Download - Pianeta Terra - maggio 2010

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  • 09anno 7 maggio 2010

    Sped. in a. p. - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Napoli

    tira leconomiaverde

    IL PIANETATERRA

    Cecilia Bergamasco la carica degli states

    Maurizio Caruccienergia sempre pi cara

    Ida Cappielloun villaggio eolico offshore

  • edito

    riale

  • sommario09IL PIANETA TERRA

    Mensile di informazione e culturadellAmbiente, dellEnergiae delle Fonti Rinnovabili

    Anno 7 - maggio 2010 - N 9

    Direttore responsabileCiro Vigorito

    RedazioneGPS srlVia Luigi Fricchione, 2783100 Avellino - Tel 0825 784516e-mail: [email protected]

    Progetto grafico e impaginazionegdmassociati.comStampa - Grafica Nappa - Aversa (CE)

    Hanno collaborato a questo numero:Cecilia Bergamasco, Francesca Capelli, Ida Cappiello, Maurizio Carucci, Giampiero Castellotti, Sergio Ferraris, Silvia Martone, Simone Togni, Ciro Vigorito.

    EditoreGPS srlVia Luigi Fricchione, 2783100 Avellino - Tel 0825 784516e-mail: [email protected]

    Registrazione n. 66 del 05/06/2003presso il Tribunale di Napoli

    Garanzia di riservatezza.LEditore garantisce la massima riservatezza dei datiforniti dagli abbonati e la possibilit di rettifica ocancellazione dei suddetti (legge n. 675/96)

    prodotto stampato su carta FSC

    anno 7 maggio 2010

    razionalizzare i certificati verdi 5di Simone Togni

    giornata mondiale del vento 2010 10di Silvia Martone

    tira leconomia verde 15di Francesca Capelli

    la carica degli States 19di Cecilia Bergamasco

    NEWSLETTER ANEV

    - Giornata mondiale del vento

    - Rassegna stampa ANEV per gli associati

    - ANEV per il buon vento della verit

    - Laboratorio didattico sul vento

    - Regione sardegna: Cappellacci come Soru - lANEV ha dato mandato per impugnare le delibere della regione Sardegna contro lo sviluppo delleolico

    - Prossimi appuntamenti

    piazzisti atomici 32di Sergio Ferraris

    energia sempre pi cara 37di Maurizio Carucci

    un villaggio eolico offshore 41di Ida Cappiello

    la patacca nel piatto 45di Giampiero Castellotti

  • No. 1 in Modern Energy

    Credi che lenergia eolica non sia collaudata?Pensaci.

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  • 5Riforma dei certificati verdi: unoccasione per la nascita di unindustria italiana delleolico che non possiamo lasciarci sfuggire.

    di Simone Togni

    La recente abrogazione dei Commi 18 e 19 dellArt. 27 della Leg-

    ge 99/09, giunge al termine di un percorso iniziato un anno fa e

    che a pochi mesi dalla stabilizzazione del meccanismo dei CV per

    il tramite del D.M. 18.12.2008, provvedeva a riformare alla base

    lintero meccanismo. La Legge Sviluppo infatti introduceva uno

    spostamento dellobbligo di produzione in percentuale crescente

    di energia elettrica da Fonti Energetiche Rinnovabili dai produt-

    tori ai distributori.

    Tale spostamento, che lANEV ha sempre ritenuto di per s inutile

    razionalizzare i certificati verdi

  • 6nella migliore situazione possibile, e dannoso in caso di ritardi

    applicativi, puntualmente avvenuti, era stato giustificato curio-

    samente con la necessit di contenere gli impatti economici sulla

    bolletta elettrica. Labrogazione appena avvenuta del medesimo

    dettato normativo altrettanto curiosamente giustificata con le

    medesime esigenze di contenimento dei costi in bolletta. Sembra

    come prima riflessione sintomatico di una certa approssimazione

    che il legislatore provveda una volta a approvare e unaltra ad

    abrogare una norma sempre con la medesima giustificazione, di-

    mostrazione del fatto che troppo spesso non vengono fatte anali-

    si serie ed approfondite degli emendamenti proposti.

    Ma quale la verit sullo scongiurato, almeno per ora, sposta-

    mento dellobbligo dei CV? A noi sembra che non vi siano allarmi

    da lanciare n tantomeno rischi per il sistema che, di fatto, non

    modifica in alcuna parte il suo funzionamento attuale, a differen-

    za di quanto ad unanalisi superficiale potrebbe apparire.

    Infatti se la criticit principale dellattuale meccanismo in vigo-

    re dal 1999, seppur con alcune modifiche intervenute, quella

    relativa al ritardo o allinadeguatezza

    delladeguamento della quota dobbli-

    go annuale allobiettivo Comunitario in

    materia di sviluppo elettrico delle Fonti

    Rinnovabili, questo certamente non veniva toccato dal citato spo-

    stamento, anzi semmai si creava al riguardo una ulteriore criticit

    determinata dalla necessaria riformulazione dei numeri necessari

    ad un equilibrio tra domanda offerta (come peraltro palesemente

    espresso nella riforma mai entrata in vigore). Infatti a chi conosce

    il meccanismo di funzionamento dei CV e del corri-

    spondente mercato, non sfuggir che il prezzo tetto

    massimo a suo tempo determinato nella differenza

    tra 180,00/MWh e il valore dellenergia elettri-

    ca riconosciuto, un valore rilevante esclusiva-

    mente in situazione di mercato corto, ovvero con

    maggiore domanda di CV rispetto allofferta dei

    La Legge Sviluppo introduceva uno spostamento dellobbligo di produzione in per-centuale crescente di energia elettrica da Fonti Energetiche Rinnovabili dai produttori ai distributori.Tale spostamento, che lANEV ha sempre ritenuto di per s inutile nella

    migliore situazione possibile, e dannoso in caso di ritardi applicativi

  • 7medesimi. Pertanto la aleatoriet del valore dei CV negli anni fino

    al 2008, da noi largamente prevista, stata conseguenza diretta

    del combinato disposto di un mercato lungo, dellassenza del va-

    lore minimo dei

    CV (richiesto da

    molto tempo)

    e dellallunga-

    mento a suo tempo intervenuto della durata minima dei CV che

    non potevano essere riacquistati dal GSE se non prima dei tre

    anni.

    Ora pertanto che la situazione ritornata nel precedente inqua-

    dramento normativo, con due anni passati, si deve riprendere il

    percorso di adeguamento del sistema al fine di risolvere quelle

    criticit a suo

    tempo da noi

    segnalate, e

    che oltre ad

    essere rimaste

    tali diventato

    di estrema ur-

    genza risolvere.

    Infatti la man-

    canza di tutte

    quelle catastro-

    fiche previsioni,

    che ancora oggi

    altri continua-

    no a paventare,

    che avrebbero

    dovuto vedere

    lo scorso anno

    un tracollo del

    sistema senza

    lo spostamento dellobbligo, hanno rivelato che il sistema come

    corretto con il D.M. 18.12.2008, da noi sempre ritenu-

    to efficace, ha funzionato ottimamente riportando a

    stabilit il mercato, riallineando i valori espressi e

    dando fiducia agli investitori. Proprio questi ri-

    sultati positivi deve far ripartire da quel

    sistema ogni valutazione, formulan-

    do proposte non troppo sostanziale

    e che abbiano efficacia immediata e

    che consentano allEsecutivo di

    raggiungere i propri obiettivi

    nel modo pi efficiente possibile.

    Per queste considerazioni si ritiene di suggerire che un intervento

    leggero incentrato sulla stabilizzazione definitiva del meccanismo

    di riacquisto annuale dei CV in eccesso di offerta (addirittura og-

    getto di cancellazione nella recentissima Manovra Finanziaria),

    sommato alladeguamento dellobbligo percentuale fino al 2020

    secondo gli obiettivi Comunitari, garantisca nel rispetto delleffi-

    cienza complessiva del sistema, un adeguato livello di sostegno

    degli investimenti e soprattutto un meccanismo stabile, chiaro e

    trasparente. Questi risultati garantiranno inoltre la prosecuzione

    della fiducia in un settore che, per il solo settore eolico, ha nel 2009

    aggiunto 5.800 nuovi occupati di cui 1.900 diretti e che pertanto si

    caratterizza sempre pi quale settore anticiclico per eccellenza in

    una situazione economica e occupazionale internazionale grave.

    Andando poi ad analizzare puntualmente quelle che erano state

    a suo tempo le principali motivazioni che avevano indotto ad ef-

    fettuare la

    riforma (al-

    largamento

    d e l l i m -

    p o n i b i l e ,

    r i d u z i o n e

    dei costi sugli utenti finali, riallineamento dei fondamentali dei

    mercati dei CV e sostenibilit economica degli interventi di soste-

    il valore dellenergia elettrica riconosciuto, un valore rilevante esclusivamente in situazione

    di mercato corto, ovvero con maggiore do-manda di CV rispetto allofferta dei medesimi

    Andando poi ad analizzare puntualmente quelle che erano state a suo tempo le principali motivazioni che avevano indotto ad effettua-re la riforma sono tutti punti che sarebbero superati brillantemente con le poche e mirate correzioni proposte, con una minimizzazione degli effetti collaterali sul sistema

  • 8gno) sono tutti punti che sarebbero superati brillantemente con

    le poche e mirate correzioni proposte, con una minimizzazione

    degli effetti collaterali sul sistema. In conclusione si ritiene asso-

    lutamente necessario per il bene del sistema di intervenire con

    solo piccoli interventi di aggiustamento su un meccanismo gi

    collaudato e affidabile, senza stravolgimenti in modo di stabiliz-

    zare il meccanismo dei CV nel medio periodo senza alterazioni o

    scossoni sugli investitori garantendo inoltre una migliore finan-

    ziabilit dei progetti oggi invece a rischio di blocco. Innanzitutto

    si deve intervenire sulla stabilizzazione del meccanismo transito-

    rio della possibilit di ritiro annuale dei CV in eccesso al prezzo

    medio di mercato; poi serve lintroduzione di un floor al valore dei

    CV in aggiunta al cap gi esistente; quindi pubblicare per tem-

    po un meccanismo di adeguamento dei coefficienti tecnologici

    da applicare per tutta la durata dellimpianto in base alla data

    di entrata in esercizio; e infine intervenire riducendo in

    modo sensibile le esenzioni dellEnergia Elettrica sotto-

    posta allobbligo (import) e della franchigia. Ovviamente

    come gi detto il tutto inquadrato in un meccanismo i cui

    obblighi vengano adeguati per tempo e in modo coerente con

    gli obiettivi della Direttiva Comunitaria 20/20/20 e fin dora per

    lintero periodo fino al 2020. Tali pochi piccoli interventi, ne siamo

    certi, porterebbero ad una possibilit mai avuta fino ad oggi, cio

    la possibilit di poter finalmente avere una crescita del settore

    in grado di garantire una crescita industriale, occupazionale ed

    energetico-ambientale sostenuta per il prossimo decennio.

    In conclusione si ritiene assolutamente necessario per il bene del si-stema di intervenire con solo piccoli interventi di aggiustamento su un meccanismo gi collaudato e affidabile, senza stravolgimenti in modo

    di stabilizzare il meccanismo dei CV nel medio periodo

  • 9associated with

    CEDELT S.p.a. unAzienda certificata UNI EN ISO 9001:2000 operante da oltre 30 anni nel settore della progettazione, costruzione e manutenzione di impianti di distribuzione di energia elettrica in alta, media e bassa tensione e nella realizzazione di centrali elettriche da fonte eolica. Lesperienza maturata in questi anni di attivit, rinnovandosi e allineandosi alle novit tecnologiche e di mercato, ha reso la CEDELT una delle aziende pi accreditate in questo settore a livello nazionale.

  • giornata mondiale del vento 2010

    di Silvia Martone

    E iniziata la campagna internazionale per la promozione

    dellEnergia Eolica, conosciuta a tutti come Giornata Mondiale

    del Vento, giunta alla sua seconda edizione.

    Questanno il programma degli eventi, inaugurato a fine maggio,

    pi ricco che mai: sono in

    corso quotidianamente con-

    vegni, attivit ludiche, spor-

    tive e scientifiche. Il luogo che ospita la manifestazione, in Italia

    sono in corso quotidianamente convegni, attivit ludiche, sportive e scientifiche. Il luogo che ospita la manifestazione, in Italia principalmente il Parco dei Daini, nella meravigliosa cornice di

    Villa Borghese, ma non mancano attivit di grande interesse nelle altre citt italiane.

  • 11giornata mondiale del vento 2010

    principalmente il Parco dei Daini, nella meravigliosa cornice di

    Villa Borghese, ma non mancano attivit di grande interesse nelle

    altre citt italiane.

    Ci che stupisce di questo grande evento la completezza delle

    iniziative e delle tematiche, tutte afferenti allEolico, affrontate in

    modo tale da raggiungere non solo il pubblico adulto, ma anche i

    pi giovani ed i bambini.

    Tra le prime esperienze va inserito il Corso di Formazione ANEV di

    primo livello, ormai alla sua terza edizione, che si svolto nella sala

    Convegni del Pala Energia ANEV nellarco delle prime tre giornate,

    e si concluso con la visita al Parco Eolico di Cocullo, in provincia

    dellAquila. Un Corso come questo, rappresenta unoccasione im-

  • 12

    perdibile per coloro che intendono entrare nel mondo del lavoro

    eolico, considerando i contenuti ed il prestigio dei Docenti che

    lo hanno tenuto: rappresentanti del GSE, di Terna e imprendito-

    ri delle aziende associate ANEV. Come sempre accade nei corsi

    ANEV, lultimo giorno di lezione i partecipanti hanno raggiunto

    un Parco Eolico, stavolta quello gestito dalla societ Acciona, go-

    dendo della possibilit di visitare le strutture pi significative e di

    perfezionare le conoscenze acquisite, grazie alla disponibilit del

    personale del sito. Anche questanno lANEV ha of-

    ferto la possibi-

    lit ai corsisti

    di candidarsi

    per uno stage

    formativo di

    sei mesi presso

    Associazione

    stessa, fungen-

    do da trampolino di lancio nel mondo del lavoro.

    Per quanto riguarda i convegni, come di consueto,

    sono stati organizzati incontri sulle tematiche prin-

    cipali, come la relazione tra occupazione e settore

    eolico, il Burden Sharing, limpegno delle istituzio-

    ni nazionali ed internazionali nella diffusione e nel

    consolidamento dello sfruttamento della fonte eoli-

    ca, affrontate tutte con estremo rigore scientifico e

    grazie al supporto di relatori di spicco. Di particolare

    interesse da considerarsi il Convengo del 7 giugno

    organizzato in collaborazione con TERNA dal titolo

    Eolico e reti di trasmissione: limpegno delle Isti-

    tuzioni per la risoluzione delle criticit, nellambito

    del quale hanno dato la loro adesione anche il Di-

    rettore Operations per lItalia di TERNA, il Dr. Gianni

    Armani ed il Dr. Massimo Ricci della Direzione Mer-

    cati dellAEEG, finalizzato a chiarire le maggiori pro-

    blematiche che si incontrano oggi nel collegamento

    tra le fonti eoliche e la rete elettrica. Inoltre ciascu-

    no dei Consiglieri dellANEV, che sono imprenditori

    e dirigenti delle principali aziende eoliche, stato

    incaricato come coordinatore di un convegno arricchendo cos il

    quadro eventi dellintera manifestazione. In particolare il 15 giu-

    gno, giornata centrale e celebrativa di tutto levento, si tenuto il

    convegno chiave, organizzato dal Segretario Generale dellAsso-

    ciazione, il Dr. Simone Togni, tutto incentrato sulla Giornata Mon-

    diale del Vento e sui traguardi raggiunti dallattivit promozio-

    nale di questa imponente manifestazione, in Italia e nel Mondo.

    A tal proposito stata significativa la presentazione dei risultati

    di un sondaggio sulleolico presentata del Prof. Mannheimer, il

    noto Direttore dell Istituto di Studi sulla Pub-

    blica Opinione, dal quale non sembrerebbe

    corrispondere il dissenso emerso nei confronti

    dellEolico divulgato da alcuni quotidiani ul-

    timamente, con il reale apprezzamento delle

    popolazioni italiane verso

    questa tecnologia. Tale

    evento centrale ha

    visto la parteci-

    pazione di

    altri il-

    sono in corso quotidianamente convegni, attivit ludiche, sportive

    e scientifiche. Il luogo che ospita la manifestazione, in Italia

    principalmente il Parco dei Daini, nella meravigliosa cornice di Villa Borghese, ma non mancano atti-vit di grande interesse nelle altre

    citt italiane.

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    lustri personaggi del settore ed istituzionali, come lOn. Stefano

    Saglia, rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico.

    Nellambito dei convegni, non mancano meeting organizzati

    direttamente dai soci, aziende operative nel settore eolico, che

    hanno potuto sfruttare la visibilit di questo evento per cataliz-

    zare su di s lattenzione del mondo eolico e dei media. Ad atti-

    rare lattenzione dei passanti, oltre che di un pubblico

    pi preparato, il Parco Tecnologico allestito allesterno

    in collaborazione con i maggiori costruttori di macchine

    eoliche di diverse misure. Una sorta di mostra tecnologica

    quindi, nella quale tra torri anemometriche

    e piccoli aerogeneratori, spicca la

    navicella, a dimensioni reali,

    della Repower, dentro la qua-

    le si pu entrare ed osservare

    da vicino tutti i meccanismi di

    funzionamento. Nel programma

    del Pala Energia ANEV, la gran-

    de struttura multifunzionale

    allestita nel Parco dei Daini,

    non mancano occasioni di

    intrattenimento. Il 15 giugno

    infatti, si tenuta lesibizione

    spettacolare di Frisbee Free

    style del Campione italiano di

    Frisbee acrobatico Claudio Cigna, occasione di divertimento e di

    svago durante lintensa e calda giornata. Il Pala Energia ANEV

    anche tappa del percorso ciclistico della Seconda Magnalonga

    in bicicletta organizzata da Legambiente, ovvero di un percorso

    gastronomico per le pi belle strade e Ville di Roma, con il mezzo

    ecologico per eccellenza: la bicicletta. Sempre nel contesto delle

    attivit di intrattenimento, ma questa volta culturale, liniziativa

    Trasparenze: larte per lenergia, un progetto che propone lar-

    te come strumento al servizio delle fonti di energia rinnovabi-

    le attraverso il coinvolgimento di artisti celebri ed emergenti e

    dei maggiori esponenti scientifici. La Mostra Itinerante, parte del

    progetto, passa anche per il Pala Energia ANEV, dimostrando la

    possibilit di un equilibrio tra crescita industriale ed ambiente.

    Come accennato, anche i bambini sono coinvolti tra le iniziative

    del Wind Day in attivit ludico didattiche, in parte allinterno

    in parte allesterno. Come lo scorso anno il programma prevede

    i laboratori di Aquiloni tenuti dallAssociazione Aquilonisti Alta

    Quota di Cisterna di Latina, con lo scopo di insegnare al piccolo

    pubblico come costruire aquiloni artistici. Inoltre nellambito del-

    le attivit per bambini questanno la novit rappresentata dai

    laboratori I colori di Eolo organizzati dallAssociazione Fabula

    in art, legati alla mostra Trasparenze: Larte per lenergia. Par-

    tendo dal mito di Eolo Dio del Vento, ogni laboratorio coinvolge

    direttamente i bambini in attivit creative con lo scopo di far

    comprendere cos il vento, come si forma e cosa pu generare.

    Infine, in collaborazione con Legambiente sono in programma La-

    boratori di educazione ambientale per bambini, a partire dallef-

    fetto serra fino al concetto di risparmio energetico, passando per

    la costruzione di mini pale eoliche realmente funzionanti.

    Giugno 2010 un mese intenso e ricco di iniziative importanti per

    lANEV e per tutti gli operatori dellsettore eolico. Si auspica

    quindi che tutta questa dedizione ed impegno, finalizza-

    ti esclusivamente a diffondere dati certi e cacciare

    pregiudizi e dicerie, portino bene alleolico.

    nellambito delle attivit per bambini questanno la novit rappre-sentata dai laboratori I colori di Eolo organizzati dallAssociazione Fabula in art, legati alla mostra Trasparenze: Larte per lenergia

  • 15

    di Francesca Capelli

    Lanno nero della crisi mondiale stato rosa per leconomia verde.

    In Cina, prima al mondo nel solare (13.000 MW installati), mez-

    zo miliardo di persone utilizza lenergia pulita. Negli Usa leolico

    rappresenta la met della potenza installata negli ultimi due anni.

    Entro il 2020 le fonti rinnovabili in Germania (il cui Pil dipende per

    il 31 per cento dalle ecoindustrie) supereranno il settore automo-

    bilistico, mentre in Sassonia si produce il 20 per cento delle celle

    fotovoltaiche mondiali. E in tutto il mondo, il 61 per cento della

    nuova potenza installata lanno scorso deriva da fonti rinnovabili.

    Il vento ha battuto ogni record, dice Gianni Silvestrini, direttore

    scientifico del Kyoto Club e autore con Antonio Cianciullo di La

    corsa della green economy. Come la rivoluzione vede sta cam-

    biando il mondo (Edizioni Ambiente, 202 pagine, 14 ). E cre-

    sciuto del 30 per cento nel 2009 e lelettricit prodotta dai 37.500

    MW eolici installati in tutto il mondo lo scorso anno equivale a

    quella generata da 12 centrali nucleari.

    LItalia, per una volta, non il fanalino di coda. Nel campo delleo-

    lico il nostro paese sesto nel mondo e terzo in Europa. E al

    primo posto per nuove installazioni, dice Simone Togni, Segreta-

    rio Generale di ANEV (lassociazione che raggruppa i produttori

    italiani di energia eolica).

    Abbiamo mantenuto

    queste posizioni

    malgrado anche

    altri Paesi, come

    la Francia, sia-

    no cresciuti

    molto. Nel

    2009 la nuova

    potenza instal-

    lata ammonta

    a 1.114 MW (4.850 MW

    di potenza accumulata).

    tira leconomia verde

    Lanno nero della crisi mondiale stato rosa per leconomia verde. In Cina, prima al mondo nel solare (13.000 MW installati), mezzo miliar-do di persone utilizza lenergia pulita. Negli Usa leolico rappresenta la

    met della potenza installata negli ultimi due anni

  • 16

    Lelettricit producibile grazie al vento, continua Togni, supera

    i 6 TW/h, corrispondenti ai consumi domestici di oltre 7 milioni di

    italiani. E gli spazi di crescita non mancano. Secondo un nostro

    studio, il potenziale tecnico reale italiano di 16.200 MW, affer-

    ma Togni. Di questi, poco meno di un terzo gi installato e con

    gli impianti autorizzati si arriva a due terzi. Il resto ancora tutto

    da creare: con impianti di medie dimensioni e con il minieolico.

    Ancora modesto, invece, il contributo delloff shore, diffuso solo

    in quei paesi, come la Danimarca, che hanno gi esaurito il poten-

    ziale terrestre.

    E anche cambiato latteg-

    giamento di chiusura nei

    confronti degli impianti, un

    tempo osteggiati con laccu-

    sa di deturpare il paesaggio. Merito anche di un confronto serio

    con le associazioni ambientaliste, spiega Togni. Abbiamo firma-

    to un protocollo per escludere la localizzazione in zone di pregio

    o vincolate, evitando pure le aree attraversate da flussi migratori

    di uccelli. La legge italiana, poi, prevede lobbligo di ripristino una

    volta cessato limpianto.

    Per il fotovoltaico, siamo addirittura al secondo posto in Europa. E

    nei prossimi anni, sono attese molte innovazioni tecnologiche che

    miglioreranno lefficienza dellenergia solare (vedi box). Lecono-

    mia verde sta creando anche importanti occasioni di occupazione,

    nel settore della produzione dei componenti, per esempio, o della

    manutenzione e gestione degli impianti. D lavoro in Italia a

    oltre 23 mila persone, compreso lindotto, dice Togni, con 4.800

    nuovi assunti nel 2009. Manodopera qualificata, giovane o co-

    munque fresca di formazione.

    A cosa si deve questa accelerazio-

    ne? A livello generale, dice Sil-

    vestrini, i governi hanno dedicato

    parte dei loro pacchetti a sostegno

    delleconomia alle energie rinnovabili, come misura anticiclica.

    Aggiunge Togni: In Italia il boom anche legato al ritardo cro-

    nico con cui gli impianti vengono realizzati. Le iniziative del 2009

    sono in realt progetti presentati 5 anni fa, finanziati 3 anni dopo

    Per il fotovoltaico, siamo addirit-tura al secondo posto in Europa. E nei prossimi anni, sono attese molte innovazioni tecnologiche

    che miglioreranno lefficienza dellenergia solare

  • 17

    e realizzati lanno scorso.

    La scarsa certezza sui tempi ha costituito finora un ostacolo allo

    sviluppo delle rinnovabili. Siamo in attesa, denuncia Togni,

    dellattuazione della direttiva comunitaria del 2001 sullautoriz-

    zazione semplificata. Per non parlare della riforma dei certificati

    verdi, ancora privi del provvedimento attuativo. Una situazione

    che blocca i fi-

    nanziamenti da parte delle

    banche. A ci si aggiunge la

    scarsa fiducia che la classe po-

    litica italiana sembra accorda-

    re allenergia

    r i n -

    novabile. I nostri

    politici sono gli

    unici al mondo

    a non essersi

    accorti della rivoluzione energetica in atto, dice Silvestrini. Al-

    trimenti non si spiegherebbe il ritorno italiano al nucleare, una

    tecnologia in sofferenza nel mondo, mentre le nostre imprese

    potrebbero ricavarsi uno spazio interessante nelle rinnovabili.

    Oltretutto il nucleare ci dar risposte non prima del 2020-22,

    osserva Silvestrini, quando le rinnovabili avranno ulteriormente

    ridotto i costi e aumen-

    tato lefficienza.

    Obietta Togni: Quello

    attuale non un gover-

    no orientato sulle rin-

    novabili, ma nonostante ci lo stesso ministro Scajola ha posto

    come obiettivo immediato un 25 per cento di contributo allener-

    gia totale prodotta, da portare al 30 per cento entro il 2020.

    Una sfida possibile? S, risponde Togni. LItalia in questo sen-

    so fortunata: grazie a orografia, geotermia, vento e sole, ha a

    disposizione caso unico al mondo - tutte le fonti rinnovabili,

    che potrebbero - da sole - soddisfare il 50 per cento dei nostri

    bisogni. Il problema italiano, semmai, di tipo industriale. La

    buona notizia che abbiamo ancora ampi margini di crescita. La

    cattiva, aggiunge Silvestrini, che se non recuperiamo il gap

    entro 3-4 anni, rischiamo di arrivare a mer-

    cato gi chiuso. E il rischio bolle speculative?

    Non lo vedo, dice Silvestrini. Dietro alla

    green economy non c finanza pura, ma un

    mercato, una domanda di energia, persino

    obblighi europei. Entro il 2025 le emissio-

    ni dovranno essere ridotte dell80 per cen-

    to. Inoltre, grazie alla sempre maggiore

    efficienza, caleranno anche i prezzi e ci

    sar sempre meno bisogno di incenti-

    vi pubblici. Uneconomia sostenibi-

    le, insomma. In tutti i sensi.

    La buona notizia che abbiamo ancora ampi margini di crescita. La cattiva, aggiunge Silvestrini, che se non recuperiamo il gap entro 3-4 anni, rischiamo di arrivare a mercato gi chiuso

    Celle fotovoltaiche

    Celle fotovoltaiche minisferiche, di nuova concezio-ne, sviluppate dalla societ giapponese Kyosemi. Hanno un diametro di appena 1,8 millimetri, ma promettono una maggiore efficienza e flessibilit rispetto a quelle tradizionali. La forma sferica, in-fatti, consente di sfruttare la luce proveniente da tutte le direzioni, compresa la luce riflessa e quella diffusa. Cos, non pi necessario posizionare con precisione le celle rispetto alla direzione dei raggi solari o prevedere sistemi di inseguimento. Inol-tre le piccole dimensioni consentono di accorpare le celle in modo da costruire forme diverse, sulla base di esigenze anche estetiche. Rivoluzionario, nella sua semplicit, il metodo di produzione. Il silicio viene fuso e fatto cadere da unaltezza di 14 metri, operazione che gli consente di acquisire spontaneamente come accade per le gocce la forma sferica, per poi cristallizzarsi. Cos vengono eliminati gli scarti di produzione, riducen-do limpatto ambientale e i costi.

  • Trevi Village. Le tue vacanze

    Complesso turistico a quattro stelle completamente rinnovato nell'anno 2003, situatoa ridosso della costa tirrenica calabrese tra Amantea e Campora San Giovanni (CS). Ilvillaggio inserito in un giardino di palme, cactus e macchia mediterranea, rispecchial'architettura locale creando un suggestivo "borgo di cottage" composto da circa 100camere. Il complesso si estende su di un'area di circa 40.000 mq avente un fronte di 600mt. di spiaggia sabbiosa, con alle spalle la ferrovia e la SS 18. Facilmente raggiungibilecon uscita a Falerna sulla autostrada A3. Stazione ferroviaria ad Amantea e aereoportoa 25 Km di Lametia Terme.

  • 19

    di Cecilia Bergamasco

    Quando si parla di America, dallAlaska alla Terra del

    fuoco, la prima considerazione da fare, a parte la vastit del ter-

    ritorio, la diversit geografica del continente. Questo

    un vantaggio enorme per lo sviluppo delle fonti rinnova-

    bili che qui trovano terreno fertile per essere potenziate

    in tutte le loro forme.

    Lo scorso anno, nonostante la crisi economica che ha influito an-

    che sugli investimenti in energie verdi, gli Stati Uniti si sono iden-

    tificati come il paese con la maggior potenza eolica installata.

    Ma non solo, il Brasile ha realizzato 1000 MW eolici, lArgentima

    altri 1000 MW ma con fonti diver-

    sificate, il Per 500 MW, lHon-

    duras 250 MW e lUruguay,

    solo di eolico, 150MW. Senza

    poi contare limpulso che le

    rinnovabili stanno vivendo in

    Cile, dalleolico al geotermico, dalle

    biomasse al solare. Alla luce dei fatti, il 2010

    sar un anno eccezionale per lAmerica per la realizza-

    zione di impianti a energia verde, in particolare leolico, il solare e

    i biocarburanti. Un andamento che trascina dietro di s numerose

    imprese, occupazione e trasferimento tecnologico.

    Con larrivo di Barack Obama alla presidenza della Casa Bianca

    negli Usa giunta una ventata positiva per il mondo delle rin-

    novabili, nonostante oggi lo stato dellarte dello sviluppo delle

    tecnologie energetiche verdi statunitensi possa contare gi su

    Lo scorso anno, nonostante la crisi economica che ha influito anche sugli investimenti in energie verdi, gli Stati Uniti si sono identificati come il paese con la maggior potenza eolica installata

    la carica degli Statesrinnovabili e crisi

  • 20

    interessanti numeri. Con 31 GW, gli Stati Uniti sono i primi al

    mondo per potenza eolica installata che rappresenta circa il 20%

    della potenza mondiale. Anche la produzione di etanolo prodot-

    to dal mais vanta una posizione leader a livello mondiale che

    unito alletanolo brasiliano proveniente dalla canna da zucchero

    rappresenta il 70% della produzione mondiale. Nel settore foto-

    voltaico gli Usa si sono aggiudicati il terzo posto, dopo Germania

    e Spagna. Numeri di tutto rispetto, ma per un paese che a livello

    mondiale il terzo al mondo in termini di superficie e di popo-

    lazione (307 milioni di abitanti) i margini di crescita sono anco-

    ra molti. Esiste tuttavia una forte distinzione a livello regionale,

    soprattutto per quanto riguarda gli investimenti e le politiche di

    stimolo a favore delle rinnovabili. La California, per esempio, si

    fissata lobiettivo al 2020 del 33% di energia rinnovabile sul tota-

    le dellenergia consumata. Il Texas e lIowa, invece, rappresentano

    oltre il 33% della potenza eolica installata a livello nazionale,

    mentre le Hawai puntano per il 2030 a soddisfare la propria do-

    manda energetica con il 70% di energia di origine rinnovabile.

    Passando a Nord, in Canada - il secondo paese pi grande al

    mondo e con forti problematiche nella tutela dellambiente ci

    sono sistemi di riscaldamen-

    to con fonti rinnovabili che

    eccellono in efficienza anche

    sotto la

    pressio-

    ne delle

    estreme

    temperature, soprattutto

    invernali. Ad esempio, la

    provincia dellOntario - la

    seconda in termini di gran-

    dezza di tutto il Canada e la

    pi popolosa ha vara-

    to una legge a favore

    delle rinnovabili che

    vanta di essere pioniera

    in tutto il Nord America. Obiettivo del provvedimento infatti la

    chiusura entro il 2014 di tutte le centrali a carbone e la realizza-

    per un paese che a livello mondiale il terzo al mondo in termini di superficie e di popolazione (307 milioni di abitanti) i margini di crescita sono ancora molti.

    Esiste tuttavia una forte distinzione a livello regionale, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti e le politiche di stimolo a favore delle rinnovabili

    Il programma Eurosolar

    Eurosolar un programma dellUfficio di Cooperazione EuropeAid della Com-missione europea che propone nei paesi latinoamericani progetti per laccesso allenergia elettrica attraverso la realiz-zazione di impianti a fonti rinnovabili per aree rurali isolate dalla rete elettrica. Il Programma ha un budget di 30 milioni di euro, dei quali la Commissione europea apporta l80% mentre il restante 20% sostenuto dai governi che beneficiano dei progetti in seno al programma Eurosolar, tra questi Guatemala, El Salvador, Nica-ragua, Bolivia, Equador, Per e Paraguai. Obiettivo del programma fornire ener-gia elettrica per i sistemi di potabilizza-zione dellacqua , centri sanitari, scuole, impianti di refrigerazione e telefonia. Ma anche portare la corrente elettrica oltre 300mila persone che non hanno accesso allelettricit.

  • 21

    zione di 500 MW di impianti a fonti rinnovabili con la creazione

    di 50mila posti di lavoro nei prossimi tre anni. LAmerica, da Nord

    a Sud, rappresenta cos un continente con enormi potenzialit per

    lo sviluppo dellenergia verde, anche alla luce della sua elevata

    domanda di energia e quindi della necessit, oltre ad attuare po-

    litiche di efficienza energetica, di trovare fonti alternative ai com-

    bustibili fossili.

    Intanto negli

    Stati Uniti opera

    dal 1978, anno

    in cui il presi-

    dente demo-

    cratico Jimmy

    Carter lo fond,

    il Centro nazio-

    nale delle ener-

    gie rinnovabili

    (NREL Natio-

    nal Renewables Energy Laboratory) che da decenni lavora a svi-

    luppare le diverse tecnologie per la produzione di energia verde,

    sullonda del motto speed and scale (ampio e rapido utilizza a

    livello commerciale). Con sede in Colorado e alle dipendenze del

    DOE (Dipartimento Usa per lEner-

    gia), il NREL

    oggi luni-

    co laborato-

    rio federale

    d e d i c a t o

    alla ricerca,

    allo sviluppo

    e alla com-

    mercializzazione delle fonti rinnovabili in

    tutti gli Stati Uniti. Da molti considerato

    come il primo laboratorio al mondo per

    lenergia verde, a questa istituzione dovu-

    to gran parte dellabbattimento dei costi del

    fotovoltaico. Secondo il NREL, entro il 2013,

    gli Usa potranno produrre il 20% della loro

    energia elettrica con leolico e il 10% con il

    fotovoltaico. Con Obama le risorse econo-

    miche del Centro di ricerca sono aumentate

    del 40%, per un totale

    di 461 milioni di dollari

    per il 2009, e il 60%

    delle risorse destina-

    to a progetti di ricerca

    e di sviluppo, mentre

    il restante 40% de-

    stinato ad aumentare

    il capitale attraverso

    la realizzazione di im-

    pianti a fonti rinnova-

    bili. Il 90% delle dei

    fondi del NREL arriva

    dal DOE mentre il restante 10% finanziato da

    strutture private o da altre agenzie governati-

    ve. Nonostante i centri di ricerca, come il NREL,

    presenti negli Usa e le enormi potenzialit delle

    rinnovabili, in America ci sono ancora enormi

    ostacoli alla diffusione dellenergia verde, e

    questo dovuto soprattutto alla necessit di

    maggiori risorse economiche per la ricerca e lo

    sviluppo, a una riduzione dei rischi per gli investitori e a una mag-

    giore competitivit di mercato.

    Con Obama le risorse eco-nomiche del Centro di ricerca sono aumentate del 40%, per un totale di 461 milioni di dol-lari per il 2009, e il 60% delle risorse destinato a progetti di ricerca e di sviluppo, mentre il restante 40% destinato ad aumentare il capitale attraver-so la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili

    Il Programma BID

    Il Banco Interamericano di Sviluppo (BID) particolarmente attivo nel stimolare programmi di efficienza energetica e svi-luppare progetti a fonti rinnovabili, in par-ticolare piccole centrali idroelettriche in Messico, Guatemala, Repubblica Domini-cana, Brasile, Per e Columbia. Per quan-to riguarda gli impianti eolici, invece, le aree maggiormente coinvolte nei progetti del BID sono la Patagonia argentina e la regione di Oxaca nel Messico. Numerosi anche le iniziative di geotermia, di solare fotovoltaico e di impianti che sfruttano le correnti marine.

  • Il 15 giugno la giornata mondiale del vento: lAnev lancia le innu-merevoli iniziative di roma - Villa Borghese 20.5-20.6, con lEWEA e il GWEC A pochi giorni dallinaugurazio-ne del Pala Energia Anev a Villa Borghese - Parco Dei Daini Roma, viene lanciata in una conferen-za stampa a Bruxelles la Giornata Mondiale del Vento 2010 che vede GWEC ed EWEA, insieme ad Anev, quali associazioni organizzatrici. Tra le molteplici e rilevanti inizia-tive spicca, anche per questanno, levento di Roma che vedra for-mazione, convegni, approfondi-menti, laboratori, business center, un parco tecnologico delleolico nazionale, eventi culturali, ludici e momenti di confronto istituziona-le susseguirsi dal 20 maggio al 20 giugno ininterrottamente. Inoltre saranno presenti spazi espositivi, aerogeneratori da toccare, costruire e esibizioni di sport legati al ven-to.Vieni a Villa Borghese a scoprire linfinita forza del vento e a respi-rare una boccata di aria pulita.Nel 2010 lAssociazione Europea dellEnergia Eolica (EWEA) e il Consiglio Globale dellEnergia Eo-

    lica (GWEC) organizzano mani-festazioni eoliche nel mondo per il pubblico e gli organi di comu-nicazione per migliorare la cono-scenza e scoprire qualcosa di pi sullenergia eolica. Al momento 38 organizzazioni si sono impegnate a partecipare allevento, con altre che sicuramente si uniranno a loro a breve termine. Immaginare di essere in grado di sfruttare la po-tenza della natura in modo soste-nibile, - sostiene Steve Sawyer, Se-gretario Generale del GWEC, - per avere una quantit abbondante di energia pulita, per contrastare i cambiamenti climatici, creare po-sti di lavoro e porre termine alla nostra pericolosa dipendenza dai combustibili fossili inquinanti, non un sogno, ma quanto pu dare lenergia eolica che merita definiti-vamente un giorno speciale. Lanno scorso si sono tenute oltre 300 manifestazioni in 35 nazioni, dalla Cina al Canada attraverso la Repubblica Ceca, nellambito della Giornata Mondiale del Vento.La Giornata del Vento 2010 sar ancora pi grande. - dichiara Christian Kjaer, Capo Esecutivo dellEWEA. - Infatti, dal suo lancio nel 2007 tale evento cresciuto in

    popolarit poich lenergia eolica continua a battere tutti i record. In Europa negli ultimi due anni la po-tenza eolica installata ha superato tutte le altri fonti di energia. C una crescita spettacolare in Cina, Stati Uniti e dappertutto. E una storia di successo globale. Sem-pre Kjaer aggiunge: La Giornata Eolica Mondiale una fantastica opportunit per la gente di parte-cipare agli eventi ad essa correlati e sciogliere ogni dubbio relativo alleolico ponendo tutte le doman-de possibili. La gente pu vedere e rendersi conto del funzionamento degli aerogeneratori e dei benefici derivanti dal loro funzionamento.LEWEA collocher una pala di 29 m nel mezzo della rotonda Shu-man nei pressi del quartier gene-rale della Commissione Europea e del Consiglio dEuropa nel cuore del quartiere europeo di Bruxelles e comunicher il suo messaggio e la sua nuova campagna: Dare allEu-ropa un respiro di aria fresca.Dalle centrali eoliche aperte per diversi giorni e dalle conferenze alle mostre, dalle giornate dedicate allinformazione alle manifestazio-ni sportive e rassegne fotografiche, ci sar qualcosa per ognuno nei

    Giornata mondiale del vento

    Il 15 giugno la giornata mondiale del vento: lANEV lancia le innumerevoli iniziative di Roma

    Villa Borghese 20.5-20.6, Con lEWEA e il GWEC

    energia pulitaNewsletter di ANEV associazione nazionale energia del vento

    Sped. in abb. post. - art 2 comma 20/B, Legge 662/96 - Roma Anno 8 - Maggio 2010 - n 9

  • principali angoli del mondo.Per esempio, nello spettacolare sce-nario di Villa Borghese al centro di Roma si svolgeranno conferenze ed eventi sportivi per pi di due set-timane. In Polonia, di fronte agli uffici governativi, saranno messi aerogeneratori gonfiabili dellaltez-za di 8 m. In Estonia, nel contesto

    progettuale aerogeneratori nel fu-turo il vincitore avr la possibilit di guidare una Toyota Prius per un mese. In Argentina, Svezia e Olan-da si effettueranno delle competi-zioni fotografiche.A Bruxelles, luned 14 giugno ci

    sar una Conferenza stampa (il giorno prima della Giornata Mon-diale del Vento) alla base della pala nella rotonda Schuman (Informa-zioni sullorario e oratori saranno inviate a parte a tempo debito).Anche nel 2010 lANEV - rileva il suo Presidente Oreste Vigorito, - sar la protagonista nazionale della

    Giornata Mondiale del Vento attra-verso una serie di manifestazioni che si terranno a Roma e in altre parti del territorio nazionale. Lin-sieme di eventi tecnico-scientifici, quali convegni tematici e un corso di formazione di primo livello, ol-

    tre alle visite agli spazi espositivi e ai parchi eolici, consentir ancora una volta di rappresentare una si-tuazione reale delle caratteristiche dellenergia eolica, troppe volte ignorata o presentata negativa-mente dai mezzi di comunicazione, a fronte altres di un interesse cre-scente della popolazione ad avere

    uninformazione appropriata e di un opinione pubblica generalmente favorevole al suo utilizzo. Il 2010 si pone come un anno fon-damentale per quanto riguarda la messa in opera degli strumenti at-tuativi delle leggi gi in essere da

  • tempo, la cui piena applicazione essenziale per uno sviluppo del settore coerente con gli obiettivi comunitari e in linea con la ten-denza positiva mostrata nellultimo biennio.Uninformazione adeguata ed ag-giornata per quanto riguarda levo-luzione del settore sar curata da operatori qualificati ed esperti delleolico con approfondimenti sugli aspetti particolarmente sensi-

    bili come gli impatti paesaggistici e sociali, i costi e le ricadute indu-striali e occupazionali.La Giornata Mondiale del Vento, - prosegue Simone Togni, Segretario Generale dellANEV, - collocandosi nel periodo centrale dellanno per-mette di fare considerazioni ponde-rate sulla situazione del settore alla fine dellanno trascorso da poco e di formulare delle previsioni su quello che sar landamento del 2010 e degli anni successivi. Pas-sando in rassegna i risultati posi-

    tivi conseguiti nel 2008 e 2009, si ha una sorta di timore che possano non essere confermati nel 2010 per una serie di ragioni quali: lungag-gini negli iter procedurali dei prov-vedimenti attesi perennemente per snellire e omogeneizzare i tempi autorizzativi, ripartizione regiona-le della quota di fonti rinnovabi-li non ancora definita e difficolt di connessione alla rete dei nuovi impianti, nonch ripetute modula-

    zioni a cui sono assoggettati quelli esistenti.Levento, in considerazione della presenza alle varie conferenze di attori di primo piano nellambito, politico, istituzionale, accademico e sindacale, permette agli operato-ri del settore di fare il punto sulle attivit legislative, infrastrutturali (in particolare di adeguamento del-la linee di trasmissione), di ricerca e sviluppo ed evoluzione del mer-cato eolico in corso, con il fine di rendere pi agevole il percorso in

    parte gi intrapreso, ma che deve essere continuamente sostenuto e rinforzato per pervenire a una produzione di energia sempre pi sostenibile.Divulgare le notizie scientifiche - aggiunge il Segretario Scientifico dellANEV, Luciano Pirazzi, - sem-pre stata unopera apprezzabile, ma nella Giornata Mondiale del Vento lo ancora di pi. Infatti, a livello nazionale non mai successo che una tecnologia di sfruttamento di una fonte pulita e rinnovabile, ve-nisse trascurata se non addirittura osteggiata in troppe circostanze dai media, dando voce e spazio a per-sonaggi che delle caratteristiche di tale tecnologia non sanno nulla e continuano a demonizzarla.Fortunatamente lopinione pubbli-ca, nella maggioranza dei casi, si fatta unidea positiva dello svilup-po delle rinnovabili, eolico incluso, ma per migliorare la sua conoscen-za e consentire anche alla popola-zione pi incerta e male informata di avere uninformazione adeguata, la Giornata Mondiale del Vento si presenta proprio come unoccasio-ne da non perdere.In Italia, in tale circostanza, grazie allimpegno continuo dellANEV, delle altre associazioni di categoria e di quelle che hanno particolar-mente a cuore la tutela dellam-biente, possibile partecipare ad eventi tematici, vedere impianti eolici durante il loro funzionamen-to, a stretto contatto con i tecnici che forniranno tutte le spiegazioni possibili, avere una visione chiara dellevoluzione tecnologica che, oltre a cercare di migliorare le pre-stazioni delle macchine, persegue contemporaneamente lobiettivo di mitigare gli eventuali impatti negativi, quali il rumore e le altre interferenze con lambiente circo-stante.

    Rassegna stampa ANEV per gli associati

    E attivo il sevizio di rassegna stampa contenente gli articoli completi relativi al settore delleolico, consultabile da tutti gli Associati ANEV direttamente dal sito. il servizio completo e di facile consultazione consente agli associati allANEV di monitorare quotidianamente la stampa nazionale, locale ed internazionale, e inoltre la radio e la televisione nazionale, mettendo a disposizione il materiale di interesse delle aziende del settore, selezionato per il tramite di parole chiave generiche e specifiche. il servizio on-line vedr una prima fase di operativit semplificata per poi vedere un pi approfondito e sicuro meccanismo di consultazione riservato ai sociUn servizio di Rassegna Stampa completo che ANEV offre ai propri associati come servizio direttamente consultabile dal sito web dellANEV e sempre aggiornato

  • Questa la campagna di corretta co-municazione e informazione che lANEV lancia per dare risposte chiare alla pubblica opinione e ai media. La campagna si articoler in eventi, a partire dalla GMV di Villa Borghese (Roma 20.5-20.6.2010), corsi di formazione, eventi, intervi-ste, pubblicazioni, indagini demo-scopiche e ogni altro elemento utile a diffondere una conoscenza reale di questa fonte di produzione elet-trica infinita, rinnovabile e pulita. Base di tutta la campagna di in-formazione sar la scientificit del dato diffuso e la correttezza delle informazioni divulgate. tale inizia-tiva si concluder con la pubblica-zione di una serie di informazioni sui falsi miti e sulle bugie che ta-luna stampa divulga contribuendo alla disinformazione che di fatto ritarda la crescita delle rinnovabili nel nostro paese

    Nessun allarme per labrogazione della norma che spostava lobbli-go dei cv sui trader - ANEV: ora le modifiche che chiediamo da due anni per dare stabilita al si-stema

    LANEV non ritiene che labroga-zione della norma introdotta dalla l. 99/09 che spostava lobbligo di cui al d. lgs. 79/99 sui certificati verdi dai produttori ai distributori possa essere considerata allarmante per il sistema. Come evidente infatti lan-no passato e i primi cinque mesi

    del 2010 la borsa dei cv ha espresso valori in linea con le nostre previ-sioni, smentendo categoricamente le allarmistiche e catastrofistiche previsioni di chi aveva supportato lo spostamento che ANEV ha sem-pre ritenuto nel migliore dei casi inutile ma con il rischio reale di aumentare lincertezza e di ridur-re, come in effetti puntualmente avvenuto, la finanziabilit dei pro-getti da fonti rinnovabili. LANEV sollecita a questo punto quei po-chi ma essenziali interventi a suo tempo richiesti e che risolverebbero senza stravolgimenti le criticit che questo anno perso rischiano ora di portare e che sono: stabilizzazione del meccanismo transitorio della possibilit di ritiro

    annuale dei cv in eccesso al prezzo medio di mercato; introduzione di un floor al va-lore dei cv in aggiunta al cap gi esistente; introduzione di meccanismi di adeguamento dei coefficienti tec-nologici da applicare per tutta la durata dellimpianto in base alla data di entrata in esercizio; riduzione sensibile delle esenzio-ni dellenergia elettrica sottoposta allobbligo e della franchigia, con applicazione ferma delle certifica-zioni per le.e. importata; adeguamento coerente della quo-ta dobbligo con gli obiettivi della direttiva comunitaria 20/20/20 e fin dora per lintero periodo fino al 2020.

    ANEV lancia una campagna per una corretta informazione sulleolico. La giornata mondiale del vento sar levento di partenza per diffondere il buon vento della verit troppo spesso spazzato via da bugie e disinformazione che ne

    ostacola la crescita

    ANEV per il buon vento della verit

  • Preg.mo On. Stefano Saglia, rela-tivamente alla recente abrogazione dei Commi 18 e 19 dellArt. 27 della Legge 99/09 lANEV ritiene che non vi siano allarmi da lanciare n tan-tomeno rischi per il sistema che, di fatto, non modifica in alcuna parte il suo funzionamento attuale.In particolare la posizione dellANEV in merito alla modifica che introduceva lo spostamento dellobbligo di produzione di Ener-gia Elettrica da Fonte Rinnovabi-le in percentuale crescente sulla produzione tradizionale, sempre stata di sostanziale indifferenza per una soluzione o per laltra, eviden-ziando tuttavia il grave rischio che per come tale modifica era stata fatta il rischio fosse di un effetto addirittura controproducente.Infatti tutte le perplessit che ANEV evidenzi al tempo dellintroduzio-ne estemporanea del tentativo di riforma, si sono tutte puntualmente avverate, a un anno dalla sua ema-nazione, e nessuna delle positivit sbandierate si verificata.Lo spostamento dellobbligo infat-ti di per s neutro se fatto bene, mentre diventa negativo per il si-stema e maggiormente inefficiente se fatto male, come dimostrato evi-dentemente dagli esiti del mercato dei CV di questo ultimo anno in cui lo spostamento dellobbligo origi-nariamente previsto per la produ-zione elettrica dellanno 2010 e poi spostato al 2011 ha consentito di verificare il corretto riallineamento e dei valori in coerenza con quelli attesi, come pubblicamente soste-nuto dalla scrivente Associazione.La verifica della mancanza di tut-

    te quelle catastrofiche previsioni, che ancora oggi altri continuano a paventare, che avrebbero dovuto vedere lo scorso anno un tracollo del sistema, sono a chi opera nel mercato reale e ha una completa conoscenza operativa dei meccani-smi in essere la possibilit di fare previsioni maggiormente veritiere

    come accaduto allANEV.Proprio questa maggiore cono-scenza del mercato e delle norma-tive che lo muovono, deve tuttavia spingere a formulare proposte che abbiano efficacia e che consentano allEsecutivo di raggiungere i pro-pri obiettivi nel modo pi efficiente possibile, pertanto lANEV ribadisce quanto da due anni segnala essere necessario a stabilizzare definitiva-mente il meccanismo di incentiva-

    zione oggi in vigore dei Certificati Verdi, nel rispetto dellefficienza complessiva del sistema e dellade-guato livello di sostegno degli in-vestimenti che, per il solo settore eolico, hanno nel 2009 aggiunto 5.800 nuovi occupati di cui 1.900 diretti.Pertanto e visto che il Governo ha

    ritenuto di abrogare la riforma a suo tempo approvata, e che lat-tuale meccanismo come modificato per il periodo transitorio garantisce una notevole stabilit dei volumi e dei prezzi, si sollecita la rapida definizione di piccoli correttivi che ne consentirebbero la corretta pro-secuzione di funzionamento senza introdurre gravi modifiche che ri-schiano di bloccare un settore che, nonostante tutto, continua a cre-

    Di seguito la lettera inviata al sottosegretario On. Stefano Saglia

    Preg.mo On. Stefano SagliaSottosegretario di Stato Ministero dello Sviluppo Economicoe p.c. Ing. Guido BortoniCapo Dipartimento EnergiaDott.sa Sara RomanoDirettore Generale Direzione Nucleare, Rinnovabili e Efficienza EnergeticaDott. Luciano BarraCapo Segreteria Tecnica Dipartimento Energia

    Oggetto: Abrogazione dei commi 18 e 19 dellArt. 27 della L. 99/09, posizione dellANEV e richiesta di incontro per affrontare le vere criticit ancora aperte sulleolico e sui Certificati Verdi.

  • scere.Infatti tutte le motivazioni che allepoca sostennero lo sposta-mento dellobbligo (allargamento dellimponibile, riduzione dei costi sugli utenti finali, riallineamento dei fondamentali dei mercati dei CV e sostenibilit economica degli interventi di sostegno) sono tutti non collegati al soggetto dellobbli-go ma ai meccanismi di attuazione di detto obbligo.Per meglio chiarire lANEV da sem-pre sostiene, e oggi ancor pi alla luce delle conferme avute dallulti-mo anno di contrattazioni dei CV, che sia indispensabile intervenire con solo piccoli interventi di ag-giustamento su un meccanismo gi collaudato e affidabile, senza stra-volgimenti. Ecco le proposte che lANEV avan-za per stabilizzare il meccanismo

    dei CV nel medio periodo senza alterazioni o scossoni sugli inve-stimenti e che consentirebbero la minor inefficienza possibile per il sistema garantendo inoltre una migliore finanziabilit dei progetti oggi invece a rischio di blocco.Premettendo che gi il solo pun-to primo risolverebbe da solo la grande maggioranza delle criticit e dellaleatoriet del sistema di in-centivazione, ecco puntualmente le proposte dellANEV: Stabilizzazione del meccanismo transitorio della possibilit di ritiro annuale dei CV in eccesso al prezzo medio di mercato; Introduzione di un floor al va-lore dei CV in aggiunta al gap gi esistente; Introduzione di meccanismi di adeguamento dei coefficienti tec-nologici da applicare per tutta la

    durata dellimpianto in base alla data di entrata in esercizio; Riduzione sensibile delle esenzio-ni dellEnergia Elettrica sottoposta allobbligo e della franchigia, con applicazione ferma delle certifica-zioni per lE.E. importata; Adeguamento coerente della quo-ta dobbligo con gli obiettivi della Direttiva Comunitaria 20/20/20 e fin dora per lintero periodo fino al 2020.Alla luce di quanto evidenziato, e chiedendoLe un momento di in-contro per meglio approfondire le questioni sinteticamente elencate, lANEV ritiene che sia stata cor-rettamente motivata labrogazione della riforma introdotta a suo tem-po, con il principio dellinvarian-za degli oneri, cosa che conferma quanto da noi sempre sostenuto.Pertanto non pare alla scrivente As-sociazione ravvisare alcun elemen-to di preoccupazione nellintervento fatto dal Governo, anzi sembra po-tersi aprire finalmente la possibilit di seguire, dopo linaspettato ripri-stino della situazione, il percorso di correzione pi semplice e lineare proposto nella presente dallANEV consentendo la prosecuzione di una crescita industriale, occupazionale ed energetico-ambientale al settore delle Rinnovabili, concentrando gli sforzi del Ministero dello Sviluppo Economico sulle tematiche da trop-po tempo aperte quali quelle della semplificazione autorizzativa, del riconoscimento dei CV per le man-cate produzioni dovute a modula-zioni, della sicurezza, trasparenza e certezza delle procedure e della ri-partizione degli obiettivi nazionali tra le Regioni.

    Restando disponibili ad un auspi-cato approfondito confronto sulle tematiche succintamente espresse nei modi e nei tempi ritenuti pi opportuni, loccasione mi gradita per inviarLeDistinti saluti

    Roma 5.5.2010

    Il Segretario GeneraleDr. Simone Togni

    Regione sardegna: Cappellacci come Soru - lANEV ha dato mandato per impugnare le delibere della

    regione Sardegna contro lo sviluppo delleolico

    LANEV ha dato formale mandato per intraprendere le azioni necessarie a difendere lo sviluppo delle energie rinnovabili in Sardegna, che contribuiscono alla salvaguardia ambientale. lassociazione e molti propri associati congiuntamente hanno ritenuto di ravvisare palesi elementi di illegittimit nei provvedimenti estemporanei emanati dalla regione retta dal presidente cappellacci, ravvisando gli estremi per limpugnazione dei tre provvedimenti che di fatto bloccano ulteriormente gli investimenti imprenditoriali privati in quella regione. lazione proposta a tutela degli interessi nazionali di carattere ambientale e dei propri associati si e resa indispensabile e pertanto lANEV ha proceduto tempestivamente a far predisporre ai propri legali ogni atto necessario a scongiurare il pericolo di illegittimi provvedimenti che potrebbero ledere i diritti tutelati. nel corso degli anni lANEV ha sempre attivato ogni necessaria attivit anche giudiziaria a tutela degli interessi diffusi e legittimamente tutelati, nonch per favorire nel settore delle rinnovabili il rispetto del diritto e lesercizio della libera attivit imprenditoriale che sembra essere stato dimenticato in quella regione

  • I COLORI DI EOLO LABORATO-RIO DIDATTICO SUL VENTONellambito della Giornata Mon-diale del Vento 2010 e della mostra TRASPARENZE: Larte per lenergia in data 30 maggio 2010, si pro-posto I colori di Eolo: laboratorio didattico per bambini incentrato sul tema del vento. Il ciclo di labo-ratori, che si sviluppato secondo suggestioni artistiche e narrati-ve oltre che scientifiche, rivolto a bambini di et compresa tra i 6 e i 10 anni. Ogni laboratorio ha coin-volto diretto di bambini in attivit creative con lo scopo di far com-

    prendere cosa il vento, come si forma e cosa pu generare. I labo-ratori si sono svolti nelle giornate del 30 maggio 2010 durante la qua-li si sono tenuti tre appuntamenti: il primo la mattina alle ore 11.00 e due il pomeriggio alle 16.30 e alle 18.00. Ogni laboratorio con durata di 45 minuti circa e comprende ma-teriali e kit creativi per bambini.Il laboratorio stato diviso in quat-tro fasi differenti ognuna diretta conseguenza ed evoluzione dellal-tra.Ogni stadio del laboratorio ca-ratterizzata dal coinvolgimento di-

    retto e dalla partecipazione attiva dei bambini, ma non dal mero ed esclusivo apprendimento nozio-nistico, n dalla valutazione delle abilit tecniche dei partecipanti. Al contrario si fatto leva sulle connotazioni creative suscitate dal tema del vento attraverso un pro-cesso attivo, coinvolgente e stimo-lante.IL LABORATORIO IN QUATTRO FASI:EOLO il DIO del VENTOLa ROSA dei VENTIDa DOVE VIENE il VENTO?CREIAMO con il VENTO

    I colori di Eolo

    Laboratorio didattico sul vento

  • Prossimi appuntamentiLiverpool, (Regno Unito), 29 30 giugno 2010 BWEA Offshore Wind 2010 - Conference and Exhibition

    Istanbul (Turkey), 15-17 June 2010 9th World Wind Energy Conference & Exhibition WWEC2010

    Rio de janeiro (Brasile), 6 9 giugno 2010 IAEES Rio 2010 International Conference

    Alice Springs, Northern Territory (Australia), 4 7 agosto 2010 ATRAA 2010 Conference & Exhibition

    Rio de Janeiro (Brasile), 30 agosto 1 settembre 2010 Windpower Brazil 2010 conference and exhibition

    Roma, 6 9 settembre 2010 II Corso di Formazione ANEV Eolico di base: tecnica, normativa, ambiente ed

    esperienza sul campo Eolica Expo 2010

    Roma, 7 9 settembre 2010 Eolica Expo Mediterranenan

    Palais des congrs de Montral, Montreal, Quebec 1 3 novembre 2010 CanWEA 2010 - 26th Annual

    Conference and Exhibition

    Glasgow (Regno Unito), 2 4 novembre 2010 BWEA Health and Safety 2010 - Conference and Exhibition

    Rimini, 3 4 novembre 2010 III Corso di Formazione ANEV Specialistico Mineolico

    Rimini, 5 6 novembre 2010 IV Corso di Formazione ANEV Spacialistico CV e Trading

  • 31

  • piazzisti atomici

    Vendere centrali nucleari a ogni costo per sopravvivere. Questa la logica industriale di Areva, lazienda atomica di stato francese.

    di Sergio Ferraris

    A giudicare dalle notizie che si susseguono sul presunto

    rinascimento nucleare si direbbe che il ritorno a questa fonte

    sia pi da imputarsi a logiche industriali, legate alla costruzione

    delle centrali che alle esigenze energetiche dei singoli stati. Prova

    di ci la si trova nellaggressivit commerciale senza precedenti

    che lindustria di stato nucleare francese, Areva, ha dimostrato di

    avere negli ultimi anni. Ma andiamo con ordine. Il primo tentativo

    di far coincidere il mercato liberalizzato con lindustria del nucleare

    quello della prima centrale Epr al Mondo, tuttora in costruzione

  • 33

    a Olkiluoto in Finlandia che avrebbe dovuto entrare in funzione

    lanno scorso, ma produrr in realt il primo kW delettricit

    non prima del 2014, con cinque anni di ritardo e un extracosto

    consolidato a oggi del 50% sui 3 miliardi di euro previsti. La

    responsabilit di questa vera e propria debacle industriale la

    si trova nei ripetuti tentativi di Areva di trovare scorciatoie per

    economizzare sui costi di costruzione, ormai fuori controllo cosa

    che avrebbe inciso sulla qualit del reattore, se lAutorit

    per la sicurezza nucleare finlandese, la Stuk, non si fosse

    opposta, minacciando spesso lazienda francese di ricorrere al

    tribunale, alle migliaia di incoerenze tra la realizzazione concreta

    e il progetto che sono state riscontrate in questi anni. E a mettere

    Il primo tentativo di far coincidere il mercato liberalizzato con lindustria del nucleare quello della prima centrale Epr al Mondo

  • 34

    a tacere le polemiche sul prezzo finale del reattore ci ha pensato

    il presidente di Areva, Anne Lauvergeon, che ha dichiarato a

    Le Monde: Il costo effettivo della centrale Epr di Olkiluoto lo

    sapremo a costruzione terminata. Caso particolare dovuto al

    prototipo? Non proprio. A gennaio, infatti, fonti anonime interne

    alla filiera nucleare francese hanno dichiarato a Le Figaro che

    anche lEpr in costruzione a Flamanville, gi bloccato per un mese

    dallAutorit nucleare francese sempre per incongruenze tra

    progetto e realizzazione, avrebbe gi accumulato un ritardo di

    due anni. Nel frattempo anche le alleanze internazionali sullEpr

    si sfaldano. Siemens, infatti, a febbraio ha deciso di sfilarsi

    dallalleanza con Areva, con

    la quale aveva sviluppato la

    filiera Epr e sta realizzando

    la centrale finlandese, per

    allearsi con i russi di Rosatom.

    I tedeschi quindi non escono

    dal business dellatomo,

    ma cambiano partner e

    questo fatto la dice lunga

    sulle difficolt dellindustria

    nucleare francese che mostra

    la corda anche su altri fronti.

    Emirati atomici

    stata cocente, infatti, la

    delusione per la perdita da

    parte di Areva, della gara per

    4 centrali nucleari da 1.400

    MWe negli Emirati Arabi, per

    un importo di 20 miliardi di

    dollari, commessa che stata vinta dal consorzio della Corea del

    Sud, Korea Elecrtic Power. Su questa commessa limpegno diretto

    del Governo francese era stato grande, la borsa ha punito Areva

    con un meno 2,7% il giorno dopo la notizia e la stessa presidente

    ha affermato che: per determinate realt forse sarebbe il caso di

    proporre reattori di taglia pi piccola, pi economici e di seconda

    generazione. Insomma in ultima analisi si tratta di un buon

    esempio di come si possano ribaltare filiere e politiche industriali,

    mandando alle ortiche le tanto decantate doti di modernit,

    innovazione e sicurezza dellEpr. Ma i problemi per Areva non

    si trovano solo in medio oriente. Ogni tentativo di penetrare il

    mercato da parte dei francesi,

    infatti, costellato da ostacoli e

    imprevisti. Ben tre agenzie per

    la sicurezza nucleare, Francia,

    Inghilterra e Finlandia, hanno

    contestato la validit dei sistemi di sicurezza dellEpr che sono

    stati raddoppiati solo dal punto di vista software e non hardware,

    probabilmente per questioni di costi. Il reattore francese, inoltre,

    ancora in attesa della certificazione da parte dellautorit

    nucleare statunitense, lNrc, e non sono pochi gli osservatori

    che la giudicano a rischio visto che lEpr non sarebbe in grado di

    reggere a un attacco dallalto simile a quello dell11 settembre.

    E il fronte interno per Areva non tranquillo. del gennaio del 2010

    la forte contrapposizione

    tra Areva ed Edf sulla

    questione dei costi

    del trattamento,

    della logistica e del

    riciclaggio delle scorie,

    nonch del prezzo del

    combustibile nucleare,

    le alleanze internazionali sullEpr si sfaldano. Siemens, infatti, a febbraio ha deciso di sfilarsi dallalleanza con Areva, con la quale aveva sviluppato la filiera Epr e sta realizzando

    la centrale finlandese, per allearsi con i russi di Rosatom. I tedeschi quindi non escono dal business dellatomo, ma cambiano partner e questo fatto la dice lunga sulle difficolt

    dellindustria nucleare francese che mostra la corda anche su altri fronti

  • 35

    durante la quale la prima ha minacciato di sospendere tutte le

    operazioni necessarie al funzionamento delle centrali nucleari. Per

    risolvere la questione dovuto intervenire il Governo francese,

    ma a oggi le tensioni tra le due aziende permangono ancora.

    Ritardi e levitazione dei costi, perdita di commesse e controversie

    non fanno bene allazienda di Anne Lauvergeon che naviga in

    cattive acque anche dal punto di vista finanziario, al punto che

    la presidente non esclude lingresso di fondi sovrani esteri, quasi

    un affronto per la Francia nuclearista, rassicurazioni che per non

    sono bastate a sedare le voci ricorrenti di un Sarkozy che

    insoddisfatto dellazienda, starebbe prendendo

    in seria considerazione la possibilit

    di smembrare lazienda, lunica al

    Mondo che opera sullintera

    filiera nucleare, per avere

    una maggiore flessibilit

    commerciale e soprattutto

    abbandonare settori poco

    remunerativi come quelli

    legati alla gestione delle

    scorie.

    I n s i c u r e z z a

    intrinseca

    I tentativi, inoltre, di

    salvare quello che si pu

    definire un pessimo affare, ossia lEpr, introducendo una maggiore

    flessibilit nella gestione del reattore, per adattarlo a uno scenario

    di liberalizzazione dei mercati energetici si sono scontrati con la

    dura realt della fisica atomica. Da una serie di documenti interni

    riservati, resi pubblici dallassociazione ambientalista Sortir

    du Nucleair si apprende che Areva ha effettuato delle ricerche

    sullEpr per verificare la possibilit di modulare la potenza del

    reattore, al fine di

    renderlo flessibile rispetto

    alle esigenze della rete.

    Risultato: ci sono buone

    possibilit che il reattore

    vada in avaria con rischi

    desplosione. Un approdo

    sicuro e tranquillo,

    per laggressiva Anne

    Lauvergeon, lha trovato

    ed il nostro Paese, dove

    la tecnologia Epr stata

    scelta gi un anno fa

    con laccordo firmato da

    Sarkozy e Berlusconi

    che ha suggellato quello

    tra Edf ed Enel senza

    che in Italia ci fosse

    anche solo lombra di unautorit per la sicurezza nucleare in

    grado di valutare laffidabilit di Epr. La scelta allepoca suscit

    qualche mal di pancia da parte di Ansaldo Nucleare depositaria

    di know how sui reattori concorrenti AP 1000 di Westinghouse

    con una conseguente

    protesta, in verit

    abbastanza tiepida,

    da parte del Partito

    D e m o c r a t i c o .

    Allarme rientrato

    con gli accordi tra

    i Governi di Italia e

    Francia del 9 aprile scorso che sbloccano laccesso di Ansaldo

    allisola nucleare dellEpr, nella quale si concentra il massimo

    del valore in termini di commesse industriali. Affare fatto, quindi,

    per i francesi di Areva che nel 2013 potrebbero, il condizionale

    dobbligo, posare la prima pietra di un nuovo cantiere nucleare in

    Italia, dopo quasi trentanni, tornando nellAlto Lazio a Montalto

    di Castro.

    Un approdo sicuro e tranquillo, laggressiva Anne Lauvergeon, lha trovato ed il nostro Paese, dove la tecnologia Epr stata scelta gi un anno fa con laccordo firmato da Sarkozy e Berlusconi che ha suggellato quello tra Edf ed Enel senza che in Italia ci fosse anche solo lombra di unautorit per la sicurezza nucleare in grado di valutare laffidabilit di Epr

  • 37

    di Maurizio Carucci

    Il consumo energetico relativo alle attivit legate allIct (Informa-

    tion and comunication technology), ossia ai sistemi informativi,

    cresce in maniera pi che proporzionale: se da un lato il solo

    aspetto ambientale pre-

    occupante e imporrebbe la

    ricerca rapida di soluzioni,

    dallaltro i costi energetici

    stanno diventando una voce

    di bilancio sempre pi diffici-

    le da sostenere. Secondo una

    ricerca condotta dallEnvi-

    ronmental It leadership

    team, gruppo di lavoro

    di utenti e professionisti del settore, focalizzato sulle tema-

    tiche ambientali, promosso dal Global action plan (www.

    globalactionplan.org.uk), lIct responsabile del 3-4% del-

    le emissioni globali di anidride carbonica. Per questo motivo

    le imprese stanno prendendo coscienza del problema e stanno

    iniziando a pianificare la loro evoluzione anche in unottica soste-

    nibile: da uno studio di Forrester Research risulta che il 15% delle

    aziende ha gi un piano generale per limplementazione del Gre-

    en It; il 25% in procinto di crearlo e il 39% lo sta valutando.

    Il trend di crescita dei costi energetici, inoltre, spinge gli utenti

    a osservare con attenzione i consumi e lapprov-

    vigionamento di energia. Nei

    prossimi anni - spiega

    Michele Piano,

    responsa-

    energia sempre pi cara

    Il consumo energetico relativo alle attivit legate allIct

    (Information and comunication technology), ossia ai sistemi

    informativi, cresce in maniera pi che proporzionale: se da un

    lato il solo aspetto ambientale preoccupante e imporrebbe la ricerca rapida di soluzioni,

    dallaltro i costi energetici stanno diventando una voce di bilancio

    sempre pi difficile da sostenere

  • 38

    bile per il Gruppo Bpe del Distretto della domotica, automazione

    ed energia da fonti rinnovabili e docente presso lUniversit di

    Urbino - anche le industrie vedranno la voce energia sempre pi

    pesante e in alcuni casi prevaricare quella del costo del lavoro.

    Queste esigenze sono e saranno affrontate dalle imprese, inizial-

    mente, procedendo a una pi

    accurata scelta dei fornitori dei prodotti energetici in relazione ai

    costi, e dei fornitori degli impianti in relazione ai consumi. Succes-

    sivamente alcuni potranno procedere alla scelta delle sedi in re-

    lazione ai costi per lapprovvigionamento energetico ma diverr

    sempre pi rilevante la scelta di applicare tecnologie per il control-

    lo e risparmio energetico e procedere alla produzione dellenergia

    necessaria al proprio fabbisogno. Impianti che devono valorizzare

    le risorse ambientali imitando la natura ed automatizzando ci

    che i nostri antenati hanno sempre utilizzato, dal vento dei muli-

    ni, al sole, al raffrescamento naturale. Gli impegni internazionali

    hanno indotto i governi allintroduzione di innumerevoli incentivi

    che rendono la realizzazione degli impianti interamente sostenuti

    dai finanziamenti e dal risparmio energetico.

    Tuttavia raggiungere gli ambiziosi traguardi di abbattere o az-

    zerare il fabbisogno energetico comporta limplementazione di

    tecnologie di produttori diversi, con know-how e specializzazioni

    diverse, o realizzarne su misura per le specifiche

    esigenze di valorizzazione delle risorse naturali.

    In questo senso si sta evolvendo la ricer-

    ca di nuove tecnologie nei temi energetici,

    sensoristici, comunicativi, telematici ec-

    cetera. La maggiore difficolt consiste nellinte-

    grazione e nella relativa supervisione che risolva

    le problematiche relative alla comunicazione tra

    gli elementi, dotati di protocolli diversi e non

    standardizzabili a causa di specifiche necessit: la velocit di tra-

    smissione, di cablaggio, di verifica delle connessioni e dei dati

    trasmessi, quali Tcp/Ip, Eib, Modbus eccetera.

    Molte sono le attivit di ricerca

    promosse dalle industrie continua Piano - ed estremamente

    vasto linsieme di opportunit offerte in particolare dalle tecno-

    Impianti che devono valorizzare le risorse ambientali imitando la natura ed automatizzando ci che i nostri antenati hanno sempre

    utilizzato, dal vento dei mulini, al sole, al raffrescamento naturale

  • 39

    logie energetiche, nella ricerca di nuove fonti, nellutilizzo e nel

    miglioramento dellefficienza. Un fronte di sicuro interesse vede

    la nascita di nuove joint-venture finalizzate ad attivit di ricerca

    e sviluppo di nuovi prodotti basati sullintegrazione delle compe-

    tenze al fine di realizzare sottosistemi a pi elevata efficienza.

    Numerosi sono anche i progetti rivolti alla riduzione dei costi dei

    sistemi informativi e dellimpatto ambientale. Uno di questi

    Impatto Zero, il progetto di LifeGate (www.lifegate.it), che quan-

    tifica limpatto ambientale di attivit, aziende, prodotti e persone

    calcolando le emissioni di anidride carbonica e gas a effetto serra

    e aiutando a ridurre e compensare le emissioni di CO2 con la cre-

    azione e tutela di nuove foreste in Italia e nel mondo. Tra

    gli aderenti Edison e Ibm. In materia Ict, per esempio, la

    scelta di Edison chiara: laddove lIt costituisce vantag-

    gio competitivo per lazienda, si cerca di mantenere un

    know how distintivo, originale e protetto; laddove lIt non possa

    avere questo ruolo, ma sia necessario ottenere il miglior rapporto

    prezzo-prestazioni, si esternalizza. Edison, infatti, non possiede

    un data center e non possiede un server, ma ritiene che sul merca-

    to ci siano le competenze per far svolgere queste attivit in modo

    che possa concentrarsi sul proprio core business. Lattenzione dei

    propri fornitori a questi temi rappresenta un altro parametro im-

    portante, perch diventa una sorta di certificazione di affidabilit

    e sicurezza dei propri partner.

    Lattenzione di Ibm nei confronti dellambiente, invece, risale a

    tempi non sospetti: da quasi 40 anni un occhio rivolto allef-

    ficienza energetica dei processi produttivi. Le prime iniziative

    risalgono al 1971, e da allora i temi della protezione

    dellambiente e del risparmio energetico hanno rappre-

    sentato un caposaldo di ogni iniziativa della multinazio-

    nale informatica. Tra il 1990 e il 2006 ha risparmiato 4,5

    miliardi di kWh di consumi elettrici, ha evitato lemissio-

    ne di quasi tre milioni di tonnellate di CO2, pari al 44%

    delle emissioni prodotte dallazienda nel 1990 a livello

    mondiale. Dal punto di vista economico, gli interventi

    realizzati in quel periodo si sono tradotti in risparmi per

    oltre 290 milioni di dollari.

    Alla fine del 2008, stata lanciata liniziativa Smarter

    Planet, che si traduce in numerosi progetti in tutto il

    mondo, caratterizzati da un unico denominatore comu-

    ne: utilizzare la tecnologia e linnovazione per rispar-

    miare risorse e consumare di meno a vantaggio di una

    maggiore qualit della vita. Nel campo della gestione e

    controllo del traffico, per esempio, Ibm ha avviato colla-

    borazioni con citt come Stoccolma e Singapore: nella

    capitale svedese, i risultati sono stati eclatanti, con ridu-

    zioni delle emissioni inquinanti nellordine dell8-14% e

    di gas serra addirittura del 18% con un singolo proget-

    to. Tali risultati hanno contribuito allassegnazione del

    riconoscimento di Europea Green Capital 2010. A Singapore,

    invece, il software ideato consente di prevedere e prevenire le

    situazioni critiche anche con 90 minuti di anticipo, dando modo

    ai gestori di attuare le necessarie contromisure per garantire la

    fluidit del traffico.

    Infine da segnalare il Green information system, del Politecnico di

    Milano. In questo progetto di ricerca, vengono analizzate due di-

    mensioni relative allimpatto ambientale dellIt: la progettazione

    dei sistemi informativi in unottica di minor consumo energetico,

    con una focalizzazione sulla gestione dei servizi e delle informa-

    zioni, e lutilizzo dei sistemi informativi principalmente rispetto

    alla riduzione delle risorse necessarie per elaborare le informa-

    zioni e per archiviarle una volta elaborate.

    Numerosi sono anche i progetti rivolti alla riduzione dei costi dei sistemi informativi e dellimpatto ambientale. Uno di questi Impatto Zero, il progetto di LifeGate (www.lifegate.it), che quantifica limpatto ambientale di attivit, aziende, prodotti e persone

  • Immettere energia pulita in rete?

    Naturalmente.

    ABB sta contribuendo alla costruzione del pi grande parco eolico off-shore al mondo. Si prevede che, grazie alla nostra tecnologia di trasmissione eco-compatibile, questo impianto da 400 megawatt possa ridurre lemissione nellatmosfera di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 allanno e migliorare laffi dabilit della rete elettrica. Questo solo uno dei modi in cui noi, in qualit di maggior fornitore di prodotti elettrici e servizi per lindustria eolica, possiamo utilizzare le fonti rinnovabili per contribuire a combattere i cambiamenti climatici. www.abb.it/betterworld

    PSP-ad-wind-pianeta-terra.indd 1 16-03-2010 13:34:06

  • 41

    di Ida Cappiello

    Tutto da vivere, con resort, centro benessere e museo: questa

    lidea avveniristica dello studio di architettura On Office, in Porto-

    gallo, guidato da una squadra di giovani professionisti di diverse

    nazionalit (tra cui un italiano).

    Una trovata pubblicitaria per farsi conoscere, o unidea genia-

    le per promuovere lenergia dal vento sfruttando i parchi eolici

    come meta turistico/culturale? Difficile dirlo in questa fase del

    progetto, ancora allesordio; di certo per lidea di rendere vivi

    i parchi eolici offshore, almeno in alcuni mesi dellanno, ben si

    sposa con il fascino che sprigionano queste installazioni, simili

    a giganteschi fiori bianchi sorgenti dalle acque, ben diversi dal-

    le piattaforme petrolifere con le quali hanno tuttavia in comune

    molti aspetti strutturali.

    Vediamo allora pi in dettaglio le caratteristiche di Turbine City,

    un termine che in italiano potrebbe suonare Eolicopoli o qual-

    un villaggio eolico offshore

  • 42

    cosa di simile.

    La struttura dovrebbe sorgere al largo delle coste norvegesi, a

    circa unora e mezza di navigazione dal porto di Stavanger, im-

    portante e storica citt della Norvegia.

    Perch la scelta di questo Paese per Turbine City? I motivi sono

    numerosi. In Norvegia le energie rinnovabili

    coprono una quota molto inferiore rispetto

    ai Paesi nordici limitrofi, dunque presenta

    un potenziale molto elevato di sviluppo

    (non dimentichiamo per uno dei primi

    Paesi produttori di petrolio!)

    In particolare per quanto riguarda lenergia

    eolica, la Norvegia in una posizione molto

    favorevole, al centro di una delle zone pi

    ventose del Vecchio Continente (velocit da

    9,6 a 10,3 metri al secondo). Inoltre ha lo

    sviluppo costiero pi lungo di tutta Europa:

    25.148 km, il triplo dellItalia, il doppio della

    Grecia. Si tratta di un potenziale quasi com-

    pletamente inutilizzato, dal momento che le

    installazioni eoliche offshore ammontano a

    soli 3 Megawatt.

    Proprio per il know how accumulato nelle

    piattaforme petrolifere in mare, questo Pae-

    se nordico avvantaggiato nella tecnologia

    delleolico offshore.

    Lidea degli architetti di OnOffice quella di

    sfruttare tutti questi vantaggi.

    Il ministero dellEnergia di Oslo ha in effetti

    nei suoi piani lo sviluppo di nuove wind

    farms, che po-

    trebbe finanzia-

    re agevolmente

    con i proventi

    del petrolio.

    Restano da su-

    perare alcuni

    ostacoli di tipo

    culturale che

    sembra- rendo-

    no i norvegesi

    un po diffidenti verso questa tecnologia. Oggi, le turbine eoliche

    hanno raggiunto dimensioni tali da poter accogliere tranquilla-

    mente al loro interno spazi abitabili. Dunque, la turbina turistica

    tecnicamente fattibile: potrebbe diventare, dicono gli architetti,

    il simbolo moderno della citt di Stavanger, come la Torre Eiffel

    per Parigi o il Big Ben per Londra, senza intaccare minimamente

    laspetto tradizionale della citt, che si mantenuto molto bello

    nonostante lo sviluppo dellindustria petrolifera.

    Intervista a Joo Vieira Costa, architetto responsabile del

    progetto Turbine City

    D. A che punto siete con il progetto? Sarebbe gi pronto per es-

    sere costruito?

    R. Tecnicamente gi realizzabile. Al momento stiamo presentan-

    do il progetto in varie sedi pubbliche della Norvegia, per sondare

    Leolico in europa nel 2009

    Nel 2009, per il secondo anno consecutivo, leolico cresciuto nel vecchio Continente pi di qualsiasi altra fonte di energia elettrica: ha coperto il 39% di tutta la nuova capacit installata, seguita dal gas (26%) e dal fotovoltaico (16%). Nel complesso, le rinnovabili totalizzano il 61%. Lincremento dellenergia eolica stato del 23% sul 2008; loffshore, essendo minoritario, si sviluppa-to molto di pi, crescendo del 56%. In valore, gli investimenti in nuovi parchi eolici in Europa hanno totalizzato 13 miliardi di euro, di cui1.5 offshore.

  • 43

    le reazioni dei cittadini. Sappiamo che un progetto come questo

    necessita di ampia discussione. Fino a ora, le reazioni sono state

    molto positive, per cui speriamo di passare allesecuzione il pi

    presto possibile. Trovando gli investitori, ovviamente

    D. Potrebbe essere il governo norvegese a finanziare Turbine City?

    O pensate ai privati?

    R. Turbine City stato pensato per la Norvegia, per sviluppare

    una sensibilit nazionale favorevole a questa fonte di energia.

    Dunque ragionevole pensare a un interesse governativo, an-

    che perch Oslo ha forti interessi nel settore energetico. Questo

    per non esclude affatto che Turbine City possa attrarre inve-

    stitori privati, perch ha il potenziale di generare profitti inte-

    ressanti: si tratta di aggiungere allinfrastruttura energetica, che

    gi collaudata nella sostenibilit economica, la funzione turistica,

    un valore in pi.

    D. Potete quantificare linvestimento per tutta linstallazione,

    comprese le strutture turistiche?

    R. In questa fase ancora difficile essere precisi. Alcune questio-

    ni tecniche sono allesame di consulenti specializzati. Possiamo

    per stimare un costo simile a quello delle piattaforme petrolife-

    re, allincirca 200 milioni di dollari.

    D. Immagino che, per essere redditizio, lalbergo incorporato nelle

    turbine dovrebbe essere di lusso? O potrebbe essere accessibile?

    R. Noi ci immaginiamo diversi tipi di servizi offerti, desti-

    nati a pubblici di diverse caratteristiche. La struttura po-

    trebbe offrire sistemazioni di lusso, ma anche un pranzo

    veloce per chi si limita a una breve gita, incontri sulle te-

    matiche ambientali, mostre. Per questo previsto anche

    un museo.

    D. Quanto disterebbe Turbine City dalla citt di Stavan-

    ger?

    R. La collocazione precisa dipende da due fattori: la pro-

    fondit del mare, che devessere intorno ai 40 metri, e il

    tempo di percorrenza: per ragioni di sicurezza, il trasporto

    sar in battello, e il viaggio non dovr superare le due

    ore.

    D. Come proteggerete la struttura dalla turbolenza ma-

    rina?

    R. Laltezza dei camminamenti dipender dalla colloca-

    zione esatta della piattaforma. E chiaro che una struttura

    in mare aperto non potr essere aperta tutto lanno, e

    dovr tener conto delle condizioni climatiche.

    D. Pensa che Turbine City sia riproducibile in altre zone,

    quindi unesperienza facilmente replicabile?

    R. Il concetto base applicabile ovunque, e non solo

    alleolico. Si tratta di valorizzare le strutture energetiche con una

    funzione aggiuntiva, che non darebbe solo redditi, ma sarebbe

    uno strumento forte per coinvolgere i cittadini di qualsiasi Paese,

    combattendo anche le paure e i pregiudizi che ancora esistono

    rispetto a questi impianti.

  • 45

    di Giampiero Castellotti

    Qualcuno la chiama, forse un po impietosamente, la mostra

    degli orrori. Ma come dar torto agli amanti della buona cucina

    costretti ad incappare, nei supermercati stranieri, in pecorini ro-

    mani al latte di mucca, in mortadelle bolognesi rigonfie di car-

    ne di tacchino, nel minestrone in tetrapak, negli spaghetti

    emiliani venduti in lattina come fossero Coca Cola, o

    nelleccentrico wine kit che assicura un Chianti fai-da-te

    in meno di un mese a casa propria (sempre meglio, forse, del vino

    falso made in Italy

    la patacca nel piatto

    Un concetto davvero stravagante del made in Italy, etichetta con cui vengo