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REGGIO EMILIApocketguida alla città e agli eventi

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Supplemento (già Poster Eventi) a Pocket Magazine autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 1172 del 3/11/2006

Direttore responsabile: Luca Vecchi

Tipografia: Nero Colore, via Mons. Bonacini, 3 Correggio (RE)

Progetto a cura di Associazione Culturale “Pocket”www.guidapocket.it

Testi: Max CavassaImpaginazione: Luca Vecchi

Hanno collaborato ai testi: Maria Rosaria Corchia, Francesca Papini, Agnese Spinelli, Caterina Tonon, Luca Vecchi

Hanno collaborato: Paolo Bardelli, Sara Cilloni, Antonella Cipressini, Michela De Falco, Angela Falciano, Valentina Ferretti, Stefano Folegati, Elisa Geranzani, Aldo Gianolio, Marika Lusuardi, Dario Mussini, Flavia Piscitelli, Stefano Prati, Boris Pulvirenti, Daniela Tiberti

Fonte storico-artistica ed enogastronomica: I.A.T. Reggio Emiliahttp://turismo.comune.re.it

Icone basate sui font Heydings Icons di Heydon Pickering, ForButtons di SBA Factory, WC Sold Out A Bta di WC Fonts.

Foto all’interno: Primo Pereira (dove non altrimenti specificato, escluse le foto degli eventi)

L’utilizzo di immagini nei diversi contesti dipende da scelte editoriali e non rispecchia la visione degli autori delle foto.

Nessuna parte di Reggio Emilia Pocket può essere riprodotta o rielaborata in qualsiasi forma senza il consenso dell’editore.

Si declina ogni responsabilità per eventuali cambiamenti ed errori nelle date degli appuntamenti.

Si raccomanda di verificare sempre telefonicamente l’effettivo svolgimento degli eventi segnalati.

REGGIO EMILIApocket

CARTALATTETM

CARTAFRUTTATM

100% riciclata da contenitori per bevande Tetra PakCARTALATTETM

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Reggio Emilia Pocket è stampato suriciclata da contenitori per bevande Tetra Pak.

In copertina foto di Claudio Cigarini, particolare dell’opera progettata da Sol LeWitt

Wall Drawing #1126Whirls and Twirls 1 (Reggio Emilia)

Biblioteca Panizzi, Reggio EmiliaCollezione Musei Civici, Reggio Emilia

Prima realizzazione luglio 2004:Francesca Dolci, Chiara Dossetti, Simone Fontanesi, Andrea Gualandri, Pietro Iori, José Demetrio Peña Sosa, Debora Romei, Anthony Sansotta, Ciro Scarpetta, Claudia Torricelli, Federico Vecchi, Angelo Volpe

Colori acrilicicm 970 x 1960 / opera: cm 467 x 1330,25

Il progetto Invito a è stato realizzato con il contributo di Max Mara.

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eventicalendario eventilive club e teatri

percorsicorso garibaldilungo la via emiliadi piazza in piazzatra musei e teatrihanging aroundl’oltrecirconvallazionedal po all’appennino

meu reggiogiovanni lindo ferretti, alfredo gianolio, caterina tonon, alberto melloni, piergiorgio paterlini, mauro grasselli, la papilla brilla, davide benati, isabelle roth, max collini, giuseppe camuncoli, asma ouhiya, martino pompili

musei, spazi espositivi, galleriebiblioteche, librerie, negozi di dischi, cinemamangiare, bere e dormiredo you speak ârzan?...and do you eat ârzan?mappa del centro storico

Sommario4

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Reggio Emilia. Municipio romano e poi via via longobarda, libero comune, estense, cispadana, austriaca...

Oggi è una città di più di 170.000 abitanti. Reggio si muove ed evolve e noi abbiamo provato a sentirne l’umore lungo le sue strade, attraverso i tanti eventi che caratterizzano il suo territorio.

Musei, teatri, festival di fotografia, cinema, musica, danza. Giornate dedicate al racconto, al fumetto, al riciclaggio creativo.

Spesso gli eventi e i luoghiparlano da soli, ma abbiamovoluto farci raccontare la città anche da alcuni reggiani, pernascita o per scelta.

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Mostre, incontri, eventi, conferenze per un festival di livello internazio-nale. Nel 2012 il tema è Vita Comu-ne: immagini per la cittadinanza.

Tra maggio e giugno - le tre giornate inaugurali dell’edizione 2012 vanno dal 11 al 13 maggio e le mostre proseguo-no fino al 24 giugno - Reggio si mobili-ta per la grande kermesse di Fotografia Europea, manifestazione a tema tra le più importanti a livello internazionale. Un occhio, o forse tutti e due, sulle nuove tendenze della fotografia con-temporanea, senza dimenticare i grandi maestri del passato. Come Luigi Ghirri, nato nella vicina Scandiano, genio della

fotografia di architettura del territorio, scomparso prematuramente nel 1992, ma ancora assolutamente presente come ispiratore spirituale.Per un lungo weekend la città è per-corsa da una corrente impetuosa di mostre, incontri, eventi, concerti, con-ferenze; tutto ciò letteralmente ovun-que, a partire dai recuperati Chiostri di San Pietro, nelle piazze, nei musei, nelle biblioteche, nei locali. Il risultato è entusiasmante e richiama decine di migliaia di visitatori. Le mostre peraltro continuano oltre il weekend iniziale per più di un mese. Insomma, foto ovunque, incorniciate da una Reg-gio che in primavera si dà voluttuosa.

L’edizione 2012 ha come tema “Vita comune: immagini per la cittadinanza”, un titolo che spinge a chiedersi se la fo-tografia può ritornare a intervenire su temi così “concreti”, come quello del-la cittadinanza e della partecipazione, senza essere didascalica e illustrativa. Un tema che, inoltre, si pone idealmen-te nella continuità della riflessione sulla città e sull’italianità che ha caratterizza-to l’edizione 2011.

Fotografia Europea T da maggio a giugnoReggio E., luoghi vari0522 456249 - www.comune.re.itwww.fotografiaeuropea.it

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eventi

Fotografia Europea

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“Fotografare è soprattutto rinnovare lo stupore”: così ci parla ancora oggi Luigi Ghirri, nel ventennale della morte. Fin dall’infanzia l’immersione nel flusso incantato dell’esi-stenza: i rami ricoperti di bri-na della campagna emiliana, i decori marmorei della dimora che lo accolse sfollato dopo la guerra, il vociare dei bambini, i racconti degli adulti, tutto si compose come in un grande libro illustrato. Il mondo gli si proponeva come un album di famiglia, personale e intimo, ma anche come atlante geo-grafico da sfogliare e condi-videre con gli altri. Sempre la realtà e l’immaginazione innestate l’una nell’altra, un linguaggio articolato sull’alfa-beto del fantastico che mera-viglia e inquieta, con misura: le immagini appaiono formal-mente ineccepibili, dal sapore

classicheggiante, apparenti ri-produzioni della realtà più ba-nale, ma solo al primo sguar-do. La scelta di Ghirri infatti rivela una volontà destabiliz-zante: il desiderio di svelare l’impoverimento del nostro sguardo che fatica ad andare oltre l’ovvio, ma lo fa proprio per consentirci di oltrepassar-lo, ripulirlo dalla fretta e dalla stereotipia, dai gesti sclerotiz-zati, e condurlo in un altrove non codificato, mobile, aper-to al possibile. Lo vediamo bene nei suoi paesaggi, per-cezioni attente di luoghi più che cartografie dettagliate, un trovarsi sulla soglia tra il conosciuto e l’ignoto, dispo-sizione necessaria affinché l’impensato possa apparirci, possa rinnovare il nostro stu-pore, e ci permetta di abitare con consapevolezza maggio-re il mondo.

Fotografia e stuporeNel ventennale della scomparsa, Fotografia Europea 2012 ri-corda Luigi Ghirri con una mostra sulla sua attività curatoriale, oltre a quella di ideatore e organizzatore di iniziative, incontri e conferenze. Noi prendiamo spunto da questa sua frase: “Foto-grafare è soprattutto rinnovare lo stupore”.

Fotografia Europea 2010 mostra di Maurizio Agostinetto alla Sinagogafoto di Fotosuperstudio

Fotografia Europea 2011mostra di Davide Mosconi ai Chiostri di San Pietrofoto di Sara Casna

Fotografia Europea 2011in alto a sinistramostra di Davide Mosconi ai Chiostri di San Pietrofoto di Sara Casna

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Soli Deo Gloria T da marzo a dicembreReggio E., Chiese0522 456249 - www.solideogloria.euLa stagione concertistica Soli Deo Gloria. Organi, Suoni e Voci della città è diventata un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di musica classica che hanno una particolare predilezione per le composizione sacre. Con un importante impegno organizzativo, l’Amministra-zione Comunale di Reggio Emilia e la Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, hanno raggiunto con successo l’in-tento di valorizzare i luoghi e i preziosi strumenti musicali presenti nelle chiese del centro storico della città e delle otto Circoscrizioni. La peculiarità dell’iniziativa sta proprio nella capacità di far riscoprire agli stessi reggiani luoghi rilevanti dal punto di vista artistico, architettonico e soprattutto simbolico, che si prestano come suggestivo scenario a coinvolgenti concerti, che ri-portano in vita pregiati organi antichi e restaurati. L’ingresso è gratuito.

Giornate della laicitàT aprileReggio E., luoghi varigiornatedellalaicita.comLe Giornate della laicità (dal 20 al 22 aprile 2012 la terza edizione) propongono un ricco programma di incontri e dibattiti con personalità di rilievo della cultura italiana su

A giugno la città accoglie i migliori quartetti d’archi del mondo, in me-moria di Paolo Borciani.

Nella città che ha visto nascere il celebre Quartetto Italiano (nella foto) e il suo primo violino Paolo Borciani non poteva mancare una manifestazione che ne evo-casse le gesta e predisponesse future ge-nerazioni alla grande musica da camera. Al Teatro Valli ogni tre anni, a giugno, si tiene il Concorso Internazionale per Quar-tetto d’Archi Premio Paolo Borciani, uno dei concorsi più importanti al mondo. Per ogni edizione del Premio viene com-missionato ad un famoso e sempre di-verso compositore contemporaneo un quartetto inedito ed i nuovi pezzi ven-gono eseguiti dai concorrenti in prima mondiale. Il Concorso ha fama di grande severità: nell’edizione 2011, come era già accadu-to, il Primo Premio non è stato assegnato perché la giuria non ha ritenuto all’altez-za i quartetti partecipanti.

Nei due anni che separano dalla nuova edizione del Premio Borciani, sempre a giugno, viene invece organizzato il Festi-val del Quartetto d’Archi, che fa tornare i vincitori del Premio Borciani e dedica loro l’intero programma, per raccontarne l’evoluzione, gli incontri, le esperienze. A fianco delle serate in teatro, nelle gior-nate del Festival, si susseguono le master-class per giovani quartetti, i workshop per musicisti amatoriali, gli incontri e i dibatti-ti, la mostra di liuteria, i concerti all’aperto nei cortili e nelle piazze di Reggio, i punti d’ascolto e di lettura.Direttore artistico del Premio Paolo Bor-ciani e del Festival del Quartetto d’Archi è Mario Brunello, violoncellista tra i più apprezzati nel mondo.

Premio Paolo Borciani / Festival del Quartetto d’Archi T giugnoReggio E., Teatro Valli ed altri luoghi0522 458811 - www.premioborciani.org - www.festivalquartetto.org

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eventi

Premio Borciani

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temi quali laicità, democrazia, principi costituzionali, bioetica, scienza libera e diritti civili. Tra i tanti ospiti dell’edizione 2011 Paolo Flores D’Arcais (responsabile scientifico della manifestazione), Valerio Onida, Piergiorgio Odifreddi, Gianni Vattimo, Margherità Hack, Massimo Gramellini.

Handmade FestivalT 1 maggioGuastalla [RE], The Clebwww.myspace.com/theclebNon è più un segreto per pochi questo festival musicale che si tiene nella pianeggiante campagna guastallese il primo maggio. Nel 2011 si è svolta la quinta edizione e sul palco dello spazio The Cleb si sono alternati Altro, Movie Star Junkies, Be Forest, Young Wrists, Quakers & Mormons, A Classic Education, Welcome Back Sailors, Cut, Smart Cops, Casa del Mirto e Snailhouse. Insomma, chi è interessato a sapere cosa succede nella sce-na indie italiana il giorno dei lavoratori lo festeggia senza dubbio qui. I concerti iniziano al pomeriggio, l’ingresso è gra-tuito, l’atmosfera è rilassata, tutt’intorno i campi.

Festa della Resistenza a Casa CerviT 25 aprileGattatico [RE], Casa Cervi 0522 678356 - www.fratellicervi.itCasa Cervi è il classico luogo sacro dove festeggiare la ricor-

renza della Liberazione, con i partigiani, i tanti artisti presenti e tutti coloro che vedono in questa festa il seme della nostra democrazia ancora così giovane. Si parte alla mattina e si arriva fino a sera, con un ricco programma di parole, eventi e musica. All’edizione 2011 hanno preso parte, tra gli altri, Don Ciotti, fondatore di Libera, Paolo Nori, Loris Mazzetti, Antonio Cornacchio-ne, la marchin’ band fiorentina Fiati Sprecati, i francesi Le Balluche de la Saugrenue e Cisco & Le Mondine di Novi. Una vera festa popolare, dove ci si incontra, si parla, si canta e si balla, esorcizzando antichi terribili dolori.

MondinpiazzaT maggioReggio E., centro città0522 456737 Reggio Emilia - unica città indi-cata dal Consiglio d’Europa a rappresentare l’Italia nel Network delle città intercultu-rali (Intercultural cities) per le politiche attuate a favore del dialogo fra le diverse culture e la coesione sociale - a maggio propone tre giorni di eventi, confronti ed happening dedi-cati alle culture dei cittadini migranti e allo scambio inter-culturale.Lo stesso Consiglio d’Europa propone Reggio Emilia come modello pratico di città euro-pea nell’affrontare positiva-mente la sfida rappresentata dall’integrazione dei migranti, e in generale delle minoranze, nel tessuto sociale.

Il Centro di Riciclaggio Creativo Remida nasce nel 1996 a Reggio Emilia. Da allora sostiene l’idea che i rifiuti siano risorse e - con la collaborazione dell’azienda che si occupa della loro raccolta - seleziona, organizza e rende fruibili gli scarti della commercializzazione e della produzione indu-striale, portando avanti un progetto culturale che contiene un messaggio ecologico, etico, estetico, educativo ed economico e facendosi promotore della cultura del riuso creativo dei materiali di recupero. Durante il Remida Day, che si tiene a maggio, si festeggia e si espongono al Centro Loris Mala-guzzi le produzioni creative realizzate durante l’anno. Inoltre, lo spazio di piazzale Europa ospi-ta la Fiera dell’usato domestico, una sorta di vide grenier, molto amata dai privati che ne approfit-tano per “svuotare i solai” e mettere in vendita il soldatino di piombo o la vecchia cesta in vimini risparmiata dalle due guerre.

Remida Day T maggioReggio E., Centro Internazionale Loris Mala-guzzi e piazzale Europa0522 431750 - http://remidaday.blogspot.com/

In mostra i prodotti del riutilizzo creativo dei materiali di recupero. Ed in piazza Euro-pa la Fiera dell’usato domestico.

Remida Day

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Lambrusco, erbazzone, ciccioli, gnoc-co, salame, anguria, savurètt... Quan-do i cibi raccontano il territorio.

Ventitre i comuni che hanno partecipato all’edizione 2011 de Gli Ori della terra reggiana, iniziativa che raccoglie le sagre dagli aspetti culturalmente e antropolo-gicamente più significativi nel territorio reggiano: Albinea (Sagra del Lambrusco e degli spiriti divini, a giugno), Bagnolo in Piano (Sagra dei prodotti del conta-dino, a settembre), Bibbiano (Il Mer-cato delle terre di Matilde di Canossa, a giugno), Campagnola Emilia (Cicciolo d’oro, nella foto, a dicembre), Carpineti (Maratona del sapore: Savurètt, ad otto-bre), Casalgrande (Festa dell’agricoltura e delle tradizioni autunnali, a novembre), Correggio (Fiera di San Luca, ad ottobre), Fabbrico (Palio del Nocino tradizionale, a giugno), Gualtieri (Festa del Lambrusco, a settembre), Guastalla (Mustum Ar-dens, a settembre), Luzzara (Ricette e an-

tichi segreti, a luglio), Montecchio (Pasta ripiena dolce e salata, ad ottobre), Novel-lara (Miss Anguria, a luglio), Quattro Ca-stella (Sagra dal Scarpasoun, a giugno), Reggiolo (Fiera della Zucca, a settembre), Rio Saliceto (Riobue festa del bue in piaz-za, a luglio), Rolo (Riso & Riso, a giugno), Rubiera (Gnocco, salame e fantasia, a dicembre), San Martino in Rio (Pigiatura in piasa, ad ottobre), Scandiano (Boccali in Rocca, a settembre), Toano (Festa del Tartufo, a novembre), Vezzano (Festa dell’asparago selvatico, a maggio) e Via-no (Festa del Tartufo, a novembre).L’esperienza del cibo buono è parte inte-grante ormai dell’esperienza intellettuale, prima ancora che materiale: capita sem-pre più spesso di avere bisogno di una pa-rentesi alimentare densa di significati. Gli Ori della terra reggiana T da maggio a dicembreComuni della provincia di Reggio E.0522 444413 - www.provincia.re.it

ReggionarraT maggio o giugnoReggio E. e Castelnovo ne’ Monti [RE]0522 456585 - www.reggionarra.itUna manifestazione dedicata ai più piccoli. Nel 2011 oltre 200 eventi hanno animato le strade e i locali di Reggio Emilia e di Castelnovo ne’ Monti. La magia delle storie e l’incanto delle favole sono spesso la strada principe per attraver-sare la realtà e la fantasia, per incontrare vite, linguaggi e culture vicine e distanti. Collegata a Reggionarra, a febbraio, si tiene La notte dei racconti, l’occasione per le fa-miglie di vivere collettivamente il rituale del raccontare storie.

1,6,7 Contatto!T giugnoReggio E., zona Stazione0522 456737 - www.comune.re.it/167contatto1,6,7 Contatto! è un progetto che coinvolge attivamente i cittadini che vivono in zona stazione ferroviaria, uno dei quartieri chiave della trasfor-mazione urbana. Non si tratta di un semplice festival poiché la sua preparazione comincia molti mesi prima dell’evento culturale conclusivo tramite l’attivazione di corsi aperti a tutti e attraverso la realizza-zione di un tavolo di lavoro trasversale, in cui istituzioni, associazioni, realtà del territo-rio che operano nell’ambito del dialogo interculturale si incon-trano per progettare insieme

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eventi

Ori della terra reggiana

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l’evento. Il risultato vede la cre-azione di spettacoli, laboratori, musica, danza, mostre, teatro, incontri, progetti di convivenza e qualità urbana.

PICNIC!festival

T giugnoReggio E., Parco delle Caprette picnicfestival.blogspot.com Un simpatico festival campe-stre di fumetto e illustrazione, una giornata da trascorrere al Parco Le Caprette in compa-gnia di disegnatori, autori ed editori di libri illustrati e a fu-metti. Tra gli autori che hanno partecipato nel 2011: Nicola Alessandrini, Ausonia, Chri-stian Cornia, Agnese Baruzzi, Gianluca Pagliarani, Michele Petrucci, Tuono Pettinato, Matteo Piana, Luca Genovese, Sonia Marialuce Possenti-ni, Giorgio Santucci, Piero Ruggeri, Davide Gianfelice, Maurizio Quarello, Alessandro Sanna, Daniela Tieni, Daniela Kulot, Benjamin Chaud e Tijn Snodijk. Sul prato del parco, vero cuore del festival, ci sono la libreria, lo spazio dedicato ai bambini e quello per i workshop, la biblioteca, l’area picnic, il gela-taio, una fontana, magliette e prodotti enogastronomici.foto di Toni Nicolini

Una rassegna con artisti da tutto il mondo. Dalla musica popolare al jazz, dalla contemporanea all’etnica.

Mundus è un festival che è già giun-to alla sua 16° edizione e copre, oltre a Reggio Emilia, molti paesi della provincia reggiana, sconfinando sovente in quella modenese. L’edizione 2011 ha coinvolto i comuni di Boretto, Casalgrande, Carpi, Correggio, Scandiano e Soliera animan-do piazze, palazzi storici, cortili, rocche. La kermesse si svolge in piena estate, con concerti - la maggior parte dei quali gra-tuiti - che generalmente vanno da fine giugno o inizio luglio fino a metà agosto e presenta ogni anno una scelta molto eterogenea di artisti, provenienti da tut-to il mondo (come suggerito dal titolo), a testimonianza di un’apertura ora più che mai necessaria verso le culture di paesi lontani, spesso anche molto diversi dal nostro. Si tratta, dunque, di un messag-gio chiaro: la musica, proprio per le sue intrinseche caratteristiche di linguaggio

comprensibile a tutti, può aiutare ad ab-battere i muri che troppo spesso vengono innalzati tra le razze e tra i paesi del mon-do. Le anime che compongono Mundus vanno dalla musica popolare al jazz, dalla contemporanea all’etnica e nelle varie edizioni sono passati nomi di grandissima rilevanza. Qualche esempio? Danilo Rea, Enrico Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Uri Caine, Radiodervish, Gil Evans Orche-stra, Ambrogio Sparagna, Tinariwen (nel-la foto), Gianluca Petrella, Roberto Gatto, Elio, Ludovico Einaudi, Sarah Jane Morris, Cristina Donà, Ballake Sissoko & Vincent Segal, Peppe Servillo, Vinicius Cantuaria, Fabrizio Bosso, Terakaf, Artale Afro Per-cussions.foto di Eric Mullet

Mundus T da giugno ad agostoReggio E., e provincia e provincia modenese059 340221 – http://ater.regione.emilia-romagna.it

Mundus

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Il ricco cartellone dell’estate reggia-na. Tra musica, cinema, arte, teatro, danza, letteratura e sport.

Anche a Reggio in estate c’è qualcuno che non parte per le vacanze, che resta. Per questa sempre più numerosa catego-ria di “volenti-nolenti” è stato creato il ricco cartellone di Restate, titolo che gio-ca evidentemente sul restare e sulla sta-gione calda e che è un invito a godersi la città e magari scoprirne lati che un viag-gio in Mongolia o una vacanza a Follonica avrebbero impedito di notare. Una sera, ad esempio, capitammo in piaz-za della Vittoria, nello spiazzo dei Teatri, dove si stava giocando una partita di ba-sket tra ragazzini, nell’ambito della rasse-gna Restate. Fu un momento di straordi-naria poesia urbana e in più c’era un play maker della cui bravura ci innamorammo subito. Playground romantico e conside-razioni tecniche a parte, l’edizione 2011 in 92 giorni ha visto susseguirsi circa 500

eventi, quasi tutti gratuiti, tra musica, ci-nema, arte, teatro, danza, letteratura e sport, in oltre sessanta luoghi, dalle piaz-ze ai parchi, dallo Spazio Gerra alla Reg-gia di Rivalta, dalle biblioteche ai musei, dalle chiese al Lombroso, dai Chiostri di San Pietro ai cortili dei Palazzi storici, dal-la Fonderia al cimitero monumentale. In-somma Reggio non chiude per ferie, anzi: da giugno a settembre inoltrato scattano una serie di manifestazioni quotidiane che movimentano la città e che accom-pagnano le giornate lungo la stagione del dolce far niente. A Reggio invece si fa, ma con una certa dolcezza.

Nella foto un momento della rassegna Pellicole Ritrovate in piazza Prampolini, a cura del’Ufficio Cinema del Comune di Reggio Emilia

Restate T da giugno a settembre Reggio E., luoghi vari 0522 456249 - www.comune.re.it

I Concerti della Via Lattea e Suoni DiViniTda giugno a ottobreProvince di Reggio Emilia, Modena e Parma0522 392137La musica entra nei caseifici e nelle cantine con i Concerti della Via Lattea e Suoni DiVini, manifestazione che in dieci anni ha riscosso un successo sempre crescente. L’idea è mettere insieme mondi ap-parentemente distanti: quello della musica (da camera, folk, jazz), quello del Parmigiano-Reggiano e quello del vino.Universi che esprimono in real-tà grandi valori di cultura, arti-stica e di tradizione. La musica si arricchisce della suggestione dei luoghi ed i concerti diven-tano occasioni di aggregazione culturale e sociale. L’edizione 2011 ha coinvolto 23 comuni, anche nel territorio parmense e modenese. L’ingresso è gratuito.

Econotte

T luglioLuzzara [RE], Area golenale0522 977612Nel paese di Zavattini non può mancare una giornata dedicata al fiume Po, ai suoi ritmi, pae-saggi ed emozioni. Econotte - Notte bianca ad emissioni zero - si svolge nella golena di Luzzara, a pochi passi dal

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eventi

Restate

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centro storico, e sulle rive del Grande Fiume ci si immerge in una natura rara, quasi interamente incontaminata. Una natura romantica e forte come è stata decisa dal Po con le sue piene e le sue riti-rate e dove l’uomo ha agito sapientemente nel pieno rispetto del fiume. Di rara suggestione la posa di oltre 3000 candele, che aiutano nella notte a raggiungere i vari punti di emissione sonora, musicale o orale che sia. Il fuoco, la musica, la poesia e il contatto diretto con la natura permettono ad ognuno di sognare il proprio mondo. E al tempo stesso si crea una sinergia perfetta tra il centro animato del paese e l’insolito movimento sonoro all’interno della vegetazione golenale.

Montecchio UnpluggedT luglioMontecchio [RE], centro storico0522 861861Ad inizio luglio il centro storico di Montecchio Emilia si anima con Montecchio Un-plugged, festival di musica di strada - giunto nel 2011 alla sua settima edizione - che richiama ogni volta migliaia di persone grazie alla presen-za di musicisti e performer provenienti da tutta Italia.Insomma, è piena estate, la musica e la notte solleticano i sensi e Montecchio si lascia andare.

Festival Teatrale di Resistenza

T luglioGattatico [RE], Casa Cervi0522 678356 - www.fratellicervi.itDieci edizioni, un comple-anno importante per una rassegna nata come speri-mentale, ma che ha sempre avuto lo scopo di indagare aspetti diversi della contem-poraneità, aprendo spazi di riflessione non convenzionali sulla Resistenza e sulla me-moria della Resistenza. Ma anche e soprattutto su nodi e contraddizioni del tempo presente, legati al lavoro, alle ‘altre resistenze’, ai diritti sociali e civili. Molto bello anche il finale del festival che, dopo diversi giorni di riflessione, s’immerge in una catartica “serata della pasta-sciutta”, con una splendida lunga tavolata.

AntWorkT luglio-agostoReggio E., Parma, Modena0522 455716 - www.spaziogerra.itAnt Work - Giovani produ-zioni in rete tra Modena, Reggio Emilia e Parma - è un progetto dedicato alla cre-

atività giovanile. L’obiettivo è quello di mettere in rete i numerosi talenti presenti sul territorio, valorizzandoli e creando produzioni originali legate al mondo di fotogra-fia, illustrazione, musica, video, poesia e new media. I tre comuni coinvolti metto-no a disposizione alcune lo-cation centrali per le attività culturali delle rispettive città: lo Spazio Gerra a Reggio Emilia, l’Hub Cafè e la Pilotta a Parma, il Giardino Ducale a Modena.

TraMonti

T luglio-agostoComuni dell’Appennino reggiano059 340221 - http://ater.regione.emilia-romagna.itTraMonti - Incontri musicali nell’Appennino reggiano fra culture e tradizioni del mondo - propone concer-ti ambientati in contesti paesaggistici coinvolgenti e suggestivi. Musica, cultura, tradizioni, letteratura e paesaggio dialogano tra loro per dar vita a serate uniche sullo sfondo delle bellissime scenografie naturali che offre l’Appennino reggiano, come

il piazzale sotto la Pietra di Bismantova a Castelnovo ne’ Monti, la Centrale Enel a Ligonchio, il Lago Pranda a Collagna, il Borgo Frassine-dolo a Busana. Tra gli artisti che hanno partecipato negli anni Stefano Bollani, Aterbal-letto, Giovanni Lindo Ferretti, Emir Kusturica, Tinariwen, Ludovico Einaudi, Ambrogio Sparagna, Discanto, Aqua-ragia Drom (foto) con Moni Ovadia. L’ingresso ai concerti è gratuito.

Meeting People Is EasyT agostoReggio E., Campo Voloyouthlessfanzine.comA fine agosto - nel 2011 si è tenuto domenica 28 - Festa-Reggio al Campo Volo ospita il festival musicale Meeting People Is Easy, organizzato da Youthless che è fanzine, sito web ed etichetta disco-grafica. La scorsa edizione, la quarta, ha avuto come headliner i Massimo Volume ed i Julie’s Haircut, preceduti sul palco da Young Wrists, Welcome Back Sailors, Cut e Micromouse. Meeting People Is Easy non è però solamente musica dal vivo: nell’area tro-vano infatti spazio banchetti di etichette indipendenti, t-shirt a tiratura limitata, abbigliamento e oggettistica vintage. I concerti iniziano al pomeriggio e sono ad ingres-so gratuito. Un bel modo per esorcizzare insieme l’inizio della fine dell’estate.

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Tondelli è nato a Correggio il 14 settembre del 1955 ed è morto il 16 dicembre 1991. Nella sua breve vita ha pubblicato titoli in-dimenticabili come Altri libertini (1980), Pao Pao (1982), Rimini (1982), Biglietti agli amici (1986), Camere separate (1989), Un weekend postmoderno. Cronache dagli anni ottanta (1990), e la pièce teatrale Dinner Party. Ton-delli scriveva: “Non mi piacciono gli addii, ho imparato a scantonarli; non esiste nulla di definitivo figuriamoci gli addii e i fazzoletti e le strizzate di mano” (Pao Pao). Attraverso la letteratura Tondelli non ci ha quindi mai detto addio, lasciandoci il suo sguardo lucido e inos-sidabile sulla nostra società. Correggio ogni anno lo saluta e gli dedica approfondimenti e riletture, attraverso il meritorio lavoro del Centro di documentazione Tondelli, diretto da Viller Masoni.

Giornate TondelliT dicembre Correggio [RE], Palazzo dei Principi0522 691806

Correggio ogni anno saluta l’autore di Altri Libertini e lo celebra con approfon-dimenti e riletture.

Uguali_DiversiT settembreNovellara [RE]0522 655454 - www.ugualidiversi.orgDibattiti, spettacoli e laboratori nel paese della bassa reggiana, con temi che ogni anno cambiano: la Terra, i Giovani, il Futuro. Nella scorsa edizione del festival, dedicato alla Terra, hanno partecipato il priore del Monastero di Bose Enzo Bianchi, il professor Paolo Branca, Alberto Melloni e Romano Prodi, il giornalista Maurizio Ciampa, il responsa-bile del settore internazionale di Libera Tonio dell’Olio, il geografo Franco Farinelli, il filosofo Salvatore Natoli e il conduttore di Gastronauta su Radio 24 Davide Paolini. L’edizione 2012 si tiene dal 21 al 23 settembre.

A cena con...T da settembre a maggioTaneto di Gattatico [RE], Circolo Arci Fuori Orario0522 671970 - www.arcifuori.itQuasi ogni mercoledì, il palco del Fuori Orario - che nel fine-settimana propone concerti e djset - ospita scrittori, politici, magistrati, sociologi, filosofi, giornalisti, abbinando a questi succulenti incontri altrettanti succulenti menu legati molto spesso alla tradizione e alla politica del Chilometro Zero, ossia prodotti provenienti da zone limitrofe. Innumerevoli le personalità intervenute nel corso degli anni alle cene, da

Gianni Mura a Tito Boeri, da Jacopo Fo ad Antonio Ingroia. La voglia è sempre quella, di vederli tutti, di mangiare tutto.

Reggio Film FestivalT novembreReggio E., luoghi vari370 3037904 - www.reggiofilmfestival.itCentinaia di cortometraggi in concorso da tutto il mondo, ospiti di grande rilievo, incontri di approfondimento, grande partecipazione del pubblico. Questi gli ingredienti di Reggio Film Festival, una formula che si rinnova da dieci anni. Il festival si caratterizza per la scelta di un tema, che viene affrontato attraverso linguaggi differenti, quindi non soltanto cinema, ma anche arte, cultu-ra, parole, musica, spettacoli. Fra i numerosi ospiti che hanno presto parte al Reggio Film Festival segnaliamo Dario Fo, Pupi Avati, Alessandro Haber, Marco Bellocchio, Gianni Amelio, Matteo Garrone.

Scuola di Etica e PoliticaT da novembre ad aprileReggio E., La Gabella0522 430670 - www.gabella.re.itLa Gabella è un centro di ag-gregazione giovanile realizzato dal Comune con postazioni internet, un’emeroteca, un punto ristoro e una sala incontri attrezzata per dibattiti, proiezioni e mostre. Di parti-colare rilievo gli appuntamenti della Scuola di Etica e Politica

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eventi

Giornate Tondelli

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Teatro, spettacoli, danze, musiche, linguaggi, suoni, tecnologie si legano a riflessioni sulla cultura e la società.

L’autunno reggiano si movimenta con il Festival Aperto, che quasi sempre occupa il mese di ottobre e parte di novembre. Tra gli autori che nel tempo hanno nobi-litato la manifestazione citiamo in ordine sparso Paolo Fresu, Shen Wei, Vinicio Ca-possela, Royal Ballet of Flanders, Wayne Shorter Quartet, Alessandro Bergonzoni, Trisha Brown Dance Company, Uri Cai-ne, Aterballetto, Peter Stein, Billy Collins, Ryuichi Sakamoto, Le Luci della Centrale Elettrica, Cristina Zavalloni, Ballet Natio-nal de Marseille, Diamanda Galas, Fanny & Alexander, Societas Raffaello Sanzio. Il festival esordisce con questo nome nel 2009, mettendo assieme le due mani-festazioni - REC e RED - che fino ad un anno prima proponevano, in separate

stagioni, le tendenze contemporanee del-la musica e della danza. Aperto, dunque. A cosa? A teatro, spettacoli, danze, musi-che, linguaggi, suoni, tecnologie e ancora alla cultura, al dialogo, al divertimento, al pensiero, alla crescita, all’ascolto. Un festival che da sempre non si ferma alla ricerca nei linguaggi delle arti perfor-mative, ma si spinge alla riflessione sulle brucianti questioni della cultura, della so-cietà e del pensiero contemporanei. Le location in cui si tiene la kermesse sono i tre più importanti teatri cittadini, il Val-li, l’Ariosto e la Cavallerizza, con qualche digressione on the road, tra la via Emilia e il futuro.

Aperto FestivalT ottobre-novembreReggio E., Teatro Valli, Teatro Ariosto, Teatro Cavallerizza0522 458811 - www.iteatri.re.it

“Giacomo Ulivi”, incontri su tematiche quali l’economia, gli stranieri, la criminalità organizzata, il bene comune. Tra gli ospiti dell’edizione 2012, che prosegue fino ad aprile: Marco Iezzi, Francesco Daveri, Riccardo Petrella, Paolo Pinotti, Paolo Cento, Giorgio Prodi, Paolo Borgna, Gherardo Colombo, Francesco Delzio, Virginio Colmegna. Torneo Scacchistico Internazionale di CapodannoT dicembre-gennaio Reggio E., Hotel Mercure Astoria0522 330569È il più importante torneo di scacchi a livello nazionale, uno dei più importanti a livello internazionale, e prevede la partecipazione di sei Grandi Maestri. Nel 2011 è arrivato alla 54° edizione consecutiva (record mondiale per conti-nuità ininterrotta). Nel corso degli anni il torneo ha assunto un’importanza via via crescen-te, attirando grandi maestri da tutto il mondo. Il torneo del 1991/92, ad esempio, venne classificato di Categoria 18, fa-cendone allora il più importan-te a livello internazionale. Erano presenti anche il campione del mondo Garri Kasparov e l’ex campione Anatolij Karpov. Vin-se sorprendentemente l’indiano Viswanathan Anand, che batté Kasparov. L’edizione 2011 ha visto vincitore il 17enne olandese Anish Giri, ben più di una promessa.

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PERIODI VARISoli Deo Gloria, Reggio E. (da marzo a dicembre) [rassegna musica sacra] 0522 456249 p. 6Primavera Donna, Reggio E. (marzo, aprile, maggio) [incontri, teatro, convegni] 0522 456660RiutilizzaRE, l’usato domestico in Polveriera, Reggio E. (marzo, giugno, settembre, dicembre) [mercatino dell’usato] 3343302854Fotografia Europea, Reggio E. (da maggio a giugno, nel 2012 mostre dal 11/5 al 24/6) [festival fotografico] 0522 456249 p.4

Di Reggio in Reggia, Reggio E. (da maggio a settembre) [appuntamenti culturali, sportivi ed enogastronomici] 0522 456111I venerdì del planisfero alla Biblioteca Panizzi, Reggio E. (da gennaio a marzo) [incontri su fotografia letteratura attualità] 0522 456084Gli Ori della terra reggiana, Provincia di Reggio E. (da maggio a dicembre) [sagre] 0522 444413 p. 8Tacadancer, Provincia di Reggio E., Parma, Modena, Bologna e città limitrofe (da maggio a dicembre) [sfida tra orchestre di liscio] 0522 383527

calendarioeventi ricorrenti

Prima di mettervi in macchina, prenotare treni o aerei vi racco-mandiamo di verificare l’effettivo svolgimento degli eventi. Le segnalazioni sono state fatte considerando le edizioni 2011 e, quando già confermate, le date del 2012.

Mundus, Reggio E. e province di Reggio E. e Modena (da giugno ad agosto) [rassegna jazz etnica] 059 340221 p. 9Restate, Reggio E. (da giugno a settembre) [rassegna estiva di eventi vari] 0522 456249 p. 10I Concerti della Via Lattea + Suoni DiVini, Provincia di Reggio E., Modena e Parma (da giugno a ottobre) [rassegna musica classica jazz folk] 0522 392137 p. 10TraMonti, Appenino reggiano (luglio-agosto) [rassegna musicale] 059 340221 p. 11Ant Work. Giovani produzioni in rete, Reggio E., Modena, Parma (luglio-agosto) [mostre, concerti, eventi] 0522 455716 p. 11FestaReggio, Reggio E. (agosto-settembre) [incontri, eventi, concerti] 0522 500311A cena con... al Fuori Orario, Taneto [RE] (da settembre a maggio) [incontri] 0522 671970 p. 12Aperto Festival, Reggio E. (ottobre-novembre) [musica, danza, teatro] 0522 458811 p. 13Finalmente domenica al Ridotto del Teatro Valli, Reggio E. (da ottobre a maggio) [incontri] 0522 458811Scuola di etica e politica “Giacomo Ulivi” alla Gabella, Reggio E. (da novembre ad aprile) [incontri] 0522 430670 p. 12

Stagione concertistica Famiglia Artistica Reggiana, Reggio E. (da novembre ad aprile) [rassegna musica classica] 0522 580362Torneo scacchistico internazionale di Capodanno, Reggio E. (dicembre-gennaio) 0522 330569 p. 13Il mondo tra i fornelli, Reggio E. (da dicembre a marzo) [cucine dal mondo] 0522 456108Mappe Narranti, segni e sogni del paesaggio reggiano, Provincia di Reggio E. (tutto l’anno) [incontri, teatro, concerti, mostre] 0522 444111Bao’bab, Reggio E. e provincia (tutto l’anno) [letture, mostre, laboratori] 0522 456249Libri ad alta voce, Reggio E. (tutto l’anno) [letture, mostre, laboratori] 0522 558766Musica intorno al fiume, Provincia di Reggio E., Mantova, Cremona, Parma, Modena (tutto l’anno) [rassegna musica sacra] www.serassi.itMercato Bio Bettola alla Casa Cantoniera Autogestita, Reggio E. (tutti i mercoledì) www.casabettola.orgMercato del Contadino di piazza Fontanesi, Reggio E. (tutti i sabati) 0522 456660Viaromantiquaria, Reggio E. (un sabato al mese) [mercato antiquariato] 0522 455161

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GENNAIOFesta del Tricolore, Reggio E. (7 gennaio) 0522 456111

FEBBRAIOCarnevale, Castelnovo di Sotto [RE] (nel 2012 il 5, 12, 19 e 26) 0522 485711Eco Casa, Reggio E. (nel 2012 dal 16 al 19) [fiera] 0522 503511Mongolfiere Innamorate, Carpineti [RE] (nel 2012 dal 10 al 14) [raduno] 3491454182Nomadincontro, Novellara (nel 2012 il 25 e 26) [festival] 0522 934890

MARZOAsian Film Festival, Reggio E. (nel 2012 dal 16 al 24) [festival cinematografico] 0522 454437C.A.M.E.R., Mostra scambio di Reggio Emilia, Reggio E. (nel 2012 il 31/3 e 1/4) [fiera] 0522 703531Fiera del bue grasso, Cavriago [RE] 0522 373429Fiera di San Giuseppe “La Centenaria”, Scandiano [RE] 0522 857436Giornata mondiale contro il razzismo, Reggio E. (21 marzo) 0522 456737Mostra Internazionale Canina, Reggio E. (nel 2012 il 24 e 25) [fiera] 0522 282932Roccaciocc, Reggiolo [RE] [sagra] 0522 213700La Quattro Porte, Reggio E. [manifestazione podistica] 0522 456504

APRILECittadini del Mondo. Mostra convegno sulla migrazione, Reggio E. (nel 2012 dal 13 al 15) 051 501346Festa della Resistenza a Casa Cervi, Gattatico [RE] (25 aprile) 0522 671970 p. 7Free. Salone del freestyle, Reggio E. (nel 2012 dal 20 al 22) [fiera] 0522 503511Giornate della laicità, Reggio E. (nel 2012 dal 20 al 22 aprile) [incontri] giornatedellalaicita.com p. 6Gran Premio della Liberazione, Reggio E. (25 aprile) [gara ciclistica] 0522 267212Idea Verde, Fabbrico [RE][mostra mercato] 0522 751911International Kayak Enza, Vetto [RE] [competizione] www.vettodenza.itVivicittà, Reggio E. [manifestazione podistica] 0522 267211

MAGGIOCappelletti antifascisti, Reggio E. [cena] 0522 454832Correggio Jazz, Correggio [RE] 0522 637813Corteo Storico Matildico, Quattro Castella [RE] 0522 249211Festival Internazionale delle Abilità Differenti, Correggio [RE], Carpi [MO], Modena e Bologna (maggio) [spettacoli, laboratori, convegni] 059 664774

Fiera di San Cassiano, Novellara [RE] 0522 655417Gnoccata, Guastalla [RE] [sagra] 0522 835446Gran Fondo “La due passi Matildica”, Reggio E. [gara ciclistica] 0522 1751253Handmade Festival, Guastalla [RE] (1 maggio) [indie rock] 3395345232 p. 6Magnalonga, Rolo [RE] 0522 658011Mercatino del riuso, Fabbrico [RE] 0522 751923Mostra mercato del fumetto, Reggio E. (nel 2012 il 26) 0522 332336MondinPiazza, Reggio E. [festival interculturale] 0522 456737 p. 7Natura Bio, festival stili di vita sostenibili, Correggio [RE] 0522 682977Pollicino in Fiera, Reggio E. (1 maggio) 0522 454832Primo Maggio Aiolese, Sagra di San Giuseppe, Villa Aiola di Montecchio [RE] (1 maggio) 0522 871271Re di Fiori, Reggio E. (nel 2012 il 20) [mostra mercato florovivaismo] 0522 494148Reggio Narra, Reggio E. e Castelnovo ne’ Monti (maggio o giugno) [letture per bambini] 0522 456585 p. 7 Remida Day, Reggio E. [mostra riciclaggio creativo / fiera usato domestico] 0522 431750 p. 7Salone del cavallo americano, Reggio E. (nel 2012 dal 17 al 20) 0421 280235

Wow, Scandiano [RE] [notte bianca] 0522 830902

GIUGNO1,6,7 Contatto!, Reggio E. [laboratori e spettacoli] 0522 456737 p. 8Diecimila metri sui Ponti di Calatrava, Reggio E. [manifestazione podistica] 0522 267223Dinamico festival. Festival internazionale circo contemporaneo, Reggio E. 3480053142L’Emilia e una notte, Rubiera [RE] (giugno o luglio) [festival teatrale] 0522 621133Festival del Cinema, Brescello [RE] 0522 482511Fiera di San Quirino, Correggio [RE] 0522 630711Giornata mondiale del rifugiato, Reggio E. (20 giugno) 0522 456737Hangover Fest, Cadè [RE] [festival rock] myspace.com/hangoverfestKFX R.E.volution, Canossa [RE] [snowboard, enduro, live, djset] 335277674Buonanotte Correggio, Correggio [RE] [notte bianca] 0522 631770Novellara Blues Festival, Novellara [RE] 3292127648PICNIC!festival, Reggio E. [festival fumetto]www.picnicfestival.it p. 8Premio Paolo Borciani / Festival del Quartetto d’Archi, Reggio E. 0522 458811 p. 6

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Reggio Narra, Reggio E. e Castelnovo ne’ Monti [RE] (maggio o giugno) [letture per bambini] 0522 456585 p. 7Ruttosound, Reggiolo [RE] [gara di rutti] 3286928282Sagra del Po, Boretto [RE] 0522 965601

LUGLIOAgrinotte, Puianello di Quattro Castella [RE] [mercato prodotti tipici] 0522 249211Albinea Jazz, Albinea [RE] 0522 590211Casalgrande Jazz Festival, Casalgrande [RE] 0522 1880040Econotte, Notte Bianca ad emissioni zero, Luzzara [RE] 0522 977612 p. 10L’Emilia e una notte, Rubiera [RE] (giugno o luglio) [festival teatrale] 0522 621133Festa della Canapa, Felina di Castelnovo ne’ Monti [RE]www.festadellacanapa.comFestival Teatrale di Resistenza, Gattatico [RE] [festival teatrale] 0522 678356 p. 11Fiera del Parmigiano Reggiano, Casina [RE] (fine luglio / inizio agosto) 0522 604711Montecchio Unplugged, Montecchio [RE] [festival buskers] 0522 861861 p. 11Praticio Rock, Gattatico [RE] [festival indie rock] 3408103613Piccolo Festival di Teatro, Montecchio [RE] 0522 861864

Roadie Rock Festival, Casina [RE] [indie rock] www.effettonotte.itRock in Rolo, Rolo [RE] [festival indie rock] 3277384870Lo Scarpazzone in forma, Carpineti [RE] [sagra] 3356655624Show Festival, Felina di Castelnovo ne’ Monti [RE] [festival enogastronomico] 0522 610249

AGOSTOMeeting People Is Easy, Reggio E. [festival indie rock] youthlessfanzine.com p. 11

SETTEMBREAntica Fiera dei Tori, Cavriago [RE] 0522 373474Big Bang festival. Rassegna di prosa per compagnie reggiane, Reggio E. 0522 383178Casa & Tavola, Reggio E. (nel 2012 dal 29/9 al 7/10) [fiera] 0522 503511Castelnovo Favolare, Castelnovo Sotto [RE] [racconti, spettacoli. mezza maratona fotografica] 0522 485736Fiera di San Michele, Castelnovo ne’ Monti [RE] 0522 610111Fricandò, Correggio [festival buskers] 0522 641817Notte Bianca, Guastalla [RE] 0522 219812Palio dell’Angelica, Scandiano [RE] 0522 764273

Piante e animali perduti, Guastalla [RE] [fiera] 0522 219812Portobello’s, Coreggio [RE] [mercato usato domestico] 641817Re di Fiori, Reggio E. (nel 2012 il 16) [mostra mercato florovivaismo] 0522 494148 Reggio Air Festival, Reggio E. [festival electro] www.myspace.com/reggioairfestivalRievocazione Storica Canossana, Canossa [RE] 0522 248411Sagra della Giareda, Reggio E. 0522 451152Uguali_Diversi, Novellara [RE] (nel 2012 dal 21 al 23) [festival, incontri, conferenze] 0522 655454 p. 12

OTTOBREBiblioDays, Reggio E. e provincia [letture e incontri nelle biblioteche] 0522 456084Festa della Castagna e della Nocciola, Roncaglio di Canossa [RE] 0522 248423Festa del Marrone, Casina [RE] 0522 607419Festa della castagna e del cinghiale, Collagna [RE] 0522 897120Festa della Castagna a Marola, Carpineti [RE] 0522 810430Immagina, Reggio E. (nel 2012 dal 19 al 22) [mostra mercato gallerie d’arte moderna e contemporanea] 0522 503511Mercatino del riuso, Fabbrico [RE] 0522 751923

Rassegna Antiquariato, Montecchio [RE] (fine ottobre / inizio novembre) 0522 861858Regium Antiquaria (nel 2012 dal 27/10 al 4/11) [fiera antiquariato] 0522 503511

NOVEMBREEsposizione ornitologica internazionale, Reggio E. (nel 2012 il 24 e 25) 0522 515118Festa d’Autunno “Ciccioli Balsamici”, Albinea [RE] 0522 590211Fiera di Santa Caterina, Guastalla [RE] 0522 839744Fiera Fotovoltaico, Eolico, Idroelettrico, Energie Alternative e Fonti Rinnovabili, Scandiano [RE] (biennale, 25 novembre e 1-2 dicembre 2012) 0522 857153Reggio Film Festival, Reggio E. 3703037904 p. 12Regustibus, Scandiano [RE] 0522 764302Sagra del Patrono San Prospero, Reggio E. (24 novembre) 0522 456316

DICEMBRECambi & Scambi, Reggio E. (nel 2012 l’1 e il 2) [fiera] 0545 27548Festa del cicciolo, Cadelbosco Sopra [RE] 3358251588Giornata del migrante, Reggio E. 0522 456737Giornate Tondelli, Correggio [RE] [incontri] 0522 691806 p. 12Maratona di Reggio Emilia, Reggio E. 0522 451152

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La Salumeria del Rock[rock, folk, blues, indie]via per Rubiera, 36/aArceto di Scandiano0522 989989Teatro dei Tamburi (birreria)[blues, rock, folk, tributi]via San Bernardino, 51San Bernardino di Novellara0522 668149Tempo Rock[punk, rock, metal]via Ss 63Gualtieri3288288485Circolo Arci I Vizi del Pellicano[indie]via Ronchi Fosdondo, 11Fosdondo di Correggio338 5450243

TEATRI A REGGIO EMILIATeatro Municipale Valli piazza Martiri del 7 luglio 0522 458811Teatro Ariostocorso Cairoli, 10522 458845Teatro Cavallerizza viale Antonio Allegri0522 458970Teatro Piccolo Orologio via J. E. Massenet, 230522 383178Teatro San Prosperovia Guidelli, 50522 439346Teatro Regiòvia Agosti, 60522 920144Piccolo Teatro San Francesco da Paolavia Emilia Ospizio, 620522 555392

TEATRI IN PROVINCIATeatro Comunale Gonzaga Ilva Ligabue di Bagnolo 0522 952885

Cinema Teatro Metropolis di Bibbiano 0522 882769Teatro Comunale di Boretto 0522 965287Teatro Comunale Gino Cervi di Brescello 0522 482511L’Altro Teatro di Cadelbosco Sopra 0522 919339Teatro De André di Casalgrande 0522 1880040Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti 0522 614078Cinema Teatro Multisala Novecento di Cavriago 0522 372015Teatro Comunale Bonifazio Asioli di Correggio 0522 637813 Nuovo Teatro Pedrazzoli di Fabbrico 0522 665656 Teatro Comunale di Gualtieri 0522 221829 Teatro Comunale Ruggero Ruggeri di Guastalla 0522 839757 Cinema Teatro Zacconi di Montecchio 0522 864179Teatro della Rocca di Novellara 0522 655407 Cinema Teatro Eden di Puianello 0522 887290Teatro Comunale Giovanni Rinaldi di Reggiolo 0522 213713 Teatro Comunale di Rio Saliceto 0522 649465, Teatro Herberia di Rubiera 0522 621133Cinema Teatro Excelsior di Rubiera 0522 626888, Cinema Teatro Forum di Sant’Ilario 0522 674748Cinema Teatro Boiardo di Scandiano 0522 854355 Teatro Manzoni di Vezzano s/C 0522 601361

LIVE CLUB A REGGIO EMILIACircolo Arci Tunnel[rock, elettronica, indie]via del Chionso 20/g3397017191Circolo Jack[pop, rock, blues, tributi]via dei Pratonieri, 203401195429Centro Sociale Lab AQ16[reggae, hip hop, elettronica, folk, rock]via F.lli Manfredi, 14www.autistici.org/labaq16/

LIVE CLUB IN PROVINCIACircolo Arci Bainait[rock, folk, cantautorato]piazza Repubblica, 13Montecchiowww.bainait.itBarricada Cafè[rock, folk, blues, tributi]Via G.Falcone, 11Dinazzano di Casalgrandewww.barricadacafe.com

Circolo Arci Calamita[indie]Via Guardanavona, 11Cavriago3381222640Osteria Cantina Garibaldi[jazz, folk, cantautorato]piazza GaribaldiCavriago0522 372065Corallo[rock, hard-rock, folk, indie, tributi]viale della Rocca, 4/eScandiano0522 857222Circolo Arci Fuori Orario [folk, rock, pop, indie, cantautorato, tributi]via Don Minzoni 96/bTaneto di Gattatico0522 671970Circolo Arci Marasma 51[reggae, afro-funky, indie]via Nazionale, 87Codisotto di Luzzara3806898028

Plive club e teatri

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quello più denso di costruzioni im-portanti e nobiliari, come la Prefet-tura e Palazzo Allende (ex Ducale), sede della Provincia. Vicino alla via Emilia il corso si al-larga in piazza Gioberti, dove s’in-nalza l’Obelisco dedicato ai primi martiri per la libertà.

Di fronte alle citate Prefettura e Provincia si staglia la massa impo-nente della Basilica della Beata Ver-gine della Ghiara (foto a destra), la cui costruzione (iniziata nel 1597) è legata al miracolo avvenuto il 29 aprile 1596 allorché il giovane Marchino, sordomuto dalla nascita, ottenne miracolosamente parola ed udito mentre pregava davanti a un’immagine della Madonna di-pinta dal Bertone. All’interno, tra le altre, opere di Ludovico Carracci, Gianfrancesco Barbieri (il Guercino), Lionello Spada, Alessandro Tiarini, Carlo Bonomi e Luca Ferrari.

Uscendo dalla basilica, dall’attiguo portico sulla sinistra, sentiamo le voci di quattro vecchietti impegnati in una briscola all’ultimo sangue, con relativi improperi: anche la Bea-ta Vergine ormai si è abituata.

Risalendo il corso verso piazza Ro-versi passiamo davanti al civico 32, dove è cominciata la storia del Quartetto Italiano, e poco più in là il supermercato Coop 1.

Ritorniamo in piazza Roversi, illumi-nata dal sole che cala: una donna passa in bicicletta, un’altra s’infila silenziosa nella Chiesa del Cristo, due adolescenti aspettano il bus, o forse solo di crescere in fretta, chis-sà. C’è armonia in questo luogo ed è quanto basta.

Nel centro di Reggio fatto ad Esagono - una piccola Francia - corso Garibaldi si dipana nella parte sud-ovest, seguendo il vecchio corso del torrente Crostolo, deviato fuori dalle antiche mura già in tempi medievali. Caratteristica principale di questa strada elegante, incorniciata da magnifici tigli, è proprio l’andamento fluviale, che disegna una morbida curva simile ad un’ansa.Ed in effetti tutto pare un po’ morbido e accogliente in questo tratto di città, che collega piazza Roversi, ad est, fino alla Basilica della Ghiara, al capo opposto.

E noi seguiamo decisamente questa di-rezione, incamminandoci sulla destra di piazza Roversi (foto in alto) e ammi-rando subito il signorile Palazzo Panciroli-Trivelli (eretto nel XV secolo) all’angolo a sinistra della pedonale via Farini e il gran-de Palazzo Rangone in quello a destra. Incuriosisce, al numero 25/a, il Granata Club, storica sede del tifo calcistico reg-giano, che sembra la bottega di un bar-biere. Poco più in là si fa largo la sagoma ele-gante della sede espositiva di Palazzo Magnani. Il lato destro è certamente

Corso GaribaldiLungo il vecchio corso del torrente Crostolo c’è un viale un po’ parigino, tra tigli, palazzi, palazzetti, chiese, piazze e antiche mura.

percorsicentro

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PALAZZO MAGNANIcorso Garibaldi, 29/31Costruito nella seconda metà del XVI secolo, Palazzo Magna-ni è una delle principali sedi espositive della città. Nel 2011 ha ospitato le mostre di De Chirico, Kubrick fotografo e la prima grande antologica dedicata in Ita-lia a Shozo Shimamoto. Dal 5 febbraio al 29 aprile 2012 è in programma Incanti di terre lontane. Hayez, Fontanesi e la pittura italiana tra Otto e Novecento.

CENTRO SOCIALE CATOMES TOTvia G. Panciroli, 12Sono 26 i centri sociali convenzionati con il Comune di Reggio Emilia. Il Catomes tot (“incontriamoci tutti”, in dialetto reggia-no) porta uno dei nomi più evocativi (se la gioca con il Buco Magico in zona Buco del Signore). Il centro viene autogestito dai soci ed organizza attività ricreative, culturali e sportive come giochi di carte, cene sociali, gite e feste. Poi naturalmente si balla: giovedì, sabato e domenica.

COOP 1corso Garibaldi, 26Il marchio Coop fu disegnato da Albe Steiner appositamente per questo negozio, il primo supermercato Coop a livello nazionale, aperto al pubblico dal 19 ottobre 1963. Allora c’erano le scale mo-bili e sembrava di entrare in un’astronave. All’interno del negozio e sulle vetrine sono esposte le fotografie in bianco e nero scattate all’epoca dell’inaugurazione e che ritraggono volti stupiti e spaesati. Oggi la Coop 1 è un piccolo e comodo supermer-cato per il centro storico.

ALLETTANTI DIGRESSIONITutte sul lato destro, da piazza Gio-berti a piazza Roversi.

Via Guasco: per gli amanti del-lo sport (del basket in particolare) ecco il Palazzetto dello Sport, strut-tura che non brilla per stile, ma che poi le si vuole bene proprio per quello.

Via della Racchetta: in fondo, vicino al viale della circonvalla-zione, Villa Zironi, progettata e costruita nel 1925 dall’architetto Tirelli, con un giardino splendido e un’aria d’abbandono che rendono la costruzione misteriosa e un po’ hitchcockiana.

Via Bardi: una bella strada con-tornata da altrettanto bei palazzi che conduce in via Gazzata, dove troviamo l’importante Chiesa di Sant’Agostino, nominata già nel 1183 in una bolla papale e in segui-to più volte distrutta e ricostruita.

Voltando a destra in via Reverberi e camminando verso la circonvalla-zione c’imbattiamo nel rinnovato Parco Tocci, con il suo civettuolo e sghembo campo da basket e dall’altra parte del parco il mitico centro anziani Catomes Tot.

Piazza XXIV Maggio: tornando su via Gazzata, direzione via Ariosto (prosieguo di corso Garibaldi) in-

crociamo l’accogliente piazzetta, già piazza della Legna, ristrut-turata recentemente con una pavimen-tazione in legno ad omaggiare la vecchia toponomastica.

Viale Monte Grap-pa: al numero 40, la Casa del Baluardo di Porta Castello, che reca ancora tracce dell’antica porta e del-le mura di Reggio (XV secolo), unico avanzo superstite in tutta la città.

foto di Paolo da Reggio (it.wikipedia.org) a cui è stata applicato il filtro Earlybird

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Per i Romani era Regium Lepidi. Quel grande costruttore del console Marco Emilio Lepido, oltre a disegnare una per-fetta linea retta tra Rimini e Piacenza - la via Emilia - ci costruì anche una città in-torno. Reggio appunto.

È passato qualche annetto da allora, ma la via Emilia è sempre lì, a tagliare la città da est ad ovest (o viceversa...), sempre im-portante logisticamente, nonostante tan-genziali, autostrade e ferrovie. Il tratto che percorre la città all’interno della circonval-lazione è come diviso in due dal crocevia di piazza del Monte, da dove si rag-giunge anche la piazza principale (piazza Prampolini) e quella dei Teatri (piazza del-la Vittoria). Andando da piazza del Monte verso est è denominata via Emilia San

Pietro, mentre via Emilia Santo Stefa-no porta in direzione Parma. Scegliamo d’incamminarci verso quest’ultima.

Al numero 3 troviamo Casa Venturi, dove il fisico e matematico Giambattista Ven-turi aveva raccolto tra Sette e Ottocento la sua collezione di dipinti, mentre sulla si-nistra, oltrepassata via Guido da Castello, al numero 6, Casa Camellini, con all’in-terno le tempere decorative realizzate dal giovane Antonio Fontanesi, destinato a diventare un protagonista del paesaggio europeo. Al numero 30 ecco il portico bianco, un po’ defilato, della Chiesa di Santo Stefano, nota già nel 1130, passata dai Templari ai Cavalieri di Malta fino ai Car-melitani Scalzi.

Lungo la via Emilia

Torniamo verso piazza del Mon-te per proseguire verso via Emilia San Pietro, delimitata da palazzi tra i più rappresentativi della città ed il cui lato destro è caratteriz-zato dalla presenza di portici, ab-bastanza rari a Reggio. Al civico 5 notiamo l’ottocentesco Palazzo Corbelli, mentre sul lato oppo-sto si segnala Palazzo Guicciar-di, in angolo con via San Nicolò. Sulla destra, all’angolo con via Bo-iardi, Casa Fiordibelli-Boiardi (XV secolo), ai numeri civici 27-29 Pa-lazzo Fontanelli Sacrati, con il bel cortile dove troneggia un antico pozzo in marmo. E ancora, Palazzo Cassoli e l’elegante Palazzo Ruini, di fronte alla Chiesa di San Pietro. Superata la chiesa da rilevare, sulla sinistra, l’Arco del Follo, inneggian-te alle vittorie di Napoleone.

Infine, arrivando su piazza del Tri-colore, sulla destra si può vedere l’unica superstite delle due casel-le del dazio progettate nel 1877 dall’architetto Achille Grimaldi, mentre a sinistra si staglia il Grat-tacielo di Reggio (foto a destra), edificio anni ‘50 di 13 piani non certo aggraziati che si è guadagna-to questo affettuoso appellativo newyorchese dagli abitanti molto protettivi, come ogni mamma, ver-so il figlio meno fortunato.

Tornando verso il centro, al nume-ro 44, troviamo i suggestivi Chio-stri di San Pietro (foto in alto), in origine appartenenti ai Monaci Benedettini.

Poco oltre ci imbattiamo nell’antico Mercato Coperto, luogo di grande fascino, in fase di ristrutturazione e di ripensamento nella fruizione

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La via Emilia. É passato qualche anno dall’inaugurazione di questa grande ope-ra, ma tutto continua a girarle attorno.

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degli spazi. Il nuovo Mercato Coperto svolgerà infatti an-che il ruolo di piazza coperta e luogo di incontro e collega-mento.

Appena superata via Roma una targa dorata sul selciato della via Emilia segnala il locus gromae, punto di fondazione della Reggio romana ed inter-sezione tra il decumano mas-simo (la via Emilia) ed il cardo (che da via Roma proseguiva nelle attuali via Resti e via Gal-gana).

ALLETTANTI DIGRESSIONI

Via dell’Aquila: laterale de-stra via Emilia Santo Stefano, direzione Parma, al numero 3 sorge la Sinagoga ebraica, costruita fra il 1857 e il 1858 dall’architetto Pietro Marchel-li, sul luogo dove dal 1672 era già in funzione una preceden-te sinagoga. Per decenni in stato di degrado, nel 2008 è stata riaperta dopo un restau-ro che ha restituito la bellezza dell’interno neo-classico, ora sede di mostre temporanee.

Via San Nicolò: laterale sini-stra di via Emilia San Pietro, direzione Modena, ci piace la semplicità della Chiesa di San Nicolò, angolo via Sessi, e soprattutto il suo suggestivo chiostro quattrocentesco.

Via San Girolamo: da non perdere l’omonima chiesa, aperta a richiesta, vero gioiello dell’architettura barocca.

TOSI DISCHI 2.0via Emilia San Pietro, 57/cLo storico negozio di dischi si è trasferito in una nuova sede - sempre in centro storico - con giardino interno, palco e connessione wi-fi. Capita che i Verdena siano in città, al pomerig-gio passino in negozio, una breve intervista sul divanetto, poi due chiacchiere con il pubblico e magari ci scappi un pezzo in acustico. Al sabato pomeriggio può andare così, o magari c’è la presentazione di un disco, sempre in acustico, o di un libro. Tosi Dischi 2.0 ospita inoltre eventi collegati a Fotografia Europea e al programma di Restate.

CHIOSTRI BENEDETTINI DI SAN PIETROvia Emilia San Pietro, 44Il Chiostro piccolo (di impianto rinascimentale) fu realizzato nel 1524 da Bartolomeo Spani e da Leonardo Pacchioni. Il Chiostro grande fu edificato nel 1584 da Prospero e Francesco Pac-chioni, imponente con la sua alta loggia. Di recente recuperati, soprattutto in primavera ed estate i Chiostri si animano, grazie alle mo-stre organizzate all’interno, che ne aumentano la straordinaria suggestione monumentale.

CHIESA DI SANTO STEFANOvia Emilia Santo Stefano, 30Situata presso una piccola piazzetta sulla via Emilia, spicca con il suo gentile e aggraziato portico bianco. Nota fin dal 1130, divenne dopo una trentina di anni possesso dei Tem-plari. Nel 1208 fu inglobata nella nuova cerchia muraria cittadina e con la soppressione dei Ca-valieri del Tempio passò ad altri Cavalieri, quelli di Malta, che la tennero fino al 1696, quando l’acquisirono i Frati di San Francesco da Paola che, un secolo più tardi (1794) la cedettero ai Carmelitani Scalzi. Una storia ricca di colpi di scena e di passaggi di mano, con il comune denominatore di essere sempre stato un luogo molto vivo nella storia cittadina.

foto di Giorgio Galeotti (panoramio.com)

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Partiamo da piazza del Monte, dall’edi-ficio più prestigioso che vi si affaccia, il Palazzo del Monte di Pietà, il cui nucleo primitivo risale al 1188 e dove, fino ai primi decenni del ‘400, ebbe la sua sede l’antico Comune della città. Davvero rile-vante la torre, eretta nel 1216, la quale, duecento anni dopo, venne dotata di un orologio meccanico con statue lignee. Sul lato nord notiamo Palazzo Bussetti (1657), mentre su quello est trionfa l’an-tico Palazzo del Capitano del Popolo che risale al 1280: l’aspetto attuale è frutto

dei restauri effettuati negli anni Venti del Novecento, basati su tracce dei prospetti originali. Facciamo due passi verso sud e arriviamo nella piazza principale della città, piazza Prampolini, sulla quale si affacciano, da sinistra a destra, il Battistero (ufficialmen-te del tardo ‘400, probabilmente di ori-gine ben più antica); il Palazzo Vescovile; la Cattedrale, fondata nel 857, con all’in-terno la famosa tela de L’Assunzione di Maria Vergine con San Pietro in cattedra e San Girolamo del Guercino; il Palazzo

Di piazza in piazza

dei Canonici; il Palazzo del Co-mune (la cui costruzione inizia nel 1414, per poi concludersi entro il secolo, compresa l’erezione della torre su via Toschi, comunemente nota come Torre del Bordello, dal nome di un edificio attiguo un tem-po adibito a postribolo); il Palazzo del Podestà (quattrocentesco); il Palazzo delle Notarie (sede fino alla metà del Quattrocento del Collegio dei Notai che avevano i loro banchi sotto il portico, poi ristrutturata nel Settecento) ed il fronte principale del Palazzo del Monte di Pietà.

Andiamo ora verso, anzi dentro, il Palazzo del Comune: al suo inter-no troviamo infatti il Museo del Tricolore, che consente di appro-fondire le vicende storiche legate alla nascita della bandiera italiana, nata proprio a Reggio il 7 gennaio 1797.

Di nuovo all’aria aperta, proprio sull’altro lato della piazza, è collo-cata la statua raffigurante il Crosto-lo (torrente cittadino che scorre ora leggermente periferico al centro storico), proveniente dalla Villa Du-cale di Rivalta.

Percorriamo ora un interessante percorso porticato (il Broletto) che collega piazza Prampolini (Piàsa Granda) con un’altra bella piazza cittadina, piazza San Prospero, nota anche come Piàsa Céca, cioè “piazza piccola”. Il portico fu rea-lizzato nel 1488 con l’apertura al pubblico del passaggio sotto la loggia.

Superato il Broletto si apre la sug-gestiva visione della Basilica di San Prospero, dedicata al patrono della

Piazza del Monte come il “via” del Monopoli. Si riparte sempre da lì, anche per arrivare in Piàsa Granda, in Piàsa Céca e poi fermarsi in piazza Fontanesi.

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MUSEO DEL TRICOLOREpiazza Prampolini, 1La bandiera nazionale ita-liana nacque a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797. I rappre-sentanti delle quattro città di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara proclamarono il tricolore bianco, rosso e verde come vessillo della Repubblica Cispadana, il nuovo Stato sor-to sotto la protezione delle armi francesi. La storica seduta si svolse all’interno del Palazzo Comunale, denominata Sala del Tricolore ed ora sede del Consiglio Comu-nale. Nei locali adiacenti è stato allestito il Museo del Tricolore, formato da due se-zioni: periodo napoleonico e Risorgimento nazionale, ambedue molto belle e ricche di cimeli e documenti.

CIRCOLO GODOTvicolo Casalecchi (vicino piazza San Prospero)Trovare il Godot non è semplice. Nascosto da una serranda poco ospitale, farà de-sistere i meno avventurosi. Vale invece la pena di varcare la soglia (attenti all’infido gradino!) per scoprire un locale per cospi-ratori, scacchisti e maudit, dove si respira un’atmosfera da riunione carbonara e si incontra parte della nutrita schiera di intellettuali e artisti reggiani. Interessante la selezione di opere in mostra nel locale, che ogni mese accoglie la personale di un artista. Periodicamente il Godot ospita anche concerti, djset e performance. Una menzione d’onore la merita Rey, il premuroso gestore, uomo d’altri tempi nascosto dietro una folta barba scura.

città, con l’imponente torre cam-panaria a pianta ottagonale sulla destra e gli orgogliosi leoni (foto in basso) stazionanti sul sagrato, come a difesa della chiesa. Le due piazze sono il vero fulcro della vita cittadina. Attraverso via Prevostura arriviamo in via Toschi, per poi giungere in via San Carlo: sulla destra, sot-to il porticato, ecco l’oratorio dei Santi Carlo e Agata, di recente restaurato e sede di mostre di arte contemporanea. Un po’ più avanti sulla sinistra, al numero 10, ecco il Palazzo dei Mercanti del Panno che risale alla fine del ‘400 (completato nel 1541) sede della corporazione fino al ‘700. L’imponente porti-cato a quattro arcate, di cui una

cieca, è magnifico e dona alla via un andamento inusuale. Un tempo qui scorreva il ramo principale del canale di Secchia, da cui si traeva l’acqua necessaria per il lavaggio delle lane.

Il percorso delle piazze si conclu-de in piazza Fontanesi (foto a sinistra), vasta e alberata. Anche qui esisteva un canale, quello del Guazzatoio, essenziale per la lavo-razione della seta e per la concia delle pelli. La piazza ha un fascino incredibile e magnetico, vagamen-te transalpino. Non è un caso che il percorso termini qua, visto che da qui non abbiamo molta intenzione di spostarci...

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Eccoci di nuovo in piazza del Monte, dove ormai conosciamo i vigili urbani e gli “umarells” che stazionano sotto il Palaz-zo omonimo. Ripartiamo, stavolta verso nord e imboc-chiamo via Crispi dove al civico 6 spicca la storica Libreria del Teatro. In breve arriviamo nell’ampia piazza Martiri del 7 luglio (dedicata ai ragazzi uccisi dalla polizia agli ordini del governo Tambro-ni nel 1960), dominata sul lato opposto dall’imponente mole del principale teatro cittadino, il Teatro Municipale Romolo Valli, costruito nel 1857, e che ospita le stagioni d’opera, concerti, danza, musical e operetta ed alcuni titoli di prosa. Nel

ridotto del Valli si tengono invece espo-sizioni, conferenze, convegni ed incontri con gli artisti.Sulla destra di piazza Martiri si trova l’edificio in stile antico che ospita la Banca d’Italia, costruito nel 1924 dopo la demolizione dell’antichissima Chiesa di San Giacomo. Sulla sinistra non può sfuggire la massiccia presenza dell’Isola-to San Rocco, costruzione del 1953-54, prodotto esemplare delle idee urbanisti-che e dell’ansia di ricostruzione del Do-poguerra. Sulla sinistra del Teatro Valli si trovano i Giardini Pubblici, principale polmone ver-de del centro storico cittadino.

Tra musei e teatri

Nell’area dei Giardini Pubblici è presente la scuola d’infanzia Diana, che nel 1991 ricevette l’appellativo di “asilo migliore del mondo” dal-la rivista statunitense Newsweek. Reggio in effetti è da anni all’avan-guardia sui temi dell’educazione e dei progetti per l’infanzia. “From the cradle to the grave”, tanto per stare sul welfare così amato da queste parti: ecco sem-pre dentro ai Giardini spuntare la Tomba dei Concordii, monumento funerario del I secolo d.C., tra i più importanti nel suo genere nell’Italia settentrionale.

Su viale Allegri si trova anche l’Antico Foro Boario, noto come ex-caserma Zucchi, recentemente resturato ed ora sede dell’Univer-sità di Modena e Reggio Emilia. Nell’Aula Magna “Manodori” si tengono incontri e conferenze aperti al pubblico e dall’edificio ac-canto trasmette la radio universita-ria Rumore Web.

Su viale Allegri si affacciano poi il secondo teatro cittadino, l’Ariosto (1740), che ospita prosa e danza, e il Teatro della Cavallerizza - Cesare Zavattini, spazio polivalente ricavato da un vecchio maneggio coperto.

Su corso Cairoli ecco spuntare le bizzarre forme gotico-rinasci-mentali del palazzo della Galleria Parmeggiani, fatto costruire da Luigi Parmeggiani (commerciante d’arte dalla vita avventurosa) tra gli anni ‘20 e ‘30, caratterizzato dalla singolare guglia dorata, quasi un minareto, che si staglia nel pano-rama cittadino. La Galleria ospita collezioni ottocentesche di dipinti, mobili, tessuti, armi.

Tre teatri nel raggio di qualche metro. I Giardini accanto all’Università. Le im-portanti collezioni dei Musei Civici e la contemporaneità allo Spazio Gerra.

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PALAZZO DEI MUSEI CIVICIvia Spallanzani, 1I Musei Civici sono uno straordinario contenitore di raccolte e collezioni riferibili ad Archeologia (come il Museo Chierici), Etnografia, Storia dell’Arte (tra queste la Galleria Fontanesi), Storia della città e Storia Naturale. Celebre la Collezione Spallanzani che - realizzata tra tra il 1771 e il 1799 - costituisce un raro e prezioso docu-mento nella storia del collezionismo naturalistico. Si segnalano, inoltre, l’Atrio con mosaici di epoca romana e medioevale ed il Portico dei Marmi in cui dal 1775 sono esposti materiali romani, medioevali e rinascimentali, più recentemente collocati anche nei suggestivi Chiostri.Nel Palazzo dei Musei si tengono regolarmente anche mostre temporanee, presentazioni di libri ed incontri su arte, archeologia, scienza, ambiente e - da giugno a settembre - diversi eventi del cartellone di Restate.

LIBRERIA DEL TEATROvia Crispi, 6Nata nel 1906 è l’unica libreria reggiana di interesse sto-rico e protetta da vincolo ministeriale. Da più di 50 anni la gestione è nelle mani di Nino Nasi (esattamente dal 1 luglio del 1960), editore, correttore di bozze di fiducia di Pier Vittorio Tondelli, amico di tanti intellettuali reggiani tra cui l’avvocato Corrado Costa del Gruppo 63, e men-tore di numerosi giovani scrittori: fatale che la libreria diventasse progressivamente un punto d’incontro per studenti, scrittori, artisti e intellettuali.

SPAZIO GERRApiazza XXV Aprile, 2Donato al Comune di Reggio Emilia dalla signora Anna Maria Ternelli Gerra con lo scopo di creare un nuovo luogo culturale della città dedicato al marito, l’artista Marco Gerra, l’ex-albergo Cairoli è stato recuperato con un innovativo progetto dell’architetto Christian Gasparini. Lo Spazio Gerra, come la sua architettura, è aperto a tutte le espressioni della contemporaneità quali arte, fotografia, pubblicità, televisione, cinema, grafica, video, illustrazione. All’interno e nel cortile estivo ospita mostre, incontri, workshop, concerti, djset e video proiezioni.

La mostra di William Kentridge allo Spazio Gerra (allestimento LASCIAlaSCIA)

Proseguendo lungo corso Cairoli, poco più avanti sulla destra si apre una piazzetta (piazza XXV Aprile) dove spicca lo Spazio Gerra.

Tornando sull’ampia piazza della Vittoria (dove al civico 5 ha sede la Biblioteca delle Arti), notiamo l’imponente Monumento ai Caduti del-la Prima Guerra Mondiale, opera del parmigiano Alber-to Bazzoni (1927), calibrato sul lato opposto dall’antimo-numentale Monumento alla Resistenza del milanese Ro-meo Brioschi (1958). Chiu-de la piazza verso oriente il Palazzo dei Musei Civici. Attigua al Palazzo dei Musei svetta la bella Chiesa di San Francesco.

Inoltrandoci lungo via Sec-chi, punto di raccordo tra i luoghi della cultura cittadina arriviamo in via Roma: de-viando verso destra, al civi-co 11, ammiriamo l’insolita facciata di Palazzo Cassoli,

realizzata probabilmente nell’ultimo decennio del Sei-cento, con l’applicazione a rilievo di motivi floreali.

Tornando su via Dante, all’incrocio con via Mari, segnaliamo il Palazzo da Mosto, di origini quattro-centesche e, al civico 11, i Chiostri di San Domenico dove hanno sede l’Istoreco, Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea, e l’Istituto Superiore di Studi Musicali Achille Peri. All’interno dei chiostri, che sono sede espositiva per mostre temporanee, si può ammirare (e ascoltare...) l’opera di Robert Morris Less than, scultura in bronzo che emette suoni industriali nel momento del crepuscolo.

A p. 24 un’immagine dell’instal-lazione L’Amore ci dividerà. Prove Generali di un Museo (2010), curata dall’architetto Italo Rota per i Musei Civici. Foto di Marcello Grassi

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Dopo quattro percorsi in centro storico, pianificati a tavolino (spesso quello di un bar), ci sentiamo ora nella stessa condi-zione di quando suona la campanella a scuola per la ricreazione: abbiamo voglia di giocare, di andare un po’ a casaccio, ma con quella serietà che contraddistin-gue i bimbi quando giocano. È tempo di bighellonare, di lasciarsi un po’ portare dalla corrente. Unica concessione all’or-ganizzazione è la divisione del centro in parte nord e sud, una specie di Rive Gau-che e Rive Droite con il “fiume” via Emi-

lia in mezzo. E allora, se i fiumi vanno al mare, il nord sarà Gauche e il sud Droite.

Cominciamo dalla prima dunque, diri-gendoci dalla solita piazza del Monte verso i Teatri e i Giardini Pubblici proprio dietro al Valli, che come ricordano alcuni abitanti, in proporzione sono più grandi del Central Park a New York. Insomma, i numeri non mentono. Attraversiamo viale Nobili e imbocchiamo via Ferra-ri Bonini, dove troviamo il complesso dei Cappuccini, con chiesa, biblioteca e

Hanging around

museo. Proseguiamo fino ad incro-ciare via Roma, dove Reggio si fa davvero meticcia come una gran-de metropoli (ancora New York?). All’incrocio, a sinistra vediamo l’antica Porta di piazza Duca degli Abruzzi, da dove Garibaldi entrò in città nel 1859. Svoltando a destra, poco più avanti, ecco la Chiesa di San Giacomo e Filippo (XIII sec. circa). Nel quadrilatero compreso tra via Roma, via Dante Alighieri, via Gabbi e la via Emilia scopriamo una parte di Reggio molto quieta e affascinante, sublimata dall’angolo senza tempo formato da piazza San Domenico e relativa chiesa, di cui nel 1233 si pose la prima pietra. Via Mari, via Cambiatori, via del Pozzo, tutte stradine medievali da non perdere.

Ritornati sulla via Emilia, passiamo alla Rive Droite, dal punto cardine di piazza del Monte e torniamo verso piazza Prampolini, tenendo la destra e infilandoci nella pedo-nalmente trafficata via Farini, uno dei punti dello struscio cittadino e sede della Biblioteca Panizzi, im-portante fulcro culturale della città. All’interno della biblioteca, nella sala di lettura, troviamo Wall Dra-wing #1126 Whirls and Twirls 1, un’opera di pittura progettata da Sol LeWitt (foto a destra) e realizza-ta da assistenti dell’artista insieme a nove giovani reggiani. È un’opera di importanti dimensioni, che oc-cupa quasi per intero la superficie della volta settecentesca.

Usciti dalla Biblioteca Panizzi, di fronte ad essa, si staglia la facciata seicentesca di San Giorgio, edifica-ta a partire dal 1638, che ricalca il modello della Chiesa dei Gesuiti.

Le stradine medievali, la Biblioteca Panizzi, gli antiquari e le botteghe silenzio-se, gli atelier, le vie del vintage. Alcune idee per bighellonare con metodo.

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DISTRETTO DEL VINTAGEzona di via Guido da Castello, via Migliorati, via San Pietro Martire, via PalazzoloUn cappotto anni ’50, un collo di volpe o magari un paio di stivali di cavallino. Se siete alla ricerca di un capo di abbigliamento originale ad un prezzo accessibile a Reggio basta intrufolarsi in una delle viuzze del centro (côté via Emilia Santo Stefano) ormai note come “distret-to del vintage”. Il viaggio nel tem-po è garantito ed anche qualche sorpresa, come quella di entrare in un negozio di jeans usati ed uscirne con due libri sotto braccio.

PIATTO UNICOvia Campo Marzio, 17/bIl Piatto Unico è un locale dall’am-biente ricercato e accogliente. “Musicucina” si legge all’ingresso ed infatti, oltre all’attività di risto-razione, il Piatto Unico propone una programmazione musicale con esibizioni dal vivo e dj set. Il piatto è dunque anche quello del giradischi che, in occasione delle serate Dj in Cucina, conquista spazi solitamente inviolabili.

OSTERIA VINERIA GUERRINAvia Migliorati, 2Un’osteria ruspante e calorosa, arredata con belle gigantografie d’epoca. Certe sere, specie nel fine settimana, tra i tavoli di legno il passato si coniuga alla contem-poraneità con dj set, proiezioni e performance, curate solitamente da alcuni artisti della città, in un clima allo stesso tempo casalingo e d’avanguardia.

Di rilievo il campanile e soprattutto la cupola (realizzata fra il 1737 e il 1743 da Alfonso Torregiani, con alto tambu-ro e finestroni), forti caratterizzazioni nella skyline reggiana.

Piegando a sinistra verso via Squa-droni ci si immette nella zona degli antiquari, delle botteghe silenziose e dei palazzi signorili. Via Fornaciari, la stessa via Squadroni, via San Carlo, via Campo Marzio, piazza Casotti appena dietro piazza Prampolini, sono luoghi suggestivi che solleticano il vian-dante al piacere dell’esplorazione e che

prima o poi lo rimandano alla bellezza sublime e insieme umile della vicina piazza Fontanesi.

Da non mancare inoltre una sbirciata dentro il suggestivo cortile del palazzo di via dei Due Gobbi 3 (foto a p. 26), sede di molti atelier di artisti che, in occasioni quali le giornate inaugurali di Fotografia Europea, vengono aperti al pubblico.

Riattraversando via Farini, facciamo rotta verso via Guido da Castello, via Migliorati, via San Pietro Mar-tire, tutte strade che negli ultimi tem-pi hanno visto la nascita discreta di diversi negozi dell’usato, soprattutto abbigliamento, tanto che da un po’ si parla della zona come “distretto del vintage”.

Tra via Fiordibelli e via Guido da Ca-stello scopriamo la piccola e aggraziata piazza San Lorenzo, dominata da Palazzo Calcagni. Continuando su via Fiordibelli, all’angolo con via San Pietro Martire, incontriamo la casa di Anto-nio Casotti, architetto reggiano della seconda metà del Quattrocento, da lui stesso progettata.

Da via San Pietro Martire si accede poi alla piazzetta di San Giovanni dove si trova, con una severa facciata in cotto non terminata, l’omonima chie-sa, più comunemente nota come San Giovannino.

Ritornando sui nostri passi verso via Guido da Castello, ammiriamo la casa al numero 21 realizzata agli inizi dell’Ottocento dall’architetto-sceno-grafo Giovanni Paglia e più avanti (al numero 25) Casa Rossi dove sopravvive il tipico “collo” che era frequente nelle abitazioni cittadine del Trecento.

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Come tutte le città medievali, anche Reg-gio disponeva di una cinta muraria difen-siva. Il progresso fece abbattere le mura, per lasciare il posto nel loro lato esterno alle famose (o famigerate) circonvallazio-ni, spazi dove le auto paiono girare intor-no alla preda come i Sioux col generale Custer. Per oltrepassare l’assedio in realtà basta attraversare qualche semaforo pe-donale: dal Medioevo alla contempora-neità in una decina di metri, il progresso prende, il progresso dà.

Eh sì, l’Oltrecirconvallazione è una delle centinaia di esempi di come in Italia, dal Dopoguerra ai giorni nostri, sia fiorita una straordinaria e sovente disordinata selva di costruzioni: si calcola infatti che in terri-torio italiano, quasi il 90% delle case che vediamo in piedi sia stato costruito negli

ultimi 60 anni. Insomma, la maggioran-za di noi è figlia di qualche periferia e la Periferia in quanto sostantivo femminile è fatalmente mamma (al contrario del Centro, padre severo e per giunta poco presente) e dunque si sa come va con le mamme!

Abbracciamo dunque con calore e affetto questa periferia di Reggio Emilia, parten-do dalla Collezione Maramotti, luogo dove si celebra l’arte contemporanea, situata nella bellissima vecchia sede della Max Mara, in via Fratelli Cervi 66, lungo la via Emilia direzione Parma.

E, a proposito di contemporaneità, come non segnalare i celebri Ponti di Calatra-va, (foto in alto) tre grandi archi bianchi che, con le loro forme sinuose e leggere,

si candidano a raccontare la Reggio Emilia del XXI secolo. Inaugurati il 20 ottobre 2007, svettano nei pres-si del casello autostradale di Reg-gio. Li vedi stagliarsi all’orizzonte, arrivando da Milano o da Bologna, formare un grande effetto scenico e agendo da mirabile biglietto da visita per la città che si va a scopri-re. La prossima, grande, sfida sarà quella di unire la modernità dei ponti al nucleo storico cittadino.

Dall’autostrada ci dirigiamo nuova-mente verso il centro città e prima d’imbattersi nella stazione ferrovia-ria facciamo sosta e omaggio all’ar-cheologia industriale delle vecchie Officine Reggiane (materiale ferro-viario e bellico), per molto tempo una delle fabbriche più importanti e produttive della città. Ai nostri giorni gli interni delle Reggiane sono utilizzati per eventi tempora-nei. L’artista Blu vi ha anche realiz-zato due murales esterni.

Poco più lontano, in via Bligny 1, sorge la Fondazione Reggio Children - Centro Internaziona-le Loris Malaguzzi, uno dei fiori all’occhiello della città.

Ripartiamo in direzione stazione ferroviaria dove in piazza Domenica Secchi, non lontano dalla via Emilia direzione Modena, nel quartiere meticcio che dà su via Turri, tro-viamo Cafè Reggio, bar analcolico, nato per iniziativa del Comune con lo scopo di favorire l’integrazione tra gli abitanti della zona: la solita, e forse sempre un po’ sottovaluta-ta, funzione sociale del bar.Proseguendo verso est lungo la SS9, denominata per un tratto via Amen-dola, c’imbattiamo sulla sinistra nel

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L’Oltrecirconvallazione

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I Ponti di Calatrava, la Collezione Maramotti, il Centro Loris Malaguzzi, la Reg-gia di Rivalta, la casa del giovane Ariosto. C’è vita, eccome, al di là dei viali.

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REGGIO CHILDREN - CENTRO INTERNAZIONALE LORIS MALAGUZZIvia Bligny, 1/aNata nel 1994 e diventata Fondazione nel 2011, Reggio Children ha lo scopo di diffon-dere educazione di qualità a Reggio Emilia e nel mondo scegliendo linee guida quali ricerca, internazionalità, solidarietà e qualità educativa. Ispiratore della grande esperienza reggiana con i bambini dai 0 ai 6 anni fu il pedagogista correggese Loris Malaguzzi, fon-datore di Reggio Children. Ci piace segnalare questo suo pensiero, tra i tanti e brillanti che ci ha lasciato: “L’obiettivo principale è quindi quello di fare una scuola amabile dove stiano bene bambini, famiglie ed insegnan-ti, dove lo scopo dell’insegnamento non è produrre apprendimento ma produrre condizioni di apprendimento”.

CASA BETTOLAvia Martiri della Bettola, 6Casa Bettola è uno spazio funzionante grazie all’autogestione e alla co-operazione tra cittadini, gruppi ed associazioni. Tra i progetti attivi se-gnaliamo lo spazio-incontro per bambini e adulti, la scuola di italiano, lo sportello diritto alla casa, lo sportello scuola, il mercato bio del mercoledì e l’osteria biologica e solidale. Periodicamente l’ex Casa Cantoniera ospi-ta concerti di artisti della scena indipendente.

COLLEZIONE MARAMOTTIvia Fratelli Cervi, 66Già trent’anni fa Achille Maramotti aveva il proposito di costituire una raccolta d’arte contemporanea che diventasse poi un luogo esemplare di fruizione estetica e intellettuale. Proposito mantenuto, visto che l’edificio, ex sede di Max Mara (foto), è ora sede perma-nente di una prestigiosa collezione d’arte e di diverse temporanee.

CINEMA ROSEBUDvia Medaglie d’Oro della Resistenza, 6Se avete voglia di vedere un vecchio western di John Ford, una personale su François Truffaut o un approfondimento sul cinema russo, il Rosebud fa al caso vostro. Un cinema che non smette di puntare sul concetto d’es-sai, che in francese significa “provare”. Bisogna provare, per capire.

complesso dell’ex Ospedale Psichiatrico San Lazzaro. Al suo interno è stato riqualificato il Padiglione Lombroso, luogo di antiche soffe-renze e nuove suggestioni, dove avrà sede il Museo di Storia della Psichiatria.

Ancora più verso est la via Emilia cambia di nuovo nome in via Pasteur, dove al civico 11 si accede attraverso un lungo viale fiancheg-giato da pioppi al Palazzo del Mauriziano (ora sede di mostre temporanee e concerti), noto per essere stato abitazione di Ludovico Ariosto negli anni della sua giovinezza.

Dalla campagna del Mauriziano a quella della Reggia di Rivalta, passando dalla cir-convallazione, dove presso la rotonda di Porta Santo Stefano, s’innalza una scultura di Marco Gerra, chiamata da molti reggiani “Mazinga”, per evidenti richiami estetici ad una fantascienza giapponese rimasta nell’im-maginario.

Non lontano da Mazinga, in via della Co-stituzione 39, ha sede Aterballetto presso i bellissimi spazi della Fonderia, esempio mi-rabile di archeologia industriale recuperata. Aterballetto è una delle compagnie di danza più apprezzate a livello internazionale.

Dopo qualche chilometro verso sud giun-giamo nella località Rivalta, dove troviamo l’omonima Reggia, residenza ducale sette-centesca ispirata a quella di Versailles, di-strutta per tre quarti alla fine di quello stesso secolo. Solo nel 2005 i resti della villa e del giardino sono stati acquisiti dal Comune di Reggio Emilia, che ha avviato per essi un per-corso volto a recuperarli e valorizzarli.

Finiamo il nostro tour facendo rotta di nuovo verso la città, fermandoci in via Martiri della Bettola 6, dove nella vecchia Casa Cantonie-ra nel 2009 è nata Casa Bettola.

Chiusura in relax, con passeggiata lungo il torrente Crostolo nel Parco Le Caprette, pro-prio vicino a Casa Bettola.

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La provincia di Reggio Emilia va dal Po all’Appennino, dal confine acquatico con il mondo “lumbard” a quello che segue la spina dorsale della Penisola e che determina il clima di tipo continen-tale della Pianura Padana, escludendola dalle mollezze mediterranee che già i nostri simpatici amici toscani cominciano a godersi.

Da Luzzara a Ligonchio fanno quasi 100 chilometri, due ore di macchina lungo la SS63, un viaggio vero. E mondi e linguag-gi e cibi diversi, le barche e gli asini, i pesci siluro e i porcini. Il territorio provinciale fu abitato fin dalla preistoria. Nel periodo pre-romano nacquero diversi centri abi-tati, fondati dalle popolazioni di origine

ligure. Poi arrivò Marco Emilio Lepido con la riga e la squadra e la storia svoltò tiran-do sempre dritto, da Piacenza a Rimini. Noi andiamo un po’ a zigzagare tra parte nord e sud della vecchia e trafficata via consolare, per raggiungere alcuni centri abitati che in questo territorio si sono di-stinti nei secoli dei secoli.

Brescello sorge a ridosso del Grande Fiu-me, è il paese di Don Camillo e Peppone, capitale del “mondo piccolo” descritto dallo scrittore Giovanni Guareschi, altro uomo di Po, parmense di Roccabianca.

Dici Canossa e pensi a Matilde e poi ad “andare a Canossa”. Qui regnò una don-na potentissima, nel lontano secolo XII,

sovraintendendo terre che andava-no dal Lazio al lago di Garda. Ma-tilde era una lady di ferro, avreb-be messo la Thatcher a intarsiare arazzi. Insieme al Papa Gregorio VII fece aspettare fuori dal castello un imperatore, Enrico IV salico, in ginocchio, tre giorni e tre notti col capo cosparso di cenere, sotto la neve: perché? Per farsi togliere una scomunica dal Papa. Del Castello di Canossa, dove si sono svolti quegli avvenimenti, oggi non è rimasto moltissimo, ma i ruderi sono comunque visitabili. Poco distante si trova invece il Ca-stello di Rossena, il meglio conser-vato dell’intera area matildica. Nei comuni della zona si tengono due rievocazioni storiche molto sentite legate alla figura di Matilde di Canossa, a fine maggio a Quat-tro Castella e la prima domenica di settembre a Ciano d’Enza.

Casalgrande. Polo dell’industria della ceramica (dall’altra parte del Secchia c’è l’amica-nemica Sassuo-lo), il paese conserva la sua parte storica a sud della strada Statale. Interessante su un colle lì vicino la torre di Dinazzano (sec. XIV), unico resto di un importante complesso fortificato, da cui si gode una bella vista sulla pianura reggiana e mo-denese.

Castelnovo ne’ Monti. Oltre al piacevole centro medievale, Castelnovo è il luogo della Pietra di Bismantova (foto a destra), la quale venne addirittura scalata da Dante che la cita nella Divina Com-media, e probabilmente lo ispirò nella descrizione del Monte del Purgatorio. Un’enorme roccia che sa di mistero.

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Dal Po all’Appennino

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Da Luzzara a Ligonchio sono quasi 100 chilometri. Un viaggio vero, passando magari dal paese del Correggio o da quello di Zavattini, salendo - come Dante - sulla Pietra di Bismantova o - se dovete farvi perdonare - andando a Canossa.

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Correggio. È una cittadi-na bellissima e ancora ricca del suo passato glorioso. La corte dei signori locali, i Da Correggio appunto, fu meta di poeti e letterati, quali l’Ariosto, il Bembo, l’Areti-no. Fu anche paese natale di Antonio Allegri detto Il Cor-reggio, che si impose in terra padana come il più moderno e ardito portatore degli ideali del Rinascimento.

Gattatico. Qui si trova il Museo Cervi, allestito nella casa colonica in cui vissero e furono arrestati nel novem-bre del 1943 i Sette Fratelli Cervi, poi fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943. Il Mu-seo è un polo culturale mol-to vivace della campagna reggiana.

Gualtieri. Un altro gioiel-lino lungo il Po, feudo dei Bentivoglio, la cui famiglia

s’incaricò di bonificare una fetta grossa di pianura reg-giana e che diede il via alla costruzione dell’omonimo splendido palazzo, che am-miriamo nella bella piazza dell’Argenta. All’interno di Palazzo Bentivoglio trovia-mo il Centro studi Antonio Ligabue, sentito e affettuoso omaggio al grande pittore naïf che dalla Svizzera venne a vivere, isolato, nel paese della Bassa.

Guastalla. La cittadina con-serva ancora, nelle sue stra-de, nei suoi palazzi, nelle sue chiese, nei suoi monumenti, il fascino discreto di un’an-tica capitale, essendo stata per ben due secoli Ducato sotto i Gonzaga. Da non mancare.

Ligonchio. È il più alto co-mune reggiano (1000 metri) ed è sede di una nota Cen-

trale Idroelettrica, capolavo-ro in stile Art Nouveau del 1922. Dal 2009 l’edificio ospita l’Atelier dell’acqua e dell’energia, iniziativa peda-gogico-scientifica a cura del Parco nazionale dell’Appen-nino Tosco-Emiliano e Reg-gio Children.

Luzzara. È il paese di Cesa-re Zavattini, sceneggiatore, giornalista, commediografo, narratore, poeta e pittore, noto nel mondo per esse-re stato uno dei maggiori esponenti del neorealismo cinematografico. Proprio ispirandosi al grande conter-raneo, nel 2002 il Comune promosse la nascita della Fondazione Un Paese, alla quale affidò il proprio patri-monio artistico: la collezione si compone di fotografie di diversi autori, da un cospicuo fondo librario donato da Ce-sare Zavattini tra gli anni ’50

e la seconda metà degli anni ’80 e da una vasta raccolta di opere che documentano la ricca stagione naïf italiana.

Novellara. La vecchia Nubi-laria ha un fascino discreto, stilisticamente in debito con Lelio Orsi, pittore, disegna-tore, scenografo, architetto al servizio dei Gonzaga, tra le maggiori personalità arti-stiche del ‘500 emiliano. Al Museo Gonzaga si può am-mirare un suo straordinario ciclo di affreschi ed il dipinto l’Annunciazione.

Scandiano. La Regina della Pedecollina reggiana, città del naturalista Lazzaro Spallanza-ni e del poeta rinascimentale Matteo Maria Boiardo. Da visitare Rocca dei Boiardo, risalente al XII secolo, prima cellula edilizia del paese e, per otto secoli, simbolo del suo potere politico.

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b1.Caetano Veloso scrisse una meravigliosa Meu Rio. Ci racconti la tua Meu Reggio?

2.C’è un punto della città che senti come Punto Cardinale, Punto Magnetico, Punto del Cuore?

3.Una cosa che manca e una che è di troppo.

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Non conosco Caetano Veloso né la sua canzone e non conosco Reggio Emilia di questi ultimi anni.Sono arrivato in città nel 1959 scendendo da un borgo di crinale, lo stavano facen-do, lo avrebbero fatto, centinaia, migliaia di famiglie, ma il mio cuore è rimasto in-chiodato sui monti.La testa, le gambe, la razionalità e la cre-scita, le aspettative e la loro verifica; il ri-trovarmi inappagato, il senso di inutilità e vuoto, la decisione di tornare a casa, in alto, dove nessuno vuole più vivere: que-sta è la città per me. Un ricco e sonno-lento paesone di pianura, visceralmente legato all’agricoltura delle fertili campa-gne circostanti; la rossa cittadina, “la più filosovietica tra le province dell’Impero Americano”, ideologica e pragmatica, affamata di cultura moderna: asili nido

e biblioteche, Basaglia e Jervis, Corrado Costa e Marisa Bonazzi, il Living e il Tea-tro Municipale Occupato, Franceschini e Ognibene…

Non esiste più quel quadrilatero urbano d’architettura secentesca in cui sono cre-sciuto cittadino: un cortile, una chiesa, una sequela di case, un giardino-frutteto cintato da un alto muro con villetta liber-ty. Al suo posto il parcheggio San Giro-lamo (il parcheggio prima CAAM poi ex-CAAM) e lo sbocco di via Fontanelli, che allora terminava in via San Filippo, ora su viale Montegrappa.Per me, bambino, era il centro di uno spazio magico, luogo di pericolo e av-ventura a portata delle mie gambe: le due strade della prostituzione e il palaz-zo sede del PCI mi erano rigorosamente

vietati, la Scala Santa e la riprodu-zione del Santo Sepolcro, il San Gi-rolamo, raccomandati anche se vi si poteva accedere solo a Pasqua; il mercato in piazza San Prospero e Porta Castello con il suo viavai di montanari, permesso con giudizio ma dovevo promettere di fare mol-ta attenzione.

Adesso mi avvio a essere un vec-chio montanaro scontroso e in-sopportabile che trova già invivibile Castelnovo ne’ Monti; Reggio s’è fatta città, International style oltre la cerchia dei viali, spazzolata lifta-ta anche recuperata con ottimi in-terventi nel centro storico. Ha una giovane università, un avveniristico, incompiuto e già datato, Progetto Archistar, un antico Duomo re-staurato, e me la raccontano più e meglio di un corposo saggio inter-disciplinare, ma non so e non pos-so giudicarla. La penso con affetto quando mi capita di guardare giù, oltre la pietra, verso la pianura.

Giovanni Lindo Ferretti nasce in Appennino, a Cerreto Alpi. Nel 1982 assieme a Massimo Zamboni fonda i CCCP Fedeli alla linea. Nel 1992 il gruppo, come la nazione, diventa CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti). Dieci anni dopo ecco i PGR (Per Grazia Ricevuta). È anche scrittore e collabora con la Comu-nità Montana e le associazioni cul-turali locali.

Giovanni Lindo Ferretti

«La rossa cittadina, “la più filoso-vietica tra le province dell’Impero Americano”, ideologica e pragmati-ca, affamata di cultura moderna»

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CaterinaTonon

1. La mia Reggio Emilia sono due piazze e tre bar. È il centro storico con le sue botteghe resistenti. Sono le migliaia di bici, emblema di liber-tà. È la musica onnipresente, suona-ta, ascoltata, mitizzata. È la fila per il sacchetto del gnocco al centro socia-le. È l’acqua d’orcio, la cui formula è più segreta di quella della coca-cola. Sono i frutti antichi comprati al mer-cato del sabato in piazza Fontanesi. È

«Le botteghe resistenti. La fila per il sacchetto del gnocco al centro sociale. La musica onnipresente. Le migliaia di bici. L’ac-qua d’orcio. La vitalità del quartiere della stazione»

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1. Contrariamente a quanto si legge sui giornali, non è affatto vero che Reg-gio sia una città dalle piazze e dalle vie poco frequentate, semidesertiche. Ri-tengo che anzi vi sia un eccessivo affol-lamento, non parliamo dei giorni festivi e di mercato, quando si fa fatica a inol-trarsi fra la gente che si assiepa attor-no a banchi e banchetti. La situazione dovrebbe riequilibrarsi creando delle attrazioni in periferia e nelle frazioni.

«A Reggio, come nelle al-tre città, dovrebbero ri-tornare i vespasiani, che esistevano fin dai tempi dell’antica Roma»

Alfredo Gianolio

L’accentramento è un fenomeno ge-nerale, che si verifica un po’ ovunque, specie in montagna, dove si ingrossano i maggiori centri abitati a prezzo dello svuotamento e dell’abbandono di aree ove deperiscono le coltivazioni agricole e non si vedono più pecore e pastori.

2. Reggio era famosa in Italia e in Eu-ropa per l’Istituto psichiatrico di San Lazzaro. È stata per circa due secoli il centro della psichiatria. Ora dovrebbe diventare il centro dell’antipsichiatria, utilizzando a scopo di studio i suoi archivi, libri, cartelle cliniche, reperti, documentazioni e strumenti vari per istituire un Museo di interesse nazio-nale. È attraverso l’analisi storica, la co-noscenza del passato che si può rilan-ciare l’antipsichiatra per l’applicazione in modo corretto della legge Basaglia ed evitare il ritorno a sistemi oppressivi che toglievano, in nome della scienza, la dignità dell’ammalato privandolo dei suoi diritti.

3. A Reggio, come nelle altre città, do-vrebbero ritornare i vespasiani, che esi-stevano fin dai tempi dell’antica Roma. Attraverso il loro impiego si potrebbe misurare l’incivilimento dei cittadini, il loro grado di rispetto verso il pubblico, con possibilità di esercitare, anche con sanzioni, un’importante funzione edu-cativa. I vespasiani dovrebbero essere eleganti. Come quello in stile liberty, che esisteva nei pressi del Palazzo di Giustizia di Bologna, ma che, per falso pudore, è stato eliminato.

Alfredo Gianolio è nato a Suzzara e vive a Reggio Emilia. È avvocato, critico d’arte, giornalista e scrittore. Ha pubbli-cato saggi di ricerca storica e una serie di Storie Popolari. Nel 2004 è uscito Pe-dinando Zavattini. La pubblicazione più recente è Vite sbobinate e altre vite.

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la vitalità del quartiere della stazione. È il berlinismo wannabe di Fotogra-fia Europea. È il 7 luglio, sangue del nostro sangue. Sono i libri letti d’un fiato su una panchina in piazza Casot-ti. È il cinema all’aperto, rifugio sicuro nelle sere d’estate. Sono i locali in cui a tarda ora puoi fumare dentro. È la pizza calda alle cinque del mattino sui gradini di San Pietro. È il deserto del centro da percorrere a passo lento nelle notti invernali. È la nebbia, che quando avvolge tutto, tutto perdona.

2. Sicuramente via San Domenico, con la chiesa omonima ad aspettare paziente in fondo alla strada. Amo fermarmi a sedere davanti al sagrato verso l’ora di pranzo, quando il sole colpisce il portale della chiesa, e con-cedermi una pausa dal lavoro nella piazzetta silenziosa. E poi l’ex Pol-veriera, uno spazio bellissimo a due passi dal centro storico, che la città sembra aver dimenticato e che oggi chiede una nuova narrazione.

3. È sempre un errore credere che nul-la possa cambiare, che in città e per la città non si possa fare niente. Vorrei che Reggio Emilia avesse più fiducia nelle idee. Penso a uno spazio, anche fisico, dove costruire relazioni, con-dividere conoscenze e progettualità, sviluppare idee creative e innovative, promuovere eventi e attività culturali. Un laboratorio che offra occasioni per fare rete in un momento storico in cui chi si isola è perduto.

Caterina Tonon, editor di origini friu-lane, dopo lunghe peregrinazioni in terra padana ha messo radici a Reggio Emilia. Ha lavorato come responsabile di redazione in una casa editrice ed è la cofondatrice di Helmut, studio di co-municazione specializzato in editoria.

Alberto Melloni

1. Reggio Emilia, come molte altre cit-tà italiane, ha grandi tesori nascosti. Ci hanno abituati all’idea commerciale di città d’arte, in cui un intero spazio urba-no si espone (e si sottomette) al consu-mo di massa. I luoghi d’arte però spesso risultano poco fruibili proprio per questo motivo, perché soggetti a un consumo devastante. La nostra città invece pos-siede elementi particolari molto belli, in linea con la definizione di “patrimonio culturale” data dall’Unesco di “singoli beni culturali (…) che siano nello stes-so tempo sia tradizionali sia viventi: le tradizioni orali, le lingue, le arti perfor-mative, le pratiche sociali e rituali, le co-noscenze e le pratiche che riguardano la natura e l’universo, le conoscenze e le abilità artigiane e gli spazi a essi asso-ciati”. In termini di patrimonio culturale, qui ci sono veri e propri tesori.

2. Pochi sanno che Reggio Emilia ha il suo Santo Sepolcro, riprodotto fedel-

mente nella cripta della chiesa di San Girolamo, una vera “fotografia mu-raria” realizzata dal grande architetto barocco Gaspare Vigarani. Altri due luoghi simbolici per la città sono la Sala del Tricolore, dove il 7 gennaio 1797 nacque la nostra bandiera, e la Sinago-ga, dismessa e conservata così com’era dopo la distruzione a opera dei fascisti, a memoria di una ferita insanabile. Per i miei colleghi di altre università, Reg-gio è un simpatico luogo per i conve-gni. Una città dove ancora si passeggia, meglio se accompagnati da uno sherpa indigeno capace di scovare i dettagli nascosti, come l’enorme opera di Sol LeWitt realizzata sulla volta della Biblio-teca Panizzi, gli affreschi della chiesa di San Prospero, indispensabili per com-prendere il barocco lombardo, e la stra-ordinaria raccolta di arte contempora-nea della Collezione Maramotti.

3. Reggio Emilia non aveva bisogno del megacinema annesso allo stadio Giglio: se ci si sbaglia nel fare uno stadio, la soluzione migliore è demolirlo, non co-struirci un centro commerciale attorno.Quello che manca alla città, invece, è un diverso atteggiamento nei confronti della produzione culturale. La fiducia storica verso il solidarismo, che per Reg-gio è sempre stata un fiore all’occhiello, andrebbe sviluppata anche nel confron-ti della cultura. La nostra è una città di origini contadine che oggi conta oltre centomila abitanti e avrebbe un estre-mo bisogno di aumentare la sua po-polazione dedicata alla ricerca in ogni settore, dalla biomedica alla filosofia.

Alberto Melloni è ordinario di storia del cristianesimo all’Università di Mo-dena-Reggio Emilia, titolare della catte-dra Unesco sul pluralismo religioso e la pace dell’Università di Bologna, dirige la Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna.

«In termini di patrimonio culturale, qui ci sono veri e propri tesori»

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1. Calatrava o non Calatrava (i suoi ponti vanno visti da lontano, o pas-sando in autostrada, non sono la porta della città, sono i nastri che collegano la città alla Grande Pianura che porta al fiume), bisognerebbe sempre arri-vare a Reggio Emilia in treno. E girarla a piedi. Parlo di quelli capitati qui per caso o per necessità. Le biciclette van-no benissimo. Per gli abitanti. Dunque, in treno poi a piedi. Chiudere gli oc-chi sull’orribile stazione, poi arrivare velocemente all’imbocco di via Emilia San Pietro, e percorrerla, la via Emilia, fino a Santo Stefano. Tornando, si è

«Ridono scherzano parla-no di sesso e della Reggia-na e di cosa fare il pome-riggio, parlano reggiano, e sono bianchi neri gialli»

Mauro Grasselli

1. Un paesone seduto su una striscia d’asfalto al confine tra il blu che il-lumina i monti e il bianco felliniano che sale dal Po. Il profilo barocco su un fondale nero, disegnato di notte, lassù, dalla luce calda della Basilica di San Prospero. L’esagono-salotto, nonostante tutto. Il tabarro che strizza l’occhio alla meccatronica. La passione, la ferocia, le mani aperte. Il “contadino strovitto” Mingone da Bibbiano e l’eleganza di Silvio D’Arzo.

«Tondelli alla Libreria del Teatro e De Andrè al Valli. Ludovico Ariosto e la Can-dida a braccetto in piazza del Monte»

PiergiorgioPaterlini

pronti per le piazze. Bisogna arrivarci in un giorno feriale. Bisogna arrivarci più o meno all’ora di pranzo, non per la cucina emiliana, ma per vedere la città letteralmente invasa da migliaia di ragazzi che escono dalle scuole e ce ne mettono prima di tornare a casa o sem-plicemente aspettano i tram o vanno verso gli autobus per la Bassa e per la Montagna. Ridono scherzano parlano di sesso e della Reggiana e di cosa fare il pomeriggio, parlano reggiano, e sono bianchi neri gialli e parlano con l’accen-to reggiano e si sentono perfettamente uguali. In quella mezzora Reggio è la città che vorrei, il mondo a portata di mano che vorrei.

2. Ce ne sono tre. La parte popolare di via Roma, vicino a Porta Santa Cro-ce, alla Gabella. Il luogo più intimo e più internazionale della città. piazza Fontanesi, dove se chiudi gli occhi puoi essere a Parigi o a Venezia. La Bibliote-ca di via Farini dove i libri man mano invecchiano e ringiovaniscono invece, anno dopo anno, i frequentatori. Una vera magia.

3. Mancano molte cose e ce ne sono tante anche di troppo. Manca un fiume che attraversi la città. E a questo non si può fare nulla. Mancano le librerie (ci si può credere?). E a questo si potrebbe e si dovrebbe invece porre rimedio. Di troppo c’è il troppo di tutto. Ma se po-tessi levare con un sortilegio una cosa, una e una sola, leverei… l’umidità.

Piergiorgio Paterlini è nato a Ca-stelnovo di Sotto (RE). È scrittore, au-tore teatrale, radiofonico, televisivo e sceneggiatore. Tra i suoi libri, tradotti in varie lingue, Ragazzi che amano ragazzi, Matrimoni gay e Non Essere Dio. Autobiografia a quattro mani, con Gianni Vattimo.

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1. La pizzetta della Piola, il mercato il venerdì mattina in piazza San Prospero, “torsione clavicolare”, il nocino dopo cena, il profumo di tiglio in piazza Fontanesi a primavera, i brunch della domenica, due caldarroste a 5 euro, il vin brulé il 24 novembre, le passeggiate alle Caprette, l’onda verde che è rossa, i grilli alla domenica dietro al Valli, la nebbia nella bassa e incontrare un si-ciliano che ti parla dei tramonti di San Martino in Rio.

2. La nostra taverna in via Costituzione numero 5, il nostro hub dove tutto è iniziato. Tra le nutrie e il west.

3. Manca l’avocado a km 0. Di troppo c’è la pasta fredda servita agli aperitivi.

La luce sospesa del crepuscolo appog-giata sulle prime colline. Pier Vittorio Tondelli alla Libreria del Teatro e De Andrè al Valli. Ludovico Ariosto e la Candida a braccetto in piazza del Monte. Il profumo dell’erba tagliata e le pm 10 dell’aria immobile. Il Delmo vin a ca’ di Zucchero e il cielo padano plumbeo dei Csi. Il personale stradario dell’amore (sinistra al semaforo, poi destra e, in fondo, ancora a sinistra. Oppure dritto alla rotonda…).

2. La fontana del teatro Valli, nono-stante le polemiche per la sostituzione della vecchia vasca circolare. Soprat-tutto in estate, regala uno spettacolo magico e ipnotico. Ad ogni ora del giorno e della notte, c’è sempre qual-cuno che la guarda; che danza con lei; che ne viene attratto, come in un gor-go di luce e colori. Un teatro davanti al teatro.

3. Manca l’orgoglio dei reggiani, ca-renti per senso d’appartenenza, pro-pensi al lamento e al vedogrigismo, a differenza di quanto accade altrove. Di troppo, in questa microfase storica, c’è il topo dello spot del Parmareggio. Il rotacismo (erre moscia) di quella pantegana albina e della sua famiglio-la snob è gradevole quanto la psoriasi scrotale. Inoltre, decentra irragione-volmente il baricentro dell’area di produzione del formaggio, induce all’acquisto dell’emmenthal, attira frotte di logopedisti e istiga alla vio-lenza efferata.

Mauro Grasselli è un giornalista. La-vora alla Gazzetta di Reggio e collabo-ra con giornali e riviste. Vive a Quattro Castella e fa parte di un’associazione di musici e sbandieratori che si rifà al periodo di Matilde di Canossa realiz-zando spettacoli in Italia e all’estero.

La Papilla Brilla è un’associazione cul-turale, creata cinque anni fa, che si oc-cupa di “createring”, ovvero catering creativo. Le fondatrici (Angelica Cagos-si, Francesca Campani, Lucia Catellani, Giulia Losi, Valentina Siliprandi, Danie-la Tiberti) cercano da sempre di creare una connessione tra ciò che preparano con le loro mani e l’idea, il concetto, il progetto o la fantasia che animano l’evento al quale partecipano, sia esso una mostra, un’inaugurazione, un fe-stival o una lettura.

«Il mercato il venerdì mattina in piazza San Prospero, due caldarroste a 5 euro, il vin brulé il 24 novembre,

La Papilla Brilla

l’onda verde che è rossa, la nebbia nella bassa, le pas-seggiate alle Caprette»

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1. Sono reggiana acquisita. Quando giunsi a Reggio Emilia da Zurigo nel lontano 1977 avevo 19 anni, venni per uno stage presso il Teatro speri-mentale di burattini di Otello Sarzi, uno stage di sei mesi che si prolungò per tutta una vita. A Zurigo facevo parte di un gruppo “rosso” e là si cantavano le canzoni della resistenza italiana come Bella Ciao e Morti di Reggio Emilia. Numerosi viaggi in Italia mi conferma-rono la bellezza della gente di questo paese, accogliente, fantasiosa e più libera… in realtà non lo era, ma forse era molto forte il desiderio di essere liberi.Arrivare a Reggio Emilia era dunque entrare in una città che desideravo da tanto. Mi sembrava piccola, mi salutavano tutti, forse ero conosciuta perché sposata con il celebre Otello Sarzi… fui accolta bene. In questo paesone non mancarono pettego-lezzi, ma ero difesa, venivo da una grande città.Negli anni ’80 e ’90 il teatro era fio-rente, l’arte veniva esposta in mostre collettive, spuntavano le cooperative come funghi, c’era un grande “cre-do” nella collettività, gli spazi per cre-are arte erano aperti a tutti. come per esempio Palazzo Ruini ed altre asso-

«Arrivai a Reggio per uno stage presso il Teatro sperimentale di burattini di Otello Sarzi. Uno stage di sei mesi che si prolun-gò per tutta una vita»

Isabelle Roth

1. Meu Reggio era, vista da Masone, la città che si raggiungeva in corriera, il primo orizzonte oltre il confine dell’ado-lescenza. Si andava a Reggio per fre-quentare le medie, per cominciare a crescere. La città e poi la campagna. La distinzione era così netta, così fisica e la via Emilia così silenziosa. Porta San Pietro e il grattacielo. Una volta tornai a piedi da Reggio: mi ero attardato a scoprire il centro camminando dopo la scuola e l’ultima corriera se n’era an-data senza di me. Io la mattina mi sve-gliavo col profumo del pane del forno di mio padre. Il pane dei forni di Reggio era diverso, era pane cittadino.

2. Oggi cammino molto volentieri in corso Garibaldi. Sembra un piccolo boulevard parigino, ha la stessa dol-cezza e la stessa quieta eleganza e poi,

naturalmente, piazza Fontanesi che mi riporta ancora a Parigi in Place Des Vo-sges: è davvero il luogo più bello della città. Lo frequento la domenica mat-tina presto e a quell’ora puoi sentirlo pulsare lieve, dolce.

3. Manca sempre qualcosa ad ognuno di noi, ma soprattutto non ho la pre-sunzione di sapere quel che manca alla città perché sarebbe come dire quel che manca al mondo e di troppo non c’è mai nulla.

Davide Benati è pittore ed insegnan-te. A partire dagli anni ‘70 ha tenuto numerose personali e partecipato a rassegne di gruppo in Italia e all’este-ro. Attualmente lavora con la Galle-ria Marlborough Monaco ed insegna all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

«Io la mattina mi svegliavo col profumo del pane del forno di mio padre. Il pane dei forni di Reggio era diver-so, era pane cittadino»

Davide Benati

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ciazioni create dai giovani artisti loca-li. In quegli anni ero spesso in tournée e tornare a casa significava tornare in una città a misura d’uomo. Lo spetta-colo che porto in tournée quest’anno Oh com’è bella Panama parla proprio di questo tema.

2. Un punto del cuore? Sicuramente i teatri. Quando entro al Valli sento un’energia bella, enigmatica, antica e modernissima.

3. Cosa manca? Mancano dei luoghi autogestiti da artisti reggiani. Cosa c’è di troppo? Durante l’estate preferirei eventi più modesti, ma con un’identità più definita.

Isabelle Roth ha lavorato per 25 anni con il maestro burattinaio Otello Sarzi. Si è dedicata al teatro e al cinema e ha aperto un laboratorio di pittura e scul-tura per bambini. Recentemente ha ripreso a lavorare in Italia e all’estero per il teatro di burattini e marionette.

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1. Sono nato a Reggio nel 1967 e ho sempre vissuto qui. Vengo da un quartiere popolare edificato negli anni Sessanta, all’inizio dell’espansione edi-lizia della città. Quella che “una volta era tutta campagna” e che nella mia infanzia era ancora estrema periferia dell’impero. La mia via Gluck è stata via Compagnoni, allora brulicante di vita, popolo, bambini, famiglie e disagi sociali di varia natura, ordine e a volte degrado. Quel quartiere ora è in fase di demolizione e risistemazione, ma sono rimasti solo gli anziani e la no-stalgia di un quartiere operaio e povero in cui la solidarietà e il senso di appar-tenenza alla stessa classe sociale era inversamente proporzionale al reddito disponibile. Nel frattempo la città stori-ca, i nuovi quartieri e il miglioramento delle condizioni medie degli abitanti di Reggio hanno reso la “Meu Reggio” un luogo decisamente più attraente ri-spetto ad allora, ma forse anche meno affascinante dal punto di vista antropo-logico e culturale. Può darsi anche che io stia invecchiando e che abbia solo una banale voglia di certezze riferita a tempi ideologicamente non sospetti.

2. l mio punto del cuore è Palazzo Ma-sdoni, un palazzo del settecento tra i più significativi del centro storico (si trova in via Toschi) che ha ospitato per più di quarant’anni la federazione Pro-vinciale del PCI di Reggio Emilia, oltre al Circolo Gramsci e agli uffici dei par-

«La mia via Gluck è stata via Compagnoni, allora bruli-cante di vita, popolo, bambi-ni, famiglie e disagi sociali»

Max Collini

lamentari reggiani del Partito. È il luogo della mia adolescenza militante, della mia conoscenza della storia della città, del mio comprenderne le sue peculiari caratteristiche sociali e politiche. Veder-lo abbandonato e chiuso da anni dopo la sua vendita a un privato fa molta tri-stezza e spero che prima o poi torni a nuova vita, anche se probabilmente ri-schia di essere meno evocativa di quella precedente.

3. A Reggio Emilia manca un po’ di slan-cio verso il futuro, un nuovo modello di città che prenda atto che l’espansione economica che l’ha resa ricca per qua-rant’anni è alle corde e che va ripensata in fretta.I ponti di Calatrava e soprattutto la sta-zione dell’alta velocità sono novità inte-ressanti e avveniristiche, ma non baste-ranno certo da soli a fare di Reggio una città futuribile. C’è troppo cemento e troppo conformismo.Ci siamo condannati al nostro quieto vivere, ma nessuno può garantircelo in eterno.

Max Collini è voce ed autore dei te-sti degli Offlaga Disco Pax, “collettivo neosensibilista contrario alla democra-zia dei sentimenti” con base a Reg-gio Emilia. Dopo Socialismo tascabile (2005) e Bachelite (2008) a marzo del 2012 esce il loro terzo album.

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1. La mia Reggio è una città che sen-to appartenermi solamente da cinque anni, da quando cioè mi sono trasfe-rito da Cavriago (paese amato che rimane comunque sempre nel mio cuore) dopo il matrimonio con Jessi-ca. Prima di allora, Reggio Emilia, oltre che la “grande città”, era un luogo solamente sfiorato frequentando le scuole superiori, poi in qualche modo accantonato nel momento in cui mi sono trasferito a Bologna per l’univer-sità (a 19 anni scalpitavo moltissimo, e la piccola, sonnacchiosa Reggio Emilia mi andava veramente tanto stretta). Ora invece che sono da poco diventato papà, ma in realtà già da molto pri-ma, quando nel 2003 ho aperto il mio studio e ho iniziato a rifrequentarla, la trovo magnifica. A misura d’uomo e

«Adoro quando d’estate inizia a calare il sole, e le pietre degli edifici assumo-no un colore arancione»

Giuseppe Camuncoli

soprattutto a misura mia. Ho viaggiato tanto sia in Italia che all’estero, e tutto sommato credo che non vorrei vivere da nessun’altra parte.

2. Sicuramente piazza San Prospero. Un po’ perché (insieme a piazza Fon-tanesi) è una delle piazze che più mi piacciono, un po’ perché ci passo tutti i giorni andando e tornando dal lavoro, un po’ perché sono medaglia d’oro di aperitivo e quindi è molto facile trovar-mi là. Quello che amo della piazza e di Reggio Emilia è proprio la facilità con cui si incontrano casualmente gli amici, e piazza San Prospero, oltre ad essere bellissima con la sua Chiesa, il suo retro Chiesa e i suoi Leoni, è un punto ne-vralgico del passaggio cittadino. Adoro soprattutto il momento in cui d’estate inizia a calare il sole, e le pietre degli edifici assumono un colore arancione, che si intona alla perfezione con il Ne-groni che di solito accompagna i miei aperitivi.

3. Vorrei ci fossero più locali: ristoranti, bar, pub, luoghi pubblici che favorisca-no il ritrovo e soprattutto che tengano aperti fino a tardi, e che quindi possano garantire luce e punti di passaggio nei posti meno illuminati e frequentati del-la città. Come dicevamo quando canta-vo nei Giardini Di Mirò, “Reggio Emilia non è New York”, ma sicuramente si può fare di più, quindi mi auguro che tutto questo cambi, in modo che alla prossima intervista mi possa lamentare che di troppo ci siano proprio i locali.

Giuseppe Camuncoli è un fumettista reggiano. Attualmente è il disegnatore regolare delle due serie americane Hel-lblazer e Amazing Spider-Man. È fon-datore e direttore artistico della sede reggiana della Scuola Internazionale di Comics.

1. Reggio. La mia Reggio è fatta di pedalate in bicicletta, di saluti gridati mentre si vira o si tira dritto. La mia Reggio è fatta di centro, tanto centro. Ecco la mia Reggio è centro-storica. Ricordo quando ho visitato per la pri-ma volta il Duomo, quando mi sono seduta per la prima volta sui gradini della chiesa di San Prospero e quando ho preso il primo autobus in piazza della Vittoria. Sembrerà strano, sono passati molti anni, ma la magia è an-cora lì, ogni volta.

«Ricordo quando ho visi-tato per la prima volta il Duomo, quando mi sono seduta per la prima volta sui gradini della chiesa di San Prospero e quando ho preso il primo autobus in piazza della Vittoria»

Asma Ouhiya

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La mia Reggio è anche via Farini, alla Biblioteca Panizzi, a preparare esami vari con l’ausilio di una lampada ve-stita di verde. In una sala storica, so-lenne, dove non volava una mosca e dove un colpo di tosse aveva il suono dell’accusa per chi lo emetteva e della mortificazione per chi lo subiva. Un periodo impegnativo ma bellissimo.La mia Reggio è fatta dalla mia asso-ciazione Infinito che organizza cene etniche ed incontri di integrazione tra i ragazzi nelle scuole. La mia Reggio mi ha regalato tanti momenti bellissimi condivisi con gli amici, e le mie fantastiche sorelle. Reggio è casa.

2. Il cuore della città, per me, è piazza San Prospero e nello specifico vico-lo Scaletta. Perché? Semplicemente perché è la strada della mia adorata nonna, lì vi risiede da anni e lì da anni vado a ridere, piangere, raccontare e spiegare tutta me. È lì che insieme alla nonna curiosiamo dalle finestre le ve-trine, guardiamo la gente che passeg-gia o esce dalla chiesa. È la zona dove facciamo spesa: Sergio il salumiere, Gianni il “verduraio”, Esmeralda la fornaia...

3. A Reggio c’è l’integrazione. C’è una reale mescolanza, molto di più che in altre città nel resto dell’Italia. E poi c’è la Reggio che vorrei. La vorrei con più punti saldi di aggregazione, dove i giovani possano incontrarsi, stare insieme, condividere.

Asma Ouhiya è laureata in scienze della comunicazione con una specia-lizzazione in cinema sperimentale alla Sorbona di Parigi. Si occupa del sito www.promusicstore.it e con Fonte-grafica sta preparando un corso sulla stampa allo IED di Milano.

Martino Pompili

1. Reggio è una città dove si può vive-re piuttosto bene... a condizione che si possegga un buon equilibrio interiore.È molto umida, ma gli inverni posso-no essere meravigliosamente rigidi e secchi. Le estati calde e afose. La pri-mavera è stupenda, come nel resto del mondo. Il fatto che sia una piccola città con-sente di raggiungere velocemente la campagna e le vicine colline; trovo che questo sia un aspetto molto prezioso.

2. Piazza Fontanesi è un luogo me-raviglioso, intimo, protettivo, a tratti malinconico. Credo che conservi una dimensione a misura d’uomo, un buon compromesso tra una città storica e una società in divenire, in cambiamento.

3. Sono sicuramente pochi i luoghi lu-dici, di confronto, di coesione sociale.Troppi i pregiudizi e l’attaccamento al noto, ai formalismi... ma forse que-ste sono peculiarità italiane, se non umane.

Martino Pompili è architetto, designer ceramista, videomaker e musicista. Ha realizzato, tra gli altri, i videoclip di Mau-ve, Mquestionmark, Johnny La Rosa e Dadamatto. Ha fatto parte degli Slugs e del collettivo video-musicale La Grande Orquestra de la Muerte.

«Reggio è molto umida, ma gli inverni possono essere meravigliosamente rigidi e secchi. Le estati calde e afose. La primavera è stupenda, come nel resto del mondo»

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MUSEI E SPAZI ESPOSITIVI

Collezione Maramotti – Arte Contemporaneavia Fratelli Cervi, 660522 382484

Chiostri di San Domenicovia Dante Alighieri, 110522 456810

Galleria Parmeggiani corso Cairoli, 20522 451054

Maurizianovia Pasteur, 110522 456527

Palazzo dei Musei Civicivia Spallanzani, 10522 456477

Museo dei Cappuccinivia Ferrari Bonini, 60522 580720

Museo del Tricolorepiazza Prampolini, 10522 456477

Museo del Santuario della Beata Vergine della Ghiaracorso Garibaldi, 440522 439707

Museo Diocesano di Reggio Emilia – Guastallavia Vittorio Veneto, 60522 432654

Museo Sala Storica dell’Arma di Cavalleriavia Emilia San Pietro, 460522 431613

Officina delle Artivia Brigata Reggio, 290522 703317

Palazzo Casottipiazza Casotti, 10522 456249

Palazzo Magnanicorso Garibaldi, 29/310522 454437

Sinagogavia dell’Aquila, 3/a0522 456477

Spazio Gerrapiazza XXV Aprile, 20522 455716

GALLERIE D’ARTE

2000 & Novecentovia Emilia San Pietro, 210522 580143

1.1 Zenonecontemporaneavia San Zenone, 113358034053

8,75 artecontemporaneacorso Garibaldi, 4 3403545183

Amarillo Artvia Sani, 9/a-b0522 082620

Bonioni Artecorso Garibaldi, 430522 435765

CSArt Vetrinavia San Pietro Martire, 16/A0522 1970864

Dispari&Disparivia V.Monti, 25 3356097304

Galleria Ariosteaviale Monte San Michele, 6/a0522 452298

Galleria d’arte contemporanea Il Cavallinopiazza Fontanesi, 4/a0522 439498

Galleria d’arte I portolanivia della Torre, 2/b0522 580648

Galleria d’arte Metamorfosipiazza Fontanesi, 5/a0522 1530876

Galleria Il Voltonevia Don Minzoni, 10/a0522 434266

Galleria Laboratorio Artévia Pasteur, 6/c0522 554120

Galleria San Francescovia dei Bardi, 4/b0522 440458

Galleria Saletta Galavernivia dell’Aquila, 6/c0522 434878

Galleria Torno Subitopiazza XXIV Maggio, 1/h3478231189

Studio de’ Bonisvia Emilia San Pietro, 300522 580178

VV8 Artecontemporaneavia Emilia Santo Stefano,140522 432103

Pmusei, spazi

espositivi, gallerie

a reggio

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Librerie Paoline via Emilia Santo Stefano, 3/b0522 437620

FumetterieGames Academyvia Filippo Re, 21/b0522 451502Reggio Comics 1via Emilia San Pietro 50/a0522 445079Reggio Comics 2corso Garibaldi 19/a0522 580607

Librerie antiquarie, fuori catalogo, prime edizioni,usato, remainderLibreria Antiquaria Prandiviale Timavo, 750522 434973Emporiumvia Squadroni, 3/b0522 432461Libreria Incantovia Guido da Castello, 50522 1710080L’Orlando Curiosopiazza San Domenico, 1 3356084445Libreria Talamivia Gabbi, 134708991138Tempo Librovia Emilia San Pietro, 70522 451910Il Voltonevia Don Luigi Minzoni, 10/c0522 434266

NEGOZI DI DISCHI

Domeniconi[pop, rock, elettronica]via Porta Brennone, 1/c0522 1713372

Discoland[classica, jazz, pop]via Migliorati, 60522 433785Maggie’s Farm[cd e vinili, anche usati]via Emilia San Pietro, 54/b0522 434340Metal Box[cd e vinili, anche usati]vicolo del Folletto, 2/c0522 580154Planet Music - La vendetta del disco nero[vinili e cd usati]via Vivaldi, 100522 382252Tosi Dischi 2.0[pop, rock, indie]via Emilia San Pietro, 56/c0522 442248

CINEMA

AlCorsocorso Garibaldi, 140522 437721Arena Estiva Stallonivia Campo Samarotto, 10/e0522 332336Cristallovia Ferrari Bonini, 40522 431697Jollyvia Vico, 680522 944006Olimpiavia Tassoni, 4 0522 292694Rosebudvia Medaglie d’oro della Resistenza, 60522 555113UCI Cinemaspiazzale Azzurri d’Italia, 1892960

BIBLIOTECHE

Panizzivia Farini, 30522 456084San Pellegrinovia Rivoluzione d’Ottobre, 290522 585616 Rosta Nuovavia Wibicky, 270522 585636Ospiziovia Emilia Ospizio, 30/b0522 585639Santa Crocevia Adua, 570522 585600Biblioteca delle Artipiazza della Vittoria, 50522 456801

LIBRERIE

Libreria Concept Store Interno 3via dei Due Gobbi, 30522 451459

Libreria all’Arcovia Emilia Santo Stefano, 3/d0522 440065Libreria all’Arcovia Farini, 1/l0522 454171Edicolè piazzale Azzurri d’Italia, 10522 272455Feltrinelli Villagevia J.F. Kennedy, 29/h0522 792020Libreria Infoshop Mag 6via Sante Vincenzi, 13/a0522 430307Libri & Libri via Roma, 380522 455419Libreria del Teatrovia Crispi, 60522 438865Notorius Cinelibreriavicolo Trivelli 2/e0522 441044Libreria UVERviale Simonazzi, 270522 284301

Pbiblioteche, librerie,

negozi di dischi, cinema

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CAFFÈ E PASTICCERIE

Accademia Fioranivia Fornaciari, 13/a0522 454855Antica Pasticceria Izzovia Fratelli Manfredi, 130522 517167Antica Pasticceria Polivia Guidelli, 80522 435778Bar della LIbreria all’Arcovia Farini, 1/l0522 454171Bar Pietraneravia Emilia San Pietro, 29Cafè Reggiopiazza SecchiLa Gabellavia Roma, 68 e 760522 430670Kaffèvia Fornaciari, 1/bPasticceria Ligabuevia Emilia San Pietro, 450522 439947

Pasticceria Bonivia Roma, 280522 437367Pasticceria Ghiaracorso Garibaldi, 44/a0522 451902Pasticceria Torinesevia Fornaciari, 130522 541729Pasticceria Tre fontanevia Martiri della Bettola, 200522 1975500Torrefazione La Messicanavia Farini, 12/a0522 432766

RISTORANTI, TRATTORIE, OSTERIE, PUB, APERITIVI

A Mangiare[cucina tradizionale, vini]viale Montegrappa, 3/a0522 433600Alòisius Pub[pub, birre, cucina]via Mafalda di Savoia Assia, 40522 518811

Agriturismo La Razza[cucina tradizionale]via Monterampino, 7 (loc.Villa Canali)0522 599342Amici del Rifugio Crucolo[cucina trentina]via Gattalupa sud, 88 (Loc.Gavasseto)0522 552103Antica Trattoria Toschi[cucina tradizionale]via Enzo Bagnoli, 40522 343324Bassamarea[pesce]via Gorizia, 2/d0522 176373La Bottega dei Briganti[cucina creativa]viale Simonazzi, 23/a0522 436643Brasserie des amis[pub, birre]via Toschi, 420522 451131Caffè Arti e Mestieri[cucina creativa]via Emilia San Pietro, 14 0522 432202Cafè Europa[aperitivi]piazza Prampolini, 10522 435744Caffetteria dei Leoni[aperitivi]piazza San Prospero, 30522 439912Canale Maestro[cucina creativa, vini]via del Guazzatoio 5/b0522 438813Canossa[cucina tradizionale, bolliti]via Roma, 370522 454196

La Casseruola[carne e pesce alla brace]via Vezzani 1/d0522 453837Chez Jean[caffetteria, vini, aperitivi]corso Garibaldi, 38/a3490056785Churrasco Chacarero[cucina argentina]via Aeronautica, 240522 232496Ciao Ciao[cucina cinese]via Giovanni Vecchi, 16 0522 453187Circolo Godot[birre, liquori, scacchi]vicolo Casalecchi3358393722Circolo Jack[pub, birre, calcio balilla]via dei Pratonieri, 203401195429Cristallo[carne e pesce]viale Regina Margherita, 28 0522 515274Delle Notarie[cucina tradizionale]via Aschieri, 40522 453700 Dimmelotu[aperitivi]piazza Fontanesi, 6/dGiustospirito[pub, birre, pizza]via F.lli Cervi, 3120522.301115Italo[cucina tradizionale, pesce]via Sessi, 14 0522 439389Lord Nelson[pub, birre]via San Martino, 53403377297

a reggio

Pmangiare e berei nostri umili consigli

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I Malavoglia[cucina siciliana]via del Carbone, 4/d0522 452074Navona Degustazioni[cucina e gastronomia trentina]via Resti, 1/aRistorante l’Opposto[primi, aperitivi]corso Garibaldi, 310522 1729174Osteria Doppio Litro[gnocco fritto, carne]via Ghiarda, 79 (Loc.Castelbaldo)0522 560422Osteria Focacceria Il Nicchio[insalate, focacce]via Paolo Davoli, 6/a0522 454252Osteria La Cirenaica[pesce, rane]via W.A.Mozart, 410522 511412Osteria Vineria Guerrina[cucina tradizionale, aperitivi]via Migliorati, 20522 431785Oktoberfest[pub, birre]via Pizzetti, 2/d0522 702034Paguro[tè, panini, birre]via Monzermone, 3/a0522 454837Piatto Unico[cucina creativa, aperitivi]via Campo Marzio, 17/b0522 454210La Pignatta[cucina tradizionale, pizza]via Premuda, 400522 307915

Il Pozzo[cucina tradizionale, vini]viale Allegri, 70522 451300 Ristorante Prospero[primi, aperitivi, cocktail]piazza San Prospero, 40522 541543Republic[pub, birre, aperitivi]piazza XXIV maggio, 1/a0522 451293Salumeria San Prospero[taglieri di salumi, formaggi]piazza Fontanesi, 1/b3334898606Salumoteca Da Fornaciari[carne alla brace, salumi]via Amendola, 110522 337378Shibuya[cucina giapponese]via Pasteur, 1230522 337717Terra del Fuego[cucina argentina e fusion]piazza San Francesco, 2/a0522 440719Tex Mex Hot Chili[cucina messicana, aperitivi]via Caggiati, 8/b0522 455274Trattoria del Buon Tempone[cucina tradizionale, pizza]viale Regina Margherita, 53 0522 515178Trattoria del Carbone[cucina emiliana e appenninica]galleria Santa Maria, 1 3898339874Trattoria della Ghiara [cucina tradizionale]vicolo Folletto, 1/C0522 435755

Trattoria La Morina[cucina tradizionale]corso Garibaldi, 24/d0522 431140Trattoria Tirabussòn[cucina tradizionale]piazza Scapinelli, 3/c3922985736Dal Vinaio[cucina mediterranea, vini]via Manfredi 1/g (centro storico)0522 406063La Zucca Antica Trattoria[cucina tradizionale, bolliti]via Nicolaj Gogol, 1/a0522 351589

RISTORANTI PIZZERIE

Anima e Coreviale Risorgimento, 480522 445102Buco della Signora via Martiri di Cervarolo, 510522 337389Condorvia Spallanzani, 30522 437937Faccio[aperto fino alle 3; sabato e domenica fino alle 4]via Emilia all’Angelo, 20 0522 301383Il Fortino di Don Peppevia Amendola, 510522 330350Jollyvia Gramsci, 1040522 278018Mister Pizzaviale Monte Grappa 25/c0522 455385Nuova Piedigrotta 2via Emilia Ospizio, 500522 439814

Orchidea da Olindovia Soglia, 40522 309199Paprika Pazzi di Pizzavia Antonio Cugini, 50522 558562Pegasovia Squadroni 3/a0522 454821Piccola Piedigrottapiazza XXV Aprile0522 434922 Piccolo Paradisovia San Marco, 10 (loc.Villa Canali)0522 361030Piedigrotta 3via Emilia Ospizio, 65/c0522 554026

Pdormire

Per informazioni su alberghi, agriturismi, bed & breakfast, room & breakfast, ostelli, affittacamere, locande, resi-dence, case e appartamenti per vacanze, aree di sosta camper a Reggio Emilia: IAT Informazione e Accoglienza Turisticavia Farini 1/atel. 0522 451152fax 0522 436739 http://turismo.comune.re.it

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Reggiano for dummies, frasario di sopravvivenza

In dó vêt?Dove vai?

An dîr dal cojunêdi!Non dire stupidate!

C’sa vot? ‘Sa vot?Cosa vuoi?

Stâm só d’adôs!Stammi su d’addosso, lasciami stare. Tîn bôtaTieni botta, resisti.

Dégh mó ch’ a ‘gh dâga un tâjDigli di smetterla.

L’é vilân cme ‘n olemÈ villano come un olmo.

L’é ‘n piocÈ un avaro.

Al gh’à al cûl ch’ al fa pìo-pìoHa paura.

L’é un pô imbrusiêÈ un po’ arrabiato

Fà a moten!Fai a modo, comportati bene!

Al vîn da cà dal diêvelViene da casa del diavolo, da molto lontano.

Al sèmbra la lûna pînaSembra la luna piena, è molto grasso.

Am bâla la véstaNon ci credo.

Al sòpia cûtra vèintSoffia contro vento, sta facendo un lavoro inutile.

Let’s talk about the weather

A lósnaLampeggia.

L’âcva la fà i caplètL’acqua fa i cappelletti, piove forte. La goccia d’acqua che raggiunge velocemente il suolo già bagnato crea una forma simile a quella del cappelletto. A flóscaCade qualche fiocco di neve. A sgiâvraCade nevischio gelato. La vîn zò a palôtViene giù a palate.

Fêr la trîda, fêr la ròta Spalare la neve.

Al fà la blisgarolaScivola sul ghiaccio.

Proverbi e modi di dire

Scâmpa cavâl che l’êrba la crèsCampa cavallo che l’erba cresce.

Fêr ‘d ‘na mòsca un cavâl Fare di una mosca un cavallo, ingigantire le cose.

Rôba dunêda l’é sèimper gustêdaA caval donato non si gurda in bocca.

Se stûmpa la bòca ai sâch mó a la gînta noSi può chiudere la bocca ai sacchi, ma non alla gente.

L’é dmèi avèir avû, che avèir ‘d avèirÈ meglio avere avuto che essere ancora in credito.

Per fêr un fôs a ‘gh vôl do rîviPer fare un fosso ci vogliono due rive.

A tirêr trôp, la côrda la se s’ciâncaA tirare troppo, la corda si spezza.

A lèt tót a se scôrdaA letto tutto si dimentica.

Ed còl ch’ àn gh’é a ‘s fà sèinsaDi ciò che non c’è si fa senza.

A la carlòunaIn fretta e furia, senza un ordine preciso, alla carlona.

Paghêr e murîr a ‘s é sèimper in tèimpA pagare e morire si è sempre in tempo.

Frasi, proverbi e modi di dire tratti da:www.dialettoreggiano.net

ldo you speak ârzan?

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A seguire concerti, spetta-coli teatrali, mostre e festival viene una certa fame. Ecco quindi uno sguardo, rapido e sicuramente non esaustivo, sulla ricca cucina reggiana.

Aceto Balsamico Tradizio-nale di Reggio EmiliaSi ottiene grazie al lun-ghissimo invecchiamento (minimo dodici anni) di mosto cotto di uve locali, in una batteria di botticelle di legni differenti a grandezza scalare, con travasi annuali e periodici rabbocchi. Il risultato è un liquido sciropposo, bruno scuro, dal profumo penetrante e dal gusto agrodolce.

Cappelletti (Caplét)Il piatto di cui i reggiani vanno più fieri. Il segreto è nel ripieno. Che contiene carne, cipolla, aglio, burro, noce moscata e pane grat-

tugiato, ma varia a seconda della zona e addirittura della famiglia. Con la panna o il ragù sono buoni, in brodo sono imbattibili.

Chizze Le chizze sono una speciali-tà tipica reggiana, probabil-mente derivata dall’influsso della comunità ebraica. Fatte con la pasta del gnoc-co fritto, ripiegata a tortello, vengono farcite e guarnite con scaglie di Parmigiano-Reggiano. La cottura avvie-ne in abbondante strutto o olio bollente.

CiccioliOttenuti dalla lavorazione del grasso del maiale, sono un alimento ipercalorico che nella tradizione contadina rappresentava un ottimo pasto, insieme alla polenta. Ora si utilizzano soprattutto per accompagnare aperitivi ed antipasti.

ErbazzoneÈ una torta salata di pasta sfoglia farcita con un ripieno molto saporito: spinaci, cipolla, aglio, pangrattato e formaggio Parmigiano-Reggiano in abbondanza. Sopra alla pasta, che copre il ripieno, vengono disposti alcuni pezzetti di lardo e di strutto di maiale. È un prodotto tipico di Reggio e provincia, la cui ricetta è rimasta invariata nel tempo.

Gnocco frittoDifficile spiegare cos’è il (sì, qui si usa dire il) gnocco frit-to. Perché a Reggio è una sorta di elemento primario, presente in natura fin dalla creazione delle padelle. Tecnicamente è un impasto di farina di frumento, sale, strutto e lievito. Dopo la lievitazione l’impasto viene ridotto ad una sfoglia di pochi millimetri e poi fritto fino ad ottenere la forma panciuta che lo contraddi-stingue. Accompagnarlo ai salumi è un’esperienza caldamente consigliata. C’è anche chi, la mattina dopo, lo inzuppa nel caffellatte.

LambruscoIl Lambrusco è un vino frizzante che si sposa perfettamente con i primi ed i secondi della cucina tradizionale reggiana. Va servito fresco (16 °C) e stap-pato al momento, tenendo la bottiglia leggermente inclinata in avanti.

Parmigiano-ReggianoÈ un formaggio a pasta dura e a lunga stagionatura, ricco di proteine, vitamine e minerali, ma, soprattutto, è molto buono. L’origine risale a nove secoli fa, nei monasteri di Reggio e Parma, e ancora oggi viene prodotto con la stessa tecni-ca. Nel mondo è conosciuto come parmesan, ma non sarebbe più facile chiamarlo semplicemente ârzan?

Pan de ReÈ un pane prodotto all’in-terno di una filiera tutta reg-giana, garantita dal marchio QC, a partire dal chicco di grano seminato nel campo fino al pane sfornato e venduto nei forni della città e della provincia.

SalumiProsciutto crudo, prosciutto cotto, mortadella, coppa, salame, cotechino e la sua variante “cappello del pre-te”. Se i salumi vi piacciono siete nel posto giusto.

Tortelli di zucca e verdiLa versione locale di due classici della cucina del territorio. A Reggio nei tortelli di zucca a mostarda e noce moscata viene preferito il Parmigia-no-Reggiano stravecchio. Nei tortelli verdi l’impasto è composto da spinaci o bie-tole verdi in abbinamento con condimento, formaggio e ricotta. Spettacolo.

[and... do you eat

ârzan?

Page 48: Reggio Emilia Pocket

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Reggio pretende un po’ di tempo.È discreta.Passi davanti alla Chiesa del Cristo mille volte e poi un giorno alzi gli occhi e pensi alla piazza dei Crociati a Praga.

Cupole, campanili, statue.Cerchi la Moldava, non c’è.

C’era, se non avessero deviato il Crostolo. Ma se hanno deviato il corso del Crostolo

ci sarà poi stato un perché.Perché i Reggiani sono pratici,

non deviano il corso di un fiume, così...

È con discrezione dunque

che ci siamo mossi,senza la pretesa

di raccontare con pignola

precisione una città che

domani è già

cambiata.

In questa guida si passeggia,cercando qualcosa di bello; si fanno domande per decifrare la città;si segnalano momenti in cuile cose accadono. www.guidapocket.it