Percepire vuol dire assegnare un significato agli stimoli
provenienti dagli organi di senso e attribuire loro propriet
fisiche: nitidezza ad un immagine, grandezza ad un oggetto,
chiarezza ad un suono, ecc. Per capire il fenomeno della percezione
visiva, dal punto di vista strettamente cognitivo e fenomenologico,
bisogna porsi due domande 1.perch percepiamo 2.come percepiamo
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Perch Percepiamo Perch ricerchiamo la buona forma (Gestalt)
intesa come qualunque organizzazione percettiva a cui attribuiamo
un significato in funzione 1.della nostra struttura
anatomo-fisiologica, 2.delle regole che governano lorganizzazione
percettiva dellambiente 3. dellesperienza Perch questattivit
indispensabile per la sopravvivenza nellambiente, per la
riproducibilit selettiva, per realizzarci e migliorare la qualit
della vita, ecc.
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Come Percepiamo Quello che percepiamo non corrisponde a quello
che esiste effettivamente nella realt, come ingenuamente si
potrebbe credere (realismo ingenuo). La realt fredda e incolore,
fatta, cio, di luce proiettata ai nostri organi di senso sotto
forma di lunghezze donda. La nostra costruzione della realt (in
senso visivo) , quindi, una trasformazione della luce proiettata
sugli occhi (sulle nostre retine)
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Lo Stimolo Durante le fasi della visione Catena
psicofisica
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Le Propriet Dello Stimolo Stimolo distale: lo stimolo
fisicamente presente nell ambiente Stimolo prossimale: la
stimolazione fisica (in origine generata dall oggetto presente nell
ambiente) che effettivamente arriva ai nostri recettori sensoriali
Percetto: la percezione che fenomenicamente noi sperimentiamo, cio
quello che effettivamente vediamo
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STIMOLO DISTALE STIMOLO PROSSIMALE
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STIMOLO DISTALE STIMOLO PROSSIMALE
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Esiste, quindi, sotto alcune condizioni, una discrepanza fra la
realt fisica e quella fenomenica (percepita) Questo pu indurci a
fare degli errori di valutazione su quello che percepiamo, in due
direzioni 1. Errore dello stimolo: descrivere quello che si sa e
non quello che si vede 2.Errore dellesperienza: attribuire agli
stimoli distali o prossimali una propriet fenomenica attribuibile
soltanto ai percetti
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Si vede quello che non esiste: nellambiente fenomenico esistono
oggetti che non hanno una contropartita nellambiente reale, come
nei CONTORNI ILLUSORI TRIANGOLO DI KANIZSA
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OPPURE NEL CONTRASTO DI CHIAREZZA
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Non si vede quello che esiste nellambiente fenomenico non
esistono oggetti che hanno invece contropartita nellambiente reale,
come nei casi di MIMETISMO
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si vedono pi cose in una (figure reversibili e figure ambigue),
in contrasto con lipotesi di una ferrea corrispondenza fra le cose
e le immagini di esse. Coppa con i due profili (Rubin)
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La giovane e la vecchia
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si vede quello che non pu esistere Le cose viste sono
impossibili da realizzare nella realt
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TRIDENTE BIDENTATO
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SCALA DI PENROSE
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si vedono cose differenti da quelle che sono dove sono presenti
due condizioni contraddittorie: che si sta vedendo qualcosa di
reale ma anche qualcosa di illusorio (illusioni ottiche). ILLUSIONE
DI ZOELLNER
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VARIANTI DELLILLUSIONE DI LIPPS
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Quindi Le immagini viste fino ad ora sono una conferma
dell'ipotesi avanzata dalla psicologia scientifica: la percezione
non una registrazione sensoriale o una fotocopia della realt , come
sostiene il senso comune, ma una complessa interpretazione della
realt . La percezione un processo cognitivo e non solo sensoriale.
Le illusioni sono percezioni di oggetti costruiti mentalmente, ma
in realt inesistenti.
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TEORIE DELLA PERCEZIONE
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La percezione la somma di sensazioni elementari, integrate da
informazioni apprese in precedenza (von Helmholtz, 1867; Wundt
1912) Ogni impulso genera sensazioni elementari (livello inferiore)
che vengono integrate attraverso meccanismi di associazione di
livello superiore (memoria, giudizio, ragionamento, ecc.) che,
attraverso inferenze inconsapevoli fondate su esperienze passate,
si traducono in percezione Negli adulti questo processo molto
rapido e quasi automatico (inferenza inconsapevole) Teoria
Empiristica
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Gli psicologi della Gestalt avevano un approccio olistico
(percezione come evento unico e immediato: qui ed ora) e
rifiutarono la frammentariet di Helmhotz La percezione non
cumulativa e non influenzata dal passato, ma si compie all'istante
(processo primario) in base alla distribuzione degli stimoli, ai
loro rapporti (relazione fra gli elementi) e ai principi di
unificazione. Teoria Della Gestalt
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La percezione influenzata dal significato emotivo che
attribuiamo allo stimolo, dai bisogni, dalle aspettative, ecc.
Esperimento: I bambini poveri percepivano come pi grande una moneta
rispetto ad un disco di carta di pari dimensioni, perch la loro
condizione economica difficoltosa li portava a sopravvalutare
stimoli in contrasto con essa (moneta) rispetto a quelli neutri
(disco). Questa una prospettiva funzionalistica New Look
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Gibson (1966) La percezione non motivazionale e le informazioni
sono contenute nell ambiente (approccio ecologico) In un ambiente
vengono colti con preferenza stimoli necessari per il
raggiungimento di un fine, che presentano le propriet strumentali
di un oggetto, come "commestibilit ", "percorribilit ", ecc.,
(affordances, cio disponibilit ).
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Teoria Computazionale di Marr Questa teoria viene chiamata
computazionale in quanto la percezione viene vista come un processo
di calcolo di simboli (elementi percepiti), che avviene a vari
stadi 1.Primal sketch: analisi grossolana dell immagine percepita
(linee, punti, ecc.) separatamente da due moduli (due retine). 2.2
sketch: analisi di livello superiore derivante dalla fusione dei
due moduli precedenti in uno solo, per permettere la visione della
profondit . 3.la teoria incompleta, in quanto non descrive lo
stadio di riconoscimento