09anno 7 maggio 2010
Sped. in a. p. - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Napoli
tira leconomiaverde
IL PIANETATERRA
Cecilia Bergamasco la carica degli states
Maurizio Caruccienergia sempre pi cara
Ida Cappielloun villaggio eolico offshore
edito
riale
sommario09IL PIANETA TERRA
Mensile di informazione e culturadellAmbiente, dellEnergiae delle Fonti Rinnovabili
Anno 7 - maggio 2010 - N 9
Direttore responsabileCiro Vigorito
RedazioneGPS srlVia Luigi Fricchione, 2783100 Avellino - Tel 0825 784516e-mail: [email protected]
Progetto grafico e impaginazionegdmassociati.comStampa - Grafica Nappa - Aversa (CE)
Hanno collaborato a questo numero:Cecilia Bergamasco, Francesca Capelli, Ida Cappiello, Maurizio Carucci, Giampiero Castellotti, Sergio Ferraris, Silvia Martone, Simone Togni, Ciro Vigorito.
EditoreGPS srlVia Luigi Fricchione, 2783100 Avellino - Tel 0825 784516e-mail: [email protected]
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prodotto stampato su carta FSC
anno 7 maggio 2010
razionalizzare i certificati verdi 5di Simone Togni
giornata mondiale del vento 2010 10di Silvia Martone
tira leconomia verde 15di Francesca Capelli
la carica degli States 19di Cecilia Bergamasco
NEWSLETTER ANEV
- Giornata mondiale del vento
- Rassegna stampa ANEV per gli associati
- ANEV per il buon vento della verit
- Laboratorio didattico sul vento
- Regione sardegna: Cappellacci come Soru - lANEV ha dato mandato per impugnare le delibere della regione Sardegna contro lo sviluppo delleolico
- Prossimi appuntamenti
piazzisti atomici 32di Sergio Ferraris
energia sempre pi cara 37di Maurizio Carucci
un villaggio eolico offshore 41di Ida Cappiello
la patacca nel piatto 45di Giampiero Castellotti
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5Riforma dei certificati verdi: unoccasione per la nascita di unindustria italiana delleolico che non possiamo lasciarci sfuggire.
di Simone Togni
La recente abrogazione dei Commi 18 e 19 dellArt. 27 della Leg-
ge 99/09, giunge al termine di un percorso iniziato un anno fa e
che a pochi mesi dalla stabilizzazione del meccanismo dei CV per
il tramite del D.M. 18.12.2008, provvedeva a riformare alla base
lintero meccanismo. La Legge Sviluppo infatti introduceva uno
spostamento dellobbligo di produzione in percentuale crescente
di energia elettrica da Fonti Energetiche Rinnovabili dai produt-
tori ai distributori.
Tale spostamento, che lANEV ha sempre ritenuto di per s inutile
razionalizzare i certificati verdi
6nella migliore situazione possibile, e dannoso in caso di ritardi
applicativi, puntualmente avvenuti, era stato giustificato curio-
samente con la necessit di contenere gli impatti economici sulla
bolletta elettrica. Labrogazione appena avvenuta del medesimo
dettato normativo altrettanto curiosamente giustificata con le
medesime esigenze di contenimento dei costi in bolletta. Sembra
come prima riflessione sintomatico di una certa approssimazione
che il legislatore provveda una volta a approvare e unaltra ad
abrogare una norma sempre con la medesima giustificazione, di-
mostrazione del fatto che troppo spesso non vengono fatte anali-
si serie ed approfondite degli emendamenti proposti.
Ma quale la verit sullo scongiurato, almeno per ora, sposta-
mento dellobbligo dei CV? A noi sembra che non vi siano allarmi
da lanciare n tantomeno rischi per il sistema che, di fatto, non
modifica in alcuna parte il suo funzionamento attuale, a differen-
za di quanto ad unanalisi superficiale potrebbe apparire.
Infatti se la criticit principale dellattuale meccanismo in vigo-
re dal 1999, seppur con alcune modifiche intervenute, quella
relativa al ritardo o allinadeguatezza
delladeguamento della quota dobbli-
go annuale allobiettivo Comunitario in
materia di sviluppo elettrico delle Fonti
Rinnovabili, questo certamente non veniva toccato dal citato spo-
stamento, anzi semmai si creava al riguardo una ulteriore criticit
determinata dalla necessaria riformulazione dei numeri necessari
ad un equilibrio tra domanda offerta (come peraltro palesemente
espresso nella riforma mai entrata in vigore). Infatti a chi conosce
il meccanismo di funzionamento dei CV e del corri-
spondente mercato, non sfuggir che il prezzo tetto
massimo a suo tempo determinato nella differenza
tra 180,00/MWh e il valore dellenergia elettri-
ca riconosciuto, un valore rilevante esclusiva-
mente in situazione di mercato corto, ovvero con
maggiore domanda di CV rispetto allofferta dei
La Legge Sviluppo introduceva uno spostamento dellobbligo di produzione in per-centuale crescente di energia elettrica da Fonti Energetiche Rinnovabili dai produttori ai distributori.Tale spostamento, che lANEV ha sempre ritenuto di per s inutile nella
migliore situazione possibile, e dannoso in caso di ritardi applicativi
7medesimi. Pertanto la aleatoriet del valore dei CV negli anni fino
al 2008, da noi largamente prevista, stata conseguenza diretta
del combinato disposto di un mercato lungo, dellassenza del va-
lore minimo dei
CV (richiesto da
molto tempo)
e dellallunga-
mento a suo tempo intervenuto della durata minima dei CV che
non potevano essere riacquistati dal GSE se non prima dei tre
anni.
Ora pertanto che la situazione ritornata nel precedente inqua-
dramento normativo, con due anni passati, si deve riprendere il
percorso di adeguamento del sistema al fine di risolvere quelle
criticit a suo
tempo da noi
segnalate, e
che oltre ad
essere rimaste
tali diventato
di estrema ur-
genza risolvere.
Infatti la man-
canza di tutte
quelle catastro-
fiche previsioni,
che ancora oggi
altri continua-
no a paventare,
che avrebbero
dovuto vedere
lo scorso anno
un tracollo del
sistema senza
lo spostamento dellobbligo, hanno rivelato che il sistema come
corretto con il D.M. 18.12.2008, da noi sempre ritenu-
to efficace, ha funzionato ottimamente riportando a
stabilit il mercato, riallineando i valori espressi e
dando fiducia agli investitori. Proprio questi ri-
sultati positivi deve far ripartire da quel
sistema ogni valutazione, formulan-
do proposte non troppo sostanziale
e che abbiano efficacia immediata e
che consentano allEsecutivo di
raggiungere i propri obiettivi
nel modo pi efficiente possibile.
Per queste considerazioni si ritiene di suggerire che un intervento
leggero incentrato sulla stabilizzazione definitiva del meccanismo
di riacquisto annuale dei CV in eccesso di offerta (addirittura og-
getto di cancellazione nella recentissima Manovra Finanziaria),
sommato alladeguamento dellobbligo percentuale fino al 2020
secondo gli obiettivi Comunitari, garantisca nel rispetto delleffi-
cienza complessiva del sistema, un adeguato livello di sostegno
degli investimenti e soprattutto un meccanismo stabile, chiaro e
trasparente. Questi risultati garantiranno inoltre la prosecuzione
della fiducia in un settore che, per il solo settore eolico, ha nel 2009
aggiunto 5.800 nuovi occupati di cui 1.900 diretti e che pertanto si
caratterizza sempre pi quale settore anticiclico per eccellenza in
una situazione economica e occupazionale internazionale grave.
Andando poi ad analizzare puntualmente quelle che erano state
a suo tempo le principali motivazioni che avevano indotto ad ef-
fettuare la
riforma (al-
largamento
d e l l i m -
p o n i b i l e ,
r i d u z i o n e
dei costi sugli utenti finali, riallineamento dei fondamentali dei
mercati dei CV e sostenibilit economica degli interventi di soste-
il valore dellenergia elettrica riconosciuto, un valore rilevante esclusivamente in situazione
di mercato corto, ovvero con maggiore do-manda di CV rispetto allofferta dei medesimi
Andando poi ad analizzare puntualmente quelle che erano state a suo tempo le principali motivazioni che avevano indotto ad effettua-re la riforma sono tutti punti che sarebbero superati brillantemente con le poche e mirate correzioni proposte, con una minimizzazione degli effetti collaterali sul sistema
8gno) sono tutti punti che sarebbero superati brillantemente con
le poche e mirate correzioni proposte, con una minimizzazione
degli effetti collaterali sul sistema. In conclusione si ritiene asso-
lutamente necessario per il bene del sistema di intervenire con
solo piccoli interventi di aggiustamento su un meccanismo gi
collaudato e affidabile, senza stravolgimenti in modo di stabiliz-
zare il meccanismo dei CV nel medio periodo senza alterazioni o
scossoni sugli investitori garantendo inoltre una migliore finan-
ziabilit dei progetti oggi invece a rischio di blocco. Innanzitutto
si deve intervenire sulla stabilizzazione del meccanismo transito-
rio della possibilit di ritiro annuale dei CV in eccesso al prezzo
medio di mercato; poi serve lintroduzione di un floor al valore dei
CV in aggiunta al cap gi esistente; quindi pubblicare per tem-
po un meccanismo di adeguamento dei coefficienti tecnologici
da applicare per tutta la durata dellimpianto in base alla data
di entrata in esercizio; e infine intervenire riducendo in
modo sensibile le esenzioni dellEnergia Elettrica sotto-
posta allobbligo (import) e della franchigia. Ovviamente
come gi detto il tutto inquadrato in un meccanismo i cui
obblighi vengano adeguati per tempo e in modo coerente con
gli obiettivi della Direttiva Comunitaria 20/20/20 e fin dora per
lintero periodo fino al 2020. Tali pochi piccoli interventi, ne siamo
certi, porterebbero ad una possibilit mai avuta fino ad oggi, cio
la possibilit di poter finalmente avere una crescita del settore
in grado di garantire una crescita industriale, occupazionale ed
energetico-ambientale sostenuta per il prossimo decennio.
In conclusione si ritiene assolutamente necessario per il bene del si-stema di intervenire con solo piccoli interventi di aggiustamento su un meccanismo gi collaudato e affidabile, senza stravolgimenti in modo
di stabilizzare il meccanismo dei CV nel medio periodo
9associated with
CEDELT S.p.a. unAzienda certificata UNI EN ISO 9001:2000 operante da oltre 30 anni nel settore della progettazione, costruzione e manutenzione di impianti di distribuzione di energia elettrica in alta, media e bassa tensione e nella realizzazione di centrali elettriche da fonte eolica. Lesperienza maturata in questi anni di attivit, rinnovandosi e allineandosi alle novit tecnologiche e di mercato, ha reso la CEDELT una delle aziende pi accreditate in questo settore a livello nazionale.
giornata mondiale del vento 2010
di Silvia Martone
E iniziata la campagna internazionale per la promozione
dellEnergia Eolica, conosciuta a tutti come Giornata Mondiale
del Vento, giunta alla sua seconda edizione.
Questanno il programma degli eventi, inaugurato a fine maggio,
pi ricco che mai: sono in
corso quotidianamente con-
vegni, attivit ludiche, spor-
tive e scientifiche. Il luogo che ospita la manifestazione, in Italia
sono in corso quotidianamente convegni, attivit ludiche, sportive e scientifiche. Il luogo che ospita la manifestazione, in Italia principalmente il Parco dei Daini, nella meravigliosa cornice di
Villa Borghese, ma non mancano attivit di grande interesse nelle altre citt italiane.
11giornata mondiale del vento 2010
principalmente il Parco dei Daini, nella meravigliosa cornice di
Villa Borghese, ma non mancano attivit di grande interesse nelle
altre citt italiane.
Ci che stupisce di questo grande evento la completezza delle
iniziative e delle tematiche, tutte afferenti allEolico, affrontate in
modo tale da raggiungere non solo il pubblico adulto, ma anche i
pi giovani ed i bambini.
Tra le prime esperienze va inserito il Corso di Formazione ANEV di
primo livello, ormai alla sua terza edizione, che si svolto nella sala
Convegni del Pala Energia ANEV nellarco delle prime tre giornate,
e si concluso con la visita al Parco Eolico di Cocullo, in provincia
dellAquila. Un Corso come questo, rappresenta unoccasione im-
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perdibile per coloro che intendono entrare nel mondo del lavoro
eolico, considerando i contenuti ed il prestigio dei Docenti che
lo hanno tenuto: rappresentanti del GSE, di Terna e imprendito-
ri delle aziende associate ANEV. Come sempre accade nei corsi
ANEV, lultimo giorno di lezione i partecipanti hanno raggiunto
un Parco Eolico, stavolta quello gestito dalla societ Acciona, go-
dendo della possibilit di visitare le strutture pi significative e di
perfezionare le conoscenze acquisite, grazie alla disponibilit del
personale del sito. Anche questanno lANEV ha of-
ferto la possibi-
lit ai corsisti
di candidarsi
per uno stage
formativo di
sei mesi presso
Associazione
stessa, fungen-
do da trampolino di lancio nel mondo del lavoro.
Per quanto riguarda i convegni, come di consueto,
sono stati organizzati incontri sulle tematiche prin-
cipali, come la relazione tra occupazione e settore
eolico, il Burden Sharing, limpegno delle istituzio-
ni nazionali ed internazionali nella diffusione e nel
consolidamento dello sfruttamento della fonte eoli-
ca, affrontate tutte con estremo rigore scientifico e
grazie al supporto di relatori di spicco. Di particolare
interesse da considerarsi il Convengo del 7 giugno
organizzato in collaborazione con TERNA dal titolo
Eolico e reti di trasmissione: limpegno delle Isti-
tuzioni per la risoluzione delle criticit, nellambito
del quale hanno dato la loro adesione anche il Di-
rettore Operations per lItalia di TERNA, il Dr. Gianni
Armani ed il Dr. Massimo Ricci della Direzione Mer-
cati dellAEEG, finalizzato a chiarire le maggiori pro-
blematiche che si incontrano oggi nel collegamento
tra le fonti eoliche e la rete elettrica. Inoltre ciascu-
no dei Consiglieri dellANEV, che sono imprenditori
e dirigenti delle principali aziende eoliche, stato
incaricato come coordinatore di un convegno arricchendo cos il
quadro eventi dellintera manifestazione. In particolare il 15 giu-
gno, giornata centrale e celebrativa di tutto levento, si tenuto il
convegno chiave, organizzato dal Segretario Generale dellAsso-
ciazione, il Dr. Simone Togni, tutto incentrato sulla Giornata Mon-
diale del Vento e sui traguardi raggiunti dallattivit promozio-
nale di questa imponente manifestazione, in Italia e nel Mondo.
A tal proposito stata significativa la presentazione dei risultati
di un sondaggio sulleolico presentata del Prof. Mannheimer, il
noto Direttore dell Istituto di Studi sulla Pub-
blica Opinione, dal quale non sembrerebbe
corrispondere il dissenso emerso nei confronti
dellEolico divulgato da alcuni quotidiani ul-
timamente, con il reale apprezzamento delle
popolazioni italiane verso
questa tecnologia. Tale
evento centrale ha
visto la parteci-
pazione di
altri il-
sono in corso quotidianamente convegni, attivit ludiche, sportive
e scientifiche. Il luogo che ospita la manifestazione, in Italia
principalmente il Parco dei Daini, nella meravigliosa cornice di Villa Borghese, ma non mancano atti-vit di grande interesse nelle altre
citt italiane.
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lustri personaggi del settore ed istituzionali, come lOn. Stefano
Saglia, rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico.
Nellambito dei convegni, non mancano meeting organizzati
direttamente dai soci, aziende operative nel settore eolico, che
hanno potuto sfruttare la visibilit di questo evento per cataliz-
zare su di s lattenzione del mondo eolico e dei media. Ad atti-
rare lattenzione dei passanti, oltre che di un pubblico
pi preparato, il Parco Tecnologico allestito allesterno
in collaborazione con i maggiori costruttori di macchine
eoliche di diverse misure. Una sorta di mostra tecnologica
quindi, nella quale tra torri anemometriche
e piccoli aerogeneratori, spicca la
navicella, a dimensioni reali,
della Repower, dentro la qua-
le si pu entrare ed osservare
da vicino tutti i meccanismi di
funzionamento. Nel programma
del Pala Energia ANEV, la gran-
de struttura multifunzionale
allestita nel Parco dei Daini,
non mancano occasioni di
intrattenimento. Il 15 giugno
infatti, si tenuta lesibizione
spettacolare di Frisbee Free
style del Campione italiano di
Frisbee acrobatico Claudio Cigna, occasione di divertimento e di
svago durante lintensa e calda giornata. Il Pala Energia ANEV
anche tappa del percorso ciclistico della Seconda Magnalonga
in bicicletta organizzata da Legambiente, ovvero di un percorso
gastronomico per le pi belle strade e Ville di Roma, con il mezzo
ecologico per eccellenza: la bicicletta. Sempre nel contesto delle
attivit di intrattenimento, ma questa volta culturale, liniziativa
Trasparenze: larte per lenergia, un progetto che propone lar-
te come strumento al servizio delle fonti di energia rinnovabi-
le attraverso il coinvolgimento di artisti celebri ed emergenti e
dei maggiori esponenti scientifici. La Mostra Itinerante, parte del
progetto, passa anche per il Pala Energia ANEV, dimostrando la
possibilit di un equilibrio tra crescita industriale ed ambiente.
Come accennato, anche i bambini sono coinvolti tra le iniziative
del Wind Day in attivit ludico didattiche, in parte allinterno
in parte allesterno. Come lo scorso anno il programma prevede
i laboratori di Aquiloni tenuti dallAssociazione Aquilonisti Alta
Quota di Cisterna di Latina, con lo scopo di insegnare al piccolo
pubblico come costruire aquiloni artistici. Inoltre nellambito del-
le attivit per bambini questanno la novit rappresentata dai
laboratori I colori di Eolo organizzati dallAssociazione Fabula
in art, legati alla mostra Trasparenze: Larte per lenergia. Par-
tendo dal mito di Eolo Dio del Vento, ogni laboratorio coinvolge
direttamente i bambini in attivit creative con lo scopo di far
comprendere cos il vento, come si forma e cosa pu generare.
Infine, in collaborazione con Legambiente sono in programma La-
boratori di educazione ambientale per bambini, a partire dallef-
fetto serra fino al concetto di risparmio energetico, passando per
la costruzione di mini pale eoliche realmente funzionanti.
Giugno 2010 un mese intenso e ricco di iniziative importanti per
lANEV e per tutti gli operatori dellsettore eolico. Si auspica
quindi che tutta questa dedizione ed impegno, finalizza-
ti esclusivamente a diffondere dati certi e cacciare
pregiudizi e dicerie, portino bene alleolico.
nellambito delle attivit per bambini questanno la novit rappre-sentata dai laboratori I colori di Eolo organizzati dallAssociazione Fabula in art, legati alla mostra Trasparenze: Larte per lenergia
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di Francesca Capelli
Lanno nero della crisi mondiale stato rosa per leconomia verde.
In Cina, prima al mondo nel solare (13.000 MW installati), mez-
zo miliardo di persone utilizza lenergia pulita. Negli Usa leolico
rappresenta la met della potenza installata negli ultimi due anni.
Entro il 2020 le fonti rinnovabili in Germania (il cui Pil dipende per
il 31 per cento dalle ecoindustrie) supereranno il settore automo-
bilistico, mentre in Sassonia si produce il 20 per cento delle celle
fotovoltaiche mondiali. E in tutto il mondo, il 61 per cento della
nuova potenza installata lanno scorso deriva da fonti rinnovabili.
Il vento ha battuto ogni record, dice Gianni Silvestrini, direttore
scientifico del Kyoto Club e autore con Antonio Cianciullo di La
corsa della green economy. Come la rivoluzione vede sta cam-
biando il mondo (Edizioni Ambiente, 202 pagine, 14 ). E cre-
sciuto del 30 per cento nel 2009 e lelettricit prodotta dai 37.500
MW eolici installati in tutto il mondo lo scorso anno equivale a
quella generata da 12 centrali nucleari.
LItalia, per una volta, non il fanalino di coda. Nel campo delleo-
lico il nostro paese sesto nel mondo e terzo in Europa. E al
primo posto per nuove installazioni, dice Simone Togni, Segreta-
rio Generale di ANEV (lassociazione che raggruppa i produttori
italiani di energia eolica).
Abbiamo mantenuto
queste posizioni
malgrado anche
altri Paesi, come
la Francia, sia-
no cresciuti
molto. Nel
2009 la nuova
potenza instal-
lata ammonta
a 1.114 MW (4.850 MW
di potenza accumulata).
tira leconomia verde
Lanno nero della crisi mondiale stato rosa per leconomia verde. In Cina, prima al mondo nel solare (13.000 MW installati), mezzo miliar-do di persone utilizza lenergia pulita. Negli Usa leolico rappresenta la
met della potenza installata negli ultimi due anni
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Lelettricit producibile grazie al vento, continua Togni, supera
i 6 TW/h, corrispondenti ai consumi domestici di oltre 7 milioni di
italiani. E gli spazi di crescita non mancano. Secondo un nostro
studio, il potenziale tecnico reale italiano di 16.200 MW, affer-
ma Togni. Di questi, poco meno di un terzo gi installato e con
gli impianti autorizzati si arriva a due terzi. Il resto ancora tutto
da creare: con impianti di medie dimensioni e con il minieolico.
Ancora modesto, invece, il contributo delloff shore, diffuso solo
in quei paesi, come la Danimarca, che hanno gi esaurito il poten-
ziale terrestre.
E anche cambiato latteg-
giamento di chiusura nei
confronti degli impianti, un
tempo osteggiati con laccu-
sa di deturpare il paesaggio. Merito anche di un confronto serio
con le associazioni ambientaliste, spiega Togni. Abbiamo firma-
to un protocollo per escludere la localizzazione in zone di pregio
o vincolate, evitando pure le aree attraversate da flussi migratori
di uccelli. La legge italiana, poi, prevede lobbligo di ripristino una
volta cessato limpianto.
Per il fotovoltaico, siamo addirittura al secondo posto in Europa. E
nei prossimi anni, sono attese molte innovazioni tecnologiche che
miglioreranno lefficienza dellenergia solare (vedi box). Lecono-
mia verde sta creando anche importanti occasioni di occupazione,
nel settore della produzione dei componenti, per esempio, o della
manutenzione e gestione degli impianti. D lavoro in Italia a
oltre 23 mila persone, compreso lindotto, dice Togni, con 4.800
nuovi assunti nel 2009. Manodopera qualificata, giovane o co-
munque fresca di formazione.
A cosa si deve questa accelerazio-
ne? A livello generale, dice Sil-
vestrini, i governi hanno dedicato
parte dei loro pacchetti a sostegno
delleconomia alle energie rinnovabili, come misura anticiclica.
Aggiunge Togni: In Italia il boom anche legato al ritardo cro-
nico con cui gli impianti vengono realizzati. Le iniziative del 2009
sono in realt progetti presentati 5 anni fa, finanziati 3 anni dopo
Per il fotovoltaico, siamo addirit-tura al secondo posto in Europa. E nei prossimi anni, sono attese molte innovazioni tecnologiche
che miglioreranno lefficienza dellenergia solare
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e realizzati lanno scorso.
La scarsa certezza sui tempi ha costituito finora un ostacolo allo
sviluppo delle rinnovabili. Siamo in attesa, denuncia Togni,
dellattuazione della direttiva comunitaria del 2001 sullautoriz-
zazione semplificata. Per non parlare della riforma dei certificati
verdi, ancora privi del provvedimento attuativo. Una situazione
che blocca i fi-
nanziamenti da parte delle
banche. A ci si aggiunge la
scarsa fiducia che la classe po-
litica italiana sembra accorda-
re allenergia
r i n -
novabile. I nostri
politici sono gli
unici al mondo
a non essersi
accorti della rivoluzione energetica in atto, dice Silvestrini. Al-
trimenti non si spiegherebbe il ritorno italiano al nucleare, una
tecnologia in sofferenza nel mondo, mentre le nostre imprese
potrebbero ricavarsi uno spazio interessante nelle rinnovabili.
Oltretutto il nucleare ci dar risposte non prima del 2020-22,
osserva Silvestrini, quando le rinnovabili avranno ulteriormente
ridotto i costi e aumen-
tato lefficienza.
Obietta Togni: Quello
attuale non un gover-
no orientato sulle rin-
novabili, ma nonostante ci lo stesso ministro Scajola ha posto
come obiettivo immediato un 25 per cento di contributo allener-
gia totale prodotta, da portare al 30 per cento entro il 2020.
Una sfida possibile? S, risponde Togni. LItalia in questo sen-
so fortunata: grazie a orografia, geotermia, vento e sole, ha a
disposizione caso unico al mondo - tutte le fonti rinnovabili,
che potrebbero - da sole - soddisfare il 50 per cento dei nostri
bisogni. Il problema italiano, semmai, di tipo industriale. La
buona notizia che abbiamo ancora ampi margini di crescita. La
cattiva, aggiunge Silvestrini, che se non recuperiamo il gap
entro 3-4 anni, rischiamo di arrivare a mer-
cato gi chiuso. E il rischio bolle speculative?
Non lo vedo, dice Silvestrini. Dietro alla
green economy non c finanza pura, ma un
mercato, una domanda di energia, persino
obblighi europei. Entro il 2025 le emissio-
ni dovranno essere ridotte dell80 per cen-
to. Inoltre, grazie alla sempre maggiore
efficienza, caleranno anche i prezzi e ci
sar sempre meno bisogno di incenti-
vi pubblici. Uneconomia sostenibi-
le, insomma. In tutti i sensi.
La buona notizia che abbiamo ancora ampi margini di crescita. La cattiva, aggiunge Silvestrini, che se non recuperiamo il gap entro 3-4 anni, rischiamo di arrivare a mercato gi chiuso
Celle fotovoltaiche
Celle fotovoltaiche minisferiche, di nuova concezio-ne, sviluppate dalla societ giapponese Kyosemi. Hanno un diametro di appena 1,8 millimetri, ma promettono una maggiore efficienza e flessibilit rispetto a quelle tradizionali. La forma sferica, in-fatti, consente di sfruttare la luce proveniente da tutte le direzioni, compresa la luce riflessa e quella diffusa. Cos, non pi necessario posizionare con precisione le celle rispetto alla direzione dei raggi solari o prevedere sistemi di inseguimento. Inol-tre le piccole dimensioni consentono di accorpare le celle in modo da costruire forme diverse, sulla base di esigenze anche estetiche. Rivoluzionario, nella sua semplicit, il metodo di produzione. Il silicio viene fuso e fatto cadere da unaltezza di 14 metri, operazione che gli consente di acquisire spontaneamente come accade per le gocce la forma sferica, per poi cristallizzarsi. Cos vengono eliminati gli scarti di produzione, riducen-do limpatto ambientale e i costi.
Trevi Village. Le tue vacanze
Complesso turistico a quattro stelle completamente rinnovato nell'anno 2003, situatoa ridosso della costa tirrenica calabrese tra Amantea e Campora San Giovanni (CS). Ilvillaggio inserito in un giardino di palme, cactus e macchia mediterranea, rispecchial'architettura locale creando un suggestivo "borgo di cottage" composto da circa 100camere. Il complesso si estende su di un'area di circa 40.000 mq avente un fronte di 600mt. di spiaggia sabbiosa, con alle spalle la ferrovia e la SS 18. Facilmente raggiungibilecon uscita a Falerna sulla autostrada A3. Stazione ferroviaria ad Amantea e aereoportoa 25 Km di Lametia Terme.
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di Cecilia Bergamasco
Quando si parla di America, dallAlaska alla Terra del
fuoco, la prima considerazione da fare, a parte la vastit del ter-
ritorio, la diversit geografica del continente. Questo
un vantaggio enorme per lo sviluppo delle fonti rinnova-
bili che qui trovano terreno fertile per essere potenziate
in tutte le loro forme.
Lo scorso anno, nonostante la crisi economica che ha influito an-
che sugli investimenti in energie verdi, gli Stati Uniti si sono iden-
tificati come il paese con la maggior potenza eolica installata.
Ma non solo, il Brasile ha realizzato 1000 MW eolici, lArgentima
altri 1000 MW ma con fonti diver-
sificate, il Per 500 MW, lHon-
duras 250 MW e lUruguay,
solo di eolico, 150MW. Senza
poi contare limpulso che le
rinnovabili stanno vivendo in
Cile, dalleolico al geotermico, dalle
biomasse al solare. Alla luce dei fatti, il 2010
sar un anno eccezionale per lAmerica per la realizza-
zione di impianti a energia verde, in particolare leolico, il solare e
i biocarburanti. Un andamento che trascina dietro di s numerose
imprese, occupazione e trasferimento tecnologico.
Con larrivo di Barack Obama alla presidenza della Casa Bianca
negli Usa giunta una ventata positiva per il mondo delle rin-
novabili, nonostante oggi lo stato dellarte dello sviluppo delle
tecnologie energetiche verdi statunitensi possa contare gi su
Lo scorso anno, nonostante la crisi economica che ha influito anche sugli investimenti in energie verdi, gli Stati Uniti si sono identificati come il paese con la maggior potenza eolica installata
la carica degli Statesrinnovabili e crisi
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interessanti numeri. Con 31 GW, gli Stati Uniti sono i primi al
mondo per potenza eolica installata che rappresenta circa il 20%
della potenza mondiale. Anche la produzione di etanolo prodot-
to dal mais vanta una posizione leader a livello mondiale che
unito alletanolo brasiliano proveniente dalla canna da zucchero
rappresenta il 70% della produzione mondiale. Nel settore foto-
voltaico gli Usa si sono aggiudicati il terzo posto, dopo Germania
e Spagna. Numeri di tutto rispetto, ma per un paese che a livello
mondiale il terzo al mondo in termini di superficie e di popo-
lazione (307 milioni di abitanti) i margini di crescita sono anco-
ra molti. Esiste tuttavia una forte distinzione a livello regionale,
soprattutto per quanto riguarda gli investimenti e le politiche di
stimolo a favore delle rinnovabili. La California, per esempio, si
fissata lobiettivo al 2020 del 33% di energia rinnovabile sul tota-
le dellenergia consumata. Il Texas e lIowa, invece, rappresentano
oltre il 33% della potenza eolica installata a livello nazionale,
mentre le Hawai puntano per il 2030 a soddisfare la propria do-
manda energetica con il 70% di energia di origine rinnovabile.
Passando a Nord, in Canada - il secondo paese pi grande al
mondo e con forti problematiche nella tutela dellambiente ci
sono sistemi di riscaldamen-
to con fonti rinnovabili che
eccellono in efficienza anche
sotto la
pressio-
ne delle
estreme
temperature, soprattutto
invernali. Ad esempio, la
provincia dellOntario - la
seconda in termini di gran-
dezza di tutto il Canada e la
pi popolosa ha vara-
to una legge a favore
delle rinnovabili che
vanta di essere pioniera
in tutto il Nord America. Obiettivo del provvedimento infatti la
chiusura entro il 2014 di tutte le centrali a carbone e la realizza-
per un paese che a livello mondiale il terzo al mondo in termini di superficie e di popolazione (307 milioni di abitanti) i margini di crescita sono ancora molti.
Esiste tuttavia una forte distinzione a livello regionale, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti e le politiche di stimolo a favore delle rinnovabili
Il programma Eurosolar
Eurosolar un programma dellUfficio di Cooperazione EuropeAid della Com-missione europea che propone nei paesi latinoamericani progetti per laccesso allenergia elettrica attraverso la realiz-zazione di impianti a fonti rinnovabili per aree rurali isolate dalla rete elettrica. Il Programma ha un budget di 30 milioni di euro, dei quali la Commissione europea apporta l80% mentre il restante 20% sostenuto dai governi che beneficiano dei progetti in seno al programma Eurosolar, tra questi Guatemala, El Salvador, Nica-ragua, Bolivia, Equador, Per e Paraguai. Obiettivo del programma fornire ener-gia elettrica per i sistemi di potabilizza-zione dellacqua , centri sanitari, scuole, impianti di refrigerazione e telefonia. Ma anche portare la corrente elettrica oltre 300mila persone che non hanno accesso allelettricit.
21
zione di 500 MW di impianti a fonti rinnovabili con la creazione
di 50mila posti di lavoro nei prossimi tre anni. LAmerica, da Nord
a Sud, rappresenta cos un continente con enormi potenzialit per
lo sviluppo dellenergia verde, anche alla luce della sua elevata
domanda di energia e quindi della necessit, oltre ad attuare po-
litiche di efficienza energetica, di trovare fonti alternative ai com-
bustibili fossili.
Intanto negli
Stati Uniti opera
dal 1978, anno
in cui il presi-
dente demo-
cratico Jimmy
Carter lo fond,
il Centro nazio-
nale delle ener-
gie rinnovabili
(NREL Natio-
nal Renewables Energy Laboratory) che da decenni lavora a svi-
luppare le diverse tecnologie per la produzione di energia verde,
sullonda del motto speed and scale (ampio e rapido utilizza a
livello commerciale). Con sede in Colorado e alle dipendenze del
DOE (Dipartimento Usa per lEner-
gia), il NREL
oggi luni-
co laborato-
rio federale
d e d i c a t o
alla ricerca,
allo sviluppo
e alla com-
mercializzazione delle fonti rinnovabili in
tutti gli Stati Uniti. Da molti considerato
come il primo laboratorio al mondo per
lenergia verde, a questa istituzione dovu-
to gran parte dellabbattimento dei costi del
fotovoltaico. Secondo il NREL, entro il 2013,
gli Usa potranno produrre il 20% della loro
energia elettrica con leolico e il 10% con il
fotovoltaico. Con Obama le risorse econo-
miche del Centro di ricerca sono aumentate
del 40%, per un totale
di 461 milioni di dollari
per il 2009, e il 60%
delle risorse destina-
to a progetti di ricerca
e di sviluppo, mentre
il restante 40% de-
stinato ad aumentare
il capitale attraverso
la realizzazione di im-
pianti a fonti rinnova-
bili. Il 90% delle dei
fondi del NREL arriva
dal DOE mentre il restante 10% finanziato da
strutture private o da altre agenzie governati-
ve. Nonostante i centri di ricerca, come il NREL,
presenti negli Usa e le enormi potenzialit delle
rinnovabili, in America ci sono ancora enormi
ostacoli alla diffusione dellenergia verde, e
questo dovuto soprattutto alla necessit di
maggiori risorse economiche per la ricerca e lo
sviluppo, a una riduzione dei rischi per gli investitori e a una mag-
giore competitivit di mercato.
Con Obama le risorse eco-nomiche del Centro di ricerca sono aumentate del 40%, per un totale di 461 milioni di dol-lari per il 2009, e il 60% delle risorse destinato a progetti di ricerca e di sviluppo, mentre il restante 40% destinato ad aumentare il capitale attraver-so la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili
Il Programma BID
Il Banco Interamericano di Sviluppo (BID) particolarmente attivo nel stimolare programmi di efficienza energetica e svi-luppare progetti a fonti rinnovabili, in par-ticolare piccole centrali idroelettriche in Messico, Guatemala, Repubblica Domini-cana, Brasile, Per e Columbia. Per quan-to riguarda gli impianti eolici, invece, le aree maggiormente coinvolte nei progetti del BID sono la Patagonia argentina e la regione di Oxaca nel Messico. Numerosi anche le iniziative di geotermia, di solare fotovoltaico e di impianti che sfruttano le correnti marine.
Il 15 giugno la giornata mondiale del vento: lAnev lancia le innu-merevoli iniziative di roma - Villa Borghese 20.5-20.6, con lEWEA e il GWEC A pochi giorni dallinaugurazio-ne del Pala Energia Anev a Villa Borghese - Parco Dei Daini Roma, viene lanciata in una conferen-za stampa a Bruxelles la Giornata Mondiale del Vento 2010 che vede GWEC ed EWEA, insieme ad Anev, quali associazioni organizzatrici. Tra le molteplici e rilevanti inizia-tive spicca, anche per questanno, levento di Roma che vedra for-mazione, convegni, approfondi-menti, laboratori, business center, un parco tecnologico delleolico nazionale, eventi culturali, ludici e momenti di confronto istituziona-le susseguirsi dal 20 maggio al 20 giugno ininterrottamente. Inoltre saranno presenti spazi espositivi, aerogeneratori da toccare, costruire e esibizioni di sport legati al ven-to.Vieni a Villa Borghese a scoprire linfinita forza del vento e a respi-rare una boccata di aria pulita.Nel 2010 lAssociazione Europea dellEnergia Eolica (EWEA) e il Consiglio Globale dellEnergia Eo-
lica (GWEC) organizzano mani-festazioni eoliche nel mondo per il pubblico e gli organi di comu-nicazione per migliorare la cono-scenza e scoprire qualcosa di pi sullenergia eolica. Al momento 38 organizzazioni si sono impegnate a partecipare allevento, con altre che sicuramente si uniranno a loro a breve termine. Immaginare di essere in grado di sfruttare la po-tenza della natura in modo soste-nibile, - sostiene Steve Sawyer, Se-gretario Generale del GWEC, - per avere una quantit abbondante di energia pulita, per contrastare i cambiamenti climatici, creare po-sti di lavoro e porre termine alla nostra pericolosa dipendenza dai combustibili fossili inquinanti, non un sogno, ma quanto pu dare lenergia eolica che merita definiti-vamente un giorno speciale. Lanno scorso si sono tenute oltre 300 manifestazioni in 35 nazioni, dalla Cina al Canada attraverso la Repubblica Ceca, nellambito della Giornata Mondiale del Vento.La Giornata del Vento 2010 sar ancora pi grande. - dichiara Christian Kjaer, Capo Esecutivo dellEWEA. - Infatti, dal suo lancio nel 2007 tale evento cresciuto in
popolarit poich lenergia eolica continua a battere tutti i record. In Europa negli ultimi due anni la po-tenza eolica installata ha superato tutte le altri fonti di energia. C una crescita spettacolare in Cina, Stati Uniti e dappertutto. E una storia di successo globale. Sem-pre Kjaer aggiunge: La Giornata Eolica Mondiale una fantastica opportunit per la gente di parte-cipare agli eventi ad essa correlati e sciogliere ogni dubbio relativo alleolico ponendo tutte le doman-de possibili. La gente pu vedere e rendersi conto del funzionamento degli aerogeneratori e dei benefici derivanti dal loro funzionamento.LEWEA collocher una pala di 29 m nel mezzo della rotonda Shu-man nei pressi del quartier gene-rale della Commissione Europea e del Consiglio dEuropa nel cuore del quartiere europeo di Bruxelles e comunicher il suo messaggio e la sua nuova campagna: Dare allEu-ropa un respiro di aria fresca.Dalle centrali eoliche aperte per diversi giorni e dalle conferenze alle mostre, dalle giornate dedicate allinformazione alle manifestazio-ni sportive e rassegne fotografiche, ci sar qualcosa per ognuno nei
Giornata mondiale del vento
Il 15 giugno la giornata mondiale del vento: lANEV lancia le innumerevoli iniziative di Roma
Villa Borghese 20.5-20.6, Con lEWEA e il GWEC
energia pulitaNewsletter di ANEV associazione nazionale energia del vento
Sped. in abb. post. - art 2 comma 20/B, Legge 662/96 - Roma Anno 8 - Maggio 2010 - n 9
principali angoli del mondo.Per esempio, nello spettacolare sce-nario di Villa Borghese al centro di Roma si svolgeranno conferenze ed eventi sportivi per pi di due set-timane. In Polonia, di fronte agli uffici governativi, saranno messi aerogeneratori gonfiabili dellaltez-za di 8 m. In Estonia, nel contesto
progettuale aerogeneratori nel fu-turo il vincitore avr la possibilit di guidare una Toyota Prius per un mese. In Argentina, Svezia e Olan-da si effettueranno delle competi-zioni fotografiche.A Bruxelles, luned 14 giugno ci
sar una Conferenza stampa (il giorno prima della Giornata Mon-diale del Vento) alla base della pala nella rotonda Schuman (Informa-zioni sullorario e oratori saranno inviate a parte a tempo debito).Anche nel 2010 lANEV - rileva il suo Presidente Oreste Vigorito, - sar la protagonista nazionale della
Giornata Mondiale del Vento attra-verso una serie di manifestazioni che si terranno a Roma e in altre parti del territorio nazionale. Lin-sieme di eventi tecnico-scientifici, quali convegni tematici e un corso di formazione di primo livello, ol-
tre alle visite agli spazi espositivi e ai parchi eolici, consentir ancora una volta di rappresentare una si-tuazione reale delle caratteristiche dellenergia eolica, troppe volte ignorata o presentata negativa-mente dai mezzi di comunicazione, a fronte altres di un interesse cre-scente della popolazione ad avere
uninformazione appropriata e di un opinione pubblica generalmente favorevole al suo utilizzo. Il 2010 si pone come un anno fon-damentale per quanto riguarda la messa in opera degli strumenti at-tuativi delle leggi gi in essere da
tempo, la cui piena applicazione essenziale per uno sviluppo del settore coerente con gli obiettivi comunitari e in linea con la ten-denza positiva mostrata nellultimo biennio.Uninformazione adeguata ed ag-giornata per quanto riguarda levo-luzione del settore sar curata da operatori qualificati ed esperti delleolico con approfondimenti sugli aspetti particolarmente sensi-
bili come gli impatti paesaggistici e sociali, i costi e le ricadute indu-striali e occupazionali.La Giornata Mondiale del Vento, - prosegue Simone Togni, Segretario Generale dellANEV, - collocandosi nel periodo centrale dellanno per-mette di fare considerazioni ponde-rate sulla situazione del settore alla fine dellanno trascorso da poco e di formulare delle previsioni su quello che sar landamento del 2010 e degli anni successivi. Pas-sando in rassegna i risultati posi-
tivi conseguiti nel 2008 e 2009, si ha una sorta di timore che possano non essere confermati nel 2010 per una serie di ragioni quali: lungag-gini negli iter procedurali dei prov-vedimenti attesi perennemente per snellire e omogeneizzare i tempi autorizzativi, ripartizione regiona-le della quota di fonti rinnovabi-li non ancora definita e difficolt di connessione alla rete dei nuovi impianti, nonch ripetute modula-
zioni a cui sono assoggettati quelli esistenti.Levento, in considerazione della presenza alle varie conferenze di attori di primo piano nellambito, politico, istituzionale, accademico e sindacale, permette agli operato-ri del settore di fare il punto sulle attivit legislative, infrastrutturali (in particolare di adeguamento del-la linee di trasmissione), di ricerca e sviluppo ed evoluzione del mer-cato eolico in corso, con il fine di rendere pi agevole il percorso in
parte gi intrapreso, ma che deve essere continuamente sostenuto e rinforzato per pervenire a una produzione di energia sempre pi sostenibile.Divulgare le notizie scientifiche - aggiunge il Segretario Scientifico dellANEV, Luciano Pirazzi, - sem-pre stata unopera apprezzabile, ma nella Giornata Mondiale del Vento lo ancora di pi. Infatti, a livello nazionale non mai successo che una tecnologia di sfruttamento di una fonte pulita e rinnovabile, ve-nisse trascurata se non addirittura osteggiata in troppe circostanze dai media, dando voce e spazio a per-sonaggi che delle caratteristiche di tale tecnologia non sanno nulla e continuano a demonizzarla.Fortunatamente lopinione pubbli-ca, nella maggioranza dei casi, si fatta unidea positiva dello svilup-po delle rinnovabili, eolico incluso, ma per migliorare la sua conoscen-za e consentire anche alla popola-zione pi incerta e male informata di avere uninformazione adeguata, la Giornata Mondiale del Vento si presenta proprio come unoccasio-ne da non perdere.In Italia, in tale circostanza, grazie allimpegno continuo dellANEV, delle altre associazioni di categoria e di quelle che hanno particolar-mente a cuore la tutela dellam-biente, possibile partecipare ad eventi tematici, vedere impianti eolici durante il loro funzionamen-to, a stretto contatto con i tecnici che forniranno tutte le spiegazioni possibili, avere una visione chiara dellevoluzione tecnologica che, oltre a cercare di migliorare le pre-stazioni delle macchine, persegue contemporaneamente lobiettivo di mitigare gli eventuali impatti negativi, quali il rumore e le altre interferenze con lambiente circo-stante.
Rassegna stampa ANEV per gli associati
E attivo il sevizio di rassegna stampa contenente gli articoli completi relativi al settore delleolico, consultabile da tutti gli Associati ANEV direttamente dal sito. il servizio completo e di facile consultazione consente agli associati allANEV di monitorare quotidianamente la stampa nazionale, locale ed internazionale, e inoltre la radio e la televisione nazionale, mettendo a disposizione il materiale di interesse delle aziende del settore, selezionato per il tramite di parole chiave generiche e specifiche. il servizio on-line vedr una prima fase di operativit semplificata per poi vedere un pi approfondito e sicuro meccanismo di consultazione riservato ai sociUn servizio di Rassegna Stampa completo che ANEV offre ai propri associati come servizio direttamente consultabile dal sito web dellANEV e sempre aggiornato
Questa la campagna di corretta co-municazione e informazione che lANEV lancia per dare risposte chiare alla pubblica opinione e ai media. La campagna si articoler in eventi, a partire dalla GMV di Villa Borghese (Roma 20.5-20.6.2010), corsi di formazione, eventi, intervi-ste, pubblicazioni, indagini demo-scopiche e ogni altro elemento utile a diffondere una conoscenza reale di questa fonte di produzione elet-trica infinita, rinnovabile e pulita. Base di tutta la campagna di in-formazione sar la scientificit del dato diffuso e la correttezza delle informazioni divulgate. tale inizia-tiva si concluder con la pubblica-zione di una serie di informazioni sui falsi miti e sulle bugie che ta-luna stampa divulga contribuendo alla disinformazione che di fatto ritarda la crescita delle rinnovabili nel nostro paese
Nessun allarme per labrogazione della norma che spostava lobbli-go dei cv sui trader - ANEV: ora le modifiche che chiediamo da due anni per dare stabilita al si-stema
LANEV non ritiene che labroga-zione della norma introdotta dalla l. 99/09 che spostava lobbligo di cui al d. lgs. 79/99 sui certificati verdi dai produttori ai distributori possa essere considerata allarmante per il sistema. Come evidente infatti lan-no passato e i primi cinque mesi
del 2010 la borsa dei cv ha espresso valori in linea con le nostre previ-sioni, smentendo categoricamente le allarmistiche e catastrofistiche previsioni di chi aveva supportato lo spostamento che ANEV ha sem-pre ritenuto nel migliore dei casi inutile ma con il rischio reale di aumentare lincertezza e di ridur-re, come in effetti puntualmente avvenuto, la finanziabilit dei pro-getti da fonti rinnovabili. LANEV sollecita a questo punto quei po-chi ma essenziali interventi a suo tempo richiesti e che risolverebbero senza stravolgimenti le criticit che questo anno perso rischiano ora di portare e che sono: stabilizzazione del meccanismo transitorio della possibilit di ritiro
annuale dei cv in eccesso al prezzo medio di mercato; introduzione di un floor al va-lore dei cv in aggiunta al cap gi esistente; introduzione di meccanismi di adeguamento dei coefficienti tec-nologici da applicare per tutta la durata dellimpianto in base alla data di entrata in esercizio; riduzione sensibile delle esenzio-ni dellenergia elettrica sottoposta allobbligo e della franchigia, con applicazione ferma delle certifica-zioni per le.e. importata; adeguamento coerente della quo-ta dobbligo con gli obiettivi della direttiva comunitaria 20/20/20 e fin dora per lintero periodo fino al 2020.
ANEV lancia una campagna per una corretta informazione sulleolico. La giornata mondiale del vento sar levento di partenza per diffondere il buon vento della verit troppo spesso spazzato via da bugie e disinformazione che ne
ostacola la crescita
ANEV per il buon vento della verit
Preg.mo On. Stefano Saglia, rela-tivamente alla recente abrogazione dei Commi 18 e 19 dellArt. 27 della Legge 99/09 lANEV ritiene che non vi siano allarmi da lanciare n tan-tomeno rischi per il sistema che, di fatto, non modifica in alcuna parte il suo funzionamento attuale.In particolare la posizione dellANEV in merito alla modifica che introduceva lo spostamento dellobbligo di produzione di Ener-gia Elettrica da Fonte Rinnovabi-le in percentuale crescente sulla produzione tradizionale, sempre stata di sostanziale indifferenza per una soluzione o per laltra, eviden-ziando tuttavia il grave rischio che per come tale modifica era stata fatta il rischio fosse di un effetto addirittura controproducente.Infatti tutte le perplessit che ANEV evidenzi al tempo dellintroduzio-ne estemporanea del tentativo di riforma, si sono tutte puntualmente avverate, a un anno dalla sua ema-nazione, e nessuna delle positivit sbandierate si verificata.Lo spostamento dellobbligo infat-ti di per s neutro se fatto bene, mentre diventa negativo per il si-stema e maggiormente inefficiente se fatto male, come dimostrato evi-dentemente dagli esiti del mercato dei CV di questo ultimo anno in cui lo spostamento dellobbligo origi-nariamente previsto per la produ-zione elettrica dellanno 2010 e poi spostato al 2011 ha consentito di verificare il corretto riallineamento e dei valori in coerenza con quelli attesi, come pubblicamente soste-nuto dalla scrivente Associazione.La verifica della mancanza di tut-
te quelle catastrofiche previsioni, che ancora oggi altri continuano a paventare, che avrebbero dovuto vedere lo scorso anno un tracollo del sistema, sono a chi opera nel mercato reale e ha una completa conoscenza operativa dei meccani-smi in essere la possibilit di fare previsioni maggiormente veritiere
come accaduto allANEV.Proprio questa maggiore cono-scenza del mercato e delle norma-tive che lo muovono, deve tuttavia spingere a formulare proposte che abbiano efficacia e che consentano allEsecutivo di raggiungere i pro-pri obiettivi nel modo pi efficiente possibile, pertanto lANEV ribadisce quanto da due anni segnala essere necessario a stabilizzare definitiva-mente il meccanismo di incentiva-
zione oggi in vigore dei Certificati Verdi, nel rispetto dellefficienza complessiva del sistema e dellade-guato livello di sostegno degli in-vestimenti che, per il solo settore eolico, hanno nel 2009 aggiunto 5.800 nuovi occupati di cui 1.900 diretti.Pertanto e visto che il Governo ha
ritenuto di abrogare la riforma a suo tempo approvata, e che lat-tuale meccanismo come modificato per il periodo transitorio garantisce una notevole stabilit dei volumi e dei prezzi, si sollecita la rapida definizione di piccoli correttivi che ne consentirebbero la corretta pro-secuzione di funzionamento senza introdurre gravi modifiche che ri-schiano di bloccare un settore che, nonostante tutto, continua a cre-
Di seguito la lettera inviata al sottosegretario On. Stefano Saglia
Preg.mo On. Stefano SagliaSottosegretario di Stato Ministero dello Sviluppo Economicoe p.c. Ing. Guido BortoniCapo Dipartimento EnergiaDott.sa Sara RomanoDirettore Generale Direzione Nucleare, Rinnovabili e Efficienza EnergeticaDott. Luciano BarraCapo Segreteria Tecnica Dipartimento Energia
Oggetto: Abrogazione dei commi 18 e 19 dellArt. 27 della L. 99/09, posizione dellANEV e richiesta di incontro per affrontare le vere criticit ancora aperte sulleolico e sui Certificati Verdi.
scere.Infatti tutte le motivazioni che allepoca sostennero lo sposta-mento dellobbligo (allargamento dellimponibile, riduzione dei costi sugli utenti finali, riallineamento dei fondamentali dei mercati dei CV e sostenibilit economica degli interventi di sostegno) sono tutti non collegati al soggetto dellobbli-go ma ai meccanismi di attuazione di detto obbligo.Per meglio chiarire lANEV da sem-pre sostiene, e oggi ancor pi alla luce delle conferme avute dallulti-mo anno di contrattazioni dei CV, che sia indispensabile intervenire con solo piccoli interventi di ag-giustamento su un meccanismo gi collaudato e affidabile, senza stra-volgimenti. Ecco le proposte che lANEV avan-za per stabilizzare il meccanismo
dei CV nel medio periodo senza alterazioni o scossoni sugli inve-stimenti e che consentirebbero la minor inefficienza possibile per il sistema garantendo inoltre una migliore finanziabilit dei progetti oggi invece a rischio di blocco.Premettendo che gi il solo pun-to primo risolverebbe da solo la grande maggioranza delle criticit e dellaleatoriet del sistema di in-centivazione, ecco puntualmente le proposte dellANEV: Stabilizzazione del meccanismo transitorio della possibilit di ritiro annuale dei CV in eccesso al prezzo medio di mercato; Introduzione di un floor al va-lore dei CV in aggiunta al gap gi esistente; Introduzione di meccanismi di adeguamento dei coefficienti tec-nologici da applicare per tutta la
durata dellimpianto in base alla data di entrata in esercizio; Riduzione sensibile delle esenzio-ni dellEnergia Elettrica sottoposta allobbligo e della franchigia, con applicazione ferma delle certifica-zioni per lE.E. importata; Adeguamento coerente della quo-ta dobbligo con gli obiettivi della Direttiva Comunitaria 20/20/20 e fin dora per lintero periodo fino al 2020.Alla luce di quanto evidenziato, e chiedendoLe un momento di in-contro per meglio approfondire le questioni sinteticamente elencate, lANEV ritiene che sia stata cor-rettamente motivata labrogazione della riforma introdotta a suo tem-po, con il principio dellinvarian-za degli oneri, cosa che conferma quanto da noi sempre sostenuto.Pertanto non pare alla scrivente As-sociazione ravvisare alcun elemen-to di preoccupazione nellintervento fatto dal Governo, anzi sembra po-tersi aprire finalmente la possibilit di seguire, dopo linaspettato ripri-stino della situazione, il percorso di correzione pi semplice e lineare proposto nella presente dallANEV consentendo la prosecuzione di una crescita industriale, occupazionale ed energetico-ambientale al settore delle Rinnovabili, concentrando gli sforzi del Ministero dello Sviluppo Economico sulle tematiche da trop-po tempo aperte quali quelle della semplificazione autorizzativa, del riconoscimento dei CV per le man-cate produzioni dovute a modula-zioni, della sicurezza, trasparenza e certezza delle procedure e della ri-partizione degli obiettivi nazionali tra le Regioni.
Restando disponibili ad un auspi-cato approfondito confronto sulle tematiche succintamente espresse nei modi e nei tempi ritenuti pi opportuni, loccasione mi gradita per inviarLeDistinti saluti
Roma 5.5.2010
Il Segretario GeneraleDr. Simone Togni
Regione sardegna: Cappellacci come Soru - lANEV ha dato mandato per impugnare le delibere della
regione Sardegna contro lo sviluppo delleolico
LANEV ha dato formale mandato per intraprendere le azioni necessarie a difendere lo sviluppo delle energie rinnovabili in Sardegna, che contribuiscono alla salvaguardia ambientale. lassociazione e molti propri associati congiuntamente hanno ritenuto di ravvisare palesi elementi di illegittimit nei provvedimenti estemporanei emanati dalla regione retta dal presidente cappellacci, ravvisando gli estremi per limpugnazione dei tre provvedimenti che di fatto bloccano ulteriormente gli investimenti imprenditoriali privati in quella regione. lazione proposta a tutela degli interessi nazionali di carattere ambientale e dei propri associati si e resa indispensabile e pertanto lANEV ha proceduto tempestivamente a far predisporre ai propri legali ogni atto necessario a scongiurare il pericolo di illegittimi provvedimenti che potrebbero ledere i diritti tutelati. nel corso degli anni lANEV ha sempre attivato ogni necessaria attivit anche giudiziaria a tutela degli interessi diffusi e legittimamente tutelati, nonch per favorire nel settore delle rinnovabili il rispetto del diritto e lesercizio della libera attivit imprenditoriale che sembra essere stato dimenticato in quella regione
I COLORI DI EOLO LABORATO-RIO DIDATTICO SUL VENTONellambito della Giornata Mon-diale del Vento 2010 e della mostra TRASPARENZE: Larte per lenergia in data 30 maggio 2010, si pro-posto I colori di Eolo: laboratorio didattico per bambini incentrato sul tema del vento. Il ciclo di labo-ratori, che si sviluppato secondo suggestioni artistiche e narrati-ve oltre che scientifiche, rivolto a bambini di et compresa tra i 6 e i 10 anni. Ogni laboratorio ha coin-volto diretto di bambini in attivit creative con lo scopo di far com-
prendere cosa il vento, come si forma e cosa pu generare. I labo-ratori si sono svolti nelle giornate del 30 maggio 2010 durante la qua-li si sono tenuti tre appuntamenti: il primo la mattina alle ore 11.00 e due il pomeriggio alle 16.30 e alle 18.00. Ogni laboratorio con durata di 45 minuti circa e comprende ma-teriali e kit creativi per bambini.Il laboratorio stato diviso in quat-tro fasi differenti ognuna diretta conseguenza ed evoluzione dellal-tra.Ogni stadio del laboratorio ca-ratterizzata dal coinvolgimento di-
retto e dalla partecipazione attiva dei bambini, ma non dal mero ed esclusivo apprendimento nozio-nistico, n dalla valutazione delle abilit tecniche dei partecipanti. Al contrario si fatto leva sulle connotazioni creative suscitate dal tema del vento attraverso un pro-cesso attivo, coinvolgente e stimo-lante.IL LABORATORIO IN QUATTRO FASI:EOLO il DIO del VENTOLa ROSA dei VENTIDa DOVE VIENE il VENTO?CREIAMO con il VENTO
I colori di Eolo
Laboratorio didattico sul vento
Prossimi appuntamentiLiverpool, (Regno Unito), 29 30 giugno 2010 BWEA Offshore Wind 2010 - Conference and Exhibition
Istanbul (Turkey), 15-17 June 2010 9th World Wind Energy Conference & Exhibition WWEC2010
Rio de janeiro (Brasile), 6 9 giugno 2010 IAEES Rio 2010 International Conference
Alice Springs, Northern Territory (Australia), 4 7 agosto 2010 ATRAA 2010 Conference & Exhibition
Rio de Janeiro (Brasile), 30 agosto 1 settembre 2010 Windpower Brazil 2010 conference and exhibition
Roma, 6 9 settembre 2010 II Corso di Formazione ANEV Eolico di base: tecnica, normativa, ambiente ed
esperienza sul campo Eolica Expo 2010
Roma, 7 9 settembre 2010 Eolica Expo Mediterranenan
Palais des congrs de Montral, Montreal, Quebec 1 3 novembre 2010 CanWEA 2010 - 26th Annual
Conference and Exhibition
Glasgow (Regno Unito), 2 4 novembre 2010 BWEA Health and Safety 2010 - Conference and Exhibition
Rimini, 3 4 novembre 2010 III Corso di Formazione ANEV Specialistico Mineolico
Rimini, 5 6 novembre 2010 IV Corso di Formazione ANEV Spacialistico CV e Trading
31
piazzisti atomici
Vendere centrali nucleari a ogni costo per sopravvivere. Questa la logica industriale di Areva, lazienda atomica di stato francese.
di Sergio Ferraris
A giudicare dalle notizie che si susseguono sul presunto
rinascimento nucleare si direbbe che il ritorno a questa fonte
sia pi da imputarsi a logiche industriali, legate alla costruzione
delle centrali che alle esigenze energetiche dei singoli stati. Prova
di ci la si trova nellaggressivit commerciale senza precedenti
che lindustria di stato nucleare francese, Areva, ha dimostrato di
avere negli ultimi anni. Ma andiamo con ordine. Il primo tentativo
di far coincidere il mercato liberalizzato con lindustria del nucleare
quello della prima centrale Epr al Mondo, tuttora in costruzione
33
a Olkiluoto in Finlandia che avrebbe dovuto entrare in funzione
lanno scorso, ma produrr in realt il primo kW delettricit
non prima del 2014, con cinque anni di ritardo e un extracosto
consolidato a oggi del 50% sui 3 miliardi di euro previsti. La
responsabilit di questa vera e propria debacle industriale la
si trova nei ripetuti tentativi di Areva di trovare scorciatoie per
economizzare sui costi di costruzione, ormai fuori controllo cosa
che avrebbe inciso sulla qualit del reattore, se lAutorit
per la sicurezza nucleare finlandese, la Stuk, non si fosse
opposta, minacciando spesso lazienda francese di ricorrere al
tribunale, alle migliaia di incoerenze tra la realizzazione concreta
e il progetto che sono state riscontrate in questi anni. E a mettere
Il primo tentativo di far coincidere il mercato liberalizzato con lindustria del nucleare quello della prima centrale Epr al Mondo
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a tacere le polemiche sul prezzo finale del reattore ci ha pensato
il presidente di Areva, Anne Lauvergeon, che ha dichiarato a
Le Monde: Il costo effettivo della centrale Epr di Olkiluoto lo
sapremo a costruzione terminata. Caso particolare dovuto al
prototipo? Non proprio. A gennaio, infatti, fonti anonime interne
alla filiera nucleare francese hanno dichiarato a Le Figaro che
anche lEpr in costruzione a Flamanville, gi bloccato per un mese
dallAutorit nucleare francese sempre per incongruenze tra
progetto e realizzazione, avrebbe gi accumulato un ritardo di
due anni. Nel frattempo anche le alleanze internazionali sullEpr
si sfaldano. Siemens, infatti, a febbraio ha deciso di sfilarsi
dallalleanza con Areva, con
la quale aveva sviluppato la
filiera Epr e sta realizzando
la centrale finlandese, per
allearsi con i russi di Rosatom.
I tedeschi quindi non escono
dal business dellatomo,
ma cambiano partner e
questo fatto la dice lunga
sulle difficolt dellindustria
nucleare francese che mostra
la corda anche su altri fronti.
Emirati atomici
stata cocente, infatti, la
delusione per la perdita da
parte di Areva, della gara per
4 centrali nucleari da 1.400
MWe negli Emirati Arabi, per
un importo di 20 miliardi di
dollari, commessa che stata vinta dal consorzio della Corea del
Sud, Korea Elecrtic Power. Su questa commessa limpegno diretto
del Governo francese era stato grande, la borsa ha punito Areva
con un meno 2,7% il giorno dopo la notizia e la stessa presidente
ha affermato che: per determinate realt forse sarebbe il caso di
proporre reattori di taglia pi piccola, pi economici e di seconda
generazione. Insomma in ultima analisi si tratta di un buon
esempio di come si possano ribaltare filiere e politiche industriali,
mandando alle ortiche le tanto decantate doti di modernit,
innovazione e sicurezza dellEpr. Ma i problemi per Areva non
si trovano solo in medio oriente. Ogni tentativo di penetrare il
mercato da parte dei francesi,
infatti, costellato da ostacoli e
imprevisti. Ben tre agenzie per
la sicurezza nucleare, Francia,
Inghilterra e Finlandia, hanno
contestato la validit dei sistemi di sicurezza dellEpr che sono
stati raddoppiati solo dal punto di vista software e non hardware,
probabilmente per questioni di costi. Il reattore francese, inoltre,
ancora in attesa della certificazione da parte dellautorit
nucleare statunitense, lNrc, e non sono pochi gli osservatori
che la giudicano a rischio visto che lEpr non sarebbe in grado di
reggere a un attacco dallalto simile a quello dell11 settembre.
E il fronte interno per Areva non tranquillo. del gennaio del 2010
la forte contrapposizione
tra Areva ed Edf sulla
questione dei costi
del trattamento,
della logistica e del
riciclaggio delle scorie,
nonch del prezzo del
combustibile nucleare,
le alleanze internazionali sullEpr si sfaldano. Siemens, infatti, a febbraio ha deciso di sfilarsi dallalleanza con Areva, con la quale aveva sviluppato la filiera Epr e sta realizzando
la centrale finlandese, per allearsi con i russi di Rosatom. I tedeschi quindi non escono dal business dellatomo, ma cambiano partner e questo fatto la dice lunga sulle difficolt
dellindustria nucleare francese che mostra la corda anche su altri fronti
35
durante la quale la prima ha minacciato di sospendere tutte le
operazioni necessarie al funzionamento delle centrali nucleari. Per
risolvere la questione dovuto intervenire il Governo francese,
ma a oggi le tensioni tra le due aziende permangono ancora.
Ritardi e levitazione dei costi, perdita di commesse e controversie
non fanno bene allazienda di Anne Lauvergeon che naviga in
cattive acque anche dal punto di vista finanziario, al punto che
la presidente non esclude lingresso di fondi sovrani esteri, quasi
un affronto per la Francia nuclearista, rassicurazioni che per non
sono bastate a sedare le voci ricorrenti di un Sarkozy che
insoddisfatto dellazienda, starebbe prendendo
in seria considerazione la possibilit
di smembrare lazienda, lunica al
Mondo che opera sullintera
filiera nucleare, per avere
una maggiore flessibilit
commerciale e soprattutto
abbandonare settori poco
remunerativi come quelli
legati alla gestione delle
scorie.
I n s i c u r e z z a
intrinseca
I tentativi, inoltre, di
salvare quello che si pu
definire un pessimo affare, ossia lEpr, introducendo una maggiore
flessibilit nella gestione del reattore, per adattarlo a uno scenario
di liberalizzazione dei mercati energetici si sono scontrati con la
dura realt della fisica atomica. Da una serie di documenti interni
riservati, resi pubblici dallassociazione ambientalista Sortir
du Nucleair si apprende che Areva ha effettuato delle ricerche
sullEpr per verificare la possibilit di modulare la potenza del
reattore, al fine di
renderlo flessibile rispetto
alle esigenze della rete.
Risultato: ci sono buone
possibilit che il reattore
vada in avaria con rischi
desplosione. Un approdo
sicuro e tranquillo,
per laggressiva Anne
Lauvergeon, lha trovato
ed il nostro Paese, dove
la tecnologia Epr stata
scelta gi un anno fa
con laccordo firmato da
Sarkozy e Berlusconi
che ha suggellato quello
tra Edf ed Enel senza
che in Italia ci fosse
anche solo lombra di unautorit per la sicurezza nucleare in
grado di valutare laffidabilit di Epr. La scelta allepoca suscit
qualche mal di pancia da parte di Ansaldo Nucleare depositaria
di know how sui reattori concorrenti AP 1000 di Westinghouse
con una conseguente
protesta, in verit
abbastanza tiepida,
da parte del Partito
D e m o c r a t i c o .
Allarme rientrato
con gli accordi tra
i Governi di Italia e
Francia del 9 aprile scorso che sbloccano laccesso di Ansaldo
allisola nucleare dellEpr, nella quale si concentra il massimo
del valore in termini di commesse industriali. Affare fatto, quindi,
per i francesi di Areva che nel 2013 potrebbero, il condizionale
dobbligo, posare la prima pietra di un nuovo cantiere nucleare in
Italia, dopo quasi trentanni, tornando nellAlto Lazio a Montalto
di Castro.
Un approdo sicuro e tranquillo, laggressiva Anne Lauvergeon, lha trovato ed il nostro Paese, dove la tecnologia Epr stata scelta gi un anno fa con laccordo firmato da Sarkozy e Berlusconi che ha suggellato quello tra Edf ed Enel senza che in Italia ci fosse anche solo lombra di unautorit per la sicurezza nucleare in grado di valutare laffidabilit di Epr
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di Maurizio Carucci
Il consumo energetico relativo alle attivit legate allIct (Informa-
tion and comunication technology), ossia ai sistemi informativi,
cresce in maniera pi che proporzionale: se da un lato il solo
aspetto ambientale pre-
occupante e imporrebbe la
ricerca rapida di soluzioni,
dallaltro i costi energetici
stanno diventando una voce
di bilancio sempre pi diffici-
le da sostenere. Secondo una
ricerca condotta dallEnvi-
ronmental It leadership
team, gruppo di lavoro
di utenti e professionisti del settore, focalizzato sulle tema-
tiche ambientali, promosso dal Global action plan (www.
globalactionplan.org.uk), lIct responsabile del 3-4% del-
le emissioni globali di anidride carbonica. Per questo motivo
le imprese stanno prendendo coscienza del problema e stanno
iniziando a pianificare la loro evoluzione anche in unottica soste-
nibile: da uno studio di Forrester Research risulta che il 15% delle
aziende ha gi un piano generale per limplementazione del Gre-
en It; il 25% in procinto di crearlo e il 39% lo sta valutando.
Il trend di crescita dei costi energetici, inoltre, spinge gli utenti
a osservare con attenzione i consumi e lapprov-
vigionamento di energia. Nei
prossimi anni - spiega
Michele Piano,
responsa-
energia sempre pi cara
Il consumo energetico relativo alle attivit legate allIct
(Information and comunication technology), ossia ai sistemi
informativi, cresce in maniera pi che proporzionale: se da un
lato il solo aspetto ambientale preoccupante e imporrebbe la ricerca rapida di soluzioni,
dallaltro i costi energetici stanno diventando una voce di bilancio
sempre pi difficile da sostenere
38
bile per il Gruppo Bpe del Distretto della domotica, automazione
ed energia da fonti rinnovabili e docente presso lUniversit di
Urbino - anche le industrie vedranno la voce energia sempre pi
pesante e in alcuni casi prevaricare quella del costo del lavoro.
Queste esigenze sono e saranno affrontate dalle imprese, inizial-
mente, procedendo a una pi
accurata scelta dei fornitori dei prodotti energetici in relazione ai
costi, e dei fornitori degli impianti in relazione ai consumi. Succes-
sivamente alcuni potranno procedere alla scelta delle sedi in re-
lazione ai costi per lapprovvigionamento energetico ma diverr
sempre pi rilevante la scelta di applicare tecnologie per il control-
lo e risparmio energetico e procedere alla produzione dellenergia
necessaria al proprio fabbisogno. Impianti che devono valorizzare
le risorse ambientali imitando la natura ed automatizzando ci
che i nostri antenati hanno sempre utilizzato, dal vento dei muli-
ni, al sole, al raffrescamento naturale. Gli impegni internazionali
hanno indotto i governi allintroduzione di innumerevoli incentivi
che rendono la realizzazione degli impianti interamente sostenuti
dai finanziamenti e dal risparmio energetico.
Tuttavia raggiungere gli ambiziosi traguardi di abbattere o az-
zerare il fabbisogno energetico comporta limplementazione di
tecnologie di produttori diversi, con know-how e specializzazioni
diverse, o realizzarne su misura per le specifiche
esigenze di valorizzazione delle risorse naturali.
In questo senso si sta evolvendo la ricer-
ca di nuove tecnologie nei temi energetici,
sensoristici, comunicativi, telematici ec-
cetera. La maggiore difficolt consiste nellinte-
grazione e nella relativa supervisione che risolva
le problematiche relative alla comunicazione tra
gli elementi, dotati di protocolli diversi e non
standardizzabili a causa di specifiche necessit: la velocit di tra-
smissione, di cablaggio, di verifica delle connessioni e dei dati
trasmessi, quali Tcp/Ip, Eib, Modbus eccetera.
Molte sono le attivit di ricerca
promosse dalle industrie continua Piano - ed estremamente
vasto linsieme di opportunit offerte in particolare dalle tecno-
Impianti che devono valorizzare le risorse ambientali imitando la natura ed automatizzando ci che i nostri antenati hanno sempre
utilizzato, dal vento dei mulini, al sole, al raffrescamento naturale
39
logie energetiche, nella ricerca di nuove fonti, nellutilizzo e nel
miglioramento dellefficienza. Un fronte di sicuro interesse vede
la nascita di nuove joint-venture finalizzate ad attivit di ricerca
e sviluppo di nuovi prodotti basati sullintegrazione delle compe-
tenze al fine di realizzare sottosistemi a pi elevata efficienza.
Numerosi sono anche i progetti rivolti alla riduzione dei costi dei
sistemi informativi e dellimpatto ambientale. Uno di questi
Impatto Zero, il progetto di LifeGate (www.lifegate.it), che quan-
tifica limpatto ambientale di attivit, aziende, prodotti e persone
calcolando le emissioni di anidride carbonica e gas a effetto serra
e aiutando a ridurre e compensare le emissioni di CO2 con la cre-
azione e tutela di nuove foreste in Italia e nel mondo. Tra
gli aderenti Edison e Ibm. In materia Ict, per esempio, la
scelta di Edison chiara: laddove lIt costituisce vantag-
gio competitivo per lazienda, si cerca di mantenere un
know how distintivo, originale e protetto; laddove lIt non possa
avere questo ruolo, ma sia necessario ottenere il miglior rapporto
prezzo-prestazioni, si esternalizza. Edison, infatti, non possiede
un data center e non possiede un server, ma ritiene che sul merca-
to ci siano le competenze per far svolgere queste attivit in modo
che possa concentrarsi sul proprio core business. Lattenzione dei
propri fornitori a questi temi rappresenta un altro parametro im-
portante, perch diventa una sorta di certificazione di affidabilit
e sicurezza dei propri partner.
Lattenzione di Ibm nei confronti dellambiente, invece, risale a
tempi non sospetti: da quasi 40 anni un occhio rivolto allef-
ficienza energetica dei processi produttivi. Le prime iniziative
risalgono al 1971, e da allora i temi della protezione
dellambiente e del risparmio energetico hanno rappre-
sentato un caposaldo di ogni iniziativa della multinazio-
nale informatica. Tra il 1990 e il 2006 ha risparmiato 4,5
miliardi di kWh di consumi elettrici, ha evitato lemissio-
ne di quasi tre milioni di tonnellate di CO2, pari al 44%
delle emissioni prodotte dallazienda nel 1990 a livello
mondiale. Dal punto di vista economico, gli interventi
realizzati in quel periodo si sono tradotti in risparmi per
oltre 290 milioni di dollari.
Alla fine del 2008, stata lanciata liniziativa Smarter
Planet, che si traduce in numerosi progetti in tutto il
mondo, caratterizzati da un unico denominatore comu-
ne: utilizzare la tecnologia e linnovazione per rispar-
miare risorse e consumare di meno a vantaggio di una
maggiore qualit della vita. Nel campo della gestione e
controllo del traffico, per esempio, Ibm ha avviato colla-
borazioni con citt come Stoccolma e Singapore: nella
capitale svedese, i risultati sono stati eclatanti, con ridu-
zioni delle emissioni inquinanti nellordine dell8-14% e
di gas serra addirittura del 18% con un singolo proget-
to. Tali risultati hanno contribuito allassegnazione del
riconoscimento di Europea Green Capital 2010. A Singapore,
invece, il software ideato consente di prevedere e prevenire le
situazioni critiche anche con 90 minuti di anticipo, dando modo
ai gestori di attuare le necessarie contromisure per garantire la
fluidit del traffico.
Infine da segnalare il Green information system, del Politecnico di
Milano. In questo progetto di ricerca, vengono analizzate due di-
mensioni relative allimpatto ambientale dellIt: la progettazione
dei sistemi informativi in unottica di minor consumo energetico,
con una focalizzazione sulla gestione dei servizi e delle informa-
zioni, e lutilizzo dei sistemi informativi principalmente rispetto
alla riduzione delle risorse necessarie per elaborare le informa-
zioni e per archiviarle una volta elaborate.
Numerosi sono anche i progetti rivolti alla riduzione dei costi dei sistemi informativi e dellimpatto ambientale. Uno di questi Impatto Zero, il progetto di LifeGate (www.lifegate.it), che quantifica limpatto ambientale di attivit, aziende, prodotti e persone
Immettere energia pulita in rete?
Naturalmente.
ABB sta contribuendo alla costruzione del pi grande parco eolico off-shore al mondo. Si prevede che, grazie alla nostra tecnologia di trasmissione eco-compatibile, questo impianto da 400 megawatt possa ridurre lemissione nellatmosfera di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 allanno e migliorare laffi dabilit della rete elettrica. Questo solo uno dei modi in cui noi, in qualit di maggior fornitore di prodotti elettrici e servizi per lindustria eolica, possiamo utilizzare le fonti rinnovabili per contribuire a combattere i cambiamenti climatici. www.abb.it/betterworld
PSP-ad-wind-pianeta-terra.indd 1 16-03-2010 13:34:06
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di Ida Cappiello
Tutto da vivere, con resort, centro benessere e museo: questa
lidea avveniristica dello studio di architettura On Office, in Porto-
gallo, guidato da una squadra di giovani professionisti di diverse
nazionalit (tra cui un italiano).
Una trovata pubblicitaria per farsi conoscere, o unidea genia-
le per promuovere lenergia dal vento sfruttando i parchi eolici
come meta turistico/culturale? Difficile dirlo in questa fase del
progetto, ancora allesordio; di certo per lidea di rendere vivi
i parchi eolici offshore, almeno in alcuni mesi dellanno, ben si
sposa con il fascino che sprigionano queste installazioni, simili
a giganteschi fiori bianchi sorgenti dalle acque, ben diversi dal-
le piattaforme petrolifere con le quali hanno tuttavia in comune
molti aspetti strutturali.
Vediamo allora pi in dettaglio le caratteristiche di Turbine City,
un termine che in italiano potrebbe suonare Eolicopoli o qual-
un villaggio eolico offshore
42
cosa di simile.
La struttura dovrebbe sorgere al largo delle coste norvegesi, a
circa unora e mezza di navigazione dal porto di Stavanger, im-
portante e storica citt della Norvegia.
Perch la scelta di questo Paese per Turbine City? I motivi sono
numerosi. In Norvegia le energie rinnovabili
coprono una quota molto inferiore rispetto
ai Paesi nordici limitrofi, dunque presenta
un potenziale molto elevato di sviluppo
(non dimentichiamo per uno dei primi
Paesi produttori di petrolio!)
In particolare per quanto riguarda lenergia
eolica, la Norvegia in una posizione molto
favorevole, al centro di una delle zone pi
ventose del Vecchio Continente (velocit da
9,6 a 10,3 metri al secondo). Inoltre ha lo
sviluppo costiero pi lungo di tutta Europa:
25.148 km, il triplo dellItalia, il doppio della
Grecia. Si tratta di un potenziale quasi com-
pletamente inutilizzato, dal momento che le
installazioni eoliche offshore ammontano a
soli 3 Megawatt.
Proprio per il know how accumulato nelle
piattaforme petrolifere in mare, questo Pae-
se nordico avvantaggiato nella tecnologia
delleolico offshore.
Lidea degli architetti di OnOffice quella di
sfruttare tutti questi vantaggi.
Il ministero dellEnergia di Oslo ha in effetti
nei suoi piani lo sviluppo di nuove wind
farms, che po-
trebbe finanzia-
re agevolmente
con i proventi
del petrolio.
Restano da su-
perare alcuni
ostacoli di tipo
culturale che
sembra- rendo-
no i norvegesi
un po diffidenti verso questa tecnologia. Oggi, le turbine eoliche
hanno raggiunto dimensioni tali da poter accogliere tranquilla-
mente al loro interno spazi abitabili. Dunque, la turbina turistica
tecnicamente fattibile: potrebbe diventare, dicono gli architetti,
il simbolo moderno della citt di Stavanger, come la Torre Eiffel
per Parigi o il Big Ben per Londra, senza intaccare minimamente
laspetto tradizionale della citt, che si mantenuto molto bello
nonostante lo sviluppo dellindustria petrolifera.
Intervista a Joo Vieira Costa, architetto responsabile del
progetto Turbine City
D. A che punto siete con il progetto? Sarebbe gi pronto per es-
sere costruito?
R. Tecnicamente gi realizzabile. Al momento stiamo presentan-
do il progetto in varie sedi pubbliche della Norvegia, per sondare
Leolico in europa nel 2009
Nel 2009, per il secondo anno consecutivo, leolico cresciuto nel vecchio Continente pi di qualsiasi altra fonte di energia elettrica: ha coperto il 39% di tutta la nuova capacit installata, seguita dal gas (26%) e dal fotovoltaico (16%). Nel complesso, le rinnovabili totalizzano il 61%. Lincremento dellenergia eolica stato del 23% sul 2008; loffshore, essendo minoritario, si sviluppa-to molto di pi, crescendo del 56%. In valore, gli investimenti in nuovi parchi eolici in Europa hanno totalizzato 13 miliardi di euro, di cui1.5 offshore.
43
le reazioni dei cittadini. Sappiamo che un progetto come questo
necessita di ampia discussione. Fino a ora, le reazioni sono state
molto positive, per cui speriamo di passare allesecuzione il pi
presto possibile. Trovando gli investitori, ovviamente
D. Potrebbe essere il governo norvegese a finanziare Turbine City?
O pensate ai privati?
R. Turbine City stato pensato per la Norvegia, per sviluppare
una sensibilit nazionale favorevole a questa fonte di energia.
Dunque ragionevole pensare a un interesse governativo, an-
che perch Oslo ha forti interessi nel settore energetico. Questo
per non esclude affatto che Turbine City possa attrarre inve-
stitori privati, perch ha il potenziale di generare profitti inte-
ressanti: si tratta di aggiungere allinfrastruttura energetica, che
gi collaudata nella sostenibilit economica, la funzione turistica,
un valore in pi.
D. Potete quantificare linvestimento per tutta linstallazione,
comprese le strutture turistiche?
R. In questa fase ancora difficile essere precisi. Alcune questio-
ni tecniche sono allesame di consulenti specializzati. Possiamo
per stimare un costo simile a quello delle piattaforme petrolife-
re, allincirca 200 milioni di dollari.
D. Immagino che, per essere redditizio, lalbergo incorporato nelle
turbine dovrebbe essere di lusso? O potrebbe essere accessibile?
R. Noi ci immaginiamo diversi tipi di servizi offerti, desti-
nati a pubblici di diverse caratteristiche. La struttura po-
trebbe offrire sistemazioni di lusso, ma anche un pranzo
veloce per chi si limita a una breve gita, incontri sulle te-
matiche ambientali, mostre. Per questo previsto anche
un museo.
D. Quanto disterebbe Turbine City dalla citt di Stavan-
ger?
R. La collocazione precisa dipende da due fattori: la pro-
fondit del mare, che devessere intorno ai 40 metri, e il
tempo di percorrenza: per ragioni di sicurezza, il trasporto
sar in battello, e il viaggio non dovr superare le due
ore.
D. Come proteggerete la struttura dalla turbolenza ma-
rina?
R. Laltezza dei camminamenti dipender dalla colloca-
zione esatta della piattaforma. E chiaro che una struttura
in mare aperto non potr essere aperta tutto lanno, e
dovr tener conto delle condizioni climatiche.
D. Pensa che Turbine City sia riproducibile in altre zone,
quindi unesperienza facilmente replicabile?
R. Il concetto base applicabile ovunque, e non solo
alleolico. Si tratta di valorizzare le strutture energetiche con una
funzione aggiuntiva, che non darebbe solo redditi, ma sarebbe
uno strumento forte per coinvolgere i cittadini di qualsiasi Paese,
combattendo anche le paure e i pregiudizi che ancora esistono
rispetto a questi impianti.
45
di Giampiero Castellotti
Qualcuno la chiama, forse un po impietosamente, la mostra
degli orrori. Ma come dar torto agli amanti della buona cucina
costretti ad incappare, nei supermercati stranieri, in pecorini ro-
mani al latte di mucca, in mortadelle bolognesi rigonfie di car-
ne di tacchino, nel minestrone in tetrapak, negli spaghetti
emiliani venduti in lattina come fossero Coca Cola, o
nelleccentrico wine kit che assicura un Chianti fai-da-te
in meno di un mese a casa propria (sempre meglio, forse, del vino
falso made in Italy
la patacca nel piatto
Un concetto davvero stravagante del made in Italy, etichetta con cui vengo
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