Download - Pittura come labirinto C - Studio Arte Viola · dei sogni? Nessuno pu ... brili, incontri con ombre e minotauri solo menzio-nati, ... nelle mappe mentali del-le persone un luogo che

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Nota a margine dopo aver visitato la mostra in anteprima

Pittura come labirinto Quelle forme fantastiche che vivificano mondi irreali

24 luglio 201520 città & paesi

PIEVE TORINA

Come sono fatti gliomini, i cappelli e ipavimenti a scac-

chiera? E le donne miste-riose? E la luna arcana, ilcilindro e le carte da gio-co? Qual è il mistero che

avvolge ilmondo in-teriore e vi-sionario diun’artistavotata al-l’identità del-le armonie edei sogni?Nessuno puòdirlo con cer-tezza e tuttociò che ViolaDi Massimolascia nel vagoperché la fantasia vi ag-giunga allegorie e segnisimbolici, è riempito dauna pluralità di linguaggi

e di stili, una galleria diforme dell’arte che s’in-trecciano con il sensodella poesia, il frastuonodel mondo, l’appassiona-ta solitudine, l’interro-gante silenzio. Lì, tra i so-

gni che nonabbiamo maiconosciuto ele storie fanta-stiche che in-vece abbiamosentito raccon-tare dalle no-stre nonne, trapredominio dicreatività e ca-polavori d’im-maginazione,nascono quel-le figure ches’alzano suuno strematoorizzonte peremozionarti,si tuffano giù

fino all’erraticità del so-gno e poi passano veloci,sovente lasciando il so-spetto di voler uscire dal-la tela che per un attimo

le accoglie, recando sim-boli misteriosi di lettere,numeri, carte e colori. LìViola Di Massimo soppe-risce con il disegno equindi con il cromatismoal vuoto della superficie

sottostante, per far viverele sue invenzioni cosmi-che e quelle apparizioniinattese che mutano in

altro l’animadi un qua-dro, il suo al-fabeto fanta-stico, la suamagia, ilsuo miste-ro. I colori,non più ca-talogabili,incendianose stessi ela combu-stione di-venta unascodinzo-

lante foresta di oggetti efigure indefinibili cheruotano, scavezzano,s’inalberano, s’inchina-no. S’arrovellano comebraccia annaspanti per

toccare i vertici di unshow dove la pittura nonsi guarda ma si vive, sitrasforma in arte narrati-va, si ripercorre comeluogo di sintesi e d’inter-pretazione. Ora l’arte diViola cercauna scenamolto più va-sta; debordaampiamentedalla Casa delLabirinto oveè ospitata e siconnette aquel paese-presepe che sichiama Sorti.Fosse in un al-tro posto anzi-ché a Pieve Torina sareb-be un festival, una rasse-gna di spettacoli, un luo-go di eventi. Invece acca-de qui. E questo piccoloqui è l’altrove, non un al-tro posto. E’ un luogogeografico e spazio men-tale. Si trova tra due con-fini, il confine tra Torric-chio e Casavecchia equello fra realtà e imma-ginazione: lasci l’abitudi-ne e indossi la fantasia.

Un ideale punto d’incon-tro fra arte e vita, inven-tato da un’artista dell’in-solito che, liberatasi daogni più piccola approssi-mazione del reale, trovanell’ascesi labirintica lapropria ragione. Mentrela grandezza del compor-re le si tramuta in manoViola Di Massimo ci re-gala ammalianti figuremitologiche che si affac-ciano su un labirinto dipietre, arte piegata a pro-dotto mitologico, miste-riose figure di donna chemuovono i loro passi feb-brili, incontri con ombree minotauri solo menzio-nati, età e mondi diversi

L’ambiente, le opere, la disposizio-ne: un’epifania di colori, un’archi-

tettura fuori del tempo, una meravigliache esalta i sensi. Delicatissima perdensità e intensità, decantata nel pre-ziosismo dei dettagli e nell’estrositàdelle collocazioni, la mostra di Viola DiMassimo si fa racconto, concezionepoetica e irresistibile fascinazione. Lo

stile pittorico tutto luminosità e fantasiagioca di smeriglio sul fasto antico dellemura in pietra, delle travi in legno, del-le nicchie sulle pareti e ci accompagnain un mondo di segrete nostalgie e az-zardate festosità, di solitudini assapora-te come privilegio. Sono scene di unambiente di altri tempi quelle che ci si

parano davanti, ma faremmo torto aViola Di Massimo se riducessimo lamostra alla pura ambientazione. Avver-tiamo che la visualità architettonica nonle è estranea,ma accanto,con decisio-ne, agisconole opere pit-

toriche e grafiche che pre-valgono con la loro fermanettezza, col movimento.La dinamica delle figure edei colori circoscrive la ma-teria, gli ambienti, le rela-zioni e i contorni: si fa strut-

tura a sua volta e va ad agire nel pro-fondo, rendendo limpida la concretezzae la disponibilità di senso.

Di questa mostra va detto ogni benepossibile, così pure del suo stile trasci-nante e del carattere impeccabile degliambienti d’epoca.

V. Franconi

Un angolo della mostra

Un’opera del 2015

– che tutti Viola ha avvi-cinato, compreso, amato– si danno la mano, scam-biano parole, pensanouna comunanza: storie diradici disparate, all’aper-to e al chiuso, lontane

nello spazio etalora nel tem-po, per un atti-mo si stringo-no l’una all’al-tra, cancellanola loro storiaindividua e vi-vono un co-mune proget-to fantastico, mentre il fi-lo del racconto corre daun capo all’altro del labi-rinto e della tela, da den-

tro a fuori e trasformal’arte in danza onirica, ilbuio dei secoli in lucci-chio, l’opacità in fluore-scenza. Benvenuti dun-

que nelle labirintiche vi-sioni di Viola Di Massi-mo, dove l’immaginazio-ne s’incanta del propriosplendore, si fa alveo peraccogliere segni e colori,s’impunta, si scrive, tro-va ogni volta figure inat-tese. Una danza ironicae quasi divertita confer-ma il primato della fanta-sia, un po’ per raccontar-si e molto per scoprire ilmondo che verrà. Per-ché in nessuna casa co-me questa del labirinto siannusa l’aria del domani,tra creazioni sorpren-

denti e sensibilità anti-che, nel cocciuto, mirabi-le tentativo di sintetizza-re tradizione e moderni-tà, stupefazione e appa-gata bellezza, sapori d’in-fanzia e gusti mirabolan-ti. Una nuova voglia dipittura e di reazione aldiktat del tempo veloces’insinua, trionfa nellavolontà di far esisterenelle mappe mentali del-le persone un luogo chesi chiama Sorti e ci ac-compagna nella pitturadi Viola Di Massimo, cheseguendo il filo di Arian-na si perde e si ritrovanell’interminabile viag-gio che strapazza il tem-po e le storie per offrir-cele, inguaribile sogna-trice, tra poche case dipietra, insieme agli affet-ti e ai segreti che gene-razioni di abitanti hannoaffidato al futuro. Un do-no dove pare lampeggi-no in giusta misura le se-colari relazioni fra uomi-ni e cose, sapienza delleclassi povere di un tem-po, illusione che ai nostrigiorni, tra frastuoni diguerre e andar di nuvolee di stelle, qualcosa delpassato a Sorti si potreb-be ancora incontrare:uno scarto di felicità, unsogno ricamato di pietre.

Valerio Franconi

Mostra delle opere di Viola Di Massimo. Sabato 1agosto, ore 17.30 ne La casa del labirinto al n. 10 diSorti di Pieve Torina apertura della mostra, visita al-l’opera-labirinto realizzata nel marzo del 2015, e intro-duzione ai labirinti nella lezione inaugurale di AndreaAmato. Giorni e orari in cui è possibile visitare l’espo-sizione senza preavviso: sabati e domeniche di agosto1-2/8-9/22-23/29-30 dalle 16.30 alle 19.30. Sarà possi-bile visionare, oltre al labirinto, le opere pittoriche,grafiche e l’ultima video-opera dell’artista dal titolo:Ad ogni passo un Minotauro. Tutto il mese, per oraridiversi, su appuntamento. Informazioni: cell.3476884960; [www.violadimassimo.com]; info@ viola-dimassimo.com