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Page 1: Premio Mascagni: Marco Bigliardi

I NUMERI

9 25milioni

Il fatturato del 2011, basatosulla realizzazionedi particolari meccanicicon forme complesse

mila

Metri quadrati costituisconola superficie totale dellostabilimento di Pontecchio,disposti su un’area di 9200 mq

di MARCO GIRELLA

INDOVINELLO: cosa produceun’azienda che lavora i grappoli e racco-glie i frutti quando hanno la temperatu-ra e la consistenza giusta? Se state pen-sando a un vigneto o a una cantina socia-le siete fuori strada. La risposta esatta è:componenti di metallo, soprattutto ac-ciaio, e l’azienda, naturalmente, è unafonderia. Anzi, per essere più precisi,una fonderia a cera persa. Come l’Ats Mi-crofound di Pontecchio Marconi. Parlia-mo di una storica azienda bolognese, na-ta nel 1961 da una costola della Ferrari.A quel tempo l’Ats, che sta per Automo-bili Turismo Sport, costruiva auto e van-tava tra i suoi soci il mitico ingegnereCarlo Chiti, che in seguito portò l’AlfaRomeo in Formula 1. Da un passaggiodi proprietà all’altro l’azienda ha finitoper cambiare vocazione e specializzarsinell’attività di fonderia di precisione.L’Ats Microfound adesso fonde pezzi dimetallo per moto, auto, aerei, pompeelettriche, fucili, protesi biomedicali, fil-tri per gli alimenti e altre decine di tipo-logie di prodotti. Il metodo è quasi lostesso con cui famosi artisti del passato,come Benvenuto Cellini, crearono i lorocapolavori in bronzo. Proviamo a farcelispiegare da Marco Bigliardi, amministra-tore di Microfound, che pochi mesi fa hacomprato l’Ats da un fondo inglese.

Perché per costruire il componentedi una moto si parte dalla cera?

«Perché la cera permette di realizzare lostampo con una grande precisione».

E come si passa da un pezzo di ceraa un componente di acciaio?

«I pezzi in cera vengono riuniti in grap-poli, intorno ai quali si crea un rivesti-mento di ceramica. Poi si scalda la cera aqualche centinaio di gradi per scioglier-la».

A questo punto rimane uno stampocondentrounacavitàugualealpez-zo di cera precedente.

«Che viene riempita con una lega di me-tallo fuso. Alluminio, acciao o bronzo».

A che temperatura?«Più di millecinquecento gradi».

La ceramica resiste?«Certo. Poi si lascia raffreddare, si spac-

ca l’involucro di ceramica e restano soloi grappoli con i pezzi di metallo. Che de-vono essere puliti e finiti, eliminando lepiccole imperfezioni».

Un metodo di fusione così anticoprevede margini di innovazione?

«La possibilità di migliorare i processi ei prodotti è stato il motivo per cui Micro-found ha voluto comperare Ats in unmomento in cui nel settore meccanico lecose andavano male per tutti».

Una scelta controcorrente.«Eravamo convinti che in una nicchia dimercato come la nostra, diventare piùgrandi fosse fondamentale. Abbiamochiesto ai concorrenti se erano disponibi-li a un’aggregazione. Hanno risposto tut-ti no. Solo il fondo Deloro Stellite, chepossedeva Ats, si è reso disponibile».

Avete comprato.«Un bell’azzardo. Ma sapevamo cosa fa-re. Abbiamo messo a disposizione dellaclientela servizi tecnologici innovativi,

poco utilizzati in Italia nel nostro setto-re, come il simulatore di colata e la possi-bilità di creare velocemente prototipidei componenti necessari».

Non vi siete esposti a rischi di pla-gio o concorrenza?

«I clienti vogliono i pezzi che gli servo-no, ma non hanno la minima idea del la-voro e degli investimenti necessari perprodurli. Il software che utilizziamo persimulare al computer le condizioni diuna colata li aiuta a rendersene conto».

Il vantaggio qual è?«Che il cliente può partecipare al proget-to e allo studio del pezzo prima di dover-si confrontare con il mastro fonditore.Risparmia tempo e ottiene esattamentequello che vuole».

Ma voi cosa ci guadagnate?«Minori costi di produzione e maggioresoddisfazione dei clienti. Utilizziamo an-che un sinterizzatore per creare il proto-tipo del pezzo senza dover fare l’investi-mento iniziale dello stampo».

Cercate di unire velocità e precisio-ne.

«Per un’azienda come la nostra fare ricer-ca vuol dire mettere soldi in software perl’efficienza dei sistemi di lavoro, forma-re personale tecnico capace di supporta-re le innumerevoli e spesso complicatespecifiche richieste dei clienti».

Per vedere la videointervistaa Marco Bigliardi e le foto dellaAts Microfound andate sul nostro sito:

VAI SUL NOSTRO PORTALE

www.ilrestodelcarlino.it/bologna

L’ingranaggio di una moto?Come una scultura di Cellini

L’Ats Microfound crea pezzi metallici con una tecnica antica

ATS-MICROFOUND èun’azienda che opera nel set-tore meccanico della fusio-ne di precisione a cera per-sa. Dopo un inizio in cuiproduceva vetture da corsa,Ats conobbe una battutad’arresto. Alla fine degli an-ni ’60 riconvertì la propriaproduzione: si specializzòcosì nella fusione di legheleggere tramite il processo acera persa.Dopo differenti passaggi diproprietà venne rilevata nel1974 dalla MicrofusioneStellite S.p.A. che la control-lerà fino al 10 marzo 2011,data in cui verrà acquisitada Microfound.La fonderia di precisionerappresenta una tecnologiaimportante, ha una storiamillenaria, che oggi è evolu-ta con applicazioni altamen-te innovative, frutto di ricer-ca industriale. ATS e Micro-found sono insieme leadernazionali nel settore dellafusione di precisione a cerapersa. Capaci di fondere pic-cole e grandi serie di pezziin microfuso da pochi gram-mi fino a 35 kg, nel 2011hanno avuto una capacitàproduttiva complessiva di700 tonnellate di acciaio fu-so e 4,2 milioni di pezzi spe-diti.I settori merceologici concui collaborano sono: packa-ging, meccanica, elettromec-canica, serrature e sistemidi sicurezza, automobilisti-co, valvole e pompe, chimi-co, tessile, medicale, arreda-mento, edile e energetico.ATS-Microfound, con lesue 5 linee fusorie e con im-pianti altamente robotizza-ti, ha un’alta capacità pro-duttiva e può fondere gran-di serie di particolari in ac-ciaio e in alluminio. La filo-sofia aziendale prevedel’analisi della fattibilità diun progetto, la realizzazio-ne di un prototipo, l’indu-strializzazione del prodot-to. L’obiettivo è di fornireal cliente un componente fi-nito, non solo un getto mi-crofuso, seguendo diretta-mente l’intera catena di pro-cesso, dalla fusione al pezzofinito.

L’AZIENDA

All’iniziofurono le auto,

poi arrivò la fusionea cera persa

BIGLIARDI«Sapevamo di doverci ingrandire,ma nessuno sembrava interessatofinché non trovammo l’Ats»

IN FONDERIAMarco Bigliardi all’Atsdavanti a un grappolodi componenti metallici