di parziale temporanea contrazione rispetto ai dati degli anni precedenti può essere correlato anche con le ispezioni svolte nell'ambito delle istruttorie per autorizzazione AIA, che spesso hanno dato luogo a specifici sopralluoghi, qui non riportati.

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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679

3.275

1.925

724

3.558

1.516

743

3.027

1.568

642

3.050

1.367

603

2.787

1.285

444

2.478

815

485

2.466

720

550

1.425

461

654

851

668

Att

ività

Consuntivo2001

Consuntivo2002

Consuntivo2003

Consuntivo2004

Consuntivo2005

Consuntivo2006

Consuntivo2007

Consuntivo2008

Consuntivo2009

Attività di controllo delle emissioni in atmosfera (DPR 203/88)

Prelievi conanalisi

Ispezioni

Emissionicontroll. concamp.

I dati di Consuntivo 2009 evidenziano: - Il n° di Emissioni controllate con campionamento aumenta (+26%) sulla media del biennio precedente.

- Si conferma il trend di decremento numerico complesssivo delle ispezioni. A tale fenomeno (apparentemente accentuatosi nel 2009, con riserva dell'effeto sui dati imputabile al nuovo sistema di reportistica applicato) si contrappone la sempre maggior complessità operativa per il conseguimento di risultanze significative e la forte diffusione presso gli impianti industriali di procedure di autocontrollo in continuo delle emissioni ai camini, spesso con terminali di accesso ai dati anche c/o Arpa.

- Il numero complessivo di Prelievi effettuati per la conseguente analisi chimica delle emissioni segna un icremento di +13% rispetto alla media del biennio precedente.

1.346 1.540 1.551 1.570 1.608 1.730 1.661 1.754

6.590

Pare

ri / I

stru

ttorie

Consuntivo2001

Consuntivo2002

Consuntivo2003

Consuntivo2004

Consuntivo2005

Consuntivo2006

Consuntivo2007

Consuntivo2008

Consuntivo2009

Supporto a strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale (L.R. 9/99; L.R. 20/00)

I dati di Consuntivo 2009 evidenziano:

- Un'attività di emissione pareri e di supporto tecnico complessivo per strumenti urbanistici e territoriali che registra un consolidato incremento annuo della richiesta: 565 riguardano istruttorie di VIA, P.T., Energia/Ambiente; 6.025 riguardano pratiche urbanistiche ed edilizia

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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1952 1.792 1.8252.542 2.763 3.184 3.032

2.283

3.703

Pare

ri

Consuntivo2001

Consuntivo2002

Consuntivo2003

Consuntivo2004

Consuntivo2005

Consuntivo2006

Consuntivo2007

Consuntivo2008

Consuntivo2009

Attività autorizzatoria e di controllo sorgenti di inquinamento Acustico

I dati di Consuntivo 2009 evidenziano:

- Un attività di 2.558 emissione di pareri e di 1.030 +115 istruttorie a seguito controlli fonti di inquinamento acustico.

1.149

1.080202

1.570

1.424

740

955

1.064229

1.660

1.969

329

1.847

2.065

156

2.117

1.538

117

1.683

1.22293

1.020

1.36694

951

1.080130

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

Istr

utto

rie /

Pare

ri

Consuntivo2001

Consuntivo2002

Consuntivo2003

Consuntivo2004

Consuntivo2005

Consuntivo2006

Consuntivo2007

Consuntivo2008

Consuntivo2009

Attività autorizzatoria e di controllo fonti di inquinamento elettromagnetico

Stazioni Radio TV, Stazioni Radio Base (GSM - UMTS), Linee elettriche >15Kv

RTV

LineeElettriche

SRB

I dati di Consuntivo 2009 evidenziano: - Per le SRB nel 2009 si osserva un numero di istruttorie per parere più basso (-30%) del periodo 2007-2008, riconducibile ad una componente "ciclica" che caratterizza la domanda in questo settore.

-Per le linee elettriche il dato 2009 segue il trend di decremento in atto dal 2006. Anche in questo caso si potrebbe supporre la presenza di una certa componente "armonica" che descriva statisticamente le fluttuazioni poliennali della domanda.

- Per le stazioni RTV si osserva una ripresa di domanda rispetto al triennio trascorso 2006-2008. Permangono, qualitativamente, le situazioni a maggior frequenza di superameto delle soglie emissive (di attenzione e di rischio) di cem indicate dalla normativa.

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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160

838

224

907

295

1.031

317

871

416

977

456

1.128

485

1.160

490

1.169

516

1096

Atti

vità

Consuntivo2001

Consuntivo2002

Consuntivo2003

Consuntivo2004

Consuntivo2005

Consuntivo2006

Consuntivo2007

Consuntivo2008

Consuntivo2009

Attività di controllo su siti contaminati

Ispezioni

Siticontaminatiin controllo

I dati di Consuntivo 2009 evidenziano: - Un certo incremento di inpegno nel N° dei siti in controllo rispetto al 2008 (autodichiarazioni D.M. 478/99). Nel Catasto Arpa risultanocirca 650 siti presenti di cui circa 150 bonificati. - Il numero di ispezioni eseguite si attesta sui valori del triennio precedente 2006-2008, seguendo il trend incrementale di siti in controllo; si sottolinea tuttavia che tale aspetto è influenzato sia dallo stato e dalla fase del piano di bonifica, sia dalla sempre maggior complessità che vanno assumendo le attività stesse di ispezione alla luce delle recenti modifiche normative.

1123

1386

3677

3.566

1.234

1.176

2.954

1.058

1.158

2.929

1.747

1.687

2.885

1.529

1.272

2.342

1.403

962

2.139

1.371

1.010

2.061

1.025969

1.938

1.648

647

Atti

vità

Consuntivo2001

Consuntivo2002

Consuntivo2003

Consuntivo2004

Consuntivo2005

Consuntivo2006

Consuntivo2007

Consuntivo2008

Consuntivo2009

Attività di controllo dei rifiuti

Campionianalizzati

Pareri

Ispezioni

I dati di Consuntivo 2009 evidenziano:

- Una sostanziale conferma del dato già registrato nel precedente biennio del numero complessivo delle Ispezioni, si osserva una articolata distribuzione dei controlli su diverse tipologia di impianti (in fase di gestione e/o di realizzazione) in relazione alla diversificazione ed aggiornamento della normativa di settore.

- Andamento in crescita per il numero di Pareri erogati, verosimilmente in relazione alla riconfigurazione in atto delle strutture di gestione/trattamento rifiuti.

- Il controllo analitico sembra ridursi in n° di campioni esaminati rispetto al biennio trascorso; l'ampliamento dello spettro analitico di indagine peraltro continua a caratterizzare la domanda analitica.

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

Pagina 55 di 159

1.353

1.269

1.108

1.047

1.411

1.525

1.146

1.449

1.080

1.339

1.060

1.312

650

802

953

1.047

1.634

756

Cam

pion

i / Is

pezi

oni

Consuntivo2001

Consuntivo2002

Consuntivo2003

Consuntivo2004

Consuntivo2005

Consuntivo2006

Consuntivo2007

Consuntivo2008

Consuntivo2009

Attività di controllo impatti diffusi sui suoli

Ispezioni

Campioni

I dati di Consuntivo 2009 evidenziano: - Il n° di Campioni esaminati nel 2009 segna un incremento del 71% sul 2008; parrebbe così proporsi un trend pluriennale altalenante di fasi di incremento e di contrazione dei campioni richiesti all'analisi. Il fenomeno è verosimilmente influenzato anche della attività di spandimento fanghi e verifica dei suoli.

- Il n° di Ispezioni nel 2009 segna di contro un decremento del 18% sul biennio 2007-2008, confermando il trend di contrazione numerica in atto dal 2006 anche a seguto dei nuovi più ampi spettri di indagine sui singoli settori.

706846 278

9571

6910761

68

188

617

9344

437

7133

261

6229

229

62

510

38

484

113

111

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

Cam

pion

i

Consuntivo2001

Consuntivo2002

Consuntivo2003

Consuntivo2004

Consuntivo2005

Consuntivo2006

Consuntivo2007

Consuntivo2008

Consuntivo2009

Attività di controllo dei sedimenti

Campionisedim. marino-costieri +Difesa costa

Campionidragaggioacquesuperficiali

Campionidragaggioporti e marino-costiere

I dati di Consuntivo 2009 evidenziano:

- L'attività di analisi inerente sedimenti del dragaggio porti e marino-costieri si presenta su valori molto sostenuti rispetto agli anni precedenti.

- Dopo il forte incremento, in relazione all'applicazione diffusa delle indagini previste dal D.Lgs.152/99, nell'attività di analisi dei sedimenti / dragaggi delle acque superficiali si ritorna su valori più contenuti (compreso l'attività di indagine delle componenti del Biota nei sedimenti).

- La nuova classificazione dell'attività analitica applicata determina una configurazione della produzione evasa che trova difficile confronto con i dati degli anni precedenti per singola tipologia.

- Il n° di Campioni di sedimenti marino-costieri e di difesa costa nel 2009 segna un nuovo incremento dopo il "freno" del 2008.

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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31.77426.692

23.18021.341

23.44820.705

15.9239.758

9.088

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000

35000

Uni

tà c

ampi

onar

ie

Consuntivo2001

Consuntivo2002

Consuntivo2003

Consuntivo2004

Consuntivo2005

Consuntivo2006

Consuntivo2007

Consuntivo2008

Consuntivo2009

Attività analitica su alimenti e materiali a contatto

I dati di Consuntivo 2009 evidenziano:

- Nel 2009 si accentua (in modo importante in termini numerici) il trend decrescente di unità campionarie complessivamente conferite per l'analisi sia di profilo chimico, sia microbiologica, seguendo il dato già rgistrato nel 2008 Negli ultimi anni si è assistito alla richiesta di ampliamento dello spettro di indagine, in particolare sotto il profilo chimico (micro inquinanti organici, nuove molecole in ricerca tra i fitofarmaci, indagini OGM,....), dei materiali in osservazione . L'andamento in atto riflette le politiche di progressiva riduzione dell'impegno perseguite dall'Agenzia per gli ambiti non prettamente "ambientali" (vedi Piano di riposizionamento )

19.361

7.139

22.643 21.93316.888

11.234 11.508

14.000

14.957

46.305

28.151

40.738

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

Uni

tà c

ampi

onar

ie

Consuntivo2001

Consuntivo2002

Consuntivo2003

Consuntivo2004

Consuntivo2005

Consuntivo2006

Consuntivo2007

Consuntivo2008

Consuntivo2009

Attività analitica per Prevenzione collettiva

Entomologia

Matrici diprevenzionecollettiva

I dati di Consuntivo 2009 evidenziano:

- Nel 2009 si registra un forte incremento (+88%) rispetto ai valori del 2008 delle unità campionarie conferite per analisi e/o controlli afferenti ad obiettivi di prevenzione collettiva (chimico-microbiologici-ecotossicologici-epidemiologici), in aprticolore sulle acque. A ciò come già per il 2008 si aggiunge un considerevole numero di campioni di Aedes albopictus e altre specie simili sottoposti a controllo su campagne specifiche richieste dall' Ass.to. Regionale alla Salute.

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Nel grafico seguente viene presentato il trend 2001 – 2009 inerente lo sviluppo dell’impegno complessivamente sostenuto delle nove Sezioni provinciali in attività, richieste dal contesto istituzionale del territorio di riferimento, che arricchiscono e completano con quadri conoscitivi da hoc il grado di conoscenza ecosistemica ed integrata derivante dall’azione di monitoraggio e controllo.

0

100.000

200.000

300.000

400.000

Ore

uom

o

'01 '02 '03 ''04 '05 '06 '07 '08 '09

ANNI

Trend attività di supporto e studio per analisi ambientali

Attività eprogetti dianalisiambientale

Supportotecnico astudi ericerche

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Analisi dei trend e proiezione a medio termine

Sulla base della domanda di controllo che si va delineando nel contesto socio-economico-territoriale, esaminato alla luce anche dei riflessi operativi diretti ed indiretti del riassetto e dell’ampliamento della normativa in campo ambientale avvenuta nel corso degli ultimi anni, significativa risulta una verifica dell’andamento dei carichi di lavoro che stanno in vario modo impegnando l’Agenzia. L’analisi permette di monitorare scostamenti tra aree di produzione che debbono essere evidenziati al fine di riorientare le strategie, gli assetti organizzativi-produttivi, le tecnologie e i processi. Con riferimento al modello di definizione e lettura dell’azione svolta dall’Agenzia, di seguito si presenta una sintetica descrizione dei trend in atto nel 2009 a fronte delle istanze programmatiche triennali 2007-2009 per le attività di monitoraggio e controllo ambientale e di tutela della salute. Una prima parte è dedicata all’entità del controllo/servizio (indici di performance unitari) in essere per tipologie di prestazioni significative, volto ad esprimere elementi di riferimento sul “grado di copertura” fornito che emergono dai dati dell’attività condotta nel 2009; una seconda parte propone una sintetica rappresentazione dei trend in atto sui singoli campi di attività; una successiva parte richiama sinteticamente le dinamiche (esterne ed interne) che incidono sulle singole categorie di prestazioni. Vengono quindi riportati gli obiettivi programmatici per il triennio 2007-2009, per meglio valutare le dinamiche in atto da confrontare con il nuovo quadro previsionale che dovrà tener conto anche delle scelte che gli interlocutori istituzionali effettueranno in merito agli scenari delineati nel Piano di riposizionamento e riequilibrio economico-finanziario dell’Agenzia – Monitoraggio e aggiornamento (Rev. 3 - 30/04/10). Tutto ciò permette un giudizio sintetico sul dimensionamento di massima dell’azione di monitoraggio e vigilanza condotta per i singoli contesti di indagine a scala regionale nel 2009. Lo schema metodologico cui si ispira la programmazione operativa dell’Agenzia, in conformità alle dinamiche della domanda, si basa sul confronto “determinanti-indicatori di pressione - entità del controllo-risultati del controllo”. Obiettivo correlato è anche quello di disporre, a fronte di conoscenze sempre più approfondite sui carichi inquinanti emessi (informazioni organizzate in catasti e banche dati), di un ulteriore livello di analisi delle performance capace di rapportare direttamente il “valore” del controllo e le attività di prevenzione al potenziale del carico inquinante emesso ed alla variazione dello stato quali-quantitativo della risorsa monitorata. Nella successiva tabella si fornisce un quadro sullo stato di attuazione delle prestazioni dei nodi operativi provinciali di Arpa, cui si associano: analisi di trend, valutazioni sulle dinamiche che investono il comparto/settore (normative; di mercato; sociali; ecc.), tendenze programmatiche.

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PRESTAZIONI/ SERVIZI

Entità del Controllo/ Servizio Anno 2009

Trend in atto

DINAMICHE DELLA DOMANDA (Esterna e/o Normativa)

Tendenza Programmatica

2007>2009

Controllo emissioni in atmosfera

3,9% su Tot. Aziende autor.;1,3 Ispezioni / Emissione autor.-controll.5,8 Pareri / Emissione autor.-controll.

Tendenza verso controlli integrati e + complessi; collaborazione per gli autocontrolli; > controlli di processo

Monitoraggio dell'inquinamento atmosferico

92-98% Rendimento medio strumentazione

Tendenza verso > controlli; attività di monitoraggio mirata sugli inquinanti più pericolosi

Monitoraggio acque superficiali

8 Controlli/Qm m3/s *y-1 (Stato amb.); 1,9 - 2,4(Stato Funz: Pot.;Vita acquatica);1,7 Controlli/kmq acque di transizione

Tendenza verso stabilizzazione dei controlli con ricerca di sostanze pericolose ed integrati da misure di portata

Monitoraggio acque sotterranee 2,9 Controlli/ pozzo rete reg.le Tendenza verso controlli più complessi,

integrati da misure della dinamica della falda

Controllo scarichi dep. civ.>2000AE 3,7 Controlli diretti Arpa/ Impianto Tendenza verso controlli più complessi

Ispezioni/controlli scarici idrici in c.i.s.

657 Campionamenti 1.898 Ispezioni

Tendenza verso > controlli ed in forma integrata con altre emissioni

Controllo acque di balneazione 1.238 Campionamenti Tendenza verso controlli in forma integrata

Controllo acque potabili, minerali, termali 16.183 Campioni accettati Stabilizzazione dei campioni conferiti per

l'analisi (chim.+micorb.)

Trend in atto nel 2009 su ipotesi programmatica di monitoraggio & controllo ambientale Arpa

Riconf.zione Rete reg.le qualità aria

Introduz. Piani Monit. Aziende in AIA e presidio

reg.le controllo imp. energetici e altri

Riconf.zione Reti reg.li e ricerca

sost. pericolose

Con ricerca sost. pericolose

Calibrazione Piani auto controllo dei gestori.

Potenziam. Indagini su sost. pericolose

Nuove direttive RER e Piani Monit. AIA

Potenziam. indagini su sost. pericolose

Verifica ruolo Rete Laboratori Arpa

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PRESTAZIONI/ SERVIZI

Entità del Controllo/ ServizioAnno 2009

Trend in atto

DINAMICHE DELLA DOMANDA (Esterna e/o Normativa)

Tendenza Programmatica

2007>2009

Controllo rifiuti

1.938 Ispezioni;647 Campionamenti;100% Discariche controllate / Discariche da controllare

Fase di riassetto del controllo legata a introduzione nuove direttive

Controllo siti contaminati 100% siti controllati/ tot.siti in bonifica Forte pressione domanda di settore e nuovi siti in autodichiarazione

Controllo Fanghi Depurazione civile +Compost/Ammendanti/Fertilizzanti e Allevamenti zootecnici(spandimento liquami)

0,9 ispezioni / 1.000 t fanghi distribuiti1,8 ispezioni / Allev.nti a notifica di spand.to '07

Potenziare il controllo:applicazione estesa D.Lgs.152/99 e nuova Direttiva RER

Pareri Piani Terr.li - Strum.ti Urban.ci (+VIA &VAS)Pareri NIP

0,8 Pareri Piani terr. e Strum. urb. /Comune;0,44 Pareri-Istruttorie VIA /Comune;6,2 Pareri NIP/100 U.L.prod;

Necessità presidio forte incremento attività di supporto predisposizione elaborati di base per PSC (Parere ambientale ), nonchè supporto verifica di coerenza dei PRG con PTCP, anche in riferimento all'applicazione delle L.R. 20/00 e L.R. 9/99 e succ. mod. e integr.ni

Ispezioni su sorgenti sonore

27,5 Ispezioni / Densità media UL prod.su kmq*10

Necessità di aumentare capacità di risposta anche in riferimento all'applicazione della L.R. 15/01ed ai Piani comunali di zonozzazione acustica

Istruttorie per controllo sorgenti CEM

27 Istruttorie per pareri e controlli / 100 stazioni SRB1,8 Istruttorie / 10 km linee elletriche AAT-AT + cabine AAT&AT presenti2,6 Istruttorie per pareri e controlli / 10 siti RTV

Necessità di aumentare capacità di risposta agli impegni previsti dalla L.R.15/01

Analisi campioni di alimenti e materiali a contatto

8.670 Campioni analizzati (refertati) Aumento dello spettro analitico nelle indagini chimiche. Necessità di verificare i livelli di domanda verso Arpa

Analisi campioni per prevenzione collettiva e altro

26.856 Campioni analizzati (refertati)38.864 Campioni analizzati (refertati) di Entomologia (Zanzara tigre ;..)

Aumento n° e spettro tipologico campioni esaminati. Necessità di verificare i livelli e i settori tipologoci di domanda verso Arpa con accentramento attività su poli specialistici.

Trend in atto nel 2009 su ipotesi programmatica di monitoraggio & controllo ambientale Arpa

Ruolo in Oss. Rif. egestione catasti

Controllo bonifiche rif. nuovi D.Lgs.

Verifica piena att.zione Direttiva

RER e controlli c/o impanti e aziende

Ridefinizione competenze Arpa e

Convenzioni per VIA e VAS

Ridef.ne compet.ze Arpa e Convenzioni per

collab.ne con altri Org.mi controllo

Riconf.zione Reti reg.li nonit.ggio per > efficacia

e riorganizzazione controlli e pareri

Ridef.ne compet.ze Arpa e ruolo Rete

laboratoristica

Ridef.ne compet.ze Arpa e ruolo Rete

laboratoristica. Definizione apposite Convezioni con AUSL

(p.es. Aedes Alb.)

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Esaminando i volumi di attività erogati dall’Agenzia negli anni per l’azione di “Prevenzione e Controllo/Vigilanza/Monitoraggio” aggregati in macro tipologie quali: misure, analisi, pareri, ispezioni, campionamenti, si possono osservare le dinamiche evolutive registrate e l’ipotetica proiezione di medio termine. Nel grafico vengono delineati gli andamenti di tali attività svolte dall’insieme delle Sezioni provinciali, con indicazione dell’indice di significatività statistica delle rette di regressione disegnate. • Misure: la produzione di dati di misura delle componenti ambientali si colloca su livelli

complessivamente elevati, anche in relazione al crescente utilizzo di modelli e strumenti predittivi e di conoscenza in tempo reale della qualità delle componenti ambientali, che richiedono una consistente azione di misurazione per le simulazioni (di stato ed evolutive) e per la taratura e miglioramento del grado di risoluzione (spazio/temporale);

• Analisi: l’attività analitica registra un trend decrescente, con flessioni significative in alcuni settori, numericamente compensate in parte dall’elevato numero di campioni esaminati su “matrici” particolari e di non elevata complessità quali la “zanzara tigre” che ha interessato ~40.000 campioni nel 2009 su un totale refertato di 114.200 nel 2009; si può ipotizzare si stia configurando un assestamento del numero delle unità campionarie analizzate che appare certamente più contenuto negli ultimi esercizi rispetto al dato dei periodi precedenti. All’interno di tale quadro si esplicano due fattori di compensazione del fenomeno di riduzione, vale a dire: da un lato, l’attuazione di un rinnovato corpo normativo di interesse ambientale che richiede indagini analitiche di sempre maggior dettaglio, dall’altro, il maggior impegno richiesto soprattutto dalla crescente complessità tecnica dei controlli, anche se questi possono prevedersi in sensibile calo numerico su alcuni fronti, ma comunque sempre di maggior ampiezza nello spettro dei parametri da indagare;

• Pareri: le attività sono fortemente influenzate dal contesto normativo e socio-territoriale, si sta inoltre affrontando il processo di aggregazione degli atti autorizzativi ambientali; in questo settore l’andamento della domanda è peraltro influenzato congiunturalmente (ma anche ciclicamente nei fatti) da significativi ambiti di controllo di cui si richiedono “massicce” campagne di autorizzazione ex novo e/o revisione del quadro autorizzatorio esistente; il 2009 vede inoltre ancora come settore “concorrente” il forte impegno richiesto nelle istruttorie AIA e nel pieno avvio dei Piani di monitoraggio deli impianti;

• Ispezioni: l’attività ispettiva è i fortemente influenzata, oltre che da fenomeni emergenziali cui la nostra società è frequentemente sottoposta, più in particolare dalla piena applicazione della normativa IPPC (con effettuazione dei controlli secondo i Piani di monitoraggio delle AIA), che se nel medio periodo venisse estesa anche alla piccola-media impresa porrebbe sicuramente forti innovazioni nel settore. L’organizzazione del processo di ispezione “integrato” per le varie matrici di impatto è di maggior complessità, compensando la riduzione numerica delle pratiche evase annualmente;

• Campionamenti: i dati sui campionamento effettuati da Arpa negli anni non consentono di rilevare significative tendenze temporali, di fatto si assiste ad una oscillazione “indipendente dal tempo”; si precisa che tale dato è fortemente esposto alle condizioni interpretative, su base unitaria, spesso indotte anche dalla modifica nel tempo delle normative di settore che portano a variare la base unitaria del computo dei dati stessi.

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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Dinamica delle prestazioni di "prevenzione e controllo/vigilanza" e proiezione a medio termine (con analisi di significatività - r 2 - della linea di tendenza)

R2 = 0,86

R2 = 0,77

R2 = 0,58

R2 = 0,10

R2 = 0,34

1,E+04

1,E+05

1,E+06

1,E+07

ANNI

N° P

rest

azio

ni /y

MISURE

CAMPIONIANALIZZATI

ISPEZIONI

PARERI - Istruttorie -Relazioni

CAMPIONAMENTI*

Lineare (MISURE )

Lineare (CAMPIONIANALIZZATI )

Lineare (PARERI -Istruttorie - Relazioni)

Lineare (ISPEZIONI )

Lineare(CAMPIONAMENTI* )

* dal 2003 il dato varia per normativa e modalità conteggio campionamenti

'96 '00 ' 02 '04 '05'98 '99 ' 03' 01'97 '07'06 '08 '09

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L’azione di controllo e le irregolarità rilevate

Di seguito viene proposto un confronto tra il trend poliennale delle azioni ispettive condotte dall’Agenzia (ovvero la vigilanza) in campo ambientale, con l’andamento del valore annuo delle irregolarità segnalate all’amministrazione competente cui nei casi più gravi è seguito un provvedimento giudiziario. Complessivamente quindi, nel 2009 i provvedimenti amministrativi proposti all’Autorità amministrativa competente sono risultati 1.175 (-4,9% sul dato ’08), mentre 678 rappresenta l’insieme delle segnalazioni effettuate alla Magistratura (+ 21,1% sul dato ’08). L’andamento tracciato nel grafico assume un valore puramente indicativo, risulta infatti difficile proporre interpretazioni per le numerose variabili che operano sulla problematica. Non si possono effettuare valutazioni univoche e tali da essere assunte come indicative di particolari evoluzioni e/o riconducibili a specifiche condizioni causali responsabili delle dinamiche osservate. Con le cautele interpretative citate, l’attesa, da verificare sul campo e nel tempo, è che: indipendentemente dal numero complessivo di ispezioni/sopralluoghi realizzati, si registrino positive risposte del sistema delle pressioni antropico/produttive (minor numero di Sanzioni – Provvedimenti amministrativi), a favore di una maggior consapevolezza etica e manageriale che si va diffondendo anche nei settori produttivi e che mobilita le imprese verso l’adozione di pratiche di gestione dell’uso delle risorse secondo obiettivi di salvaguardia ambientale e di sostenibilità per la salute dell’uomo, tutto ciò incoraggiato anche dalle disposizioni normative di auto-controllo, obbligatorie (IPPC) e/o volontarie (EMAS;….).

Trend Ispezioni/sopralluoghi - Irregolarità amministrative

12.17914.12113.576

15.89816.460

17.35616.356

18.22017.88016.77116.050

15.883

13.251

15.967

1.1751.2351.2011.2141.4301.4391.6741.4821.029

1.720

9641.361

1.8372.424

0

2 .0 0 0

4 .0 0 0

6 .0 0 0

8 .0 0 0

10 .0 0 0

12 .0 0 0

14 .0 0 0

16 .0 0 0

18 .0 0 0

2 0 .0 0 0

'96 '97 '98 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 '08 '09ANNI

Ispe

zion

i /

Irreg

olar

ità s

egna

late

Ispezioni / sopralluoghi Irregolarità amministrative

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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Sanzioni Amministrative 2009

Suolo; 174

Siti cont.; 14

Rumore; 277Rifiuti; 245 Cem; 7

IPPC; 70

Aria; 74

Amianto; 19

Acqua; 295

Notizie di Reato 2009

Suolo; 31Siti cont.; 4

Rumore; 31

Rifiuti; 182

Cem; 0 IPPC; 152Aria; 105

Amianto; 12

Acqua; 161

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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3.4 Attività di progetto, ricerca, analisi ambientale e di supporto per gli strumenti di pianificazione territoriale

Le attività progettuali, di ricerca e di analisi ambientale

Nel 2009 le attività di “progetto, studio e ricerca” nel campo dell’analisi ambientale svolte dall’insieme dei nodi dell’Agenzia nove Sezioni provinciali tre Strutture tematiche e la Direzione generale (in particolare all’interno di questa la Direzione tecnica) hanno interessato complessivamente 156 iniziative. Gli ambiti di studio si rivolgono prevalentemente al supporto tecnico-progettuale per analisi integrate territoriali e di sostenibilità (natura e biodiversità), riguardano poi in termini significativi l’inquinamento atmosferico, il settore dei rifiuti (Osservatori provinciali) ed il controllo dei suoli e della costa, cui seguono le tematiche connesse all’inquinamento idrico, elettromagnetico ed acustico, gli osservatori sulle grandi opere (TAV e RFI) completano lo spettro. Il grafico presenta la ripartizione percentuale delle tipologie di clienti cui si riferisce l’impegno sui progetti individuato sulla base del ricavo prodotto dagli stessi.

L’impegno su cui si articola l’attività dei Servizi Sistemi Ambientali (SSA) delle Sezioni provinciali Arpa non è riconducibile solo alle cosiddette attività “su progetto”, bensì interessa una molteplicità di fronti, quali:

attività “su progetto” e di reporting ambientale, con richiesta di un impegno operativo diretto di circa il 33% della disponibilità oraria annua complessiva,

attività di istruttoria per espressione pareri, a supporto dei Servizi Territoriali, per il 14% del totale delle pratiche evase, con un impegno di circa 25FTE/y

attività tecniche dirette di supporto agli EE.LL. con valori d’impegno intorno al 20%, attività di informatizzazione/organizzazione conoscenze (circa 18% dell’impegno), formazione, ricerca&sviluppo, marketing relazionale assorbono il restante 10-15%.

Ricavi progetti

2009 - distribuzioneper committente(6,48 mil euro, 156 progetti)

ALTRI CLIENTI8,82 %

UE3,92 %

ALTRI ENTI PUBBLICI21,42 %A.S.L.

2,65 %

PROV. E COM. EMILIA ROMAGNA9,29 %

REGIONE EMILIA ROMAGNA53,90 % ALTRI CLIENTI

UEALTRI ENTI PUBBLICIA.S.L.PROV. E COM. EMILIA ROMAGNAREGIONE EMILIA ROMAGNA

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Monitoraggio ambientale

3.5 Evoluzione dei sistemi di monitoraggio, previsione e valutazione dello stato ambientale

Il monitoraggio ambientale costituisce, assieme al controllo dei fattori di pressione, uno dei principali compiti di Arpa. Il suo obiettivo è la sorveglianza delle variabili più significative dello stato delle matrici ambientali (aria, acqua, suolo, ecc.) secondo il modello DPSIR. Nel 2009 sono proseguiti gli interventi avviati nel 2008 e volti all’applicazione delle indicazioni riportate nel “Piano di riposizionamento e riequilibrio economico e finanziario di Arpa”, finalizzati al contenimento dei costi e all’adeguamento del monitoraggio all’evoluzione della domanda. Questo indirizzo è orientato alla realizzazione di sistemi di monitoraggio e valutazione dello stato dell’ambiente integrati, abbinando alle reti tradizionali, tecniche di telerilevamento, aspetti modellistici e tecniche di interpretazione e valutazione dell’ambiente; ciò permette un miglior controllo dei centri di costo e una maggiore efficacia delle azioni svolte nel campo del monitoraggio ambientale. Sistema di Monitoraggio e Valutazione (SMV) Qualità dell’aria Il sistema è composto da:

Reti di monitoraggio; Inventario regionale delle emissioni; Modelli matematici per l’analisi della diffusione degli inquinanti.

Reti di monitoraggio Rete di monitoraggio della qualità dell’aria Nel 2007 è stato avviato il progetto finanziato dalla Regione per l’adeguamento della rete alla normativa nazionale vigente e alla nuova direttiva comunitaria. Nel 2008 è stata completata la prima fase (per un finanziamento di € 1.549.000) e avviata la seconda che nel 2009 è stata realizzata per il 90% (rimangono da realizzare gli interventi previsti nella provincia di Bologna e alcuni collaudi delle nuove installazioni). Il completamento del piano di ristrutturazione della rete mira a conseguire gli obiettivi riportati dal “Piano di riposizionamento e riequilibrio economico e finanziario di Arpa”, con una riduzione consistente delle stazioni di misura (da 86 a 63) e anche la riduzione di alcuni strumenti, quali gli analizzatori di SO2 (mantenuti solo sui mezzi mobili e nelle stazioni di Piacenza e Ravenna), e analizzatori di CO e di Benzene (posti nelle sole stazioni di traffico). Queste operazioni, congiuntamente al fatto che buona parte della strumentazione si trova nel 2009 nel periodo di garanzia, hanno permesso una significativa riduzione dei costi di manutenzione della rete, portandosi a valori di ± 3% della media degli ultimi 3 anni. L’azione programmata permetterà di mantenere costante la spesa nel quadriennio futuro pur essendo presente nella nuova rete un consistente aumento di analizzatori per la misure delle polveri sottili (PM10 e PM2,5). Sono state inoltre attuate azioni di revisione del piano della qualità volte ad un contenimento dei costi e ad una maggiore efficacia del servizio fornito da Arpa.

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Reti a supporto della valutazione della qualità dell’aria Sulle restanti reti di monitoraggio a supporto della Valutazione della qualità dell’aria, costituite dalla Rete della meteorologia urbana, dalla Rete delle deposizioni e inquinamento atmosferico di fondo, e dalla Rete di rilevazione della genotossicità del particolato atmosferico urbano, sono stati effettuati interventi di gestione e manutenzione ordinari, volti a mantenere efficiente l’attuale sistema di rilevazione. Per quanto riguarda la Rete della genotossicità si è già effettuato un intervento di razionalizzazione in applicazione delle indicazioni del “Piano di riposizionamento e riequilibrio economico e finanziario di Arpa”, riconfigurando la rete a 5 stazioni con analizzatori di PM2.5. Inventario delle Emissioni in atmosfera Per quanto riguarda l’Inventario regionale delle emissioni in atmosfera, inteso come strumento di conoscenza a supporto delle decisioni in materia di valutazione e gestione della qualità dell’aria, nel corso del 2009 è stato realizzato l’aggiornamento dell’Inventario “anno di riferimento 2007". L’attività, realizzata all’interno del I stralcio del progetto NINFA-Extended, consiste in un completamento della base dati, nello sviluppo di attività di controllo dei risultati, nella valutazione qualitativa delle incertezze associate alle stime, nella divulgazione dei dati. Modellistica della qualità dell’aria La Modellistica di qualità dell’aria riguarda tre differenti tipologie di applicazioni: modelli chimici di trasporto e dispersione a scala regionale (Emilia-Romagna e Nord-Italia), modelli avanzati di diffusione per sorgenti puntuali e modelli a scala urbana. Le attività programmate per il triennio sono state sostanzialmente incentrate sul mantenimento e sviluppo di strumenti a supporto dei Piani di risanamento della qualità dell’aria. A tal fine nel 2009 è stato avviato su finanziamento della Regione Emilia-Romagna un progetto per lo sviluppo di un nuovo strumento di valutazione in materia di qualità dell’aria (progetto NINFA-Extended). Il sistema è già stato utilizzato per l’anno di riferimento 2007 e per la valutazione dello scenario tendenziale al 2020 con scala di risoluzione di 5 km su tutto il nord Italia. Nel 2009 è stato inoltre perfezionato il Sistema di valutazione della qualità dell’aria (PESCO), basato sulla combinazione delle simulazioni modellistica e dati osservati introducendo i dati osservati dalla nuove stazioni di PM10. PESCO è stato applicato per eseguire la valutazione delle concentrazioni di fondo del PM10 e dell’ozono nell’anno 2008. Per quanto riguarda i modelli avanzati di diffusione per sorgenti puntuali, nel 2009 è stato completato lo sviluppo e la messa in operatività di un nuovo sistema modellistico per la dispersione di inquinanti in territori complessi. Il modello è stato applicato nell’ambito del progetto Moniter a supporto della interpretazione dei risultati sperimentali. SMV Idrometeorologico

Il SMV Idrometeorologico è tra i più complessi e articolati sistemi di valutazione dello stato dell’ambiente gestiti da Arpa e per tale motivo presidiato da un’apposita struttura

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tematica. Nel suo complesso si compone di: Reti idrometro Modellistica idrologica Previsioni meteo e Centro Funzionale Analisi agrometeorologiche

Reti idrometeo Nel 2009 è stato rimodulato il contratto di manutenzione, riportando all’interno di Arpa le attività di controllo del funzionamento delle stazioni; ciò ha prodotto un contenimento dei costi di manutenzione di circa € 53.000. L’intervento di adeguamento al Piano di riposizionamento dell’Agenzia è proseguito con l’aggiornamento e riposizionamento di 3 stazioni in telemisura al posto di stazioni meccaniche con serie climatologia e con l’ammodernamento del radar di San Pietro Capofiume, operativo da 20 anni. Modellistica idrologica Allo scopo di ottimizzare la Rete di monitoraggio delle portate dei corsi d’acqua è stato avviato nel 2009 un progetto di sviluppo e mantenimento della rete idrometrica. Su un gruppo prioritario di 70 sezioni idrometriche sono stati effettuati interventi di calcolo o ricalibrazione delle scale di deflusso. L’insieme delle attività realizzate consente di ottimizzare il programma di monitoraggio delle acque superficiali e di fornire i dati necessari all’utilizzo di strumenti modellistici stocastici e numerici idrologici e idraulici il cui impiego è previsto dalla Regione. Previsioni meteo e ruolo di Centro Funzionale Nel corso del 2009 è stata data continuità alla gestione della modellistica meteorologica e della sala previsioni meteorologiche e Centro Funzionale a supporto della Protezione Civile. Impegni aggiuntivi sono stati realizzati per alcune applicazioni di carattere ambientale e sanitario come nel campo della previsione delle ondate di calore e del rischio idrogeologico, con una operatività che si è articola su 7 giorni alla settimana e coperture delle 24 ore giornaliere, senza variazioni significative del budget dedicato a questo settore. Analisi agrometeorologiche e climatologiche Nel 2009 è stato realizzato l’atlante idroclimatico dei dati meteorologici ed è proseguita l’attività di integrazione tra modellistica previsionale e telerilevamento per la realizzazione di bollettini di agrometeorologia e bollettini di analisi della siccità, con la gestione del relativo sito WEB in attuazione del Piano regionale di valutazione dei cambiamenti climatici. SMV dei corpi idrici

Nel 2009 il monitoraggio dei corpi idrici è proseguito nel rispetto delle DG 1420/02 e 2135/04 e secondo quanto previsto per la valutazione intermedia del Piano di Tutela delle

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Acque della Regione Emilia-Romagna, fatto salvo per le acque marino-costiere dove la nuova rete di monitoraggio, definita ai sensi della Direttiva Quadro, ha trovato la sua applicazione. Il progetto di adeguamento alla Direttiva Quadro sulle acque (riportato nel capitolo “Prospettiva dell’innovazione e dell’apprendimento”) riporta informazioni sull’adeguamento delle nuove reti previsto al 2010 in attuazione della Direttiva 2000/60/CE. Campi elettromagnetici e Radioattività ambientale

I due Sistemi evolvono verso un consolidamento della Rete di monitoraggio dei campi elettromagnetici (CEM) e una integrazione dell’attuale Rete di monitoraggio della radioattività ambientale con l’obiettivo di conseguire un miglior presidio e una integrazione con stazioni automatiche; il tutto realizzato in un contesto di riduzione complessiva dei costi di gestione dei sistemi di monitoraggio. SMV CEM Nel 2009 si è sviluppata l’applicazione della modellistica con la formazione e l’utilizzo operativo dei programmi di simulazione acquisiti nel corso del 2008 (EMLAB con tutti i moduli disponibili). Contemporaneamente è proseguito lo sviluppo e l’integrazione delle banche dati e dei loro strumenti di gestione relativi ai catasti dei fattori di pressione ed alle misure, sia per le alte che per le basse frequenze (applicativi quali ATCem e Web-Cem, CaMIcem con collegamento a Sinapoli). E’ stata definita e messa a regime la rete regionale secondo le indicazioni riportate nel “Piano di riposizionamento di Arpa”, con una attività complessiva di 64 campagne di misura per 44.280 ore/y, a cui si aggiunge l’attività pianificata tramite accordi locali che ha portato alla realizzazione di ulteriori 108.953 ore di monitoraggio e 125 Campagne di misura. SMV Radioattività ambientale Nel 2009 si è sviluppata la rete automatica della misura della radiazione gamma in aria, composta da 6 Stazioni ubicate sul territorio regionale e l’avvio del monitoraggio della radioattività dei reflui dei principali depuratori interessando in questa prima fase le città di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Quadro di riepilogo degli interventi economici programmati secondo il “Piano di riposizionamento di Arpa” ed effettuati al 31/12/2009 in relazione a: importanza strategica ed economica (A=Alta, M=Media e B=Bassa), alle azioni previste e ai risultati conseguiti (R=Risparmio; N=Nessuno)

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Interventi programmati al 2009 Priorità

interventiAzioni attese

Risultati conseguiti

Interventi futuri

SMV Qualità dell’aria Rete Qualità dell’aria Rete dep. e inq. atm. di fondo Rete Mutagenesi Ambientale Certificazione rete

A M M A

R R R R

R N R N

X - X

SMV radiazioni ionizzanti M R R --- SMV CEM M R R SMV qualità dei corpi idrici B (*) N (*) SMV idrometeorologico M R R X (*) La revisione della rete è pianificata per il 2010 e gli interventi previsti sono riportati nella prospettiva dell’innovazione e apprendimento – Ricerca e sviluppo - Progetto “Adeguamento alla Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE”

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Vigilanza e controllo

3.6 Predisposizione Linee guida ed impegno per esecuzione Piani di monitoraggio degli impianti in AIA

Il 2009 ha visto il consolidarsi delle attività di verifica dei Piani di Monitoraggio e Controllo delle Autorizzazioni Integrate Ambientali mediante controlli programmati, pianificati alla fine del 2008 e con oneri a carico dei Gestori degli impianti. Non tutte le visite ispettive programmate sono state eseguite in quanto la pesante crisi economica che ha interessato anche la nostra Regione ha posto problemi alle aziende. La seguente tabella illustra il consuntivo delle ispezioni programmate, delle non eseguite e le motivazioni. Solo la Sezione di Parma ha mostrato difficoltà legate al servizio e ciò a causa della difficile situazione venutasi creare a seguito della vicenda giudiziaria che ha interessato alcuni (2) operatori del Servizio territoriale.

SEZIONE ISPEZIONI PROGRAMMATE

NON ESEGUITE

MOTIVAZIONI (non esecuzione ispezioni programmate)

PIACENZA 22 0 PARMA 19 2 Per impossibilità del servizio REGGIO EMILIA 74 7 3 rinviate per modifiche importanti agli

impianti 1 rinviata per trasf. in altro sito 1 uscita da IPPC 1 per fine attività 1 rinviata al 2010 per fermata impianto

MODENA 93 1 Rimandata per chiusura temporanea stabilimento

BOLOGNA 56 5 4 per cassa integrazione 1 per ristrutturazione del ciclo

RAVENNA 22 1 2 solo campionamenti e non ispezione 1 rinviata al 2010 su richiesta provincia

FERRARA 21 1 Azienda ha rinviato inizio attività FORLI’-CESENA 87 2 2 Ispezioni non eseguite per azienda

non attiva. 11 campionamenti non eseguiti per mancanza materiale o acqua

RIMINI 20 1 1 per chiusura impianto TOTALE 414 20 Non eseguite 4.8% su programmato Il 95,2% di realizzazione su quanto programmato è ancora più apprezzabile a fronte dell’impegno in termini ore/uomo che l’attività ispettiva integrata comporta e che si attesta, in linea con quanto rilevato nel 2008, in un range tra 13 e 111 ore operative/azienda. Il dato più problematico che emerge dalle risultanze ispettive è l’elevato numero di sanzioni rispetto agli impianti controllati.

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Province Isp straord Notizie reato Proposte provv, amm. Sanzioni

PC 0 3 2 0 PR 0 19 1 0 RE 4 19 10 2 MO 6 30 1 10 BO 3 18 14 0 FE 1 15 7 0 RA 2 9 0 0 FC 5 34 10 11 RN 1 2 0 0 Totale 22 149 45 23 Anche sommando ai controlli programmati le 22 ispezioni straordinarie, legate evidentemente a segnalazioni o problemi riscontrati nel controllo programmato, la percentuale di Notizie di reato è pari al 34%. Globalmente la percentuale delle Sanzioni comminate è pari al 49.7% dei controlli effettuati su impianti IPPC. La media delle sanzioni in genere si attesta al 14% (tutte le ispezioni e tutte le sanzioni, dati 2009). Il D.Lgs. 59/05, che governa l’applicazione della Direttiva IPPC, sanziona penalmente qualunque inottemperanza alle prescrizioni autorizzative, ciò si traduce in invio di Notizia di reato per violazioni che nelle norme di settore sarebbero soggette a Sanzione amministrativa. Tutto ciò deve indurre a riflettere su come, nel rinnovo degli atti autorizzativi, distinguere chiaramente le prescrizioni da indicazioni che hanno lo scopo di migliorare la gestione. L’esigenza di assicurare, da parte dell’Agenzia, comportamenti omogenei nella gestione delle Visite ispettive ha condotto, nelle more dell’emanazione da parte della Regione di indirizzi specifici, alla realizzazione di un atto di indirizzo da parte di Arpa. Tale atto, emanato come circolare della Direzione Tecnica approvato con determinazione n. 102 del 29/12/2009 e dal titolo “Gestione delle Ispezioni Programmate per la Verifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale” nasce dal confronto con le Sezioni provinciali e con la Regione stessa. E’ un documento di natura esclusivamente tecnica e per uso interno di Arpa, che disciplina le modalità di gestione dell’ispezione, dando indicazioni sulla preparazione, esecuzione e relazione ispettiva. Contestualmente è stata emanata l’Istruzione 17/DT “Registrazione delle attività IPPC in Sinapoli” che detta modalità di compilazione, specifiche per questo tema, dell’applicativo in dotazione all’Agenzia per la raccolta dati di attività. In tal modo sarà possibile usufruire di elementi comparabili fra i vari Servizi Territoriali.

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3.7 Organizzazione del presidio a livello regionale per gli impianti a Rischio di Incidenti Rilevanti

Nel 2009 si è superata la frammentazione provinciale dell’attività dei Grandi rischi industriali con la strutturazione a livello regionale del Centro Tematico Regionale Impianti a Rischio di Incidenti Rilevanti (CTR RIR) che afferisce alla Direzione tecnica. La struttura costituita fino a tutto agosto 2009 da un dirigente, un amministrativo e due tecnici esperti, è stata integrata dal settembre 2009 con altri due tecnici esperti. Tenuto conto dell’esiguità del personale dedicato si è concordato con i Direttori delle Sezioni provinciali che le attività già iniziate fossero portate a termine dai rispettivi operatori provinciali; queste sono state circa il 30% di tutte le attività svolte nel 2009. Numero Stabilimenti RIR

Nel 2009 il totale degli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante insediati nel territorio regionale è stato pari a 99 stabilimenti, di cui 55 soggetti agli obblighi dell’art. 8 del D.Lgs.334/99 e s.m.i. e 44 soggetti agli obblighi dell’art. 6 del D.Lgs.334/99 e s.m.i. In grafico è riportata la distribuzione degli stabilimenti presenti nel 2009. Attività svolte 1. Attività istruttoria Il seguente grafico illustra l’attività di valutazione delle schede tecniche di stabilimenti in art. 6 su 9 aziende distribuite su tutta la regione, mentre l’attività di istruttoria dei Rapporti di Sicurezza (RdS) delle aziende in art. 8, ha interessato 14 stabilimenti distribuiti in prevalenza nei territori delle province di Ravenna, Ferrara e Bologna.

Stabilimenti RIR in Emilia Romagna nel 2009

1 3 2 2 1

26

16 7 5 4 1

92

9 9 7

20

4 2

99

55

9 1111

4435

11

0

20

40

60

80

100

120

PC PR RE MO BO FE FC RN RA TOT

Art. 8Art. 6TOT

Attività istruttoria 2009

0 01 1

0 0

5

12

1 10

10 0

12

4

10

5

22

3 3

13

9

3 3 3 3

0

5

10

15

20

25

PC PR RE MO BO FE FC RN RA Totale

Art. 8Art. 6Totale

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2. Attività di controllo L’attività di controllo relativa alle verifiche ispettive sui Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGS) per le aziende in art. 6, ha coinvolto un campione di 8 aziende, mentre per le aziende in art. 8 il Ministero dell’Ambiente ha predisposto l’avvio di 9 verifiche ispettive come risulta dal seguente grafico. 3. Piani di emergenza esterna Per quanto riguarda la redazione dei Piani di Emergenza Esterna sono state presentate 25 relazioni alle Province per aziende in art. 6 e 6 relazioni alle Prefetture per aziende in art.8.

Relazioni PEE 2009

0 1 0 1 20 0 1 1

6

2 1 1 02

0

9

25

2 2 1

10

02 1

10

31

2

8

3

0

5

10

15

20

25

30

35

PC PR RE MO BO FE FC RN RA Totale

Relaz. PEE art.8Relaz. PEE art.6Totale

4. Sopralluoghi Sono stati effettuati sopralluoghi nel corso e a conclusione dell’attività istruttoria, per verificare il mantenimento delle misure di sicurezza, per reperire le informazioni necessarie per la redazione dei piani di emergenza esterna e per effettuare le verifiche ispettive; nel complesso sono stati effettuati 112 sopralluoghi A tutto ciò si aggiunge la partecipazione ai gruppi nazionali di ISPRA “Rischio industriale” e “Verifiche ispettive SGS” e al gruppo regionale sui rischi di incidente rilevante composto da Regione, Province ed Arpa.

Verifiche ispettive SGS 2009

0

2

0 00 0 0

8

2 2 2 2

0

6

1111

3

9

11111

3

111

17

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

PC PR RE MO BO FE FC RN RA Totale

V. I. SGS art. 8V. I. SGS art. 6Totale

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5. Catasto aziende RIR Per quanto riguarda infine il Catasto regionale aziende RIR, nel corso del 2009, dopo la conclusione della fase di sviluppo e implementazione dell’applicativo software sulla gestione dei dati e la georeferenziazione delle aziende, il Catasto è stato oggetto di alcuni importanti interventi evolutivi. In particolare si evidenzia che è stata realizzata la sezione verifiche ispettive SGS e migliorata l'interfaccia GIS per la rappresentazione cartografica della aziende e delle aree di danno relative agli scenari incidentali. Infine, nel 2009 il Catasto è stato completato con popolazione di tutte le informazioni anagrafiche e tecniche relative agli stabilimenti della Regione e presentato alle Province. Prospettive future

Nella tabella sottostante è riassunto l’impegno complessivo per l’espletamento a regime di tutte le attività in carico al CTR-RIR, derivante dagli obblighi normativi, e la stima del numero teorico di operatori necessari.

ATTIVITA’ del CTR-RIR Impegno espresso in d/y

Numero operatori necessari *

TOTALE ATTIVITA' PREVALENTI 2.038 9

TOTALE ATTIVITA' CORRELATE 230 1

TOTALE ATTIVITA' 2.268 10 * calcolato come rapporto tra impegno totale espresso in giorni / giorni lavorativi effettivi per operatore Nel conteggio non è stato considerato l’amministrativo in quanto non ha compiti tecnici ma è stato considerato il responsabile anche se avrà necessariamente un ruolo prevalentemente gestionale Nel corso del 2009, a seguito della riorganizzazione di Arpa, le risorse sono state le seguenti: 4 operatori tecnici + 1 responsabile + 1 amministrativo collocati nel CTR-RIR della Direzione Tecnica; In futuro per rispondere a quanto richiesto dalla normativa in materia di rischi di incidenti rilevanti dovrà essere previsto presso il CTR-RIR un incremento di circza 5 unità.

3.8 Rafforzamento dell’attività di controllo e vigilanza (Progetto di analisi/valutazione attività Servizi territoriali)

Uno dei principali obiettivi dell’Agenzia è il rafforzamento delle attività di vigilanza e controllo. A questo scopo sono state individuate varie linee di azione, di durata pluriennale, che affrontano diversi aspetti:

una maggiore omogeneizzazione delle metodologie di gestione delle prestazioni mediante l’emanazione di Linee guida e circolari da parte della Direzione Tecnica,

un più deciso intervento di formazione e aggiornamento degli operatori di ST, lo sviluppo di politiche atte a favorire attività di benchmarking fra ST,

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la costituzione di un gruppo regionale per la gestione dei controlli agli inceneritori e agli impianti di produzione di energia,

il progetto di analisi/valutazione delle attività del Servizio Territoriale volto a individuare criteri per definire la dotazione organica del personale dei Servizi Territoriali, ai fini di una possibile riorganizzazione degli stessi.

Il lavoro su quest’ultimo punto, iniziato nel 2009, si basa sul sistema di rendicontazione delle attività tecniche dell’Agenzia. Sono state utilizzate estrazioni di dati effettuate ad hoc dal sistema Sinapoli, considerato uno strumento ormai a regime per la raccolta e la elaborazione regionale di dati di attività svolta. Il periodo temporale preso in considerazione va dal 1 gennaio al 31 luglio 2009. L’analisi condotta è stata finalizzata all’individuazione di tempi standard regionali che caratterizzino e definiscano le prestazioni che i Servizi Territoriali di Arpa sono in grado di erogare: in questo modo si ottiene l’impegno impiegato da parte degli operatori, e quindi il “peso” di ogni singola prestazione erogata. I processi primari presi in considerazione sono: Emissione di rapporti tecnici con espressione di parere, Vigilanza ed ispezione; Gestione delle Segnalazioni di Inconvenienti Ambientali (SIA); Supporto tecnico ad Enti. Sono state estratte da Sinapoli tutte le attività per le quali il campo “ore”: “minuti” è stato valorizzato. Tale campo contiene le ore impiegate per eseguire una determinata attività: l’estrazione del campo relativo restituisce il valore del tempo impiegato, espresso in minuti. L’implementazione di tale campo è avvenuta su base volontaria, seguendo comunque una metodologia descritta nelle Linee guida ufficiali e condivise emanate dalla Direzione Tecnica di Arpa La percentuale delle attività valorizzate è risultata pari al 38%. Tale dato è stato considerato sufficiente a continuare l’analisi. Il dato di questa prima fase del lavoro, è stato ottenuto considerando non solo la valorizzazione delle attività ma anche i tempi di contorno necessari allo svolgimento, come ad esempio i tempi di spostamento per i sopralluoghi. Dall’insieme dei dati si è calcolato un indice di lavoro effettivo che è stato comparato con l’Indice di Pressione elaborato dall’Area Pianificazione strategica e Controllo direzionale della DG di Arpa, con progetto di aggiornamento nel 2010, vedi tabella seguente.

Province Ripartiz. Indice di lavorato netto Indice di Pressione territoriale PC 10,0% 7,9% PR 10,9% 10,5% RE 10,9% 10,7% MO 14,5% 13,7% BO 16,4% 18,1% FE 8,7% 10,5% RA 11,6% 11,5% FC 10,3% 10,1% RN 6,8% 7,0% Tot 100% 100%

Tab. 1 Indice di lavorato netto e Indice di pressione

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La relazione tra i due Indici è illustrata nel grafico seguente.

Il grafico ci mostra che l’andamento delle due curve è molto simile: questo significa che la distribuzione attuale del personale ripercorre abbastanza fedelmente l’andamento dei fattori di pressione elaborati dall’Area Pianificazione strategica e Controllo direzionale – DG. Dai dati ricavati è possibile inoltre definire il livello di efficienza medio regionale delle prestazioni del Servizio Territoriale (ore di lavoro direttamente imputabili a servizi-prestazioni erogate / ore totali di presenza disponibili da cartellino) che si attesta, considerate le ore di assenza motivata dal lavoro, intorno al 53% con un ampio margine di differenze fra le Sezioni. Il confronto del rapporto percentualizzato delle ore dirette di lavoro così risultanti per singola Sezione sul totale regionale del calcolo, con gli Indici di pressione di ciascuna provincia mostra il seguente andamento.

L’andamento del grafico che evidenzia un significativo scostamento in più e in meno tra gli Indici rilevati, induce a considerare che: 1) la metodologia utilizzata è sostanzialmente corretta ma necessita di miglioramenti; 2) il numero di dati di origine – valorizzazione delle attività – pur attestandosi al 38% è

insufficiente a descrivere al meglio un ipotetico tempo medio per singola attività; 3) occorre quindi affinare il metodo raccogliendo un numero maggiore di dati e

analizzando ulteriormente le variabili che influiscono sulla produttività diretta.

0,0%2,0%4,0%6,0%8,0%

10,0%12,0%14,0%16,0%18,0%20,0%

PC PR RE MO BO FE RA FC RN

Lav IP

0,0%2,0%4,0%6,0%8,0%

10,0%12,0%14,0%16,0%18,0%20,0%

PC PR RE MO BO FE RA FC RN

lav effettivo IP

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Attività laboratoristica

3.9 Riconfigurazione della Rete laboratoristica dell’Agenzia: fasi evolutive del progetto

A partire dal secondo semestre 2007 è stata avviata la definizione del nuovo assetto della Rete Laboratoristica, confluita nel Piano di Riposizionamento (Rev. 2 del 24/01/08). La revisione della Rete Laboratoristica operativa da gennaio 2009 ha previsto una riorganizzazione della logistica produttiva per poli geografici (ovest, centro, est) e un’aggregazione per matrice su scala regionale o pluriprovinciale, secondo la seguente nuova configurazione: • 6 “Laboratori Integrati”, ovvero poli analitici preposti ad analisi su più matrici,

presidiate su scala regionale o pluriprovinciale. • 3 “Laboratori Tematici”, ovvero laboratori focalizzati sul presidio di una specifica

matrice/analisi di competenza, con ruolo di riferimento analitico regionale per la rete intera e per gli interlocutori esterni.

Nel dettaglio:

All’interno dei laboratori integrati sono presenti centri di eccellenza con il ruolo di Riferimento Analitico Regionale per la Rete intera:

PC

PR

RE

MO

BO

FE

RA

FC

RN

SUOLO RIFIUTI

ARIA

ACQUE SANITARIE

ACQUE AMBIENTALI

ALIMENTI

SUOLO RIFIUTI

ACQUE DI BALNEAZIONE

MUTAGENESI AMBIENTALE

AMIANTO POLVERI FIBRE

EMISSIONI IN ARIA

ALIMENTIOGM BIOSICUR.

FITOFARMACI 

MICROINQUIN. ORGANICI

ACQUE INTERNE

Sportelli accettazione e refertazione campioni

Riferimenti analitici regionali (RAR)

ALIMENTI

ACQUE SANITARIE

ACQUE AMBIENTALI

SUOLO RIFIUTI

ACQUE SANITARIE

ACQUE AMBIENTALI

ARIA

SCARICHI(2)

SCARICHI(1)

SCARICHI

SCARICHI

SCARICHI

(1) Attività analitica “scarichi” laboratorio Reggio Emilia: copertura province RE, MO e parzialmente PR(2) Attività analitica “scarichi” laboratorio Piacenza: copertura province PC e parzialmente PR

ARIA

Laboratori tematici

ACQUE AMBIENTALI

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Sezione Provinciale Riferimento Analitico Regionale (RAR)

Reggio Emilia RAR Amianto, polveri e fibre RAR Acque interne

Bologna RAR Alimenti (inclusi OGM e Biosicurezza)

Ferrara RAR Fitofarmaci

Ravenna RAR Microinquinanti organici RAR Rifiuti, fanghi e sedimenti

Sebbene la realizzazione di questo modello organizzativo si sia sviluppata attraverso un Iter difficoltoso, la necessità di procedere nella stessa direzione ha imposto l’attuazione di ulteriori fasi di razionalizzazione, che si configurano di fatto come un ridisegno della Rete Laboratoristica. Il Piano Triennale 2010-2012 ha previsto il graduale passaggio della rete dei laboratori “integrati”, da 6 a 3 laboratori “di Area ” - Bologna, Reggio Emilia e Ravenna - di dimensione produttiva utile, attestata sui 25-30.000 campioni all’anno; ad essi si affiancano Presidi tematici analitici a valenza regionale localizzati nelle sedi ove sono già attualmente operativi. Tutto ciò si sta sviluppando in funzione di una logica legata sia alla riduzione degli investimenti logistico strumentali ed all’evoluzione delle piante organiche. Gli input che hanno portato allo sviluppo di un progetto di ottimizzazione di tale portata sono riferibili a: • L’indicazione del Comitato di Indirizzo di Arpa (ottobre 2008) di agire con più

“coraggio” nel processo di razionalizzazione delle sedi laboratoristiche proponendone una riduzione sostanziale e procedendo verso una verticalizzazione del sistema che ne rafforzi la dimensione regionale.

• La riconferma da parte della Regione delle politiche di riduzione delle posizioni dirigenziali e di copertura parziale del turn over con risorse già in organico pur garantendo comunque il piano di stabilizzazione programmato.

• La prospettiva di ridimensionamento dei finanziamenti in conto capitale da parte della Regione, in particolare per gli investimenti sulle sedi (e conseguentemente sui laboratori), che risulta cogente al fine di effettuare scelte sui Laboratori che siano coerenti con l’indirizzo regionale.

• L’accordo siglato con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Emilia-Romagna (IZS) di trasferimento dell’attività analitica sugli alimenti di origine vegetale dal gennaio 2010, mantenendo in capo ad Arpa le attività analitiche per l’isotopia e la radioattività ed i fitofarmaci. In relazione a tale accordo si prevede quindi la dismissione delle matrici alimentari secondo un calendario concordato anche con l’Assessorato Sanità della Regione, che vede già da gennaio 2010 il passaggio dei campioni di alimenti con profilo microbiologico e chimico, compreso i microinquinanti e OGM, ed entro la fine del 2010 il trasferimento anche delle attività sulle Micotossine. Tutto ciò risulta in linea con quanto già ipotizzato nel Piano di riposizionamento – 2008

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sui potenziali servizi da trasferire ad altri Enti per liberare risorse a favore di attività di pregnanza ambientale.

Tale ridimensionamento permetterà a fine 2010 di liberare un totale di 16 operatori e 5 dirigenti (fra Bologna, Reggio Emilia e in minor misura Ravenna) la cui ricollocazione favorirà l’accentramento su Bologna e Reggio di attività oggi decentrate su altri laboratori; nello specifico sarà possibile dare maggior supporto, come sollecitato dalla Regione: 1. alle richieste di attività analitiche a supporto dei Servizi di Medicina del Lavoro

all’interno delle Aziende USL; 2. all’applicazione del Regolamento REACh (CE) n. 1907/2006; 3. alla collaborazione per la definizione del nuovo Piano sulle Reti di Monitoraggio -

secondo quanto previsto D.M n. 56 del 14/04/09 - che prevede un maggior impegno sia sul fronte analitico chimico che biologico.

La piena realizzazione del modello si prevede avvenga entro 3-4 anni, attraverso tre fasi temporali, a breve termine 2010-2011, a medio 2011-2012 e a lungo termine (2013 e oltre). Fase a breve termine 2010 - 1° semestre 2011 Prevede il trasferimento completo delle attività di Forlì verso Bologna e l’avvio del percorso di accorpamento delle matrici ambientali dell’Area ovest verso il laboratorio di Reggio Emilia. Condizione abilitante per l’avvio è la cessione dell’attività sugli alimenti che interessa in particolare i Laboratori di Bologna e Reggio Emilia e in misura minore Ravenna. Da un punto di vista tecnico il processo di razionalizzazione delle attività prevede: 1. Il trasferimento a Bologna dell’attività analitica relativa ai campioni di:

- acque sanitarie (potabili/minerali/termali/condottate/piscina/dialisi) dell’area Est (oggi a FC);

- suoli-rifiuti provenienti dall’attività di vigilanza e controllo della provincia di MO. 2. Il riordino delle attività analitiche su campioni di Aria andando verso un accorpamento

per le emissioni ed immissioni in uno o due laboratori in regione. 3. Il potenziamento del CTR “Inceneritori e impianti di produzione ed energia Emissioni”

con sede a Modena. 4. Il trasferimento a Reggio Emilia dell’attività analitica relativa ai campioni di suolo e

rifiuti provenienti dall’attività di vigilanza e controllo della stessa provincia di RE (oggi analizzati da PC); è implicito il conseguente riordino dell’attività analitica del laboratorio di Piacenza che resterà nel medio termine come presidio di supporto a quello di Reggio Emilia.

Fase medio termine 2011 - 2012 Prevede: 1. una ulteriore razionalizzazione dell’area Ovest finalizzata al conseguimento della

dimensione produttiva target del laboratorio di Reggio Emilia dei 30.000 campioni da analizzare e la graduale specializzazione tematica sull’altro polo dell’area (Piacenza);

2. il trasferimento dell’attività analitica del Laboratorio di Rimini ad altro nodo Arpa

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(Daphne – Fondazione Centro Ricerche Marine di Cesenatico). Fase a lungo termine (previsione al 2013) Prevede il completamento del processo di realizzazione del modello a 3 Laboratori d’area supportato da Presidi tematici analitici regionali. Fino alla piena operatività del laboratorio di Ravenna, il laboratorio di Ferrara, oltre ad eseguire le attività specifiche del RAR fitofarmaci, darà sostegno all’area Centro-Est processando i campioni di acque di scarico, di suolo e di aria relativi al proprio territorio e, se necessario, darà supporto nei momenti più critici anche all’attività specifica di laboratorio di Ravenna.

3.10 Sviluppo di nuovi metodi di analisi e ruolo di Arpa E-R nella rete dei laboratori nazionali di riferimento

L’approccio per poli ha “forzato” la Rete Laboratoristica ad individuare metodologie di lavoro standardizzate che riguardano vari aspetti dell’attività fra cui il Mantenimento della connotazione di Qualità operando come Laboratorio Multisito. L’Area Laboratoristica di Arpa Emilia-Romagna ha iniziato in via sperimentale per l’anno 2008 a gestire centralmente l’acquisto dei proficiency-test per tutte le proprie strutture laboratoristiche con l’obiettivo di tenere sotto controllo le matrici presidiate nella routine. L’esperienza sicuramente positiva ha evidenziato una Rete Laboratoristica operativamente soddisfacente, tuttavia sono emerse alcune criticità che ci hanno portato ad ipotizzare la possibilità di tenere sotto controllo tutto il processo analitico. Lo strumento scelto è stata la metodologia SixSigma1 che con l’analisi di ripetibilità e riproducibilità, e l’uso di carte di controllo, è un metodo adottato universalmente nel mondo industriale e sanitario per il controllo dei prodotti e dei servizi. Nello specifico, è stato organizzato un Circuito di Controllo Interno per la matrice Acqua Potabile, a cui hanno partecipato Bologna, Reggio Emilia, Forlì-Cesena e Ravenna, che si è sviluppato attraverso la spedizione a cadenza periodica di tre tipi di acque minerali sottoposte ad una serie di determinazioni analitiche raggruppate per rispondere a necessità differenti: - Gruppo Accreditamento: pH, Conduciblità a 20°C, Durezza. Sono determinazioni di

tipo manuale ed essendo i parametri di base associati alla qualità delle acque potabili, sono stati sottoposti dalla ad accreditamento in conformità alla ISO 17025/2005.

- Gruppo Cromatografia: Cloruri, Nitrati e Solfati. Sono determinati attraverso tecnica cromatografia e sono stati scelti per valutare la riproducibilità nel tempo dei dati ottenuti dal medesimo strumento in sedi differenti.

- Gruppo ICP: Ca, Mg, Na, K. Sono parametri determinati attraverso tecnica spettrofotometrica. Il motivo della scelta è da ricondursi prevalentemente alla differente dotazione strumentale dei laboratori e quindi alla necessità di valutare la loro riproducibilità quando utilizzino tecniche e strumenti di misura differenti.

1 Rappresenta la misura della varianza di un processo in grado di misurare statisticamente quanto spesso si verificano i difetti all’interno del processo stesso.

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Le analisi eseguite hanno evidenziato che il metodo di misura adottato dal laboratorio multisito ha un elevato grado di riproducibilità ed un buon grado di ripetitività. Il grafico e le tabelle in figura mostrano il risultato della Process Capability Analysis eseguita in ambiente MINITAB®2 sui campioni inviati ai laboratori per la misura del pH: il valore di Performance per le analisi eseguite considerando singolarmente ciascun invio è pari a soli 300ppm di valori non conformi. Fig. Grafico e tabelle dell’Analisi della capacità del processo di misura del pH.

L’introduzione del percorso DMAIC ha permesso di individuare e validare, una strategia in termini di controllo di processo che, indipendentemente dalle variabili critiche, assume una valenza di carattere generale. A livello organizzativo, la garanzia sulla riproducibilità dei processi avvalla le scelte effettuate volte ad una razionalizzazione delle risorse umane e strumentali. L’operatività di tutti i laboratori, secondo quanto emerso da questo lavoro, è non solo conforme ai limiti di specifica, ma si mantiene nel tempo efficiente per i diversi livelli di operatività. Alla luce di queste considerazioni il Laboratorio Multisito, seppur organizzato su Poli analitici, può essere considerato alla stregua di un unico laboratorio. Questa affermazione non è trascurabile qualora, per motivi organizzativi, si renda necessario delegare dinamicamente le attività di analisi da una sede all’altra. La riorganizzazione della Rete ha permesso anche di dare supporto alla Regione per la definizione del nuovo Piano sulle Reti di Monitoraggio - secondo quanto previsto D.M n.56/09 - del 14/04/09 che prevede un maggior impegno sia sul fronte analitico chimico che biologico. Una delle attività sviluppate durante il 2009 è stata la Messa a punto degli indici biologici di qualità dei corsi d’acqua (ai sensi della Dir 2000/60/CE e del D.M n.56/09).

2 Software di analisi statistica e grafica per l’applicazione delle metodologie Six-sigma nelle aziende

8.07.97.87.77 .67 .5

LS L T arg et USL

LS L 7 .53T arg et 7 .75U S L 7 .97S am ple M e an 7 .74 68 3S am ple N 6 0S tD ev (W ith in) 0 .06 07 73 5S tD ev (O v e ra ll) 0 .08 19 36 1

P ro cess D a ta

C p 1 .21C P L 1 .19C P U 1 .22C pk 1 .19

P p 0 .90P P L 0 .88P P U 0 .91P pk 0 .88C pm 0 .89

O v e ra ll C ap ab ility

P ote nt ial (W ith in) C ap ab ility

P P M < LS L 0.00P P M > U S L 0.00P P M T otal 0. 00

O bserv e d P erfo rm an ceP P M < LS L 17 9.93P P M > U S L 12 0.28P P M T otal 30 0.21

E xp. Within P erform a nceP P M < LS L 40 68 .0 4P P M > U S L 32 28 .0 9P P M T otal 72 96 .1 3

E xp . O v erall P e rfo rm an ce

W ith inO ver all

Process Capabil ity of pH

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L’applicazione del D.M n.56/09 prevede che la classificazione dello stato ecologico dei fiumi venga valutata attraverso la valutazione dello stato di composizione ed abbondanza di 1- FLORA ACQUATICA

• Macrofite • Fitobenthos • Fitoplancton

2- FAUNA ITTICA 3- MACROINVERTEBRATI BENTONICI La sede di Bologna è stata identificata come riferimento per le attività di tipo biologico per la classificazione dello stato ecologico dei corsi d’acqua di tutta la regione (attività in essere come progetto sia di classificazione che di formazione verso il personale di ogni provincia). Il progetto prevede una verifica sperimentale delle metodiche di campionamento degli elementi di qualità biologica, Macrobenthos e Diatomee, applicata ai fiumi ai sensi della Direttiva 2000/60/CE”. Sono state individuate 35 stazioni di campionamento; Bologna ha il compito di fungere da supporto tecnico per il campionamento e analisi di Macrobenthos e Diatomee, a tutte le sezioni provinciali. Questo tipo di attività ancora sulle Diatomee viene utilizzato come momento formativo per il riconoscimento di Macrobenthos e Diatomee per tutte gli operatori addetti delle Sezioni di Arpa, che dalla campagna del 2010, sono parte attiva nell’attività di campionamento e riconoscimento del Macrobenthos; ciò permetterà alla Regione Emilia-Romagna di inserirsi tra quelle che possiedono più di 30 siti di prelievo ma soprattutto di “approcciarsi“ alle indicazioni del Decreto n° 56/09 (“…criteri tecnici per il monitoraggio….”). Nei successivi anni 2010-2011 si valuterà e si avvierà la eventuale realizzazione dell'accreditamento che prevedrà in primis l’abilitazione degli operatori addetti. Infine, si sta potenziando l’attività di supporto all’applicazione del Regolamento REACh (CE) n. 1907/2006, secondo lo sviluppo su 2 campi di ricerca: - il primo prevede il riconoscimento delle sostanze chimiche attraverso la messa a punto

di metodiche analitiche adeguate; - il secondo l’implementazione di metodiche tossicologiche ed ecotossicologiche in grado

di valutare i rischi per l’ambiente e per l’uomo determinati dell’uso di particolari prodotti.

In relazione a quest’ultimo aspetto, all’interno della Agenzia è stata creata una rete di competenze di tossicologia ambientale, che comprende test giù inseriti nella lista dei metodi di prova (Reg CE 440/2008), nuovi test ed approcci, già sviluppati e utilizzati per la caratterizzazione tossicologica ed ecotossicologica dei composti chimici e competenze di risk assessment (valutazione e stima del rischio per la salute umana) che possono supportare l’applicazione del Regolamento REACh in diverse fasi. Di seguito si riportano a titolo esemplificativo alcune delle attività ad oggi messe a punto per rispondere ai requisiti del Regolamento REACh:

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Tutti questi test sono già stati inseriti nel censimento dei laboratori delle Agenzie, curato da ISPRA, per l’individuazione dei centri dotati di metodi di prova conformi ai sensi del regolamento REACh e sono disponibili, su richiesta di clienti privati o istituzionali, per la valutazione tossicologica (proprietà mutagene e cancerogene) ed ecotossicologica dei composti chimici per i quali sia necessario disporre il dossier per la richiesta di autorizzazione. La rete di tossicologia ambientale Arpa-ER ha anche partecipato alla presentazione dei progetti di ricerca e sviluppo, finanziati dal MISE, per l’individuazione di processi e prodotti per i quali sia possibile dimostrare un più basso impatto ambientale e un ridotto rischio per la salute umana. Alcuni dei laboratori della rete hanno anche proposto approcci migliorativi e innovativi per la messa a punto di test più sensibili e specifici. Tali approcci includono: - lo sviluppo di un test di Ames implementato (AMES II); - lo sviluppo di un test di ittiotossicologia avente come endpoint una specie autoctona; - lo sviluppo di un test alternativo in colture cellulari di pesce; - l’utilizzo di approcci di tossicogenomica per la definizione della tossicità e per la

categorizzazione delle molecole chimiche. Inoltre, sono stati già avviati i contatti per l’inserimento del test di trasformazione cellulare (B21) in un programma di convalidazione internazionale per la definizione di un protocollo standard condiviso. Infine, la definizione dei metodi di risk assessment ecotossicologico, in affiancamento alle metodologie di risk assessment per la salute umana, costituirà un’altra area di sviluppo da intraprendere nei prossimi anni, attuando anche programmi di formazione, di concerto con ISPRA e con altre componenti pubbliche/private interessate.

Metodo in accordo reg CE 440/2008 Tipologia/specifiche Test di citotossicità Test del micronucleo su linfociti umani coltivati in vitro (test breve) Test di citotossicità B.10. MUTAGENICITÀ — TEST IN

VITRO DI ABERRAZIONE CROMOSOMICA NEI MAMMIFERI Test del micronucleo su linfociti umani

coltivati in vitro (test prolungato, da effettuarsi in caso di test breve negativo)

Test di tossicità B.13/14. MUTAGENICITÀ — TEST DI REVERSIONE SU BATTERI test di AMES

Test di citotossicità preliminare B.21. SAGGIO IN VITRO DI TRASFORMAZIONE DI CELLULE DI MAMMIFERO

Test di trasformazione

C.1. TOSSICITÀ ACUTA PER I PESCI

C.2. SAGGIO DI IMMOBILIZZAZIONE ACUTA IN DAPHNIA SP .

C3. SAGGIO DI INIBIZIONE DELLA CRESCITA DELLE ALGHE .

C.13. BIOCONCENTRAZIONE: SAGGIO SUI PESCI, METODO A FLUSSO CONTINUO

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Attività per la sostenibilità ambientale e territoriale

3.11 Supporto tecnico progettuale a Regione ed EE.LL. per politiche/azioni ambientali

Nella ideazione e progettazione delle politiche ambientali da parte della Regione, e degli Enti Locali, l’Agenzia, avendo consolidato la propria funzione negli ambiti del controllo, del monitoraggio, ed avendo orientato la propria attività di supporto in via esclusiva verso gli Enti istituzionali, diviene riferimento sempre più continuativo e costante. Le politiche ambientali, a valle della preliminare progettualità strategica di competenza degli enti elettivi e spesso derivata da normative europee o nazionali, devono essere sempre più basate su un sistema solido di dati ed informazioni che si alimentano dall’attività sul campo di cui Arpa è un attore fondamentale. Per tutti i campi di azione in cui si esercitano le politiche/azioni ambientali Arpa ha cercato di dare una risposta organizzativa alla richiesta di supporto in favore degli enti istituzionali mediante la costituzione dei Centri Tematici Regionali (CTR). L’impegno di tutti i CTR è stato costante e rivolto in via prioritaria al supporto a scala regionale e locale in un anno, il 2009, in cui l’attività agenziale nazionale (quella coordinata da ISPRA) è stata fondamentalmente poco rilevante, dopo un lungo periodo di stallo, in attesa di un riavvio previsto per il triennio 2010-2012 con un nuovo piano triennale dedicato. Di seguito in questa illustrazione si riportano i principali campi di attività nei quali si è svolto il supporto tecnico, senza voler essere esaustivi ed organici anche perché informazioni ulteriori e complete per eventuali approfondimenti di valutazione sono comunque resi disponibili all’interno della vasta documentazione istituzionale di Arpa, dal Programma Triennale al Programma Annuale. Inoltre alcuni specifici progetti, di particolare rilevanza, sono trattati all’interno di questo stesso documento in capitoli dedicati come quello sul progetto Moniter, quelli sulla sostenibilità ambientale, quelli sul sistema marino-costiero, per citarne alcuni. Le politiche/azioni in materia di Risorse Idriche, terminata la fase impegnativa della elaborazione del Piano Regionale di Tutela delle Acque (PTA) si concentrano in grandissima parte sulla implementazione della Direttiva Quadro 60/2000; anche l’attività di Arpa si è mossa in questa direzione su espressa richiesta del competente Servizio regionale. Per quanto riguarda in particolare i corpi idrici, in particolare, dopo la fase relativa alla loro individuazione e caratterizzazione, all’analisi delle pressioni e di definizione del rischio di raggiungimento/mantenimento dello stato ecologico di buono al 2015, sono state strutturate le nuove reti di monitoraggio. Questa attività ha portato all’accorpamento dei corpi idrici e all’individuazione delle stazioni di monitoraggio; è stato quindi disegnato il nuovo monitoraggio, avviato operativamente nel 2010, diversificato nelle frequenze di campionamento e nei profili di indagine in funzione dello stato di rischio, articolato nei sei anni di validità del piano di gestione, formulati dalle autorità di bacino di competenza. L’adeguamento del nuovo monitoraggio, pur potendo contare su un patrimonio conoscitivo importante derivato dal complesso delle attività pregresse – confluite in larga parte nel

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citato Piano di Tutela delle Acque – si confronta con forti difficoltà legate alla grande incertezza normativa (tuttora presente per alcuni indici biologici in riferimento all’analisi e alla classificazione); tali difficoltà sono anche connesse al sicuro aggravio di attività non automatizzabili che vanno ad interessare il monitoraggio delle acque, conseguente all’incremento del numero di stazioni (per le acque superficiali si passa da 180 a 189 stazioni, per le sotterranee da 575 a 740). Per queste ragioni il disegno del nuovo monitoraggio delle risorse idriche ha richiesto un accurato studio di fattibilità sia delle operazioni di campo che delle indagini analitiche. Il ridisegno delle reti e la preparazione del programma di monitoraggio hanno richiesto lo svolgimento di giornate di formazione sui decreti applicativi emanati nel 2009, finalizzate ad illustrare a tutte le articolazioni provinciali di Arpa che sono necessariamente coinvolte, programmi per le acque superficiali e sotterranee. L’attività di supporto ha concorso in maniera rilevante alla predisposizione delle Delibere di Giunta Regionale del febbraio 2010 che hanno definito reti e programmi di monitoraggio in sostituzione delle precedenti (DGR 1420/02, e DGR 2135/04), consentendo alla nostra Regione di mantenere una posizione di preminenza, per tempestività e qualità, fra le regioni italiane nel dare attuazione alla Direttiva. All’interno del grande tema dell’adeguamento del monitoraggio, si sta sviluppando una indispensabile attività finalizzata all’omogeneizzazione delle metodologie di campionamento e analisi per gli indici biologici e per alcuni parametri chimico/fisici di supporto. Nelle figure seguenti sono illustrate le nuove reti per le acque superficiali e sotterranee derivanti dalla ridefinizione e ridisegno sviluppato nel corso del 2009. Figura 1. Nuova configurazione rete monitoraggio acque superficiali

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Figura 2. Nuova configurazione rete monitoraggio acque sotterranee

In relazione alla tematica depurazione e trattamenti reflui si sta continuando a fare valutazioni, anche all’interno di gruppi di lavoro nazionali, rispetto alle “Tecnologie a ridotto impatto ambientale per i processi di trattamento delle acque reflue e riutilizzo degli effluenti depurati a scopo irriguo”, con un focus specifico sulla fitodepurazione, al fine di produrre, con il coordinamento di ISPRA, linee guida sulle tipologie di trattamento. Relativamente alle politiche/azioni in materia di gestione integrata dei rifiuti l’attività dell’Agenzia nel 2009 è stata rivolta prevalentemente al competente Servizio regionale, ma in parte si è anche concentrata sul supporto ad Enti locali, come nel caso della Provincia di Ravenna per la stesura finale, dopo la fase di recepimento delle osservazioni, del Piano di gestione rifiuti della provincia di Ravenna, e nel caso della stessa Provincia per le attività relative al Piano delle attività estrattive della Comunità montana dell’alta valle del Lamone e Senio (comuni di Brisighella, Riolo Terme e Casola Val Senio). Nel 2009 è inoltre proseguita e si è ulteriormente consolidata l’attività di Sezione regionale del Catasto Rifiuti e Punto Focale Regionale, svolgendo il ruolo di ricomposizione del quadro conoscitivo sulle modalità di gestione dei rifiuti urbani e speciali in Emilia-Romagna funzionale alla Regione per indirizzare le azioni e definire gli interventi per il settore rifiuti, e ad ISPRA per ricostruirne il quadro conoscitivo a livello nazionale. In questo ambito si collocano le attività di gestione del sistema informativo regionale sui rifiuti e del catasto dei siti contaminati. Le tematiche maggiormente all’attenzione nel 2009, sulle quali sono state impostate le ipotesi di sviluppo e studio per gli anni successivi, sono quelle dell’indagine sulla filiera del recupero di materia dai rifiuti, a partire quindi dalla raccolta differenziata fino alla

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ricomposizione del quadro conoscitivo relativamente alle successive fasi di trattamento e di effettivo riutilizzo in cicli produttivi ed un approfondimento specifico, conclusosi nei primi mesi del 2010, relativamente ai Centri di stoccaggio, partendo dalla constatazione della loro significativa presenza e distribuzione nel territorio regionale. In tema di qualità dell’aria, oltre alla gestione della rete di monitoraggio ed al presidio della sua evoluzione, di cui si dice ampiamente in altra parte del presente documento, ed allo sforzo per il mantenimento della certificazione di qualità, connesso ad una generale azione di miglioramento continuo delle prestazioni, l’attività di supporto si è prevalentemente concentrata nello sviluppo di linee di studio e approfondimento della tematica attraverso le due iniziative progettuali più significative: il progetto PolveRE III e il progetto Ninfa-extended. Il primo ha avuto come focus la prosecuzione delle attività di speciazione del particolato fatte negli scorsi anni con particolare affinamento dei requisiti specifici richiesti dal decreto D.Lgs. n° 152 del 03/08/2007 “Attuazione della direttiva 2004/107/CE concernente l'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente”. La complessa attività di carattere progettuale ha avuto come naturale sbocco la ridefinizione della Rete Regionale per la misura di Metalli ed IPA che a partire dalla fine del 2009 è diventata operativa a tutti gli effetti sul territorio dell’Emilia-Romagna. Relativamente al progetto Ninfa-e, si sono avviate le attività per la realizzazione di uno strumento integrato per la valutazione e la gestione della qualità dell’aria che oltre a fornire valutazioni sull’efficacia degli interventi proposti e/o necessari ne fornisce anche una valutazione in termini economici garantendo la possibilità di comparare le politiche/azioni proposte mediante tecniche valutative quali i “diagrammi di Pareto” che permettono di individuarne il punto di equilibrio fra costi e benefici. In questa pur breve rassegna è opportuno richiamare, per la sua valenza strategica, il supporto alla Regione per la definizione del documento tecnico, condiviso peraltro da tutte le regioni del bacino padano, su cui si è basata la richiesta di Deroga dell’Unione Europea sul PM10 (Direttiva europea 08/50), per il quale si è già potuto utilizzare i primi prodotti resi disponibili dal progetto Ninfa. Riguardo alle tematiche delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, si rimanda anche in questo caso ad altre parti della presente relazione la trattazione relativa alla gestione ed evoluzione delle rispettive reti di monitoraggio, fra le attività di supporto agli enti si segnala in materia di radiazioni ionizzanti l’avvio nel 2009 di uno “studio conoscitivo finalizzato alla valutazione delle concentrazioni di radon in Emilia-Romagna”, promosso dalla Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali - Servizio Sanità Pubblica della Regione, oltre al supporto fornito ai Prefetti delle diverse Province nella stesura dei “Piani provinciali di emergenza per il trasporto di materie radioattive/Piani d'intervento tipo per la messa in sicurezza di sorgenti orfane”; a scala provinciale in tema di radiazioni ionizzanti Arpa Piacenza ha supportato tutte le operazioni connesse al decommissioning della centrale di Corso operate da SOGIN, attraverso l’esecuzione dei controlli radiometrici in qualità di Ente Terzo (Organismo super partes) sui contenitori di trasporto e i vagoni

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ferroviari durante le operazioni di trasporto del combustibile irraggiato dell’impianto di Corso, ha eseguito i controlli a campione sui materiali rilasciabili smaltiti dall’impianto di Caorso nel corso delle stesse attività di decommissioning, ed ha curato la predisposizione del Programma di monitoraggio della radioattività ambientale. Per quanto riguarda i Campi ElettroMagnetici (CEM), le strutture dell’Agenzia sono state impegnate nella valutazione preliminare dei nuovi sistemi WiMAX in collaborazione con organismi tecnico-scientifici riconosciuti ed accreditati, e nella prima esecuzione di misure sperimentali per WiMAX in provincia di Parma. Fra le altre attività di supporto e peculiari dell’anno 2009 si segnalano la partecipazione al tavolo tecnico permanente della Regione dedicato all’Inquinamento Luminoso per proporre le eventuali modifiche alla vigente Circolare regionale, ed infine le attività tecniche di valutazione e preparazione all’introduzione del Digitale Terrestre e della transizione verso lo stesso, anche mediante contatti, esperienze in comune e protocolli condivisi con organismi nazionali, quali la Fondazione Ugo Bordoni e il Ministero delle Telecomunicazioni. In tema di Energia e Valutazioni ambientali complesse Arpa ha supportato la Regione con progetti dedicati ai rapporti Energia-Ambiente, alla Valutazione ambientale strategica, alla Valutazione di impatto ambientale, allo Studio di incidenza ambientale. In materia di energia e ambiente il supporto ha riguardato innanzitutto la messa a disposizione sul sito web di Arpa (http://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/energia/generale_1087.asp) di una base di informazioni inedite circa l'andamento dei bilanci energetici con i consumi e le produzioni a livello regionale. Tale base dati comune è utile per i controlli e la redazione di rapporti o relazioni ambientali. Nell'ambito del progetto europeo POWER sono stati avviati dei sotto-progetti che coinvolgeranno fino a tutto il 2011 alcune Province su diversi temi che attengono l'energia e l'ambiente: mobilità sostenibile (Ferrara e Rimini), efficienza energetica negli edifici (Reggio Emilia e Modena), sviluppo del mini-eolico (Ravenna). Di concerto con l'Università di Bologna (Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni Meccaniche, Nucleari, Aeronautiche e di Metallurgia, DIEM) si è sviluppato un modello (MINIBREF) di valutazione energetico-ambientale ed economico in grado di supportare i controlli degli impianti di produzione di energia realizzati nel territorio regionale. Per quanto riguarda le valutazioni ambientali, di concerto con la Regione, si sono aggiornati i catasti delle procedure di valutazione ambientale svolte in Regione; ciò consente il coordinamento delle istruttorie di valutazione distribuite in tutto il territorio regionale. Per questo lavoro si prevedono sviluppi applicativi soprattutto in relazione al miglioramento delle fasi di monitoraggio e controllo dei piani e dei progetti approvati nell'ambito di procedure di VAS e di VIA. Di concerto con le Province inoltre si sono realizzate diverse valutazioni ambientali di piani di strumenti urbanistici (come PTCP o Piani urbanistici) o di progetti di infrastrutture (come Gasdotti o Impianti eolici).

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3.12 Supporto tecnico dell’Agenzia al sistema delle certificazioni ambientali e per l’applicazione di strumenti di contabilità ambientale e bilancio ambientale

L’applicazione di strumenti volontari di gestione ambientale si caratterizza come un punto di forza del sistema regionale pubblico/ privato inteso come pubblica amministrazione e mondo d’impresa. Il Regolamento EMAS (Reg.to CE/761/01) è stato uno dei cardini di questa strategia in quanto strumento basato su percorsi di miglioramento e sulla totale coerenza con la normativa ambientale vigente, garantita anche tramite il supporto delle Arpa ad ISPRA ed al Comitato Ecolabel Ecoaudit, nella istruttoria di Registrazione EMAS (in Emilia-Romagna tramite SGI:SQE d’intesa con le Sezioni Provinciali). L’Emilia-Romagna, mantiene il proprio primato in termini numerici, nell’ambito di una situazione nazionale comunque in crescita, pur se con tassi di incremento meno elevati rispetto agli anni precedenti. Al 20.11.2009 (data dell’ultima riunione del Comitato Ecolabel Ecoaudit, che ha esaurito il proprio mandato per naturale scadenza delle nomine il 4/12/09) si potevano contare 196 organizzazioni – di cui 24 Pubbliche Amministrazioni - con siti registrati nella nostra regione, rispetto ad un totale di registrazioni pari a 1.038 a livello nazionale. Nonostante la latenza di nomina del nuovo Comitato (ancora vacante a giugno 2010) le attività svolte da ISPRA d’intesa con il sistema Arpa/Appa non si sono interrotte, per garantire almeno gli aspetti tecnici delle istruttorie in attesa che possano essere rilasciate nuove Registrazioni. A fine 2009 è stato finalmente approvato il Regolamento (CE) n. 1221/2009 del 25 novembre 2009 (EMAS III), che abroga il precedente Regolamento (CE) n. 761/2001 e le Decisioni della Commissione ad esso correlate. Lo schema è stato revisionato senza stravolgerne l’impostazione, ma intervenendo su aspetti al contorno volti a garantirne una effettiva applicabilità e diffusione tramite l’impegno degli stati membri ad assicurare che EMAS costituisca sempre più uno standard di eccellenza, che sia accessibile anche alle PMI e che porti vantaggi concreti alle le Organizzazioni registrate. Quindi è nella prospettiva della applicazione del nuovo Regolamento che andranno lette ed inquadrate le criticità riscontrate anche nel 2009 in riferimento alla flessione numerica ed alla richiesta, soprattutto da parte delle Imprese, di maggiori riconoscimenti dell’impegno ambientale testimoniato dalla Registrazione EMAS. Progetti già in corso in Emilia-Romagna, sostenuti da Arpa, per l’applicazione di sistemi di gestione ambientale a contesti territoriali e produttivi di particolare complessità e criticità ambientali, quali ad esempio quelli degli Ambiti Produttivi Omogenei dei Poli chimici di Ravenna e di Ferrara, risultano sostanzialmente allineati con le indicazioni contenute nel Regolamento EMAS III (che chiedono esplicitamente agli Stati Membri di incentivare il sostegno da parte di Enti locali ed Associazioni di categoria nell’ambito di distretti). Per quanto riguarda la promozione e diffusione degli strumenti di certificazione di prodotto, in particolare Ecolabel Europeo per il servizio di ricettività turistica e per il servizio di campeggio, tale attività di informazione/formazione e diffusione, nel 2009 ha subito una flessione, essendo diminuite le richieste in tal senso. D’altro canto però sempre più frequentemente viene richiesto il supporto di Arpa da parte di Associazioni di impresa ed

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Enti Locali - anche in prospettiva di finanziamenti a livello europeo - per la progettualità innovativa inerente studi di fattibilità e sperimentazioni per l’applicazione dei criteri dell’Ecolabel a nuovi comparti del settore turistico (quali servizio di ristorazione e servizi inerenti la balneazione), nonché l’elaborazione di nuovi indicatori. In particolare nel 2009 Confesercenti Emilia-Romagna ha richiesto il supporto tecnico-metodologico di Arpa per la realizzazione del progetto Studio di fattibilità e sperimentazione di un modello di etichetta ecologica applicato al settore della ristorazione e proposta di una “Carta volontaria del ristorante sostenibile in Emilia Romagna” che ha l’obiettivo di definire requisiti e parametri ecologici che meglio si adattano alle diverse tipologie di servizio di ristorazione e sperimentare tali criteri sui servizi di ristorazione aderenti al progetto (n. 8 ristoranti). Il progetto, il cui coordinamento strategico è affidato ad un Comitato di indirizzo (CI) presieduto dall’Assessorato Turismo e Ambiente della Regione Emilia-Romagna, ha visto un approccio metodologico, definito a cura di Arpa-ER, che ha previsto le seguenti fasi: 1. definizione griglia di valutazione qualitativa per identificare il rispetto della legislazione

applicabile (nazionale e regionale) per il servizio di ristorazione; 2. definizione dei requisiti e parametri ecologici (criteri di qualità ecologica) che meglio si

adattano alle diverse tipologie di servizio di ristorazione (Check-list); 3. sperimentazione ed applicazione modello proposto sugli esercizi aderenti al progetto,

come tali individuati da Confesercenti, con evidenziazione punti di forza e debolezza (Audit);

4. realizzazione di un manuale tecnico relativo ai criteri individuati. La fase 4 verrà sviluppata nel 2010 ed i prodotti realizzati presentati al Comitato Ecolabel Ecoaudit/ISPRA per l’auspicabile validazione dei risultati, anche nell’ottica dell’eventuale attivazione di un Working group europeo sui criteri Ecolabel per la ristorazione. Quest’ultimo aspetto risulta di particolare interesse anche alla luce della revisione dell’Ecolabel - Regolamento (CE) 66/2010 del 25 novembre 2009 - che prevede la possibilità di avviare e guidare l’elaborazione o la revisione dei criteri per il marchio Ecolabel UE anche per le parti interessate, quali ad es. Associazioni di categoria, a patto che garantiscano il possesso di competenze tecniche nel settore merceologico interessato e la capacità di condurre il processo con imparzialità. Proprio relativamente ai nuovi gruppi di prodotto per i quali elaborare ex novo dei criteri Ecolabel, Arpa è inoltre stata coinvolta anche nel 2009 nel “Working Group meeting sui criteri per l’Ecolabel degli Edifici” istituito nel 2008 presso l’ISPRA e che vede il coinvolgimento di tutti gli Stati membri nonché degli stakeholder interessati. Compito di tale gruppo è quello di definire un numero di criteri ambientali relativi ad aspetti generali quali la pianificazione, progettazione e fase di costruzione dell’edificio, nonché criteri più di dettaglio relativi agli impatti ambientali, al consumo delle risorse e agli aspetti di comfort e di sicurezza. Nel 2009 Arpa ha poi proseguito nel suo supporto alle Scuole EMAS attivate in regione (grazie anche all’azione promozionale svolta nei confronti del mondo accademico, delle pubbliche amministrazioni e del sistema camerale) sia nella fase di indirizzo ed organizzazione dei percorsi formativi, sia per le docenze. Nello specifico presso:

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Scuola EMAS ed Ecolabel di Forlì Cesena e Ravenna (organizzata da CISE Forlì Cesena – SIDI Eurosportello Ravenna, Aziende speciali legate alle Camere di Commercio delle due province);

Scuola EMAS di Reggio Emilia (presso Alma Mater di Bologna – DIPROVAL sede di Reggio Emilia);

Scuola EMAS di Ferrara (presso Università Ferrara). Negli ultimi anni si sono moltiplicate le esperienze di contabilità ambientale avviate da Enti locali e Pubbliche Amministrazioni e di conseguenza si sono sviluppate riflessioni sull’integrazione di tali strumenti, sulla comparabilità dei risultati che da essi derivano, sul valore non solo di rendicontazione, ma anche di supporto alla programmazione e pianificazione che essi possono rivestire. In tale contesto anche Arpa è impegnata in una serie di iniziative d’intesa con la Regione per supportare il processo di applicazione degli strumenti di contabilità ambientale nella realtà locale. Il Bilancio Ambientale dell’Accordo di Programma sulla Qualità dell’Aria della Regione è giunto alla terza applicazione: la prima sperimentale (2005-2006), la seconda a regime su metodologia consolidata (2006-2007), la terza ed ultima (2007-2008 realizzata nel 2009) su un quadro regionale stabile che ha scelto di trasferire questa esperienza di indagine dal livello regionale al livello provinciale. Infatti nel 2009 la Regione, col supporto di Arpa-ER, ha deciso di cominciare avviare in parallelo la costruzione di Bilanci Ambientali dei Piani provinciali di risanamento della qualità dell’aria, per dare alle Amministrazioni provinciali una chiave di lettura locale comunque in grado di restituire - tramite un set di informazioni trasversali - il quadro d’insieme a livello regionale. L’attività andrà a regime nel 2010. E’ in fase di completamento il progetto avviato dalla Regione nel 2007 con l’obiettivo di implementare e sviluppare metodologie di contabilità ambientale da parte di Pubbliche Amministrazioni - singole o aggregate per ambiti territoriali - e comunque d’intesa con le rispettive Province, per un totale di 13 sottoprogetti. In tale ambito Arpa ha curato, d’intesa con la Regione, l’elaborazione di una Linea guida che oltre a riassumere gli esiti del percorso progettuale gestito con le Pubbliche amministrazioni, ha cercato di calare l’applicazione della contabilità ambientale e del bilancio ambientale nel quadro della governance regionale. Nel 2009, a livello nazionale, il Tavolo Tecnico Interagenziale ISPRA/Arpa/Appa sui Bilanci ambientali, avviato nel 2007 e a cui Arpa-ER ha partecipato attivamente, ha portato a sintesi, d’intesa con numerose amministrazioni locali presenti ai lavori del gruppo, le Linee guida metodologiche “Il bilancio ambientale negli Enti locali – Versione per la sperimentazione (marzo 09)”, che prevede le fasi indicate in figura.

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Figura: Linee guida ISPRA “Il bilancio ambientale negli Enti locali – Versione per la sperimentazione (marzo 09)– fasi del processo di contabilità ambientale

3.13 Sviluppo della conoscenza integrata sulle tematiche dei rifiuti

L’attività di Arpa – CTR-Gestione integrata dei rifiuti e Sezione regionale del catasto rifiuti, si concretizza nella raccolta, analisi ed elaborazione dei dati relativi ai rifiuti urbani e speciali finalizzata a comporre annualmente il quadro completo del sistema regionale di gestione dei rifiuti, fondamentale per verificare i risultati delle azioni attuate, intervenire sui punti critici ed orientare le scelte strategiche della Regione. Per svolgere questa attività il CTR utilizza software dedicati (ORSo per la gestione dei dati relativi ai rifiuti urbani, DB EcoMUD per la gestione dei dati relativi ai rifiuti speciali, DB PCB relativo all’inventario degli apparecchi contenenti PCB) e si avvale della collaborazione degli Osservatori Provinciali e/o delle Province, delle Sezioni provinciali di Arpa e dei Gestori dei servizi e degli impianti di recupero/trattamento/smaltimento rifiuti. Il CTR svolge anche attività di studio e ricerca a supporto degli Enti locali, su specifici temi legati a particolari tipologie di rifiuti speciali. Nel 2009 le attività del CTR si sono concentrate sugli approfondimenti conoscitivi necessari ad attuare le azioni che la normativa europea indica come prioritarie. Tali azioni dovranno essere attivate dagli Stati membri per far sì che l’Unione europea diventi una

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“società del riciclaggio”. La Direttiva 2008/98/Ce, che verrà recepita dall’Italia nei termini di modifiche alla parte quarta del Decreto Legislativo n. 152/06 (c.d. “testo unico ambientale”), definisce obiettivi di riciclaggio (e non di raccolta differenziata) da raggiungere entro il 2020. Questi obiettivi riguardano sia le principali frazioni di rifiuti urbani (carta, metalli, plastica e vetro) raccolte separatamente (almeno il 50% in peso), sia i rifiuti da costruzione e demolizione (almeno il 70%). Diventano quindi rilevanti i requisiti qualitativi, legati a sistemi di raccolta efficienti ed economici, che la raccolta differenziata deve avere per garantire il recupero e riutilizzo delle frazioni intercettate in modo separato. L’ampliamento delle informazioni richieste ai comuni e/o ai gestori del servizio consente di costruire un quadro conoscitivo più completo ed approfondito sulle modalità con cui viene effettuata la raccolta differenziata mentre l’estensione anche ai soggetti presenti sul territorio regionale (circa 260) che nel 2009 hanno effettuato operazioni di recupero/riciclaggio permetterà di ricostruire la filiera del recupero. Significativa a questo proposito è stata l’attività di collaborazione con il CONAI ed i Consorzi di filiera avviata nel 2009. La figura 1 mostra il trend della percentuale di raccolta differenziata sul totale dei RU prodotti, la figura 2 è la rappresentazione grafica della raccolta differenziata per comune (dati 2008), la figura 3 mostra la composizione merceologica media dei rifiuti urbani. La figura 4 mostra i report relativi alle modalità di gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna che annualmente Arpa predispone come sintesi dell’attività svolta. Tra le attività di studio e ricerca condotte nel 2009 significativa è stata quella relativa alla Predisposizione di uno studio relativo ai centri di stoccaggio per rifiuti speciali in Emilia-Romagna. Obiettivo generale dello studio era approfondire la conoscenza di queste tipologie di impianti, particolarmente diffuse sul territorio regionale, per capire la reale situazione e per procedere, anche con la collaborazione dei Servizi territoriali di Arpa, ad un’attenta verifica sul campo al fine di mettere in atto una sorta di “tracciabilità” dei rifiuti speciali, dalla produzione alla destinazione finale. La figura.5 mostra i flussi di rifiuti speciali in entrata ed in uscita dal territorio regionale che transitano dai centri di stoccaggio presenti in Emilia-Romagna.

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Figura 1 - Trend della percentuale di raccolta differenziata sul totale dei RU prodotti

Figura 2 - Rappresentazione grafica della raccolta differenziata per comune (anno 2008)

Figura 3 - rappresentazione composizione merceologica rifiuti urbani in Emilia-Romagna (2008)

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Figura 5 Rifiuti speciali che transitano dai centri di stoccaggio presenti in Emilia-Romagna

Figura 4 Report annuali relativi alla modalità di gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna

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3.14 Previsioni ed effetti dei cambiamenti climatici

Nel 2009 è continuata la messa a punto ed il miglioramento dei data-base climatologici osservativi pluridecadali per la regione e per il nord Italia. Il data set climatologico regionale ha permesso la realizzazione di una cartografia idroclimatica ufficiale della regione Emilia-Romagna ed un Atlante digitale interattivo idroclimatico consultabile da web dal sito www.arpa.emr.it/clima, all’interno del progetto Eraclito. Per la realizzazione dell’Atlante sono stati acquisiti, talvolta digitalizzati, e controllati statisticamente i dati giornalieri di pluviometri, termometri e idrometri, collocati sul territorio regionale. L’Atlante è stato impostato in modo da mostrare nel concreto e in dettaglio la dinamica dei cambiamenti climatici in corso nel territorio regionale, in particolare i dati e le cartografie risultanti sono suddivisi in un periodo di riferimento (1961-1990) e in un periodo recente (1991-2008) con evidenza delle variazioni sia in termini assoluti che in termini di trend.

Copertina dell’Atlante, Enti promotori Esempio di cartografia tematica

Nel data-set climatologico del Nord-Italia, sviluppato all’interno del progetto Arcis, è stata fatta una verifica di consistenza e dei formati dei dati delle stazioni climatologiche di Piemonte, Lombardia, Liguria, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto. Relativamente agli impatti del cambiamento climatico ed alle azioni di adattamento, è continuato il monitoraggio e lo studio sulle ondate calore, anche nell’ambito dei progetti europei, e sui fattori atmosferici influenzanti diffusione e prolificazione di vettori di nuove malattie, come la zanzara tigre.

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Nel 2009, all’interno del Progetto Europeo Ensembles, sono state completate le proiezioni climatiche degli scenari regionali a partire da un ensemble di strumenti modellistici globali, sui periodi 2021-2050 e 2071-2100. Sempre nel progetto Ensembles sono stati studiati i risultati dell’applicazione dei metodi di regionalizzazione alle previsioni stagionali estive di temperatura massima di multi-model ensemble per il periodo 1971-2005.

Cambiamenti della pdf della temperatura massima estiva sul Nord Italia (°C). Progetto Ensembles

La regionalizzazione delle previsioni di lungo periodo di indicatori, quali temperatura e precipitazione, è stata anche utilizzata come input di molteplici studi e valutazioni di impatto. Arpa-SIMC ha approfondito le conseguenze sulla crescita delle colture e sulle richieste irrigue. Sempre nel 2009 sono iniziate le attività di partecipazione ai progetti europei: - Water Core, che si occupa di mitigazione ed adattamento al cambiamento climatico

attraverso le buone pratiche sviluppate dalle regioni europee. Arpa-SIMC partecipa attraverso la condivisione delle metodologie di regionalizzazione statistica degli scenari climatici, le previsione stagionali e le pratiche di adattamento in ambito agricolo sviluppate nel progetto COLT.

- Weather (7° PQ), che si propone di aggiungere lo stato delle conoscenze sugli effetti degli eventi estremi su economia e società ed in particolare sui sistemi di trasporto europei. La partecipazione di Arpa-SIMC riguarda il downscaling statistico in aree di studio europee per la previsione degli scenari futuri di ricorrenza degli eventi estremi. Sarà inoltre esaminato un caso di studio in ambito regionale.

- Coastance, che è la capitalizzazione delle esperienze acquisite dalle pubbliche amministrazioni in precedenti progetti EU per lo sviluppo di strumenti per la gestione della protezione delle coste e l'adattamento ai cambiamenti climatici, al fine di organizzare azioni a breve, medio e lungo termine contro l'erosione e la sommersione. Arpa-SIMC partecipa con le proprie conoscenze in ambito marino ed oceanografico e con lo studio su nuovi indicatori (es. storminess) in scenari climatici futuri per la prevenzione degli effetti sui sistemi costieri.

Per quanto riguarda il progetto finalizzato Agroscenari (CRA-MIPAAF), che ha lo scopo di individuare e valutare le modalità di adattamento ai cambiamenti climatici, il ruolo di Arpa-SIMC nella linea di ricerca 1, di cui è responsabile nazionale, è studiare l’adattamento a lungo termine attraverso l’elaborazione di scenari regionalizzati di cambiamento climatico per il periodo 2021-2050, applicandoli in particolare alla pratica irrigua. La regionalizzazione degli scenari è stata ottenuta con tecniche statistiche applicate alle proiezioni di alcuni modelli climatici accoppiati oceano-atmosfera (AOGCM), con scenario

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di emissione A1B, le cui uscite sono disponibili grazie al progetto europeo Ensembles. Il risultato dell’elaborazione finale è costituito da un insieme di serie meteorologiche giornaliere sintetiche, prodotte mediante un weather generator, alimentato dalle analisi CRA-MIPAAF e dagli scenari stagionali di cambiamento climatico. Queste serie sono utilizzate come dati meteorologici in ingresso a modelli agrometeorologici di simulazione, per simulare le necessità irrigue di colture caratteristiche dell’agricoltura regionale. La prima indagine esplorativa effettuata sugli scenari climatici della regione Emilia-Romagna riguarda la cella CRA-MIPAAF 1362 corrispondente al Faentino, area vocata alla frutticoltura specializzata, in particolare alla coltura dell’actinidia, studiata in relazione ai fabbisogni irrigui. Per questo caso di studio i contenuti idrici del terreno e lo sviluppo colturale vengono simulati attraverso il modello di bilancio idrico e simulazione colturale Criteria.

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Cella Cra-Mipaaf 1362, distribuzione del bilancio idroclimatico nei periodi 1961-1990, 1961-2008 e 2021-2050

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Cella Cra-Mipaaf 1362, distribuzione dei fabbisogni irrigui annuali dell’actinidia simulati da CRITERIA, nei periodi 1961-1990, 1961-2008 e 2021-2050

Arpa-SIMC partecipa anche alle linee 1, sulla previsione e valutazione degli scenari climatici, e 8 su CC e modifica dei ritmi fenologici vegetali.

3.15 Presidio integrato dei fattori di rischio idrologico ed idrogeologico

Attività di tempo reale in qualità di Centro Funzionale della Regione Emilia-Romagna

Le attività di “tempo reale” attengono sostanzialmente alla valutazione “rapida” del rischio idrogeologico-idraulico sul territorio, generato dal verificarsi di situazioni meteorologiche avverse quali precipitazioni intense, nevicate, mareggiate, forti venti ecc. e sono catalogabili nell’ambito del monitoraggio meteorologico, idrogeologico ed idrologico-idraulico. Arpa SIMC, su mandato della Regione Emilia-Romagna, in attuazione di quanto stabilito con la Direttiva PCM del 27/2/2004 “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile”, svolge da novembre 2005 il compito di Centro Funzionale. L’attività quotidiana è realizzata in stretto contatto con

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l’Agenzia Regionale di Protezione Civile, il Servizio Geologico e Sismico Regionale, oltre all’AIPO, ai Servizi Tecnici di Bacino e ai Consorzi di Bonifica. Queste attività si concretizzano nella produzione ed emissione di “avvisi” (meteo e di criticità idrogeologico-idraulica), a cui seguono le “allerte” diramate dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile, al fine di tutelare la salvaguardia delle popolazioni e dei territori, come stabilito dalla citata Direttiva PCM del 27/2/2004. L’attività prioritaria di “tempo reale” del Centro Funzionale prevede una fase previsionale costituita dalla valutazione della situazione meteorologica, nivologica, idrologica, idraulica e geomorfologica attesa; l’avviso meteo focalizza quindi la pericolosità dei fenomeni (la valutazione degli effetti che tale situazione può determinare sull'integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente, in una parola la valutazione del rischio, è indicato nell’allerta di Protezione Civile). Successivamente a tale fase di previsione, si colloca quella di monitoraggio e sorveglianza, articolata in osservazione qualitativa e quantitativa, diretta e strumentale dell'evento meteo-idrologico ed idrogeologico in atto, la previsione a breve dei relativi effetti attraverso il nowcasting meteorologico e l’uso di modelli idrologico-idraulici (modelli afflussi-deflussi e di propagazione delle onde di piena), inizializzati dai dati meteo-idro-pluviometrici raccolti in tempo reale. In tabella è riportata la sintesi delle attività del Centro Funzionale svolte nell’anno 2009 per quanto concerne gli Avvisi Meteo e di Criticità Idrogeologica emessi nonché i Bollettini di Monitoraggio Idrogeologici e quelli di Attenzione Meteorologica.

Tabella: Riassunto schematico degli Avvisi Meteo, degli Avvisi di Criticità Idrogeologica emessi nel 2009, differenziati per tipologia di grandezza meteo interessata e con i bacini coinvolti. Sono anche rappresentati i relativi bollettini di monitoraggio emessi in corso di evento e i mesi dell’anno interessati dagli eventi di piena. La valutazione diagnostica media dei risultati delle previsioni riporta un indice di successo superiore al 90%.

Avviso Meteo TOT = 35

Avvisi di Criticità Idrogeologica TOT = 18

Bollettini di Monitoraggio Idrometeorologico Tot=55

Emessi per le grandezze

meteorologiche

Eventi per cui è stato attivato il Monitoraggio Idrogeologico

Mese in cui si è verificato l’evento

idrogeologico

N° Bollettini Monitoraggio in evento

Precipitazione 6 Piene di Trebbia, Taro, Parma, Enza, Secchia, Panaro e Reno gennaio 10

Neve 15 Piene di Enza, Secchia, Panaro e Reno fine marzo, inizio aprile 16

TMin 3 Passaggio piena del Po e contemporaneo deflusso piena del Secchia aprile 3

TMax 4 Innalzamento livelli fiumi Tidone e Riglio e contemporaneo passaggio piena del Po

fine aprile, inizio maggio 12

Vento 12 Stato del mare 11

Piene di Taro, Enza, Secchia, Panaro, Reno e Santerno dicembre 14

Bollettino Attenzione meteorologica ToT=16

Emessi per segnalare situazioni di precipitazioni a carattere temporalesco associate a vento e stato del mare prossimi ai valori di soglia

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Nell’ambito delle attività operative gioca un ruolo particolarmente rilevante la gestione del rischio idraulico, che può realizzarsi attraverso strumenti di indagine e/o interventi di carattere strutturale e non strutturale. Fra questi ultimi assume importanza strategica la messa a punto dei sistemi di modellazione, previsione e controllo delle piene fluviali. Per sistema di modellazione, previsione e controllo della propagazione delle piene fluviali si intende l’insieme delle azioni necessarie a definire, con un margine di errore accettabile e, nel caso della gestione di un evento in tempo reale, con un adeguato anticipo temporale, l’entità dei livelli idrometrici e delle portate lungo le aste fluviali. La finalità è quella di permettere, con adeguato anticipo temporale, l’organizzazione del servizio di piena e di tutte le azioni di difesa del suolo e di protezione civile necessarie alla gestione delle emergenze. Modellistica idrologica-idraulica operativa ad Arpa-SIMC

L’attività riguarda la realizzazione di un sistema di previsione e gestione delle piene fluviali basata su codici di simulazione numerica. A tal riguardo è stato recentemente reso operativo presso Arpa-SIMC un ambiente di sistema che consente la gestione delle catene idrologiche\idrauliche per la previsione delle piene fluviali dei corsi d’acqua che interessano il territorio della regione Emilia-Romagna, oltre che per l’intero bacino del fiume Po nell’ambito di una convenzione tra Arpa-SIMC e il Dipartimento della protezione Civile Nazionale, l’Autorità di Bacino del fiume Po, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, la Regione Lombardia, la Regione Piemonte, la Regione Valle d’Aosta e la Regione Veneto. Il sistema è particolarmente innovativo poiché costituisce un sistema multimodello, in cui le previsioni per ciascun bacino idrografico vengono realizzate da tre catene modellistiche in parallelo. Ciascuna catena è composta da un modello idrologico che simula la risposta dei bacini e da un modello idraulico per la propagazione delle piene fluviali. Le previsioni meteorologiche sono prodotte da un modello ad area limitata (COSMO LAMI), oltre che da un sistema di previsione di insieme (COSMO LEPS).

Sistema di previsione e gestione delle piene fluviali.

METEOROLOGICAL MODELS RAINFALL TEMPERATURE LEVEL/DISCHARGE

HEC-HMS DHI - NAM TOPKAPI

HEC-RAS DHI - MIKE11 SOBEK/PAB

First chain Second chain chain Third chain

HMS/NAM/TOPKAPI

RAS/MIKE11/SOBEK/ PAB

User config chain

Observed/Telemetry

LM/Ensemble

VALIDATION,INTERPOLATION AND TRANSFORMATION DATA

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Il sistema di previsione, la cui interfaccia grafica è rappresentata nella figura successiva, è continuamente soggetto a nuovi sviluppi e ottimizzazioni. Nel 2009 il sistema modellistico è stato utilizzato in modalità quasi-operativa in occasione di diversi eventi di piena occorsi sul territorio emiliano-romagnolo che hanno interessato diversi bacini idrografici interni e anche il fiume Po. Nel seguito si descrivono le prestazioni dei sistemi modellistici disponibili presentando solo alcuni esempi limitati a pochi eventi. Più ampia descrizione dei diversi eventi è ottenibile dalle relazioni di evento disponibili presso il sito web di Arpa-SIMC (http://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/idrogeologico/generale_1051.asp)

Interfaccia grafica del sistema di previsione e gestione delle piene fluviali.

Dai grafici seguenti è possibile osservare le prestazioni del sistema previsionale delle piene, in occasione di alcuni eventi significativi verificatisi nell’aprile 2009, nel maggio 2009 e in giugno 2010. Nelle figure si riportano gli andamenti delle osservazioni idrometriche e delle simulazioni numeriche previste, opportunamente post-elaborate mediante assimilazione dei dati osservati in tempo reale durante gli eventi di piena del Secchia e del Panaro nell’aprile del 2009. Sono inoltre fornite nel primo pannello di ogni figura le piogge ragguagliate sul bacino chiuso nella sezione in esame, osservate e previste dal modello deterministico COSMO LAMI.

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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Confronto tra osservato e previsto di portata (pannello in basso) nella sezione di Spilamberto sul fiume Panaro. Corsa delle catene previsionali del giorno 24/12/2009 ore 12.00, previsione del colmo di piena con 18 ore di anticipo. Sono raffigurate anche (pannello in alto) le precipitazioni osservate e previste ragguagliate alla chiusura di bacino sulla sezione in esame

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Come in figura precedente, ma per la sezione di RubieraSS9 sul fiume Secchia. Corsa delle catene previsionali del giorno 24/12/2009 ore 12.00, previsione del colmo di piena con 16 ore di anticipo

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Di seguito si osserva la prestazione del sistema previsionale nell’evento del giugno 2010, relativamente alla stazione di RiminiSS16 sul fiume Marecchia. Il confronto tra linea blu (osservato) e linea verde continua (simulato storico) mostra la bontà del modello idraulico. L’andamento della linea verde tratteggiata (previsto) rispetto alla linea verde continua (simulato storico) è indice della bontà delle previsioni meteorologiche. Confronto tra osservato, previsto e simulato storico di portata nella sezione di RiminiSS16 sul fiume Marecchia. Corse delle catene previsionali dei giorni 21/06/2010 ore 10.00 (verde tratteggiato) e 24/06/2010 ore 10 (rosso tratteggiato)

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Infine, si riporta un grafico relativo alla stazione di Cremona sul fiume Po, in occasione dell’evento di piena di Po accaduto nel maggio 2009. In esso è possibile confrontare nel primo pannello le precipitazioni osservate con quelle previste dal modello COSMO EPS. Nel secondo e terzo pannello si osserva il buon adattamento delle catene previsionali ai valori idrometrici osservati e alle corrispondenti portate.

Previsione dell’11/05/2009 ore 00.00 per la sezione del Po a Cremona

3.16 Analisi di sostenibilità dell’ecosistema marino-costiero, modellistica oceanografica e balneabilità

Analisi di sostenibilità dell’ecosistema marino-costiero

La Struttura Oceanografica Daphne opera dal 1977 con il compito di monitorare lo stato ambientale dell’Adriatico Nord-occidentale e di studiare gli eventi indesiderati allo scopo di trovare le giuste interconnessioni dei rapporti causa-effetto e proporre le necessarie forme di mitigazione o soluzione di una determinata problematica. L’attualità degli eventi pare comunque imporre nuovi fronti di “attenzione”. In particolare verso quella che viene descritta come una nuova incombente minaccia: gli effetti conseguenti ai cambiamenti climatici e come questi possono incidere sulla struttura fisico-chimica del mare Adriatico e sulla sua componente biologica. Occorre inoltre valutare le possibili ricadute sull’uomo e sulle sue attività. Tutto questo dovrà riorientare i programmi e gli obiettivi dei futuri progetti. Ecco quindi che accanto al monitoraggio di base, si sta dedicando particolare attenzione alla individuazione di indicatori e metodologie analitiche in grado di misurare l’entità di tali mutamenti. Nella consapevolezza che per ottenere credibili informazioni sulla loro entità ci si debba applicare su aree vaste, diventa sempre più stringente e

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necessario collaborare attraverso la realizzazione di progetti comuni e condivisi con Istituti/Enti/Agenzie regionali che operano sul mare e sul Bacino Padano. Il bacino Padano-Adriatico rappresenta una unica realtà ecosistemica. Gli apporti del Po non determinano il solo stato trofico, ma anche gli aspetti idrodinamici, strutturali e fisici di gran parte del bacino Adriatico. Non è quindi fuorviante affermare che il Po rappresenta il motore idrodinamico, fisico e biologico del nostro mare. Le attività svolte nel 2009 sono state rivolte soprattutto al proseguo della domanda data dalla L.R. 39/78 e al recepimento delle normative vigenti (D.Lgs. 152/06). Mentre l’applicazione del D.Lgs. 152/06 interessa prevalentemente la fascia prettamente costiera fino a 3 Km dalla costa, la legge regionale, che ha come obiettivo la ricerca del degrado ambientale con particolare riferimento ai fenomeni dell’eutrofizzazione del mare Adriatico, dell’erosione e della difesa attiva delle coste, ha richiesto l’ampliamento dell’area di indagine fino a 20 Km da costa, al fine di intercettare correttamente l’influenza che hanno gli apporti del bacino padano rispetto ai bacini costieri regionali. Tale attività, sviluppata anch’essa da un ampio lasso di tempo, ad oggi si è dimostrata strategica nel recepimento, ormai imminente, della Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino 2008/56/CE. L’approccio sistemico adottato dalla Direttiva istituisce un quadro in cui devono essere adottate misure necessarie per il conseguimento o mantenimento di un buono stato ecologico dell’ambiente marino entro il 2020. In tali ambiti sta assumendo un ruolo importante nel controllo l’approccio biologico attraverso l’uso di indicatori biologici e test di ecotossicologia. Procedure analitiche non nuove per la nostra Struttura. Discipline in grado di fornire informazioni complementari ed aggiuntive alle tradizionali metodologie analitiche di base. Punto focale specialistico della Struttura Daphne è lo studio e il controllo dei fenomeni di eutrofizzazione e le conseguenze ad esso correlate. Molto apprezzati, a tal riguardo, sono i bollettini periodici (settimanali da maggio a ottobre, quindicinali nel restante periodo dell’anno) immessi sul sito web del Nodo ed il rapporto annuale sullo stato eutrofico delle acque costiere della nostra Regione. Il bollettino periodico è corredato di mappe tematiche di distribuzione delle variabili idrologiche rappresentate su un territorio di mare di circa 1.500 km2. Sul sito viene conservata memoria di tutti i bollettini inseriti in modo che l’utente possa consultare anche i riscontri ottenuti nelle attività di controllo effettuate in precedenza. In figura si riportano le stazioni campionate sulla matrice acqua a frequenza settimanale/quindicinale e la loro ubicazione. Le elaborazioni dei dati acquisiti possono soddisfare le esigenze conoscitive dello stato di qualità dell’ecosistema marino - costiero regionale in settori connessi da un lato alle attività antropiche rivolte al mare, dall’altro alle possibili misure di mitigazione da porre in atto. La fascia di mare costiera è di norma considerata una valida matrice per testare l’efficacia degli interventi previsti dai piani territoriali di risanamento. Tale prerogativa, necessariamente, richiede l’esistenza di una banca dati storica che possa rendere confrontabili nel tempo (ante-post opera) il pool dei parametri indicatori che si intendono adottare. A tal riguardo, va sottolineata l’esistenza della banca dati Daphne 1980 -2009. E’ su questi presupposti che le decisioni connesse alle misure di tutela quali-quantitative per bacino e le azioni di intervento di bonifica dei corpi idrici debbono essere commisurate alle necessità di recupero della qualità ambientale.

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DAPHNE II

Rete delle stazioni di monitoraggio delle acque marino costiere 0 - 20 km (L.R. 39/78, L.R. 3/00, 44/95), le stazioni da costa a 3 km rispondono alla D.Lgs 152/99

Modellistica oceanografica

SIMC fornisce un servizio di previsione numerica di vento alla superficie, moto ondoso, correnti, temperatura, salinità e livello del mare Adriatico. Questi servizi, utilizzati al fine di produrre previsioni quotidiane di stato del mare, altezza del livello mareale e rischio di mareggiate lungo la costa romagnola, nonché a supporto delle attività operative a mare della Struttura Tematica Daphne, della modellistica idraulica del Po e dell’ingressione del cuneo salino nel delta, vengono realizzati attraverso il sistema di modelli MedItaRe (onde) e AdriaROMS (oceanografia). È anche disponibile un modulo per la previsione del trasporto di sostanze pericolose e idrocarburi rilasciati accidentalmente (GNOME). Dal 2007 è inoltre attiva la stazione Nausicaa per il monitoraggio della altezza e direzione dell’onda. Tali servizi (lo stato del mare su tutti i mari nazionali e sull’intero Mediterraneo) vengono anche erogati al Dipartimento della Protezione Civile nazionale, nell’ambito dei compiti di Centro di Eccellenza. Nel 2009 è stata garantita la fornitura quotidiana delle previsioni numeriche dello stato del mare attraverso una costante manutenzione delle catene modellistiche operative per la previsione delle onde (SWAN-COSTA, SWAN-ADRIA e MEDITARE). È stata inoltre mantenuta in operatività la catena Modellistica oceanografica AdriaROMS, completa del modulo per la previsione del trasporto di sostanze pericolose e idrocarburi rilasciati

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accidentalmente (GNOME). Le previsioni sono state fornite al Dipartimento Nazionale della protezione civile, alla Agenzia Regionale di protezione Civile ed al pubblico. La disseminazione dei risultati della modellistica di stato del mare e oceanografica è avvenuta regolarmente attraverso il sito dedicato INFOMET ( http://www.smr.arpa.emr.it/prodotti/ ) con accesso limitato tramite autenticazione dedicata al Centro Funzionale Nazionale (CFN-DPCN) e la pagina web pubblica di SIMC dedicata al mare ( http://www.arpa.emr.it/sim/?mare ). Entrambe i siti sono stati regolarmente mantenuti aggiornati. I modelli dello stato del mare sono stati verificati regolarmente con i dati ondametrici derivanti dalla stazione regionale Nausicaa installata al largo di Cesenatico. Nell’ambito del progetto Europeo FP7-MICORE è stato inoltre avviato l’aggiornamento della modellistica oceanografica attraverso l’implementazione della nuova versione del modello, il passaggio ad una nuova griglia di calcolo regolare e la definizione di nuove procedure per mantenere l’operatività del sistema e archiviare i dati storici. È stato inoltre avviato il test del modello morfodinamico costiero X-Beach attraverso la compilazione e installazione in test del codice presso il centro di calcolo di SIMC. Per consentire alle strutture regionali di rispondere ai requisiti della Direttiva 2006/7/CE, che stabilisce le disposizioni in materia di monitoraggio, classificazione qualitativa, gestione della qualità delle acque di balneazione e di informazione al pubblico, recepita nell’ordinamento italiano dal D.Lgs. 116/2008, è stato sviluppato e sottoposto alla Regione Emilia-Romagna il progetto “Previbalneazione” per lo “sviluppo di un sistema di previsione dell’inquinamento occasionale delle acque di balneazione dell’Emilia-Romagna”. Il progetto si pone l’obiettivo di sviluppare un servizio previsionale per fornire indicazioni sulle possibilità di occorrenza di episodi di inquinamento di breve durata nelle acque di balneazione della costa Romagnola e la realizzazione di un database contenente le informazioni necessarie a definire il profilo delle acque di balneazione della regione.

3.17 Aggiornamento Annuario Regionale dei Dati Ambientali

Nel 2009 è stata redatta la sesta edizione dell’Annuario regionale dei dati ambientali di Arpa Emilia-Romagna, cioè dell’Ente istituzionalmente preposto dalla Regione al monitoraggio e al controllo ambientale e quindi anche alla raccolta, elaborazione e diffusione dei dati che dallo svolgimento di tali attività derivano. Non è questa soltanto un’annotazione, ma evidenzia un fatto importante, cioè la disponibilità di una serie storica di dati ambientali, il cui rilevamento nella maggior parte dei casi prende avvio ben prima dell’anno di pubblicazione della prima edizione dell’Annuario, sei anni addietro, strutturati ed organizzati nell’ambito dello schema DPSIR dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, mediante un insieme di indicatori consolidato ed allineato sia a livello nazionale (ISPRA) che internazionale (AEA), utile alla ricostruzione delle tendenze evolutive dei fenomeni ambientali e alla valutazione dell’efficacia delle pratiche finalizzate alla tutela ed alla conservazione delle risorse naturali. La reportistica ambientale costituisce la parte conclusiva di un lungo ed impegnativo processo, peraltro ben sintetizzato dalla così detta “Piramide delle conoscenza” o modello MDIAR; partendo, infatti, dall’attività di monitoraggio e controllo ambientale e dalla relativa produzione di dati grezzi, passando per le fasi di generazione dell’informazione,

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elaborazione e valutazione della stessa, si arriva alla produzione di veri e propri report ambientali. A questo proposito è opportuno anticipare un’osservazione: le operazioni di validazione dei dati costituiscono un processo scientificamente significativo che richiede una sua tempistica e consente il passaggio al gradino intermedio – quello dei Dati qualificati e organizzati - della piramide della conoscenza sopra sintetizzata. La stesura di questa edizione dell’Annuario si colloca temporalmente all’interno di un impegnativo percorso di riorganizzazione agenziale che ha prodotto qualche prima modificazione anche nell’Annuario, ma che sicuramente altre e più consistenti ne produrrà nel prossimo futuro e nelle prossime edizioni. Un esempio per tutti: in questa sesta edizione si è deciso di sviluppare il capitolo relativo al Suolo a cura prevalentemente del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli della Regione Emilia-Romagna, in coerenza con la logica per la quale l’Annuario è una rassegna strutturata di dati ed informazioni ambientali raccolti ed elaborati in collaborazione con chi produce e detiene in prevalenza i dati stessi, oltre che naturalmente in una logica di valenza più ampia di integrazione fra Servizi della Regione e dell’Agenzia su tematiche contigue. E’ molto importante sottolineare che lo stesso Annuario dei dati ambientali costituisce, a sua volta, uno step intermedio e di base rispetto ad ulteriori e successive evoluzioni del processo reportistico. L’Annuario di Arpa rappresenta, infatti, una fonte di conoscenza sulla qualità delle risorse ambientali organizzata e strutturata anche per assolvere a molteplici finalità quali: il supporto informativo per la redazione, appunto, di Relazioni sullo Stato dell’Ambiente di Regione e Province, o di Piani per la salute, per le Agende 21, per gli Osservatori di settore e le Autorità di regolazione (per esempio Osservatori rifiuti, ATO, Autorità di bacino), ecc. In questo ambito, dal 2009 Arpa è stata nuovamente e fortemente impegnata a supportare la Regione nella redazione della terza edizione della Relazione sullo Stato dell’Ambiente. I dati contenuti nell’Annuario, nell’edizione della Relazione sullo Stato dell’Ambiente della Regione continueranno a rappresentare la base di conoscenza sullo stato qualitativo e quantitativo delle risorse naturali su cui innestare sia valutazioni tecnico-politiche relative alle varie tematiche ambientali, sia un resoconto dell’attività programmatica, svolta a scala regionale.

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DatiQualificati e organizzati

Monitoraggio controlloDati di base

Reporting

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DatiQualificati e organizzati

Monitoraggio e Controllo Dati di base

Analisi

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3.18 Studi e ricerche nell’ambito del rapporto ambiente-salute

L’attività del Centro tematico regionale Cancerogeni ambientale e Valutazione del Rischio (CTR-CAVR) nel 2009 è stata svolta principalmente per rispondere all’obiettivo generale di indagare le correlazioni tra ambiente e salute, con particolare riferimento all’interazione gene-ambiente, nell’ottica di conseguire risultati validi a comprendere le relazioni causa-effetto relative all’esposizione umana, prevalentemente per via alimentare o inalatoria, a particolari classi di inquinanti e a supportare iniziative di prevenzione in campo ambientale. Tutte le iniziative intraprese nel 2009 hanno cercato di soddisfare tre precisi obiettivi nell’ottica di creare valore pubblico per la comunità: Obiettivo 1: - Identificare i pericoli e quantificare i rischi di esposizione per l’uomo derivanti da matrici alimentari contaminate Obiettivo 2: - Identificare i pericoli e quantificare i rischi derivanti dall’esposizione nelle aree circostanti gli impianti di incenerimento Obiettivo 3: - Identificare le aree di azione a supporto dell’applicazione del Reg CE 1907/2006 Registration Evaluation Authorization of Chemicals nell’ambito dell’Agenzia con particolare riferimento allo sviluppo e utilizzo di test alternativi per la identificazione del profilo tossicologico ed ecotossicologico L’obiettivo 1 (OS1) è stato perseguito nell’ambito delle attività condotte all’interno di due progetti pluriennali di ricerca finalizzata. Il Progetto MITICA, finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca (MIUR), è un progetto multicentrico, giunto al terzo dei 4 anni di attività, coordinato dal CTR-CAVR e volto allo sviluppo di nuovi strumenti per il monitoraggio e la quantificazione dei microinquinanti alimentari sia di origine antropogenica (PCB, diossine, pesticidi) sia di origine naturale (micotossine). Il progetto ha lo scopo di incrementare la sensibilità e la specificità dei metodi analitici e di monitoraggio a supporto delle attività di controllo degli Enti preposti alla tutela della salute pubblica. In questo contesto i Dipartimenti di Sanità Pubblica dell’ASL di Bologna e dell’ASL di Modena sono allo stesso tempo partner attivi del progetto e utilizzatori finali. Il progetto associa l’attività istituzionale delle AUSL nel reperimento dei campioni sul territorio, alle tecniche e metodi certificati per la caratterizzazione dei microinquinanti in alimenti di origine animale (latte, carne) e di origine vegetale (frutta e verdura), operati sia dagli enti pubblici (Arpa-ER, RAR Alimenti) sia dai laboratori privati (Theolab, Volpiano), fino allo sviluppo delle tecnologie più innovative sofisticate per ottenere, con una unica azione, un risultato che consenta di identificare incontrovertibilmente la tipologia di inquinante, verificarne la pericolosità relativamente alla concentrazione ritrovata, descriverne il meccanismo d’azione e predirne i rischi per la salute umana. Il progetto PESCI, analogamente al progetto MITICA, ma su scala più ridotta sia in termini di impegno lavorativo che di costi, sui propone di analizzare con tecniche più sofisticate la contaminazione del prodotto ittico italiano e di valutarne l’eventuale rischio per l’uomo. Il progetto finanziato dal Ministero della Salute è coordinato dall’IZS del Lazio e della Toscana e viene svolto in collaborazione con la rete degli IZS italiani e con l’Istituto Superiore di Sanità. Lo scopo principale è quello di indagare meglio quali sono i reali rischi

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per la salute umana derivanti da alcuni inquinanti presenti nei pesci (metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici, interferenti endocrini) così da supportare gli Enti decisionali nelle iniziative di prevenzione rivolte alla popolazione. L’obiettivo 2 (OS2) è stato svolto nell’ambito di due specifiche attività. La prima correlata allo svolgimento del progetto Moniter, e in particolare della linea progettuale 5 coordinata dal CTR-CAVR, con azioni specifiche volte: - 1) all’identificazione delle proprietà tossiche e possibilmente cancerogene degli estratti dei campioni di aria reperiti nelle aree di massima ricaduta dell’inceneritore di Bologna, in confronto ai campioni riferibili al fondo urbano o rurale o alle aree circostanti l’inceneritore, ma non direttamente interessate dalla sua attività (azione 3); - 2) alla caratterizzazione del meccanismo d’azione degli inquinanti presenti negli estratti e della predizione del rischio per la salute umana (azione 4). La LP 5 di Moniter ha lo scopo di mettere in relazione l’attuale esposizione all’inceneritore con la predizione di insorgenza di possibili patologie nella popolazione residente. Per questo motivo il CTR-CAVR, oltre alle azioni condotte direttamente, coordina e armonizza i risultati ottenuti nelle altre azioni di LP 5 volte alla identificazione della risposta infiammatoria e degli effetti mutageni e alla caratterizzazione del rischio. Nel 2009 è stata completata l’intera azione 3. I metodi, protocolli e tecnologie utilizzati in questa azione sono stati anche impiegati per la seconda attività rispondente all’OS 1, per la caratterizzazione del profilo tossicologico dei campioni d’aria prelevati in una area posta sopravento rispetto all’inceneritore di Bologna, e, dunque, non interessata dall’attività dell’inceneritore che, in uno studio di monitoraggio precedente al progetto Moniter, aveva mostrato alcune criticità con valori di tossicità e di possibile cancerogenicità significativi e strettamente correlati a una elevata presenza di idrocarburi policiclici aromatici. L’OR3 (riferito all’Obiettivo 3) interessa l’applicazione del REACh, regolamento europeo che dovrà entro il 2018 classificare tutti i composti chimici attualmente prodotti, commercializzati e utilizzati in Unione Europea, descrivendone accuratamente l’eventuale impatto sulla salute dell’uomo e dell’ambiente. Il REACh inevitabilmente si riflette sull’attività di tutti gli Enti preposti al controllo del territorio e alla tutela della salute umana. Il REACh in particolare prevede la messa a punto, la convalidazione e l’utilizzo di test per la predizione della tossicità a breve e lungo termine dei composti chimici sia per l’uomo che per l’ambiente. In questo contesto Arpa ha identificato al suo interno alcuni laboratori già pienamente in possesso del know-how per supportare questo tipo di attività e rispondere così alle pressanti esigenze della comunità per la caratterizzazione puntuale dei rischi correlati a vecchie e nuove sostanze. Nel 2009 si sono poste le premesse per questa attività, creando una piattaforma denominata Tossicologia Ambientale, a cui partecipano i laboratori del CTR-CAVR (Bologna), Laboratorio Tematico di Mutagenesi Ambientale (Parma), Unità di Ittiotossicologia (Ferrara), Unità di Biologia (Ravenna). La creazione della piattaforma ha permesso di rispondere ai bandi di per progetti finanziati dal Ministero Sviluppo Economico (MISE) per lo sviluppo di nuove molecole e processi in sostituzione di quelli considerati dal REACh estremamente preoccupanti.

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PROGETTO MITICA

Analisi della situazione a livello europeo, nazionale, regionale Campionamento matrici alimentari Identificazione inquinanti Profili di tossicità Sviluppo di strumenti sensibili e specifici per l’implementazione dei metodi analitici

MIUR

OS 1

PROGETTO PESCI

MIN SALUTE

Identificazione degli effetti in funzione della dose e del modo di azione

Sviluppo di strumenti in grado di discriminare alimenti contaminati

Target 2009 raggiunto Analisi completa di 7 microinquinanti in 5 matrici diverse

Target 2009 raggiunto Sviluppo di uno strumento molecolare basato sul batterio V. fisherii

Analisi della situazione a livello europeo, nazionale Identificazione inquinanti Profili di tossicità Sviluppo di strumenti sensibili e specifici per l’implementazione dei metodi analitici

Identificazione degli effetti in funzione della dose e del modo di azione

Target 2009 raggiunto Identificazione microinquinanti (PCB – diossine) e di matrice (branzino) Messa a punto di 2/2 metodiche di analisi

Identificare i pericoli e quantificare i rischi di esposizione per l’uomo derivanti da matrici alimentari contaminate

OUTCOME di PROGETTO

Analisi critica dei limiti di residuo (LMR) esistenti

Incremento della sensibilità e specificità di analisi

OUTCOME di PROGETTO

Analisi critica dei limiti di residuo (LMR) esistenti

Incremento della sensibilità e specificità di analisi

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Target 2009 raggiunto Sviluppo di 4 test di tossicità e cancerogenesi nel modello in vitro di trasformazione cellulare

Identificare i pericoli e quantificare i rischi derivanti dall’esposizion nelle aree circostanti gli impianti di incenerimento contaminate

PROGETTO MONITER

Identificazione dei profili di tossicità dei campioni di aria Messa a punto dei metodi per lo studio delle alterazioni geniche in risposta all’esposizioneCaratterizzazione del meccanismo d’azione degli inquinanti presenti negli estratti e della predizione del rischio per la salute umana

RER

OS 2

Monitoraggio sito E

ProvinciaBO

Identificazione degli effetti in funzione della dose

Messa a punto delle metodiche per la definizione degli effetti in organi target

Target 2009 raggiunto Analisi completa di 4 differenti campioni di aria prelevati in 2 stagioni

Target 2009 raggiunto Sviluppo di 4 modelli rappresentativi di organo (mammella e polmone)

Analisi dei campioni di aria prelevati in un’area posta sopravento al’inceneritore E valutazione comparativa con fondo urbano Identificazione dei profili di tossicità dei campioni di aria

Identificazione degli effetti tossici e cancerogeni

OUTCOME di PROGETTO

Definizione degli effetti cancerogeni esistenti

Identificazione del modo d di azione e delle ricadute sulla salute

OUTCOME di PROGETTO

Valutazione critica dei risultati ottenuti e confronto con i risultati critici ottenuti nella campagna di monitoraggio precedente

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva dei Processi operativi

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Identificare le aree di azione a supporto del’applicazione del Reg CE 1907/2006 Registration Evaluation Authorization of Chemicals nell’ambito della’agenzia con particolare riferimento allo sviluppo e utilizzo di test alternativi per la identificazione del profilo tossicologico e eco tossicologico

Identificazione e sviluppo delle risorse interne ad ARPA in termini di metodi di prova e test alternativi Attività di formazione a supporto della rete e degli stakeholders

OS 3

REACH

Identificazione di test da utilizzare in panel a supporto del REACH e attività R&S

Seminari e corsi interni ed esterni

Target 2009 raggiunto Creazione della piattaforma ARPA-ER Presentazione no 6 progetti sul tema

Target 2009 raggiunto Numero 2 seminari organizzati in ARPA Numero 12 incontri con clienti Numero 2 seminari esterni Numero 1 workshop esterno

Identificare le aree di azione a supporto del’applicazione del Reg CE 1907/2006 Registration Evaluation Authorization of Chemicals nell’ambito della’agenzia con particolare riferimento allo sviluppo e utilizzo di test alternativi per la identificazione del profilo tossicologico e eco tossicologico

Identificazione e sviluppo delle risorse interne ad ARPA in termini di metodi di prova e test alternativi Attività di formazione a supporto della rete e degli stakeholders

OS 3

REACH

Identificazione di test da utilizzare in panel a supporto del REACH e attività R&S

Seminari e corsi interni ed esterni

Target 2009 raggiunto Creazione della piattaforma ARPA-ER Presentazione no 6 progetti sul tema

Target 2009 raggiunto Numero 2 seminari organizzati in ARPA Numero 12 incontri con clienti Numero 2 seminari esterni Numero 1 workshop esterno

OUTCOME di PROGETTO

Analisi critica dei limiti di residuo (LMR) esistenti

Incremento della sensibilità e specificità di analisi

Identificare le aree di azione a supporto del’applicazione del Reg CE 1907/2006 Registration Evaluation Authorization of Chemicals nell’ambito della’agenzia con particolare riferimento allo sviluppo e utilizzo di test alternativi per la identificazione del profilo tossicologico e eco tossicologico

Identificazione e sviluppo delle risorse interne ad ARPA in termini di metodi di prova e test alternativi Attività di formazione a supporto della rete e degli stakeholders

OS 3

REACH

Identificazione di test da utilizzare in panel a supporto del REACH e attività R&S

Seminari e corsi interni ed esterni

Target 2009 raggiunto Creazione della piattaforma ARPA-ER Presentazione no 6 progetti sul tema

Target 2009 raggiunto Numero 2 seminari organizzati in ARPA Numero 12 incontri con clienti Numero 2 seminari esterni Numero 1 workshop esterno

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva economica e finanziaria

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4. Prospettiva economica e finanziaria 4.1 Il bilancio di esercizio 2009: i risultati

Il risultato dell’esercizio 2009 di Arpa si presenta in equilibrio, con un leggero utile (+ 0,64 ML€). Costituisce elemento fortemente positivo il fatto che per il secondo anno consecutivo tale risultato è conseguito attraverso un eccellente risultato della gestione caratteristica dell’Agenzia, che chiude a + 0,79 ML€, testimoniando l’efficacia dell’azione di progressivo efficientamento interno perseguita nell’ultimo biennio a seguito della definizione del Piano di riposizionamento e riequilibrio economico e finanziario. In tale quadro sono stati avviati e conclusi importanti interventi volti a: • razionalizzare i processi produttivi e di acquisizione di beni e servizi, in particolare

confermando la politica di accentramento delle procedure di acquisto e di ricorso a gare regionali e alle centrali di committenza IntercentEr e Consip;

• sviluppare più evoluti sistemi di reporting e fatturazione delle prestazioni erogate; • digitalizzare il processo di registrazione fatture fornitori e pagamenti, realizzando i

relativi interventi sul piano organizzativo, informatico e gestionale; • focalizzare il parziale reintegro del turn over (limitato al solo personale del comparto) ai

servizi dell’Agenzia che svolgono le funzioni di controllo e ispezione sul territorio (Servizi Territoriali).

Per quanto riguarda il confronto con la previsione 2009, particolarmente rilevante è il recupero rispetto alla perdita prevista a livello di gestione caratteristica di esercizio (1,3 ML€): tale risultato è prodotto da un incremento dei ricavi complessivi di circa 0,8 ML€ e da un contenimento dei costi di produzione di circa 0,5 ML€. Per quanto riguarda i costi di produzione, a contribuire al recupero rispetto alle previsioni sono stati i minori costi derivanti da: - azioni di efficientamento interno sviluppate, in particolare sugli acquisti di beni e

materiale di laboratorio, sui canoni di manutenzione e sulle utenze;

risultati di gestione 2004-2009

-2.445.283

350.331649.775

798.813

525.939

-1.112.801

-298.236

19.978

-374.491

71.492 14.501 7.170

-3.000.000,00

-2.500.000,00

-2.000.000,00

-1.500.000,00

-1.000.000,00

-500.000,00

0,00

500.000,00

1.000.000,00

2004 2005 2006 2007 2008 2009

mig

liaia

di €

gestione caratteristica risultato di esercizio

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva economica e finanziaria

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- costi del personale, che hanno registrato aumenti per le stabilizzazioni del personale con contratto atipico ma anche diminuzioni per il blocco del turn over del personale dirigente e il limitato reintegro del personale del comparto.

Per quanto riguarda i costi delle risorse umane, il forte calo dei costi di consulenze e collaborazioni e borse di studio (- 1,0 ML€, per un costo 2009 pari a 1,4 ML€) e il mancato turn over del personale dirigente è compensato dal parallelo aumento dei costi di personale interno, effetto delle stabilizzazioni del personale con contratti atipici e degli accantonamenti legati al contratto di lavoro. La pianificazione delle risorse nel 2009 ha consentito di conseguire risultati importanti di contenimento dei costi e di coerenza rispetto ai criteri derivanti dalla Legge Finanziaria e dalle indicazioni della Regione. Per quanto riguarda i ricavi, il valore della produzione 2009 risulta in aumento di circa 2,6 ML€ rispetto al 2008. E’ in particolare la crescita dei contributi correnti da Regione che ha consentito di mantenere un significativo margine positivo rispetto all’evoluzione dei costi del personale. L’incremento dei trasferimenti nel 2009 ha controbilanciato il rinvio dell’aggiornamento del tariffario generale di Arpa, invariato dal 2004 nonostante l’aumento legato all’inflazione. I ricavi propri (derivanti da contributi o corrispettivi per progetti, commesse, servizi a tariffa, recuperi e rimborsi, sopravvenienze attive e insussistenze di passivo) nel 2009 ritornano ad aumentare rispetto al 2008.

Costi personale interno/esterno e trasferimenti

50,24

55,84

58,65

56,3654,9655,17

55,2454,8053,19

50,1952,46

54,59

56,64

53,41

444648505254565860

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

euro

mili

oni

costi del personale trasferimenti

Ricavi propri 2001-09

16,32

19,0420,55

19,38 19,17 18,24 19,05 19,9

15,03

10,00

15,00

20,00

25,00

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

anni

mili

oni d

i €

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva economica e finanziaria

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Crescono in particolare i ricavi per prestazioni a tariffa (7,2 ML€, + 0,7 ML€ su 2008), in costante aumento dal 2007 anche per effetto delle attività per le AIA, e i ricavi derivanti dai contributi per progetti regionali (3,4 ML€, +0,7 ML€ su 2008). La contabilità analitica attivata per i progetti finanziati evidenzia ricavi complessivi 2009 per 6,5 ML€, derivanti sia da contributi pubblici che da attività fatturate. La distribuzione per committente di questi ricavi testimonia una crescente centralità, nel volume di attività prodotta dall’Agenzia, dei tradizionali stakeholders di Arpa e in particolare della Regione (53,9% dei ricavi, + 13% rispetto al 2008). Oltre il 92% dei ricavi da commesse di Arpa sono prodotti da clienti pubblici, e questo incide sui tempi di riscossione dei crediti, che sono mediamente più lunghi dei termini contrattuali stabiliti per il pagamento dei debiti ai fornitori di beni e servizi, e quindi rappresentano una delle cause della strutturale carenza di liquidità dell’Agenzia.

4.2 La razionalizzazione dei costi di gestione

Nel 2009 i costi operativi, comprensivi dei costi dei contratti atipici (cococo), si collocano a euro 22,72 ML€, in linea con il preventivo 2009. Vi è quindi un incremento sul 2008, legato però a voci di costo non direttamente generate dalla gestione dell’esercizio o non direttamente incidenti sulla liquidità dell’Agenzia, in quanto relative ad ammortamenti, (+0,6 ML€) sopravvenienze (0,6 ML€) e accantonamenti (0,1 ML€), mentre calano i costi legati a canoni di manutenzione, utenze, consulenze e collaborazioni.

Costi operativi per acquisizione di beni e servizi 2007-2009

17,6916,6318,03

14,00

16,00

18,00

20,00

2007 2008 2009

anni

mili

oni d

i €

Ricavi progetti

2009 - distribuzioneper committente

(6,5 mil euro, 156 progetti)

UE3,92 %

ALTRI ENTI PUBBLICI21,42 %A.S.L.

2,65 %

PROV. E COM. EMILIA ROMAGNA

9,29 %

ALTRI CLIENTI8,82 %

REGIONE EMILIA ROMAGNA53,90 %

ALTRI CLIENTIUEALTRI ENTI PUBBLICIA.S.L.PROV. E COM. EMILIA ROMAGNAREGIONE EMILIA ROMAGNA

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Nel risultato complessivo dei costi operativi si evidenzia la positiva diminuzione dei costi per acquisto di beni e servizi, raggiunta attraverso l’impegno delle strutture di acquisto dell’Agenzia, centrali e decentrate, verso gli obiettivi di efficienza individuati nei programmi aziendali ed in particolare nel Piano di riposizionamento e di riequilibrio economico-finanziario e successive revisioni. Hanno contribuito al risultato complessivo le seguenti principali azioni in materia di approvvigionamento: - la centralizzazione delle procedure di acquisto e la gestione unitaria dei contratti; - il ricorso al sistema delle convenzioni quadro dell’Agenzia Intercent-ER; - l’utilizzo del mercato elettronico per gli acquisti sotto soglia comunitaria. Il risultato è stato raggiunto altresì privilegiando nei propri acquisti la scelta di prodotti e servizi con caratteristiche di sostenibilità ambientale, coerentemente con gli obiettivi comunitari, nazionali e regionali in materia di Green Public Procurement. Si conferma in continua crescita l’utilizzo delle piattaforme informatiche del mercato elettronico di Intercent-ER e Consip per contratti di valore inferiore alla soglia comunitaria, come evidenziato nella tabella seguente, quale strumento di trasparenza e di semplificazione dei procedimenti di acquisto.

Osservando la dinamica costi 2008-2009 con riguardo a specifiche tipologie si sottolinea: - la riduzione dei costi di “Materiale di laboratorio” (-9%), in relazione ai quali si è

intervenuti con nuove gare centralizzate per complessivi 15 lotti; - il calo degli importi per spese di “Carburanti”, quale riflesso dell’attenzione per

sistemi di mobilità sostenibile (uso del mezzo ferroviario anziché di automezzi) e di mezzi a basso impatto ambientale (Veicoli elettrici, veicoli a metano), oltre che delle condizioni vantaggiose del contratto Intercent-ER per fuel card;

- la riduzione dei canoni di manutenzione; in particolare si sottolinea per la prima volta la riduzione dei costi di manutenzione delle attrezzature di laboratorio (-6,8%), dovuta all’iniziata razionalizzazione del parco attrezzature operata con il contratto di manutenzione global service;

MANUTENZIONE ATTREZZATURE DI LABORATORIO

790.000 805.8561.035.496 964.661

-

500.000

1.000.000

1.500.000

ANNO2006

ANNO2007

ANNO2008

ANNO2009

ORDINI SU MERCATO ELETTRONICO

34 20 54146

327

-100 200 300 400

2005 2006 2007 2008 2009

(€*1.000)

Anni

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva economica e finanziaria

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- il controllo (+ 0,1%) dei costi per “Trasporti e postali”, su cui incidono le spese di trasporto dei campioni fra i laboratori dell’Agenzia, per i quali si attende un risparmio solo a partire dal 2010 a seguito della programmata gara unica regionale;

- la significativa riduzione delle “utenze” (-14,5%) e in particolare di quelle telefoniche (-25%) ed elettriche (-9%), ottenuta grazie all’adesione alle convenzioni Intercent-ER per le relative forniture;

- la sostanziale stabilità dei costi complessivi per “Servizi di pulizia” e “Lavaggio

vetreria” (+2%), dato che il trasferimento di alcune sedi ha comportato la compensazione fra i maggiori costi di alcune strutture (per aumento di spazi e servizi connessi) con le minori spese di altre, per diminuite esigenze operative;

- la costante riduzione dei costi di “Noleggio macchine ufficio” (-11%), motivata dalla razionalizzazione del parco macchine e dalle vantaggiose tariffe delle convenzioni Intercent-ER;

- il leggero aumento dei costi per “Assicurazioni” (+4%), per più alti valori di regolazione, rispetto al 2008, calcolati sui parametri contrattuali (n. automezzi, valore retribuzioni lorde); per tale voce è ipotizzabile nel 2010 un significativo incremento legato ad un prevedibile rialzo dei tassi di polizza per riequilibrare andamenti tecnici (rapporto sinistri/premi) negativi, generalizzati nel mercato di settore.

Si accentua nel 2009 il calo dei costi complessivi per collaboratori esterni (collaborazioni, consulenze e borse di studio), grazie alla prosecuzione del processo di stabilizzazione del personale con contratti atipici. Le consulenze calano di 0,1 ML€, le cococo di 0,8 ML€. Nel 2009 è stata anche introdotta, a seguito delle modifiche di cui all’art. 7 comma 6 e seguenti del D.Lgs. n. 165 del

Spese per TELEFONIA

- 200.000 400.000 600.000 800.000

1.000.000 1.200.000

2005 2006 2007 2008 2009

Anni

Consulenze, collaborazioni, borse di studio 2004-09

2.461.658,10

1.459.249,34

2.566.894,542.688.792,612.963.296,83

3.094.490,65

1.200.000

1.700.000

2.200.000

2.700.000

3.200.000

2004 2005 2006 2007 2008 2009

euro

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30/03/2001 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche” della DGR n. 607 del 04/05/2009, una nuova disciplina per il conferimento degli incarichi di consulenza, che riconduce l’attivazione di tali costi al rispetto di procedure di previsione dei fabbisogni, tali da consentire un maggior controllo sui costi e sulle effettive esigenze di ricorso a professionalità esterne. La maggior parte dei costi delle collaborazioni è data (91%) da quelle tecniche, rappresentate da incarichi attribuiti per la realizzazione di progetti e commesse assegnate ad Arpa da clienti pubblici (Regione, Enti Locali, Ministeri, Unione Europea). Le collaborazioni amministrative sono attivate per i connessi adempimenti di rendicontazione e reporting richiesti dagli enti finanziatori su progetti e comprendono costi rimborsati dagli stessi enti o progetti di miglioramento interno. Per quanto riguarda gli ammortamenti, Arpa a partire dal 2008 in ossequio alle modificate disposizioni del TUIR in materia di ammortamento dei beni pluriennali (art. 2423 bis comma 1° punto 6) ammortizza integralmente i beni pluriennali acquisiti nel corso dell’esercizio (valorizzazione al 100% anziché al 50% della quota annuale di ammortamento nel primo anno di acquisto del bene). Tale operazione, unitamente alla minor incidenza ai fini della sterilizzazione dei contributi in conto capitale ricevuti perché relativi a lavori in corso (contributi per nuove sedi, progetti finanziati), ha comportato un aumento di 0,6 ML€ dei relativi costi. Gli ammortamenti reali, al netto delle svalutazioni dei crediti risultano pari a 2,6 ML€, in aumento rispetto al 2008 (2,0 ML€) e alla previsione. Cresce anche la quota di ammortamenti cd “sterilizzati” (da 2,9 a 3,3 ML€), in quanto riferiti a cespiti trasferiti dalla Regione senza oneri o il cui acquisto è stato finanziato con contributi in conto capitale. Tali costi quindi sono evidenziati a bilancio sia nei costi di produzione, sia nel valore della produzione come costi capitalizzati ma non incidono sull’equilibrio di bilancio. Il dato relativo agli ammortamenti evidenzia il costante impegno dell’Agenzia per l’aggiornamento del patrimonio tecnologico.

ammortamenti

3,123,74

4,104,40

4,97

5,93

0,00

1,00

2,00

3,00

4,00

5,00

6,00

7,00

2004 2005 2006 2007 2008 2009

mili

oni d

i €

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4.3 Il piano di riassetto delle sedi

L’importo complessivo degli investimenti nel 2009 è stato 6,25 ML€, sensibilmente superiore alla media del periodo di riferimento 1996-2009. Gli investimenti realizzati sono stati circa l’80% di quelli previsti, comprendendo anche quelli legati alla realizzazione di progetti. La gestione della spesa è stata costantemente monitorata ed ispirata a criteri di prudenza in relazione alla delicata situazione finanziaria dell’Agenzia. Per le sedi, nell’anno sono stati realizzati investimenti finalizzati al piano di riassetto e all’esecuzione degli inderogabili lavori di manutenzione straordinaria,in particolare negli immobili di via Alberoni a Ravenna e a Forlì, per un importo complessivo di 2.367.303,89 Euro (di cui 204.421,06 Euro per arredi). La spesa complessiva per il trasferimento della sede della Sezione Provinciale di Ferrara da Corso Giovecca a via Bologna è stata di 1.131.022,77 Euro. La differenza di circa 3 milioni di Euro che si evidenzia, nel periodo 1998 – 2009, tra le medie relative agli investimenti in immobili e agli investimenti totali rappresenta il fabbisogno “fisiologico”medio di Arpa per poter mantenere aggiornate le proprie dotazioni strumentali incluso Hw e SW e le auto. Al di sotto di questa soglia di investimenti l’invecchiamento e l’obsolescenza determinerebbero un rapido declino delle capacità operative dell’Agenzia.

Investimenti

6,3

4,6

6,1

3,1

6,7

8,9

5,7

4,4

3,0

1,5

1,7

4,2

5,4

3,7

-

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

anni

mili

oni d

i eur

o

InvestimentiMedia = 4,7

140.476,28

2.995.450

5.700.000

8.900.000

6.700.000

3.050.000

6.100.000

2.367.303,89

1.448.150,30

2.157.673,95

704.866,53

2.127.032,74

3.291.325,54

2.617.848,38

1.465.363,52

653.834,43

1.382.038,66603.221,66

6.255.000

4.600.000

4.400.0003.718.490

1.549.3711.652.662

0,00

1.000.000,00

2.000.000,00

3.000.000,00

4.000.000,00

5.000.000,00

6.000.000,00

7.000.000,00

8.000.000,00

9.000.000,00

10.000.000,00

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Investimenti per le Sediinterventi totaliMedia investimenti totali= 4,7 M.Media Interventi per le Sedi= 1,58 M.

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva economica e finanziaria

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Nel corso dell’esercizio si è realizzato il rinnovo e l’adeguamento dell’apparato propulsivo e dei serbatoi della motonave Daphne, per un importo pari a Euro 328.119,20 in parte finanziato con un contributo erogato dalla Regione Emilia-Romagna. Dall’analisi degli investimenti sostenuti dall’Agenzia ed in considerazione dei vincoli di bilancio si conferma con assoluta evidenza la necessità di un piano di finanziamento specifico da parte della Regione per poter far fronte alla realizzazione delle nuove sedi e portare a completamento il riassetto logistico dell’Agenzia. Per i lavori previsti occorre che la Regione mantenga per i prossimi 5 anni il livello di contributi straordinari annuali previsti nel 2010 (3 milioni annui aggiuntivi), e per la parte eventualmente non coperta da contributi dovrà autorizzare Arpa alla contrazione di mutui per investimenti. Si riporta nel seguito il fabbisogno legato al completamento dei lavori per le sedi di Ravenna, Ferrara e Parma.

4.4 Gestione delle criticità di cassa in relazione ai risultati di esercizio e al piano investimenti

La gestione finanziaria di Arpa da alcuni anni si caratterizza per una crescente criticità dovuta a diversi fattori, quali l’aumento delle uscite mensili legate a stipendi, oneri e investimenti, e la necessità di garantire l’operatività di Arpa onorando i tempi di pagamento dei fornitori di beni e servizi, in massima parte soggetti privati, nonostante i tempi dilatati di pagamento ad Arpa dei clienti pubblici e la riduzione dei ricavi propri. Nello specifico, come già rappresentato nei Bilanci consuntivi dell’Agenzia degli ultimi anni, la situazione di liquidità presenta alcuni elementi strutturali di criticità:

l’importo dei trasferimenti correnti da Regione (Assessorati Politiche per la Salute e Ambiente e Sviluppo sostenibile) copre solo parzialmente il costo del personale, la cui dinamica principale è costituita dagli incrementi dei contratti collettivi di lavoro e non dalle politiche del personale adottate dall’Ente, che pure sta progressivamente riducendo il costo attraverso un importante piano di risoluzione consensuale rivolto ai dirigenti;

il pagamento dei fornitori per l’acquisizione di beni e servizi per il funzionamento ordinario di Arpa avviene quindi totalmente in base al volume di altre entrate mensili

2010 2011 2012 2013 Totale

200.000,00 3.200.000,00 3.000.000,00 1.000.000,00 7.400.000,00 1.000.000,00 4.300.000,00 4.000.000,00 5.400.000,00 14.700.000,00

2.500.000,00 3.000.000,00 5.500.000,00 1.200.000,00 7.500.000,00 9.500.000,00 9.400.000,00 27.600.000,00

300.000,00 3.500.000,00 3.800.000,00

4.500.000,00 4.500.000,00

- 3.600.000,00 7.500.000,00 9.500.000,00 5.900.000,00 19.300.000,00

Fabbisogno finanziario per sedi Ferrara Ravenna Parma (maggio 2010)

Costruzione sede FerraraCostruzione sede Ravenna

C) Differenza da finanziare (A-B-C)

A) Totale pagamenti da effettuare

B) Incassi per vendita patrimonio disponibile

Ristrutturazione sede Parma

C) Contributi regionali*

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derivanti da incassi di contributi e corrispettivi di altri soggetti pubblici, la cui tempestività nel saldo dei debiti non è - per livello di importi e per tempi di liquidazione - sufficiente a mantenere la cassa in equilibrio.

A questi elementi si aggiunge nel 2009 un netto calo delle entrate complessive, conseguenza di una crisi di liquidità che colpisce in modo sensibile i clienti di Arpa, in maggioranza enti pubblici: nel 2009 le entrate ammontano a 79,3 ML€, - 6 ML€ rispetto al 2008 (-7,5%), mentre - 5,2 ML€ risulta il saldo entrate/uscite. Tali elementi hanno creato una situazione strutturalmente critica di cassa, che rende necessario ricorrere con sistematicità allo strumento dell’anticipazione di tesoreria. Tale ricorso ha reso possibile migliorare nel corso del 2009 i tempi di pagamento nei confronti dei fornitori, anche se incide naturalmente sui costi dell’Agenzia (0,14 ML€, comunque in diminuzione rispetto al 2008 grazie anche al favorevole andamento dei tassi variabili). L’80% dei costi di interessi passivi è dovuto alla contrazione di mutui negli anni 2000-2005 (per un totale di 9,8 ML€) per il finanziamento degli investimenti; il 20% è legato al ricorso al credito bancario. Nel 2009 come per gli anni passati la situazione è stata particolarmente critica nella parte centrale dell’anno, anche a seguito dello slittamento nella liquidazione del contributo di funzionamento dell’Assessorato regionale Ambiente (4,7 ML€) al secondo semestre, che ha contribuito a un allungamento dei tempi di pagamento dei fornitori di beni e servizi; nell’ultimo trimestre del 2009 si è verificata una erogazione della Regione a conguaglio di crediti per la manutenzione delle reti di monitoraggio.

Esposizione bancaria anno 2009

-8.000

-6.000

-4.000

-2.000

0

2.000

4.000

6.000

8.000

01/01/2009

15/01/2009

29/01/2009

12/02/2009

26/02/2009

12/03/2009

26/03/2009

09/04/2009

23/04/2009

07/05/2009

21/05/2009

04/06/2009

18/06/2009

02/07/2009

16/07/2009

30/07/2009

13/08/2009

27/08/2009

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Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva economica e finanziaria

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Le misure adottate dall’Agenzia per far fronte a questa situazione sono state le seguenti:

massimo ricorso all’anticipazione di Tesoreria (utilizzabile fino a - 6,4ML€); attivazione di riscossioni coattive dei crediti; monitoraggio su scoperto e ritardo medio verso i fornitori, con particolare riferimento ai

fornitori di beni e servizi essenziali per lo svolgimento delle attività istituzionali obbligatorie dell’ente (analisi, controllo e vigilanza, monitoraggi). Il dato rilevato a fine 2009 è stato pubblicato sul sito internet di Arpa, nella sezione “Operazione trasparenza” tenendo conto della previsione dell’art. 23 legge n. 69 del 18/06/09.

Queste misure hanno consentito di limitare i problemi derivanti dai ritardi dei pagamenti, quali l’interruzione dei servizi e l’instaurarsi di ricorsi e cause legali; hanno inoltre portato a un progressivo ridursi dei tempi di pagamento dei fornitori privati di beni e servizi, che sono passati dai 223 giorni medi di giugno ai 94 giorni di dicembre ‘09 (rilevazione al 31.12.09 su fornitori con crediti verso Arpa superiori a 10.000,00€, pari a circa il 90% dei crediti fornitori verso Arpa). In tale contesto Arpa ha proposto alla Regione alcune azioni volte ad incrementare la liquidità e affrontare al meglio il 2010 dal punto di vista della programmazione finanziaria: ⌦ rivedere i tempi di liquidazione del Contributo annuale di funzionamento

dell’Assessorato Ambiente, adottando una periodicità trimestrale nell’erogazione, realizzando in questo modo una certezza nelle date di accredito delle relative somme;

⌦ ritornare a disporre entro i primi giorni del mese della liquidità derivante dal trasferimento mensile del Fondo Sanitario Regionale (negli ultimi mesi l’accredito della quota mensile avviene nella decade centrale del mese, con conseguente slittamento di importanti pagamenti);

⌦ tempestiva riscossione dei crediti verso la Regione, che costituiscono più dell’80% dei crediti complessivi di Arpa (in particolare dei conguagli del FSR anni precedenti, che superano attualmente 1,5 ML€).

Le norme del Decreto Legge 1/07/09 n. 78 costituiscono un indirizzo per l’Agenzia verso il rispetto dei tempi contrattuali di pagamento e sulla trasparenza dei tempi medi praticati da

esposizione media 2009 Arpa verso fornitori privati - debiti oltre i 10.000 €

56.674,00 €

64.631,00 €

69.109,00 € 223gg

187gg

94gg

-

10.000,00

20.000,00

30.000,00

40.000,00

50.000,00

60.000,00

70.000,00

80.000,00

06/07/2009 30/09/2009 31/12/2009

scop

erto

med

io €

0

50

100

150

200

250

gg ri

tard

o m

edio

scoperto medio ritardo medio

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ogni Pubblica Amministrazione e per questo motivo, in attesa di specifiche norme applicative nazionali e regionali, Arpa ha adottato a fine 2009 una delibera di programmazione di cassa 2010 con un dettaglio mensile del cash flow previsto sulle principali tipologie di entrate e uscite dell’Agenzia. Il reporting del grado di rispetto di tale programmazione, effettuato mensilmente, e la pubblicazione del dato sul livello di ritardo medio sui pagamenti costituiranno il riferimento per i dirigenti adottanti atti di spesa ai fini della valutazione dei tempi di pagamento. Inoltre sono stati adottati criteri interni atti a raffreddare lo squilibrio incassi-pagamenti, riguardanti 1) la fase di acquisizione commesse, perché sia adeguatamente valutato l’impatto sulla

cassa dei tempi di incasso e pagamento stabiliti in sede di convenzioni; 2) un limite agli ordini attivabili su alcune voci entro il I semestre 2010. I valori complessivi delle entrate e uscite dell’anno, in assenza di entrate e uscite straordinarie, sono i seguenti: • Calano in maniera netta le entrate derivanti da progetti e altre attività (- 5,2 ML€ sul

2008), rimane stabile sui 62 ML€ (-0,6 ML€ su 2008) l’entrata da contributi di funzionamento, e anche le uscite per stipendi e imposte.

• Si mantiene sui livelli del 2008 il livello di pagamenti ai fornitori (27,4 ML€) grazie al già richiamato aumento del ricorso all’anticipazione di tesoreria. Il volume di pagamenti complessivo è di 84,4 ML€ (+ 0,6 ML€ rispetto a 2008).

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5. Prospettiva dell’innovazione e dell’apprendimento Ricerca e sviluppo

5.1 Progetto Moniter - Monitoraggio degli Inceneritori nel Territorio dell’Emilia-Romagna

Nel 2009, il progetto “Organizzazione di un sistema di sorveglianza ambientale e valutazione epidemiologica nelle aree circostanti gli impianti di incenerimento in Emilia-Romagna”, denominato Moniter, ha completato parte delle attività previste raggiungendo una fase avanzata del percorso. In particolare, nel 2009 sono arrivate a compimento le attività della prima linea progettuale, riferite all’inceneritore di Granarolo dell’Emilia (BO), relative alla caratterizzazione chimica, fisica e morfologica dei diversi campioni prelevati alle emissioni in atmosfera e al bilancio di massa di alcuni inquinanti in traccia (metalli e diossine) e il loro rilascio nell’ambiente. La seconda linea progettuale ha raggiunto numerosi obiettivi. Si è conclusa la realizzazione del quadro conoscitivo delle emissioni in atmosfera di tutte le sorgenti presenti nei territori della regione su cui insistono impianti di incenerimento di rifiuti urbani. Tali basi dati sono state impiegate per l’applicazione dei modelli di diffusione e per la realizzazione di mappe di dispersione degli inquinanti in prossimità delle sorgenti. Nei primi mesi del 2009 si è conclusa la seconda campagna di monitoraggio dell’atmosfera nel dominio circostante l’inceneritore di Granarolo dell’Emilia e, nel corso dell’anno sono terminate le analisi chimico-fisiche dei campioni della prima campagna di monitoraggio (effettuata nell’estate 2008) e le prime elaborazioni dati. E’ proseguito inoltre il monitoraggio relativo al contenuto di inquinanti nel sistema acqua-suolo-pianta. Per quanto riguarda la terza linea progettuale, durante il 2009 è stato implementato un metodo di integrazione geografica di dati ambientali e socio-demografici al fine di effettuare una valutazione dell'esposizione della popolazione residente nelle aree circostanti tutti gli inceneritori di rifiuti urbani della regione. In particolare, è stato calcolato, in riferimento alle donne in gravidanza, l’indice di esposizione nell’arco temporale antecedente al periodo di gestazione e nel corso di esso; inoltre si è effettuata la raccolta dei dati personali della coorte dei residenti ed un’analisi degli indici socio-economici. Nell’ambito della quarta linea progettuale è stata caratterizzata la popolazione dei nati dal 2003 al 2006, sulla base delle mappature (realizzate dalla linea progettuale 2) delle zone di ricaduta degli inquinanti all’interno dei domini di interesse, al fine di sviluppare le valutazioni epidemiologiche degli effetti sulla salute. In particolare, sono stati presentati i risultati preliminari delle analisi relative alla coorte dei nati, si è sostanzialmente concluso lo studio degli eventi avversi della gravidanza ed è stato avviato lo studio sulla popolazione adulta. Sono state inoltre effettuate le prime analisi sui dati relativi alle malformazioni congenite.

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La quinta linea progettuale ha portato a compimento l’attività di analisi in laboratorio dei campioni raccolti nella prima campagna di monitoraggio. In particolare, le attività hanno visto l’analisi di modelli in vitro per lo studio della risposta infiammatoria all’esposizione da particolato, la determinazione dell’impatto ambientale da sostanze genotossiche del particolato atmosferico, modelli in vitro per la predizione del rischio cancerogeno, indagini citotossicologiche e di tossicogenomica. Inoltre sono iniziate le prime attività inerenti la valutazione del rischio cancerogeno. Le attività della sesta linea progettuale hanno portato ad una selezione di un set di modelli e di approcci esistenti che sono stati testati in relazione all'applicabilità e allo stato di avanzamento dei risultati prodotti dalle altre linee progettuali, effettuando le simulazioni ed individuando il modello più appropriato. E’ stato redatto un documento contenente le linee guida per la valutazione di impatto sanitario, mentre è in corso di realizzazione la redazione del protocollo definitivo. La settima linea progettuale ha continuato la sua attività di divulgazione del progetto, sviluppando un progetto editoriale all’interno del quale troveranno spazio i principali risultati del progetto. Nel corso della campagna invernale, ha inoltre gestito la realizzazione di un report filmato relativo alla linea progettuale 2 che farà parte di un più ampio video che documenterà le attività del progetto Moniter.

5.2 Progetto “Adeguamento alla Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE”

La Direttiva 2000/60/CE ha istituito un quadro uniforme a livello comunitario prefiggendosi l’obiettivo di perseguire la salvaguardia delle acque nell’ambito del bacino idrografico di appartenenza, di impedirne ulteriori deterioramenti, proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici e quanto a loro correlati. L’ambiente acquatico è visto nel suo complesso come sistema integrato che necessita di misure specifiche per la graduale riduzione fino all’eliminazione degli scarichi, delle emissioni e delle perdite di sostanze prioritarie; fondamentale è quindi la messa in campo di azioni e misure integrate relative sia agli aspetti quantitativi, sia qualitativi. A ottobre 2010 saranno passati dieci anni dall’emanazione della Direttiva 2000/60/CE che l’Italia ha recepito con forte ritardo con l’emanazione del D.Lgs 152/06, decreto che presenta tuttora pesanti lacune nella sua attuazione. In Emilia-Romagna l’attuazione della Direttiva è stata realizzata con un progetto distinto in due fasi progettuali: la prima terminata a giugno 2009, la seconda in corso di completamento presumibilmente entro il 2010. Il progetto è stato realizzato da Arpa in stretta collaborazione con Regione, Ministero e Autorità di Bacino del fiume Po. Articolazione del progetto Prima Fase – Aprile 2009 • Tipizzazione corpi idrici

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• Individuazione dei potenziali siti di riferimento • Individuazione corpi idrici • Definizione criteri e prima individuazione dei corpi idrici artificiali e fortemente

modificati Seconda Fase - 2009 Giugno 2009 - Dicembre 2009 • Prima individuazione delle nuove reti di monitoraggio • Definizione stato ambientale attuale e valutazione del raggiungimento dell’obiettivo

“buono” al 2015 • Predisposizione programma di monitoraggio:

2010 – 2012 acque interne superficiali 2010 – 2015 acque sotterranee 2010 – 2012 acque marino costiere 2010 – 2012 acque transizione

Dicembre 2009 – Giugno 2010 • Implementazione del sistema informativo europeo per le acque WISE Le attività condotte e consegnate alla Regione nel 2009 hanno permesso di definire le nuove reti di monitoraggio e dare avvio al monitoraggio secondo il nuovo sistema a partire da gennaio 2010, nonostante il quadro normativo non sia ancora definitivamente delineato: permangono infatti ancora non pochi dubbi interpretativi, le nuove attività di monitoraggio messe in campo, con particolare riferimento ad alcuni elementi di qualità biologici e idromorfologici, sono ancora non consolidate e non risulta tuttora emanato il decreto relativo alle procedure di classificazione. Il progetto vede coinvolte, oltre alla Direzione Tecnica che ha svolto ruolo di coordinamento, le Sezioni di Reggio Emilia, Forlì-Cesena, Bologna, Modena, Ravenna e Ferrara, il SIMC, oltre ai SSA di tutta la regione. La Struttura Oceanografica Daphne ha curato tutte le attività riferite alle acque di transizione e marino-costiere. Nel periodo 2009 - 2010 la Struttura Oceanografica Daphne, con contributi della Regione Emilia-Romagna, ha condotto una sperimentazione sul monitoraggio biologico, e seguendo le linee indicate nel Piano della Formazione, sono state svolte diverse iniziative di formazione del personale che hanno previsto sia lezioni teoriche, sia giornate sperimentali in campo. In particolare sono state condotte sperimentazioni sui seguenti elementi di qualità biologica per le acque di transizione: - fitoplancton, - macrobenthos, - flora acquatica, - fauna ittica per i fiumi: - fauna ittica,

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- macrofite. Lo schema progettuale era articolato in tre fasi con riferimento sia alle acque interne che a quelle di transizione: 1. approfondimento ed integrazione delle conoscenze; 2. verifica dell’applicabilità delle metodologie e sperimentazione delle stesse su stazioni

significative; 3. valutazione ed elaborazione dei risultati. Il supporto tecnico-scientifico è stato fornito da docenti delle Università di FE, VE, BO, PR e dall’ENEA; molto importante è stato il supporto dei rispettivi riferimenti regionali acque superficiali Sezioni di MO e BO, per quelle di transizione le Sezioni di FE e RA. La relazione predisposta da Arpa nel Dicembre 2009 ha permesso alla Regione di definire il nuovo quadro istituzionale delle reti di monitoraggio per il periodo 2010 – 2015 e di approvare il nuovo Piano di monitoraggio ai sensi del DLgs 152/06 e s.m.i. L’adeguamento alla nuova normativa prevede la seguente organizzazione delle reti:

Rete di monitoraggio N° di stazioni attuali N° Stazioni DQ 2000/60/CE Corsi d’acqua superficiali (fluviali e lacustri)

296 194

Acque di transizione 19 16 Acque costiere 27 14 Acque sotterranee 575 740 L’articolazione del Piano di Monitoraggio è di seguito indicata

Corsi d’acqua superficiali (fluviali – lacustri)

Acque di Transizione

Acque di Marino - Costiere

DQA Mensile/trimestrale 194 stazioni Sorveglianza

su 53 stazioni

Operativo (su 141 stazioni)

Ciclo minimo – 6 y

Ciclo minimo-3 y

DQA

Operativo su tutte le stazioni

Ciclo 3 anni Mensile/quindicinale Matrice acqua

Annuale/semestrale Sedimenti

Mensile/Trimestrale Inquinanti specifici

Trimestrale/semestrale/Quindicinale

Macrobenthos Fitoplancton Macroalghe

DQAMensile/quindicinale

Matrice acqua Operativo su tutte le stazioni

Semestrale Sedimenti

Mensile/Trimestrale Inquinanti specifici

Trimestrale/semestrale/Quindicinale

Macrobenthos Fitoplancton

Ciclo 3 anni

Annuale Biota

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Acque sotterranee Complessivamente, il nuovo sistema di monitoraggio, a causa del maggior impegno richiesto per la valutazione degli elementi biologici e per le analisi delle sostanze prioritarie necessita di un incremento di impegno di personale di circa l’8%. Nel 2009 la Direzione Tecnica di Arpa congiuntamente al SSI ha provveduto inoltre a predisporre le schede per rispondere al sistema informativo dell’Unione Europea “WISE” così come richiesto, dando avvio alla sistematizzazione di tutte le informazioni già acquisite precedentemente nella prima fase, secondo la codifica richiesta.

5.3 Progetto Blu – Progetto di ricerca finalizzato all’abbattimento del particolato nei motori diesel

Tra la fine del 2003 e l’inizio del 2004, l’Arpa Sezione di Ferrara venne a conoscenza delle ricerche condotte dal Prof. Ing. Arturo Colamussi in merito alla realizzazione di un dispositivo per l’abbattimento del particolato nelle emissioni dei motori Diesel, costituito da una cartuccia con mezzo filtrante cellulosico con cui erano state effettuate una serie di prove su di un autobus messo a disposizione da ACFT. Il sistema aveva una caratteristica molto interessante ai fini della protezione della qualità dell’aria nell’ambiente: la filtrazione era puramente fisica, non vi erano catalizzatori per la rigenerazione del filtro e quindi non vi era pericolo di emissioni secondarie, principale preoccupazione per tutti i sistemi di abbattimento e rigenerazione esistenti sul mercato. Altro vantaggio, come conseguenza del primo è l’uso di un gasolio con un alto contenuto di zolfo in quanto non vi è pericolo di “avvelenamento” del catalizzatore. Arpa Ferrara decise di dare avvio ad un programma di lavoro tendente a certificare l’efficacia del sistema e contemporaneamente a verificare la reale possibilità di installazione su mezzi di trasporto urbano e di servizio (raccolta rifiuti) in accordo col Centro Prove Autoveicoli di Bologna. Il sistema filtrante è costituito da carta da filtro che presenta grande superficie ed un piccolo volume. La carta è piegata a greca formando tasche aperte a monte e a valle alternativamente, il gas di scarico è costretto a passare attraverso le pareti. La superficie che si ottiene per unità di volume è considerevole: una cartuccia delle dimensioni di 740x600x155 mm, con 32 strati, presenta una superficie filtrante di circa 14 mq.

DQA

Trimestrale/Semestrale qualità

Sorveglianza su 593 pozzi

Operativo su 211 pozzi

Ciclo - 6 ySemest./trim./mensile

piezometria

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I risultati ottenuti dalla prima parte della ricerca (Relazione Tecnica I fase Ricerca) , effettuata tra il 2004 e 2005 con finanziamento ricevuto dalla Regione Emilia-Romagna, con DGR n. 630/03, sono stati estremamente incoraggianti, ma erano tuttavia rimaste aperte aree di ricerca e sviluppo del sistema, che per ragioni di tempo e di budget non erano potute essere affrontate nella prima fase. Si desiderava inoltre esplorare il campo di applicazione del sistema su altre fonti di emissione di particelle oltre ai sistemi di trasporto e di servizio urbani. La seconda fase della ricerca, finanziata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n. 1088/05, si prefiggeva diverse finalità che possono essere inquadrate in due tematiche principali: • ottimizzazione delle caratteristiche del sistema studiato mediante sperimentazione su

veicoli di diversa tipologia; • sviluppo di applicazioni di natura diversa dal trasporto, ma sempre volte al

miglioramento della qualità dell’aria nei centri urbani. Per ciò che concerne la prima tematica sono state condotte molte attività sia progettuali che in campo che hanno condotto ad una ottimizzazione della cartuccia filtrante e del sistema di controllo temperatura dei gas di scarico all’ingresso del filtro. La sperimentazione in campo è stata condotta su autobus messi a disposizione da ACFT Ferrara, il sistema si è dimostrato efficace, affidabile e di semplice manutenzione.

L’installazione sull’autobusL’installazione sull’autobusMOD MOD MenariniMenarini M201/2 NU/101/0M201/2 NU/101/0

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Complessivamente si può stimare che nella sperimentazione progettuale in campo sono stati intrappolati dai sistemi filtranti circa 230 Kg di particolato (178 filtri) per un totale di 720.468 Km percorsi, pari ad un quantitativo di 319 mg/Km. E’ inoltre stato progettato un sistema disconnesso dallo scarico del motore Diesel allo scopo di evitare influenze del filtro sulle caratteristiche di funzionamento del motore. Al fine di ottimizzare la gestione dei rifiuti costituiti dalle cartucce esauste si è proceduto alla caratterizzazione chimica del materiale trattenuto dal mezzo filtrante. Il sistema filtrante è stato ulteriormente sottoposto con esito favorevole alle verifiche relative al test di idoneità VERT (Verminderung der Emissionen von Realmascinen im Tunnelbau) cioè verifica delle tecnologie di riduzione delle emissioni, tramite collaudo presso laboratori accreditati per le prove previste nel quadro della cosiddetta procedura VERT2. Tale procedura stabilisce i requisiti minimi dei sistemi di filtro antiparticolato. In particolare: - il numero delle particelle deve essere ridotto del 97% e la loro massa (EC) del 93%; - le emissioni limitate di CO, HC, NOx e PM non devono essere aumentate rispetto allo

stato iniziale del motore; - le emissioni secondarie nei gas di scarico depurati non devono aumentare in modo

rilevante dopo l'installazione del sistema di filtri antiparticolato. L'UFAM (Ufficio Federale Ambiente Confederazione Svizzera) pubblica periodicamente un elenco aggiornato dei sistemi di filtro antiparticolato collaudati in base alla procedura VERT, il sistema filtrante studiato è inserito in tale lista. Si sono investigate la natura delle emissioni non solo proprie del motore ma anche eventualmente generate dal sistema stesso e gli effetti di adsorbimento-desorbimento degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e nitro-IPA: sull’efficienza di filtrazione i risultati hanno confermato una elevata filtrazione del nanoparticolato, in media 99.6%. Non vi è nessuna influenza rilevante sui componenti CO, idrocarburi totali e NOx

dell’emissione, non vi è potenziale formazione de novo di policlorodibenzodiossine/furani (PCDD/PCDF), problema di rilevanza notevole considerata la tossicità e persistenza di questa classe di contaminanti e il filtro nuovo riduce le emissioni di IPA compresi i cancerogeni circa dell’80-90%. Tra i possibili sviluppi di applicazioni si è individuata la sperimentazione del sistema filtrante sugli scarichi dei riscaldamenti effettuati da caldaie a gasolio e la progettazione di un sistema per imbarcazioni. Sono state condotte prove su un muletto per movimentazioni merci. Nel corso della ricerca erano state depositate all’Ufficio Brevetti due domande relative ai brevetti denominati rispettivamente “Dispositivo di filtrazione ad esclusione comandata” e “Sistema di post trattamento di gas di scarico” che sono state accolte per la registrazione rispettivamente nel 2008 e nel 2010. Elementi di dettaglio dello studio sono desumibili nella Relazione Tecnica II fase Ricerca presente all’indirizzo web www.arpa.emr.it/pubblicazioni/ferrara/generale_1138.asp: esso ha consentito la messa a punto di un sistema standard per il trattenimento del particolato potenzialmente da applicare a tutti i mezzi di trasporto pubblico, merci e di servizio da considerare tra gli strumenti utili a contribuire al miglioramento della qualità dell’aria.

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5.4 Sostenibilità ambientale, progettualità per la Produzione ed il Consumo Sostenibili (SCP)

Il Piano d’Azione “Produzione e il consumo sostenibile” e “Politica industriale sostenibile” emanato dalla Commissione Europea nel 2008 mira all’integrazione delle dimensioni ambientale, sociale ed economico-competitiva dello sviluppo con un approccio trasversale ai diversi settori di intervento, favorendo inoltre la partecipazione di tutte le parti interessate, con particolare riferimento ai consumatori, intesi nel senso più ampio del termine. La strategia SCP ha tra le proprie finalità anche quella di individuare gli strumenti più adatti per valorizzare le performance ambientali dei prodotti e dei processi produttivi, sia in termini di strumenti di verifica e di informazione derivanti dalla normativa volontaria, sia in termini di leve atte a trainare l’economia verso modelli di produzione sostenibile, di qualsiasi natura: fiscale, culturale, promozionale. In tale contesto, come noto, Arpa-ER partecipa, in rappresentanza del sistema delle Agenzie insieme ad ARPAT ed ARPAP, al “Comitato di Gestione per l’attuazione del Piano di Azione Nazionale sul Green Public Procurement (PAN GPP) e per lo sviluppo della strategia SCP” istituito con Decreto ministeriale nel 2007. Tale Comitato è stato confermato ed integrato con DM n. 33 del 15/04/2009. Arpa-ER, oltre a partecipare alle riunioni del Comitato e del Tavolo di consultazione permanente (5 incontri nel 2009), è stata anche incaricata del Coordinamento dei Gruppi nazionali: o Strumenti di comunicazione ambientale di prodotto: attivato nel 2008 il Gruppo di

Lavoro, nel 2009, ha registrato uno stallo dei propri lavori stante la carenza di chiarezza degli obiettivi da parte del commitment istituzionale. Tuttavia la rinnovata partecipazione al Comitato di Gestione del MISE ha, di recente, confermato l’interesse di questo Ministero al tema trattato e pertanto il 2010 dovrebbe costituire un nuovo punto di partenza anche per il Gruppo di Lavoro;

o Criteri ambientali minimi nell’ambito del PAN GPP per i servizi energetici: tra le 11 categorie di prodotti e servizi individuate come prioritarie nel PAN GPP per la definizione di criteri ambientali minimi (CAM) vi è quella denominata “servizi energetici”. Il Comitato di Gestione, in particolare, ha dato mandato ad Arpa-ER di definire i CAM relativamente alla fornitura di apparecchiature ed impianti energetici e relativo materiale di consumo con riferimento alle categorie illuminazione, riscaldamento e raffrescamento degli edifici, illuminazione pubblica e segnaletica luminosa, mediante il coordinamento di un Gruppo di Lavoro costituito da esperti di organizzazioni pubbliche e private, tra cui Intercent-ER, la Provincia di Bologna e l’Assessorato Sanità della Regione, solo per citare i rappresentanti di Enti del territorio. Nel 2009 il gruppo ha effettuato 4 riunioni plenarie, operando prevalentemente tramite rete, avendo realizzato un sito web dedicato che raccoglie riferimenti normativi, documentazione tecnica, nonché i contributi dei partecipanti al GdL. Le attività si sono sviluppate in parallelo per i diversi prodotti partendo con l’approfondimento sul quadro normativo europeo/nazionale/regionale e la ricognizione sulle esperienze realizzate. Le attività si sono poi concentrate sull’illuminazione pubblica, in modo da riuscire a produrre i CAM per almeno un gruppo di prodotti entro

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la metà del 2010. Il documento proposto è strutturato in 3 sezioni relative a lampade, corpi illuminanti, impianti per illuminazione pubblica ed è corredato da una “relazione di accompagnamento” che consente un approfondimento sulle scelte effettuate e che riporta, tra l’altro, i principali riferimenti normativi e legislativi ed un glossario. La fase di consultazione pubblica, prevista dal PAN GPP come momento preliminare all’approvazione dei CAM tramite DM, ha preso avvio ad inizio 2010. Nel 2010 il Gruppo di Lavoro prosegue l’attività di definizione dei CAM per gli altri prodotti rientranti nella categoria “servizi energetici”. Questo approccio per fasi è perfettamente in linea con l’obiettivo che si è dato il Comitato di definire criteri ambientali per almeno un prodotto di ciascuna categoria merceologica indicata nel PAN GPP entro il 2010 (al giugno 2010 sono stati adottati con DM solo i CAM per gli ammendanti e per la carta vergine e riciclata).

Rimanendo sul tema, a livello regionale Arpa-ER, anche nel 2009, ha proseguito le attività di supporto nell’ambito del programma di finanziamento (avviato nel 2007) per l’implementazione, ampliamento, mantenimento di un sistema di GPP nelle amministrazioni provinciali. A tale programma hanno aderito 6 Province (PC, PR, RE, MO, BO e FE) che fanno parte di un Gruppo di Lavoro tecnico costituito, oltre che dalla Regione stessa, anche da Arpa-ER e dalla centrale di acquisto regionale Intercent-ER. In tale ambito il supporto di Arpa-ER si è sostanziato in 2 filoni: 1. definizione dei criteri ambientali da inserire nella documentazione di gara per la

fornitura di “massa vestiario” della Polizia Provinciale; 2. organizzazione, progettazione, partecipazione ad attività di diffusione del GPP a livello

regionale. Per quanto riguarda il secondo filone vengono qui riportati solamente gli eventi/documenti di comunicazione progettati e/o realizzati direttamente: > progettazione ed organizzazione - d’intesa con la Regione e con la Provincia di Bologna

- del Seminario ‘Acquisti Verdi? Sì grazie, ma quanto ci costano?’ del 21 gennaio e focalizzato sull’argomento principale concernente il valore reale del prodotto sostenibile come motore economico che deve consentire, in un contesto di crisi, la gestione ‘verde’ finalizzata a garantire la massima economia per il cliente e i minori costi di gestione per l’Impresa.

> organizzazione - in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, Intercent-ER ed Unindustria – di un workshop sugli acquisti verdi nel settore della Pubblica Amministrazione, come momento di confronto e discussione tra acquirente (pubblico) e fornitore (privato) sul Green Public Procurement, per favorire l’innovazione e la competitività delle imprese tramite l’applicazione dei principi e degli strumenti previsti nel PAN GPP;

> progettazione di un documento di comunicazione (brochure a schede mobili) dal titolo “Il Green Public Procurement in regione Emilia-Romagna” finalizzato a dare visibilità al progetto della Regione per promuovere e sostenere le gestioni improntate sulla efficienza ambientale delle Pubbliche Amministrazioni e per diffondere ed attuare il GPP secondo modalità coordinate e condivise a livello regionale, valorizzando al contempo le esperienze peculiari realizzate dalle Province aderenti al progetto. Tale

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documento troverà pubblicazione e diffusione nel 2010. Inoltre, sempre per favorire la diffusione di prodotti più ecocompatibili e l’integrazione delle diverse competenze, nel 2009 Arpa ha sottoscritto una convenzione con Intercent-ER finalizzata a garantire ad Intercent-ER stessa il supporto specialistico in materia ambientale, sia per le valutazioni preliminari ad eventuali iniziative di acquisto, sia per l’elaborazione di documentazioni di gara. Infine, sempre nell’ottica della diffusione degli strumenti della strategia SCP, nel 2009 è stato approvato il “Progetto LIFE+ Turismo rurale eco-compatibile in aree protette per uno sviluppo sostenibile a zero emissione di gas ad effetto serra”, a cui Arpa-ER partecipa in collaborazione con la Regione (D.G. Attività produttive, Commercio, Turismo) e l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL). Il progetto, che parte nel 2010 ed avrà durata triennale, ha l’obiettivo generale di promuovere flussi di turismo diversificati, incrementando il turismo rurale a basso impatto ambientale nelle aree naturali protette, promuovendo la consapevolezza - per i consumatori e per i fornitori di servizi turistici - sulle possibilità di migliorare gli standard di rispetto ambientale ed in particolare rispetto alla reale produzione di CO2 derivante dai servizi offerti.

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Organizzazione e formazione

5.5 Avvio riassetto organizzativo delle strutture dell’Agenzia: riequilibrio e riallineamento del sistema a rete e ridefinizione presidio conoscenze in CTR e RAR

Nel 2009 è divenuto operativo, a valle dell’approvazione degli organi istituzionali, il nuovo assetto organizzativo dell’Agenzia che ha introdotto parziali, ma significative, modifiche strutturali alla fisionomia organizzativa dell’Ente, indispensabili a fronte delle mutate caratteristiche qualitative della domanda di prevenzione e controllo ambientale e del cambiamento del contesto esterno. Più specificamente hanno trovato concreta attuazione in corso d’anno le misure di razionalizzazione ed efficientamento delle strutture e le azioni volte ad integrare e valorizzare la risposta tecnica su scala regionale, individuate e previste dal Piano di Riposizionamento dell’Agenzia. Alle novità strutturali riprese sinteticamente di seguito (rafforzamento della Direzione tecnica, riassetto della rete laboratoristica, ridefinizione del sistema delle eccellenze) si è accompagnata una nuova visione strategica che ha espresso principi e condizioni diretti ad ampliare i margini di flessibilità, adattabilità e reattività del sistema organizzativo alla rapidità del cambiamento in una fase di instabilità generale e di sensibile contrazione delle risorse finanziarie. In particolare si è ridefinito il sistema di scambi e di relazioni interni riconducendoli all’interno di un quadro di più forte integrazione e cooperazione e proponendo sotto il profilo gestionale un modello di governo più accentrato, in grado di integrare verticalmente i processi decisionali e produttivi pur in coerenza con il modello di azienda a rete evoluta. Operativamente l’anno 2009 ha coinciso con l’implementazione delle seguenti novità: riduzione del numero delle macrostrutture da 13 a 11 (9 sezioni provinciali, 2 strutture

tematiche) e conseguente attribuzione del personale di supporto presso Direzione tecnica, Direzione amministrativa, Servizi centrali;

configurazione della Direzione tecnica in chiave anche di nodo operativo (mediante attribuzione di responsabilità di output in relazione a progetti, studi, ecc.) e rafforzamento del peso e del ruolo della stessa nei confronti del network operativo attraverso l’istituzione al suo interno di Centri Tematici Regionali (CTR - in parte derivanti dalle Strutture tematiche Ingegneria ambientale ed Epidemiologia ambientale), variamente allocati anche nelle Sezioni provinciali;

ACQUE

AMBIENTE-SALUTE

ENERGIA E VALUTAZIONI AMBIENTALI COMPLESSE

GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI

IMPIANTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE

RADIAZIONI NON IONIZZANTI (CEM)

RADIOATTIVITÀ AMBIENTALE

QUALITÀ DELL’ARIA

CEN

TRI T

EMA

TIC

I REG

ION

ALI

AREE URBANE

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CANCEROGENESI AMBIENTALE E VALUTAZIONE DEL RISCHIO

TURISMO- AMBIENTE

INCENERITORI E IMPIANTI DI PRODUZIONE ENERGIA

riassetto della rete laboratoristica attraverso la riorganizzazione della logistica

produttiva per poli geografici (ovest, centro, est) e l’aggregazione per matrice su scala regionale di presidi analitici tematici; all’interno della rete operano Laboratori Integrati, Tematici e Riferimenti analitici regionali;

introduzione del principio di geometria variabile e conseguente superamento della simmetria organizzativa precedentemente ricercata nella struttura delle Sezioni provinciali attraverso una diseguale allocazione delle unità organizzative operative/di eccellenza (riferimenti analitici regionali e centri tematici regionali) a favore di una maggiore flessibilità del sistema;

approfondimento dell’analisi dei processi di supporto (gestione e sviluppo risorse umane, contabilità direzionale, gestione patrimonio e servizi tecnici, acquisizione beni e servizi, affari legali e istituzionali, marketing, comunicazione) con finalità di ottimizzazione di costi e produttività e di progressivo riequilibrio del personale ad essi dedicato presso i nodi;

quantificazione del fabbisogno di posizioni dirigenziali di struttura, considerate decisive per il raggiungimento degli obiettivi generali, nel tetto massimo di 133 (a fronte dei 179 dirigenti complessivi presenti ad ottobre 2009 e del dato di previsione di 145 al 1 gennaio 2012) indicandolo anche come traguardo a cui tendere in un arco di tempo pluriennale;

prima razionalizzazione delle sedi distrettuali, calate da 24 a 22. Coerentemente con la scelta del nuovo modello “a struttura “piatta” in corso d’anno è stata impressa un’ulteriore spinta al processo di rinnovamento dell’Agenzia anche sul versante della politica di gestione delle risorse umane, con il piano di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro della dirigenza e la definizione della nuova politica dell’Agenzia in materia di incarichi di posizione organizzativa. Anche per quanto riguarda la rete laboratoristica nel corso del 2009 si è lavorato a contestualizzarne l’evoluzione nel prossimo triennio. Per la stessa è prevista entro il 2013 un’ulteriore ottimizzazione basata sulla valorizzazione in ambito regionale di 3 Laboratori, rispettivamente a servizio delle aree ovest, centro, est e supportati da Presidi tematici analitici a valenza regionale localizzati nelle sedi ove sono già attualmente operativi. Nel frattempo si è dato corso al D.M. 27/2/2008 ed all’accordo siglato con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Emilia-Romagna (IZS), programmando il trasferimento dell’attività analitica sugli alimenti di origine vegetale dal gennaio 2010. Le novità introdotte nel 2009 aprono dunque una prospettiva di cambiamento ed una visione strategica rinnovata i cui principi (geometria variabile, differenziazione, struttura piatta, flessibilità, riduzione delle posizioni dirigenziali, integrazione verticale delle attività) costituiscono il riferimento per l’allineamento in itinere delle strutture centrali e periferiche e l’accelerazione verso lo scenario desiderato, in linea con gli indirizzi generali di riordino territoriale e razionalizzazione degli enti pubblici.

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5.6 Il ruolo della formazione nel processo di riposizionamento dell’Agenzia

Nel 2009 le attività dell’Area Formazione ed Educazione Ambientale si sono ristrutturate e riorganizzate e questo ha permesso di apportare un contributo più efficace allo sviluppo del processo di riposizionamento dell’Agenzia. Le attività dell’Area svolte nel 2009, e che hanno avuto maggiore rilevanza, sono state quelle legate alla predisposizione e realizzazione del PAF di Rete, che nello scorso anno ha visto realizzare 21 percorsi formativi, per un totale di 460 ore di formazione, che hanno coinvolto circa 900 operatori. Il budget assegnato, di 45.000 €, è stato utilizzato al 100%, e ha permesso di coprire le spese per la remunerazione dei docenti esterni. Maggiori informazioni si possono desumere dalla tabella seguente che, se per un verso riassume alcuni dati in grado di rappresentare in termini quantitativi il prodotto del lavoro effettuato nell’ambito della formazione, al contempo, costituisce il tentativo di messa a punto di un sistema di indicatori di tipo opportunistico. Esaminando l’andamento di questi dati nel corso del tempo, potrà infatti essere possibile identificare dei trend e, conseguentemente, avere informazioni sulla natura degli obiettivi da perseguire e sugli standard da garantire. Avvio effettivo delle attività previste dal PAF Aprile Iniziative preventivate 32 Iniziative realizzate 21 % iniziative realizzate 65% Numero totale di ore di formazione erogate 460 Numero totale di ore onerose erogate 230 % di ore onerose erogate su ore totali erogate 50% Moda della durata in ore dei corsi 2009 8 Numero di corsi di durata superiore a un giorno 11 Numero di presenze totali nei corsi 887 Numero di presenze totali in corsi onerosi 491 Numero di operatori che hanno frequentato almeno un corso 573 % operatori che hanno frequentato più di un corso 38% Distribuzione dei partecipanti fra comparto e dirigenza % operatori che hanno frequentato più di un corso suddivisi per comparto e dirigenza

% iniziative realizzate tramite modalità interattive*/ corsi realizzati 9% (2/21) Rapporto M/F degli utenti della formazione 0,80 (255 m / 318 f) % M sul totale dei soggetti che hanno frequentato almeno un corso 44% % F sul totale dei soggetti che hanno frequentato almeno un corso 56% Età media in anni dei partecipanti alle iniziative 46.5 [(48 m + 45 f)/2] Budget previsto alla presentazione del piano 87.000 Budget assegnato al momento dell’approvazione del piano 45.000 Budget effettivamente utilizzato a fine 2009 45.000 Percentuale di Budget utilizzato 100% Spesa media in Euro per presenza a tutti i corsi erogati 50.7 (45.000/887) Corsi onerosi realizzati /corsi totali realizzati 47% (10/21) Spesa media in Euro per ora di formazione onerosa erogata 195,65 (45.000/230)

Al fine di supportare il processo di consolidamento in atto si sono concluse due importanti attività: la ridefinizione delle competenze del personale, che è sintetizzata nella Mappa

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delle Competenze, e la riscrittura della procedura della formazione. Tali strumenti oltre al valore aggiunto offerto, intrinseco alla qualità dei processi formativi del personale, rappresentano anche delle possibili leve per orientare l’organizzazione verso una maggiore coerenza interna e una più elevata e puntuale consapevolezza degli standard di qualità prestazionale degli operatori. Al fine di incrementare le opportunità di miglioramento delle competenze, con conseguenti benefici sulla qualità del lavoro complessivo dell’Agenzia, si è provveduto inoltre a razionalizzare l’offerta di iniziative seminariali ottenendo come risultato un significativo ampliamento del numero di operatori raggiunti da proposte a carattere informativo e culturale. Fra le iniziative formative realizzate sono da ricordare, per la loro rilevanza e il loro gradimento, quelle in tema di aggiornamento sulla normativa ambientale, che hanno risposto a un diffuso bisogno degli operatori impegnati nella vigilanza e nei controlli, quelle in tema di sicurezza sul lavoro che hanno permesso di fronteggiare le esigenze di formazione previste dalle ultime normative emanate al riguardo e quelle relative all’aggiornamento della dirigenza in rapporto ai nuovi ruoli richiesti dalle normative entrate in vigore nel corso dell’anno. Le attività di formazione hanno anche rappresentato un’importante e apprezzata opportunità di confronto fra gli operatori poiché hanno facilitato e permesso l’incontro tra competenze e provenienze geografiche e organizzative differenti; da questo punto di vista l’aula non è stata solo il luogo deputato alle interazioni formative specifiche, ma anche una sorta di agorà in cui i presenti hanno, sia discusso e confrontato opinioni sulle ricadute organizzative delle competenze acquisite, sia condiviso aspetti emozionali importanti per accrescere la motivazione al lavoro, il senso di appartenenza e il desiderio di protagonismo. Sulla base di questo bilancio 2009 si può ritenere che la pianificazione delle attività dovrebbe prevedere una sempre più specifica attenzione al valore della formazione in quanto attività fondante per l’Agenzia, non solo perché si propone di adeguare le competenze degli operatori, ma anche perché consente loro, attraverso il confronto e lo scambio di idee, di elaborare maggiore consapevolezza dell’importanza delle variabili metaorganizzative, che, come è noto, rappresentano fattori importanti per generare il successo e il consolidamento di una organizzazione.

5.7 Politiche del personale: razionalizzazione e sviluppo delle risorse umane

Nel 2009 sono state realizzate - nel rispetto degli obiettivi e vincoli di finanza pubblica, in coerenza con gli indirizzi regionali nonché con la programmazione triennale del fabbisogno di personale - politiche volte alla ricerca di un equilibrio tra esigenze di stabilizzazione/valorizzazione del personale ed esigenze di contenimento dei costi. Per quanto concerne la graduale stabilizzazione/valorizzazione del personale precario, nel 2009 si è dato seguito al piano di stabilizzazione avviato nel 2007. Tale percorso ha comportato una graduale e sostanziale riduzione del personale precario (co.co.co., borse di studio e consulenti con partita IVA) il quale è passato da 42 unità al 31/12/2008 a n. 31 unità al 31/12/2009. Risulta rispettato, così, il piano delle stabilizzazioni del personale

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precario definito con la DDG n. 47/2008 in n. 80 unità entro il 2010. Di queste 80 unità: 56 unità stabilizzate nel 2008, 11 unità stabilizzate nel 2009 e le restanti 13 unità da stabilizzare entro il 01/07/2010. In particolare, nel 2009 si è proceduto a: - concludere n. 12 procedure selettive pubbliche – con valorizzazione delle esperienze

professionali maturate in Arpa – per assunzioni a tempo indeterminato nei profili di collaboratore tecnico professionale (categoria D) ed assistente tecnico (categoria C). Relativamente a tali procedure selettive, nel mese di dicembre si è proceduto ad assumere 11 unità di personale (10 unità di categoria D ed 1 unità di categoria C);

- assumere con rapporto di lavoro a tempo indeterminato 2 unità di personale già impiegate in Arpa con contratto a tempo determinato, di cui 1 C.F.L.;

- per quanto concerne il personale appartenente alle “categorie protette”, assumere con rapporto di lavoro a tempo determinato n. 10 unità di personale ed assumere a tempo indeterminato 6 unità di personale di cui 5 già impiegate in Arpa con contratto a tempo determinato.

Nelle more della conclusione delle procedure di stabilizzazione/valorizzazione del personale precario si è provveduto, altresì, a prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato in essere ed i contratti relativi a rapporti di lavoro precario interessati dal processo di stabilizzazione/valorizzazione. Si è, contestualmente, limitata – in ottemperanza agli indirizzi formulati con la DDG 52/2008 - l’attivazione di nuovi contratti di lavoro flessibile. La stabilizzazione del personale precario non ha consentito tuttavia di fronteggiare completamente i fabbisogni di personale dell’Agenzia. Pertanto, a fronte di. 29 uscite del personale del Comparto nell’anno 2009 e delle uscite del personale dirigente, si è proceduto con la parziale sostituzione del turn-over mediante l’utilizzo delle graduatorie concorsuali vigenti per l’assunzione di 1 unità di personale a tempo indeterminato e mediante passaggio diretto di n. 3 unità di personale da altre amministrazioni.

84

122

39

2 1

29

1 1

0

20

40

60

80

100

31/12/07 31/12/08 31/12/09

Situazione personale precario

CoCoCoBorsistiConsulenti

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Per quanto concerne le politiche di valorizzazione del personale del Comparto, in attuazione di quanto previsto nell’Accordo Integrativo Aziendale del 22/01/2008, è stata realizzata – previo esperimento del processo di valutazione - la progressione economica orizzontale con decorrenza 01/01/2009, la quale progressione ha riguardato n. 396 dipendenti. Inoltre, nel 2009 sono stati portati a compimento – mediante l’utilizzo delle graduatorie relative alle procedure di selezione già espletate - i seguenti passaggi per progressione verticale: - n. 50 passaggi verso la categoria DS di cui 42 del ruolo sanitario, 4 del ruolo

amministrativo e 4 del ruolo tecnico - n. 8 passaggi verso la categoria D di cui 4 del ruolo amministrativo e 4 del ruolo tecnico - n. 6 passaggi verso la categoria C di cui 4 del ruolo amministrativo e 2 del ruolo tecnico - n. 7 passaggi verso la categoria BS di cui 3 del ruolo amministrativo e 4 del ruolo

tecnico Sempre per quanto concerne il personale del Comparto si è provveduto - in coerenza con le risultanze della riorganizzazione dell’Agenzia - alla revisione delle posizioni organizzative i cui incarichi, in scadenza al 31/12/2008 sono stati prorogati prima sino al 30/06/2009 e poi sino al 31/12/2009 nelle more della revisione suddetta. In particolare la revisione delle posizioni organizzative nonché l’individuazione e graduazione dei nuovi incarichi hanno trovato compimento nel “Verbale di chiusura della fase di concertazione in materia di individuazione e graduazione delle posizioni organizzative – biennio 2010-2011” sottoscritto in data 26/10/2009 e nella DDG n. 84/2009 avente ad oggetto “Individuazione, graduazione e linee guida per il conferimento degli incarichi di posizione organizzativa in ARPA (biennio 2010-2011)”. In coerenza con quanto previsto nei documenti suddetti si è, quindi, proceduto ad esperire la procedura per il conferimento dei nuovi incarichi di posizione organizzativa ed al conferimento degli incarichi medesimi aventi una vigenza biennale 01/01/2010 – 31/12/2011. Per quanto concerne il personale dirigente, nel corso del 2009 si è data attuazione ad un ulteriore progetto di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro la cui disciplina è stata approvata nel 2008 e, successivamente, modificata nel 2009. L’attuazione di questo ulteriore progetto di risoluzione consensuale unitamente alle cessazioni del rapporto per pensionamento hanno comportato un’ulteriore riduzione del personale dirigente il quale è passato da n. 182 unità al 31/12/2008 a n. 177 al 31/12/2009.

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Attraverso l’istituto della risoluzione consensuale si sono perseguiti - oltre ad una riduzione dei costi del personale di Arpa quale conseguenza della riduzione del personale dirigente - i seguenti obiettivi, anche in ottemperanza agli indirizzi formulati dalla Regione con la DGR n. 1140/2008: - valorizzazione delle restanti risorse professionali dirigenziali attraverso il conferimento

degli incarichi dirigenziali rimasti vacanti; - realizzazione, progressiva e graduale, di un più equilibrato rapporto tra il numero dei

dirigenti ed il numero dei dipendenti del Comparto. Con riferimento agli incarichi dirigenziali conferiti con decorrenza 01/01/2009, si è, inoltre, proceduto a dare applicazione a quanto previsto nell’accordo sindacale sottoscritto in data 03/10/2008 (Rep. n. 153) e nella successiva DDG 80/2008; documenti, questi, con cui – preso atto che la nuova configurazione organizzativa modifica/varia contenuti di lavoro e mansioni e, contestualmente, disegna posizioni dirigenziali nuove - si è provveduto ad un aggiornamento e ad una integrazione della “pesatura” delle posizioni dirigenziali rappresentanti il portato della riorganizzazione. In ottemperanza a quanto previsto nel D.Lgs. n. 150/2009, si è previsto, altresì – attraverso la sottoscrizione, in data 03/11/2009, dell’Accordo Integrativo Aziendale in applicazione del CCNL dell’Area della Dirigenza SPTA del SSN parte normativa quadriennio 2006-2009 e parte economica I biennio 2006-2007 - di procedere alla revisione dell’attuale sistema di valutazione delle prestazioni dei dirigenti, con efficacia già dal 2010. Con la revisione del sistema di valutazione si prevede che sia introdotta: - l’estensione della valutazione anche ai comportamenti organizzativi dei dirigenti; - una modalità di valutazione maggiormente incentrata sul principio di selettività. L’obiettivo è quello di giungere ad utilizzare il sistema di valutazione in modo che esso, esprimendo una effettiva differenziazione valutativa, riesca a produrre effetti reali sul comportamento organizzativo dei dirigenti.

Andamento pensionamenti personale dirigente 2006-2009 e previsioni 2010-2011

145

177182

187195

210

100

120

140

160

180

200

220

01/01/2006 01/01/2007 01/01/2008 01/01/2009 01/01/2010 01/01/2012

n. d

irige

nti

Previsione uscite 2010-2011

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5.8 Evoluzione dei sistemi di reportistica tecnica ed economica

Per quanto riguarda la reportistica tecnica, durante il 2009 si è consolidato l’utilizzo di Sinapoli, che prevede la sistematizzazione di tutte le attività tecniche di Arpa secondo quanto definito nel Catalogo delle Prestazioni: i dati inseriti nel programma, opportunamente elaborati, sono rendicontati trimestralmente tramite report predefiniti e standardizzati che mettono in evidenza i principali indicatori dell’Agenzia (n. di ispezioni, n. di campioni, n. di pareri rilasciati, ecc, suddivisi per categoria (aria, acqua, suolo, ecc.) a livello regionale, oppure suddivisi per Sezione. Analogamente, tramite Sportello e LIMS, è possibile elaborare in maniera altrettanto automatica il n. di analisi effettuate, di campioni accettati ed i tempi di risposta nei confronti dei vari clienti. I report trimestrali vengono pubblicati in maniera automatica su un sito intranet dedicato, cui tutti gli operatori di Arpa possono accedere: il sistema è estremamente dinamico ed errori di rendicontazione possono essere corretti a monte, correggendo l’inserimento dei dati direttamente nel software di raccolta dati Sinapoli. Inoltre, nel corso dell’anno, è stato approntato un apposito software che permette di raccogliere i dati di preventivo delle varie Sezioni, inserire tali dati nel sistema Business Object ed ottenere così un immediato confronto tra quanto preventivato e quanto effettivamente consuntivato trimestralmente: è attualmente allo studio una implementazione di tale software per poter raccogliere i dati di preventivo anche dei Laboratori, ed integrare così in maniera completa il sistema. I sistemi di raccolta preventivo e di rendicontazione stanno diventando sempre più importanti nel controllo gestionale dell’Agenzia e si stanno sempre di più interconnettendo tra loro per poter avere un sistema in grado di reagire prontamente alle esigenze di cambiamento e per descrivere in maniera sempre più precisa la reale situazione lavorativa. Inoltre sempre di più i vari sistemi informatici individuati stanno andando verso una forte connessione, per avere tra loro una congruenza facilmente verificabile: − i pareri emessi dagli operatori dei Servizi Territoriali e dagli operatori dei Servizi

Sistemi Ambientali sono categorizzati secondo il tariffario regionale, e sono fatturati tramite Sinapoli e SINAFATT;

− i campioni effettuati vengono inseriti in Sinapoli e, tramite l’identificazione del codice a barre, vengono ereditati in SPORT e quindi in LIMS secondo regole prestabilite che ne identificano in maniera univoca l’anagrafica e la categorizzazione;

− i campioni preventivati dai ST e dai SSA verranno automaticamente ereditati nelle tabelle di preventivo dei Laboratori, che potranno quindi programmare in maniera più puntuale i propri flussi di lavoro;

− i report trimestrali tecnici sono sempre più integrati, sono generati automaticamente e pubblicati con cadenza regolare sul sito intranet dedicato.

Elemento che fa da sfondo a queste innovazioni nei sistemi di reportistica, è l’avvenuta implementazione, a partire dal 2007, di sistemi di Business Intelligence che consentono una notevole ottimizzazione di tempi e strumenti di controllo nelle varie fasi di preparazione dei report, ed un deciso ulteriore incremento di qualità del dato rilevato. I nuovi software sono stati progettati in modo da integrare la programmazione ed il

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reporting e contribuire così a migliorare l’efficienza dei processi produttivi dell’Agenzia . Tali applicativi consentono un maggior controllo dei tempi di attraversamento, e la remotizzazione delle relative attività. Inoltre sono orientati nel senso già indicato dalle recenti leggi finanziarie verso la completa informatizzazione della fatturazione e dell’archiviazione dei documenti contabili. Sul versante del reporting economico e gestionale, nel 2009 è stata completata la fase di sperimentazione e perfezionamento di nuovi applicativi gestionali dedicati ai processi di supporto amministrativo, quali il sistema workflow per la gestione digitale del processo di fatturazione fornitori. Dopo la definizione a fine 2008 del piano d’azione operativo per la riorganizzazione del processo di fatturazione passiva, che ha ottenuto il parere favorevole del Comitato di Direzione (febbraio 2009), successivamente sono state individuate e assegnate le risorse da inserire nel nucleo di fatturazione accentrata dell’Area Bilancio (marzo 2009) ed è stata avviata la sperimentazione su Sezioni e Strutture tematiche. A fine novembre 2009, la fatturazione passiva tramite workflow era già attiva presso tutti i nodi di Arpa, e da gennaio 2010 viene utilizzata a regime con l’accentramento della ricezione fatture presso il nucleo di fatturazione. Il processo di fatturazione prevede delle interazioni in fase di acquisizione, registrazione e firma fatture fra l’Area Bilancio e i Nodi operativi, che avvengono per via digitale attraverso il sistema workflow. Di seguito si riporta il flusso delle fatture prese in carico tramite workflow nei primi 11 mesi del 2009: novembre 2009 è il primo mese dal quale tutti i nodi utilizzano workflow. Si può stimare che nel corso del 2009 circa la metà delle fatture fornitori lavorate da Arpa sia stata già presa in carico con il nuovo sistema di digitalizzazione, che nel corso del 2010 sarà utilizzato a pieno regime, con un volume medio di circa 800 fatture mese lavorate. In relazione alle crescenti esigenze di monitorare l’andamento di cassa, attraverso Business Objects, sono state inoltre realizzate query che consentono di rilevare con cadenza periodica i dati relativi ai tempi di pagamento e lo scoperto medio nei confronti dei

Fatture Arpa prese in carico ogni mese 2009

326456 536

814543

448425463390181

91100200300400500600700800900

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Marzo

Aprile

Maggio

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Settem

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Ottobre

Novem

bre

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fornitori; sempre attraverso query preimpostate è stata automatizzata progressivamente la fase di estrazione dei report consuntivi di budget che viene effettuata con cadenza trimestrale. La generazione di una reportistica utile ed efficace è, tuttavia, legata fondamentalmente ad alcuni aspetti, più di tipo gestionale ed organizzativo: - la condivisione “culturale” all’interno del management e del personale di Arpa della

necessità di dotarsi di un sistema di reportistica basato sulla rilevazione puntuale dei tempi lavoro, che si traduca in prassi operativa e che integri i report tecnici ed economici;

- il set di indicatori individuati, che devono essere utili e sensibili ad evidenziare stato ed evoluzione dei processi o fenomeni monitorati e impiegati per il miglioramento dei processi, consentendo un controllo sistematico dei miglioramenti prodotti dalle azioni gestionali adottate;

- l’affidabilità della banca dati necessaria al popolamento degli stessi indicatori, che dovrà essere testata su un arco temporale e su un numero di utilizzatori effettivi sufficientemente ampio;

- una progressiva integrazione dei dati tecnici ed economici, in particolare per quanto riguarda la rilevazione dei costi delle prestazioni e la fatturazione delle attività svolte. In questo ambito è già attivo il sistema SINAFATT per la fatturazione delle attività di ispezione e parere degli operatori dei servizi territoriali, mentre è in fase di sperimentazione il sistema per la fatturazione delle prestazioni analitiche.

In entrambi i casi ora richiamati, appare essenziale l’introduzione di un sistema di elaborazione di preventivi collegato all’attività rendicontata e fatturata al cliente, che nel caso delle prestazioni analitiche richiede anche l’introduzione di un listino prezzi aggiornato secondo il nuovo Catalogo delle prestazioni di Arpa. Per quanto riguarda quest’ultimo punto in particolare, l’Area di coordinamento laboratoristica della Direzione Tecnica sta lavorando a stretto contatto con i Servizi Sistemi Informativi per implementare il listino prezzi all’interno del nuovo sistema di gestione analisi LIMS 5, il cui utilizzo da parte di tutti i Laboratori (integrati e di area) già dal 2010.

5.9 Iniziative per una cultura della gestione fondata sulle pari opportunità

Arpa Emilia-Romagna ha sostenuto l’operatività del Comitato pari opportunità (Cpo) approvando nel 2009 il Regolamento di funzionamento del Cpo e sottoscrivendo l’atto di adesione al Coordinamento nazionale delle Agenzie ambientali in tema di pari opportunità. Nel corso dell’anno il Comitato ha prodotto una delle attività significative per la dimensione trasversale che assume nell’Agenzia: proposta di Piano triennale delle azioni positive in materia di pari opportunità (D.lgs. 198/2006, L. 125/91), articolata nel dettaglio per ogni singola azione; il documento, che contiene le schede progettuali delle 14 azioni proposte, è stato presentato alla Direzione dell’Agenzia dal Comitato pari opportunità in dicembre; alcune azioni proposte sono state progettate/realizzate già nel corso del 2009, anche se il Piano definitivo è ancora in corso di formale approvazione.

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Arpa ha inoltre partecipato, nell’ambito del Consiglio federale delle Agenzie, alla redazione delle Linee di indirizzo per sviluppare azioni in tema di pari opportunità, approvate a Torino nell’ottobre del 2009. Facendo riferimento al Programma triennale dell’Agenzia, le attività realizzate nel 2009 sono sintetizzate di seguito. Miglioramento della lettura dell’organizzazione

Sono stati raccolti i dati occupazionali suddivisi per genere (anno 2008) sulla base del modello proposto dal Coordinamento nazionale per le pari opportunità nelle Agenzie ambientali, di cui Arpa-ER fa parte; i dati sono stati presentati al 3° Congresso sul tema delle pari opportunità nelle Agenzie ambientali (Torino, ottobre 2009). Per l’occasione il Comitato pari opportunità (Cpo) di Arpa-ER, in collaborazione con l’Area Sviluppo risorse umane, ha raccolto, analizzato e presentato i dati occupazionali suddivisi per genere di tutte le Agenzie ambientali; la relazione è pubblicata nell’intranet Aggiornàti/Pari opportunità ed è stata oggetto di un articolo pubblicato sulla rivista IsprAmbiente. Il Cpo di Arpa-ER ha anche partecipato come co-leader al gruppo di lavoro per l’individuazione di un modello di riferimento per la raccolta dei dati occupazionali suddivisi per genere adeguato alla realtà del comparto regionale Sanità/Arpa, nell’ambito del rapporto di collaborazione instaurato con le Consigliere di parità regionali. Ascolto, comunicazione e formazione

Nell’ambito dell’impostazione progettuale per l’Indagine sul benessere organizzativo, avviata sul finire del 2009, si è intrapreso un rapporto di collaborazione tra il gruppo di progetto e il Cpo per l’integrazione dell’indagine con alcune domande che permetteranno di raccogliere la percezione del personale anche su questo tema; l’intera indagine è uno strumento essenziale di ascolto per individuare eventuali criticità e pianificare azioni di miglioramento della vita organizzativa di Arpa, anche per quanto riguarda le pari opportunità tra uomini e donne, l’equità e la parità tra tutti i soggetti dell’organizzazione (ad es. diversamente abili). La comunicazione è assicurata attraverso il costante aggiornamento della sezione Pari opportunità nell’intranet Aggiornati, nel quale sono pubblicati documenti, normative, notizie e materiali didattici. Il contatto con le singole persone è assicurato dall’invio mensile tramite posta elettronica di un sommario con link a tutte le notizie pubblicate. E’ stata inoltre inserita una pagina dedicata al Cpo nell’Agenda Arpa 2010. Nel 2009 è stata preparata e implementata una pagina web dedicata alle pari opportunità in Arpa-ER sul sito delle Consigliere di parità regionali (http://www.consiglierediparitaer.it); la pagina è gestita dal Comitato pari opportunità. Per quanto riguarda la formazione, nel 2009 è stata inserita una rappresentante del Cpo nel gruppo dei referenti della formazione e si è proceduto alla prima stesura della nuova procedura di qualità introducendo esplicitamente i principi di equità e pari opportunità. Sempre nel corso del 2009 una dipendente di Arpa ha effettuato un tirocinio universitario, conclusosi con successo, presso il Cpo aziendale.

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Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro

Nel 2009 Arpa ha elaborato il regolamento del telelavoro da sede diversa da quella di appartenenza, individuata tra le azioni utili alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro proposte dal Cpo. Il Comitato è stato coinvolto nella fase di redazione del regolamento; tra gli aspetti qualificanti che troverà applicazione nel 2010, la formazione di un gruppo di lavoro per monitorare e proporre miglioramenti dopo la prima sperimentazione attualmente in corso; tra gli obiettivi anche l’estensione del progetto verso la sperimentazione del telelavoro domiciliare.

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6. Prospettiva della qualità e del cliente 6.1 Adeguamento alla nuova organizzazione del Sistema di Gestione Qualità

dell’Agenzia

Nel 2009 è stato attuato il “Piano di adeguamento del Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) alla nuova organizzazione dell’Agenzia” delineato già a settembre 2008, ma che ha subito diverse revisioni nelle tempistiche previste anche a causa delle difficoltà connesse al ridisegno dei vari processi coinvolti nel SGQ. Dall’analisi effettuata nel 2008, alla luce del Manuale Organizzativo approvato, era stata prevista una trasformazione radicale del SGQ da realizzare di pari passo con l’avvio della nuova struttura organizzativa, modificando i diversi processi e le responsabilità relative alle varie fasi. Inoltre sono state valutate tutte le possibili semplificazioni da introdurre al Sistema Qualità per rendere più snello il suo mantenimento e ridurre ove possibile l’onere legato alla gestione della documentazione. E’ stato rivisto il processo di “Pianificazione strategica e controllo direzionale” (che rientra nel campo di applicazione della certificazione ISO 9001 di Arpa) alla luce anche delle profonde modifiche introdotte dal nuovo sistema di rendicontazione dell’attività tecnica, che utilizza il nuovo SW Business Object per la generazione di reportistica in automatico basato sugli applicativi revisionati Sinapoli e SPORT. Le prestazioni dei processi/prodotti di Arpa vengono monitorati a livello regionale e, periodicamente, gli elaborati di sintesi sono inseriti sulla intranet aziendale a disposizione per le valutazioni e le azioni conseguenti. Anche i principali processi di supporto maggiormente coinvolti dalle modifiche introdotte con la nuova organizzazione: • Predisposizione/Consuntivo budget annuale • Definizione del piano degli investimenti • Approvvigionamento sono stati adeguati e revisionati completamente anche sotto il profilo documentale. Relativamente al processo della Formazione, anche a seguito dei rilievi emersi nell’ambito della Verifica Ispettiva di mantenimento della certificazione ISO 9001 del 20.05.2009, è stato definito ed attuato un progetto finalizzato da un lato alla revisione complessiva del processo e della procedura relativa e, dall’altro, alla realizzazione di una “Mappa Competenze di Arpa Emilia Romagna“ in cui sono riportate per i profili professionali presenti nell’Agenzia le competenze disponibili e desiderate. Come previsto nell’ambito del Piano di adeguamento, è stato progettato e realizzato il nuovo “Manuale del Sistema di Gestione per la Qualità” introducendo una vera e propria rivoluzione rispetto al passato sotto tutti gli aspetti, non ultimo quello grafico, per rendere questo documento il riferimento gestionale- organizzativo per i processi accreditati e certificati, ma anche un documento fruibile in primis da parte di tutto il personale dell’Agenzia ed eventualmente anche da soggetti esterni che necessitano di approfondimenti su Arpa-ER. Il nuovo Manuale SGQ di Arpa è articolato in n. 3 Sezioni:

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• Sezione 1: Organizzazione e gestione (funge da documento di riferimento per le sezioni tecniche)

• Sezione 2: Laboratorio Multisito (carattere tecnico) • Sezione 3: Rete regionale di Monitoraggio della Qualità dell’Aria (carattere tecnico) La pianificazione della realizzazione del Manuale ha subito diversi aggiustamenti in corso d’anno, a causa della complessità delle attività necessarie e delle difficoltà incontrate nel reperimento delle informazioni aggiornate. Nel corso del 2009, l’organizzazione definita è stata ulteriormente modificata, creando notevoli criticità alla pianificazione dell’adeguamento del SGQ che l’Area Qualità si era data: infatti a seguito dell’emanazione del Decreto 27/02/2008 “Attribuzione agli Istituti zooprofilattici sperimentali di compiti di controllo ufficiale in materia di analisi chimiche, microbiologiche e radioattive su alimenti di origine vegetale non trasformati”, tenuto conto del “Piano di riposizionamento” presentato da Arpa-ER alla Regione Emilia-Romagna, l’Assessorato Sanità ha istituito un gruppo tecnico Arpa-ER/IZS con il compito di analizzare una proposta di riorganizzazione dell’attività laboratoristica per la “Sicurezza alimentare”. Con DGR n. 1995 del 14/12/2009 la Regione ha quindi deliberato l’“Approvazione del protocollo di intesa tra Arpa e IZS ER ai fini dell’esercizio dell’attività analitica su matrici alimentari”, in base alla quale è stata definita la tempistica dei trasferimenti agli IZS di queste matrici a partire dal 1.1.2010. Sono state escluse da questo trasferimento le attività analitiche di ricerca dei fitofarmaci e radionuclidi (su campioni di alimenti) che rimangono in carico alle Sezioni Arpa di Ferrara e Piacenza. Sono previsti tempi più lunghi per il transito all’IZS delle prove relative a micotossine e OGM in alimenti di origine vegetale. Quindi nell’ambito dell’attuazione del processo riorganizzativo complessivo, è stata introdotta una ulteriore riorganizzazione della Rete laboratoristica di Arpa che ha previsto altri accorpamenti di attività su un numero inferiore di sedi con tempistiche definite nell’ambito del Piano di riposizionamento. Chiaramente questa situazione ha reso necessario, apportare aggiustamenti anche al “Piano di adeguamento di dettaglio del SGQ del Laboratorio Multisito”. Nel corso del 2009 sono stati revisionate Procedure e Istruzioni Operative relative a: • progettazione/validazione/approvazione metodi di prova • preparazione/emissione metodi di prova • gestione ordini e servizi ai clienti • assicurazione della qualità dei risultati di prova • gestione delle apparecchiature di prova e misura • riferibilità delle misure • manipolazione dei campioni per le prove • presentazione dei risultati Per quanto riguarda invece l’altro processo fondamentale di Arpa certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001, la gestione della Rete regionale di Monitoraggio della Qualità dell’Aria, l’adeguamento principale del SGQ è stato fatto a livello di progettazione e realizzazione del Manuale SGQ - Sezione 3 che ha sostituito il “Piano della Qualità”.

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Inoltre è stato necessario procedere alla revisione della P70601/ER “Controllo delle apparecchiature di monitoraggio e misurazione della RRQA”. Il Piano di adeguamento SGQ non è stato completamente realizzato: sono da revisionare nel corso del 2010 alcuni importanti processi fra cui la Gestione dei Reclami e la Gestione HW e SW. Tuttavia il processo fondamentale del SGQ che deve al più presto essere adeguato alla nuova organizzazione è il “Riesame del SGQ e la gestione del miglioramento”. Infatti ormai da alcuni anni è sempre maggiore la difficoltà con cui si attua questo processo in quanto sono coinvolte troppe funzioni le cui attività sono strettamente collegate soprattutto a livello di tempistiche ed il risultato è che non vengono rispettati i tempi di esecuzione del Riesame SGQ di Arpa. Questa è l’occasione per semplificare e rivedere radicalmente il processo rendendolo effettivamente quello che è previsto dalla norma UNI EN ISO 9001: lo strumento gestionale fondamentale per l’alta Direzione Arpa.

6.2 Modello organizzativo di Arpa alla luce del Testo Unico sulla Sicurezza del lavoro

Il corpo normativo sulla Sicurezza ed Igiene del Lavoro ha visto negli ultimi anni realizzarsi un tentativo (non sempre riuscito e soprattutto laddove realizzato non sempre “chiarificatore” rispetto al passato) di razionalizzazione e puntualizzazione di aspetti di per sé non innovativi, ma che in precedenza erano “sottesi” o comunque facevano riferimento a vari disposti normativi. Il D. Lgs. n° 81/08 “Attuazione dell’art. 1 della L. 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” ed il successivo D. Lgs. n° 106/09 “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” sono appunto la “messa a sistema” di quanto, nel corso degli anni, il legislatore aveva prodotto sul tema in questione. A fronte delle novità legislative nel 2009 Arpa Emilia-Romagna ha iniziato un percorso, che la impegnerà su più anni. Nel corso del primo anno (appunto il 2009) l’attività realizzata è stata: - la verifica, validazione e nuova formalizzazione della matrice organizzativa delle

responsabilità in tema di Sicurezza del lavoro di Arpa Emilia-Romagna, adottata fin dal 1996 e peculiare rispetto al Sistema delle Agenzie Ambientali italiane;

- la realizzazione di plurimi interventi formativi (per i Datori di Lavoro e i Responsabili dei Servizi Prevenzione e Protezione - RSPP, i Preposti, i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza), interventi che hanno consentito una consapevole riflessione sulla validità della matrice individuata ed hanno coinvolto nel complesso circa 200 operatori;

- l’adozione, come ricaduta dell’esame fatto, da parte dell’Organo di Vertice dell’Agenzia (il Direttore Generale) delle Linee Guida per l’individuazione degli “attori della prevenzione” (Datori di Lavoro, Dirigenti e Preposti) a seguire, i Direttori dei Nodi Operativi (Datori di Lavoro) hanno declinato la matrice di responsabilità delle singole Strutture;

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- inoltre, con particolare riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 106/09, che ha introdotto alcune modifiche significative, per quanto attiene l’affidamento di lavori, servizi e forniture, è stato necessario, con una tempistica coerente con la necessità di garantire il corretto funzionamento dell’Agenzia nel rispetto della legge, revisionare i Regolamenti e le Procedure in tema di approvvigionamento e le forniture di beni e servizi in economia.

Si tratta di interventi già comunque rilevanti che potranno assumere una valenza sicuramente maggiore e significativa nel momento in cui l’intero percorso delineato avrà compimento.

6.3 Strumenti di sostenibilità applicati in Arpa

L’introduzione nelle procedure di acquisto di criteri di sostenibilità ambientale (Green Public Procurement – GPP) è ormai consolidato strumento – europeo, nazionale e regionale – della politica per lo sviluppo sostenibile. Arpa-ER ha recepito tale politica nella programmazione dei processi di approvvigionamento ed ha già assunto per i propri fabbisogni iniziative in tutti i settori prioritari di intervento individuati nel Piano d’azione nazionale sul GPP, sia con proprie autonome procedure sia aderendo alle convenzioni c.d. “verdi” stipulate dalle centrali di committenza Intercent-ER e Consip. In particolare, sono stati effettuati acquisti di beni e servizi privilegiando le offerte con aspetti di sostenibilità ambientale nei settori arredi, edilizia, energia, elettronica, servizi di pulizia e materiali per l’igiene, carta e cancelleria, vestiario, mezzi e servizi di trasporto. Per valutare il livello di GPP in Arpa raggiunto nel 2009 di seguito alcuni indicatori quantitativi: - il 12% delle procedure centralizzate di approvvigionamento possono essere considerate

acquisti “verdi”, sia come numero, sia come valore complessivo; - il 100% dell’energia acquistata è “verde”, cioè con certificazione di produzione da fonti

rinnovabili; - il 38% del parco automezzi è costituito da veicoli a basso impatto ambientale (auto a

doppia alimentazione metano-benzina, ibride ed elettriche); - tutti i veicoli del fornitore affidatario del servizio di trasporto dei campioni di

laboratorio sono euro 4; - il 25% del toner acquistato per l’utilizzo di stampanti è rigenerato; - il 45% degli acquisti per investimenti informatici (pc desktop e portatili, server,

stampanti) è effettuato tramite convenzioni Intercent-ER e Consip qualificate come “verdi” per i bassi consumi energetici dei prodotti prescelti;

- la carta prescelta per la stampa della Rivista bimestrale e delle agende di Arpa è certificata Ecolabel;

- il 63% delle risme di carta acquistata consiste in carta costituita al 100% da fibre riciclate. Segnaliamo che è il 50% l’obiettivo di consumo di carta riciclata sul totale da acquistare indicato per le pubbliche amministrazioni dal Ministero dell’ambiente nel decreto di approvazione dei “criteri ambientali minimi per l’acquisto di carta in risme” (D.M. n. 111/09).

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Infine, riguardo sempre il consumo di “carta”, utilizzato come indicatore qualificato di comportamento ambientalmente sostenibile, si evidenzia la riduzione complessiva degli acquisti di carta negli anni 2006-2009, come rappresentato nel grafico seguente.

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009

Consumo di carta in risme

L’andamento evidenziato risponde perfettamente al principio di dematerializzazione, come tale richiamato nel Piano d’azione nazionale sul GPP, come importante e sottolineato anche nel già citato D.M. 111/2009. Per portare gli orientamenti delineati a valore di sistema nella rete agenziale, nel 2009 è stato anche avviato un percorso formativo di rete rivolto ai riferimenti direttamente o indirettamente coinvolti nelle procedure di approvvigionamento con la finalità di fornire le conoscenze sulla normativa tecnica di riferimento (marchi ed etichettature ecologiche) per acquisire la capacità di proporre acquisti di beni e servizi con caratteristiche ambientali e disporre di elementi per la valutazione dei requisiti ambientali di tali acquisti. La giornata di formazione “Il Codice degli Appalti e gli Acquisti Verdi”, la cui organizzazione ha visto l’integrazione delle competenze tecniche ed amministrative dell’Agenzia, è stata rivolta in particolare alle figure amministrative di Arpa-ER (hanno partecipato n. 31 operatori in rappresentanza di tutte le sedi) e costituisce una prima tappa rispetto all’obiettivo strategico che Arpa-ER si è dato (Promozione Consumo e Produzione Sostenibile) nel 2009. La seconda tappa nel 2010 sarà una iniziativa rivolta ai referenti tecnici dei Nodi nella consapevolezza che il green procurement rappresenta un obiettivo di miglioramento progressivo e costante dell’azione pubblica impegnata nella promozione dello sviluppo sostenibile.

6.4 Politica della comunicazione: iniziative e strumenti attuativi

L’Area Comunicazione della Direzione generale ha anzitutto confermato e sviluppato le attività relative ai principali campi attribuiti, realizzando gli obiettivi fondamentali del piano annuale di attività. L’attività di partecipazione a fiere e manifestazioni, da tempo ridotta, ha visto nel 2009 una ripresa, dedicata sia alla partecipazione alla Conferenza

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nazionale delle Agenzie, tenutasi a Roma, sia all’organizzazione di attività interne di comunicazione del Piano di riposizionamento, culminate nell’incontro regionale del 25 marzo, e l’organizzazione di una giornata di ascolto strutturato dedicata ai Servizi territoriali, il 5 febbraio. Altri momenti pubblici di rilievo sono stati la presentazione dell’Atlante idroclimatico e di un numero della Rivista dedicato all’energia nucleare. Tuttavia, la maggiore parte delle attività comunicative di Arpa si è concentrata su alcuni assi definiti dalla Carta della Comunicazione, approvata nel corso del 2008, e che nel 2009 ha visto alcuni sviluppi applicativi. • Sulla base dei risultati raggiunti con la realizzazione e l'espansione delle reti Internet e

Intranet di Arpa-ER, nel 2009 è proseguita l'offerta dei servizi di informazione e comunicazione all'interno e all'esterno dell'Agenzia, coinvolgendo gli operatori dell’Agenzia, con particolare riferimento alla rete dei referenti per la comunicazione.

• In relazione a ciò, l’attività di formazione interna volta alla diffusione delle competenze relative all’Intranet e all'adozione del SW di gestione CMS3 anche per l'implementazione di Arpaweb ha visto la realizzazione di diverse attività di formazione/aggiornamento/addestramento, orientate all'acquisizione e al miglioramento di competenze sia di carattere tecnico-informatico sia di comunicazione/informazione.

• L’attività di ufficio stampa, soggetta ad una più profonda revisione nel corso del 2009, si è intensificata e riorganizzata, stabilendo una turnazione tra i giornalisti dell’Area (a prescindere dalla loro contrattualizzazione), che copre un nastro orario che va dalle 8 alle 17, con il miglioramento del servizio di rassegna stampa quotidiana e il sempre più frequente intervento a supporto dell’intervento dei nodi sui media.

• L’affermazione del web quale strumento/contenitore prioritario per la gestione dei contenuti comunicativi, da sviluppare verso i diversi pubblici nelle forme e con le tecnologie più opportune, ha comportato un intenso lavoro di un gruppo di progettazione della nuova Intranet aziendale, che ha visto poi la luce nel corso del giugno 2010.

• Il progetto “Moniter” è entrato nel vivo della produzione di materiali e report intermedi dei suoi lavori, con la pubblicazione dei primi “Quaderni di Moniter” a cura della Regione e di Arpa-ER. Un forte impegno si è reso necessario per la revisione editoriale, ma anche per la pubblicazione e la diffusione sul sito dedicato dei risultati e dei materiali riservati alle decine di tecnici e ricercatori coinvolti. È poi continuata la progettazione di un video che documenterà le varie fasi del progetto.

Si confermano anche in sede di sintesi delle attività 2009 le opzioni di strategia e politica comunicativa sintetizzate nella relazione delle attività 2008, che di seguito si riportano integralmente. Congiuntamente alla consueta attività di comunicazione della attività di Arpa, al supporto alla diffusione delle realizzazioni della politica ambientale della Regione, allo sviluppo di attività innovative o legate a progetti specifici (per es. Moniter), si è sviluppata una attività di analisi e di riprogettazione strategica della comunicazione, basata sulle principali coordinate definite dalla riorganizzazione e dal Piano di riposizionamento. Tali opzioni strategiche non mutano alcuni elementi di fondo della comunicazione di Arpa: le attività di comunicazione sono tuttora intese sia come processi primari (diffusione dei

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dati ambientali), sia come processi di supporto: supporto specialistico alla gestione e alla organizzazione e trasmissione delle conoscenze attraverso i prodotti editoriali e i vari strumenti comunicativi a disposizione, nonché presidio degli aspetti comunicativi delle relazioni interne-esterne all’Agenzia. La responsabilità del processo primario è in capo alle Unità produttive che generano dati e informazioni e al Servizio sistemi informativi, la gestione delle conoscenze è presidiata dal Servizio SOFE, mentre progettazione e organizzazione della comunicazione sono in capo all’Area Comunicazione della Direzione generale.

6.5 Diffusione di dati e informazioni ambientali in applicazione del D.Lgs. 195/05

Nel 2009 Arpa-ER, in collaborazione con la Regione, ha proseguito ad alimentare il sito web “Infoambiente (http://infoambiente.arpa.emr.it) attraverso il quale garantire ai cittadini l’accesso alle informazioni ambientali come previsto dal D.Lgs. 195/05. E’ stata completata la realizzazione del Catalogo dinamico delle informazioni ambientali di Arpa-ER e della Regione Emilia-Romagna, riguardante 15 tematiche ambientali diverse: Acqua, Aria, Campi elettromagnetici, Energia, Inquinamento luminoso, Meteoclima, Natura e Biodiversità, Radioattività, Rifiuti, Rischio Industriale, Rumore, Sicurezza del territorio, Strumenti di sostenibilità, Suolo, Sviluppo sostenibile. E’ stato inserito e integrato il DB relativo al Catalogo delle informazioni ambientali predisposto su diversa piattaforma dalla Regione, previa verifica di corrispondenza dei campi e loro classificazione, aggiungendo: Modello DPSIR e allineando Temi e Sottotemi. E’ stato inoltre predisposto l'applicativo di modifica/inserimento delle schede di dettaglio per il popolamento del Catalogo Informazioni ambientali (http://aggiornati.arpa.emr.it/compila_catalogo_195). Si è infine definito il format dei report generati dal sistema Dispatcher, che consente d’identificare ed estrarre – a seguito della richiesta di un utente - il report da utilizzare per la produzione della pagina web.

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6.6 L’introduzione del WEB 2.0 in Arpa per la valorizzazione delle relazioni aziendali e per un nuovo ruolo dei propri utenti esterni

L’introduzione del WEB 2.0 nella Pubblica Amministrazione ha l’obiettivo di orientarsi ad un cambio del ruolo del cittadino perché possa diventare parte attiva nei processi di creazione di valore pubblico, attraverso gli strumenti interattivi offerti dalla telematica. Il cittadino non è solo un “cliente” che utilizza internet per entrare in contatto con l’amministrazione o per effettuare transazioni, ma diventa parte attiva nella produzione dei contenuti e nella gestione dei servizi. Si parla quindi di approccio dell’Amministrare 2.0 che riporta in ambiente telematico la mission della Pubblica amministrazione: rendersi pienamente trasparente, accessibile e partecipata, attraverso gli strumenti interattivi offerti dalla telematica: il cittadino è parte integrante dei processi di creazione di valore pubblico. Nel 2009 ci si è posti il problema di selezionare cosa porre al centro del passaggio a WEB 2.0 di Arpa-ER, identificando in sintesi: 1. Generazione condivisa dei contenuti con soggetti esterni all’organizzazione:

sperimentazione nel “Portale AIA” come strumento per conoscere, comprendere e valutare l’agire pubblico.

2. Sul fronte interno all’organizzazione dare avvio alla collaborazione on line e alla condivisione di documenti anche per aumentare la “produttività collaborativa”.

3. Revisioni tecnologiche: avviare le possibili soluzioni, le applicazioni di strumenti interattivi di partecipazione e di collaborazione. Considerando come il WEB 2.0 non sia una piattaforma tecnologica, ma una vera e propria nuova filosofia di costruzione delle interazioni.

PORTALE AIA Un primo caso di utente/cittadino attivo è stato realizzato nel progetto “Progettazione e realizzazione di un sistema informatizzato per la gestione delle informazioni di interesse ambientale e territoriale a supporto delle procedure di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)”. Nella realizzazione del portale web denominato “Portale AIA” ci si è totalmente orientati alla gestione e pubblicazione tramite sportello telematico delle comunicazioni fra imprese e PA, comprendendo funzionalità rispondenti alle esigenze della Regione. Il portale telematico realizzato nel 2009 (raggiungibile in rete all’indirizzo internet http://ippc-aia.arpa.emr.it) e posto in esercizio operativo nel 2010: - Offre supporto allo svolgimento delle istruttorie di rilascio delle AIA attribuite alle

Province, la gestione della AIA successivamente al loro rilascio e le successive fasi di rinnovo e/o riesame;

- Comprende il sistema dei controlli previsto nelle AIA; - Prevede l’accesso del pubblico alle informazioni sui procedimenti autorizzatori, sulle

domande presentate, sulle AIA rilasciate ed il loro aggiornamento, sugli esiti dei controlli.

Il complesso progetto utilizza in modo massiccio modalità telematiche e si è dotato di un

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primo ambiente collaborativo per gestire poi progressivamente l’acquisizione del reporting dei gestori, le relazioni delle visite ispettive effettuate da Arpa, la nuova modalità di presentazione della domanda di AIA in previsione dei rinnovi, gli obblighi di reporting verso lo Stato. I primi servizi si sono concentrati sull’argomento di maggiore priorità che è la gestione della reportistica poiché consente di: o fornire una immediata semplificazione per le imprese nell’invio del report annuale; o attivare un meccanismo di tracciabilità delle informazioni che permetterà la revisione

della struttura della domanda in vista dei prossimi rinnovi della AIA, introducendo semplificazioni per i gestori ed evitando ridondanze di dati.

La gestione dell’invio della reportistica tramite il portale, pur improntata ad un approccio graduale e promozionale, si estenderà in modo totalmente telematico sulle annualità 2010 e 2011. L’invio del report tramite il portale si colloca in un contesto in cui risulta evidenza dell’effettivo utilizzo della Posta Elettronica Certificata. Questa realizzazione è un classico esempio di come possa nascere un nuovo rapporto con l’utente Internet che nel caso di Arpa è il cittadino e l’impresa. Secondo WEB 2.0 l’utente è attore e deve disporre di moduli interattivi (ad esempio formulari elettronici che i cittadini e le imprese possano compilare e sottoscrivere on-line, pagine web personalizzabili dove possano essere pubblicate le opinioni, servizi di gestione pratiche on-line dove, in risposta a richieste, si attivino flussi di lavoro all’interno dell’Agenzia). Dalla esperienza AIA si potrebbe passare alla gestione della segnalazione degli inconvenienti ambientali o all’attivazione di richiesta di parere o alla compilazione di verbali di accompagnamento o alla richiesta di analisi e restituzione dei rapporti di prova. REVISIONE ORGANIZZATIVA INTERNA VERSO WEB 2.0 All’interno di Arpa possiamo considerare tutti gli addetti dotati di strumenti informatizzati e già preparati sotto il profilo tecnologico di base. E’ una utenza abituata ad utilizzare Internet, molte procedure sono già così diffuse da non rendere necessaria di certo l’alfabetizzazione. Del tutto nuovo è invece l’avvio della collaborazione on line e della condivisione di documenti per aumentare la “produttività collaborativa”. Nel corso del 2009 si sono avviati diversi flussi telematici geograficamente distribuiti, alcuni improntati ad un approccio graduale e promozionale altri consolidati: il WorkFlow degli atti amministrativi, la fatturazione delle attività derivate dal sistema SinaPoli, la correzione dei giustificativi sui debiti orari, la gestione degli iter delle trasferte e degli atti istituzionali, il protocollo informatizzato e la gestione degli acquisti. Sono tutti processi dove il legame fra i diversi sistemi informativi avviene tramite la registrazione dei passaggi di ruoli e competenze. L’orientamento nuovo ed ambizioso è quello di incidere sulle abitudini degli operatori per creare e gestire facilmente archivi condivisi sempre aggiornati alle ultime versioni e sempre reperibili, che mantengano sincronizzati i contenuti, non dei Data Base come ovvio, ma anche dei diversi computer e che rendano condivisibili documenti di lavoro in modo meno artigianale delle semplici “cartelle condivise”. L’Intranet aziendale dovrebbe essere il motore che coinvolge l’utente interno e lo invita alla nuova forma partecipativa, stimolando

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il suo senso di appartenenza ad una comunità. L’Intranet deve però evolversi da un cosiddetto Web primordiale, o read only, impostato essenzialmente per la fruizione monodirezionale, poco interattivo e molto simile alla televisione, verso un nuovo Intranet WEB 2.0 che presenti forti caratteristiche di interattività che coinvolgano l’utente e lo invitino alla partecipazione. La letteratura indica chiaramente come il successo di portali Intranet aziendali, in ottica anch’essi WEB 2.0, sia strettamente connesso ad alcuni paradigmi:

Un utilizzo profondamente diverso del back-office utente. Nuovi strumenti di Back-office, dove la collaborazione su documenti avvenga all’atto della creazione degli stessi promuovendo una vera condivisione di lavoro e dove non esista conoscenza proprietaria ma documentazione condivisa e dematerializzata, spostando il tutto verso un cosiddetto front-office interno.

Una pubblicazione on-line e dinamica dei documenti aziendali che sia però basata su un solido e comune strato di archiviazione documentale alimentato in modo agevole direttamente dal back office utente.

Nel corso del 2009 si sono valutate le possibili soluzioni tecnologiche e la gamma di strumenti interattivi di partecipazione e di collaborazione, considerando il WEB 2.0 non come semplice piattaforma tecnologica ma come una vera e propria filosofia di costruzione delle interazioni dove le diverse componenti annullano le differenze fra chi produce e chi consuma all’interno dell’azienda. REVISIONI TECNOLOGICHE Gli aspetti architetturali dell’HW di Arpa-ER, che già dispone di un DataCenter implementato su di una soluzione composta di sistemi server, SAN Storage e apparati di rete, non presentano problemi né forti esigenze di ampliamenti per accogliere le nuove necessità di sviluppo. Nel 2009 si è realizzato un adeguamento del sistema di backup ed una progettazione della virtualizzazione ai Desktop, con un’ottica di risparmi energetici, risparmi sui costi di investimento e con maggior garanzie circa la perdita delle informazioni. Sono state fatte analisi molto approfondite per la selezione di una piattaforma SW che fosse ampiamente utilizzata da una vasta gamma di sviluppatori/utilizzatori della comunità OPEN SOURCE e che risulti particolarmente adatta alle finalità prioritarie del WEB 2.0: • tenere in considerazione il contenuto informativo documentale già presente in AIA per

portare su sistema Documentale Arpa, non una mera copia del Documentale AIA ma l’insieme degli ulteriori documenti Arpa collegati alla materia e creare un ambiente che colleghi, su una stessa ditta/impianto, tutti i documenti collegati derivanti da SinaPoli e dei documenti del Protocollo Informatizzato Arpa;

• tener conto del progressivo abbandono da parte di RER del sistema di riferimento Hummingbird costringe ad una revisione anche della piattaforma documentale;

• consentire ad Arpa-ER di orientarsi verso politiche di Riuso del SW disponendo di framework “open source” per implementare soluzioni basate su solidi gestori documentali.

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva della qualità e del cliente

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Si è così dato avvio nel 2009 alla selezione e implementazione di un nuovo Sistema Documentale per Arpa, nell’ottica di avere un unico sistema in grado di recepire, memorizzare e gestire tutto il patrimonio documentale dell’ente, derivante in prospettiva anche dalle normali operazioni della cosiddetta “scrivania virtuale dell’utente e dal suo back-office”. Il sistema selezionato per la gestione documentale di Arpa è il sistema AURIGA, che è stato progettato per permettere le più ampie scalabilità del sistema, evitando anche all’amministrazione il rischio di vincolarsi a un sistema tecnologico, organizzativo e architetturale. AURIGA inizialmente nasce come un “portale di servizi” documentali che ha come compito primario quello di fornire funzionalità che hanno attinenza con l’acquisizione, formazione, trattamento, consultazione ed infine conservazione di tutti i contenuti documentali in possesso all’amministrazione nonché dei processi in cui tali contenuti si formano e si perfezionano. Un aspetto che identifica AURIGA e lo caratterizza è la metodologia di collaborazione e come il sistema è progettato per essere un vero e proprio strumento di lavoro. AURIGA non si limita a condividere documenti rispetto a utenti e gruppi, ma gestisce il concetto di spedizione e quindi a chi è in carico un documento/folder, quindi chi ne è al momento responsabile come diretto assegnatario, tenendo chiaramente traccia di tutti i movimenti virtuali (se il documento è elettronico) o fisici (se il documento è cartaceo). Il sistema quindi ha la possibilità di gestire un vero e proprio iter documentale, inteso come spostamento di oggetti da un utente/struttura a un’altra. Oltre alla condivisione, alle spedizioni/assegnazioni, AURIGA gestisce il concetto di messanger/notifica/forum sul documento, in modo tale da poter scambiare osservazioni (senza spostamenti) sul documento fra soggetti/gruppi che condividono il documento stesso. La logica quindi di AURIGA è quella di rappresentare per l’utente un sistema simile alla posta elettronica, quindi facilitandone l’utilizzo, ma con la differenza non trascurabile, che AURIGA non è un sistema personale ma condiviso, e che tutti i movimenti e/o forum/notifiche rimangono tracciati nel sistema come storia del documento. Nel 2009 quindi si è selezionato e sperimentato AURIGA allo scopo di creare un repository unico non solo per i procedimenti, ma anche per i documenti, in modo tale da offrire uno strumento unico che permetta di consultare tutti i documenti e fascicoli e procedimenti trattati dall’Azienda, con evidenza dei reciproci legami, secondo un primo scenario di integrazione fra i sistemi Arpa e il repository documentale come di seguito illustrato:

Relazione delle attività anno 2009 Prospettiva della qualità e del cliente

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REPOSITORY DOCUMENTALEAURIGA

PORTALEAIA

SISTEMA PROTOCOLLO EGRAMMATA

SISTEMA GESTIONE

ATTI EPRAXI

EMASARIR

……….

Integrazione sistemi esistenti

Chiaramente qualora ci fossero “isole” di processi/documenti attualmente non informatizzate queste possono a loro volta diventare fattore comune nel repository documentale direttamente dalle interfacce gestionale di AURIGA eventualmente configurate e predisposte per le nuove tipologie di processi e documenti che devono essere gestite. Esempi di queste tipologie documentali possono essere documenti tecnici scritti dal personale, allegati vari, ordini, contratti ecc. Nel caso del “Portale AIA” l’avvio è stato progettato creando un apposito applicativo che periodicamente contatti il portale allo scopo di: interrogare la coda, scaricare i documenti da introdurre all’interno del sistema documentale, modificare lo stato degli elementi della coda e poi provveda ad inserire tutti i documenti nella Libray unificata Arpa, realizzando così opportune interfaccie e compatibilità, fra sistema documentale del portale e sistema Arpa creando altresì l’allineamento automatico fra anagrafiche: Anagrafica Ditte con anagrafica Sira e anagrafica del sistema documentale di Arpa (protocollo).

Direzione generale

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