/ P4 POLITICA / SOCIETÀ n. 1 | gennaio 2019 pagine ebraiche
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Ada Treves
"La sinagoga la si riconosce fa-cilmente, è quella con la camio-netta dell'esercito davanti". Uncommento leggero, fatto senzacattive intenzioni, che però pur-troppo corrisponde a un'imma-gine così familiare da essere con-siderata normale. Quasi rassicu-rante. Ma non è così. E non so-no rassicuranti i dati raccolti dal-l'ultimo sondaggio sulla perce-zione dell'antisemitismo com-missionato dall'Agenzia Europeaper i Diritti Fondamentali (FRA)e affidato all'Institute for JewishPolicy Research (JPR) di Londrain collaborazione con IPSOS.L'85 % dei rispondenti consideraantisemitismo e razzismo comeil problema peggiore dei paesi
e u r o p e idove si ètenuto ilsondaggio.
L'89 % è convinto che l'antise-mitismo nel proprio paese siaaumentato nel corso degli ultimicinque anni. Il 72 % di chi ha ri-sposto esprime preoccupazioneper l'aumento dell'intolleranzanei confronti dei musulmani.L'89 % percepisce l'odio onlinecome un problema grave. Lamaggior parte dei partecipantihanno dichiarato di essere espo-sti regolarmente a commenti ne-gativi sugli ebrei, e l'80 % haidentificato internet come il luo-go dove avviene più spesso. Co-me ha commentato MichaelO’Flaherty, che della FRA è ildirettore: "Non sorprende chela grande maggioranza dei par-tecipanti al sondaggio ritengache l'antisemitismo stia peggio-rando. Temono per la propria si-curezza e per quella dei loro cari.Si proteggono lasciando la kippàa casa ed evitando certe aree del-le loro città, o gli eventi ebraici".
In questo secondo sondaggiosulla percezione dell'antisemiti-
smo, che si è tenuto a maggio egiugno 2018, sono state raccolte
le risposte di 16.395 rispondentiresidenti in Austria, Belgio, Da-
nimarca, Francia, Germania, Un-gheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia,Spagna, Svezia e Regno Unito eLettonia, paesi in cui abita il 96per cento degli ebrei europei.Le risposte sono comuni: l'anti-semitismo pervade lo spaziopubblico, e gli stereotipi negativisugli ebrei si moltiplicano. Essereebrei è un motivo sufficiente persubire varie forme di abusi, ed èforte la percezione che l'antise-mitismo continui ad aumentare."Mi pare sia un fenomeno cheviene banalizzato e, anche suisocial media, viene consideratonormale. È molto preoccupante"ha commentato una delle per-sone che hanno risposto al son-daggio, una donna di età com-presa tra i 35 e i 39 anni e resi-dente nei Paesi Bassi. "Sul lavoro,sui media e sui social media l'an-tisemitismo è quotidiano. E nonviene represso" (donna, 40 - 44anni, Francia). "La parola 'ebreo'in Danimarca è un'offesa diffusa.Ho sempre di evitato mostrareo dire alla gente che sono ebrea"(donna, 20-24 anni, Danimarca).O, ancora: "La mia più grandepreoccupazione sono i media 'al-ternativi' come Youtube, Twitter,Facebook: vi compaiono insultirazzisti e antisemiti e vengonodiffuse teorie cospirazioniste folli,spesso antisemite" (donna, 45-49 anni, Germania).Quasi metà dei rispondenti èpreoccupata di essere vittima dioffese o insulti antisemiti, e piùdi un terzo teme di essere attac-cato fisicamente, nel corso del-l’anno. Il 34 % ammette di averrinunciato a partecipare qualcheun evento ebraico perché non sisentiva sicuro, e del 49 % di ri-spondenti che normalmente por-tano segni della propria identitàebraica il 71 % ha evitato almenooccasionalmente ma in manieraconsapevole di farlo. E la grande
Antisemitismo, cresce l’inquietudine Preoccupazione in aumento e strategie di difesa nel grande sondaggio sulla percezione dell’odio
"È evidente che gli ebrei euro-
pei sono preoccupati per l'an-
tisemitismo, fenomeno che ri-
tengono sia in aumento. Lo su-
biscono online, in particolare,
ma anche per strada, sui media
e in politica. Molti sembrano
essere diventati cauti nel por-
tare segni visibili della loro
ebraicità: potrebbero attrarre
attenzioni indesiderate, e pren-
dono precauzioni, almeno tal-
volta". Sono parole di Jonathan
Boyd, direttore dell’Institute
for Jewish Policy Research
(JPR) di Londra cui è stata af-
fidata, in collaborazione con
IPSOS, la seconda edizio-
ne dello studio sulla
percezione dell'antise-
mitismo commissionata
dall'Agenzia Europea
per i Diritti Fondamen-
tali (FRA). Positivo sulla
ricerca il demografo
Sergio Della Per-
gola, che a Pagine
Ebraiche aveva ricordato come
sia incoraggiante che ai ver-
tici dell’Unione Europea
ci si renda conto di
quanto è importante
monitorare e combat-
tere le forme di odio,
discriminazione e mo-
lestia. Che sono inne-
gabili e sempre
più evidenti, e
non solo nei
confronti degli ebrei. Per Boyd
va comunque usata cautela
nell'analisi dei risultati, che il
JPR intende studiare ancora
più a fondo di
quanto faccia
il già corposo report dalla FRA,
la European Union Agency for
Fundamental Rights che lo ha
commissionato: "Nel valutare i
risultati è importante collocare
questo studio nel contesto più
ampio di altre ricerche sull'an-
tisemitismo, anche perché qui
si tratta di un sondaggio che
adotta un approccio particola-
re alla misurazione dell'antise-
mitismo: prende in considera-
zione esclusivamente cosa pen-
sano gli ebrei, è una ricerca sul-
la percezione." Questo però
non significa che i risultati sia-
“Un campanello d’allarme per la società”
L’antisemitismo è visto come un problema per il Paese, oggi. Per Paese membro dell’UE (%).
Percezione del cambiamento del livello di antisemitismo nel Paese negli ultimi cinque anni. Per Paese membro dell’UE (%).
Francia
Germania
Belgio
Polonia
Svezia
Spagna
Regno Unito
Ungheria
Austria
Paesi Bassi
Italia
Danimarca
Media
Francia
Polonia
Belgio
Germania
Regno Unito
Paesi Bassi
Svezia
Danimarca
Italia
Austria
Spagna
Ungheria
Media
Un problema molto grande
Non un problema
Un problema abbastanza grande
Non lo so
Un problema non molto grande
Aumentato molto
Diminuito un po’
Aumentato un po’
Diminuito molto Non lo so
Rimasto uguale
/ P5pagine ebraiche n. 1 | gennaio 2019 POLITICA / SOCIETÀ
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maggioranza, il 70 %, crede chegli sforzi fatti dal proprio gover-no per combattere l'antisemiti-smo siano inefficaci. Ha com-
mentato il direttore del JPR: "Va-le la pena ricordare che la po-polazione ebraica dell'Europa èdiminuita drasticamente negli ul-
timi 150 anni: un secolo e mezzofa, gli ebrei europei costituivanoquasi il 90% della popolazioneebraica mondiale mentre oggi
sono meno del 10%. È inconce-pibile che una minoranza che havissuto in Europa per un tempocosì lungo debba sentirsi così
vulnerabile e a disagio".È ora di iniziare a chiedersi per-ché. E come reagire.
Luce a Gerusalemme © k
ichk
a
Le giornate sono le più corte dell’anno, anche se lentamente
stanno tornando ad allungarsi. Michel Kichka, eccelso dise-
gnatore, per una volta mette da una parte satira politica e
altri argomenti cui ci ha abituato nelle sue vignette irrive-
renti per portarci in una sua dimensione più personale, più
intima: lo studio di Gerusalemme in cui lavora, raggiunto da
un meraviglioso raggio di luce. E così, almeno per qualche
minuto, anche per Kichka è necessario fermarsi in contem-
plazione. Anche se l’impulso della sua arte è talmente forte
da non lasciarlo inerte. E così nasce questa vignetta, che ci
auguriamo possa essere di buono auspicio per tutti i nostri
lettori e amici anche in questo nuovo anno civile.
IL REPORT: Sono una quarantina i grafici e le tabelle che compaiono nel reportu
reso pubblico dall'Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali (FRA) a inizio dicem-
bre, a sintetizzare i dati raccolti in 13 paesi, grazie alle risposte di 16.395 cittadini
che si sono definiti ebrei. Dalla percezione dell'antisemitismo come problema in
aumento all'intolleranza nei confronti dei musulmani al contesto in cui vengono
fatti i commenti antisemiti, dalla preoccupazione al desiderio di emigrare, è molto
ampio lo spettro delle questioni coperte graficamente. Rilevanti anche i dati sugli
effetti del conflitto arabo-israeliano - molto importante per il 41 % dei rispon-
denti - e delle azioni del governo di Israele di cui il 43 per cento degli ebrei euro-
pei si sentono sempre o spesso incolpati.
no meno importanti, anzi: "I
policy maker dovrebbero pren-
dere questi dati molto sul se-
rio: il fatto che così tanti ebrei
considerino l'antisemitismo un
problema nei loro paesi e che
molti ritengono che stia peg-
giorando dovrebbe servire co-
me campanello d'allarme non
solo per i governi, i partiti e i
responsabili politici che lavo-
rano in tutta Europa, ma anche
per la società europea nel suo
insieme".
a.t.
Molto Abbastanza Un poco Per nulla
Sempre Spesso A volte Mai
Sempre Spesso A volte Mai
Evita di indossare, trasportare o esporre in pubblico cose che potrebbero identificare una persona come ebrea.
Per Paese membro dell’UE (%)
Impatto del conflitto arabo-israeliano sulla sensazione di sicu-rezza. Per Paese membro dell’UE (%).
Sensazione di essere incolpati per qualcosa fatto dal governoisraeliano. Per Paese membro dell’UE (%).
Francia
Danimarca
Svezia
Germania
Italia
Polonia
Paesi Bassi
Austria
Spagna
Belgio
Regno Unito
Ungheria
Media
Belgio
Francia
Spagna
Germania
Danimarca
Svezia
Italia
Paesi Bassi
Regno Unito
Austria
Polonia
Ungheria
Media
Germania
Spagna
Belgio
Francia
Italia
Paesi Bassi
Austria
Danimarca
Svezia
Regno Unito
Polonia
Ungheria
Media
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