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Implementazione di un sistema di sicurezza per attrezzature a pressione e insiemi con l’utilizzo di accessori di sicurezza del tipo SRMCRIng. Antonino Andolina - Tecnologo ISPESL – Dipartimento di Milano

La Direttiva 97/23/CE – PED definisce attrezzature a pressione anche gli accessori di sicurezza e affianca ai dispositivi tradizionali una nuova famiglia: gli SRMCR -Safety Related Measurement Control and Regulation-

la norma UNI EN 764-7 richiede la valutazione dei rischi per l‘utilizzo delle attrezzature a

pressione durante le condizioni operative, l’uso improprio e l’eventuale malfunzionamento

quando il sistema di sicurezza è progettato secondo le indicazioni della UNI EN 764-7, gli accessori di sicurezza SRMCR rispondono ai Requisiti Essenziali di Sicurezzadella Direttiva PED e costituiscono dispositivi di protezione con compiti del tutto

equivalenti alle valvole di sicurezza e ai dischi di rottura

introduzione

logica dei sistemi di sicurezza – livello di protezione indipendente ( IPL )

realizzazione di un sistema di sicurezza

affidabilità delle valvole di sicurezza

dispositivi di limitazione ad azione diretta o con pilota ( D.Lgs. 93/2000 art. 1,c.2, d 1)

dispositivi di intervento on/off sul sistema o di consenso a sistemi di protezione SRMCR ( D.Lgs. 93/2000 art. 1,c.2 d 2)

accessori di sicurezza costruiti nel rispetto dei RES della PED ( all. I p.ti 2.10a e 2.11 )

indicatore di pressione o temperatura

segnalazione visiva o acustica

intervento operatore

IPL con intervento manuale

IPL con intervento automatico

dispositivi azionati dal fluido

di processo

SRMCR

attrezzatura protetta

i dispositivi SRMCR rappresentano funzioni strumentali di sicurezza SIF: infatti mettono in atto una o più azioni correttive su richiesta del processo per un superamento dei limiti predefiniti

(massimi o minimi) di variabili caratteristiche (pressione, temperatura, livello, portata)

la norma IEC 61511 permette l’ingegnerizzazione del Sistema Strumentale di

Sicurezza - SIS - conforme alle aspettative dell’ Analisi dei Rischi

analisi dei rischiHazop

(61511 -1 _8 )

definizione dei requisiti di sicurezza

(61511 – 1 _8 )

allocazione delle funzioni di sicurezza

(61511 – 1 __8 )

progettazione del SIS e calcolo del PFD globale di intervento

(61511 – 1 __10,11 )

SILatteso

SILrisultante > SILatteso sistema di sicurezza valido

loop di validazione ( 61511-1_15,16,17 )

no

si

la riduzione del rischio può essere attuata con logiche articolate che facciano uso di accessori

di sicurezza tradizionali ed SRMCR

l’affidabilità del sistema di sicurezza aumenta al crescere della ridondanza dei suoi componenti

e della classe di certificazione – SIL -

sistema di sicurezza

intervento operatore in emergenza SIL 0

intervento valvola di sicurezza SIL 1

interruzione di processo

SIL 1/2

intervento HIPPS

SIL 3

sistema di sicurezza

riduzione del rischio attuata

riduzione del rischio richiesta

rischio residuo attrezzatura non protetta

l’affidabilità delle valvole di sicurezza èfortemente influenzata da:

•fluidi corrosivi propri del processo;•ambiente contaminato

•intervalli di manutenzione• piping di installazione

oltreché dalla buona qualità di fabbricazione

la dispersione dei dati dovuti alle diverse condizioni di utilizzo non consente di

attribuire alle valvole di sicrezza affidabilitàsuperiori a SIL 1

malfunzionamenti/1000 richieste di intervento

valvole di sicurezza a molla – azione diretta -

minimo medio massimo

malfunzionamento in apertura

0.0079 0.212 0.798

malfunzionamento in chiusura

0.127 5.18 22.7

conclusioni

Implementare un sistema di sicurezza per rispondere efficacemente alle esigenze di protezione degli apparecchi costruiti secondo la Direttiva 97/23 PED, richiede un intervento secondo le due strade:

1. aumentare la ridondanza degli accessori di sicurezza ad azione positiva (il raddoppio dei dispositivi di scarico aumenta di due ordini di grandezza la disponibilità del sistema di sicurezza)

2. installare un SRMCR intervenendo sulla sua architettura per migliorare la disponibilità:a parità di tasso di guasto una logica 1oo2 diminuisce il PFD di almeno un ordineaumentare il numero di manutenzioni significa diminuire il PFDutilizzare elementi con alta capacità di diagnostica del guasto può diminuire il PFD di anche due ordini di grandezza

…la scelta della soluzione ottimale non è mai univoca !

Cagliari, 12 – 14 / 06 / 08