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Realtà aumentata su piattaforma mobile al servizio della Meccatronica

Emanuele  Borasio  G-­‐maps  

Nel  mondo  sono  sta,  vendu,  oltre  un  miliardo  e  700  milioni  di  disposi,vi  mobili   (smartphone   e   tablet).   La   diffusione   in   Italia   si   a<esta   al   41,3%  (ci<adini  che  posseggono  uno  smartphone)  rispe<o  al  2012,  quando  era  al  27,9%.    Ogni   giorno   nel   mondo   vengono   aHva,   1   milione   e   500mila   disposi,vi  smartphone   con   sistema   opera,vo   Google   Android   e   nel   se<embre   2013  sono  sta,  spedi,  oltre  700  milioni  disposi,vi  Apple  iPhone  5S  e  5C.    Le   semplici   interfacce   a   icone   e   le   modalità   touch   screen   perme<ono   la  ges,one  di  complessi  da,  geospaziali  come  mappe,  POI,  waypoints,  schede  tecniche,  mul,media.      

         

La realtà aumentata è una tecnologia di derivazione militare già operativa da decenni come gli Head Up Display installati su velivoli e automezzi.

Più recentemente la realtà aumentata è utilizzata nel settore automotive per proiettare dati di guida direttamente sul parabrezza dell’autoveicolo

Breve storia della realtà aumentata

La AR è “figlia” della Realtà Virtuale, concetto coniato dall’informatico e scrittore americano Jarome Lanier negli anni ’80, dopo il perfezionamento di un prototipo fondamentale: il primo Head-Mounted Display, uno schermo montato su casco messo a punto nel 1966 da Ivan Sutherland.

Breve storia della realtà aumentata

Tom Caudell e David Mizell modificano l’Head-Mounted Display in funzione di uno strumento utile ai laboratori della compagnia aerospaziale Boeing. Il dispositivo viene infatti reso monoculare e semitrasparente per permettere ai tecnici addetti alle operazioni di assemblaggio di consultare schemi e istruzioni in formato digitale, direttamente proiettate sulle componenti che entravano nel campo visivo, senza distogliere l’attenzione dalle operazioni.

Breve storia della realtà aumentata

Nel 1999, ci fu il rilascio da parte del professor Hirokazu Kato del Nara Institute of Science and Technology, della libreria di software ARToolKit: mettendo insieme sistemi di tracking video, interazione con oggetti virtuali e grafica 3D, permetteva alla comunità di programmatori open source di sperimentare applicazioni di r e a l t à a u m e n t a t a c o n i computer e i dispositivi di r ipresa v ideo più d i f fus i , aprendo la strada anche alla creazione di specifici browser AR.

Breve storia della realtà aumentata

La svolta decisiva, quella che porta, sostanzialmente, allo stato attuale, è datata 2009, e avviene grazie al ver i f icars i d i due condiz ioni particolari. La prima è costituita da uno de i pr imi ut i l i zz i de l la tecnologia al l ’ interno di una campagna pubblicitaria, talmente riuscito da far esplodere quasi improvvisamente l’interesse per la realtà aumentata: durante la finale del Superbowl americano, la General Electrics manda in onda lo spot della nuova progettazione di reti elettriche ecologica Smart Grid, che termina con il rimando al relativo microsito; quest’ultimo invita a sperimentare un cosiddetto “digital hologram”,

Breve storia della realtà aumentata

Grazie ai dispositivi distribuiti dal 2009, la realtà aumentata da esplorare in mobilità elimina alcuni vincoli tecnici che caratterizzavano le applicazioni desktop, e introduce tutte quelle nuove possibilità d’impiego che oggi ci risultano (quasi) familiari: navigatori con indicazioni aggiunte direttamente alla strada, contenuti informativi che appaiono in determinati luoghi raggiunti dall’utente, utili per il proximity marketing ma anche per tour geolocalizzati, applicazioni che “ricostruiscono” l’aspetto originario di rovine e monumenti storici, giochi e altre ancora. Il prossimo passo potrebbe seguire “naturalmente” la cosiddetta wearable revolution dell’informatica, implementando la realtà aumentata sui nuovi dispositivi indossabili: occhiali, orologi e vestiti.

I devices mobili: introduzione dei chip MEMS Micro Electro-Mechanical Systems

Su mobile device, la AR è uno strumento in grado di potenziare la percezione della realtà osservata da un utente, mediante la sovrapposizione di contenuti virtuali allo streaming video della fotocamera. Il mix creato consente agli utenti di migliorare la conoscenza degli oggetti reali circostanti, interrogando la parte multimediale ad essi associata.

Alla realtà aumentata si accede attraverso un’applicazione (app) dedicata, oppure con appositi AR browser disponibili gratuitamente sui negozi virtuali come Google Play Store (Android Market) e Apple App Store.

Indipendentemente dalla scelta di creare una app dedicata o un browser, la AR permette di agganciare ad un marker 2D, come una cartolina, una brochure o un poster, oppure ad un vero e proprio oggetto fisico bidimensionale o tridimensionale, i contenuti virtuali aumentati. Inquadrando con la fotocamera del dispositivo un oggetto, si vedrà sovrapposto il contenuto in realtà aumentata, che può essere costituito da modelli 3D, filmati, schede descrittive, pulsanti per azioni o link a siti esterni.

La realtà aumentata nella variante geolocation trova utilizzo nel supportare un utente similarmente ad un navigatore stradale personalizzato. Gli usi più comuni sono come store o brand locator, o come guida turistica aumentata.

Perchè  usare  il  mobile  in  ambito  B2B:  

L’uso della realtà aumentata basata sul riconoscimento di immagine presenta numerosi campi di applicazione B2B e industriali. La possibilità di aumentare oggetti reali fornisce all’utente una indicazione precisa sull’uso degli stessi, grazie all’interazione con istruzioni virtuali.

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Lettura di tag e qr codes

L’uso della realtà aumentata su AR goggles lascia l’utente le mani libere di compiere azioni supportate da istruzioni e segnalazioni virtuali

Difesa

Rugged mobile devices

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Navigation indoor

L’uso della realtà aumentata su dispositivi mobili è strettamente legata con la location intelligence. Ogni utente che fruisce dei contenuti AR della app manda al server di gestione alcune info non coperte da privacy: tipo dispositivo, tipo OS, lingua, posizione geografica, orario di accesso. Se l'utente accede alla app con un profilo sociale (es. Facebook, Twitter) è possibile ricavare altre info aggiuntive.

Grazie per l’attenzione!

Emanuele Borasio [email protected]