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NEL CUORE

2 0 1 3

Via Garibaldi 18/22 - AstiTel. 0141.532196/590131 - Fax 0141.532196

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PA L I OD O M E N I C A 1 5 S E T T E M B R E

Page 4: Programma Palio di Asti 2013

È con grande piacere che saluto l’edizione 2013 del Palio di Asti che come ogni anno a settembre animerà i rioni e le vie della città, in un’esplosione di festa e di colori.Quella del Palio di Asti è una delle manifestazioni più im-portanti che si svolgono nella nostra regione ed è sempre in grado di attrarre sul territorio un gran numero di turisti, anche stranieri.In particolare il corteo storico, composto da oltre milledue-cento personaggi in costume medievale, rimane l’elemen-to che più affascina il pubblico e rappresenta, grazie all’ac-curatezza delle rievocazioni storiche e la maestria delle sartorie di borgo, uno spettacolo davvero unico.

La città di Asti, con le sue cento torri, testimonianza di un passato nobile e prestigioso, i suoi portici ottocenteschi, le piazzette del centro, i palazzi, le botteghe, inserite in un contesto urbano medievale, merita di essere considerata parte integrante dei tradizionali circuiti turistici piemon-tesi, non solo da un punto di vista enogastronomico, ma anche storico e culturale.

Come Presidente della Regione voglio quindi ringraziare gli organizzatori, i partecipanti al Palio e tutti gli astigiani per l’impegno enorme e la passione che dedicano alla rea-lizzazione di questo evento.

Sono certo che anche quest’anno il Palio di Asti saprà ripe-tere e magari incrementare il successo degli anni passati, regalando al pubblico uno spettacolo scenografi co di gran-de impatto, emozionante ed indimenticabile.

Roberto CotaPresidente Regione Piemonte

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Trascorso un anno siamo lieti di tornare a presentare il Pa-lio, impreziosito nuovamente dalla mostra del Maestro del Palio Piero Sciavolino, importante artista astigiano giunto alla maturità artistica, che ha realizzato i drappi del Palio con maestria e mano leggera.Accanto al rinnovato impegno siamo orgogliosi di infor-mare che è giunta a conclusione la progettazione del nuovo Museo del Palio, che troverà sede presso le prestigiose sale di Palazzo Mazzola, di epoca medievale, che già ospita i preziosi documenti dell’Archivio Storico della Città.Questa scelta, operata anche grazie a fondi regionali ed eu-ropei, è il segno concreto di quanto l’Amministrazione ten-ga al Palio e di come si vorrebbe lasciare un segno concreto alla città, agli appassionati e agli studiosi. Articolato su cinque sale site al piano terra di Palazzo Maz-zola, il museo racconterà otto secoli di storia paliesca, con una sala appositamente dedicata alle mostre temporanee con il materiale e i cimeli dei diversi Comitati Palio. Ma il Palio è il frutto di una rete di collaborazioni , in pri-ma istanza quella con il Collegio dei Rettori che raccoglie la dirigenza del Palio, che con intelligenza e capacità si mette in gioco ogni anno, e per tutto l’anno, per offrire a tutti uno spettacolo indimenticabile.Un macchina così complessa infatti, deve essere il frutto di collaborazioni esterne e interne: oggi più che mai siamo riconoscenti agli sponsor prestigiosi che, oltre alla Regione Piemonte, ci affi ancano con convinzione: Centrale del Latte di Torino Tappo Rosso, la Ditta Vinicola Scrimaglio vini di Nizza, il Consorzio dell’Asti, il Centro Commerciale i Bric-chi che vivono con noi le giornate del Palio.Un caloroso ringraziamento alla Banca del territorio e alla sua Fondazione: Banca C.R. Asti e Fondazione C.R. Asti in questi anni non hanno fatto mancare il loro appoggio per-ché il Palio è davvero di tutti gli uomini di buona volontà che desiderano impegnarsi con noi in questa splendida av-ventura.Buon Palio a tutti!

Avv. Alberto Pasta Avv. Fabrizio Brignolo Assessore al Palio Sindaco di Asti

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ASTIe la sua storia

Fondata dai Liguri su una altura («Ast» in ligure signifi cherebbe terra rial-zata), la romana Hasta Pompeia è segnalata da Plinio fra le colonie romane di maggiore importanza dell’antica Liguria. Presumibilmente nell’89 a.C. fu riconosciuta colonia romana, per effetto della Lex Pompeia che diede lo Ius Latii e la Latinitas alla Transpadania. Da allora essa accrebbe sempre più la sua importanza economica e, nel 568, ebbe inizio il suo periodo di maggior fl oridezza, quale sede di un impor-tante Ducato longobardo e di una primaria Corte di Giustizia. Costituita in Contea sotto i Franchi, governata in seguito dall’autorità dei vescovi, la città si affermò vigorosamente verso la fi ne del sec. XI diventando, in breve, il più importante libero comune del Piemonte.Nel sec. XII divenne uno dei più ricchi e potenti comuni d’Italia, ebbe dirit-to di battere moneta e diede vita ad una fi tta serie di rapporti commerciali con la Francia, le Fiandre e l’Inghilterra. Conservò la forma repubblicana fi no al 1313 quando passò agli Angioini, poi ai Visconti ed infi ne ai Savoia (1575).Nei secoli XVII e XVIII durante le guerre di successione di Spagna ed Au-stria per il possesso del Monferrato, fu ripetutamente invasa ed occupata. In epoca napoleonica Asti divenne capoluogo del Dipartimento del Tanaro per tornare defi nitivamente ai Savoia dopo la Restaurazione.Dopo l’Unità d’Italia i destini della città seguirono quelli della neonata na-zione, confondendosi con la storia d’Italia. Caratterizzata sin dal XIII secolo da una economia vivace, ricca di traffi ci e di commerci, spesso divisa dalle faide di nobili quanto animose casate, concupita da Signorie straniere per la ricchezza delle sue contrade e per la posizione strategica, «Asti Repubblicana» conserva una gradevole atmo-sfera medievale. Le torri e le caseforti, testimonianza di un passato nobile e prestigioso, si inseriscono nel tessuto urbano con fi erezza, armonizzando gradevolmente con le lunghe teorie di portici ottocenteschi, con le piazzette del centro sto-rico e con il carattere schivo, ma ospitale, della gente astigiana.

Asti oggiÈ una città ospitale, a misura d’uomo, né troppo grande né troppo piccola; una città in cui è piacevole fare due passi in centro alla scoperta di torri, palazzi e botteghe, inserite in un contesto urbano medievale.

Abitanti: astigiani, astesi Popolazione: 77.362 abitanti (al 8/7/2013) Superfi cie territorio: Ha 15.182 Perimetro Territorio: Km. 103.5Latitudine: 44° 54’ Nord Longitudine: 8° 12’ Est Altitudine: 123 m. s.l.m.Patrono: San Secondo (si festeggia il 1° martedì di maggio)

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PALIOSecondo il cronista Ogerio Alfi eri, antenato del più noto Conte Vittorio, la città di Asti, «...nell’anno del Signore 1280 era colma di ricchezze, chiusa da solide e recenti mura e costituita quasi interamente da molti edifi ci, torri, palazzi e case da poco costruite». Nella descrizione, precisa e puntuale, Ogerio cita le buone qualità dei cit-tadini astesi giudicandoli «...assennati e nobili, ricchi e potenti»e dice che «in caso di necessità la città può contare su seicento cavalieri dotati di due cavalli...» mentre «il contado può fornire centosessanta cavalieri dotati di un cavallo o di una cavalla...». In quegli anni gli astigiani davano vita alla corsa del Palio: infatti la prima notizia certa della corsa risale al 1275 anno in cui, secondo Guglielmo Ventura, speziale di professione e cronista per diletto, gli astigiani corsero il Palio, per dileggio, sotto le mura della nemica città di Alba, portando danni e devastazioni alle vigne. Oggi la città conserva un tessuto urbano testimonianza dei fasti di un tempo; le torri e le caseforti i palazzi medievali e le caratteristiche vie del centro sto-rico fanno da scenario alla affascinante rievocazione storica del Palio. Sono ventuno i contendenti che nei giorni della vigilia hanno vigorosamente tentato di propiziare la vittoria con cene pantagrueliche, riti scaramantici, burle salaci nei confronti dei borghi avversari, sino all’ultimo intenso con-fronto in campo, preceduto dal sontuoso corteo, composto da oltre milledue-cento fi guranti in costume medievale. Dopo molto impegno, tanta passione e altrettanti affanni uno soltanto potrà stringere tra le mani il drappo cremisino con le insegne della città e l’immagine del Santo Patrono. Per tutti la grande Festa incomincia già il fi ne settimana precedente con la presentazione dell’anteprima del corteo, poi il Palio degli sbandieratori, il variopinto mercatino, il venerdì e il sabato le prove in pista per saggiare le forze in campo, in un crescendo da cardiopalma. Ma per capire il Palio è necessario esserci, calarsi nella Festa, magari seguen-do direttamente le vicende di uno dei ventuno partecipanti: dagli sguardi dei borghigiani, che hanno lavorato un anno intero, si capirà davvero che cosa signifi ca la passione viscerale, l’attaccamento fortissimo ai colori, l’ir-refrenabile voglia di vincere, l’incontenibile gioia della vittoria, l’amarezza della sconfi tta.

il

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Non è facile costruire una pista per cavalli in pieno centro, in una bella piazza trapezoidale che porta il nome del più noto degli astigiani. Ma ad Asti, per il Palio, si fa anche questo e Piazza Alfi eri si trasforma: un gruppo di esperti, coordinati da un geologo, verifi ca l’esatta miscela di sab-bie astiane del pliocene superiore, così che l’impasto non sia troppo cedevole o, al contrario, troppo consistente. La pista infatti dovrà «tenere» per tre giri di corsa, sia in caso di pioggia imprevista, sia in caso di tempo asciutto, perché i cavalli, in curva come in rettilineo, possano esprimere il massimo in sicurezza. Proprio per questo il tracciato è stato lungamente studiato da una commis-sione di tecnici: le curve sono state calibrate in modo da consentire la massi-ma sicurezza in corsa e sono protette da robusti «materassi». Dal 2011 la pista è recintata da un segnapista appositamente studiato, foggia-to a “collo d’oca” in materiale plastico che contiene ma non contrasta gli urti. Questo ritrovato, unico in Italia, sulle piste per i Palii completa le tutele di carattere tecnico adottate negli anni. Gli astigiani tengono molto ai cavalli. Tanto che una commissione di docenti universitari, esperti nelle varie branche della veterinaria, visita accuratamen-te gli animali nei giorni che precedono la corsa, verifi candone con estrema attenzione le condizioni fi siche: in fondo sono atleti e come tali dovranno affrontare al meglio della forma una competizione impegnativa. La partenza si dà «al canapo»: viene tesa una grossa corda – immaginate la gomena di una nave – lunga circa 15 metri e pesante quasi un quintale, che, con un sistema di argano elettromeccanico, attraversa la pista da un punto all’altro della linea di partenza. Il mossiere, piazzato su un podio, chiamerà i diversi partecipanti alla batteria e quando giudicherà regolamentare l’alline-amento, farà cadere il canapo. A quel punto per i 450 metri di pista e per i tre giri di corsa, sarà tutto in mano all’abilità dei fantini e allo sprint dei cavalli. Per allestire la pista servono circa settecento metri cubi di sabbie astiane.

Il tracciato nei secoli

Anticamente si correva “alla lunga”, cioè lungo le strade sterrate che da Viale Pilone, all’estremo est della città, arrivavano, attraverso Via Maestra, fi no al cuore di Asti: di fronte a Palazzo Mazzetti di Frinco, infatti, era stabilito l’arrivo. Poi, nel 1861, fu realizzata la nuova Piazza del Mercato e la Giunta comunale decise che in quel nuovo sito si doveva tenere la corsa. In quegli anni la corsa perde la caratteristica di nobile tenzone e diventa una competizione ippica senza alcun richiamo al Palio. Dopo alterne vicende nel 1929 il Palio ritorna ad essere un appuntamento importante per la città. Questa volta si corre in Corso Dante, ma nel ‘30 si ritorna a scegliere l’ampia Piazza del Mercato e il Palio viene corso “in tondo”, come oggi. Dal 1967 al 1987, infatti, la corsa ha luogo in Campo del Palio – la “vecchia” Piazza del Mercato – e nel 1988 approda in centro città, in Piazza Alfi eri.In una sola settimana si allestiscono, pista, segnapista, tribune, scuderie. Un impegno rilevante che vede il Comune protagonista con mezzi, uomini e strutture operative.Ha inizio la corsa!

la PISTA

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In base al Regolamento Veterinario del Palio i cavalli candidati alla corsa, presentati dai Comitati, devono sottoporsi ad una minuziosa visita di ido-neità che attesti lo stato di salute del soggetto e che ne valuti l’idoneità morfologica, attitudinale e sportiva. Le severe visite vengono effettuate da due Commissioni Veterinarie volute dal Comune e presiedute dal Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Asti e sono composte da Professori Universitari, esperti nelle diverse bran-che della Medicina Veterinaria.Oltre ad accertare il benessere animale, un’equipe di Medici Veterinari dell’Asl, garantisce un solerte servizio di farmacosorveglianza ed effettua i prelievi di campioni biologici. Per ogni soggetto identifi cato e visitato si apre una cartella clinica, dal cui esito dipenderà la partecipazione o meno del cavallo alla corsa.La Commissione Veterinaria seguirà i cavalli anche in pista e se alla visita che precede la fi nale qualcuno di essi manifestasse segni di sofferenza tali da non renderlo idoneo alla competizione fi nale, la Commissione ha facoltà di ordinarne il ritiro, con giudizio inappellabile.In pista inoltre opera la Commissione Zooiatrica composta da Medici vete-rinari che effettuano il servizio di pronto soccorso, qualora si rendesse ne-cessario.Davvero nulla è lasciato al caso: la sicurezza prima di tutto.

Dietro le quinte:

le VISITE

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1967 - Don Bosco/ViatostoPietro Altieri (Petruzzo)

GavinGiacinto Occhionero

Felice Appiano

1968 - San PietroAndrea Degortes (Aceto)

StereoGiuseppe Visconti

Giuseppe Giulianini

1969 - San PietroRosario Pecoraro (Tristezza)

Skygirl (Losna)Giuseppe Visconti

Luigi Emanuele Necchi

1970 - Santa CaterinaSergio Ruiu (Il Professore)

AmedeoGiuseppe NosenzoAlberto Castellani

1971 - Don Bosco/ViatostoGiovanni Manca

(Gentleman)Via Veneto (Via Col Vento)

Giacinto OcchioneroAlberto Castellani

1972 - Santa Maria NuovaGaetano Lobue (sostituito in

fi nale da Luigi Sassano)Gaytimex (Tornado)

Bruno ErcoleAlberto Castellani

1973 - San PietroRinaldo Spiga

(Spingarda)Avella (Speranza)

Sergio Sconfi enzaSabatino Vanni

1974 - CanelliMauro Finotto (Jora)

Anin (Spumantino)Gian Carlo Pulacini

Sabatino Vanni

1975 - San PaoloRenato Magari (Il Biondo)

CapriccioGiuseppe Cavanna

Sabatino Vanni

1976 - Torretta/N.S. LourdesMario Beccaris (Lo Scarus)

Cel (Cus Cus)Luigi De PascaleSabatino Vanni

1977 - CattedraleMarco Grattarola

LarsonGiovanni PasettiSabatino Vanni

1978 - San PaoloSergio Ruiu (Il Professore)

Napo (Nobel)Secondo Magnone

Sabatino Vanni

1979 - San PaoloSergio Ruiu (Il Professore)

Mec (Nobel II)Silvano Ghia

Sabatino Vanni

1980 - Don Bosco/ViatostoMariano Zedda (Pepe)

Skat (Imprevisto)Lino FamigliettiSabatino Vanni

1981 - MontechiaroRenato Magari

(Il Biondo)Albert Totd (Capriccio)

Gian Marco RebaudengoSabatino Vanni

(anno - vincitore - fantino - cavallo - rettore - mossiere)

1967 - 2012

VINCITORI1982 - San Secondo

Mario Beccaris (Lo Scarus)Gamble on gold (Argento)

Gino BoninoSabatino Vanni

1983 - San PietroDomenico Ginosa

Criugleford (Fortino)Giovanna Maggiora

Sabatino Vanni

1984 - San Martino San Rocco

Andrea Degortes (Aceto)Stachys (Sotto)

Elio RuffaSabatino Vanni

1985 - San Martino San Rocco

Mario Cottone (Truciolo)Prairie Speedy

(Olivoli Olivolà) Italo MelottiUlrico Ricci

1986 - NizzaLeonardo Viti (Canapino)

Varigino (Elf)Bruno VerriUlrico Ricci

1987 - San LazzaroMassimo Coghe (Massimino)

Akebat (Nuvola)Franco Serpone

Ulrico Ricci

1988 - MoncalvoMaurizio Farnetani (Bucefalo)

Scodata (Aida)Ercole Zanello

Ulrico Ricci

1989 - MoncalvoMaurizio Farnetani (Bucefalo)

Scodata (Carmen)Ercole Zanello

Lalla Novo

1990 - Tanaro Trincere Torrazzo

Maurizio Farnetani (Bucefalo)Phantasm (Brown Davil)

scossoRoberto Rasero

Ulrico Ricci

1991 - San LazzaroTonino Cossu (Cittino)Blu Bell Music (Lingotto)

Franco SerponeUlrico Ricci

1992 - San SilvestroAngelo Depau (Lucifero)

Ulita DeisMaria Teresa Perosino

Ulrico Ricci

1993 - San PaoloGiuseppe Pes

(Il Pesse)Grand Prix

Beppe BriolaUlrico Ricci

1994 - MoncalvoMario Cottone (Truciolo)

Rapsodia - scossoGaetano Guarino

Amos Cisi

1995 - MoncalvoMario Cottone (Truciolo)

Rapsodia - scossoGaetano Guarino

Amos Cisi

1996 - Don BoscoMaurizio Farnetani

(Bucefalo)Blue Baker (Bingo)

Maddalena SpessaAmos Cisi

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1997 - Castell’AlferoClaudio Bandini (Leone)

PierinoPiero Berrino

G.Carlo Matteucci

1998 - Castell’AlferoClaudio Bandini (Leone)

Pierino (Pierino bis)Piero Berrino

G.Carlo Matteucci

1999 - San LazzaroMassimo Coghe (Massimino)

Shakuntala (Nuvoletta)Franco Serpone

G.Carlo Matteucci

2000 - GiugnoPalio del Giubileo

San SecondoMaurizio Farnetani

(Bucefalo)Thera (Luna Rossa)Maurizio BertolinoG. Carlo Matteucci

2000 - SettembreSanta Maria Nuova

Martin Ballesteros (Pampero)Guera

Marco GonellaG.Carlo Matteucci

2001 - San LazzaroMassimo Coghe (Massimino)

Millenium BugFranco Serpone

Renato Bircolotti

2002 - Tanaro Trincere Torrazzo

Martin Ballesteros (Pampero)Soprano (Doctor Glass)

Maurizio RaseroRenato Bircolotti

2003 - Santa CaterinaGiovanni Atzeni (Tittia)

ErgosongNicoletta Sozio

Renato Bircolotti

2004 - TorrettaGiuseppe Zedde (Gingillo)

Ergosong (Fischietto)Roberto CarossoRenato Bircolotti

2005 - Santa Maria NuovaMaurizio Farnetani

(Bucefalo)L’Altro

Franco ChiericiRenato Bircolotti

2006 - Santa Maria NuovaMaurizio Farnetani

(Bucefalo)Un Altro

Franco ChiericiBartolo Ambrosione

2007 - San SecondoGiovanni Atzeni (Tittia)

Impera - scossoMarco Zappa

Renato Bircolotti

2008 - San LazzaroGiuseppe Zedde

(Gingillo)Domizia

Remigio DurizzottoRenato Bircolotti

2009 - Santa Maria NuovaMassimo Coghe

(Massimino)First Lady

Barbara ConconeRenato Bircolotti

2010 - Tanaro Trincere Torrazzo

Gianluca FaisRocco

Maurizio RaseroRenato Bircolotti

2011 - San DamianoMassimo Coghe

(Massimino)Last Time

Davide MigliassoEnrico Corbelli

2012 - San Martino San Rocco

Maurizio Farnetani (Bucefalo)

VentunoFranca SattaninoRenato Bircolotti

Galleria fotografi ca dell’edizione del Palio 1967. Fotografi e: Astifoto

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DRAPPOIl Palio, grande drappo di velluto con le insegne di Asti e la raffi gurazione del patrono San Secondo, è il «sogno» cui aspirano ben ventuno contendenti. Ma, per «Palio», si intende soprattutto la corsa animosa e appassionata che infi amma le terre astesi a settembre. Gli astigiani, quasi a voler raddoppiare la festa, regalano al Santo, ogni anno a maggio, un altro drappo con le medesime insegne. D’altronde, è un atto dovuto, per impetrare quella protezione che San Secondo non ha mai mancato di elargire alla sua Città: già nel 1275, infatti, ad Asti, si soleva correre il Palio in occasione della festa del Santo. Anche oggi, come allora, il Sindaco dà licenza di correre il Palio pronunciando antiche parole «...andate e che San Secondo vi assista!». E per i ventuno partecipanti incomincia una spasmodica attesa che dura per il tempo infi nito – un paio di minuti! – di ognuna delle tre batterie e della fi nale. Sette cavalli al canapo per ogni contesa, nove per la fi nale e migliaia di borghi-giani che sperano, tutti, nel miracolo della vittoria. Ma a vincere sarà uno soltanto: il più bravo, il più fortunato e scaltro, il più irruente. La gioia del vincitore è incontenibile. In un attimo tutto il borgo dimentica le fatiche di un anno: il lavoro per stu-diare e cucire i preziosi costumi della sfi lata, l’affanno per organizzare le feste e le pantagrueliche cene propiziatorie della vigilia, l’impegno per mettere a punto bandiere e stendardi. Si dimenticano anche le nottate passate in scuderia accanto al cavallo, le levatacce per seguire gli allenamenti. Tutto è ripagato da un «incredibile» drappo cremisino che stringe il Rettore tra le mani: il Palio.I Palii sono composti da due elementi essenziali: il «labaro» dipinto, che porta l’effi ge del Santo e le insegne della Città di Asti e il «Palio» propriamente detto, costituito da una lunga pezza di velluto cremisino congiunta al «labaro».Il Palio si misura in «rasi»: sedici per il Palio della corsa, dieci per il Palio of-ferto alla Collegiata. Il raso, antica misura piemontese, corrisponde a sessanta centimetri.

I PremiAl 1° arrivato: il Palio, drappo di velluto con l’effi ge del Santo Patrono,

per il 2013, opera del Maestro Piero SciavolinoAl 2° arrivato: la borsa di monete d’argento

Al 3° arrivato: gli speroni Al 4° arrivato: il gallo vivoAl 5° arrivato: la coccarda

All’ultimo arrivato: l’inchioda (acciuga) con l’insalata

il

“Palio per la Corsa” opera di Piero Sciavolino

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Piero SciavolinoNato a Valledolmo (Palermo) il 10 novembre 1945, compie gli studi presso l’Accademia Albertina di Torino, nel cui ambito culturale perfeziona la propria concezione artistica. Coltiva la vocazione alla fi gurazione realistica ed esordisce nel 1964, parteci-pando alla Quadriennale di Torino. Nel decennio Sessanta, partecipa alla rassegna Premio San Benedetto del Tron-to (1965), espone presso la Sala della Provincia di Cuneo (1965, presentazione di G. Sapelli e G. Fontana); a Torino nel 1966 ordina una personale alla Galle-ria Del Centro, partecipa alla rassegna “Testimonianze” e consegue il Premio “Andorno Micca” alla “Rassegna dei Giovani Artisti”. Nel 1967, invitato da Paolo Fossati, espone alla Camera del Lavoro di Torino, quindi consegue la medaglia d’oro al Premio Nazionale di Pittura di Porde-none (1967). Pur dedicandosi per decenni all’insegnamento di Discipline Pit-toriche al Liceo Artistico di Torino, persegue una costante ricerca espressiva, esercitando il disegno e la sperimentazione delle tecniche incisorie. Partecipa a numerose rassegne degli anni Settanta: “Arte di contenuto politico e sociale” ordinata nella città di Gallarate da Mario De Micheli, Franco Passoni, Paolo Levi e Franco Solmi; “Natura e tecnologia” curata da Mario De Micheli a Suzzara nel 1976; “Immagine come esistenza” a cura di Paolo Levi, al Castello di Rivoli nel 1977. Invitato, espone a Milano nel 1979, presso il Palazzo della Triennale, nella ras-segna dedicata ai giovani artisti. Nel 1982 partecipa alla mostra itinerante “La cooperazione e la società in crisi”, ordinata da Dario Micacchi, Roberto Tassi e Roberto Sanesi a Perugia alla Rocca Paolina ed a Livorno ai Bottini dell’Olio. Con altri artisti ed intellettuali, promuove “Idee per la pace” presso Palazzo Mazzetti di Asti con testi di Davide Lajolo, Edoardo Sanguineti e Massimo Cacciari (1982). I cicli pittorici approfondiscono gradualmente alcune tema-tiche, tra cui la fi gura umana in relazione alla natura ed alla storia, il dram-ma esistenziale, l’emarginazione, il degrado ambientale. Ordina personali nei maggiori centri: Savona, galleria “La Fontana”, 1964; Torino, galleria “Centro”, galleria “La Tavolozza”, 1975; Brescia, galleria “Studio 80”, 1981; Asti, galleria

il Maestro del

PALIO

‘’Penelope’’, 1979 e galleria “La Giostra” nel 1977 e nel 1990; Rovereto, galleria “Il Delfi no”, 1988. Invitato a rassegne nazionali, espone a Torinoarte. Biennale d’Arte Moderna e Contemporanea, sala personale (1990), a Cocquio Trevisago, Maestri incisori ’94, ordinato presso il Museo Salvini (1994). Invitato da Mario De Micheli, espone per la Regione Emilia-Romagna, Co-mune di Medicina (Bologna), alla rassegna Premiata Resistenza (a cura di M. De Micheli, N. Leopardi, 1995); con Lezione di anatomia negli anni Quaranta (olio, 1965) consegue il I° premio alla Mostra Premio Resistenza del Comune di Novellara.Il Comune di Asti - Assessorato alla Cultura promuove la mostra antologica “Armonie. Dipinti dal 1980 al 2004”, ex Chiesa di San Giuseppe (2004). A Casale Monferrato, presso la Sinagoga e Musei Ebraici, espone “Trame della storia” (2005), mostra itinerante ospitata ad Asti presso il Palazzo Civico (2006).

Monografi e e saggi: Paolo Fossati, Mario De Micheli, Davide Lajolo, Paolo De Benedetti, Marida Faussone. Bibliografi a essenziale: Luigi Carluccio, Angelo Dragone, Francesco Prestipino, A. Spiazzi, Elvira Cassa Salvi, Mario Cossalí, Laura Bosia, Aldo Gamba, Armando Brignolo, G. Fontana, G. Sapelli.

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1967 Gea Baussano1968 Gea Baussano1969 Gea Baussano1970 Gea Baussano1971 Gea Baussano1972 Silvio Ciuccetti1973 Gea Baussano1974 Gea Baussano1975 Ottavio Coffano1976 Gea Baussano1977 Gea Baussano1978 Gianni Peracchio1979 Silvio Ciuccetti1980 Gea Baussano1981 Amelia Platone1982 Gea Baussano1983 Emanuele Luzzati1984 Eugenio Guglielminetti1985 Guido Tulelli1986 Ernesto Treccani1987 Enrico Paulucci1988 Remo Brindisi1989 Francesco Tabusso1990 Claudio Bonichi1991 Francesco Casorati

1992 Giacomo Soffi antino1993 Piero Ruggeri1994 Giuliano Vangi1995 Luigi Mainolfi 1996 Giovanni Buoso1997 Paolo Fresu1998 Floriano Bodini1999 Gigino Falconi2000 Carlo Carosso (edizione Giubileo)2000 Ugo Nespolo (edizione settembre)2001 Radu Dragomirescu2002 Ezio Gribaudo2003 Eugenio Guglielminetti2004 Enrico Colombotto Rosso2005 Emanuele Luzzati2006 Silvio Ciuccetti2007 Paolo Conte2008 Flavio Piras2009 Natà Rampazzo2010 Ugo Scassa2011 Antonio Guarene2012 Diego Lagrosa2013 Piero Sciavolino

i Maestri del

PALIO

ASTIVia E. Filiberto, 6Tel. 0141.355087

ASTICorso L. Einaudi, 64

Tel. 0141.532707

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L’Associazione Sbandieratori di Tradizione Astigiana (A.S.T.A.) nasce nell’an-no 1968 a seguito della ripresa della storica Corsa del Palio avvenuta nel 1967 e si presenta per la prima volta al pubblico della propria città nell’aprile del 1969. Nel 1970 il Consiglio del Palio, presieduto dal Sindaco, conferisce all’A.S.T.A. il prestigioso titolo di “Sbandieratori del Palio di Asti”. Il Gruppo, nato dal Palio, ne diventa il “biglietto da visita” uffi ciale in Italia e nel mondo. Lo spettacolo che viene proposto si ricollega alla tradizione asti-giana del gioco di bandiere nelle sue espressioni storico-sportive già citate in documenti uffi ciali del 1275. I costumi sono fedeli riproduzioni medievali e le bandiere presentano i colori dei Borghi, Rioni e Comuni che corrono il Pa-lio la terza domenica di settembre di ogni anno.Il Gruppo, composto da circa 30 atleti, tra musici (tamburini e trombettieri) e sbandieratori, offre una spettacolare varietà di esibizioni, occupando uno spazio temporale che può raggiungere i 30/35 minuti.In oltre 40 anni di attività, numerosissime sono state le partecipazioni a im-portanti manifestazioni folcloristiche, storiche e a trasmissioni televisive in Italia e all’Estero.L’A.S.T.A. si è esibita in Francia, Spagna, Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Bulgaria, Irlanda, Scozia, Svezia, Por-togallo, Belgio, U.S.A (New York, Miami, Atlanta), Giappone (Tokio, Kioto, Osaka) ricevendo sempre il caloroso apprezzamento del pubblico e impor-tanti riconoscimenti tra i quali, particolarmente ambito, il premio “Maschera d’argento” per i benemeriti del turismo L’impegno dell’A.S.T.A. ha prodotto frutti importanti: infatti sulla scia dell’e-sperienza dell’A.S.T.A. è nata una vera e propria «scuola astigiana» di sban-dieratori che viene continuamente alimentata dai vari Rioni. I Comitati Palio hanno creato, infatti, gruppi autonomi ed altrettanto validi che difendono i colori di ogni borgo. Tra i gruppi di più antica tradizione si distinguono gli «Amis d’la Pera» (let-teralmente «Amici della Pietra», sodalizio nato all’ombra di Porta Torino, la

l’A.S.T.A.e il gioco

della bandiera

cui usanza voleva che i giovani provenienti da altre contrade sollevassero una pesante pietra prima di poter frequentare le giovani da marito residen-ti nel quartiere) che, dal 1968 annovera un nutrito gruppo di sbandieratori. Gli Amis d’la Pera, nel giugno del 1996, si sono classifi cati ai primi posti in occasione della Parata Nazionale della Bandiera (musici e coppia). Nel 1992, in questo panorama rutilante di colori, si inserisce il gruppo degli «Alfi eri delle terre Astesi» che prendono spunto dal «suol d’Aleramo» e rap-presentano il contado astese e monferrino vestito di torri e castelli. Ultimo nato (1996) è il gruppo degli «Alfi eri della Valle Belbo» che ha già al suo attivo partecipazioni qualifi cate ad importanti manifestazioni enogastro-nomiche.Per dare risalto alla grande tradizione degli sbandieratori Asti ha ospitato il 23 e 24 luglio 2005 il Campionato Nazionale Sbandieratori di A2.

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il PALIOdegli sbandieratori

Il momento clou per verifi care la reale perizia dei gruppi rionali è rappresen-tato dal «Palio degli Sbandieratori», manifestazione che ha luogo il giovedì antecedente il Palio e che funge da vetrina per le promesse astigiane. Sotto il vigile e severo occhio di esperti nell’arte della bandiera e con la pre-senza del Capitano del Palio, i giovani atleti si cimentano in esercizi e fi gure particolarmente spettacolari, per aggiudicarsi il «paliotto», ambito drappo riproducente le insegne della città.

Il Palio degli Sbandieratori laurea ogni anno il miglior gruppo rionale di sbandieratori. La manifestazione, che ha luogo in notturna, è seguita da nu-merosi giovani sostenitori che con striscioni, tamburi e bandiere incitano il proprio gruppo. Intorno alla mezzanotte il verdetto: per un anno intero il Rione vincitore avrà gli onori della cronaca e si aggiudicherà, a buon diritto, la partecipazione alle manifestazioni italiane di maggior prestigio. Il vincitore dell’edizione del 2012 è stato il gruppo del Borgo San Lazzaro.

12 settembre 2013 Piazza San Secondo - ore 21

37° Palio degli Sbandieratori

1977 - S. Maria Nuova

1978 - S. Caterina

1979 - Torretta

1980 - S. Pietro

1981 - S. Caterina

1982 - Viatosto

1983 - Torretta

1984 - Viatosto

1985 - Cattedrale

1986 - S. Caterina

1987 - Torretta

1988 - S. Lazzaro

1989 - S. Caterina

1990 - Torretta

1991 - Torretta

1992 - San Martino

San Rocco

1993 - Torretta

1994 - Torretta

1995 - Torretta

1996 - S. Secondo

1997 - Castell’Alfero

1998 - Torretta

1999 - Torretta

2000 - S. Caterina

2001 - S. Caterina

2002 - S. Caterina

2003 - S. Lazzaro

2004 - S. Caterina

2005 - S. Lazzaro

2006 - Santa Caterina

2007 - San Lazzaro

2008 - San Lazzaro

2009 - San Lazzaro

2010 - Santa Caterina

2011 - San Lazzaro

2012 - San Lazzaro

Albo d’Oro degli Sbandieratori

Posto in tribuna: Euro 5

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il GRUPPOdel Comune

Il Gruppo del Comune, composto dal Capitano e dal suo seguito a cavallo, apre, preceduto dall’A.S.T.A., il corteo storico. I costumi, realizzati su boz-zetti dello scenografo astigiano Eugenio Guglielminetti, richiamano i colori della città ed esaltano le funzioni di magistrati e cavalieri che hanno il non facile compito di sovrintendere allo svolgimento della corsa e di seguire per tutto l’anno l’attività dei Comitati Palio. Il Capitano ed il suo gruppo, infatti, sono i garanti della corretta interpreta-zione del regolamento; in caso di gravi inottemperanze, possono commina-re sanzioni che culminano nell’esclusione del concorrente dalla corsa. Il Carroccio, elemento comunale per eccellenza, chiude il corteo ed è scor-tato da una schiera di armigeri in rappresentanza dei ventuno partecipanti. Il Carroccio rappresenta gli antichi carri da guerra: tuttavia la sua origine è incerta anche se alcuni storici ne fanno risalire l’utilizzo ai saraceni e ad alcune tribù germaniche. Il termine deriva dal latino medievale «Carrochium» e signifi ca carro a fun-zione sia civile sia militare, utilizzato in tutta Italia all’epoca dei liberi co-muni. Il Carroccio astese, trainato da tre coppie di candidi buoi, porta, come vuole la tradizione, le insegne della città – croce bianca in campo rosso – il gallo in ferro battuto, simbolo delle libertà comunali ed il Palio, ambito pre-mio del vincitore della corsa. Gli altri premi – la borsa di monete d’argento, gli speroni, il gallo vivo, la coccarda e l’acciuga – precedono il Carroccio e sono portati da altrettanti messi comunali.

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il CORTEOLa sfi lata del Palio è un grandioso affresco che rievoca la vita medievale della città: ancelle, dame, cavalieri, vescovi e alfi eri, vestiti di ricchi costumi, appo-sitamente disegnati e realizzati dalla sarte di borgo, animano il centro storico cittadino. Non manca il popolo: artigiani, barcaioli, lavandaie, servi che completano lo spaccato sociale della città in epoca medievale. Milleduecento fi guranti che sfi lano lungo le vie del centro, facendo rivivere intensamente un’epoca storica in cui Asti era all’apice della potenza economi-ca e commerciale. Ricca di banche e di commerci, governata da un potente libero comune, Asti era abitata da nobili famiglie, con ricchi palazzi adorni di torri imponenti e fregi in cotto.

Per premiare l’impegno di tutti i Comitati il Soroptimist, club di servizio, ha creato, sin dal 1983, il premio “pergamena d’autore”che ogni anno una giuria severissima, composta da storici, esperti d’arte e coreografi , assegna al Rione o Comune che meglio ha rappresentato il tema storico del corteo. Il premio consiste in una preziosa pergamena realizzata da un grande Mae-stro dell’arte contemporanea.

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1 - RIONE SAN MARTINO SAN ROCCOColori: bianco e verdeRettore: Franca Sattanino

Nella parte sud occidentale del-la città si estende il Rione San Martino San Roc-co che occupa, per tre quarti, quello che fu il centro antico di Asti dove avevano i loro palaz-zi le nobili famiglie astigiane dei Roero, Pellet-ta, Malabayla, Catena; di quest’ultimo casato è ancora possibile ammirare il palazzo che alter-na – come nella maggior parte dei monumenti astigiani – il cotto e il tufo a ricordare i colori di Asti, il bianco e il rosso.San Martino San Rocco ha vinto il Palio nel 1984, nel 1985 e nel 2012.

Una storica vittoria Il Rione San Martino San Rocco intende ricordare con una festosa parata la storica vittoria consegui-ta nella precedente edizione della corsa. Borghigiani d’ogni stirpe accompagnano a piedi il vessillo e ciascuno esibisce nelle vesti e nelle ac-conciature il bianco e il verde, colori del rione: il primo è simbolo di luce, purezza e perfezione, il secondo prefi gura il risveglio della natura e quindi rappresenta la speranza e l’immortalità. Segue il carro della Vittoria, su cui viene portato in trionfo l’ambito premio: il Palio. Nel corteo si distinguono alcuni membri delle fa-miglie nobili del rione: hanno abbandonato la tra-dizionale compostezza che si addice al loro lignag-gio e partecipano con viva allegria alla baldoria generale. L’entusiasmo e l’esultanza del momento danno vita ad un movimentato corteo, in cui ciascuno è libero di inventare il proprio ruolo, al di fuori di ogni schema precostituito.

RIONI BORGHI ECOMUNI

i protagonisti in sfi lata

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2 - BORGO TORRETTAColori: rosso, bianco e bluRettore: Giovanni Spandonaro

Il Borgo si trova alle porte della città, a occidente. La sua denomi-

nazione ricorda la antica torre del borgo che era utilizzata per vigilare la frequentatissima strada per Torino. Dal 1578 al 1801 fu attivo il Convento dei Cappuccini di cui rimane il ricordo nell’omo-nima località situata ai limiti del Borgo. Alla ripresa del Palio ha corso sotto la denomi-nazione Torretta-Santa Caterina fi no alla separa-zione, avvenuta nel 1969; dal 1970 il Borgo corre autonomamente con la denominazione Torretta – Nostra Signora di Lourdes. Ha vinto il primo Palio nel 1976, poi nel 2004.

Donne alla riscossa: il “Livre de la Cité des Dames” di Christine de Pizan Il Livre de la Cité des Dames, scritto da Christine de Pizan nel 1405 sotto la protezione e l’egida di Luigi d’Orléans Signore di Asti, è sicuramente uno dei testi più interessanti della letteratura medievale e costitu-isce una pietra miliare nel lungo percorso dell’eman-cipazione femminile. In esso l’autrice immagina di essere visitata da tre Dame, che si rivelano essere la Ragione, la Rettitudine e la Giustizia e che la sprona-no a costruire una città-fortezza per ospitare e difen-dere dagli attacchi del pregiudizio maschile le grandi donne del passato, del presente e del futuro, degne di essere chiamate dame per valore e per capacità. Scor-rono così numerose eroine, poetesse, scienziate, regine delle quali l’autrice illustra le imprese, proponendole come esempio dell’enorme, creativo e indispensabile potenziale offerto dalle donne alla società. Tra queste Valentina Visconti, moglie del duca Luigi d’Orléans e Signora di Asti e della patria Astese.

3 - COMUNE DI BALDICHIERIColori: argento, azzurro e oroRettore: Massimo Bonino

Baldichieri, centro agricolo di antica tradizione situato sulla strada Romana a 10 km a ovest di Asti, è già menzionato in un manoscritto del 969 con il nome di “Mons Balde-cherii”. Nel settecento durante la guerra di se-cessione spagnola, fu gravemente danneggiato il castello di cui rimangono alcuni resti.Non si è ancora aggiudicato il Drappo.

Le sacre rappresentazioni: la visione medievale della lotta tra il bene e il male. Angeli, Demoni e Apocalisse nell’immaginario popolare.Nell’immaginario medioevale si incrociavano rive-lazioni e visioni, risultato dell’incrocio tra credenze religiose e pratiche magiche. L’Apocalisse di Giovanni fornì un cospicuo repertorio di immagini utilizzate per indurre il fedele a pentirsi dei propri peccati, in vista di una imminente fi ne del mondo. Nell’iconografi a venivano sovente raffi gurati i quattro cavalieri dell’Apocalisse (bianco, rosso, nero, verde). Il lato luminoso dell’immaginario medievale è costi-tuito dagli Angeli, protettori degli umani, a cui si contrappongono i demoni, che li tentano con sussurri insidiosi, assumono sembianze per suggestionare lo spirito, inducono il corpo ad amori illeciti. Possono essere soggiogati solo dai Santi, che impon-gono loro di lasciare libero l’uomo e li imprigionano negli abissi della terra. Visioni apocalittiche, angeli e demoni sono motivi ricorrenti sia negli affreschi sia nelle sculture che decorano le chiese romaniche asti-giane. Il Comune di Baldichieri intende rievocare la visione della lotta tra bene e male, angeli e demoni, ben presente anche nell’immaginario degli abitanti del contado astese.

4 - COMUNE DI MONCALVOColori: bianco e rossoRettore: Filippo Raimondo

Importante centro monferrino, Moncalvo dista 20 km da Asti ed è noto per la sua indiscussa tradizione enogastronomica e per essere stato capitale del Marchesato di Monfer-rato. Ricco di storia, le cui vestigia si possono ammira-re ancora oggi – Chiesa di San Francesco, bastio-ni, Chiesa della Madonna - ha, tra l’altro, dato i natali a Rosa Vercellana (la Bela Rusin) moglie morganatica di Vittorio Emanuele II.Moncalvo ha vinto il Palio nel 1988, nel 1989, nel 1994 e nel 1995.

Un territorio senza capitale: la corte itinerante dei MonferratoMoncalvo fu uno dei centri principali del Marchesato di Monferrato ed il suo castello, sede di Corte, rap-presentava uno dei più grandi complessi fortifi cati del Piemonte. Quella dei Marchesi di Monferrato fu a lungo una

Corte itinerante e anche se questa caratteristica andò attenuandosi con l’affermarsi della dinastia Paleolo-ga, i Marchesi, per mantenere un più effi cace control-lo del territorio, solevano muoversi frequentemente all’interno dei loro possedimenti: tra questi anche Asti, che nel XIV secolo appartenne per breve periodo ai Paleologi di Monferrato. Il bagaglio della corte doveva comprendere beni ed og-getti che garantissero, oltre al lusso adatto al rango dei marchesi, anche facilità di spostamento e di tra-sporto. Tra i manufatti più adatti a tale scopo vi erano gli arazzi, ma anche libri, strumenti astrologici, tap-peti, reliquie ed altri oggetti sacri.

5 - BORGO SANTA MARIA NUOVAColori: rosa e azzurroRettore: Marco Gonella

Borgo cittadino tra i più antichi, deve il suo nome alla chiesa omonima che risale, probabilmente, all’anno mille.All’interno della chiesa si può ammirare la pala d’altare di Gandolfi no da Roreto “Madonna col bambino e coi santi” risalente al 1496.Sino alla prima metà del XIV secolo il borgo sorgeva fuori le mura e ne fu incluso nel 1342, quando Luchino Visconti, Signore di Asti, fece costruire la cerchia interna delle mura.Santa Maria Nuova ha vinto il Palio nel 1972, nel 2000, nel 2005, nel 2006 e nel 2009.

L’arte della falconeriaLa caccia con i rapaci, le cui origini si fanno risalire agli Egizi, nel medioevo fu praticata in tutte le corti europee. Presso i re di Francia esisteva la fi gura del Gran Falconiere, carica alla quale Luigi d’Orléans, signore della contea di Asti e in seguito re di Francia con il nome di Luigi XII, elesse Olivier Sallard signo-re di Burron, affi dandogli il compito di acquistare ed allevare i rapaci. Nel Quattrocento si prediligeva la caccia “a volo alto” con i falchi pellegrini, che necessitava di spazi molto vasti e di un gran numero di cani, cavalli ed aiutan-ti. Il falconiere teneva il rapace sul pugno protetto da guanti di cuoio; un cappuccio detto chaperon isolava il falco da stimoli visivi durante l’acclimatamento o l’addestramento. Robuste strisce di cuoio avvolgevano le zampe del ra-pace appena sopra i rostri; spesso i volatili erano con-traddistinti da un campanellino segnaletico e da una striscia colorata identifi cativa.

6 - BORGO SAN LAZZAROColori: giallo e verdeRettore: Carlo Biamino

Il Borgo è situato nella zona est della città oltre porta S. Pietro,

dove già dal 952 d.C. era presente un Lazzaretto. Il Borgo prende il nome, i colori e lo stemma da”San Lazzaro dei mendicanti e degli appe-stati”. Il suo motto è “A temp e leu” (A tempo opportuno). San Lazzaro ha vinto il Palio nel 1987, nel 1991 , nel 1999, nel 2001 e nel 2008.

Le “masche” nel medioevo astigiano: fattucchiere e fate Masca è un termine piemontese molto diffuso nell’A-stigiano: era prevalentemente utilizzato per indicare streghe e fattucchiere. Nella tradizione medioevale piemontese le Masche erano donne apparentemente normali, ma dotate di facoltà sovrannaturali che ave-vano il potere della trasformazione in animali. Venivano incolpate di eventi naturali infausti e di-sgrazie. Di indole raramente malvagia, le Masche potevano anche operare il bene come guaritrici e pro-tettrici. Queste “Masche buone” nell’iconografi a tra-dizionale appaiono molto simili alle fate e venivano identifi cate con gli animali tradizionalmente docili. Amate o temute da nobili e popolani, venivano con-trastate con rimedi superstiziosi, oppure propiziate con rami fi oriti. Il lato oscuro delle Masche è documentato dagli Statu-ti di Asti: il Codice Catenato al capitolo CVII condan-na fattucchiere, streghe e maghi, che, scoperti, erano puniti con la tortura e il rogo. Il Borgo San Lazzaro intende rievocare queste fi gure che rappresentavano il lato magico e fi abesco della donna medioevale e i numerosi rimedi che la popolazione utilizzava per esorcizzarle o evocarle.

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7 - RIONE SAN SECONDOColori: bianco e rossoRettore: Andrea Marchisio

Il Rione San Secondo, comu-nemente detto “del Santo” è il borgo del Santo patrono. Situato nel cuore della città, comprende, tra l’al-tro, Piazza Alfi eri, sede della corsa.La Collegiata di San Secondo (sec. XIII) ha sede nel Rione, e conserva, nella cripta, una preziosa urna d’argento che custodisce le spoglie morta-li del Santo nel cui nome si corre il Palio. Su piazza San Secondo si affacciano i più im-portanti palazzi della Città, da Palazzo Civico, di gusto settecentesco su preesistenze medie-vali, a Palazzo degli Antichi tribunali in cui si amministrava la giustizia. San Secondo ha vinto il Palio nel 1982 , nel 2000, edizione del Giubileo e nel 2007.

Beatrice contessa di Provenza e l’alleanza con gli AstesiIl rione San Secondo presenta con stemmi e vessilli le nobili famiglie che solennizzano l’ingresso in città di Beatrice di Provenza, che nel 1246 sposando Carlo I d’Angiò gli aveva portato in dote appunto la Contea di Provenza. Nel 1263 Carlo I, volendo impadronirsi del Regno di Sicilia su invito del Papa Urbano IV, si recò via mare a Roma per la regia investitura. I suoi cavalieri, invece, lo raggiunsero via terra e transitando per il Piemonte sostarono ad Asti. Con loro viaggiò la contessa insieme alle sue dame. Il corteo dei cavalieri fece il suo ingresso in Asti accompagnato dalla Contessa e dal suo grazioso se-guito; in città trovarono una calorosa accoglienza, omaggi ed eleganti discorsi. A seguito di tanta benevolenza, la contessa Beatrice, prima di ripartire, volle stringere alleanza con gli Astigiani.

8 - BORGO SAN MARZANOTTOColori: blu e oroRettore: Felice Sismondo

San Marzanotto, borgo arroccato sulle colline a sud della città, al di là del Tana-ro, è l’antico “Sanctum Marcianum de Rocha Sclavina”, ricordato dal cronista astigiano Oge-rio Alfi eri tra la più antiche località che costitui-vano il territorio del Comune di Asti nel secolo XII. Fuori dall’odierno abitato, su una collina che si affaccia sulla valle del Tanaro, sorge, a testimonianza dell’epoca medievale, il castello di Belangero, antico feudo della nobile famiglia Asinari. San Marzanotto non ha ancora al suo attivo alcuna vittoria.

Dai conventi alle botteghe: l’arte della miniatura, del ricamo e dell’arazzoA partire dall’XI secolo, la copiatura e l’illustrazio-ne dei codici, il ricamo, la tessitura, praticate quasi esclusivamente in comunità religiose maschili e fem-minili, molto diffuse anche nell’Astigiano, si laicizzò e fecero la loro comparsa anche ricamatrici profes-sioniste non legate ai monasteri e “ricamatori” che agivano in botteghe. Dalla fi ne del Duecento, oltre alla crescente richiesta, da parte degli ecclesiastici di alto rango, di paramenti liturgici ricamati, si verifi cò una vera e propria esplosione della moda di abiti e ornamenti ricamati per le grandi occasioni, soprat-tutto per i matrimoni nobiliari. Questi costituivano un’occasione per far sfoggio di vesti, paramenti ed arredi con preziosi decori. La moda del ricamo era applicata soprattutto al “completo da camera”, in-sieme di tendaggi posti a protezione del letto che ad-dobbavano lussuosamente con tessuti di seta e d’oro o con arazzi le dimore signorili. Drappeggi per il “capocielo”e la testiera, spesso con le insegne del ca-sato, erano coordinati con le coperte ed i cuscini.

9 - BORGO SAN PIETROColori: rosso e verdeRettore: Loredana Beltrame

Il Borgo si colloca a est su una antica area suburbana, poco

fuori la antica porta di Santa Maria Nuova. L’elemento indubbiamente più importante del Borgo è il pregevole complesso di San Pietro in Consavia che comprende il Battistero, già chiesa del Santo Sepolcro, la chiesa quattro-centesca e la casa dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, attuale sede espositiva e del Civico Museo Archeologico.San Pietro ha vinto il Palio nel 1968, nel 1969, nel 1973 e nel 1983.

Lo zodiaco e le infl uenze delle armonie cosmiche sull’ uomo e sull’ universo.Il fastoso cornicione di palazzo Catena recante i sim-boli zodiacali e astrologici testimonia, unicum nel pa-norama decorativo astigiano, come anche nella nostra città nel basso Medioevo fosse diffusa la convinzione dell’infl uenza degli astri sulla vita e sulle attività degli uomini, sugli elementi e sulle stagioni.Sulla base della coincidenza tra il numero degli Apostoli e quello dei segni zodiacali, questi ultimi, interpretati come simboli della fede, vennero raffi gurati attorno alla fi gura del Cristo (Signore del cosmo e del tempo), mentre la produzione di calendari illustrava la loro sequenza stagionale. Una certa confusione tra astro-logia e astronomia assimilava – quanto meno a livello popolare – la fi gura dell’astrologo a quella dell’astro-nomo: l’astrologo compilava le “effemeridi”, tavole che stabilivano gli infl ussi dei pianeti giorno per giorno, mentre la cosiddetta “astrologia giudiziaria” aveva compiti di divinazione. L’astronomo invece, utilizzan-do l’astrolabio, localizzava e calcolava la posizione dei corpi celesti. Presente presso le corti, non esclusa quel-la papale, l’astrologo spesso esercitava un’infl uenza determinante in scelte politiche e decisioni operative.

10 - RIONE SANTA CATERINAColori: rosso e celesteRettore: Nicoletta Sozio

Il nome del Rione deriva dalla pregevole chie-sa parrocchiale (sec. XVIII) dedicata a Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto. Adiacente alla chiesa si ammira la torre rossa o di San Secondo che nella parte inferiore conserva la struttura di porta palatina della cinta muraria di epoca romana. Il primo Palio e’ stato vinto nel 1970. Ha poi nuovamente vinto nel 2003.

La mazzochiaia e l’arte di esaltare la vanità femminile nell’acconciare i capelliNel XV secolo l’arte di adornare il capo assume la valenza di un vero e proprio codice comunicativo che esprime il ceto di nascita e, per la donna, anche lo stato civile, rendendo manifesta la sua dipenden-za da un padre, da un fi danzato o da un marito.Anche le nobildonne astigiane, come testimonia Guglielmo Ventura, si adornano con copricapi pre-ziosi. Si usano ghirlande di fi ori freschi, di piume, di velluto per rifi nire un’acconciatura, reticelle d’o-ro e innumerevoli fi li di perle per raccogliere gra-ziosamente folte chiome. Il corteo rosso celeste pro-pone fi gure femminili che, diverse per censo ed età, sfoggiano acconciature, curate dalle mani esperte della mazzochiaia (così chiamata dal nome di una imbottitura che aumenta il volume dei capelli), che esaltano la loro bellezza e vanità.

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11 - RIONE CATTEDRALEColori: bianco e azzurroRettore: Francesco Peraino

Il Rione cittadino della Cattedra-le prende il nome dalla splendida fabbrica go-tica che si erge in tutto il suo magico splendore nell’antico centro storico. Il Duomo, che risale al XIV secolo, rappresentava, nel medioevo, il fulcro della vita astese: nella attigua piazza si svolgeva il mercato più importante della città e da quella stessa piazza, ancora oggi, prende avvio il corteo storico del Palio.La Cattedrale ha vinto il Palio nel 1977.

La famiglia Alfi eri Tra origini leggendarie e avvenimenti storiciNel Compendio Historiale della città di Asti si narra come durante la difesa di Roma contro i Goti Arricino Moneta, mitico capostipite della nobile famiglia astigiana degli Alfi eri, riuscisse a recupe-rare l’ insegna dell’Aquila, caduta in mani nemi-che. Per questo eroico gesto gli sarebbe stato attri-buito l’appellativo di Alfi ere e il diritto di fregiarsi dell’insegna dell’Aquila, prerogative trasmesse nei secoli ai suoi discendenti. Nel Medioevo gli Alfi e-ri accumularono ricchezze grazie alla creazione di banchi di pegno e al commercio, che praticarono in tutta Europa e anche in patria, annoverando tra la propria clientela istituzioni di primo piano, quali il Capitolo della Cattedrale di Asti. Il prestigio di questa famiglia ha fatto sì che fosse sempre presen-te nella vita pubblica astigiana del basso medioevo, basti citare personaggi quali Guglielmo Alfi eri, cre-dendario e ambasciatore, Ogerio Alfi eri redattore della famosa Cronica, Bertramino Alfi eri, uno dei 14 savi che approvarono lo statuto della Società dei Militi, il beato Enrico Alfi eri, oltre a magistrati, ambasciatori e uomini d’arme

12 - BORGO DON BOSCOColori: giallo e bluRettore: Maddalena Spessa

Borgo di recente costituzione, si trova nella zona nord di Asti

ed è caratterizzato da ampie aree destinate a verde pubblico oltre ad essere la zona residen-ziale della città, in cui sorge anche il nuovissi-mo nosocomio. La chiesa, costruita nel 1962, è dedicata a Don Bosco fi gura di educatore e

sacerdote di origine astigiana, la cui opera ha, di gran lunga, valicato i confi ni cittadini. Originariamente il Borgo Don Bosco ha par-tecipato al Palio con l’attiguo Borgo Viatosto aggiudicandosi il Drappo nel 1967, 1971, 1980. Dopo la separazione da Viatosto ha ancora vinto nel 1996.

Nove eroine per l’immaginario medievaleSe il ciclo dei Nove Prodi rappresentò l’apoteosi dell’ideologia cavalleresca, quello delle Nove Eroine tentò di arginarne la crisi culturale. Alla fi ne del Trecento la cavalleria, ormai decaduta dal suo ruolo militare, vide messi in discussione anche i suoi ide-ali ‘maschilisti’, e reagì al declino rifugiandosi nella fantasia e nel sogno, con una fuga dalla realtà a cui le donne furono invitate a partecipare da protagoni-ste e non più da semplici gregarie. Il ciclo prevedeva nove regine: Semiramide sovrana di Babilonia, in-domabile guerriera; Tamaris, regina dei Massageti, che sconfi sse in battaglia Ciro re dei Persiani; Teu-ca, regina degli Illiri, che morì lottando per la liber-tà del suo popolo; Deifi la, moglie del re di Argo, che sconfi sse la potente Tebe. Ad esse si aggiungono le cinque regine delle Amazzoni: Sinope, Ippolita che combattè contro Ercole, Antiope amante di Teseo, Lampeto e Pentesilea, alleata dei Troiani contro i Greci e morta per mano di Achille.

13 - COMUNE DI CANELLIColori: bianco e azzurroRettore: Giancarlo Benedetti

Canelli, centro spumantiero noto a livello internazionale, si

trova a 30 km a sud di Asti. Il paese, dominato dall’imponente mole del castello Gancia, ha il suo fulcro nella produ-zione vinicola di alta qualità dovuta, sopra-tuttto, a terreni particolarmente vocati per la coltivazione del vitigno moscato, “padre” del rinomato Asti Spumante.Canelli ha vinto il Palio nel 1974.

Gli Scarampi signori di CanelliLa famiglia degli Scarampi è una delle più antiche del patriziato astese: legata all’attività creditizia e alla proprietà terriera, nel corso di secoli ha ricevu-to numerose investiture da parte sia del Comune o dei Signori di Asti, sia di Marchese del Monfer-rato, sia dei Savoia. Nel 1462 la famiglia viene ad incrementare le già notevoli proprietà con “Villa et locum et posse Canellarum Patriae Astensis” (città, territorio e possedimenti di Canelli d’Asti)

Page 24: Programma Palio di Asti 2013

16 - BORGO TANARO TRINCERE TORRAZZOColori: bianco e azzurroRettore: Roberto Rubba

Il vasto Borgo Tanaro si stende a sud della città e prende il nome dal Fiume Tanaro che lambisce Asti a meridione. Borgo popolare per eccellenza, era abitato in particolare da barcaioli, pescatori, lavandaie e ortolani che traevano il loro sostentamento dal fi ume. La fertile piana del Tanaro ha sempre dato pregiati frutti ed ancora oggi è fi orente la produzione orticola in serra.Tanaro ha vinto nel 1990, nel 2002 e nel 2010.

Bandiere per il Duca d’OrléansNel novembre 1387 il pittore Giovanni Imperato, che già in precedenza aveva realizzato altri appa-rati decorativi, riceveva dalla tesoreria del Duca di Orléans, Signore di Asti, la somma di 19 lire astesi per la pittura di dodici bandiere “…pro exercito no-stro” : su sei di queste campeggiava l’arma gigliata del duca Luigi d’Orléans, sulle altre sei il Biscione della sua consorte Valentina Visconti. Nel marzo successivo furono realizzati tre grandi e ricchi vessilli con lo stemma ducale per decorare le torri e la porta del palazzo sede del Governo. Grazie ai documenti della tesoreria ducale, sappia-mo che le tre bandiere richiesero ben 42 braccia di tessuto misto a seta nonché ingenti quantitativi di oro in foglia, polvere d’oro, gomma arabica e altri materiali. Autore di questo lavoro d’alto artigianato artistico fu il maestro ricamatore Cristoforo de Alemania.

17 - COMUNE DI CASTELL’ALFEROColori: azzurro, bianco e oroRettore: Alessandro Filippa

Ammesso alla corsa per la prima volta nel 1989, Castell’Alfero, situato a 12 km da Asti in posizione collinare, è rinomato per la produ-zione vinicola e per il castello dalle linee sette-centesche già appartenuto ai Conti Amico, ora sede del Comune. Nota, ai più, la frazione Callianetto che, secon-do la tradizione, avrebbe dato i nanali alla po-polare maschera piemontese “Gianduia”.Castell’Alfero ha vinto il Palio nel 1997 e nel 1998.

Un importante incontro sul “Ponte della Rotta”Nel 1305 moriva Giovanni I, Marchese di Monfer-rato, dopo aver designato come suo erede Teodoro, fi glio di sua sorella Violante e dell’imperatore bi-zantino Andronico I Paleologo. Teodoro, giunto a Genova da Costantinopoli, sposò Argentina, fi glia di Opicino Spinola, e si trasferì a Casale. Tuttavia, molti dei possedimenti dei Monferrato erano stati occupati dal Marchese di Saluzzo, e an-che il Principe Filippo d’Acaja - Capitano del Co-mune di Asti - non nascondeva le sue mire sulle terre aleramiche. Teodoro decise così di ristabilire rapporti di alleanza con gli Astesi, incontrando una loro delegazione, capeggiata dallo stesso Filip-po d’Acaja, sul ponte della Rotta, presso Grixano, nella vallata tra Portacomaro e Castell’Alfero, terra di confi ne tra Asti e il Monferrato. Il corteo di Castell’Alfero ricorda lo storico incon-tro, avvenuto nel giorno di San Michele (29 settem-bre) del 1306.Sfi leranno il gruppo degli alfi eri, scorta d’onore per rendere omaggio ai due personaggi, la delegazione astese che accompagna il Principe d’Acaja, quella monferrina al seguito di Teodoro e, infi ne, preceduti dal vessillo di Castell’Alfero, i notabili castellalfere-si e i popolani accorsi per assistere all’evento.

18 - RIONE SAN SILVESTROColori: oro e argentoRettore: Maria Teresa Perosino

Il Rione San Silvestro si trova nel cuore della città nei pressi

della Torre Troyana o dell’Orologio. La chiesa da cui prende il nome e i colori fu consacrata nel 1096 da Papa Urbano II. La fi gura storica a cui si ispira il Rione è quella di Valentina Vi-sconti, fi glia di Gian Galeazzo Visconti, signo-re di Asti e di Milano. San Silvestro ha vinto un solo Palio, quello a cui è stata abbinata la Lotteria nazionale, nel 1992.

Recinto dei Nobili: aristocrazia, artigianato e commercio in Porta San GaudenzioAlla fi ne del secolo XIV la città risulta divisa in quattro quartieri, due nel “Recinto dei Nobili” (pri-ma cerchia di mura) e due nel “Recinto dei Borghi-giani” (seconda cerchia). Ogni quartiere è tripar-tito: tre Porte nel Recinto dei Nobili, tre Borghi in quello dei Borghigiani. Ogni Porta - così come ogni

assegnata in feudo dal Duca Carlo d’Orléans, di-scendente dei Visconti-Orléans, Signore di Asti. Il tema del Corteo Storico del Comune di Canelli rievoca l’omaggio di benvenuto ai nuovi feudatari; il popolo si presenta con i prodotti del proprio lavo-ro e con doviziosi omaggi. Secondo il rituale, i doni simbolici agli Scarampi seguono nella presentazione offertoriale un ordine propiziatorio: il pane ed il sale dell’ospitalità, le pregiate uve delle colline, il bianco vino apprezzato alla corte di Francia, cesti di frutti dell’orto, tessuti e ricami con le insegne. Il tutto come augurio di buon governo e di prospe-rità per il popolo.

14 - COMUNE DI MONTECHIAROColori: bianco e celesteRettore: Gian Marco Rebaudengo

Il Comune di Montechiaro, situato a 15 km da Asti in posizione collinare, conserva un pre-gevole centro storico medievale, con resti di fortifi cazioni. Poco fuori dall’abitato, su di un poggio, si eri-ge la Chiesa di San Nazario, gemma del roma-nico, risalente, probabilmente, al XII secolo. Il Comune di Montechiaro ha vinto il Palio nel 1981.

1381: Patti tra Montechiaro e Gian Galeazzo ViscontiIl 24 aprile 1381 ad Asti nel palazzo dei Troya, sede del capitano Gaspardo de Ubaldinis vennero stipula-ti patti e convenzioni tra il comune di Montechiaro e il plenipotenziario di Gian Galeazzo Visconti signo-re di Asti, Jacopo Dal Verme. Tali patti, fortemente connotati in senso anti-asti-giano, erano articolati in 29 capitoli che prevedeva-no, tra l’altro, l’amnistia per i banniti – i destinatari di un provvedimento di esclusione dalla comunità – e signifi cative agevolazioni fi scali. Agli abitanti di Montechiaro fu concesso, inoltre, di rivedere il proprio catasto, di solvere fodro et talea dicto comuni Monteclaro, cioè di trattenere gli in-troiti fi scali anziché corrisponderli agli Astigiani, in chiara contrapposizione con quanto prescritto dagli Statuti di Asti; agli uffi ciali sia viscontei , sia asti-giani fu vietato di imporre pedaggi ai mercanti che si fossero recati a Montechiaro in occasione della fi era.

Il corteo storico bianco-celeste vuole rappresentare alcuni dei personaggi citati nel documento: Jacopo Dal Verme delegato da Gian Galeazzo Visconti, il capitano Gaspardo de Ubaldinis, il podestà di Mon-techiaro, i referendari, i rappresentanti del comune di Montechiaro che trattarono con il plenipotenzia-rio visconteo, i banniti, il notaio, le dame e infi ne i portacolori.

15 - BORGO VIATOSTOColori: bianco e azzurroRettore: Roberto Boero

Il Borgo Viatosto – anticamente detto Ripa Rupta – si trova all’e-

stremo nord della città, su un colle, graziosa-mente raccolto intorno alla chiesetta della Ma-donna di Viatosto, intatto, pregevole esempio di romanico. Dal sagrato della chiesa si può godere il singo-lare panorama della città di Asti.Viatosto, insieme con Don Bosco, ha vinto il Palio nel 1967, 1971 e 1980. Dal 1982 Don Bosco e Viatosto hanno costitui-to due Rioni distinti.

San Giorgio a Viatosto: la traccia indelebile di una leggendaNel Medioevo la leggenda del soldato vincitore del drago, sorta al tempo delle Crociate (probabilmente infl uenzata da una falsa interpretazione di un’im-magine dell’imperatore cristiano Costantino, tro-vata a Costantinopoli, in cui il sovrano schiacciava col piede un enorme drago, simbolo del «nemico del genere umano»), contribuì al diffondersi del culto di San Giorgio. Rapidamente egli divenne un santo tra i più venerati in ogni parte del mondo cristiano. Tra gli affreschi presenti all’interno della Chiesa di Viatosto – toponimo che, secondo l’ipotesi formula-ta dallo storico Incisa sarebbe potuto derivare dalla miracolosa cessazione, in Asti, della peste del 1340 - è raffi gurato, nella lunetta di sinistra del presbi-terio San Giorgio che uccide il drago (1380-1390), riferimento coerente con il fatto che il nome di San Giorgio era invocato, tra l’altro, contro la peste. Ma con San Giorgio in lotta contro il drago, sim-bolo dell’eterna contesa tra bene e male, si identifi -carono per secoli gli ideali del mondo cavalleresco.Il Borgo Viatosto intende raffi gurare il trionfo del cavaliere dopo l’uccisione del drago, le cui spoglie vengono portate fuori dalla città.

Page 25: Programma Palio di Asti 2013

Borgo - è suddivisa in quattro Contrade, ognuna con propria milizia. Il quartiere di Porta San Gau-denzio e San Michele (attuale San Silvestro) è resi-denza dei vertici cittadini e di famiglie con interessi comuni: accanto a loro ferve una frenetica attività commerciale e, tra caseforti e torri dei maggiorenti, si scoprono laboratori, osterie, orti, botteghe, offi ci-ne, in una piccola società operosa. Artigianato e commercio sono motori trainanti del-la vita di quartiere: dall’acquisto di strumenti e ma-terie prime, al lavoro in ‘bottega’ con ‘garzoni’, alla vendita diretta al cliente, in un circuito virtuoso fra lavoro, proprietà dei mezzi produttivi e reimpiego dei ricavi. Per il Rione San Silvestro accanto ai maggiorenti sfi lano le eccellenze professionali che ancora oggi rendono lustro all’economia e alle arti astigiane.

19 - RIONE SAN PAOLOColori: oro e rossoRettore: Silvano Ghia

Il Rione San Paolo, situato al li-mite meridionale del centro storico, è sicura-mente uno dei più estesi ed uno dei più an-tichi. Già nel 1292 si trova traccia della chiesa di San Paolo che, secondo gli storici, era stata eretta presso il muro di cinta.L’attuale chiesa di San Paolo, da cui prende il nome il Rione, è stata costruita intorno al 1790 in stile corinzio e custodisce, tra l’altro, il Palio che il Rione ha vinto nel 1975, settecentesimo anniversario della corsa. San Paolo ha poi vin-to nel 1978, nel 1979 e nel 1993.

Enrico VII di Lussemburgo concede privilegi al Comune di Asti nel Convento di San Fran-cesco. Un documento del Codex Astensis riporta i nomi degli autorevoli personaggi che il giorno 8 dicembre 1310 furono testimoni in Asti presso il convento di San Francesco, sito nell’attuale Rione San Paolo, alla pubblica lettura dell’importante privilegio con cui l’imperatore Enrico VII di Lussemburgo ren-deva popolo e Comune di Asti liberi di disporre dei diritti e della giurisdizione tradizionalmente spet-tanti alla città. Erano presenti all’adunanza: Guido vescovo di Asti, il vicario imperiale Niccolò Bonsi-gnori di Siena, Filippo principe d’Acaja, lo stesso imperatore Enrico VII, Amedeo V conte di Savoia, Andrea Garetti dottore in legge, esponenti delle no-bili famiglie astesi Pelletta, Solaro e Malabaila.Nel nobile corteo proposto dal Rione San Paolo,

oltre ai personaggi sopra ricordati, sfi la la moglie dell’Imperatore Margherita di Brabante accompa-gnata da Isabella di Villehardouin sposa di Filippo d’Acaja, da Maria di Brabante sposa di Amedeo di Savoia e da uno sfarzoso seguito di dame apparte-nenti alle nobili famiglie astesi.

20 - COMUNE DI NIZZA MONFERRATOColori: giallo e rossoRettore: Pier Paolo Verri

Nizza Monferrato, anticamen-te detta “Nizza della paglia” perché, secondo la tradizione, nella fretta di costruire il borgo, gli abitanti coprirono i tetti con la paglia anzi-ché con i coppi, dista 29 km da Asti ed è centro agricolo e vitivinicolo di notevole importanza. Ricco di vestigia del passato – Palazzo Crova e Palazzo Civico con torre merlata – Nizza ha vinto il Palio nel 1986.

La peste - castigo di DioNel Medioevo, le condizioni sanitarie dei centri abitati, l’assenza di fognature, gli spazi abitativi ristretti connotati dalla promiscuità tra persone e animali favorivano il periodico insorgere non solo di malattie infettive più o meno gravi ma anche di pandemie quali la grande “peste nera” del 1348 che non risparmiò né Nizza della Paglia né i pic-coli centri che la circondavano. Quando il male esplodeva fra barcollamenti, convulsioni, emorra-gie, lividi e bubboni i pochi medici, impotenti, non sapevano far altro che ricorrere a fumigazioni con erbe aromatiche o praticare salassi. Gli uomini, le donne, i bambini morivano in pochi giorni. Dal ter-rore del contagio e della morte prende corpo l’idea che la pestilenza sia un “castigo di Dio” per punire la dilagante corruzione dei costumi. Si diffondo-no di conseguenza pratiche devozionali quali pre-ghiere continue, processioni e si formano le prime compagnie di fl agellanti. Ma dopo questo terribile momento di smarrimento torna il sereno sulla città e la sua gente.

21 - COMUNE DI SAN DAMIANOColori: rosso e bluRettore: Davide Migliasso

Situato a 15 km da Asti, il Co-mune di San Damiano è centro agricolo di primaria importanza, soprattutto per la pro-duzione frutticola e vinicola. Fondato nel 1275, nello stesso anno in cui ad Asti si consolidava la tradizione del Palio, con-serva la storica pianta rettangolare ed una me-dioevale torre cilindrica.Il Comune di San Damiano ha vinto il Palio nel 2011

Medioevo alla rovescia: la festa dei folliNel basso medioevo la festa dei folli si svolgeva all’inizio di gennaio. In quei giorni si assisteva alla celebrazione del mondo alla rovescia: gli ultimi nel-la scala sociale prendevano il posto delle autorità costituite. Gli Statuti di Asti, a differenza di altre città italiane, non prevedono norme o divieti volti a limitare gli eccessi dei festeggiamenti durante le adunate dei folli. Ma anche se mancano attestazio-ni precise, feste sregolate, collegate al Carnevale, di certo non mancarono nel nostro territorio. Emblematica era la fi gura del giullare, che pote-va esibirsi nelle piazze o per le contrade o presso le corti ove si soleva celebrare la festa dei folli con banchetti e doni rituali. Il corteo rosso blu rievoca questo colorato evento rappresentando i riti e i personaggi della ricorrenza considerata a lungo fonte di divertimento e sfogo annuale della follia.

Page 26: Programma Palio di Asti 2013

la sfi lata dei

BAMBINI sabato 14 settembre 2013

Dal 2012 è stato istituito il premio “Mara Sillano Sabatini” per il miglior corteo storico dei bambini. Ideato dalla famiglia Sabatini, con il patrocinio del Collegio dei Rettori, il premio si propone di ricordare la fi gura di Mara Sabatini, donna di Palio e anima del Comitato Palio San Pietro, con l’intento di promuovere l’aggregazione dei giovani ai comitati Palio.

Page 27: Programma Palio di Asti 2013

3° SUNDAY OF SEPTEMBER

PALIOOF ASTI

According to the historian Ogerio Alfi eri, ancestor of the more famous Count Vittorio, in the Year of the Lord 1280, the city of Asti “...was bursting with riches, enclosed within solid walls erected recently, and consisted almost en-tirely of buildings: towers, palaces and houses, all of recent construction...” In his accurate, detailed description, Ogerio stresses the good qualities of the people of Asti, stating that they are “…wise and noble, rich and powerful...” and says that in case of need the city can count on “...a cavalry of six hundred men with two horses each...” while the surrounding countryside can supply “...an additional cavalry of one hundred and sixty men each with a horse or a mare...” It was at about this time that the Palio was fi rst held in Asti. The fi rst mention of the race goes back to the year 1275 when, according to Guglielmo Ventura, another local historian, his townsmen ran a horse race for their own amusement, beneath the walls of the enemy city of Alba, causing heavy dam-age and devastation to the vineyards. Today, the city still preserves a structure that bears witness to the greatness of its past, with the towers and bulwarks of its medieval palaces and the characteristics streets of its historical centre that provide an appropriate setting for the fascinating historical revival of the Palio. There are twenty-one contenders in the race and, in the weeks that precede it, they all do their utmost to propitiate the victory by holding huge banquets, enacting magic rituals, playing terrible pranks on their adversaries, right up until the big day when they meet on the fi eld, preceded by a sumptu-ous parade of over twelve hundred persons in medieval costume. After a diffi cult challenge requiring all their skill, passion and courage, only one of them will win possession of the crimson banner with the coat of arms of the city and the image of its Patron Saint. In the days preceding the race, visi-tors may enjoy many collateral and preparatory events: the Palio of the Flag-wavers, the colourful fl ea-market, the trials of owner-jockeys on the fi eld. Op-portunities not to be missed for those who really want to immerse themselves in the special atmosphere of this event. But Asti is more than just its Palio: the interested visitor can discover museums and monuments, antique shops and fl ea markets, embattled towers and mysterious courtyards. Walking from east to west on Corso Alfi eri, the ancient main street, it is impossible not to notice

an imposing, elegant palace in Baroque style: the home of the Alfi eri counts, from whom Vittorio descended (b. Asti, 1749, d. Florence, 1803), the great tra-gedian and free spirit, famous for his works as well as for his love of horses. Asti is as famous for its wines as it is for its fi ne food: heavenly white truffl es, agnolotti accompanied by Barbera, rich boiled meats enhanced by “bagnetti”, and especially “bagna caôda”, a rich sauce with anchovies, garlic and oil in which to dip vegetables of the Tanaro. Plus there’s “bönet”, a sort of chocolate pudding, fragrant almond cookies soaked in a goblet of Asti Spumante, and all the typical recipes of a city in which fi ne food and wine go hand in hand with centuries of history.

Page 28: Programma Palio di Asti 2013

fi no a domenica 3 novembre LA RINASCITAStorie dell’Italia che ce l’ha fattala nascita del made in Italy in mostra ad Asti

Vent’anni di produzione artistica e industriale che hanno consacrato l’Italia come patria del design, della moda, della creatività.Palazzo Mazzetti, Palazzo Ottolenghi, Palazzo Alfi eri.Orari: da martedì a domenica 10,30/19.30 (ultimo ingresso ore 18.30) - Lunedì chiuso Biglietto: Euro 9 info: www.larinascitaasti.itFondazione Cassa di Risparmio di Asti

da mercoledì 11 settembre a domenica 13 ottobreMOSTRA DEL MAESTRO DEL PALIO Piero Sciavolino: dipinti dal 1963 al 2013Sede: Fondazione Eugenio Guglielminetti Palazzo Alfi eri.Inaugurazione 11 settembre ore 18Orari della mostra: venerdì e sabato 16/19domenica 10/12 e 16/19Comune di Asti

da martedì 27 agosto a domenica 29 settembreLE BANDIERE, I SUONI, GLI SCATTI DEL PALIOMostra di bandiere, tamburi, chiarine, abiti da sbandieratore e scatti fotogra-fi ci di settecento anni di Palio.Galleria del Centro Commerciale “I Bricchi” - Isola d’AstiOrari della mostra: utti i giorni dalle 9 alle 20 Inaugurazione 29 agosto - ore 18

da venerdì 6 a domenica 15 settembreDOUJA D’OR47° Rassegna enologica Presso Palazzo dell’Enofi la, C.so Felice CavallottiCamera di Commercio di Asti

domenica 8 SettembreFESTIVAL DELLE SAGREGrandiosa rassegna della cucina contadina con la partecipazione di 40 Pro Loco dell’astigiano e distribuzione di piatti tipici locali Piazza Campo del Palioore 10: Sfi lata in costume per le vie della città(partenza da Via Cavour )Camera di Commercio, Comune e Provincia di Asti, Regione Piemonte

ASTI PRODOTTI GUSTI E SAPORIRassegna agroalimentare di prodotti localiPiazza Alfi eri e Portici Anfossi Comune di Asti

giovedì 12 settembrePALIO DEGLI SBANDIERATORIPiazza San Secondo, ore 21Comune di Asti

venerdì 13 e sabato 14 settembreMERCATINO DEL PALIOPiazza StatutoComune di Asti e Comitati Palio

venerdì 13 settembreSFILATA DEI MONELLIdalle 18 C.so Dante, C.so Alfi eri, Via RossiniComitato Palio Santa Maria Nuova

PROVE UFFICIALI DEL PALIOPiazza Alfi eri - dalle 14.30 (ingresso gratuito)Comune di Asti

CENE PROPIZIATORIE DEL PALIO Comitati Palio

Borgo San Lazzaro Cortile Parrocchia San Domenico Savio, ore 21Borgo San PietroCorso Alfi eri - fronte Battistero, ore 20.30Borgo San MarzanottoCantina Sociale di San Marzanotto, ore 21Rione San Silvestro Via Morelli, ore 20Borgo TorrettaPiazza NS. di Lourdes, ore 20Borgo Viatosto Loc. Viatosto - piazzale antistante la sede, ore 21Borgo Don BoscoVia Monsignor MarelloHotel Ristorante Salera, ore 20.30Comune di Baldichieri Giardini Palazzo Comunale Baldichieri, ore 20.30

sabato 14 settembreSFILATA DEI BAMBINIdalle ore 14.45: Piazza Roma, C.so Alfi eri, Via Gobetti, Piazza San Secondo, Piazza Alfi eriComune di Asti e Comitati Palio

PALIOe NON SOLO

gli appuntamenti da non perdere

Page 29: Programma Palio di Asti 2013

PROVE DELLA VIGILIAPiazza Alfi eri - dalle 16 (ingresso gratuito)Comune di Asti

CENE PROPIZIATORIE DEL PALIO Comitati Palio

Borgo Santa Maria NuovaPortici Pogliani di Piazza Alfi eri, ore 20

Rione San Martino San RoccoPiazza Roma, ore 20.30

Borgo TanaroSalone delle Feste - Via Ferrero 1, ore 20.30

Rione Santa CaterinaPiazza Santa Caterina, ore 19.30 (in caso di maltempo palestra scuola Cagni)

Rione CattedralePiazza Cattedrale, ore 20

Rione San SecondoPortici Anfossi di Piazza Alfi eri, ore 20.30

Rione San PaoloPiazzetta San Paolo, ore 20.30

Comune di Canelli Piazza Cavour - brindisi propiziatorio, ore 21

Comune di Castell’AlferoFraz.Calianetto, ore 20.30

Comune di MoncalvoPiazza Carlo Alberto, ore 20.30

Comune di MontechiaroTeatro Comunale, ore 20.30

Comune di Nizza MonferratoPiazza del Comune, ore 20,30 (in caso di maltempo Piazza Garibaldi Foro Boario)

Comune di San DamianoCantina sociale “Terre dei Santi”, Via Roma, ore 20.30

domenica 15 settembrePALIO DI ASTICorteo storico e corsa Centro Storico e Piazza Alfi eriinfo:www.palio.asti.itComune di Asti

sabato 21 e domenica 22 settembre ARTI E MERCANTIPiazza Cairoli e Corso Alfi eriCNA, Comune di Asti, Regione Piemonte, Provincia e CCIAA di Asti

domenica 22 settembreMERCATINO DELL’ANTIQUARIATOPortici Piazza Alfi eri e Piazza LibertàComune di Asti

venerdì 18 ottobre DAMIGELLA DEL PALIO…A TEATROTeatro Alfi eri, ore 21Comune di Asti e Albatros

Asti vi aspetta.. sabato 16 e domenica 17 novembreFIERA REGIONALE DEL TARTUFO E CUCINA & CANTINACentro Storico Comune e Provincia di Asti, Regione Piemonte CCIAA

Page 30: Programma Palio di Asti 2013

domenica 15 settembre 2013

ore 10 presso le Parrocchie cittadine: cerimonia della benedizione del cavallo e del fantino.

ore 11 Piazza San Secondo: esibizione degli sbandieratori dell’A.S.T.A.

ore 12 Piazza San Secondo - Municipio: iscrizione uffi ciale di fantini e cavalli.

ore 14 Piazza Cattedrale: avvio del Corteo Storico con la partecipazione di milleduecento fi guranti in costume medievale. Il primo a sfi lare è il vincitore dell’anno precedente, seguono gli altri borghi classifi cati. L’ordine dei successivi è stabilito dalla sorte. Il corteo è aperto dagli sbandieratori dell’A.S.T.A. e dal Gruppo del Capitano del Palio e rappresenta momenti di vita medievale. Percorso del Corteo Storico: Piazza Cattedrale, Via Caracciolo, Piazza Cairoli, Corso Alfi eri, Via Gobetti, Piazza San Secondo, Via Garibaldi, Via Gardini, Piazza Alfi eri.

ore 16 Piazza Alfi eri: Corsa del Palio con cavalli montati “a pelo” (senza sella); tre batterie da sette cavalli, fi nale da nove.

ore 17 Esibizione degli sbandieratori.

ore 18 Finale ed assegnazione del Palio.

la giornata del

PALIO

Page 31: Programma Palio di Asti 2013

ASTITURISMO A.T.L. Piazza Alfi eri, 34 - 14100 ASTI - Tel. 0141/320978 - Fax 0141/538200

[email protected]

n.b. Sabato 14 e domenica 15 settembre gli uffi ci della Biglietteria si trasferiranno presso Palazzo Civico, in Piazza San Secondo

Tribuna Gardini Tribuna Comentina

Tribuna GuttuariTribuna Isnardi

Tribuna Malabaila Tribuna Catena

Tribuna SolaroTribuna Roero

Parterre

PartenzaArrivo

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PALAZZO DELLA PROVINCIA

CORSO ALFIERI

Ingresso Corteo Tribuna Alfi eri CanapoTribuna Alfi eri Centrale

Tribuna Pelletta

Tribuna Centrale Coperta Alfi eri (canapo) € 88 Alfi eri (centrale) € 55

Tribune in CurvaSolaro € 60Roero € 44

Guttuari e Isnardi € 22

Tribune in RettilineoCatena € 38

Malabaila € 28Pelletta, Comentina, Gardini

€ 22

Parterre € 2

fi no a 5 anni ingresso gratuito

Biglietteria

Page 32: Programma Palio di Asti 2013

Piazza Cattedrale, Via Caracciolo, Piazza Cairoli, Corso Alfi eri, Via Gobetti, Piazza San Secondo, Via Garibaldi, Via Gardini, Piazza Alfi eri.

PERCORSO CORTEO STORICOavvio ore 14

Page 33: Programma Palio di Asti 2013
Page 34: Programma Palio di Asti 2013

Sindaco di Asti: Fabrizio BrignoloAssessore al Palio: Alberto PastaCapitano del Palio: Enzo Clerico

Magistrati: Fabio Carosso, Michele GandolfoMossiere: Renato Bircolotti

Presidente Commissione Tecnica: Gilberto BerlinghieriPresidente Commissioni Veterinarie: Fulvio Brusa

Presidente Giuria: Walter Cassulo

Comune di AstiOrganizzazione: Servizio Manifestazioni e Turismo

Tel. 0141 399.482/399.486 Fax 0141 399.483 [email protected] [email protected]

Coordinamento: Gianluigi PorroResponsabile del Servizio: Silvana Ferraris

Organizzazione: Katia Bovio

Fotografi e: Mingo, Gruppo Fotografi di Confartigianato, Archivio Storico Comune di Asti,

Archivio Agenzia Promo Pubblicità, Franco Bello

Uffi cio Relazioni con il Pubblico: Tel. 0141 399.399 Fax 0141 399.250

Il Comune di Asti ringrazia: Regione Piemonte

Presidenza della Giunta Regionale e Assessorato Regionale al TurismoAmministrazione Provinciale di Asti - Consorzio per la Tutela dell’Asti Spumante

Tutte le imprese e le associazioni che contribuiscono alla realizzazione dell’edizione 2013 del Palio di Asti

Si ringraziano inoltre: Elio Arleri, Donatella Gnetti, Ezio Claudio Pia,

la Società di Studi Astesi

Depliant Uffi ciale del Palio di Asti 2013 - Distribuzione gratuita

Edito da Promo Pubblicitàin collaborazione con il Comune di Asti

www.comune.asti.it www.palio.asti.it

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Page 35: Programma Palio di Asti 2013

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