Bologna: sulle Bologna: sulle tracce dell’acqua tracce dell’acqua
e della setae della seta
Martina, Viola, Matilda, Edwin, Luan
Una visita al Museo del Patrimonio Una visita al Museo del Patrimonio IndustrialeIndustriale
Dai canali...Dai canali...Bologna è attraversata da una fitta rete di canali, che ricevono l’acqua dai tre principali fiumi della città: il Reno, l’Aposa e il Savena.
Una carta di Bologna che si trova ai Musei Vaticani
... Ai mulini... Ai mulini
I canali portavano l’acqua ai mulini da seta. L’acqua serviva a far muovere la ruota del mulino, che a sua volta azionava il meccanismo del filatoio.A Bologna venne inventato un nuovo tipo di ruota per questi mulini, la ruota a cassette, che, rispetto a quella dei mulini da grano, necessita di molta meno acqua per funzionare.
Un mondo nascostoUn mondo nascostoLe case contenenti i mulini erano indistinguibili dalle altre, e avevano piccole finestre solo nella parte alta del muro: questo perché la tecnica del filatoio meccanico era segreta, e si faceva di tutto perché essa non venisse scoperta, in modo che Bologna mantenesse il suo primato nella produzione della seta.
Un’innovazione: il telaio Un’innovazione: il telaio meccanicomeccanicoLa tessitura della seta era un lavoro lungo. Esso comportava le seguenti fasi: trattura (estrarre il filo dal bozzolo), incannatura (avvolgerlo sui rocchetti), torsione e tessitura. Queste ultime tre fasi poterono essere raggruppate nel telaio meccanico, che funzionava solo grazie alla forza motrice dell’acqua, e perciò non richiedeva l’intervento umano.
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Pronti per il commercio!Pronti per il commercio!La seta tessuta in questo modo veniva poi esportata nelle zone più o meno vicine: per esempio, il canale Navile collega Bologna a Venezia.Le barche entravano e uscivano dai canali per mezzo di particolari sistemi chiamati chiuse.
La chiusa vicino al museo
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