Progettare un curricolo per competenze nel nuovo assetto ordinamentale delle scuole autonome
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di cosa stiamo parlando?di cosa stiamo parlando?
LA NATURA DELL’INSEGNAMENTOLA NATURA DELL’INSEGNAMENTO
LE QUATTRO DISCONTINUITA’
“la scuola richiede prestazioni individuali, mentre il lavoro mentale all’esterno è spesso condiviso socialmente;
la scuola richiede un pensiero privo di supporti, mentre fuori ci si
avvale di strumenti cognitivi o artefatti;
la scuola coltiva il pensiero simbolico, nel senso che lavora su simboli, mentre fuori della scuola la mente è sempre direttamente alle prese con oggetti e situazioni;
“a scuola si insegnano capacità e conoscenze generali, mentre nelle attività esterne dominano competenze specifiche, legate alla situazione.”
[Lauren Resnick, 1995, Harvard University]
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curricolo per competenze
Negli ultimi dieci anni, si sono succeduti cinque Ministri (Berlinguer, De Mauro, Moratti, Fioroni, Gelmini) e vi sono stati tre cambi di maggioranza, ma alcuni temi sono sempre rimasti al centro:
innalzamento dell’obbligo di istruzione Integrazione dei sistemi di istruzione e
formazione professionale Successo formativo Rapporto quantità/qualità (tetti curricolari e
discipline) Difficoltà di intervento (le resistenze e le
rigidità del sistema)
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gli ordinamenti
In rapporti di discontinuità/continuità, il sistema oggi vede approvati:
Regolamento sul primo ciclo (da Moratti a Gelmini)
Regolamento su riorganizzazione rete scolastica Regolamento sulla valutazione I tre regolamenti su
Licei Istituti professionali Istituti tecnici
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gli ordinamenti
Restano da approvare: Regolamento su Centri per l’istruzione
degli Adulti Regolamento su riorganizzazione
delle classi di concorso Regolamento sulla prima formazione
dei docentiRestano da attivare: gli ITS
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quadro ordinamentale 1
Scuola dell’infanzia: tre anni 1° Ciclo: individuati i “traguardi di competenza”
Scuola primaria: cinque anni Scuola secondaria di primo grado: tre
anni 2° Ciclo: individuati i “risultati di apprendimento”
Licei cinque anni Istituti tecnici “ Istituti professionali “
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quadro ordinamentale 2Il nuovo quadro ordinamentale del II Ciclo
STRUTTURA: BIENNIO + BIENNIO + 5° Anno
Obbligo di istruzione a 16 anni si compie nel 1° biennio, oppure NEI PERCORSI TRIENNALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE già previsti nell’ intesa Stato – Regioni del luglio 2003.
E’ vigente il D.Lgs 76/2005 su “Diritto – Dovere a istruzione e formazione professionale” per il quale si resta in formazione fino a 18 anni (salvo conseguimento di qualifica professionale entro i 18 anni):
nel ciclo secondario nei percorsi di istruzione e FP nei percorsi formativi previsti dalla legge sull’apprendistato
(la cui età di accesso è stata elevata a 16 anni, in concomitanza con l’elevamento dell’età dell’obbligo di istruzione. C’è però un tentativo di riportare a 15 anni l’età di accesso)
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quadro ordinamentale 3Istituti professionale rilasciano diplomi quinquennali; in
sussidiarietà con le Regioni, possono rilasciare qualifiche triennali o diplomi professionali quadriennali (compresi nel repertorio nazionale di cui alla Legge 40/07).
Istituti tecnici rilasciano diplomi Istituti professionali rilasciano diplomi Licei rilasciano diplomi
Tutti i diplomi danno accesso agli studi superiori universitari o tecnici (Istituti Tecnici Superiori) e al mondo del lavoro.
Riferimento al sistema EQF: European Qualifications Framework)
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European Qualifications Framework
Riferimento al sistema EQF: European Qualifications Framework
EQF1 = diploma del 1° Ciclo EQF2 = obbligo di istruzione EQF3 = qualifica professionale EQF4 = diploma del 2° Ciclo
a questo proposito….
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…dal Regolamento sulla valutazione
Art. 8 del DPR n. 122 del 22 giugno 2009
Certificazione delle competenze 1. Nel primo ciclo dell'istruzione, le competenze acquisite daglialunni sono descritte e certificate al termine della scuola primariae, relativamente al termine della scuola secondaria di primo grado,accompagnate anche da valutazione in decimi, ai sensi
dell'articolo3, commi 1 e 2, del decreto-legge.
2. Per quanto riguarda il secondo ciclo di istruzione vengonoutilizzate come parametro di riferimento, ai fini del rilascio dellacertificazione di cui all'articolo 4 del decreto del Ministro dellapubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139, le conoscenze, leabilita' e le competenze di cui all'allegato del medesimo decreto.
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…dal Regolamento sulla valutazione
3. La certificazione finale ed intermedia, già individuata dall'accordo del 28 ottobre 2004 sancito in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, per il riconoscimento dei crediti formativi e delle competenze in esito ai percorsi di istruzione e formazione professionale, e' definita dall'articolo 20 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226.
4. La certificazione relativa agli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado e‘ disciplinata dall'articolo 6 della legge 10 dicembre 1997, n. 425, e successive modificazioni.
5. Le certificazioni delle competenze concernenti i diversi gradi e ordini dell'istruzione sono determinate anche sulla base delle indicazioni espresse dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (INVALSI) e delle principali rilevazioni internazionali”.
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innovazioni e nuovi punti di riferimento innovazioni strutturali dei regolamenti di
riordino del II Ciclo: autonomia e flessibilità dipartimenti comitato tecnico-scientifico laboratori e laboratorialità quadro europeo delle qualifiche insegnamento in lingua straniera di una
disciplina non linguistica al 5° anno
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i dipartimenti
Gli istituti tecnici, i professionali e i licei possono costituire dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla didattica e alla progettazione formativa.
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i dipartimentiNei regolamenti non vengono date indicazioni
sulle modalità organizzative.Ipotesi possibile: organizzazione per assi culturali (secondo
le indicazioni dell’obbligo di istruzione)I dipartimenti sono funzionali: alla progettazione per competenze; alla progettazione multidisciplinare e, per
questo, di percorsi per il conseguimento delle competenze di cittadinanza come individuate in sede UE.
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dipartimenti e Indicazioni nazionali Non ci saranno più i programmi ministeriali
sulle discipline di insegnamento Il MIUR darà Indicazioni alle scuole sui
risultati di apprendimento descritti per: competenze (per 1° biennio, 2° biennio, 5°
anno, con l’indicazione delle discipline che concorrono al loro raggiungimento)
abilità conoscenzeSpetterà ai docenti individuare i percorsi
formativi (conoscenze correlate alle abilità) per il conseguimento delle competenze indicate.
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competenze, abilità, conoscenze
competenze: comprovata capacità di usare conoscenze ed abilità in modo autonomo in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo personale o professionale
abilità: capacità di applicare conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi
conoscenze: fatti, principi, teorie relativi al settore di studio o di lavoro
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un esempio: criteri orientativi per la costruzione di un curricolo di istituto tecnico
Essenzializzare il curricolo a partire dal profilo culturale e professionale dello studente in uscita dai percorsi
Assumere gli assi culturali dell’obbligo di istruzione come riferimento per le discipline
Assumere l’integrabilità tra area generale e aree di indirizzo
Favorire la valutabilità dei risultati di apprendimento in coerenza con i dispositivi nazionali di valutazione degli apprendimenti (competenze)
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un esempio: I licei
“I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze sia adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, sia coerenti con le capacità e le scelte personali”. (art. 2 comma 2 del Regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei…”).
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gli assi culturali sono 4:
asse dei linguaggi lingua madre, lingua straniera, multimedia
asse matematico aritmetica, algebra, geometria,
rappresentazioni grafiche, problem solving asse scientifico-tecnologico
scienze naturali, trasformazioni di energia, rapporti fra tecnologie ed ambiente, applicazioni informatiche
asse storico-sociale storia, economia, cittadinanza
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il modello concettuale per ciascuno dei 4 assi sono indicate alcune
competenze (che rimandano alle competenze chiave) ogni competenza è associata alle abilità che sono
presupposte per il suo esercizio ogni abilità rimanda alle conoscenze di base
necessarie per acquisirla ed esercitarla alle scuole si richiede un’inversione del processo
tradizionale, che si ferma all’accertamento delle conoscenze e dà per presupposto che da queste discendano “automaticamente” abilità e competenze, le quali non vengono misurate
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le competenze chiave
comunicazione nella madrelingua comunicazione nelle lingue straniere competenza matematica e competenze di base
scientifiche e tecnologiche competenza digitale imparare ad imparare competenze sociali e civiche senso di iniziativa ed imprenditorialità consapevolezza ed espressione culturali
le prime quattro sono legate ai saperi le altre quattro al saper essere e saper fare
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comitato tecnico scientifico I licei, gli istituti tecnici e professionali
possono costituire un comitato tecnico-scientifico, composti da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità.
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comitato tecnico scientifico
Parole chiave del comitato TS: AUTONOMIA e FLESSIBILITA’ come finalità
e strumenti per la costruzione di un’offerta formativa in linea con gli obiettivi di COMPETENZA individuati nei profili di uscita dai percorsi.
INNOVATIVITA’ dei percorsi: coniugazione tra il rovesciamento dell’attenzione dall’insegnamento all’apprendimento e l’integrazione con le istanze dai territori
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comitato tecnico scientifico Sinergie possibili: dal punto di vista della scuola: rileggere i
profili secondo un impianto laboratoriale dell’insegnamento, dell’educazione al lavoro, dell’etica dell’impegno, della valorizzazione del merito…
dal punto di vista di imprese e di professioni: uscire dall’idea di scuola come mero luogo della conoscenza, dell’astrattezza e, spesso, dell’incapacità di comprensione delle dinamiche reali del mondo dell’economia e del lavoro.
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laboratori e didattica
Nei tre Regolamenti sono sostenuti: percorsi di alternanza scuola-lavoro,
stage e tirocini moduli e iniziative di studio-lavoro e
per progetti esperienze pratiche didattica laboratoriale didattica in laboratorio
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passaggio al nuovo ordinamento
Ragionevoli previsioni
non ci saranno, per il momento, variazioni negli indirizzi, salvo quanto previsto dalle tabelle di confluenza
andrà costituito il comitato tecnico-scientifico, anche se non è obbligatorio
andranno costituiti i dipartimenti (idem) andrà attivato l’insegnamento di Cittadinanza e
Costituzione entrerà in vigore la soglia massima del 25% di
assenze ai fini della valutabilità dell’alunno potranno essere realizzate, solo a partire dal terzo
anno, esperienze di alternanza scuola-lavoro
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formazione degli insegnanti
E’ necessario: partire dall’informazione lavorare su un cambio di mentalità:
misurare competenze riferirsi a diversi parametri di valutazione (in
correlazione anche con il regolamento sulla valutazione)
sviluppare nuovi modelli certificativi sviluppare didattica laboratoriale rovesciare la prassi tradizionale:
conoscenze abilità competenzeaccertate osservate? non verificate
competenze abilità conoscenze
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IL MODELLO DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE DI BASE
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MINISTERO DELL’ISTRUZIONE,DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA (*)(DENOMINAZIONE DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA)( **)CERTIFICATO delle COMPETENZE DI BASEacquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzioneN°……..
IL DIRIGENTE SCOLASTICO (***)
Visto il regolamento emanato dal Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca (ex Ministro delta Pubblica Istruzione) con decretb 22 agosto 2007, n.139;Visti gli atti di ufficio;Certifica
che L.. studente/ssa
Cognome………………………… nome…………………………………….
nato/a il ,./..../...., a…………………… Stato……………………………….
iscritto/a presso questo Istituto nella classe sez………….
indirizzo di studio (*****)………………………………………………………
nell’anno scolastico…………………………………………………………..
nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione, della durata di 10 anni,ha acquisito
le competenze di base di seguito indicate.
(*) Nel caso di percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) occorre affiancare al logo del MIIJR anche quella della REGIONE di riferimento.(**) Nel caso di percorsi di IeFP realizzati da Strutture formative accreditate dalle Regioni, occorre sostituire “Istituzione scolastica” con “Struttura formativa accreditata”.(***) Nel caso di percorsi di IeFP realizzati da Strutture formative accreditate dalle Regioni occorre sostituire ‘Il Dirigente Scolastico’ con ‘Il Direttore/Legale Rappresentante della Struttura formativa accreditata’. Per le istituzioni scolastiche paritarie, il certificato è rilasciato dal Coordinatore delle attività educative e didattiche.(****) Nel caso di percorsi di IeFP realizzati da Strutture formative accreditate dalle Regioni occorre sostituire ‘Istituto nella classe ... sezione ...‘ con “Struttura formativa accreditata”. (***** Nel caso di percorsi di IeFP occorre sostituire ‘indirizzo di studio’ con ‘percorso di
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I livelli Livello base: lo studente svolge compiti semplici in
situazioni note,mostrando di possedere conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali.
Nel caso in cui non sia stato raggiunto il livello base, è riportata l’espressione “livello base non raggiunto”, con l’indicazione della relativa motivazione
Livello intermedio: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite
Livello avanzato: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità. Sa proporre e sostenere le proprie opinioni e assumere autonomamente decisioni consapevoli
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Che fare?I dipartimenti per assi culturali: progettazione dei percorsi integrati per il
conseguimento delle competenze (problema delle scelte)
Costruzione delle prove per la certificazione delle competenze I dipartimenti si articolano, se necessario, in
gruppi disciplinari, di progetto, di miglioramento…
Analisi disciplinare come base della progettazione (ciò che ogni disciplina apporta)
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Regolamento autonomia (DPR 275/1999) art. 8chi fa cosa?
. Il Ministro della pubblica istruzione, previo parere delle competenti commissioni parlamentari sulle linee e sugli indirizzi generali, definisce a norma dell'articolo 205 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, sentito il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, per i diversi tipi e indirizzi di studio: gli obiettivi generali del processo formativo; gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle
competenze degli alunni; le discipline e le attività costituenti la quota nazionale dei
curricoli e il relativo monte ore annuale; l'orario obbligatorio annuale complessivo dei curricoli
comprensivo della quota nazionale obbligatoria e della quota obbligatoria riservata alle istituzioni scolastiche;
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Regolamento autonomia (DPR 275/1999) art. 8chi fa cosa?
i limiti di flessibilità temporale per realizzare compensazioni tra discipline e attività della quota nazionale del curricolo;
gli standard relativi alla qualità del servizio; i criteri generali per l'organizzazione dei
percorsi formativi finalizzati all'educazione permanente degli adulti, anche a distanza, da attuare nel sistema integrato di istruzione, formazione, lavoro, sentita la Conferenza unificata Stato-regioni-città ed autonomie locali.
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Regolamento autonomia (DPR 275/1999) art. 8chi fa cosa?
2. Le istituzioni scolastiche determinano, nel Piano dell'offerta formativa il curricolo obbligatorio per i propri alunni in modo da integrare, a norma del comma 1, la quota definita a livello nazionale con la quota loro riservata che comprende le discipline e le attività da esse liberamente scelte. Nella determinazione del curricolo le istituzioni scolastiche precisano le scelte di flessibilità previste dal comma 1, lettera e).
3. Nell'integrazione tra la quota nazionale del curricolo e quella riservata alle scuole è garantito il carattere unitario del sistema di istruzione ed è valorizzato il pluralismo culturale e territoriale.
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Regolamento autonomia (DPR 275/1999) art. 8chi fa cosa?
4. La determinazione del curricolo tiene conto delle diverse esigenze formative degli alunni concretamente rilevate, della necessità di garantire efficaci azioni di continuità e di orientamento, delle esigenze e delle attese espresse dalle famiglie, dalle comunità locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio. Agli studenti e alle famiglie possono essere offerte possibilità di opzione.
5. Il curricolo della singola istituzione scolastica può essere definito anche attraverso una integrazione tra sistemi formativi sulla base di accordi con le Regioni e gli Enti locali, negli ambiti previsti dagli articoli 138 e 139 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 e può essere personalizzato in relazione ad azioni, progetti o accordi internazionali.
6. L'adozione di nuove scelte curricolari o la variazione di scelte già effettuate deve tenere conto delle attese degli studenti e delle famiglie in rapporto alla conclusione del corso di studi prescelto.
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Gli ordinamenti…ad oggi
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Le norme
❒ Legge n. 59/97, “Delega la Governo per il conferimento di funzioni alle regioni e agli Enti locali per la riforma della PA”
❒ D.Lgs 112/98, “Conferimento di funzioni alle Regioni e agli Enti locali”, artt. 138, 139
❒ DPR 275/99, regolamento dell’autonomia, in attuazione dell’art. 21 della L. 59/97
❒ Legge Costituzionale n. 3/2001 (Titolo V, artt. 116, 117, 118)
❒ Legge 53/2003 e relativi Decreti Legislativi ❒ Legge 27 dic 2006 n. 296 (finanziaria 2007)
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Le norme
❒ Legge 40/2007❒ Legge 296/2006 (finanziaria
2008)❒ DPCM 25 gennaio 2008 recante
linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli Istituti Tecnici Superiori.
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Le norme❒ Decreto-Legge 25 giugno 2008, n. 112*Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la
semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanzapubblica e la perequazione tributaria.
❒ Legge di conversione 6 agosto 2008, n. 133* Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
* L’art. 64, comma, 3, prevede un Piano programmatico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze (predisposto il 4 settembre 2008).
❒ Decreto-Legge 1 settembre 2008, n. 137Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università. ❒ Legge di conversione 30 ottobre 2008, n. 169Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università.
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Le norme❒ Decreto-Legge 7 ottobre 2008, n. 154Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria
e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali
(NOTA BENE: art. 3 - Definizione dei piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche rientranti nelle competenze delle regioni e degli enti locali)
❒ Legge di conversione 4 dicembre 2008, n. 189Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria
e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali
❒ Legge n. 42 del 5 maggio 2009 “Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione (v. art. 8 “Principi e criteri direttivi sulle modalità di esercizio delle competenze legislative e sui mezzi di finanziamento”)
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Le norme❒ DPR n. 81 del 20.03.2009, Regolamento su “Norme per
la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni della legge 6 agosto 2008, n.133”;
❒ DPR n. 89 del 20.03.2009 Regolamento su Scuola dell’infanzia e primo Ciclo di istruzione
❒ DPR n. 119 del 22.06.2009 Regolamento su Organici e personale ATA
❒ DPR n. 122 del 22.06.2009 Regolamento su Valutazione degli alunni
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Le normeDisposizioni firmate dal Presidente della Repubblica il 15
marzo 2010:- Regolamento recante “Revisione dell’assetto
ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei, ai sensi dell’art. 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”;
- Regolamento recante norme concernenti il riordino degli istituti professionali ai sensi dell’art. 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”;
- Regolamento recante norme concernenti il riordino degli istituti tecnici ai sensi dell’art. 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”.
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