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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma
IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 18 12 maggio 2011 1€
Un’esplosione di gioia
Atalanta e Siena in A, Gubbio in B, Tritium e Carpi in Prima Divisione, Aprilia e Ebolitana in Lega Pro
Può il Consigliere
federale Gagliano violare le norme del Codice di Giustizia Sportiva e farla
franca?
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Gagliano: il Consigliere federale che viola le norme del Codice Sportivo e l’ennessima figuraccia dell’AIALa Commissione Disciplinare territoriale Toscana ha
azzerato i vertici della Sezione AIA di Grosseto infliggendo
5 anni di inibizione a Antonello Foderi, responsabile desig-
nazione arbitri, tre al presidente Franco Ferretti e uno all’ex
direttore di gara Diego Di Benedetto. Tutto nasce dal caso
Karim Soufianè, arbitro che durante un match tra Pitigliano
e Casottomariana, venne pesantemente insultato con frasi
di carattere razzista. Lo stesso arbitro accusò la sezione AIA
di Grosseto di aver alterato il suo rapporto di gara scagio-
nando così le società colpevoli di tali gesti. Oltre a questo il
Ferretti e il Foderi sono stati condannati per aver percepito
rimborsi per gare non giocate. Per non farsi mancare nulla, il
Di Benedetto ammise di aver alterato un referto di gara sotto
la spinta (imposizione) di Antonello Foderi. Due le consider-
azioni: la prima riguarda la giustizia domestica dell’AIA che
scagionò (stranamente!!!!!) i vertici della Sezione di Grosse-
to, dimostrando ancora una volta che la giustizia domestica è
imparziale come Berlusconi sui giudici di Milano o viceversa.
Secondo punto, girano voci che il Ferretti sia stato molto vi-
cino durante i trasporti su strada al presidente AIA Nicchi du-
rante il periodo di elezioni. E forse è per questo che dai vertici
arbitrali si è fatto finta di non conoscere la situazione? Certo,
a pensar male a volte ci si azzecca. Dall’AIA e dalla sua assurda
giustizia domestica che dovrebbe pensare a ramazzare piut-
tosto che a perdere di credibilità ad ogni pié sospinto. Noi di
Professione Calcio, da lungo tempo ormai, stigmatizziamo
fatti, eventi, episodi, determinazioni nell’ambito dell’AIA, del-
la gestione Nicchi-Pisacreta. Da questa delibera, la nostra tes-
tata, per restare sullo stesso termine, ha avuto le stigmateda
un prestigioso organo di giustizia sportiva. La Commissione
Disciplinare Territoriale Toscana ha sancito, con espressioni
che appaiono pregne di sacrosanto sdegno: “Il fatto è di as-
solutà gravità, visto che la violazione è stata commessa da
un arbitro che, statutariamente, è il garante della leggittimità
della gara”. Ne prendano atto, Nicchi e Pisacreta. Nel corso
della loro gestione fin’ora breve, auspicabilmente ancor
meno breve in futuro, ne sono davvero successe di cotte e di
crude. Il “non legato alla logica delle poltrone” insisterà, con-
tro ogni decenza sportiva, a difendere e privilegiare l’AIA di
Nicchi e Pisacreta contro, palesemente contro, le società? Se
insisterà scatterà una nostra inchiesta. Passiamo al Comitato
Campania dove Salvatore Colonna è stato ritirato in ballo dal
candidato sindaco di Salerno Salvatore Gagliano riguardo
un finanziamento di 600mila euro per la ristrutturazione di
tre campi sportivi. Gagliano, nel suo comunicato stampa, ha
addirittura segnalato che sarebbe in corso un‘inchiesta da
parte della Procura federale. cContributi che il Colonna già
su queste pagine aveva spiegato fossero regolari e legittimi.
Quello che non è chiaro è che il Gagliano, essendo anche
Consigliere Federale, come ha fatto a sapere di un procedi-
mento da parte della Procura Federale? Così facendo è in
chiara violazione dell’articolo 3 del codice di giustizia sportiva
che vieta di dare notizie su procedimenti sportivi ed even-
tualmente disciplinari. Poi c’è anche l’articolo 1 che vieta di
ledere l’onorabilità dei tesserati e in questo specifico caso del
presidente Colonna. Lo stesso presidente del Cr Campania
ha dichiarato di voler querelare il Gagliano previa autorizzazi-
one del Consiglio federale di cui lo stesso Gagliano fa parte, in
pratica anche lui dovrebbe votare a favore o contro Colonna
sulla richiesta di autorizzazione a querelarlo. Professione Cal-
cio, sul punto, ha accertato addirittura che (è, quantomeno
paradossale) Gagliano, per finalità che saranno sempre più
chiare, appena trombato alle elezioni regionali, chiede per
iscritto alla Regione Campania (per la verità, le ha chieste
anche al Comune di Salerno) la documentazione relativa ai
campi sportivi condotti in convenzione da Comitato Campa-
nia. Come vogliamo qualificare queste sue richieste? Attacco
al sistema del quale gagliano fa parte? Infedeltà alla Feder-
calcio? In ogni caso, se esiste ancora l’obbligo di lealtà sporti-
va, questo consigliere federale che tenta inutilmente di bom-
bardare il COmitato Regionale che lo ha portato per mano
alla sua elezione nazionale è un caso mitico, epico, storico,
da antologia di ciò che non si dovrebbe mai fare. Gagliano
ha violato le norme. Pesantemente. Ci sarà un nuovo caso
Moggi, con un’infinito tira e molla sulla sua radiazione, o Gal-
giano - se non sarà radiato, ma è certamente incompatibile,
almeno sotto il profilo etico e morale, con la sua carica - sarà
immediatamente deferito, come un minimo di decenza im-
porrebbe? Tra l’altro, Gagliano non si è dimostrato neppure
un cuor di leone. Appena il presidente Colonna ha prean-
nunciato la querela, si è affrettato a nascondere la mano con
la quale aveva scagliato la prima pietra. Ha rinnegato tutto.
Ha scritto, nel suo comunicato stampa: “Non si era mai parla-
to di truffa”. Ed invece le sue parole, che accusavano il COmi-
tato Campania di truffa, erano virgolettate, su un noto quo-
tidiano campano, in prima pagina. Violazione dell’obbligo
di lealtà aggiunt ad un’altra violazione dello stesso obbligo?
Gran bella gatta da pelare, per la FIGC,il
suo presidente, i suoi organi di Giustizia
Sportiva. (Massimiliano GIacomini)
NUMERO 18 - 12 maggio 20112 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
LEGENDA
Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009
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RedattoriFabiola Rieti, Sara Sbaffi
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Segretaria di RedazioneGerarda Angela Lomonaco
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Hanno collaborato Guido Del Re, Mauro Gasperini
Riccardo Morgigno, Stefano Santini
Realizzazione GraficaWalter Fantauzzi - www.walterfantauzzi.com
Stampa: Global Stampa - Via Angelo della Pergola, 5 - 00176 Roma
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mentoStatistica
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Tutto come avevamo previsto. Il Milan di Mister
Allegri è (meritatamente) campione d’Italia, il
Brescia segue il Bari in B e forse pure la Sampdoria
(ecco la sorpresa che vi avevo anticipato in tempi
non sospetti) dopo un derby perso in maniera ro-
cambolesca al 97’. Mentre scriviamo non si è ancora
disputata Juventus-Chievo, laddove i bianconeri si
giocano le ultime speranze (poche) di un posto in
Europa. Mister Delneri spera nella riconferma ma
anche aggiungendo 9 punti nelle ultime tre gare, do-
vrà guardare anche ai risultati degli altri. D’altronde
chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Il Cesena
pare salvo dopo un ottimo finale di campionato, così
come il Catania mentre il Brescia paga errori socie-
tari e poca convinzione nelle gare che contavano.
Certo che le due gare che mancano saranno inte-
ressanti per la corsa Champion’s ed Europa League
e per l’ultimo posto per scendere in bwin. Intanto il
Milan si gode il suo 18° scudetto, raggiungendo l’In-
ter (alla quale però, ne verrà tolto uno) e così oltre a
surclassare i cugini per vittorie europee e mondiali, li
sorpasserà anche in quelle italiane. La lotta prosegue
anche in chiave politica, dove Letizia Moratti, ban-
diera del Cavaliere, viene sfidata dalla cognata Milly
che invece offre la sponda al candidato della sinistra.
Vogliamo infine sperare che le ultime gare siano cor-
rette e sportivamente accettabili. Spettacoli indegni
come Lazio-Inter dello scorso anno ci debbono esse-
re evitati. E speriamo che il buon senso (far giocare
tutte le gare nel medesimo orario, almeno le ultime
due) sia veramente attuabile. Ma conoscendo chi è
ai vertici del calcio italiano, mi vien da supporre che
tutto andrà come prima. Costui è la stessa persona
che ha fortissimamente voluto l’acquisto di un solo
extracomunitario per squadra, e poi si lamenta se a
livello europeo non contiamo più nulla, anzi, abbia-
mo perso la quarta qualificata per la Champion’s del
prossimo anno. Fino a quando, anche
costui, abuserà della nostra pazienza?
C’è chi chiude agli extracomunitari e poi si lamenta se falliamo a livello europeo 4 NUMERO 18 - 12 maggio 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Mauro Gasperini
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Dopo 39 giornate Siena e Atalanta possono
finalmente festeggiare il loro ritorno in serie
A. Ai toscani basta un pari interno contro il Torino
per conquistare il punto decisivo: iniziale vantag-
gio bianconero con Calaiò, poi pareggio granata
con Sgrigna. L’attaccante bianoconero porta ancora
avanti il Siena, ma Bianchi (100 gol in carriera) sigla
il gol che fa tutti contenti in campo. Nell’altro match
decisivo per la A l’Atalanta travolge il Portogruaro,
che pure era passato in vantaggio con Memushaj.
La doppietta di Tiribocchi e i gol di Bonaventura e
Delvecchio firmano il poker che vuol dire promozi-
one. Dietro la coppia di testa torna a gioire il Novara
di Tesser che con Centurioni, Bertani e Gonzalez
mette fine alla striscia positiva del Crotone sul suo
terreno dello “Scida” con un secco 3-0 e consolida
la terza piazza in classifica davanti al Varese, che
nel posticipo fa 1-1 al “Granillo” contro la Reggina
(reti di Ebagua e Zizzari). Subito a ridosso della zona
spareggi promozione importanti successi di Padova
e Livorno. I ragazzi di Dal Canto affondano in casa
l’Ascoli, grazie alle reti di Cuffa, El Shaarawy e Ar-
demagni. Inutile allo scadere il gol di Feczesin. Gli
amaranto di Novellino invece conquistano tre punti
fondamentali sul terreno del Pescara, scavalcando-
lo in classifica. A decidere la gara una sfortunata au-
torete di Pinna al quarto d’ora. Ancora vive le sper-
anze di play-off anche per l’Empoli, che batte 3-1
al “Castellani” l’Albinoleffe: in gol Stovini, Forestieri,
Coralli e Cocco. Scelgono di non farsi troppo male
Modena e Grosseto, che pareggiano 1-1, dopo i
gol nel primo tempo di Greco e Sforzini. Un guizzo
di Piccolo decide invece la sfida tra Piacenza e Sas-
suolo, che esonera Gregucci. Tutto ancora in gioco
quindi in zona play-out: la Triestina infatti si impone
ai danni del Cittadella, con ben tre gol (Godeas,
Bariti e Taddei) nei primi 25 minuti; a nulla vale il
ritorno dei ragazzi di Foscarini con le reti di Gorini
e Gabbiadini. Il Frosinone cala addirittura il poker
contro il Vicenza: Santoruvo, Terranova e due volte
Sansone permettono all’undici di Campilongo di
sperare ancora.Lotta aperta per play-off e out
Classifica P G V N S GF GS
Siena 74 39 20 14 5 60 31Atalanta 74 39 21 11 7 55 30Novara 64 39 16 16 7 57 33Varese 62 39 14 20 5 47 29
Reggina 54 38 13 15 10 40 36Torino 54 39 14 12 13 46 45Padova 53 39 12 17 10 57 46Livorno 53 39 13 14 12 44 42Empoli 52 39 12 16 11 43 37Pescara 52 39 14 10 15 39 41Crotone 50 39 12 14 13 42 47Modena 49 39 10 19 10 40 45Grosseto 49 39 12 13 14 42 48Vicenza 49 39 14 7 18 40 51Piacenza 46 39 11 13 15 49 58Sassuolo 45 39 11 12 16 37 42Cittadella 44 39 10 14 15 44 50
Albinoleffe 43 39 11 10 17 48 59Ascoli-7 42 38 12 13 14 38 46Triestina 40 39 8 16 15 34 51
Portogruaro 40 39 10 10 19 36 56Frosinone 38 39 8 14 17 43 58
39° Giornata 06-07-09/05/2011Atalanta-Portogruaro 4-1Crotone-Novara 0-3Empoli-Albinoleffe 3-1Frosinone-Vicenza 4-0Modena-Grosseto 1-1Padova-Ascoli 3-1Pescara-Livorno 0-1Piacenza-Sassuolo 1-0Reggina-Varese 1-1Siena-Torino 2-2Triestina-Cittadella 3-2
MARCATORI
20 Gol: Piovaccari (Cittadella, 7r)19 Gol: Bianchi (Torino, 2r)17 Gol: Cacia (Piacenza, 2r)16 Gol: Abbruscato (Vicenza, 2r) Coralli (Empoli, 4r)15 Gol: Succi (Padova, 5r) Bonazzoli (Reggina, 2r) Gonzalez (Novara) Calaiò (Siena, 4r)
40° Giornata 13-14-15-16/05/2011Albinoleffe-Atalanta
Ascoli-SienaCittadella-CrotoneGrosseto-RegginaLivorno-PiacenzaNovara-Frosinone
Portogruaro-EmpoliSassuolo-PadovaTorino-TriestinaVarese-ModenaVicenza-Pescara
Stefano SantiniAllenatore: Antonio Conte (Siena)
Consigli(Atalanta)
Terranova(Frosinone)
Stovini(Empoli)
Bonaventura(Atalanta)
Calaiò(Siena)
Bariti(Triestina)
Tiribocchi(Atalanta)
Centurioni(novara)
Cuffa(Padova)
Sansone(Frosinone)
Gonzalez(Novara)
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Grande euforia ma gioia contenuta a Siena
per il ritorno in A della Robur dopo soli 12
mesi da Siena-Inter 0-1 e la rete di Milito. Ora il
principe sarà ancora avversario nel grande pal-
coscenico di San Siro, mentre la principessa sarà
presente come sempre in tribuna a sostenere i bi-
anconeri. Le sensazioni di Valentina Mezzaroma
poche ore dopo la festa promozione: «L’obiettivo
è stato raggiunto secondo i nostri tempi. Grazie a
tutti voi dell’appoggio per questa cavalcata molto
intensa e complimenti anche a Novara ed Ata-
lanta che si sono battute alla grande. Ora siamo
di nuovo in A e comincia la salita». Ci sono state
delle battute d’arresto, dei momenti in cui
si stavano complicando i piani? «Si, dopo le
gare contro Empoli e Piacenza. Ma anche la
sconfitta interna con il Portogruaro». Però,
le sono venute in mente subito: «Certo, ti
fai male e poi come quando cadi a cavallo
devi ripartire subito e salire ancora in sella
più forte e più convinto di prima». Mister
Antonio Conte, cavallo di razza della vostra
scuderia, resterà al Franchi? «Lo vogliamo
a Siena, vogliamo che resti qui con noi. Però
secondo le voci che girano che lo vorrebbero alla
Juventus, nessuno ci rimarrebbe male. La Juve è la
Juve, difficile dirle di no, specie Conte ancora così
osannato a Torino». Peccato perda la voce dopo
ogni partita: «Ah si è vero, la moglie infatti gli
porta sempre lo sciroppo per la gola. Comunque
gli dura poco, dopo due ore siamo tutti insieme
a cena e la voce è di nuovo squillante». Verso il
futuro, avete rinnovato un contratto importante:
«Abbiamo firmato insieme a Giorgio Perinetti, è
con noi fino al 2016. È uno dei dirigenti più esperti
e capaci in Italia e conosce come pochi il settore
giovanile». Sogni del mercato estivo ormai alle
porte, lei chi vorrebbe in maglia bianconera?
«Ibra! Si, vorrei proprio Ibrahimovic». Beh, per
avere Ibra dovrebbero vendere il Duomo! “«Sog-
no Rooney e Lampard, amo il calcio inglese, sono
grandi giocatori ma io sono più vicina al Chelsea di
Carlo Ancelotti. Proprio Sir Alex Ferguson doveva
venire a Siena lo scorso gennaio ma poi ebbe un
problema familiare e dovette rinunciare. Chissà,
magari un giorno il Siena sarà impegnato nelle
coppe europee». Le nuove maglie sono pronte?
Si mormora che la seconda sia grigia e la terza
azzurra: «Le nuove maglie saranno presentate
in estate e posso dirvi che la Kappa ha preparato
come sempre ottimi prodotti per il ritorno in serie
A. Riguardo ai colori, non è vero che la maglia da
trasferta sarà grigio o argentata, neanche la terza
azzurra. Forse qualcuno voleva fare lo scoop ma
non sono questi i colori. Faremo una
festa e le vedrete presto». Infine una
curiosità riguardo allo nuovo stadio
senese: «A breve faremo un restyling
del “Rastrello” in vista della nuova sta-
gione. Il nuovo impianto è in fase di stu-
dio ma noi vogliamo che resti nel posto
in cui è sempre stato, a 5 minuti da
Piazza del Campo. Una posizione per-
fetta e storica che piace
a tutti i tifosi».
Riccardo Morgigno
Qui sopra la Robur festeggia la vittoria del campionato in basso l’applauso di Valentina Mezzaroma (Foto Sito Ufficiale)
Il Siena si riprende la Serie A
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Oggi intervistiamo l’allenatore
dell’Atalanta, fresco di promozione in se-
rie A con i bergamaschi. Per la “Dea” la pros-
sima stagione sarà la numero 51 nel massimo
campionato nazionale. Mister Colantuono, è
stato semplice ritornare subito in A? «Di fac-
ile non c’è nulla. Te la devi guadagnare ogni
volta, soprattutto se devi vincere per forza
come noi. Insieme al Siena siamo tornati im-
mediatamente in serie A e vogliamo restarci.
Abbiamo una rosa numerosa, 28/29 giocatori.
Una rosa lunga ok, ma è difficile da gestire.
Anche decidere chi mandare in tribuna. Inoltre
abbiamo avuto diversi ragazzi infortu-
nati come Manfredini, Padoin, Pinto,
Ruopolo ma anche Doni e Tiribocchi
hanno subito alcuni stop». A gennaio
vi sieti rinforzati, è soddisfatto del
mercato? «Abbiamo preso Bjelanovic
dal CFR Cluj. Ha segnato il gol decisivo
a Modena e comunque ha giocato
poche gare. Avevamo Ruopolo infor-
tunato e così lo abbiamo tesserato.
Il croato si è fatto sempre trovare
pronto». Ora la serie A, lei rimarrà a Berga-
mo? «Ho un contratto fino al 2012 e la nuova
stagione si presenta molto bene. L’Atalanta
avrà 20 mila abbonati e le motivazioni per la
squadra saranno altissime. Credo anche che
Doni resterà ancora una stagione. Il capitano
vuole esserci anche se ha qualche cicatrice ed
alcuni problemini. Io aspetto queste settimane,
nel calcio non si sa mai. Comunque sto benis-
simo qui a Bergamo». Atalanta e Siena, Col-
antuono e Conte, mercato e sirene juventine
per il leccese: «Di Antonio non lo so, ha fatto
molto bene a Siena, non era facile. Io e Conte
abbiamo preso squadre appena retrocesse,
che avevano ancora delle scorie da smaltire.
Abbiamo ricompattato l’ambiente e credo che i
risultati si siano visti». Che campionato è stato
questo della serie bwin? «Non è ancora finito,
vogliamo vincere le gare che restano e ar-
rivare primi. Di certo non sono mancate le sor-
prese come Livorno, Torino e Sassuolo. Come
noi hanno un gruppo solido e di spessore, ma
hanno deluso le aspettative, specie il Sassuolo
che aveva un grande organico. Mentre Novara
e Varese hanno l’entusiasmo dalla loro parte,
le fresche promozioni alle spalle e lo zoccolo
duro che resiste da alcuni anni, l’ossatura della
squadra è fondamentale». Crede che il Novara
sia stato aiutato dal campo sintetico? «Quello
del sintetico è un problema relativo, credo che
il Novara abbia giocatori adatti a quel-
la superficie. Elementi come Bertani e
Gonzalez sono perfetti per giocare sul
campo artificiale per la loro agilità e
velocità». Il prossimo anno in B ci sa-
ranno nuove realtà come Nocerina e
Gubbio: “Certo, anche Bari e Brescia.
Campionato equilibrato e competitivo.
Ma tutte devono stare attente, basta
poco per fallire gli obiet-
tivi prefissati».
Riccardo Morgigno
I tifosi della Dea e l’esultanza di mister Colantuono(Foto Archivio)
Atalanta la deA è di nuovo nell’Olimpo
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Domenica emozionante per i tifosi in Lega Pro: il
Gubbio finalmente riesce a laurearsi campione e
incornicia così una stagione indimenticabile. La favola del
Tritium ha meritato l’happy ending, vincendo la dicias-
settesima partita in campionato e centrando un risultato
storico: la Prima Divisione. Per il Carpi, invece, brividi di
alta classifica perché nonostante una sconfitta inaspetta-
ta con il Prato, la Carrarese, diretta concorrente al titolo,
non è riuscita a concretizzare il vantaggio sul San Marino
e si è fatta raggiungere al 90’ rinunciando così ai sogni di
gloria. Si attendono ora i play-off, ma si spera che la stagio-
ne futura porti lo stesso entusiasmo di questa sul campo e
meno problemi sui tavoli federali. (Fabiola Rieti)
Domenica senza sorprese.....I A DIVISIONE - Girone A
2 A DIVISIONE - Girone A 2 A DIVISIONE - Girone B 2 A DIVISIONE - Girone C
I A DIVISIONE - Girone B
CLASSIFICA
Gubbio -1 65
Sorrento 58
Alessandria -2 52
Salernitana -6 50
Verona 49
Spezia -1 47
Reggiana 45
Lumezzane -1 43
Spal -1 43
Bassano 42
Como -1 41
Ravenna 41
Cremonese 39
Pavia 36
Pergocrema -1 34
Sudtirol 32
Monza 31
Paganese 29
CLASSIFICA
Tritium -2 59
Feralpisalò -2 57
Pro Vercelli 52
Pro Patria -7 52
Renate 50
Savona -4 49
Lecco 47
Montichiari 41
Rodengo Saiano -2 41
Casale 37
Canavese -8 36
Sambonifacese 34
Valenzana -1 33
Virtus Entella -1 31
Sacilese 27
Sanremese 27
Mezzocorona 23
CLASSIFICA
Carpi 68
Carrarese 63
Prato 49
L’Aquila 49
San Marino 47
Chieti 46
Giacomense 41
Poggibonsi 40
Bellaria 35
Gavorrano 31
Giulianova -3 29
Crociati Noceto 28
Celano 25
Sangiovannese -13 24
Fano -4 24
Villacidrese -12 15
CLASSIFICA
Latina 67
Trapani -1 58
Milazzo 54
Avellino 53
Neapolis Mugnano 52
Aversa Normanna 48
Matera -1 36
Melfi -6 36
Isola Liri 31
Lamezia 31
Campobasso -2 30
Fondi 30
Brindisi -5 24
Vibonese -2 18
Catanzaro -8 11
Pomezia R
CLASSIFICA
Nocerina 71
Benevento 60
Atletico Roma 56
Juve Stabia 54
Taranto 52
Foggia -2 45
Siracusa 44
Lanciano 43
Lucchese 41
Pisa 40
Gela 40
Barletta 39
Andria 36
Ternana -2 36
Cosenza -6 35
Viareggio 31
Foligno -4 30
Cavese -6 28
34° Giornata 15/05/2011Bassano-Alessandria
Lumezzane-SpeziaMonza-Ravenna
Paganese-SudtirolPavia-Reggiana
Pergocrema-VeronaSalernitana-Gubbio
Sorrento-CremoneseSpal-Como
Spareggi
Play-off (22/29 maggio)Renate-Feralpisalò
Pro Patria-Pro Vercelli
Play-out (22 maggio-5 giugno)Sanremese-Sacilese
Spareggi
Play-off (22/29 maggio)San Marino-Carrarese
L’Aquila-Prato
Spareggi
Play-off (22/29 maggio)Neapolis Mugnano-Trapani
Avellino-Milazzo
34° Giornata 15/05/2011Barletta-Atletico RomaBenevento-Juve Stabia
Cavese-FolignoCosenza-Foggia
Lucchese-SiracusaNocerina-Lanciano
Pisa-GelaTaranto-ViareggioTernana-Andria
MARCATORI
24 Gol: Paulinho (Sorrento, 6r)
17 Gol: Gomez (Gubbio, 5r)
13 Gol: Scappini (Alessandria, 1r)
12 Gol: Cipriani (Spal)
11 Gol: Ferrario (Monza, 2r)
MARCATORI
16 Gol: Ripa (Pro Patria)
13 Gol: Fabbro (Lecco, 2r)
Tarallo (Savona, 5r)
11 Gol: Pietribiasi (Sambonifacese)
Bonomi (Pro Vercelli, 6r)
MARCATORI
21 Gol: Gaeta (Carrarese, 5r)
15 Gol: Cesca (Carpi)
14 Gol: Margarita (Giulianova, 5r)
13 Gol: Alteri (Poggibonsi, 5r)
12 Gol: Pietranera (Crociati N., 4r)
Falomi (Celano, 1r)
Gasparello (San Marino, 1r)
MARCATORI
14 Gol: Perrone (Trapani, 1r)
12 Gol: Tortolano (Latina, 4r)
Grieco (Aversa N., 4r)
11 Gol: Lasagna (Milazzo, 2r)
10 Gol: 5 calciatori
MARCATORI20 Gol: Sau (Foggia)19 Gol: Insigne (Foggia, 6r)17 Gol: Ciofani (Atl.Roma, 6r)15 Gol: Innocenti (Barletta, 1r)14 Gol: Marotta (Lucchese) Clemente (Benevento, 1r)13 Gol: Mancino (Siracusa, 2r)
33° Giornata 08/05/2011Alessandria-Spal 1-0Como-Monza 2-4Cremonese-Bassano 0-0Gubbio-Paganese 3-1Ravenna-Pergocrema 3-1Reggiana-Salernitana 0-1Spezia-Sorrento 2-1Sudtirol-Pavia 2-0Verona-Lumezzane 1-0
34° Giornata 08/05/2011Pro Patria-Mezzocorona 4-0Pro Vercelli-Lecco 1-2Renate-Montichiari 4-1Rodengo Saiano-Sacilese 1-1Sambonifacese-Canavese 2-0Savona-Virtus Entella 3-2Tritium-Sanremese 1-0Valenzana-Feralpisalò 1-2
Ha riposato: Casale
30° Giornata 08/05/2011Bellaria-Poggibonsi 5-0Crociati Noceto-Celano 3-3Fano-Gavorrano 2-1Giulianova-Villacidrese 3-3L’Aquila-Chieti 0-0Prato-Carpi 1-0San Marino-Carrarese 2-2Sangiovannese-Giacomense 1-1
30° Giornata 08/05/2011Avellino-Campobasso 3-1Catanzaro-Trapani 1-0Fondi-Lamezia 2-2Latina-Aversa Normanna 3-0Matera-Isola Liri 1-0Melfi-Pomezia 1-0Milazzo-Neapolis Mugnano 1-2Vibonese-Brindisi 3-3
33° Giornata 08/05/2011Andria-Cavese 1-0Atletico Roma-Cosenza 4-1Foggia-Taranto 0-0Foligno-Benevento 2-2Gela-Nocerina 2-1Juve Stabia-Lucchese 4-1Lanciano-Barletta 0-0Siracusa-Ternana 2-2Viareggio-Pisa 1-1
11NUMERO 18 - 12 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u 11
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Fabiola Rieti e Sara Sbaffi
Le giacchette nere sono promosse a pi-
eni voti, giudizi meno soddisfacenti in-
vece per l’aiuto tecnologico. L’undicesima
puntata dell’indagine sull’operato arbitrale
nella stagione in corso ha avuto risultanze
abbastanza positive per i direttori di gara. A
rispondere sul comportamento in campo e
le qualità atletiche, oltre a proporre soluzi-
oni per migliorare il settore sono stati Vale-
rio Daddario, amministratore delegato del
Taranto che milita nel girone B della Prima
Divisione e Luciano Di Giampaolo, direttore
generale del Chieti che gioca in Seconda Di-
visione girone B. Basta un solo aggettivo al
dirigente jonico per descrivere il lavoro de-
gli arbitri in questa stagione: «Impeccabile».
L’ad rossoblu è soddisfatto sia dal punto di
vista comportamentale, «Con noi sono sem-
pre stati disponibili e dediti al dialogo. Se a
fine partita si chiedono delle delucidazioni,
loro sono a disposizione per spiegarci», sia
dal punto di vista atletico: «Sono preparati
ed allenati. La lucidità mentale deriva anche
dalla forma fisica». Il giudizio continua ad
essere positivo anche sugli assistenti: «Non
ho riscontrato nessuna lacuna neanche tra i
guardalinee in questa stagione, nessuna svis-
ta in particolare da condannare. Ho notato
che c’è anche abbastanza dialogo tra loro».
Daddario non è favorevole all’aiuto tecno-
logico, né per la Lega Pro né in nessuna altra
serie: «Altrimenti il calcio non sarebbe più
uno sport, dico questo anche andando con-
tro decisioni per la mia squadra. Il rapporto
preparazione-errori è inversamente propor-
zionale: più preparazione equivale a meno
errori». Luciano Di Giampaolo, direttore
generale del Chieti, giudica il lavoro degli ar-
bitri soddisfacente: «Come in tutte le cose, ci
sono terne eccellenti e altre meno. Ci sono
però giovani di buone prospettive. La mag-
gior parte hanno una buona condizione fisi-
ca, sono concentrati, attenti e presenti sulle
azioni». Il dirigente neroverde non riscontra
diversità di preparazione nella terna: «As-
sistenti e arbitri remano nella stessa direzi-
one, non trovo differenze o lacune in uno o
nell’altro». Un punto su cui c’è la necessità
di migliorare è l’approccio umano da parte di
alcuni direttori di gara, come conferma il dg
abruzzese: «C’è poca disponibilità al dialogo
sia durante la partita sia fuori dal campo.
La rigidità estrema non serve, anzi il sorriso
permette di evitare situazioni poco piacevoli.
Invece ho riscontrato una fiscalità eccessiva
da parte di alcuni». Per crescere, secondo
Luciano Di Giampaolo, c’è bisogno di un in-
grediente fondamentale: «Serve buon senso
da parte di tutti. Certe situazioni prese di pet-
to creano attriti inutili anche in partite tran-
quille». Per quanto riguarda la tecnologia, il
direttore generale teatino ha qualche dub-
bio: «L’aspetto prettamente sportivo vorreb-
be privilegiare il lato umano e lo sport stesso,
però la tecnologia per il “gol-
no gol” sarebbe da valutare».
Arbitri promossi, tecnologia rimandata
1212 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 18 - 12 maggio 2011
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Flavio Grisoli
Finalmente a Gubbio, con la vitto-
ria conseguita sulla Paganese alla
penultima giornata, si può dare il via
alla festa. La formazione rossoblu ha
conquistato la possibilità di giocarsi la
sua seconda partecipazione alla serie
cadetta 64 anni dopo la prima. Una
cavalcata pressoché inarrestabile quel-
la degli uomini allenati da Vincenzo
Torrente che, dopo la clamorosa pro-
mozione dello scorso anno (battuto il
San Marino ai play-off di Seconda Di-
visione), sono riusciti nell’impresa di
battere la concorrenza prima di tutto di
un Sorrento molto solido, e poi di una
serie di corazzate dal blasone e dalla
tradizione indiscutibili (Hellas Verona,
Cremonese, Spezia, Salernitana e Reg-
giana su tutte). Prima di sentire dalla
viva (anche se flebile e roca, visti i fes-
teggiamenti nella cittadina eugubina
di ieri sera) voce di Vincenzo Torrente
la gioia e la soddisfazione per una sta-
gione trionfale, ascoltiamo il commen-
to del direttore tecnico degli umbri,
Luigi Simoni, al quale chiediamo prima
di tutto se ci sia stato mai un momen-
to, coinciso magari con quella serie di
pareggi consecutivi, in cui ha pensato
che non ce la potessero fare: «Non è
che si può sempre vincere – ironizza
l’ex allenatore dell’Inter, che di vittorie
di prestigio se ne intende, visto che è
stato l’unico dell’era Moratti, prima
dell’avvento di Mancini, a portare un
trofeo alla Pinetina, la Coppa Uefa del
1997 – e qualche risultato non positivo
ci può stare. Ci sono delle gare nelle
quali scendi in campo soprattutto per
non perdere. Domenica invece abbiamo
giocato una gran partita». La consa-
pevolezza di avere le carte in regola
per vincere non ha mai abbandonato
i rossoblu: «Siamo stati bravi, durante
tutta la stagione, e come sempre la
bravura deve essere assisitita da quel
pizzico di fortuna senza il quale non si
raggiungerebbe nessun obiettivo. Gli
sfortunati non vincono mai nulla». La
scorsa settimana, la sconfitta di Sor-
rento aveva lasciato qualche strascico?
«No, assolutamente – risponde deciso
Simoni – anzi, ci ha dato maggior cari-
ca per chiudere il discorso subito, tra le
Nessun “Gubbio” è Serie B
1414 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 18 - 12 maggio 2011
I tifosi del Gubbio festeggiano la vittoria del campionato
(Foto Photostudio Gubbio)
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mura amiche. E vincere in casa, davanti
a 4500 spettatori – capienza massima
del “Pietro Barbetti” di Gubbio, possi-
bile grazie al permesso concesso alla
società di aprire il settore ospiti ai tifosi
di casa, vista l’assenza dei supporters
della Paganese – è stata un’emozione
unica». Naturalmente, adesso si dovrà
cominciare a strizzare l’occhio alla Se-
rie bwin che verrà, ma Simoni frena:
«Non credo che sia ancora il momento
per farlo, dobbiamo finire bene la sta-
gione prima». Uno, se non l’artefice
principale di quello che a detta di tutti
è un vero e proprio miracolo sportivo,
è il mister Vincenzo Torrente, sul quale
si stanno rincorrendo voci incessanti di
interesse da parte di società di rango,
tra le quali il Genoa: «Quella dei liguri
è una voce infondata secondo me – ci
tiene a precisare subito il dt del Gub-
bio – perché quando lo prendemmo lui
lo avevano messo ad allenare gli Allievi
del Genoa. Poi, che ci siano squadre
interessate a lui è normale. Se avrà la
possibilità di fare le sue scelte, le dovrà
fare, indipendentemente dai rapporti
personali». Ci facciamo poi togliere
una curiosità, è stata più bella la pro-
mozione dello scorso anno o questa?
«Vincere direttamente il campionato
è molto più soddisfacente. I play-off
si possono vincere anche arrivando
quinti in campionato. Sicuramente si
hanno meriti diversi». Per il Gubbio
che verrà, si cercherà di portare in
blocco un gruppo affiatato o si cam-
bierà qualcosa? «Noi prescindiamo da
questi discorsi, perché puntiamo molto
sui prestiti dalle società nostre am-
iche. Difficilmente riusciremo a confer-
mare tutti. Lavoreremo, come sempre,
molto sui giovani anche per necessità
economiche». Ora la parola al mister,
Vincenzo Torrente: «Domenica una
grande partita, giocata benissimo. Una
gara che ha rispecchiato in tutto e per
tutto l’andamento dell’intera stagione.
È stata una vittoria strameritata, era-
vamo partiti per la salvezza, salvo poi
renderci conto delle nostre possibilità.
Abbiamo compiuto un’impresa miraco-
losa, se si pensa all’età media di questa
squadra e al budget a disposizione. È
una grande soddisfazione personale,
perché siamo partiti due anni fa con un
progetto basato sui giovani e sul gioco,
e abbiamo vinto due campionati. Ques-
to poi, contro grandi avversarie, e con
sette punti sulla seconda». Come a Si-
moni, chiediamo a Torrente quale, tra
questi due campionati, sia stato il più
bello: «Sicuramente questo appena vin-
to. Vincere in Prima Divisione in questo
modo è enorme, e festeggiare in casa
è stato bellissimo». Quando c’è stata la
svolta? «Il giorno dell’Immacolata, con
la vittoria contro il Sorrento che ci ha
permesso di salire in testa alla classi-
fica. Da lì abbiamo capito che avevamo
tutto quanto per poter andare fino in
fondo e fare nostro il campionato».
Ci sarà pure stato un momento in cui
Torrente si è arrabbiato per la prestazi-
one di Sandreani e compagni…«Bé, le
sconfitte contro lo Spezia e il Pergo-
crema non mi sono piaciute, perché
ci siamo lasciati trascinare dal gioco
avversario». All’orizzonte adesso, due
campane, Salernitana e Nocerina: «Sì,
vogliamo chiudere in bellezza il campi-
onato contro i granata, e poi giocarci la
Superocoppa di Prima Divisione contro
la mia prima squadra da professionista
– Torrente giocò tre stagioni a Nocera
Inferiore, dal 1982 al 1985 - i molossi
appunto. Ci tengo molto ad alzare
questo trofeo, perché darebbe ancora
più lustro a questa società». È dove-
roso concludere parlando del futuro di
un tecnico emergente sul quale molte
squadre hanno messo gli occhi addos-
so, il Genoa su tutte q quanto sembra:
«Io andai agli Allievi – dichiara Torrente
riferendosi alle parole di Simoni che
gli abbiamo riportato – perché Mauro
Gasperini non voleva più lavorare con
me, è stata una scelta mia. Mi accos-
tano sempre al Genoa, ma non ci cre-
do io per primo. Per il resto, io sono in
scadenza di contratto, e per prima cosa
parlerò con la Società per capire quali
sono i programmi e i progetti futuri,
perché è giusto. Io poi sono un profes-
sionista ambizioso, e se arriverà qual-
che offerta importante mi auguro di
poterla valutare nella mani-
era più serena possibile».
1515w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 18 - 12 maggio 2011
Impaginato numero 18.indd 15 10/05/11 15.06
Sara Sbaffi
È stata scritta una pagina memorabile nella
storia del Tritium, un record e un traguardo
raggiunto per la prima volta. La promozione in
Prima Divisione raggiunta davanti al pubblico
del “Comunale” di Trezzo sull’Adda contro la
Sanremese grazie alla rete del solito Manuel
Sinato (10 gol per lui in questa stagione), sa-
pendo bene che un pareggio non sarebbe ba-
stato e la Feralpisalò era lì, pronta al sorpasso.
La squadra milanese vince così il Girone A della
Seconda Divisione, ottenendo la promozione
diretta e la sua prima esperienza tra nell’ex C/1
in 103 anni di storia. L’ironia del patron: «Una
vittoria eclatante purtroppo - ride Giacomo
Luzzana - abbiamo un’organizzazione eccezio-
nale, negli ultimi quindici anni la società si è im-
pegnata tanto, ed è composta da gente che ha
passione e contribuisce attivamente alle sorti
della squadra». La soddisfazione è forte anche
per il presidente Ercole Ghezzi che ha visto cre-
scere il Tritium dai di-
lettanti alla Lega Pro:
«Ad essere sincero
l’avevamo program-
mato, poi da qui a
vincere il campiona-
to ce ne passa. Ave-
vamo molta fiducia
in questo gruppo».
Domenica scorsa
lo stadio era tutto
esaurito ed è esplosa la festa: «Abbiamo fe-
steggiato in campo con i tifosi, per il resto non
avevamo organizzato niente per scaramanzia.
È stata una partita combattuta, il loro portiere
ha salvato tre palle gol». Il numero uno bian-
cazzurro comincia a pensare alle questioni
pratiche, come il problema dello stadio e il suo
adeguamento per essere all’altezza della Prima
Divisione: «Non dipende solo da noi, dobbiamo
vedere anche con l’amministrazione comunale
per decidere il da farsi. A noi piacerebbe molto
rimanere a giocare a Trezzo». La situazione in
Lega Pro, con diverse società in difficoltà finan-
ziaria non lo preoccupa: «I problemi ce li abbia-
mo tutti, anche noi nell’affrontare il calcio in
questo periodo abbiamo riscontrato parecchie
complicazioni con gli sponsor che spariscono.
Mi guardo bene dal giudicare gli altri. La crisi c’è
in tutta la società, nel lavoro, nelle aziende e il
calcio non si salva. Il nostro comunque è un pro-
getto di tre anni e per ora andiamo avanti». Si
Tritium doppio salto1616 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 18 - 12 maggio 2011
L’ìincontenibile gioia dei ragazzi della Tritium
(Servizio fotografico a cura di Monzani e Tinelli)
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rincorrono voci sul futuro di mister Vecchi che
lo vorrebbero vicino all’Albinoleffe: «Non è ar-
rivata nessuna proposta ufficiale. Io mi auguro
che i seriani rimangano in serie B. Credo che il
nostro allenatore voglia rimanere in Lega Pro e
non voglia bruciare le tappe perché se dovesse
andare male rischia la carriera. È un giovane
emergente e deve ancora fare un po’ di gavet-
ta. Qui c’è un gruppo che conosce e sono felice
che questa esperienza gli sia servita. Poi certo,
se lo chiamasse la Serie A sarei io il primo a far-
gli i complimenti». Sulla stessa lunghezza
d’onda il patron Giacomo Luzzana: «Discu-
teremo sul futuro del mister, secondo me
resterà a Trezzo ma se passasse ad una
categoria superiore se lo merita perché è
molto bravo». Stefano Vecchi, classe 1971,
appesi gli scarpini al chiodo nel 2005 (ha
calcato i palcoscenici della vecchia Serie C
con Spezia, Arezzo, Fiorenzuola, Spal,
Pavia e Pergocrema), dimostra subi-
to le sue doti da tecnico col Mapello
vincendo il campionato di Promozio-
ne; passa tre stagioni alla Colognese
con buoni risultati e poi approda al
Tritium. Lo scorso anno guida gli ab-
duani al primo posto in Serie D con
ben venticinque punti in più sulla seconda, l’Al-
zanocene, raggiungendo la Seconda Divisione.
Nel campionato appena conclusosi la matricola
milanese diventa la mina vagante del girone e
gran parte del merito è delle doti umane e tec-
niche dell’allenatore che in due anni è riuscito
a plasmare un gruppo vincente candidandolo
al doppio salto di categoria. Si gode il suo mo-
mento di gloria il giovane tecnico bergamasco:
«Noi abbiamo giocato tutte le partite al massi-
mo, indipendentemente se incontravamo squa-
dre forti o deboli, abbiamo ottenuto parecchie
vittorie con compagini di medio-bassa classifi-
ca - solo cinque sconfitte – e la base di tutto è
stato il gruppo, sempre a disposizione per qual-
siasi richiesta, e anche un buon staff tecnico».
Nel tracciare un bilancio di questa stagione l’ex
centrocampista cresciuto nel vivaio dell’Inter
individua la partita della svolta: «Abbiamo con-
dotto un percorso continuo nell’arco dell’intero
anno, però tornare in testa con la Valenzana a
tre giornate dalla fine ci ha fatto rendere conto
che potevamo guadagnarci il campionato in
casa con la Sanremese». Dopo aver ottenuto la
consacrazione grazie a questa vittoria, il mister
divaga sul suo futuro: «Adesso è il momento dei
programmi, la prossima stagione se i program-
mi mi soddisfano sarei contento di rimanere».
Capitan Dionisi ha festeggiato con i compagni
e i tifosi una vittoria meritata: «Pensavo che
avremmo fatto un buon campionato ma di vin-
cerlo non credevo assolutamente». Il giocatore
senese di Abbadia San Salvatore indica le gare
più importanti nel corso dell’annata da sogno:
«La svolta è arrivata con il pareggio contro la
Pro Vercelli in trasferta, un arbitraggio discuti-
bile ci ha penalizzati ma siamo riusciti a rimon-
tare. E poi con il Lecco in casa abbiamo vinto
nonostante la squadra fosse fortemente rima-
neggiata». Alla sua terza stagione in biancazzur-
ro il difensore classe 1980 spera di rimanere
per giocare sui campi della Prima Divisione:
«Ancora non lo so se sarò confermato. Spe-
ro di sì perché ho un buon rapporto con la
società, siamo un gruppo consolidato. Non
abbiamo avuto bisogno di grosse motiva-
zioni, la nostra marcia in più
è stato mister Vecchi»
1717w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 18 - 12 maggio 2011
Impaginato numero 18.indd 17 10/05/11 15.06
Fabiola Rieti
L’ultima partita di campionato doveva essere
vietata ai tifosi cardiopatici del Carpi, visto il vor-
tice di emozioni che ha coinvolto la città. La squa-
dra di Modena perde con il Prato, ma la sua diretta
concorrente al titolo, la Carrarese, in vantaggio di
due reti a zero sul San Marino si fa raggiungere nel
secondo tempo proprio al 90’, così i toscani si lascia-
no sfuggire di mano l’occasione della promozione
diretta. Il presidente del Carpi Marcello Rossi ha
parlato così di quei momenti inquieti: «Sono quelle
situazioni indicibili, ti sembra che il mondo ti crolli
addosso e poi la gioia incredibile». Per il numero
uno biancorosso, la vittoria arriva in modo com-
pletamente inaspettato: «Non eravamo partiti con
questo obiettivo, però l’appetito vien mangiando
e abbiamo fatto uno splendido campionato». Sul
piano del lavoro futuro
ancora non si sono prese
decisioni: «Non abbia-
mo ancora preparato le
linee del progetto per il
prossimo anno, dobbia-
mo confrontarci nelle
prossime settimane, ma
sicuramente punteremo
alla valorizzazione dei
nostri giovani». Dal cam-
po di gioco ci trasferiamo
in àmbito economico e il
massimo dirigente car-
pigiano dice la sua sulla
giungla delle regole: «Il
problema non sono solo
le fideiussioni, si deve ragionare davvero sulla rifor-
ma dei campionati come sta facendo il presidente
Macalli. Però è importante anche rendere tutto più
chiaro, quest’anno abbiamo vissuto in Lega Pro
una situazione di terrore giuridico, temendo di fare
errori e di essere penalizzati. Questa attività perse-
cutoria non fa bene. È giusto puntare - conclude il
presidente - ad avere società virtuose, ma con un
atteggiamento meno vessatorio. In alcune circo-
stanze sono stati tolti punti per ritardi di un giorno
o per la delega sulla sicurezza, basterebbe un’am-
menda per certe inesattezze». Sul rinnovo del mi-
ster, Marcello Rossi glissa: «Di questioni tecniche
non me ne occupo io». Stefano Sottili, in un’inter-
vista prepartita rilasciata al nostro sito www.pro-
fessionecalcio.eu aveva provato ad immaginare
come sarebbe stato l’ultimo incontro, ma in realtà
è andato tutto in modo diverso: «Effettivamente
neanche con molta fantasia avrei potuto prevede-
re una domenica così. La nostra partita si era in-
terrotta, perché un giocatore del Prato era rimasto
senza sensi dopo un colpo alla testa. Ci sono stati
attimi di paura, si è temuto per il peggio poi for-
tunatamente era solo un trauma cranico. Il gioco
è stato sospeso per molto tempo, nel frattempo
Carpi “diem”1818 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 18 - 12 maggio 2011
“Gioia incredibile dopo una stagione al cardiopalma”
La festa del Carpi (Servizio fotografico a cura
di Gianluca Vecchi )
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è arrivato il comunicato che la Carrarese aveva
pareggiato quindi i ragazzi hanno cominciato a
festeggiare e il gol del Prato è nato dalla disatten-
zione per l’euforia. Dispiace perché venivamo da
una striscia positiva di risultati e potevamo essere
la migliore difesa in assoluto della Lega Pro, ora
invece condividiamo il primato con il Latina». L’al-
lenatore parla del campionato della sua squadra:
«Non c’è stata una partita della svolta, perché fino
a domenica non sapevamo se avremmo vinto il
campionato. La più brutta è stata quella persa con
il Gavorrano fuori casa, la più bella quella di Car-
rara. Perché pur avendo assenze importanti come
Cioffi ce la siamo giocata fino alla fine. Addirittura
abbiamo giocato di fronte a quattromila persone
e per alcuni ragazzi era una cosa nuova giocare
con un pubblico così. È stata una prestazione sod-
disfacente per l’approccio. Comunque quello con
la Carrarese è stato un testa a testa emozionante
durante tutta la stagione». Il tecnico è contento di
questo risultato e divide ugualmente i meriti tra i
suoi calciatori: «Citare solo un giocatore sarebbe
riduttivo. La forza di questa squadra è il gruppo e
lo dimostra il fatto che siamo arrivati a giocarci la
finale di Coppa Italia con la Juve Stabia. Nella parte
centrale del campionato abbiamo avuto tanti in-
fortuni e chi aveva giocato meno si è fatto trovare
pronto. La bontà dell’organico poi ha fatto il resto».
Il futuro? «Non lo so, ci sono degli equilibri a livel-
lo societario che vanno calibrati prima di prende-
re certe scelte sulla panchina. Io devo qualcosa al
Carpi, perché mi ha preso dai dilettanti e portato in
Lega Pro, quindi nelle mie scelte terrò conto anche
di questo. Poi parlerò con la società e vedremo».
Fabio Caselli, capitano della formazione emiliana,
parla del trionfo nel girone B: «È una grandissima
emozione, perché vincere i campionati non è mai
facile. È un lavoro che dura un anno e raccoglierne
i frutti è bellissimo». Un ricordo di questa stagione?
«La gara di andata con la Carrarese è stata la più
bella per il gioco espresso, ma la più brutta per il
risultato finale, visto che abbiamo
perso».
1919w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 18 - 12 maggio 2011
Impaginato numero 18.indd 19 10/05/11 15.06
Sara Sbaffi
Di fronte ad un “Quinto Ricci” gremito,
le rondinelle dell’Aprilia spiccano il volo
verso la Lega Pro e aggiungono un tassello im-
portante alla loro storia. I neroazzurri si sono
imposti per due reti a uno sullo Zagarolo (in
gol Foderaro e Branicki) e hanno conquistato
la promozione diretta in Seconda Divisione. Il
presidente Umberto Lazzarini ammette che
il gruppo era stato creato per vincere ma il
primo posto proprio non se l’aspettava: «Era-
vamo partiti con il mister Sergio Pirozzi (sosti-
tuito in corsa ad ottobre da Ezio Castellucci)
per costruire una squadra competitiva fatta
per rimanere nelle prime posizioni». Archiviati
i festeggiamenti comincia-
no però i problemi: il nume-
ro uno apriliano comincia a
pensare agli oneri finanziari
che comporta il passaggio
in Lega Pro. «È un problema
che sappiamo risolvere. Sono
cinque anni che aspettiamo
questo momento, garantisco
che almeno per il primo anno
riusciremo ad affrontare le spese». È dove-
roso un elogio al tecnico Castellucci che ha
trascinato il gruppo: «Un grande allenatore,
se lui vuole rimanere siamo molto lieti di con-
fermarlo. Poi io non conosco
bene la Seconda Divisione,
lui invece sì visto che già ci
ha allenato. Per la squadra
invece faremo degli innesti
ma l’ossatura rimarrà la
stessa». Il capitano Gior-
gio Galluzzo domenica ha
festeggiato con tutta la
squadra e continuerà per
l’intera settimana: «An-
dremo a cena fuori con la società e i familiari
per festeggiare una promozione che nessuno
si aspettava. Per come eravamo partiti non
l’avremmo mai detto di concludere al primo
posto, poi piano piano abbiamo cominciato a
realizzare che potevamo riuscirci - continua il
difensore pontino esaltando la cura Castelluc-
ci – perché da quando è arrivato mister Castel-
lucci abbiamo cominciato una corsa in apnea,
anche i pareggi ci andavano stretti, abbiamo
accelerato e inseguito fino al recupero». La
sua soddisfazione è rivolta soprattutto ai ti-
fosi: «È un traguardo storico e sono contento
per gli apriliani, se lo meritavano dopo quello
che è successo cinque anni fa (si riferisce alla
Aprilia in 2^ Divisione2020 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 18 - 12 maggio 2011
Le immagini della festa dei pontini (Servizio fotografico a cura
di Silvia Carletti)
“Questione di ritmo”
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gara del 7 maggio 2006 contro il Monteroton-
do finita tra risse, invasione di campo e partita
sospesa a cinque minuti dalla fine che costò
la promozione all’Aprilia). Un grande piacere
per gli sportivi che per tanto tempo non sono
più potuti venire allo stadio». Galluzzo, nato a
Roma nel 1978, individua le partite che hanno
contribuito alla vittoria finale: «Sono state tut-
te partite della svolta perchè non potevamo
permetterci passi falsi. Grandi segnali che po-
tevamo farcela sono stati il cinque a uno con
il Monterotondo e il sei a zero con la Viribus
Unitis entrambi nel girone di ritorno, poi ab-
biamo lanciato un messaggio di forza a tutti
con il due a due in casa con il Bacoli, lì abbia-
mo recuperato la partita dopo essere andati
sotto, siamo stati molto bravi a riprenderci in
questo scontro diretto». Da giocatore naviga-
to, ha infatti una lunga carriera alle spalle (pa-
recchi anni nel massimo campionato dei dilet-
tanti con Monterotondo, Tivoli, Celano, Chieti,
e alcune stagioni anche in Seconda Divisione
con Mestre, Pontedera, Tivoli e Celano) e so-
prattutto da capitano ci svela come è riuscito
a mantenere alta la concentrazione dei suoi
compagni: «Io sono uno dei più grandi, quindi
ho vissuto tutta la situazione con molto equi-
librio. La tensione, quando cominci ad intra-
vedere il traguardo, sale da sola ed io ho pro-
vato a smorzare i toni e mi sono fatto vedere
sereno, è più una questione di atteggiamento
che di parole. Siamo un grande gruppo per-
ché abbiamo una carica morale alta ed è stato
merito del mister essere riuscito a dosare la
giusta concentrazione». Per Galluzzo, che ha
già calcato i campi dei professionisti, la Lega
Pro non è una novità: «Anche se sono un po’ di
anni che non la faccio, da una categoria all’al-
tra cambiano i ritmi, diventano maggiormen-
te elevati, aumenta la qualità dei giocatori e
non bisogna trascurare l’impatto sia fisico che
ambientale. Ci sono le grandi squadre del Sud
che hanno piazze e pubblico importanti». L’ul-
tima parola all’artefice di questa vittoria, Ezio
Castellucci già protagonista lo scorso anno
con il Neapolis dei record (ha ottenuto pro-
mozione in Seconda Divisione e il primato per
le vittorie, i gol fatti, i gol subiti e la differenza
reti): «Domenica è stata una gioia immensa
vedere tutta quella gente contenta, una bella
soddisfazione. Il nostro segreto è stato avere
una squadra forte con grandi capacità tecni-
che che all’inizio erano inespresse, poi quan-
do sono arrivato ho cercato di accordare le
singole note per suonare tutti insieme una
buona musica». Una cura che ha funzionato
quella dell’allenatore originario di Atina, con
lui è arrivata la svolta per risalire la china della
classifica del Girone G. Se il capitano ha reso
grandi meriti al tecnico, quest’ultimo invece
loda i ragazzi: «Loro sono stati i primi a creder-
ci, sono stati loro a caricare me. È un gruppo
che mi ha dato tanto. Una bella cavalcata che
difficilmente dimenticherò». Anche il mister
concorda con Galluzzo sulla partita della svol-
ta: «Abbiamo acquisito qualche certezza dopo
la partita con il Monterotondo, vinta al “Cec-
coni” per cinque a uno». Ed ora manca solo
la Poule Scudetto, le rondinelle affronteranno
le vincitrici dei gironi H e I. Tra Arzanese ed
Ebolitana non ce n’è una che teme più dell’al-
tra: «Le conosco entrambe, sono squadre for-
ti con cui ci saranno dei bei confronti, noi le
affronteremo a viso aperto come
abbiamo sempre fatto».
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“Questione di ritmo”
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Fabiola Rieti
Storica promozione per l’Ebolitana che trionfa
nel girone I della serie D e accede alla Seconda
divisione dopo una gara all’ultimo sangue con la sua
principale antagonista, la Forza e Coraggio. Un der-
by del Sud che ha raccolto tifosi e appassionati e da
cui ne sono usciti vittoriosi i gladiatori ebolitani. Sugli
spalti il pubblico era in trepidazione già prima della
gara e al triplice fischio finale è esploso in un boato di
gioia. A raccontare questa domenica emozionante è
il presidente della formazione della provincia salerni-
tana, Andrea Iannella: «Devo dire che quest’anno da
presidente mi ha dato molte soddisfazioni. Ieri è stata
una giornata eccezionale, c’erano seimila spettatori
ad incoraggiare la squadra, la città di Eboli merita
palcoscenici importanti». La squadra, dopo i consueti
festeggiamenti sul campo, è andata in centro per la
cerimonia di premiazione in cui era presente anche
il primo cittadino e per il bagno di folla con i tifosi. Il
numero uno biancoazzurro non credeva di raggiun-
gere il primo posto quando è cominciato il campiona-
to: «Ad inizio anno eravamo partiti con una squadra
costruita per puntare ai play-off, poi strada facendo
abbiamo cominciato a credere in questa vittoria». I
prossimi passi per l’Ebolitana saranno fondamentali
per gettare le basi per il prossimo anno, come spiega
il massimo dirigente: «Ora ci stiamo godendo questo
momento di gioia con i festeggiamenti, ma in setti-
mana dobbiamo riunirci con i soci per capire la strada
da fare per lo sbarco in Lega Pro. Ci vogliono un bel
po’ di soldi tra fideiussioni e iscrizione. Come abbia-
mo visto quest’anno i controlli si sono inaspriti e noi
non vogliamo fare brutte figure, piuttosto meglio non
iscriversi. I costi sono alti e servirà un supporto, poi
dobbiamo cambiare l’assetto societario. Insomma
sono tante le cose da fare e da chiarire». L’impianto
sportivo però è adatto alla categoria e questo è un
buon punto di partenza, dice Iannella: «Per lo stadio
siamo messi bene, è grande ed accogliente, servo-
no solo alcuni accorgimenti». Dopo questo trionfo,
panchina confermata? «Non lo so, un allenatore che
porta la squadra in Lega Pro dovrebbe essere con-
fermato, ma poi ci sono tutta una serie di situazioni
da far quadrare, di progetti e poi bisogna capire se
lui vorrà continuare». Mister Andrea Pensabene
chiarisce subito le sue intenzioni: «Quando si vince è
normale avere la volontà e dare la disponibilità a ri-
manere, poi dipende dai dirigenti». L’allenatore degli
ebolitani ha capito le potenzialità di questa squadra
in un preciso momento: «Quando siamo andati in
testa alla classifica». È una squadra che ha trionfato
da tutti i punti vista: migliore attacco e migliore di-
fesa del girone, completo equilibrio di punti in casa
e in trasferta, soltanto tre partire perse su 36 gioca-
Ebolitana in Lega Pro2222 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 18 - 12 maggio 2011
Ecco perché Cristo si è fermato ad Eboli
Scene di giubilo dopo la vittoria del campionato
(Servizio fotografico a cura di Bruno Ciccarone)
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te. Sono numeri che testimoniano il buon gioco di
questa squadra, ma anche e soprattutto il carattere
che l’allenatore gli ha trasmesso. Gli appuntamenti
fondamentali in questa stagione per il tecnico sono
riassumibili in tre tappe: «La gara più bella è stata
quella in trasferta con il Messina dove abbiamo vinto
tre a zero. Il match più brutto invece è stato contro
il Sambiase dove siamo rimasti in nove e non siamo
riusciti a macinare gioco. La gara di ieri poi è stata ec-
cezionale, abbiamo dimostrato la nostra forza contro
un’ottima squadra, nonostante avessimo un uomo in
meno (Nigro espulso al 38’ del primo tempo) e l’ar-
bitro in una pessima giornata. Dedico questa vittoria
alla città di Eboli e ai suoi tifosi». Secondo il mister, il
campo li ha premiati in questo campionato, anche se
non erano partiti tra i favoriti: «Temevamo molto la
Casertana, poi abbiamo capito che il nostro avversa-
rio era la Forza e Coraggio. Noi sulla carta eravamo
solo la terza forza del campionato». Il più emozionato
e soddisfatto per questo trionfo è il capitano Maurizio
De Pascale. Nativo di Eboli, dopo una carriera in Lega
Pro, è tornato a casa e con la poca voce rimasta dopo
i canti di ieri, ha parlato di questo trionfo: «È un sogno
che si avvera, ho sempre tifato per la squadra della
mia città e vincere il campionato da capitano è vera-
mente speciale». Il giocatore descrive il percorso in
questo anno da incorniciare: «Ieri è stata una partita
bellissima, abbiamo giocato con uno stadio stracol-
mo come non lo è mai stato durante tutto l’anno. La
gente si aspettava il risultato positivo e noi l’abbiamo
cercato e voluto con tutte le nostre forze. Il momento
più brutto è stata la sconfitta con il Sambiase, ma in
un anno quasi perfetto, non voglio ricordare le partite
brutte, uno scivolone in fondo ci può stare. Il momen-
to della svolta non è stato rappresentato da una par-
tita, ma dalla sosta natalizia quando abbiamo capito
che come gruppo ce la potevamo fare e abbiamo co-
minciato a crederci». Sul futuro del difensore ancora
nulla di definitivo, eppure la dirigenza dovrebbe riflet-
tere e tenere stretto un giocatore che ha già calcato
le scene del mondo professionistico con la maglia di
Nardò, Gubbio, Ivrea, Sambenedettese e Siracusa. La
sua volontà è quella di rimanere come ha spiegato:
«Ne parleremo, vincere a casa tua è difficile in molti
ci hanno provato e non ci sono riusciti. Sono orgoglio-
so di essere ebolitano e vorrei vestire
questa maglia anche in Lega Pro».
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Prosegue il nostro viaggio nei Comitati
regionali della Lega Nazionali Dilettanti,
e questa settimana il nostro occhio si è fer-
mato in Basilicata, alla cui più alta scrivania
siede Piero Rinaldi, al suo secondo mandato.
Come di consueto, tracciamo con il nostro
interlocutore il quadro della situazione del
Comitato regionale, dalle omologazioni alla
sicurezza, al rapporto con le istituzioni politi-
che locali, all’erba sintetica, per poi chiudere
con l’argomento “caldo” del momento: il rin-
novo dello Statuto federale. «Il nostro con-
trollo sui campi è continuo e molto attento
– l’incipit di Rinaldi riguardo le omologazioni
– e rispettiamo lo scadenzamento previsto
ogni tre anni. Al momento siamo in attesa di
passare questo lasso di tempo a 4 anni, e per
questo ci dovrà essere una delibera apposita
in Consiglio di Lega. La sicurezza, invece, per
la quale comunque ci tengo a precisare che i
diretti responsabili sono i proprietari dell’im-
pianti di gioco, è uno dei nostri argomenti
precipui, e siamo sempre molto attenti so-
prattutto all’ampiezza del campo per desti-
nazione. La situazione sta migliorando negli
ultimi anni, anche se gli Enti pubblici hanno
limitata capacità di spesa. La nostra, verso
di loro, è soprattutto un’opera di sensibilizza-
zione affinché siano sempre presenti i vigili
sul tema». A proposito di questo, è un àmbi-
to di interesse della Regione lo sport, oppure
come spesso (sic!) accade, in periodi di ma-
gra lo sport è la prima voce ad essere tagliata
nel bilancio? «No, assolutamente. Anzi, vor-
rei rendere nota la stipula da parte nostra,
insieme alle province di Potenza e Matera di
una Convenzione di accesso al finanziamento
a tassi agevolati da parte dell’Istituto per il
Credito Sportivo per la ristrutturazione degli
impianti». Un tema che più di un presidente
nelle scorse settimane ci ha portato all’atten-
zione, è la ventilata ipotesi di restringere il
campo da gioco per aumentare le distanze
del campo per destinazione: «Sì, e noi come
Comitato lucano siamo d’accordo e pronti
a presentare un progetto. A nostro parere
non ci sarebbe nessuna perdita in quanto a
spettacolo, e chiaramente andrebbe tutto a
vantaggio della sicurezza. Questo soprattut-
to per quanto riguarda gli ostacoli a fondo
campo, che dalle statistiche sono quelli mag-
giormente coinvolti negli incidenti. Si tratte-
rebbe di un lavoro molto importante sia a
livello organizzativo che economico, e come
ho detto prima la capacità di investimento
da parte delle amministrazioni pubbliche è
molto limitata, quindi servirebbe molto tem-
po per metterlo in pratica». Erba sintetica e
naturale rinforzato: «Lentamente in Basilica-
ta si sta prendendo coscienza della questio-
ne. Attualmente abbiamo sei o sette campi
in sintetico, tutti di nuovo tipo, con intaso di
tipo naturale. Non quello in gomma di riciclo
perché, sebbene non sia stato provato, è co-
munque a rischio di tossicità, e poi d’estate
con il caldo il nuovo intaso non sprigiona cat-
tivi odori. Il naturale rinforzato è ecceziona-
le, anche se andrebbe testato maggiormente
con utilizzi intensivi e continuativi, perché
si potrebbero verificare delle reazioni inat-
tese». Ultimo capitolo, lo Statuto federale.
A differenza di molti suoi colleghi, Rinaldi è
ottimista: «Io credo che alla fine prevarrà il
buon senso, e le componenti troveranno l’ac-
cordo e la disponibilità per rin-
novare lo Statuto».
Flavio Grisoli
Cr Basilicata, il presidente Piero Rinaldi
(Foto Archivio)
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29NUMERO 18 - 12 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
L Il post partita del “Clasico” Real Madrid-
Barcellona ha portato con sé non pochi
strascichi dal punto di vista giuridico. La do-
manda più gettonata è stata: “Quale sarà la
sanzione per l’allenatore del Real Madrid?”.
In questo articolo si cercherà di fare chiarezza
sulle norme del Codice Disciplinare UEFA che
regolano il caso in questione e sulla base delle
quali è stata applicata la sanzione. Il Codice
Disciplinare UEFA (di seguito CDU) è molto si-
mile al Codice di Giustizia Federale della FIGC
(di seguito CGF): un insieme di regole defini-
te in maniera snella che disciplina le infra-
zioni ed il procedimento in ambito calcistico
europeo. Andiamo ora ad analizzare il con-
tenuto dell’art. 5 CDU (rubricato “Principi di
condotta”): in riferimento all’inchiesta aper-
ta dall’UEFA nei confronti di José Mourinho
per le frasi rilasciate nel post-partita di Real
Madrid-Barcellona, semifinale di Champion’s
League e sopratutto per le affermazioni con-
tro il Barcellona, il presidente Vilar e l’UEFA.
L’Art. 5 definisce i principi di lealtà, integrità e
sportività (loyalty, integrity e sportsmanship)
andando a delineare un elenco di condotte “il-
lecite”. Tra queste Mourinho avrebbe violato
le lettere: b) Vietato insultare ed avere una
condotta che travalica la normale decenza;
e d) Screditare l’UEFA ed il calcio in genera-
le. Come ben si può capire, la norma in que-
stione ha una funzione di salvaguarda del si-
stema calcistico proprio come l’art. 1 c. 1 del
CGF il quale afferma che i tesserati si devono
comportare secondo principi di probità, lealtà
e correttezza. Possiamo quindi affermare che
questa norma determina (tra le varie appli-
cazioni) il limite di critica nei confronti degli
altri soggetti di questo sport ed anche delle
decisioni dell’organo di riferimento (in que-
sto caso l’UEFA). Ora la domanda semplice
che tutti si sono posti a caldo è stata: qual è
la sanzione che potrà subire Mourinho? L’art.
15 del CDU definisce la scala delle sanzioni:
“Richiamo, ammonizione, multa, squalifica,
sospensione e radiazione”. La decisione è sta-
ta presa in virtù del disposto dell’art. 17 del-
lo stesso CDU nel quale si afferma come per
comminare la sanzione si deve tenere conto
di elementi oggettivi e soggettivi. Inoltre per
Mourinho è stato tenuto conto della recidiva,
in quanto venne sanzionato per la vicenda
“ammonizioni pilotate” nell’ultima partita del-
la fase a gironi della Champion’s League (così
come disposto dall’art. 18). La Commissione,
composta da un presidente (chairman) e altri
nove membri, giovedì 6 maggio ha emesso la
sua decisione, la quale è stata prontamente
impugnata davanti alla Commissione D’Ap-
pello come disciplinato dall’art. 48 del CDU.
José Mourinho è stato squalificato per altre 3
giornate. L’Uefa ha deciso di infliggere questa
punizione allo “Special One”. L’allenatore por-
toghese ha, così, ricevuto in totale 5 giornate
di squalifica, una delle quali con la condizio-
nale per i prossimi tre anni e una già scontata
nella semifinale di ritorno pareggiata con il
Barcellona. Mourinho non potrà quindi sede-
re in panchina nelle prossime 3 partite della
Champion’s League. Dopo questa ennesima
sanzione il “Mago di Setubal” tornerà ad oc-
cuparsi solo di “pallone” o continuerà la sua
lotta contro lo forze oscure?
www.studiolegaledelre.it
Dal campo al Foro
Guido Del Re
Codice Disciplinare UEFA: Il caso Mou
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Dopo le prime due giornate dei play-off (la terza
si giocherà a giornale già chiuso, e vedrà oppo-
ste Pennarossa-Tre Fiori e Tre Penne-La Fiorita nelle
serate di mercoledì e giovedì), l’unica formazione ad
essere stata eliminata dalla corsa al titolo del monte
Titano è la Libertas di mister Michele Ceccoli. Una
doppia sconfitta, prima contro la Cosmos per 2-0 e
poi nel barrage delle “sconfitte” (ricordiamo che la
post-season del campionato sammarinese è unica al
mondo, e nel prospetto che proponiamo si intuisce
che anche con una sconfitta si può diventare cam-
pioni) è arrivata la batosta contro il Tre Penne, un
1-4 che non ha ammesso repliche, proprio come ci
conferma il tecnico della Libertas: «Abbiamo avuto
un po’ di sfortuna è vero, però abbiamo pagato tanti
i tanti giocatori in infermeria e la condizione fisica non
al top. Contro la Cosmos forse il risultato è un po’ bu-
giardo (le reti per la formazione di Ermanno Zonzini
portano la firma di Montagna e Lazzarini con un gol
per tempo), mentre il Tre Penne ci ha massacrati».
Termine forte, al quale però il tecnico Ceccoli vuole
aggiungere lui stesso una precisazione: «Sul 2-0 per
loro – dopo 34’ la formazione di Ceci era avanti di tre
gol, grazie alle marcature di Cibelli, doppietta, e di Valli
– abbiamo preso un palo e ci hanno negato un rigore
nettissimo. Poi nel secondo tempo, sul 3-1 il loro por-
tiere ha fatto un miracolo incredibile e lì si sono chiusi
i giochi». L’amarezza aumenta se si pensa che nella
stagione regolare la Libertas non aveva sfigurato con
nessuna delle due contendenti che ora si sono porta-
te a casa la qualificazione: «È vero, e soprattutto con-
tro la Cosmos si è ripetuta la prima gara del campio-
nato – terminata 1-0 per la squadra di Zonzini – cioè
che noi attaccavamo, e loro segnavano. Il Tre Penne
invece è fortissimo, e se non vincono quest’anno ci
andranno vicinissimo». Con qualche pedina a dispo-
sizione in più, le cose sarebbero potute andare diver-
samente? «Come noi, gli infortunati ce li hanno tutti
– ammette Ceccoli – e comunque sono soddisfatto di
quanto siamo riusciti a fare, perché nessuno, alla fine
del girone d’andata si sarebbe aspettato di giocare i
play-off. La condizione fisica ci ha penalizzati, pensi
che in tutto il campionato abbiamo subìto 13 gol, e
in due gare di play-off la metà. Abbiamo comunque
dimostrato di essere una squadra valida». Per la Li-
bertas la stagione ha chiuso i battenti, diamo quindi
uno sguardo alle altre con mister Ceccoli: «Il Tre Fiori
rimane favorito assoluto. È un po’ come l’Inter degli
ultimi anni. La Cosmos è forte, ma su un campo lar-
go può soffrire. Il Tre Penne quest’anno può farcela,
anche memore delle sconfitte patite l’anno scorso col
Tre Fiori, mi hanno molto impressionato. La Fiorita ha
un attacco importante, ma ha troppe
amnesie difensive».
Ceccoli: “Libertas sfortunata, Tre Fiori favorito”Flavio Grisoli Campionato Sammarinese
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