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In redazioneLaura Di Palma, Marcello Bonomi, Delia Richiedei, Loredana Mantovani, Suor Elisabetta Buffoli, Dino Matesich, Davide Riccardi

Hanno collaborato a questo numerodon Tino Decca, don Andrea Dotti, Don LionelloTorosani, Antonio Idra, Ministri Straordinari dell’Eucaristia, Gruppo Adolescenti, Claudia Cervio,P. Colosio, Marida Canori Masserdotti, Luisa PomiPlebani, Gruppo Terza Età, Giuseppe Fidone.

Sommario

PRIVACY E CERTIFICATI La raccolta e il trattamento di qualsiasi tipo di dato personale, sia esso scritto o fotografico, è per esclusivo uso internoalla parrocchia e al giornalino parrocchiale. L’interessato cui si riferiscono i dati personali ha il diritto in qualunque momento di ottenere la confer-ma dell’esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto e l’origine, verificarne l’esattezza o chiederne l’integrazione o l’aggior-namento, la rettifica oppure la cancellazione secondo quanto riportato nell’art. 7 D.lgs. n. 196/03. I certificati richiesti verranno forniti alcuni giornidopo tale richiesta e saranno consegnati solo ed esclusivamente a chi compare nel certificato o, nel caso di minorenni ai genitori di tali.

Festivo Invernale Estivo8.00 8.0010.00 10.3011.15 18.3018.30

Prefestivi e Sabato Invernale Estivo8.00

18.30 18.30Feriale Invernale Estivo

(da lunedì a giovedì) (da lunedì a giovedì)8.30 8.3017.30

(venerdì) (venerdì)20.30 20.30Adorazione

eucaristica venerdì dalle 18.00 alle 20.00

Don Tino tel. 030 2301955 [email protected] Andrea tel. 030 2301793 [email protected]

Operano nella comunitàConsiglioPastorale Parrocchiale Parrocchia tel. 030 2301955

Consiglioaffari economici Natale Cosatto tel. 030 2310214Catechisti/animatori Don Andrea tel. 030 2301793Terza età Suor Laura tel. 030 2306856Volontariservizio migranti Mirella Ottolini tel. 030 2306297Coro adulti Antonio Idra tel. 030 2306229Coro giovani Tiziana Sbardellati tel. 030 2300359

Sabrina Giambattista tel. 030 2311531Gruppo missionario Marida Canori tel. 030 2310253Gruppo pensionati Masserdotti Guido tel. 030 2304297

Ass. dilettantisticasez. calcio Luca Papa tel. 335 1024877sez. pallavolo Tiziana Ragusa tel.

Redazione Marcello Bonomi tel. 030 2306317giornalino parrocchiale Laura Di Palma tel. 030 2319767

Volontari Villa Elisa Etiene Bicelli tel. 030 2306347Commissione Liturgica Francesca Bottari tel. 030 2304068Commissione Carità Daniela Sandonà tel. 030 2306717Commissione Famiglia Italo e Giulia Crema tel. 030 2304541Commissione Oratorio Marco Cominotti tel. 030 2300359Commissione Cultura Laura Di Palma tel. 030 2319767Iniz. Cristiana Genitori Franco e Cristina Mandonico tel. 030 2310208Equipe Battesimi Federico e Luisa Plebani tel. 338 1255987Atelier Betania Maria Mottinelli tel. 030 2310206Piccolo Clero Don Andrea tel. 030 2301793

Davide Riccardi tel. 030 2319767Coro Bambini Angela Nicassio tel. 030 2311412Gruppo Teatro Giamba Zambelli tel. 030 3531228Caritas Carla Ghidini tel. 030 2304526

Orario delle Sante Messe

I nostri sacerdoti

“Le 2 Sante” trimestrale della Parrocchia delle Sante B. Capitanio e V. Gerosa - BresciaDir. resp.: don Tino Decca (ODG elenco speciale) - Autorizzazione del Tribunale di Brescia - n. 46 del 23-11-2007

Lettera Don Tino:Il profumo dell’Amore 3Lettera Don Andrea 5

Paolo VIIl ricordo della sua voce 6I viaggi di San Paolo 7

Ministri straordinari dell’Eucaristiatra dono e vocazione 8

Dal gruppo adolescenti 9

“Animatema” di famiglia 10

La nostra Biblioteca 11

Tre film per Pasqua 12

La Pasqua, fonte di speranzain un mondo di crisi 13

Ponzio Pilato di fronte a Gesù 15

San Paolo, l’Apostolo delle genti 17

San Paolo nell’arte 18

Un saluto a Mons. Beschi.Pellegrinaggio in Turchia 19

Sulla Carità 20

Osvaldo Poli in Parrocchia 21

Anniversario della dedicazionedella nostra chiesa 22

Vincitori Concorso per l’anniversario 23

Gruppo Terza Età 24

Pensionati - riflessioni - calendario 25

Anagrafe. Ricordo di Ermes Gatti 26

Calendario aprile, maggio, giugno e settimana santa 27

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Don Tino

Se si entra nella basilica del Santo sepolcro o

della Risurrezione a Gerusalemme si è colpiti,

tra le tante cose, da un profumo che si span-

de in tutto il tempio.

Non è il profumo dell’incenso, ma di una so-

stanza che si chiama Nardo, con la quale i fe-

deli ungono la lastra di pietra della deposizio-

ne di Gesù dalla croce. A Gerusalemme ho

acquistato un piccolo vasetto di questo inten-

so profumo e il venerdì santo, secondo un’an-

tica tradizione bizantina, ne verremo unti.

Il Nardo è una piccola pianta di colore rosa;

i suoi fiori sono simili a campane, il suo nome

deriva da un termine in sanscrito che signifi-

ca “diffondere fragranza” e

possiede molte proprietà, an-

che curative. Secondo la tradi-

zione ebraica il nardo era una

delle undici spezie da cui si pre-

parava la miscela dell’incenso

per l’uso liturgico del tempio;

dopo la distruzione del tempio

di Gerusalemme, in segno di

lutto fu vietato l’uso di questo

profumo.

Ma, per noi, il tempio è Gesù ri-

sorto e questo ribalta la situa-

zione. Anzi, noi siamo il nuovo

tempio! Anche nella vita di Ge-

sù, la fragranza del Nardo è

presente più volte in alcuni epi-

sodi della sua quotidianità:

“Gesù si trovava a Betània nel-

la casa di Simone il lebbroso.

Mentre stava a mensa, giunse

una donna con un vasetto di

alabastro, pieno di olio profumato di nardo

genuino di gran valore; ruppe il vasetto di

alabastro e versò l’unguento sul suo capo

(Mc 14, 3-9)” “Sei giorni prima della Pasqua,

Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazza-

ro, che egli aveva risuscitato dai morti.

E qui gli fecero una cena: Marta serviva e

Lazzaro era uno dei commensali.

Maria allora, presa una libbra di olio profu-

mato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i

piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e

tutta la casa si riempì del profumo dell’un-

guento (Gv 12, 1-8)”.

Questi sono solo piccoli stralci dei due brani

Il profumo dell’Amore

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di Vangelo: entrambi gli episodi proseguono

con una manifestazione di sdegno per quan-

to accaduto, come se il prezioso olio profu-

mato fosse stato “sprecato” per ungere sen-

za alcun motivo Gesù; è lo stesso Gesù che

poi prende la parola per ricordare invece

che ciò che è stato fatto altro non è che

un’espressione d’amore nei suoi confronti,

come una sorta di anticipazione di quanto

dovrà accadere, nel giorno della sua morte.

Vi invito a leggere per intero questi due bra-

ni: sono bellissimi“. Senza un profumo e senza

un profumatore il mondo non può sussistere”,

recita il Talmud babilonese. L’usanza di unge-

re le persone era assai diffusa in molte civiltà

antiche; anche nella Bibbia si fa spesso riferi-

mento ad unzioni di vario tipo: nel Cantico

dei Cantici, ad esempio, l’olio di Nardo versa-

to sul capo è segno dell’Amore donato, così

come può essere interpretato nella persona

di Gesù, che è l’Amore e che si dona per

Amore; Gesù, con il suo sacrificio e la sua Ri-

surrezione, porta nella vita di ognuno di noi

nuovo slancio, un nuovo profumo, un aiuto

per compiere la missione che ci ha lasciato:

quella di aprirsi all’altro, al fratello, e di an-

nunciare l’Amore donato. Saremo unti ed è

l’auspicio di essere il profumo di Cristo.

Chi sentirà il profumo della nostra vita deve

sentire il profumo di Gesù che è profumo

d’Amore. Allora, nel Risorto, Buona Pasqua! Il

Signore ci faccia risorgere con Lui dalle nostre

morti che ci rubano la bellezza della vita!

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Don Andrea

E se anche quest’anno ci la-sciassimo sorprendere?! Dopoun lungo periodo di Quaresimaè pronto il mistero che fonda lanostra fede e noi ci arriviamopronti per celebrarlo con solen-nità, anche se dentro di noi c’èsempre un po’ quell’accusa altempo che ci fa dire: è già Pa-squa! Come se, anche questoappuntamento diventasse “unasemplice data da calendario”in mezzo ai tanti nostri impegniquotidiani. Nel racconto delmattino di Pasqua si narra di al-cune “sprovvedute”, le donneche partono per ungere il cor-po di Gesù, da sole, pur sapen-do che non avranno la forzaper rotolare via la pietra del se-polcro. Chi ci rotolerà via il mas-so? Ecco la domanda con cuipossiamo arrivare a questa Pa-squa. Chi ci rotolerà via la pe-santezza che ricopre cupa lanostra vita?! Come ci liberere-mo del masso delle nostre preoccupazioni,dell’incertezza sul nostro futuro, della precarie-tà del presente, della soffocante indifferenzadegli altri al nostro dubbio, al nostro dolore, al-la nostra preoccupazione? Ma siamo anchenoi così sprovveduti dall’arrivare a questa do-manda senza la forza addosso per rispondervi!Ed è questo quello che ci permette di incon-trare la novità della Pasqua! Una novità chepassa dallo stupore di una presenza forte e rin-novata che ci prepara il masso già rotolatovia, che è pronta a liberarci dalla disperazioneche viene da tempi complicati come il nostro,che tuttavia non ci vuole tenere a contempla-

re una pietra, ma che ci invia a testimoniare unVivente. Arrivati alla Pasqua, preoccupati pertutti i nostri pesanti problemi, ripartiamo da quiscegliendo di alzare lo sguardo, di lasciare ilpasso a Cristo, il più forte di noi, che converte ilnostro sguardo, dall’attenzione a noi stessi, allenostre fatiche, all’attenzione all’altro, trasfor-mandoci da sprovveduti a testimoni di unosguardo che ci rinnova. La novità sarà nella no-stra comunità, in cui troveremo chi ci aspetta,per scoprire una speranza che non muore più.Auguriamoci allora una Santa Pasqua di stupo-re, che non sappia mai di normale, ma che riful-ga di novità e risurrezione. Buona Pasqua a tutti!

Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levardel sole. Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall’ingresso delsepolcro?». Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via,benché fosse molto grande. (Mc 16,2-4)

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don Lionello Torosanicappellano militare carabinieri (sede Brescia) Dottore in Teologia – dalla Tesi “Paolo VI e i giovani”

Il suono afono dellasua voce ancoraraggiunge la Chiesa“Potrei dire chesempre l’ho amata;fu il suo amore chemi trasse fuori dalmio gretto e selvati-co egoismo e miavviò al suo servizio”e “che per essa, nonper altro mi pare

d’aver vissuto”. Sono passati oltre 30 anni dallamorte di Papa Paolo VI, eppure quel suono,quel timbro, quello sforzo di voce... quelle paro-le, spinte con forza dall’anima, quando si tratta-va di rivelare l’amore per il Cristo, oppure la di-fesa dell’insegnamento della Chiesa, ancoraecheggiano nel cuore di molti e sono, per i Suc-cessori,divenute affermazioni di magistero, dibase, di fondamenta, di richiamo per altre pa-role, per ulteriori gesti. Papa Montini è morto lasera di domenica 6 agosto 1978. Dopo la noti-zia, improvvisamente, il silenzio e, un senso di po-vertà, anche per aver perduto il suono partico-lare di quella voce! Paolo VI non ha mai credu-to all’indispensabilità della voce per far giunge-re il messaggio; nel dialogo interiore con Dio,egli percepiva il gesto spontaneo dell’umiltà, enel silenzio dell’intimo, decideva. Nessuno puòdimenticare mai il suo inginocchiarsi davanti aDio e davanti all’uomo, purché il tutto ricondu-cesse all’amore dell’intesa. Uomo veramenteschivo e distante da ogni tipo di privilegio, ama-va scendere nell’animo e attingervi la presenzadello Spirito per affrontare il futuro. Voce capa-ce di scuotere le coscienze dei grandi, rispetta-va i ruoli, ma difendeva sempre i deboli. E così,la sua voce, si fece “largo” in mezzo al rumoredel tempo per affermare l’amore a tutto il crea-to. Una voce che, all’inizio debole, diventavaamplificazione di sè quando doveva raggiun-

gere il mondo intero. Volle portare di nuovo “Pie-tro” in Galilea e visitare Gerusalemme. Ritornònella terra del Signore, la Terra Santa. Vi andòcome Pellegrino, come viandante, vi andò perrispondere decisamente e sempre sì, all’invitodel Signore di pascere il gregge, ora in succes-sione apostolica, a lui affidato. Amò intensa-mente quella terra e vi celebrò l’Eucarestia, laCena di sempre e per sempre.Furono tanti iviaggi e gli incontri, nazionali ed internazionali,ma tutti all’insegna dell’annuncio, dell’andareper portare il vangelo, la notizia più bella. Il mi-stero della chiamata si compiva in lui nelle azio-ni, molteplici, nelle parole, sempre sensate. Ave-va un ricordo per tutti, specialmente per quantisoffrivano. Amava i giovani e indicava loro il fu-turo come servizio, mai come possesso. Li avreb-be voluti forti e coraggiosi, portatori di speranza,consapevole delle difficoltà, li incoraggiava al-la vita. Incontrava volentieri i bambini, e incon-trò le famiglie con la speranza che vivesserosempre l’amore cristiano e non tradissero gli im-pegni. Visse il peso tremendo della legge sul-l’aborto e sul divorzio, ma continuò, dopo lacondanna, ad amare e abbracciare tutti. Tren-ta anni, durante i quali le vicende del mondoruotano ancora intorno alla confusione causa-ta dalla violenza e alla povertà e miseria pro-dotte dalla fame e dalla sete. Altri tre Ponteficisono succeduti a Paolo VI. Giovanni Paolo I especialmente Giovanni Paolo II hanno conti-nuato nell’opera dell’annuncio e della media-zione. Con Benedetto XVI, oggi, la Chiesa conti-nua ad essere presenza del Cristo in mezzo al-l’umanità e al mondo intero.Trenta anni incapaci di spegnere la voce fiocadi Papa Montini, perché sapeva attingere forzadal cuore generoso di un padre al servizio del-l’umanità:” ...abbi coscienza della tua natura edella tua missione; abbi il senso dei bisogni verie profondi dell’umanità, e cammina povera,cioè libera, forte ed amorosa verso Cristo”.

Il ricordo della sua voce

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I viaggi dell’apostolo Paolo

Antonio Idra

Viaggiare, anche solo con la fantasia, è semprepiacevole. Facciamo quindi un omaggio all’apo-stolo Paolo, nell’anno a lui dedicato, seguendolocol pensiero nel suo incredibile peregrinare attra-verso mille regioni del mondo Mediterraneo perdiffondere il messaggio di quel Cristo che, primaaveva combattuto e poi, amato fino alla morte.

Per facilitarci il compito, utilizziamo il classico me-todo narrativo del “come, dove, quando, perché,con chi”.

Il perché dei suoi viaggi è appena stato detto: ladiffusione del messaggio di Cristo, predicandonelle piazze e sinagoghe, visitando e consiglian-do le prime comunità cristiane, scrivendo lettereai suoi condiscepoli.

Il quando è altrettanto semplice: ininterrottamen-te per circa 30 anni, dal momento della sua con-versione (circa 38 d.C.), fino al martirio in Roma(verso il 67 d.C.), poco prima della distruzione diGerusalemme per opera delll’imperatore Tito.

Con chi è più complesso: prima da solo, poi conl’amico Barnaba, poi con Timoteo, poi con Timo-teo e Sila, poi con Sila e Aquila, poi con Aquila ePriscilla, tutti fratelli o figli, come lui li chiamava(Paolo aveva probabilmente solo una sorella), in-fine ancora da solo, in catene, verso Roma e for-se in Spagna.

Il come è deducibile dalla lettura degli Atti e dal-le usanze tuttora vive nel medio oriente: a piedi,sul dorso di un asino, in carovana, per nave. Inogni caso i pericoli erano sicuramente tanti, so-prattutto quelli per mare, anche se la conforma-zione geografica del Mare Mediterraneo, quasicompletamente circondato da terre (come diceil suo nome) e disposto nel senso dei paralleli (il37° lo attraversa in buona parte), consentiva uncostante orientamento stellare e quindi una na-vigazione relativamente facile, sia viaggiando“sotto costa” che in mare aperto. Ma non sem-pre il Mediterraneo era (ed è) tranquillo... Senzabisogno di ricordare il maremoto del 1908 in Sici-lia o le attuali tragiche traversate degli immigrati,basta leggere i cap. 27 e 28 degli Atti, che descri-vono l’uragano su Cipro e il naufragio sull’isola diMalta durante il viaggio di Paolo verso Roma: unvero capolavoro di narrativa del brivido...

Ma l’aspetto più complesso dei viaggi di Paolo èil dove . Siamo infatti abituati a sentir ripetere nel-le letture evangeliche i nomi della varie località(Tarso, Damasco, Antiochia), ma non sempre sap-piamo collocarle nel bagagliaio delle nostre co-noscenze geografiche, spesso incerte e limitate(soprattutto quelle relative all’antichità).

Comunque, si è soliti distinguere i viaggi di Paoloapostolo in 2 gruppi: quelli cosiddetti missionari,che sono tre, narrati negli Atti degli Apostoli dalcap. 13 in poi e svoltisi per terra o per mare tra l’Asiaminore e la Grecia, e quelli successivi, il più impor-tante dei quali a Roma, per essere processato co-me cittadino romano e, infine, (forse), in Spagna.

La permanenza di Paolo nelle varie località varia-va da alcuni giorni (per riposarsi e cambiare na-ve o carovana) ad alcune settimane (solitamen-te da sabato a sabato per poter predicare nellesinagoghe), o alcuni mesi (come il soggiorno po-co felice ad Atene nel 2° viaggio) o anche alcu-ni anni (3 a Efeso, 2 a Corinto), talora in carcere(Filippi, Roma).

Ma alla fine, scrivendo a Timoteo, egli dirà con or-goglio: “Ho terminato la mia corsa, ho conserva-to la fede...”

Per facilitare le cose, in questa pagina c’è un di-segno che illustra in modo approssimativo i suoiviaggi più importanti.

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Sr Felicita, Sr Elisabetta Due dei Ministri straordinari della parrocchia

In Parrocchia siamo nove ministri straordinari,cinque laici (Francesca, Franco, Renato, Maria-teresa e Davide) e quattro suore (Sr Piermaria,Sr. Laura, Sr Elisabetta e Sr Felicita) e abbiamo ri-cevuto il Mandato dal Vescovo, Mons. Monari,e dal nostro Parroco. Ognuno di noi, con moti-vazioni diverse, è stato chiamato a questo mi-nistero, non perché sia particolarmente bravo:anzi, forse, chi ci ha scelti, ha visto in noi perso-ne che devono fare ancora tanto camminoper crescere nella fede! Una cosa è certa: donTino non manca mai di ricordarci la dimensio-ne della Carità nell’accostare i malati, ma so-prattutto la grande umiltà che deve contraddi-stinguerci. Questo nostro ministero, infatti, ci av-vicina alla sofferenza, alla malattia, e, a volte al-la solitudine e noi dobbiamo saper entrare nel-

le case degli altricon il cuore e lamente proiettataverso la “dimensionedella Lavanda deiPiedi”. Di certo, sia-mo molto fortunati:gli anziani e gli am-malati ci aspettanoe ci accolgono congioia, perché portia-mo loro l’Eucaristiafacendo sì che, spe-cialmente la dome-nica, si sentano incomunione con lacomunità parroc-chiale e, da essa, sisentano abbraccia-ti. A uno di noi, infat-

ti, un’anziana inferma un giorno ha detto:“quando stavo bene ero solita andare alla S.Messa dei ragazzi e, quando tu mi porti l’Euca-ristia la domenica, è come se fossi anch’io inchiesa, dove i bambini, neldarsi la mano, la tendonoanche a me, e, mi sentoconfortata da quelle maniche pregano con me e perme”. Ecco perché noi mini-stri straordinari siamo fortu-nati e, a volte, privilegiati:abbiamo infatti in terra unanticipo di Paradiso: “quelloche avete fatto a uno diquesti miei fratelli più picco-li… l’avete fatto a me”.

Ministri Straordinaridell’Eucaristia... Tra dono e vocazione

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Ogni domenica sera la nostra comunità viveun appuntamento prezioso: un gruppo di ra-gazzi e ragazze adolescenti dedica infatti unpo’ di tempo alla propria formazione cristia-na. Non si tratta di catechismo, come quellovissuto fino alla cresima, ma diventa l’occa-sione per riscoprire ciò che già si è ricevutoda piccoli e di riconoscerne la preziosità, inun momento fatto di scelte personali e diret-te. Spesso prendiamo spunto dal Vangelodella domenica stessa, nel quale si scorgesempre più chiaramente la figura di Cristo. Èriscoprendone l’umanità e avvertendone ladivinità che comprendiamo come può esse-re con noi, maestro ed Amico concreto per lanostra vita, e non solo personaggio di cui co-nosciamo la storia. Grazie a Cristo Maestro cieduchiamo così alla realtà stessa senza par-zialità, ad una realtà che totalmente abbrac-cia l’esperienza dell’uomo così come lo èstata la vita di Cristo. Lo stile è quello del-l’educazione stessa, della possibilità di far ve-nir fuori da tutti quella conoscenza e quella fi-ducia in Cristo che c’è grazie all’esperienzagià fatta nella comunità cristiana. Le modali-

tà di incontro sono varie e pensate sempreper tutti gli adolescenti.

E QUINDI … L’INVITO VIENE DAL PROFONDO DELCUORE: RAGAZZI E RAGAZZE CHE AVETE TRA I 14E I 18 ANNI: VI ASPETTIAMO OGNI DOMENICA SE-RA ALLE 20.30 IN ORATORIO PER FARE AMICIZIATRA DI NOI E CON GESU’! NON MANCATE!!!

Ecco alcune delle nostre riflessioni…

Cristo c’entra con la mia vita perché ricono-sco che nella mia vita è Lui che mi indica lastrada giusta.

Cristo c’entra con la mia vita perché negli an-ni di catechismo ho imparato a conoscerLo eman mano che vado avanti approfondisco lamia conoscenza su di Lui che mi sta vicinoogni momento della giornata.

Gesù è maestro perché ha sempre cercato di aiu-tare in tutti i modi il prossimo e la conferma maggio-re l’abbiamo avuta quando è morto in croce.

Conosco Gesù come Pastore fin dall’infanziaperché è davvero una guida per la mia vita.

Gruppo adolescenti: il valore di un Amico

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Claudia

Alcune settimane fa, un gruppo di adolescen-ti della nostra parrocchia, ha ricevuto una pro-posta da Don Tino e Don Andrea: partecipareall’Animatema di famiglia, un corso teso allaformazione di “nuovi” animatori, incentrato sulprogetto familiare e sull’educazione infantile.La proposta è stata accolta con entusiasmo,così, il pomeriggio del 21 febbraio, muniti dimateriale e carichi di buona volontà, siamopartiti in 10 per questa “nuova esperienza”.Giunti al luogo del ritiro (Garda Family House)siamo stati accolti con tanta gioia da suor Giu-lia (dirigente del corso) e con noi altri 80 ragaz-zi circa, dai 15 ai 25 anni, provenienti da ogniparte d’Italia (Pierpaolo è arrivato da Salernocon tanto di bonghi!!!). Una volta sistemati nelle stanze, ha avuto inizioil corso. Suor Giulia ha introdotto con moltachiarezza i parametri di tale corso e la sua fi-nalità: quella di comprendere la qualità della

vita familiare soprattutto con l’aiuto della Fe-de. Dopo di lei, diversi relatori e docenti spe-cializzati hanno presentato il loro “progetto for-mativo” , il loro lavoro pensato apposta per lanostra formazione educativa. Ci sono stati esposti diversi metodi di insegna-mento adatti all’educazione del bambino al-l’interno del contesto familiare e, attraverso ta-li esplicazioni, abbiamo avuto la possibilità diconoscere aspetti della vita familiare dappri-ma incompresi, abbiamo imparato la semplici-tà dello stare insieme senza costrizioni, la gioiadi educare un bambino con pazienza ed en-tusiasmo, facendogli capire che, per vivere inarmonia con gli altri, è necessario rispettaredelle regole e non arrendersi davanti alle diffi-coltà…E’ stato costruttivo poter comprendere l’impor-tanza della famiglia, vista anzitutto come pun-to di riferimento e di crescita per la vita di cia-scuno di noi. Attraverso i lavori di gruppo, poi,abbiamo potuto esprimere le nostre sensazio-ni ed esporre i nostri modi di vivere davanti atutti, e vi assicuro che ciascuno di noi ha avu-to qualcosa da insegnare agli altri. E’ stato bel-lo poter mettere in atto la condivisione e “rac-contarci” per quello che siamo e che intendia-mo realizzare, è stato un po’ come condivide-re con gli altri una “fetta” di una grande tortache è la nostra vita. Credo che questo corso sia stato per ognunodi noi una sorta di “esame” , un “metterci allaprova davanti alle novità”. Ora, speriamo dimettere in pratica quanto appreso verso ibambini,verso le famiglie, verso chiunque,co-me noi,voglia “conoscere”! E non è finitaqui…l’anno prossimo ci aspetta il “secondotempo”. Un animatore non nasce dal nulla, habisogno di camminare tanto… La strada è lun-ga ma la volontà e l’entusiasmo non ci man-cano di certo!

“Animatema” di famiglia

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Laura

La Biblioteca della nostra Parrocchia ha “visto laluce” dopo alcuni anni di lavoro da parte dellaCommissione Cultura. Dedicata a San PaoloApostolo, è stata inaugurata l’8 dicembre 2008,giorno dell’Immacolata Concezione di Maria eraccoglie oltre 2000 volumi di vario genere, in pre-stito o semplicemente in consultazione. Tra i ge-neri presenti tra le pubblicazioni della Biblioteca,ci sono teologia e religione, scienze, storia, musi-ca, arte, letteratura, narrativa contemporanea,gialli e thriller, psicologia, vita vissuta, letteraturaper bambini e ragazzi... I libri della Biblioteca pro-vengono da lasciti del parroco, di alcune caseeditrici e di molte famiglie della parrocchia e so-no patrimonio di tutti. Coloro i quali vorranno ac-cedere gratuitamente al servizio Biblioteca, do-vranno fornire i propri dati ai volontari per la crea-zione di una tessera personale e potranno poiprendere in prestito fino a tre volumi che dovran-no essere riconsegnati entro un mese (il prestitotuttavia potrà essere prorogato). La Bibliotecapotrà inoltre essere usata come sala lettura o sa-la studio. Non tutte le parrocchie hanno la fortu-na e l’opportunità di avere una propria Bibliote-ca: l’invito è quello a sfruttare al massimo questoluogo di cultura e tranquillità per il quale anche ilnostro Vescovo Luciano, durante la sua visita allaParrocchia ha espresso la sua soddisfazione.

Questi gli orari di apertura:MARTEDI dalle 14.30 alle 16.30GIOVEDI dalle 16.00 alle 18.00DOMENICA solo su richiesta

Una biblioteca per la nostra parrocchia

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Un film per i più grandi

Gesù di Nazareth[Regia di Franco Zeffirelli, con Robert Powell, Olivia Hussey, Antho-ny Quinn, Laurence Olivier... Italia/Gran Bretagna, 1977, colore,237 minuti]

Questo famoso film nasce come film per la tv e fu distribuito al cinemasoltanto in un secondo momento. Zeffirelli ripercorre i più importanti av-venimenti della vita del Messia: dalla natività, all’avvento del figlio del-l’uomo, dalla scelta degli Apostoli, alla predicazione, fino alla passionee alla morte, secondo i quattro vangeli e qualche episodio apocrifo.Quello che il regista intende far risaltare è un Gesù umano, profonda-mente radicato nella realtà storica del tempo. Gesù di Nazareth è unodei fiori all’occhiello di Zeffirelli, ma è molto intellettuale; la visione quin-di è adatta ad un pubblico di adulti anche soltanto per la lunghezzadella produzione (quasi quattro ore!)

Un film per tutti

Jesus[Regia di Roger Young, con Jeremy Sisto, Jacqueline Bisset, Stefa-nia Rocca... Prodotto da Lux Vide, 1999, colore, 120 minuti circa]

È l’undicesimo film del Progetto Bibbia dopo il prologo d’autore La Ge-nesi e Abramo, Giacobbe, Mosé, Sansone e Dalila, Davide, Salomone,Geremia e Ester. Il film narra la storia di Gesù nelle sue fasi salienti, dan-do spazio anche alle voci femminili delle donne che camminarono ac-canto a Gesù. Un Gesù molto umano quello narrato da questo film chemerita di essere visto, almeno una volta, magari proprio nel periodopasquale... Il finale è un po’ particolare e lascia spazio a libere interpre-tazioni...

Un film per i più piccoli

C’era una volta Gesù[The Miracle Maker; regia di Derek Hayes, Stanislav Sokolov;Gran Bretagna/Russia, animazione, 1999, 87 minuti]

Un lungometraggio animato che racconta la storia dell’Uomo checambiò il destino del mondo. Un Gesù fedelissimo alla tradizione ma al-lo stesso tempo modernissimo e attuale, visto con gli occhi della pic-cola Tamara, una spettatrice d’eccezione. Una straordinaria intensitàottenuta con i dettagli della più moderna model animation, la forzadella grafica ed i sofisticati effetti al computer. Un lavoro di oltre quat-tro anni.

Tre film per la Pasqua

Laura

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Loredana

Parlare di speranza nel mondo di oggi è sem-pre più difficile, perché i motivi per sperare inqualcosa di positivo sono pochi. Proprio perquesto, tuttavia, in una società come la nostra,in occasione della Pasqua, trovo che sia ne-cessario parlarne; la speranza cristiana è con-siderata uno dei pochi, se non l’unico rimedioalla paura di vivere. La nostra società sta attraversando un mo-mento di crisi di qualsiasi certezza. Il benessereeconomico che l’aveva sostenuta non esistepiù ed ha lasciato posto alla povertà, alla di-soccupazione, all’arresto dello sviluppo indu-striale. Sono cresciuti i dubbi, le incertezze, il vuoto, lasolitudine, l’egoismo e l’indifferenza. Si guarda

al futuro con smarrimento perché non si hannoi mezzi per prevederlo e le risorse per affrontar-lo. In una realtà così in che cosa possiamo spe-rare e a che cosa possiamo aggrapparci pervivere? Sicuramente al fatto di essere cristianie credenti nel valore della Pasqua, che ognianno, celebrando la morte e la resurrezione diNostro Signore, diventa sinonimo di vita. La Pasqua cristiana oggi tuttavia va oltre que-sta dimensione, perché ci propone in un mo-mento di crisi, la fiducia nella vita. Il messaggioche ci trasmette è la sicurezza che non esistela paura del vivere perchè non esiste proble-ma che non possa essere affrontato quandonella coscienza è vivo il culto della vita ed èpresente l’intelligenza unita al sentimento di

La Pasqua: fonte di speranza in un mondo in crisi

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solidarietà. Essi danno luogo ad una culturanon di morte, ma degna dell’uomo per il qua-le Gesù è morto in croce; certo nella speranzapasquale è intrinseca la croce: le difficoltà, lecrisi, la sofferenza e la morte sono parte inte-grante della vita e l’uomo non può allontanar-le ne’ negarle come Cristo non ha potuto, persalvarci, scansare la Passione. Può solo sperare di superarle, ma non vi e’speranza che non costi. Niente di quello chedi grande e nobile l‘uomo ha raggiunto èstato gratis, ma ha richiesto sforzo, sacrificioe sofferenza. Non c’è Resurrezione senza Ve-nerdì Santo, non c’è vita senza croce, per-ché è la morte il prezzo da pagare per la vi-ta e Gesù l’ha pagato per noi. Gesù a Pa-squa si rivela come il Dio che ama, che è di-ventato prossimo dell’umanità, ne ha condi-viso le gioie ed i dolori, si è caricato dellesue sofferenze. È il Dio che per questo aiutatutti a non perdere la speranza, ad affronta-re e superare anche la crisi attuale. Sperarenon significa negare o evadere per conso-larsi e nemmeno fuggire davanti ad un pro-blema lasciando gli altri in prima linea adaffrontarlo e risolverlo; significa che tutto ha

un senso e occorre ricercarne il significatotutti insieme come comunità di cristiani incammino. Ognuno porta la sua croce, che è sicuramen-te più leggera di quella di Nostro Signore chel’ha portata per tutti, ma comunque pesanteper le miserie, le debolezze, i peccati persona-li. Ci sostiene la certezza di non essere soli per-chè Gesù ci indica la strada verso di Lui; ci so-stiene anche una rinnovata fiducia nel doma-ni e nella nostra capacità di affrontare i sacri-fici, dividendoli realmente fra tutti. Attraverso la solidarietà e il ritrovato equilibrionella coscienza cristiana si può arrivare ad unmondo migliore, lontano dal modello di socie-tà attuale nel quale si è arrivati a giustificare laguerra, il terrore, l’oppressione e l’eliminazionedel più debole. La costruzione di un mondobasato sull’amore come vincolo di convivenzaumana presuppone la croce, alla quale chie-dere l’energia morale e spirituale necessariaper uscire dalla crisi. È questo il messaggio di speranza che la Pa-squa cristiana offre a tutti i credenti: basta cre-derci, sperare ad agire seguendo Gesù primasulla Croce, poi nel trionfo della resurrezione.

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Loredana

Leggendo il racconto della Passione di Gesùfatto dall’Evangelista Giovanni, sembra di tro-varsi davanti ad un’opera teatrale sulle cuiscene i vari personaggi che si alternano ruota-no tutti attorno a Nostro Signore, mettendo anudo le proprie debolezze. Essi rappresentanol’umanità di sempre anche quella di oggi per-ché analizzandone le caratteristiche, soprat-tutto quelle negative, riconosciamo che ci ap-partengono. Tralasciando Giuda di cui mi sonooccupata l’anno scorso, la figura che subitodopo mi ha colpito al punto da essere spintaad approfondirla è Ponzio Pilato. Attraverso lariflessione di Mons. Carlo Maria Martini ho cer-cato di capire che tipo di uomo fosse e che

cosa nascondesse il suo atteggiamento difronte a Gesù. Ponzio Pilato è il governatoredella Giudea in nome di Roma. L’importanzadel suo potere politico, giuridico e militare do-vrebbe renderlo forte, sicuro di sé, assoluta-mente rigido ed onesto nell’applicazione del-la legge, volto a tutelare la giustizia. Nella sce-na del processo civile di Gesù tuttavia questecaratteristiche che dovrebbero essere propriedi un rappresentante così autorevole di Romanon emergono. È evidente invece l’uso subdo-lo che egli fa della diplomazia quando la eser-cita nel trovare la giusta scappatoia adatta ascansare la sua responsabilità di magistrato inuna eventuale condanna di Gesù. La si vede

Ponzio Pilato di fronte a Gesù: due poteri a confronto

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nel rapporto con i sommi sacerdoti quandochiede loro quali siano le accuse contro Gesùpur sapendo che essi l’hanno già condanna-to e che si tratta di un innocente. È evidenteanche quando rivolge a Gesu’ la stessa do-manda, allontanando anche a parole ognisua implicazione personale. Infatti chiede: “Tusei il re dei Giudei?” (quindi non mio) e affer-ma: “La tua gente (quindi non io) ti ha conse-gnato, cosa hai fatto?”. Le risposte di Gesù so-no precise, non danno adito a dubbi, ma Pila-to non è in grado di capirle e nemmeno si po-ne il problema troppo preso dall’ambizione diessere stato richiesto come giudice in un pro-cesso che come romano non avrebbe dovutoriguardarlo, e nel contempo troppo timorosoper le possibili conseguenze che una sua pre-sa di posizione avrebbe comportato alla suacarriera. Ammette di non trovare in Gesù nes-suna colpa e tenta di salvarlo, non perché lovoglia veramente e sarebbe giusto farlo maperché Gesù è un problema che gli ha tolto latranquillità e gli sta rovinando la vita. Se voles-se veramente salvare Gesù userebbe l’unicomezzo sicuro a sua disposizione e cioè il pote-re di governatore; invece non lo usa e da uo-mo debole e vile trova un escamotage intelli-gente che lo libera da ogni responsabilità, of-fre l’alternativa tra Gesù e Barabba, scarican-do sui Giudei le conseguenze della scelta. Vie-ne scelto Barabba e Pilato, sempre convintodell’innocenza di Gesù, per salvarlo tentaun’altra strada, quella della pietà, il sentimentoche la gente prova davanti ad un uomo colpi-to nella dignità e umiliato. Fa flagellare Gesù elo presenta alla folla ricoperto da un manto diporpora con in testa la corona di spine pro-nunciando le parole “Ecco l’uomo! Ecco il vo-stro re!” Uomo per il quale si dovrebbe provarecompassione e rispetto e chiederne la libera-zione. Contrariamente a quello che Pilato siaspetta, la folla chiede a gran voce che Gesùsia crocifisso e così è. Il comportamento, gli at-teggiamenti, le scelte di Pilato nel processo aGesù lo descrivono sicuramente come un uo-mo debole, vigliacco, incapace di affrontareproblemi e di assumersi le responsabilità che

derivano dalla carica che ricopre. Di essa ac-cetta l’importanza, la gloria, i benefici ed hapaura di perderli se con un passo falso comepotrebbe essere a suo parere, la liberazione diGesù si inimicasse l’imperatore. Analizzandoquesti aspetti mi chiedo quanti di noi ogni gior-no si comportano come Pilato; quanti, pur po-tendolo, non prendono una posizione chiaranei confronti della verità sia in campo religiososia in campo sociale per timore di perdere re-putazione umana e benefici economici? Ge-sù ci indica con la sua passione il modo giustodi vivere le difficoltà e l’atteggiamento senzacompromessi da tenere di fronte alla verità ealla giustizia. Pilato, è vero, è un personaggioche nella Passione non risulta molto simpaticoanche se racchiude in sé i difetti e le mancan-ze di buona parte dell’umanità. Dall’analisidella sua figura tuttavia emerge a mio parereun grande merito che lo rende apprezzabile esempre attuale. È lui che presenta la regalità diGesù con le parole ai Giudei “Ecco il vostrore!” e così ogni volta che noi cristiani leggiamoil racconto della Passione, Pilato indica anchea noi Gesù come capo e modello da seguire,nostro re e nostro rappresentante presso Dio.

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Molto interessante la conferenza del PadreMarista Gianni Colosio sulla figura di San Pao-lo. Dopo aver ricordato che le fonti biografi-che sono gli Atti degli Apostoli e le sue trediciLettere, il Padre ha offerto ragguagli sulle vi-cende della sua vita.Nato tra il 7-10 d. C a Tarso (Cilicia), l’attualeTurchia sud-orientale, Paolo era di famigliaebrea e ‘cittadino romano’ (per qualche servi-zio reso dai suoi famigliari ad un proconsole ro-mano). Completò la sua formazione a Gerusa-lemme alla scuola del rabbino Gamaliele, co-me lui stesso ricorda. Incrociò il movimento cri-stiano nel gruppo giudeo-cristiano di Stefano,e fu testimone oculare della lapidazione diStefano (Atti 7, 58). Morì martire a Roma nel 64d.C.

Negli Atti degli Apostoli per ben tre volte è rac-contato il repentino cambiamento di Saulo:sulla via di Damasco, dove si reca per fare ar-restare i seguaci di Cristo, è improvvisamenteavvolto da una ‘luce sfolgorante’ e ode la vo-ce di Cristo. E così Paolo diventa un apostolo intrepido e in-stancabile del Cristo, che fa conoscere ai pa-gani – presso i quali è mandato da Cristo stes-so – attraverso avventurosi viaggi missionari. Ilconferenziere ha illustrato le ragioni per cuiPaolo si definisce ‘Apostolo’ (pur non avendoconosciuto Cristo di persona): ha visto il Signo-re, da lui è conquistato e trasformato in ‘nuovacreatura’.

Poi Colosio si è soffermato sui punti qualificantidella teologia paolina, accompagnandolicon suggestive immagini tratte dall’arte cri-stiana. Tali punti si possono compendiare nellaradicale fedeltà alla prima tradizione apostoli-

ca, nella Croce come punto focale della pre-dicazione, nell’assoluta gratuità della salvezzaoperata da Cristo e offerta a tutti, nella levadell’amore (sull’esempio di Cristo), nella fedecome ‘lievito di vita nuova’, nella Chiesa inte-sa come ‘corpo di Cristo’, nella caducità dellacreazione e nel glorioso destino di salvezza delcristiano.

Con l’ausilio della parola e delle immagini, ilconferenziere ha fatto rivivere una delle figurebasilari del Cristianesimo e la ricchezza inesau-ribile della dottrina paolina.

Paolo,l’Apostolo delle genti

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3- Daret (sec. XVII), La Conversione di Paolo.

2- Poussin (sec. XVII), L’estasi di Paolo.

1 - El Greco (sec. XVI), San Paolo.

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In occasione dell’Anno Paolino, la nostra Parrocchia organizza

un pellegrinaggio in Turchia

“sui passi di Paolo”dal 22 al 29 giugno 2009

La quota comprende passaggi aerei con volidi linea (Turkish Airlines) in classe economica,franchigia per 20 kg di bagaglio, sistemazionein hotel a quattro stelle, in camera doppia conservizi, trattamento di pensione completa, visi-te, escursioni, ingressi, guida autorizzata cheparla italiano, bus granturismo per tutta la du-rata del tour, assicurazione medica e per il ba-gaglio fino a 5000 €, documenti di viaggio emateriale di cortesia, bevande, mance e tra-sferimenti da e per aeroporto di Malpensa. Laquota non comprende gli extra in generale.

Il pellegrinaggio toccherà le città di Istanbul,Adana, Antiochia, Tarso, Cappadocia, Konya,Pammukale, Efeso, Kusadasi Area, Izmir.

Le iscrizioni sono già aperte. Il programma dettagliato (con il prezzo del viaggio) è disponibile in segreteria.

“Pregate per me nella mia nuovamissione: io prego per voi. Con pro-fondo affetto, invoco per ciascuno laBenedizione del Signore”. Queste, le ultime frasi della lettera disaluto di Mons. Francesco Beschi allasua Diocesi d’origine. Giovedì 22gennaio, il Vescovo di Brescia, Mons.Luciano Monari ha annunciato infat-ti alla città la nomina di Mons. Fran-cesco Beschi, finora Ausiliare dellanostra Diocesi, a Vescovo di Berga-mo. Mons. Beschi, è nato a Brescia il 6agosto del 1951 ed è stato ordinatosacerdote il 7 giugno 1975, celebran-do la prima messa nella parrocchiacittadina di S. Anna. Eletto Vescovo titolare di Vinda e Au-siliare del Vescovo di Brescia il 25 mar-zo 2003 è stato consacrato nella Cat-tedrale di Brescia il 18 maggio dellostesso anno. Ora la nomina a Vescovo di Berga-mo. Mons. Beschi per anni ha ac-compagnato la nostra parrocchiacon le sue profonde riflessioni, le ca-techesi, i momenti d’incontro. Congratitudine gli auguriamo di compie-re un BUON APOSTOLATO, assicuran-dogli la nostra preghiera per la suanuova missione, che ha iniziato uffi-cialmente il 15 marzo scorso.

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Quando pensiamo alla carità, quasi sempre vie-ne in mente l’elemosina, il soldo che si dà al po-vero. Ci dà persino un po’ fastidio nominarla, lacarità e, se possibile, ne prendiamo discreta-mente le distanze. È vero, anche l’elemosina di-venta carità se accompagnata da un sorriso eda uno spirito fraterno di partecipazione.Ma non è tutto qui, sarebbe davvero riduttivo.

Cos’è dunque la carità?Carità è amore, farsi dono e servizio per gli al-tri in tutte le possibili sfaccettature, nei suoi pic-coli gesti quotidiani, in famiglia e fuori. Mi pia-ce ricordare in proposito le parole dell’aposto-lo Paolo: ”La carità è paziente, è benigna lacarità; non è invidiosa la carità, non si vanta,non si gonfia, non manca di rispetto, non cer-ca il suo interesse, non si adira, non tiene con-to del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia,ma si compiace della verità. Tutto copre, tuttocrede, tutto spera, tutto sopporta”.

Ma noi comunità cristiana che non voliamocosì alto, concretamente, cosa facciamo, ecosa possiamo ancora fare perché la caritàdiventi manifesta e attiva sulle orme di Cristoper i nostri fratelli? La carità, infatti, non è unoptional, ma l’essenza stessa di un cristiano e

di una comunità cristiana! Sono coinvolti tutticoloro che partecipano all’Eucaristia domeni-cale, è da lì che si genera l’Amore. Amore chesi trasforma in buone relazioni tra noi e atten-zione privilegiata per i poveri, i malati, gli ultimi.Attualmente la nostra comunità è impegnata:col catechismo, lo sport, l’animazione; nelle mis-sioni; nel servizio al bar; nel servizio migranti; pergli anziani gruppo terza età e Villa Elisa; nel grup-po Betania; per i poveri con la distribuzione dei vi-veri e abbigliamento; per la pulizia degli ambien-ti; nel coro dei bambini e degli adulti e, recente-mente, nell’istituzione della biblioteca. È già tan-to, ma la carità, può fare di più! Quello che man-ca, forse, è la vicinanza alle famiglie e alle perso-ne bisognose nella loro casa. La visita all’amma-lato e all’anziano solo, la spesa per chi non è ingrado di provvedere da sé, qualcuno da ac-compagnare all’ospedale, per visite o a fare de-gli esami, baby sitter occasionale in situazioni diemergenza, aiuto nei compiti, promozione delbuon vicinato. Un mondo sommerso di cui nonabbiamo riscontri.

Chiediamoci cosa siamo disposti a fare, se ab-biamo un po’ di tempo, anche poco, secondo lenostre inclinazioni e non perdiamoci l’appunta-mento di esserci: sarà bello incontrarci!

Sulla carità

Piante e Fiori

di Casa d’EsteVia Giorgione, 7

Tel. 030 2304185

Centro Comm.le Margherita d’Este

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FORNITORE UFFICIALE DELLA NOSTRA PARROCCHIA

Marida

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Osvaldo Poli: consigli per vivere in famiglia

TABACCHERIA

ALBERTONIVia S. Angela Merici (angolo viale Piave)

Orario continuato 7,15-19,15aperto anche luglio e agosto

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Anche quest’anno, le conferenze tenute dallo psico-logo e psicoterapeuta Osvaldo Poli sono state segui-te con estremo interesse e piacere dai genitori e dal-le coppie di fidanzati e sposi, che sono intervenuti nu-merosi ai due appuntamenti.

13 Gennaio – “Prometto di amarti”La promessa di amare non può avere come conte-nuto l’impegno a provare un sentimento, ma l’impe-gno, questo sì promettibile, di aiutare l’altro a realiz-zarsi come persona e di lasciarsi aiutare da lui a rea-lizzarci.Si può aiutare il coniuge a realizzarsi attraver-so i due strumenti della valorizzazione e della criti-ca.Onorare la promessa di lasciarci amare è altret-tanto e forse più difficile che cercare di amare il co-niuge. Significa dire all’altro: decido che mi lasceròaiutare da te e proprio da te a realizzarmi, dando al-le tue parole un peso, un’importanza, come a quelledi nessun altro.D’altra parte, il lavoro sui punti debolidel nostro carattere non è solo un lodevole tentativodi diventare delle persone migliori, ma è la condizio-ne perché Dio possa agire attraverso di noi.Poiché Egli ha deciso di servirsi di noi, della nostraumanità e del nostro carattere per promuovere la riu-scita del nostro partner e “ salvarlo”, per quell’antici-po di salvezza costituito da una vita serena e realiz-zata.La consapevolezza psicologica dei nostri limitied il sano dispiacere che ne deriva è già un regalosuo, parte di quell’aiuto promesso per far riuscire be-ne il nostro matrimonio. Nel desiderio di conoscerci, diammettere con maggiore realismo i nostri limiti, è giàall’opera la sua grazia.Se accettiamo l’interventodella Sua grazia, è come se il Suo modo di conosce-re il coniuge e la Sua voglia di spenderci per la suarealizzazione passasse progressivamente dentro dinoi, facendoci diventare capaci di amarlo “come lo

ama lui”; perché così ha deciso irrevocabilmente: diservirsi di noi per far sentire amata l’altra persona.At-traverso l’umile lavoro sulla nostra umanità creiamole condizioni perché la grazia possa agire in noi, e at-traverso il nostro carattere possa fluire un amore piùpuro, più forte, più libero, più simile al Suo.Arrivando, poco per volta, ad amare da Dio.

17 Febbraio – “La sintonia educativa”Tutti i genitori, per esperienza e con convinzione, af-fermano che è assolutamente desiderabile che ma-rito e moglie siano in sintonia nell’educazione dei fi-gli. “Ogni figlio ha tre genitori”: infatti l’influsso educa-tivo è riconducibile alla personalità di ciascun geni-tore, ma anche al rapporto esistente nella coppiagenitoriale. Questa variabile assume un’importanzatale da essere considerata come un terzo genitore,in grado di caratterizzare lo stile educativo di ogni fa-miglia. Per poter realizzare la sintonia educativa, pe-rò, è necessario che i genitori abbiano sviluppatouna sufficiente capacità di dialogo e di scambio al-l’interno della coppia.La capacità dei genitori di di-ventare alleati si sviluppa gradualmente, attraverso ilsuperamento degli aspetti immaturi del rapporto dicoppia, e rappresenta sempre un tentativo parzialedi avvicinarsi a quel rapporto collaborativi che, perquanto irraggiungibile nella forma ideale della sinto-nia, vale la pena che sia desiderato e scelto cometraguardo che realizza nello stesso tempo il bene deifigli, la possibilità di dare il meglio di sé come genitorie la realizzazione della coppia stessa.

Per approfondire le tematiche affrontate finora con ildott. Poli, e anche molte altre correlate, si consiglia divisitare l’area download del sito internet www.osval-dopoli.com

Luisa

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La nostra comunità ha vissuto l’anniversariodella Dedicazione della propria Chiesa Par-rocchiale nel modo più bello che potesse im-maginare: abbiamo goduto, nelle giornatedel 13 e 14 dicembre scorso, della presenzadel Vescovo Mons. Luciano Monari che hadato solennità e, al tempo stesso, comunionefamiliare all’evento.La sua parola di Padre-Pastore è stata incisiva,capace di far vibrare le corde della spiritualitàdei suoi figli, conducendoli nella riflessione.Parlando ai genitori dei bambini, che stannocompiendo il cammino della Nuova iniziazio-ne Cristiana, ha affermato: ”Se desideriamoper i nostri figli un cammino di Fede, dobbiamoprenderci l’impegno e la responsabilità di con-durli; la Parrocchia, pur disposta ad un serviziodi testimonianza e aiuto, non può sostituirsi inquesto”. Di seguito ha aggiunto: ”Mettete alcentro Gesù nella sua umanità, fatta di Amore-Carità. La Sua Parola ci aiuterà a declinare tut-to in rapporto a Lui, Luce di Dio chescalda il mondo”. A queste e ad altre stupende esorta-zioni hanno fatto eco i disegni a temadei nostri bambini. Ne raccontiamoalcuni:• Si vede la nostra Chiesa costruita

con pietre a vista, ognuna dellequali porta scritto il nome dei varibambini del gruppo di catechismo.Sotto, la bambina ha scritto: “Ognu-no di noi è pietra viva della Casadel Signore”.

• In un altro è disegnato un fumettoche riproduce il coinvolgimento nellafesta della Dedicazione, delle nostre

Sante Patrone Bartolomea e Vincenza, curiosee felici di quanto sta avvenendo nella loro enostra Parrocchia.

• Un altro ancora propone il disegno di unachiesa attorniata da case e la scritta: ”Lacasa di Dio tra le case degli uomini”.

• Non si può non citare un enorme Gesù Pan-tocratore che avvolge, in un grande abbrac-cio protettivo, la nostra realtà parrocchiale.

• Non è meno significativo un grande cuore,rosso fiamma, con la scritta: ”Questa è la ca-sa di Gesù”.

E via di seguito. Scorrendo questi tanti disegni si ha la percezio-ne di ascoltare una catechesi bella e profon-da al tempo stesso.Il titolo di un famoso film: ”I bambini ci guarda-no”, in questa occasione si può variare in: ”Ibambini ci insegnano”, a riprova di quanto di-ce Gesù: ”Ai piccoli è dato di comprendere lecose del Padre mio”.

Delia

Anniversario della dedicazione della nostra Chiesa

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Dal Gruppo della Terza Età

Bisogna essere felici di nulla,magari di una goccia d’acqua oppure di un filo di vento.

Di un animaletto che si posa sul tuo braccioo del profumo che viene dal giardino.

Bisogna camminare su questa terracon le braccia tese verso qualcosa che verrà

e avere occhi sereni per tutte le incertezze del destino.Bisogna saper contare le stelle, amare tutti i palpiti del cielo

e ricordarsi sempre di chi ci vuole bene. Solo così il tempo passerà senza rimpianti

e un giorno potremo raccontaredi avere avuto tanto dalla vita.

(Manolo Alvarez)

Per essere “felici di nulla” torniamo ad essere semplici e “poveri in spirito”

Bisogna essere felici di nulla

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Nel 2004, dopo il pensionamento, ho avuto mododi accorgermi quanto fosse difficile liberarmi di tut-te quelle abitudini e condizionamenti che nel cor-so di ben quarant’anni avevano scandito le miegiornate. Il lavoro era sempre stato fino a quel momento l’im-pegno più importante ed ora non c’era più, cosìcome i miei colleghi, gli amici più cari. Cosa farequindi per sentirmi ancora vivo e utile? Non c’eraaltra risposta che re-inventarmi una nuova quoti-dianità, fatta di nuovi interessi e nuovi rapporti. È stato proprio in questo periodo ostico che hoscoperto che avrei potuto sfruttare alcune mie po-tenzialità, come la capacità ed il piacere di far sor-ridere un volto triste. Ho così deciso di mettere a di-sposizione degli anziani la mia energia. La nostra parrocchia mi ha offerto in proposito al-cune opportunità di scelta che mi hanno condot-to oggi a vivere con gioia e partecipazione l’espe-rienza del volontariato presso la Residenza per An-ziani, Villa Elisa. L’incontro settimanale con i nonni e la collabora-zione alla preparazione della Santa Messa il saba-to mattina, sono diventati per me un appuntamen-to fondamentale. L’ulteriore attività dell’incontro settimanale con gliamici del coro mi ha permesso poi una partecipa-zione attiva alla cerimonia religiosa, attraverso undialogo ed un confronto costruttivo. A differenza di quello che pensa qualcuno, quindi,non sono i grandi gesti che fanno sentire un uomorealizzato, bensì la quotidianità vissuta alla luce delVangelo, con umiltà e attenzione verso il nostroprossimo: “Ho avuto fame e mi avete dato damangiare, (dal Vangelo secondo Matteo)”. Rivolgo così con calore, a tutti quelli che hanno vis-suto sentimenti come i miei, un invito: utilizziamo inostri talenti, mettendoli a disposizione di quelli cheintorno a noi ne hanno bisogno.

Giuseppe Fidone

Riflessioni di un pensionato che scopreun nuovo modo di vivere la quotidianità

GRUPPO PENSIONATILE DÒ SANTE

BRESCIA VIA BOTTICELLI

da MARTEDI’ 3 MARZOsono iniziati gli incontri settimanali

del martedì e giovedìdalle ore 15.30 alle 17.00; si gioca a tombola

SABATO 18 APRILEore 20,30 presso il teatro dell’Oratorio

GRANDE TOMBOLATA

SABATO 2 MAGGIOore 20,30 presso il teatro dell’Oratorio

incontro mensile di “FESTA IN MUSICA”

Con tanta allegria, per stare in compagniaVoi pensate alle bevande, l’Organizzazione al resto

MERCOLEDI 13 MAGGIOGITA A LUCCA E PISA

Partenza dalla Parrocchia ore 6.30Ritorno in tarda serata

Per informazioni, rivolgersi agli incaricati presso la sala incontri

il Martedì dalle ore 15,30 alle 17,Le prenotazione dei viaggi e dei pranzi

devono essere effettuate presso il bar dell’Oratorio

•••••

Anche quest’anno abbiamo fatto la “Convenzione Vacanze” a Roseto degli Abruzzi

14 giorni dal 10 maggio al 24 maggio 2009€ 600,00 a persona

14 giorni dal 24 maggio al 7 giugno 2009€ 630.00 a persona

la quota comprende: trattamento di pensione completa in camera doppia con bevande ai pasti, servizio spiaggia,

viaggio in pullman a/r da Brescia a Roseto. Supplemento camera singola € 3.00 al giorno.

Per informazioni tel. 3382228662

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RINATI DALL’ACQUA E DALLO SPIRITO SANTO“Il Signore Gesù,che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare prestola sua Parola, e di professare la tua fede, a lode e gloria di Dio Padre”

Lavinia Rifugio

UNITI NEL MATRIMONIOCRISTIANO

“Vuoi unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti? Si, con la grazia di Dio, lo voglio”

Paolo Tarallo e Tiziana Ragusa(27 dicembre 2008)

Floriana Papa

Marzio Dal Pozzo

Ana Lourdes Gelpi Morel

Clementina Gatti

Ermes Gatti

Sparta Gatti

Tullio Pelissa

Mario Bicchierai

Paola Lorini

Tommaso Mascialino

Giorgio Fanzani

Ebe Fornari

Filiberto Mastrini

Teresina Marenda

Maria Perini

Giacomo Fezzi

Lidia Mosca

Santina Gambarini

Bruna Poli

Bianca Debona

MORTI IN CRISTO GESU’“Io credo: il Signore è risorto e vive, e un giorno anch’io risorgerò con Lui”.

Un ricordo di Ermes Gatti[24.3.1922- 28.12.2008]

Lo scorso 28 dicembre s’é n’é andatoErmes Gatti, una persona speciale, co-raggiosa voce della Resistenza italia-na. Presidente provinciale delle Fiam-me Verdi, e convinto testimone dellasua esperienza di partigiano, dopoaver combattuto la seconda guerramondiale nel Regio Esercito, prese par-te alle file delle Fiamme Verdi. Nel 2006,il Comune di Brescia gli aveva conferi-to il premio “Grosso d’Oro”. Il funeraledi Ermes Gatti si è svolto nella nostraparrocchia, gremita di autorità e ditanta gente comune che ha voluto di-re il suo grazie a questo grande uomo.Ermes Gatti riposa ora nel cimitero diSan Francesco da Paola.

Anagrafe parrocchiale

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SETTIMANA SANTADomenica 5 Aprile DOMENICA DELLE PALME

10.00 INGRESSO DI GESÙ IN GERUSALEMME- Benedizione delle palme e degli ulivi in oratorio- Processione verso la Chiesa- S. Messa solenneAltre messe: prefestiva - 8.00-18.30

Lunedì 6 Aprile LUNEDI’ SANTO20.30 LITURGIA PENITENZIALE

Riconciliazione per giovani, adulti e genitori

Mercoledì 8 Aprile MERCOLEDI’ SANTO20.30 Via Crucis cittadina S. Faustino – Castello

SACRO TRIDUOGiovedì 9 Aprile GIOVEDI’ SANTO

9.30 S. Messa Crismale in Cattedrale con la Benedizione degli oli santi

21.00 LITURGIA NELLA CENA DEL SIGNORE- Accoglienza del Sacro Crisma- Lavanda dei piedi- ReposizioneDi seguito: preghiera – tempo per le confessioniLa chiesa si chiude a mezzanotte

Venerdì 10 Aprile VENERDI’ SANTO10.30 Preghiera per bambini e ragazzi15.00 Via Crucis

21.00 LITURGIA NELLA PASSIONE E MORTE DEL SIGNORE- Lettura della Passione- Adorazione della Croce – Unzione con il Nardo- ComunioneDi seguito: preghiera – tempo per le confessioniLa chiesa si chiude a mezzanotte

11 Aprile SABATO SANTO10.30 Preghiera per bambini e ragazzi

PASQUA DI RISURREZIONE11 Aprile VEGLIA PASQUALE

21.30 Solenne VEGLIA NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE - Benedizione del fuoco nuovo- Annuncio di Pasqua - Letture della Storia della Salvezza- Liturgia battesimale con il Rinnovo delle Promesse battesimali- Eucaristia

Domenica 12 Aprile PASQUA DI RISURREZIONE8.00 S. Messa

10.00 S. Messa per bambini e ragazzi11.15 S. Messa Solenne18.30 S. Messa Vespertina

Lunedì 13 Aprile LUNEDI’ DELL’ANGELO8.30 S. Messa

10.30 S. Messa

TEMPO PER IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONEVenerdì Santo 9.00-11.30-16:00-20:00 (fino a mezzanotte)Sabato Santo 9:00-12:00-15:00-20:00 (fino a mezzanotte)

Pellegrinaggio

vacanza

ROMA 8-13 Agosto

2009

• Vacanza per FAMIGLIE e GIOVANI • 6 giorni - 5 notti • Soggiorno presso Centro Salesanium • Trattamento mezza pensione (COLAZIONE, CENA) • Viaggio in pullman G.T.

• Costo complessivoCosto complessivoCosto complessivoCosto complessivo • Adulti : 300 euroAdulti : 300 euroAdulti : 300 euroAdulti : 300 euro • Bambini Bambini Bambini Bambini ---- 0 0 0 0----4 anni : Gratis 4 anni : Gratis 4 anni : Gratis 4 anni : Gratis • Ragazzi 5-14 anni : 250 euro (in camera con genitori) Per informazioni : Per informazioni : Per informazioni : Per informazioni : DON TINO, DON ANDREADON TINO, DON ANDREADON TINO, DON ANDREADON TINO, DON ANDREA Oppure LUISA tel. 3381255987Oppure LUISA tel. 3381255987Oppure LUISA tel. 3381255987Oppure LUISA tel. 3381255987 ISCRIZIONI ENTRO : 13 APRILE 2009ISCRIZIONI ENTRO : 13 APRILE 2009ISCRIZIONI ENTRO : 13 APRILE 2009ISCRIZIONI ENTRO : 13 APRILE 2009

GREST ESTIVOin Parrocchia

dal 15 giugno al 3 luglio

Campeggio a Bossico(per elementari e medie)

dal 6 al 18 luglio

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