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OSSERVANDO IL MARE (23 AGOSTO 2016 – 2 SETTEMBRE 2018)
DI MARIA SIMONA BARBERIO
IN COPERTINA: “ANATOLIA” – ACRILICO CON ACQUERELLO DI SIMONA BARBERIO – SETTEMBRE
2018.
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A Michele,
che ama osservare il mare volgendo lo sguardo a orizzonti lontani e, mentre tace, lascia che il cuore poco parli di lui
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INTRODUZIONE
È strano ma a volte qualcosa ci afferra, ci colpisce a fondo
senza che alla mente sia chiaro il perché. Il poeta osserva,
scrive, di ciò che lo circonda, di ciò che respira, vive.
Il poeta coglie semplici piccoli momenti, movimenti, gesti,
vocalizzi. Non si pone domande inopportune, non è un
curioso di ogni caso. Respira solo gli odori e i profumi che
giungono al suo cuore, che battono violenti e chiedono
parola.
È forse questo il motivo per cui è nata questa piccola
raccolta, non pensata e immaginata ma improvvisa
realizzata.
Vi sono volti, persone, che parlano più tacendo che
prendendo la parola, persone la cui voce è simile a quella di
un violino, così sottile e impenetrabile che solo a pochi
giunge. Una sorta di ultrasuono da carpire che vien colto
inaspettato dal poeta che ha incontrato.
Ci sono persone che, pur non volendo e non sapendolo,
profumano di poesia e che, per la ricchezza in esse celata,
spingon poi ad essere cantate.
La raccolta in questione si intitola “Osservando il mare” e
prende spunto da uno dei componimenti in essa contenuti.
L’ordine in cui si succedono i versi è libero ma non casuale.
Si tratta di scene, immagini che appartengono a chi le ha
ispirate ma non hanno un vero e proprio sviluppo
cronologico. Nell’opera, infatti, non si raccontano episodi,
storie, bensì sensazioni, emozioni, pensieri, profumi.
6
Il libro ha, infatti, un destinatario ben preciso, a questi è
indirizzato e rivolto, a questi parla.
L’opera è semplice, un qualcosa di differente rispetto a
quanto finora più volte realizzato ed è naturale chiedersi:
quale sia il significato di questi versi; perché comporli, riunirli.
Non ho una risposta esauriente a riguardo. Ho scritto mossa
da forte ispirazione ma non ho una chiara spiegazione.
Forse questo libro è realizzato proprio per tale motivo. Per
comprendere meglio e per far comprendere meglio: chi si è,
dove si sia e verso cosa si vada, a se stessi e non solo.
Ci sono anime che hanno dentro tanti mondi ma li tengono
nascosti, sotterrati, agli altri sconosciuti. Il perché è noto solo
a loro ma il bisogno di dar voce si dipana in un sorriso che ti
parla nel silenzio. Probabilmente è proprio per questo che ho
sentito la necessità di poggiar su carta questi versi.
Al mondo non si è soli, pianeti divaganti dagli altri distaccati.
Si è mondi realizzati vicini a tanti altri da cui si può imparare
e a cui si può donare.
Il libro, quindi, parla al suo interlocutore, il suo destinatario
con un piccolo invito a riflessione. A vagliar la propria
posizione, il proprio modo di pensare, e vedere, oltre quel
mare, anche il Cielo in cui sperare.
Ogni cuore va ascoltato, non è mai tempo sprecato.
2 settembre 2018
Simona Barberio
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Un sorriso militare
Un po’ arguto e sonnecchioso
si celava nel sorriso
e lo sguardo più deciso
ti mostrava con ardore.
Era questo quel suo umore
che sfilava la giornata
perché acuta la battuta
misurava nel parlare.
Era sempre un militare
che parlava di avventure
ma parole assai più dure
ti serbava poi alla scena.
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Osservando il mare
Era bello il maresciallo
in tenuta militare
e la posa statuaria
gli donava qualche aria.
Di brillante aveva il volto
attorniato da quel pelo
che mostrava col suo
zelo circondato dalla gente.
Il sorriso era splendente
e mostrava poco il cuore
perché in fondo del
dolore gli restava
ancor memoria.
9
L’albatros
Vola alto nel cielo,
il pensiero di un uomo.
Spazia orizzonti lontani
mentre ai suoi piedi brilla
l’acqua cristallina di un mare
dall’apparenza calma
ma inquieto
nel suo interno.
Zoppo,
ormai stanziale,
fermo su di un marmo
che blocca quel suo volo,
resta ad ammirare
ciò che in sé nasconde.
10
Il turco
Nascosto lì in oriente
in un mondo che da lui è lontano
il turco, con la mano,
tratteggia la sua strada.
Alta, inerpicata su
palazzi e grattacieli,
in stanze di vetri di cristallo
smaltati di sogni e di promesse
effimere e svendute.
È turco quel suo mondo,
la sua lingua
e poi il suo corpo
ma l’anima che brucia
ha proprio un suo linguaggio
ch’è chiaro alla sua mente
ma vuole più coraggio.
È turco il suo pensiero,
il desiderio.
È turco anche il suo dire
ma il cuore che in lui esplode
non ha parola alcuna.
11
Izmir
Izmir, un’onda, un fiume, un mare
Nella gola.
Izmir, un profumo, un respiro
caldo e atteso da tempo.
Izmir, una promessa, un ricordo.
L’assaggio di un frutto dolce
all’interno e salato sulla pelle.
Izmir, un fiato che si fa corto,
stretto, livido.
Izmir, una pietra dura
irraggiungibile,
punta di un iceberg
su cui ci si può schiantare.
Izmir, luce senza speranza,
distesa d’acqua senza più colore
città nel cuore
spezzato da una lama.
12
Il silenzio
Ha più parole il silenzio
di una frase urlata a voce alta.
Parla più il silenzio di un corpo
che la lingua di qualcuno
che non sosta.
Il silenzio è un linguaggio
per tanti sconosciuto
ma è quello dei poeti,
dei segreti,
delle anime turbate,
soffocate, ammalate.
Il silenzio urla molto forte
a quell’anima sensibile
che poco ascolta il coro.
È un tesoro, la ricchezza
dell’uomo e il suo respiro.
Soffoca il silenzio
a chi non sente
voce più lontana;
consuma ed indurisce
e non perché appiattisce
ma riga a fondo il cuore.
13
L’Anatolia
Un paese lontano,
con usi e costumi
profondamente diversi.
Un paese che ruba l’anima
a chi vi atterra senza sospettare
che ciò che parla al cuore
non fa sempre rumore.
Un paese ricco di veli,
sul capo, sul volto, sull’anima.
Veli che nascondono
e poco fanno intravedere.
Veli che fanno sognare,
dimenticare.
Staccano dalla realtà
e trascinano lontano.
Turchia.
Che si imprime sulla pelle
e di cui si assorbono
profumi, odori e sapori.
Turchia.
Il cui azzurro rispende
anche nel tempo
che si dilata
al semplice
guardar del mare.
14
L’aeronautica
Al centro dell’universo
ruota un sole lontano.
Una stella
che brucia incandescente.
I passi dell’uomo
ancora troppo lontani.
Eppure,
l’anima al sole si eleva
e il Cielo si riesce a
toccare lo stesso con un dito,
infinito,
come gocce d’acqua che,
in milioni e milioni,
si accompagnano
nel viaggio della vita.
Suona la musica dell’anima
che si eleva
e vede nuovi mondi
esplora nuove realtà.
Si alza il respiro dell’uomo
che non si pensa più soltanto creta.
Si illumina il suo cuore,
la sua mente, la sua anima
e non c’è sofferenza
anche se restano di sangue
le cicatrici ancor fluttuanti.
Brilla il sole
nel cuore dell’uomo che rinasce.
15
L’anima viaggia
Viaggia l’anima
spesso lontana dal corpo
che l’accompagna.
Si libera di fardelli,
impegni, responsabilità.
Diviene leggera,
come un’aquila che
si libra alta nel cielo
e vede il mondo piccolino,
così lontano
da pensare sia possibile
tenerlo tutto in una mano.
L’anima,
un uccello migratore.
Verso paesi e lontane destinazioni,
orizzonti di acqua e di deserti
sotto cieli stellati di comete
che, distratte, sfuggono
agli occhi di chi,
innocente,
le lascia passare
perché, in fondo,
non le riesce a guardare.
16
La fotografia
L’immagine di un mondo,
la tela di un momento
che si dipinge sotto le dita
attente di chi
sa guardare al di là delle apparenze,
mette in contatto stelle tra loro distanti,
lontane galassie di galassie.
Vie Lattee che non si consumano,
né si esauriscono.
Bagni di Cleopatra
al caldo del sole che più brucia.
Fotografia del tempo che passa.
Negativi che si accartocciano
e prendono fuoco
al passaggio del
primo alito di vento
che soffia leggero,
un vento che sbriciola di sabbia.
Fotografia, radiografia,
di se stessi,
introspezione del proprio essere,
della propria natura,
del proprio tempo che,
senza ali,
rischia di non più volare.
Foto.
Tutte raccolte fino a farle sbiadire,
dal cuore e dalla mente.
17
La musica rock
C’è un tempo
in cui si è ancora bambini
e si sogna.
Si spera, si vaga,
si brancola nel buio.
C’è un tempo in cui
la nube si schiarisce
e allora si capisce
la strada che si ama.
Il viaggio ch’è da fare.
C’è un tempo
in cui la vita
ti pulsa nelle vene
e senti musica gridare;
non alle orecchie
ma al corpo che si muove.
C’è un tempo in cui il
velo dei pensieri
cade a terra sparpagliato
e resta senza fiato colui
che non ha voce,
che insegue solo croce
di sangue già lavata.
18
Il sigaro
Respirare.
L’atto più semplice che
l’uomo, in ogni istante,
compie, inconsapevole.
Respiro, da Dio prestato
a tempo determinato
e nato per dar vita a vita.
Respiro di un sigaro
dai profumi più disparati.
Respiri d’oriente, d’occidente,
respiri di mondi vicini e lontani
Un sigaro, che si consuma, lentamente,
tra dita che stringono foglie secche
del tempo che non si ferma,
che passa, oltre tutto,
in un gesto della mano
che, stanca, alla bocca e al viso
si porta ciò ch’è caro.
Gesto che rassicura e protegge
il proprio essere, la propria natura,
i propri ricordi sopiti.
Sigaro che amaro lascia in bocca
dopo il piacevole profumo
e spento,
solo la cenere ricorda.
19
La barba
Un vezzo, qualcosa che
incuriosisce, protegge.
Un pelo grigio che
abbellisce, che nasconde
quel sorriso
concesso raramente
anche se non sempre
del tutto trasparente.
Un animo che tutto
in sé racchiude,
che, per ore e formazione,
poco parla del mondo
ch’è gli è dentro,
di quello che ha vissuto
di quello che gli pesa
di quanto ancor l’affanna,
e soffoca giù in gola
per farne sua corazza.
20
Il mondo dentro
L’uomo è un mistero.
sconosciuto a sé, agli altri
e solo al Cielo limpido in pienezza.
L’uomo vaga per terre lontane
e cerca di sé qualcosa che non trova,
che non sempre è ciò che sembra,
ciò che si prospetta.
L’uomo è un mondo
che non si può conoscere a parole,
che non si scopre in riva al mare.
L’uomo è un mondo sconfinato, mozzafiato
che solo chi ha del tempo e cuore aperto insieme
può poco intravederne al lume della sera.
L’uomo ha dentro un universo,
uno spazio in cui si è perso
una strada da trovare,
un gran mare da solcare.
Ma non può da sol remare.
Ci si perde in mezzo al mare
se non si ha stella polare.
21
Incubi e pensieri
Ci si sveglia di soprassalto
nella notte
nel proprio comodo letto
lontani da tutto e tutti.
Incubi e pensieri
non lasciano la mente e il cuore.
Fantasmi sopiti
che di notte si svegliano all’improvviso
e tornano a far compagnia
come nelle sere lontane
in cui spari e rumori
non erano altro che normale ordinaria follia.
Incubi e pensieri che non abbandonano.
Fanno compagnia da più anni
all’insaputa di tutti.
Lacrime che solo il cuscino conosce.
Silenziose scendono
e inumidiscono il viso
risvegliando le cicatrici sopite,
che sembrano non sanguinare,
ma ancora aperte sono.
22
“Perché non parli?”
Perché non parli?
Cosa ti trattiene?
Cosa temi?
Perché vuoi tenere tutto dentro?
Fa male ciò che si annida troppo in fondo al cuore.
Perché non parli?
Perché non vai oltre a quello che è il passato?
Non parli.
Come il Mosè di Michelangelo
che, con la sua straordinaria bellezza,
era sol privo di voce.
Non parli e tieni chiuso tutto dentro.
Nella tana della tua anima,
nel tuo rifugio segreto,
dove solo a pochi è consentito entrare.
Tieni a te tutto stretto e geloso
quasi senza riposo,
timoroso che qualcosa scompaia,
che qualcosa ti venga via portato
che qualcuno scopra, in fondo,
chi sei tu se tu non vuoi.
Perché?
Perché non parli?
La vita è ricchezza che si dona;
per quanto bella o brutta sia
la pagina già scritta.
Non tutto è giusto dare
ma non in modo militare.
23
Un tempo lontano nel cuore presente
Non si può vivere di ricordi
anche se solo stilizzati
in immagini lontane.
Non si può vivere di passato,
non è possibile.
Non è facile vivere di presente
quando mille cicatrici,
seppure invisibili,
hanno di fatto ricamato,
come con l’hennè indiano,
il nostro corpo intero.
No. Non è facile vivere del
presente e dei suoi dolori.
Le cicatrici che si imprimono
nel cuore mai guariscono.
Si soffocano, si seppelliscono
ma sempre presenti sanguinano
non appena sfiorate
da un profumo o un’immagine
comparsi all’improvviso.
Un tempo lontano nel cuore presente.
È parte del proprio cammino
e, se accaduto, vissuto
ha certo il suo senso
che, forse, ancora,
nessuno ha capito.
24
Il volo di un airone
Dal picco della vetta
di una roccia lontana
si alza in volo un airone
pronto a solcare il vento
con le vele delle sue ali
per raggiungere porti lontani.
Vola, un airone che
non conosce stanchezza,
né limiti ai suoi pensieri
e desideri.
Spicca il volo più alto
che avrebbe mai immaginato
planando in voli rettilinei a
picco sul mare e le sue onde.
Uccello cenerino che
sogna ad occhi aperti.
Contempla questo mondo,
il Cielo e la sua Terra,
e scalda le sue ali all’ombra del pio sole.
Vola. Lontano. Lontanissimo.
Sereno solo quando solo.
Libero di assaporare l’aria
fresca e più pulita che vi
sia sul blu pianeta.
25
Volatile
Allegra, creativa,
beata, fortunata,
seria, moderna,
generosa.
Quale qualità manca
agli occhi dell’amore?
Nessuna.
Vi è la perfezione sul sorriso
che si posa sul volto dell’amata.
Volatile, come il suo nome.
Un sogno che si infrange sulle
acque di Istanbul, del mare di Bisanzio,
della Basilica di Santa Sofia,
ma resta caldo nel cuore,
dove, nascosto, ancora in parte vive.
26
Il nome straniero
C’è un nome straniero
che rimane nel cuore nascosto
che non è detto, pronunciato, rivelato
che brucia ancora forte dentro.
Un nome di un lampo, una saetta
che, attraversando come
freccia appuntita e avvelenata,
ha trafitto cuore, mente, corpo, membra
ma rimane a tutti nascosto.
C’è un nome ch’è straniero al mondo
ma non al Cielo sconosciuto.
C’è un nome che lì in alto è già segnato
e lascia senza fiato il sol ricordo acceso.
C’è un nome sospeso su collina
che forte, più di prima,
a volte, bussa al cuore.
È un nome conosciuto,
non certo più straniero
ma avvolto dal mistero
rimane ancor segreto.
Celato, dietro un vetro,
cristallo lavorato,
risplende elaborato
ma mai dimenticato.
27
Sommario
INTRODUZIONE ..................................................................................................... 5
Un sorriso militare ................................................................................................... 7
Osservando il mare ................................................................................................. 8
L’albatros .................................................................................................................. 9
Il turco ..................................................................................................................... 10
Izmir ........................................................................................................................ 11
Il silenzio ................................................................................................................. 12
L’Anatolia ................................................................................................................ 13
L’aeronautica ......................................................................................................... 14
L’anima viaggia ...................................................................................................... 15
La fotografia ........................................................................................................... 16
La musica rock ....................................................................................................... 17
Il sigaro ................................................................................................................... 18
La barba ................................................................................................................. 19
Il mondo dentro ...................................................................................................... 20
Incubi e pensieri .................................................................................................... 21
“Perché non parli?” ................................................................................................ 22
Un tempo lontano nel cuore presente ................................................................. 23
Il volo di un airone ................................................................................................. 24
Volatile .................................................................................................................... 25
Il nome straniero .................................................................................................... 26
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OSSERVANDO IL MARE (23 AGOSTO 2016 – 2 SETTEMBRE 2018)
DI MARIA SIMONA BARBERIO
IN COPERTINA: “ANATOLIA” – ACRILICO CON ACQUERELLO DI SIMONA BARBERIO – SETTEMBRE
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MARIA SIMONA BARBERIO ha compiuto i suoi studi presso
la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli
Studi di Verona, laureandosi in Economia e Commercio.
Attualmente è docente di ruolo di Matematica Applicata nella
Scuola Secondaria Superiore.
Vi sono volti, persone, che parlano più tacendo
che prendendo la parola, persone la cui voce è
simile a quella di un violino, così sottile e
impenetrabile che solo a pochi giunge.
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