Recupero anomalie: riparazione dei circuiti elettronici
Saper riparare un circuito elettronico non significa saper sostituire i componenti ma significa saper
trovare il difetto.
Può sembrare strano a chi non è del mestiere ma per saper trovare il difetto è necessario saper il
funzionamento dei circuiti … non rimane che studiare l’elettronica e lavorare sul campo facendosi
esperienza.
Esistono due modi per riparare i circuiti elettronci:
1. Riparazione “a freddo”
2. Riparazione “a caldo”
Cominciamo dal metodo più semplice ma non più efficiente: la riparazione a freddo. Si effettua
con il circuito non alimentato da cui il nome a freddo.
Se abbiamo realizzato il circuito su basetta sperimentale o
circuito stampato dobbiamo, per prima cosa, verificare che i
cablaggi siano corretti: con schema elettrico alla mano
verifichiamo, con il multimetro in provacontinuità, uno alla volta i
collegamenti reali, “cancellando”, con la matita sullo scheme
elettrico, il cablaggio controllato e corretto.
Come seconda fase dovremmo verificare che non ci siano dei
cortocircuiti tra le piste verificando ancora con il multimetro in
provacontinuità.
Come terza fase controlliamo la funzionalità dei componenti
elettronici della scheda: le resistenze e i condensatori con il
multimetro in posizione ohmetro, i diodi e transistor (TRS) in posizione provadiodi. I circuiti
integrati (CI o IC) non si possono provare a freddo.
Il secondo metodo di riparazione è più efficiente, ma si devono avere più conoscenze e
competenze. Parliamo del metodo di riparazione a caldo cioè con circuito alimentato e con
utilizzo del Voltmetro per misurare le V nei punti fondamentali del circuito. Nel caso di V variabili
(analogiche o digitali) può essere necessario l’utilizzo dell’oscilloscopio o analizzatore di stati logici.
Per prima cosa verifichiamo che ci sia la corretta V di alimentazione della scheda elettronica che
generalmente è di 5, 12 o 24V (V continua!).
Se la V di alimentazione è corretta si dovranno verificare le V nei punti fondamentali del circuito,
avendo alla mano lo schema elettrico con indicate le suddette V (o ricavandole, ed è per questo
che si deve conoscere l’elettronica! e prima di tutto la famosa legge di Ohm con la quale si
possono ricavare le V). Quando si trova una V sbagliata significa che siamo nella zona critica del
circuito: allora usando la testa e l’ohmetro individueremo il/i componente/i guasto/i.
BUON LAVORO!
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