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OTTO JAZZ CLUB NAPOLI

Famoso e storico JAZZ CLUB napoletano tra i più importanti del panorama jazzistico europeo, posizionato non lontano dagli alberghi e dai locali del celeberrimo lungomare napoletano e dal centro storico facilmente raggiungibile in quanto ubicato di fronte la stazione di C.so Vitt. Emanuele della funicolare centrale. Si viene accolti nella sala superiore che ospita alle pareti una mostra fotografica permanente, un ampia apertura con piano in noce e sgabelli si affaccia sul palco, il piano inferiore ospita la sala concerto con disposizione tavoli “FORMATO TEATRO”. Con questa ambientazione è stato possibile negli ultimi 20 anni organizzare un percorso divulgativo con concerti ed eventi oltre a proporre una serata dedicata alla musica diversa dallo stereotipo folkloristico napoletano. Le finalità del CLUB sono di produzione, rappresentazione, didattica, e servizi destinati al "TERZO SETTORE". La produzione è stata attuata insieme alla base musicale cittadina e regionale ed è incentrata su idee e progetti originali che ne rappresentino le composizioni coerenti alle radici dell’etnia di appartenenza (cultura musicale quella napoletana universalmente riconosciuta). In questa sede concertistica dal 1986 si è sviluppato tutto il movimento jazzistico campano. Significativa, nel corso degli ultimi anni la progettualità attiva nelle principali iniziative culturali in città e regione rappresentando rassegne e festival autonomi destinate all’ ampliamento della domanda di jazz. Comunque siamo napoletani e dobbiamo fare i conti con la tradizione (sotto sono riportati articoli che illustrano l'impegno del club nell'integrarsi con la stessa e le difficoltà). La storia del club nelle pagine seguenti è quasi tutta scritta dai giornalisti del settore ed è strutturata attraverso gli articoli più significativi.

“MUSICHE DIFFERENTI” all'OTTO JAZZ CLUB All'Otto Jazz musica contemporanea ricca di note tatuate per “musiche differenti". All'Otto Jazz Club, nell'ambito della rassegna "I Differenti" si è tenuto il concerto dei "Virtuosi di San Martino". Il locale di salita Cariati propone lavori di musicisti e artisti napoletani caratterizzati da un espressionismo mai "indifferente" al tempo che scorre verso il terzo millennio. Tutto questo anche per valorizzare fermenti di musica evoluta e quindi "dìfferente" dell'ambito della musica popolare italiana e non.

Tra i nomi in programma Alan Wurtzburger (influenzato dalla vena cantautoriale alla Gaber, tradotta in dialetto) e Daniele Sepe (compositore geniale, autore di album stupendi come "Spiritus Mundi" o "Vite Perdite").

I due sono ormai di casa all'Otto Club, anche se rappresentano forme espressive contaminate e a tratti anche molto lontane dalla tradizio ne afro-americana.

E mentre Daniele Sepe, di estrazione puramente jazzistica, non trascura i classici (i cosiddetti "standards"), Wurtzburger invece al jazz (quello degli anni trenta) approdò un po' di anni fa lungo il suo girovagare per il cantautorato da "strada" che lo ha portato a girare l'Europa e. a catturare preziosi fotogrammi dei vicoli del mondo, quei vicoli sempre presenti nelle sue canzoni.

Per il jazz più "convenzionale" l'altra sera il Guglielmo D'Adamo Quintet che si e' esibito con lo spettacolo "Brasset", in cui è stata realizzata anche una interessante performance di pittura sonora. I1 curioso esperimento vede la realizzazione "live" di tele ispirate allo spettacolo. E così dai pennelli di Daniela Lombardo nascono le opere (che rimangono esposte nel club), perfetta, testimonianza degli umori della serata in corso.

E per concludere, ieri sera ha debuttato all'Otto Jazz Club la compagnia musicale di Paolo Di Sarcina, altro "cult event" di musica totale.

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"X SPARTITO PRESO"

GRANDE SUCCESSO ALL'OTTO JAZZ CLUB ANGELO RAFFAELE AMELIO Si è conclusa, suscitando non univoche considerazioni, la rassegna concertistica "X Spartito preso" organizzata dall'Otto Jazz Club di Napoli, da quest'anno in collaborazione con l’Andj (Associazione -napoletana diffusione jazz).

Nata dalla fervida iniziativa di Maria Lucci, vera e propria "eminenza grigia" dell'attivo club culturale partenopeo, la rassegna "X Spartito preso" si è subito caratterizzata come colto e stimolante tentativo di aprire ai giovani musicisti di formazione classica le porte della sala geneticamente destinata ad esibizioni jazzistiche live. Lo scopo del progetto, sin dalla prima edizione della rassegna inaugurata nel `95, è stato quello di offrire ai musicisti di "classica" una ribalta non canonica dalla quale rivolgersi anche ad un diverso linguaggio musicale, quale quello jazzistico, ed abbattere con ciò i tradizionali e sterili steccati di delimitazione fra le varie espressioni musicali. Insomma, un' intelligente operazione per favorire l’ incontro e il confronto fra due realtà che, soprattutto a Napoli, sono prodighe di talenti e di giovani artisti meno noti di quanto non meritano.

Per la realizzazione di quest' interessante disegno cultural - musicale, la direzione artistica dell'Otto Jazz, coadiuvata dai responsabili dell' Andj, è ricorsa alla formula del the-concerto, ossia ad una serie di appuntamenti musicali pomeridiani svoltasi dalle ore 17,00 di tutte le domeniche di novembre e dicembre per il periodo invernale ed in quello di aprile e maggio per il periodo primaverile. Sulla bontà qualitativa dei loro mezzi. Discorso diverso invece per i concerti primaverili, durante i quali si sono esibiti giovani allievi del Conservatorio.

I risultati, in questa seconda sezione della rassegna, sono stati altalenanti, e dunque tutt'altro che soddisfacenti, sia dal punto di vista più squisitamente musicale che da quello professionale - comportamentale. Con le dovute rispettabili e felici eccezioni, in questa tornata primaverile, si è notata una sgradevole carenza di umiltà e di professionalità accompagnata, vi è più, da esibizioni elementari se non proprio inaccettabili a livello tecnico esecutivo. Qualche nota, a conferma di quanto si asserisce, può essere indicativa: non si può stare in cartellone con un organico di sedici (16) elementi e presentarsi al concerto soltanto in sei giustificandosi, per un improvviso malore che ha colpito ben 10 elementi del gruppo (?!), non si può presentare un programma per quintetto con una formazione di quattro persone; o ancora; non ci si può rifiutare di suonare se non si registra il "tutto esaurito" tra il pubblico; non si può pretendere di eseguire il concerto in anticipo rispetto all’ orario stabilito motivando che si deve andare a suonare, nella stessa serata, altrove.

Come si evince, pochi accadimenti qua riportati ad onor di cronaca, la dicono lunga sul comportamento "divistico" di alcuni allievi, inconsapevoli dell'importanza culturale della rassegna alla quale avrebbero dovuto contribuire con il dovuto rispetto e con altrettanto senso della misura. Queste giovani "prime donne" non hanno nulla a che vedere con il superbo e sontuoso patrimonio di musicisti che con impegno, serietà e sacrificio dà lustro ulteriore al blasone del Conservatorio e dal panorama musicale napoletano. Il plauso di merito, và perciò rivolto con maggior vigore a chi, da sempre, si adopera per la valorizzazione e la diffusione del prestigioso bagaglio artistico - musicale partenopeo organizzando, nonostante l'impreparazione e l'immodestia di qualcuno, iniziative culturalmente encomiabili ed indispensabili come la rassegna "X Spartito preso". Otto sono state le date del cartellone invernale, in questa prima "tranche" concertistica si sono esibiti alcuni brillanti musicisti che si sono cimentati con brani di Monteverdi, Mozart, Beethoven, Schubert, non trascurando le cosiddette "villanelle" e cioè la tipica produzione musicale napoletana dal `500 al `700.

BREVE STORIA

CLUB FONDATO A META’ DEGLI ANNI 80 COME “CIRCOLO NAPOLETANO DI MUSICA CONTEMPORANEA”

CON IL PRECISO OBBIETTIVO DI PROMUOVERE IL JAZZ NAPOLETANO. FORMA IL PRIMO GRUPPO STABILE NEL 1987 INTORNO AL MAESTRO ANTONIO GOLINO

( Il censimento dei jazzisti si riduceva a quei tempi ad una decina di unità).

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L’ATTENZIONE RIVOLTA DALLA DIREZIONE ARTISTICA A QUELLO CHE ACCADEVA IN CITTA’, IN CENTRI COME: “IL CALDERONE”, L’ANTICA BIRRERIA, LA COSTITUENTE “Associazione Napoletana Diffusione Jazz” ED IN REGIONE CON IL “LENNIE TRISTANO” DI AVERSA PONE AL CLUB AL CENTRO DELLA SCENA JAZZISTICA CAMPANA-DIVENENDO SEDE REGIONALE DELL’ASS.NAZ. MUSICISTI JAZZ, NEL 1989 ESTENDE PROGRAMMAZIONE A PROGETTI COMPOSITIVI DI AUTORI GIOVANI COME: DANIELE SEPE, ANTONIO ONORATO, MARCO SANNINI, FRANCESCO D’ERRICO, MARCO ZURZOLO, FRANCESCO NASTRO, GIANNI AMATO, DARIO DEIDDA, PIETRO CONDORELLI, FRANCESCO NASTRO, ENZO E LUCIANO NINI, SALVATORE TRANCHINI, DANIELE SCANNAPIECO, SERGIO ESPOSITO, ALBERTO D’ANNA, PROMUOVENDONE LE OPERE A LIVELLO NAZIONALE CON UNA SERIE DI SCAMBI CON ALTRE REALTA’ JAZZISTICHE ITALIANE. NELLO STESSO PERIODO OFFRE IL PROPRIO SPAZIO AL GRUPPO “I VIRTUOSI DI SAN MARTINO” PROMUOVENDONE IL PRIMO SPETTACOLO. IL SUCCESSIVO QUINQUENNIO 90/95 VEDE LA CONSACRAZIONE DI QUESTI MUSICISTI E LA CONFERMA DELLA VITALITA’ ESPRESSIVA DELLA “VIA” JAZZISTICA NAPOLETANA COME FORMA AUTONOMA (TANTO TEMPO DOPO CAROSONE) NEL “95 LA COMMISIONE CULTURA REGIONALE DECRETA IL CLUB “ENTE DI RILIEVO REGIONALE” PER L’OPERA DI PROMOZIONE CULTURALE ESPLETATA SUL TERRITORIO CAMPANO, TITOLO CONFERITOGLI PER CHIARA FAMA. IL QUINQUENNIO 95/2000 VEDE IL CLUB INSERITO DA PROMOTER ED AGENZIE NEL CIRCUITO DEI GRANDI JAZZ CLUBS ITALIANI ED EUROPEI, OSPITANDO CONCERTI DEI GRANDI MUSICISTI PRESENTI NEL CIRCUITO

PROMUOVE LA RASSEGNA “IL VESUVIO E LA NOTA BLU” E FORMA IL GRUPPO DEI: "DIFFERENTI" “MUSICA E MUSICISTI NAPOLETANI DIFFERENTI DALLO STEREOTIPO”-

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DA IL VIA AL PROGETTO “RADICI

OSPITANDO SCUOLE DI JAZZ ITALIANE SUL TEMA DE “IL SUONO E LA MEMORIA” SULLE POSSIBILI SINERGIE TRA LE ARTI DA IL VIA ALLA RASSEGNA “LA NOTA TATUATA”

DIECI APPUNTAMENTI DI POESIA – TEATRO PITTURA SONORA. PARTECIPA CON MICRO-MEGA ALLE CELEBRAZIONI LEOPARDIANE CON IL CONCERTO “JAZZ E POESIA” TENUTO DA ARNOLDO FOA’.

FONDA LA “POSILLIPORCHESTRA” ED IL “MATER-DEI JAZZ AND STRING ENSEMBLE” CON L’OBBIETTIVO DI RAPPRESENTARE COMPOSIZIONI ORIGINALI DI JAZZISTI NAPOLETANI DAL ’95 INIZIA AD OCCUPARSI DELLA PRODUZIONE NELL’INTENTO DI PROMUOVERE UNA DECISA IDENTITA’ AL “MUSICARE ALTRO” DELLA CITTA’ CON IL PROPRIO CARTELLONE RAPPRESENTANDO CIO’ CHE SI PRODUCE. VINCE CON UNA PROPRIA PRODUZIONE IL “MALUCKY QUARTET” NEL ’99 IL PRIMO PREMIO AL FESTIVAL PER ETICHETTE INDIPENDENTI TENUTOSI A FOGGIA.

IL “MATER-DEI JAZZ AND STRING ENSEMBLE” RISCUOTE UN STREPITOSO SUCCESSO CON IL CONCERTO “SCUGNIZZI” IN MAGGIO DEI MONUMENTI INSIEME ALLA POSILLIPORCHESTRA, ED IL “FRANCESCO D’ERRICO TRIO”. SEMPRE NELL’ AMBITO DEL MAGGIO DEI MONUMENTI, NEL 2003 PRESENTA LA RASSEGNA “IL VESUVIO E LA NOTA BLU” 4 CONCERTI AL TRAMONTO NELL’ ANFITEATRO DEL PARCO VIRGILIANO, PRESENTANDO IL DEBUTTO DEL MONTMARTRE QUINTET DIRETTO DA OSCAR MONTALBANO, il BAIA/BAHIA QUINTET, ALMA DANCANTE SEXTET ED IL TOLEDO CORNER ENSEMBLE (CONCERTI/INCONTRO CON PARIGI, BAHIA, ARGENTINA, BROADWAY)

IN LUGLIO 2000 DA LA RASSEGNA “I DIFFERENTI”

22 CONCERTI A CASTEL DELL’OVO.

TRA IL 2000 ED IL 2002 OLTRE AI TANTI CONCERTI IL CLUB HA OSPITATO UNA RASSEGNA SULLE AVANGUARDIE NEWYORKESI CON I CONCERTI DI: VICTOR BAYLEY CON POOGIE BELL,J.BEARD, E BENNIE MAUPIN.

JEFF BERLIN TRIO CON DANNY GOTTLIEB SCOTT COLLEY QUARTET CON S. STEWART LONNIE PLAXICO QUINTET CON RAVI COLTRANE URI CAINE ENSEMBLE

ED ANCORA… TOOTS THIELEMANS QUARTET & BRUCE FORMAN TRIO

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NELL’ AMBITO DELLA RASSEGNA “APERITIVI IN MUSICA”

1° EDIZIONE, IL CLUB HA PRESENTANTO,

AL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI, I CONCERTI DI: MAL WALDRON

STEVE LACY LEE KONITZ CANTANGO

*Prod. O.J.C. con A. Fresa, G.Pedicini. S. Piedepalumbo e lo straordinario violino di GENNARO DESIDERIO

DETROIT GOSPEL SINGERS

NEL LUGLIO 2002 IL CLUB HA RAPPRESENTATO LA RASSEGNA “I DIFFERENTI”

AD AMALFI CHIUSA DA FREDDIE HUBBARD E LA SUA “NEW YORK COMPOSERS ORCHESTRA”.

NEL LUGLIO 2003 PER LA SECONDA EDIZIONE DI AMALFI JAZZ L’ O.J.C. HA PRESENTATO, RISCUOTENDO UN NOTEVOLISSIMO SUCCESSO, IL CONCERTO, IN ESCLUSIVA PER IL SUD ITALIA, DI REGINA CARTER LA VIOLINISTA AFRO-AMERICANA CON IL SUO

QUINTETTO.

LA STAGIONE 2002/2003 E’ STATA APERTA DAI CONCERTI DI: CLAUDIA ACUNA CIARA ARNETTE

BOBBY PREVITE ED ELLIOT SHARP ENRICO PIERANUNZI E PAUL MOTIAN,

IL QUINTETTO DI DICK HALLIGAN (BLOOD SWEAT & TEARS) con KARL POTTER

ed il concerto del chitarrista PHILIPE CATHERINE

LA STAGIONE 2003/2004 E’ STATA APERTA DAL CONCERTO DELLA SWINGORCHESTRA diretta da Luciano Nini

IL PROGRAMMA PREVEDE OLTRE LA RAPPRESENTAZIONE DELLA RASSEGNA

“I DIFFERENTI”, E CIOE’:

MONTMARTRE QUINTET “ A DJANGO PROJET” EUROJAZZBOOK di Oscar Montalbano

DANIELE SEPE ENSEMBLE featuring la cantante svedese AULY KOKKO BAIA/BAHIA QUINTET “NOSTALGIA…..IN BOSSA”

“LES ENFANTS TERRIBLES” JAZZORCHESTRA diretta da Valerio Silvestro INCONTRO JAZZ QUARTET meet Mr. Sergio Endrigo “A JAZZ PORTRAIT OF STEVE WONDER, STING…”

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di GIANNI D’ARGENZIO QUARTETTO FLEGREO

TOLEDO CORNER ENSEMBLE CANTANGO

QUARTETTO JOBIM

NICOLA DE LUCA NEW QUARTET “A CANNON-BALL Jazzidea” EMILIO ELIA “PIANO SOLO”

“IE EN FICHE RECITAL” di LOREDANA LUBRANO

EVENTI INTERNAZIONALI

OREGON DAVID KIKOSKI/ROB SHEP QUARTET ” DON BYRON “music for six musician” ENRICO PIERANUNZI/MARK JOHNSON DUO SHERMAN IRBY QUARTET JERRY BERGONZI “The European Quartet” PETER BERNSTEIN, KEVIN HAYS SEAMUS BLAKE LARRY GRANADIER BILL STEWART

Promuove la 1° edizione della rassegna “EVENTI IN VETTA”

AD AGEROLA CON IL CONCERTO DEL CANTANGO QUARTET

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NELL’ AMBITOA DELL’ ESTATE A NAPOLI 2004 L’ O.J.C. PRESENTA LA 2° EDIZIONE DELLA RASSEGNA “APERITIVI IN MUSICA”

AL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE SALA DEL TORO FARNESE ALLE ORE 12. DOMENICA 5 SETTEMBRE 2004 GIANNI SAINT JUST QUARTET DOMENICA 12 SETTEMBRE 2004 MONTMARTRE QUINTET DOMENICA 26 SETTEMBRE 2004 SWINGORCHESTRA

NEL 2005 IL CLUB ORGANIZZA UNA RASSEGNA DI CONCERTI NEI MUSEI DELLA CITTA’, IN COLLABORAZIONE CON L’ ASSESSORATO ALLA CULTURA DEL COMUNE DI NAPOLI:

RASSEGNA

“NOTE D’ARTE”

28 Gennaio 2005 ore 21

apre la rassegna il Premio Oscar LOUIS ENRIQUE BACALOV

Museo di Capodimonte

29 Gennaio 2005 ore 12 Aperitivo in Musica

INCONTRO JAZZ QUARTET incontrando Mr. Sergio Endrigo

Musica in forma di prosa Museo di Capodimonte

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29 Gennaio 2005 ore 17 - Tè Concerto NICOLA DE LUCA NEW QUARTET

“A Cannon-Ball Jazzidea”

29 Gennaio 2005 ore 21 - ENZO NINI Jazz Gossip Quartet - Lettura/Concerto “SOLE VASCIO, SOLE A PERPENNICOLO”

Museo Villa Pignatelli

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18 Febbraio 2005 Ore 21 - STEFANIA TALLINI QUARTET SPECIAL GUEST ANDY GRAVISH

Museo Villa Pignatelli

19 Febbraio 2005 ore 12 - Aperitivo in Musica VOICELAND

Ensemble vocale diretto da Carlo Lomanto Museo Villa Pignatelli

19 Febbraio 2005 Ore 21 - RACHEL GOULD Museo Villa Pignatelli

25 Marzo 2005 ore 12 - Aperitivo in Musica PEGGY STERN/GIULIO MARTINO DUO

Museo Archelogico Nazionale - Sala del Toro Farnese

25 Marzo 2005 Ore 21 - STEVE TURRE Museo Villa Pignatelli

26 Marzo 2005 ore 21 - CANTANGO QUARTET Museo Villa Pignatelli

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14 Maggio 2005 in gemellaggio con “La Notte dei Musei Francesi” CHARLES SIDOUN e L’ Italian Ensemble

Museo Villa Pignatelli

Venerdi 18 Giugno 2005 Ore 21 Chiude la rassegna

IN ESCLUSIVA PER L’ ITALIA REGINA CARTER SEXTET Museo Villa Pignatelli

L’OTTO JAZZ CLUB

Negli anni ha messo a disposizione le sue competenze per la valorizzazione del Patrimonio culturale e artistico. Offrendo una consulenza professionale per le istituzioni che hanno voluto ricercare nei nostri progetti la via per la realizzazione di eventi culturali, mostre e conferenze.

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Otto Jazz Club per il Sociale: Rassegna “Concerti per San Biagio”

Concerti a favore del recupero della Chiesa di San Biagio Maggiore a Spaccanapoli giunta alla 9° edizione

Rassegna

“MUSICA IN CORSIA”

I Concerti del Sorriso

Musica nelle corsie degli ospedali pediatrici della Città Ospedale Pausillipon reparto Oncologico

12 Dicembre 2004

Ospedale Santobono 13 Dicembre 2004

DETROIT GOSPEL SINGERS

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2° Policlinico Università Federico II Rep. Terapia Intensiva Neonatale

Marzo 2005 CANTANGO QUARTET

Ospedale Pausillipon rep. Oncologico

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5 Dicembre 2005 ORE 17 Ospedale Santobono ORE 11

THE GOLDEN GOSPEL SINGERS

UN'ORCHESTRA jazz

per salvare un monumento di Napoli. Domani alle 20.30, nella chiesa di San Severo al Pendìno, il Comune di Napoli e I'Otto Jazz Club presentano un concerto per il recupero della chiesa di San Biagio Maggiore a Spaccanapoii.

Sul palco «Les EnfantsTerribles»,,Orchestra jazz di diciotto elementi diretta da Valerio Silvestro. Tra i

musicisti, la cantante Loredana Lubrano,il pianista Valentino Casale, il trombonista Lello Carotenuto, i chitarristi Oscar Montalbano e Luca Giordano, cinque trombe,10 saxofoni piu’ basso e batteria. La direzione artistíca è di Enzo Lucci,

“patron” dell'Otto Jazz Club: «la nostra associazione - afferma Lucci - ribadisce, attraverso le proprie iniziative, l'impegno ad integrarsi con la città e i luoghi d' arte che ne rappresentano la storia».

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HANNO SCRITTO DI NOI

commenti dal sito members.virtualtourist.com Otto Jazz Club: Basement Jazz

· Tip Rating:

Send to a Friend Written by yooperprof on Jun 2, 2005 See Entire Naples Travel Guide

where hepcats sing by yooperprof Nightlife Spot: Otto Jazz Club: (Most US cities are not so fortunate!) A good film that is partially set in Naples is "The Talented Mr. Ripley." I really love the scene where the Matt Damon character and the Jude Law character go out to a Neapolitan jazz club and Matt Damon sings "My Funny Valentine." Well, as it happens that scene was filmed at a jazz club in Rome -- but the "Otto jazz" club gives you the feel and the atmosphere of that kind of intimate and sophisticated night spot. There's good music here just about every night of the week - both local acts and some big shows from touring Europeans and Americans. Naples loves jazz - as is the case in many European cities, you have a choice of jazz clubs. (Most US cities are not so fortunate!) Theme: Live Music Dress Code: nice casual Address: Salita Cariata 23 Directions: It's in the Chiaia neighborhood - take the Funicolare Centrale to the Corse Vitorio Emanuele. Otto Jazz is in a narrow street immediately across the Piazza from the Funicular station

Otto Jazz Club: For Jazz Lovers

· Tip Rating:

· Updated By Calista...

on May 10, 2005 · Email Me · See My Naples Page This Jazz club is very respected among the italian jazz lovers. It's one of the oldest and best. I had some friends that played here sometimes and I went to see them in action once or twice. It was very strainge for me at first, because everybody had to be 100% quite while they were playing! And for someone that isn't into jazz I didn't know about their "rituals" either. They are many... I'm not sure how much it costs to get inn, but I heard people saying how expencive it was. But I think it costs around 20 euro or something. If you don't love jazz, don't go..it's very boring! But if you love jazz, this placeis a must! Leave a Comment

· Theme: Live Music

CONCERTI Otto Jazz Club OTTO JAZZ CLUB Omaggio a De Simone

Il club diretto da Enzo Lucci riapre i battenti con una serata dedicata a Roberto De Simone, neodirettore del conservatorio San Pietro a Maiella. Protagonisti il 1799 Jazz Project, Enzo e Luciano Nini, Marco Sannini, Francesco D'Errico .......

ore 22, Otto jazz club, salita Cariati Steve Grossman, il sax che sostituì Shorter Continuano i concerti di star internazionali all'Otto Jazz Club. Il locale di salita Cariati ospita questa sera Steve Grossman che sarà accompagnato dal quartetto di Antonio Sciacca. Appena diciottenne, il sassofonista sostituì Wayne Shorter nel quintetto di Miles Davis. Nato a New York nel 'S1 il musicista entrò così nell'olimpo del jazz nel 1969, pur riscuotendo inizialmente qualche critica dei puristi, presto però smentita dalle ottime prove

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live. Più tardi negli anni Settanta, suonò con L,onnie Liston Smith ed entrò a far parte del gruppo di Elvin Jones, prima di fondare la Storie Alliance ccn Gene Perla. Le sue formazioni hanno spesso suonato in Europa ed in Giappone, dove hanno sempre riscosso un grande successo. Tra gli ap-passionati più giovani é noto per le sue rie-. laborazioni in chiave jazz-rock di alcuni brani di John Coltrane suonati al sax soprano. Otto Jazz Club Thielemans.Evento jazz domenica nel club di Enzo Lucci con l'armonica del mitico Toots Thielemans. Otto Jazz Club, salita Cariati 23a, domenica verso le 22. Ingresso libero. Tel. 340/2941006. II 30 novembre altro concerto da non perdere: di scena Victor Bailey accompagnato da Jim Berd, Bennie Maupin e Poogie Bel].

OTTO JAZZ Evento internazionale all'Otto Jazz Club, Salita Cariati, con i R. A. R. E. In scena il batterista Alex Acuna, ex Weather Report, il pianista Otmaro Ruiz, il bassista Maurizio Rolli e il sassofonista Gianluca Esposito. Alle 22, ingresso con consumazione, info 0815513765.

Bell'Italia ITINERARI SPECIALI DI "BELL'ITALIA" NUMERO 2 - AGOSTO 1995 Napoli by night Otto jazz Club - Piazzetta Cariati 24 - tel. 081/5513765 Universitari, professionisti e intellettuali per ascoltare jazz dal vivo suonato da musicisti emergenti e di sicuro talento. Tra un be-bop e l'altro si può bere e mangiare.

IL MATTINO SABATO 28 APRILE 2001

L'OMAGGIO Scugnizzi. Gennaro Desiderio ed il Mater-Dei Jazz and String Ensemble propone con «Scugnizzi» una rilettura jazzistica delle colonne sonore dei film di Nani Loy. In scena: Fiorenza Calogero (canto), Valerio Virzo (sax e canto), Simona Sorrentino (primo violino), Gigi Della Notte (secondo violino), Luca Urassia (viola), Marco Pescosolido (violoncello), Antonio Fresa (pianoforte), Giacomo Pedicini (contrabbasso), Nicola De Luca (percussioni). Solista: Gennaro Desiderio (violino), arrangiamenti di Valerio Virzo, progettazione e direzione artistica di Enzo Lucci che continua a cercare nuove idee per il suo OTTO Jazz Club. Il cinema di Loy ha spesso focalizzato lo stereotipo napoletano dell'arte di arrangiarsi utilizzando splendide musiche, in particolar modo con la colonna sonora di Claudio Mattone per «Scugnizzi». In scaletta infatti ci sono molti brani tratti da «Scugnizzi» («Magnifica gente», «Carcere 'e mare», «Scetate scè», «Parlanno parlanno», «Perzone perzone») insieme con «Assaje» di Pino Daniele tratto da «Mi manda Picone», «Io credo» e «Metropolitana» scritte da Mattone per Eduardo De Crescenzo, e ancora «Sott'o' sole» e «Lazzari felici» di Pino Daniele. Otto Jazz Club, salita Cariati 23 a, alle 10. Alle 22.30, invece, jazz col pianista Antonio Fresa.

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Sepe sotto l'albero Si intitola «II Vesuvio e la nota blu» la rassegna di fine anno messa in piedi da Enzo Lucci per segnalare coordinate del suono partenopeo che sa bene che apucundria verace, blues e saudade sono in fondo la stessa cosa. Si comincia con un concerto natalizio di Daniele Sepe (nella foto sotto), in cartellone anche Romeo Barbaro con «Accussì nascette Ninno», brani tratti dalla Cantata dei pastori.

OTTO JAZZ CLUB CantaNapoll, CantaUsa Ancora un doppio appuntamento nel locale diretto da Enzo Lucci nell'ambito della rassegna

«Il Vesuvío e la nota blu». Il pianista Francesco D'Errìco propone un recital dedícato agli evergreen americani, ilvoCalist Carlo Lo Manto si cimentacon un repertorìo che va da DukeEllington a Renato Carosone

LEE Konitz sabato all'Otto Jazz Club Colpo grosso dell'Otto Jazz Club, che riapre i battenti per ospitare sabato sera un concerto di Lee Konitz, atteso il giorno prima (nell'ambito della minirassegna «Jazz doors) con «One thousand Miles», il personale omaggio del sassofonista americano al divino Davis. Enzo Lucci, direttore artistico del locale di salita Cariati, regala così al suo pubblico, ma anche a sé stesso, un evento coerente con la programmazione del club, attenta a dare spazio ai talenti locali valorizzandolì con ostinata convinzione, contaminare la musica afroamericana con altri generi e stili e, nello stesso tempo, inseguire la possibilità di poter portare a Napoli gli ultimi grandi del jazz, prima che sia troppo tardi.

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Mentre il pubblico si prepara per gli ultimi appuntamenti , musicali dell'estate, i locali cittadini annunciano il loro carnet di appuntamenti., Spesso pun tando all'accostamento della musica alle degustazioni enogastronomiche. Un trend lanciato in tempi non sospettidall'Otto Jazz Club con la formula degli gli aperitivi in concerto. Senza per questo dover abbassare il livello della programmazione, come dimostrano le esibizioni di Mal Waldron Steve Lacy e Lee Konitz organizzate da Enzo Lucci, patron dell'Otto Jazz, al Museo Archeologico

Mal Waldron / Lee Konitz / Steve Lacy / Detroit Gospel Singers

Rassegna "Aperitivi in Musica"

Museo Archeologico Nazionale - Napoli - Dicembre 2001 Di Francesco Varriale Nella sala del Toro Farnese, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, tutte le domeniche dello scorso dicembre si è tenuta la rassegna Aperitivi in musica, organizzata dall'Otto Jazz Club con il patrocinio del Comune di Napoli, della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Si è registrata la presenza di un pubblico sempre più numeroso dal primo all'ultimo concerto, sia per l'accesso gratuito agli spettacoli sia per l'elevato livello dei musicisti presenti. L'orario favorevole ed il sito particolarmente suggestivo hanno fatto il resto.

Si è iniziato la mattina del 2 dicembre con il piano solo di Mal Waldron, pianista presente in numerosissime storiche incisioni dei decenni passati che è riuscito a ritagliarsi una personalissima e suggestiva dimensione nella performance solitaria. Waldron, si sa, è dotato di un pianismo a tratti sontuoso (con una mano sinistra particolarmente pesante), pianismo che in questo concerto gli ha permesso di raccontare gli aspetti più profondi della sua arte, raggiungendo risultati di spiccato lirismo ed intimismo. Il materiale suonato era costituito per lo più da proprie composizioni, dalle quali è emersa nel finale di concerto la celebre "Snake Out", ma c'è stata anche un'evidente dedica a Miles Davis grazie all'esecuzione di due brani che ne ricordano le fasi iniziale e finale di carriera: "Sweet Old Stockholm" e "Jean-Pierre", entrambe suonate giocando con le

possibili variazioni dei temi. Il concerto del 9 dicembre ha visto esibirsi il quartetto capitanato dal sassofonista Lee Konitz, accompagnato da Marco Di Gennaro al pianoforte, Mauro Battisti al contrabbasso e Carlo Battisti alla batteria, per il progetto One Thousand Miles dedicato appunto a Miles Davis.

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Come sua abitudine per questo tipo di performance, Konitz ha iniziato a suonare da solo, invitando poi i suoi compagni a fare lo stesso ed a suonare in duo con lui per gli altri brani della prima parte dell'esibizione: ricordiamo particolarmente il duo piano/sax su "Alone Together" e la formazione al completo su "Stella By Starlight". Il concerto è poi decollato verso atmosfere meno raccolte, con un repertorio caratterizzato da brani della tradizione jazzistica che hanno però ricevuto un trattamento più libero, con continue entrate ed uscite dalle strutture ritmico-armoniche e con il tema che Konitz ha sempre provato a tener celato a lungo, in un'atmosfera che ricordava a tratti alcune sue registrazioni degli anni Sessanta: davvero memorabili le esecuzioni di "Body and Soul" e della rollinsiana "Oleo". È toccato poi al pianista Antonio Fresa ed al suo gruppo prendere la scena il giorno 16 per l'interessante progetto Cantango, per il quale è stato accompagnato da Salvatore Piedepalumbo alla fisarmonica, Giacomo Pedicini al contrabbasso e Gennaro Desiderio al violino.

Il giorno 23 si sono esibiti il sassofonista Steve Lacy ed il pianista Antonio Ciacca, in un concerto dedicato ai poeti della beat generation per il quale era inizialmente prevista anche la presenza di Irene Aebi, purtroppo indisponibile all'ultimo momento. Data l'importanza dei testi, è quindi toccato a Lacy esibirsi anche al canto e c'è da dire che, nonostante un paio di momentanei ma comprensibili inghippi, la voce del sassofonista è risultata particolarmente affascinante, evidenziando così i segni di una vita trascorsa nell'arte a 360 gradi. Il compito di Ciacca è stato arduo, sia perché il materiale suonato era di difficile esecuzione, sia perché il pianista si è trovato a dover sostenere da solo l'onere dell'accompagnamento su composizioni piene di pause e silenzi. C'è da dire che alla fine ha superato la prova.

Il repertorio è passato dall'immancabile "Monk's Dream" a composizioni di Lacy su testi di Herman Melville ("Art"), Robert Creeley ("Heaven"), Jack Kerouac ("Wave Lover"), Judith Melina ("Joy"), anche se l'apice è stato raggiunto durante l'esecuzione di "Morning Joy", con il sassofonista in totale solitudine e particolarmente ispirato grazie anche alle magnifiche sculture presenti in sala ed

all'effetto eco che gli ha permesso di conversare a lungo con se stesso. L'ultimo concerto, tenuto il giorno 30 con l'esibizione dei Detroit Gospel Singers, si è trasformato in un'autentica festa per la quale è accorso un pubblico numerosissimo che ha stipato la sala oltre ogni limite, lasciando a lungo molte persone all'ingresso. I presenti si sono pian piano fatti coinvolgere da un repetorio che ha avuto i suoi momenti più esaltanti durante l'esecuzione di "Sometimes I Feel Like a Motherless Child" e dell'immancabile "Oh, Happy Day", sancendo così il successo di una rassegna che ha offerto molti momenti degni di nota. La sorpresa più piacevole sono stati i numerosi bambini presenti in sala per tutta la rassegna, sempre attenti anche durante i concerti più difficili ... complimenti vivissimi ai loro genitori. Le foto della rassegna sono di Antonella Padulano.

L'Otto Jazz Club si conferma uno dei locali piu' cool, con una programma sempre attenta alla tradizione ma anche alle nuove proposte musicali e teatrali.

Venerdi' sul palco Valerio Virzo e il Mater Dei Jazz & String Ensemble presenta "La ballata del mare", a seguire Alessandra Borgia in "Ma l'amore n/i". Sabato Oscar Montalbano in "Euro Jazz Book". Domenica continua l'appuntamento di teatro e musica "Subteatro": la compagnia Artificio mette in scena "Mortal Creta" monologolo scritto e diretto da Roberto Azzurro e interpretato da Anita Mosca; a seguire Valerio Virzo e la sua band eseguiranno brani scritti per il teatro di G. Gerschwin, Cole Porter, Rogers Hart e J. Kern - voce recitante Alessandra Borgia.

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INIZIATIVE ORDINARIE E STRAORDINARIE PROGRAMMATE IN OCCASIONE DEL SUMMIT INTERNAZIONALE G7 DEL 9- 10 LUGLIO 1994 A NAPOLI

1) Otto Jazz Club Serie di concertiincontri musicali, aventi come tema il jazz e le analogie presenti tra il canto napoletano e quello blues afro-americano. La rassegna sarà tenuta da musicisti provenienti dai 4 Conservatori campani, da scuole di specializzazione jazz, solisti e gruppi affermati in Italia e all'estero. 2) Associazione Nazionale Musicisti di Jazz Giovedì 7 luglio ore 16.30 seminario di tecnica dell'ascolto. Ore 21.30 Jazz campano in concerto, presso 1'Otto Jazz Club, salita Cariati, 24. Ingresso libero Omaggio a Tótò: una rassegna delle più belle canzoni e musiche dell'epoca di questo nostro indimenticabile attore rivisitate in chiave jazz, a cura di Enzo Lucci. L'ingresso è libero. Ancora mistero sulla presenza o meno di Bill Clinton, il presidente che ama il rock e la canzone napoletana. all'Otto Jazz Club per la serie «Napoli: nota blue. Vesuvio con veduta di mondo», vi sarà il recital di Carlo Lo Manto.

IL MATTINO

Fa piacere (ri)scoprire che anche a Napoli ci si può godere un concerto così seduti a un tavolino, sorseggiando qualcosa, come in un vero jazz club, insomma, Enzo Lucci continua, contro ogni logica di marketing, a dare spazio aì giovanì jazzisti napoletani, ad ospitare la crema della scena italiana e, quando può, a regalarsi e a regalarci la possibilità di riascoltare l'acuto sostenuto e le rotondità melodiche di un maestro come Steve Lacy. E i jazzofili campani non possono che essergliene grati.

IL MATTINO

Daniele Sepe.

Consigli e suggerimenti da artista per un fine settimana tutto napoletanoè quasi sempre la musica a caratterizzare il fine settimana di tante persone, sopratut­to dei giovani. Quali po­sti o eventi consigli di frequentare in questo periodo?«In effetti sono diversi i loca­li nei quali mi è capitato di ascoltare della buona musica e non uscire deluso. Mi viene in mente lo "storico" ormai Otto jazz club,. Difficile annoiarsi, naturalmente deve piacere il genere».

Steve Turre

U N Week-end di jazz d'autore proposto da Enzo Lucci, direttore dell'Otto jazz Club, non solo nella tradizionale sede di Sa­tlita Cariati, ma anche a Villa Pignatelli e al Museo Archeologico. Si comincia stasera alle21 proprio a Villa Pignatelli con un concerto del trombonista Steve Turre con il progetto "My Fa­vourite Song".

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Sempre questa sera, all'Otto Jazz Club, sarà la volta di Luciano Nini Clarinet 4tet­net Quartet. Ancora a Villa Pignatelli, domani alle 21, di scena i Kantango.

Sempre domani, ma alle 12, nella Sala del Toro Farnese del Museo Archeologico Nazionale, la pianista americana Peggy Stern e il sassofonista napoletano Giulio Martino.

Il figlio di Coltrane all'Otto

Ancora un piccolo grande evento all'Otto Jazz Club: non tanto e non solo perché Enzo Lucci è riuscito a mettere sotto contratto un contrabbassista del

calibro di Lonnie Plaxico, che dopo un workshop si esibirà stasera ne! locale di salita Cariati. Ma soprattutto perchè nella sua band spicca al sassofono Ravi

Coltrane, figlio del mitico John ed autore di album come «Moving pictures» e «From the round box» in cui tenta di confermare la fedeltà alla leggenda di JohnColtrane alla ricerca di un proprio suono. Con Plaxico ed il giovane Coltrane in scena Lionel Cordel alla batteria, Jeremy Pelt alla tromba e Jason Moran al pianoforte

IL MATTINO concerti in piazza e nel metrò

Shopping, aperitivo e musica jazz Dalla lirica a brani di Miles Davis L'appuntamento è per domenica Mauro Battisti, Carlo Battisti e il sax alto di Lee Konitz. La scaletta prevede brani di Miles Davis, standard da lui eseguiti e improvvisazioni sul tema. L'esibizione, oltre a essere un tributo a uno dei grandi maestri del jazz, rientra negli «Aperitivi in musica» organizzati dall'Otto jazz Club. Il concerto sarà accompagnato da stuzzichini e bicchieri di vino. Il secondo appuntamento è invece in metropolitana. Dalle 18, con l'iniziativa «Metro Napoli muoversi in città tra arte e musica», attenderete la corsa ascoltando il tenore Luca Lupoli che, accompagnato al piano, eseguirà brani d'epoca della tradizione napoletana ealcune delle arie d'opera più famose. Per chi, rapito dallo shopping, perdesse Lee Konitz, replica in serata all'Otto jazz, salita Cariati 23.

IL MATTINO Il consiglio di Peppino Di Capri

È incredibile quanti giovani artisti questa città produca, senza però avere la capacità di dare loro il giusto valore. Per chi ama la musica e le canzoni napoletane è il modo migliore per passare una serata. E forse anche un'occasione unica visto che manca un locale a Napoli dove si possano ascoltare brani di tradizione».

E chi invece ha gusti meno partenopei?«Un concerto jazz all'Otto Jazz Club, a pochi passi da piazzetta Cariati al Corso Vittorio Emanuele. È uno dei pochi luoghi che amo frequentare di sera».

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PosillipOrChestra, diretta Antonio Fresa, sarà di scena domani sera all'Otto Jazz. Un progetto vo­luto dal proprietario Enzo Lucci che dopo vent'anni ha realizzato il suo sogno, nato prima con il Combotto. «Non è stato facile mettere insieme dodici persone», spiega Lucci che intanto annun­cia per il 10 febbraio il batterista Ettore Fioravanti. «Ma io ho sem­pre creduto nei progetti. Il mio criterio è realizzare cose che nascono in città e magari possiamo anche esportare

IL MATTINO I ritmi di Steve Turre all'Otto Jazz Club

LE sue radici musicali si trovano non solo il jazz ed il blues, ma anche i ritmi afrocubani e, essendo di origini messicane, il mariachi. Elementi che consentono a Steve Turre di essere molto versatile e persino più istintivo nei suoi concerti, dove non si limita a suonare il trombone (riser­vando quasi sempre un omaggio a J. J. Johnson),maan­che il suo set di conchiglie mari­nechesuonacon il linguaggio trombonistico. E Steve Turre

a sorpresa, nel suo ultimo disco, "ImportantLife",si ascolta anche "Munastero 'e Santa Chiara". Un brano che l'anno scorso Turre aveva eseguito in un concerto nel Cortile del Monte di Pietà. Stasera all'Otto Jazz Club (Salita Cariati, 23; infoline 081 5513765) insieme a Marco Marzola al con­trabbasso, Nico Menci al piano e Dion Parson alla batteria.

(nino marchesano)

IL MATTINO I SUONI Da non perdere. Otto Jazz Club,

Oregon. Evento per la rassegna «Iazzinsieme made in Naples». II chitarrista Ralph Towner, l'oboista Paul McCandless, il contrabbassista Glen Moore e il percussionista Collin Walcott (morto nel 1984 e sostituito da Trilok Gurtu e oggi da Mark Walker) negli anni Settanta hanno gettato un ponte tra Oriente e Occidente, esplorando sonorità al confine tra jazz, world music e new age.

IL MATTINO 27.01.2005 Concerti nei musei Bacalov a Capodimonte Un concerto da Oscar per il primo week-end del 2005 di «Note d’Arte», l’iniziativa promossa dall’assessorato comunale alla Cultura in collaborazione con la Soprintendenza speciale per il Polo museale e quella ai Beni archeologici. «Note d’Arte» coinvolgerà a turno, per un week-end al mese fino all’estate, cinque musei cittadini - Castelnuovo, Museo di Capodimonte, Villa Pignatelli, Certosa di San Martino e Museo Archeologico - aperti al pubblico in un orario insolito, dalle 20 alle 23, offrendo l’opportunità di visitare le mostre temporanee e le collezioni permanenti e di assistere ad una serie di concerti. Il progetto, avviato lo scorso dicembre con una fortunata anteprima, riparte domani sera alle 21 nel Salone delle Feste del Museo di

Capodimonte con il concerto di Luis Bacalov («Oscar» nel ’95 per la colonna sonora de «Il postino»), accompagnato dal soprano

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Isabella Giorcelli. Il biglietto si può acquistare in prevendita (25 euro) al Box Office: esibendolo al botteghino di Capodimonte si potrà usufruire di una riduzione del 50 per cento per la mostra «Caravaggio: ultimo tempo 1606-1610» (dalle 19 alle 21). Il week-end con «Note d’Arte», organizzato in collaborazione con l’Otto Jazz Club, proseguirà poi sabato a mezzogiorno, ancora nel Salone delle Feste di Capodimonte, con «I. J. Q. Incontro Jazz Quartet»: Lello Cannavale (piano) e Gino Sigillo (basso) rileggono alcune tra le canzoni più famose di Sergio Endrigo. Nel pomeriggio la musica cambia sede e si sposta a Villa Pignatelli dove alle 17 è di scena «The Cannon Ball» (Jazzidea, Nicola De Luca, BoomJazz5tet), e alle 21 Enzo Ninni («The jazz gossip»). I concerti di sabato sono gratuiti: gli inviti, presso l’Osservatorio Culturale del Comune (info 081-2471123, 7954137), consentono una riduzione del 50 per cento per le mostre di Caravaggio e di Pitloo (Villa Pignatelli). L’appuntamento con «Note d’Arte» è stato presentato ieri a Palazzo San Giacomo da Rachele Furfaro, assessore allla Cultura, Mariella Utili, direttrice di Capodimonte, e Linda Martino, della Soprintentenza speciale per il Polo museale: sono state anticipate anche alcune delle iniziative previste per la la giornata europea dei musei (che saranno aperti fino all’1,30), il 14 maggio: a Capodimonte, che ospiterà il concerto del pianista Arturo Stalteri, verranno organizzate visite speciali puntando agli aspetti della «pittura notturna» della collezione permanente e della mostra del Velasquez che sarà aperta in quel periodo. Tiziana Tricarico

RACHEL GOULD

Nota soprattutto per aver cantato con Chet Baker (bello il loro album “All Blues”) e per aver vissuto con il sassofonista Sal Nistico fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1991, la vocalist Rachel Gould, classe 1953, può essere considerata a tutti gli effetti una grandissima musicista. Cantante di formazione classica (si è diplomata in violoncello e canto all’Università di Boston) ha una grande sensibilità interpretativa, una voce duttile e profonda che ricorda Sarah Voughan e Carmen McRae. Trasferitasi molto giovane in Europa, dopo aver vissuto in Germania e in Svizzera dall’inizio degli anni ‘90 risiede stabilmente in Olanda dove insegna al Conservatorio dell’Aia. Tra i dischi incisi a suo nome vanno ricordati “A sip of your touch” dell’89 con Riccardo Del Frà, Art Farmer e Dave Liebman, “More of me” del ‘93 ed il lavoro “Dancin’ on a Dime” pubblicato dall’etichetta veneziana “Caligola Records” registrato lo scorso anno con il quartetto di Marcello Tonolo (piano) con Marco Tamburini (tromba), Franco Testa (basso) e Mauro Beggio (batteria).

E’ la violinista afro-americana (vedi note) REGINA CARTER

a chiudere la Rassegna

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NOTE D’ARTE

(veranda neo-classica)

Inaugurata il 28 Gennaio 2005 dal premio Oscar LUIS ENRIQUE BACALOV nello splendido salone delle feste del Museo di Capodimonte e dall’ Incontro Jazz Quartet con un omaggio a Sergio Endrigo, e poi il Nicola De Luca New Quartet, Enzo Nini e la sua lettura/concerto “Sole vascio, Sole a Peppennicolo” a Villa Pignatelli per poi proseguire a Febbraio con la splendida voce di RACHEL GOULD , la pianista romana di grande talento STEFANIA TALLINI con ospite alla tromba ANDY GRAVISH, l’ APERITIVO in MUSICA con i VOICELAND gruppo vocale diretto da CARLO LOMANTO, a Marzo il concerto dei CANTANGO, lo straodinario STEVE TURRE e l’ APERITIVO in MUSICA al Museo Archeologico Nazionale di Napoli con il duo PEGGY STERN E GIULIO MARTINO. Nella notte dei Musei Europei il 14 Maggio grande successo ha ottenuto il percussionista/cantante francese CHARLES SIDOUN e l’ ITALIAN JAZZ ENSEMBLE.

OTTO JAZZ CLUB RASSEGNA NOTE D’ARTE Incontri musicali nei musei della città

Villa Pignatelli 18 Giugno

REGINA CARTER

Regina Carter appartiene alla cerchia dei più importanti violinisti jazz. Unisce ad una grande tecnica compositiva e d’improvvisazione, un approccio aggressivo con lo strumento. Nelle sue mani il violino non mostra solo il suo lato melodico ma anche possibilità percussionistiche. I molti influssi musicali della sua città, Detroit: funkadelic, black music ecc.. e la sua preparazione artistica si riscontrano nel suo modo di suonare donandole grandi possibilità di muoversi tra vari generi musicali con grande facilità. Inizia a pochissimi anni a studiare pianoforte 4 anni passa al violino. Dalla musica classica al rhytm&blues, studia musica Indiana e Africana.

Villa Pignatelli

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Avendo una base classica, il suo scopo era diventare solista in un importante orchestra. Arriva al Jazz ascoltando un concerto di Jean Luc Ponty, ascoltato quando era ancora studentessa alla high school. I suoi inizi sono con musicisti locali: Marcus Belgrave (trombettista), poi con un quintetto tutto al femminile “ Straight Ahead” con cui registra due abum, in seguito debutta come solista. A New York dove vive, lavora con musicisti quali:Oliver Lake (sassofonista compositore) Max Roach (uno dei padri della batteria jazz) e il “Uptown string trio di New York”

Un immensa bellezza musicale racchiusa in una piccola donna. Ripercorrendo con la memoria il concerto di ieri, alla sua persona bella, solare, così piccina tra strumenti e musicisti eppure così immensa nelle sonorità del suo violino, mi verrebbe quasi di fare un parallelo con il piccolo Michelangelo, tanto piccolo e tanto immenso nel dar vita alla pietra creando giganti con piccole mani. Che abbia usato anche lui il metodo SUZUKI?

Regina ha studiato violino con il metodo SUZUKI. “ Suonare come parlare” o più semplicemente imparare facendo.

Suonare come parlare, sono parole all’origine di un metodo che nel secolo scorso ha cambiato l’approccio all’educazione musicale. Questo metodo fu ideato dal violinista giapponese Shiniki Suzuki morto nel 1998.

Suzuki dimostrò che si poteva insegnare musica ad un bambino, così come gli s’ insegna a parlare:ascoltando e ripetendo. Applicò questo metodo alla musica, il bambino impara a suonare ascoltando e ripetendo continuamente un ritmo o una melodia proposta quotidianamente. Impara note e suono prima ancora di imparare a leggerle. Una frase di Suzuki racchiude questo concetto “ Quali uccelli hanno imparato a cantare leggendo”? Regina Carter: violino Alvester Garnett:batteria Rick Germanson : piano Gilad Dobrecky : percussioni Matthew Parrish : contrabbasso Rassegna NOTE D’ ARTE Progetto e direzione artistica Enzo Lucci

Io frequento I'Otto club. Faccio cose : .........vedo gente.

II riferimento ad Ecce Bombo é verosimile.

Ogni mese succede qualcosa all'Otto Club. E' sistematico. Ovvio risultato della caparbietà di Enzo Lucci, il proprietario più coraggioso d'Italia. L’Otto, crisi o non crisi; non si svende mai e mantiene sempre un alto livello di proposte. Febbraio ha visto due situazioni degne di nota. II concerto di Lisa Manosperti, cantante barese molto dotata, che si é esibita in un repertorio ispirato ad Edith Piaf ed Astor Piazzo,ila. Dalla Francia all'Argentina. Spettacolo impegnativo ma interessante. Accompagnata da Franco Barile a1 contrabasso, Pino Mazzarano alla.chitarra e Nucci Guerra al bandoneon; una specie di fisarmon.ica. suonata

Enzo Lucci, Benny Golson, Enzo Nini

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dal grande Piazzolla. Strumento difficile. Anche per Nucei. Lisa ha un bel modo di gestire lo spettacolo:;Racconta ogni cosa, ogni storia, ogni, canzone. E si muove disinvalta tra classici come-Milord e-IaVie en Rose. Altro genere I'incontro di metà Febbraio tra il plurisassofonista Daniele Sepe;ed il batterista romano Roberto Gatto. Sepe ha rimesso piede all'Otto Club con una certa freddezza. Diffidenza superata proprio in 'questa serata. Con un -pubblico folto e qualificato si apre al massimo tanto da non voler più smettere di su6nare. Due ore e mezza di musica. Tra tormentoni reagge:e velocissimi standard ho assistito alla gioia di suonare, di sperimentare. Gatto, affiancato da Aldo Vigorito (a detta di molti, tra i migliori contrabbassisti italiani), ha' cominciato. con un certo disagio.

Suonare la batteria con Daniele Sepe é un compito molto, ma molto ingrato: Superato "I'avviamento a freddo", Roberto ha dimostrato la strana ma ottima intesa con Daniele, regalando dei simpatici momenti di alto livello tecnico ed espressivo.Alletastiere il gelido Tommy De Paola, genietto sonorizzatore alla continua ricerca di suoni.

Jam Session finale con il tumultuoso sax di Daniele, "Làrry" Scannapieco e .quel genio di Giovanni Amato: la tromba che potrebbe non smettere mai di suonare.

Questo mese é ancora pieno di appuntamenti di rilievo che non hanno bisogno di presentazioni particolari. lo vi consiglio di seguire un po’ i nomi campani. Ci sono dei veri prodigi in, circolazione. Non c'é bisogno di nomi famosi per avere emozioni: Provate ad ascoltare un Francesco Nastro o uno Scannapieco. Rimarrete a bocca aperta.

Fabio Di Donna

BIAGIO COSCIA

L'OTTO Jazz Club si conferrna l'unico autentico jazz club della città. Grande attesa per il concerto di questa sera dove Sonny For-tune in una serata dedicata a Miles Davis

L'Otto Jazz club (Salita Cariati 23) ha lastessa sede da 18 anni. Ci passano le avanguardie newyorkesi e le sue rassegne dicono li tutte le contaminazioni possibili con le altre arti. Jazze cinema o jazz e teatro (con Arnoldo Foà). Ma pure intrusioni nella nostra musica tra)izionale, con i Cantori di Ptsillipo e Fausto Cigliano. Il 9, 10 e 11 di questo mese, il club di Vincenzo Lucci sarà sede dell'Alfa Soul Tour Jazz e ospiterà un concerto di Irio De Paula.

intervista a cura di Renato Sartini Valerio Virzo 8etto 9 dicembre 2000. L'ultima serata che ho trascorso all'Otto Jazz Club è una di quelle che non si dimenticano, l'incontro con il Maestro Lacy che fino ad allora era per me una foto, una ripresa televisiva, una traccia di un CD e che diviene presenza viva, una mano nella mia mano. Tra le figure rapite di quella serata c'era anche Valerio Virzo pronto a regolare un Mixer "irriguardoso"; un microfono ignaro di quali onde sonore l'avrebbero sollecitato. Questa sera ripenso a Valerio come ad uno scugnizzo con la faccia schiacciata alla vetrina di una Pasticceria da cui escono 1000 odori ma i cui sapori costano troppi "talenti"; ripenso a Lacy e a quel mucchio di persone appese a mo' di filo al suo Sax Soprano e che svolazzano al soffio del Maestro mentre l'Opera di Valerio è solo un manifesto su una parete non illuminata del locale. Come sempre nella foresta il Sole raggiunge prima gli alberi più alti e questi fanno

ombra ai più piccoli che rischiano di morire senza sapere a quali altezza sarebbero potuti arrivare. Quanti non sapranno mai cos'è ValeriOPERAnnA ? Cos'è un'Opera Jazz in lingua napoletana solo perché ad averla creata non è un Lacy? Allora mi chiedo e chiedo a chi si occupa di musica: è possibile non lasciare la foresta alla sua naturale e selvaggia legge? Si può fare arrivare un po' di luce in basso senza tagliare querce secolari? Se mi consente Valerio, vorrei derubare del loro senso originale le parole di "Aria di Musica" perché, sostituendo a Napoli città gli Autori emergenti, la musica chiarirebbe in maniera più gentile il mio disagio. La comprensione dell'arte di Valerio ha come chiave di lettura l'elemento che governa e dà senso a ciò che è accademico: "il sentire di cuore la musica". Non è un caso, allora, che ValeriOPERAnnA, opera in senso stretto che nasce da una padronanza compositiva e conoscenza geografica del pentagramma, ha come Big Bang compositivo ['Amore per Anna. È in questo modo che la tecnica diviene il tappeto di porpora che conduce alle porte dell'ispirazione artistica; per questo credo che Valerio, cresciuto e maturati i suoi talenti, già condivide quanto di dolce ha potuto acquistare (ma si sarà accorto di essere già entrato nella Pasticceria? E gli altri?). Valerio è anche abile nel mettere insieme musicisti che ben si calano nello spirito dell'opera; Antonio Fresa (Pianoforte) ci regala

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un'Arpa con corde d'avorio nell'intro del movimento "ValeriOPERAnnA" e un magico Rullo meccanico (mimato dal Saxofonista) in "Marco's Blues". Nicola De Luca eleva, con un elastico di tensioni create sulle dinamiche, la già bellissima "'O Niro" oltre a sorreggere con un gradevole Cammello ritmico, gioco di cassa e timpano, "Basta pioggia". Giacomo Pedicini, con il suo solo caldo e cantato ci nasconde la natura elettrica del suo basso in una serata in cui tutti gli altri strumenti sono acustici (grande impresa!!). Gli archi, la presenza classica nell'opera, ci stupiscono quando un violino viene suonato come un banjo. La serata si chiude con "Cadenza finale" in cui si ripercorre l'opera e con essa scorrono le immagini, le sensazioni provate qualche minuto prima; un Bis non si può chiedere perché è tutto maledettamente bello insieme e mi `--; tocca ritornare, riascoltare, rivivere ValeriOPERAnnA che sarà diverso,....... io sarò diverso. Un'Opera Jazz non è un'Opera Classica perché il Jazz è improvvisazione, espressione di uno stato d'animo ed ogni performance terminata è il passato mentre ogni nuovo appuntamento è una nuova emozione in un futuro, più bello o più O, brutto, ma possibile! Aria di Musica "Cambierà, tornerà, splenderà, uocchie nire 'e Napule, 'sta città rinascenno stà

Ottima la formazione che ha accompagnato il musicista

Peranunzi-show all'Otto jazz club, indimenticabile notte con il pìanista

MUSICA - L'Otto jazz club .

Applausi all'Otto Jazz per i “Villani Brothers”

ANGELO RAFFAELE AMELIO

L'OTTO Jazz Club di salita Cariati, in Napoli, può essere considerato un vero e proprio tempio del jazz in Campania. Oltre al continuo viavai di musicisti di fama internazionale, sulla ribalta dell'elegante ritrovo diretto da Enzo Lucci si alternano anche giovani jazzisti di talento. A conferma di ciò c'è da registrare la convincente prestazione del giovanissimo pianista (ha appena 17 anni, ndr) Francesco Villani che, in quartetto con Enzo Nini (sax tenore e flauto), Giampiero Verdolino (contrabbasso) ed il fratello Pierluigi Villani (batteria), ha dato vita ad un concerto davvero apprezzabile. Spaziando con disinvoltura dal «be bop» al «free» ed attingendo con immutata efficacia dallo «swing» e dalla «bossa», Francesco Villani ha mostrato buona cantabilità nel fraseggio carico di suggestioni classicheggianti ed una ritmica rapida e decisa nel tempo veloce. Qualche esuberante intemperanza, dovuta senz'altro all'età, non ha compromesso l'intenso rapporto con lo strumento.

Ottima la performance di Enzo Nini, che ha confermato il raffinato charme espressivo dei suoi fiati con ardite improvvisazioni, mitigate soltanto dall'ottima comunicabilità dei suoi suadenti messaggi melodici. Precisa anche la sezione ritmica assicurata da Giampiero Verdolino e Francesco Villani, che non si è limitala alla classica funzione d'accompagnamento, elevando con preziosismi stilistici a dignità solistica quegli strumenti canonicamente considerati da background o d'arricchimento.

ANGELO RAFFAELE AMELIO

LA NAPOLI jazzofila è accorsa numerosa per quello che è stato un concerto-evento dell'intero cartellone stagionale. All'Otto jazz club di Salita Cariati, elegante spazio cultural-musicale affidato alla competente direzione artistica di Enzo Lucci, è andato in scena Enrico Pieranunzi, uno dei migliori pianisti in assoluto del panorama jazzistico internazionale. Con il musicista romano si sono esibiti Piero Leveratto al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria.

Guest star della serata, la cantante Francesca Sortino che ha contribuito con la sua performance ad un concerto davvero da ricordare. II programma di Pieranunzi è risultato come al solito intenso e raffinato, sia nella scelta degli standards (da Bud Powell a Charlie Parker, da Art Tatum a Billy Evans), sia nella proposta di proprie composizioni come «Echi» o «With my hearth in a song» che ha dato il titolo ad un prezioso Cd della Sortino, registrato in America per la Soul Note.

L'ottima vocalista ha deliziato i tanti appassionati presenti in quel tempio del jazz campano che è 1'Otto club, con alcune brillanti interpretazioni capaci di evidenziare a pieno la suadente musicalità della sua voce.

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Un Pieranunzi in gran spolvero, ha saputo ancora una volta ribadire la sua gran classe pianistica, approfittando anche dell'ottima sezione ritmica del duo Leveratto-Sferra.

Per gli innumerevoli fans del pianista romano è certamente interessante la notizia dell'imminente uscita di sue due registrazioni: la prima con Mare Johnson e Paul Motion, dal titolo «The night go by», su etichetta giapponese Alfa jazz; la seconda per la prestigiosa Soul note con il trio europeo (Dedè Ceccarelli Hein Van De Gryn, ossia la sezione ritmica di Dee Dee Briudgewater) intitolato Sea world.

Roberto Gatto Plays Rugantino

Otto jazz club Auditorium S.Pietro a Maiella Roberto Gatto (Camjazz - Italia - 2000)

Vincenzo Martorella

Non si accontenta, Roberto Gatto, di essere da tempo uno dei più brillanti batteristi della scena jazzistica internazionale. Nel essere stato tra i primi a reindirizzare il proprio universo stilistico verso un giacimento virtualmente infinito, ovvero quello rappresentato dalla musica italiana.

Rischiando, a volte, di venire quantomeno frainteso, dalla critica spietata, per la apparente disinvoltura di certe aperture di linguaggio (come nel bellissimo L'avventura dove chiamava accanto a sé un cantante intenso e inimitabile come Piero Brega, ex Canzoniere Del Lazio).

No, per Gatto, musicista raffinatissimo pi?ento alle idee che agli stili, essere dalla parte giusta della strada ha sempre significato esplorare, con infinita modestia, percorsi alternativi, che magari allungano la strada, ma rendono lo spostamento, il viaggio, il movimento pi?portanti della destinazione.

L'ultimo tragitto artistico del vulcanico batterista romano, in fondo un vecchio sogno, raggiunto dopo una lunga serie di tappe d'avvicinamento, meticolosamente segnate su un diario di bordo sonoro che si dipanato lungo l'arco degli ultimi anni di una produzione artistica mirata a cercare necessarie confluenze tra forme artistiche diverse (le colonne sonore, e dunque la riluttante arte di commentare immagini e storie; la canzone italiana, che per intensità lucentezza poco ha da invidiare alla pi?sonata cugina d'oltreoceano; la musica popolare, nell'accezione pura, e forse piena e vera); linguaggi da ricondurre ad un comune denominatore che Gatto ha individuato nelle musiche che Armando Trovajoli scrisse per la commedia musicale Rugantino.

Non un obiettivo scelto a caso. Tutt'altro.

Intanto, Trovajoli è stato uno tra i possibili musicisti di jazz italiani, in un'epoca in cui era difficile ragionare sulla musica afroamericana sia per la mancanza di fonti concrete (dischi, partiture, pubblicazioni), sia per il ritardo culturale con cui l'Italia si allineata, sincronicamente, con la produzione statunitense. Nella sua musica, anche quella di carattere porzionale - i commenti sonori, appunto - riluce un'attenzione artigianale e sapiente al trattamento delle armonie, un gusto melodico saporito e forte, che non si limitava a ripetere stilemi e suggestioni, ma sapeva scavare nella prfonda anima melodica italiana.

E poi, come lo stesso Gatto sottolinea nelle note di copertina, "la musica di Rugantino ha quel carattere popolare tale da aderire perfettamente al racconto, ma nello stesso tempo molto ritmica, e con dei chiari riferimenti alla musica classica e soprattutto al mondo del jazz".

Individuato l'obiettivo, o la meta (fate voi), il primo problema consisteva nel raccogliere musicisti dotati della necessaria sensibilità per calarsi in un progetto affatto semplice, in grado di esibire una spontanea cantabilità altissima capacità interplay. La scelta di Gatto veduta su compagni di viaggio che rappresentano una sorta di All Stars del jazz italico: Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Rosario Giuliani, Gabriele Mirabassi, Gianluca Petrella, Luca Bulgarelli, Massimo Pirone, Claudio Corvini e Stefano Mastrangelo, ovvero un ensemble che punta agli impasti timbrici di gilevansiana memoria (per la presenza di tuba e corno francese). Il secondo problema era quello dell'arrangiamento. Paolo Silvestri, non ancora quarantenne ma con una luminosissima carriera alle spalle, ha allestito partiture di grande equilibrio timbrico e strutturale, con guizzi di altissimo artigianato, utilizzando anche un'orchestra d'archi con gusto e misura.

Dopo aver approntato tutto il materiale, non resta che il viaggio.

Ed un viaggio formidabile, dentro e attorno a una musica brillante e coinvolgente. Molti gli episodi di assoluto fascino: a partire dall'iniziale "Introduzione", in cui Giuliani e Pieranunzi si dividono lo spazio solistico esibendo una fluidità di linguaggio impressionante, "'Na botta e via", dominata dal flicorno lirico, di Rava, o "Tirollallero" in cui riluce il clarinetto di Gabriele Mirabassi, tra i massimi specialisti al mondo dello strumento.

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Ma, come invece spesso accade a molte produzioni d'oltreoceano, non fa somma dei talenti impiegati a determinare la riuscita di questo disco (cui nulla, peraltro, aggiunge la pur partecipata versione di Peppe Servillo del classico "Roma nun fa la stupida stasera). Ƞun quid, un indefinibile ingrediente che sfugge all'analisi critica e stilistica; un'attitudine, preziosa e singolare, a guardare fuori dal finestrino, ritenendo ogni sfumatura del paesaggio, senza lasciarsi distrarre dalle cartine geografiche. Quel quid che rende diverso il turista dal viaggiatore.

Valutazione: * * * * ?

Sito di Roberto Gatto: www.ijm.it/gatto.html Sito della Camjazz: www.camjazz.com

Elenco dei brani: 01. Introduzione I? tempo - Tirollallero - La morra 02. 'Na botta e via 03. E' l'omo mio 04. Saltarello 05. Tirollallero 06. Roma nun fa la stupida stasera 07. Anvedi s젣he paciocca 08. Carnevale 09. Ciumachella de Trastevere 10. Stornelli e finale 11. Roma nun fa la stupida stasera (bonus track)

Musicisti: Robero Gatto (batteria) Enrico Rava (tromba; flicorno) Rosario Giuliani (sax alto; sax soprano) Enrico Pieranunzi (piano) Gabriele Mirabassi (clarinetti) Luca Bulgarelli (contrabbasso) Gianluca Petrella (trombone) Stefano Mastrangelo (corno francese) Claudio Corvini (tromba) Massimo Pirone (tuba) Orchestra Roma Sinfonietta

IL PROGETTO SITI SONANTI NOTE D’ARTE

L'OTTO JAZZ CLUB E IL PATRIMONIO CULTURALE

La rinnovata visione del museo e dei suoi scopi, l'avvento di nuovi strumenti e di nuovi approcci comunicativi, l'evoluzione nelle attese del pubblico, dovuta al cambiamento delle abitudini percettive, di accesso all'informazione ed alla cultura nella società mediatica e dell'informazione hanno determinato una serie di mutamenti nella comunicazione museale. In tale ottica oggi i musei e i beni culturali non solo rappresentano luoghi della memoria collettiva, ma sono sempre più spesso chiamati a ricoprire complesse funzioni di produzione e comunicazione culturale. Questa evoluzione nell'ampiezza, nelle finalità e nei modi della comunicazione museale porta con sé dei cambiamenti nelle competenze e nei profili professionali specifici per le esigenze, ormai assai diversificate, legate alla realizzazione ed erogazione di servizi di comunicazione, educazione e didattica per i musei ed il patrimonio culturale. Per fare il punto sulle tendenze in atto e promuovere lo scambio di esperienze e di idee tra gli operatori del settore museale, l’ OTTO JAZZ CLUB, ribadendo il ruolo pilota che ha assunto nel dibattito sulla valorizzazione e gestione dei musei e del patrimonio culturale di NAPOLI, ha organizzato la RASSEGNA promossa dall’ Assessorato alla Cultura. Il progetto si inserisce,come offerta integrata di prodotti culturali (il concetto espresso è NATURE MORTE E MUSICHE DAL VIVO ),offrendo al territorio ed ai flussi turistici la fruizione in orari non convenzionali la visita al museo con concerto. L'attenzione sarà focalizzata sulle diverse modalità di comunicazione dei contenuti culturali pertinenti ai musei e al patrimonio culturale aprendoli in tempi e modi tali da far si che chiunque possa trovare il tempo per godere del patrimonio culturale della nostra città.

Enzo Lucci