IL MESSAGGERO DEGLI DEI
N. 22 - anno 7°
Maggio 2011
lalaIl Merloni di nuovo al Festival Internazionale
del Giornalismo di Perugia, rassegna che
cresce esponenzialmente di anno in anno,
con presenze di professionisti davvero folta.
Direttori di quotidiani nazionali, televisioni
italiane e straniere, nomi altisonanti della
stampa specializzata economica, sociale,
politica, sportiva. Le nuove tecnologie ispi-
rate al mondo della "notizia", i blog, i siti di
nicchia che vanno dalla satira a quelli finan-
ziari che si occupano di Europa e resto del
Mondo... (continua a pag.3)
Dal prossimo 1° settembre
siamo chiamati ad affronta-
re una mera avventura
didattica e professionale.
Dopo tante incertezze e
qualche incomprensione,
la Regione Marche ha
approvato il piano scola-
stico aggregando l'ITIS, il
nostro glorioso Istituto,
all'IPIA Miliani, altra scuo-
la di valore, non solo per
il suo passato tecnico, ma
per le sue potenzialità
future.
Dunque ci si deve appresta-
re a definire un sistema
apparentemente comples-
so, sia per la diversità
delle sedi e per le notevo-
li differenze che nel tempo
hanno caratterizzato le
due istituzioni scolastiche.
(continua a pag. 2)
all’interno
CROCEVIA
www.itismerloni.it
Promosso dall’Istituto Tecnico Industriale Statale “Sen. Aristide Merloni”
Patrocinio di:
Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili del Comune di Fabriano
Assessorato alla cultura della Comunità Montana Esino-Frasassi
scuola
150 anni unita’ d’italia
Speciale
PERUGIA - ASSISI
del FUTUROdel FUTURO
e
Report
2
la
unque ci si deve apprestare a definire
un sistema apparentemente complesso, sia
per la diversità delle sedi e per le notevoli
differenze che nel tempo hanno caratteriz-
zato le due istituzioni scolastiche.
Niente però ci potrà condizionare, perché
esistono elementi di "positiva congiunzione",
dalla caratterizzazione formativa dei corsi,
alla consolidata esperienza a lavorare per
fini comuni dei due istituti, alla notevole
sinergia che si potrà realizzare anche con
l'istituzione dell'ITS sull'energia, di cui
l'ITIS è stato promotore ed è scuola capofi-
la.
I giovani delle due scuole avranno una gran-
de opportunità che non valorizzare, può
diventare un peccato mortale per l'intera
Comunità, ora assolutamente frastornata
dalla seria crisi di lavoro presente.
Potranno essere loro i veri costruttori del
futuro, perché acquisiranno competenze uni-
che nei settori tecnologici e professionali e
tali competenze sono le vere leve della rina-
scita territoriale, ora magari soffocata da
un modello di sviluppo tecnologico non
adeguato e dunque bisognoso di figure che
rilancino, con il loro ingegno, la storia
industriale del territorio.
Poi tali condizioni preliminari potranno e
dovranno essere supportate dai servizi di
varia natura, ma non potranno essere questi
i mezzi di un New Deal che, tra sete di lavo-
ro, vuole riconquistare il ruolo nel Mondo
dell'Industria.
Essere l'Istituto tecnico industriale Merloni
e l'Istituto professionale Miliani è allora il
segno vincente del rilancio, se tale
Istituzione trova attorno a sé, attenzione e
rispetto delle Istituzioni, in un cammino dif-
ficile, ma sicuramente ricco di prospettive.
a cura dell’editore
Giancarlo Marcelli
scuoladel FUTURodel FUTURo
dd
utto questo fa della città capoluogo umbra, un centro di inte-resse mediatico di altissimo livello. Non solo Saviano, Scalfari,Travaglio, Telese, Ferrario, Anselmi, Riotta, ..la lista è lunga maanche BBC, L'Economist, La Stampa, La Repubblica, Il Corrieredella sera, la Rai, Mediaset,.. un infinità di appuntamenti tra ilperimetro delimitato dall'Hotel Brufani, sede logistica dell'orga-nizzazione, e il Teatro Morlacchi, passando da luoghi pubblici adaltri istituzionali, in una diversità di cornici notevoli.Seminari, laboratori, panel di discussione e Workshop all'hotelRosetta, poi al Palazzo dei Notari, magari facendo una capatinaalla Sala delle Colonne per assistere ad un dibattito effervescen-te questo caleidoscopio di appuntamenti anti e postmeridiani,dal 13 sino a domenica 17 Aprile 2011.Il momento formativo èarrivato con il Workshop "Scrivere l'Europa", molto sentitodall'Istituto, già membro attivo per i problemi sull'informazione aBruxelles. Tra i relatori, Marco Zatterin, giornalista de La Stampa,inviato della capitale belga e Lucio Battistoni, Direttore dellaCommisione europea con rappresentanza nel nostro Paese,hanno discusso dei Media riguardo l'Unione: le aspettative, glierrori, i possibili miglioramenti, il funzionamento della macchinaistituzionale relativa al giornalismo.L'ultima giornata di Domenica è trascorsa tra registrazioni edappunti, per evidenziare i momenti più significativi degli incontriche hanno visto Severgnini, del Gruppo RCS, moderare una tavo-la rotonda, su come affrontare la nuova tendenza del Vecchiocontinente, verso estremismo e razzismo. Il problema immigra-zione ha offerto invece la presenza a Perugia di Emma Bonino,Vice-Presidente Senato e Antonio Tajani, Vice PresidenteCommissione europea per l'industria e l'imprenditoria (foto). Aseguire, una discussione sul "Declino Italiano" con, tra gli altri,Paul Betts del Financial Time Sarah Varetto di SkyTG24 Economia.Molto interessate il forum "Donne, media e potere", racconti disessismo, velinismo e ruoli negati tra cui spiccavano personalitàfemminili con esperienze di sopraffazione professionale alle spal-le: Tiziana Ferrario TG1, Flavia Perina Direttore Secolo d'Italia,Patricia Thomas Associated Press. Ultimo impegno formativo alTeatro Morlacchi, per seguire da vicino Milena Gabanelli, condut-trice di Report, una delle rarissime trasmissioni vere d'inchiesta,senza colori politici. Grazie al backstage e allo stile degli autori,con in più l'abbattimento dei costi, è considerata da pubblico ecritica come il miglior programma di giornalismo investigativo. La seconda parte della missione è trascorsa alla Cittadella di
Assisi, con la partecipazione al lancio del 29° SeminarioNazionale della Tavola della Pace (15/16/17 Aprile 2011). Le rivoluzioni, le repressioni, le guerre, l'ONU. Che fare? Ecco, suqueste parole, Flavio Lotti, coordinatore responsabile della TdP,ha aperto i lavori e chiesto la partecipazione attiva di enti, istitu-zioni e singoli cittadini. Il nostro Istituto, non solo impegnato alivello giornalistico, ma soprattutto sensibile alle tematiche dilibertà e giustizia, ha scelto per l'ennesima volta di essere presen-te e collaborare alla sua maniera, esplorando percorsi didattici edi solidarietà. Il secondo appuntamento, legato a filo doppio, è per l'11 e il 12Maggio 2011 a Senigallia (con date diverse in altre città d'Italiadislocate tra Nord e Sud), con la conclusione del progetto "Ogniscuola un grande Laboratorio dei Valori". Sarà l'occasioneper mettere a punto e rielaborare i contenuti della Marcia dellaPace di Domenica 25 Settembre 2011 ed ascoltare diverse testi-monianze.Il nostro Istituto, già pronto per l'avvenimento, proprio in virtùdella realizzazione di un elaborato che riprende il tema dellaGiustizia legato alla Responsabilità, dopo l'esperienza dell'annopassato con "Adotta un Conflitto", questa volta proporrà riflessio-ni sociali, psicologiche, personali e tecniche, tramite un PPT sulcinema. Lo stesso prodotto, studiato e sviluppato in maniera originale,
dagli alunni Manpreet Kaur, Sonia Seni Krouman, Carmen Petti eMatteo Bolognesi, del V° A Informatica, si è trasformato da PDFa PDF animato con immagini filmiche, in una determinata sezio-ne, dopo accurata osservazione e scelta di scene a tema, di ottofilm, che hanno prodotto 79 slide.Titolo dell'elaborato:Responsabilità/legalità. Storie di lotte, parole di democrazia,.Tutto ciò per rendere omaggio a CoHabitat, progetto dellaProvincia di Ancona, in collaborazione con Rete Cinema, a cuil'Istituto Merloni appartiene come co-fondatore. Un' ultima noti-zia, il logo di Cohabitat ha visto cadere la preferenza su uno deibozzetti proposti dall'ITIS.Anche questo è un piccolo riconoscimento Istituzionale
Il Direttore Responsabile
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CROCEVIA PERUGIA ACROCEVIA PERUGIA ASSISISSISI
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GIORNGIORNALISMO INTERNALISMO INTERNAZIONAZIONALE ALE
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SEMINSEMINARIO NARIO NAZIONAZIONALE PALE PAACECE
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nche quest'anno l'ITIS Merloni e il Liceo Volterra di Fabriano hannovinto il Primo Premio per il miglior progetto al concorso "Impara adintraprendere" 2010-2011, organizzato da Confindustria Ancona.Ebbene sì, le scuole di Fabriano si sono piazzate al primo posto, ripeten-do il successo dello scorso anno, nella competizione che ha visto gareg-giare diverse altre scuole della provincia di Ancona.I ragazzi hanno iniziato già a settembre 2010 un percorso di formazionesu come "fare impresa"; hanno seguito diverse lezioni tenute da impren-ditori della nostra Provincia e poi hanno iniziato a pensare di costituireun'ipotetica ditta in un settore a loro scelta. Quest'anno gli studentidell'ITIS e del Liceo si sono accordati nel costituire la "Telosaver s.r.l.",una ditta che si occupa di raccolta della frutta; nello specifico, laTelosaver "produce" dei particolari teli a forma di ombrello rovesciatoche, posti sotto le piante da frutto, riescono a raccogliere la frutta matu-ra la quale, senza questo dispositivo, cadrebbe a terra e rischierebbe diessere definitivamente persa. L'"ombrello" può essere usato anche pervelocizzare la raccolta della frutta, che viene spesso effettuata con l'au-silio di mezzi meccanici, utilizzati per scuotere i rami dell'albero, agevo-landone così il distacco delle prelibatezze, dalla pianta.Gli allievi hanno progettato la loro ditta nei minimi particolari, facendodapprima una ricerca di mercato sull'importanza del prodotto per picco-le e medie aziende agricole; successivamente si sono informati pressoditte del fabrianese, sui costi di realizzazione del prodotto, per poter defi
nire un prezzo di vendita. Solo a questo punto è stato possibile stilare unbusiness-plan, ipotizzare la possibile produzione annua del raccoglitore evalutare il tempo per il ritorno dell'investimento.Positivo anche quest'anno lo spirito di gruppo che si è subito creato fra itre ragazzi dell'ITIS (Mariusz Wiazowski, Juan Pablo Perruzza, AlexandruNegru) e i quattro del Liceo Scientifico (Valentina Cavalieri, EmiliaPiermartini, Marco Bandieri e Matteo Girolametti). Hanno lavorato ottomesi con costanza e determinazione al progetto, ognuno contribuendocon la propria specificità. Proprio questa collaborazione fra allievi concurriculum differente, ma tutti desiderosi di raggiungere un obiettivocomune, ha determinato il successo dell'impresa.I vincitori raggiungeranno fra qualche giorno il "Green Energy Camp" nelMugello, per vivere una "vacanza premio" in una scuola di formazioneesperienziale per giovani imprenditori. È questo infatti il premio diConfindustria Ancona per i 7 allievi di Fabriano.Il ringraziamento quindi va a Confindustria Ancona, per la possibilitàofferta ai ragazzi, ai Dirigenti Scolatici delle due scuole di Fabriano, chehanno creduto anche quest'anno nella validità del progetto "Impara adintraprendere" e a tutti coloro che hanno collaborato al successo dell'ini-ziativa.
A
VINCITORI CONFINDUSTRIA Ancona
I Docenti Tutor
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MERCURIUS
Periodico dell’ITIS “Sen.Aristide Merloni”
nato come POF dal 2000
Dal Quotidiano all’Esame di StatoEDITORE
Dirigente Scolastico
Giancarlo Marcelli
DIRETTORE RESPONSABILE
Marco Galli [email protected]
COORDINATORE EDITORIALE
Giulia Violini
IDEAZIONE GRAFICA
Marco Galli
IMPAGINAZIONE E GRAFICA
Erminia Stroppa Marco Galli
OTTIMIZZAZIONE ESTAMPA
Erminia Stroppa
DISTRIBUZIONE
Redazione Mercurius
REDAZIONE
presso l’ ITIS
“Sen.Aristide.Merloni”
Largo S.D’Acquisto 2,60044 FABRIANO (AN)Tel. 0732 2322 Fax. 0732 629047
email: [email protected]: www.itismerloni.it
LA REDAZIONE
Cristian Tinti 5 A Mecc.Tommaso Brunori 5A Chim.Cristian Savelli 5B Inf.Davide Colonna 5A Inf.Cristian Teatini 5A Inf.Filippo Brencio 5A CartaMatteo Bolognesi 5A Inf.Michele Federici 5 A Mecc.Serena Santi 5A Inf.Lorenzo Mondaini 4A Inf.Nicola Vescovo 4A Chim.Giulia Luciani 4A Chim
UN NUOVO CINEMA...
n team di ricercatori giapponesi sta progettando un rivoluzionario sistema, per
la riproduzione di immagini; il 3D olografico, così finalmente potremmo dire addio
agli occhialini. Ci vorranno ancora un pò di anni ma Satoshi Kavata è ottimista e
afferma che in un futuro vicinissimo, potremmo utilizzare questa bella scoperta. Le
immagini tridimensionali non sono una novità assoluta; i primi ologrammi risalgono
agli anni '60. Questi venivano ottenuti sparando un raggio laser contro un oggetto e
registrando su una pellicola fotografica le interferenze, tra le onde riflesse dall'og-
getto e quelle provenienti direttamente dal laser. Ma l'ologramma in tecnicolor rea-
lizzato dall' equipe di ricercatori è il primo nel suo genere tridimensionale a colori.
Utilizza la tecnica dell' interferenza; per illuminare l'oggetto hanno manovrato tre
diversi laser: uno rosso, uno verde e uno blu. Registrando un' immagine su una lastra
fotosensibile, con aggiunta di uno strato d'oro, un materiale che contiene molti elet-
troni liberi e facilmente eccitabili dalla luce sono pervenuti alla soluzione prefissa.
Per visualizzare il loro disegno virtuale, hanno infine illuminato la lastra con luce
bianca convenzionale che contiene tutte le lunghezze d'onda. La luce eccitando gli
elettroni liberi provoca oscillazioni chiamate plasmoni di superficie, che rigenerano
le immagini a tutto colore. Per ora i ricercatori sono riusciti a ricreare una mela,
alcuni insetti ed un fiore, ma ben presto la scoperta sarà perfezionata. Una volta
sperimentato un metodo più semplice per riprodurla, potrà tranquillamente essere
messa in commercio. Non resta che aspettare.
Fondatore Marco Galli
UU
ARRIVA IL 3D OLOGRAFICOARRIVA IL 3D OLOGRAFICO
IL MESSAGGERO DEGLI DEI
- di Giulia Luciani 4A Chimica
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I 18 Marzo la nostra scuola ha ospitato laDott.ssa Paola Perlini, per tenere un semina-rio sulla gestione dei beni delle istituzioniscolastiche, a cui hanno preso parte il perso-nale amministrativo e i Dirigenti Scolasticidelle scuole di Ancona.Paola Perlini è una Direttrice dei ServiziGenerali ed Amministrativi nell'ambito dellascuola, ha partecipato come esperto a varieCommissioni Ministeriali presso il MIUR.Svolge attività di relatore in vari corsi di for-mazione e aggiornamento, organizzatidall'Amministrazione e dalle Istituzioni scola-stiche rivolti al personale della scuola.Collabora, in qualità di consulente, con rivistee periodici specializzati, in materia di ammini-strazione della P.I.
È inoltre autrice del libro "Gestione dei benidelle istituzioni scolastiche - Tutto quello chedevi sapere per una corretta tenuta degliinventari. "Come si può ben capire, l'argomento dellamattinata è stato incentrato sull'importanzadi una corretta gestione dei beni, partendodall'acquisto, fino ad arrivare alla dismissio-ne. L'amministrazione di una scuola non ècerto un problema che tocca la vita di unostudente, ma lo scoprire i complessi meccani-smi che ci sono dietro, potrebbe avere unsuo interessante conoscitivo.In pochi, più che altro gli addetti ai lavori,sanno che sta cambiando il piano dei conti, ilquale porterà al variazione di alcuni modelli edelle metodologie di intervento del Consiglio
di Istituto in attività negoziale, come in casodi accettazione/rifiuto di eredità, di accensio-ne di mutui e dell'individuazione del limitemassimo di spesa.La Perlini ha rivolto numerose volte l'atten-zione su un elemento di elevata importanza:la creazione di un regolamento interno, cheinfatti porterebbe a velocizzare numerosepratiche, invece che deliberare sempre.La mattinata, introdotta dal Preside Marcelli,anche lui in duplice veste di Dirigente di"casa" e neo-autore di un libro sulla scuola,ha visto la Dott.ssa Perlini illustrare altrenormative e decreti che cambieranno prossi-mamente, soffermandosi su quali saranno imodi e le conseguenze che da lì si sviluppe-ranno .
Gestione dei beni
I
- Serena santi 5B Inf.
nelle scuole
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IL NOSTRO ISTITUTO MERLONI HA DATO IL " La " PER UN PROGETTO VOLUTO DALLE ISTITUZIONI E CHE HA COINVOLTO L'INTERA
CITTADINANZA E LE SCUOLE SUPERIORI
1) Inno Nazionale
2) Presentazione e saluti3) Istituto Tecnico Commerciale "Alfredo Morea"
a) Dante Alighieri, Canto VI del Purgatorio
b) Alessandro Manzoni, Marzo 1821
4) Giuseppe Verdi, Marcia dell'Ernani
5) Liceo Artistico "Edgardo Mannucci"
a) Francesco Petrarca, Italia Mia…
b) Giacomo Leopardi, All'Italia
6) Pietro Mascagni, Intermezzo dalla Cavalleria Rusticana
7) Presentazione
8) ITIS "Aristide Merloni" Progetto: TRASMISSIONE RADIOFONICA tratta da testo di Domenico Latino, Le Memorie del Generale Giuseppe Garibaldi con interpretazione recitata in audio di Annalisa Ferro Serena Solazzi Gennaro Buonissimo III A "Carta"
Ref. Marco Galli
9) Giuseppe Verdi, Dies Irae
10) Liceo Scientifico "Vito Volterra"
a. Alla passata, presente e futura Italia,Vittorio Alfieri, Misogallo
b. Lettera del 19 e 20 febbraio 1799, Ugo Foscolo, Ultime Lettere di Jacopo Ortis
c. Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo, Giovanni Berchet
11) Valzer in FA (G. Verdi)
12) Liceo Scientifico V. Volterra
a. Doveri verso la Patria, Giuseppe Mazzini, I Doveri dell'Uomo 1860
13) Coro del Nabucco (G. Verdi)
14) Liceo Artistico Edgardo Mannucci
a. Il Testamento Politico di Pisacane, Carlo Pisacane
b. Libertà, Giovanni Verga
15) Marcia dell'Aida (G. Verdi)
16) Presentazione
17) Liceo Classico F. Stelluti
a. Lettera delle donne Triestine al Generale Giuseppe Garibaldi, luglio 1860
b. Innalzamento celato di Bandiera Nazionale 22 marzo 1860, dal Diario manoscritto del farmacista Carlo Sbricioli.
c. Proclama ai Fabrianesi del 17 settembre 1860.
18) Ode an die freude (Inno alla gioia) (L. V. Beethoven)
19) IPSIA G.B. Miliani
a. Lettere di Garibaldi al Signor Benigno Bigonzetti
b. Il Poncho di Garibaldi
c. "Bajardo" puledro d'eccezione
d. Il contributo delle donne marchigiane
e. Diario degli ultimi avvenimenti patriottici fabrianesi.
20) Polis arte e ANPI
21) Chiusura e ringraziamenti22) Pelago Pagina MERCURIUS per l'occasione
PIAZZA DEL COMUNE - FABRIANO 17 MARZO 2011
"RIVISITIAMO INSIEME LE RADICI DELLA CASA ITALIA"
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gni giorno assistiamo ai continui sbarchi
di migliaia di immigrati che,disperati,si avven-
turano in lunghi viaggi per il Mediterraneo
alla ricerca di una prospettiva di vita migliore
rispetto a quella offerta dai loro paesi, attra-
versati da conflitti e accese rivolte. Questi
disordini sono frutto di eventi che stanno
sconvolgendo il panorama politico del Nord
Africa: a partire dai regimi autoritari crollati in
Egitto e Tunisia, fino alla guerra che vede
contrapporsi le forze Occidentali al Leader
libico Gheddafi. Il nostro Paese sta risenten-
do pesantemente di questo massiccio afflus-
so di immigrati, sia in termini di politica inter-
na, sia in quanto risulta difficile trovare centri
in cui collocarli, sia nell'ambito della politica
estera, a causa del contrasto diplomatico con
la Francia, che con continui respingimenti, si
dimostra restia nell'accoglierli. A porre rime-
dio a tali difficoltà, ci ha pensato in parte, il
Ministro degli Interni Roberto Maroni, grazie
all'accordo stipulato a Tunisi con il rappre-
sentante dell'Alta Commissione per le Riforme
Politiche Beji Caid Essebsi. Tale intesa preve-
de la cooperazione tra i due Paesi contro
l'immigrazione clandestina e, oltre al raffor-
zamento della collaborazione tra forze di
polizia, sono previsti anche i rimpatri. Ritengo
che questo provvedimento sia un passo
avanti rispetto a qualche settimana fa, ma
d'altro canto, sembra essere arrivato un po'
troppo in ritardo e non so quanto posso real-
mente arginare questo fenomeno. Inoltre,
penso che in questo momento si debba dare
molto più peso e attenzione alle situazioni di
crisi in cui l'Italia versa. Ci sono Italiani che
ora come ora si trovano in condizioni econo-
miche precarie e molte famiglie riescono a
malapena ad arrivare a fine mese. Sebbene
comprendo e ritengo giusto dar supporto a
coloro che si trovano in fuga da un Paese in
guerra, nel quale la vita non è per nulla sem-
plice, è dovere dello Stato dar priorità alle
esigenze del popolo Italiano. Sarebbe auspi-
cabile che l'accordo fatto con il Premier tuni-
sino trovi piena esecuzione, in modo tale da
sgomberare le regioni che in questo momen-
to si trovano ad ospitare ingenti numeri di
immigrati. Ne è un esempio calzante l'isola di
Lampedusa, la quale nelle ultime settimane è
stata scenario di sovraffollamenti di persone
provenienti dal Nord Africa, che hanno susci-
tato disagi e malcontento ai cittadini locali.
Non ci resta che assistere all'evolversi degli
eventi, confidando in una rapida e serena
risoluzione di questa serie di problematiche.
OO
EMERGENZA Nazionale
IMMIGRAZIONEIMMIGRAZIONE- Di Cristian Tinti 5A Mecc.
9
Esteri
'uomo, come ogni altra forma vivente esistente sul pianeta si è evoluto,
passando dalle carrozze alle macchine, dalle macchine agli aerei, dal fare
una tela in casa all'industria tessile, fino ad arrivare ai tempi nostri in cui è
diventato il genere dominatore del pianeta. Può dominare sugli alberi
tagliandoli e facendoci case, sfruttare il petrolio per portare avanti l'econo-
mia di ogni Paese, sfruttare l'acqua per dissetare la popolazione dell'intero
mondo, ma chi fornisce tutto ciò? Da dove esce tutto quello che serve all'uo-
mo per tirare avanti la propria famiglia? Una qualunque persona risponde-
rebbe la natura, come se non avesse detto nulla di interessante, ma se ci si
ferma a riflettere un minuto sulla risposta che si deve dare, si vedrà che la
maggior parte delle persone, che hanno risposto tranquillamente alla prece-
dente domanda, ripeteranno la risposta con un tono molto più timoroso.
Perché questo cambiamento in un solo minuto? Semplice, osserviamo ciò
che è successo due anni fa nella Regione Abruzzo: il suo capoluogo è stato
raso quasi al suolo da un terremoto di 5,9 della scala Richter, il quale ha
ucciso centinaia di persone. In questo caso l'uomo dove era? La sua intelli-
genza non è servita a nulla contro la natura, l'Aquila ancora oggi si ritrova
con centinaia e centinaia di macerie, che sono diventate l'emblema fantasma
delle case di tante famiglie; la creatura vanto, più intelligente del pianeta
terra, è stata abbattuta nel giro di un minuto, massimo due. Un altro esem-
pio è quello del terremoto in Giappone, uno degli Stati più potenti industrial-
mente e tecnologicamente al mondo, che continua a consumare l'esistente
che lo circonda, per portare avanti la sua economia. Così, ci ha pensato la
natura a procurare qualche giornata di stop all'ex impero del Sol Levante ,
prima con una scossa di magnitudo 9.0, che però come si sperava, gli ha
permesso di resistere molto bene a questo "attacco" , grazie alle costruzio-
ni anti- sismiche. Dopo pochi minuti però, ecco il secondo attacco che ha
fatto capire chi la vera padrona del pianeta: Madre Natura, scatenando di
conseguenza, uno tsunami alto 10 metri e con una velocità di circa 750
km/h. Una vera tragedia, che rende l'uomo doppiamente colpevole, visto che
ancora si rischia un'esplosione nucleare derivata. Il tutto con aumento di
malattie e morti in molti Paesi del mondo. A quanto pare aveva ragione
Giacomo Leopardi, quando descrisse in una sua opera la natura, come una
donna di pietra che si disinteressa di ciò che uccide e distrugge. Però l'uo-
mo deve ammettere che cerca in ogni modo di fare arrabbiare e riempire
d'ira questa "donna" senza un cuore. Voglio comunque dare un messaggio
all'umanità, in mezzo a tanti lutti: Chi la fa l'aspetti! La rincorsa al denaro a
tutti i costi, prima o poi si paga, e di prove ce ne sono sin troppe per ragio-
nare su questa frase.
L'UOMO CONTRO L'UOMO CONTRO
LL
LA NATURA
- di Davide Colonna 5A Inf.
In questo numero dedicato alla pagina Esteri, lasciamo la politica internazionale temporaneamente, per la
riflessione di un redattore che analizza il Mondo e la sua pericolosità
11
l 25 febbraio 2011, presso l'ITIS
"Merloni" di Fabriano, si è tenuto il
progetto "la Resistenza come fonte
della Costituzione" organizzato e
sviluppato, nel pieno rispetto tematico
dell'ambito ministeriale. La
Costituzione, pilastro della nostra
democrazia, è figlia della Resistenza.
Per redigerla e per vivere in una
democrazia compiuta, la storia ha
dovuto versare molto sangue; perciò
quegli articoli dei Padri fondatori,
devono rappresentare la stella polare
di ogni cittadino, senza distinzione di
colore politico.
Ai lavori, gestiti dall'insegnante di
Diritto, Giuseppe Postacchini, sono
intervenuti il Presidente dell'ANPI
Marche, Nazzareno Re, il Segretario
Provinciale (AN) Paolo Lucarini
(anche partigiano), Igino Colonnelli
dell'ANPI di Macerata (anche scritto-
re), l' ex partigiano Giuseppe Cingolani
e l'autore Terenzio Baldoni che ha
fatto un interessante rappresentazione
storica iniziale. Il saluto-intervento del
Dirigente Scolastico Marcelli ha com-
pletato il quadro degli oratori.
L'intento dell'iniziativa in aula Magna,
era quello di rendere noto ai ragazzi,
un tema molto vicino ai giorni nostri,
ma sicuramente poco conosciuto,
anche se fa parte dell'età contempo-
ranea. Si tratta di un importantissimo
argomento, che noi studenti affronte-
remo negli ultimi mesi del quinto
anno. Toccare con mano la storia, tra-
mite testimonianze dirette, è sicura-
mente qualcosa di affascinante ma
anche utile, perché a poter raccontare
questi avvenimenti, iniziano a rimane-
re solo pochissimi anziani. Il dopoguer-
ra italiano non dobbiamo immaginar-
celo come uno scenario tranquillo e
agiato anzi, l'Italia, la nostra Italia, si
trovava a dover affrontare grandi,
grandissimi problemi. Uomini e donne
si trovarono di fronte ad un bivio:
rimanere fedeli e quindi accettare
ogni decisione da parte dello Stato o
unirsi ai gruppi partigiani insurrezio-
nalisti. Giovani fanciulle, donne di
famiglia e bambini, anche se non par-
tecipavano attivamente agli scontri
nelle campagne, erano fondamentali,
poiché fornivano viveri, portavano
notizie, collegavano, da staffette, la
città con la montagna e organizzava-
no attentati. I movimenti partigiani
non dobbiamo pensarli come distanti
dalle nostre zone, al contrario, la zona
appenninica è stata una delle più atti-
ve, da questo punto di vista.
Non a caso, nelle varie cittadine/paesi
del nostro circondario, ci sono monu-
menti dedicati a queste persone, che
hanno dato la propria vita, come nella
città di Jesi, di Cingoli, di Macerata, di
Serra San Quirico e anche a Fabriano
dove, come dice Nazzareno Re, sono
stati molti i volti di persone che hanno
lottato, come Engles Profili: il medico
dei poveri, l'eroe senz'armi.
Giuseppe Cingolani racconta con gioia
e con orgoglio, di aver partecipato alla
resistenza come partigiano ed afferma
di essere sempre ben disposto agli
incontri con le scuole, poiché vedere
gioventù, gli ricorda la sua decisione e
la sua spericolatezza di diciassettenne.
I pensieri vanno lontano nel tempo,
lunghi periodi passati con poco cibo e
senza divertimenti, tra il freddo dei
rigidi inverni e il caldo delle afose esta-
ti.
Cosa poco conosciuta da noi italiani di
oggi, specialmente giovani, è lo stretto
collegamento che intercorre, tra la
Resistenza, quindi la lotta partigiana e
la Costituzione. Proprio le stesse perso-
ne che prima si sono battute contro i
nazifascisti, hanno poi avuto lo stimo-
lo di dar vita a una Costituzione, che
sostituisse l'ormai inappropriato
Statuto Albertino.
Profonda come esperienza, sicura-
mente molto utile per capire, è la visi-
ta di questi luoghi della storia italiana
o anche i grandi luoghi dell'orrore
nazifascista, come i campi di sterminio.
Proprio a livello nazionale, esiste un
associazione "Terra del Fuoco", che
ogni anno organizza un viaggio di una
settimana a Cracovia, per visitare il
campo di Auschwitz e Birkenau.
Tramite la Provincia di Ancona, pat-
ner del progetto, anche il nostro
Istituto ha potuto farne parte, con due
studenti selezionati e delegati: il sotto-
scritto Nicola Vescovo, invitato anche
a raccontare l'esperienza durante la
mattinata di lavori, e Patrizio Cioli, il
quale al termine della giornata ha
espresso il desiderio di iscriversi
all'ANPI (Associazione Nazionale
Partigiani Italiani)
I
- Di NIcola Vescovo 4 a chim.
LA RESISTENZA COME FONTE DELLA
COSTITUZIONE
10
12
ttenzione e curiosità, grande interesse ed
entusiasmo. Questo quanto emerso a conclusione
della presentazione della filigrana della Santa Camilla
Battista Varano nel Palazzo Arcivescovile di Camerino
sabato 9 aprile.
Un'attenzione particolare è stata evidenziata da
parte degli allievi delle classi II e III della Scuola
Paritaria 'Allevi' di Camerino i quali, con compostez-
za hanno ascoltato la spiegazione di tutte le fasi che
hanno portato alla realizzazione del foglio filigranato
in ricordo della canonizzazione della Santa camerte.
Grande interesse hanno suscitato gli studenti della IV
classe del corso 'Carta' dell'ITIS "Sen. Aristide
Merloni" di Fabriano per le chiare esposizioni nel
ripercorrere le fasi della creazione della carta nella
vicina città della carta. I ragazzi, magistralmente
seguiti dai docenti Dolfi, Cingolani D., Giommetti, e dai
tecnici Cingolani C. e Spurio, hanno fatto tesoro degli
insegnamenti assorbiti negli anni frequentati
nell'Istituto Tecnico ed hanno saputo tenere alta l'at-
tenzione dei compagni più piccoli e dell'intera platea
che ha seguito gli interventi nel suggestivo scenario
dei sotterranei del Palazzo Arcivescovile.
Il saluto dell'Arcivescovo Mons. Brugnaro ha voluto
sottolineare l'importanza della carta, mezzo di
comunicazione eccellente, che ha permesso all'uma-
nità di progredire nei secoli, di spogliarsi dell'igno-
ranza, di rendersi sempre più libera. La fondamenta-
le invenzione, ha permesso di trasmettere a più
genti, da parte di un numero sempre più elevato di
persone, il pensiero di tutti coloro che avevano idee
da divulgare e condividere.
Il Direttore dell'Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici,
arch. Cristini, ha ringraziato gli studenti dell'ITIS, per
i loro contributi ponendo l'accento sull'importante
testimonianza di storia che si è sviluppata attraverso
la carta tra le diverse generazioni. I nuovi mezzi di
inventariazione 'digitale' non forniscono ancora cer-
tezze che riusciranno a oltrepassare tanti secoli per
trasmettere la storia di oggi alle future generazioni.
I ragazzi dell'Istituto hanno poi donato
all'Arcivescovo e agli insegnanti presenti una compo-
sizione di carte diverse, tra cui la filigrana della Santa
Camilla Battista. E' seguita una visita guidata ai docu-
menti esposti in mostra. Le scolaresche si sono sof-
fermate particolarmente di fronte al carteggio relati-
vo al Vescovo di Camerino Emilio Altieri, divenuto poi
papa assumendo il nome di Clemente X (sconosciuto
per lo più alle nuove generazioni) e quello relativo
alle testimonianze dei miracoli della Santa.
Un fascino particolare ha destato la realizzazione
della carta fatta a mano, attività per la quale, dopo
una breve dimostrazione effettuata dagli studenti
delle Superiori, per l'occasione diventati 'Mastri
Cartai', i ragazzi delle scuola media si sono entusia-
smati parecchio, perché impegnati in prima persona
nella creazione del foglio.
Entusiasta anche il Dirigente Scolastico dell'ITIS prof.
Giancarlo Marcelli, che ha sottolineato la carica con
cui i piccoli visitatori hanno partecipato al laborato-
rio. Trasporto da parte dell'Arcivescovo che, trasci-
nato dall'energia dei ragazzi, ha collaborato con gli
stessi nella realizzazione di alcuni fogli di carta.
Il 9 aprile 2011 sarà ricordato probabilmente da tutti
gli allievi che hanno visitato la mostra, forse perché
è il giorno del compleanno della Santa, o perché è il
giorno della presentazione delle filigrana realizzata
dagli studenti dell'Istituto Tecnico, oppure perché è il
primo giorno della Settimana della Cultura, indetto
dal Mibac (Ministero per i Beni Ambientali e Culturali);
molto probabilmente lo ricorderanno per essere riu-
sciti a fabbricare finalmente il proprio primo foglio di
carta. Un Angelo di sei anni mi ha detto: "è importan-
te imparare a fare la carta, così potrò farla da solo e
potrò scriverci sopra". Un bel sogno da bambino: ma
dietro a questo pensiero c'è tutta la storia dell'uomo
e la ricerca della libertà.
Laboratorio di carta Laboratorio di carta
AA
- di Luca Barbini
all'Arall'Arcicivvescoescovvado di Camerinoado di Camerino
13
- DI Filippo Brencio 5a carta
e Il gruppo giovani dell'Oratorio della Misericordia
l utto è iniziato da un incontro, come spesso accade.
Precisamente il 15 ottobre 2010, quando il gruppo giovani dell'Oratorio
della Misericordia ha incontrato Paolo Strona, architetto fabrianese
che da diversi anni collabora con il "movimento Africa-Mission-coope-
razione e sviluppo", fondato dal don Vittorio Fattorini.
Paolo Strona può essere definito un "costruttore di ponti" tra Fabriano,
Piacenza (sede del movimento) e il Karamoja, aridissima terra nel
Nord-Est dell'Uganda, abitata da pastori seminomadi. E' una delle
regioni dell'Africa dove è più difficile la sopravvivenza e più impegnati-
va è la sfida dello sviluppo.
La testimonianza del suo operare in questi posti dell'Africa centrale ci
ha talmente preso che, in sei, abbiamo risposto sì all'invito ad andare
in Karamoja.
Partiremo in luglio per due settimane, per partecipare ad un cammino
di fede lì in Africa, chiamato "Vieni e Vedi"; accompagnati da un sacer-
dote del movimento e dal nostro don Andrea Simone, faremo l'espe-
rienza concreta della missione. Abbiamo così adottato un progetto:
sostenere il Centro Giovani "Don Vittorione" in questa terra africana,
come a costruire un ponte vivo e concreto,che unirà l'Oratorio della
Misericordia di Fabriano e il Centro Giovani in Karamoja.
Porteremo il frutto dei nostri lavori; come quello ricavato dalla vendi-
ta dei nostri manufatti esposti al mecatino di Santa Lucia in dicembre
e dai calendari fotografici 2011, con protagonisti giovani, ragazzi, bam-
bini della parrocchia, divulgati nel periodo natalizio. Ora stiamo orga-
nizzando incontri pubblicitari per alcune ditte, che doneranno il loro
contributo al progetto.
Il ricavato passerà su quel ponte di cui si parlava e arriverà con noi ai
fratelli della missione in Karamoja.
GIOVANI:
e IL KARAMOJAe IL KARAMOJA
TT
UN PONTE TRA FABRIANO
14
‘Istituto Industriale Merloni, selezionato dall'Ufficio Scolastico
Regionale, nel periodo pre-estivo dell'anno passato, su missiva del
MIUR , con il compito di rappresentare la Regione Marche al
Seminario presso lo Yad Vashem di Gerusalemme dal 27 Agosto - al
05 Settembre 2010, pur impossibilitato a partecipare per un incon-
veniente dell'ultima ora, si onora della scelta che premia una scuo-
la sempre attenta agli studi sulla Shoah. L'ITIS impegna da anni
risorse umane nei lavori che riguardano le realtà congressuali sul
tema, gli approfondimenti continui verso le conoscenze storiografi-
che sull'Olocausto, contribuendo con prodotti di informazione,
didattici, organizzazione di giornate dedicate, nel contesto di una
costante "linea" di contatti nazionali ed internazionali. Ogni anno
scolastico, le diverse attenzioni professionali, in questo settore, si
incrociano tra incontri, studi, produzioni multimediali, che coinvol-
gono il Merloni e le istituzioni dell'intero panorama nazionale e del
Paese di Israele. In quest'ultimo seminario, con selezione degli USR
di competenza, voluto dal MIUR, in collaborazione con il Convitto
Nazionale "Vittorio Emanuele II" di Roma, che ha curato la parte pre-
paratoria del viaggio, si è basata la finalità della valenza formativa,
sul piano scientifico, didattico e umano, predisposto dall'Istituto di
Studi Superiori del museo della città santa., in funzione dell'utenza
italiana. La modalità, provata e validata in precedenti esperienze che
docenti, formatori e addetti alla comunicazione hanno potuto avere,
è la base da cui iniziare, per trasmettere competenze e apprendi-
menti. Il compito di essere delegati ufficialmente, rappresenta il
punto cardine in cui si sommano responsabilità personali, cittadine,
regionali, in un sistema che fa di ogni prescelto, un componente
visibile, anche se con una delicata posizione, dell' istruzione civica
italiana. Al riguardo, nonostante il forzato forfait, l'Industriale "Sen.
Aristide. Merloni", ha avuto ultimamente una proposta di invito, dalla
Direzione dell'USR Marche, per collaborare nell'organizzazione di un
tavolo di lavoro, per un importante convegno nazionale, dedicato
alla Shoah, che si dovrebbe tenere entro l'anno 2012, in una sede
consona della Capitale. Le molteplici esperienze acquisite nelle pre-
cedenti missioni a Gerusalemme e durante i vari incontri-studio
interregionali, alla presenza di eminenti persone legate al mondo
storico ebraico, saranno un utile propulsore per arricchire lo spes-
sore dell'evento.
Marco Galli
LL
dal MIUR, all' USR ANCONA
ISRAELE ISRAELE
e ITIS Merloni
15
Due parole: molte vite.Due parole: molte vite.
Stiamo parlando della donazione di organi, cioè del prelievo diStiamo parlando della donazione di organi, cioè del prelievo di
un organo o tessuto "sano", da un soggetto donatore e il sucun organo o tessuto "sano", da un soggetto donatore e il suc--
cessivo trapianto o innesto su un soggetto ricevente. In molticessivo trapianto o innesto su un soggetto ricevente. In molti
casi di gravi malattie che colpiscono gli organi o tessuti delcasi di gravi malattie che colpiscono gli organi o tessuti del
corpo umano, il trapianto è l'unica terapia efficace. corpo umano, il trapianto è l'unica terapia efficace.
Si possono trapiantare organi (cuore, fegato, pancreas, polmoSi possono trapiantare organi (cuore, fegato, pancreas, polmo--
ne, rene ed intestino) o innestare tessuti (cornee, sangue, osso,ne, rene ed intestino) o innestare tessuti (cornee, sangue, osso,
cartilagini, valvola cardiaca, vasi sanguigni, cute).cartilagini, valvola cardiaca, vasi sanguigni, cute).
Ma chi può donare?Ma chi può donare?
L'AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, TessutiL'AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti
e Cellule) sottolinea che i donatori sono persone di tutte le etàe Cellule) sottolinea che i donatori sono persone di tutte le età
che muoiono in ospedale a causa di un'irreversibile lesione alche muoiono in ospedale a causa di un'irreversibile lesione al
cervello o di un prolungato arresto cardiaco (almeno 20 minucervello o di un prolungato arresto cardiaco (almeno 20 minu --
ti), cioè tutte le persone in cui viene accertata la "morte cereti), cioè tutte le persone in cui viene accertata la "morte cere --
brale o encefalica". Questa provoca la distruzione delle cellulebrale o encefalica". Questa provoca la distruzione delle cellule
cerebrali, causando la morte del paziente per irreversibile ecerebrali, causando la morte del paziente per irreversibile e
completa cessazione dell'attività cerebrale.completa cessazione dell'attività cerebrale.
La morte cerebrale viene certificata da un collegio di tre mediLa morte cerebrale viene certificata da un collegio di tre medi --
ci (medico legale, anestesista-rianimatore, neurofisiopatologo),ci (medico legale, anestesista-rianimatore, neurofisiopatologo),
per un intervallo di tempo non inferiore a 6 ore. Dopodiché gliper un intervallo di tempo non inferiore a 6 ore. Dopodiché gli
organi vengono prelevati e trapiantati a pazienti selezionati traorgani vengono prelevati e trapiantati a pazienti selezionati tra
i tantissimi iscritti in lista d'attesa. Giusto per dare qualchei tantissimi iscritti in lista d'attesa. Giusto per dare qualche
numero reale, in Italia il numero totale dei pazienti in lista d'atnumero reale, in Italia il numero totale dei pazienti in lista d'at --
tesa nel 2010 è stato di 9489 persone. Di questi, 7021 sono intesa nel 2010 è stato di 9489 persone. Di questi, 7021 sono in
attesa di un trapianto di rene con un tempo medio di attesa inattesa di un trapianto di rene con un tempo medio di attesa in
lista pari a 3,01 anni;1322 per un trapianto di fegato con unlista pari a 3,01 anni;1322 per un trapianto di fegato con un
tempo medio di attesa in lista pari a 2,04 anni; 728 per un tratempo medio di attesa in lista pari a 2,04 anni; 728 per un tra --
pianto di cuore con un tempo medio di attesa in lista pari a 2,36pianto di cuore con un tempo medio di attesa in lista pari a 2,36
anni; 260 per un trapianto di pancreas con un tempo medio dianni; 260 per un trapianto di pancreas con un tempo medio di
attesa pari a 3,25 anni; 345 per un trapianto di polmone con unattesa pari a 3,25 anni; 345 per un trapianto di polmone con un
tempo medio di attesa pari a 1,86 anni.tempo medio di attesa pari a 1,86 anni.
Questi numeri sono spaventosi..e allora cosa fare?Questi numeri sono spaventosi..e allora cosa fare?
Per diventare donatori basta veramente poco. Attualmente laPer diventare donatori basta veramente poco. Attualmente la
legge stabilisce il principio del consenso o dissenso esplicito,legge stabilisce il principio del consenso o dissenso esplicito,
cioè ognuno ha la possibilità di dichiarare validamente la procioè ognuno ha la possibilità di dichiarare validamente la pro --
pria volontà.pria volontà.
Questo è possibile tramite la registrazione della volontà pressoQuesto è possibile tramite la registrazione della volontà presso
gli appositi sportelli delle Aziende Sanitarie Locali e dei Comuni;gli appositi sportelli delle Aziende Sanitarie Locali e dei Comuni;
iscrivendosi all'AIDO o semplicemente effettuando una dichiaraiscrivendosi all'AIDO o semplicemente effettuando una dichiara --
zione di volontà alla donazione di organi e tessuti scritta su unzione di volontà alla donazione di organi e tessuti scritta su un
foglio bianco che riporti nome, cognome, data e luogo di nascifoglio bianco che riporti nome, cognome, data e luogo di nasci --
ta, data e firma e portando questo foglio sempre con sé.ta, data e firma e portando questo foglio sempre con sé.
Sul sito dell'AIDO si può trovare il modulo di adesione da compiSul sito dell'AIDO si può trovare il modulo di adesione da compi --
lare e tutte le informazioni necessarie per un "potenziale donalare e tutte le informazioni necessarie per un "potenziale dona--
tore". Insomma basta veramente un click! tore". Insomma basta veramente un click!
La donazione di organi è un atto anonimo, non si ha un compenLa donazione di organi è un atto anonimo, non si ha un compen--
so economico e non si può conoscere l'identità del donatore eso economico e non si può conoscere l'identità del donatore e
del ricevente. del ricevente.
La donazione di organi è un atto di estrema SOLIDARIETA'. La donazione di organi è un atto di estrema SOLIDARIETA'.
socialesociale
DONAZIONE DI ORGANI
Trapianto Innesto
Corrispondente Università Bologna
di Giulia Violini
COME E PERCHE'?
16
narrativanarrativa
er chi non è abituato a scrivere o leggere messaggi del genere,
potrebbe non essere facile riuscire a capire cosa ci sia scritto, per gli
inesperti questo è un difficilissimo rebus. E' risaputo che gli italiani vanno
pazzi per il cellulare. Se poi ci si concentra sui più giovani e sulle donne,
salta fuori che il telefonino è lo strumento di gran lunga più utilizzato per
la comunicazione interpersonale , soprattutto nella sua funzione di
"short message system", ovvero dell'invio di messaggi scritti, i cosiddet-
ti SMS.
A leggere le statistiche, i numeri per questo fenomeno sono impressio-
nanti: secondo l'istituto di ricerca ISIMM, ogni giorno in Italia vengono
scambiati circa 63.000.000 di SMS.
Evidentemente, questa moda sta condizionando molti aspetti della nostra
vita e la scrittura dei messaggi SMS, con la necessità di restare confina-
ti all'interno di un numero massimo di 160 caratteri a messaggio, ha por-
tato alla realizzazione di un vero e proprio nuovo linguaggio da parte
degli utenti, fatto di abbreviazioni, faccine che esprimono stati d'animo,
numeri e simboli.
La lista di queste abbreviazioni e di questi simboli si è allungata a dismi-
sura , così tanto da far diventare un semplice messaggio in un codice da
decifrare. Io personalmente non uso queste abbreviazioni nè per i mes-
saggi nè per la chat, è semplicemente una questione di abitudine. Mi
rendo conto che se oggi avessi la necessità di scrivere abbreviato in
chat o sul cellulare, impiegherei molto più tempo rispetto a scrivere tutta
la parola completa. Penso che le abbreviazioni siano molto utili, in quan-
to facciano risparmiare molto tempo a chi scrive. Inoltre, dato che 160
caratteri in un sms sono molto pochi, queste sigle ci permettono di man-
dare un solo sms anziché 2 o 3. Le abbreviazioni sono utili, ma a volte si
tende ad abusarne. Si usano tantissimo negli SMS, giustamente. ma nelle
e-mail andrebbero evitate il più possibile, soprattutto quelle che non
sono "codificate" nell'uso comune della posta elettronica. Quando scri-
viamo usiamo delle abbreviazioni tipo : "t.v.b" che vuol dire ti voglio bene
, "cmq" che vuol dire comunque , "cm"che vuol dire come e tante altre.
Questo è un linguaggio che alcuni usano molto per non farsi capire dagli
adulti. Però a volte si usano le abbreviazioni anche nel linguaggio scritto,
a scuola. Questo secondo me è sbagliato perché non è un uso corretto
della lingua italiana e si teme che diventi un handicap nel futuro dei
ragazzi. Sono sicuro che si possa distinguere l 'uso delle abbreviazioni
quando si è al computer, da quando si è a scuola; cioè usarle solo quan-
do è possibile . Resta il fatto che questo è un linguaggio proprio dei
ragazzi, che gli studiosi non sono riusciti ancora a misurare.
"Sostituire le "x" con le "z" e le "k" con le "c" , non è mai stato così chia-
ro…"
M XKè ??? ;)
- di matteo bolognesi 5A inf.
-Ciao cm stai ? tt bn ?
-bnssm grz !!! t ttt ok? Ap gg l'ho vsto !
-OMG !! C sntm dp !!!
PP
17
WESTERNWESTERN
cinemacinema
olevo concludere questo anno scolastico, con un grande regista
italiano, che ha fatto la storia della Settima Arte…il grande Sergio
Leone. E' stato regista, sceneggiatore e produttore cinematografico. E'
considerato uno dei più importanti "direttori" della storia del cinema,
particolarmente noto per i suoi film del genere spaghetti-western pur
avendo girato molto meno di altri colleghi. Spaghetti- western: un
appellativo davvero riduttivo ed inclemente, per tutto quello che è stato
il rivoluzionamento scenico e psicologico nella visione dei COWBOY
nostrani, apportato dal Maestro italiano. La conduzione degli attori e
della troupe di Leone ha regalato una sua regia innovativa, ricca di ori-
ginalità e stile, ha fatto scuola e ha contribuito alla rinascita del western
negli anni sessanta, grazie a film come: Per un pugno di dollari, Per
qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo (che formano la
cosiddetta trilogia del dollaro). Di questi film voglio parlare di uno in
particolare che mi ha colpito, il secondo della trilogia: Per qualche dol-
laro in più. La storia è ambientata nel Nuovo Messico dove "El
Indio"(Gian Maria Volontè) uno psicopatico capo di una feroce banda di
"desperados" viene liberato dai suoi uomini da un carcere messicano.
Nel frattempo, da un'altra parte del West, "Il Monco"(Clint Eastwood),
così chiamato per l'abitudine ad usare solo la mano sinistra, lasciando
la destra sempre libera per sparare, è un cacciatore di taglie che vaga
per il paese alla ricerca dei più "remunerativi" criminali della zona, e
come lui anche il colonnello Douglas Mortimer (Lee Van Cleef), ex uffi-
ciale sudista dalle maniere raffinate, ma anche un abile killer intento
allo stesso lavoro. Benché in luoghi diversi, i due mettono gli occhi sulla
lucrosa taglia di "El Indio", ma mentre per il Monco è solo una questio-
ne di denaro, il Colonnello vuole "El Indio" per un'altra ragione. Dopo
molte peripezie dei tre protagonisti, il film si conclude con lo scontro
finale, che vede coinvolti i tre. Nasce così in questo secondo film di
Sergio Leone il vero duello in stile "leoniano", che segnerà per sempre
la storia del genere western. Infatti si confrontano Lee Van Cleef e Gian
Maria Volontè con una melodia che fuoriesce da un carillon, che sembra
scandire i secondi verso la morte di uno dei due. Scene in primissimo
piano al rallenti, silenzi dove si ode solo il rumore del vento o degli
speroni, riprese dal basso e facce come maschere, dalle espressioni
uniche; introspezione a tutto campo. Un film eccezionale, adatto ad ogni
tipo di età, dai più piccoli ai più anziani. Leone ci trascina con se, attra-
verso le mille avventure del vecchio west, dove incontriamo degli attori
del calibro di Clint Eastwood e Gian Maria Volontè. Oltre a tutto ciò, ho
scelto proprio questo film, anche per un altro motivo; infatti il vero
tocco d'arte viene dato dal grande Ennio Morricone. Le sue colonne
sonore si adattano perfettamente al clima della pellicola, dando vita a
scene da togliere il fiato, che hanno fortemente collaborato a far entra-
re nella storia del cinema internazionale, questo strepitoso lungome-
traggio all'italiana.
- Di Tommaso Brunori 5A CHIMICA
V
SPSPAAGHETTIGHETTI
18
a musica è un'arte vera e propria per
tutte le generazioni: ha il suo compositore,
che attraverso il suo linguaggio, fedele alle
varie tendenze, ci riferisce indirettamente
un messaggio e ci regala emozioni; a noi
spetta il compito di interpretarlo e di usarlo
nel modo che riteniamo più opportuno. Per
noi giovani il concetto di musica è un po'
cambiato rispetto ad altri tempi: essa non è
più un'arte, ma un metodo per evadere dal
nostro standard di vita. Infatti oggi cerchia-
mo nella musica un mondo impossibile e
irrealizzabile per sottrarci ai dolori, alle
sofferenze, ai problemi, alle difficoltà e alle
fatiche di ogni giorno. E' ormai risaputo
che noi adolescenti preferiamo scegliere la
via più breve e più semplice; così ci rifugia-
mo nel mondo della musica che ci offre un
riparo immaginario e intoccabile; ma non
vogliamo viverla fino in fondo: ci piace
sapere che è sempre disposta ad accoglier-
ci, lei, il mondo migliore che tutti desideria-
mo, quando siamo oppressi dalla società
contemporanea ipocrita, falsa e fondata sul
consumismo.
Quindi noi non viviamo la musica ma la
abitiamo soltanto perché ci entriamo senza
conoscere l'ambiente e tutto ciò che lo cir-
conda e ne usciamo quando ci fa più como-
do, usufruendo di essa solo come un passa-
tempo. Infatti, molte volte, mentre l'ascoltia-
mo, pensiamo ad altro o facciamo altre
cose, sogniamo ad occhi aperti e ci faccia-
mo cullare dalla sua melodia senza prestare
attenzione, senza cercare di capire, di assa-
porare e gustare ciò che veramente vuol
trasmetterci. Tuttavia non penso che siamo
completamente estranei ad essa: cerchia-
mo di interpretare il suo linguaggio e il suo
messaggio, ma il più delle volte ascoltiamo
e capiamo soltanto ciò che vogliamo senti-
re, senza badare al suo vero significato che
talvolta è ambiguo ed equivoco, forse osta-
colato dalle lingue diverse attraverso le
quali ci sopravviene. D'altro canto penso
che in noi giovani è cresciuta la passione e
la voglia di creare, realizzare ed eseguire la
musica: essa è un modo per esprimere e
manifestare a tutti le nostre emozioni, ciò
che abbiamo veramente dentro di noi,
senza tenere conto dei giudizi altrui e
soprattutto degli adulti che talvolta ci
costringono a reprimere i nostri sentimen-
ti, le nostre opinioni, i nostri pensieri per-
ché non riescono a capirli o non li condivi-
dono. Ciò nonostante, questa voglia di com-
porre musica sta diventando sempre più
tecnologica per i vari software che, da un
lato, sostituiscono gli strumenti veri e pro-
pri e in parte la musica vera, ma dall'altro
lato, sono il nostro modo di esprimerci,
quindi non può essere emarginato perché
è come reprimere la libertà di pensiero.
Inoltre le note di adesso sono legate molto
alle etichette, al business e al consumismo
che ci assorbe in tutti i modi possibili: dalla
tv a internet, dai cellulari alle radio, che
oggigiorno sono diventati parti integranti
della nostra società. E' quasi impossibile
non essere influenzati da essi e ciò masche-
ra la nostra vera passione, tutto gira intor-
no al brano più sentito, al video più visto, al
cantante più famoso senza badare ai nostri
gusti: se ascoltiamo un genere di un certo
tipo siamo trendy e alla moda, se ne ascol-
tiamo un altro siamo "fuori dal mondo". Da
tutto ciò mi sembra che la musica venga
usata come un mezzo per integrarsi nella
società, per far parte di un gruppo, smi-
nuendo così la sua vera arte. Quindi penso
che, in noi giovani, questa passione non sta
diminuendo, anzi, sta crescendo sempre
più grazie anche alla tecnologia; forse sta
cambiando faccia, ma non sta entrando in
un'epoca oscura per quanto riguarda il suo
lato artistico; tuttavia bisogna valorizzarla
perché sta perdendo il vero senso per cui è
nata: essere vissuta e compresa per arric-
chire la propria sensibilità e la capacità di
comunicare con gli altri in un linguaggio
universale.
MUSICAMUSICA
- Di Christian Savelli 5B Inf.
L
GIOVANI e MUSICA
19
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ettimana memorabile quella che da LUNEDI' 11
a SABATO 16 APRILE 2011 ha visto i ragazzi atleti
dell'ITIS, primeggiare sulle altre scuole-formazioni
della Provincia.
Infatti in Osimo, la settimana si è aperta con le
gare di Atletica leggera e la nostra rappresentati-
va formata da ABOULKHIR AYOUB, BALDELLI LEO-
NARDO, DE SIMONE LEONARDO, ONU JUVENAL, MEN-
TUCCI ANDREA, PIERMARTIRI SAMUELE, TONELLI
TIZIANO, CAMPANELLI GIACOMO, CARTISANO GIU-
SEPPE, MARINI ALEX ( GASHI FRANCESCO campione
comunale era infortunato ) è riuscita con un gran-
de lavoro di gruppo a conquistare il titolo a squa-
dre e a qualificarsi per la gara regionale del 12
Maggio che si terrà a Fermo. Da sottolineare che
nessuno degli atleti facenti parte della rappresen-
tativa, pratica abitualmente Atletica come speciali-
tà, e quindi tutto ciò che è arrivato, si deve alla dut-
tilità coordinativa e mentale di questi speciali alun-
ni dell'ITIS. Affrontare la competizione, per alcuni di
essi, significa vivere con una forte tensione emoti-
va, una prova per la prima volta, e non è sempre
facile gestire l'ansia che tiene in scacco, tra la
volontà di primeggiare e la paura di uscire sconfit-
to. Ma tant'è.
Sabato poi a Jesi, sotto l'attenta regia degli amici
di FABRIANO RUGBY, che ringraziamo per la com-
petenza e disponibilità dimostrata, le due rappre-
sentative ALLIEVI (1995-96 ) e JUNIORES ( 1994-93)
composte da un certo numero di atleti del SAN
LORENZO RUGBY, hanno lottato con forte attacca-
mento ai colori della scuola, dando il meglio di sé.
In particolare per gli JUNIORES sono saliti sul podio
ABOULKHIR AYOUB,BELLOBURZO CARLO,BUONISSI-
MO GENNARO,CIABOCHI DAMIANO,COMODI PAOLO,
DROGHINI MATTEO,FAGGIONI GABRIELE, GRAZIANO
LUIGI,ONU JUVENAL, PANARELLO EMANUELE, RONDI-
NI AMEDEO, SPADINI ALESSIO,SZYBIST KRYSTIAN,
TORTOLINI MIRKOe per gli ALLIEVI ANTOGNOLI
GABRIELE, BURZICHELLI MIRCO, BUSONERA RICCAR-
DO, CONTARDI ALESSANDRO, DAMIANI MATTIA,
LANARI NICOLA, LATTANZI LUIGI, MARINELLI LOREN-
ZO, MONTANARI DAVIDE, PERSI FRANCESCO, POLVE-
RIGIANI MICHELE, aggiudicandosi l'accesso alla fase
successiva regionale che si terrà sempre a JESI il
30 aprile 2011.
PER ASPERA AD ASTRA dunque…e in bocca al lupo a
questi UNIQUE UNIQUE ITIS PEOPLE.
SPORTSPORT
- DI Filippo Brencio 5A CARTA
L’ITIS allaL’ITIS alla
Meta
SS
N. 22 - anno 7°
Maggio 2011
Rosa Purpureadi
Hermann Hesse
Ti avevo cantato una canzone.Tu tacevi. La tua destra tendeva
con dita stanche una grande,rossa, matura rosa purpurea.
E sopra di noi con estraneo fulgoresi alzò la mite notte d'estate,
aperta nel suo meraviglioso splendore,la prima notte che noi godemmo.
Salì e piegò il braccio oscurointorno a noi ed era così calma e calda.
E dal tuo grembo silenziosa scrollastii petali di una rosa purpurea.
L'Angolo della Crvsca in versi
ILMESSAGGERODEGLIDEI
Promosso dall’Istituto Tecnico Industriale Statale “Sen. Aristide Merloni”
Patrocinio di:
Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili del Comune di Fabriano
www.itismerloni.it
ome ogni anno nel periodo invernale, intorno alla giornata mondiale del ricordo delle vittime della shoah, l'associa-
zione Terra del Fuoco ha organizzato treni, con partenze da tutta Italia con destinazione Cracovia. Quest' anno ha preso
parte al progetto anche la Provincia di Ancona, dando l'opportunità a circa 25 ragazzi delle varie scuole appartenenti al
compartimento prov. di Ancona, di prendere parte a questa iniziativa. E così, dopo vari incontri di preparazione, siamo par-
titi il 12 febbraio dalla stazione della città Dorica, nel tardo pomeriggio di un freddo sabato, dopo aver aspettato assi-
duamente sulla banchina, il treno del binario 1 con destinazione Polonia.
Nella notte abbiamo visto spuntare le due luci della locomotiva con dietro una serie di vagoni, con tanti ragazzi che ci
salutavano; qui è iniziato il nostro viaggio. Appena salite le tre scalette del vagone dedicato a noi, abbiamo cominciato a
fare conoscenza anche con le altre persone provenienti dalle altre parti della riviera adriatica. Tante erano le sfumature
che ci contraddistinguevano, ma avevamo un unico obiettivo, quello di conoscere. Mentre viaggiavamo nelle ore più fredde
della notte, nel treno, l'unico rumore pronunciato era quello dello scorrere delle ruote sui binari e piano piano le colli-
ne ondulate italiane hanno lasciato il posto a immense distese gelate, le stazioni dei treni diventavano sempre più picco-
le fino ad arrivare alla grande stazione di Cracovia. In venti ore di viaggio, con tutte le attività proposte, non abbiamo
affatto sentito il peso della noia o della tristezza, perché tutto era ben organizzato e allietato da musica e iniziati-
ve. A Cracovia ci siamo trovati davanti l'ostello, simbolo del treno della memoria, proprio per la sua capacità di ospita-
re un gran numero di persone e anche qui tanti ragazzi e tanti dialetti.
Nei giorni di permanenza nella città, le tappe fondamentali sono state il ghetto, il campo di concentramento di Auschwitz,
il campo di sterminio Birkenau. Il ghetto, seppur poco conosciuto, in realtà è un importante esempio per capire come gli
ebrei, con l'avvento del nazismo, fossero sempre più confinati all'esterno delle mura cittadine: dalla vista di questa spe-
cie di ex- quartiere, si evince come fossero tenuti proprio da parte. Già alla visione di queste mura di recinzione e
dalle parole della guida, ci siamo chiesti come sia possibile confinare una persona dentro un perimetro, solo perché con-
siderata biologicamente inferiore alla razza ariana.
Il giorno seguente lo abbiamo dedicato completamente alla visita dei luoghi di morte e ci siamo trovati ancora di più a
contatto con la dura realtà, poiché scorrendo per le vie di Auschwitz, abbiamo assistito a dei veri e proprio luoghi del
terrore, stanze vuote che portavano ancora l'odore di persone che in quei luoghi erano morte per la fame, per il freddo,
per malattie o per le torture. La prima cosa che abbiamo percepito sul nostro corpo è stato proprio il freddo, un freddo
che ci ha presentato una terra color mattone ma priva di neve; noi nonostante i vestiti pesanti e i giubbotti avevamo i
brividi, ma non c'era alcun termine di paragone, tra noi e quei poveretti, che invece indossavano una semplice camicia a
maniche lunghe in inverno e una a maniche corte in estate. Nei vari blocchi, molte erano le foto di ebrei sulle pareti,
sotto le quali vi era descritta la permanenza, se così possiamo definirla, all'interno del campo. Si parla di giorni, set-
timane, mesi, ma sono pochissime le persone che sono riuscite a sopravvivere anni. Nel blocco principale invece, vi erano
riportate alcune cifre, di quella che era stata la shoah ad Auschwitz .
IL MESSAGGERO DEGLI DEI
REPORT n°22 anno 7 MAGGIO 2011
c
TRENO DELLA MEMORIA 2011
Report
Una bella avventuraUna bella avventura
Leggere numeri con molti zeri non fa giustamente molta impressione, non rende l'idea di quello che c'è dietro a quelle cen-
tinaia, migliaia di esseri umani. Si parla di 6 milioni di vittime, ma dietro a ciò, c'è un'immensità di significati. La
vita di una persona è fatta di tanti avvenimenti, di tante sfaccettature, ogni persona è unica, invece 6 milioni di perso-
ne sono solo una statistica che dice tutto, ma che non dice niente. Poi questa è una cifra approssimativa, basata solamen-
te sui pochi documenti ritrovati, che erano sfuggiti dalle mani naziste, i quali avevano cercato di eliminare ogni traccia.
Ad Auschwitz, oltre ai vari blocchi, all'entrata si nota l'insegna famosa in tutto il mondo "Arbeit Macht Frei", il lavoro
rende liberi, che alla fine non dice niente di sbagliato, ma ad essere sbagliato è il contesto e le condizioni in cui quel-
le persone erano costrette a lavorare. La cosa più straziante è stata quella aver negato il diritto fondamentale: la vita.
Raccapricciante è stato vedere la camera a gas dove, a condurre alla morte principalmente donne e bambini, era il famoso gas
Ziklon B, contenuto all'interno delle scatole che venivano gettate dall'alto, in una stanza ermeticamente chiusa. Un conte-
nitore poco più grande di una scatola di pomodori è costata la morte di tantissime persone. Per non parlare della sorte che
è toccata a coloro che venivano messi all'interno dei forni crematori e ridotti in un mucchietto di ceneri. L'altro campo
di concentramento chiamato anche Auschwitz 2, ha dato ancora di più una raccapricciante sensazione, poiché si vedevano solo
baracche, un immenso campo di 75 ettari, contornato da strati su strati di filo spinato; in questo luogo del terrore, i
deportati arrivavano direttamente con il treno o meglio con i vagoni merci. Ogni arrivo di convoglio significava una sele-
zione: se eri un uomo con l'età compresa tra i 20 e i 45 anni, il destino che ti sarebbe toccato era quello del lavoro.
Invece donne e bambini avevano una permanenza più lunga nel campo, se sani e di una certa età. A questo punto non so cosa
sia stato meglio: se scendere da un treno e trovarsi la morte in faccia o passare mesi su mesi al freddo senza libertà e
con il fisico che da un giorno all'altro avrebbe potuto cedere.
Quando i giorni di permanenza a Cracovia sono terminati e abbiamo dovuto rifare le valigie e tornare alla stazione, si
respirava un clima del tutto diverso, nessuno di noi voleva lasciare quel posto in cui eravamo stati trattati benissimo, ave-
vamo fatto conoscenze, avevamo stretto amicizie e soprattutto avevamo toccato con mano, quello che era stata la Shoah, ma
forse il vero viaggio era appena iniziato. Le 20 ore che ci hanno riportato a casa sono state forse le più dure, proprio
perché stavamo riflettendo su quanto avevamo visto e il nostro compito era ora quello di raccontare la nostra esperienza agli
altri, che non avevano avuto la fortuna di viverla. Quindi le valli ghiacciate, piano piano, hanno ridato il posto alle col-
line italiane, fino ad arrivare a casa, nell'appennino umbro-marchigiano. Ad esperienza fatta posso sicuramento dire che non
è stata una passeggiata, non è stata una gita, è stata forse più un'avventura, ma ne è valsa la pena viverla. Un film per
quanto ben fatto , per quanto realista non dice tutto, invece appena scendi le tre scalette del pullman e ti ritrovi davan-
ti ad Auschwitz sei solo, immerso nel freddo e nella paura. L'opportunità che "Terra del Fuoco" dà agli studenti italiani
non è cosa da poco e per questo motivo ringrazio l'organizzazione che ha programmato tutto con cura, l'associazione " Libera
Jesi" che ci ha guidati negli incontri di preparazione e ci ha fatto da accompagnatori durante i giorni di viaggio e infi-
ne la scuola in particolare la Prof.ssa Arnalda Ranciaro e Il Dir. del giornale Marco Galli, i quali mi hanno presentato il
progetto e da non dimenticare il Preside Giancarlo Marcelli, che ci ha permesso di allontanarci per una settimana dalla scuo-
la, anche se in quei giorni c'è stata attività didattica a tutti gli effetti.
NICOLA VESCOVO 5A CHIMICA
a storia ci insegna che le distanze non sono ostacoli impossibili da valicare, come Cristoforo Colombo, che dopo mesi e mesi di navigazione rag-giunse le coste dell'America, o la Luna , ah! che bella la Luna da quaggiù! ..Sembrava inarrivabile eppure, siamo stati pure lì!
Una storia simile, che narra di un lungo viaggio, un viaggio che tutt'ora deve ancora finire è, senza dubbio, quello che racchiude il semplice e magnificocammino nel corso della storia moderna, ed antica, della carta. Gli antichi egizi già nel 3000 a.C. usufruivano, come supporto per la scrittura, del Papiro,molto simile ad un foglio di carta odierno. Possiamo però catalogare come data "ufficiale" della nascita della carta il 105 nella corte di Ts'ai Lun in Cina.In seguito anche altre realtà cartarie si sono sviluppate nel Mondo: noi ricordiamo quella che ci tocca più da vicino e con maggiore interesse.La città di Fabriano, è da sempre una delle realtà italiane ed europee più importanti per la sua conoscenza e produzione, tanto che è stata resa parte-cipe di un progetto che la vede fra le protagoniste : un documentario sulla storia della carta. Al riguardo, il Sig, Giorgio Pellegrini, Responsabile Museo della Carta e della Filigrana presso Comune di Fabriano, si è reso disponibile per un'in-tervista sul tema:Di che tipo di progetto si tratta e in che modo Fabriano ne è venuta a conoscenza ?
" Il tutto nasce quando la Sig. Anna-Grethe Rischel, Presidente dell'Associazione Nazionale della Storia della Carta (IPH, InternationalAssociation Of Paper Historians) ci ha contattati per parlarci di questa iniziativa che è strutturata in questo modo: il tema che illustrerà sarà incentra-to sull'importanza che questo "magico" prodotto ha avuto da quando è stato introdotto, fino ad adesso e il titolo del documentario sarà " LA CARTAE LA CIVILIZZAZIONE " . Andrà in onda in Cina nel mese di Aprile sul canale internazionale CCTV CHANNEL, si tratta di cinque pun-tate della durata di 35 minuti ciascuna ; la prima puntata parlerà della Cina e delle sue vicissitudini che l'hanno vista protagonista nello sviluppo di que-sta invenzione, poi nella seconda puntata si parlerà della Corea, nella terza del Giappone , nella quarta della città di Samarcanda e nella quinta ed ulti-ma puntata entra in gioco l'Italia con la città di Fabriano! "
Come mai è stata scelta proprio la città di Fabriano?
"A dire la verità, la scelta da parte dei produttori del documentario non è stata subito mirata verso la nostra città , anzi, all'inizio si erano fatti anchealtri nomi per l'Europa, come per esempio la Spagna e la Svizzera, ma alla fine è stato scelto il nostro Museo e tutto quello che gli orbita attorno,per rappresentare al meglio una realtà storica e funzionale."
IL MESSAGGERO DEGLI DEI
Speciale n°22 anno 7 MAGGIO 2011
L
FABRIANO-CINA, UN BINOMIO INDISSOLUBILE SOTTO FABRIANO-CINA, UN BINOMIO INDISSOLUBILE SOTTO
Speciale
IL SEGNO DELLA CARTA IL SEGNO DELLA CARTA e DELLA SUA CULTURA e DELLA SUA CULTURA
Girando per la scuola ho potuto notare che la troupe e il regista non avevano i caratteristici lineamenti con gli occhi a mandorla, perché?
" Hai ragione, i contatti fra le due nazioni sono stati molto lunghi , per più di due mesi abbiamo aspettato che ai membri della troupe e al regista, venisse-ro concessi i visti per venire qui in Italia per effettuare le riprese, ma il problema alla fine non si è risolto; questo perché i membri della troupe cinese eranoritenuti troppo giovani e lo stato non gli ha concesso il visto per venire. Alla fine si è trovata la soluzione, grazie ad un regista Olandese di nome ReneSeegers, che vive a Pechino e che si è reso disponibile per eseguire le riprese."
Su cosa si sono incentrare maggiormente le scene del documentario ?
" La città di Fabriano da sempre è legata a questo affascinante prodotto, nella nostra città si trova il museo della Carta e della Filigrana, che tramandala secolare tradizione della sua produzione, rendendo la nostra specificità unica in Europa. Le riprese sono state eseguite collaborando con i nostriMastri Cartai fra cui dobbiamo certamente ricordare: Franco Librari, che è uno dei pochi rimasti; il suo mestiere, rigorosamente effettuato a mano, èquello d'incisore di cere per filigrane artistiche. Collabora con il museo e condivide la sua passione con la figlia Anna Rita.È stato intervistato anche il prof. Franco Mariani dell'I.S.I.A. di Urbino, per un approfondimento sulla parte concettuale storica.Altre interviste sono state eseguite anche con la docente Americana della Columbus College Of Art And Design, Susane Myers, che ha trascor-so cinque mesi da noi, per il suo sabatico.Da ricordare è certamente la parte in cui si parla del giovane Sandro Tiberi che, con la sua passione, porta avanti un laboratorio per la produzione instile artigianale.".
Veniamo a Fabriano, pensa che sia un buon biglietto da visita per la città quest'opportunità che le è stata data?
" Senza ombra di dubbio lo è! Questo documentario sarà trasmesso in tutta la Cina e come ben sappiamo, questo è uno Stato che conta più di unmiliardo di persone e non è da poco che tutta quella gente abbia l'opportunità di vedere e venire a conoscenza della nostra città e della nostra cultura.Potrà diventare un buon trampolino di lancio per future collaborazioni."
L'I.T.I.S. A. MERLONI di Fabriano che ruolo gioca in tutto questo?
" Come tutti ben sappiamo, l'Istituto è l'unico in Italia a offrire un corso di studi per diventare Periti Cartai e avere l'opportunità di assimilare a sé cono-scenze nel settore. Il legame che unisce da sempre la città con la scuola è lungo e costante nel tempo, l'I.T.I.S. è un partner importante anche sottolì'aspetto di progetti futuri."
Secondo lei la carta ricopre ancora quell'importanza e quel vasto uso che se ne faceva prima, anche adesso che siamo nell'era dell'informatica e delle
comunicazioni virtuali ?
" La carta sarà importante anche in futuro, primo perché è pratica, ha usi molteplici e inimmaginabili, in alcuni settori è addirittura indispensabile. La comu-nicazione virtuale è si comoda e veloce, ma allo stesso tempo non accessibile a tutti.Il ruolo che ha ricoperto nel corso della storia è stato fondamentale: è stata portatrice di conoscenza, portatrice del sapere che, per secoli, era stato tra-mandato a voce e che, a un certo punto, si è trasformato in "incisione", in modo da poter arrivare fino ai nostri tempi. In un primo momento non era acces-sibile a tutti, ma grazie allo sviluppo della stampa, è diventata di facile reperibilità per chiunque.
Ringrazio per la disponibilità il Sig. Giorgio Pellegrini ed il Dirigente Scolastico ITIS Merloni Giancarlo Marcelli il quale, oltre all'intervista esclusivadata alla TV cinese CCTV Channel, ha subito permesso di "girare" nei laboratori, affidando l'incarico ed il coordinamento al Resp. per laComunicazione Marco Galli. Concludo dicendo che secondo me, per valorizzare al meglio la realtà in cui si vive, bisogna impegnarsi, credere fino infon-do a quello che si vuole fare, mettendo in ballo energie, cervello, voglia di fare, tutto questo non per ambizione propria o per essere ricordati come i sal-vatori della patria ma semplicemente, con l'umiltà di una persona a posto con la propria coscienza , per aver cercato almeno, di rendere più bella e vivibi-le, agli occhi di tutti, la propria comunità che ci ha visti nascere, crescere e diventare vecchi.
L'augurio che faccio alla città di Fabriano è quello di ritrovarsi, ritrovarsi in quella retta via, che una volta la distingueva da tutte le altre realtà del mondoe che la rendeva unica e inimitabile, sia sotto l'aspetto dell'industria che della conoscenza, perché valorizzare le proprie risorse è un bene e la carta è senzaombra di dubbio una di queste.
FEDERICI MICHELE 5A MEC.
Inviato Giornale MERCURIUS
Il Messaggero degli Dei
ITIS Merloni
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